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Se nella nostra vita riuscissimo ad allontanare anche una sola
persona dalla droga odalla delinquenza, non avremmo vissuto invano.
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Pagina 3Comunicazione ai Candidati alla Provincia ed alla
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clienti giocando alla bam-bola e sparivano in taxi
perdestinazioni precise.” E an-cora: “Ho 9 anni. Sono sta-ta
stuprata con una miacompagna, ma l’uomo ègià morto, si è suicidato
incarcere”. “Sono andata alcimitero con delle mie ami-chette per
dissotterrareuna bimba neonata appe-na seppellita. Era bella
ebianca. La mamma non miha mai comprato una bam-bola.” “Sono
incinta di 5mesi. Sto perdendo san-gue. Ho già fatto 4 aborti.Sono
una ragazza di stra-da fin da quando ero picco-la. Non voglio che
il miobambino nasca in strada”.
Ho avuto modo di legge-re alcunio scritti di padreRenato Chiera,
colui chesta dedicando la propriavita terrena combattendolo
sfruttamento dei mino-ri. Se padre Renato fos-
sa affiancato da uno, dieci, cento, mille,milioni di persone che
la pensano comelui, ebbene su quei volti innocenti dibambini si
osservasse il sorriso della fe-licità mentre il menefreghismo di
tantepersone ci fa ascoltare in continuazione:“voglio farmi i fatti
miei” come se lo sfrut-tamento dei minori fosse da non
essereconsiderato. Chi può e non fa commettelo stesso crimine di
chi usa quei poveriinnocenti costretti a subire violenze fisi-che e
morali. Mi rifiuto credere all’insen-sibilità umana. Ritornando
agli scritti dipadre Renato Chiera mi piace riportare:“Lo
sfruttamento dei corpi di bambine ebambini rende molto denaro, con
prolife-razione del turismo sessuale e di agen-zie specializzate
(…) Per paura dell’Aids,l’abuso sessuale si rivolge a bimbi sem-pre
più piccoli, basta che pesino più di 30kg (…) Nel mondo, 8,5
milioni di bambi-ni sono direttamente sfruttati in reti che
sidedicano alla prostituzione infantile e al-la schiavitù (…) Io
non riesco a dimenti-care scene, a Fortaleza (Brasile), dibambine
con le ciabatte che aspettavano
Togliamole le mani di dossoFranco Falco - Mani che stringono
troppo forte. Mani che sfiorano e non solo. Mani pesanti. Mani
armate. Maniche spingono in strada. Mani che costringono in casa.
Mani: “Che grande mani che hai”. Mani che scendono. Ma-ni
all’improvviso. Mani dalle carezze nascoste. Mani che offendono.
Mani che dovrebbero rimanere in tasca, frale mani, in catene. Mani
che dobbiamo fermare. Mani che vanno mozzate a quei personaggi
squallidi e senzacuore. Persone indegne di vivere.
Chi volesse aiutare questi bambini: per adozioni a distanza,
donazioni ed informa-zioni: ONLUS CASA DO MENOR ITALIA - Via
Roracco, 25 - 12089 VILLANOVAMONDOVI' (CN) - Partita IVA:
02512960044 - c/c Postale n° 12237129 intest ato a"Casa do Menor
Onlus" - c/c bancari: n° 81058 c/o Banca del Piemonte – IBAN IT 08
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IBAN IT 15 O 0845046990000120101331 - n° 4010 c/o Banca Regionale
EuropeaSpa - IBAN IT 20 B 0690646990000000004010Qualsiasi altra
comunicazione relativa alle attività dell'Associazione, potrà
essere fat-ta all'attenzione di Adriano Chiera, all'indirizzo
[email protected] oppure [email protected] Conoscendo la
sensibilità dei nostri lettori siamo certi che aiuteranno ad
aiutare chista dedicando la propria vita con e per gli altri.
-
Pagina 4
Storia della canzone italiana:Franco Valeriani - Giornalista -
Collaboratore da Bellona
Dopo il secondo con-flitto mondiale gli ita-liani ritornano a
can-tare le canzoni dellaritrovata allegria. Gliautori
compongonomotivi spensierati e adoppi sensi come
quello di Renato Rascel che diceva:" E'arrivata la bufera, è
arrivato il tempora-le, senza pepe e senza sale la minestranon si
fa!". A partire dal 1947 molte can-zoni furono composte sotto il
segno diuna esagerata balordaggine e, fra letante, ricordiamo: "I
Cadetti di Guasco-gna", del Maestro Armando Fragna,cantata da Clara
Jaione, e il motivo Eu-lalia Torricelli che descriveva le doti
diuna forlivese proprietaria di tre castel-li:"uno per dormire, uno
per mangiare eil terzo per amare la guardia forestaleDe Rossi
Giosuè". Se queste erano can-zoni sciocche, bisogna riconoscere,
ri-flettendo bene sulle parole, una velataverità. Infatti nella
canzone "I Cadetti diGuascogna" essendo costoro tre, si al-ludeva a
Churchill, Stalin e Roosevelt, itre Grandi Capi delle Potenze
vincitrici.A queste canzoni seguirono altre come:"Papaveri e
Papere" e "Aveva un bave-ro" che, dal festival di Sanremo,
partiro-no per il mondo facendo conoscere an-che l'interprete,
Nilla Pizzi, definita la"regina della canzone italiana". A
questemotivi seguirono le "canzoni del cuo-re"che cantavano gli
amori perduti di in-namorati prigionieri dei ricordi, come di-ceva
la canzone:"Prigioniero d'un so-gno"cantata da Claudio Villa, il
reucciodella canzone. Le canzoni romanticheentrarono anche nel
cinema diventandoil motivo conduttore. Fra le tante meritaessere
ricordata: "La Signora di Tren-t'anni fa, magistralmente
interpretata daAchille Togliani, il bello della canzone.Due sono
gli Autori considerati i creatoridella canzone romantica italiana:
Vitto-rio Mascheroni e Cesare Andrea Bixio,autori fra l'altro di:
Portami tante rose,Come le rose, La signora di trent'anni fa,
Torna Piccina mia, Lostornello del marinaio,La canzone
dell'amore(meglio conosciuta co-me Solo per te Lucia),Lasciami
cantare unacanzone, Serenata aNessuno tutte interpre-tate da
Achille Togliani.L'ultimo autore romanti-co della nostra canzonefu
Domenico Modugnoche creò un nuovo stileinfluenzando gli
altricompositori. Nel frat-tempo, i ritmi sud ame-ricani che si
erano diffusi nel mondoraggiunsero anche l'Italia e gli Autori
ac-cettarono la nuova moda componendomotivi come: "El Negro Zumbon"
(musi-cato da Armando Trovajoli), un baion
ballato dall'indimenticabileSilvana Mangano nel filmAnna.
Seguirono altri moti-vi fra cui "Paquito Lindo"nel film Fifa e
Arena conTotò ed Isa Barzizza e"Donde vien, Donde Vas ?"ambedue
interpretati daNilla Pizzi ed il Duo Fasa-no con l'orchestra
Angelini.Da Milano faceva eco il M°Gorni Kramer con unacomposizione
spagnoleg-giante: "Caramba, io sonospagnolo" che descrive untorero
napoletano dal ca-
rattere violento, ma ridicolo:"Son comeun gallo, se mi pesti un
callo io ti sbu-dello e faccio zic zac". Un donchisciotte-sco
torero che non fa paura, ma suscitatante risate.
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Il Risorgimento visto dall'altra spondaProf. Antonio Martone -
Collaboratore da Pignataro Maggiore
8) I moti rivoluzionaridel nord della penisolafurono sempre
prece-duti da quelli del sud,in modo da rappresen-tare una
conseguenzanaturale ed inevitabiledegli analoghi movi-menti
meridionali.
9) Non è vero che l'esercito borboniconel 1848 venisse ritirato
nella Val Pa-dana senza un ben fondato motivo. Laresponsabilità di
tale ritiro risale al go-verno del Regno Sardo che sabotò
lacostituzione di una lega tra tutti gli statiitaliani, perché non
intendeva legarsi anessuno e avere così mano libera nellesue
eventuali conquiste. Cosicché to-scani, papalini e meridionali
dovevanosolo dare armati, spendere denaro esacrificare vite di
sudditi, senza doverconoscere la meta da raggiungere.Inoltre erano
avvenute sommosse aNapoli, dove alcuni facinorosi
volevanotrasformare il Parlamento in una As-semblea Costituente, la
Sicilia era incompleta rivolta e il rientro delle forzearmate
appariva necessario per ristabi-lire l'ordine.10) Non è vero che
l'esercito borbonico
nel 1849 si ritirò dai dintorni di Romaperché sconfitto. Si
ritirò perché cosìimpose la Francia.11) Non è vero che l'esercito
non fossecombattivo e fosse invece indisciplina-to. I meridionali
combatterono sempreeroicamente, sia contro i francesi pri-ma, sia
contro Napoleone poi. E nel '48furono eroici a Curtatone e a
Montana-ra e dovunque entrarono a contatto colnemico. Nel '49 a
Venezia presero ladirezione della difesa suscitando gran-de
ammirazione nei veneziani. L'eser-cito di Francesco II si sfaldò
non permancanza di corag-gio e di disciplinamilitare; le nuoveidee
ebbero ragionesui militari. Ma quan-do si ebbero com-battimenti
furono co-raggiosi, e valorosis-simi lo furono alla di-fesa di
Capua e poia quella di Gaeta,nonostante che fos-sero convinti di
com-battere per una cau-sa perduta e quindidi combattere soloper
l'onore. 12) Non è vero chel'esercito borbonicofosse male
organiz-zato, è vero il con-trario; tanto che nel1866 i generali
pro-venienti dall'esercito
Storia d’Italiacontrocorrente
borbonico si distinsero per valore, percultura militare e per
capacità direttive.E lo stesso avvenne nella flotta la quale,dopo
il 1860, adottò i comandi e le se-gnalazioni borboniche. E iI primo
capodi stato maggiore, quello che ancora og-gi è ricordato come il
"grande Capo diStato Maggiore", è stato Enrico Cosen-za, che
istruito nella celebre scuola del-la "Nunziatella" lasciò
l'esercito Borboni-co da capitano. E a lui si deve lo studionegli
anni che vanno dal 1888 al 1893,della "linea del Piave", come ha
dichia-rato lo stesso Luigi Cadorna. Segue
Seconda parte
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benessere" ovvero aumenta il rischio disviluppare una condizione
di soprappesoe d'obesità, di sviluppare malattie croni-che:
coronaropatia, ipertensione arterio-sa, diabete di tipo 2,
osteoporosi e alcuneforme di neoplasie. Al contrario l'efficien-za
fisica determina miglioramento dellafunzionalità cardiaca,
respiratoria, deiparametri metabolici (glicemia,
trigliceridi,colesterolo, ecc.) riduzione del rischio diosteoporosi
e di fratture ossee, contri-buendo inoltre alla gestione di
manifesta-zione depressive e ansiose attraverso an-che la
sensazione di benessere psico-fisi-co. I benefici prodotti
dipendono dalla du-
Pagina 6
Attività fisica, aliment azione e stile di vit aD.ssa Ersilia
Altieri - Collaboratrice da Capua
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La tecnologia semprecrescente applicata atutte le attività
umanenei paesi industrializ-zati ha determinato laprogressiva
riduzionedelle opportunità dimovimento con con-seguente degrado
dell'efficienza fisica. Ciò ha realizzato lacronica e prolungata
sedentarietà che èfrequentemente associata alle scorretteabitudini
alimentari, rivestendo un ruolodecisivo nel diffondersi di quadri
patologi-ci, impropriamente definiti "Patologie del
rata e dalla frequenza con cui si pratical'attività fisica
piuttosto che dall'intensitàdell'esercizio stesso. Promuovendo
unostile di vita attivo ed una corretta-adegua-ta alimentazione
rispondente alle proprieesigenze metaboliche. La dieta quotidia-na
è costituita dai carboidrati per il 55-65% circa dell'intera quota
giornaliera d'e-nergia, che saranno maggiormente zuc-cheri
complessi (cereali, tuberi, legumi).Le proteine rappresentano il
10-15% del-le calorie totali assunte nella giornata,provenienti da
alimenti d'origine animalee vegetale. I grassi costituiscono la
quotavariabile, secondo le circostanze, tra il 25-30% dell'energia
totale giornaliera, prefe-rendo le fonti di provenienza vegetale
conparticolare riguardo all'olio extra vergined'oliva.
