Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
Dati per il futuro:20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
2Crescita, occupazione e crisi
N.B. Nelle infografie è utilizzato come separatore decimale il punto.
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
2.1 Interruzione della crescita economica
• Il PIL dell’UE è cresciuto regolarmente fino al 2007
• Dopo la crisi del 2008 è iniziata una fase di recessione, con un calo del PIL del 4,6 % nel 2009
• Gli Stati baltici sono stati quelli maggiormente colpiti dalla crisi
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdec100)
PIL reale pro capite, UE-27Euro (deflazionati)
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
2.2 L'UE, prima economia mondiale
• Il PIL pro capite dell'UE è cresciuto del 25 % dal 1995 al 2011
• Il PIL pro capite mondiale è cresciuto del 40 % dal 1992 al 2010
• La crescita economica è stata più rapida nei paesi a reddito medio (Brasile, Russia e Cina)
Fonte: Banca mondiale
L'UE a confronto delle altre economie del mondo, 2010PIL (miliardi di dollari USA)
= dimensione della popolazione
India
Cina
Indonesia
Messico
Brasile
Russia
Corea del Sud
Sudafrica
Australia
Giappone
Stati UnitiUE
Canada
PIL pro capite (dollari USA)
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2.3 I tassi di occupazione tendono a seguire la crescita del PIL
• Dal 1997, il tasso di occupazione in seno all'UE è cresciuto in modo significativo
• L'aumento è stato più veloce per le donne rispetto agli uomini
• La crescita dell'occupazione femminile rispecchia la crescita dei settori dei servizi
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdec410)
Tasso di occupazione totale, UE-27% per gruppo di età 20-64 anni
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
2.4 Diminuzione di lungo termine del tasso di suicidi
• Il tasso di suicidi varia ampiamente tra uomini e donne e tra gruppi di età
• Gli uomini commettono più suicidi rispetto alle donne
• I suicidi sono più numerosi tra le persone di 85 anni e più
• Gli aumenti del 2008 e del 2009 sono connessi alla crisi economica?
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: hlth_cd_asdr)
Tasso di mortalità per suicidio, UE-27Suicidi per 100 000 persone
Uomini
Donne
Totale
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2.5 Negli ultimi 10 anni i debiti nazionali sono aumentati
Livello di riferimento del trattato di Maastricht
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdde410)
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UE-272000
UE-272010
Debito pubblico, per paese% del PIL (ai prezzi correnti)
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2.6 Anche il debito pubblico pro capite è cresciuto
• Il debito pubblico pro capite (ai prezzi correnti) è quasi raddoppiato negli ultimi 15 anni, mentre l'inflazione è cresciuta solo del 30 % durante questo periodo
• Il brusco aumento dal 2007 rispecchia gli effetti della crisi economica
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdde410, demo_gind)
Debito pubblico, UE-27Euro pro capite (ai prezzi correnti)
3Energia: aumento dei consumi della dipendenza
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3.1 La dipendenza energetica da altri paesi
• La dipendenza dell'UE dall'energia importata è cresciuta costantemente nel corso dello scorso decennio
• Dal 2004, più del 50 % dell'energia impiegata nell'UE è stata importata
• La dipendenza è superiore per i prodotti del petrolio, come il petrolio greggio
• Circa un terzo delle importazioni di petrolio greggio e gas naturale proviene dalla Russia Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdcc310)
Dipendenza energetica, UE-27
Derivati del carbon fossile Gas naturale
Tutti i prodotti del petrolio Totale
Nota: il "totale" non corrisponde alla media delle tre categorie di combustibili; comprende anche altre fonti energetiche, come le rinnovabile e il nucleare, che sono trattate come fonti domestiche
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3.2 Provenienza delle importazioni di energia nell'UE
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: nrg_122a, nrg_123a, nrg_124a)
Importazioni di energia nell'UE-27, 2010
Nord America
Caraibi
Americacentrale e meridionale
Africa
Medio Oriente
Resto dell'Europa non-UE
Russia
Asia
Oceania
Non specificato
GasTerajoule
PetrolioMilioni di tonnellate
Combustibili solidiMilioni di tonnellate
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3.3 Aumento del consumo di energia
• Il consumo di energia nell'UE è cresciuto del 6 % dal 1990
• Il "mix energetico" dell'UE è cambiato dal 1990
• L'impiego di combustibili solidi si è ridotto, mentre l'uso di gas naturale è cresciuto di quasi il 50 %
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdcc320)
Consumo interno lordo di energia, per combustibile, UE-271 000 tonnellate, equivalente petrolio
Energia rinnovabile+143.4 %
Calore nucleare+15.3 %
Gas naturale+49.8 %
Tutti i prodotti del petrolio-2.5 %
Combustibili solidi-38.3 %
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3.4 L'energia rinnovabile: un contributo in crescita
• L'uso dell'energia rinnovabile nel consumo di energia complessivo dell'UE è cresciuto del 140 % dal 1990
• La quota di energie rinnovabili è cresciuta fino a quasi il 10 % dal 2002
• Questo incremento è dovuto principalmente al maggior impiego di biomassa e rifiuti
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdcc320)
Quota di energia rinnovabile nel consumo interno lordo di energia, UE-27%
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3.5 Consumo di energia rinnovabile
• La biomassa e i rifiuti rinnovabili rappresentano le fonti di energia rinnovabile più importanti
• Il legno e i rifiuti in legno contribuscono per quasi la metà all'uso di energia rinnovabile nell'UE
• L'energia prodotta dal vento e dal sole è aumentata di nove volte dal 1999
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: nrg_1071a, nrg_1072a)
Consumo di energia rinnovabile, UE-27, 2010
Energia solare2 %
Energia eolica8 %
Energia idroelettrica18 %
Energia geotermale3 %
Biomassa e rifiuti rinnovabili 69 %
Legno e rifiuti in legno 49 %
Altra biomassa e rifiuti 20 %
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3.6 Dove viene impiegata l'energia
• Tre settori - industria, trasporti e famiglie - assorbono circa l'85 % del totale dei consumi di energia
• Il consumo di energia nell'industria è diminuito del 20 % dal 1990, mentre nei trasporti è cresciuto del 30 %
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdpc320)
Consumo finale di energia, UE-27
Altro1 %
Servizi10 %
Agricoltura e silvicoltura
3 %
Famiglie26 %
Trasporti26 %
Famiglie27 %
