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Giovanni Schiavon tira drit-to. «Sarò io - assicura ilnumero due
di Veneto Banca- a presiedere l'assemblea».Per comprendere questa
af-fermazione sono necessariedue premesse. Primo: lunedìprossimo, a
dirigere le opera-zioni dell'assise dei soci avilla Spineda
Gasparini Lo-rendan, non ci sarà, come disolito avviene, il
presidentedell'istituto, Stefano Ambrosi-ni. L'avvocato e giurista
tori-nese in quei giorni saràall'estero, per impegni inde-rogabili,
da tempo comunica-ti alla banca. Poco male: asostituirlo in questa
specifi-ca funzione, come previstoda statuto, dovrebbe essereallora
il vicepresidente. Cheè appunto Giovanni Schia-von.
Qui, tuttavia, si innesta ilsecondo elemento: l'ex nume-ro uno
del Tribunale di Trevi-so non sarebbe gradito alFondo Atlante che è
il nuovoproprietario (con il 97,6% delcapitale) del gruppo
trevigia-no. Nei giorni scorsi Alessan-dro Penati, presidente
diQuaestio srl, la società chegestisce il fondo salvaban-che, ha
fatto pervenire aMontebelluna una comunica-zione in cui sollevava
dubbisull'opportunità che fosse il
vicepresidente a guidare ilavori assembleari. In parti-colare
non sarebbero per nul-la piaciute alcune dichiarazio-ni in cui l'ex
magistrato consi-gliava i soci di avviare unacausa, per il
risarcimento deldanno subito dal tracollo delvalore delle azioni,
qualora itavoli di mediazione con l'isti-tuto non portassero a
risultaticoncreti. Peraltro, quandoera leader dell'Associazione
Azionisti, Schiavon ha piùvolte indicato la possibilità
dichiamare a rispondere in giu-dizio collegi sindacali e lasocietà
di revisione Pricewa-terhouse Coopers (oltre cheBankitalia e
Consob) per ilmancato controllo e per avercertificato uno stato dei
bilan-ci rivelatosi poi molto piùpericolante. Da qui il
"veto":ulteriore benzina su una vigi-lia già infuocata
dall'arresto
dell'ex dominus VincenzoConsoli e dagli sviluppidell'inchiesta
sui precedentiamministratori.
Nel caso in cui, sia il massi-mo rappresentante della ban-ca,
sia il suo vicario designa-to, siano fuori gioco, semprelo statuto
stabilisce che ilpresidente dell'assembleadebba essere eletto
diretta-mente dai partecipanti allariunione stessa. L'ipotesi,
tut-
tavia, al momento pare nondoversi realizzare: Schiavonè
intenzionato ad ignorarel'"invito" dei responsabili diAtlante e a
prendere posto,come da programma, al tavo-lo della presidenza
dell'as-semblea. Anzi: anche ieri hatrascorso la giornata al
cen-tro direzionale di Signoressaper mettere a punto, insiemeallo
staff dell'ex popolare, idettagli della complessa mac-china
assembleare.
Sarà l'ultima fatica per lui egli altri colleghi del
consigliouscente: gli azionisti, infatti,sono chiamati a ratificare
ledimissioni in blocco dell'orga-nismo al comando dal 5 mag-gio
scorso (unica eccezione,Cristiano Carrus che è desti-nato ad essere
riconfermatoamministratore delegato pergarantire la continuità
opera-tiva) e ad eleggere il nuovoconsiglio proposto dal
FondoAtlante.
L’ASSEMBLEAPresidente all’estero
e per statutotocca al numero due
I PICCOLI AZIONISTI
«Zonin da arrestare»: Celotto in procura a Vicenza
«Si faccia più in là»Schiavon diceno:«Guidoioi lavori»Mattia
Zanardo
TREVISO
L’OBIEZIONEI nuovi padroni
del Fondo Atlante:è inopportuno
TREVISO - (mf) «Se è stato arrestatoConsoli perché non viene
arrestato an-che Zonin?». È la domanda che stamatti-na i vertici
dell'Associazione soci ban-che popolari venete andranno a
porredirettamente al procuratore di VicenzaAntonino Cappelleri.
Enzo Guidotto eFrancesco Celotto, rispettivamente pre-sidente e
vicepresidente del gruppo checonta oltre mille risparmiatori,
avevanochiesto un incontro dopo l'arresto dell'exad di Veneto
Banca. E Cappelleri ha
fissato subito un appuntamento. «Lasituazione delle due banche è
identica -spiega Celotto - vogliamo vedere Zoninin carcere: se c'è
andato Consoli ci deveandare anche lui. Anzi, ci doveva
andareprima, visto che a Vicenza le cose sonoaddirittura più
gravi». Assopopolari ve-nete spera che seguano velocementealtri
passi. «Vorremmo non ci si fermas-se all'aggiotaggio e all'ostacolo
dellavigilanza - fa il punto il vicepresidente -deve essere
accertata anche la truffa.
Speriamo che il processo possa partiregià con l'inizio del nuovo
anno. Altrimen-ti poi incombono le prescrizioni». Ilgruppo, infine,
prende nettamente ledistanze dal coordinamento di don Enri-co
Torta. «Le richieste di sequestro delpacchetto azionario e
annullamento del-le assemblee di trasformazione sonosparate -
conclude Celotto - qui bisognadialogare concretamente con
Atlanteper permettere alla gente di riportare acasa almeno una
parte dei soldi persi».
intrigoveneto banca
PrimoPiano
NESSUNO SCONTOFrancesco Celotto
PERPLESSOAlessandroPenatial timonedi Quaestio:la
societàgestisceil fondo AtlanteNella fotopiccolain
altoStefanoAmbrosini
I DUBBI SULL’EX MAGISTRATOPoco gradito l’invito ai soci
a fare causa all’istituto
FERMOGiovanni
Schiavonnon molla:
vuole guidarei lavori
II TV Venerdì 5 agosto 2016
(C) Il Gazzettino S.p.A. | ID: 00000000 | IP: 79.54.236.126
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LA SVOLTANessun trevigiano
nella squadra propostadai nuovi padroni
LA POLEMICA
Il sindaco: «Assurdoil no a quel milione»
Da lunedì consiglio "foresto"un ricordo i cda fatti in casa
PrimoPiano
Il nome resta Veneto Ban-ca. Ma di Veneto (e dellaMarca) nella
nuova diri-genza dell'istituto monte-bellunese, tra pochi
giorni,resterà ben poco. Nel consi-glio di amministrazionetargato
Atlante, che verràeletto lunedì, non siederàpiù alcun trevigiano,
con ilsolo amministratore dele-gato in pectore, CristianoCarrus, a
poter vantarenatali in regione (a Vene-zia).
Beninteso, in un gruppodi queste dimensioni, èd'obbligo guardare
allecompetenze più che all'ana-grafe (a maggior ragione,nella
difficilissima stagio-ne vissuta da Veneto Ban-ca) e i curriculum
dei can-didati sono di prim'ordine.A suo modo, però, si chiu-de
un'epoca Perchè sem-bra davvero un'altra era(forse lo è: primi anni
'90del secolo scorso, 25 annifa) quando il consiglio del-la vecchia
Popolare di Aso-lo e Montebelluna eraequamente spartito tra
irappresentanti dei duecomprensori, tanti all'uno,tanti
all'altro.
Sono itempi dellapresidenzadi RobertoTomatis, av-vocato
mon-tebellune-se: si dimet-terà a di-c e m b r e1992 (più omeno
volon-tariamente)per contra-sti con il re-sto del cda,dopo 26 an-ni
alla gui-da. In quelconsesso c'ègià un no-me «storico»
dell'istituto:Franco Antiga, dei fratellidelle omonime Grafiche
diCrocetta, che percorreràla storia della banca, diven-tandone
anche vicepresi-dente, fino al 2014.
Fanno quasi amarcord lecronache dell'epoca che,alla vigilia
delle assembleee dei rinnovi, delineanocordate fanfaniane
controdorotee, candidati in quotaCarlo Bernini o a qualchealtro
potente Dc. Eppure,anche in quegli anni, piùancora
dell'appartenenzapolitica, a ben disporre ilfavore dei soci verso
ladirigenza contribuiva undividendo aumentato damille a mille e
cento lire.
