Documento preliminare per la verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale pag.1/31 C O M U N E D I A O S T A DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DI FABBRICATI ESISTENTI DA ADIBIRE A CIVILE ABITAZIONE CON AMPLIAMENTO AI SENSI DELLA L.R. 24/2009 art.3 VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (art. 17 L.R. 12/2009) STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE (ai sensi dell’allegato G) Committente: Societa' Quendoz S.r.l. - Frazione Les Adam, 2/2 - 11020 Jovençan (AO) - C.F./P. I.V.A. 01013530074 Progettista: Geom. Conte Alessandro Aosta, gennaio 2018
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DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DI FABBRICATI ESISTENTI DA … · 2018. 2. 7. · c o m u n e d i a o s t a demolizione e ricostruzione di fabbricati esistenti da adibire a civile abitazione
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Documento preliminare per la verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale
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C O M U N E D I A O S T A
DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DI FABBRICATI ESISTENTI DA ADIBIRE A CIVILE ABITAZIONE CON AMPLIAMENTO
AI SENSI DELLA L.R. 24/2009 art.3
VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE
(art. 17 L.R. 12/2009)
STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE (ai sensi dell’allegato G)
3. materiali inerti da costruzione e demolizione Cod. 170107 ,170405,170202 , rispettivamente a 350,00 m3 , 20,00
m3 e 5,00 m3.
Per le sopracitate quantità si ipotizza il conferimento presso nel centro di recupero LEVIT S.r.l. di Arvier ( AO ) Localita'
Rochefort , per il loro recupero.
I materiali da demolizione e costruzioni di cui ai codici CER 150101 ( imballaggi di carta ) per una quantità di 10 m3 e
150103 ( imballaggi di legno ) per un volume di 10 m3 , saranno inviati presso l’impianto autorizzato VALECO in località L'ile
Blonde, a Brissogne (AO).
In merito ai materiali da costruzione contenenti amianto , codice CER 170605 , esistenti sulle coperture dei fabbricati da
demolire per una quantità di 18,00 m3 , essi verranno rimossi e smaltiti dalla ditta specializzata Marazzato Soluzioni Ambientali
S.r.l ( Regione Autoporto , 6 Pollein ( AO ) ., presso AZZURRA S.r.l. corrente in Casale Monferrato , frazione Terranova ,Str .
Mortara , 2.
2.3.4 Reimpiego materiali
Una parte dei materiali inerti da scavo per un quantitativo di 700,00 m3 sarà selezionata e verrà' adoperata come materiale
drenante a tergo dei muri perimetrali interrati, mentre quella vagliata verrà adoperata per la formazione delle aree verdi .
Anche una quantità di materiali da demolizione , pari a 11,00 m3 relativamente a blocchetti in pietra e cls ( cod. CER
170107 ) , saranno selezionati e ridotti volumetricamente e si utilizzeranno per il drenaggio attorno all'area di scavo e recuperati
per la formazione di cordoli e rivestimento muri.
2.4 Tempi di Attuazione
Qualora l’iter progettuale e le operazioni di individuazione delle figure relative alla realizzazione ed alla direzione e
coordinamento dei lavori si concludono entro la primavera del 2018, in concomitanza di condizioni meteorologiche favorevoli, i
lavori potranno essere avviati in detto periodo e concludersi entro 18-20 mesi continuativi con la seguente tempistica di
massima:
marzo – dicembre 2018 : realizzazione degli scavi, delle strutture in c.c.a. dei locali interrati , dei tre livelli fuori
terra e della copertura piana , della formazione dei rilevati a ridosso dell’edificio , previa impermeabilizzazione
delle murature in elevato , della formazione dei tamponamenti perimetrali , delle partizioni interne e
dell’allontanamento della terra di scavo in esubero ;
gennaio 2019 – maggio 2019 : realizzazione degli impianti tecnologici e delle finiture interne ed esterne,
giugno 2019 – agosto 2019 : realizzazione delle opere esterne e di rifinitura ( impermeabilizzazioni piazzali ,
camminamenti ed aree verdi )
settembre 2019 - novembre 2019 : pulizie , operazioni di collaudo , accatastamento ed agibilità delle unità
immobiliari.
