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Dipartimento Salute Mentale, Dipendenze Patologiche, Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza ASP PALERMO Riorganizzazione delle attività della Salute Mentale 30 Ottobre 2014
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Dipartimento Salute Mentale, Dipendenze Patologiche ...qualitarischioclinico.asppalermo.org/documenti/DSM/IPOTESI... · trattamento omogenee e vanno distinti in: A) Pazienti presi

Feb 21, 2019

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Dipartimento Salute Mentale, Dipendenze Patologiche, Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza

ASP PALERMO

Riorganizzazione delle attività

della Salute Mentale

30 Ottobre 2014

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as is 1) ELEVATA RICHIESTA ASSISTENZIALE SPESSO

RITENUTA INAPPROPRIATA

2) POCA DEFINIZIONE DEI CONFINI DELL’INTERVENTO

3) DIFFICOLTA’ A FAR EMERGERE LA QUALITA’ DEGLI INTERVENTI ATTUATI

4) ASSISTENZA “SPOSTATA” SULL’EMERGENZA A DISCAPITO DEL LAVORO SUL TERRITORIO

5) DIFFUSO SENSO DI MALESSERE TRA GLI OPERATORI

6) SENSAZIONE DI AVERE BISOGNO DI UN NUMERO SEMPRE MAGGIORE DI PERSONALE

2

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to be

MIGLIORARE LA QUALITA’ DELL’ASSISTENZA TERRITORIALE E DELLA PRESA IN CARICO DEI

PAZIENTI CON DISTURBO MENTALE GRAVE CHE NECESSITANO DI P.T.I.

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MIGLIORARE LA QUALITA’ DELL’ASSISTENZA TERRITORIALE E DELLA PRESA IN CARICO DEI PAZIENTI

CON DISTURBO MENTALE GRAVE CHE NECESSITANO DI P.T.I.

AZIONI: 1) RICLASSIFICAZIONE UTENZA 2) DEFINIZIONE, DIMENSIONI E LIMITI DELL’ASSISTENZA PSICHIATRICA 3) PROGRAMMA PER LA PREVENZIONE DELLE RECIDIVE 4) DEFINIZIONE TARGET PRIORITARI E ELABORAZIONE STANDARD DI PRODOTTO

PER LA SALUTE MENTALE 5) RIORGANIZZAZIONE CENTRI DIURNI. AMPLIAMENTO OFFERTA RIABILITATIVA 6) RIORGANIZZAZIONE COMUNITA’ TERAPEUTICHE ASSISTITE. DIFFERENZIAZIONE

PER INTENSITA’ DI INTERVENTO RIABILITATIVO 7) DEFINIZIONE TARGET E ELABORAZIONE STANDARD DI PRODOTTO AREE COMUNI

DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE 8) RIORGANIZZAZIONE SPDC FINALIZZATA AL MIGLIORAMENTO DELLA PRESA IN

CARICO TERRITORIALE

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FASE 1

1) RICLASSIFICAZIONE UTENZA

2) DEFINIZIONE, DIMENSIONI E LIMITI DELL’ASSISTENZA PSICHIATRICA

3) PROGRAMMA PER LA PREVENZIONE DELLE RECIDIVE

4) DEFINIZIONE TARGET PRIORITARI E ELABORAZIONE STANDARD DI PRODOTTO PER LA SALUTE MENTALE

5) RIORGANIZZAZIONE CENTRI DIURNI. AMPLIAMENTO OFFERTA RIABILITATIVA

6) RIORGANIZZAZIONE COMUNITA’ TERAPEUTICHE ASSISTITE. DIFFERENZIAZIONE PER INTENSITA’ DI INTERVENTO RIABILITATIVO

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1) RICLASSIFICAZIONE UTENZA 2) DEFINIZIONE, DIMENSIONI E LIMITI DELL’ASSISTENZA PSICHIATRICA

Indicare le priorità assistenziali,

definire i relativi e specifici percorsi assistenziali

individuare i limiti temporali per la durata dell’intervento in base al target, al fine di:

A. redistribuire meglio le risorse impiegate,

B. ridurre le prestazioni non essenziali

C. fornire agli operatori una valutazione organica delle situazioni complesse da affrontare e del carico assistenziale da impiegare.