Alimentazione comunque variata,composta da alimenti diversi, ricca
di frut-ta e di verdure consumate crude e cotteper garantire un
adeguato apporto di saliminerali, vitamine e fibre. Altro aspetto
im-portante è l'assunzione d'acqua che deveessere abbondante, da
distribuire in tuttol'arco della giornata. Abbiamo così trac-ciato,
involontariamente, le caratteristichefondamentali della dieta
mediterranea, ri-badendo in tal modo che anche gli atleti,se
correttamente nutriti non necessitanodi particolari integrazioni
dietetiche. Gli atleti possono soddisfare i loro fabbi-sogni
nutrizionali, attraverso gli alimentid'uso comune, consumati in
quantità,spesso, notevolmente superiori con mo-dalità specifiche in
rapporto alle caratteri-stiche del loro particolare impegno
sporti-vo. Laddove l'alimentazione non riesca agarantire una
soddisfacente condizione dibenessere consiglieremo la giusta
inte-grazione dietetica che riequilibri l'alterataomeostasi
metabolica dell'atletico ricosti-tuendo la condizione di pieno
benessere.
Anche per Giuseppe Altieri“... giunge la maggiore età...”
Il 14 febbraio, San Valentino, festadell'amore, nascevi e,
mentre conti-nuiamo a stropicciarci gli occhi di fron-te a cotanta
bellezza, giunge la mag-giore età... Papà Alfio, mamma Elena,i
fratellini, nonno Peppe e nonna Cri-stina, zia Lia, zio Michele e
zia Moni-ca, augurano Buon Compleanno al di-ciottenne che per
difendere le proprieconvinzioni è sempre disposto a cor-rere
qualche rischio, che con l'innatastraordinaria sensibilità e
dolcezzarende speciale le nostre giornate, per-chè, nel manifestare
puntualmente lasua innocenza, ci fa innamorare in uncrescendo
continuo...Giuseppe, possiamo bussare anchenoi a questa festa?
Siamo una fami-glia di 170 componenti, la Grande Fa-miglia di Dea
Notizie che all’unisonogridano:
Auguriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Riconosci il valore dell'altro... se vuoiprogredire - Dugpa
Rimpoce
E' inutile temere, ciò che non si puòevitare. - Proverbio
latino
Chi non conosce la verità è uno scioc-co, ma chi conoscendola la
chiamabugia è un delinquente.
E' prerogativa della grandezza recaregrande felicità con piccoli
doni.
Friedrich Nietzsche
La sconfitta è spesso una condizionetemporanea, darsi per vinti
è ciò che larende permanente.
Solo colui che non ha idee, non lecambia.
Auguri da tutti coloro che tivogliono bene: tantissimi
-
Giovedì, 21 gennaio u.s., Andrea Amicoda Capua, ancora una
volta, ha spentola sua 18^ candelina. A festeggiarlo ungruppo di
amici entusiasti di essere con-siderati tali da una persona
speciale co-me solo Andrea sa es-sere. La vita è dolore egioia.
Quest’ultima siprova solo quando rice-viamo la fortuna di
in-contrare persone comete. Solo allora si puòchiamare vita.
Auguri,Andrea, auguri dal piùprofondo del cuore.
Pagina 7
Orario e Convenzioni alla penultima p agina
Ente Provincia Casert a
L'idea prima del MuseoD.ssa Rosaria Sirleto – Archeologa –
Collaboratrice da S.Maria C.V.
La storia delMuseo Campa-no cominciaprima del 1874,anno di
apertu-ra dei battentidi Palazzo S.Cipriano e pri-ma del 1869,anno
in cui vie-ne nominatauna Commis-
sione Conservatrice, in un altro tempo ein altri spazi, diversi
da quelli ormai a noicosì familiari. La "parva favilla",
comel'avrebbero chiamata più tardi, sarebbescoccata per vari
motivi, ma a volersisoffermare sulla componente capuanache avrebbe
materialmente preparato lastrada per una tale rivoluzione, essa
siaccese perché un sindaco, lungimirantecome pochi, capì che per
portare l'atten-zione sulla propria città sarebbe stato
necessario dimostrareche Capua era prontaad accogliere
certespinte, certe innova-zioni, che occorrevacreare 'un
preceden-te'. Scrivendo alla Pro-vincia di voler provve-dere alla
raccolta delleepigrafi disseminatenella città e sul suoterritorio e
proponen-do per lo scopo ancheuna sede, egli avevanutrito, già nel
lontano1866, le radici di un'i-dea. Costui, GiacchinoBrandi, primo
cittadino dal 1866 al 1869,da uomo modesto e consapevole
dellaportata di un tale progetto aveva ribaditoche era sua
intenzione solo "di raccoglie-re … monumenti … che trovasi sparsi
indiversi siti della città", non aspirava a
realizzare un Museo,"per lo quale - diceva -occorrerebbe una
in-gente spesa per im-pianto, mantenimento,e custodia"; eppure
ilsuo operato avevacreato il precedente. In-tanto altri fattori
sareb-bero entrati in gioco, al-tre figure eminenti diCapua e non:
Salazaro,Iannelli... quanto avreb-bero speso in energieper
realizzare questoprogetto già all'alba del-la nomina della Com-
missione, molto operando in sinergia coni principali esponenti
della scena politicadi quegli anni. Non è forse a tutti noto che il
luogo in cuiquella primitiva idea di Museo provò amaterializzarsi
per la prima volta fu il Li-ceo Ginnasio cittadino. Si trattava
dell'i-stituto intitolato a Pietro della Vigna, oggiscuola
'primaria' sull'attuale Via Roma.Furono quelli i primi locali messi
a dispo-sizione da Brandi, il piano inferiore e l'a-bolita chiesa
di S. Antonio; quelli i primiambienti in cui trovò sistemazione il
pri-mo nucleo della raccolta poi trasferita aPalazzo S. Cipriano.
Segue
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Linguaggio fotografico Pietro Ricciardi - Collaboratore da
Pignataro Maggiore
Una delle figure retori-che è la Sineddoche. La sinèddoche
consi-ste nell'uso in senso fi-gurato di una parola alposto di
un'altra, me-diante l'ampliamento ola restrizione del senso.Un
esempio lo possia-
mo trovare nel libro "Veracruz" di ValerioEvangelisti, dove
leggiamo: "Il 17 marzo1683 Hubert Macary scrutava il mare, inattesa
dei vascelli in arrivo. Solo lui e l'a-mico Francis Levert sapevano
che al lar-go di Roatán stava per apparire la flottapiù imponente
che i Fratelli della Costaavessero mai allestito. Ben diciassette
ve-lieri, inclusi vari brigantini da una trentinadi cannoni
ciascuno? Appoggiato con ilgomito a una torretta di guardia, la
gambasinistra su un cannone arrugginito, Hubertpregustava lo
spettacolo. Per assaporarlosi metteva nei panni degli spagnoli
diqualche città costiera, quando al largo ap-
parivano i pirati. Ecco decine di vele all'o-rizzonte. Le
campane di tutte le chiese suo-navano l'allarme. Le navi sembravano
lon-tane ma, se avevano il vento a favore, era-no velocissime.
Tempo un quarto d'ora einiziavano a cannoneggiare il forte della
cit-tà. Tempo mezz'ora e uomini assatanati,portati a terra dalle
scialuppe, sbarcavanourlando in cerca di una preda qualsiasi".La
figura retorica della sineddoche apparein maniera evidente nella
frase ". Ecco de-cine di vele all'orizzonte". In questo caso levele
rappresentano le navi. Con un dettaglil'autore riesce a descrivere
il suo totale. Ilveliero. È con lo stessostrumento retorico chein
fotografia è possibileriprendere una solaparte di una scena,
perrappresentare la suatotalità. Una parte di uncorpo, una mano
didonna affusolata, pos-sono descrivere unadonna. Le volte di
unachiesa o un dettaglio diuna statua possono ri-condurre
immediata-mente al totale da cui lafotografia ha estratto
ilparticolare. Nasce ildubbio se la fotografianon ricorra, per sua
na-tura comunque e sem-pre, alla figura della si-neddoche, non
potendomai rappresentare unarealtà nella sua interez-
za. Il fotografo volge lo sguardo in una di-rezione e fa una
valutazione: "ciò che vedoora nell'obiettivo sintetizza la realtà"?
escatta. Alle spalle potrebbe esserci altro, oqualcosa che
rappresenti una realtà diver-sa… Ma questo ci porta altrove con il
dis-corso. Per chi volesse approfondire consi-glio di partire da
google dove effettuare unaricerca per "figure retoriche". Una volta
ca-pita la figura retorica fare un giro su flickr edindividuare
almeno 10 scatti che adottanoquella figura retorica… tenendo
presenteche quasi sempre in una foto si trovanocontemporaneamente
più figure.