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3 ILLUSTRAZIONE DEI VINCOLI TERRITORIALI ED AMBIENTALI CARATTERIZZANTI IL SITO OGGETTO DI INTERVENTO
3.1 Inquadramento Geologico - Geomorfologico
L’area di intervento è localizzata lungo il fondovalle del solco vallivo principale della Dora Baltea, in corrispondenza del
settore meridionale dell’abitato di Aosta. In particolare essa si ubica nella zona di transizione tra le propaggini distali meridionali
dell’esteso apparato di conoide edificato dal T. Buthier, la cui morfologia si esaurisce gradualmente procedendo in direz ione del
tracciato del rilevato ferroviario che si estende in direzione circa E-W e la piana di fondovalle.
Dal punto di vista plano-altimetrico, il terreno su cui sorgono i fabbricati esistenti si presenta completamente pianeggiante
e asfaltato per tutta la sua ampiezza. ad una quota di circa 572 m s.l.m. I limiti della proprietà sono definiti verso S dal tracciato
di Viale Partigiani, verso E e verso W da piazzali adibiti rispettivamente a parcheggio e distributore di benzina, mentre verso N
essa confina con un ampio settore prativo.
Per quanto riguarda gli aspetti geolitologici, si sottolinea che sono state eseguite dal geologo Andrea Giorgi una serie di
prove penetrometriche, localizzate in corrispondenza del sedime ove sorgerà la nuova palazzina in progetto, le quali hanno
fornito indicazioni molto importanti relativamente alla tipologia di depositi presenti entro i primi 5,00 metri di profondità.
In generale è possibile affermare che gli scavi previsti (3,50 – 4,00 m) andranno ad interessare, depositi di tipo alluvionale
antichi composti da ghiaie sabbiose stratificate, a supporto di clasti, con ciottoli arrotondati, ricoperti da uno spessore significativo
(circa 2,50 3,00 m) di materiale di riporto/riempimento. Quest’ultimi materiali risultano alterati e rimaneggiati dall’intervento
umano (attività edilizie passate), con maggior presenza di matrice fine e minor grado di addensamento rispetto agli stessi terreni
genesi naturale posti a maggiore profondità.
3.2 Inquadramento Geologico
Per quanto riguarda il substrato roccioso, considerato il contesto geomorfologico in cui si pone il sito (fondovalle del solco
vallivo centrale della Dora Baltea), esso non affiora nell’area di intervento né nelle immediate vicinanze. Esso è visibile solo
lungo la fascia collinare della città di Aosta ad una distanza di oltre 1 km ca. dal medesimo, lungo le scarpate del tratto di strada
comunale che collega le frazioni alte di Cossan, Gotreau e Pléod, ove costituisce delle bancate discontinue di Calcescisti
indifferenziati, caratterizzati da valori di immersione a reggipoggio a basso angolo, nonché all’interno dell’impluvio di Pal lin nei
pressi del corpo di frana di Gotreau e della loc. Champailler. Il substrato affiora inoltre lungo la gola del T. Buthier e lungo la
scarpata di monte della S.S. 26 all’altezza di Corso Ivrea.
Facendo riferimento alla campagna di indagini geofisiche (sondaggi elettrici) eseguiti all’inizio degli anni settanta
(ARMANDO & DAL PIAZ 1970 e ARMANDO, 1971) lungo l’asse vallivo tra l’abitato di Gressan e quello di Nus, il substrato
roccioso dovrebbe attestarsi al di sotto del tratto di piana interessata dall’intervento, ad una profondità pari variabile tra 250 –
300 m circa.
