“Gli artisti fodomi meritano un libro”. Gianni Pezzei, sindaco di Livinallongo ma anche apprezzato scultore e pittore, ha da sempre un occhio di riguardo per la cultura della sua valle, in particolare per tutto quanto attiene il campo dell'arte. “Fodom possiede un grande tesoro - spie- ga - un patrimonio di artisti che nel campo delle arti figurative hanno portato in tutto il mondo l'estro creativo di questa valle. L'esempio più lampante è rappre- sentato dal pittore Jakob Zanusi (1679 - 1749), nato nella frazione di Ornella, fino a pochi anni fa completamente scono- sciuto ai fodomi e perciò mai menzionato nella storia locale”. È partendo da queste considerazioni che dal sindaco-artista è partita l'iniziativa di raccogliere, documentare e pubblicare un libro grazie al quale si potranno conosce- re e apprezzare tutti gli artisti fodomi, pit- tori, scultori, disegnatori, decoratori che nei relativi campi delle arti figurative hanno espresso il meglio della loro crea- tività. Da qui l'appello a quanti fossero in possesso di documentazione su questo tema a contattare personalmente Pezzei, chiamando lo 0436 7193, oppure invian- do il materiale direttamente in Comune. Rimanendo nel campo della cultura, l'am- ministrazione comunale ricorda che è sempre aperto il progetto di raccolta e documentazione di tutte le tesi di laurea elaborate dagli universitari fodomi e di tutte quelle che riguardano il territorio del Comune di Fodom nei più svariati aspet- ti. Tesi di laurea, quindi, che non siano solo il frutto dei dottori “locali” ma anche di coloro che hanno scelto Fodom come area meritevole di studio e documentazio- ne su vari settori, dalla storia alla madre- lingua ladina, dagli aspetti idrogeologici ad altro ancora. “Dalla laurea breve al master specifico, sono tutti tasselli impor- tanti che ricostruiscono la nostra storia e che devono essere raccolti e conservati nell'ufficio del sindaco pro-tempore, qua- lunque sia l'amministrazione comunale che succederà”, spiega il sindaco. Chi non avesse ancora aderito a questo pro- getto è pertanto invitato a segnalare i pro- pri dati e titolo della tesi all'amministra- zione comunale. Lorenzo Soratroi La sigla Ald - da leggere in extenso come “Atlante linguistico del ladino dolomitico e dei dialetti limitrofi” o “Atlant linguistich dl ladin dolomitich y di dialec vejins” (in ladin dolomitan) - rappresenta un vasto programma scientifico, realizzato grazie al sostegno di promotori finanziari austriaci, italiani (tra cui i due istituti ladini) e svizzeri, e promosso, sin dal 1985, dal Dipartimento di romanistica dell'Università di Salisburgo. Il progetto atlantistico è centrato, in primo luogo, sulla raccolta, sulla documentazio- ne e sull'analisi standardizzata di dati dialettali retoromanzi (romanci, ladi- ni e friulani), tenendo debito conto anche delle parlate limitrofe dell'Italia settentrionale. Ben 217 punti d'inchiesta si estendono su una zona d'esplo- razione di 24.500 chilometri quadrati circa. La magliatura della rete è abbastanza stretta, essendo la distanza media tra le località esplorate meno di 10 chilometri. A parte 21 località esplorate nelle cinque vallate della Ladinia dolomitica storica brissino-tirolese (Badia con Marebbe, Gardena, Fassa, Livinallongo, Ampezzo), vengono abbracciate le seguenti aree dia- lettali: l'Engadina alta e bassa (inclusa la Val Monastero), la Lombardia orientale, tutto il Trentino (inclusi alcuni punti nel Basso Bolzanino), il Veneto centrale e settentrionale, il Friuli occidentale. Per motivi logistici, il programma scientifico generale è suddiviso in alcu- ni moduli di ricerca. La prima parte del progetto geolinguistico (Ald-I), iniziata nel 1985 e compiuta nel 1998 con la pubblicazione di quattro volu- mi cartografici (884 carte in formato A3) e di tre volumi di indici, riguar- da soprattutto dati dialettali d'interesse fonetico. Parallelamente alla docu- mentazione stampata su carta, è stata curata un'edizione