19 luglio 2010 estratto alle ore 19:07 pagina 1 libri_personaggi Il maître delle bibliografie L’editoria italiana ha l’istinto del gr egge. Autori di grande levatura vengono dimenticati per anni. Poi, d’un tratto, son tradotti a ritmo forsennato. È il caso del filosofo e storico dell’arte Georges Didi-Huberman... Georges Didi-Huberman è un autore tutt’altro che “facile”. La sua è una scrittura complessa per il linguaggio utilizzato e nei concetti elaborati . Fortuna che le note non appesantisc ono la lettura - è una costante in questo “genere” di pensatori d’oltralpe - poiché sono in gran parte riferimenti bibliografici. Qui sta la differenza rispetto ai suoi conterranei, piuttosto “spigliati” da questo punto di vista. Sì, perché D.-H. è un maestro della ricerca, un pignolo del rimando, un avido della compulsazione; ha un approccio assai scientifico ai testi propri e altrui, per cui fornisce al lettore gli strumenti per vagliare ciò che vien scritto. E per falsificarlo, restando nella metafora popperiana. Lo si può verificare leggendo la tesi discussa nel 1981, L’invenzione dell’isteria (2008). Testo più scorrevole dei successivi, con improvvise cime di spessore concettuale che precipitano le pagine quasi aneddotiche su quanto avveniva alla Salpêtrière alla corte di Charcot. Dove il celebre medico, grazie pure alla fotografia, “annunciava un concetto attraverso un calcolo e una tattica che il proprio sguardo aveva in qualche modo già anticipato [...] Insomma, si trattava di un’invenzione”. Così esordisce D.-H., fra anatomia (patologica) ed estetica. Nel 1984 scrive la postfazione a Les Démoniaques dans l’art (1887) dello stesso Charcot e Paul Richer e l’anno prima dà alle stampe un Mémorandum de la peste, ideale prosecuzione del discorso sulle “malattie” sociali. Non stupisce allora che il primo libro pubblicato con le Éditions de Minuit - un rapporto che dura tuttora - sia una lunga introduzione al Capolavoro sconosciuto di Balzac. La pittura incarnata (2008) approccia infatti la pittura (l’arte, l’immagine) passando per la carne e il disagio psichico. Uno dei filoni che dunque si può seguire per navigare lungo la riflessione di D.-H. è quello del corpo (femminile). Iniziando dal plesso di questioni che coinvolgono Nudità, sogno, crudeltà (è il sottotitolo di Aprire V enere, 2001), a partire dall’Opera di Botticelli; transitando per L’immagine aperta (2008), fra stigmate e dermografismo; approdando infine alla Somiglianza per contatto (2009). Prima occorre però doppiare il “panneggio caduto” della Ninfa moderna (2004), la quale infine condurrà al (secondo) cuore dell’opera di D.-H.: quei pensieri a-metodici, e perciò d’una ricchezza disorientante, incarnati nelle figure di Warburg in primis, e di Benjamin e Bataille (a quest’ultimo è dedicato La ressemblance informe, 1995). Una triplice magistralmente accostata nel 2000 in Storia dell’arte e anacronismo delle immagini (2007). Si giunge così all’opus magnum (per ora) di D .- H., L’immagine insepolta (2006). Libro che, ancora una volta, si confronta con la psyché con un piglio tutto politico. Libro ove non solo si addebita in maniera circostanziata a Gombrich e Panofsky la responsabilità d’aver “pacificato ed edulcorato” (sono parole di Marco Belpoliti) il lavoro di Warburg, ma si polemizza pure (è ancora Belpoliti a sottolinearlo) con il gruppo di “October”, altro “potere forte” della critica d’arte. T emi e interlocutori, quelli nominati sinora, che hantent tutta la produzione di D.