Democrazia e crescita economica

Definire e misurare la democraziaCome la democrazia puo in teoria influenzare la crescita economica

Evidenza empiricaGlobalizzazione, crisi economica e democrazia

Democrazia e crescita economica

Giuseppe Vittucci Marzetti1

Il Borgo Lab: Laboratorio di Cittadinanza Attiva“Democrazia e cittadinanza attiva: i giovani protagonisti dello sviluppo”

16 Gennaio 2014

1Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, Universita degli Studi di Milano-Bicocca, ViaBicocca degli Arcimboldi 8, 20126, Milano, E-mail: [email protected]

Giuseppe Vittucci Marzetti Democrazia e crescita economica 1/85



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1 Definire e misurare la democraziaCaratteri e storia della democraziaMisurare la democraziaCondizioni della democrazia e fasi del processo di democratizzazioneFlussi e riflussi democratici

2 Come la democrazia puo in teoria influenzare la crescita economicaRedistribuzione, diseguaglianza e crescitaDemocrazia, diritti di proprieta e crescitaAutonomia statale, stabilita politica, istituzioni inclusive e crescitaDemocrazia, liberta e sviluppo

3 Evidenza empiricaEffetto della democrazia sulla crescita economicaTransizioni democratiche e crescita economicaIl mito della crescita autoritariaDemocrazie, regimi autoritari e carestie

4 Globalizzazione, crisi economica e democrazia




Caratteri e storia della democraziaMisurare la democraziaCondizioni della democrazia e fasi del processo di democratizzazioneFlussi e riflussi democratici

La democrazia dei Greci

Logos tripolitikos nel libro III delle Storie di Erodoto (V secolo a.C.)Dialogo sulla forma di governo migliore tra:

Otane, favorevole alla democrazia;Megabizo, favorevole all’oligarchia,Dario, favorevole alla monarchia.

Primo testo superstite contenente il termine democrazia, dal grecoletteralmente potere (kratos) del popolo (demos).

Nel dialogo, secondo Otane, democrazia caratterizzata da:

uguaglianza davanti alla legge (isonomia);esercizio a sorte delle magistrature;presentazione delle leggi all’assemblea generale.

Democrazia come praticata in Atene nel IV secolo a.C. comerealizzazione piu vicina al significato letterale del termine:

riuniti in assemblea cittadina (ekklesia) nell’agora i cittadini ateniesidiscutono e decidono per acclamazione.la maggior parte delle cariche pubbliche e sorteggiata.





La democrazia dei Greci vista dai filosofi greci

Filosofi greci del V-IV secolo a.C. in genere ostili alla democrazia.

Protagora:difesa della democrazia, riportata nel dialogo omonimo di Platone:politike techne, ovvero:

rispetto reciproco (aidos), esenso di giustizia (dike)

distribuita in modo eguale agli uomini, che sono cosı legittimati adassumere le decisioni della comunita.

Platone:la democrazia vıola i principi del buon governo:

disuguaglianza naturale degli uomini : solo in pochi individui la parterazionale dell’anima assoggetta le altre due parti irrazionali(impulsivita e desideri collegati alla corporeita);principio di competenza: solo i filosofi conoscono il mondo delle idee.

prima formulazione del cosiddetto paradosso della democrazia:

liberta e assenza di gerarchie nei desideri sconfina nella licenza;tirannide come destino della democrazia.





La democrazia dei Greci vista dai filosofi greci

Aristotele, nella Politica, considera la democrazia una forma corrottadi governo:

governo di uno:

monarchia (interesse generale);tirannide (interesse proprio).

governo di pochi:

aristocrazia (interesse generale);oligarchia (governo dei ricchi a proprio vantaggio).

governo di molti:

politeia (interesse generale);democrazia (governo dei poveri a proprio vantaggio).





Dalla repubblica...

Fino alla meta del 1800, regime considerato ottimale dettorepubblica (res publica).

Nella rivoluzione americana (1776) e nella rivoluzione francese(1789), il riferimento e alla forma repubblicana rappresentativa.

Liberalismo e Stato costituzionale:

Limitazione del potere statale;Rappresentanza politica.

Ne La democrazia in America (1835-1840), Tocqueville:descrive e ammira la “democrazia sociale” americana come societacaratterizzata da eguaglianza di condizioni ed ethos egualitario:

uguaglianza dei diritti/doveri dei cittadini;mobilita sociale potenziale.

sottolinea i pericoli della democrazia politica:

individualismo e indebolimento della coesione sociale;tirannia della maggioranza e dispotismo democratico.





...alla liberaldemocrazia

Dal 1848 in poi si contrappone al socialismo la democrazia liberale,fondata sul liberalismo, come teoria della protezione giuridica dellaliberta individuale mediante Stato costituzionale, con l’estensione delsuffragio che garantisce la rappresentanza del popolo.La democrazia moderna, intesa come liberaldemocrazia, affonda leradici nell’individualismo, nel contrattualismo e nel costituzionalismoliberale, ed e caratterizzata da:

rappresentativita:disgiunzione tra titolarita del potere (in capo al popolo) ed eserciziodel potere (in capo ai rappresentanti eletti);democrazia rappresentativa vs democrazia diretta (Bobbio, 1995).

principio di maggioranza e competitivita:democrazia greca fondata sull’unanimita;democrazia classica vs. democrazia competitiva (Schumpeter, 1954).

concezione dell’individuo-persona,di cui vanno salvaguardate liberta e autonomia:

Stato al servizio dei cittadini;individuo come valore in se, indipendentemente dalla societa;salvaguardia delle minoranze;democrazia totalitaria vs democrazia liberale (Talmon, 1952).





Democrazia e socialismo in Tocqueville

No, signori, la democrazia e il socialismo non sono soli-dali l’una con l’altro. Sono cose non solo differenti, macontrarie.La democrazia consiste forse nel creare un governo piu fa-stidioso, piu particolareggiato, piu restrittivo di tutti glialtri, con la sola differenza che lo si farebbe eleggere dalpopolo e che esso agirebbe in nome del popolo? Ma cheavreste allora fatto, se non dare alla tirannia un’aria legit-tima, che essa non aveva, e assicurarle l’onnipotenza e laforza, che le mancavano?La democrazia estende la sfera dell’indipendenza individua-le, il socialismo la restringe. La democrazia da ad ogni uo-mo tutto il valore possibile, il socialismo fa di ogni uomoun agente, uno strumento, una cifra.La democrazia e il socialismo non hanno in comune che unaparola, l’uguaglianza; ma state attenti alla differenza: lademocrazia vuole l’uguaglianza nella liberta e il socialismovuole l’uguaglianza nella molestia e nella servitu.