Trasporti32 %
Industria25 %
Altro1 %
Servizi13 %
Agricoltura e silvicoltura2 %
Industria34 %
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3.7 Le famiglie usano sempre più energia elettrica
• L'uso di energia elettrica da parte delle famiglie è cresciuto abbastanza regolarmente nell’UE
• Negli ultimi 20 anni è aumentato di circa il 40 %
• L'"effetto rimbalzo" ha bilanciato i miglioramenti tecnologici
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdpc310)
Consumi di energia elettrica delle famiglieMilioni di tonnellate di equivalente petrolio
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3.8 Consumo di energia elettrica delle famiglie nei paesi UE
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdpc310, lfst_hhnhtych)
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Consumo di energia elettrica per famiglia, per paeseChilogrammi di equivalente petrolio per famiglia
4Ruolo dei trasporti nell'economia
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
4.1 Sempre più automobili in circolazione
• Il numero di autovetture per 1 000 persone è cresciuto del 40 %dal 1991
• Tra gli Stati membri esistono differenze enormi
• In nove Stati membri c'è almeno un'autovettura ogni due persone
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdpc340)
Tasso di motorizzazione, UE-27Autovetture per 1 000 persone
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4.2 Trasporto di merci e passeggeri nell'UE
• Il trasporto su strada è il modo di trasporto più comune nell'UE
• I trasporti pubblici rappresentano meno del 20 % dei viaggi
• La percentuale del trasporto merci su strada è cresciuta dal 2000 a scapito delle ferrovie
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdtr210, tsdtr220)
Ripartizione per modi del trasporto passeggeri e merci, UE-27% del totale interno passeggeri-chilometro e tonnellate merci-chilometro
Passeggeri2008
Merci2009
Treno7 %
Autobus e pullman10 %
Autovettura83 %
Ferrovia16 %
Vie d'acqua interne6 %
Strada78 %
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4.3 Modi di trasporto delle merci in Europa
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdtr220)
Ripartizione per modi del trasporto merci per paese, 2009% del totale interno tonnellate merci-chilometro
UE-27Strada77 %
UE-27Ferrovia17 %
UE-27Vie d'acqua interne6 %
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Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
4.4 Il volume dei trasporti è in stretto rapporto con la crescita economica
• Il trasporto merci e la crescita economica sono strettamente connessi
• Crescita economica e fabbisogno di trasporti hanno andamenti paralleli
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdtr230, nama_gdp_k)
Volume del trasporto merci rispetto al PIL, UE-27*Indice 2000 = 100
*Stime Eurostat; interruzione nelle serie nel 2004
Tonnellate-chilometro interne
PIL (deflazionato)
Tonnellate-chilometro/PIL
5Effetti indesiderati dei trasporti
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5.1 Meno incidenti stradali
• Dal 1991, i decessi per incidenti stradali sono diminuiti in media di 2 300 all'anno
• Più del 60 % dei decessi avviene su strade extraurbane, il 30 % in zone urbane
• Le autovetture sono responsabili del 60 % dei decessi su strade extraurbane e autostrade
Fonte: Commissione europea (banca dati CARE), Eurostat (codice dei dati online: tsdtr420)
Persone decedute in incidenti stradali, UE-27Numero di persone decedute
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
5.2 Le nuove automobili emettono meno biossido di carbonio
• Le emissioni di CO2 per chilometro delle nuove automobili sono in diminuzione dal 1995
• Questa riduzione è dovuta principalmente al passaggio dalla benzina al diesel e all’impiego di tecnologie che permettono di risparmiare carburante
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdtr450)
Emissioni medie di biossido di carbonio delle automobili nuove Grammi di CO2 per chilometro
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5.3 Più emissioni di gas serra dal settore dei trasporti
• La crescita del numero di autovetture e del volume dei trasporti ha avuto come conseguenza l'aumento delle emissioni di gas a effetto serra
• Quello dei trasporti è l'unico settore che nell'UE emette più gas serra oggi che nel 1990
• Le emissioni cresciute più rapidamente sono quelle del trasporto aereo e marittimo internazionale
Fonte: Agenzia europea per l'Ambiente, Eurostat (codice dei dati online: tsdtr410)
Emissioni di gas serra del settore dei trasporti, UE-27Milioni di tonnellate di CO2 equivalente
Marittimo internazionale
Aereo internazionale
Trasporti (strada, ferrovia, navigazione interna, aviazione nazionale)
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
5.4 Emissioni di NOx e di COV non metanici in calo
Fonte: Agenzia europea per l'Ambiente, Eurostat (codice dei dati online: tsdpc270, tsdtr430, tsdpc270)
Emissioni di ossidi di azoto e di composti organici volatili non metanici prodotte dai trasporti,UE-27
EMISSIONI DA TRASPORTO SU STRADALE FONTI DI EMISSIONI, 2009
Ossidi di azoto (NOx), milioni di tonnellate
Ossidi di azoto (NOx)
Altro51 %
Altro81 %
Composti organici volatili non metanici
Trasporto stradale17 %
Trasporto non stradale2 %
Trasporto non stradale7 %
Trasporto stradale42 %
Composti organici volatili non metanici, milioni di tonnellate
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
5.5 Fluttuazioni dell'esposizione urbana all'inquinamento atmosferico da ozono
• L'ozono troposferico causa problemi respiratori agli uomini e agli animali
• Nonostante il calo delle emissioni di NOx e COVNM, l'inquinamento atmosferico da ozono non è migliorato
• Le temperature elevate possono portare a un aumento dell'esposizione all'ozono
Fonte: Agenzia europea per l'Ambiente, Eurostat (codice dei dati online: tsdph380)
Esposizione urbana all'inquinamento atmosferico da ozono, UE-27Microgrammi per metro cubo al giorno
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
5.6 Esposizione urbana all'inquinamento da particolato
• Il settore dei trasporti è un produttore importante di emissioni di particolato (PM10)
• Anche in questo caso, alla riduzione delle emissioni di PM10 non ha corrisposto un miglioramento nell'esposizione all'inquinante atmosferico
Fonte: Agenzia europea per l'Ambiente, Eurostat (codice dei dati online: tsdph370)
Esposizione urbana all'inquinamento atmosferico da particolato, UE-27Microgrammi per metro cubo al giorno
6Disparità regionali
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
6.1 Concentrazione della ricchezza
• Le disparità regionali all’interno dell’UE si sono ridotte
• La dispersione è inferiore nei vecchi Stati membri