elettronica che permette la consultazione visiva (trascrizioni fonetiche) e acustica (regi- strazioni audio) di tutti i dati raccolti nelle Dolomiti. Nel frattempo, la quarta generazione del cosiddetto “Atlante sonoro” - nel 1990 ancora una prima assoluta a livello mondiale - è disponibile anche in internet. Un altro aspetto dell'intero programma scientifico concerne l'analisi quali- tativa e quantitativa (dialettometrica) dei dati dialettali finora pubblicati. Nel modulo Ald-Dm, in fase di elaborazione sin dal 2001, furono esegui- te pressappoco 4.000 interpretazioni fonetiche, morfologiche e lessicali delle carte originali. Il corpus sorto da questo lavoro si basa su oltre 800.000 dati il cui trattamento classificatorio permette di scoprire struttu- re ordinative e regolarità spaziali di profondità (ad esempio relazioni di similarità che intercorrono tra i dialetti), nascoste sulle singole carte geo- linguistiche. Sin dal 1999 è in fase di realizzazione la seconda parte dell'Atlante ladino (Ald-II), dedicata ad aspetti morfologici, sintattici e soprattutto lessicali. Il questionario comprende 1.063 unità (composte di circa 1.500 singole domande) che riguardano vari campi semantici quali ad esempio “paren- tela”, “età”, “matrimonio”, eccetera. Le inchieste furono eseguite dal 2001 al 2007 nelle stesse 217 località visitate già per l'Ald-I. Un sistema carto- grafico automatico permette la confezione e la correzione delle carte geo- linguistiche dei nuovi volumi, che saranno stampate assieme agli indici nel 2011/2012. Esiste anche una documentazione molto sistematica e dettagliata sulla genesi e sullo sviluppo dell'intero programma Ald (decine di articoli pub- blicati in quattro lingue su atti congressuali, miscellanee e riviste scienti- fiche, in primo luogo su Ladinia), le cui basi possono essere consultate sul sito http://ald.sbg.ac.at/ald/. Roland Bauer, Università di Salisburgo Dolomiti, terra ladina a cura dell’Union Generela di Ladins dla Dolomites CD E DVD UN IN UN COFANETTO RICERCA E FORMAZIONE L'Accademia Europea, Eurac in sigla, è un'istituzione post-universitaria per la scienza applicata e la forma- zione, fondata nel 1992 a Bolzano. La struttura occu- pa attualmente 130 collaboratori provenienti da 10 Paesi diversi, incaricati di promuovere studi e ricerche di vario genere, oltre a insegnare nei nove istituti spe- cializzati, sostanzialmente concentrati su cinque setto- ri di ricerca. Tali settori vantano un'ampia flessibilità operativa e possono interagire in vario modo a secon- da del tipo di indagine o di studio da effettuare. In campo linguistico, ad esempio, i ricercatori hanno l'incarico di elaborare programmi d'insegnamento on- line, avvalendosi dell'aiuto di esperti informatici, in modo da offrire nuove possibilità per un apprendimen- to più rapido delle lingue europee, comprese quelle di minoranza. Sempre per quanto riguarda le minoranze, un gruppo composto da esperti di diritto e da esponen- ti dell'Unione Europea è in procinto di elaborare nuovi strumenti legali per la tutela più adeguata delle mino- ranze e per favorire lo sviluppo del territorio alpino. Un ulteriore settore d'indagine è quello sanitario: attualmente una squadra di medici sta analizzando campioni di elementi genetici della popolazione altoa- tesina per tentare di capire i motivi della diffusione di certe malattie. Da qualche tempo, l'Eurac è altresì impegnata nella ricerca delle tecnologie per lo sfrutta- mento delle energie alternative, per combattere il sur- riscaldamento dell'atmosfera. In Alto Adige assumono particolare rilievo anche i pro- getti locali, volti a promuovere la convivenza e l'inte- razione dei tre gruppi linguistici: italiano, tedesco e ladino. Sulla base dell'autonomia e della normativa altoatesina, si elaborano modelli legislativi e sociali che possono eventualmente essere adottati anche in altre regioni dell'Europa in cui convivono etnie e grup- pi linguistici diversi, come ad esempio il