Da un avvocato all'altro
(stavolta di Nervesa), nel1993 a Tomatis succedeGiulio Tartini.
Sarà unapresidenza breve (rispettoagli standard precedenti
esuccessivi): eletto nel1993, viene disarcionatonel 1997. Fatale,
così sidice allora, il suo appoggioall'acquisizione
dell'1%dell'Istituto bancario S. Pao-lo di Torino (un affare da200
miliardi). Sulla massi-ma poltrona (il 24 marzo) siinsedia Flavio
Trinca, com-mercialista di Montebellu-na, già numero uno
delcollegio sindacale e deputa-to del Ccd. Viene risoltopure il
contratto del diretto-re generale Ernesto Cremo-nesi, ritenuto
troppo legatoa Tartini: l'incarico è affida-
to ad un giovane dirigente,Vincenzo Consoli.
Nei vari consigli entranoi nomi dell'economia: dalpresidente
provinciale de-gli industriali Vittorio Piz-zolotto, a Giancarlo
Zanat-ta (patron del gruppo Tecni-ca), a Ivano Beggio (Apri-lia),
Bruno Zago (non anco-ra re della carta, ma giàimprenditore di
successo),
I n n o c e n t eNardi (allo-ra 33enne vi-ticoltore diFarra di
Soli-go, oggi pre-sidente delc o n s o r z i oP r o s e c c oDocg)
e poi,via via, aGianfrancoZoppas e Lui-gino RossiLuciani.
Siamo allastoria recen-
te: le acquisizioni, il cam-bio di denominazione, losviluppo
delle controllateall'estero, la crescita tumul-tuosa fino a
diventare ildodicesimo gruppo banca-rio italiano. Poi, i dolori:
il
lungo governo Trinca ter-mina bruscamentenell'aprile 2014, sulla
spin-ta delle ispezioni di Bancad'Italia. Il tasso di
«trevi-gianità» ai vertici, restacomunque elevato, a parti-re dal
presidente France-sco Favotto, professoreuniversitario, e dal
viceAlessandro Vardanega, exnumero uno di Unindu-stria. Ma si
diluisce pro-gressivamente tra dimis-sioni, cambi e
ribaltoni,imposti dallo stato dei bi-lanci, dalle autorità di
con-trollo o dalla voglia di rival-sa degli azionisti, dell'ulti-mo
biennio. Nel cda uscen-te, in carica da appena tremesi, a difendere
i coloritrevigiani rimaneva il soloGiovanni Schiavon. Da lu-nedì, a
Montebelluna nonci sarà più nessun rappre-sentante nostrano.
Mattia ZanardoTREVISO
Dall’era Tomatis a quella di Trinca: ecco chi ha guidato negli
anni la popolare
FEDELISSIMOFranco Antiga
(a destra)sempre in cda
con Trinca(sotto)
e Consoli
MONTEBELLUNA (L.Bon) «Rinunciareal milione di Veneto Banca?
Un'assurdi-tà». Di fronte alla proposta del consiglie-re
d'opposizione de "L'Alternativa giusta"Tiziana Favero che ha
suggerito al sinda-co di rigettare il finanziamento di unmilione di
euro elargito da Veneto Bancaper ristrutturare Villa Pisani, il
sindacoMarzio Favero appare allibito. «Quelfinanziamento è stato
concesso con l'Artbonus, sistema di defiscalizzazione cheprevede
che il 65% della somma conces-sa per fini culturali venga detratto
dalletasse -dice- Si è trattato di una sorta dirisarcimento voluto
dalla nuova gestio-ne, quella di Favotto, che, come si sa, nonera
certo sulla stessa linea di Consoli. Unchiaro intervento a favore
del territorio eun modo per rilanciare l'economia apartire dalla
cultura. Dov'è la responsabi-lità politica di chi fa la proposta
dirigettare il finanziamento?». A Villa Pisa-ni, infatti, con una
somma di 5 milioni dieuro verrà realizzato un museo dellaGrande
guerra.
L’UOMOdelle bollicine:InnocenteNardi,allora giovaneproduttoredi
Prosecco,entrò nel cdanel 1999
GLI IMPRENDITORIAntiga sempre nella stanza dei bottoni
Nel ’99 anche Zago ai vertici
UN RECORDL’avvocatoRobertoTomatisha guidatol’istitutoper 26
anni
INGRESSOtrionfale:nel 1999entrò in cdacon una valangadi
consensianche il patrondell’ApriliaIvano Beggio:in
quellaassembleafu il più votato
TV IIIVenerdì 5 agosto 2016
(C) Il Gazzettino S.p.A. | ID: 00000000 | IP: 79.54.236.126
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«Sull'arresto di Consoli non miesprimo. La giustizia farà il
suocorso. Certo che fare i domicilia-ri in un mini appartamento è
unconto e in una villa con piscina eservitù un altro. Ma non
chiede-temi giudizi su quello che decido-no i giudici perché non
sono coseche mi competono». Gian PaoloGobbo, ex sindaco di Treviso
epadre della Liga Veneta, è unpolitico di lungo corso e ne haviste
davvero di tutti i colori. Maanche lui è rimasto a dir pocosorpreso
dal disfacimento al qua-le sta andando incontro VenetoBanca e dalla
caduta di unbanchiere un tempo potentissi-mo come Vincenzo Consoli.
Glieffetti di un tale cataclisma sonosotto gli occhi di tutti.
Gobbo liha anche provati sulla propriapelle in quanto arruolato in
quel-la schiera di piccoli azionistibeffati e messi in
ginocchio.
«Io - ammette Gobbo - devoringraziare il Signore per esser-mela
cavata con pochi danni.Fortunatamente non avevo inve-stito molti
soldi e posso contaresu altre entrate per stare tran-quillo. Ma
tante persone a mecare sono in difficoltà. Quantoaccaduto tra
Veneto Banca ePopolare di Vicenza ha prodottoun disastro come non
lo si vede-va dal dopoguerra».
È giusto aver arrestatoConsoli?
«Non ne ho idea. La giustiziasta facendo il proprio corso
eindividuerà tutti i responsabili.Ma è anche vera un'altra
cosa:fino all'anno prima che scoppias-se tutto questo terremoto,
Bancad'Italia, Bce, Consob, dicevanoche andava tutto bene. E
alloracosa è successo? Anche questasarebbe una cosa da
approfondi-re e forse i responsabili di que-sto disastro sono anche
altrove».
Lei conosceva bene Consoli.«Lo conoscevo ma solo perché
ci siamo incontrati in un paio diappuntamenti istituzionali. Il
pri-mo è stato al liceo scientifico: ioero lì in qualità di sindaco
e lui
come rappresentante della ban-ca che finanziava non mi ricordose
una borsa di studio o unpremio. La seconda all'Usl perfondi che
sarebbero andati alwelfare».
Veneto Banca ha operato mol-to a Treviso.
«Certo: ha contribuito a riqua-lificare un tratto di Mura e
portaSan Tomaso. Ha anche tenuto latesoreria del Comune. È
stata
una banca molto presente nelterritorio e questo è indubbio».
Quella banca del territorio èpersa?
«Penso proprio di sì. A questopunto però lo Stato dovrebbefare
la propria parte per tutelarei piccoli. Però è anche vero cheVeneto
Banca un valore ancorace l'ha e, mi pare, che Atlante loabbia
capito».
Remo Mosole ha detto che
Atlante, comprando Veneto Ban-ca, ha fatto l'affare del
secolo.
«E se lo dice anche Mosolenon posso che dargli ragione».
Da azionista, dopo tutto quelloche è successo, come si
senteadesso?
