Didattica per un non museo Adriana Martín García
RINGRAZIAMENTI
Prof. Maurizio Rippa Bonati
Dott.ssa Silvia Ferretto
Andrea Cozza
Dott.ssa Maria Gabriela Fornasiero – Museo di Geologia e Paleontologia
Personale del Museo Storico della Terza Armata
Didattica per un non museo Adriana Martín García
INDICE
1. INTRODUZIONE 1
2. IL MUSME 3
3. MUSEI E COLLEZIONI DI MEDICINA 6
3.1 I MUSEI DI STORIA DELLA MEDICINA IN ITALIA 8
3.2 I GRANDI MUSEI DI STORIA DELLA MEDICINA IN EUROPA 24
4. I MUSEI A PADOVA 31
5. VISU ET TACTU 34
5.1 ANALISI DEL CONTESTO 34
5.2 OBIETTIVI 35
5.3 DESTINATARI 35
5.4 ATTIVITÀ 36
5.5 RISULTATI ATTESI 45
5.6 REPLICABILITÀ 46
5.7 MONITORAGGIO E VALUTAZIONE 47
CONCLUSIONE 49
BIBLIOGRAFIA 51
Didattica per un non museo Adriana Martín García
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1. INTRODUZIONE
L’obiettivo del presente lavoro è mostrare e sviluppare i risultati del periodo di
stage previsto dal Master in Comunicazione delle Scienze, durante il quale mi
sono occupata della progettazione della sala e delle attività del laboratorio
didattico per il Museo di Storia della Medicina di Padova (MuSMe). Lo stage è
stato svolto tra giugno e luglio 2014 presso Catedra srl, parte di QB Group, ente
che gestisce il MuSMe dal 21 febbraio di quest’anno.
La scelta di questo lavoro in particolare deriva da vari fattori: il mio interesse
personale e professionale per la Storia della Scienza, l’esperienza in materia
grazie al corso Museum Communication alla SSLMIT di Forlì (il professor Leech
ha prestato attenzione sia al lavoro pratico con visite a musei, sia allo studio
teorico con la lettura di The educational role of the museum1) e la mia
convinzione dell’importante ruolo della divulgazione scientifica rivolta a tutte le
fasce di età.
Elemento aggiuntivo è il fatto che i Musei sono uno dei più importanti esempi
del long-life learning. Considero che questo concetto, fondamentale anche per
l’apprendimento delle lingue straniere – mio attuale settore lavorativo – possa
essere applicato a tutti i contesti di condivisione di cultura e conoscenza.
Partendo da tali presupposti, ritengo sia possibile creare delle strategie per
avvicinare i musei al loro pubblico. In questo modo, i cittadini potrebbero
sviluppare una maggiore sensibilità ai temi scientifici e a continuare il processo
di apprendimento a lungo termine anche dopo la visita al Museo.
1 The Educational Role of the Museum. Leicester Readers in Museum Studies – Paperback.
Hooper-Greenhill, E. ed. (1999)
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Quando ho cominciato ad organizzare il laboratorio, il MuSMe era in fase
progettuale. Non si era ancora deciso il piano definitivo e non erano ancora
definite le collezioni. Perciò, il mio compito è stato quello di elaborare un’area
didattica per un Museo in divenire.
Il progetto, che tiene conto di tale contesto e delle esigenze dell’azienda,
include le attività da svolgere durante i primi mesi di apertura: si pone come un
primo contatto tra il MuSMe e la cittadinanza e prevede di essere ampliato o
modificato a seconda della risposta del pubblico.
Con lo scopo di rispettare le caratteristiche già definitive del Museo stesso, ho
scelto di creare i cosiddetti “microlaboratori”, un tipo di attività consona ad una
visita rapida ma di alto contenuto tematico. Così facendo, il laboratorio si
uniforma al ritmo del percorso grazie ad una serie di piccole e diverse attività
che permettono ai bambini di mantenere costante il livello di attenzione.
Il laboratorio è stato presentato all’azienda con un formato ad hoc, e non come
un progetto esterno. Per il lavoro di tesi ho preferito aggiungere la redazione del
progetto stesso seguendo le direttive specifiche dei modelli usati dagli enti
pubblici adattandovi, quindi, le mie proposte.
Per quello che riguarda il contesto generale dei musei e della loro attività
didattica, l’analisi dei laboratori proposti da diversi enti e nei testi specializzati in
materia dimostra che in quelli dedicati a discipline tecniche e applicate è più
naturale creare laboratori e workshop. Nei musei scientifici, invece, serve la
combinazione tra pratica e teoria, focalizzando l’attenzione sugli aspetti didattici
del tema generale, perché il gran pubblico non conosce i dettagli dell’argomento
specifico (ancora meno se parliamo di studenti di scuola primaria e media) ed è
difficile coinvolgerlo in esperienze interattive.
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2. IL MUSME
“Perché a Padova la regina della scienza, piuttosto che la
teologia, come invece a Parigi, era la medicina”
Herbert Butterfield (Cambridge, 1948)
Da decenni, a Padova sono state organizzate diverse iniziative per far
conoscere lo stretto legame che, nel corso dei secoli, si è istaurato tra la città e
la medicina. La loro rilevanza sul territorio ha suscitato l’interesse di enti locali,
nazionali ed internazionali e ha fatto sì che la Scuola Medica Patavina
ottenesse riconoscimento dai massimi storici della medicina e della scienza.
Da queste attività nasce l’idea di creare una mostra permanente, un museo. Il
suo doppio obiettivo sarebbe stato valorizzare le testimonianze del prestigio
padovano e promuovere la salute tramite la conoscenza della medicina.
È proprio così che sorge l’accordo tra la Provincia di Padova, l’Università di
Padova, la Regione Veneto, il Comune di Padova, l’Azienda Ospedaliera e
ULSS numero 16. Grazie a questa collaborazione tra pubblico e privato si
gettano le basi per la creazione del Museo di Storia della Medicina.
Come sede si decide per l’antico Ospedale di San Francesco, costruito ex novo
al centro della città nel 1414 e proprietà della Provincia dal 1960. Il palazzo è,
nel settore medico, uno dei grandi simboli dei secoli d’oro padovani (400 e 500):
insieme all’Orto Botanico e al Teatro Anatomico rappresenta il progresso della
medicina e del suo insegnamento, i cui effetti positivi si ripercuoteranno poi in
tutta Europa.
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I lavori di restauro e ristrutturazione di San Francesco cominciano nel 2004. Lo
stato, assieme alla regione, la Provincia, il Comune e la Società Autostrade
Padova-Brescia stanzia i fondi per la realizzazione del progetto.
Nel 2012, per il bando pubblicato dalla Provincia per la gestione del palazzo
ristrutturato e del museo, non sono presentate proposte progettuali. Ad ottobre
dell’anno successivo, dopo un secondo concorso, l’incarico è affidato a QB
Group, un’impresa locale che offre supporto tecnologico a diverse strutture del
settore sanitario. Nasce la società Palazzo della Salute srl, e l’edificio si divide
in area didattica (CELL-Center for Experiential Learning), area congressuale e
area museale. Le prime saranno destinate ad incontri, eventi e corsi in ambito
di sanità e salute; nella terza, l’odierno MusMe, si pensa di creare un percorso
che racconti la storia dell’Ospedale e della Scuola Padova ripercorrendo
l’evoluzione della scienza medica fino alle scoperte moderne.
L’area museale prevede l’esposizione al pubblico di una serie di reperti,
strumenti e libri a carattere medico le cui origini sono diverse. Gli oggetti
presentati sono, spesso, prestiti e donazioni da parte di enti pubblici e privati,
ma anche di collezionisti, tutti di interesse storico.
Nel progetto per l’allestimento della mostra, per tutti i beni è previsto, a corredo,
del materiale testuale, audiovisivo o grafico. In questo modo, si cerca di istituire
una maggiore interazione con l’utente e l’illustrazioni del contesto di utilizzo
dell’oggetto nella storia.
L’obiettivo principale è creare un equilibrio tra gli elementi originali e riproduzioni,
le didascalie in formato cartaceo e il materiale digitale che consenta di
riconoscere l’importanza dell’oggetto stesso. “Saranno integrati con l’impiego di
tecnologie ad alta interattività per rispondere alla esigenza, ritenuta da noi
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fondamentale, di accompagnare il visitatore in un percorso altamente didattico e
formativo, con modalità attrattive e coinvolgenti per facilitare l’apprendimento”2.
Per tali motivi, possiamo affermare che il progetto del MuSMe è quello di un
“museo non-museo”. Il concetto tradizionale di un museo, scientifico e di altra
natura, fa riferimento ad una vasta collezione di oggetti di grande valore storico
organizzati per la sua esibizione ad un determinato pubblico. Tuttavia, nel
museo padovano si potranno trovare solo certi “oggetti simbolo” insieme ad
exhibit moderni. Seguendo lo Statuto dell’I.C.O.M. (International Council of
Museums)3 il loro approccio intende essere più aperto allo studio, la didattica e il
diletto.
L’ambiente museale è composto da due sale introduttive, quattro sale principali,
alcune di approfondimento e il laboratorio didattico. Le sale introduttive
presentano la storia dell’Ospedale e il concetto rinascimentale di “uomo”,
fondamentale per il progresso medico. Nelle quattro sale principali si dà risposta
alle quattro domande fondamentali del sapere medico – Come è fatto il corpo
umano? Come funziona? Come si guasta? Come si ripara? – con riferimento
alle discipline della medicina che se ne occupano – Anatomia, Fisiologia,
Patologia, e Terapia. Questi contenuti si completano grazie agli approfondimenti
di specifiche tematiche proposte nelle successive sale. Nella seconda parte si
presenta il rapporto tra anatomia e rappresentazione del corpo, con una ulteriore
suddivisione: 1. Il “De Humani Corporis Fabrica”; 2. “Fare Corpi”: i disegni
dell’Accademia delle Belle Arti di Venezia 3. Arte Anatomia/ Anatomia e Arte.