• La ripresa economica nell'Europa dell'est ha determinato l’aumento delle disparità
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: nama_r_e0digdp)
Dispersione del PIL regionale per abitante, in SPA*% del PIL nazionale pro capite
* Sulla base delle regioni statistiche di livello NUTS 2. La dispersione regionale non è applicabile ai paesi con solo una regione al livello NUTS 2 (Estonia, Cipro, Lettonia, Lussemburgo, Malta)
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Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
6.2 PIL pro capite per regione
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: nama_r_e2gdp)
PIL per abitante, in SPA, per regioni statistiche NUTS 2, 2008Indice UE-27 = 100
Guadalupe Martinica Guiana francese
Riunione Azzorre Madeira
Canarie Malta Liechtenstein
<=50
50-70
75-100
100-125
>125
Dati non disponibili
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
6.3 Variazione del PIL pro capite per regione
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: nama_r_e2gdp)
Variazione del PIL per abitante, in SPA, per regione statistica NUTS 2, 2000-2008 (in punti percentuali della media UE-27)
<= -10
da -10 a -3
da -3 a +3
da +3 a +10
> +10
Dati non disponibiliGuadalupe Martinica Guiana francese
Riunione Azzorre Madeira
Canarie Malta Liechtenstein
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
6.4 Differenze nei tassi di occupazione regionali
• Le disparità in fatto di occupazione si sono ridotte all’interno dell'UE
• I tassi di dispersione sono più elevati per le donne che per gli uomini
• Ma le donne stanno riducendo il distacco grazie alla più forte diminuzione dei tassi di dispersione
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdec440)
Dispersione dell'occupazione regionale per sesso, UE-27, livello NUTS 2Coefficiente di variazione dei tassi di occupazione (classe di età 15-64 anni)
Donne
Totale
Uomini
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
6.5 Tasso di occupazione per regione
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: lfst_r_lfe2emprt)
Tasso di occupazione per la classe di età 20-64 anni, per regione NUTS 2, 2009%
Guadalupe Martinica Guiana francese
Riunione Azzorre Madeira
Canarie Malta Liechtenstein
<= 60
60-65
65-70
70-75
> 75
Dati non disponibili
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
6.6 Il reddito non è distribuito in modo uniforme
• Le disuguaglianze di reddito non sono diminuite nell'UE
• Il 20 % più ricco della popolazione guadagna circa cinque volte più del 20 % più povero
• La distribuzione del reddito differisce notevolmente tra gli Stati membri dell'UE
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdsc260, ilc_di01)
Disuguaglianza della distribuzione del redditoUE-27 Svezia Lituania
20 %più ricco
20 %più povero
guadagna
guadagna
UE-27 Repubblica ceca Spagna
7Povertà ed esclusione sociale in Europa
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
7.1 Dimensioni della povertà
• La povertà monetaria, la privazione materiale e la mancanza di accesso al lavoro sono le dimensioni chiave della povertà nell'UE
• Quasi 81 milioni di cittadini UE vivono in condizioni di povertà in termini di reddito monetario
• Circa 40 milioni vengono considerati come persone in situazioni di grave privazione materiale. Circa 38 milioni vivono in famiglie in cui gli adulti lavorano molto meno di quanto potrebbero
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdsc100, tsdsc270, tscsc280, tsdsc310, tsdsc350, ilc_pees01)
Persone a rischio di povertà o di esclusione sociale, 2010Numero di persone
81 milionia rischio di povertà dopo
i trasferimenti sociali
40 milioniin situazioni di grave privazione materiale
38 milionivivono in famiglie
a intensità di lavoro molto bassa
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
7.2 Dimensioni della povertà
• Nel 2010, 116 milioni di persone erano nell'UE a rischio di povertà o di esclusione sociale
• Le persone possono essere colpite da più di una dimensione della povertà allo stesso tempo
• Circa 80 milioni di persone erano interessate da una dimensione della povertà, 28 milioni da due dimensioni e quasi 8 milioni da tutte e tre le dimensioni allo stesso tempo Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdsc100, tsdsc270, tscsc280, tsdsc310, tsdsc350,
ilc_pees01)
Persone a rischio di povertà o di esclusione sociale, 2010Numero di persone
48 milionia rischio di povertà dopo
i trasferimenti sociali
19 milioniin situazioni di grave privazione materiale
14 milioniin famiglie a intensità di lavoro molto bassa
3 milioni7,5 milioni
11 milioni
14 milioni
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
7.3 La povertà monetaria è la forma di povertà più comune
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tscsc280, tsdsc350)
Persone a rischio di povertà dopo i trasferimenti sociali% della popolazione
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Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
7.4 Persone in situazione di grave privazione materiale
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tscsc270)
Persone in situazione di grave privazione materiale % della popolazione
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Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
7.5 Bassa intensità di lavoro
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tscsc310)
Persone che vivono in famiglie a intensità di lavoro molto bassa% della popolazione di età compresa tra 0 e 59 anni
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Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
7.6 La povertà e l'esclusione sociale differiscono in Europa
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Persone a rischio di povertà o di esclusione sociale, 2010% della popolazione
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Persone a rischio di povertà dopo i trasferimenti sociali, che si trovano in situazione di grave privazione materiale e che vivono in famiglie a intensità di lavoro molto bassa
Persone in situazioni di grave privazione materiale e che vivono in famiglie a intensità di lavoro molto bassa
Persone a rischio di povertà dopo i trasferimenti sociali e che vivono in famiglie a intensità di lavoro molto bassa
Persone che vivono in famiglie a intensità di lavoro molto bassa
Persone a rischio di povertà dopo i trasferimenti sociali e che si trovano in situazione di grave privazione materialePersone in situazioni di grave privazione materialePersone a rischio di povertà dopo i trasferimenti sociali
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: ilc_pees01)
Nor
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Cro
