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Agostino di DuccioFirenze 1418 - Perugia 1481Scultore
italianoLartista, nato a Firenze, nel 1441 fu esiliato per
furto,pertanto oper quasi sempre fuori dalla sua citt di origi-ne.
Nel 1442 esegue le Storie di San Giminiano, per ilDuomo di Modena,
dove si mostra influenzato da Miche-lozzo. Nel 1446 a Venezia, dove
pu conoscere gli esem-pi della scultura tardogotica locale.Il suo
capolavoro la decorazione del Tempio Malatestia-no di Rimini,
eseguita tra il 1449 e il 1455. In questoperail suo stile ormai
maturo, le forme sono risolte in puriritmi lineari e il tono
generale quello paganeggiante dellacorte di Sigismondo Pandolfo
Malatesta. La tendenza aldecorativismo si accentua nella facciata
marmorea dellaChiesa di San Bernardino a Perugia, realizzata tra il
1457e il 1461. Meno significative le ultime opere, eseguite
nelcorso degli anni Settanta.
Algardi, AlessandroBologna 1595 - Roma 1654Scultore italianoNato
a Bologna, lAlgardi si form inizialmente allAcca-demia di Ludovico
Carracci e studi scultura con GiulioCesare Conventi. Dopo aver
trascorso qualche anno aMantova, giunse nel 1625 a Roma. Qui,
grazie alle racco-mandazioni del Duca di Mantova entr subito in
contattocon il cardinale Ludovico Ludovisi, bolognese anchegli
eproprietario di una ricca collezione di statuaria antica. Fuil
cardinale a commissionargli il restauro di alcune sculture
A
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mentre, le prime committenze di rilievo, gli giunsero gra-zie ai
contatti con lamico Domenichino. Lo scultore la-vor a fianco
dellormai famoso concittadino nella Cappel-la Bandini in San
Silvestro al Quirinale, dove esegu le sta-tue di Maria Maddalena e
San Giovanni Evangelista (c.1628). Laffermazione dellAlgardi in
Roma progred assailentamente. Nel 1640, ormai quarantenne, divenne
Princi-pe dellAccademia di San Luca e gli furono affidati i
primigrandi incarichi: la tomba di Papa Leone XI in San Pietroe la
statua di San Filippo Neri e langelo per la sagrestia diSanta Maria
in Vallicella. Lelezione al soglio pontificio diInnocenzo X nel
1644 segn la definitiva affermazionedellartista, impegnato, negli
anni successivi, sia comescultore che come architetto. In questo
ambito sopraintesealla costruzione e alla decorazione della villa
di Belrespiro,presso porta San Pancrazio (1644-52), per il
cardinale Ca-millo Pamphilj. Maggiori furono per gli impegni in
scul-tura; gli anni del pontificato Panfilj coincisero con
lesecu-zione del rilievo con lIncontro tra Leone I e Attila per
laCappella della Colonna in San Pietro (1646-53), della Sta-tua di
Innocenzo X, in bronzo, oggi nel Palazzo dei Con-servatori
(1645-50), del Martirio di San Paolo per la chie-sa di San Paolo a
Bologna (1647) e delle numerose serie dibusti ritratto, tra cui
spicca il Busto di Olimpia Maidolchi-ni Pamphilj (c. 1646) della
Galleria Doria a Roma.
Ammannati, Bartolomeo Settignano 1511 - Firenze 1592Scultore e
architetto italianoNacque a Settignano, presso Firenze, nel 1511.
Comp ilproprio apprendistato artistico nella bottega del
fiorentinoBaccio Bandinelli e in seguito si rec a Venezia, dove
nel1540 collabor con Jacopo Sansovino alla decorazione del-la
Libreria Marciana. Nello stesso periodo fu operoso an-che a
Firenze. Qui scolp il gruppo marmoreo della Vitto-ria, in origine
destinato al monumento Nari per la chiesadella Santissima
Annunziata (ora al Museo del Bargello).Nel 1550 si spost a Roma,
introdotto da Giorgio Vasarialla corte di Papa Giulio III. Lo
stesso anno spos a Urbi-no la poetessa Laura Battiferri, della
quale Agnolo Bronzi-no esegu il noto ritratto. Tornato a Firenze
nel 1555,lAmmannati divent scultore e architetto ufficiale
dellacorte dei Medici. Egli partecip, cos, alla celebrazione
delpotere di Cosimo I, che intendeva affermare il proprio
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ruolo ufficiale di sovrano del granducato anche attraversola
realizzazione di opere a destinazione pubblica.Per Palazzo Vecchio
progett una fontana, con le personi-ficazioni di Arno, Arbia e
Terra, ora smembrata e conser-vata al Museo del Bargello. Per il
grande bacino dacquadella Villa Medicea di Castello, poco fuori
Firenze, esegula colossale statua dellAppennino, nota anche come
Gen-naio. Sempre per Cosimo I realizz la grande e ben notaFontana
del Nettuno, posta in Piazza della Signoria, da-vanti allomonimo
Palazzo, dimora granducale. Domina alcentro della vasca la
gigantesca figura del dio marino, inmarmo bianco, chiamato dai
fiorentini il Biancone. Lattivit di archietto di Bartolomeo
Ammannati annove-ra la progettazione di molti palazzi fiorentini
fra cui Palaz-zo Giugni e Palazzo Ramirez Montalvo.
Andrea PisanoPontedera 1290 ca. - Orvieto dopo il 1348Scultore
italianoFiglio di Ser Ugolino di Nino, notaio di Pisa, lo
scultoreAndrea Pisano noto anche con il nome di Andrea daPontedera.
Le prime notizie sicure riguardano lesecuzionedella porta bronzea
del Battistero di Firenze, firmata dal-lartista e datata 1330;
contrariamente alla consuetudine,questa data si riferisce allinizio
dei lavori, terminati nel1336 e condotti con lausilio di vari
collaboratori. Allamorte di Giotto, nel 1337, venne affidato ad
Andrea ilruolo di Capomastro dellOpera del Duomo, carica che loport
ad occuparsi soprattutto della continuazione delCampanile avviato
da Giotto. Lo scultore esegu le formel-le raffiguranti le Storie
della Genesi, le Arti meccaniche,forse su disegno di Giotto, ed
inoltre quelle con le Virt, iPianeti, le Arti Liberali e i
Sacramenti. Dopo la caduta delsignore di Firenze Gualtieri di
Brienne, cacciato dalla cittnel 1343, Andrea si rec probabilmente a
Pisa, dove ese-gu con laiuto della bottega la tomba del vescovo
Saltarel-li nella chiesa di Santa Caterina. Nel 1347-48 lo scultore
documentato a Orvieto, come responsabile del cantieredella
Cattedrale e impegnato soprattutto nel restauro dellafacciata. Per
decorare uno dei portali laterali, Andrea sifece inviare dalla sua
bottega di Pisa un gruppo marmoreoraffigurante la Madonna e due
angeli, conservato ora nelMuseo dellOpera del Duomo di Orvieto. Nel
1349 il ruo-lo di capomastro della Cattedrale fu affidato al figlio
di
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Andrea, Nino Pisano; non noto se lincarico fu dovutoalla morte
del padre oppure al suo ritorno in Toscana. Po-trebbero infatti
essere riferite allultima attivit di Andreale due bellissime
Madonne marmoree scolpite per la chiesadi Santa Maria della Spina a
Pisa. Sepolto nella Cattedraledi Firenze, lo scultore era
sicuramente gi morto nel 1358.
Antelami, Benedetto 1150 ca. - 1230Scultore e architetto
italianoAttivo fra il 1170 e il 1220, Benedetto Antelami
facevaparte probabilmente di quei costruttori provenienti
dallavalle dIntelvi noti con il nome di magistri Antelami,derivato
dalla loro provenienza. Formatosi in Francia, frala Provenza e lIle
de France, la mano dellartista statariconosciuta in alcuni
capitelli del chiostro di San Trophi-me ad Arles, eseguiti intorno
al 1165-70. Giunto in Italia,il maestro fu attivo in varie regioni
dellItalia settentriona-le. A Parma si occup inizialmente della
sistemazione delcoro della Cattedrale, lavoro del quale rimangono
oggi lacattedra espiscopale e un rilevo con la Deposizione
datato1178, gi parte di un pulpito quadrangolare. Fra il 1170 eil
1190 Benedetto Antelami fu anche impegnato nella co-struzione del
Duomo di Borgo San Donnino, lattuale Fi-denza, eseguendo i rilievi
della facciata, rimasta incompiu-ta. Dal 1196 il maestro fu
responsabile della costruzione edella decorazione del Battistero di
Parma, per il quale rea-lizz gli splendidi rilievi policromi dei
portali e la decora-zione interna costituita da sculture di tema
religioso e pro-fano, quali la raffigurazione dei Mesi e delle
Stagioni. Al-lartista sono stati riferiti talvolta anche il
progetto per lachiesa di SantAndrea a Vercelli, la prima chiesa
goticaitaliana ispirata a modelli francesi, e due sculture di
leoninella chiesa di San Lorenzo a Genova, parte di un
perdutopulpito.
Arnolfo di CambioColle Val dElsa 1245 ca. - Firenze
1302Archietto e scultore italianoNativo di Colle Val dElsa, Arnolfo
di Cambio documenta-to fra il 1265 e il 1267 nella bottega di
Nicola Pisano, con laquale probabilmente partecip allesecuzione
dellArca diSan Domenico nellomonima chiesa di Bologna. Le
apertureverso il gotico transalpino che caratterizzano soprattutto
le
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invenzioni architettoniche di Arnolfo hanno tuttavia indottoad
ipotizzare anche una possibile formazione nel cantiere ci-stercense
della chiesa di San Galgano, in provincia di Siena.Alla fine degli
anni Settanta il pittore si trasfer in Umbriadove nel 1281 esegu la
Fontana Minore di Perugia, oggismembrata. Di questo lavoro si
conservano nella GalleriaNazionale alcuni frammenti che
rappresentano figure diParalitici, noti convenzionalmente con il
nome di Assetati. probabile che Arnolfo sia giunto a Perugia con la
bottegadi Nicola e Giovanni Pisano, ai quali nel 1278 era
statacommissionata lesecuzione della Fontana Maggiore. AdOrvieto,
nella chiesa di San Domenico, Arnolfo esegu latomba del Cardinale
De Braye, morto nel 1282. Le singoleparti del monumento, composto
originariamente da unastruttura architettonica e da alcune
sculture, furono proba-bilmente inviate da Roma dove lartista si
era recato allini-zio degli anni Ottanta chiamato dal re Carlo
dAngi. Perquestultimo Arnolfo esegu un grande ritratto
marmoreo,parte di un monumento celebrativo oggi perduto.
Contem-poraneamente lo scultore ricevette importanti
commissionianche dalla chiesa romana; per Bonifacio VIII, papa fra
il1294 e il 1303, esegu il monumento sepolcrale, conservatoancora
in parte nelle Grotte Vaticane. Rispettivamente nel-le chiese di
San Paolo fuori le Mura e in Santa Cecilia inTrastevere realizz due
cibori, il secondo dei quali firmatoe datato 1293. La feconda
attivit romana testimoniataanche dai frammenti del monumento
Annibaldi nella chie-sa di San Giovanni in Laterano e dal Presepe
per la Chiesadi Santa Maria Maggiore, probabilmente
commissionatodal papa francescano Niccol IV. Alla fine degli anni
No-vanta Arnolfo rientr a Firenze dove gli venne affidato
ilprogetto per la cattedrale di Santa Maria del Fiore, fondatanel
1296. Lartista esegu anche alcuni gruppi scultorei perla
decorazione della facciata, conservati nel locale MuseodellOpera
del Duomo. Allartista, scomparso fra il 1302 eil 1310, sono
tradizionalmente attribuiti anche i progettiarchitettonici della
chiesa di Santa Croce e del Palazzo deiPriori, meglio noto come
Palazzo Vecchio.