«Come tutti gli altri: beffato,deluso, arrabbiato» Ma negli
an-ni d'oro, quando le assemblee sichiudevano con i dividendi e
sivotava l'aumento del valore del-
le azioni per alzata di mano, daazionista non le è mai venuto
ildubbio che fossero valoriesagerati?«Intanto chiariamo che sarò
an-dato, al massimo, a un paiod'assemblee. Ma poi questa do-manda
la fate a me che noncapisco niente di borsa efinanza? C'erano
schiere di avvo-cati, economisti, commercialisti,consulenti
profumatamente pa-gati che approvavano questescelte. Come tutti mi
sono fida-to».Qualcuno dice che ci si è sem-pre lamentati di Roma
ladrona,ma alla fine a mettere in ginoc-chio il Veneto sono stati i
venetistessi.«Un'osservazione che posso inparte accettare. Ma è
anche veroche le banche sono andate in
crisi ovunque. Emi pare che aSiena, con il Mon-te dei Paschi,
siaandata decisa-mente peggio: lacrisi che ha pro-vocato quel
crol-lo è cinque voltesuperiore a quan-to causato dallacaduta delle
duebanche venete».Anche in VenetoBanca la politicaha avuto
delleresponsabilità?«La politica nonè mai riuscita adentrare nelle
ban-che venete. Alme-no la mia partepolitica non ci èmai entrata.
NelMonte dei Paschiinvece la situazio-
ne è stata ben diversa: sappiamotutti qual era il partito di
riferi-mento e come governasse ledinamiche di quella banca».Su una
cosa però sono tuttid'accordo: le banche venete nonhanno avuto una
classe dirigen-te all'altezza.«La gestione è stata assolutamen-te
incompetente e questo è evi-dente».
«Anche noi disabili ai domiciliariConsoli si meritava il
carcere»
LA RABBIA
Gobbo si rassegna:«L’istituto vale ancorama ormai è di
altri»
Paolo CaliaTREVISO
LA POLITICA«A Siena e non qui
nella stanza dei bottonila Lega di sicuro mai»
L’INTERVISTAAzionista beffato:
il big del Carrocciofra passato e futuro
IN FUMODaniele Furlanha perso200 mila euro:erano i soldiavutiper
l’incidente
intrigoveneto banca
Un legame col territorio spezzato: «Quei tempi sono finiti»
«I domiciliari sono anche poco.Per chi, come me e molti
disabi-li, passa la sua vita in una sortadi continuo domiciliare, è
quasiun insulto». Non usa metaforenel commentare l'arresto di
Vin-cenzo Consoli Daniele Furlan,l'imprenditore di Salgareda
pa-raplegico dopo un incidenteche quindici anni fa lo ha
resoparalizzato dal collo in giù evittima del sistema Veneto
Ban-ca. Lui ha persoo oltre 200milaeuro in azioni. E allora
dice:«La carcerazione è una misura
tardiva per uno che in manierasciente ha truffato 80mila
per-sone. A Consoli deve esserecomminato il carcere vero enon può
avere la possibilità dimantenere il suo standard divita in una
villa». Furlan, che
nelle azioni di Venetobanca hainvestito l'intero
risarcimentodell'assicurazione. Una storiaemblematica la sua che
dopoessere stata rivelata dalle colon-ne del Gazzettino lo ha
portatoin prima serata su Rete4 aspiegare in quale modo siastato
spinto ad investire e glisia stato poi negato disinvestirefino alla
debacle finale. «Biso-gna dare un segnale importantealla gente-
conclude- perchè èchiaro che in Italia per i reatifinanziari non si
rischia più di
tanto». Ma la disillusione diFurlan si allarga a macchiad'olio,
perchè le intercettazionihanno chiarito che i funzionarierano parte
dell'ingranaggio,non inconsapevoli pedine. «Ave-vamo messo i soldi
in quellache ci sembrava la cassafortedei nostri paesi, tutelati
dapersone amiche. Di fronte allenuove rivelazioni devo ammet-tere
di provare una grandedelusione personale, perchè èovvio che ognuno
aveva i pro-pri incentivi».
Elena FiliniTREVISO
PARALIZZATOEx manager
e socio rovinato
PrimoPiano
AL VOTOGian PaoloGobbo,piccolosociodi VenetoBanca,nella fotocon
GiovanniManildoin arrivoalla sededell’assembleaconvocataa
MargheraNella fotopiccolain altoVincenzoConsoli
TV VVenerdì 5 agosto 2016
(C) Il Gazzettino S.p.A. | ID: 00000000 | IP: 79.54.236.126
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Ieri mattina sono arrivati glialberi: tre querce adulte,
divent'anni. È bastato piantarlein zone accuratamente prepa-rate
per avere una cosa che inpiazza Rinaldi si è vista rara-mente:
l'ombra. Procedono dibuona lena i lavori di riqualifi-cazione: il
sindaco GiovanniManildo e l'assessore ai Lavo-ri pubblici Ofelio
Michielan,che ieri hanno effettuato unlungo sopralluogo,
voglionoinaugurare il nuovo spazioentro la fine di settembre.
Ma Michielan è anche piùottimista: «Lo so che sarebbemeglio non
parlare troppo,basta qualche giorno di piog-gia per fare saltare
ogni pro-gramma - premette - ma vistocome sta procedendo
l'inter-vento spero di finire ancheprima. La piazza è semprepiù
bella: gli operai stannosistemando settanta-ottantametri quadrati
al giorno dinuova pavimentazione: dopoaver ultimato il tratto che
siaffaccia sui Buranelli, orastiamo procedendo nel cuore
dell'Isola Rinaldi. Poi si passe-rà all'installazione
dell'illumi-nazione pubblica intelligentee pensata proprio per
questapiazza. Metteremo anche del-le videocamere per la sicurez-za:
dal punto di vista degliimpianti sarà una piazza deci-samente
all'avanguardia».
Un'altra delle idee su cuista lavorando è quella di pre-disporre
anche un impiantod'amplificazione diffusa, do-ve trasmettere
colonne musi-cali a tema e rendere piùaccogliente l'ambiente:
«Que-sta sarà una piazza viva, aper-ta alle famiglie e ai bambini
eattrezzata per supportare idisabili - continua Michielan- non
vedremo più il cimitero
di auto che c'era prima. Stia-mo prendendo accordi condelle
associazioni per realiz-zare tutte le settimane unpiccolo evento.
Per la cittàquesto sarà un nuovo spazioacquisito».
Accanto a Michielan c'eraanche il sindaco Manildo cheormai ha
fatto partire il contoalla rovescia per presentarealla città quello
che può esse-re un po’ il simbolo dellapedonalizzazione:
«Un'altracosa fatta, in questa estate ditanti lavori - sottolinea
il pri-mo cittadino - stiamo co-struendo una città che guardaal
futuro senza però rinnega-re e anzi facendo leva sullasua storia e
bellezza antica».
La denunciaCanaletta a secco:«A rischio il laghettodi villa
Manfrin»
MICHIELAN
«Uno spazioall’avanguardiainaugurazionea settembre»
Ora in piazza Rinaldispuntano tre querce
Paolo CaliaTREVISO
LA SCOPERTA Per gli archeologi è l’ipotesi più probabile. Ma le
analisi continuano
Scheletri ai Battuti: era un cimitero
IL RILANCIO Musica diffusa, luci intelligenti e telecamere di
sicurezza
TREVISO - (pcal) Ad ac-corgersene è stato Ro-meo Scarpa,
presidenteprovinciale di Italia No-stra: il fossato lungo
laPontebbana che alimentala derivazione cui è colle-gato il
laghetto delle nin-fee di villa Manfrin, eratotalmente a secco.
Diacqua, a ieri, non ce n'eranemmeno una goccia.
Una situazione grave egià vista a giugno anchelungo viale
Vittorio Vene-to: fossati a secco e sporci-zia in evidenza per
colpadi alcuni lavori di manu-tenzione da parte del con-sorzio che
gestisce i corsid'acqua in zona. In questocaso però a
preoccupareera sopratttutto il laghet-to. Si tratta di uno
deiluoghi più amati del par-co della villa: avrebberischiato di
rimaneresenz'acqua entro un paiodi giorni, mettendo così arischio
le carpe che daanni ci vivono dentro.Scarpa ha descritto tuttosulla
sua pagina Face-book chiedendo un inter-vento immediato. Nel
frat-tempo la Polizia locale diTreviso si era già messain moto. È
bastato unsopralluogo per capire do-ve fosse l'inghippo: unadelle
grate che alimenta-no il fossato era completa-mente ostruita
impeden-do così il regolare deflus-so dell'acqua. I tecnicidel
Comune interverran-no già questa mattina perripulire tutto e
riportareil fossato e il laghetto allecondizioni di sempre.