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Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
7.7 Tendenze della disoccupazione di lungo periodo
• Le persone disoccupate da più di un anno sono considerate disoccupati di lungo periodo
• Dal 1994 al 2008 si è registrata nell’UE una tendenza al calo della disoccupazione di lungo periodo
• Le persone che hanno perso il lavoro all'inizio della crisi andranno a ingrossare le fila dei disoccupati di lungo periodo
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdsc330)
Tasso di disoccupazione di lungo periodo totale %
UE-27
UE-15
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
7.8 Più persone frequentano più a lungo una scuola
• I tassi di abbandono scolastico sono in costante diminuzione nell'UE
• Esiste un chiaro nesso tra istruzione e rischio di povertà
• Per le persone con un basso livello di istruzione il rischio di povertà è maggiore
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdsc410) Nota: Intervallo nella serie nel 2003
Persone che abbandonano prematuramente istruzione e formazione% della popolazione di età compresa tra 18 e 24 anni
8Il problema dei rifiuti (e le possibili soluzioni)
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
8.1 La quantità di rifiuti prodotti è sempre maggiore
• La produzione di rifiuti è cresciuta dal 1995 al 2002, ma è rimasta stabile da allora
• Il trattamento dei rifiuti per incenerimento, riciclaggio e compostaggio è cresciuto sensibilmente
• La quantità di rifiuti da smaltire in discarica è quindi minore
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdpc270)
Produzione e trattamento dei rifiuti urbani, UE-27Chilogrammi pro capite
Non specificato
Riciclaggio dei materiali
Altri tipi di riciclaggio (compreso il compostaggio)
Incenerimento (compreso il recupero di energia)
Messa in discarica
(variazione)
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
8.2 Trattamento dei rifiuti per paese
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdpc270)
Est
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UE-27Messa in discarica
UE-27Incinerimento
*
UE-27Riciclaggio di
materiali
UE-27
Altre forme di riciclaggi
o
*compreso il recupero dell'energia
Trattamento dei rifiuti urbani, per paese, 2010%
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
8.3 La produzione di rifiuti pericolosi è in crescita
• Quasi la metà dei rifiuti pericolosi proviene dall’industria manifatturiera (26%) e dall’edilizia (21%)
• La crescita dal 2004 al 2008 è stata determinata dall’aumento dei rifiuti pericolosi provenienti dal settore edilizio
• Il 2 % dei rifiuti pericolosi è prodotto dalle famiglie
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdpc250)
Produzione di rifiuti pericolosi, UE-27Chilogrammi pro capite
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
8.4 Cogenerazione
• La generazione combinata di calore ed energia ("cogenerazione") produce contemporaneamente elettricità e calore
• La quota di elettricità prodotta da impianti di cogenerazione è cresciuta leggermente dal 2004
• Gli impianti di cogenerazione possono essere alimentati da vari combustibili (gas naturale, biocombustibili, biomassa, rifiuti) Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdcc350)
Cogenerazione, UE-27% di produzione lorda di energia elettrica
COMBUSTIBILE
IMPIANTO DI COGENERAZIONE
ENERGIA ELETTRICA
CALOREABITAZIONI
9Attività umane e natura
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
9.1 Copertura del suolo in Europa
Fonte: Agenzia europea per l'Ambiente
Tipi di copertura del suolo Corine, 2006
Aree artificiali
Corpi idrici
Pascoli e mosaici
Terreni boschivi
Vegetazione semi-naturale
Spazi aperti/terreni spogli
Zone umide
Seminativi e colture permanenti
In sospeso
Fuori dalla copertura dei dati
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
9.2 Distribuzione dei tipi di copertura del suolo in Europa
• Il terreno agricolo (seminativi, colture permanenti, pascoli e mosaici) copre più del 40 % dell'Europa
• Le superfici boscate sono al secondo posto con il 36 %
• Le aree artificiali coprono solo il 4 %, ma ospitano la maggior parte della popolazione europea e delle sue attività economiche
Fonte: Agenzia europea per l'Ambiente
Distribuzione dei tipi di copertura del suolo in Europa, 2006% Area totale Superfici artificiali
Aree artificiali
Seminativi e colture permanentiPascoli e mosaici
Superfici boscate
Vegetazione semi-naturaleSpazi aperti/terreni spogli
Zone umide
Corpi idrici
Abitazioni, servizi, ricreazione
Unità industriali, commerciali, costruzioni
Rete di trasporti, infrastrutture
Miniere, cave, discariche per rifiuti
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
9.3 Come è cambiata la copertura del suolo
• Tra il 2000 e il 2006, 630 000 ettari di terra sono stati trasformati in superfici artificiali
• La crescita dei siti edificati e delle reti stradali e ferroviarie è stata il principale fattore di questo cambiamento
• I terreni agricoli si riducono, mentre le foreste sono in continua espansione
Fonte: Agenzia europea per l'Ambiente
Variazioni nette della copertura del suolo 2000-2006 in Europa
Aree artificiali
Seminativi e colture permanenti
Pascoli e mosaici
Superfici boscate
Vegetazione semi-naturale
Spazi aperti/terreni spogli
Zone umide
Corpi idrici
Aree totali, in migliaiadi ettari
Variazione relativa, %
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
9.4 Evoluzione del numero di uccelli
• Le popolazioni di uccelli fluttuano naturalmente di anno in anno
• Ma la tendenza di lungo periodo è quella di un declino della biodiversità
• Il declino è stato particolarmente forte per gli uccelli degli ambienti agricoli, a causa dell'intensificazione dell'attività agricola
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdnr100)
Indice degli uccelli comuni, UEIndice 1990 = 100
Tutti gli uccelli comuniUccelli comuni (ambienti agricoli)Specie forestali comuni
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
9.5 Pesca in eccesso degli stock ittici in pericolo
• Dal 1994 nelle acque gestite dall'UE si è sempre pescato in eccesso
• Le specie demersali (che vivono vicino o sui fondali del mare) sono quelle che subiscono la pressione maggiore
• La pesca in eccesso implica anche rischi economici per il settore della pesca
Fonte: Servizi della Commissione europea, ICES (codice dei dati online: tsdnr110)
Catture dagli stock ittici oltre i limiti biologici di sicurezza:Status degli stock ittici gestiti dall'UE nell'Atlantico nord-orientale, 2010
Totale catture di
pesce
Demersali(specie che vivono vicino i fondali del
mare, per es. merluzzo, eglefino,
merlano)
Pelagiche(specie che
vivono in mare aperto, per es.