2 Progetto scientifico MuSMe
3 “A museum is a non-profit, permanent institution in the service of society and its development,
open to the public, which acquires, conserves, researches, communicates and exhibits the
tangible and intangible heritage of humanity and its environment for the purposes of education,
study and enjoyment”. (Art. 3, comma 1, I.C.O.M Statutes 2007)
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L’ultima tappa del percorso è rappresentata dal laboratorio didattico, in cui si
raccolgono le fila e si fondono le tematiche principali di tutta la mostra.
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3. MUSEI E COLLEZIONI DI MEDICINA
Per poter considerare il contesto in cui si colloca il MuSMe, bisogna capire in
che modo si lavora per creare un museo o una collezione aperta al pubblico
con caratteristiche simili a quelle che definiscono il futuro museo padovano.
In primo luogo, durante la fase di progettazione di ogni Museo specializzato, gli
organizzatori scelgono un concept da sviluppare per il Museo come insieme e
per ognuna delle sale. Nel caso specifico della medicina e della sua storia, a
questo scopo vengono spesso considerati temi appartenenti anche ad altre
scienze affini alla medicina, come la biologia e la farmacia, avendo come
risultato musei molto diversi tra di loro, non solo a livello di forma e struttura ma
anche di contenuti.
Un altro fattore che sottolinea la differenza tra questi centri è la loro
appartenenza ad enti indipendenti (come potrebbero essere i musei civici) o la
loro afferenza a sezioni o dipartimenti specifici di enti superiori. Questo può
avere un certo impatto sull’apertura al pubblico e sull’accesso ai reperti. Ad
esempio, i musei universitari di solito prevedono un limitato tempo di apertura al
pubblico e poche attività laboratoriali; ciò è dovuto a causa di un sempre minor
numero di personale qualificato disponibile perché già impegnato in altre
mansioni, come la cura e la conservazione dei reperti storici. Come
conseguenza, le collezioni sono consultabili solo da una ristretta comunità e i
Musei non si presentano come luoghi di divulgazione.
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In ultima analisi, bisogna conoscere il periodo di fondazione del Museo e le sue
eventuali modifiche. La storia dei Musei parte dalle collezioni ottocentesche,
con le cosiddette camere delle meraviglie, prosegue durante la seconda metà
del XX secolo e arriva alle nuove teorie della museologia e alla nascita degli
science center.
Infatti, grazie allo sviluppo tecnologico, i musei recenti sono strutturati in modo
diverso: si dà spazio a panelli illustrativi, video, audio e schermi interattivi.
Tramite queste innovazioni è possibile avviare un rapporto diretto con il
visitatore, elemento chiave delle nuove teorie, che consente di raggiungere un
pubblico più ampio e di facilita l’apprendimento dei concetti proposti. L’impatto
della mostra sui visitatori assume, quindi, un ruolo di maggiore importanza.
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3.1 I MUSEI DI STORIA DELLA MEDICINA IN ITALIA
NOME CERE ANATOMICHE DI CLEMENTE SUSINI – CAGLIARI AREA DISCIPLINARE / SEZIONE ANATOMIA CONTATTO pacs.unica.it/oldmedicina/cere/mono01_it.htm TEL. 0706757624 DATA DI FONDAZIONE 1991
DATA DI ULTIMO ALLESTIMENTO 1998
ENTE DI APPARTENENZA UNIVERSITÀ DI CAGLIARI COLLEZIONI CERE ANATOMICHE SPAZI ESPOSITIVI 1 SALA
UTILIZZO NUOVE TECNOLOGIE PC AUDIOGUIDA
APERTURA AL PUBBLICO (1,55€) MARTEDÌ - DOMENICA: 9.00-13.00 E 16.00-19.00 VISITE GUIDATE NO ATTIVITÀ DIDATTICA NO DESCRIZIONE LE CERE ANATOMICHE VENGONO TRASFERITE NEL 1858 ALLA SEDE DELL'ATENEO E
AFFIDATE AL DOCENTE DI ANATOMIA. NEL 1923, SONO NUOVAMENTE SPOSTATE E
DIVENTANO PARTE DEL NUOVO ISTITUTO DI ANATOMIA. PER L'INTERESSAMENTO
DEL PROFESSOR RIVA E DEL RETTORE, LE CERE DEL SUSINI VENGONO INFINE
COLLOCATE IN ESPOSIZIONE PERMANENTE NELLA "SALA PENTAGONALE" DELLA
CITTADELLA DEI MUSEI NEL 1991.
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NOME MUSEO ANATOMICO “LEONETTO COMPARINI” (SIMUS) – SIENA AREA DISCIPLINARE / SEZIONE ANATOMIA CONTATTO www.unisi.it/ateneo/simus TEL. 0577234196 [email protected] DATA DI FONDAZIONE 1862
DATA DI ULTIMO ALLESTIMENTO 2001
ENTE DI APPARTENENZA UNIVERSITÀ DI SIENA COLLEZIONI PREPARATI ANATOMICI, TAVOLE DISEGNATE, MODELLI IN CERA, LE PREPARAZIONI
MICROSCOPICHE, ISTOTECHE, COLLEZIONI OSTEOLOGICHE, STRUMENTAZIONE
SCIENTIFICA. SPAZI ESPOSITIVI SALE TEMATICHE
UTILIZZO NUOVE TECNOLOGIE SÌ
APERTURA AL PUBBLICO (0€) LUNEDÌ – VENERDÌ: 9.00-13.00 LUNEDÌ E MERCOLEDÌ: 15.00-18.00 VISITE GUIDATE SÌ ATTIVITÀ DIDATTICA PROGETTO ESCAC (L’EDUCAZIONE SCIENTIFICA PER UN CITTADINANZA ATTIVA E CONSAPEVOLE) IV EDIZIONE. DESCRIZIONE IL MUSEO ANATOMICO DI SIENA NASCE NEGLI EX ISTITUTI BIOLOGICI. POSTERIORMENTE VIENE TRASFERITO AL POLO SCIENTIFICO UNIVERSITARIO DI SAN
MINIATO. AFFIANCANO IL MUSEO DUE AULE, ATTUALMENTE UTILIZZATE DAGLI
STUDENTI UNIVERSITARI PER LO STUDIO PRATICO DELL’ANATOMIA.
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DIDATTICA E MEDICINA AL “LEONETTO COMPARINI”
ESSERE INFINITAMENTE PICCOLO SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO ANATOMIA MICROSCOPICA IL MUSEO VA A SCUOLA: STUDIO APPROFONDITO DI UN APPARATO LA SCUOLA VA AL MUSEO: DIMOSTRAZIONE DELLA PREPARAZIONE DI UN VETRINO DI
ORGANI O TESSUTI E OSSERVAZIONE AL MICROSCOPIO OTTICO; VISITA AL MUSEO
ANATOMICO. ACCESSIBILITÀ AI DISABILI COSTRUISCI UNO SCHELETRO UMANO SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO ANATOMIA MACROSCOPICA IL MUSEO VA A SCUOLA: STUDIO APPROFONDITO DELL’APPARATO LOCOMOTORE LA SCUOLA VA AL MUSEO: RICOSTRUZIONE DI UNO SCHELETRO UMANO, UTILIZZANDO I PREPARATI ANATOMICI DEL MUSEO; VISITA AL MUSEO ANATOMICO. ACCESSIBILITÀ AI DISABILI COME SI È ‘SCOPERTO’ IL CORPO UMANO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO ARTE E SCIENZA LEZIONE FRONTALE IN CLASSE VISITA AL MUSEO ACCESSIBILITÀ AI DISABILI IL PERCORSO DELL’EMARGINAZIONE SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO DIVERSITÀ ED EMARGINAZIONE LEZIONE FRONTALE IN CLASSE VISITA ALL’ANTICO OSPEDALE SAN NICCOLÒ. ACCESSIBILITÀ AI DISABILI
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NOME MUSEO DELLE ARTI SANITARIE E DI STORIA DELLA MEDICINA – NAPOLI AREA DISCIPLINARE / SEZIONE MEDICINA CONTATTO www.museoartisanitarie.it/museoartisanitarie/ TEL. 081440647 DATA DI FONDAZIONE 2010
DATA DI ULTIMO ALLESTIMENTO
ENTE DI APPARTENENZA ASSOCIAZIONE “IL FARO D’IPPOCRATE” COLLEZIONI ANATOMIA, FARMACIA, CHIRURGIA, TERAPIA, ODONTOIATRIA, MICROSCOPIA, SPAZI ESPOSITIVI 4 SALE
UTILIZZO NUOVE TECNOLOGIE NON RILEVATO
APERTURA AL PUBBLICO (3€) LUNEDÌ – VENERDÌ: 9.30-13.00 VISITE GUIDATE SÌ. SU PRENOTAZIONE (OBBLIGATORIE) ATTIVITÀ DIDATTICA NON RILEVATO DESCRIZIONE PRENDENDO LE MOSSE DA UN’ESPOSIZIONE REALIZZATA NEL 2010 VIENE ISTITUITO
IL PRIMO NUCLEO DI UN MUSEO DI STORIA DELLA MEDICINA. ATTUALMENTE HA UNA
SALA BIBLIOTECA E QUATTRO SALE ESPOSITIVE DOVE CONFLUISCONO UNA
COLLEZIONE PRIVATA DI LIBRI E STRUMENTI MEDICI, DONAZIONI E BENI DI
CARATTERE STORICO-SANITARIO PROVENIENTI DALLE STRUTTURE AFFERENTI ALL’ASL
NA1 CENTRO, DI CUI IL MUSEO RAPPRESENTA ANCHE IL CENTRO DI
CATALOGAZIONE, DOCUMENTAZIONE E RICERCA.