Arp, HansStrasburgo 1887 - Basilea 1966Pittore e scultore
tedescoDopo aver studiato pittura alla Scuola darte di Weimar(1905)
e poi allAcadmie Julian a Parigi (1908), Arp si
Storia dellarte Einaudi
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trasferisce in Svizzera, a Weggis, un villaggio sulle rive
dellago dei Quattro Cantoni. Qui incontra altri pittori, con iquali
fonda nel 1911 il Moderne Bund. A questi si ag-giungono altri
importanti incontri: nel 1912 conosce aMonaco Kandinskij e
partecipa alla celebre mostra delBlaue Reiter, in seguito entra in
contatto a Parigi conDelaunay, Modigliani, Picasso ed Apollinaire e
a Coloniacon Max Ernst. Nel 1915 si rifugia in Svizzera e dipingele
sue prime opere astratte, ottenute dallintersecarsi dielementi
rettilinei e piani cromatici. Inizia poi a frequen-tare il Cabaret
Voltaire di Zurigo e diventa uno dei pro-motori ed animatori del
movimento dada, sperimentando isuoi primi rilievi policromi, e
spregiudicate composizionidi oggetti. La sua opera si affida spesso
al caso, inventa unlinguaggio astratto, popolato di forme colorate
ritagliatenel legno o nella pietra e sovrapposte a comporre
rilievipolicromi che non hanno alcun riferimento naturalisticoma
che risultano apparentemente del tutto naturali. AZurigo collabora
a svariate iniziative dadaiste, fondandocon Janco lAssociation des
Artistes Rvolutionnaires,organizzando con Ernst e Baargeld il
gruppo di Colonia,creando il Fotogaga, stringendo rapporti a
Berlino conEl Lissitskij e Schwitters.Nel 1925 partecipa alla prima
collettiva surrealista pressola galleria Pierre di Parigi.Nei due
anni successivi lavora con la moglie Sophie Taeu-ber e larchitetto
Theo Van Doesburg alla decorazione delcaf-dansant LAubette a
Strasburgo, per poi aderire aigruppi davanguardia Cercle e Carr e
Abstraction-Cra-tion realizzando, a partire dal 1930, sculture a
tutto ton-do, cui d forme vagamente organiche e papiers
dchirs(carta su carta strappata a mano). Nel dopoguerra lavorain
America a importanti opere pubbliche. Nel 1954 il Pre-mio
internazionale per la scultura assegnatogli alla Bienna-le di
Venezia ne ha segnato la definitiva consacrazione.
Storia dellarte Einaudi
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Bandinelli, BaccioFirenze 1493 - 1560Scultore e pittore
italianoIl Bandinelli si form come scultore presso il
fiorentinoGiovan Francesco Rustici, nel clima del manierismo
fio-rentino elaborato sulle opere lasciate nella citt da
Miche-langelo, Leonardo e Raffaello. Come tutti gli scultori
atti-vi a Firenze intorno alla met del secolo
(Ammannati,Giambologna, ecc.) sub il fascino della scultura di
Miche-langelo e in particolar modo del David. Questa
gigantescastatua collocata in Piazza della Signoria divenne un
model-lo di espressione eroica della figura umana, riproposto
daBandinelli nellErcole e Caco scolpito nel 1534 e collocatonella
medesima piazza: la scultura denota uninterpretazio-ne superficiale
e retorica del linguaggio michelangiolesco.Molto pi autonomo il
Bandinelli fu in altre sculture, co-me i rilievi del coro di Santa
Maria del Fiore, dove inter-pret in chiave quasi astratta lo stile
del Buonarroti. Comeritrattista di corte Bandinelli scolp inoltre
un Busto e unaStatua di Cosimo I.
Barye, AntoineParigi 1795 - 1875Scultore franceseAntoine Barye
si colloca tra i principali protagonisti dellastatuaria francese
del XIX secolo. A quindici anni inizi ilsuo apprendistato presso un
incisore di metalli, indirizzan-dosi solo in seguito verso la
scultura. Desideroso di ap-prendere il disegno, lanno seguente entr
nello studio diGros. Fu uno dei massimi scultori del XIX secolo, ma
non
Storia dellarte Einaudi
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va trascurata la sua attivit di pittore, o meglio di
acque-rellista. I suoi acquerelli rappresentanti animali sono
con-servati al Louvre e allepoca riscossero il favore del pubbli-co
ancor prima delle sue sculture. Il debutto come scultoreavvenne al
Salon del 1827 con dei semplici busti-ritratto.Nel 1831, attir
lattenzione della critica con le opere SanSebastiano e Tigre che
divora una preda, al Louvre. In se-guito, si dedic prevalentemente
ai bronzetti di piccoloformato, raffiguranti animali esotici spesso
impegnati inlotte e temi mitologici. Alcuni bronzetti divennero
model-li per sculture monumentali; il Leone con il serpente
delLouvre fu realizzato nel 1855 in grande formato per
esserecollocato alle Tuileries. Espresse una grande abilit
artisti-ca anche nelle sculture di figure, quali ad esempio Teseo
eil Minotauro del Louvre e le Tre Grazie, Giunone, SantaClotilde e
Napoleone I. Le sue opere dimostrano una gran-de attrazione nei
confronti dellarte assira e dellanticaGrecia.
Bartolini, Lorenzo Prato 1777 - Firenze 1850Scultore italianoDi
umili origini, Bartolini nacque a Savignano presso Pra-to. Nel 1795
lavor in alcuni laboratori di alabastrai a Fi-renze e a Volterra,
dove ebbe modo di conoscere le inci-sioni di Flaxman. Tornato a
Firenze fu ammesso allAcca-demia di Belle Arti. Nel 1799 si arruola
come disegnatoreal seguito di un generale francese, col quale si
reca a Pari-gi. Grazie allinteressamento di Elisa Baciocchi,
sorella diNapoleone, riesce ad entrare nello studio di David
doveconosce il giovane Ingres. Nel 1802 partecipa al Prix deRome
giungendo secondo. Tra il 1805 e il 1807 lavora alBusto di
Napoleone (Parigi, Louvre) e al bassorilievo conla Battaglia di
Austerlitz per la colonna di Place Vendme.Nel 1807 nominato dalla
Baciocchi professore di Scultu-ra allAccademia di Carrara. In
questo periodo realizza lastatua monumentale di Napoleone (Bastia,
corso San Ni-cola) e il ritratto di Madame Eynard Lullin (Ginevra,
Pa-lazzo Eynard). Nel 1814 in seguito alla caduta di Napoleo-ne,
molte delle sue opere vengono distrutte. Torna a Fi-renze dove,
dopo un periodo di difficolt anche economi-ca, ha inizio la sua
attivit pi feconda. Del 1818 LAm-mostatore e del 1824 La Carit
educatrice, acquistata dalGranduca di Toscana. Nel 1820 ospita
Ingres, che sog-
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giorna a Firenze fino al 1824. Nel 1830 riceve la commis-sione
per il monumento Demidoff, portato a termine dal-lallievo Pasquale
Romanelli, e nel 1835, su commissionedi Rosa Trivulzio, esegue la
celebratissima Fiducia in Dio(Milano, Museo Poldi Pezzoli). Dal
1837 al 1844 lavora almonumento funebre della principessa Sofia
ZamoyskaCzartoryska (Firenze, Santa Croce). Nel 1839 ottiene
lacattedra di Scultura allAccademia di Firenze. Dei suoi ul-timi
anni sono il monumento Niepper (Parma, chiesa dellaSteccata), il
monumento a Leon Battista Alberti (Firenze,Santa Croce) e la Ninfa
dello scorpione (San Pietroburgo,Museo dellErmitage) esposta nel
1845 al Salon di Parigidove fu molto ammirata da Baudelaire.
Benedetto da Maiano Maiano, Firenze 1442 - Firenze
1497Architetto e scultore italianoLa sua opera architettonica
prende le mosse dallesempiobrunelleschiano per elaborare uno stile
rigoroso ed equili-brato, come si pu notare nel Palazzo Strozzi di
Firenze(1487), dove collabora con Simone del Pollaiolo detto
ilCronaca, e nel Portico di Santa Maria delle Grazie adArezzo. Come
scultore lavor spesso in societ col fratelloGiuliano, ma ricerc uno
stile personale caratterizzato daun pronunciato plasticismo e da un
gusto per effetti pittori-ci e per la resa particolareggiata dei
dettagli. Si cimentprevalentemente nelle tecniche della scultura in
marmo edella scultura lignea, impegnandosi anche nellintaglio.
Trale sue opere scultoree pi significative si possono ricordare:il
Ritratto di Pietro Mellini (1474), il pulpito di Santa Cro-ce
(1472-75), la porta intarsiata della Sala dei Gigli in Pa-lazzo
Vecchio, due lunette per la Basilica della Santa Casadi Loreto
(1484-87), la tomba di Filippo Strozzi, nellomo-nima cappella in
Santa Maria Novella a Firenze.
Bernini, Gian Lorenzo Napoli 1598 - Roma 1680Scultore e
architetto italianoGian Lorenzo Bernini nacque a Napoli da Pietro,
scultoretoscano attivo in quel momento alla Certosa di San
Marti-no, e attorno al 1605 si trasfer con la famiglia a
Roma.Nellarco della sua lunga vita lasci la citt solo nel
1665,allapice della fama, perch chiamato da Luigi XIV a Pari-gi.
Comp la sua formazione artistica nella bottega del pa-
Storia dellarte Einaudi
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dre, edicandosi allo studio dei grandi maestri del Cinque-cento
e della statuaria antica, in particolare dei modelli el-lenistici.
Lartista rivel il suo precoce talento nei gruppimarmorei Enea e
Anchise, il Ratto di Proserpina, David,Apollo e Dafne, eseguiti su
commissione del cardinale Sci-pione Borghese tra il 1619 e il 1625.
Lo scultore rimase alservizio del Cardinale fino al 1624. Lascesa
al soglio pontificio di Urbano VIII Barberini assi-cur a Bernini un
posto di rilievo nella vita artistica roma-na. Nel 1629 fu eletto
architetto di San Pietro. La sua at-tivit nella Basilica, iniziata
nel 1624 con la commissionedel Baldacchino, lo occup dagli anni
Trenta fino alla mor-te. Per San Pietro Bernini esegu la tomba di
Urbano VIII(1639-47), la statua equestre di Costantino (1654-68),
ilSan Longino (1629-38), la scenografica Scala Regia (1663-66)
oltre alla spettacolare Cattedra (1656-66) e al colonna-to
antistante la basilica (1656-1667). Importanti opere
ar-chitettoniche dellartista sono il palazzo di
Montecitorio(1650-55), la chiesa di SantAndrea al Quirinale
(1658-70), e i progetti commissionati da re Luigi XIV per il
pa-lazzo del Louvre che, per, non vennero realizzati perchgiudicati
incompatibili con il gusto classicista e le esigenzeabitative
francesi. Al nome di Bernini sono associate an-che alcune celebri
fontane romane, dalla Fontana dei Fiu-mi (1648-51) in piazza Navona
a la Fontana del Tritone inpiazza Barberini (1640). Inoltre
lartista esegu un cospi-cuo numero di ritratti scultorei tra i
quali Scipione Bor-ghese (1632, Galleria Borghese, Roma) e Costanza
Buona-relli (1635, Museo del Bargello, Firenze). Grandi esempidella
spiritualit barocca sono opere come lEstasi di SantaTeresa
(1647-52, Roma, Santa Maria della Vittoria, Cap-pella Cornaro) e la
beata Ludovica Albertoni (1671-74,Roma, San Francesco a Ripa).
Bernini, Pietro Sesto Fiorentino 1562 - Roma 1629Scultore
italianoPadre di Gian Lorenzo, anchegli scultore fu attivo a
Firen-ze, sua citt natale, a Roma e a Napoli dove risiedette
dal1584 al 1604, quando si trasfer di nuovo a Roma. Qui ese-gu
rilievi per Santa Maria Maggiore, SantAndrea dellaValle e per Villa
Borghese e per il parco fantastico di Ca-prarola. La sua cultura
tardomanierista ricevette a Roma,grazie ai contatti con il Mariani
e il Mochi, un nuovo im-
Storia dellarte Einaudi
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pulso. Ne deriv lenfatizzazione delle torsioni nelle caria-tidi
del monumento funebre a Clemente VII nella CappellaPaolina e il
tentativo di imprimere moto mediante le vibra-zioni luministiche
nel San Giovanni Battista per SantAn-drea della Valle. Su questo
virtuosistico magistero educ ilfiglio. Del 1627-29 la sua fontana
della Barcaccia in piaz-za di Spagna (da alcuni attribuita a Gian
Lorenzo).
Berruguete, Alonso Paredes de Nava 1486 ca. - Toledo 1561Pittore
e scultore spagnoloFiglio di Pedro, vive per circa un decennio in
Italia, doveentra in contatto con i manieristi toscani ed
influenzatoda Michelangelo. Ritornato in Spagna, diventa pittore
dicorte di Carlo V ma attivo soprattutto come scultore.Fonde
elementi della cultura italiana con la tendenza rea-listica
spagnola allinterno di uno stile altamente dramma-tico.