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dal fidanzato Carmine ricordandole:
TI AMOOOOOOooooo
COMPLEANNOIl 12 gennaio u.s. Anastasia Iorio daBellona ha spento
le prime 4 candeli-ne. Auguri affettuosi da mamma, dapapà, dai
nonni e dai cuginetti: Giu-seppe Giovanni e Domenico, dagli zii,dai
padrini e dagli amichetti. Aggiun-giamo gli auguri dalla
redazione
-
Pagina 9
Racconta, inoltre, diPoletti Paolo, tenen-te di vascello,
fioren-tino venticinquenne.Era stato atroce-mente torturato
dal-l'Oss americana e ri-portato a S. MariaC.V. in pessime con-
dizioni, delirava e gridava dalla celladando l'impressione
d'essere impazzito.Da radio carcere, dice Damiano, appre-si che nel
suo delirio era uscito dalla cel-la e con un morso aveva spezzato
un di-to ad una guardia. Un sergente ameri-cano estratta la pistola
lo uccise nel cor-ridoio del carcere. L'episodio risalirebbeal 19
maggio 1944, la salma fu lasciatadue giorni tra le mura della cella
e solodopo tale tempo fu riposta in una cassaperaltro piccola ed
inadeguata alla staz-za fisica del Poletti. Gli atti di questi
pro-cessi nonostante ogni ricerca non sonomai stati trovati. Non si
conoscono lemotivazioni di queste gravi sentenze.Sono custoditi
presumibilmente negli ar-chivi Usa dove si è avuto cura di
riporli.Una lapide in marmo posta nella cava diSant'Angelo in
Formis ricorda i nomi deitredici fucilati. Nelle nostre ricerche
ab-biamo avuto modo di rilevare che tuttimorirono sotto il fuoco
degli MP con di-
gnità ed onore, daitaliani convinti d'es-sere nel giusto,
ma-nifestando amoreverso la Patria, laBandiera, tenendofede ad un
giuramen-to. Avevano vissutoun momento tragicodella storia del
nostropaese tra gravi even-ti che avevano vistol'Italia divisa da
ungoverno del Sud e del Nord. Gli ex legit-timi alleati divenire
nemici e gli ex nemi-ci avviarsi a divenire alleati, molti si
tro-varono ad un bivio non riuscendo a co-gliere o individuare la
strada giusta dadover imboccare. Non per questo nonfurono degli
eroi. Non per questo nonamarono la loro Patria. Avremmo tantoda
scrivere ancora. Ci siamo limitati allaessenzialità di quanto
abbiamo avutomodo di apprendere e, di più vicino anoi, trascurando
di raccontare la crono-logia storica degli avvenimenti nazionalida
cui generarono queste tragedie. Per inostri due concittadini
condannati amorte e poi a 12 anni di carcere nonpossiamo esimerci
dal raccontare, anco-ra, che mentre Damiano Palmesanoscontava solo
circa 26 mesi di carcere,
V.P ne scontava circa 36, in Sardegna. Idue venivano invitati ad
uscire dal car-cere senza che fossero informati perquale
provvedimento e sulla base diquale disposizione, ordine o autorità
ciòavveniva. Crediamo che Palmesano egli eredi di V. P. cittadini
italiani, ingiu-stamente condannati, ingiustamente de-tenuti, per
le pene ed i danni morali emateriali subiti, abbiano diritto al
dovutorisarcimento da parte delle autoritàamericane. Forse,
qualcuno, a posterio-ri si è reso conto del danno inferto e
del-l'errore commesso rimediando, con no-tevole ritardo, senza le
doverose scuseoccultando, anzi, colpe e responsabilitàdi quanti
contribuirono al verificarsi di ungrave torto.
Fine
Due giovani innocenti condannati a morte Rag. Vittorio Ricciardi
- Collaboratore da Pignataro Maggiore
Quarta parte
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plastici. Lo studio, pubblicato sul Public li-brary of science,
ha dimostrato come ilBisphenol A svolga un ruolo importantenel
provocare malattie cardiovascolari,come obesità e diabete. Il
gruppo di ricerca, utilizzando i dati for-niti dal National Health
and Nutrition Exa-mination Survey (NHANES), ha analizza-to le
concentrazione di Bpa nelle urine suun campione di 1.493 persone
tra i 18 e i74 anni. Le conclusioni non sono da sot-tovalutare: i
soggetti con un alto livello diBisphenol A hanno più del doppio
delle
negativi sull'organismo, tra cui: aumentodella pressione
arteriosa, con conse-guente arteriosclerosi, e rischio di infartoo
ictus; enfisema polmonare e bronchitecronica, periodontite, prima
causa di per-dita dei denti nel mondo occidentale;osteoporosi e
sensibilizzazione agli aller-geni. L'alcool che produce quel
piacevo-le effetto ansiolitico e di disinibizionecomportamentale,
che ne fa aumentare ilconsumo, può provocare: aritmie cardia-che;
aumento della pressione sangui-gna, aumento dell'incidenza di
infarto;effetti tossici sul pancreas e sul fegato;cirrosi e fibrosi
epatica; aumento del ri-schio di impotenza del 50% e comparsadi
segni di femminilizzazione testicolaree ginecomastia. Questo breve
elenco mostra come l'al-cool e il fumo di sigarette, due droghe
le-gali e socialmente accettate, provochino
Pagina 10
Droghe, leggere?… non t antoDott.ssa Antonella Aquaro -
Collaboratrice da Pastorano
Spesso si è pensatodi legalizzare la mar-ijuana, usata in
alcu-ni paesi anche a sco-pi terapeutici, ritenu-ta molto meno
dan-nosa di altre droghelegali, come alcool efumo, che vengonousate
quotidiana-
mente e senza alcun imbarazzo da unfolto gruppo di persone. In
realtà tutte queste sostanze hannodegli effetti molto negativi
sull'organismodelle persone che ne fanno un uso,spesso, smoderato.
Il carcinoma polmo-nare, tumore provocato dal fumo di si-garette è
considerato la prima causa dimorte per manifestazione tumorale. Il
fu-mo non provoca solo un numero incredi-bile di tumori, ma anche
molti altri effetti
un notevole numero di morti all'anno.Questo però non dimostra
che l'assun-zione di marijuana sia preferibile né tan-tomeno
consigliabile. Infatti l'uso prolun-gato e continuato nel tempo di
marijua-na può indurre percezioni sensoriali al-terate, calo della
concentrazione, deficitdella memoria, ansia e senso di
panico,mancanza di coordinamento e difficoltàdi apprendimento, per
di più ben l'80%dei cocainomani e degli eroinomani hacominciato con
la marijuana. Uno studio prospettico, durato per più di27 anni su
circa 50 mila giovani svedesiha dimostrato una correlazione tra
inten-sità nell'uso di cannabis e rischio di svi-luppare disturbi
psicotici. Altri studi han-no confermato questi risultati. Credo
chenulla sia più terrorizzante del pericolo diperdere la ragione, e
poi, ne valesse al-meno la pena!
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Salute: studio, bottiglie plastica fanno male al cuoreDr.
Alfonso Di Stasio - Farmacista - Collaboratore da Camigliano
(ANSA) - Basta botti-glie di plastica, fannomale al cuore:
l'allar-me è stato lanciato dairicercatori del Penin-sula college
of medi-cine di Exter, in Inghil-terra, che hanno dimo-strato
l'esistenza di
numerosi correlazioni tra malattie cardio-vascolari e il
Bisphenol A (BPA), un com-posto organico utilizzato da più di 50
an-ni nella produzione di plastiche e additivi
possibilità di essere colpiti da una malat-tia cardiovascolare.
"Nonostante ora sia-no necessarie ulteriori analisi per
capirequanto il Bpa stesso o l'esposizione adesso interagisca nello
sviluppare malat-tie cardiovascolari - ha commentato ilprofessore
di Ecotossicologia dell'Uni-versità di Exeter e principale autore
del-la ricerca, Tamara Galloway - il dato cheè emerso da questo
studio è molto im-portante perché fornisce una grande op-portunita'
per ridurre i rischi sulla salutedell'uomo".
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Frankenstein, or themodern Prometheus(Frankenstein, ovveroil
moderno Prometeo)è il celebre romanzogotico di Mary Woll-stonecraft
Godwin,scrittrice britannica na-ta a Londra nel 1797,
che nel 1816 sposò il poeta inglesePercy Bysshe Shelley. Victor
Franken-stein, traumatizzato dalla dipartita dellamadre e attratto
da sempre dalle scien-ze e dall’alchimia, è affascinato
dall’am-biziosa idea della creazione: frequentacosì l’Università
bavarese di Ingolstadt,riuscendo ad apprendere appieno tuttele
sfumature degli insegnamenti imparti-tigli. Di notte, nei cimiteri,
viola le sepol-ture, profana i sepolcri, oltraggia le tom-be,
studiando così la disgregazione deicorpi, la decomposizione delle
salme, ildisfacimento dei cadaveri, e dalla so-stanza inerte delle
spoglie mortali riescea generare una creatura, ricomposta ericucita
in modo approssimato, che si ri-velerà di indole e natura malvagia,
spie-tata, disumana. L’essere fugge via por-tando con se il diario
di Victor, che, unavolta terminati gli studi, fa ritorno nella
“Frankenstein, ovvero il moderno Prometeo” di Mary ShelleyProf.
Francesco Fraioli - Docente Università Federico II - Collaboratore
da Napoli
confederazione elveti-ca. La creatura, dopovarie vicissitudini,
ucci-de William, fratello diVictor, e fa in modo chei sospetti
ricadano suJustine, domestica deiFrankenstein. Il crimineverrà
confessato all’in-ventore in un successi-vo incontro, quandol’orco
gli chiederà an-che di creargli una com-pagna. Il Dr. Franken-stein
inizialmente acconsente, ma primadi dar vita alla nuova creatura,
ci ripensae se ne disfà. Il mostro cerca di vendi-carsi, Victor
fugge, e in Irlanda vienemesso agli arresti incriminato del
delittodell’amico Henry Clerval. Lo scienziatoviene rimesso in
libertà dopo la media-zione del padre, e, giunto in patria, spo-sa
Elizabeth, che viene di li a poco ucci-sa dalla creatura. Victor si
reca al PoloNord per rivalsa, ma la temperatura ge-lida non gli
permette di proseguire: ver-rà salvato dalla nave del Capitano
Wal-ton, ma morirà subi-to dopo aver narratola sua inaudita
vi-cenda. Evidente èl’eco dell’Émile oude l’éducation rous-seauiano
(Emilio odell’educazione), maancor più palese èl’influenza
dell’En-quiry concerning po-litical justice (Inchie-
sta concernente la giusti-zia politica) del padre Wil-liam
Godwin, scritta innetto contrasto con le tesihobbesiane. Altri
influssisono da ricercare ne Laballata del vecchio mari-naio di
Coleridge, cheMary ebbe modo di cono-scere personalmente.