(Tocqueville, 1848, Discorso sul diritto al lavoro)

Alexis HenriCharles de Clerel

de Tocqueville

(1805–1859)





Liberta ed eguaglianza nella liberaldemocrazia

Liberta come liberta politica:

“assenza di impedimenti esterni”, liberta dall’arbitrio degli altri edello Stato: liberta “da” (negativa) vs liberta “di” (positiva)(Berlin, 1958);liberta positiva di voto, partecipazione, ecc.

Eguaglianza nella liberaldemocrazia principalmente vista comeeguaglianza giuridico-politica: stessi diritti/doveri (isonomia).

Eguaglianza di opportunita come uguale:

accesso:Es. “eguale riconoscimento a eguali capacita” (meritocrazia);partenza: livellamento delle posizioni e delle condizioni iniziali delgioco (level playing field).

Eguaglianza economica vera e propria come eguaglianza ulteriore epotenzialmente in contrasto con le precedenti.





Teoria competitiva della democrazia, democraziarappresentativa e partiti

...il metodo democratico e lo strumento istituzionale pergiungere a decisioni politiche, in base al quale singoliindividui ottengono il potere di decidere attraverso unacompetizione che ha per oggetto il voto popolare.

(Schumpeter, 1947)

Teoria competitiva della democrazia:modalita di selezione dei rappresentanti comeprimaria rispetto allo scopo di investire l’elettorato delpotere decisionale.

Principio delle reazioni previste (Friedrich, 1946;Sartori, 1987, 2012): controllo dell’elettorato continuose l’eletto sconta la reazione alla sua condotta.

La democrazia rappresentativa necessita dimeccanismi di aggregazione e canalizzazione del voto.

Ruolo svolto dai partiti.

Joseph AloisSchumpeter

(1883–1950)





Regola di maggioranza e diritti delle minoranzeAnche colui che vota con la maggioranza non e piu sottomesso unicamentealla sua volonta. Questo lo avverte quando cambia opinione. E poiche talecambiamento non porta conseguenze giuridiche, egli si accorgera di esseresottomesso ad una volonta esterna o, senza metafore, ad un ordine aventevalore obiettivo. Perche egli, individuo, sia nuovamente libero sarebbenecessario trovare una maggioranza a favore della sua nuova opinione.

(Kelsen, 1920, Essenza e valore della democrazia)

Con Locke (1690) il principio di maggioranza (majority rule)sostituisce quello di unanimita.

Nelle democrazie il principio di maggioranza trova limite nella tuteladei diritti delle minoranze (minority rights).

Anche la regola di maggioranza, applicata alla formazione distrutture verticali piramidali, dati i processi riduttivi nell’ascesa dellagerarchia, produce un “comando di minoranza” (Sartori, 2012).

La questione diventa se una determinata minoranza tende aprevalere sempre nelle decisioni controverse.

In caso contrario, la democrazia funziona: non si ha un’oligarchia,ma una poliarchia (Dahl, 1956, 1971).





Requisiti minimi della democrazia

Dahl (1971) osserva che la democrazia consta di due attributifondamentali:

contestazione/competizione;partecipazione/inclusione.

Requisiti minimi di un sistema democratico(Grilli di Cortona, 2012; Sartori, 2012; Dahl, 1971; Morlino 2003):

1 elezioni ricorrenti, libere ed eque (free and fair elections);2 pluralismo partitico e competizione;3 suffragio universale;4 inclusione di tutte le cariche politiche nel processo democratico;5 diritto di partecipazione per tutti i membri della comunita politica;6 liberta di espressione, associazione e opposizione, e tutela dei diritti

fondamentali della persona;7 liberta e pluralismo delle fonti d’informazione.





Misurare la democrazia

Dagli anni 1960, sviluppo di indici di transizione democratica emisure di democrazia:

dicotomiche (Sartori, 1987; Cheibub et al., 2010);ordinali (Gasiorowski, 1996; Mainwaring et al., 2007);continue (Cutright, 1963; Bollen & Jackman, 1989; Elkins, 2000);multidimensionali (Dahl, 1971; Bollen & Paxton, 2000; Vanhanen,2005; Coppedge et al., 2008; Gerring, 2008; Miller 2010).

Database contenenti indici di democrazia e transizione democratica:Freedom House (Gastil Index);Polity IV Project;Economist Intelligence Unit (EIU) Democracy Index;Democracy-Dictatorship Data (Cheibub, Gandhi & Vreeland, 2009);Polyarchy Dataset (Vanhanen, 2000).Boix, Miller & Rosato (2012) Dataset of Political Regimes;Papaioannou & Siourounis (2007, 2008) index of permanentdemocratic transitions;Suffrage data (Paxton, Bollen, Lee & Kim, 2003);

Indici diversi rispetto a copertura, concettualizzazione, modalita dimisurazione e aggregazione (cfr. ad es. Munck & Verkuilen, 2002).


https://freedomhouse.org/report-types/freedom-world

http://www.systemicpeace.org/polity/polity4.htm

http://www.eiu.com/public/topical_report.aspx?campaignid=Democracy0814

https://sites.google.com/site/joseantoniocheibub/datasets/democracy-and-dictatorship-revisited

http://www.prio.org/Data/Governance/Vanhanens-index-of-democracy/

https://sites.google.com/site/mkmtwo/data

https://docs.google.com/open?id=0B55gY54fT1krRzUtQTJsejEteUk


http://www.lehigh.edu/~bm05/democracy/suffrage_data.html




Indici di Freedom House

Freedom House:ONG statunitense fondata nel 1941 come risposta ai regimi totalitari;riceve circa il 90% dei finanziamenti dal governo USA;mission: “la diffusione della liberta nel mondo e il rafforzamento deidiritti umani e delle liberta civili”.

Freedom in the World: rapporto annuale pubblicato da FH a partiredal 1973 che monitora i diritti politici e le liberta civili nel mondo(nel 2014 copre 195 stati).Freedom rating (Gastil index): media aritmetica di due rating, da 1(massimo livello di liberta) a 7 (minimo livello), calcolati sulla basedei punti (da 0 a 4) assegnati da panel, composti da interni edesterni, su ciascuno di diversi temi riguardanti:

diritti politici (Political Rights rating);liberta civili (Civil Liberties rating).

Freedom Status calcolato dal Freedom Rating :Free (1-2.5);Partly Free (3-5);Not Free (3.5-7).


https://freedomhouse.org

https://freedomhouse.org/report-types/freedom-world




Rating di Freedom House

Political Rights rating, da 1 (massimi diritti) a 7 (minimi diritti),calcolato sulla base dei punti assegnati in 10 questioni raggruppatein tre categorie:

Processo elettorale (3 domande);Pluralismo politico e partecipazione (4 domande);Funzionamento del governo (3 domande).