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L’andamento del cosiddetto “bedrock” al di sotto della piana di fondovalle della Dora Baltea è ben rappresentato anche
nella sezione elaborata da Bonetto & Gianotti (1998) della quale si riporta di seguito un estratto.
Come si può notare il substrato roccioso si
immerge lungo i lati della piana alluvionale
raggiungendo le sopraccitate profondità, mantenendo
un andamento discretamente regolare tra Aosta e
Quart ove si registrano i massimi valori.
Figura 8- Sezione della piana di Aosta. In evidenza la posizione indicativa del sito di intervento.
Alla luce del quadro sopraesposto, ed in considerazione della ridotta entità degli scavi previsti per la realizzazione
dell’intervento, si esclude che il substrato roccioso possa essere intercettato durante le lavorazioni previste.
3.3 Assetto Idrologico e Idrogeologico
In merito all’assetto idrico superficiale, si evidenzia che l’area di intervento si ubica ad una distanza di circa 470 m
dall’argine sinistro idrografico della Dora Baltea, la quale scorre in questo tratto di piana all’interno di un alveo regimato tramite
scogliere a grossi blocchi di una certa rilevanza, e a oltre 1 Km di distanza dal tracciato del T. Buthier. Non vi sono nell’area altri
corpi idrici in grado di interferire con le lavorazioni in progetto. Occorre sottolineare che il sito di edificazione si colloca in posizione
nettamente rialzata rispetto alla fascia golenale entro cui scorre la Dora Baltea, al di sopra del terrazzo su cui sorge la parte più
antica della città di Aosta.
In base alla ricerca effettuata sempre presso l’A.R.P.A. della Valle d’Aosta è emerso che nella parte del capoluogo ove si
colloca il sito di intervento sono presenti alcuni pozzi entro cui vengono eseguite periodicamente delle misure di soggiacenza
della falda freatica, la quale in media presenta valori < 15-20 m dal piano campagna (vedi carta soggiacenza pagina seguente).
Anche le misure del livello della falda relative ai pozzi n. 2 (Pozzo comunale Viale Monte Grivola – anno 1965), n. 22
(Pozzo comunale Ex Prato Fiera – anno 1960), n. 23 (Pozzo comunale Giardini pubblici – anno 1954) ubicati nella parte S della
città di Aosta, allegate alla relazione tecnica dello Studio per la Delimitazione degli Ambiti Inedificabili del comune di Aosta (vd.
Allegato 3), confermano tali valori di soggiacenza (- 10 – 15 m da p.c.).
Pertanto in considerazione dell’entità degli scavi previsti (max 3,50 m), e della notevole profondità a cui si attesta il livello
della falda freatica nella zona, si esclude che la medesima possa interessare il piano di fondazione delle strutture in progetto. In
tal senso si sottolinea che durante l’esecuzione delle prove penetrometriche S.P.T. in sito non si sono riscontrate tracce di
umidità in corrispondenza della punta infissa dalle aste.
Per quanto riguarda infine i valori della conducibilità idraulica dei depositi alluvionali presenti nell’area ci si può avvalere
dei risultati delle numerose prove di portata eseguite nella piana di Aosta dalla A.R.P.A. a partire dagli ann i 90’ che hanno portato
a definire valori medi di k = 2 x 10-3 m/s.
3.4 Vincoli territoriali e ambientali presenti
L’area in oggetto non è soggetta ai vincoli ai sensi della L.R. 11 del 6 aprile 1998 e successive modificazioni ed integrazioni per
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quanto attiene all’art. 35, comma 1 (L.R. 11/98 - terreni sedi di frane)
Figura 9 - Stralcio della carta degli ambiti inedificabili relativa ai terreni sede di Frana ai sensi della L.R. 11/98 – Art. 35 ,comma 1
Anche in merito agli ambiti inedificabili relativi ai terreni a rischio di inondazione, ai sensi dell’art. 36 (L.R. 11/98 e
successive modificazioni - terreni sedi di inondazione), l’area di intervento , non è soggetta
Figura 10 - Stralcio della carta degli ambiti inedificabili relativa ai terreni a rischio di inondazione ai sensi della L.R. 11/98 – Art. 36
3.5 Coerenza con il P.T.P.
L’area di progetto è compresa nella tavoletta 6868 “Disciplina d’uso e valorizzazione “ del P.T.P. e ricade nel sistema
urbano ( art. 18 NA ).