Ilsottotitolo rievocante il ti-tano della mitologia grecadenuncia
le ambizioni e lemire di alcuni uomini di
scienza di tutte le epoche, di quei lumi-nari che, sostituendosi
a Dio, si sentonoin grado di realizzare il prodigio della vi-ta in
una delirante e sfrenata follia di on-nipotenza. In filigrana
traspare l’esorta-zione ad orientamenti scientifici più
mo-rigerati, in quanto i caduchi ed effimericonfini deontologici,
morali ed etici ren-dono estremamente moderni i temi trat-tati nel
romanzo, soprattutto in un mo-mento storico in cui l’ingegneria
geneti-ca della clonazione umana solleva dis-pute e discussioni a
livello planetario.
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Medaglia d'Onore concessa ad Antimo Ciccarelli(Bellona Franco
Va-leriani) - Essere de-portato in un campodi
concentramentonazista, dopo una fe-roce rappresaglia ef-fettuata
dalle spietateSS germaniche intutta l'Europa, signifi-
cava dare un addio alla vita ed agli af-fetti più cari. Coloro
che per un provvidodestino ritornarono tra i loro familiari,oggi
possono dirsi fortunati. Fra questiultimi merita una citazione il
belloneseAntimo Ciccarelli che, la mattina del 27gennaio 2010, ha
provato di certo unprofondo senso di commozione quandoha visto
premiate le indicibili sofferenzesubite in un lager nazista dove
l'ala del-la morte, fedele amica dei carnefici,mieteva uomini
scheletrici riducendoli incenere. L'Associazione Nazionale Re-duci
dalla Prigionia (A.N.R.P.), a cui An-timo appartiene, e la
Prefettura di Ca-serta, hanno comunicato all'interessato
quanto segue: "Il SignorPresidente della RepubblicaItaliana ha
conferito allaS.V., a norma della legge27/12/2006 N°. 296, la Me
-daglia d'Onore riconosciutaai cittadini italiani, militari
ecivili, deportati ed internatinei lager nazisti e destinati
alavoro coatto. La consegnadell'onorificenza è avvenutail 27
gennaio 2010, nella"Giornata della Memoria, al-le ore 11 al secondo
pianodel palazzo della Prefetturadi Caserta". I parenti ed
icomponenti la famiglia Cic-carelli, particolarmente i figliMaria
Antonietta e Carmine,hanno espresso la loro gioianel vedere il loro
genitorepremiato con l'alto riconosci-mento concessogli dal
Pre-sidente della Repubblica Ita-liana Giorgio Napolitano.
Pagina 12
Oreste Salomone nac-que a Capua (CE) il20-09-1870. Ufficiale
diAmministrazione delRegio Esercito mostròinteresse alla nuovaarma
dell'aviazione.
Suo compagno d'arme fu il Capitano, diCavalleria, di origine
romagnola, France-sco Baracca. Durante la Prima GuerraMondiale, da
Capitano pilota dell’aviazio-ne militare italiana, partecipò a
diverseazioni di guerra con il suo bombardiere"Caproni". La mattina
del 18 febbraio1916 decollò dal campo d'aviazione del-la Cumina
(Pordenone) per compiereun'azione di bombardamento su Lubianae subì
l'attacco dell’artiglieria contraereaaustriaca. Il suo equipaggio
si difese conle armi di bordo e nel combattimento fu-rono colpiti a
morte il Capitano pilota Lui-gi Bailo ed il Tenente Colonnello
Alfredo
zionante irregolarmente, mano-vrando a bassa quota in mezzo
al-le raffiche di artiglierie antiaereenemiche, riusciva a
discendere inuno dei nostri campi, ove, con sen-timento
elevatissimo di camerati-smo e con profonda coscienza deldovere, si
occupava dei compagnie delle bombe inesplose, ancora
sospese all'apparecchio. Ajdussina, 18febbraio 1916." Oreste
Salomone vennea mancare all’affetto dei suoi familiari econoscenti
a Padova il 3 febbraio 1918.Nel 1968 l’architetto Gigi Di Luca, su
in-carico dell’Amministrazione Comunalelocale, realizzò il
Monumento all’Aviazio-ne a ricordo dell'azione di guerra
delMaggiore Oreste Salomone e dell'equi-paggio del suo bombardiere
"Caproni". Ilmonumento si trova nel cortile principaledell’Istituto
Scolastico di Secondo Gradoin Gonars (Udine).
Barbieri. Salomone, unicosuperstite, ferito e con il veli-volo
gravemente danneggia-to, riuscì a raggiungere il ter-ritorio
italiano e ad effettuareun atterraggio di emergenzanel campo di
aviazione di Go-nars (Udine). Per questaazione coraggiosa fu
insigni-to della prima Medaglia d'Oro al ValorMilitare conferita
all'Aviazione MilitareItaliana, il 29 febbraio 1916, con la
se-guente motivazione: "Ferito al capo inuna lotta aerea, benché il
sangue gli of-fuscasse la vista ed il corpo inerte d'unodei suoi
compagni uccisi gli rendesse dif-ficile il governo del velivolo,
rifiutava sde-gnosamente di arrendersi alle intimazio-ni degli
aviatori nemici e proseguiva, im-perterrito, la lotta, mentre le
pallottole dimitragliatrice dell'aeroplano avversariogli
grandinavano attorno. Col motore fun-
Oreste Salomone: asso dell'A viazione Milit are ItalianaDr.
Domenico Valeriani - Giornalista - Collaboratore da Bellona
Zio CICCIO ‘O NAPULITANO
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Laurea
Erminio Zona, da Calvi Risorta, il 16 dicembre u.s.ha
conseguito, presso la Facoltà di Scienze Turisti-che di Caserta, la
Laurea in Scienze Turistiche convotazione di 110/110, discutendo la
tesi: "Il TurismoResponsabile: Un'occasione anche per il Sud
delMondo". Relatrice la ch.ma prof.ssa Tina Ferraiolo.Al neo
Dottore giungano le più vive congratulazionie gli auguri più
sentiti da parte delle due figlie: Mi-chela ed Angelica Oriana, dai
i familiari, dal Prof. Fa-rina, Rettore dell'Università di Scienze
Turistiche,dagli amici e collaboratori dell'associazione
Archeo-Club Cales di Calvi Risorta. Auguri anche dalla Re-dazione
di Dea Notizie. Erminio, Semper ad majora
-
Pagina 13
Ricette di NiettaCollaboratrice da Bellona
Pesce Spada alla piastraPer 2 persone: gr 150 dipesce spada, 1
cucchiaiod'olio, 1 cucchiaino diaceto, 1 spicchio d'aglio,il succo
di 1 limone, prez-zemolo, sale q.b., 1 pe-
peroncino rosso secco. Mettete il pescespada per 15-20 minuti a
marinare in olioemulsionato con 1 cucchiaino di aceto,un po' di
limone spremuto, un pizzicod'origano, mezzo spicchio d'aglio a
fetti-ne, un po' di prezzemolo tritato, un pizzi-co di sale, il
peperoncino pestato al mor-taio. Scaldate la piastra e adagiate
soprala fetta di pesce spada scolata. Fatecuocere da ambo i lati e,
a cottura ulti-mata, aggiungete la marinata.
Gnocchi sardi con ricotta di bufalaIngredienti: 1 chilo e mezzo
di ricotta dibufala, 3 uova, 1 cucchiaio di olio, 4 taz-ze di
farina, 4 tazze di semolino, farinagialla. Preparazione: impastate
in unaciotola tutti gli ingredienti, quindi trasferi-teli su un
piano in legno leggermente in-farinato. Prelevare delle piccole
quantitàd'impasto e, su un piano infarinato, for-mate dei
bastoncini del diametro di mez-zo centimetro circa, tagliate dei
tocchettidi 1 centimetri. Incavate ogni tocchetto dipasta con le
dita ricavandone gli gnocchie riponeteli in un vassoio con la base
in-farinata. Metteteli a cuocere in abbon-dante acqua salata per
pochi minuti.Condite il tutto successivamente con unsughetto di
pomodoro fresco e profuma-te con basilico.
Melanzane ripieneIngredienti per 4 persone: 4 melanzanelunghe di
media grandezza, 2 uova, 1spicchio d'aglio, pecorino
grattugiato,pangrattato, 200 ml. di passata di pomo-doro, olio
extravergine d'oliva, basilico esale. Tagliate a metà le melanzane
nelsenso della lunghezza e sbollentatelenell'acqua calda. Togliete
parte della pol-pa e tagliatela a piccoli cubi. Scaldate ilforno a
180°. Scaldate in un pentolinocon qualche cucchiaio d'olio
extravergi-ne d'oliva il basilico fresco sminuzzato ela passata di
pomodoro. In una terrina ri-unire 5-6 cucchiai di pangrattato,
ag-giungete l'aglio, le uova, il formaggio e lapolpa di melanzana.
Salate e riempite lemelanzane con il composto. Friggetelegirando da
ambo i lati. Mettere la salsadi pomodoro in una terrina e fate
com-pletare la cottura per 15 minuti in forno a150 gradi.
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Compleanno
Il giorno 22 gennaio u.s., RosaPucci da Bellona ha festeggiato
ilcompleanno spegnendo le sueprime 28 candeline. Auguri dalmarito
Gabriele Criscione, dai ge -nitori, parenti ed amici.
Auguriparticolari dalla figlioletta Sara,una bellissima bambina con
unsogno nel cassetto: diventare bel -la come la sua mamma.