Bertoldo di GiovanniFirenze 1420 ca. - 1491Scultore e medaglista
italianoRitenuto da alcuni figlio illegittimo dei Medici, svolseuna
precoce attivit presso la bottega di Donatello, colla-borando col
maestro al basamento della Giuditta e ad al-tre sculture. Ben
presto entr a far parte della cerchia diLorenzo il Magnifico, come
testimonia la medaglia da luieseguita per la congiura dei Pazzi,
nel 1478. Lopera diBertoldo costituita da medaglie, statuette e
rilievi inbronzo tra i quali la Battaglia, la Crocifissione e
unaPiet, conservati al museo del Bargello a Firenze. Ma nel settore
dei bronzetti che egli offr il suo massimo con-tributo. Bertoldo si
esprimeva con un accentuato reali-smo, che infondeva in forme mosse
da una certa violenzaespressiva e sbalzate in pieno rilievo. Disegn
(senza pe-raltro eseguire) il fregio in terracotta invetriata, con
lE-saltazione di Lorenzo de Medici per la villa di Poggio aCaiano,
e i dodici rilievi in stucco nel cortile del
palazzoScala-Gherardesca. Il compito di restauratore e precetto-re
di giovani artisti che egli svolse presso il giardino diSan Marco
una scuola darte frequentata anche da Mi-chelangelo testimoniato
anche dalla presenza in pa-lazzo Medici di una stanza a lui
destinata, nella quale tra-scorse gli ultimi anni della sua
vita.
Storia dellarte Einaudi
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Bistolfi, LeonardoCasale Monferrato 1859 - Torino 1933Scultore
italianoCompiuti gli studi a Brera, realizza una serie di
sculturefunerarie di stile patetico, simbolista e floreale, dal
model-lato morbidamente pittorico (Langelo della morte, per latomba
Brayda a Torino, la Sfinge della tomba Pansa a Cu-neo, Il sogno,
Lolocausto, La purificazione per cimiteridella Lombardia e del
Piemonte), oltre a lastre a bassorilie-vo (Le lacrime, 1902-05,
Galleria Civica dArte Moderna).Un moderato verismo si ritrova nelle
statue celebrative diLombroso a Verona (1922) e in certi busti, tra
cui quellodi De Amicis e di Giacosa. Bistolfi anche
disegnatore(Manifesto della prima esposizione darte decorativa
mo-derna, Torino) e autore di medaglie.
Bonanno PisanoPisa, XII secoloScultore e architetto italiano uno
dei principali protagonisti dellarte romanica in Italia,capace di
sviluppare un linguaggio originale ed autonomobasato sulla fusione
di elementi bizantini, classicheggianti eoltremontani. A lui si
attribuisce tradizionalmente il proget-to e la realizzazione della
prima fase dei lavori del Campani-le di Pisa. La sua attivit di
scultore fu predominante e loport allesecuzione della porta reale
del Duomo di Pisa,realizzata nel 1180 in bronzo e successivamente
distruttanellincendio del 1565. Allo stesso giro di anni risale la
por-ta di San Ranieri, collocata nel transetto destro del Duomodi
Pisa, le cui imposte bronzee narrano in venti formelle iprincipali
episodi della Vita di Cristo. Al 1186 risale lesecu-zione della
porta della Cattedrale di Monreale, su cui sonoraffigurate Storie
del Vecchio e del Nuovo Testamento. Lo-pera firmata da Bonanno
civis pisanus e fu probabilmenterealizzata a Pisa nello stesso
periodo della porta di San Ra-nieri; entrambe le opere infatti
mostrano una grande coeren-za formale e la stessa facilit
narrativa, elementi che dimo-strano la raggiunta maturit artistica
dello scultore pisano.
Bourdelle, mile-AntoineMontauban 1861 - Vsinet 1929Scultore
franceseAncora molto giovane a Parigi frequent lo studio di Ro-din
di cui divent prima allievo e poi collaboratore. Lo
Storia dellarte Einaudi
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stile del maestro fortemente radicato nelle opere inizia-li,
caratterizzate dal gusto per il monumentale e dallesal-tazione
idealistica delluomo. In seguito Bourdelle si ri-volse ad uno stile
pi asciutto e serrato, chiaramente ispi-rato allarcaismo greco,
come testimonia la statua di Erco-le arciere. Nel 1912 lo scultore
realizz tutte le decorazio-ni, ad affresco e bassorilievo, del
teatro dei Champs-Ely-ses. Si dedic inoltre alla creazione di
monumenti eque-stri in stile neo-rinascimentale, e ad una intensa
attivitdi ritrattista.
Bracci, PietroRoma 1700-1773Scultore italianoFormatosi con
Giuseppe Bartolomeo Chiari e sullo studiodellopera di Gian Lorenzo
Bernini, dal 1725 tenne undiario nel quale annot tutte le
commissioni ricevute.Nello stesso anno, gi celebre a Roma,
ricevette lincaricodi scolpire i ritratti in marmo del cardinale
Fabrizio Pao-lucci e di papa Innocenzo XII per la chiesa dei Santi
Gio-vanni e Paolo. Ancora in memoria del Paolucci realizz lalapide
funebre in San Marcello al Corso nel 1726. Nel1730 scolp due statue
a grandezza naturale con San Pie-tro Nolasco e San Felice di Valois
per la Basilica di Mafrain Portogallo.Si data al 1732 il rilievo
raffigurante SantAndrea Corsiniche lava i piedi ai poveri nella
cappella Corsini in San Gio-vanni in Laterano e al 1734 il rilievo
con San GiovanniBattista nel portico della stessa basilica.
Ricevette impor-tanti incarichi per la facciata di San Giovanni dei
Fioren-tini (1734-35) e per la chiesa di Santa Maria
Maggiore(1742), a seguito del successo riscosso nel 1734 dal
monu-mento funebre di Benedetto XIII in Santa Maria sopraMinerva e
pi tardi dal monumento di Maria Sobieska inVaticano. Linteresse per
la scultura classica lo port adoccuparsi di restauro: lavor ai
rilievi dellArco di Costan-tino e alle statue della collezione del
cardinale AlessandroAlbani.Tra le numerose tombe eseguite nelle
chiese di Roma si ri-cordano quelle del cardinale Renato Imperiale
in SantA-gostino (1741), di Carlo Leopoldo Calcagnini in
SantAn-drea delle Fratte (1748) e di Benedetto XIV in San
Pietro(1769). Dal 1754 al 1758 lavor alle statue dei santi
fon-datori degli ordini religiosi per il colonnato di San
Pietro,
Storia dellarte Einaudi
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eseguendo San Vincenzo de Paoli, il Beato GirolamoEmiliani e San
Norberto. Uno dei suoi lavori pi cono-sciuti il gruppo scultoreo
centrale della Fontana di Trevi,originariamente commissionato a
Giovanni Battista Mai-ni, ma realizzato dal Bracci e completato nel
1762.
Brancus,i, Constantin Pes,tis,ani Gorj, Romania 1876 - Parigi
1957Scultore franco-rumenoDopo una formazione svolta allAccademia
di Bucarest,egli lavor a Vienna e a Monaco prima di trasferirsi
nel1904 a Parigi, citt nella quale stabil la sua residenza.La
scultura Il bacio (1908), pi volte replicata dallartista,segn la
svolta antinaturalistica della sua opera, definendoforme pure e
primordiali, stilizzate entro volumi essenzialie impersonali,
attraverso una sistematica eliminazione diogni accessorio.Amico di
Amedeo Modigliani, nel 1913 egli espose tresculture alla mostra
dellArmory Show di New York, av-viando nella citt statunitense una
folta serie di mostreche lo vedranno protagonista pi volte nel
corso della suavita.Se linteresse di Brancusi per larte primitiva e
africana dimostrato da alcune sculture lignee eseguite tra il 1914
edil 18, quali Il Figliol prodigo (Philadelphia, Museum ofArt) e
Strega (New York, Solomon R. Guggenheim Mu-seum), dopo la Prima
guerra mondiale si accentua nella suaopera il gusto per lastrazione
formale, sostanziato da uncontinuo, approfondito studio sulla
scultura egizia, grecaarcaica e messicana. Tali suggestioni si
ritrovano assimila-te in un linguaggio astrattizzante
personalissimo.A ripetuti soggiorni negli Stati Uniti intervall nel
1937un ritorno in Romania, dove esegu alcune sculture per
ilgiardino pubblico di Tirgu Jiu e un viaggio in India
perprogettare un tempio per il maragi di Indore. Mor a Pa-rigi nel
1957.
Storia dellarte Einaudi
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Caggiano, Emanuele Benevento 1837-1905Scultore italianoScultore
originario di Benevento, studi alcuni anni aFirenze. Intorno al
1860 scolpisce Pane e lavoro (Napo-li, Museo di Capodimonte) che fu
esposto a Parigi e aLondra. Fu insegnante di scultura a Roma e
allAccade-mia di Napoli. La sua opera pi nota la statua bron-zea
della Vittoria che corona il monumento ai cadutinelle rivoluzioni
contro i Borboni (Napoli, Piazza deiMartiri).
Calcagni, TiberioFirenze 1532 - Roma 1565Scultore
italianoFiorentino, fu collaboratore e assistente di Michelangelo
aRoma, nellultimo periodo della vita del maestro, ed ebbecos la
possibilit di portare a compimento due delle sueultime opere: il
Bruto e la Piet del Museo dellOpera diFirenze. Aiut il Buonarroti
anche nella stesura dei dise-gni per San Giovanni de Fiorentini e
ne costru anche ilmodello in argilla. Rimase vicino a Michelangelo
fino allamorte, tenendo costantemente informato il nipote Lionar-do
sulla salute dello zio. Nel 1565 cur la ristrutturazionedella
chiesa di SantAngelo in Borgo a Roma, di cui pernon rimane traccia,
a causa del rinnovamento che ebbeluogo nel Settecento. Mor a Roma,
un anno dopo Miche-langelo.
Storia dellarte Einaudi
C
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Calder, AlexanderFiladelfia 1898 - New York 1976Scultore
americanoAppartenente ad una famiglia di scultori, si interess
al-larte fin da giovanissimo, mostrando per interesse piper gli
utensili meccanici che per la creta o i pennelli.Dopo aver
terminato gli studi in ingegneria, si iscrisse al-lArts Students
League di New York eseguendo disegni ecaricature per vari giornali
o riviste. Giunse a Parigi nel1926, dove ebbe inizio la sua
carriera di scultore. La suaopera pittorica legata ai primi Fili di
ferro esposti nel1927 al Salon des humoristes a Parigi. Nella
grafica mo-stra una preferenza per la penna e la matita, con cui
esegunumerosi disegni, specie ad inchiostro di china, dove la
si-curezza del tratto riecheggia le strutture lineari dei
suoipersonaggi da circo. Nei guazzi lartista mostra un
inizialefigurativit che poi si evolve rapidamente verso un
puroastrattismo che, liberatosi dallinflusso di Mir, trova pie-na
espressione negli anni del dopoguerra. La sua opera gra-fica fu
esposta in varie occasioni a Parigi (1954, Galeriedes Cahiers
dArt), Londra (1961, Lincoln Gallery) e Ds-seldorf (1963, Gallerie
Vmel). Parallelamente ai moltepli-ci disegni che ne accompagnano i
mobiles ed alle litografiea colori, gli ultimi guazzi di Calder,
serie di figure grotte-sche e mostruose, attestano lo humor ma
anche la ferociadi uno spirito incisivo. Nel 1973 lartista ha
decorato 18carlinghe di aerei di compagnie americane.
Canova, Antonio Possagno, TV, 1757 - Venezia, 1822Scultore
italianoNato a Possagno da padre scalpellino, il suo
apprendistatosi svolse in Veneto presso la bottega del Torretti, al
cui se-guito si spost a Venezia nel 1768.Qui frequent i corsi
dellAccademia, studiando e dise-gnando i calchi in gesso delle
sculture antiche e verso il1773 apr il suo primo studio di scultore
nel chiostro diSanto Stefano e poi a San Maurizio. Fino al 1779
rimase aVenezia, dove ricevette numerose importanti commissio-ni,
fra cui quella per il Dedalo e Icaro (Venezia,
MuseoCorrer).Trasferitosi a Roma, dove approfond la sua
conoscenzadella scultura classica, frequent i corsi di nudo
dellAcca-demia di Francia e la scuola di Pompeo Batoni.