Nel sistema urbano l’indirizzo caratterizzante è costituito dalla riqualificazione (RQ) del patrimonio insediativo e
infrastrutturale per usi ed attività di tipo S nonché di tipo abitativo e di servizio (S, U1 e U2); sono inoltre ammessi interventi:
a) restituzione (RE), per usi e attività di tipo: A1, limitatamente alle attività agricole;
b) di trasformazione (TR1), per usi e attività di tipo: S; U1; U2;
c) di trasformazione (TR2), alla condizione C2, per usi e attività di tipo: S; U1; U2, limitatamente ad attrezzature ricettive e di
Area di intervento
Area di intervento
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servizio.
Figura 11 - Stralcio P.T.P. – Cartografia e valorizzazione
I PRGC precisano le determinazioni del comma 1 applicandole in modo differenziato alle varie parti del sistema urbano,
in relazione alle rispettive specificità, considerando congiuntamente:
a) il recupero urbano di base (delle reti tecnologiche, delle strade e degli spazi pubblici, degli impianti di base, ecc.);
b) il recupero funzionale diffuso e il restauro del patrimonio storico e culturale;
c) la riorganizzazione e il potenziamento delle reti di servizi e del sistema del verde;
d) il recupero ambientale, la rinaturalizzazione o il ripristino o la riqualificazione delle aree degradate o ambientalmente
carenti, con particolare riguardo per le frange periferiche alle aree storiche, per i margini urbani lungo i corsi d’acqua e le
principali vie d’accesso e di transito, per le periferie, per le aree abbandonate;
e) la riorganizzazione delle funzioni urbane;
f) la riorganizzazione del traffico e dei trasporti; .
g) il risparmio energetico;
h) l’innovazione edilizia.
Gli interventi di trasformazione TR1 e TR2 devono impegnare il territorio nella misura minima possibile e tendere ad
appoggiarsi alle infrastrutture a rete presenti.
Inoltre , la zona d’intervento ricade in un’area di specifico interesse archeologico (art.40 NA).
Ai sensi dell'art. 1, ogni intervento su tali aree richiede la preventiva acquisizione dei pareri favorevoli o favorevoli
condizionati delle strutture regionali competenti in materia di tutela del paesaggio e di tutela dei beni culturali, a seconda che si
tratti degli elenchi di cui alla legge n. 1497 del 1939 o della legge n. 1089 del 1939.
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Fig. 12 Stralcio - P.T.P. Codici di Siti, Beni e Aree di Specifico Interesse
Nelle aree di specifico interesse paesaggistico, storico, culturale o documentario e archeologico, fatte salve le
determinazioni del comma 3:
a) non sono consentite edificazioni né realizzazioni di infrastrutture, salvo quelle inerenti alle attività agricole (comprese le
ricomposizioni fondiarie che non comportino radicali modificazioni del suolo o delle masse arboree esistenti) e quelle
indispensabili per ripristinare, riqualificare, recuperare o razionalizzare gli usi e attività in atto o per eliminare elementi o fattori
degradanti o per migliorare la fruibilità degli elementi costitutivi dello specifico interesse delle aree;
b) devono essere conservati, mantenuti e, ove possibile, ripristinati gli elementi costitutivi del sistema insediativo tradizionale,
compresi i segni del paesaggio agrario e le trame infrastrutturali (sentieri, percorsi, rus, filari, vergers, ecc.), escludendo ogni
intervento che possa comprometterne la complessiva leggibilità o fruibilità; nelle aree a vigneto devono essere mantenuti , altresì,
i terrazzamenti artificiali, i manufatti antichi (quali le colonne in pietra) e gli elementi naturali (quali roccioni) che ne fanno parte
integrante, i segni della parcellizzazione fondiaria e ogni altro elemento concorrente alla definizione del loro disegno complessivo;
c) agli agglomerati di interesse storico, artistico, documentario o ambientale, presenti in tali aree, si applicano le
determinazioni dell’art. 36;
d) ai beni culturali isolati, presenti in tali aree, si applicano le determinaz ioni dell’art. 37. Ai sensi del comma 3, nelle aree di
specifico interesse archeologico individuate nelle tavole del PTP o che saranno individuate in sede di pianificazione locale o
dalla competente struttura regionale, sino alle determinazioni della struttura medesima, conseguenti ad adeguate prospezioni
archeologiche, sono ammessi soltanto interventi riqualificativi delle costruzioni esistenti; ogni scavo o lavorazione non
superficiale deve essere autorizzato dalla struttura predetta; si applicano inoltre le disposizioni di legge in materia. Non vi sono
altre norme cogenti sull’area.