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NOME MUSEO DELLE CERE ANATOMICHE “LUIGI CATTANEO” – BOLOGNA AREA DISCIPLINARE / SEZIONE ANATOMIA CONTATTO www.museocereanatomiche.it/ TEL. 0512091533 [email protected] DATA DI FONDAZIONE 2002
DATA DI ULTIMO ALLESTIMENTO
ENTE DI APPARTENENZA UNIVERSITÀ DI BOLOGNA COLLEZIONI MODELLI IN CERA, PREPARATI "A SECCO", SCHELETRI ED OSSA NATURALI, MODELLI
IN GESSO E DISEGNI SPAZI ESPOSITIVI 2 SALE
UTILIZZO NUOVE TECNOLOGIE NO
APERTURA AL PUBBLICO (0€) LUNEDÌ – GIOVEDÌ: 10.00-13.00 E 14.00-18.00 VENERDÌ: 10.00-14.00 VISITE GUIDATE SÌ. ADATTE ALLE SCUOLE, PERCORSI TEMATICI SU STORIA DELLA MEDICINA E SULLA
SCUOLA ANATOMICA. ATTIVITÀ DIDATTICA NO DESCRIZIONE LA COLLEZIONE DI ANATOMIA UMANA NORMALE E PATOLOGICA DEL MUSEO
ILLUSTRA IL PERCORSO INTRAPRESO DAGLI STUDIOSI DI SCIENZE MEDICHE NEL XVIII E XIX SECOLO QUANDO, ORMAI ACQUISITE LE CONOSCENZE SULLA VERA NATURA
DEL CORPO UMANO, SI ORIENTARONO SULL’INDAGINE DELLE SUE PATOLOGIE. COMPLETA LA COLLEZIONE SETTECENTESCA DI ANATOMIA UMANA NORMALE
PRESENTE NEI MUSEI DI PALAZZO POGGI, RAPPRESENTANDO COSÌ LO STUDIO
MEDICO DELLA CITTÀ DI BOLOGNA FRA SETTE E OTTOCENTO.
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NOME MUSEO GALILEO – FIRENZE AREA DISCIPLINARE / SEZIONE COLLEZIONI DI MEDICINA CONTATTO www.museogalileo.it TEL. 05526531 [email protected] DATA DI FONDAZIONE 1775
DATA DI ULTIMO ALLESTIMENTO 2010
ENTE DI APPARTENENZA COLLEZIONI OSTETRICA, ODONTOIATRIA E CHIRURGIA SPAZI ESPOSITIVI 13 SALE
UTILIZZO NUOVE TECNOLOGIE SÌ
APERTURA AL PUBBLICO (9€) LUNEDÌ – DOMENICA: 9.30-18.00 MARTEDÌ: 9.30-13.00 VISITE GUIDATE SÌ. CON DIVERSE MODALITÀ A SCELTA. ATTIVITÀ DIDATTICA 1. OLTRE L’OTTICA: GIOCANDO CON SPECCHI E LENTI 2. GALILEO E LA FAVOLA DEI SUONI 3. DALL’OCCHIO AL CANNOCCHIALE: LE OSSERVAZIONI DI GALILEO 4. SPERIMENTAZIONI ALLA CORTE DEI MEDICI: L’ACCADEMIA DEL CIMENTO 5. GIOCA E IMPARA CON GALILEO 6. GALILEO E LA MECCANICA 7. LEONARDO ARTE E SCIENZA 8. ARTE E SCIENZA: L’ARTISTA E LA CAMERA OSCURA 9. PROIEZIONI CELESTI: QUADRANTI, ARMILLE E ASTROLABI. DESCRIZIONE NASCE NEL 1775 COME MUSEO DI FISICA E STORIA NATURALE. DENOMINATO
UFFICIALMENTE MUSEO NAZIONALE DI STORIA DELLE SCIENZE NEL 1930, CONSERVA UNA DELLE RACCOLTE DI STRUMENTI SCIENTIFICI PIÙ RILEVANTI AL
MONDO, TESTIMONIANZA DELL'IMPORTANZA ATTRIBUITA ALLA SCIENZA E AI SUOI
PROTAGONISTI DAI MEDICI E I GRANDUCHI LORENESI.
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NOME MUSEO LABORATORIO DELLA MENTE – ROMA AREA DISCIPLINARE / SEZIONE PSICHIATRIA CONTATTO www.museodellamente.it/it/ TEL. 0668352807/2925 [email protected] DATA DI FONDAZIONE 2000
DATA DI ULTIMO ALLESTIMENTO
ENTE DI APPARTENENZA AZIENDA UNITÀ SANITARIA LOCALE ROMA E COLLEZIONI STRUMENTALE DELL’OSPEDALE, RICOSTRUZIONE AMBIENTI. SPAZI ESPOSITIVI NON RILEVATO
UTILIZZO NUOVE TECNOLOGIE MULTIMEDIALE
APERTURA AL PUBBLICO (7€) LUNEDÌ – VENERDÌ: 9.00-17.00 SABATO: 9.00-13.00 VISITE GUIDATE (3€) SÌ. SU APPUNTAMENTO ATTIVITÀ DIDATTICA PROGRAMMA ATTIVAMENTE (NON DISPONIBILE) DESCRIZIONE IL MUSEO LABORATORIO DELLA MENTE, INAUGURATO NEL 2000, RIPERCORRE LA
STORIA DELL’OSPEDALE SANTA MARIA DELLA PIETÀ, DALLA SUA FONDAZIONE IN
QUALITÀ DI “HOSPITALE DE’POVERI FORESTIERI ET PAZZI DELL’ALMA CITTÀ DI ROMA” ALLA DEFINITIVA CHIUSURA NEL 1999, CINQUE SECOLI DOPO, COME OSPEDALE
PSICHIATRICO. UN ITINERARIO IMMERSIVO NARRATIVO ATTRAVERSO LE MEMORIE DEL
MANICOMIO, PER UNA LETTURA DELL’ALTERITÀ, DELLE SUE FORME E DEI SUOI
LINGUAGGI, PER COMBATTERE LO STIGMA E PROMUOVERE LA SALUTE MENTALE.
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NOME MUSEO DI PALAZZO POGGI – BOLOGNA AREA DISCIPLINARE / SEZIONE SEZIONE DI ANATOMIA E OSTETRICIA CONTATTO www.museopalazzopoggi.unibo.it/ TEL. 0512099610 [email protected] DATA DI FONDAZIONE 2000
DATA DI ULTIMO ALLESTIMENTO
ENTE DI APPARTENENZA UNIVERSITÀ DI BOLOGNA COLLEZIONI CERE ANATOMICHE, CERE OSTETRICHE SPAZI ESPOSITIVI 3 SALE
UTILIZZO NUOVE TECNOLOGIE NO
APERTURA AL PUBBLICO (3€) MARTEDÌ-VENERDÌ: 10.00 - 16.00 SABATO, DOMENICA E FESTIVI: 10.30 – 17 VISITE GUIDATE SÌ. ANCHE TEMATICHE ATTIVITÀ DIDATTICA 1. NON PERDIAMO LA BUSSOLA 2. I GRANDI VIAGGI E LE SCOPERTE ATTRAVERSO LA COLLEZIONE DELLE NAVI E 3. 1492 ORIZZONTI NUOVI PER IL VECCHIO MONDO 4. LA COLLEZIONE DI ULISSE ALDROVANDI 5. ARTISTI AL MUSEO 6. I COLORI DELLA LUCE, IL SOLE, LA TERRA E LE COSTELLAZIONI ZODIACALI 7. LO STUDIO DEL CORPO UMANO DESCRIZIONE RICOMPOSIZIONE DEI LABORATORI E DELLE COLLEZIONI DELL’ANTICO ISTITUTO
DELLE SCIENZE, FONDATO DA LUIGI FERDINANDO MARSILI ,CHE PROPRIO NELLE
STESSE STANZE DI PALAZZO POGGI OPERÒ DAL 1711 AL 1799.