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1. Riclassificazione utenza

Il modello organizzativo che il DSM intende adottare per riclassificare l’utenza è il seguente:

Sono Utenti in carico al servizio coloro che nell’anno ricevono una valutazione diagnostica e almeno 2 prestazioni di trattamento omogenee e vanno distinti in:

A) Pazienti presi in carico

B) Pazienti assunti in cura

C) Pazienti in consultazione/consulenza

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Presa in carico Definizione:

Assunzione della responsabilità (gruppo di lavoro) di occuparsi di

una persona che, al momento, non è in grado di provvedere autonomamente al proprio sostentamento

A) Utenti Presi in carico: utenti, con diagnosi ICD 295-296-297, 298 che richiedono l’intervento significativo di almeno 2 operatori per servizio e più di un servizio. Nei confronti di questa tipologia di pazienti i Servizi intervengono attraverso la definizione di un P.T.I. (Piano terapeutico Individualizzato)

Target: severe mental illness

– Diagnosi di 1° episodio psicotico, psicosi o disturbo di personalità grave

– Disabilità che include pericoli o disturbi del comportamento sociale, impairment al lavoro nelle attività lavorative e lieve impairment nelle necessità di base

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Assunzione in cura

B) Assunzione in cura: presa in carico duale

“L’assunzione di certe responsabilità da parte di un singolo specialista (psichiatra/psicologo) che intraprende con l’utente un percorso terapeutico finalizzato al raggiungimento di un maggior benessere psicofisico”

Utenti assunti in cura: utenti che ricevono prestazioni specialistiche LEA a causa di disagio psichico e/o disturbo psichiatrico e che comportano l’impegno ordinario di un operatore, massimo due, e che non coinvolgono più di un servizio e che in ogni caso non esitino nella formulazione di un P.T.I.

Target: disturbo mentale medio-lieve

Ansia, episodi depressivi, disturbi dell’adattamento, altri disturbi psichiatrici minori

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Consulenza

C) Consulenza: Attività auto-limitante che si conclude con la produzione

di un referto o di una certificazione

Utenti che ricevono prestazioni extra LEA e che non comportano

assunzione in cura

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1) Distinzione degli utenti dei CSM

Gruppo A: Richiede un impegno delle risorse da parte dei Servizi della Salute Mentale valutato intorno al 60 % delle risorse complessive.

- Carico di lavoro individuale per operatore 60%.

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1) Distinzione degli utenti dei CSM

Gruppi B e C: l’impegno di risorse non deve

superare il 30% delle risorse complessive.

Tali interventi devono essere svolti in un tempo determinato con un carico di lavoro individuale per singolo operatore per questo tipo di attività del 30% .

Il 10% dell’impegno di ogni singolo operatore è destinato a riunioni organizzative e di gestione dei casi all’interno del/i Servizio/i coinvolto/i.

13

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UTENZA

TARGET

DIAGNOSI

SERVIC

E USE

TEAM

COINVOLT

O

DURATA C

URA

INTEN

SITA'

CURA

OUTCOM

E

CARICO LA

VORO

INDIV

IDUALE

60%

6 MESIALTA

I PRIMI 6 MESI

PR

ES

A I

N C

AR

ICO

SEVERE

MENTAL

ILLNESS

HARD

UNO O PIU'

SERVIZI

2 o PIU'

OPERATORI

ESORDIO

PSICOTICO

RECO

VERY

(P

REV

ENZI

ON

E RI

CAD

UTE

)

AS

SU

NT

I IN

CU

RA

DISTURBO

MENTALE

MEDIO LIEVE

ANSIA, UMORE.

ADATTAMENTO ECC.