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3.6 Altri vincoli ambientali e territoriali gravanti sull’area
L’area d’intervento non risulta soggetta a vincoli paesaggistici, né forestali, né ricade in ambiti inedificabili per frane, inondazioni,
valanghe, aree boscate, zone umide e laghi.
La zona non rientra, inoltre, in aree tutelate ai sensi delle direttive comunitarie SIC (Siti di Importanza Comunitaria - Direttiva
92/43/CEE – Habitat) e ZPS (Zone di Protezione Speciale - Direttiva 74/409/CEE).
3.7 Vincolo archeologico
L’area d’intervento ricade in una zona di interesse archeologico, ai sensi del P.R.G.C. – Tavola M5 “ Carta dei vincoli “ – Legge
431 del 1985.
Fig.13 - Stralcio P.R.G.C. – M5 carta dei vincoli Legge 431 del 1985
Alla luce di quanto sopra l’area è stata oggetto di un sondaggio archeologico nel novembre 2017 eseguito dalla società Aket
S.r.l.
Dall’analisi, il saggio ha restituito una sequenza stratigrafica di bassa importanza, principalmente alluvionale, riconducibile ad un
periodo che va dall'epoca romana fino all’epoca recente, senza evidenziare tracce di frequentazione relativa ad un periodo pre-
romano. Si tratta di una situazione del tutto analoga a quella individuata nei sondaggi realizzati all’interno della vicina Caserma
Testafochi. Non sono state individuate strutture, né tracce di contesti funerari antichi.
Si evidenzia però la presenza di materiale ceramico di epoca romana, poco ma comunque presente, rinvenuto nei depositi
archeologici posti a circa 2.20-2.80 m sotto il massetto dell’attuale edificio
Per approfondimenti si rimanda alla relazione scientifica di scavo, allegata alla presente relazione.
In merito a tale vincolo il Dipartimento Soprintendenza per i Beni e le Attività Culturali, per quanto di competenza, ha espresso
parere favorevole allo sbancamento integrale del piano interrato , previo ulteriore sondaggio in fase di inizio lavori.
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Fig. 14. Planimetria su base CTR 1:5000 con l'indicazione dell'area d'intervento in relazione alla città romana (tratto occidentale delle mura con Porta Decumana), la cloaca e le aree di sepolture.
3.8 Coerenza con il P.R.G.C.
L’area d’intervento ricade in zona Ba44 , ricompresa nell’Area di trasformazione AT 3 Chamolé “Insediamenti esistenti in aree
di grande trasformazione urbana “ - dove l’obiettivo della trasformazione è il " recupero" ai sensi del primo comma dell’art. 27
della legge 457/78 “ ( art. 21 NTA ).