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Tutti soffriamo per amore (o quasi)Dott.ssa Pina Caliento -
Collaboratrice da Calvi Risorta
Griffionia Simplicifolia.È un nome che proba-bilmente non ci
dicenulla, al massimo pen-siamo che è quasi im-possibile
pronunciarlo.Si tratta di una piantadella Costa D’Avoriodai cui
frutti vieneestratto un ricavato che
promette miracoli. Questo ricavato “mi-racoloso” è stato
trasformato in una pil-lola dall’emblematico nome di “Amorex”che
assicura di poter curare il mal d’a-more. Eh sì, questa pillola,
come un pic-colo elisir della felicità, promette di far
di-menticare le pene d’amore di un inna-morato appena lasciato dal
partner, lasofferenza di chi è stato tradito o trascu-rato, lo
stress di un divorzio, la frustra-zione di un amore non ricambiato,
o ad-dirittura il dolore di un lutto. La pillolaAmorex, messa sul
mercato dalla socie-tà farmaceutica Coropharm di Villach,
inAustria, agirebbe sui messaggeri chimicidel cervello, alterati
dal dolore, influen-zandoli positivamente e integrando quel-le
componenti psicologiche necessariein questi momenti difficili della
vita, il tut-to senza effetti collaterali. Si potrà, quin-di, dire
addio a emicranie, ansia, depres-sione, apatia, insonnia… insomma,
ladomanda sembra essere: “Perché soffri-re inutilmente?” Ma a voi
farebbe piace-re vedere il vostro partner che si divertecome un
matto quando la vostra storia èfinita solo il giorno prima? Oppure
riusci-
reste ad immaginare cosa sarebbero lepoesie di Catullo se non si
fosse mai tor-mentato per la donna che amava e chelo faceva
soffrire da morire? E tutte lebellissime poesie e i romanzi e le
canzo-ni frutto delle pene d’amore? Probabil-mente non
esisterebbero nemmeno.Quel che è ancora peggio sarebbe l’affo-gare
la nostra tristezza in una pillola piut-tosto che chiedere il
conforto di una per-sona amica, le cui parole, i cui gesti, il
cuiaffetto valgono molto di più di qualsiasisostanza artificiale.
Ad ogni modo la pil-
lola Amorex promette di funzionare eprobabilmente può essere
utile a tuttequelle persone sole che non riescono aduscire da uno
stato di apatia cronica, pe-rò il ragazzino deluso dalla sua
primacotta forse è bene che si faccia qualchegiorno di sano mal
d’amore, che stia nel-la sua cameretta a fissare inutilmente
ilcellulare, magari a maledirsi per averpresentato la sua bella
all’amichetto delcuore, e forse solo così, con un po’ disofferenza,
potrà imparare dai suoi erro-ri e magari non li ripeterà.
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Si gradisce la prenotazioneAuguri a tutti gli innamorati
Durante la manifestazione "Ambiente Cul-tura e Legalità"
tenutasi il 23 Dicembre2009 nell'aula consiliare di Bellona,
sonostati premiati dieci alunni dell’Istituto Auto-nomo Comprensivo
di Bellona per averscritto degli elaborati sul tema : “La
salva-guardia dell'ambiente è una necessità del-la nostra vita ma
anche un richiamo al ri-spetto della legalità. Descrivi la tua
espe-rienza oppure indica cosa faresti se ti tro-vassi di fronte a
episodi di mancato rispet-to di un ambiente naturale”
Antonio Carbone I^ AÈ necessario salva-guardare l'ambienteper
salvarlo da tutti gliinquinamenti e la pri-ma cosa da fare è non
usare molto leautomobili. L'80% dibenzene, che è unasostanza molto
tossi-
ca, proviene dai motori a benzina. Dauna serie di analisi
risulta che i cittadinihanno una quantità di benzene nel san-gue,
molto più alta degli abitanti dellecampagne. Per questo è
preferibile usarei mezzi pubblici o, ancora meglio, usare
lebiciclette. Nella seconda metà del Nove-cento sono comparse le
piogge acide chehanno già rovinato statue e monumenti.Queste piogge
sono causate dalle indu-strie che immettono nell'aria molte
sostan-ze tossiche che provocano anche lo smoginvernale che è colpa
pure del traffico. Poid'estate c'è lo smog fotochimico che è
uninsieme di gas nell'aria. L' inquinamentodell' atmosfera causa
difficoltà respirato-rie. Anche l'acqua è una risorsa importan-te e
di quella dolce ce n'è poca. Gli scien-ziati hanno previsto che ci
sarà un au-mento di temperatura e così si scioglie-ranno i
ghiacciai, ma questo non vuol direche ne possiamo consumare molta,
no,bisogna sempre rispettare l' acqua. Un al-tro inquinamento è
quello dovuto all'usodei detersivi. Un altro ancora si ha quandouna
nave, carica di petrolio, affonda o faun incidente e tutto il
petrolio va a finirenell'acqua; se vi si appoggia un gabbianorimane
intrappolato con le ali. Anche le in-dustrie inquinano l'acqua
perché, con i lo-ro scarichi di acque calde, favoriscono ilfenomeno
dell'eutrofizzazione, che com-promette la vita animale. Quindi
bisognarispettare l'ambiente. Se noi lasciamo il ru-binetto che
scorre, non rispettiamo l'am-biente; se noi lasciamo delle cartacce
aterra o buttiamo delle carte per terra, nonrispettiamo l'ambiente.
Anche la camorracontribuisce all'inquinamento del suolo,seppellendo
i rifiuti tossici sotto la terra.Se noi rispettiamo l'ambiente,
anche lui cirispetta. Quindi dobbiamo diminuire il traf-fico usando
meno le auto, dobbiamo ren-
dere le industrie meno inquinanti, nondobbiamo sprecare l'acqua,
né buttare ri-fiuti a terra. Solo così potremo costruirciun futuro
migliore. Io una volta ho vistodelle persone che buttavano
immondizianel prato e mi sono sentito perduto, per-ché così
distruggiamo le piante che cidanno ossigeno. Anche io a volte non
ri-spetto l'ambiente però man mano che cre-sco mi rendo conto che,
se noi buttiamocartacce in un prato , facciamo male a noistessi
perché le piante che stanno in quelprato moriranno e noi non avremo
ossige-no abbastanza per vivere. Se mi trovassidi fronte ad un
episodio di mancato ri-spetto di un ambiente direi a quel
ragaz-zo/a che bisogna rispettare l'ambienteperché solo così avremo
una vita miglio-re.
Selene Carusone I^ ASi, c'è bisogno di salvaguardare
l'ambien-te, tutt'oggi, anche perché l'inquinamentoprovoca gravi
malattie infettive per noi,per gli animali e per le piante, già,
ancheper le piante, che con l'inquinamento delsuolo non riescono a
nutrirsi ed a cresce-re. Animali e vegetali, che vivono nei la-ghi,
si estinguono facilmente a causa del-le piogge acide, cioè piogge
contenentisostanze acide. È nocivo soprattutto pernoi che con
l'acqua inquinata laviamo frut-ta e ortaggi. Quindi dobbiamo
rispettarel'ambiente per renderlo più pulito e perrendere più
"puliti" anche noi dalle piùgravi malattie infettive. Dobbiamo
rispet-tare anche la legge. Anche il minimo ge-sto errato che
facciamo, come buttareuna cartaccia per terra o lasciare un
rubi-netto aperto, ma anche lasciare una luceaccesa, non è rispetto
della legalità. Aicamorristi non importa di rovinare l'am-biente e,
gettando la spazzatura sulle rivedei fiumi (o dovunque), guadagnano
tantoe a loro non importa niente dell'ambiente.Noi non dobbiamo
essere come loro, madobbiamo avere rispetto per l'ambiente enon
permettere agli altri di rovinarlo. Ionon ho esperienze dirette
riguardantil'ambiente, ma , da due anni circa, la cittàdi Bellona
sta effettuando la raccolta diffe-renziata con lo slogan:
"Differenziamoli".È stata coinvolta anche la scuola elemen-tare per
partecipare ad un concorso su
questo tema a cui abbiamo partecipatoquasi tutti gli alunni. C'è
stata anche unafesta, proprio qui, in piazza "D. Alighieri".Abbiamo
partecipato anche noi con dei di-segni. Se tutte le persone del
mondoavessero questo scopo, magari il pianetamigliorerebbe.
Facciamo del nostro me-glio per rispettare l'ambiente!
Alessia D'amato II^ BL'ambiente è il luogo che ci circonda e
do-ve la nostra vita si sviluppa; purtroppol'uomo con le sue
attività economiche hatrasformato questo spazio mettendo a ri-schio
la sua stessa vita. Tanti sono i pro-blemi ambientali di cui si
sente parlare:l'inquinamento del suolo, dell'aria e del-l'acqua, il
disboscamento, il buco dell'ozo-no ecc…Dunque la nostra natura è
mala-ta e alterata! Al posto di un mare o di unfiume limpido e
pulito ci sono acque mor-te e conche di rifiuti. L'aria delle città
vieneinquinata dallo scarico delle auto e dall'a-nidride degli
impianti di riscaldamento. Icampi sono contaminati dai concimi,
inset-ticidi e antiparassitari. Molte specie dellafauna stanno
scomparendo sia per la cac-cia indiscriminata, sia per le sostanze
dan-nose. Un problema come questo, che co-involge tutte le nazioni
del Mondo, ha bi-sogno di un progetto che inventi nuovi si-stemi di
sviluppo con tecniche innocue perl'ambiente. Il compito più
difficile spetta algoverno che deve decidere strategie
perl'equilibrio ambientale. In tutte le fabbrichesi dovrebbero
installare depuratori e dis-cariche e si dovrebbero studiare al
piùpresto fonti di energia più economiche emeno inquinanti. Salvare
il Mondo è an-che un gesto di legalità, significa fare unapolitica
demografica responsabile soprat-tutto per i Paesi poveri dove c'è
bisogno diacqua, cibo, sanità e istruzione. Questosignifica anche
che ognuno di noi devecambiare il proprio stile di vita e deve
con-tribuire a lottare l' inquinamento e lo spre-co. Per questo
motivo io provo a compor-tarmi sempre in modo intelligente e
re-sponsabile. Se visito un paesaggio evito dibuttare carte a terra
e cerco di rispettare leregole poste nel luogo. Così anche a
casauso un comportamento rispettoso: consu-mo razionalmente
l'acqua, preferisco la
Ambiente Cultura e Legalità. Ecco i temi
-
Pagina 16 Comunicazione ai Candidati alla Provincia ed alla
RegioneMettiamo a disposizione sp azi autogestiti
doccia al bagno, non lascio le luci accesequando non sono in
casa ed uso in modoresponsabile computer ed elettrodomesti-ci.