Storia dellarte Einaudi
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A Roma, che sar il centro della sua attivit, egli si af-ferm ben
presto con una serie di prestigiose commissioniculminanti nel
monumento a Clemente XIV (1783-87) nel-la Basilica dei Santi
Apostoli e nel monumento a ClementeXIII (1784-92) nella Basilica di
San Pietro.Nellultimo decennio del secolo cre alcune celebri
operemarmoree, come Amore e Psiche (Parigi, Museo del Lou-vre),
Venere e Adone (Ginevra, Villa La Grange) ed ilPerseo (Roma, Musei
Vaticani).Nel 1802 fu chiamato a Parigi per eseguire il Ritratto
diNapoleone Bonaparte, soggetto ripreso in numerose ver-sioni, a
mezzo busto e a figura intera.Nel primo decennio dellOttocento
lavor ancora per lafamiglia Bonaparte, scolpendo i ritratti di
Letizia, madredi Napoleone, della sorella Paolina Bonaparte
Borghese, diCarolina e Gioacchino Murat, di Elisa Baciocchi.In
questi anni diede inizio al monumento funebre di Vit-torio Alfieri
per la chiesa di Santa Croce a Firenze e inau-gur quello a Maria
Cristina dAustria nella chiesa vienne-se degli Agostiniani
(1805).Nel 1812 ultim la celebre Venere italica (Firenze, Galle-ria
Palatina) e nel 1716 le Tre Grazie (San Pietroburgo,Museo
dellErmitage).Incaricato dal papa della missione diplomatica di
recuperodegli oggetti darte portati a Parigi da Napoleone, da quisi
rec a Londra per ammirare i marmi appena giunti dalPartenone di
Atene. In questultima fase della sua attivitCanova fece erigere a
Possagno un tempio ispirato alPantheon di Roma. Qui, oltre ad un
gran numero di ope-re, vi sono conservate le spoglie dello
scultore, morto aVenezia nel 1822.
Carpeaux, Jean-Baptiste Valenciennes, 1827 - Courbevoie, Parigi
1875Scultore e pittore franceseNonostante le tendenze classiciste
dellarte ufficiale, gliinteressi personali lo orientano alla
lettura in chiave veri-stica proposta da Rude nella scultura e da
Delacroix nellapittura. Esito esemplare delle sue ricerche
realistiche ilgruppo Ugolino e i figli, connotato in tono
altamentedrammatico. Lo scultore riesce a sostenere con grande
leg-gerezza anche il gusto decorativo e raffinato, evidente neLa
Danza, caratterizzata dai guizzanti e potenti effetti
delchiaroscuro. Il risultato dirompente e in netto contrasto
Storia dellarte Einaudi
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con la freddezza accademica della scultura del tempo sta-to la
causa delle critiche e degli scandali che hanno accom-pagnato quasi
sempre luscita delle sue opere.
Cecioni, Adriano Fontebuona, Firenze 1836 - Firenze
1886Scultore, pittore e scrittore darte italianoFrequent lAccademia
di Firenze dedicandosi soprattuttoalla scultura. Si arruol poi come
volontario nel 1859 ecombatt nella guerra di indipendenza. Nel 1863
a Na-poli, dove tra i fondatori della Scuola di Resina. Tornatoa
Firenze, si lega a Signorini e partecipa attivamente algruppo dei
macchiaioli del Caff Michelangelo, di cui considerato proprio con
Signorini lanimatore e il teorico.Del 1868 una delle sue opere pi
note il gesso Bambinocol gallo. Nel 1870 a Parigi, chiamato da De
Nittis, doverimane deluso dallarte francese. Nel 1872 compie un
viag-gio a Londra. Fu acuto critico darte, teorico della
pitturamacchiaiola e polemista vivace.
Cellini, Benvenuto Firenze 1500-1571Scultore, orafo, scrittore e
trattatista darte italianoNella Vita, la sua autobiografia,
racconta i viaggi, le av-venture, le risse, i duelli, non
tralasciando di documentarele sue opere. Inizi giovanissimo
lattivit di orafo. Nel1519 si rec a Roma, dove la sua abilit gli
procur lecommissioni di papa Clemente VII. Nel 1521 di nuovo
aFirenze, ma in seguito a una rissa, condannato a morte, ri-torn a
Roma. Non abbandon la citt al momento delsacco del 1527, ma si
distinse nella difesa di CastelSantAngelo. Lanno seguente si rec a
Mantova presso lacorte dei Gonzaga. Nel 1529, durante lassedio, a
Firen-ze. Nel 1534, in una rissa, uccise un uomo, ma papa PaoloII
lo assolse. Comp viaggi a Firenze, Venezia e di nuovo aRoma. Fra il
1540 e il 1545 si trasfer in Francia alla cortedi Francesco I nella
reggia di Fontainebleau, dove gi siera recato il Rosso Fiorentino.
Per il re di Francia, fra il1542 e il 1543, realizz la famosissima
Saliera doro (Vien-na, Kunsthistorisches Museum).Qui allattivit di
orafoaffianc quella di scultore, iniziando la fusione in
bronzo.Rientrato a Firenze, dove risiedette pressoch
stabilmentefino alla morte, offr i suoi servizi a Cosimo I de
Medici.Al 1545 risale la committenza del Perseo, voluto dal
Gran-
Storia dellarte Einaudi
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duca per la Loggia dei Lanzi. Nel 1548 lo scultore eseguin
bronzo il Busto di Cosimo I (Firenze, Museo Nazionaledel Bargello),
rivelandosi ritrattista di grande abilit. Glianni che seguono lo
videro soprattutto impegnato nellacomplessa realizzazione del
gruppo bronzeo del Perseo,completato solo nel 1554, del cui
basamento facevano par-te anche quattro piccole figure di Divinit,
tra cui Mercu-rio, e un grande bassorilievo (ora conservati a
Firenze,Museo del Bargello). Cellini scolpisce ancora per Cosimo
Iun Crocifisso in marmo (Madrid, Escorial), donato poi dalGranduca
Francesco I al re Filippo II di Spagna. Nel setti-mo decennio del
secolo attese alla scrittura dei due trattatiDelloreficeria e Della
scultura.
Csar, Csar Baldaccini detto Marsiglia 1921Scultore
franceseFrequenta la Scuola di Belle Arti a Marsiglia e a
Parigi.Dal 1950 inizia a svolgere una ricerca personale legata
allesuggestioni dei materiali naturali, realizza assemblages
conpezzi di ferro, materiali di scarto di fonderia, che
saldarealizzando le sue prime sculture che espone alla
GalleriaLucien Durand nel 1954. Partecipa alle Biennali di Vene-zia
e di San Paolo e alla seconda edizione della Documentanel 1959. Dal
1960 fa parte del gruppo Nouveaux Ralistes e iniziala sua
produzione di Compressions: grazie a presse indu-striali trasforma
resti di vecchie automobili, o altri rifiutiin metallo in enormi
volumi regolari di ferraglia. Passa poia realizzare fusioni per
creare oggetti monumentali ingi-gantiti come il Pollice di Csar in
bronzo alto circa 185cm. Nel 1967 scopre il poliuretano che gli
permette dicreare la serie delle Expansions, gigantesche colate di
po-liuretano la cui resina liquida si solidifica
cristallizzandoallaria. Ha continuato a usare queste tecniche
approfit-tando anche di numerose committenze.
Chillida, Eduardo San Sebastin 1924Scultore spagnoloStudia
architettura a Madrid, in seguito si trasferisce a Pa-rigi dove
negli anni 1948-51 inizia a dedicarsi alla scultu-ra. Torna nel
1951 nei paesi baschi e, individuato nel fer-ro il suo materiale
preferito, realizza alcune opere monu-
Storia dellarte Einaudi
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mentali tra cui le porte della basilica di Aranzazu,1954,dove
utilizza materiali consumati dal tempo e dalluso. Findal 1956,
presenta diverse opere alla Galleria Maeght (Pa-rigi), e Bachelard
parla giustamente a loro proposito di uncosmo di ferro. Usa il
ferro allo stato grezzo, lasciandola superficie scabra e rugosa con
evidenti tracce del fuocosu di essa. Alla Biennale del 1958 gli
conferito il granpremio per la scultura. Nei suoi lavori di questi
anni le for-me piene si intrecciano con il vuoto, creando zone di
con-trasto tra luce e ombre, in un rapporto dinamico con lospazio
circostante (Rumor de Limites II). Dal 1959 si de-dica anche
allincisione.
Churriguera secc. XVII-XVIIIFamiglia di architetti e scultori
spagnoliJJooss BBeenniittoo (Madrid, 1665-1725) attivo a Madrid
come di-segnatore di corte dal 1690, esegu monumentali altari
confastose decorazioni (retablo) nella cattedrale di Segovia ein
San Esteban a Salamanca; a Madrid costru il palazzoora sede
dellAccademia di San Fernando. JJooaaqquunn (Madrid 1674-24)
fratello e collaboratore di JosBenito, progett la cattedrale nuova
a Salamanca e costruil patio del Colegio de Anaya e il Colegio de
Calatrava. AAllbbeerrttoo (Madrid 1676 - Orgaz 1750) fratello dei
preceden-ti, fu anchegli architetto della cattedrale di
Salamanca,citt in cui progett anche la chiesa di San Sebastin e
laplaza Mayor (1728).
Colla, EttoreParma 1896 - Roma 1968Scultore italianoNato a Parma
nel 1896, studia allAccademia di Belle Artidella sua citt. A
partire dal 1922 compie diversi viaggi aParigi, dove ha modo di
frequentare gli studi di importan-ti scultori come Emile Bourdelle
e Aristide Maillol. Torna-to in Italia nel 1926 si trasferisce a
Roma, prendendo par-te a numerose esposizioni cittadine e
nazionali. Nel 1930espone per la prima volta alla Biennale di
Venezia. Nel corso degli anni Trenta esegue numerose sculture
inpietra. Otterr in seguito la cattedra di scultura alla Scuo-la
Superiore dellArte di Roma. Tra 1944 e 1948 attraver-sa un periodo
di riflessione in cui abbandona la scultura e
Storia dellarte Einaudi
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diviene organizzatore dellattivit espositiva della GalleriaLo
Zodiaco e della Galleria del Secolo di Roma.Tra il 1948 e il 1949
compie i primi esperimenti di pitturaastratta e collage. In questo
periodo entra in contatto conAlberto Burri e col critico Emilio
Villa.Nel 1950 fonda il Gruppo Origine insieme a Mario Balloc-co,
Alberto Burri e Giuseppe Capogrossi, con i quali espo-ne nellanno
successivo alla Galleria Origine. Nel 1953Emilio Villa pubblica
sulla rivista Arti Visive il primo arti-colo sulle sculture
astratte di Colla.Tra la fine del 1954 e il 1955 termina i suoi
primi mon-taggi con rottami di ferro che vengono esposti, per
inte-ressamento di Mario Mafai, alla VII Quadriennale di Ro-ma.
Alla Biennale di Venezia del 1956 viene rifiutata le-sposizione di
una sua opera. Nel 1957 tiene la sua primamostra personale a Roma,
due anni dopo ne allestisceunaltra a Londra, presso lInstitute of
ContemporaryArts. Nel 1960 la mostra viene trasferita allo
StedelijkMuseum di Amsterdam su invito di Willelm
Sandberg;lesposizione presentata da Giulio Carlo Argan. Il Mu-seum
of Modern Art di New York accoglie due sue operealla mostra dal
titolo The Art of Assemblage del 1961e, nellanno successivo,
acquista la scultura intitolataContinuit.Nel 1962 Colla presenta
tre grandi opere allinterno dellarassegna Sculture nella citt
curata da Giovanni Caran-dente per il Festival dei Due Mondi a
Spoleto. Una diqueste opere, dal titolo Grande spirale, viene
collocata nelgiardino di fronte alla Galleria Nazionale dArte
Modernadi Roma.Nel 1964 Maurizio Calvesi presenta la sua mostra
indivi-duale alla Biennale di Venezia. Nel 1967 viene allestitauna
sua grande mostra personale a Foligno con la presenta-zione di
Palma Bucarelli. Muore a Roma nel 1968.
Comolli, Francesco Valenza Po, Alessandria 1775 - Milano
1830Scultore italianoLartista studi allAccademia di Brera con
GiuseppeFranchi, scultore neoclassico, seguace di Antonio Canova,ma
fu a Roma che complet la propria formazione artisti-ca. Comolli
lavor per lungo tempo in Francia, a Greno-ble, dove esegu alcuni
ritratti di personaggi illustri per labiblioteca di quella citt.
Rientrato in Italia, dal 1803 al
Storia dellarte Einaudi
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1814 fu titolare della cattedra di scultura presso lAccade-mia
Albertina di Torino; in seguito, si trasfer a Milano,dove consolid
la sua fama di ritrattista. Tra i ritratti pinotevoli da lui
eseguiti si ricordano, oltre a tre dedicati aNapoleone (di cui uno
a Milano, al Civico Museo del Ri-sorgimento, laltro nel Museo
Civico di Alessandria, lulti-mo in quello di Piacenza), quelli del
poeta Vincenzo Mon-ti, alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano, e
quello dellacelebre cantante Giuditta Pasta, nel museo annesso
alTeatro della Scala. Altre opere degne di nota sono la sta-tua
raffigurante La Pace, che si trova ad Udine, e che ven-ne
inaugurata da Francesco I nel 1819, in memoria dellapace di Vienna;
La giustizia di Tito, per villa Galbiati aCardano; il gruppo di
Dante e Beatrice per la villa Melzisul lago di Como; le sculture
che ornano il tabernacolo del-la cappella del Rosario, nella chiesa
di San Giovanni inCanale, a Piacenza; lAllegoria dellAstronomia per
lArcodella Pace, a Milano.