Civil Liberties rating, da 1 (liberta massime) a 7 (liberta minime),calcolato sulla base dei punti assegnati in 15 questioni raggruppatein quattro categorie:

Liberta di espressione e di opinione (4 domande);Diritti di associazione e organizzazione (3 domande);Rule of Law (4 domande);Autonomia personale e diritti individuali (4 domande).

Punti assegnati nei precedenti rapporti utilizzati come benchmarknella valutazione.





Problemi del freedom rating come misura di democrazia

Munck & Verkuilen (2002) criticano l’utilizzo del freedom rating comeindice di democrazia:

Tra le questioni, presenti attributi come “liberta dalle diseguaglianzesocioeconomiche”, “liberta dalla guerra”, “diritti socioeconomici” e“controllo governativo sull’economia” non rientranti nel concetto didemocrazia in senso stretto.

Questioni organizzate come una sorta di checklist, senza regolechiare di codifica.

Non chiare le ragioni della scala utilizzata (scala ordinale 0-4) e leregole di assegnazione dei punteggi.Processo di assegnazione dei punteggi non trasparente:

sorgenti di informazione non identificate in modo chiaro;dati disaggregati utilizzati nella costruzione dell’indice non rilasciati.

Modifiche degli attributi alla base dell’assegnazione dei punteggiintervenute nel corso degli anni e tali per cui non e sempre chiara laconsistenza interna nei confronti intertemporali(es. inclusione dei diritti LGBT nel rapporto 2014).





Indicatore di democrazia elettorale di Freedom House

Freedom House fornisce anche un indice di democrazia elettorale(electoral democracy).

Paese classificato come democrazia elettorale in caso di:

sistema politico pluripartitico competitivo;suffragio universale;elezioni regolari con voto segreto e senza frodi generalizzate;possibilita per i maggiori partiti politici di accedere ai potenzialielettori attraverso i media e campagna politiche aperte.

Definizione di democrazia elettorale meno stringente di quella dipaese libero in termini di diritti politici.





Polity IV

Polity IV Project – Political Regime Characteristics and Transitions(Marshall, Gurr & Jaggers)

Copertura: 167 paesi dal 1800 al 2013.Democracy indicator/Autocracy indicator : indici additivi su scala0–10, calcolati a partire da indici ordinali di

competizione nella formazione dell’esecutivo;apertura del processo di formazione dell’esecutivo;vincoli ai poteri dell’esecutivo;competizione nella partecipazione politica.

Polity score: indice che va da -10 (monarchia ereditaria) a +10(democrazia consolidata), calcolato sottraendo l’Autocracy index alDemocracy index:

autocrazie: [−10,−6];regimi misti (anocrazie): [−5,+5];democrazie: [+6,+10].

Poiche lo schema del Polity giustappone la presenza di guerre civili edemocrazia, Vreeland (2008) propone un indice modificato(X-Polity) che ripulisce l’indice dall’effetto delle guerre civile.


http://www.systemicpeace.org/polity/polity4.htm




Democracy-Dictatorship data

Democracy-Dictatorship Data (Cheibub, Gandhi & Vreeland, 2009):

Indice dicotomico che copre 199 paesi dal 1946 al 2008.

Definizione minimale di democrazia con riferimento a:

elezioni libere, ricorrenti e corrette;pluralismo partitico e competizione.

Paese definito democratico se soddisfa le seguenti condizioni:1 esecutivo eletto, in modo diretto o indiretto attraverso l’assemblea

legislativa;2 assemblea legislativa eletta in modo diretto;3 esistenza di piu di un partito;4 alternanza dei diversi partiti al governo sotto la stessa legge

elettorale.


https://sites.google.com/site/joseantoniocheibub/datasets/democracy-and-dictatorship-revisited




Polyarchy dataset

Polyarchy Dataset (Vanhanen, 2000):

Indice continuo di democrazia su 187 paesi dal 1810 al 2000.

Riferimento alla nozione minimale di democrazia di Dahl (1971):poliarchia come regime che soddisfa le condizioni di

contestazione;partecipazione.

Indice di democrazia ottenuto combinando un indice di:

Competizione: percentuale di voti che va al partito maggiore;Partecipazione: la percentuale di elettori sulla popolazione adulta.

Critiche: le misure delle dimensioni di competizione e partecipazione

sono cattive misure;introducono bias sistematici;

(Bollen, 1980, Hadenius, 1992, Munck & Verkuilen, 2002).


http://www.prio.org/Data/Governance/Vanhanens-index-of-democracy/




Boix, Miller & Rosato (2012) dataset of political regimes

Indice dicotomico che copre 213 paesi dal 1800 al 2007.

Riferimento alla nozione di poliarchia di Dahl (1971): regime chesoddisfa le condizioni di contestazione/competizione epartecipazione.

Paese definito democratico se soddisfa le seguenti condizioni:contestazione:

1 Esecutivo eletto, in modo diretto o indiretto, attraverso elezionipopolari e che risponde del suo operato di fronte all’assemblealegislativa o in modo diretto agli elettori.

2 Assemblea legislativa (o esecutivo, se eletto in modo diretto) scelta inelezioni libere ed eque.

partecipazione:3 Maggioranza degli adulti avente diritto di voto.





Indice delle transizioni democratiche permanenti

Papaioannou & Siourounis (2007, 2008):

Indice binario che identifica le transizioni democratiche permanentidal 1960 al 2005.

Anno di transizione identificato con l’anno delle prime elezioni libereed eque, o di adozione di una costituzione democratica dopo unlungo periodo autocratico.

Condizioni della democrazia:

esistenza di elezioni legislative o presidenziali libere ed eque;possibilita di governo effettivo da parte dei rappresentanti eletti;diritto di voto (franchise) attribuito alla maggioranza dellapopolazione;rispetto delle liberta civili e dei diritti di proprieta.

Anni di transizione potenziali identificati analizzando i cambiamentinel Freedom status e nel Polity score.






EIU Democracy Index

Economist Intelligence Unit Democracy Index pubblicato dal 2006.

Indice che copre attualmente 165 stati:

continuo su scala 0-10;media aritmetica dei punteggi ottenuti su 60 indicatori raggruppati incinque categorie:

processo elettorale e pluralismo;funzionamento del governo;partecipazione politica;cultura politica;liberta civili.

Indici di categoria calcolati come somma dei punteggi ottenuti suisingoli indicatori della categoria, con aggiustamenti al ribasso se ipaesi ottengono punteggi bassi nei seguenti campi:

elezioni libere ed eque;sicurezza degli elettori;capacita dei rappresentanti eletti di attuare le politiche;influenza di poteri esteri sul governo.





EIU Democracy Index: tipi di regime

Tipi di regime calcolati sulla base del Democracy Index approssimato allaprima cifra decimale:

1 Full democracies [8,10]: paesi con

garanzie di liberta politiche e civili;cultura politica democratica;funzionamento del governo soddisfacente;sistema efficace di controlli e contrappesi (checks and balances);potere giudiziario indipendente e sentenze applicate;sistema dei media indipendente e diversificato.