SOFT

UN

SERVIZIO

1/2

OPERATORI

30%

60%

MIG

LIO

RAM

ENTO

BEN

ESSE

RE

6 MESI

≥ 2 ANNI

ALTA I PRIMI 6 MESI

MAGGIORE

INTENSITA'

1° ANNO < intensità anni

successivi

> intensità se

recidiva

≥ 6 MESI

MEDIO/BASSA

Eventuale

prolungamento di

altri 6 mesi

PR

ES

A I

N C

AR

ICO

SEVERE

MENTAL

ILLNESS

HARD

UNO O PIU'

SERVIZI

2 o PIU'

OPERATORI

DISTURBO

PERSONALITA' GRAVE

ESORDIO

PSICOTICO

PSICOSI STRUTTURATA

≥ 1 ANNO

MAGGIORE

INTENSITA'

1° ANNO < intensità anni

successivi

RECO

VERY

(P

REV

ENZI

ON

E RI

CAD

UTE

)

AS

SU

NT

I IN

CU

RA

DISTURBO

MENTALE

MEDIO LIEVE

ANSIA, UMORE.

ADATTAMENTO ECC.

SOFT

UN

SERVIZIO

1/2

OPERATORI

< 6 MESI PUNTIFORME

ASSO

LVIM

ENTO

DO

MA

ND

A

30%

MIG

LIO

RAM

ENTO

BEN

ESSE

RE

≥ 6 MESI

MEDIO/BASSA

Eventuale

prolungamento di

altri 6 mesi

CO

NS

ULT

AZ

ION

E/

CO

NS

ULE

NZ

A

PRESTAZIONI

SPECIALISTICHE

EXTRALEA

ESPRESSA DA PARERI,

CERTIFICAZIONE,

REFERTI

SOFT

UN

SERVIZIO

1 MAX 2 < 6 MESI PUNTIFORME

ASSO

LVIM

ENTO

DO

MA

ND

A

30%

CO

NS

ULT

AZ

ION

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CO

NS

ULE

NZ

A

PRESTAZIONI

SPECIALISTICHE

EXTRALEA

ESPRESSA DA PARERI,

CERTIFICAZIONE,

REFERTI

SOFT

UN

SERVIZIO

1 MAX 2

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3) Programma per la Prevenzione delle recidive

Attività mirate alla riduzione degli episodi critici che

predispongono ad un aumento degli interventi acuti

territorialità e continuità terapeutica: la costanza della presa in carico implica la territorialità e la continuità terapeutica

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Prevenzione recidive

A. Dimensione organizzativa:

Criticità osservata: il 63% dei pazienti va in drop-out al primo

appuntamento post-ricovero

Proposta: riduzione dei tempi di passaggio tra SPDC e CSM in 5 giorni lavorativi

B. Dimensione clinica:

Esistono indicatori predittivi di poor outcome sul rischio di alto

uso dei servizi sanitari (SPDC, PS), individuando così un fenomeno di

pseudo- emergenza psichiatrica

Proposta: Definizione di pazienti gravi ad alto rischio di “service use” (valutazione della gravità e del funzionamento . sociale)

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3) Programma Per La Prevenzione Delle Recidive

INDIVIDUAZIONE PAZIENTI CON DEBOLE PRESA IN CARICO

IN OGNI CSM

NON ADERENZA ALLA TERAPIA E AL PROGRAMMA AMBULATORIALE

> 1 TSO NEL PERIODO DI RIFERIMENTO

LIMITATI SUPPORTI FAMILIARI E PSICOSOCIALI

RICHIESTE PRETTAMENTE DI TIPO EMERGENZIALE NEL PERIODO DI RIFERIMENTO

DIVERSI RICOVERI NEL PERIODO DI RIFERIMENTO

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3) Programma Per La Prevenzione Delle Recidive

METODOLOGIA D’ INTERVENTO

1) SVILUPPO DI INTERVENTI INTENSIVI DI TIPO DOMICILIARE

2) INTENSIVE CASE MANAGEMENT (TERRITORIALE)

3) INTERVENTI DI PSICO-EDUCAZIONE PER PAZIENTI E CAREGIVERS

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3) Programma Per La Prevenzione Delle Recidive

1) SVILUPPO DI INTERVENTI INTENSIVI DI TIPO DOMICILIARE

PROGRAMMA INDIVIDUALIZZATO DI INTERVENTI PER UTENTE (IN MEDIA 2 INTERVENTI/MESE/UTENTE)