TREVISO - (pcal) Santa Ma-ria dei Battuti continua a riser-vare
sorprese. Gli scavi di Atsaccanto alla chiesa di SantaRita, una
delle prime a esserecostruita in città, stanno por-tando alla luce
quello che,forse, potreb-be essere unpiccolo cimi-tero. In
duegiorni sonostati rinvenu-ti i resti di treo quattro per-sone.
Nonscheletri com-pleti, ma pez-zi. Sono statiindividuati al-meno
due te-schi, di cuiuno con la fac-cia rivoltaverso il bas-so, dei
fram-menti di pie-de, di mano ealtre ossa an-cora non be-ne
identifica-te. Non ci sono tracce di bare oqualcosa che possa far
pensa-re a delle sepolture vere eproprie. A una prima indagine
i corpi sembrano essere statiseppelliti nella nuda terra manon
tutti assieme. L'ipotesi diun piccolo cimitero è la piùprobabile:
in epoca medioeva-le era consuetudine seppellirei morti nel terreno
sacro ac-
canto a un luogo di culto.Questa ipotesi, all'alba di
un'in-dagine archeologica ancoratutta da sviluppare,
sembraconvincere maggiormente gliarcheologi della Sovrintenden-za
chiamati a fare tutti i rilie-
vi, così comeaccaduto chei ritrovamen-ti del mesescorso, quan-do
nel mezzodella piazzaemersero fon-damenta emura di alcu-ne
abitazioni.
Gli espertiancora non sisbilancianosu una data-zione precisa:i
resti trovatipotrebbero ri-salire a un pe-riodo compre-so tra il
1200e il 1400. Unriferimentopiù esatto lo
si potrà avere dopo le analisidel caso. Non tutte le
ossaverranno prelevate. Gli arche-ologi ne hanno trovate sia
sul
fondo dello scavo che sullepareti: queste ultime rimar-ranno al
loro posto perché piùdifficili da estrarre, ma saran-no fotografate
e catalogateprima di essere ricoperte. Lealtre invece saranno
portatein laboratorio per gli esami. Enon è detto che, nei
prossimigiorni, non possa saltare fuoriancora dell'altro.
«Ci aspettavamo di imbatter-ci in questo tipo di ritrovamen-ti -
spiega l'assessore ai Lavoripubblici Ofelio Michielan -questa è
un'area che dal puntodi vista archeologico ha moltoda dire. E tutto
quello cheverrà scoperto sarà studiato.Ma ho voluto anche
rassicura-re residenti e commercianti: ilavori non verranno
interrotti.Ats, mentre gli archeologi por-tano avanti i rilievi sui
restitrovati a otto metri dalla chie-sa, lavorerà da un'altra
partedella piazza. Ma il cantierenon si fermerà».
Treviso
RITROVAMENTIIl sindaco Manildo e l’assessore
Michielan in sopralluogocon gli esperti nell’area degli
scavi
L’ASSESSORE«Il cantiere
non si fermerà»
IL VERDETre querceadultedi 20 annisono statecollocateieriin
piazza RinaldiIl sindacoManildoe l’assessoreMichielansperanodi
terminarei lavorientrola finedi settembre
SENZ’ACQUALa canalettache alimentail laghetto asecco per
unagrata ostruita
VI TV Venerdì 5 agosto 2016
(C) Il Gazzettino S.p.A. | ID: 00000000 | IP: 79.54.236.126
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LA NOVITÀ Accordo fra il Planck e la Prealpi
Computer "obbligatorio"convenzione con la banca
L’INIZIATIVA
Lutti in famiglia: un gruppo per gli studenti del Duca
Mauro FavaroTREVISo
Documenti falsi nelle scuole.In alcuni istituti sta girandoun
protocollo d'intesa fra ilministero dell'Istruzione el'Unlab,
niente meno che ilLaboratorio delle Nazioni Uni-te sulle relazioni
internaziona-li, che prevede l'erogazione difondi alle scuole per
l'attiva-zione di progetti specifici ag-giuntivi di carattere
interna-zionale. Peccato che sia tuttoinventato di sana pianta.
Ildocumento è completamentefalso. Come sono false le fir-me
riportate in calce. L'accor-do in questione tra Miur eUnlab
semplicemente non esi-ste. E ovviamente non esistenemmeno la
possibilità di ave-re quei soldi. Nei giorni scorsil'ufficio
scolastico del Venetoha messo in guardia tutti gliistituti dal
rischio di prendereuna colossale cantonata. «L'uf-ficio - spiega il
direttore gene-rale Daniela Beltrame - èstato informato della
diffusio-ne di documenti falsi concer-nenti un protocollo
d'intesatra il Miur e Unlab, maisottoscritto e sul quale
risultaapposta la firma falsificatadel dottor Fusacchia, capo
digabinetto del ministro, e unpatrocinio per l'iniziativa
delLaboratorio delle Nazioni Uni-te, mai concesso».
Già così la cosa ha dell'incre-
dibile. Ma non è tutto. Lescuole che dovessero avviaredei
progetti per i propri stu-denti basandosisu tale accordo,impegnando
in-segnanti e risor-se, rischierebbe-ro infatti di rima-nere con un
pu-gno di moschein mano. «Taliatti falsi - speci-ficano da Vene-zia
- prevedonoun contributo fi-nanziario mai ri-conosciuto». Sa-rebbe
quindi im-possibile ottene-re qualsiasi tipodi rimborso. Almomento
non sisa chi possaaver realizzato ediffuso docu-menti che nonhanno
alcun valore. Anche ilmotivo resta misterioso. Il
rischio è che si tratti sostan-zialmente di un tentativo
ditruffa. La cosa è grave. Tanto
più che ci sono pure dellefirme falsificate. È stato pro-prio
questo a spingere l'ufficio
scolastico a correre immedia-tamente ai ripari denuncian-do
l'accaduto.
«Sulla vicenda sono statiallertati i competenti organigiudiziari
- commenta Beltra-me - invitiamo tutti a prestarela massima
attenzione allospecifico caso segnalato e, piùin generale, alla
documenta-zione prodotta a sostegno diqualsiasi progetto o
iniziativaproposti». Insomma, il casodel falso accordo tra Miur
eUnlab è ormai emerso. Vistoquesto, però, si teme che nellescuole
possano girare anchealtri protocolli d'intesa o docu-menti simili
inventati di sanapianta che promettono chissàquali finanziamenti.
In questoperiodo storico, tra l'altro, lescuole hanno i bilanci
risicatie sono alla costante ricerca diqualche forma di
contributoper sostenere le proprie attivi-tà aggiuntive, senza
dover pe-scare dalle casse semivuote.Meglio tenere gli occhi
aperti.
IL CASO L’allarme è stato lanciato dai vertici regionali
dell’istruzione: «Un tentativo di truffa»
Fondi per le scuole: tutto falsoIn alcuni istituti un falso
protocollo d’intesa fra ministero e Nazioni Unite
TREVISO - (mf) Prestiti a tasso zero per glistudenti che
vogliono comprare un computer. Ilpreside Mario Della Ragione
l'aveva annuncia-to: da settembre i ragazzi delle nuove classiterze
dell'itis Planck seguiranno le lezionidirettamente con il proprio
portatile. Per per-mettere a chi non ce l'ha già di comprarseneuno,
l'istituto ha siglato una convenzione con lafiliale di Villorba
della Banca delle Prealpi cheoffre finanziamenti a condizioni
vantaggiose.L'istituto di credito si è impegnato a mettere
adisposizione delle famiglie prestiti a tasso zerofino a un massimo
di 800 euro rimborsabili indieci rate. Cioè a colpi di 80 euro al
mese. Peraccedere al finanziamento gli studenti dovran-no aprire un
conto corrente bancario, a zerospese, nella filiale di Villorba o
in un'altra filialedella stessa banca. Ovviamente non c'è nulla
diobbligatorio o vincolante. E i libri cartacei nonverranno certo
messi al bando. Le famigliepotranno comportarsi come meglio
credono. IlPlanck, comunque, ha già fatto i propri conti: il60% dei
270 ragazzi delle prossime terze ha giàun portatile. Questo non è
che il primo passoverso la totale digitalizzazione della
scuola.Cominciano le terze, ma nei prossimi tre anni, ascalare,
l'uso dei computer per seguire lelezioni coinvolgerà anche le
quarte e le quinte.