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DIDATTICA E MEDICINA A PALAZZO POGGI
LO STUDIO DEL CORPO UMANO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO ANATOMIA/ARTE PERCORSO: INDIVIDUARE I LUOGHI DI CURA, STUDIO E RICERCA CHE DAL CENTRO
DELLA CITTÀ SI SPOSTARONO GRADATAMENTE VERSO PALAZZO POGGI E LA ZONA
UNIVERSITARIA. LABORATORIO: "DISEGNARE IL CORPO”
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NOME MUSEO PER LA STORIA DELL’UNIVERSITÀ – PAVIA AREA DISCIPLINARE / SEZIONE MEDICINA CONTATTO musei.unipv.it/msu/ TEL. 0382 984707 [email protected] DATA DI FONDAZIONE 1936
DATA DI ULTIMO ALLESTIMENTO
ENTE DI APPARTENENZA UNIVERSITÀ DI PAVIA COLLEZIONI ANATOMIA, ANATOMOPATOLOGIA, CHIRURGIA, MICROBIOLOGIA, SPAZI ESPOSITIVI 3 SALE DEDICATE A GRANDI MEDICI
UTILIZZO NUOVE TECNOLOGIE NO
APERTURA AL PUBBLICO (0€) LUNEDÌ: 14.00 - 17.00 MERCOLEDÌ E VENERDÌ: 9.00-12.00 VISITE GUIDATE (3€) SÌ. SU PRENOTAZIONE ATTIVITÀ DIDATTICA DA ORGANIZZARE SU RICHIESTA DESCRIZIONE NELLA SEZIONE DI MEDICINA SI CONSERVANO STRUMENTI E PREPARATI CHE
RIMANDANO ALL’ATTIVITÀ DELLA SCUOLA ANATOMICA DI ANTONIO SCARPA(1752-1832), AI PROGRESSI NEL CAMPO DELLA CHIRURGIA E DELLA CLINICA ATTRAVERSO
I SECOLI XIX E XX, E ALL’ATTIVITÀ DELLA SCUOLA SCIENTIFICA FONDATA DA
CAMILLO GOLGI (1843-1926), IL PRIMO ITALIANO A VINCERE IL PREMIO NOBEL PER
LA MEDICINA.
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NOME MUSEO DI STORIA DELLA MEDICINA – ROMA AREA DISCIPLINARE / SEZIONE MEDICINA CONTATTO www.histmed.it/museo/museo.htm TEL. 0649914445 [email protected] DATA DI FONDAZIONE 1938
DATA DI ULTIMO ALLESTIMENTO SECONDA METÀ ‘90
ENTE DI APPARTENENZA UNIVERSITÀ DI ROMA – LA SAPIENZA COLLEZIONI FARMACIA, PIANTE MEDICINALI, IGIENE, ALCHIMIA, CHIRURGIA, ODONTOIATRIA, OSTETRICIA, MICROSCOPI, OCULISTICA
SPAZI ESPOSITIVI 3 PIANI TEMATICI
UTILIZZO NUOVE TECNOLOGIE MULTIMEDIA, INTERATTIVO, AUDIOGUIDE
APERTURA AL PUBBLICO (0€) LUNEDÌ E GIOVEDÌ: 9.30 - 17.00 MARTEDÌ, MERCOLEDÌ E VENERDÌ: 9.30 – 14.30 VISITE GUIDATE SÌ. SU PRENOTAZIONE ATTIVITÀ DIDATTICA NO DESCRIZIONE IL MUSEO DI STORIA DELLA MEDICINA, POSSIEDE UNA RICCA COLLEZIONE DI
OGGETTI DI INTERESSE STORICO-MEDICO, MOLTI DEI QUALI ORIGINALI, CHE
PERMETTONO DI RICOSTRUIRE L’EVOLUZIONE DEL SAPERE MEDICO DALLA
PREISTORIA SINO ALLA MEDICINA GENOMICA. IL MUSEO È CONCEPITO A FINI
DIDATTICI E DIVULGATIVI, CONSENTONO DI APPROFONDIRE I TEMI SALIENTI DELLA
STORIA DELLA MEDICINA, DELLA BIOMEDICINA ED I RAPPORTI TRA SCIENZE
BIOMEDICHE E SOCIETÀ.
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NOME MUSEO DI STORIA NATURALE – FIRENZE AREA DISCIPLINARE / SEZIONE MUSEO DI ZOOLOGIA “LA SPECOLA” – ANATOMIA CONTATTO www.msn.unifi.it/area-edu/educazione/ TEL. 0552756444 [email protected] DATA DI FONDAZIONE 1775
DATA DI ULTIMO ALLESTIMENTO 2003
ENTE DI APPARTENENZA UNIVERSITÀ DI FIRENZE COLLEZIONI CERE ANATOMICHE SPAZI ESPOSITIVI 7 SALE
UTILIZZO NUOVE TECNOLOGIE SÌ
APERTURA AL PUBBLICO (6€) MARTEDÌ – DOMENICA: 09.30-16.30 VISITE GUIDATE SÌ. SU PRENOTAZIONE ATTIVITÀ DIDATTICA PROGRAMMA “IL MUSEO PER CAPIRE” VISITE GUIDATE E TEMATICHE, GIOCHI E LABORATORI DESCRIZIONE IL MUSEO DI STORIA NATURALE DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE È
COMPOSTO DA SEI SEZIONI DISTRIBUITE IN PALAZZI E LUOGHI MONUMENTALI NEL
CENTRO DI FIRENZE. NEL 1984 SI RICOSTITUISCE COME MUSEO DI STORIA
NATURALE. L'UNIVERSITÀ DI FIRENZE, IN ATTESA DELL'ISTITUZIONE DEL "MUSEO
NAZIONALE DI STORIA NATURALE", PROPOSTO A FIRENZE DALL'ACCADEMIA
NAZIONALE DEI LINCEI, RIUNISCE I MUSEI NATURALISTICI NEL "MUSEO DI STORIA
NATURALE DELL'UNIVERSITÀ".
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DIDATTICA E MEDICINA AL MUSEO DI STORIA NATURALE
IL NOSTRO SCHELETRO A CONFRONTO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO ANATOMIA PERCORSO TEMATICO: ANALISI DELLO SCHELETRO UMANO PER COMPRENDERE LE
SUE FUNZIONI ESSENZIALI, CONFRONTO DI ALCUNE SUE PARTI CON LE
CORRISPONDENTI DI ALTRI VERTEBRATI, PER CAPIRNE L’EVOLUZIONE E GLI
ADATTAMENTI.
DOVE VA IL SANGUE SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO ANATOMIA PERCORSO TEMATICO: ILLUSTRAZIONE DELLE “VIE” DEL SANGUE NEL CORPO, PER
COMPRENDERE LE SUE FUNZIONI VITALI E PER OSSERVARE GLI ORGANI CHE
VENGONO INTERESSATI.
DAL CIBO ALLE CALLORIE SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO FISIOLOGIA PERCORSO TEMATICO: ANALISI DEGLI ORGANI DELL’APPARATO DIGERENTE PER
COMPRENDERE LE PRINCIPALI FASI DELLA TRASFORMAZIONE CHE SUBISCE IL CIBO E
PER CAPIRE QUALI SIANO LE MIGLIORI STRATEGIE ALIMENTARI.
I NOSTRI SENSI E IL SISTEMA NERVOSO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO FISIOLOGIA PERCORSO TEMATICO: OSSERVAZIONE DEL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA
NERVOSO, DALL’ORIGINE DELLA PERCEZIONE FINO AI MECCANISMI DI ELABORAZIONE
DEGLI STIMOLI.
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NOME MUSEO STORICO NAZIONALE DELL’ARTE SANITARIA – ROMA AREA DISCIPLINARE / SEZIONE MEDICINA CONTATTO www.museiscientificiroma.eu/artesanitaria/storia.htm TEL. 066787864 [email protected] DATA DI FONDAZIONE 1920
DATA DI ULTIMO ALLESTIMENTO
ENTE DI APPARTENENZA ACCADEMIA DI STORIA DELL’ARTE SANITARIA COLLEZIONI OPERE D’ARTE, PREPARATI, CERE, STRUMENTI E MOBILI USATI DAI MEDICI E
FARMACISTI SPAZI ESPOSITIVI 4 SALE
UTILIZZO NUOVE TECNOLOGIE NO
APERTURA AL PUBBLICO NON RILEVATO VISITE GUIDATE SÌ. SU APPUNTAMENTO ATTIVITÀ DIDATTICA NON RILEVATO DESCRIZIONE NEL 1920 NACQUE L’ISTITUTO PER IL MUSEO STORICO DELL’ARTE SANITARIA, CHE
NEL 1934 SI TRASFORMÒ IN ACCADEMIA DI STORIA DELL’ARTE SANITARIA CON LO
SCOPO DI PROMUOVERE STUDI STORICO-MEDICI E SOPRATTUTTO DARE VITA ALLE
COLLEZIONI DEL ANTICO MUSEO ANATOMICO, E DI ALTRE COLLEZIONI AGGIUNTESI
IN SEGUITO. NEGLI OGGETTI ESPOSTI, I VISITATORI CHE SI INTERESSANO DI STORIA
DELLA MEDICINA POSSONO TROVARE UNA DETTAGLIATA DOCUMENTAZIONE NON
SOLO DELL’ARTE CHIRURGICA MA ANCHE DI QUELLA OSTETRICA E FARMACEUTICA, NONCHÉ DELLE MALATTIE CHE HANNO COLPITO GLI UOMINI NEL PASSATO.
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23
NOME MUSEO UNIVERSITARIO DI ANATOMIA UMANA “LUIGI ROLANDO” – TORINO AREA DISCIPLINARE / SEZIONE ANATOMIA CONTATTO www.museounito.it/anatomia/ TEL. 0116707798 [email protected] DATA DI FONDAZIONE 1898
DATA DI ULTIMO ALLESTIMENTO 2007
ENTE DI APPARTENENZA UNIVERSITÀ DI TORINO COLLEZIONI PREPARATI E CERE ANATOMICI, MODELLI, OLI SU TELA E BUSTI IN MARMO SPAZI ESPOSITIVI 3 SALE
UTILIZZO NUOVE TECNOLOGIE VIDEO
APERTURA AL PUBBLICO (3€) LUNEDÌ – SABATO: 10-18 VISITE GUIDATE SÌ ATTIVITÀ DIDATTICA NO DESCRIZIONE IL MUSEO DI ANATOMIA UMANA E LE SUE COLLEZIONI NASCOSTE RAPPRESENTANO
IL NUCLEO INIZIALE DEL MUSEO DELL’UOMO, PROGETTATO DALL’UNIVERSITÀ DI
TORINO E DALLA REGIONE PIEMONTE, CHE RIUNIRÀ NELLO STESSO EDIFICIO ALTRE
COLLEZIONI A CARATTERE ANTROPOLOGICO.