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3) Programma Per La Prevenzione Delle Recidive

2) INTENSIVE CASE MANAGEMENT (TERRITORIALE)

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INTENSIVE CASE MANAGEMENT: BACKGROUND

• derivato dalla filosofia d’intervento sulle disabilità croniche

• approccio d’intervento multidisciplinare, dotato di evidenze di efficacia anche in EBM, e presente nelle linee guida della patologie croniche, comprese quelle mental

• approccio di lavoro nella comunità (servizi che si propongono di attivare una gamma diversa di risposte, corrispondenti ai diversi bisogni dell’utente)

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INTENSIVE CASE MANAGEMENT PRINCIPI GENERALI

• E’ mirato a promuovere una vita autonoma nei soggetti affetti da gravi disturbi psichiatrici al proprio domicilio (o nei setting alternativi) e nella comunità

• E’ un programma specifico di organizzazione, gestione ed erogazione dei trattamenti per un singolo paziente in cui un team di operatori della salute mentale coordina il 1^ livello dell’assistenza sanitaria di base (MMG, Servizi sociali, famiglia, caregiver, rete sociale) integrando i bisogni sanitari con le necessità sociali di questi pazienti

• Il team è composto da dei case-worker (spesso infermieri) e da un case-manager (spesso Assistente Sociale) con la supervisione di un clinico

• il case-load è di 20 pazienti (non oltre) a team per un periodo di 6 mesi

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INTENSIVE CASE MANAGEMENT

decentralizzazione di responsabilità

lavoro in team

risorse e poteri verso chi opera vicino agli utenti

utilizzo di risorse per costruire piani individualizzati appropriati verso i reali bisogni del paziente

raggiungimento obiettivi da verificare nel corso del tempo

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FASI DI ATTIVITA’ DI CASE MANAGEMENT

AZIONI ATTORI

1 identificazione e selezione dei casi operatori servizio

2 ricognizione iniziale dei bisogni operatori del servizio

3 costruzione del PTI paziente, familiari

operatori del servizio

4 attuazione del PTI paziente, familiari

operatori del servizio

5 monitoraggio operatori del servizio

revisione critica operatori del servizio

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I PAZIENTI DA CASE-MANAGEMENT VALUTAZIONE DELLA GRAVITÀ

1. Diagnosi

2. Durata di malattia

3. Consapevolezza di malattia

4. Drop-out

5. Aderenza terapeutica

6. Comorbidità (medica/tossicologica)

1. La gravità della diagnosi è un fattore prognostico negativo per tutti gli outcome terapeutici

2. La tipologia degli interventi è condizionata dalla cronicità del disturbo, compresa la sfera cognitiva e sociale

3. L’insight di malattia pregiudica la compliance terapeutica, il coinvolgimento del paziente e peggiora l’outcome terapeutico

4. Il n° di drop-out (60 giorni di assenza arbitraria) aumenta il n° di giorni di malattia non trattati e aggrava la trattabilità del disturbo

5. La mancata aderenza terapeutica aumenta il tasso di recidive e di ospedalizzazione

6. Le comorbidità (medica/tossicologica) sono componenti ostative al rapporto col servizio, peggiorano il grado di aderenza terapeutica, riducono l’insight

CRITERI LEGENDA

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I PAZIENTI DA CASE-MANAGEMENT VALUTAZIONE DELLA GRAVITÀ

7. Presenza di un caregiver

8. Capacità socio-relazionali, lavorative e di base

9. Contesto familiare

10. Rapporto di fiducia/collaborazione col servizio

11. Difficoltà a raggiungere il servizio

12. Autonomia

13. Marginalità/esclusione sociale

7. Il caregiver è una risorsa importantissima nella gestione

territoriale del paziente e dei suoi bisogni

8. Le Capacità socio-relazionali, lavorative e di base sono indicatori di bisogno assistenziale che condiziona la recovery

9. Un contesto familiare conflittuale o patogeno condiziona l’andamento del disturbo psichiatrico, recidive, ospedalizzazioni, ecc.