Consagra, PietroMazara del Vallo, TP 1920Scultore italianoNasce
a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, nel1920. Dopo una
prima formazione presso lAccademia diBelle Arti di Palermo, nel
1944 si trasferisce a Roma, do-ve stabilisce legami damicizia con
Renato Guttuso, Ma-rio Mafai, Giulio Turcato. Nel 1946 compie un
viaggio aParigi, dove frequenta artisti e intellettuali. Tornato
aRoma nel 1947 redige con Carla Accardi, Ugo Attardi,Piero Dorazio,
Mino Guerrini, Achille Perilli, AntonioSanfilippo e Giulio Turcato
il manifesto che verr pubbli-cato nel primo numero della rivista
Forma, con lintentodi diffondere i valori dellastrattismo. Nello
stesso anno ilgruppo Forma 1 tiene la prima mostra alla Galleria
del-lArt Club di Roma, alla quale Consagra espone un
gessoverticale. Nel 1948 lartista, rifiutato alla Biennale di
Ve-nezia, espone polemicamente proprio a Venezia, presso laGalleria
Sandri, i primi Totem, sculture filiformi a strut-tura
longitudinale.Tra il 1954 e il 1956 invitato alla Biennale di
Venezia,successivamente espone al Palais des Beaux-Arts
diBruxelles, alla World House Gallery di New York (1958)e alla
Galerie de France a Parigi (1959). Alla Biennale di
Storia dellarte Einaudi
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Venezia del 1960 ottiene il Gran Premio Internazionaledella
Scultura.Giulio Carlo Argan pubblica nel 1962 una monografia sul-lo
scultore.Dopo il 1964 lartista elabora le sculture colorate dei
Pianisospesi e dei Ferri trasparenti, dal profilo curvilineo e
daipiani sottili. Tra il 1967 e il 1968 risiede negli Stati
Uniti,dove insegna alla School of Arts di Minneapolis ed invi-tato
alla mostra Sculpture from Twenty Countries alSolomon Guggenheim
Museum di New York. Nella stessacitt lo scultore espone, presentato
da Carla Lonzi, allaMarlborough Gerson Gallery. Invitato alla
Biennale diVenezia del 1972, espone Trama, una installazione
costi-tuita da sette alte sculture in legno attraverso le quali il
vi-sitatore pu camminare.Collabora attivamente alla ricostruzione
di Gibellina, perla quale nel 1981 realizza la Stella di Gibellina,
alta venti-sei metri, mentre nel 1983 progetta ledificio cui d
titoloMeeting. Nel 1989 la Galleria Nazionale dArte Modernadi Roma
gli dedica unampia e accurata mostra retrospetti-va che viene
coronata, nel 1993, con linaugurazione nelmuseo di una sala
permanente costituita da opere da luidonate.
Coysevox, Antoine Lione 1640 - Parigi 1720Scultore franceseLa
famiglia dellartista era probabilmente di origine spa-gnola;
avviato alla scultura fin da piccolo, allet di dicias-sette anni si
trasfer a Parigi, dove frequent lo studio diLouis Lerambert. Nel
1666 divenne scultore del re e fuimpegnato in alcuni lavori nel
Louvre. In seguito alla pre-matura morte della moglie Marguerite
Quillerier, nipotedel suo maestro di scultura, si trasfer per
qualche tempoin Alsazia, al seguito del cardinale de Furstenberg.
Dal1676, gli venne assegnato lincarico di professore allAcca-demia,
e lanno seguente ritorn definitivamente a Parigi.La carriera di
Coysevox estremamente ricca di opere; trale imprese decorative pi
complesse menzioniamo le scul-ture eseguite per i castelli di
Versailles, Trianon, Marly,Saint-Claud e Parigi. A lui si deve la
monumentale statuain bronzo di Luigi XIV collocata nel 1689 nel
cortile delComune di Parigi, e la statua equestre di Luigi XIV
inbronzo, realizzata nel 1726 a Rennes e distrutta durante la
Storia dellarte Einaudi
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Rivoluzione. Si distinse per lintensa attivit ritrattistica eper
i busti, tra i quali spiccano, per forza espressiva, quellidel
Principe Cond, di Mazarino e di Colbert. Dal 30 ot-tobre del 1694
Coysevox divenne il rettore dellAccade-mia e in seguito ricopr
altre cariche di rilievo allinternodella prestigiosa istituzione.
Il pittore Hyacinthe Rigaudesegu un bel ritratto di Coysevox, che
nel 1702 fu incisoda Jean Audran.
Corradini, AntonioEste 1668 - Napoli 1752Scultore
italianoFormatosi nellambito della tradizione del classicismo
ve-neto, lavor per numerose corti straniere e poi a Roma e aNapoli,
dove scolp le statue per la Cappella della Pieta-tella. Nelle sue
opere, con virtuosistica eleganza, uniscecompiacimenti pittorici e
scenografici a reminiscenze clas-siciste.
Coustou, GuillaumeParigi 1716-1777Scultore franceseFu il quarto
figlio nato dal matrimonio tra GuillaumeCoustou, appartenente ad
una famiglia di scultori, e Ge-nevive Julie Morel, figlia di Claude
Morel, maestro dicerimonia del Cancelliere di Francia. Scultore del
re, fuaccolto allAccademia nel luglio 1742, allet di ventiseianni,
e nel 1746 fu designato successore del padre allin-segnamento. Nel
corso della sua carriera ricopr tutti iruoli pi importanti
allinterno dellAccademia, fino adiventarne rettore e tesoriere,
compito che assolse insie-me a quello di conservatore dellantichit
di Sua Maest.Fu insignito del titolo di cavaliere di San Michele,
lor-dine del re. Mor assai celebre nel 1777; ricevette dei
fu-nerali grandiosi e fu sepolto a Saint-Germain-lAuxer-rois. Un
ritratto di Guillaume II Coustou, scultore delre, realizzato da
Henri Drouais, fu esposto nel Salon del1758. Tra le opere
realizzate dal grande artista, ricordia-mo il Mausoleo del delfino,
nella cattedrale di Sens,complesso celebrativo di grande impegno
tecnico. Allaproduzione monumentale si affianc unintensa attivitdi
ritrattista, nella quale Coustou liber una vena di feli-ce
immediatezza.
Storia dellarte Einaudi
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Cragg, Tony Liverpool 1949Scultore britannico uno dei principali
rappresentanti della cosiddetta newgeneration inglese. Dal 1973 al
1977 studia scultura alRoyal College of Art a Londra. Inizia a
creare opere conoggetti trovati come Combination of Found
BeachObjects (combinazione di oggetti trovati sulla sabbia), fat-ta
di oggetti reperiti sulla riva del mare posti su una
grigliatracciata con il gesso, o con pezzi di legno sparpagliati
sulpavimento o arrangiati in cumuli verticali. Tiene la suaprima
personale presso la Lisson Gallery di Londra nel1979 dove compone
un rettangolo con centinaia di piccolioggetti di plastica colorata
alcuni macerati dal tempo e ir-riconoscibili altri ben
identificabili. Nel disporli per terralartista osserva con rigore
il digradare dei colori secondolo spettro cromatico di Newton. Con
lo stesso procedi-mento in seguito Cragg lavora appendendo sul muro
i pez-zi di plastica che sfociano spesso nella figurazione
unitariadi una silhouette o di una narrazione (Aeroplane 1979).
Lesue opere sono alla Biennale di Venezia del 1980 nella se-zione
dei giovani (Aperto). Il suo interesse si sposta in se-guito su
altri materiali di recupero, vecchi tavoli, sedie, bi-ciclette. A
partire dal 1984 appaiono sculture a tutto ton-do alcune delle
quali sono combinazioni di oggetto dusocon tubi di plastica o
pietra, mentre altre sono composizio-ni architettoniche di forme
geometriche in legno di variaaltezza accostate in modo tale da
suggerire case o paesaggimontuosi Per la mostra Scultura del XX
secolo allaper-to a Basilea esegue la scultura in pietra Realms and
Neigh-bours (territori e vicini). Nella seconda met degli
anniOttanta partecipa a un simposio sulla lavorazione del ve-tro e
realizza ampolle di vetro prima soffiato poi liso e bu-cato da un
processo di sabbiatura (Eroded Glass, 1988).Lattenzione costante ai
processi di trasformazione dellecose evidenzia la valenza alchemica
del suo lavoro che piche sottolineare latto del recupero
delloggetto vuole ten-dere a far riflettere sullimpossibilit di
decretarne la mor-te. Negli anni Novanta lartista presente in molte
dellemaggiori esposizioni internazionali.
Storia dellarte Einaudi
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Dalou, Jules Parigi 1838-1902Scultore franceseAllievo di
Carpeaux, ma sensibile in modo particolare allalezione
naturalistica di Courbet, autore di sculture digrande effetto
realistico e retorico, caratterizzate da unaforte tensione dei
volumi. Accanto alla produzione monu-mentale, assai interessanti e
ricche di vitalit sono le seriedi piccoli bozzetti in terracotta,
ispirati alla vita dei lavo-ratori ed eseguiti principalmente
quando lartista risiedevaa Londra, esiliato dopo la caduta della
Comune (1871-79).Linteresse per le tematiche sociali prevale sugli
argomentiufficiali, ossia la storia, la mitologia e la religione.
Latten-zione dellartista per la realt quotidiana evidente
neisoggetti, ma ancor pi nel talento del modellatore che ri-fiuta
ogni concessione allidealismo dellarte sapiente, met-tendo in
mostra tutte le debolezze e le forze del corpoumano.
Della Quercia, Jacopo Siena 1371 ca. - 1438Scultore italianoIl
padre era orafo e intagliatore in legno. Con la famiglia sispost a
Lucca intorno al 1386 dove forse Jacopo si formpresso lo scultore
lucchese Antonio Pardini. Nel 1401 par-tecipa al concorso per la
porta nord del Battistero fiorenti-no. Nel settembre 1403 a Ferrara
per eseguire una Ma-donna di marmo per il Duomo, terminata solo nel
1409.Nel 1405 muore la giovane moglie di Paolo Guinigi, Ilariadel
Carretto. Jacopo fu chiamato ad eseguirne il monu-mento funebre
(Lucca, Duomo), secondo alcuni subito do-
Storia dellarte Einaudi
D
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po la morte di Ilaria, secondo altri intorno al 1413. Nel1409
gli viene commessa la costruzione della fontana inpiazza del Campo
a Siena, la cosiddetta Fonte Gaia, a cuiJacopo lavorer soprattutto
dal 1416 al 1419, quando rice-ve la quietanza finale. Nel frattempo
lavora alla cappellaTrenta nella chiesa di San Frediano a Lucca,
per la qualeesegue, entro il 1422, alcune tombe terragne e la pala
dal-tare. Del 1421 il gruppo ligneo dellAnnunciazione, perla
Collegiata di San Gimignano. Dal 1425 al 1438, annodella morte,
lavora alla decorazione del portale centraledella chiesa di San
Petronio a Bologna. I lavori a questadecorazione saranno interrotti
da Jacopo una prima voltaintorno al 1430 a causa dellimpegno al
Fonte battesimaledi Siena, per il quale esegue il rilievo con
lAnnuncio aZaccaria e alcune figure di Profeti; una seconda volta
do-po il 1435 per i lavori al monumento funebre Vari-Benti-voglio
nella chiesa di San Giacomo Maggiore a Bologna.
Della Robbia, AndreaFirenze 1435-1525Scultore e ceramista
italianoNipote e allievo del pi noto Luca, ne continu lopera
elattivit della bottega di terrecotte invetriate. La sua atti-vit,
vastissima, cominciata con un gusto vicino a quello diLuca e di
Andrea del Verrocchio, se ne differenzia succes-sivamente per la
ricerca di effetti pittorici accentuatisfruttando la brillantezza
dei colori. Opere note sono imedaglioni con i Putti per il Portico
dellOspedale degliInnocenti a Firenze (1463), i rilievi con
lAnnunciazioneper il Santuario della Verna, la lunetta con
lIncontro deiSanti Francesco e Domenico per lospedale di San Paolo
aFirenze. Alla fine del Quattrocento dette un forte impulsoalla
produzione di ceramiche invetriate, ampliando note-volmente il
numero dei collaboratori alla sua bottega, gra-zie alla quantit di
commissioni ricevute.
