Elementi di DISEGNO TECNICO INDUSTRIALE Prof. Eugenio Dragoni
Elementi di
DISEGNO TECNICO INDUSTRIALE
Prof. Eugenio Dragoni
SCOPO DEL DISEGNO
Mostrare forma e dimensioni dei pezzi:
per comprendere la funzione
per consentire l’analisi
per permettere la fabbricazione
TIPI DI DISEGNO
Disegni di complessivo
Disegni di particolare
DISEGNO DI COMPESSIVO
Fornisce visione d’insieme della macchina
Mostra movimenti, ingombri, accoppiamenti
Contiene lista numerata di tutti i particolari
Riporta cartiglio (denominazione, scala)
DISEGNO DI COMPLESSIVO
30
140
11
0
DISEGNO DI PARTICOLARE
Definisce forma e dimensioni del pezzo
Precisa tolleranze e stato superficiale
Riporta cartiglio (denominazione, materiale, scala)
DISEGNO DI PARTICOLARE
BUSSOLA DI POSIZIONE
Materiale: C40 bonificato
SCALA DEL DISEGNO
dimensioni del disegno Scala = --------------------------------- dimensioni reali
TIPI DI SCALA
Scala al vero 1:1 (da preferire) Scala di riduzione 1:2, 1:5, 1:10 … (per pezzi grandi) Scala di ingrandimento 2:1, 5:1, 10:1 … (per pezzi piccoli)
TIPO E SPESSORE DELLE LINEE
Tipo Esempio Denominazione Impiego
A Continua grossa Contorni e spigoli in vista
B Continua fine regolare Linee di misura e di riferimento Tratteggi
C Continua fine irregolare Interruzioni di viste o sezioni
F A tratti fine Contorni e spigoli nascosti (usare poco)
G Mista fine Assi di simmetria
TIPO E SPESSORE DELLE LINEE
A A
B B
B
C
A G
G
G
A
TIPO E SPESSORE DELLE LINEE
VISTE
Vista = rappresentazione piana del pezzo
Esistono 6 viste canoniche
VISTE CANONICHE
a
b
c
d
e
f
VISTE CANONICHE
a
b
c
d
e
f
a
b
c d
e
f
QUANTE VISTE USARE?
Il minimo numero sufficiente a descrivere il pezzo
Normalmente 3: (a + c + e) oppure (a + b + c)
Spesso bastano 2: (a+c), (a+d), (a+e), (a+b)
A volte solo 1: (a)
ESEMPIO 3 VISTE
a
b
d
a
b
c
d
e
f
ESEMPIO 2 VISTE
a
b
ESEMPIO 1 VISTA
a
…
M …
…
VISTE PARZIALI E LOCALI
Vista parziale:
Vista locale:
A
A
RAPPRESENTAZIONI CONVENZIONALI
d
D
d
D
NO
SÌ
Filettature
RAPPRESENTAZIONI CONVENZIONALI
Ruote dentate
NO SÌ SÌ NO SÌ
RAPPRESENTAZIONI CONVENZIONALI
Ruote dentate
RAPPRESENTAZIONI CONVENZIONALI
Molle elicoidali
NO SÌ
SEZIONI
Sezione = vista interna al pezzo
Mostrano vuoti e cavità interne
Completano la rappresentazione del pezzo
SEZIONI
Piano di sezione in posizione ovvia
SEZIONI
Piano di sezione esplicitato
SEZIONI
Piani di sezione paralleli
SEZIONI
Piani di sezione consecutivi
SEZIONI RIBALTATE
Ribaltamento in loco
SEZIONI RIBALTATE
Ribaltamento in vicinanza
TRATTEGGIO DELLE SEZIONI
TRATTEGGIO DELLE SEZIONI
Tratteggio diversificato per pezzi contigui
Tratteggio parziale per superfici ampie
Annerimento completo per superfici piccole
Tratteggio a 45° con i lati della sezione
PARTI CHE NON SI SEZIONANO
Nervature, razze
Viti, dadi, rondelle
Alberi, linguette, chiavette
Spine, chiodi, rulli, sfere
PARTI CHE NON SI SEZIONANO
Razze Nervature Spine
Viti, dadi, rondelle Alberi, linguette Chiodi Sfere, rulli
RAPPRESENTAZIONI CONVENZIONALI
NO SÌ
Filettature
d
D
RAPPRESENTAZIONI CONVENZIONALI
Filettature
RAPPRESENTAZIONI CONVENZIONALI
Filettature
Vite passante Vite mordente Vite prigioniera
RAPPRESENTAZIONI CONVENZIONALI
Ruote dentate
RAPPRESENTAZIONI CONVENZIONALI
Molle elicoidali
NO SÌ
RAPPRESENTAZIONI PARTICOLARI
Viste interrotte Semisezioni
Viste parziali di oggetti simmetrici Superfici piane Intersezioni raccordate
QUOTATURA
Viste e sezioni chiariscono la forma
La quotatura fornisce le dimensioni
ESEMPIO QUOTATURA
105
44
8
21
Cartiglio Quota Linea di misura
Linea di riferimento
Freccia
Lato PRINCIPALE
Lato
SEC
ON
DA
RIO
REGOLE DI QUOTATURA
50 50 50
Le quote indicano sempre la misura vera
NO assi e contorno come linee di misura
NO SÌ
SÌ NO
NO riferimento a linee nascoste
NO intersezioni tra linee continue e linee di misura
NO SÌ
REGOLE DI QUOTATURA
30
2
3
1
0
30
2
3
Esagono chiave 20 SR 12 S 30
30
REGOLE DI QUOTATURA M
30
M1
6
38
M16
M30
5
3
3
4
9
(N
. 4
fo
ri a
90
°)
7 (N. 4 fori)
Corda
Arco
Angolo
245°
12
SISTEMI DI QUOTATURA