2 Flawed democracies [6,7.9]: nonostante elezioni libere ed eque egaranzia delle liberta civili, paesi caratterizzati da:

malfunzionamenti della governance;bassi livelli di partecipazione politica;cultura politica democratica non completamente sviluppata.





EIU Democracy Index: tipi di regime

3 Hybrid regimes [4,5.9]: paesi in cui

si tengono elezioni, ma vi sono irregolarita;vi sono pressioni del governo su candidati e partiti di opposizione;vi sono debolezze nella cultura politica, il funzionamento del governoe la partecipazione politica (corruzione, societa civile debole,mancanza di indipendenza nel sistema dei media, potere giudiziarionon indipendente).

4 Authoritarian regimes [0,4]: paesi in cui

il pluralismo politico e assente o seriamente limitato;non vi sono elezioni, e, se vi sono, non sono libere ed eque;le liberta civili non sono garantite;i media sono controllati direttamente o indirettamente dal governo;il potere giudiziario non e indipendente.





Caratteristiche del EIU Democracy Index

Rispetto agli altri indice, l’EIU index:

utilizza una definizione di democrazia:piu ampia di quella minimale cui fa riferimento la poliarchia di Dahl,comprendendo indicatori su:

salvaguardia della proprieta privata;assenza di discriminazione razziale;cultura politica (sostegno alla democrazia, fiducia nelle istituzionidemocratiche, secolarizzazione).

comunque centrata sulla nozione di liberal-democrazia in sensostretto, e quindi non comprendente direttamente aspetti relativiall’ineguaglianza sociale ed economica.

utilizza nel calcolo, oltre la valutazione di esperti, anche i risultatidei sondaggi di opinione (World Values Survey, Eurobarometersurveys, Gallup polls, Asian Barometer, Latin American Barometer,Afrobarometer, ecc.).





EIU democracy index e FH freedom rating

Fonte: EIU (2014), Democracy Index 2013; Freedom House, Freedom in the World 2014.





Fattori facilitanti la democrazia

Fattori agevolanti l’instaurazione di una democrazia generalmenteidentificati con:

esistenza di un’unita territoriale o nazionale;assenza di eccessive concentrazioni di poteri;sviluppo mercantile e di una nobilta indipendente;pluralismo delle istituzioni;sviluppo urbano;autonomia della “societa civile” (collegata alla separazione trapubblico e privato e alla secolarizzazione della politica).

Lipset (1959, 1960) osserva l’esistenza di una correlazione trademocrazia e livello di sviluppo economico: piu un paese e prospero,istruito e urbanizzato, “piu e probabile sostenga la democrazia”.

Tutte le liberaldemocrazie sono sistemi di mercato, ma vi sonoeconomie di mercato senza democrazia.





Mappa del reddito pro capite

Fonte: World DataBank, 2014.

















EIU democracy index e reddito pro capite





EIU democracy index e Human Development Index





Economia pianificata vs. economia di mercato

Economia pianificata (economia di comando, o economiaamministrata centralmente):

Sistema economico in cui le scelte relative all’allocazione delle risorsee alla distribuzione del reddito sono determinate dall’autoritapolitica, in modo piu o meno centralizzato, e implementateattraverso strumenti amministrativi (regolamenti, direttive, comandi)(command principle).Esempi: economia nazionalsocialista; economia sovietica; economiastatunitense e inglese durante la Seconda Guerra mondiale.

Economia di mercato:

Sistema economico in cui l’allocazione delle risorse (produzione,investimento, consumo e distribuzione) deriva dalla somma di scelteindividuali mediate dal sistema dei prezzi risultanti dall’interazione didomanda e offerta.I prezzi fungono da meccanismo di coordinamento decentrato eallocazione delle risorse.





Prezzi come meccanismo di coordinamento decentratonelle economie di mercato

...in un sistema in cui la conoscenza dei fatti rilevanti edisperso tra molte persone, i prezzi possono coordinarele azioni distinte di persone differenti...Assumiamo che inqualche parte del mondo si presenti una nuova opportunitadi utilizzo...dello stagno; oppure che una qualche fonte diapprovvigionamento di stagno scompaia. Ai nostri fini e in-differente, ed e importante che lo sia, quale di queste duecause ha reso piu scarso lo stagno. Tutto cio che gli uti-lizzatori di stagno devono sapere e che parte dello stagnoche consumavano e ora impiegato in modo piu profittevolein qualche altra parte, e che di conseguenza devono rispar-miare stagno. Per la maggior parte di loro non occorreneanche sapere dove sono sorte le nuove esigenze, o in fa-vore di quale altro utilizzo e necessario risparmiare. Se...lepersone che sono a conoscenza del gap...cercano di col-marlo utilizzando anche altre risorse, l’effetto si diffonderarapidamente in tutto il sistema economico e influenzeranon solo tutti gli utilizzi dello stagno, ma anche quello ditutti i suoi sostituti, e dei sostituti dei sostituti...

(Hayek, 1945)

Friedrich Augustvon Hayek

(1899–1992)





Fasi della democratizzazione

Fasi della democratizzazione:

crisi e successivo crollo del regime non democratico;transizione al regime democratico;instaurazione del regime democratico;consolidamento del regime democratico.

La crisi del regime non democratico puo manifestarsi come:

crescita della violenza e incapacita di contenerla;dissensi interni alla ruling elite;movimenti e aumento della domanda di partecipazione;isolamento internazionale.





Transizione alla democrazia

10 anni in Polonia, 10 mesi in Ungheria, 10 settimane in Germania dell’Este 10 giorni in Cecoslovacchia.

Rivoluzione o sostituzione dal basso (bottom-up).

Es. Filippine (1986), Corea del Sud (1987), Cecoslovacchia (1989),Romania (1989), Georgia (2003), Ucraina (2004), Tunisia (2011).

Riforma o trasformazione dall’alto (top down).

Es. transizioni precedute da periodo di liberalizzazione: Brasile(1982-85), Argentina (1983), Uruguay (1983-85), Cile (1987-89),Polonia (1989), Germania Est (1989).

Imposizione esterna.

Es. Germania Ovest (1949), Giappone (1952), Panama (1989).





Le ondate di democratizzazione

Huntington (1991) individua tre grandi ondate nella diffusione dellademocrazia:

1 1828-1926: “Ondata lunga”, connessa alla necessita di incorporarenei sistemi politici degli Stati occidentali i nuovi ceti (operai econtadini) che ne erano esclusi.

1922-42: Riflusso – crisi e crollo delle democrazie piu fragili (Italia,Polonia, Germania, Spagna).

2 1943-1962: “Ondata corta”, successiva alla Seconda Guerramondiale, in cui il numero delle democrazie cresce e la democrazia eesportata e accettata al di fuori del mondo occidentale.