Della Robbia, Luca Firenze 1400 ca. - 1482Scultore e ceramista
italianoForse allievo di Nanni di Banco o di Ghiberti, niente
sap-piamo della sua formazione. La sua prima opera documen-tata la
cosiddetta Cantoria marmorea per il Duomo diFirenze, alla quale
lavor dal 1431 al 1438 (oggi al MuseodellOpera del Duomo). Nel 1437
riceve la commissione
Storia dellarte Einaudi
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per cinque rilievi delle Arti e delle Scienze per il Campani-le
del Duomo. Tra il 1441 e il 1443 lavora al Tabernacolodel
Sacramento per la cappella di san Luca nellOspedaledi Santa Maria
Nuova (ora a Peretola, Santa Maria), nelquale troviamo i primi
inserti di terracotta invetriata, ciodi quella tecnica della
lavorazione della terracotta che sarda ora in poi caratteristica
delle opere di Luca e, a lungo,dei suoi discendenti. Nel 1444
realizza una Resurrezionedi Cristo per la lunetta sopra il portale
della Sagrestia del-le Messe del Duomo (il portale con dieci
rilievi in bronzofu realizzato anchesso da Luca, in collaborazione
con Mi-chelozzo e Maso di Bartolomeo), mentre lAscensione diCristo
per la Sagrestia dei Canonici terminata nel 1451.Del 1445 il gruppo
della Visitazione per la chiesa di SanGiovanni Fuoricivitas a
Pistoia. Intorno alla met del se-colo lavora per Piero de Medici al
rivestimento della vol-ticina della Cappella del Crocifisso nella
chiesa di San Mi-niato al Monte e al suo studiolo privato in
Palazzo Medici,del quale rimangono dodici pannelli invetriati con i
Lavoridei mesi (Londra, Victoria and Albert Museum). Dal 1454al
1456 esegue la sua ultima opera in marmo, il sepolcroFederighi,
nella chiesa di Santa Trinita. Del 1461 la suacollaborazione alla
decorazione della Cappella del Cardina-le del Portogallo, ancora in
San Miniato al Monte, per laquale esegue la copertura della volta.
Per la basilica diSanta Maria allImpruneta, intorno alla met degli
anniSessanta, Luca e Michelozzo lavorano a due tempietti ge-melli
eretti nei pressi del presbiterio, la cappella della Ma-donna, e la
cappella del Crocifisso. Tra le bellissime terra-cotte invetriate
di Madonne col bambino si ricordanoquelle del Museo del Bargello, a
Firenze (la Madonna dellamela, la Madonna del roseto, la Madonna di
via dellA-gnolo), e quella per lo stemma dellArte dei Medici e
Spe-ziali, allesterno della chiesa di Orsanmichele.
Desiderio da Settignano Settignano, Firenze 1430 ca. - Firenze
1464Scultore italianoIl padre e i fratelli maggiori lavoravano come
scalpellini.Nel 1453 si immatricola allArte dei Maestri di pietre e
le-gnami. Forse subito dopo tale data gli viene commesso
ilmonumento funebre al cancelliere Carlo Marsuppini per lachiesa di
Santa Croce a Firenze. Nel 1461 termina il Ta-bernacolo per la
cappella del Sacramento nella chiesa di
Storia dellarte Einaudi
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San Lorenzo. Muore nel 1464. Queste le uniche date certeche
abbiamo riguardo alla vita e alle opere di Desiderio.La sua mano
stata riconosciuta in alcune testine di che-rubini che decorano il
fregio del portico della cappella Paz-zi nel chiostro di Santa
Croce, probabile collaborazionegiovanile. Tra i rilievi
raffiguranti la Madonna con il Bam-bino, ricordiamo la Madonna
Panciatichi (Firenze, Bargel-lo) e la Madonna Foulc (Philadelphia,
Museum of Art).Tra i busti-ritratto, la presunta Marietta Strozzi
(Berlino,Kaiser Friedrich Museum) e la Giovinetta del Bargello.
LaMaddalena lignea nella chiesa di Santa Trinita a Firenze
generalmente considerata opera tarda dello scultore.
Donatello, Donato di Niccol di Betto Bardi Firenze
1386-1466Scultore italianoDal 1404 al 1407 aiuto di Lorenzo
Ghiberti ai lavori del-la porta nord del Battistero. Intorno al
1408 lavora perlOpera del Duomo, per la quale esegue il David per
unodei contrafforti esterni (identificato con quello in marmodel
Bargello), e il San Giovanni Evangelista per la facciata(ora al
Museo dellOpera del Duomo). Dal 1411 cominciaa lavorare per la
chiesa di Orsanmichele, per la quale ese-gue la statua di San
Marco, quella di San Giorgio (1417ca.) e quella di San Ludovico
(intorno al 1420; conservataal Museo dellOpera di Santa Croce).
Negli stessi anniscolpisce cinque statue per il campanile del Duomo
(1415-36): il Profeta imberbe, il Profeta barbuto, il Sacrificio
diIsacco, il cosiddetto Zuccone e il Geremia. Dal 1425 al1433
Donatello collabora con Michelozzo ad una serie diopere, tra cui il
monumento funebre di Giovanni XXIII(Firenze, Battistero) e quello
del cardinale Brancacci nellachiesa di SantAngelo a Nilo di Napoli.
Per il fonte batte-simale del Battistero di Siena lavora intorno al
1425 al ri-lievo con il Banchetto di Erode e alle statue della Fede
edella Speranza. Tra il 1430 e il 1432 lo scultore a Romadove
realizza il Tabernacolo del Sacramento in San Pietro.Rientrato a
Firenze, comincia un periodo di intensa atti-vit: esegue il Pulpito
esterno del Duomo di Prato (1428-38), la Cantoria per la Cattedrale
fiorentina (1433-39),lAnnunciazione per laltare Cavalcanti di Santa
Croce(1435 ca.), la decorazione della Sagrestia Vecchia di
SanLorenzo (1437-43 ca.), forse il David bronzeo del Bargelloe la
statua lignea di San Giovanni Battista per la chiesa di
Storia dellarte Einaudi
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Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia (1438). Nel1443 parte
per Padova dove rimarr per circa un decen-nio. Chiamato per
realizzare il monumento equestre diErasmo da Narni, detto il
Gattamelata, gli fu commesso ilgrande complesso in bronzo per
laltare maggiore della Ba-silica del Santo che prevedeva la statua
della Madonna colBambino circondata da quelle dei Santi Francesco,
Anto-nio, Giustina, Daniele, Ludovico e Posdocimo, e una seriedi
quattro rilievi con episodi della vita di SantAntonio(non
conosciamo laspetto originario dellaltare; la rico-struzione
odierna arbitraria). Rientrato a Firenze alla fi-ne del 1454, sono
dellultimo periodo di attivit il gruppobronzeo della Giuditta e
Oloferne (1453-57), la Maddale-na lignea del Museo dellOpera del
Duomo, il San Giovan-ni Battista per il Duomo di Siena, infine i
due pulpitibronzei della chiesa di San Lorenzo, forse terminati
dagliaiuti dopo la morte di Donatello nel 1466.
Duquesnoy, FrancescoBruxelles 1597 - Livorno 1643Scultore
franceseIniziata la carriera artistica in patria accanto al padre,
fa-moso scultore, Francesco Duquesnoy si trasfer nel 1618 aRoma,
dove collabor allesecuzione del baldacchino diGian Lorenzo Bernini
in San Pietro e si leg in amiciziacon il pittore francese Nicolas
Poussin, inserendosi presto,con posizione di prestigio,
nellambiente classicista. Intor-no al 1630 si dedic alla statuaria
di grandi dimensionicreando con il SantAndrea in San Pietro e con
la SantaSusanna in Santa Maria di Loreto, opere considerate alungo
modelli di riferimento per la scultura sacra. Fu rino-matissimo
anche per le sue raffigurazioni di putti, di deli-cata
dolcezza.
Storia dellarte Einaudi
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Epstein, JacobNew York 1880 - Londra 1959Scultore
statunitenseNato negli Stati Uniti da una famiglia ebrea di origine
eu-ropea, Epstein studia prima a New York e poi a Parigi,presso
lEcole des Beaux-Arts, dove risente dellinflusso diRodin. Nel 1905
si trasferisce a Londra e qui realizza scul-ture che sollevano
vivaci polemiche nellambiente accade-mico inglese per il loro
estremo realismo. A Parigi dal1911 conosce Picasso, Modigliani,
Brancusi che orientanola sua ricerca in senso sperimentale,
avvicinandolo allascultura negra e primitiva e alle tendenze del
vorticismo.Nel dopoguerra ritorna ad esperienze pi
direttamentenaturalistiche, nelle quali la ricerca di monumentalit
siaccompagna ad un realismo esasperato fino allespressio-nismo.La
sua celebrit rimane per fondamentalmente legata
allaritrattistica.
Storia dellarte Einaudi
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Fazzini, PericleGrottammare 1913 - Roma 1987Scultore
italianoFormatosi presso il padre, artigiano del legno, studi in
se-guito disegno e scultura a Roma a partire dal 1929. Pro-prio
qui, nellambito della Scuola Romana degli anni Tren-ta si colloca
il momento pi intenso della sua esperienzaartistica, sviluppatasi
in senso di decisa anticlassicit (Ri-tratto di Ungaretti, 1936,
Galleria Nazionale dArte Mo-derna, Roma).In questa fase, nella
quale lartista usa quasi esclusivamen-te il legno, Fazzini crea
unumanit remota e silenziosacon un linguaggio plastico semplice e
istintivo. Successiva-mente, anche col sostituire al legno il
bronzo, le sue figuresubiscono unulteriore spoliazione, e la
ricerca di essenzia-lit d vita a uno stile rapido e sintetico (La
Sibilla, 1947,Museum of Modern Art, New York). In opere ancora
pitarde si noter la tensione verso una libera
rievocazionefantastica (La fontana, 1961-65, EUR Roma).
Fra BevignateNotizie 1277-1305Architetto e scultore italianoFra
Bevignate era membro dellordine religioso dei silve-strini. Nel
1295 e nel 1300 ricordato in alcuni documen-ti inerenti il cantiere
del Duomo di Orvieto, del quale tal-volta Bevignate stato creduto
responsabile del progetto.Per la decorazione dei pilastri interni
lartista esegu le fi-gurazioni di due pilastri e le sculture del
portale con laVergine e angeli. Secondo Benvenuto Cellini, al frate
si
Storia dellarte Einaudi
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deve il sistema idraulico della Fontana Maggiore di Peru-gia,
eseguita da Nicola e Giovanni Pisano nel 1277-78.Spetterebbe a Fra
Bevignate anche la decorazione sculto-rea di alcuni capitelli nel
Duomo di Todi..
French, Daniel Chester Exeter 1850 - New York 1931Scultore
americanoAllievo di Thomas Ball, fu uno dei principali scultori
ame-ricani, mettendo in mostra uno stile classico e privilegian-do
soggetti di carattere civile, trattati con piglio
realistico.Allartista si devono molti dei monumenti pubblici
erettinegli Stati Uniti, segno della fortuna che riscontr la
suaarte negli ambienti ufficiali. Soggiorn in diversi periodi
aParigi, partecipando alle esposizioni che vi si tenevano
edottenendo importanti riconoscimenti: al Salon di Parigidel 1892
si aggiudic la medaglia come terzo classificato.Espose inoltre
allEsposizione Universale del 1900. Fumembro dellAccademia
Nazionale nel 1901 e fu inoltreaccolto nellAccademia di San Luca a
Roma, a dimostra-zione di un apprezzamento generale che il suo
stile riscos-se nei principali ambienti artistici dEuropa.
Storia dellarte Einaudi
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Gemito, Vincenzo Napoli 1852-1929Scultore italianoFiglio di
genitori ignoti, fu adottato da un artigiano. Nel1861, a nove anni
di et, fu accolto nella bottega delloscultore Emanuele Caggiano,
insieme al coetaneo AntonioMancini col quale condivide
unadolescenza povera e tur-bolenta. Successivamente passa nella
bottega di StanislaoLista. Nel 1868 esordisce alla Promotrice
napoletana conIl giocatore di carte (Napoli, Museo di
Capodimonte).Studia con passione le opere antiche conservate nel
Museodi Napoli, e dal 1869 comincia a realizzare una serie
dibellissimi ritratti, tra i quali quelli di Verdi e della
moglieGiuseppina Strepponi (Milano, Museo Teatrale della Sca-la),
di Michetti (Firenze, Galleria darte moderna) e diMorelli (Napoli,
Museo di Capodimonte). Frequentandola colonia dei francesi a
Napoli, conosce Matilde Duffaud,donna colta e intenditrice darte,
che va a vivere con Ge-mito, assistendolo fino alla sua precoce
scomparsa nel1881. Nel 1877 raggiunge a Parigi lamico Mancini,
edespone varie volte sia al Salon sia allEsposizione Univer-sale.