Sistema di quotatura = quali quote mettere e come disporle Disegni di complessivo: - Ingombri - Accoppiamenti - Parti mobili Disegni di particolare: - Tutte le quote - Senza lacune - Senza duplicazioni
QUOTATURA DI COMPLESSIVI
N …
fo
ri
QUOTATURA DI PARTICOLARI
In serie
In parallelo
Combinata (serie + parallelo)
QUOTATURA DI PARTICOLARI
(Aux) (Aux)
Serie Parallelo Combinata
Preferire sistema di quotatura orientato alla fabbricazione (parallelo/combinata)
TOLLERANZE DI LAVORAZIONE
Dimensioni e forma reali del pezzo sono imperfette
Bisogna ammettere errori di lavorazione
I limiti di accettabilità degli errori sono le tolleranze
Due tipi di tolleranze: dimensionali e geometriche
TOLLERANZE DI LAVORAZIONE
Da applicare esplicitamente solo alle quote significative
Le altre quote sono soggette a tolleranza generale
Tolleranze strette (pezzo preciso) aiutano il progettista
Tolleranze strette aumentano i costi di lavorazione
TOLLERANZE E COSTI
Tolleranza Stretta (pezzo preciso)
Larga (pezzo grossolano)
Costo di lavorazione
Difficoltà di progettazione
TOLLERANZE DIMENSIONALI
100
100 0.012 0.034
140
14
5
95
100 + 0.035 + 0.000
95
200
( 100 g6) ( 100 H7)
TOLLERANZE DIMENSIONALI
Parti piene (es. alberi): 100 100 g6
Parti cave (es. fori): 100 100 H7
0.012 0.034
+ 0.035 + 0.000
Dimensione nominale
Scostamento superiore
Scostamento inferiore
Posizione di tolleranza
Qualità di tolleranza
TOLLERANZE DIMENSIONALI
Posizione di tolleranza
Qualità di tolleranza
SCOSTAMENTI FONDAMENTALI: ALBERI (m) (m)
SCOSTAMENTI FONDAMENTALI: FORI (m) (m)
QUALITA’ DI TOLLERANZA
m
QUALITA’ DI TOLLERANZA
18 01 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17
Lavorazione calibri
Lavorazione calibri
Lavorazioni precise
Lavorazioni precise
Lavorazioni grossolane
Lavorazioni grossolane
ALBERI
FORI
ESEMPI TOLLERANZE DIMENSIONALI
100 g6 100
Dimensione massima = 100 – 0.012 = 99.988 mm
Dimensione minima = 100 – 0.034 = 99.966 mm
100 H7 100
Dimensione massima = 100 + 0.035 = 100.035 mm
Dimensione minima = 100 – 0.000 = 100.000 mm
0.012 0.034
+ 0.035 + 0.000
TOLLERANZE E ACCOPPIAMENTI
Accoppiamento libero:
Dimensione massima albero < dimensione minima foro
Accoppiamento stabile:
Dimensione minima albero > dimensione massima foro
Accoppiamento incerto:
(Dimensione massima albero > dimensione minima foro) +
(Dimensione minima albero < dimensione massima foro)
TOLLERANZE E ACCOPPIAMENTI
Gioco dell’accoppiamento libero =
Dimensione del foro – dimensione dell’albero
Interferenza dell’accoppiamento stabile =
Dimensione dell’albero – dimensione del foro
TOLLERANZE GEOMETRICHE
Tolleranze di forma Tolleranze di posizione
ESEMPIO TOLLERANZA DI FORMA
100 H7 0.08
La faccia superiore del cilindro cavo
deve essere compresa tra due piani paralleli
distanti 0.08 mm e perpendicolari all’asse del foro
ESEMPIO TOLLERANZA DI FORMA
Zona di tolleranza Simbolo di tolleranza
Freccia
(indica l’entità oggetto
di tolleranza)
0.08
Triangolo
(indica l’entità di riferimento)
SINTESI TOLLERANZE GEOMETRICHE
Forma Posizione
RUGOSITÀ DELLE SUPERFICI
Le superfici non sono perfettamente lisce
Esistono sempre corrugazioni di lavorazione
Talvolta è necessario limitare queste imperfezioni
Si introduce il concetto di rugosità
RUGOSITÀ DELLE SUPERFICI
Profilo ideale
Profilo misurato
(rugosimetro)
x
y
y y (x)
L
L Lunghezza di base
y (x) Equazione del profilo misurato
x Linea media (area y + uguale area y su L)
0
1[ ]
L
aR y x d xL
mRugosità :
LAVORAZIONI E RUGOSITÀ
LAVORAZIONI E RUGOSITÀ
Lappatura: Ra = 0.2 m
Rettifica: Ra = 0.8 m
Lisciatura d’utensile: Ra = 3.2 m
Sgrossatura d’utensile: Ra = 12.5 m
RUGOSITÀ E COSTI
Rugosità Bassa (pezzo liscio)
Elevata (pezzo ruvido)
Costo di lavorazione
Difficoltà di progettazione
INDICAZIONE DI RUGOSITÀ
3.2
Superficie di rugosità massima Ra = 3.2 m
ottenuta in modo qualunque
3.2
Superficie di rugosità massima Ra = 3.2 m
ottenuta per asportazione di truciolo
Superficie di rugosità massima Ra = 3.2 m
ottenuta senza asportazione di truciolo
3.2
INDICAZIONE DI RUGOSITÀ
12.5
Laminazione
0.8
0.8
3.2 0.8 12.5
Laminazione
( )