10. E’ un indicatore di drop-out, recidive e ospedalizzazioni

11. E’ un indicatore di continuità assistenziale

12. E’ un indicatore di contatti/isolamento sociale

13. E’ un indicatore di come vivere quotidianamente la propria patologia a fronte di un contesto sociale accogliente o stigmatizzante

CRITERI LEGENDA

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SCALA DEL COEFFICIENTE DI GRAVITÀ

Paziente: _______________________________

Diagnosi:_______________________________

Anno di presa in carico: ____________________

TSO: __________________________________

TSO nell’ultimo anno: _____________________

Item Parametri Score

durata della malattia 0: 0-2 anni di malattia

1: 2-5 anni di malattia

2: > 5 anni di malattia

0,1,2

N° drop-out ultimo anno 0: nessun drop-out

1: 1 drop-out

2: > 1 drop-out

0,1,2

Consapevolezza di malattia 0: presente

1: parziale

2: assente

0,1,2

Aderenza terapeutica 0: presente

1: parziale

2: assente

0,1,2

Comorbidità

(organica tossicologica)

0: assente/i

1: presente/i senza comprom. autonomia

2: presente/i con compromissione autonomia

0,1,2

Caregiver 0: presente e attivo

1: individuabile e attivabile

2: assente o non attivabile

0,1,2

capacità socio-relazionali,

lavorative e di base *

0: VGF: 61-100

1: VGF: 51-60

2: VGF: < 40

0,1,2

Contesto familiare 0: positivo e collaborante

1: assente o neutro

2: negativo (patogeno)

0,1,2

Rapporto di

fiducia/collaborazione col

servizio

0: spontaneo

1: presente solo se sollecitato

2: oppositivo

0,1,2

Difficoltà a raggiungere il

CSM

0: non presente

1: presenti ma superabili

2: presenti ma non superabili

0,1,2

Autonomia /contatti sociali 0: autonomo, con contatti individuali o di gruppo

1: reagisce solo a pochi soggetti e in modo discontinuo

2: isolamento sociale

0,1,2

Marginalità/esclusione

sociale

0: ambiente accogliente

1: ambiente neutro

2: ambiente sfavorevole, squalificante, ostile

0,1,2

Totale min score: 0; max score: 24

* La VGF (DSM IV) deve essere sostituita con la WHODAS (scala complementare da integrare con le diagnosi DSM-5)

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Scala di gravità alcuni chiarimenti

• Il punteggio non ha un cut-off; non è una scheda che esplora un sintomo o un set di questi

• Il punteggio rappresenta una matrice cognitiva che individua una “priorità” d’intervento su casi analoghi, in cui l’intervento domiciliare ha una precisa indicazione

• Più alto è il punteggio più le cose da fare sono tante (terapie, motivazione, alleanze coi familiari, armonizzare relazioni significative)

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INTENSIVE CASE MANAGEMENT

(TERRITORIALE)

FORMAZIONE INFERMIERI SU:

TRIAGE

INTERVENTI DOMICILIARI CON COMPILAZIONE DI REPORT PAZIENTI

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Evidenze:

dal 30% al 45% dei pazienti che si rivolgono ai C.S.M. risolvono i loro “problemi” grazie al colloquio, anche per via telefonica, con il personale infermieristico.

L’intervento dell’Infermiere può portare ad un abbattimento sostanziale delle situazioni di emergenza anche del 35%.

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3) Programma Per La Prevenzione Delle Recidive

3) INTERVENTI DI PSICO-EDUCAZIONE PER PAZIENTI E CAREGIVER

SVILUPPO DI PROGRAMMI PSICOEDUCATIVI A CADENZA STABILE NELL’ANNO

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3) Programma Per La Prevenzione Delle Recidive

MONITORAGGIO ESITO A SEI MESI

INDICATORI DI PROCESSO

INDICATORI DI ESITO

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4) DEFINIZIONE TARGET PRIORITARI E ELABORAZIONE STANDARD DI PRODOTTO PER LA SALUTE MENTALE

1) TARGET A:

1° EPISODIO PSICOTICO

2) TARGET B:

PAZIENTI CON DISTURBO MENTALE GRAVE CHE NECESSITANO DI P.T.I.