TREVISO - (mf) Un gruppo per offriresostegno agli studenti
colpiti da unlutto in famiglia. L'ha avviato il Ducadegli Abruzzi
in collaborazione conl'Advar, la onlus che offre assistenza amalati
oncologici. I primi incontri sonoiniziati già nell'anno scolastico
che si èchiuso a giugno. «Con cadenza quindici-nale - spiega
Antonio Granziol, docente
di religione nel liceo cittadino - unadecina di studenti si
ritrovano in un'au-la della scuola a confrontarsi, contecniche
diverse, sulla loro storia per-sonale». L'attività è seguita anche
dadue psicologhe dell'Advar: Paola Forna-sier e Lia Liguori. «Sono
ragazzi eragazze di classi diverse, con lutti più omeno recenti,
uniti dal desiderio di
superare costruttivamente la propriasofferenza - conclude
Granziol attra-verso le pagine del periodico dellaonlus - lo fanno
con la condivisione el'ascolto vicendevole delle loro emozio-ni,
attraverso tecniche espressive co-me il disegno, le immagini, la
mimica oportando foto e oggetti personali che liaiutano a
narrarsi».
Treviso
MONDO DELL’ISTRUZIONEin fibrillazione per il tentativo di truffa
ai danni di alcune scuole
I DIRIGENTI«Previsti soldi
mai riconosciuti»
ESPERIMENTOal Planck:
gli studentiseguiranno
le lezionisul personal
computer
TV VIIVenerdì 5 agosto 2016
(C) Il Gazzettino S.p.A. | ID: 00000000 | IP: 79.54.236.126
-
IL BILANCIO Il primo semestre del 2016 positivo per 29 milioni
(cinque in più del 2015)
Ascopiave,unaltro maxiattivovia alle gare per gli appalti del
gasMire di espansione: trattative con aziende lombarde
Il progetto"In campo"per aiutarele coop
IL REPORT Rate medie mensili di 459 euro per ciascuno. E’ il
terzo importo più elevato in Italia
Trevigiani: una vita a creditoLa Marca è la prima provincia
veneta per i prestiti: indebitato un cittadino su treMattia
Zanardo
TREVISO
Una provincia "a credito": untrevigiano su tre ha in essereuna
qualche forma di presti-to. E per rim-borsala, paga ra-te tra le
più ele-vate d'Italia.
A tracciale la"Mappa del cre-dito" nella Mar-ca, è un apposi-to
studio curatoda Mister Cre-dit, divisione diCrif, società
spe-cializzata nelleinformazioni enella consulen-za in campo
fi-nanziario.
Esaminando iprimi cinquemesi dell'anno,dunque, Trevisoè la
capitale ve-neta per i mu-tui: ne ha stipu-lato uno il 30,3%degli
abitanti maggiorenni,più di ogni altra provincia inregione (segue
Venezia, a27,3%). Non solo: il dato collo-ca la terra del Piave e
delMontello al sesto posto dellaclassifica nazionale.
Ma sono numerosi pure i
trevigiani che vanno in bancao in altre finanziarie per
chie-dere altri tipologie di credito:il 38,5% della popolazione
èdestinataria di un prestitopersonale (in questo caso, iprimatisti
regionali sono i bel-lunesi: 39,5%), mentre il
38,5% beneficia di un prestitofinalizzato, ovvero i
finanzia-menti stipulati direttamentein negozio per l'acquisto di
unbene (provincia veneta lea-der in questa voce: Rovigo,
al41,4%).
Un notevole volume di pre-
stiti ed anche per sommepiuttosto consistenti, se, co-me
dimostra la ricerca, ognimesi ciascun residente dellaMarca paga, in
media, unarata di 459 euro: è il terzoimporto mensile più elevatoin
tutta Italia. In Veneto (chepure nel complesso è la terzaregione,
dopo Lombardia eTrentino Alto Adige) si avvici-na solo Vicenza, a
quota 436euro), più staccate Venezia ePadova, entrambe con 418euro
pro capite. I trevigianiriescono a rispettare le sca-denze di
questi periodicirimborsi? Lo studio non ap-profondisce questo
aspetto.Tuttavia, il valore dell'indebi-tamento medio residuo
nonsembra delineare una situa-zione particolarmente critica.Ai
titolari di prestiti dellaprovincia, al momentodell'analisi,
restano da restitu-ire in media 40.800 euro atesta. Sono messi,
peggio, adesempio i padovani, da cui ilsistema creditizio avanza
cir-ca duemila euro pro capite inpiù rispetto ai vicini di
Trevi-so, o i veronesi (un migliaio dieuro in più) o ancora i
vene-ziani (quasi 600 euro in più).Al contrario la provincia me-no
esposta risulta Rovigo, conun indebitamento medio disoli 31.834
euro.
LA MAPPANon solo finanziamenti in banca
ma anche direttamente in negozio
TREVISO - Ancora un bilan-cio semestrale ricco di lustriniper
Ascopiave. I numeri appro-vati dall'ultimo consiglio
d'am-ministrazione disegnano unoscenario del tutto confortante:da
gennaio a giugno l'utilenetto è cresciuto tirandosi die-tro tutti i
principali indicatori.Questo vuol dire che Ascopia-ve si consolida
ancora di piùnel mercato e può anche culla-re qualche legittima
speranzad'allargamento, come già di-mostrano le trattative in
corsoper unirsi ad aziende lombar-de dello stesso settore.
I numeri: l'utile netto conso-lidato è stato di 29,2 milioni
dieuro, in crescita rispetto alprimo semestre 2015 quandosi fermò a
24,1 milioni. Increscita anche il margine ope-rativo lordo, passato
dai 42,4
milioni di euro dello scorsoanno a 48,9 di questo seme-stre,
mentre si riduce l'esposi-zione finanziaria passare da114 milioni a
46, cosa checonsente ad Ascopiave di van-tare un rapporto debito /
patri-monio largamente positivo.
Fulvio Zugno, presidenteche ormai vanta una lungaserie di
bilanci positivi, nonpuò che fregarsi le mani: «Nelprimo semestre
dell'anno incorso il gruppo ha conseguitorisultati eccellenti,
evidenzian-do una crescita a doppia cifranei margini e nell'utile
netto.La robustezza organizzativadel gruppo e la chiarezza
nelladefinizione degli obiettivi han-no permesso di
realizzareun'oculata gestione economicaed una struttura
finanziariaequilibrata, in costante miglio-ramento». E questa
gestioneconsente ad Ascopiave di con-tinuare a limare e lucidare
leproprie armi da sfoggiarequando partiranno le gared'ambito per
assegnare la ge-stione del gas in Italia. Un
obiettivo cui mira anche Ro-berto Gumirato, direttore ge-nerale:
«Abbiamo rilevato deivalori economico-finanziarisuperiori alle
aspettative. L'in-cremento della marginalità hainteressato tutte le
aree dibusiness. La solidità delle scel-te strategiche adottate non
ciha permesso solo di realizzareconsistenti risultati in
terminieconomici e patrimoniali, maanche di consolidare la
fiduciadegli investitori».