Conosco molte associazioni che ope-rano in difesa dell'ambiente, la
più grandeè decisamente il W.W.F. Grazie ad essa cisono 300 aree
protette e molti animali sal-vati dall'estinzione. Io, da piccola
cittadi-na, amo la natura e non voglio che si ro-vini un bene così
prezioso. Insomma que-sto grande globo azzurro è la nostra
casa,l'unica che abbiamo! Se vogliamo che l'u-manità abbia un
futuro dobbiamo avernecura. E' interesse, quindi, di tutti
conser-vare la natura agendo sul presente e, perfare ciò, è
indispensabile utilizzare al me-glio la risorsa più promettente per
il nostrodomani: il nostro cervello! Poiché sonopienamente
consapevole del grave pro-blema, in quanto abbastanza
informata,d'ora in poi divulgherò le mie conoscenzetra la cerchia
di persone che conosco cer-cando di essere persuasiva,
specialmen-te se mi dovessi trovare di fronte ad epi-sodi di
mancato rispetto di un ambientenaturale. Sono una ragazza di dodici
annie per di più molto timida, sinceramentenon penso che potrei
fare di più.
Di Monaco Robert a II^ DSalvaguardare l'am-biente è una
cosafondamentale per ilfuturo del nostro pia-neta e per il
nostrobenessere. Inquinarlonon è assolutamentecorretto; la vita
dell'uomo, della Terra e ditutte le risorse, cheessa ci offre ,
potreb-
bero trovarsi gravemente a rischio. Quin-di, visto che sulla
Terra ci viviamo noi, noiabbiamo il compito e il dovere di
curarla!Ricordo che l' anno scorso ho partecipato,insieme ad altri
compagni, al progetto am-biente. E' stata davvero un'
esperienzabellissima, ma anche molto utile. Il pro-getto si
svolgeva di pomeriggio e tutti in-sieme, alunni e professori,
abbiamo crea-to bellissimi cartelloni e poesie e trattatotemi
riguardanti l' ambiente: ci siamo ba-sati soprattutto sulla
raccolta differenziatadei rifiuti. Un giorno siamo anche usciti
per Bellona per ispezionare l' ambiente:ognuno ha portato con sé
carta e pennaper prendere appunti. Camminando ab-biamo notato che
nella maggior parte deibidoni dell' immondizia che si trovavanoin
alcune vie di Bellona, i rifiuti non eranostati differenziati
correttamente e che al-cuni, come carta sporca, plastica,
medici-nali, batterie per auto…, si trovavanosparsi anche per le
strade e nei giardiniabbandonati. Quella giornata è stata mol-to
significativa per noi: ci ha insegnatoche differenziare evita
montagne di rifiutiinutili e a volte tossici, ma soprattutto cheil
rifiuto non è più tale ma è da considera-re una vera e propria
ricchezza: dalla car-ta usata si può ricavare carta nuova sen-za
abbattere nuovi alberi e risparmiandomolta energia; la plastica
consente un ri-sparmio di materia prima, come il petrolio; i
rifiuti umidi possono essere trasforma-ti in concime naturale
Abbiamo capito,inoltre, che, per tenere una città e un' in-tera
nazione pulita, dobbiamo impegnarcigiorno dopo giorno sempre di più
per cer-care di difendere l' ambiente in cui vivia-mo con il nostro
comportamento respon-sabile, cioè rispettando tutte queste
rego-line: non buttare rifiuti nei posti inopportu-ni; non usare
bombolette spray; evitare glisprechi d' acqua; spegnere il motore
diautomobili o di motociclette quando nonce n' è bisogno, come
nelle soste più lun-ghe; spegnere gli elettrodomestici quan-do non
vengono utilizzati; ridurre i rifiutidifferenziandoli e, se è
possibile, riciclar-li… Se rispettiamo queste norme, intornoa noi
risulterà tutto più bello e più pulito,noi avremo meno malattie e
staremo me-glio e tutti gli altri esseri viventi cresceran-no
meglio.
Rita Di Palma. I^ BLa salvaguardia del-l'ambiente è diventa-ta
una cosa fonda-mentale. Si ipotizzache il Pianeta Terranel 2050
potrebbescomparire e noi conesso ed è per questoche c'è bisogno
di
aiutarlo, e l'unico in grado di poterlo fare èl'uomo, adottando
alcune regole di com-
portamento ritenute d'oro per il futuro delPianeta. Il progresso
scientifico e soprat-tutto tecnologico hanno posto alla portatadi
tutti elettrodomestici di vario tipo, senzai quali non riusciremmo
a vivere; noi gio-vani, per esempio, riteniamo quasi
indi-spensabili computer, televisione, videogiochi, impianti
stereo, cellulari ecc, e nes-suna casalinga penso riuscirebbe a
fare ameno di lavatrice, frigorifero, forno, frulla-tori e così
via. Tutti questi strumenti peròrichiedono un dispendio di energia
eleva-tissimo e, come sappiamo, la correnteelettrica si ricava da
risorse naturali di va-rio tipo, impiegate nelle centrali. Spesso
imiei genitori mi riprendono per l'eccessivoconsumo di energia, per
esempio perchélascio accese troppe luci, o faccio funzio-nare
contemporaneamente più strumenti,adesso capisco che, oltre a un
discorsoeconomico, altrettanto importante è quelloenergetico e
quindi ambientale. Devo direperò che in quest'ultimo periodo sono
mol-to più attenta perché ho capito che il pro-blema ambientale è
molto serio e che il fu-turo del Pianeta Terra è soprattutto
nellenostre mani, risparmiando, consumandosolo il necessario, non
rovinando la natu-ra e facendo in modo che tutto possa es-sere
riusato. Se dovessi trovarmi di frontead episodi di mancato
rispetto di un am-biente naturale farei notare che si stacompiendo
un gesto illegale spiegando ilperché.
Federica Iorio III^ ALa rapidità con cui lapopolazione umana
stadistruggendo l'ambien-te e impoverendolo dirisorse pone a tutto
ilmondo un fondamenta-le problema, cioè quel-lo di intervenire per
sal-vaguardare l'ambiente.Infatti, da ogni parte delmondo, si
levano voci
allarmanti e preoccupanti, relative alla so-pravvivenza di ogni
organismo animale ovegetale. Tutti si domandano cosa ci riser-verà
il futuro. Quando i nostri antenati for-mulavano, o meglio si
ponevano questadomanda, lo facevano per esprimere i lo-ro timori di
malattie guerre, carestie e ter-
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Pagina 17Comunicazione ai Candidati alla Provincia ed alla
RegioneMettiamo a disposizione sp azi autogestiti
che tutti si allarmino eccessivamente e fa-re tante chiacchiere
inutili senza affrontarei problemi in modo proficuo. La
necessitàsia sotto l'aspetto legale, sia sotto l'aspet-to salutare
di salvaguardare l'ambiente èdiventata di primaria importanza.
Riuscirea salvare l'ambiente è una cosa che non sifa solo perché si
avranno conseguenze le-gali,ma anche per non rovinare la
nostrasalute. Se ognuno di noi continuerà a dis-perdere gas,
veleni, spazzatura e quant'al-tro nell'ambiente, senz'altro si
arriverà aduna situazione catastrofica ed irreversibile.Nelle
nostre scuole hanno fattoprogetti,manifestazioni, cartelloni e
dellealtre iniziative che sono servite a sensibi-lizzare noi
alunni. La cosa che non trovogiusta è che la scuola e la
televisione in unprimo momento hanno promosso tante ini-ziative,
poi, ad un certo punto, ne hannorallentato il ritmo. Nonostante
tutto,da par-te mia continuo a rispettare le regole disalvaguardia
ambientale. Mi è anche capi-tato di assistere a fenomeni di
inquina-mento dell'ambiente. La prima volta a cuiho assistito ad
una situazione del genere èsuccesso l'estate scorsa, durante una
gitascolastica a Sorrento. Stavamo in prossi-mità della spiaggia ad
aspettare il pullman.Ad un certo punto arrivano delle
personeche,dopo aver pescato hanno gettato inmare tante "robacce".
Io sono rimasta abocca aperta,perché mi è sembrato brut-tissimo
vedere qualcuno che inquinava ilmare senza che io potessi
intervenire inmodo reale,visto eh i pescatori erano dei"brutti
ceffi2 ed io solo una ragazzina. Semi fossi trovata io in una
situazione del ge-nere,non lo avrei mai fatto,perché poi,chine paga
le conseguenze siamo solo e sol-tanto noi. Spero solo che un giorno
tuttoquesto si possa risolvere in modo che i no-stri successori
possano vivere in un mon-do veramente pulito!!!
Alcune foto mancano perchè non pervenute
I tre temi mancanti saranno pubblicati nel prossimo numero.
remoti; quando ce la poniamo oggi noi, in-vece, pensiamo in
primo luogo agli scon-volgimenti provocati dal progresso
scienti-fico. Allo stato attuale delle cose, la previ-sione del
futuro non è rosea, per il piane-ta. Le acque dei laghi, dei mari,
dei fiumisono inquinate. In esse la vita è stata inbuona parte
distrutta dalle sostanza vele-nose che giornalmente vi scaricano
glistabilimenti industriali, le fogne, le naviecc.. Anche l'aria è
inquinata dalle sostan-ze radioattive prodotte dagli
esperimentidelle armi nucleari, dallo smog causatodalle
innumerevoli ciminiere degli stabili-menti che sorgono, a volte, in
pieno cen-tro cittadino e dai gas tossici che emetto-no tanti
autoveicoli che quotidianamentecongestionano il traffico stradale.