Alla fine del 1880 torna definitivamente a Napoli.Nel 1886 gli
viene commessa la statua marmorea di CarloV per la facciata del
Palazzo Reale di Napoli e da Umber-to I di Savoia un grande trionfo
da tavola in oro e argento.Cominciano in questi anni gli attacchi
di follia: rinchiusoin un istituto, fugge di nascosto e si chiude
in casa per cir-ca venti anni, assistito soltanto dalla moglie Anna
Cutolo,che morir nel 1906. Alcune sue opere furono esposte
allaBiennale di Venezia del 1903. Si ripresenta in pubblico so-lo
nel 1909, lavorando quasi esclusivamente largento e
Storia dellarte Einaudi
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loro, e dimostrando una straordinaria perizia tecnica. Dal1915
soggiorna frequentemente a Roma, e nel 1924 com-pie il suo ultimo
viaggio a Parigi.
Ghiberti, Lorenzo Firenze 1378-1455Scultore italianoCompie il
suo apprendistato come orafo. Nel 1400 luistesso ricorda di aver
lasciato Firenze e di aver lavoratocome pittore a Pesaro. Rientrato
a Firenze partecipa consuccesso al concorso del 1401 per la porta
nord del Batti-stero con la formella del Sacrificio di Isacco
(Firenze, Bar-gello). I lavori alla porta saranno conclusi solo nel
1424. Inquesti anni realizza per le nicchie esterne della chiesa
diOrsanmichele le statue in bronzo di San Giovanni Battista(1414),
San Matteo (1420) e Santo Stefano (1427-28). Nel1424 compie un
viaggio a Venezia, e intorno al 1430 unoa Roma. Per il fonte
battesimale di Siena esegue i rilievidel Battesimo di Cristo e del
Battista davanti a Erode, ter-minati nel 1427. Dal 1425 lavora alla
cosiddetta porta delParadiso, sempre per il Battistero fiorentino,
che terminasolo nel 1452: vi sono rappresentate le storie del
VecchioTestamento distribuite in dieci riquadri. In questi
anniesegue anche lArca dei tre martiri (1428; Firenze, Museodel
Bargello) e lArca di San Zanobi (1442) per il Duomodi Firenze.
Negli ultimi anni di vita scrisse i tre libri deiCommentari, una
sorta di diario, in cui trovano posto trat-tazioni storiche,
ricordi biografici e riflessioni teoriche sul-larte.
Giacometti, Alberto Stampa 1901 - Coira 1966Scultore e pittore
svizzero Figlio del pittore post-impressionista Giovanni, vive in
unambiente familiare favorevole alla sua iniziazione alle arti.Gi
da adolescente dimostra grande facilit nel dipingere escolpire.
Compie gli studi al collegio di Schiers e alla Scuo-la di Arti e
Mestieri di Ginevra visita due volte lItalia do-ve conosce le opere
dei futuristi. Dal 1922 al 1925 fre-quenta a Parigi latelier di
Bourdelle. Nelle opere degli anni Venti si avverte il suo interesse
peril cubismo, larte primitiva (Torso, 1925; Donna cuc-chiaio,
1926). Frequenta il gruppo surrealista, fino al1935: opere quali La
sfera sospesa 1930, e Loggetto invi-
Storia dellarte Einaudi
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sibile sono tipici esempi di opere surrealiste sospese tra
ilgusto del congegno e della macchina inutile. Dal 1935 cir-ca
lartista mette fine a questo genere di produzione perdedicarsi alla
figura umana capace di offrire una comples-sit in grado, secondo
quanto lui stesso dichiara, di sosti-tuire luniverso intero. Questo
ritorno alla figura portacon s una rottura definitiva con il
surrealismo. Fino al1947 smette di esporre per poi ricominciare a
mostrare ilproprio lavoro caratterizzato dal suo nuovo e
inconfondi-bile stile personale: forme allungate e assottigliate
dallacorrosione interiore, lunghe, filiformi, immerse in unospazio
che le avvolge e le corrode (Donna di Venezia IV,1947).
Giambologna, Jean de Boulogne detto ilDouai 1529 - Firenze
1608Scultore fiammingo attivo in ItaliaGiambologna, scultore
originario delle Fiandre, giungeben presto in Italia. Niente
sappiamo della sua attivit ini-ziale. Nel 1550 lartista fiammingo
gi a Firenze, dovealla fine del sesto decennio diventa lo scultore
ufficiale deiMedici, Granduchi di Toscana, che gli affidano
numerosiincarichi.Fra il 1563 e il 1566 impegnato nella
realizzazione dellamonumentale Fontana del Nettuno a Bologna,
ispirata allascultura di analogo soggetto progettata dallo scultore
fio-rentino Bartolomeo Ammannati.Negli anni seguenti intensa la sua
produzione di piccolibronzi a soggetto mitologico.Nel 1571 per il
giardino della Villa Medici Demidoff rea-lizza la stupefacente
Fontana dellAppennino, esempiodel gusto manierista orientato verso
opere capaci di desta-re meraviglia e stupore. Nel giardino della
villa mediceain cui la scultura viene posta, lartificio delluomo
gareg-gia con la natura. Per i giardini esegue anche una serie
dibronzi pi piccoli raffiguranti animali, che dovevano inte-grarsi
perfettamente nellambiente naturale. Al 1575 risa-le lesecuzione
della grande Fontana dellOceano, com-missionatagli dai Medici quale
imponente arredo per ilgiardino di Boboli. Fra il 1574 e il 1582
impegnato nel-la realizzazione del grande gruppo marmoreo
raffiguranteil Ratto delle Sabine, particolarmente ammirato da
Fran-cesco I che lo fece collocare sotto la Loggia dei Lanzi
diPiazza della Signoria, vera e propria galleria di sculture
Storia dellarte Einaudi
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allaperto. Intorno agli anni Ottanta il Giambologna ese-gue per
lo pi opere a carattere sacro per Lucca, Genovae Firenze. Per i
Medici realizza sculture a carattere cele-brativo come il monumento
equestre del Granduca Cosi-mo I in piazza della Signoria, e quello
di Ferdinando I inpiazza Santissima Annunziata. Artista di chiara
fama,seppe soddisfare le richieste di una committenza raffinatache
richiedeva opere in bronzo di piccolo formato, desti-nate allarredo
di studioli e camerini. I soggetti predilettierano quelli ispirati
al mondo dellantichit classica e allamitologia.
Giovanni Pisano Pisa 1248 ca. - Siena dopo il 1314Scultore e
architetto italianoFiglio dello scultore Nicola Pisano, Giovanni fu
avviato al-larte della scultura nella bottega del padre; sulla base
deipagamenti effettuati, il giovane artista dovette essere ilpi
importante collaboratore di Nicola nellesecuzione delpulpito del
Duomo di Siena, eseguito fra il 1266 e il 1268.La collaborazione
fra i due artisti testimoniata anchedalliscrizione apposta nei
rilievi che decorano la FontanaMaggiore di Perugia, eseguita nel
1277-78. A Giovannisono solitamente riferite le statue di
coronamento delle va-sche e il gruppo delle Ninfe eretto al centro.
Lartista in-tervenne anche nella decorazione esterna del Battistero
diPisa, eseguendo le cuspidi che inquadrano le finestre delterzo
ordine e i busti della Madonna, di Mos e del Batti-sta, oggi
conservati nel Museo dellOpera del Duomo. Allamorte di Nicola,
Giovanni divenne il titolare della impor-tante bottega paterna,
rilevandone le pi prestigiose com-missioni. Dal 1285 al 1296
lartista fu impegnato a Sienacome capomastro della Cattedrale. Al
maestro spetta lal-lungamento della navata della chiesa e il
progetto per ladecorazione della facciata, realizzata tuttavia solo
nellaparte inferiore, fino allaltezza dei portali. Per la
facciataGiovanni scolp le grandi statue di Profeti e delle
Sibilleche oggi si conservano nel locale Museo dellOpera delDuomo.
Dissapori con lOpera del Duomo spinsero larti-sta ad abbandonare il
cantiere senese e a rientrare nel1297 a Pisa, dove divenne
capomastro della Primaziale.Contemporaneamente, nel 1301, Giovanni
scolp il Pulpi-to della chiesa di SantAndrea a Pistoia,
rielaborando ilprototipo ideato da Nicola Pisano per il Battistero
di Pisa
Storia dellarte Einaudi
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e per la cattedrale di Siena. Segna una ulteriore
evoluzionestilistica il Pulpito scolpito per il Duomo di Pisa fra
il1301 e il 1310, nel quale la forma esagonale lascia il postoalla
sagoma circolare. Il maestro, che svolse anche la pro-fessione di
orafo secondo quanto riportato dallo stessoGiovanni nelliscrizione
apposta sul pulpito di Pisa, ter-min probabilmente lattivit entro
il secondo decenniodel XIV secolo. Lultima opera eseguita fu
probabilmenteil sepolcro di Margherita di Lussemburgo, moglie
dellim-peratore Enrico VII di Lussemburgo, morta nel 1311. Latomba,
eretta nella chiesa di San Francesco di Castellettoa Genova verso
il 1313, stata smontata ed andata inparte perduta. Importanti
frammenti si conservano ogginel Museo di SantAgostino.
Gislebertus attivo nei primi decenni del XII sec.Scultore
francese (?)La firma di Gislebertus (Gislebertus hoc opus fecit)
com-pare sul timpano del portale di Saint-Lazare ad Autun,
te-stimoniando la posizione di grande prestigio che
lartistaricopriva. Sulla base di questopera gli stata
attribuitatutta la decorazione scolpita della cattedrale, compresi
icapitelli rovinati dellabside, che si ritiene eseguita neglianni
che hanno immediatamente preceduto la consacrazio-ne della chiesa,
nel 1132. Partendo dalle promesse postedagli scultori di Cluny,
Gislebertus rinnova liconografiatradizionale pervadendo le
composizioni di un dinamismoparticolare, che altera le proporzioni
della figura umana ene deforma i tratti fisionomici. I risultati
raggiunti sonoaffini a quelli del timpano di Vzelay, tanto che
alcunihanno ipotizzato la sua partecipazione anche a questim-presa
decorativa.
Grandi, Giuseppe Varese 1843-1894Scultore italianoFrequent
lAccademia di Milano legandosi successiva-mente al gruppo della
Scapigliatura lombarda. Nel 1869esegu la statua di Santa Tecla per
il Duomo, nel 1871 ilmonumento a Cesare Beccaria, e nel 1874 il
Ritratto delmaresciallo Ney. La sua opera di maggior impegno fu
ilmonumento alle Cinque Giornate di Milano che, iniziatonel 1881,
sar inaugurato solo dopo la sua morte.
Storia dellarte Einaudi
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Greenough, Horatio Boston, 1805 - Somerville, Massachusetts,
1852Scultore americanoLo scultore inizi a modellare alla tenera et
di dodici an-ni, sotto la direzione di artisti della sua citt
natale; pro-segu poi gli studi presso i Collegio di Harvard. stato
ilprimo scultore americano a recarsi a Roma per studiaredal vivo i
grandi modelli della statuaria classica e degli ar-tisti
rinascimentali e barocchi. Tornato in America, sog-giorn in alcune
delle principali metropoli, Washington,Baltimora e Filadelfia, dove
cominci a realizzare le sueprime opere autonome. Di nuovo in
Italia, fu allievo a Fi-renze di Lorenzo Bartolini, esponente di
punta della cor-rente neoclassica. Diventato ben presto il
principale scul-tore ufficiale americano, tra le sue opere si
ricordano unbusto di Lafayette, eseguito nel 1831 nel corso del
suosoggiorno parigino, e un Gruppo di angeli, copia da Raf-faello e
prima opera in marmo della storia della sculturaamericana.
Guglielmoattivo verso la met del XII secoloScultore italiano
ignota la provenienza geografica dello scultore, ma lipo-tesi pi
credibile lo vede originario dellItalia settentriona-le, data
limpostazione fortemente volumetrica delle suefigure. Il vigoroso
plasticismo che contraddistingue le figu-re di Guglielmo,
arricchito da una notevole sensibilit pit-torica evidente nel modo
in cui sono trattate le pieghe del-le vesti e gli intagli
ornamentali, rivela infatti una culturaaggiornata ed articolata,
che comprende le narrazioni sudue registri derivata dai sarcofagi
tardo-antichi, e le pirecenti novit della scultura lombarda e
provenzale. Tra il1159 e il 1162 Guglielmo esegu i rilievi del
Pulpito delDuomo di Pisa, successivamente (1312) trasferiti nella
cat-tedrale di Cagliari per far posto al nuovo pulpito realizzatoda
Giovanni Pisano. Lopera una delle realizzazioni piinteressanti del
XII secolo; il suo riutilizzo a Cagliari videanche uno smembramento
del pulpito che venne diviso performare due amboni. Limportanza di
questo maestro evidente nellinfluenza esercitata su numerosi
artisti, notie anonimi, attivi nella seconda met del XII secolo tra
Pi-sa, Lucca, Volterra e Pistoia.