Didattica per un non museo Adriana Martín García
24
PRIME CONCLUSIONI DI RAFFRONTO
Dagli esempi precedenti, tutti di gran rilevanza per lo studio della Storia della
Medicina, è chiaro che la situazione della museologia medica in Italia è molto
particolare. Possiamo osservare che la maggior parte di questi enti sono musei
di piccole dimensioni, che appartengono a diversi dipartimenti universitari e che
non sono organizzati secondo un progetto completo di conservazione, ricerca,
mostra e diffusione4. Questo si deve in parte al concetto italiano di museo, che
tra altre definizioni include quella di collezione ad uso privato di un istituto come
mezzo ausiliario dell’insegnamento.
In questa situazione, il patrimonio storico-medico non è facilmente accessibile e
ciò può provocare una serie di difficoltà: la non valorizzazione degli oggetti, se
vengono presentati fuori contesto; la complessità di fare ricerca, quando gli
oggetti di studio sono conservati in dipartimenti diversi e non sempre disponibili;
e, nei casi più estremi, l’uso di strutture non adatte alla conservazione dei beni.
Un esempio di museo aperto al pubblico che cerca di coinvolgere di tutti i
visitatori (anche i ricercatori) è il Museo Galileo di Firenze. Anche se non si
tratta di un ente dedicato esclusivamente alla medicina, tra le sue collezioni si
trovano importanti esemplari di chirurgia e ostetricia. Allo scopo di includerli in
una mostra interattiva e didattica, e anche grazie al suo recente riallestimento, il
Galileo accolse nel 2012 circa 121mila visitatori5. Dato il suo successo
nell’ambito della ricerca e della divulgazione, sarebbe bene soffermarsi
4 Tutte le descrizioni presenti in schede sono disponibili nei siti ufficiali di ogni struttura museale.
5 Fonte: http://www.toscana-notizie.it/-/nocentini-il-museo-galileo-risorsa-preziosa-lo-
confermero-al-ministro-
Didattica per un non museo Adriana Martín García
25
sull’utilità di creare altri centri con caratteristiche simili e che diventino nuclei di
comunicazione scientifica.
3.2 I GRANDI MUSEI DI STORIA DELLA MEDICINA IN EUROPA
Per la selezione dei musei di medicina di maggior importanza nel nostro
continente è stato necessario applicare certi criteri che permettessero di
restringere l’elenco seguente in modo di includere solo le istituzioni leader. Il
criterio principale è il valore delle collezioni a cui si fa riferimento, che devono
avere riconoscimento internazionale, e anche fuori di Europa. Se l’obiettivo è
quello di valutare qualitativamente questi musei, deve prevalere il contenuto su
cui si basano. In un secondo luogo, serve scegliere solo centri dedicati alla
medicina in generale. Nella sezione precedente si è già stabilito che in Italia
sono scarsi i musei specializzati nella disciplina (si distinguono quelli di Roma e
Napoli), mentre che per un’analisi a livello continentale vediamo che il numero
totale è più alto.
Didattica per un non museo Adriana Martín García
26
NOME BERLINER MEDIZINHISTORISCHES MUSEUM CHARITÉ – BERLINO (GERMANIA) AREA DISCIPLINARE / SEZIONE MEDICINA CONTATTO www.bmm-charite.de TEL. (+49) 30450536156 [email protected] DATA DI FONDAZIONE 1901
DATA DI ULTIMO ALLESTIMENTO 1998
ENTE DI APPARTENENZA CHARITÉ – UNIVERSITÄTSMEDIZIN BERLIN COLLEZIONI IN MOSTRA PATOLOGIA, OFTALMOLOGIA, MANOSCRITTI, ODONTOIATRIA SPAZI ESPOSITIVI 2 PIANI PERMANENTE
UTILIZZO NUOVE TECNOLOGIE AUDIOGUIDE
APERTURA AL PUBBLICO (7€) MARTEDÌ – DOMENICA: 10.00-17.00 MERCOLEDÌ E SABATO: 10.00-19.00 VISITE GUIDATE (A PAGAMENTO) SÌ. SU APPUNTAMENTO ATTIVITÀ DIDATTICA NO DESCRIZIONE SITUATO NELL’ANTICO EDIFICIO DEL MUSEO DELL’ISTITUTO DI PATOLOGIA. LA SUA
MOSTRA PERMANENTE PRESENTA UN PERCORSO ATTRAVERSO LA STORIA DELLA
MEDICINA DEGLI ULTIMI 300 ANNI E FINISCE CON LE PROSPETTIVE DELLA MEDICINA
ATTUALE. IL NUCLEO DEL MUSEO È LA COLLEZIONE DI PREPARATI DI RUDOLF
VIRCHOW. LE MOSTRE TEMPORANEE SI BASANO SU DIVERSI ASPETTI DELLA
MEDICINA NELLA STORIA E OGGI. NOTE UNDER 16 SOLO ACCOMPAGNATI DAI GENITORI VISITE: 90000/ANNO APPROSS.
Didattica per un non museo Adriana Martín García
27
NOME MUSEUM BOERHAAVE – LEIDA (PAESI BASSI) AREA DISCIPLINARE / SEZIONE MEDICINA CONTATTO www.museumboerhaave.nl/ TEL. (+31) 0715214 224 DATA DI FONDAZIONE 1931
DATA DI ULTIMO ALLESTIMENTO 1991
ENTE DI APPARTENENZA FONDAZIONE DOELSTELLING STICHTING MUSEUM BOERHAAVE COLLEZIONI IN MOSTRA SCIENZE NATURALI E MEDICINA: MICROSCOPI, PENDOLO, PREPARATI ANATOMICI. SPAZI ESPOSITIVI 3 AREE MUSEALI (1 DI MEDICINA)
UTILIZZO NUOVE TECNOLOGIE FILMATI
APERTURA AL PUBBLICO LUNEDÌ: SOLO GRUPPI CON PRENOTAZIONE MARTEDÌ – DOMENICA: (09.00 SOLO GRUPPI CON PRENOTAZIONE) 10.00-17.00 VISITE GUIDATE SÌ ATTIVITÀ DIDATTICA 1. PERCORSO DI MATEMATICA 2. MIX MATCH MUSEUM 3. L’ESSERE UMANO, UN ANIMALE LOGICO 4. L’OCEANO, MARE IGNOTO 5. SKELET OP STELTEN – SCHELETRI ANIMALI 6. TELESCOOP MAKEN - TELESCOPI 7. OPLOPENDE KEGEL – GRAVITÀ 8. ZEEPJES MAKEN – SAPONI DESCRIZIONE IL BOERHAAVE È IL MUSEO NAZIONALE DI MEDICINA NEI PAESI BASSI. LE SUE
COLLEZIONI SONO TRA LE PIÙ IMPORTANTI AL MONDO IN QUESTA DISCIPLINA. NOTE
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NOME MUSEE D’HISTOIRE DE LA MEDECINE – PARIGI (FRANCIA) AREA DISCIPLINARE / SEZIONE MEDICINA CONTATTO www.univ-paris5.fr/CULTURE/Musee-d-Histoire-de-la-Medecine TEL. (+33) 0176531693 DATA DI FONDAZIONE 1971
DATA DI ULTIMO ALLESTIMENTO 1994 (DOPO UN INCENDIO)
ENTE DI APPARTENENZA UNIVERSITÉ PARIS DESCARTES – PARIS 5 COLLEZIONI IN MOSTRA MODELLI IN CERA, CHIRURGIA, PATOLOGIA, FISIOLOGIA SPAZI ESPOSITIVI 3 SALE
UTILIZZO NUOVE TECNOLOGIE NO
APERTURA AL PUBBLICO LUNEDÌ – MERCOLEDÌ E VENERDÌ – SABATO: 14.00-17.30 VISITE GUIDATE SÌ. SU APPUNTAMENTO ATTIVITÀ DIDATTICA NO DESCRIZIONE DAL 1971 LA SEDE DELL'UNIVERSITÀ DE PARIGI 5 SI TROVA NELL’ANTICA FACOLTÀ DI
MEDICINA : NEL SECONDO PIANO DI QUESTO PALAZZO È STATA COLLOCATA LA
COLLEZIONE DEL MUSEO DI STORIA DELLA MEDICINA. SI TRATTA DI UNA SERIE DI
REPERTI TRA I PIÙ ANTICHI DI EUROPA, RIUNITI DURANTE IL XVIII SECOLO, ALLA
QUALE SI SONO AGGIUNTI ALTRI NUOVI OGGETTI CHE COPRONO DIVERSE DISCIPLINE
MEDICHE. NELL’ATTUALITÀ VIENE RICONOSCIUTO UFFICIALMENTE COME “MUSEO DI
INSEGNAMENTO E DI RICERCA”. NOTE
Didattica per un non museo Adriana Martín García
29
NOME JOSEPHINUM COLLECTIONS - VIENNA (AUSTRIA) AREA DISCIPLINARE / SEZIONE MEDICINA CONTATTO www.josephinum.ac.at/josephinum/?L=1 TEL. (+43) 1401606001 [email protected] DATA DI FONDAZIONE 1785
DATA DI ULTIMO ALLESTIMENTO
ENTE DI APPARTENENZA MEDIZINISCHE UNIVERSITÄT WIEN COLLEZIONI IN MOSTRA CERE ANATOMICHE, STRUMENTALE, ANESTESIA, ENDOSCOPIA* SPAZI ESPOSITIVI 6 SALE
UTILIZZO NUOVE TECNOLOGIE NO
APERTURA AL PUBBLICO (4€) VENERDÌ E SABATO: 10.00-18.00 VISITE GUIDATE SÌ. SU APPUNTAMENTO ATTIVITÀ DIDATTICA NO DESCRIZIONE CONTIENE UN GRAN VARIETÀ DI COLLEZIONI, NON TUTTE DISPONIBILI PER IL
PUBBLICO, CHE RAPPRESENTANO L’IMPORTANZA DELLA MEDICINA DAI TEMPI DI
GIUSEPPE II D’ASBURGO. QUESTE SONO STATE ADATTATE AL CONTESTO DI
UN’ISTITUZIONE CON 650 ANNI DI STORIA. IL NUCLEO DEL MUSEO SONO I MODELLI
ANATOMICI IN CERA. NOTE IL MUSEO DI ENDOSCOPIA È GESTITO DA UNA NON-PROFIT ESTERNA.