-H., anche quando pare dedicarsi monograficamente a certi artisti. Scelti, va da sé, per la loro disponibilità a lasciarsi contagiare da quelle stesse questioni. A partire da Claudio Parmiggiani, con la sua aria, polvere, impronta e - appunto - hantise (Sculture d’ombra, 2010 II ed.). E poi il cranio in Penone (Su Penone, 2008), la dissomiglianza (Beato Angelico, 2009 II ed.) e l’apparizione (Phasmes, 2008) in Beato Angelico, e ancora scatole craniche in Giacometti (Il cubo e il volto, 2008). Temi e interlocutori che ossessionano i testi dedicati ad Hantaï (L’Étoilement, 1998), Pascal Convert (La Demeure, la souche, 1999), Turrell (L'homme qui marchait dans la c ouleur, 2001). E che continuano a operare nelle (poche) mostre curate da D.-H., fra le quali van citate L ’Empreinte (Centre Pompidou, 19 97), Fables du lieu (Studio national des arts contemporains, 2001) e quella su Etienne-Jules Marey (Mouvements de l'air, Musée d'Orsay, 2004-05). Si diceva della politicità di certi - tutti? - suoi scritti. A riprova di ciò, si ripercorra la po lemica seguita alla pubblicazione di Immagini malgrado tutto (2005), sulle fotografie scattate dal Sonderkommando di Auschwitz-Birkenau. Si tratta ancora, sin dal testo sull’isteria, della responsabilità dello sguardo, d’una responsabilità strutturalmente morale. Anche quando si parla e fruisce d’arte contemporanea, come di-mostra D.-H. ne Il gioco delle evidenze (2008). Politica che emerge con forza nell’ultima sua produzione. È infatti in corso la pubblicazione in Francia d’una serie di volumi dedicati all’Occhio della storia - il primo dei quali s’intitola Quando le immagini prendono posizione (2009) - dedicati alla riflessione di Brecht sulla guerra. Tutto ciò premesso, non si penserà mica che il testo dedicato a Israel Galván (Le Danseur des solitudes, 2006), ballerino di flamenco, sia un testo “leggero”? articoli correlati La recensione de L’immagine aperta marco enrico giacomelli *articolo pubblicato su Exibart.onpaper n. 61. Te l’eri perso? Abbonati! Qualora nel testo siano in corsivo, le date di pubblicazione si riferiscono all’edizione italiana disponibile. I volumi segnalati: Mémorandum de la peste (le fléau d'imaginer), Bourgois, 1983 (20062), pp. 190, € 7, ISBN 9782267018660 Jean-Martin Charcot & Paul Richet, Les Démoniaques dans l’art, Macula, 1984, pp. 211, esaurito, ISBN 9782865890125 La ressemblance informe ou le gai savoir visuel selon Georges Bataille, Macula, 1995, pp. 399, € 30, ISBN 9782865890521 L'Empreinte, Centre Georges Pompidou, 1997, pp. 336, esaurito, ISBN 9782858509034 L’Étoilement. Conversation avec Hantaï, Éditions de Minuit, 1998, pp. 128, € 11,50, ISBN 9782707316301 Phasmes. Essais sur l’apparition, Éditions de Minuit, 1998, pp. 256, € 22,11, ISBN 9782707316288 La Demeure, la souche. L’Apparentement de l’artiste, Éditions de Minuit, 1999, pp. 180, € 16, ISBN 9782707316813 Aprire V enere. Nudità, sogno, crudeltà (1999), Einaudi, 2001, pp. 98, esaurito, ISBN 9788806159689 Fables du lieu, Le Fresnoy, 2001, pp. 48, esaurito L'homme qui marchait dans la couleur, Éditions de Minuit, 2001, pp. 93, € 10, ISBN 9782707317360 Ninfa moderna. Saggio sul panneggio caduto (2002), Il Saggiatore, 2004, pp. 158, € 19, ISBN 9788842811848 Mouvements de l'air. Etienne-Jules Marey, photographe des fluides (con Laurent Mannoni), Gallimard-Réunion des musées