In tale zona il PRGC definisce delle determinazioni speciali (art. 21 , comma 14 NTA )
Fig.15 - Stralcio P.R.G.C. – P4 “Tavola della zonizzazione , dei servizi e della viabilità”
La zona oggetto d’intervento ricade in un’area con vincolo archeologico, –Tavola M4 “ Carta di analisi
del paesaggio e dei beni culturali “,nella quale, ai sensi dell’art. 13 delle Norme Tecniche di attuazione del PRGC:
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Fig.16 - Stralcio P.R.G.C. – Tavola P1 Tutela e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali
“gli atti abilitativi edilizi riguardanti trasformazioni urbanistiche o edilizie nelle aree soggette a vincoli di tutela
paesaggistica, monumentale, storico-culturale documentario ed archeologico, devono essere accompagnati dallo
specifico provvedimento autorizzativo previsto dalla legislazione inerente i vincoli anzidetti” (art.1)
“Nelle aree di specifico interesse paesaggistico, storico, culturale o documentario e archeologico, quali individuate
dal PTP………, in qualunque zona del Piano Regolatore generale esse ricadano, trovano in ogni caso applicazione
le prescrizioni direttamente cogenti e prevalenti dell'articolo 40 delle Norme Tecniche di Attuazione del PTP. ”
(art.5).
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4 STIMA DEGLI IMPATTI E DESCRIZIONE DELLE MISURE PREVISTE PER RIDURRE, COMPENSARE OD ELIMINARE GLI
IMPATTI NEGATIVI SULL’AMBIENTE, SIA DURANTE LA REALIZZAZIONE, SIA DURANTE LA GESTIONE DELLE OPERE
O DEGLI INTERVENTI
Verranno ora valutati gli impatti dei diversi interventi o effetti che l’opera produrrà sia nella fase di cant iere che di esercizio.
Gli effetti sono valutati in base ai parametri di intensità, probabilità, durata, frequenza, reversibilità e mitigabilità.
Gli impatti possono essere valutati positivi o negativi, nel caso dei negativi si dovranno valutare possibi li effetti di mitigabilità.
Di seguito le tabelle con i valori dei vari parametri utilizzati.
ENTITA'
Valore Entità dell'impatto Significato
0 Nullo o trascurabile Gli effetti sulla componente esaminata sono
nulli o non percepibili in modo sensibile
1 Basso
Gli effetti sono lievi e localizzati, comunque tali
da non modificare le caratteristiche
complessive della componente
2 Medio-Basso
Gli effetti modificano le caratteristiche
complessive della componente ma con
intensità ridotta
3 Medio-Alto
Gli effetti incidono in modo significativo sulla
componente ma non ne alterano le
caratteristiche essenziali
4 Elevato Gli effetti modificano la componente esaminata
nelle sue caratteristiche essenziali
PROBABILITA'
Valore Livello probabilità Significato
0 Nullo o trascurabile Probabilità di accadimento dell’evento nulla o
trascurabile
1 Basso Probabilità di accadimento inferiore al 5%
2 Medio-Basso Probabilità di accadimento dell’evento
compresa tra il 5% - 10%
3 Medio-Alto Probabilità di accadimento dell’evento
compresa tra il 10% - 20%
4 Elevato Probabilità di accadimento dell’evento
superiore al 20%
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DURATA
Valore Durata effetto Significato
0 Nulla o trascurabile Durata dell’evento nulla o trascurabile
1 Bassa Durata dell’evento inferiore alla settimana
2 Medi-Bassa Durata dell’evento compresa tra una settimana
e un mese
3 Medio-Alta Durata dell’evento compresa tra un mese e un
anno
Durata dell’evento superiore ad un anno
4 Elevata
REVERSIBILITA'
Valore Reversibilità effetto Significato
0 Nulla o trascurabile Reversibilità dell’evento nulla o trascurabile
1 Bassa Reversibilità dell’effetto inferiore al 50%
2 Medi-Bassa Reversibilità dell’effetto compresa tra il 50% e il
90%
3 Medio-Alta Reversibilità dell’effetto superiore al 90%
Reversibilità dell’effetto totale
4 Elevata
FREQUENZA
Valore Frequenza effetto Significato
0 Nulla o trascurabile Frequenza dell’evento nulla o trascurabile
1.1. SCOPO DEL DOCUMENTO ................................................................................................................................................... 2
2. DESCRIZIONE DELL’OPERA (CON INQUADRAMENTO DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE NEL QUALE SI INSERISCE), DELLE MODALITÀ E DEI TEMPI DI ATTUAZIONE E DELLA STIMA DEI COSTI .................................................................................................... 3
2.3 Modalità di realizzazione ............................................................................................................................................. 7
2.3.1 Modalità di accesso alle aree di intervento e di conferimento in cantiere dei materiali da costruzione .................. 7
2.3.2 Localizzazione ed organizzazione del cantiere ...................................................................................................... 7
2.3.3 Centri cui conferire i materiali di risulta ................................................................................................................... 7
2.4 Tempi di Attuazione .................................................................................................................................................... 8