Didattica per un non museo Adriana Martín García
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NOME WELLCOME COLLECTION – LONDRA (REGNO UNITO) AREA DISCIPLINARE / SEZIONE MEDICINA CONTATTO www.wellcomecollection.org/ [email protected] DATA DI FONDAZIONE 2007
DATA DI ULTIMO ALLESTIMENTO (NUOVI SPAZI IN ALLESTIMENTO)
ENTE DI APPARTENENZA WELLCOME TRUST COLLEZIONI IN MOSTRA MEDICINE NOW (MOSTRA PERMANENTE): ANATOMIA, GENOMICA, PATOLOGIA SPAZI ESPOSITIVI 5 (DA FEBBRAIO 2015)*
UTILIZZO NUOVE TECNOLOGIE SÌ
APERTURA AL PUBBLICO (0€) MARTEDÌ – DOMENICA: 10.00-18.00 VISITE GUIDATE SÌ. TEMATICHE ATTIVITÀ DIDATTICA LABORATORI, MATERIALE PER LE SCUOLE, SESSIONI DI STUDIO D’ACCORDO CON IL
PROGRAMMA D’ISTRUZIONE NAZIONALE. DESCRIZIONE LA COLLEZIONE CREATA DAL FARMACISTA SIR HENRY SOLOMON WELLCOME
INCLUDE LIBRI, OGGETTI, E DIPINTI DI TEMATICA MEDICA. DOPO AVERE LA SUA SEDE
AL WELLCOME HISTORICAL MEDICAL MUSEUM, LA COLLEZIONE SI È DIVISA E PARTE
DEI REPERTI SI TROVANO ADESSO AL SCIENCE MUSEUM DI LONDRA. ALTRI
VENGONO ESPOSTI AL WELLCOME BUILDING, IDEATO DA WELLCOME E COSTRUITO
IN 1932. IL CENTRO PROPONE LA MOSTRA DELLA COLLEZIONE WELLCOME
CIRCONDATA DI ATTIVITÀ DIDATTICHE E UNA SERIE DI RISORSE PER IL VISITATORE. NOTE VISITE: 500000 /ANNO APPROSS. NON SI DEFINISCONO COME MUSEO *INFORMAZIONE FORNITA DALL’ENTE
Didattica per un non museo Adriana Martín García
31
PRIME CONCLUSIONI DI RAFFRONTO
Come nel caso italiano, troviamo musei con diversi formati e dimensioni. La
Josephinum Collection, anche se piccola e di accesso limitato, è una delle più
importanti al mondo, collegata con le celebri cere fiorentine. Il Boerhaave
invece, anche con una collezione di interesse, è aperto alla cittadinanza e
possiede il titolo di “Museo Nazionale”.
Tuttavia, dal punto di vista della didattica, la grande differenza la determina la
Wellcome Collection. Questa istituzione ha creato un centro interattivo e, allo
stesso tempo, promuove il contatto con ricercatori, visitatori e curiosi. Un
pubblico così variegato li ha portati a rispettare il rigore storico e scientifico degli
oggetti raccolti da Sir Henry Wellcome, senza rinunciare ad un approccio
didattico. Inoltre, la sua recente fondazione e il costante aggiornamento
permettono l’applicazione delle tecniche più innovative. Ciononostante, oltre
alla visita del museo, tra le proposte straordinarie della Wellcome la più
significativa è quella delle giornate di studio al museo. Tramite il coordinamento
con il programma accademico elaborato dalle autorità di istruzione britanniche,
il museo diventa un’aula nella quale si tengono delle lezioni senza interrompere
le attività scolastiche.
Didattica per un non museo Adriana Martín García
32
4. I MUSEI A PADOVA
La città di Padova è dotata di una serie di musei tra i quali si possono
individuare istituzioni diverse a seconda della tipologia e dei contenuti. In primo
luogo, di gran fama e rilevanza, troviamo il complesso dei Musei Civici, che
raggruppa il M. Archeologico e il M. d'Arte Medievale e Moderna. Sono collegati
grazie alla creazione di un biglietto unico al Palazzo Zuckermann (M. di Arti
applicate e decorative e M. Bottacin) e alla Capella degli Scrovegni, che attira
padovani e turisti. Per quanto riguarda l’Università, quelli appartenenti al Centro
di Ateneo per i Musei (CAM) sono i musei di Antropologia, dell’Educazione, di
Geologia e Paleontologia, delle Macchine, di Mineralogia, di Scienze
Archeologiche e d’Arte, di Storia della Fisica, di Zoologia e il Museo Botanico
(parte del complesso dell’Orto Botanico), sparsi per tutta la città. I musei
ecclesiastici sono il Diocesano, proprietà della Diocesi di Padova, e l’Antoniano,
della Santa Sede. Come esempi di centri di tematica storica possiamo
considerare i musei del Precinema, del Risorgimento, della Terza Armata e La
Specola, famosa per il suo collegamento con Galileo.
L’Orto Botanico è un caso particolare. Anche se il museo non riceve un gran
numero di visitatori, il giardino è una delle principali destinazioni turistiche a
Padova e un centro di interesse per le scolaresche. L’insieme formato dalla
zona antica (l’Orto dei Semplici) e quella moderna (il Giardino della Biodiversità)
garantisce che il pubblico, molto vasto, sia anche eterogeneo. È un luogo di
importanza per la storia padovana, per la storia della medicina europea e anche
per la scienza di oggi. Il lavoro di pubblicizzazione e comunicazione sulle nuove
strutture ha avuto anche un rilevante impatto positivo sul suo attuale successo.
Didattica per un non museo Adriana Martín García
33
Tra questi enti, con l’obiettivo di presentare il contesto locale del MuSMe,
abbiamo scelto quelli che potrebbero diventare i suoi competitor principali: il
Palazzo Zuckermann, il Museo Diocesano, il Museo Storico della Terza Armata
e il Museo di Geologia e Paleontologia dell’Università. Tenendo conto delle
dimensioni del MuSMe, i piccoli musei, come quelli del Precinema e del
Risorgimento, non potrebbero entrare nella nostra considerazione.
ZUCKERMANN DIOCESANO TERZA ARMATA GEOLOGIA
38200 appross.
(2013)
13000 appross.
(2013)
7500 appross.6 2256
(2013)
I Musei di Palazzo Zuckermann hanno a disposizione il servizio di visite
guidate, da collegare ai musei civici. I dati forniti dal Comune di Padova non
fanno riferimento a gruppi o a visitatori singoli ma a tutti quelli che hanno usato
il biglietto compressivo e la Padova Card anche per visitare lo Zuckermann. Dal
punto di vista della didattica, questo ente non ha un programma di attività
complementare oltre alle visite guidate, che si adattano ai bisogni dei gruppi.
Succede lo stesso con il Museo Diocesano, un ente di speciale importanza
storica, che non prevede l’adattamento dei suoi contenuti almeno per un’attività
ulteriore alla visita. Tuttavia, bisogna sottolineare che questo museo è speso
usato come spazio per importanti mostre temporanee che attirano singoli e
scolaresche. Questi visitatori vengono conteggiati insieme al pubblico della
permanente poiché il biglietto di accesso è unico.
6 Il personale del Museo Storico della Terza Armata non è autorizzato a fornire dati precisi. Si
tratta quindi di una stima confermata dai responsabili del Museo.
Didattica per un non museo Adriana Martín García
34
Nel caso del Museo della Terza Armata, anche se non ci sono delle attività
straordinarie, il suo contatto diretto con il pubblico ha fatto sì che il numero di
visitatori e di scolaresche sia alto per un museo di piccole dimensioni e scarsa
pubblicizzazione nei media tradizionali e digitali.
Didattica per un non museo Adriana Martín García
35
5. VISU ET TACTU
5.1 ANALISI DEL CONTESTO
Come già stato detto nell’introduzione, i musei hanno cambiato
progressivamente la loro funzione a livello sociale, introducendo attività
didattico-educative in numero sempre maggiore. Ma questo non è un nuovo
approccio: nei musei anglosassoni, l’interesse nei confronti della museologia e
della didattica risale all’inizio del XX secolo. Infatti, l’I.C.O.M. dalla sua
fondazione nel 1946 promuove lo sviluppo della funzione educativa e della
divulgazione culturale creando spazi adibiti a questo fine. In linea con questa
premessa e con l’impegno della Fondazione MuSMe, il Museo di Storia della
Medicina di Padova propone l’utilizzo di una delle sale al primo piano dell’area
museale come laboratorio didattico.