1958-75: Riflusso – le democrazie sorte dalla decolonizzazione sidimostrano incapaci di governare i conflitti interni e integrare leistituzioni militari, che si impongono attraverso colpi di stato(America Latina, Africa, Grecia, Turchia).

3 1974-: Terza ondata





La terza ondata di democratizzazione

Fine dei regimi autoritari nell’Europa meridionale:Rivoluzione dei garofani in Portogallo (1974);Crisi del franchismo e morte di Franco in Spagna (1975);Crollo del regime dei colonnelli in Grecia (1974).

Transizione alla democrazia dei regimi militari dell’America latina:Ecuador (1979); Peru (1980); Bolivia e Honduras (1982); Argentina(1983); El Salvador (1984), Uruguay e Brasile (1985); Guatemala(1986); Paraguay e Panama (1989); Cile (1990).

Democratizzazioni in Asia:India (1977); Filippine (1986); Corea del Sud (1987); Taiwan (1996).

Democratizzazioni in Europa centrale e orientale a seguito del crollodel comunismo e della disintegrazione dell’URSS, della Iugoslavia edella Cecoslovacchia:

Polonia, Ungheria, Germania dell’Est e Cecoslovacchia (1989), ...

Democratizzazioni in Africa negli anni 90:Benin e Namibia (1991); Sudafrica (1994); Ghana (2000); Mali eSenegal (2002).Rivoluzione dei gelsomini in Tunisia (2011).





Mappa delle democratizzazioni della terza ondata

Fonte: Grilli di Cortona, 2012, Atlante Geopolitico 2012, basato su dati Freedom House.





Effetti della terza ondata













Fonte: Marshall & Cole, CSP Global Report 2014.

Figura: Numero delle democrazie, anocrazie e autocrazie, 1946-2013





Mappa della democrazia (EIU democracy index 2010)

Fonte: www.eiu.com.


http://www.eiu.com/index.asp?layout=info&info_name=infographic_democracy




Mappa della democrazia (FH status 2014)





Mappa della democrazia (Polity IV 2014)





Paesi piu democratici in base al EIU democracy Index 2013

Fonte: Economist Intelligence Unit, 2013.





Paesi meno democratici sulla base del EIU democracyIndex 2013






Distribuzione del tipo di regime per paesi e popolazione






Distribuzione del tipo di regime per macroaree

Fonte: Economist Intelligence Unit, 2013.Giuseppe Vittucci Marzetti Democrazia e crescita economica 50/85




Freedom status per continente

Fonte: FH, Freedom in the World, 2014.Giuseppe Vittucci Marzetti Democrazia e crescita economica 51/85




Tendenze recenti nel freedom status

Fonte: FH, Freedom in the World, 2014.





Sviluppi recenti

Negli ultimi anni, i processi di democratizzazione iniziati dalla metadegli anni 1970 sono rallentati e, in alcuni casi, si sono invertiti.

Riflusso peggiorato dalla crisi finanziaria del 2008 e dalla crisi deldebito europea, che hanno diminuito la fiducia nelle istituzioni, condeterioramenti in:

governance;partecipazione politica;liberta dei mezzi di informazione.

La Primavera araba non ha prodotto una nuova ondata didemocratizzazioni negli stati MENA(con l’eccezione della Tunisia, che nel dicembre 2014 ha eletto illaico Essebsi del partito Nidaa Tounes alla presidenza).

In Europa dell’Est, indici di democrazia diminuiti tra il 2008 e il2013.




Redistribuzione, diseguaglianza e crescitaDemocrazia, diritti di proprieta e crescitaAutonomia statale, stabilita politica, istituzioni inclusive e crescitaDemocrazia, liberta e sviluppo

Come la democrazia puo influenzare la crescita economica

Relazione tra democrazia e crescita economica oggetto di una vastaletteratura.

Relazione ambigua in linea teorica (cfr. Przeworski & Limongi,1993; Tavares & Wacziarg, 2005; Papaioannou & Siourounis, 2008;Acemoglu, Naidu, Restrepo & Robinson, 2014).

Possibili canali di influenza della democrazia sulla crescita:

Presenza di istanze redistributive di ricchezza e reddito nei regimidemocratici;Diversi obiettivi dei governi democraticamente eletti rispetto a quellinon democratici;Diverso grado di intervento dei governi democratici rispetto a quellinon democratici;Diverso grado di isolamento delle istituzioni politiche democratichedai gruppi di pressione rispetto a quelle non democratiche;Diverso grado di stabilita politica delle democrazie rispetto ai regimiautoritari;Maggiore inclusivita delle istituzioni democratiche.





Redistribuzione, diseguaglianza e crescita

La democrazia puo generare istanze redistributive:La distribuzione del reddito determina i livelli di risparmio, e quindi illivello degli investimenti in capitale fisico, umano e R&S:

Aumento dei salari, con compressione di rendite e profitti:sotto-investimento in caso di minore propensione al risparmio deilavoratori (es. Galenson, 1959; De Schweinitz, 1959);Riduzione delle diseguaglianze di reddito: riduzione del risparmio incaso di propensione marginale al risparmio sempre crescente alcrescere del reddito (non necessariamente vero, cfr. es. Ray, 1998).Tasse distorsive sui redditi da capitale:riduzione del rendimento marginale degli investimenti, con aumentodegli incentivi al consumo immediato (es. Ray, 1998; Alesina &Rodrik, 1994; Persson & Tabellini, 1994).

La redistribuzione puo prendere la forma di investimenti ineducazione e beni pubblici, con impatto positivo sulla crescita(es. Saint-Paul & Verdier, 1993; Lizzeri & Persico, 2004).

I sostenitori della tesi secondo cui la democrazia genera incentivi alsovra-consumo a discapito della crescita comparano il regimedemocratico con la “dittatura illuminata” (Huntington, 1968;Huntington & Dominguez, 1975; Rao, 1984).





Democrazia, diritti di proprieta e crescita

Secondo la prospettiva neo-istituzionale, la salvaguardia dei diritti diproprieta e fondamentale per assicurare la crescita(es. North & Thomas, 1973; North, 1990; Acemoglu, Johnson &James Robinson, 2006).

Rispetto a un regime autoritario, la democrazia puo:

permettere un impegno credibile (commitment) alla salvaguardia deidiritti di proprieta contro lo Stato, per la rule of law e le garanziecostituzionali non presenti nei regimi non democratici(North & Weingast, 1989; Olson, 1991, 1993);generare tendenze alla redistribuzione delle ricchezze conconseguente indebolimento dei diritti di proprieta:“il povero usa la democrazia per espropriare i ricchi”(cfr. Przeworski & Limongi, 1993, che contrappongono tale visione“classica” a quella di North).