aringa, acciuga, sardina)
Bentoniche(specie che vivono sul letto del mare, per es. aragosta,
gamberetto, pescepiatto)
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
9.6 Gestione più sostenibile delle foreste
• Nei paesi europei il totale degli abbattimenti si è mantenuto ben al di sotto della ricrescita annuale
• Questo significa che le foreste sono gestite in maniera sostenibile
• Le foreste immagazzinano carbonio, sono quindi come “pozzi" che assorbono le emissioni di gas serra
Fonte: Conferenza ministeriale sulla protezione delle foreste in Europa (MCPFE) (codice dei dati online: tsdnr520)
Tasso di utilizzazione forestaleAbbattimenti come % di incremento
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
9.7 Più gas serra assorbiti dalle foreste
• La piantagione di alberi e il miglioramento della gestione delle foreste contribuisce a eliminare dall'atmosfera le emissioni di gas serra
• Dal 1990, più di 300 milioni di tonnellate di gas serra sono state eliminate dall'atmosfera ogni anno con l'uso del suolo, il cambiamento dell'uso del suolo e la silvicoltura
Fonte: Agenzia europea per l'Ambiente
Emissioni di gas serra dall'uso del suolo, dal cambiamento di uso del suolo e dalla silvicoltura, UE-27Milioni di tonnellate di equivalente CO2
10Cambiamento climatico globale
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
10.1 Un pianeta che si riscalda
• Il riscaldamento del pianeta è un fatto innegabile
• Il periodo dal 2001 al 2010 è stato il decennio più caldo mai registrato
• Il riscaldamento è più sensibile nell'emisfero nord, dove si trova la maggior parte delle terre emerse
Fonte: Climatic Research Unit, University of East Anglia e the UK Met Office Hadley Centre
Deviazione della temperatura media annuale globaleDeviazione della temperatura in °C, rispetto alla media 1961-90
Range di incertezza del 95 % risultante dagli effetti combinati di tutte le incertezze
Serie annuali “smoothed”
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
10.2 Le emissioni mondiali di CO2 in continua crescita
• Le emissioni mondiali di CO2 sono cresciute di quasi il 40 % dal 1990
• Nel 2007, la Cina ha superato gli Stati Uniti come principale produttore di emissioni
• L’energia elettrica e la generazione di calore sono responsabili della maggior parte delle emissioni di CO2
Fonte: Agenzia internazionale dell'energia
Emissioni mondiali di CO2 da combustione di carburantiMilioni di tonnellate di CO2
Mondo
Stati Uniti
UE-27
Cina
India
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
10.3 Evoluzione della distribuzione delle emissioni mondiali di CO2
• Le emissioni di CO2 in Cina sono più che raddoppiate negli ultimi 20 anni
• Anche le emissioni nel resto dell'Asia (compresa l'India) sono cresciute
• Al contrario, le emissioni di CO2 nell'UE e in Russia sono diminuite
Fonte: Agenzia internazionale dell'energia
Distribuzione delle emissioni mondiali di CO2 da combustione di carburanti% del totale delle emissioni mondiali
21 000milioni di tonnellate
29 000milioni di tonnellate
Stati Uniti -22 %
UE-27 -37 %
Cina +118 %
Russia -50 %
Asia +83 %
Giappone -20 %America latina +33 %
Africa 0 %
Resto del mondo -18 %
Medio Oriente +66 %
Variazione della quota di emissioni
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
10.4 Emissioni di CO2 pro capite
• Le emissioni di CO2 pro capite sono diminuite negli USA, in Russia e nell'UE
• Le emissioni pro capite sono aumentate in Cina e in India, ma i loro livelli sono ancora ben al di sotto di quelli dei paesi industrializzati
• Dal 2007, le emissioni di CO2 della Cina sono superiori alla media mondiale di 4,3 tonnellate pro capite
Fonte: Agenzia internazionale dell'energia
Emissioni mondiali di CO2 da combustione di carburanti pro capite Tonnellate pro capite
Stati Uniti
Russia
Giappone
UE-27
Cina
India
Mondo
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
10.5 Le emissioni dei trasporti sono in aumento, le altre diminuiscono
• Le emissioni di gas serra nell'UE sono diminuite di più del 17% dal 1990
• Nel 2009 si è registrato un forte calo a causa della crisi economica
• Tra le ragioni del calo sul lungo periodo vi sono l’uso più efficiente dell'energia e il passaggio a combustibili a bassa emissione di carbonio
Fonte: Agenzia europea per l'Ambiente (codice dei dati online: tsdcc210)
Emissioni di gas serra per settore, UE-27Milioni di tonnellate di equivalente CO2
Altro (connesso all'energia)
Rifiuti
Agricoltura
Processi industriali
Trasporti
Ind. manifatturieraed edilizia
Industrie energetiche
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
10.6 Le attività connesse all'energia sono le fonti principali di emissioni
• Più di tre quarti delle emissioni di gas serra dell'UE provengono dalla produzione di energia per combustione
• Dal 1990 sono diminuite notevolmente le emissioni dell’industria manifatturiera e dell’edilizia
Fonte: Agenzia europea per l'Ambiente (codice dei dati online: tsdcc210)
Emissioni di gas serra per settore, 2009%
Connessi all'energia
Non connessi all'energia
Processi industriali
Agricoltura
Rifiuti
Altri (connessi all'energia)
Industrie energetiche
Industria manifatturiera e edilizia
Trasporti
UE-272009
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
10.7 In alcuni paesi le emissioni sono state fortemente ridotte
• Nei paesi dell’Europa dell'Est le emissioni di gas serra sono diminuite sensibilmente dal 1990
• La ristrutturazione economica ha permesso a molti "nuovi" Stati membri di ridurre le emissioni nel corso degli anni '90