Dopo un’analisi delle istituzioni omologhe, consideriamo che, per il suo alto
contenuto di elementi multimediali e per la cura degli aspetti educativi e
divulgativi, il MuSMe un ente unico in Italia. Gli altri tre musei dedicati in
esclusiva alla storia della medicina come disciplina complessiva non
presentano un programma così adatto ai bisogni del grande pubblico, anche se
le loro collezioni hanno un valore storico speciale. Però il vero contesto del
MuSMe è Padova, una città piena di musei, nella quale si dovrà
contraddistinguere.
Didattica per un non museo Adriana Martín García
36
5.2 OBIETTIVI
Obiettivo principale
Rafforzare il legame tre la comunità di studenti, come potenziali ricercatori
e visitatori, e gli enti culturali.
Obiettivi secondari
- Garantire che anche i visitatori più giovani abbiano un’esperienza come
protagonisti al museo.
- Stimolare la comprensione dei concetti chiave a seconda dell’età, e in
conseguenza del livello di conoscenza previa.
- Promuovere la curiosità come base della scienza.
- Collegare l’espressione verbale e visuale con il ragionamento logico.
5.3 DESTINATARI
Scuole di Padova e provincia
Studenti tra 6 e 15 anni
Il principale motivo per scegliere questa fascia di età è che gli studenti minori di
6 anni non sono tra i target del museo in generale, per la sua complessità. In
prima elementare si trattano per la prima volta i temi collegati, indirettamente,
con i temi del museo. Nel caso dei maggiori di 15 anni succede il contrario:
quelli che visitano i musei hanno già un livello di conoscenza di base che li
permette di capire il percorso e apprendere i concetti chiave della mostra senza
bisogno di ulteriori appoggi didattici.
Didattica per un non museo Adriana Martín García
37
5.4 ATTIVITÀ
Questi “microlaboratori” sono il risultato dell’adattamento di altre proposte,
utilizzate da docenti di scuole italiane, europee ed internazionali, e che hanno
dimostrato avere risultati positivi per l’insegnamento delle materie di scienza.
Alcuni sono anche stati usati in manifestazioni scientifiche e hanno attirato
l’attenzione di un pubblico simile in età. Le loro caratteristiche permettono che
la sala Laboratorio venga anche utilizzata come spazio per ricevere i gruppi
organizzati e preparare tutto il loro percorso di visita.
Prima della visita
LA VALIGIA DEL MuSMe
MATERIE SPECIFICHE SCIENZE
DURATA A SCELTA DELL’INSEGNANTE
DESCRIZIONE SCHEDE INFORMATIVE CON FOTO E DESCRIZIONI PER
SCOPRIRE GLI OGGETTI E SALE DEL MUSEO
OBIETTIVI PRIMO APPROCCIO ALLA MATERIA PER TUTTA LA CLASSE E
COLLEGAMENTO TRA CONOSCENZA GIÀ ACQUISITA E NUOVE
REALTÀ
MATERIALI FILE .PDF ON-LINE (STAMPABILE E PROIETTABILE)
SCHEDE SUI REPERTI
SCHEDE SUI CONCEPT
Didattica per un non museo Adriana Martín García
38
Prima e seconda elementare
I CINQUE SENSI
MATERIE SPECIFICHE
DURATA 1 ORA
DESCRIZIONE CON UN ESERCIZIO PER OGNI SENSO, I BAMBINI
COLLEGHERANNO LA SENSAZIONE CON L’ORGANO CHE LA
PERCEPISCE. TUTTI GLI ESERCIZI SONO LEGATI A POSTER
ILLUSTRATIVI
OBIETTIVI APPROFONDIRE L’APPRENDIMENTO DEI SENSI E DEL LORO
USO MEDIANTE ATTIVITÀ PRATICHE, SENZA INCLUDERE
ASPETTI STORICI
MATERIALI GUSTO: CARAMELLE, POSTER “LA LINGUA E LE PAPILLE
GUSTATIVE” (NON LE REGIONI DEI SAPORI)
OLFATTO: ODORI, POSTER “GLI ODORI CHE IMPARIAMO”
VISTA: POSTER ILLUSTRATIVO E TESTI IN BRAILLE
UDITO: PODCAST (BATTITO DEL CUORE, STARNUTO, TOSSE,
RESPIRO, RUSSARE, SINGHIOZZO)
TATTO: IL TAPPETO DELLE CONSISTENZE
Didattica per un non museo Adriana Martín García
39
Terza e quarta elementare
SALUTE E BUON APPETITO
MATERIE SPECIFICHE
DURATA 1 ORA
DESCRIZIONE DISEGNARE SU UNO “STOMACO” UN PASTO A SCELTA.
LASCIANDO I DISEGNI DA PARTE, RIEMPIRE INSIEME UNA
PIRAMIDE ALIMENTARE VUOTA. POI I DISEGNI VERRANNO
CONTRASTATI CON UNA PIRAMIDE ALIMENTARE E SI
SPIEGHERÀ QUALI SONO I PIATTI PIÙ SANI SECONDO IL
FABBISOGNO GIORNALIERO
OBIETTIVI INCIDERE SUL CONCETTO DI DIETA SANA COME PREVENZIONE
CONTRO LE MALATTIE E COME BASE DEL BENESSERE, UNA
VOLTA HANNO GIÀ VISTO CHE PARTE DELLE PATOLOGIE
NELLA STORIA DIPENDONO DALLE ABITUDINI
MATERIALI DISEGNO STOMACO
PASTELLI
POSTER “PIRAMIDE ALIMENTARE” MODIFICATO PER BAMBINI
Didattica per un non museo Adriana Martín García
40
Quinta elementare
GINCANA A TAVOLO
MATERIE SPECIFICHE SCIENZE
DURATA 1 ORA
DESCRIZIONE GLI STUDENTI VERRANNO DIVISI IN VARI GRUPPI. OGNI
GRUPPO PARTECIPERÀ AD UN’ATTIVITÀ PER UN PERIODO DI
TEMPO. UNA VOLTA FINITA, I GRUPPI CAMBIANO ATTIVITÀ
OBIETTIVI CONSOLIDARE LE CONOSCENZE DI ANATOMIA E FISIOLOGIA
GRAZIE A DEGLI ESEMPI ILLUSTRATI E I TERMINI CHIAVE
MATERIALI IL GIOCO DEL SISTEMA CIRCOLATORIO: GETTONI, TAVELETTA-
CUORE, TABELLONE
DOMINO: TESSERE
PUZZLE: IMMAGINE ANATOMICA IN PEZZI DI PUZZLE
Didattica per un non museo Adriana Martín García
41
Prima, seconda e terza media
IL MICROSCOPIO
MATERIE SPECIFICHE SCIENZE
DURATA 1 ORA
DESCRIZIONE DIVISI IN GRUPPI, I RAGAZZI DEVONO OSSERVARE DEI
CAMPIONI GUARDANDOLI ATTRAVERSO UN MICROSCOPIO E
PRENDENDO NOTE SUL LORO ASPETTO, PER POI
CONFRONTARLE CON LE SCHEDE INFORMATIVE
OBIETTIVI COINVOLGERE GLI STUDENTI NELLA PRATICA SCIENTIFICA
ATTIVA E METTERE IN PRATICA IL METODO SCIENTIFICO,
PROMUOVERE LA RICERCA COME PARTE FONDAMENTALE
DELLO SVILUPPO SCIENTIFICO
MATERIALI MICROSCOPI
30 CAMPIONI
SCHEDE TECNICHE DEI CAMPIONI
Didattica per un non museo Adriana Martín García
42
ANATOMARTE
MATERIE SPECIFICHE SCIENZE ARTE
DURATA 1 ORA
DESCRIZIONE SI SVOLGERANNO TRE ATTIVITÀ ARTISTICHE
1. ANALISI DI UN’OPERA
2. COPIA LIBERA
3. DESCRIZIONE DEL PROPRIO LAVORO.
OBIETTIVI ANALISI DEL RAPPORTO TRA ARTE E ANATOMIA TRATTO
DALLA MOSTRA, PRATICA DELL’ESPRESSIONE ORALE
MATERIALI POSTER OPERA ANATOMICA – ARTISTICA
COLORI
FOGLI DIN-A3
NOTA È POSSIBILE CONTATTARE ARTISTI LOCALI ED USARE OPERE
ORIGINALI
Didattica per un non museo Adriana Martín García
43
QUIZ
MATERIE SPECIFICHE SCIENZE
DURATA A SCELTA DELL’INSEGNANTE
DESCRIZIONE DIVISI IN VARI GRUPPI. OGNI GRUPPO RISPONDERÀ A UNA
SERIE DI DOMANDE SUI CONCEPT DEL MUSEO. IL PRIMO
GRUPPO AD AVERE UN NUMERO DETERMINATO DI RISPOSTE
GIUSTE, VINCE
OBIETTIVI CONSOLIDARE LE NUOVE CONOSCENZE, PROMUOVERE LA
CURIOSITÀ, COLLEGARE STORIA E ATTUALITÀ
MATERIALI TABELLONE
DADI
GETTONI
TESSERE DOMANDE-RISPOSTE
Didattica per un non museo Adriana Martín García
44
Dopo la visita
RACCONTATECI
MATERIE SPECIFICHE
DURATA A SCELTA DELL’INSEGNANTE
DESCRIZIONE DOPO LA PARTECIPAZIONE AL LABORATORIO, A SCUOLA GLI
STUDENTI RISPONDERANNO ALLE DOMANDE PROPOSTE PER
POI AGGIUNGERE I LORO DUBBI E DOMANDE SUL MUSEO E SUI
CONTENUTI. SARANNO GLI ESPERTI A DARE DELLE RISPOSTE
TRAMITE UN’E-MAIL PERSONALIZZATA
OBIETTIVI FINIRE IL PERCORSO IN AULA E GARANTIRE
L’APPRENDIMENTO DI CONCETTI E PROCESSI IMPARATI, POI
RAFFERMATO NELLA PROGRAMMAZIONE DELLE SCUOLE
MATERIALI QUESTIONARI
INDIRIZZO E-MAIL APPOSITO
NOTA PROPOSTO COME METODO DI MONITORAGGIO E
VALUTAZIONE DIRETTAMENTE DAGLI STUDENTI
Didattica per un non museo Adriana Martín García
45
Proposte da sviluppare per altre attività
Attività per eventi straordinari, poster o rinnovo del catalogo
L’inglese al museo
Materie specifiche: inglese e scienze
Fascia di età: scuola media
Durata: 1 ora
Descrizione: attraverso schede tematiche dei diversi sistemi e processi, gli
studenti impareranno lessico in inglese.