Istituzioni politiche, gruppi di pressione e crescita

Possibile influenza nelle istituzioni politiche di gruppi di pressione(lobby) a difesa di rendite, che impediscono il perseguimento dipolitiche potenzialmente Pareto-efficienti(Buchanan & Tullock, 1962; Olson, 1982; Becker, 1983; Grossman& Helpman, 1994, 2002).

L’“autonomia dello Stato”, intesa come isolamento da tali pressioni,puo influenzare positivamente lo sviluppo economico (Bardhan,1990; Haggard, 1990).

Ipotesi (Przeworski & Limongi, 1993):

Lo Stato persegue l’obiettivo dello sviluppo economico del paese;Esistono politiche efficienti non adottate dai cittadini a causa direlazioni di complementarieta e problemi di coordinamento;Lo Stato e in grado di identificare tali politiche;Per perseguirle, lo Stato deve essere isolato dalle pressioni delle lobbyche agiscono a difesa degli interessi corporativi.





La crescita autoritaria

L’esempio negli anni 80 delle “tigri asiatiche” (Corea del Sud,Singapore, Taiwan), assieme al Cile in America Latina, confrontaticon i risultati non entusiasmanti delle democrazie sorte in AmericaLatina (es. Argentina e Brasile), ha portato alcuni a credere nella“crescita autoritaria”.

Haggard (1990) osserva come lo Stato autoritario permette disuperare i problemi collegati al coordinamento sanzionando icomportamenti auto-interessati dei gruppi: il problemadell’azione-collettiva e risolto attraverso il comando.

La tesi della crescita autoritaria o “tesi di Lee” (cosı chiamataperche attribuita all’ex primo ministro di Singapore Lee Kuan Yew) eriproposta oggi prendendo ad esempio il “capitalismo autoritario”della Cina (es. Zizek, 2008; Friedman, NYT, 8 Settembre 2009).





Puo esistere una dittatura illuminata?

I sostenitori della crescita autoritaria non spiegano le ragioni per lequali lo stato autonomo agisce per l’interesse collettivo.

Barro (1990), Findlay (1990), Olson (1991), e Przeworski (1990)costruiscono modelli in cui si analizzano gli effetti degli incentividistorti nei regimi autoritari.

Da questa prospettiva, la democrazia puo avere un impatto positivosulla crescita poiche riduce il rischio di (es. Persico, 2004):

formazione di autocrazie e oligarchie cleptocratiche;monopolizzazione delle rendite economiche da parte di gruppipoliticamente potenti.





Democrazia, stabilita politica e crescita

L’instabilita del sistema di governance crea incertezza sulle politichefuture e incentiva i regolatori a comportamenti predatori.

La democrazia puo ridurre l’instabilita aumentando la probabilita ditrasferimenti del potere pacifici e prevedibili.

Come mostrato da Alesina & Perotti (1996) e Alesina, Ozler,Roubini & Swagel (1996), l’instabilita politica, scoraggiando gliinvestimenti, puo avere un impatto negativo sulla crescita.

Ma alcuni (es. Kaplan, 2000; Zakaria, 2003) sostengono che ilprocesso di transizione democratica nei paesi in via di sviluppo haalte probabilita di generare instabilita e caos, specie negli statimultietnici e frazionalizzati.





Democrazia, istituzioni inclusive e crescita

E negli aspetti dinamici, piu che in quelli statici che il valore dellademocrazia viene fuori. Come nel caso della liberta, i benefici dellademocrazia si mostrano solo nel lungo periodo, mentre i risultati piuimmediati possono anche essere inferiori a quelli delle altre forme digoverno.

(Hayek, 1960, The Constitution of Liberty)

Acemoglu (2008) argomenta che le istituzioni democratiche, anchese possono creare distorsioni per via delle tendenze redistributive,tendono a produrre risultati migliori nel lungo periodo poiche nongenerano barriere all’entrata con relativi fenomeni di sclerosi.

Acemoglu & Robinson (2012) definiscono le istituzioni (economichee politiche) inclusive, contrapposte a quelle estrattive, come quelleche, attraverso una serie di controlli e contrappesi (checks andbalances) e vincoli sui poteri statali, assicurano una distribuzionediffusa del potere nella societa.





Istituzioni, distruzione creatrice e crescita economica

Un aspetto interessante del progresso tecnologico in epoca romana e che, aquanto sembra, fu sostenuto ed esteso grazie all’azione dello Stato. Disolito e un fatto senz’altro positivo, almeno fino a quando il governo nondecide che non e piu interessato allo sviluppo tecnologico: un evento fintroppo comune, dettato dalla paura della distruzione creatrice. ...Plinio ilVecchio racconta un episodio. Durante il regno di Tiberio, un uomoinvento un tipo di vetro infrangibile e ando dall’imperatore, aspettandosiuna grande ricompensa. ...Tiberio gli chiese se ne avesse mai parlato conqualcuno. Quando l’uomo rispose negativamente, Tiberio lo fece portarevia e uccidere “per evitare che il valore dell’oro si riduca a quello del fango”.

(Acemoglu & Robinson, 2012, Why Nations Fail)

Schumpeter parla di distruzione creatrice per descrivere l’effettodell’innovazione: l’innovazione rende le societa piu prospere, ma ilprocesso minaccia la sussistenza di chi impiega i vecchi metodi e puoportare alla ridefinizione degli assetti di potere.Secondo Acemoglu & Robinson (2012), “la paura della distruzionecreatrice e la ragione principale per cui tra la rivoluzione neolitica equella industriale non ci fu un grande miglioramento delle condizionidi vita”.





Sviluppo come liberta

Lo sviluppo puo essere visto...come un processo di espansio-ne delle liberta reali godute dagli esseri umani... Consistenell’eliminare vari tipi di illiberta che lasciano agli uominipoche scelte e poche occasioni di agire secondo ragione;eliminare tali illiberta sostanziali ... e un aspetto costitutivodello sviluppo.

(Sen, 2001, Lo sviluppo e liberta)

Sviluppo come concetto multidimensionale, piu estesodi quello di crescita economica.

In Sen (2001), sviluppo come processo di estensionedelle liberta sostanziali godute dagli individui:

le liberta comprendono capabilities elementari:

la possibilita di sfuggire alle privazioni (denutrizione,malattie, morte prematura);istruzione (leggere, scrivere e far di conto);partecipazione politica e di espressione,...

liberta come “capacita di scegliersi una vita cui, aragion veduta, si dia valore”.

Amartya K. Sen

(1933)





Ruolo costitutivo e strumentale della liberta nello sviluppoL’espansione della liberta e considerata sia scopo primario sia principalemezzo dello sviluppo; possiamo chiamare i due aspetti, rispettivamente,“ruolo costitutivo” e “ruolo strumentale” della liberta nello sviluppo...L’efficacia delle liberta come strumento sta nel fatto che sono di tipidifferenti e interconnessi, e quelle di un tipo possono rendere molto piufacile il progresso di quelle di un altro.