Allora,forse, per salvaguardare il nostro pianetadobbiamo tornare
ad una società preindu-striale? Sarebbe impossibile. Secondome,
l'uomo è ancora in grado di migliorarele condizioni di vita di
tutta l'umanità, è an-cora in tempo per farlo, deve, prima diogni
cosa, diffondere un'educazione am-bientale, al fine di costruire
una societàperfettamente integrata nella natura e ri-spettosa di
essa. Bisogna far capire so-prattutto ai ragazzi che rispettare la
natu-ra è un dovere e che difendendo il proprioterritorio con
coscienza si può godere almeglio quello che madre natura ci
offre.Purtroppo, spesso ho avuto modo di con-statare in prima
persona quale sia diven-tato il problema ambientale del nostro
ter-ritorio non soltanto per sentito dire o per lelezioni fatte a
scuola ma avendone un'e-sperienza diretta, soprattutto nei posti
piùisolati e periferici del nostro Paese. Du-rante l'estate,
infatti, passeggiando in bici-cletta per le strade di campagna ho
potu-to osservare le vere e proprie discariche aibordi delle
stradine. Si tratta, purtroppo, dicomportamenti incivili di molte
personeche si "liberano" di rifiuti ingombranti enon. Queste
persone offendono e degra-dano le nostre campagne, colline che
do-vrebbero essere tutelate e rispettate. Nonsi tratta solo di
semplici sacchetti ma,spesso, la gente nelle campagne si
liberaproprio di tutto (frigoriferi, lavatrici, divanie molto
altro) includendo spesso anche ri-fiuti pericolosi per l'ambiente e
per la no-
stra salute. Ho provato rabbia e sdegnoper queste forme di
inciviltà però, nellostesso tempo, hanno rafforzato ancora dipiù in
me la convinzione che bisogna farequalcosa e anche subito. Ma la
rispostanon la dobbiamo pretendere dagli altri masicuramente
dobbiamo impegnarci nelnostro piccolo, nel nostro quotidiano,
bi-sogna partire, secondo me, da una ridu-zione dei rifiuti per
passare poi al riciclag-gio di essi. Questo potrebbe essere giàun
piccolo passo verso il miglioramentodella salute dell'ambiente. Un
altro picco-lo passo, secondo me, potrebbe esserefatto dai
commercianti riducendo i conte-nitori di polistirolo e plastica per
contene-re gli alimenti e sostituirli con materiali fa-cilmente
riciclabili. Anche noi consumato-ri dovremmo evitare di comprare
prodotti"usa e getta" e preferire ad essi quelli dilunga durata. La
quasi assenza di plasti-ca, polistirolo e metalli agevolerebbe
laraccolta differenziata ed eviterebbe gli in-gorghi di spazzatura
per le strade. Certo èuna piccola cosa ma se fatta costante-mente e
quotidianamente può rendere laraccolta differenziata facile da fare
ed effi-cace. Io spero che con una coscienzaecologica più vera si
possono convogliaregli sforzi di scienza ed industria per la
ri-cerca di soluzioni nuove che permettonodi salvaguardare il
"bioma terra".
Giorgia Magliocca III^ BL'ambiente in cui noioggi viviamo,è
moltocambiato rispetto alpassato. Questi cam-biamenti che ha
subi-to l'ambiente non so-no stati in verità posi-tivi. In
Campania,adesempio, dove io vi-
vo,qualche tempo fa ci sono stati proble-mi con la spazzatura.
Con l'industrializza-zione,come si sa,si vive meglio,ma nonsempre è
così,poiché spesso comportagrandi conseguenze. Oggi è evidente che
l'uomo non vuole ri-nunciare a tutte le comodità a cui ormai
èabituato,ma ci si lamenta sempre che siinquina troppo. Questo
problema,dura or-mai da troppo tempo. Tuttavia è inutile
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Pagina 18 Comunicazione ai Candidati alla Provincia ed alla
RegioneMettiamo a disposizione sp azi autogestiti Rifiuti zero: una
scelt a intelligente
Dr.ssa Simona Patierno - Collaboratrice da VitulazioDa qualche
tempo misto interessando dellaquestione rifiuti, in par-ticolare
del "riciclo" de-gli stessi attraverso lapartecipazione a
forum,manifestazioni e letturepersonali, che, confes-so non senza
stupore,mi hanno aperto sul te-
ma "tutto un mondo" ricco di implicazionidi carattere non solo
ambientale, ma an-che economico-sociale. Secondo le direttive
dell'Unione Euro-pea, il "problema rifiuti" che oggi affliggeil
nostro Paese, con picchi altissimi alSud, può essere risolto, da un
lato, attra-verso un'attività di prevenzione che pre-ferisce
l'utilizzo di prodotti con vuoto arendere e/o liquidi alla spina,
che miranoad una riduzione del rifiuto "all'origine";dall'altro
lato bisognerebbe attivare unacampagna di differenziazione del
rifiuto,che permette un nuovo riutilizzo dellostesso, nonché la
progettazione di mercia loro volta più facilmente riciclabili.
InItalia molti Comuni, piccoli e grandi, han-
no superato l'80% di raccolta differenzia-ta attraverso il
sistema del "porta a por-ta" spinto; sistema che ha permesso
nonsolo di differenziare i materiali a monte,facilitandone lo
smaltimento, in alcunicasi, ha permesso di ridurre il costo
delservizio, non più legato alla superficiedell'abitazione, bensì,
attraverso la "tarif-fa puntuale", legato alla quantità di rifiu-to
"indifferenziato", e dunque non ricicla-bile, prodotto (meno
rifiuti prodotti=menoimposte). Il vantaggio della raccolta
differenziatadeve leggersi non solo nell'ottica di inno-vazione
tecnologica, ma anche di una"economia verde" che mira alla
creazio-ne di nuovi posti di lavoro. Basti pensare che se il
Governo inve-stisse un solo miliardo di euro nella rac-colta
differenziata, questo servirebbe agarantire il servizio a 45
milioni di italiani,creando ben 200 mila posti di lavoro, ri-spetto
a 10 miliardi investiti in discaricheed inceneritori che danno
lavoro soltantoa 3mila persone! Qualche parola vorreispenderla
anche sulla questione "termo-valorizzatori", termine volutamente
fur-
besco per definire gli inceneritori. Una in-formazione sbagliata
ci porta a credereche i termovalorizzatori riutilizzano il rifiu-to
per ricavarne energia dalla sua com-bustione; in realtà l'energia
che se ne ri-cava è veramente bassissima, senzapensare che le
scorie liberate nell'arianon sono solo "dannose", ma anche
can-cerogene, ad un altissimo livello di peri-colosità, specie
nelle donne e nei bambi-ni! Dai documenti europei risulta che il64%
delle diossine è liberato dagli im-pianti di incenerimento, per cui
la produ-zione di CDR (combustibile da rifiuto)non è che un mezzo
mirato a legittimarei grandi affari legati alla realizzazione
de-gli inceneritori o, in alcuni casi, alla ricon-versione di
vecchie centrali termoelettri-che dismesse; operazioni
puramentespeculative, che in Italia vengono incenti-vate con i
soldi pubblici attraverso il mec-canismo perverso dei cosiddetti
"certifi-cati verdi", o "CIP6", che in parte paghia-mo noi nella
nostra bolletta elettrica.Questa la questione, a voi le
riflessioni.Educhiamoci alla raccolta differenziatasarà un bene per
il Pianeta.
Capua - Conferenza - incontro sul tema Sana aliment azione =
equilibrio di vit a
(Franco Fal-co) - Venerdì,29 gennaiou.s., alle ore18,00,
pressoil Circolo Ap-pio di Capua,in Corso Ap-
pio, si è tenuta una Conferenza sul tema:Sana alimentazione =
Equilibrio di vita.L'argomento è stato trattato, con profon-da
professionalità dalla dott.ssa ErsiliaAltieri, dietologa presso
l'Azienda Sani-taria Locale di Caserta. L'incontro è sta-to
organizzato dalla Sezione di Capuadella F.I.D.A.P.A. (Federazione
ItalianaDonne Arti Professioni Affari) di cui èpresidente la
dott.ssa Nunzia Pozzuoli
Iocco. Era presente lafolla delle grandi occa-sioni in una sala
ospi-tale e gremita in ogniordine di posto. L’inter-vento ha
suscitato mol-to interesse tra i pre-senti che, per oltreun’ora
hanno attenta-mente seguito l’esposi-zione del tema propo-sto. Al
termine, dalpubblico, prevalente-mente femminile, erano rivolte
alla dotto-ressa Altieri domande inerenti la giustaalimentazione
necessaria per un sanoequilibrio della vita. Al termine, gli
organizzatori hanno offer-
to un sontuoso buffet composto da preli-batezze che
“costringevano” i presenti aviolare le rigide regole della dieta,
sotto ilbenevole e comprensivo sguardo dellaconferenziera.
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tacchino 2 Kg euro 7,00 -
Arrosto di tacchino 1 Kg più Hamburger 1 Kgeuro 6,60 - Gordon
blue 1 Kg più Spinacine1 Kg euro 8,90 Petto di pollo 1 Kg euro
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AMORE MIOUn giorno ho sussurato il
tuo nome ad una goccia
d'acqua e da allora la
pioggia parla di te.
Anonimo - Sconosciuto
ria, caratterizzato daun’atrocità senzaprecedenti? Comespiegare
che bambi-ni della loro età, co-stretti ad un viaggiosenza ritorno,
veni-vano portati diretta-mente sotto le docceletali? Come
spiega-re che si uccidevanoinnocenti senza unmotivo valido,
soloperché di razza diversa, non ariana?Come spiegare che i campi
di sterminioerano il luogo orribile in cui al di là dellavita e
della morte, l’uomo si trasformavain non – uomo? Come spiegare!
Qual-che bambino ha parlato di lupo cattivo,della strega di
Biancaneve, ma questesono favole, hanno sempre un lieto fine,la
realtà, purtroppo triste e amara, è co-stata troppe vite umane.
Quanti bambininon sono diventati mai grandi e quantivedevano nella
morte il loro ritorno a ca-sa. Ricordare serve a non far
riaccade-re, a non ripetere quegli errori che vedo-no violata la
dignità umana. Ognuno dinoi, nel nostro piccolo, dobbiamo fare
inmodo che episodi di intolleranza non av-
Mai piùIns. Luciana Antinolfi - Collaboratrice da Calvi
Risorta
La Repubblica italia-na riconosce il gior-no 27 gennaio, datadel
l 'abbatt imentodei cancelli diAuschwitz, "Giornodella Memoria", al
fi-ne di ricordare losterminio del popolo
ebraico, le leggi razziali, la persecuzioneitaliana dei
cittadini ebrei, gli italiani chesubirono la deportazione, la
prigionia, lamorte durante la seconda guerra. Infattimilioni di
persone, uomini, donne, bam-bini, furono deportate e smistate nei
varighetti, in Polonia, in Germania, in Bulga-ria, private di tutto
anche della loro stes-sa identità, persone senza nome diven-tate
solamente un numero. Costrette alavorare senza sosta come bestie, e
co-me bestie venivano portate al macellonelle camere a gas, nei
forni crematori echi era più “fortunato” ad essere rispar-miato
moriva di stenti, di fame, di fatica.Persone che hanno pagato un
prezzo al-tissimo, fatto di orrore, di sangue, di dub-bi e di
interrogativi atroci. Qualcosa chenessuno di noi, pur facendo uno
sforzosovrumano, può avvicinare nella sua in-terezza, qualcosa che
lacera indelebil-mente quella “normalità” che è la condi-zione
essenziale della nostra vita quoti-diana. Alle ore 12,00 si è
osservato unminuto di silenzio, un minuto di raccogli-mento per non
dimenticare. Ma comespiegare ai bambini soprattutto ai piùpiccoli
la crudeltà di questo pezzo di sto-
vengono “Mai più”. Mai più” significa chela Giornata della
Memoria non è unasemplice “gita” ad Auschwitz, non è solola
testimonianza di un filmato che rac-conta l’immagine di un uomo che
ha vi-sto e toccato l’inferno in un campo diconcentramento, “Mai
più” significa agirein coerenza con la consapevolezza ma-turata,
significa visitare un campo diRom, aree abitate da lavoratori
migrantiche vivono ammassati come bestie in at-tesa di un lavoro,
case fatiscenti doveitaliani meno fortunati muoiono per
crolliinevitabili. Occorre tener presente chequelle vittime che
oggi celebriamo con laGiornata della Memoria sono lì dove al-tre
vittime continuano ad essere.