Paolo Calia
Treviso
TREVISO - (zan) Canti-ne, latterie, realtà dell'or-tofrutta o
dell'allevamen-to. Senza contare le tantecooperative sociali
chestanno investendo in al-cune nicchie quali agri-coltura
biologica, fatto-rie didattiche, percorsidi riabilitazione
tramitel'attività agricola e il turi-smo sostenibile. Oltremetà
delle 220 impreseassociate a Confcoopera-tive Belluno e
Treviso,presieduta da Valerio Ce-scon (nella foto), opera-no nel
settore primario.Per fornire loro un sup-porto specificifico,
l'asso-ciazione ha attivato losportello "In Campo".Due i filoni su
cui lastruttura si concentra:offrire un servizio di assi-stenza e
consulenza clas-sica in materia agricolaalle cooperative aderentie
ai loro soci e sostenerela creazione, la gestionee lo sviluppo di
nuoveiniziative nell'ambito del-la cosiddetta agricolturasociale.
Ovvero un'attivi-tà che nasce dall'incon-tro fra le politiche per
lasalute e quelle agricole: iservizi offerti dallo spor-tello vanno
ad esempiodalla stesura di businessplan, a progetti per
lapromozione di cooperati-ve agricole e sociali agri-cole, fino
allo sviluppo dicanali di vendita e l'orga-nizzazione di
farmer'smarket. «L'obiettivo -spiega Adele Lisi, re-sponsabile di
questa par-te del progetto - è offrireuna consulenza altamen-te
specializzata, facendoricorso a professionalitàcomplementari
interneal nostro sistema».
LA SEDEdi Ascopiave:
l’aziendatrevigiana
è prontaa scendere
in camponegli appalti
per la gestionedel gas
ALLA GUIDAdi AscopiaveFulvio Zugno
sta ottenendoogni anno
risultatisempremigliori
IL PRESIDENTE«Premiate organizzazione
e gestione economica»
I CONTIUn trevigianosu treha in essereun prestitoe
perrimborsalopaga ratetra le piùelevated'Italia:a stilarela
mappadel creditouno studiodi Mister Credit
TV IXVenerdì 5 agosto 2016
(C) Il Gazzettino S.p.A. | ID: 00000000 | IP: 79.54.236.126
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Un nuovo, grande centro sporti-vo. Stile Bandie di Spresiano.
Èquello che il Comune spera pren-da forma al posto dell'ex
cavaCastagnole di proprietà dellaSabbia del Brenta. Qui, lungo
viaPiave, a poche centinaia di metrida Paese, si è iniziato a
scavaregià nel 1960. In 56 anni sono statiasportati oltre 4,6
milioni dimetri cubi di ghiaia. E ora che leoperazioni sono
concluse è arri-vato il momento di pensare aldopo-cava. «Sarebbe
auspicabilel'avvio di una serie di attivitàludico sportive, visto
che c'èanche la falda affiorante - apreVigilio Piccolotto,
consigliere de-legato all'ambiente- la situazioneè diversa rispetto
alle cave senzaacqua, che invece possono esse-re tramutate in zone
verdi, inte-ressanti a livello naturalistico». Iprimi passi sono
stati mossi. Lagiunta ha appena approvato unaconvenzione con la
Sabbia delBrenta che sembra segnare l'ini-zio di un percorso: la
proprietà siè impegnata a cedere al Comuneuna porzione
dell'edificio inter-
no alla cava in comodato d'usogratuito per dieci anni e
circa3.600 metri quadrati di superfi-cie per la realizzazione
dellanuova pista ciclabile di via Pia-ve. Il tutto a titolo
gratuito. Laparte dell'edificio in procinto didiventare comunale
verrà utiliz-zata per scopi naturalistici o perinserirvi attività
ricreative. Ne-gli stessi locali ci sarà spazio peri mezzi
necessari per la manuten-zione dell'ex cava, che si estendesu oltre
260 mila metri quadratitra Paese e Castagnole. Ormai siattende solo
l'ufficializzazionedell'estinzione da parte della Re-gione. Il
piano di ricomposizioneambientale è pronto. E i buonirapporti tra
il Comune e laSabbia del Brenta aprono lastrada al possibile
sviluppo delcentro sportivo. C'è però lo sco-
glio della proprietà: l'ex cavaCastagnole rimarrà
proprietàprivata. Nei mesi scorsi dallagiunta Pietrobon era partita
larichiesta alla Regione di fare inmodo che le aree delle
caveesaurite passassero automatica-mente al demanio. Ma non èancora
così. «Questa era la no-stra proposta - conclude Piccolot-to -
sarebbe un passo importanteperché altrimenti le cave abban-donate
sono destinate a restarechiuse, diventando un onere perle aziende e
un buco nero per ilComune».
SpresianoCrociata anti lucciolestasera va in scenaun’altra
passeggiata
IL PRIMO PASSO
Un edificioe il terrenoper la pista
ciclabile
Un parco acquaticonella cava dismessa
Andrea ZambenedettiPOVEGLIANO
Mauro FavaroPAESE
SPRESIANO - (Mf)Nuova passeggiata an-ti-prostituzione lungola
Pontebbana. La pri-ma uscita del 28 luglionon è stata solo
unamanifestazione simboli-ca per riportare il pro-blema sotto i
riflettori.Adesso si continua. Ilprossimo appuntamen-to è stato
fissato peroggi. Stesso posto, stes-so orario e stesso per-corso:
alle 21.30 il sin-daco Marco Della Pie-tra si ritroverà con
irappresentanti delle as-sociazioni e con tutti icittadini che
vorrannounirsi alla marcia all'al-tezza del distributoreEsso. Da
qui si percor-rerà la pista ciclopedo-nale tra Visnadello
eSpresiano con l'intentodi riappropriarsi dellastrada, ogni sera
popo-lata da decine di luccio-le e da stormi di clienti.Sono stati
oltre cento icittadini che hanno pre-so parte alla prima
pas-seggiata di giovedì scor-so.
L'obiettivo ora è conti-nuare aumentando leadesioni. Una mano
inquesto senso potrebbearrivare anche dall'inat-teso intervento
dellaparrocchia. Durante lamessa di domenica, in-fatti, don
Giuseppe Vie-ro ha «benedetto» lepasseggiate per contra-stare la
prostituzione,rilanciate da Della Pie-tra. Di recente lo
stessosindaco è andato ancheoltre aprendo alla possi-bilità di
realizzare unbordello comunale, nelmomento in cui le leggidovessero
permetterlo.Sarebbe già stato indivi-duato un edificio pub-blico
idoneo. Della Pie-tra scrive a Renzi concadenza praticamentemensile
per invitarload affrontare il proble-ma. Su questa iniziati-va,
però, la parrocchianon ha posto il propriotimbro.
È stato iscritto nel registrodegli indagati il conducentedella
Dacia che mercoledì po-meriggio ha urtato il ciclistatra via
Montegrappa e viaSantandrà nei pressi della fra-zione di Camalò. Si
tratta di unatto previsto nell'ambito dellariforma dell'omicidio
stradaleche viene applicata anche nelcaso di lesioni gravi. Il
pubbli-co ministero di turno, Gabriel-la Cama, ha disposto il
seque-stro dell'automobile e dellabicicletta e l'inchiesta dovràora
chiarire come siano anda-te le cose. Nel frattempo lecondizioni del
ciclista, D.D. 45anni di Villorba rimangonostazionare. L'uomo si
trovaancora ricoverato nel repartodi terapia intensiva. Secondola
prima ricostruzione fattadalla polizia locale di Poveglia-
no il ciclista stava procedendoverso Santandrà quando è sta-to
falciato dall'auto impegnatain una svolta a sinistra. Lecondizioni
del ciclista sonoapparse immediatamente di-
sperate e all'arrivo dei soccor-si il tentativo di
rianimazionesi è protratto per diversi minu-ti fino a quando è
stato possibi-le procedere con il trasferi-mento in elicottero al
Ca’ Fon-
cello. Al nosocomio i medicihanno deciso di riservare laprognosi
in attesa dell'evolu-zione del quadro clinico. Lesue condizioni
vengono defini-te comunque estremamente
gravi. Secondoquanto le forzedell'ordine han-no potuto
racco-gliere ad averavuto un ruolofondamentalenell'incidente
sa-rebbe stato pro-prio il tramonto,con il sole cheavrebbe
ridottoparzialmente lavisibilità del con-ducente dell'au-tomobile.