(Sen, 2001, Lo sviluppo e liberta)Liberta sostanziali come

parti costitutive dello sviluppo.Partecipazione politica, liberta di scambio e transazione, accessoall’istruzione, alle cure sanitarie, ecc. come valori in se.strumenti di sviluppo.Da una prospettiva strumentale possono distinguersi:

liberta politiche (political freedoms);risorse economiche (economic facilities);opportunita sociali (social opportunities);garanzie di trasparenza (transparency guarantees);sicurezza protettiva (protective security).

Crescita del reddito come mezzo importante di espansione delleliberta individuali ⇒ Indicatori di sviluppo fortemente correlati con ilreddito pro capite.





Reddito pro capite e Human Development Index





Democrazia e sviluppo

La creazione e il rafforzamento di un sistema democratico sono componentiessenziali del processo di sviluppo. ...Il significato della democrazia sta intre virtu ben distinte: importanza intrinseca, utilita strumentale e ruolocostruttivo nella creazione di valori e norme.

(Sen, 2001, Lo sviluppo e liberta)

Virtu della democrazia (Sen, 2001):

1 importanza intrinseca:“la liberta politica e i diritti civili hanno un’importanza diretta,

tutta intrinseca, e non necessitano di una giustificazione indiretta cheinvochi i loro effetti sull’economia.”

2 utilita strumentale:“in tutta la storia, non c’e mai stata una carestia in una

democrazia funzionante, ricca o relativamente povera (come l’India, ilBotswana o lo Zimbabwe dopo l’indipendenza)”

3 ruolo costruttivo:“L’esercizio della liberta e mediato dai valori, ma i valori sono

soggetti, a loro volta, all’influenza della discussione pubblica edell’interazione sociale, e su queste agiscono le liberta partecipative.”




Effetto della democrazia sulla crescita economicaTransizioni democratiche e crescita economicaIl mito della crescita autoritariaDemocrazie, regimi autoritari e carestie

Evidenze empiriche dell’effetto della democrazia sullacrescita economica

Nei dati, mentre l’associazione reddito pro capite/indice di sviluppoe democrazia e abbastanza chiara, non emerge prima facie unarelazione positiva tra democrazia e crescita economica.

Nei dati cross-section, risulta in genere una debole relazione negativa(es. Helliwell, 1994; Barro, 1996);Tavares & Wacziarg (2001) stimano un modello a equazionesimultanee per analizzare i diversi canali attraverso cui si esplical’effetto della democrazia sulla crescita:

effetto positivo tramite: aumento dell’accumulazione di capitaleumano; riduzione della diseguaglianza.effetto negativo tramite: riduzione degli investimenti in capitalefisico; aumento del peso del settore pubblico nell’economia.effetto complessivo debolmente negativo.

Rodrik & Wacziarg (2005) e Persson & Tabellini (2008) trovano alcontrario, con dati panel, un effetto positivo.

Analisi diverse per: misure utilizzate; specificazioni; metodi di stima.





FH freedom rating e crescita del PIL pro capite

Fonte: FIW, 2014; WDB, 2014.

Figura: Correlazione tra FH freedom rating (media 1995-2005) e tasso dicrescita annuale medio del PIL pro capite 2000-13





FH freedom rating e crescita del PIL pro capite

Fonte: FIW, 2014; WDB, 2014.

Figura: Correlazione parziale tra FH freedom rating (media 1995-2005) e tassodi crescita annuale medio del PIL pro capite 2000-13 (controllando per il livelloiniziale del PIL pro capite)





EIU democracy index e crescita del PIL pro capite

Fonte: EIU, 2014; WDB, 2014.

Figura: Correlazione tra indice EIU 2013 e tasso di crescita annuale medio delPIL pro capite 2000-13





EIU democracy index e crescita del PIL pro capite

Fonte: EIU, 2014; WDB, 2014.

Figura: Correlazione parziale tra indice EIU 2013 e tasso di crescita annualemedio del PIL pro capite 2000-13 (controllando per il livello iniziale del PIL procapite)





Effetti della democrazia sulla performance economica

Possibili effetti della democrazia sulla performance economica diversidall’impatto sui tassi di crescita.

Rodrik (1997, 1999a,b, 2000) discute evidenze su alcuni aspetti incui le democrazie sembrano far meglio dei sistemi autoritari.

Rispetto ai sistemi autoritari, le democrazie mostrano:

minore volatilita del tasso di crescita del PIL pro capite (Rodrik,1997, 2000; Siddharth Chandra, 1998; Quinn & Woolley, 1998);migliore capacita di risposta a shock negativi (Rodrik, 1997, 1999a);salari reali medi piu alti (Rodrik, 1997, 1999b).





Relazione tra democraticita e stabilita della crescita

Fonte: FIW, 2014; WDB, 2014.

Figura: Correlazione parziale tra FH freedom rating (media 1995-2005) edeviazione standard del tasso di crescita annuale del PIL pro capite 2000-13(controllando per il livello iniziale di PIL pro capite e la popolazione)





Relazione tra democraticita e stabilita della crescita

Fonte: FIW, 2014; WDB, 2014.

Figura: Correlazione parziale tra EIU democracy index (2013) e deviazionestandard del tasso di crescita annuale del PIL pro capite 2000-13 (controllandoper il livello iniziale di PIL pro capite e la popolazione)





Transizioni democratiche e performance economiche

Giornalisti e commentatori politici (es. Kaplan, 2000; Zakaria, 2003)affermano spesso che il processo di transizione democratica nei paesiin via di sviluppo ha alte probabilita di generare instabilita e caos, inparticolar modo negli stati multietnici e frazionalizzati ⇒Evitare la democratizzazione nei paesi a basso reddito efrazionalizzati, in quanto non “pronti per la democrazia”.

Analizzando le serie del PIL pro capite attorno alle transizionidemocratiche, Rodrik & Wacziarg (2005) mostrano che non vi eevidenza empirica a supporto di questa tesi.

Papaioannou & Siourounis (2008) e Acemoglu, Naidu, Restrepo &Robinson (2014) mostrano che alla fine della transizione democraticai paesi hanno in media tassi di crescita del PIL pro capite piu elevati.





Dinamica del PIL pro capite nelle transizioni democratiche

Fonte: Acemoglu, Naidu, Restrepo & Robinson, 2014, Democracy does cause growth.