Kosovo o l'isola di Cipro. Tutte le informazioni riguardo ai congressi organizza- ti o ai risultati ottenuti dalle varie ricerche scientifiche sono reperibili sul portale internet dell'Eurac, ma ven- gono diffuse anche attraverso stampe e riviste come “Academia” che, edita quattro volte all'anno, vanta 6.500 abbonati, oppure come i “Quaderni”, riservati per lo più a un pubblico esperto. Le attività dell'Eurac vengono rese note inoltre attraverso apposite conferen- ze stampa e in sede di occasionali manifestazioni. Daniela Villotti L'Istituto Ladino “Majon di fascegn” - dopo un lungo e paziente lavoro di studio, trascrizione e ordinamento - l'autunno scorso ha potuto dare alle stampe con la collaborazione dell'Istitut ladin “Micurà de Rü” e della “Societat filolog- jiche furlane”, l'imponente pubblicazione Il canto popolare ladino nell'inchiesta “Das Volkslied in Österreich” (1904-1915), opera in tre volumi che racchiude il corpus di canti popolari delle valli ladine, dell'alta Val di Non e del Friuli orientale fortunosamente ritrovato nel Tiroler Landesarchiv di Innsbruck. Nell'occasione, con l'intento di valorizzare e richiamare l'attenzione del pubblico sui conte- nuti di questa operazione culturale, è stato organizzato un evento musicale teso ad attua- lizzare il patrimonio della musica popolare in chiave del tutto moderna. Un progetto ambizio- so, cui ha subito aderito con entusiasmo Antonella Ruggiero, artista di grande spessore culturale che in questi ultimi anni sta condu- cendo singolari e interessanti esperienze a con- fronto con il folclore musicale di diverse regio- ni, non ultimo con quello della nostra regione. Alla Ruggiero e al suo staff artistico sono stati affidati l'arrangiamento e l'interpretazione di una serie di canti tratti dal corpus del Tiroler Landesarchiv, affiancandole per l'occasione alcuni gruppi e musicisti ladini, trentini e friu- lani che si sono particolarmente distinti nel recupero “creativo” della musica di tradizione orale, spaziando liberamente dalle regioni alpi- ne all'Adriatico, dall'Europa centrale alla peni- sola balcanica. In questo progetto le cantanti ladine della Val Badia “MarMar Cuisine” (Marlene Schuen e Maria Moling), i friulani Loris Vescovo e Caia Grimaz e il gruppo tren- tino “Destràni Taràf” hanno potuto interagire con la grande cantante italiana che si è accosta- ta per la prima volta con la sua sensibilità arti- stica al canto ladino. Le due serate del concerto “Cjantâ Vilotis con Antonella Ruggiero”, a Canazei e a Trento, hanno avuto un grande successo, contribuendo a rafforzare il prestigio della lingua ladina anche presso le giovani generazioni. La voce incantevole della protagonista e il confronto di stili, esperienze e sensibilità diverse sono stati molto apprezzati dal pubblico. Per rispondere alle numerose sollecitazioni, è stato ora realiz- zato il cd del concerto. “Cjantâ Vilotis con Antonella Ruggiero”, pro- dotto da Roberto Colombo per “Liberamusic” (l'etichetta della stessa Ruggiero), in un cofa- netto che contiene in dvd anche la registrazio- ne video del concerto tenutosi a Trento, verrà presentato a Moena venerdì prossimo, alle 18, presso il polo scolastico di Moena. Per l'occa- sione è stata confermata la presenza straordina- ria di Antonella Ruggiero: il cantante friulano Loris Vescovo, assieme ad altri musicisti friula- ni, allieterà la presentazione. Il cofanetto con cd e dvd sarà poi reperibile presso l'Istituto cul- turale ladino di Fassa (www.istladin.net). IL PROGETTO È CENTRATO IN PRIMO LUOGO SULLA RACCOLTA, SULLA DOCUMENTAZIONE E SULL'ANALISI STANDARDIZZATA DI DATI DIALETTALI RETOROMANZI L'Atlante linguistico ladino anche in internet Il vasto programma scientifico è curato dall'Università di Salisburgo. Ben 217 i punti d'inchiesta CON L'EURAC VERSO IL FUTURO Tutti gli artisti fodomi in un libro IL SINDACO-PITTORE DI LIVINALLONGO GIANNI PEZZEI ALLA RICERCA DI NOTIZIE E DOCUMENTI CJANTÂ VILOTIS CON ANTONELLA RUGGIERO