• Dal 2000, le politiche energetiche e climatiche puntano sempre più a ridurre le emissioni
Fonte: Agenzia europea per l'Ambiente (codice dei dati online: tsdcc100)
Emissioni di gas serra nel 2009 rispetto all'anno di riferimento del protocollo di Kyoto, per paese%
Varaizione rispetto all'anno di riferimento di Kyoto
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Obiettivo (2008-2012)
11
L'Europa in un mondo globalizzato
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
11.1 È dell’Europa la quota maggiore degli scambi commerciali mondiali
• L'UE è il principale importatore ed esportatore di merci al mondo
• UE, Stati Uniti, Cina e Giappone nel 2010 rappresentavano insieme circa la metà del commercio mondiale
• La Cina è divenuta negli ultimi anni un importante protagonista del commercio mondiale, superando nel 2007 gli Stati Uniti quale secondo maggiore esportatore
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: ext_lt_introle)
Distribuzione delle importazioni ed esportazioni mondiali, 2010%
UE-27 Stati Uniti Cina (esclusa Hong Kong) Giappone Altri
Importazioni Esportazioni
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
11.2 La Cina diventa un partner commerciale primario
• L'importanza relativa degli Stati Uniti quale partner commerciale dell'UE è diminuita negli ultimi anni
• Gli scambi commerciali dell'UE con la Cina si sono più che quadruplicati dal 1999
• Gran parte delle importazioni nell'UE provengono dall'Asia, mentre le quote di Africa e America latina rimangono basse
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: ext_lt_maineu)
Importazioni extra-UE, per partner%
delle importazioni
dall'Asia
Cina (eccetto Hong Kong)
Asia (eccetto Cina e Giappone)
Giappone
Stati Uniti
Russia
Europa, non-UE-27
Africa
America latina
Resto del mondo
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
11.3 Le importazioni di energia dell'UE sono in aumento
• il 63 % delle importazioni nell'UE riguarda prodotti manifatturieri (macchinari e veicoli, sostanze chimiche e altri prodotti manifatturieri)
• Sono però in crescita le importazioni di prodotti primari
• Nel 2010, le importazioni di prodotti energetici sono state quattro volte superiori a quelle del 1999
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: ext_lt_intratrd)
Importazioni extra-UE, per gruppo di prodotto%
delle importazioni
riguarda prodotti
manifatturieri
Sostanze chimiche
Macchinari e veicoli
Altri prodotti manifatturieri
Energia
Prodotti alimentari e bevande
Materie prime
Prodotti n.c.a.
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
11.4 Crescita delle importazioni dai paesi in via di sviluppo
• Le importazioni dai paesi in via di sviluppo nell'UE sono quasi triplicate dal 1999
• Il totale delle importazioni nell'UE è invece "solo" raddoppiato
• Quasi la metà del totale delle importazioni dell'UE proveniva nel 2010 dai paesi in via di sviluppo (Cina compresa)
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdgp210, tet00038)
Importazioni dell'UE dai paesi in via di sviluppo, UE-27
Reddito medio-superiore
Per gruppo di reddito, miliardi di euro (ai prezzi correnti)
Altri a reddito basso
Reddito medio-inferiore
Meno sviluppati
Cina (compresa Hong Kong)
Paesi CAS
Paesi CAS (Cina esclusa)
Tootale importazioni UE
Quota sul totale delle importazioni extra-UE (%)
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
11.5 Le importazioni dai paesi meno sviluppati sono ancora ridotte
• I paesi meno sviluppati ospitano circa il 12 % della popolazione mondiale, ma rappresentano meno del 2% del PIL mondiale e circa l'1 % del commercio mondiale di merci
• Nel 2010, sul totale delle importazioni dell'UE pari a 1 500 miliardi di euro, solo 22 miliardi provenivano dai paesi meno sviluppati
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdgp210, tet00038)
Quota delle importazioni dai paesi meno sviluppati sul totale delle importazioni extra-UE, UE-27%
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
11.6 Le importazioni di prodotti energetici dalle aree meno sviluppate sono in aumento
• Le importazioni dai paesi meno sviluppati sono state nel 2010 per metà di prodotti manifatturieri e per metà di prodotti primari
• Il regolamento dell'UE "Tutto fuorché le armi" garantisce accesso in esenzione da dazi alle importazioni di tutti i prodotti dei paesi meno sviluppati, con l'eccezione di armi e munizioni
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdgp230)
Importazioni dai paesi meno sviluppati per gruppo di prodotti, UE-27Miliardi di euro (ai prezzi correnti)
Prodotti manifatturieri
Combustibili minerali, lubrificanti e materiali connessi
Prodotti alimentari, bevande e tabacco
Materie prime
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
11.7 Le sovvenzioni a favore dell'agricoltura dell'UE sono in diminuzione
• Le barriere commerciali rendono più difficile l'accesso ai mercati dell'UE per i paesi in via di sviluppo
• A partire dal 1995, l'UE ha gradualmente ridotto le sovvenzioni all'agricoltura che distorcevano gli scambi commerciali
• La distanza tra il tetto fissato nell'ambito dell'accordo sull'agricoltura dell'OMC e il sostegno dell'UE all'agricoltura sta crescendo Fonte: Servizi della Commissione europea, Organizzazione mondiale del commercio, Eurostat
(codice dei dati online: tsdgp240)
Misura aggregata del sostegno all'agricoltura, UE-27Miliardi di euro
Tetto MAS
12L'Europa rispetta i suoi impegni internazionali?