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PERCORSO A – 1° EPISODIO PSICOTICO

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PERCORSO B – PAZIENTI CON DISTURBO MENTALE GRAVE CHE NECESSITANO DI PTI

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5) RIORGANIZZAZIONE CENTRI DIURNI AMPLIAMENTO OFFERTA RIABILITATIVA

1)migliorare il raccordo funzionale e operativo dei Centri Diurni con le altre uu.oo. della salute mentale

2)definizione di programmi riabilitativi specifici per i due target 3)definizione in accordo con il CSM di pacchetti di programmi

psicodeucativi a cadenza stabile per pazienti e caregivers 4)consolidare e definire i rapporti di collaborazione con le

associazioni di settore e con il privato sociale. sviluppo di sinergie

n.b.: il gruppo di lavoro Centro Diurno e’ in fase di

completamento dell’elaborazione degli standard di prodotto

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6) RIORGANIZZAZIONE DELLE COMUNITA’

TERAPEUTICHE ASSISTITE

DIFFERENZIAZIONE PER INTENSITA’ DI INTERVENTO RIABILITATIVO

CTA Aziendali Num. P.L.

Terapeutico-riabilitativo intensivo 1 20

Terapeutico-riabilitativo estensivo 3 60

Socio-riabilitativo 1 20

Pazienti con handicap fisici e psichici 1 10

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RIMODULAZIONE LIVELLI DI ASSISTENZA CTA

CTA per trattamenti intensivi

Durata programma terapeutico-riabilitativo

non superiore a 18 mesi prorogabile per altri 6 mesi

I trattamenti a carattere intensivo sono indicati per pazienti con ricorrenti fasi di

acuzie sintomatologiche o nelle quali il disturbo si prolunga, nonostante

l’adeguatezza della cura e degli interventi psicosociali ricevuti, quando

l’inserimento nella vita socio-lavorativa e/o familiare e di scarso aiuto o genera

stress che possono produrre scompenso e in presenza di compromissioni

considerate trattabili nelle aree della cura del sé e dell’ambiente, della

competenza relazionale, della gestione economica, delle abilità sociali.

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CTA per trattamenti estensivi

Durata programma terapeutico-riabilitativo

non superiore a 36 mesi prorogabile per altri 12 mesi.

I trattamenti sono rivolti a pazienti con compromissioni del funzionamento

personale e sociale gravi o di gravità moderata ma persistenti e invalidanti,

per i quali si ritengono efficaci trattamenti terapeutico-riabilitativi e di

assistenza, da attuare in programmi a media intensità riabilitativa.

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CTA aziendale (20 p.l.) per trattamenti socio - riabilitativi

da dedicare ad attività di media o bassa intensità non sono previsti limiti temporali

di permanenza.

L’intensità dei trattamenti è definita dal numero e dall’intensità degli stessi, dal

complesso degli approcci (individuali, di gruppo, in sede, fuori sede, terapeutici,

riabilitativi) e dal numero dei contatti con il contesto sociale (famiglia, risorse del

territorio, opportunità di lavoro ecc.).

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CTA aziendale (10 p.l.) per pazienti affetti da handicap grave con turbe

psichiatriche

L’assistenza si configurerebbe come una “lungodegenza psichiatrica” e

andrebbe ad assistere pazienti con patologie psichiatriche e livelli di

insufficienza medio-grave (oligofrenie con disturbi psichiatrici e/o turbe della

condotta) laddove il sintomo caratterizzante è il ritardo mentale con

conseguente insufficienza delle funzioni cognitive e il conseguente deficit

performativo.

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FASE 2

7) DEFINIZIONE TARGET E ELABORAZIONE

STANDARD DI PRODOTTO AREE COMUNI DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE

8) RIORGANIZZAZIONE SPDC FINALIZZATA AL MIGLIORAMENTO DELLA PRESA IN CARICO TERRITORIALE

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