3 ILLUSTRAZIONE DEI VINCOLI TERRITORIALI ED AMBIENTALI CARATTERIZZANTI IL SITO OGGETTO DI INTERVENTO ............... 9
3.3 Assetto Idrologico e Idrogeologico .......................................................................................................................... 10
3.4 Vincoli territoriali e ambientali presenti ....................................................................................................................... 10
3.5 Coerenza con il P.T.P. ................................................................................................................................................. 11
3.6 Altri vincoli ambientali e territoriali gravanti sull’area ............................................................................................ 14
3.8 Coerenza con il P.R.G.C. ............................................................................................................................................. 15
4 STIMA DEGLI IMPATTI E DESCRIZIONE DELLE MISURE PREVISTE PER RIDURRE, COMPENSARE OD ELIMINARE GLI IMPATTI NEGATIVI SULL’AMBIENTE, SIA DURANTE LA REALIZZAZIONE, SIA DURANTE LA GESTIONE DELLE OPERE O DEGLI INTERVENTI ... 17
4.1 FASE DI CANTIERE ........................................................................................................................................................ 20
4.1.2 Impatti sul suolo: scavi e sbancamenti ............................................................................................................................ 20
4.1.3 Accumuli di materiale in cantiere .................................................................................................................................... 20
4.1.4 Interferenza e danneggiamento elementi adiacenti ........................................................................................................... 21
4.1.5 Emissione di inquinanti.................................................................................................................................................. 21
4.1.6 Sollevamento di polveri ................................................................................................................................................. 21
4.2 FASE DI ESERCIZIO ......................................................................................................................................................... 22
4.2.2 Emissione di inquinanti.................................................................................................................................................. 23
4.2.4 Impatti sul suolo ........................................................................................................................................................... 23
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4.2.5 Impatti sulle acque ........................................................................................................................................................ 23
4.2.6 Impatti sulla vegetazione ............................................................................................................................................... 24
4.2.7 Impatti sulla fauna ........................................................................................................................................................ 24
4.2.8 Impatti sul paesaggio .................................................................................................................................................... 24
4.2.9 Impatto socio-economico con riferimento al contesto esistente .......................................................................................... 25
4.3 MISURE PREVISTE DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI........................................................................................................... 25
4.3.1 Misure di mitigazione degli impatti sull’atmosfera ............................................................................................................. 25
4.3.2 Misure di mitigazione degli impatti sul suolo .................................................................................................................... 26
4.3.3 Misure di mitigazione degli impatti sulle acque ................................................................................................................. 27
4.3.4 Misure di mitigazione degli impatti sulla fauna.................................................................................................................. 27
4.3.5 Misure di mitigazione degli impatti sul paesaggio ............................................................................................................. 27
6.1 Analisi delle alternative.................................................................................................................................................. 29
6.2 Non attuazione dell’intervento - “opzione zero” ................................................................................................................ 29