Inquel tratto distrada infattinon è la primavolta che si
veri-ficano incidentidi questo tipo.L'alcoltest a cuiè stato
sottopo-sto il conducen-te dell'automobi-
le, effettuato dai carabinieridella stazione di Paese, hadato
esito negativo.
POVEGLIANO L’automobilista indagato sarebbe stato tradito dal
sole al tramonto
Ha falciato il ciclista: ero accecato
PAESE Approvata una convenzione tra Comune e proprietari del
sito per riconvertire l’area
PaesePoveglianoSpresiano
NUOVA VITAper l’ex cavadella Sabbia
Brenta:il Comune
ha l’intenzionedi trasformarla
in un centrosportivo,imitando
Le Bandie
I SOCCORSIGli operatori del Suem mentre stabilizzano il ciclista
investito da un’auto
prima di trasportarlo in elicottero al Ca’ Foncello
NEL MIRINOdel sindacoDalla Pietrole prostituteche si
offronolungo laPontebbana
IN FIN DI VITAUn 45enne
di Villorba
X TV Venerdì 5 agosto 2016
(C) Il Gazzettino S.p.A. | ID: 00000000 | IP: 79.54.236.126
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inbreve
MOGLIANO Tetto a nuovo all’asilo Aquilone per le infiltrazioni
d’acqua, altri 870mila euro all’elementare Verdi
Scuole sicure: sul piatto 2 milioni
ZERO BRANCOSagra di S. Albertooggi la festadella comunitàÈ in
pieno svolgimen-to la 42. sagra diSant'Alberto. Staseraè i
programma la festadella comunità per tut-te le famiglie nellostand
gastronomico.Aprirà i battenti an-che la pesca di benefi-cenza.
Domenica alle15 gara ciclistica peresordienti. La sagra
diSant'Alberto si conclu-derà lunedì con il tra-dizionale
spettacolo pi-rotecnico.
QUINTOSerata Giovanie radunodei trattoriGrande affluenza
dipubblico alla sagra pa-esana di San Cassianoche proseguirà fino
al15 agosto con un riccocalendario di attrazio-ni. Stasera, a
partiredalle 19, si terrà laFesta Giovani. Funzio-nerà un
fornitissimostand gastronomico. Ilcomitato festeggia-menti di San
Cassianoha organizzato per do-menica mattina il ra-duno dei
trattori.
Nicola CendronCASIER
Nello DuprèMOGLIANO
Un consistente pacchetto diinvestimenti è stato deliberatodalla
giunta per la messa anorma e per l'adeguamento dei18 plessi
scolastici sparsi sulterritorio. Nel piano triennaledelle opere
pubbliche sono pre-visti finanziamenti per circadue milioni di
euro. In questigiorni è all'opera l'impresa cheha vinto l'appalto
per il rifaci-mento della copertura dellascuola dell'infanzia
"Aquilone"nel popoloso quartiere di viaRonzinella. L'intervento si
èreso necessario e urgente acausa delle infiltrazioni d'ac-qua
presenti nella struttura.Ieri è stata sostituita la vec-chia guaina
catramata del tet-
to che lasciava passare l'acquapiovana. Verranno anche
ripas-sati tutti gli infissi e sistematoil blocco servizi. I lavori
saran-no ultimati la prossima setti-mana.
Una serie di altre opere sonostate eseguite in altre scuole,come
alla "Anna Frank", per lamessa a norma dell'impiantoelettrico e
l'adeguamento deiservizi. Per l'inizio del nuovoanno scolastico
2016-2017 lescuole dell'obbligo cittadine sa-ranno pronte ad
accogliere icirca 4.850 alunni. La popola-zione scolastica si
attesta pernumero a quella dello scorsoanno. Questo ha scongiurato
ilpericolo della chiusura di unoo due plessi, come la
primaria"Marco Polo" di Zerman, comeera stato paventato durante
le
iscrizioni al nuovo anno scola-stico. A questo si aggiunge
losforzo economico dell'ammini-strazione per adeguare i vari
plessi alle aspettative dellefamiglie, che hanno a disposi-zione
un'offerta didattica mol-to articolata. Per la sola ristrut-
turazione della scuola prima-ria "Verdi" di via Favretti ver-rà
speso un milione 300 milaeuro circa. Il primo stralciodel progetto
è stato realizzatol'anno scorso per una spesa di573mila euro. Altri
870 milaeuro, di cui 800mila finanziatidalla Regione, serviranno
percompletare l'opera. Il Comuneha potuto investire una cifracosì
consistente grazie allosblocco del patto di stabilitàprevisto dal
Decreto Renzi sul-le "Scuole Belle". Nel pianotriennale delle opere
pubbli-che sono previsti altri 500milaeuro circa per la messa
anorma della scuola primaria atempo pieno "Vespucci" a Cam-pocroce
e per la sistemazionedella primaria "Olme" del pri-mo Istituto
comprensivo.
Ha attraversato la strada, im-provvisamente, senza
guardare,senza pensare che dalla parteopposta della carreggiata
avreb-be potuto essere travolto daun'auto di passaggio. Così
pur-troppo è stato. Tragico il destinodi un richiedente asilo di
21anni, nigeriano, Matthew Edo-bok, che ha perso la vita neltardo
pomeriggio di ieri, pocodopo le 18, in un incidenteavvenuto in via
Roma a Dossondi Casier, all'incrocio con viaAldo Moro e a pochi
passi dallavicina rotatoria. Lo straniero, insella alla sua
bicicletta, è statotravolto da una Volkswagen Pas-sat condotta da
una donna di 53anni, di Preganziol. L'automobi-lista, sotto choc
per l'accaduto,non stava certo pigiando sull'ac-celeratore: era nei
pressi delrondò e come un lampo si ètrovata sul cofano il ragazzo.
Hafrenato di colpo ma l'impatto,secco, è stato per lui. Subito
èscattato l'allarme al 118. I medi-ci e gli infermieri del
Suemhanno tentato a lungo di rianima-re il 21enne ma è stato
impossibi-le salvare la vita al migrante:troppo gravi le lesioni
riportate.Per svolgere i rilievi di leggesono giunti i carabinieri
dellastazione di Dosson che hannodovuto pure bloccare a lungo
iltraffico, con lunghe code che sisono formate in via Roma
econseguentemente anche sulTerraglio. L'automobilista, por-tata al
Ca’ Foncello in uno statodi forte agitazione, stava proce-dendo da
Dosson in direzione diFrescada: ha raccontato ai cara-binieri di
essersi improvvisa-mente trovata al centro dellacarreggiata il
21enne: l'impatto
è stato inevitabile. Per lei scatte-rà una denuncia per il reato
diomicidio stradale. Allertati diquanto era avvenuto, in
brevetempo, si sono recati sul posto i
responsabili della cooperativache gestisce l'ex caserma
"Sere-na", alcuni connazionali e amicidel ragazzo e il sindaco di
Ca-sier, Miriam Giuriati. «Ha attra-
versato il mare per venire quaed è stato investito qui a
Dosson-ha commentato il primo cittadi-no- è una fatto tragico;
dispiaceanche per la signora che lo hainvestito. È qualcosa che ti
rima-ne per tutta la vita. Era sottochoc, posso solo
immaginarequello che si possa provare. Lebici sono purtroppo un
proble-ma perchè la maggior parte deimigranti non hanno
imparatocome si corre qua e non credo lal’auto andasse
velocissima.L'estate è sempre così. La mam-ma ha chiamato dalla
Nigeria,ha saputo cosa era accaduto.Sono scene che davvero
nonvorresti mai vedere».