Obiettivi: preparare gli studenti per l’alta produzione scientifica in lingua
inglese.
I rapporti tra i sistemi
Materie specifiche: scienze
Fascia di età: scuola media
Descrizione: poster illustrativo sui collegamenti tra i sistemi e gli apparati
del corpo umano.
Carnevale anatomico
Materie specifiche: scienze
Fascia di età: 1- 2 elementare
Durata: 1 ora
Descrizione: ogni studente colorerà una maschera in cartoncino con uno
dei sistemi a sua scelta. Poi potrà confrontare con il lavoro dei compagni di
classe e portarla a casa.
Ti leggo il cervello
Materie specifiche: scienze
Fascia di età: 1° media
Durata: 45 minuti
Descrizione: ogni bambino con un casco cervello. Riceveranno delle
domande che dovranno rispondere leggendo l’informazione sui caschi dei
compagni.
Didattica per un non museo Adriana Martín García
46
Le ossa
Materie specifiche: scienze
Fascia di età: per definire
Descrizione: poster illustrativo con le ossa e i loro nomi.
Ordini di grandezza
Materie specifiche: scienze
Fascia di età: 5 elementare – 1 media
Descrizione: poster illustrativo sugli ordini di grandezza rappresentati con il
collegamento: cellula-tessuto-organo-sistema.
Obiettivi: primo approccio agli ordini di grandezza, poi usati in altre
discipline scientifiche.
Le malattie nella storia
Materie specifiche: scienze storia
Fascia di età: media
Durata: 1 ora
Obiettivi: approfondire sulla percezione del ruolo della medicina nella
storia.
5.5 RISULTATI ATTESI
Si prevede un incremento dell’interesse degli studenti per la medicina, per la
ricerca e per la tecnica applicata. Tramite il collegamento tra gli avvenimenti
storici e il contesto attuale, si intende dare una percezione positiva della Storia
della Medicina. Seguendo la traccia del percorso museale, si propone una
valorizzazione della multidisciplinarietà, che avrebbe dei risultati diretti sulla
capacità di collegare i contenuti di materie diverse.
Didattica per un non museo Adriana Martín García
47
5.6 REPLICABILITÀ
Questo progetto è stato sviluppato al minimo costo, quindi la sua replicabilità è
gestibile anche in altre istituzioni dedicate alla Medicina.
Per le sue caratteristiche è possibile, senza bisogno di una sala specifica,
mettere le attività a disposizione del pubblico. Ed è anche possibile scegliere tra
le attività proposte quelle che si possono portare nelle scuole.
Il laboratorio Visu et Tactu del Museo di Storia della Medicina di Padova,
potrebbe, ad esempio, andare in quelle scuole della provincia che non possano
organizzare una gita a Padova ma che siano comunque interessate nella
didattica in una materia che si collega con la storia del proprio territorio. Ad
esempio, nel caso del termalismo euganeo, tema di approfondimento del
MuSMe per il 2016.
Alcune delle attività sono state progettate in modo tale di renderle vendibili nel
bookshop del museo..
5.7 MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
Ha questo obiettivo l’attività “Raccontaci” nel quale, una volta tornati in aula a
conclusione dell’esperienza museale, gli studenti sono invitati a rispondere ad
una serie di domande che ci permetteranno di valutare l’effetto delle capacità
comunicative del museo e del laboratorio.
Per quanto attiene al personale del laboratorio, ci si propone tenere un registro
sull’andamento di ogni gruppo. Per valutare il livello di comprensione delle
attività, il corretto utilizzo dei materiali e la costanza di attenzione.
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I dati così ricavati, trimestralmente, saranno oggetto di valutazione complessiva.
Da essi potrebbe derivare, nel caso fosse necessario, la decisione di modificare
i laboratori, o una delle loro caratteristiche.
L’analisi più importante, infine, sarà quella dei docenti che hanno fruito dei
nostri laboratori. Ci si propone quindi di contattarli, post laboratorio, per
verificare quanto l’attività laboratoriale abbia realmente avuto un impatto
positivo sull’insegnamento o sullo sviluppo culturale degli studenti. Sono gli
insegnanti quelli che alla fine diventano fedeli ai dipartimenti didattici dei musei,
scegliendoli tra il vasto ventaglio di possibilità.
5.8 SPESE E SOSTENIBILITÀ
Costi approssimativi per il primo anno
TIPO DI SPESA DESCRIZIONE MENSILE ANNUALE TOTALE
Allestimento sala
Informatica 900 900
Organizzazione 20 20
Attività
Cartaceo 130 130
Consumabili 100 600
Altri 75 75
Utenze e manutenzione
150 1800
Tutor laboratorio 80 ore/mese 960 6720 10245 €
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Benefici approssimativi
Verificate le capacità del laboratorio, la situazione tra i competitor locali e il
pubblico potenziale (scuole di Padova e provincia), si stima un afflusso
approssimativo di 25 classi al mese.
Questo significherebbe un totale di 3750 studenti annui, se teniamo in conto
una classe tipo di 25 elementi.
In accordo con le tariffe delle attività didattiche interne ai complessi museali
territoriali, è possibile stabilire un prezzo di 3 euro a persona.
Sulla base di questi elementi, potrebbe essere corretto ipotizzare un introito di
11250 euro all’anno. Importo che consentirebbe al laboratorio del MuSMe di
essere interamente autosostenibile.
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CONCLUSIONE
Nell’ambito della didattica, grazie ad un’offerta interessante e vasta, si è
stratificata una consuetudine, nell’utenza scolastica, ad aderire alle proposte
(visite guidate, visite esperienziali, laboratori) disponibili. Questo è evidente in
tutte le manifestazioni espositive e nei musei, ma non solo. Il principio vale,
infatti, anche per altre e diverse opportunità culturali, dalla lettura, ai festival o
agli incontri scientifici.
Le istituzioni museali e culturali che offrono questo tipo di servizi (vedi schede,
pagine 8-29) trovano una risposta dal loro pubblico, e in molti casi si tratta di
una risposta notevole. Come si può osservare dalle schede informative, il
maggior numero di visitatori corrisponde agli enti con laboratori attivi e visite
adattate agli interessi e bisogni di diverse fasce della popolazione.
Va notato che l’assunto è valido soprattutto in riferimento alle esperienze dei
grandi musei della Medicina in Europa. Come risulta dell’analisi, in Italia invece,
l’attività laboratoriale risulta ancora poco promossa. I laboratori didattici in
generale sono pochi e, nel caso di quei musei che si occupano in esclusiva di
Storia della Medicina, tale servizio è praticamente assente.
E’ ovvio che, laddove esiste un’offerta, la stessa trova fruitori solo quando
questi ultimi ne sono posti a conoscenza. Per quanto riguarda le attività
didattiche, il loro successo si basa sulle potenzialità della comunicazione tra il
Museo e i suoi pubblici di riferimento.
La comunicazione diretta è il mezzo di pubblicizzazione che presenta i migliori
risultati ed è su questo che il MuSMe deve impegnarsi. Creando un rapporto
con Dirigenti Scolastici e con gli insegnanti, organizzando incontri per proporre i
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propri servizi di didattica ed elaborando una news letter che presenti
periodicamente sulle nuove proposte ed opportunità.
Infine, stimolando un rapporto di fidelizzazione che non solo allarghi
gradualmente – per effetto anche del “passa parola” – la platea di fruitori, ma
che renda coloro che hanno fruito dei servizi del MuSme i migliori testimoni
delle nostre (e loro) proposte.
Sono convinta che in questo modo, il MuSme possa trovare una sua
collocazione non secondaria tra i poli attrattivi della didattica nel padovano.
Potendo anche avere l’ambizione di diventare, con gradualità, punto di
riferimento per territori più ampi.
Non va poi sottaciuto un elemento che ritengo fondamentale, l’effetto traino che
la partecipazione ai laboratori ha sulle famiglie e quindi su un pubblico non
scolastico. Grazie al coinvolgimento di figli o nipoti nei laboratori, anche le
famiglie vengono a contatto con quest’ambito della cultura scientifica e saranno
contaminate dal desiderio di scoprire il MuSMe. In questo modo, il Museo
raggiungerà il suo obiettivo di nuova struttura a servizio di ciascun cittadino,
padovano e non.
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