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cia biologica. Perché nel sottosuolo del-l'Albero-Casa c'è un
materiale preziosoper risolvere la crisi energetica della
Terra.Insieme ai nemici, un eroe scende dal cie-lo, Jake Sully è il
guerriero chiamato a ri-pristinare la Pace, un marine reclutato
perinfiltrarsi tra i Na'vi, conoscerli e convin-cerli a farsi da
parte per l' azione coloniz-zatrice. Tramite coesione neurologica
si teletra-sporta nel suo avatar guidandolo col con-trollo remoto
ed è per lui, questa, la libe-razione dalla condizione paralitica
che loaffligge nel suo corpo di terrestre. L'amo-
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Signore e signori, benve-nuti su Pandora, il
Pianetaincontaminato dei Na'vi,luogo mistico dell'innocen-za,
dell'interconnessioneneurale e spirituale tra gliindigeni blu,
animali epiante tramite filamenti ful-genti. La quiete, la
sacrali-
tà, l'ordine, fiori volteggianti, creature ala-te e maestose,
montagne sospese. Pan-dora è un mondo in equilibrio, ma poi ar-riva
l'uomo, i marines agguerriti con bull-dozer, mitra, bombe,
distruzione e minac-
Avatar - Ai primordi dell'innocenzaLe recensioni di Fabiana
Salerno - Collaboratrice da Bellona
re per la bella Neytiri e la sua terra crescee si intensifica
durante il percorso emoti-vo verso la rinascita, la
reincarnazionedefinitiva nel corpo Na'vi. Nonostante unaprobabile
debolezza drammaturgica enarrativa, l'opera si qualifica un
capolavo-ro visionario, incanto ottico di un universoin pixel con
figure corpose, prodotto del-l'arte digitale. L'avatar si configura
anchecome il doppio dello spettatore, quasiconsacrando un
superamento dell' imme-desimazione, artificialmente coinvoltonella
magia filmica. James Cameronsfrutta bene i sensori della
performancecapture, per la nostra esperienza senso-riale, tecnica
con cui volti, espressioni,azioni e movimenti degli attori sono
tra-sposti sui corpi alieni. Il tribale nel futuribi-le (la vicenda
è ambientata nel 2154) de-riva da una riscrittura mitologica
fondanteun nuovo simbolismo che si impone nellacornice
tecnocratica, campo di scontro tradue civiltà, tra scienza e
militarismo, in-sieme al tema del doppio e dell'ibrido dnaNa'vi e
dna umano). Tutto questo è lacreazione di Cameron, il suo mondo,
lanostra proiezione, tra voli prospettici e ac-cumulo iconografico
di magnificenza cro-matica che produce piacevoli vertiginispaziali.
Tutto questo non può non lascia-re un riverbero emotivo. E di
questa Na-tura così perfetta ci portiamo dietro unaflebile
percezione, perché "Ogni cosa èbuona mentre lascia le mani del
Creatoredelle cose; ogni cosa degenera nelle ma-ni dell'uomo"
(Rousseau)
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Ciao INES(F. Valeriani) - Da Melrose (Mass. USA) è giunta a
Bellona la tri-ste notizia che annunciava la dipartita di Ines
Della Cioppa, mo-glie del carissimo Michele Caruso meglio
conosciuto come "Mi-ke". Chi scrive frequentò con Ines l'Istituto
Magistrale "S.Pizzi"diCapua e ricorda la compostezza e la
distinzione della compagna
di studi, doti che facevano di lei una studentessa modello.
Emigrata a Melrose, negliStati Uniti, Ines ritornò a Bellona per
convolare a nozze con il giovane Michele Caru-so, militante nel
Corpo della Polizia di Stato. Dopo la cerimonia nuziale, i novelli
spo-si si recarono in viaggio di nozze negli Stati Uniti e decisero
di stabilirsi a Melrose do-ve risiedevano i parenti della sposa. In
occasione delle festività in onore della SantaPatrona di Bellona,
Maria SS di Gerusalemme, i coniugi Caruso ritornavano "al
loropaesello" bene accolti da parenti ed amici. Ormai era diventata
una piacevole occa-sione incontrare e stringere le mani a due amici
di vecchia data. Gli anni sereni e lagioia del ritorno ora hanno
subito una sosta. Ines ha lasciato questa vita ed il suoadorato
Michele ha stabilito di riportarla a Bellona e tumularla nella
tomba di famiglia.Domenica 24 gennaio 2010, alle ore 15, una
immensa folla accolse in Largo Santel-la, le spoglie di Ines per
accompagnarle all'ultima dimora.
-
gli apre le porte adun mondo tutto nuo-vo, in cui riesce
ascoprire se stesso ela vita, e che gli offrel'opportunità di
en-trare a far parte dellaprestigiosa Societàdegli Apostoli,
doveincontra i futuri componenti del gruppo diBloomsbury. Con
questi giovani intellet-tuali Forster stringe una profonda edeterna
amicizia, e grazie alla spregiudi-cata franchezza con cui i suoi
amici dis-cutono di ogni sorta di argomento, For-ster si rende
consapevole della suaomosessualità. Terminati gli studi
univer-sitari, viaggia con la madre in Grecia e inItalia,
trascorrendo poi diversi mesi in
Uno degli ultimi rap-presentanti del liberali-smo vittoriano, E.
M.Forster nasce a Lon-dra nel 1879 da una fa-miglia gallese
dellamedia borghesia. Per-de il padre all'età di un
anno e si ritrova a vivere in una piccolacasa di campagna,
trascorrendo un'in-fanzia solitaria, dominata da un piccoloesercito
femminile di zie, cameriere enonne, fino al suo esordio
scolasticoche sarà per lui doloroso perché per laprima volta
immerso in universo tuttomaschile. Nel 1897 entra al King's
Col-lege di Cambridge, dove sceglie gli stu-di classici e storici,
dedicandosi anche algiornalismo. La cittadella universitaria
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DECO’Margherita Merolillo
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Germania come insegnante. Ritorna inInghilterra per la
pubblicazione del suoprimo romanzo Where angels fear totread
(1905), ambientato in Italia, cosìcome pure A room with view
(1908), Ho-ward's end (1910). Il ritorno in Inghilterraregistra tra
l'altro un evento importante:l'incontro con lo scrittore Edward
Car-penter e il suo amico George Merrill, concui Carpenter vive
un'aperta relazioneomosessuale. Forster rimane profonda-mente
colpito dalla forza serena cheemana dal loro rapporto e questo sarà
lospunto per la scrittura del romanzo Mau-rice (1914), una storia
di omosessualitàin un college maschile che, per voleredell'autore,
uscirà postumo. Narratoredallo stile impeccabile, in tutti i suoi
ro-manzi descrive ambienti e situazioni tipi-camente borghesi,
esprimendo al tempostesso il proprio rifiuto per le
convinzionivittoriane e la simpatia per la generosità,l'istintività
e la passionalità. Tema princi-pale delle sue opere è la difficoltà
nellerelazioni umane che si fa insormontabilequando i protagonisti
appartengono agruppi etnici e mentalità diversi. Esem-plare in
questo senso è il romanzo A pas-sage to India (1924), considerato
il suocapolavoro, che tratta dei difficili rapportitra coloni
inglesi e popolazione indianaagli inizi degli anni venti. Dopo
questo ro-manzo, la sua vena di romanziere siesaurisce, continuando
a scrivere rac-colte di racconti e saggi. Circondato dal-l'affetto
di Bob Buckingham e sua moglieMary, due dei suoi più cari amici,
muoreil 7 giugno del 1970, dopo un ictus che loha colto durante la
notte.
Edward Morgan ForsterD.ssa Ylenia Galluccio – Lingue, culture e
letterature moderne - Collaboratrice da Capua
-
violinista a questo importante evento cul-turale, eseguendo
insieme il Concerto“L’Inverno” di A.Vivaldi, e la Suite “Musi-ca
sull’acqua” di G.F.Haendel.Erano presenti oltre duecento personeche
hanno onorato i musicisti con lunghie sentiti applausi, con
profondo apprez-zamento artistico-culturale, e ottime re-censioni
della stampa televisiva e scritta.Il Concerto è stato ospitato
dalla ChiesaSpirito Santo, dal Parroco Don FrancoManzo, dalla
Diocesi di Aversa, e orga-nizzato alla grande dal M° Robert a
Ca-poluogo.
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Musica pict a: Caravaggio ed il tema musicalePagina a cura della
M° Cecilia D’Iorio – Musicist a - Collaboratrice da Santa Maria C.
V.
Numerosi studisull’iconografiamusicale hannoconfermato
lapassione ed ilculto della musi-ca di Michelan-gelo Merisi.
Neisuoi dipinti va
notato il realismo con cui raffiguraperfettamente gli strumenti
musi-cali, soprattutto la riproduzionedelle tecniche di costruzione
liuti-stiche dell’epoca, e anche la parti-colarità di riportare
sulla tela lepartiture musicali con note chiara-mente leggibili a
tal punto da poterne in-dividuare gli autori. Sono proprio questi
iparticolari della pittura musicale merisia-na a far la differenza
nel campo icono-grafico-strumentale, materia assai ambi-
ta dai ricercatori organologici internazio-nali. È il caso de
“Il Suonatore di Liuto”,conservato a San Pietroburgo, nel Mu-seo
dell’Ermitage. Il quadro è di unastruggente bellezza e crea
un’atmosfera
che invita ad “entrare” nel quadro.Nel dipinto si ritrovano i
temi carat-teristici della produzione giovaniledel Caravaggio: la
gioventù spen-sierata, la musica e il canto, temispesso ricorrenti
nella pittura musi-cale del Cinquecento. Il giovane,assorto nel
canto mentre pizzica lecorde del liuto, con la camicia aper-ta sul
petto e una fascia di tela bian-ca annodata tra i capelli, è di
unabellezza femminea al punto che al-cuni biografi del Caravaggio
tendo-no a scambiarlo per una fanciulla.Data la perfetta
riproduzione delLiuto, le ricerche iconografiche ha