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
12.1 Da dove proviene il sostegno finanziario dell'UE?
• Gli aiuti pubblici allo sviluppo (APS) e i flussi privati rappresentano i flussi finanziari più importanti per i paesi in via di sviluppo
• I flussi finanziari dell'UE destinati ai paesi in via di sviluppo sono cresciuti di quattro volte negli ultimi 20 anni
• Mentre i flussi APS sono cresciuti costantemente, i flussi privati hanno fluttuato di anno in anno
Fonte: OCSE, Eurostat (codice dei dati online: tsdgp310)
Finanziamenti destinati ai paesi in via di sviluppo, per tipo, UE-15Miliardi di euro (ai prezzi correnti)
Sovvenzioni da parte di ONG
Altri flussi officiali
Flussi privati
Aiuti pubblici allo sviluppo
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
12.2 L'UE è il principale donatore a livello mondiale....
• L'UE è il principale donatore di sostegno finanziario ai paesi in via di sviluppo
• Dal 1990, tutti i donatori hanno aumentato i loro finanziamenti destinati ai paesi in via di sviluppo
• Nel 2009, il finanziamento totale destinato ai paesi in via di sviluppo è stato 4,5 volte più elevato rispetto al 1990
Fonte: OCSE, Eurostat (codice dei dati online: tsdgp310)
Finanziamenti destinati ai paesi in via di sviluppo, per donatoreMiliardi di euro (ai prezzi correnti)
Altri donatori
Canada
Giappone
Stati Uniti
UE-15
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
12.3 ... ma c'è ancora strada da percorrere
• L'UE si è impegnata a raggiungere l'obiettivo delle Nazioni Unite di destinare lo 0,7 % del suo RNL agli APS nel 2015, con un obiettivo intermedio di 0,56 % per il 2010
• L'obiettivo del 2010 non è però stato raggiunto
• Cinque paesi europei hanno superato l'obiettivo delle Nazioni Unite dello 0,7 % dell'RNL nel 2010
Fonte: OCSE, Eurostat (codice dei dati online: tsdgp100)
Aiuti pubblici allo sviluppo (APS), UE-27% del reddito nazionale lordo (ai prezzi correnti)
UE-27 Obiettivo UE-27 Obiettivo Nazioni Unite
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
12.4 Gli aiuti degli Stati membri variano notevolmente
Fonte: OCSE, Eurostat (codice dei dati online: tsdgp100)
Aiuti pubblici allo sviluppo (APS), per paese% del reddito nazionale lordo (ai prezzi correnti)
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Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
12.5 Gli aiuti pubblici allo sviluppo sono raddoppiati dal 1990
• I flussi globali di aiuti pubblici allo sviluppo sono raddoppiati negli ultimi 20 anni
• Tra i principali donatori al mondo figurano l'UE, gli USA e le agenzie multilaterali (comprese le agenzie delle Nazioni Unite)
Fonte: OCSE, Eurostat (codice dei dati online: tsdgp100)
Aiuti pubblici allo sviluppo (APS), per donatoreMiliardi di euro (ai prezzi correnti)
Altri donatori
Istituzioni dell'UE
Agenzie multilaterali
Giappone
Stati Uniti
UE-15
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
12.6 I canali ufficiali sono una fonte di assistenza affidabile
• Gli APS contribuiscono ai flussi finanziari diretti ai paesi a basso reddito in proporzione maggiore degli investimenti esteri diretti
• Più della metà degli APS dell'UE è destinata ai paesi a basso reddito
• Nel 2009, i flussi APS diretti ai paesi a basso reddito sono ammontati a circa 11 miliardi di euro, mentre i flussi di investimenti esteri diretti sono stati "solo" di 1,7 miliardi di euro
Fonte: OCSE, Eurostat (codice dei dati online: tsdgp320, tsdgp330)
Quota dei finanziamenti destinati ai paesi a basso reddito% degli APS erogati
Quota degli aiuti pubblici allo sviluppo, UE-15
Quota degli investimenti esteri diretti, membri UE del CAS
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
12.7 Il divario donatore-beneficiario
• Gli APS dell'UE sono stati pari a 107 euro per cittadino dell'UE
• Tuttavia, poiché la loro popolazione è più numerosa, i paesi benficiari hanno ricevuto solo nove euro a persona
• L’aumento del contributo UE agli APS per persona dal 2005 non si traduce in un aumento dell’importo per persona nei paesi in via di sviluppo
Fonte: OCSE, Eurostat (codice dei dati online: tsdgp520)
Aiuti pubblici allo sviluppo pro capite nei paesi donatori e beneficiariEuro a persona (ai prezzi correnti)
UE-272010
Paesi CAS
13Sempre meno bambini nella nostra società che invecchia
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
13.1 La popolazione mondiale continua a crescere
• La popolazione totale della terra è destinata a quadruplicarsi entro il 2100 rispetto al 1950, e a superare i 10 miliardi di persone verso l'anno 2080
• Gran parte della crescita della popolazione mondiale è avvenuta o si prevede che avvenga in Asia e in Africa
• La popolazione europea nel 2100 sarà solo di circa il 20 % superiore a quella del 1950 Fonte: Population Division of the Department of Economic and Social Affairs of the United
Nations Secretariat, World Population Prospects: The 2010 Revision
Crescita dalla popolazione mondiale e proiezioniMiliardi di persone
Oceania
Nord-AmericaEuropaAmerica latina e Caraibi
AsiaAfrica
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
13.2 La quota europea della popolazione mondiale è in calo
• Nel 2100, la composizione della popolazione terrestre sarà molto diversa da quella del 1950
• Si prevede che la popolazione africana "esploda" raggiungendo nel 2100 i 3,6 miliardi, il35% della popolazione mondiale
• Gli europei rappresenteranno alla fine del secolo meno del 10 % della popolazione mondiale Fonte: Population Division of the Department of Economic and Social Affairs of the United
Nations Secretariat, World Population Prospects: The 2010 Revision
Quota dei continenti nella popolazione mondiale%
Oceania
Nord-America
Europa
America latina e Caraibi
AsiaAfrica
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
13.3 Tassi di natalità troppo bassi per sostenere la crescita della popolazione
• È necessario un tasso di fecondità di 2,1 figli per donna per mantenere naturalmente la popolazione dell'UE al suo livello esistente
• Il tasso di fecondità dell'UE è cresciuto leggermente, ma rimane sotto il livello di ricambio
• In Europa, solo l'Islanda ha un tasso di fecondità superiore al livello di ricambio
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdde220)
Tasso di fecondità totale, UE-27Numero di figli per donna
Livello di ricambio
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
13.4 Gli europei vivono più a lungo
• Una bambina nata nel 2009 nell'UE è destinata, in media, a vivere 83 anni; un bambino 77 anni
• La speranza di vita nell'UE è in aumento, il che vuol dire che le persone vivono sempre di più