Il mito della crescita autoritaria

Ma cosa e meglio per la crescita economica: solide linee guida noncondizionate dalla pressione della competizione politica, oppure unapluralita di interessi in competizione tra di loro in grado di incoraggiarel’apertura a nuove idee e a nuovi attori politici? Gli esempi provenientidall’Asia orientale (Corea del Sud, Taiwan, Cina) sembrano suggerire che laprima sia l’opzione migliore. Ma come si spiega allora che quasi tutti ipaesi ricchi, a parte quelli che devono la loro ricchezza esclusivamente allerisorse naturali, sono democratici?... Per ogni Lee Kuan Yew di Singapore,ci sono altrettanti Mobutu Sese Seko del Congo.

(Rodrik, 2012, Il mito della crescita autoritaria)

La tesi della crescita autoritaria (o “tesi di Lee”, dal nome dell’exprimo ministro di Singapore Lee Kuan Yew) — gli stati autoritarihanno maggiore autonomia e quindi maggiori possibilita di sostenerepolitiche di crescita — non trova riscontro nelle analisi empiriche chenon si limitano agli studi di caso.

Importante considerare che i sistemi autoritari non riescono a creareincentivi per il continuo processo d’innovazione sottostante lacrescita di lungo periodo.





L’URSS rampante del “Vi seppelliremo” di Chruscev

Tra il 1928 e il 1960, la politica di industrializzazionestalinista produce una crescita media del PIL inURSS del 6% l’anno, trasferendo d’autorita risorsedall’agricoltura all’industria.

Nonostante il PIL dell’URSS era allora meta di quelloUSA, nell’edizione del 1961 del suo manuale PaulSamuelson scrive che, crescendo piu velocemente,l’Unione Sovietica avrebbe superato gli USA neglianni 1980.

A partire dagli anni 1970, la crescita dell’URSS siarresta.

Nelle edizioni seguenti, fino alla meta degli anni1970, Samuelson ripresenta l’analisi, posponendo viavia la data del catch-up.

Analisi e correzioni simili appaiono in altri manuali(es. McConnell, 1960; 1990) (Levy e Peart, 2009).

Le previsioni di

catch-up

dell’Unione

Sovietica in

Samuelson (1961)





Come viene vista l’Unione Sovietica negli USA nella metadegli anni 1980

Sapete, ho un nuovo hobby: colleziono barzellette che i sovieticiraccontano su se stessi, e in cui esprimono il loro senso dell’umorismo, el’opinione che hanno del loro governo.

In Unione Sovietica un uomo va in una concessionaria sta-tale di auto, versa il suo anticipo per una macchina, e gliviene detto che l’auto verra consegnata tra dieci anni. “Dimattina o pomeriggio?”, chiede. “Fra dieci anni..., cheimportanza ha?!”, risponde sorpreso il venditore. “Sa, lamattina verra l’idraulico...”.

Quali sono i quattro problemi dell’agricoltura sovietica?Primavera, estate, autunno e inverno.

Due russi stanno facendo una passeggiata e uno chiedeall’altro: “Compagno, abbiamo raggiunto il piu alto sta-dio del comunismo?”. “Oh no”, risponde l’altro, “le cosepossono andare anche peggio...”

Ronald Reagan

(1911–2004)





Democrazie, regimi autoritari e carestie

Sen (2001) osserva che, nonostante in diversi regimi democratici visono stati problemi legati a fame e malnutrizione, in nessunademocrazia multipartitica funzionante e mai avvenuta una carestia,indipendentemente dal livello di reddito.

Sen ritiene esista una nesso causale, poiche:

e relativamente facile bloccare una carestia rigenerando il potered’acquisto perduto dai gruppi piu duramente colpiti;nelle democrazie, contrariamente a quanto avviene nei regimiautoritari, i governanti sostengono il costo della carestia sotto formadi mancata rielezione;nelle democrazie, la stampa libera e l’opposizione politica agisconoda efficace sistema di allarme mettendo in guardia il paese contro laminaccia dalla carestia.





Mao sul vantaggio informativo della democrazia

Senza democrazia non e possibile capire cosa sta accaden-do al di sotto di voi; la situazione non vi e chiara; non si ein grado di raccogliere sufficienti opinioni da tutte le parti;non ci puo essere comunicazione fra il vertice e la base;gli organi ai livelli superiori dipendono per le loro decisionida una documentazione parziale e scorretta, e si cade fa-cilmente nel soggettivismo; e impossibile raggiungere unitadi comprensione e unita di azione, e raggiungere il verocentralismo.

Discorso di Mao all’assemblea dei quadri del PartitoComunista Cinese nel 1962, dopo la Grande carestia

cinese che seguı il fallimento del “Grande Balzo in Avanti”1958-61 e porto alla morte dai 20 ai 40 milioni di cinesi.

(citato in Sen, 2001)

Mao Tse-tung

(1893–1976)




Globalizzazione, stati-nazione e democrazia

Rodrik (2011) osserva che i processi di globalizzazionenecessariamente entrano in conflitto con le democrazie nazionali.

Trilemma politico dell’economia mondiale:impossibile la coesistenza di:

1 iperglobalizzazione;2 stato-nazione;3 democrazia.

dati due dei tre, necessariamente rinunciamo al terzo.

Opzioni:1 Rinuncia all’iperglobalizzazione:

Stato-nazione e democrazia ⇒ compromesso di Bretton Woods;2 Rinuncia allo stato nazionale:

Democrazia e iperglobalizzazione ⇒ governance globale.3 Rinuncia alla democrazia:

Stato-nazione e iperglobalizzazione ⇒ disciplina di mercato(Golden Straitjacket: free trade, free capital markets, free enterprise,small government)




Il trilemma politico dell’economia mondiale (Rodrik, 2011)

Fonte: Rodrik, 2012, The Globalization Paradox.




Per approfondire

Acemoglu, D. & Robinson, J. A. (2013), Perche le nazioni falliscono.Alle origini di potenza, prosperita e poverta, Il Saggiatore;

Kelsen, H. (2014), Essenza e valore della democrazia, Giappichelli;

Marshall, M. G. & Cole, B. R. (2014), Global Report 2014: Conflict,Governance and State Fragility, Center for Systemic Peacewww.systemicpeace.org;

Mill, J. S. (2013), Sulla liberta, REA Multimedia;

Rodrik, D. (a cura di) (2003), In Search of Prosperity: AnalyticNarratives on Economic Growth, Princeton University Press;

Rodrik, D. (2011), La globalizzazione intelligente, Laterza;

Sartori, G. (2007), Democrazia: cosa e, BUR;

Sen, A. K. (2001), Lo sviluppo e liberta. Perche non c’e crescitasenza democrazia, Mondadori;

The Economist Intelligence Unit (2014), Democracy index 2013.Democracy in limbo, www.eiu.com;

Tocqueville, A. de (1999), La democrazia in America, BUR.


http://www.systemicpeace.org/globalreport.html

www.systemicpeace.org

http://www.eiu.com/public/topical_report.aspx?campaignid=Democracy0814

www.eiu.com



Lista dei paesi


Democrazia e crescita economica

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