CASIER Tragedia a Dosson. Il sindaco: «Destino crudele, ha
affrontato il mare per arrivare fino a qui»
Investito da un’auto: muore profugoNigeriano 21enne ospite
dell’ex Serena attraversava la strada in bici. La conducente sotto
choc
DESTINOCRUDELE
L’incidentein via Roma
a Dossondi Casier
in cui ha persola vita Matthew
Edobok, 21enne,richiedente
asilodella Nigeria:
il giovanein sella alla bici
stavaattraversando
la strada
CasierMogliano
L’IMPATTOFrenata inutile
è finito sul cofano
LAVORI IN CORSO Operai all’opera all’asilo Aquilonenel quartiere
di via Ronzinellaper rifare la copertura
TV XIVenerdì 5 agosto 2016
(C) Il Gazzettino S.p.A. | ID: 00000000 | IP: 79.54.236.126
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Il consigliotrasferiscele delegheall’Unione
Paolo CaliaRESANA
GLI AMICI
Conoscol’ex sindacoMazzoratoe Luca Zaia
È nato in Marocco 52 anni fa, ma più di 25 li hapassati tra
Resana e Castelfranco. È stato imamdella castellana, ha ottenuto la
cittadinanza italia-na, ha lavorato e messo al mondo tre figli che
sisentono trevigiani più che marocchini. Da tre anniè tornato a
Casablanca perché nella Marca dilavoro non ce n'è più come un
tempo. Ma il cuore èrimasto qui. E così Kahwach El Kouchi,
ormaitrevigiano dentro e conosciutissimo a Resana, hadeciso di fare
un passo singolare: chiederel'iscrizione alla Trevisani nel Mondo.
Sarebbe ilprimo straniero in assoluto a entrare nell'associa-zione
che più di tutte si occupa dei tantissimimigranti trevigiani
dispersi in ogni angolo delglobo. E in tempo di tensioni e di
diffidenza versogli stranieri, che un ex imam voglia fare un
passodel genere fa un certo scalpore.
RESANA Tornato in patria dopo 25 anni. «Altri sono partiti e a
Casablanca hanno aperto il bar Resana»
L’imam: «Anch’io nella Trevisani»El Kouchi vuole diventare un
socio: «Io e i miei tre figli siamo veneti oltre che
marocchini»
Gabriele ZanchinVEDELAGO
Scontro frontale sulla Postu-mia: due feriti dei quali uno
inmaniera seria. Sul posto oltreai pompieri, l’ambulanza delSuem
118 di Treviso, l’elisoc-corso e gli agenti della strada-le di
Castelfranco. Il traffico èstato bloccato per ore e devia-to in
strade secondarie.
Sono finiti in ospedale R.A.27 anni, al volante della Hyun-dai e
P.M. 25 anni, al volantedi una Mercedes. L’incidenteè avvenuto poco
dopo le 8 diieri mattina lungo la Postu-mia, in comune di
Vedelago,tra Barcon e Istrana. Le dueauto stavano viaggiando
insenso opposto quando, percause in corso di accertamen-to, si sono
scontrate frontal-mente. Un urto violentissimotanto che il motore
dellaHyundai è volato finendo inmezzo alla strada mentre
ilconducente è rimasto intrap-polato tra le lamiere. Così lohanno
trovato i pompieri,giunti sul posto insieme aimedici del Suem.
Lavoro deli-cato quello dei vigili del fuoco
che, con l’ausilio di divaricato-ri e martelletti idraulici,
sonoriusciti ad aprire un varco perestrarre il ferito,
comunquecosciente e collaborativo. Unaoperazione durata più di
un’ora ma alla fine l’uomo èstato caricato sull’elicottero
eportato a Treviso. L’altro con-ducente invece, ferito e dolo-rante
ma in condizioni miglio-ri, è stato trasferito in ospeda-
le per i controlli.Ora gli agenti della
Polstrada di Castelfrancostanno ricostruendo la dinami-ca del
sinistro. Il traffico èndato in tilt. Dalle 8 e fino alle
10,30 la stra-da è statabloccata: sisono formatichilometri
dicode e solo intarda mattina-ta tutto è tor-nato alla
nor-malità.
un inciden-te sulla Postu-mia romana:bisogna inter-venire
subi-to» lo dice l'as-sessore ai la-vori pubbliciMarco Perinche
chiede al-la Provinciadi mettere insicurezza il
tratto di strada a Fossalungadove ieri mattina è avvenutoil
sinistro. «È il quarto in pocopiù di due mesi. Abbiamo giàsegnalato
la pericolosità diquesti incroci. Ora basta».
VEDELAGO Scontro alle 8 di mattina: 27enne in ospedale con
l’elisoccorso. Traffico in tilt
Frontale sulla Postumia: è grave
El Kouchi, lei è stato imamnella castellana e adesso
vuoleentrare nella Trevisani nelMondo.
«Sì, chiederò l'iscrizione. Hopassato 25 anni della mia vitatra
Resana e Castelfranco: hola cittadinanza italiana, sonostato più
tempo in Italia che inMarocco. Sono legato al Maroc-co, ma mi sento
trevigiano».
Adesso dove si trova?«Da tre anni sono tornato a
Casablanca con la mia fami-glia. Purtroppo in Italia, con
lacrisi, di lavoro non ce n'erapiù. Qui non è che vada moltomeglio,
ma sto avviando un'atti-
vità tutta mia».Sa che la Trevisani è un'asso-
ciazione con centinaia di iscrit-ti che difende la
trevigianitàin tutto il mondo?
«Certo che lo so. E io, comedetto, mi sento trevigiano. Delresto
in Italia, nella Marca, hoiniziato a lavorare e ho trascor-so una
parte importante dellamia vita. Ho anche strettotante amicizie.
Conosco beneMazzorato, da poco ex sindacodi Resana e Luca Zaia:
cisiamo visti più volte e di recen-te gli ho anche scritto
unalettera».
Non le sembra un po’ poco
per chiedere l'ingresso inun'associazione cosìparticolare?
«E perché? I miei tre figlisono nati a Resana e adessohanno 24,
20 e 18 anni. Sonocon me a Casablanca, ma sisentono a tutti gli
effetti trevi-giani. Anzi: sono più trevigianiche marocchini».
Perché questo bisogno diiscriversi alla Trevisani nelMondo?
«Perché anche io porto ingiro un pò di trevigianità. Quel-la
terra mi ha dato molto.Ancora oggi, quando a Casa-blanca incontro
qualche trevi-
giano, io e la miafamiglia faccia-mo di tutto peraiutarlo.
Sentodi avere un lega-me che la Trevi-sani nel Mondopuò ben
rappre-sentare».
È possibilecreare un lega-me così fortecon una terra an-che se
non ci si ènati?
«Io sono natoin Marocco, mal'Italia e la pro-vincia di Trevisomi
hanno consen-tito di costruire
una famiglia. Mi hanno fattosentire a casa».
Ci sono altri marocchini tor-nati a Casablanca per colpadella
crisi?
«Sì, in questi ultimi anni cene sono stati tanti. Molti
arriva-no proprio dalla Marca e dallacastellana. Anzi: tre
ragazziche hanno vissuto a lungo aResana sono tornati come me
aCasablanca. Qui c'è qualcheopportunità, ma poco lavoro.Hanno
quindi aperto un barnella zona centrale chiamando-lo "Resana" per
ricordare unposto dove si sono trovati mol-to bene».
ResanaVedelago
L’INCIDENTEfrontale
sullaPostumia:
graveun conducente
VEDELAGO - (gv) Pro-tezione civile, Servizisociali, Polizia
locale,questi i tre settori cheil consiglio comunale,con
l'astensione delleopposizioni, ha trasferi-to all'Unione dei
Comu-ni della Marca Occi-dentale. «L'Unione ènata per creare
siner-gie adeguate, - ha dettoil sindaco Cristina An-dretta -
realizzare eco-nomie di scala e pro-muovere lo sviluppo ela
crescita del territo-rio». Che ammette:«Siamo consapevoliche questo
comporte-rà un cambiamento del-le dinamiche interneai Comuni, ma
questoporterà al migliora-mento dei servizi, otti-mizzando le
risorsecon la riduzione deicosti e risparmi nelmedio-lungo
periodo,garantendo i servizi at-tuali con minori risor-se creando
così unaidentità d'area».
L’ASSESSORE«È il quarto incidente
sicurezza da migliorare»
IL RICORDO insieme all’ex sindaco Loris Mazzorato. Di fianco
KahwachEl Kouchi quando era nella Marca. Sotto con il governatore
Luca Zaia
TV XIIIVenerdì 5 agosto 2016
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