Storia dellarte Einaudi
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Guidetto XII-XIII secc.Architetto e scultore italianoFu attivo a
Lucca, dove decor nel 1204 le loggette dellafacciata del Duomo di
San Martino e quella di San Miche-le in Foro. Nel 1211 lavor invece
ai capitelli della faccia-ta del Duomo di Prato. Esponente del
romanico lucchese-lombardo e, per laccentuato plasticismo,
precursore incerto senso del gotico, si fece interprete di una
tendenzadecorativa caratterizzata da un forte risalto cromatico,
de-voluto allalternanza di tarsie bianche e nere.
Guido da Como, Guido Bigarelli detto documentato dal 1239 al
1257, anno di morteScultore italianoDi origine lombarda, lavor a
lungo in Toscana. La suacultura risente dellinfluenza degli
scultori attivi in questianni nellarea lucchese, e quindi di
Guglielmo, LanfrancoBigarelli e di Guidetto, mentre la sua origine
ticinese siavverte nella nitidezza e nella levigatezza
dellintaglio. Ilsuo linguaggio sostanzialmente quello
ticinese-lucchesedei maestri operanti nel portico del duomo di
Lucca, per ilquale sembra aver scolpito larchitrave del portale
maggio-re e due simboli degli evangelisti situati ai lati del
portalestesso.Due iscrizioni permettono di riferirgli il Fonte
battesimaledel battistero di Pisa (1246) ed il Pulpito di San
Bartolo-meo in Pantano a Pistoia (1250), che costituiscono i
poliintorno a cui la critica ha cercato di raggruppare le sueopere.
Fra le altre, gli si attribuisce larchitrave del portalemaggiore
della chiesa di San Pietro Somaldi a Lucca, alcu-ni capitelli della
navata anulare del battistero di Pisa, lastatua dellArcangelo
Michele, oggi conservata nel MuseoDiocesano di Pistoia e, sempre a
Pistoia, le recinzioni pre-sbiteriali della chiesa di
SantAndrea.
Guillaume, Eugne Montbard, 1822 - Roma, 1905Scultore
franceseProveniente da una famiglia agiata, termina gli studi
pres-so il collegio di Digione e solo dopo frequenta la Scuola
diDisegno sotto la direzione di Pierre Darbois. Nel 1841 en-tra
allEcole des Beaux-Arts e diviene il pupillo di Pradier.Nel 1845
vince il Prix-de-Rome e si stabilisce in Italia, do-
Storia dellarte Einaudi
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ve soggiorna fino al 1850. Durante questo periodo
realizzalAnacreonte, opera classica che segna il suo successo e
la-scesa della sua carriera, ricca di soddisfazioni. Tornato
inpatria partecipa alla decorazione del palazzo del Louvre esi
dedica prevalentemente al genere del ritratto. Nel 1864 nominato
direttore dellEcole des Beaux-Arts; dal 1891 direttore
dellAccademia di Francia a Roma. Nel 1898gli viene assegnato il
massimo riconoscimento: la nomina amembro dellAccademia di Francia
per i meriti di scrittoree oratore. Muore a Roma, ma sepolto a
Parigi, nel cimi-tero di Pre-Lachaise, luogo destinato ad
accogliere le ce-lebrit di tutti i tempi.
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Hidetoshi, Nagasawa Tonei, Mancuria, 1940Scultore
giapponeseDiplomatosi nel 1963 alla scuola di Belle Arti di
Tokyo(sezione design), si trasferisce definitivamente a
Milanonellagosto 1967. Lepisodio del viaggio intrapreso
inbicicletta e canoa assume una dimensione emotiva che se-gna
fortemente il suo lavoro. Lallontanamento dal Giap-pone coincide
con la partenza come artista. Il senso delviaggio presente per sua
stessa dichiarazione sia inquello che si vede, sia in ci che c
dietro lidea di ognisuo lavoro. La barca la testimonianza visiva
del rapportotra arte e viaggio. Un tema che appare pi volte dagli
anniSettanta ad oggi. Nel 1973 espone alla Biennale de Parisuna
piroga scavata in un tronco dalbero con il fuoco elaccetta come
settemila anni fa; nel 1981 la forma dellabarca riappare in una
mostra a Torino: di marmo di Car-rara ed piena di terra dove
piantato un salice. In segui-to il viaggio della barca diventa
sempre meno fisico epi mentale. Nel 1986 partecipa alla mostra
ChambresDAmis a Gand: una barca leggera, trasparente, un sem-plice
profilo di ottone, appesa alla parete esterna di unacasa.
Contemporaneamente a Sonsbeek, in Olanda, ungruppo di barche dai
profili di ferro avvolti in carta giap-ponese, con la punta rivolta
verso Ovest, posato su unprato ognuna ha al centro un albero di
salice. Il tema del viaggio si lega a quello della natura e del
pae-saggio, del luogo e del tempo. Nelle sue opere sul temadel
giardino (Luogo dei Fiori, 1985, Mito, Japan, Con-temporary Art
Center; Jardin,1996, Palma de Mallorca,Fondazione Mir) si evince la
differenza tra il concetto di
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natura occidentale e orientale: lartista stesso afferma pivolta
che il giardino in Oriente scultura e senso dellascultura.
Houdon, Jean-Antoine Parigi 1741-1828Scultore franceseQuesto
grande artista, uno dei pi alti rappresentanti dellascuola francese
di scultura, nacque da una famiglia mode-sta; il padre lavor al
servizio del mercante Lamotte e, inseguito, trov impiego come
portiere presso la scuola delLouvre. Il lavoro del padre favor il
contatto del giovaneaspirante scultore con artisti ed insegnanti;
fu precoce-mente ammesso a frequentare lo studio di
Michel-AngeSlodtz, ottenendo fin da subito importanti
riconoscimentiper le sue opere. Nel 1764 Houdon si rec a Roma,
inquanto vincitore del Prix de Rome; studi con entusiasmogli
oggetti che stavano venendo alla luce negli scavi di Er-colano e
Pompei, dedicando grande attenzione anche allostudio del
Rinascimento e in particolare di Michelangelo.Tra le opere che
Houdon esegu in Italia, conviene ricor-dare il San Bruno per la
chiesa di Santa Maria degli Ange-li, e lEcorch, piccola scultura di
un uomo scorticato, tipi-co esercizio rinascimentale per la
definizione e lo studiodella muscolatura e dellanatomia umana. Nel
1768 loscultore fece ritorno in Francia, ottenendo una
notevolequantit di committenze prestigiose. Prese parte alle
espo-sizioni del Salon dal 1777 al 1805. Intimamente legatocon
Franklin, Houdon fu scelto dal Congresso americanoper realizzare la
statua di George Washington; per ese-guirla lartista part per
Filadelfia il 22 luglio 1785, doverimase fino al compimento
dellopera, avvenuto il 4 gen-naio 1786. Nel corso della sua
carriera Houdon ricevettenumerose onorificenze e ricopr incarichi
ufficiali pressolcole des Beaux-Arts.
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Leoni, LeoneMenaggio 1509 ca. - Milano 1590Scultore, medaglista
e orafo italianoPoco si sa della sua formazione come scultore,
medagli-sta e orafo. Acquisita una certa fama in questo campo,fu
dapprima a Roma in veste di incisore della Zeccapontificia
(1538-40), dopodich nel 1542 fu chiamato aMilano dal governatore
Alfonso dAvalos come incisoredella Zecca imperiale e medaglista.
Ben presto giunse al-la ribalta alla corte di Carlo V, di cui
divenne un protet-to. Per limperatore esegu un ritratto in bronzo
(CarloV domina il furore, 1551), assieme alle statue
dellimpe-ratrice Isabella (1555), di Filippo II (1553) e di
MariadUngheria (1553), tutte conservate nel Museo del Pra-do a
Madrid. Questi ritratti furono eseguiti dal vero do-po soggiorni
alle corti di Augsburg (1551) e di Bruxelles(1549, 1556). Lo stile
di Leoni dimostra uno studio con-dotto sulle sculture antiche e
sulle opere di Donatello,Sansovino e Cellini. A partire dalla fine
degli anni cin-quanta lo scultore lavor soprattutto per alcuni
principiitaliani (Ritratto di Ferrante Gonzaga che domina
lIn-vidia, Guastalla; monumento di Gian Giacomo de Me-dici, Milano,
Duomo). A Milano intorno al 1565 lavoralla decorazione scultorea
della facciata della sua abita-zione detta Palazzo degli Omenoni
per le gigantesche fi-gure di telamoni aggettanti, completata da
bassorilievicon storie a sfondo autobiografico.
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Lipchitz, JacquesDruskininkai 1891 - Capri 1973Scultore
lituanoCompiuti gli studi di ingegneria a Vilna, Lipchitz si
trasfe-risce nel 1909 a Parigi, dove si iscrive alla Scuola di
BelleArti e allAccademia Julian, dedicandosi alla scultura.Qui
conosce Picasso e si avvicina al cubismo, creando for-me fortemente
semplificate e statiche.Intorno al 1925 matur uno stile pi
dinamico, fondatosulle possibilit espressive dei profili e del loro
intrecciopiuttosto che sullanalisi dei volumi. Venne definita
scul-tura trasparente, per significare quanto lo spazio ne
fosseparte integrante.Si riavvicin in seguito alle forme concrete
della realt,rappresentata attraverso una plastica duttile ed
animata,carica di unespressivit che spesso sconfina nella
dram-maticit.Nel 1941 si trasferisce negli Stati Uniti, dove la sua
scul-tura ha spesso assunto caratteri monumentali.
Lista, Stanislao Salerno 1824 - Napoli 1908Scultore italianoDi
origine salernitana, inizia la sua attivit nel 1852 e in-torno al
1869 realizza la statua di Paisiello per il TeatroSan Carlo di
Napoli. Collabor con Gioacchino Toma allafondazione della scuola
serale per operai. Per la Colonnadei Martiri del 1866 esegu il
grande Leone ferito. Suo ilsepolcro del vescovo Angelo Andrea
Zottoli nel Duomo diSalerno. Insegn allAccademia di Napoli.
Lombardo, Pietro Carona, Lugano 1435 - Venezia 1515Scultore
italianoLombardo di origine, si forma forse in Toscana e lavora
aPadova alla met degli anni Sessanta, per fermarsi stabil-mente a
Venezia subito dopo. Qui d vita a una fiorentebottega, allinterno
della quale lavorano anche i suoi figliAntonio e Tullio,
specializzata nella realizzazione di gran-di monumenti funerari.
Tra i grandi monumenti si posso-no ricordare quelli della chiesa
dei Santi Giovanni e Paolo,a Pasquale Malipiero, a Niccol Marcello
(1474) e a PietroMocenigo (1476). Significativa anche la sua
attivit diarchitetto, che contribuisce alla creazione del volto
rina-
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scimentale di Venezia. A lui spettano la costruzione dellaChiesa
di San Giobbe (1480), la Chiesa di Santa Maria deiMiracoli (1489),
la facciata della Scuola di San Marco(1490).
Lombardo, TullioVenezia 1455-1532Scultore italianoFu allievo del
padre Pietro, con cui collabor fin dalla co-struzione del monumento
al doge Mocenigo. Lavor, agliesordi, ma con assiduit, anche con il
fratello Antonio.Ebbe presto una attivit indipendente segnata
dallIncoro-nazione di Maria per la Chiesa di San Giovanni
Crisosto-mo a Venezia (1502), in cui dimostr di aver accolto
lere-dit della bottega paterna. Il suo linguaggio and semprepi
distinguendosi per i pronunciati accenti classicistici,evidenti
anche nella trattazione delle superfici, levigatissi-me, e nella
minuziosa resa dei particolari. Ne sono testi-monianza gli
altorilievi con i Miracoli di SantAntonio,eseguiti per la Basilica
del Santo a Padova (1520-25) ed ilmonumento a Matteo Bellati nel
Duomo di Feltre (1528).La sua attivit si svolse a Venezia (ove sono
conservatelAnnunciazione, nellOratorio del Seminario e lAssun-zione
in San Giovanni Crisostomo), nel Veneto fino a Bel-luno