• Di conseguenza, la popolazione dell'UE sta continuando a crescere in modo naturale, anche se questo fenomeno è destinato a cambiare presto
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdph100)
Speranza di vita alla nascita, per sesso, UE-27Anni
DonneUomini
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
13.5 Si trasferiscono nell'UE più persone di quante partano
• Si intende per migrazione netta la differenza tra immigrazione ed emigrazione
• Negli ultimi 20 anni, l'UE ha conosciuto un'immigrazione continua dall'esterno
• Dal 2015 in poi, si prevede che la migrazione netta sarà l'unico fattore di crescita della popolazione dell'UE
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdde230); Nota: intervallo nella serie nel 1998
Tasso grezzo di migrazione netta più aggiustamento, UE-27Per 1 000 persone
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
13.6 Il volto mutevole della popolazione europea
• SI prevede che entro il 2060 la popolazione dell'UE aumenterà di circa 15 milioni di persone, ossia del 3 %
• Circa la metà degli Stati membri, soprattutto nell'Europa orientale, potrebbero conoscere un calo della popolazione
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tps00002)
Evoluzione demografica prevista (2010-2060), per paese%
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Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
13.7 La popolazione dell'UE toccherà il massimo nel 2040
• La crescita della popolazione nell'UE non sarà continua
• Si prevede che la popolazione dell’UE continuerà a crescere fino al 2040, per poi scendere gradualmente a 517 milioni nel 2060
• Dal 2035, perciò, la migrazione netta non compenserà più il declino naturale che dovrebbe avere inizio nel 2015
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tps00002)
Evoluzione demografica prevista, UE-27Milioni di persone
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
13.8 Una popolazione che invecchia
• La popolazione dell'UE invecchierà perché le persone vivono di più e le nascite sono in calo
• Si prevede che l'età media della popolazione dell'UE aumenterà da 41 anni nel 2010 a 48 nel 2060
• Entro il 2060, le persone di 65 anni o più rappresenteranno circa il 30 % della popolazione dell'UE
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: demo_pjangroup, proj_10c2150p)
Struttura della popolazione, per classe di età e sesso, UE-27% della popolazione totale
Uomini (2010) Donne (2010) Uomini (2060) Donne (2060)
85 anni o più80-84 anni75-79 anni70-74 anni65-69 anni60-64 anni
55-59 anni50-54 anni45-49 anni40-44 anni35-39 anni30-34 anni25-29 anni20-24 anni15-19 anni
Meno di 5 anni5-9 anni
10-14 anni
14La crescita verde è una soluzione?
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
14.1 L’uso delle risorse naturali nell'UE
• Metà dei materiali consumati nell'UE sono minerali
• L'uso dei materiali tende a seguire il ciclo economico da vicino
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdpc230)
Consumo interno di materiali, per tipo, UE-27Milioni di tonnellate
Materiali e vettori energetici fossili
Minerali non metallici
Minerali metalliferi (minerali grezzi)
Biomassa
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
14.2 Le importazioni sono necessarie per soddisfare la domanda dell'UE di materie prime
• Gran parte dei materiali utillizzati nell'UE sono anche estratti nell’UE
• Le importazioni diventano però sempre più importanti
• Le importazioni, le esportazioni e l'attività estrattiva interna sono diminuite durante la crisi
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdpc220)
Componenti del consumo interno di materiali, UE-27Milioni di tonnellate
Consumo interno di materiali
Uso dell'attività estrattiva interna
Importazioni
Esportazioni
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
14.3 Il consumo pro capite di materiali si è ridotto drasticamente durante la crisi
• Nel 2007, ciascun cittadino dell'UE ha in teoria consumato circa 17 tonnellate di materiali l'anno, o 45 chilogrammi di materiali al giorno
• Nel 2009, a causa della crisi economica, il consumo di materiali è sceso al di sotto delle 15 tonnellate a persona
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdpc220, demo_gind)
Consumo interno pro capite di materiali, UE-27Tonnellate pro capite
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
14.4 L‘uso delle risorse varia all’interno dell'UE
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdpc220, demo_gind)
Consumo interno pro capite di materialiTonnellate pro capite
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2000
UE-27
2009
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
14.5 Sembra che produttività ed efficienza stiano migliorando...
• La produttività delle risorse è in aumento dal 2000. Ciò significa che, dalla stessa quantità di materiali, sono stati generati più euro
• Al contempo, si è ridotta la quantità di energia necessaria per le attività economiche. Sono stati emessi anche meno gas serra per ogni euro
• Tuttavia, questo semplice rapporto non racconta tutta la storia
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdpc100, tsdec360, tsdtr250, tsdcc210, nama_gdp_k)
Evoluzione della produttività delle risorse e dell'intensità energetica, UE-27Produttività delle risorseEuro per chilogrammo
Intensità energetica dell'economiaChilogrammi di equivalente petrolio per 1 000 euro
Intensità energetica del trasportoChilogrammi di equivalente petrolio per 1 000 euro
Intensità emissioni di gas serra dell'economiaChilogrammi di CO2 equivalente per 1 000 euro
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
14.6 ... ma non in modo così promettente se paragonate al PIL
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdpc100, tsdpc230, nama_gdp_k, tsdec360, tsdcc320, tsdtr100, tsdtr250, sdcc210)
Produttività delle risorse ed efficienza energeticaIndice 2000 = 100
Produttività delle risorse
PIL (deflazionato)
Consumo interno di materialiProduttività delle risorse
PIL (deflazionato)
Consumo interno lordo dienergia
Intensità energetica
PIL (deflazionato)
Emissioni di gas serra
Intensità delle emissioni di gas serra
PIL (deflazionato)
Consumo di energia nel settore dei trasporti/PIL
Consumo di energia nel settore dei trasporti
Intensità energetica
Intensità delle emissioni di gas serra
Efficienza energetica del trasporto
Dati per il futuro: 20 anni di sviluppo sostenibile in Europa?
14.7 La spesa per R&S non è cresciuta a sufficienza
Fonte: Eurostat (codice dei dati online: tsdec320)
Spesa totale per ricerca e sviluppo% del PIL
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