Dall’etica di impresa all’economia circolare Dall’etica alla CSR -La comunicazione delle informazioni non finanziarie e l’analisi ESG Alessandra Tami
Dall’etica di impresa all’economia circolare Dall’etica alla CSR -La comunicazione delle informazioni non finanziarie e l’analisi ESG
Alessandra Tami
Proposta di indice
• Dopo la crisi, piu’ attenzione alla sostenibilita’?
• Cambiamento climatico?
• La terra e’ finita: impronta ecologica e “economia circolare”
• Cosa succede nel mondo delle imprese e della finanza?
etica e economia 2
Etica? Autoresponsabilizzazione?
• La terra in prestito dai nostri figli (Indiani d’America)
• Sviluppo sostenibile?
• Decrescita felice? (Latouche)
• I limiti del “consumismo”
• Religioni e ambiente (Enciclica Laudato si)
etica e economia 3
Gli interventi delle Nazioni Unite La nuova Agenda 2030 e gli Sdgs
etica e economia 4
Etica? ruolo dell’impresa?
Etica e economia sono conciliabili?
etica e economia 5
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Etica ed economia Matrice del coinvolgimento etico
* rispetto degli altri * aiutare gli altri
solidarietà * evitare conflitto sociale * contribuire al miglioramento
* esercitare la responsabilità della società
personale * sviluppare il potenziale personale
Ideali
* evitare di agire male * fare le cose giuste
giustizia * cercare l'accordo * essere aperto
* evitare le frodi * essere onesto
* osservare la lettera della legge * osservare lo spirito della legge
Obblighi Aspirazioni
Grado di discrezionalità
etica e economia
PERCHE’ SI PARLA DI CSR?
RIPRENDIAMO IL RUOLO DELL’IMPRESA
etica e economia 7
etica e economia 8
L’uomo egocentrico
alla ricerca dell’interesse individuale crea esclusione e diseguaglianza e mette l’uomo al servizio dell’economia
L’uomo giusto
alla ricerca del bene comune crea coinvolgimento e solidarietà e mette l’economia al servizio dell’uomo
Il ruolo dell’Impresa
etica e economia 9
Il ruolo dell’impresa
“L’unica e sola responsabilità dell’impresa è incrementare il
profitto fin quando si rimane all’interno delle regole del
mercato, che significa impegnarsi in una competizione aperta
e libera, senza imbrogli o frodi”
Milton Friedman
N.B.: si può fare soldi con … la pornografia, ma non è nelle regole
uomo non solo economico…--> volontariato
etica e economia 10
Il ruolo dell’impresa
“…la prima responsabilità del management riguarda la massimizzazione della remunerazione globale del capitale, in forma di dividendo e di incremento del
valore di mercato delle azioni”
A. Rappaport
etica e economia 11
Il ruolo dell’impresa
“Come noi perseguiamo le nostre strategie sull’intero pianeta,
noi accettamo anche una responsabilità sociale e ambientale.
Questa responsabilità include la promozione di un’economia
sostenibile e il riconoscimento della responsabilità
(accountability) che noi abbiamo verso l’economia, l’ambiente
e la comunità dove noi conduciamo affari attorno al mondo”.
John F. Smith, Jr., GM Chairman
etica e economia 12
Il ruolo dell’impresa
“The three most important things you need to measure in a business are customer satisfaction, employee satisfaction and cash flow.
If you are growing Customer satisfaction, your global market share is sure to grow too.
Employee satisfaction gets your productivity, quality, pride and creativity.
Cash flow is the puls, the sign of the life in a company”
Jack Welch
etica e economia 13
Il ruolo dell’impresa
“Le tre più importanti cose che è necessario misurare in un’impresa sono : la soddisfazione dei clienti, la soddisfazione dei dipendenti, il cash flow
Se voi migliorate la soddisfazione dei clienti, anche la vostra quota sul mercato globale sicuramente crescerà.
La soddisfazione dei dipendenti fa crescere la vostra produttività, qualità, immagine e creatività Cash flow è il surplus, il segno della continuità della vita in una società.”
Jack Welch
etica e economia 14
Il ruolo dell’impresa
“Il solo scopo giustificabile di un’impresa è di creare e aggiungere valore, facendo qualcosa che prima non c’era, o, se esisteva, di farlo meglio o a costi
più bassi, o per metterlo a disposizione di più persone”.
Charles Handy, "The hungry spirit"
etica e economia 15
Il ruolo dell’impresa
“L'impresa e' una istituzione sociale molto complessa ed il profitto è uno strumento tecnico che va governato,
inserendolo in un articolato sistema di obiettivi individuali e collettivi... crediamo che l'impresa sia una istituzione
straordinariamente adatta a realizzare un obiettivo di sviluppo equilibrato, che coniughi la produttività e il profitto
con il rispetto della natura e dell'uomo”
Marco Vitale, “Impresa, valori e strategie"
etica e economia 16
Il ruolo dell’impresa
“Imprese…come organi della società. Non sono fini a sé
stesse, ma esistono per svolgere una determinata
funzione sociale…Sono strumenti per assolvere fini che
le trascendono”
Peter Drucker
etica e economia 17
Il ruolo dell’impresa
“Un'azienda produce profitto quando i fattori produttivi sono stati adeguatamente ricompensati ed i corrispettivi bisogni umani debitamente soddisfatti. Scopo dell'impresa, infatti,
non è semplicemente la produzione del profitto, bensì l'esistenza stessa dell'impresa come comunità di uomini che,
in diverso modo, perseguono il soddisfacimento dei loro fondamentali bisogni e che costituiscono un particolare
gruppo al servizio dell'intera società”
Papa Giovanni Paolo II, "Centesimus annus”
etica e economia 18
“40. Le attuali dinamiche economiche internazionali, caratterizzate da gravi distorsioni e disfunzioni,
richiedono profondi cambiamenti anche nel modo di intendere l'impresa. […]
La gestione dell'impresa non può tenere conto degli interessi dei soli proprietari della stessa, ma deve anche
farsi carico di tutte le altre categorie di soggetti che contribuiscono alla vita dell'impresa: i lavoratori, i clienti,
i fornitori dei vari fattori di produzione, la comunità di riferimento”.
Benedetto XV – Caritas in Veritate 29.6.2009
Il ruolo dell’impresa
etica e economia 19
Francesco, Laudato si’ –
Lettera enciclica sulla cura della casa comune
Roma, San Pietro, il 24 maggio 2015
…
13. La sfida urgente di proteggere la nostra casa
comune comprende la preoccupazione di unire tutta la
famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile
e integrale, perché sappiamo che le cose possono
cambiare….
…
23.Il clima è un bene comune, di tutti e per tutti…
riscaldamento globale…….
rapporto impresa ambiente
etica e economia 20
Francesco, Laudato si’ –
Lettera enciclica sulla cura della casa comune
Roma, San Pietro, il 24 maggio 2015
…67. Noi non siamo Dio. La terra ci precede e ci è
stata data.
…68. Questa responsabilità di fronte a una terra che è
di Dio, implica che l’essere umano, dotato di
intelligenza, rispetti le leggi della natura e i delicati
equilibri tra gli esseri di questo mondo, perché “al suo
comando sono stati creati…….”
93. ..la terra è essenzialmente una eredità comune, i
cui frutti devono andare a beneficio di tutti…
rapporto impresa ambiente
etica e economia 21
Francesco, Laudato si’ –
Lettera enciclica sulla cura della casa comune
Roma, San Pietro, il 24 maggio 2015
…117. La mancanza di preoccupazione per misurare i
danni alla natura e l’impatto ambientale delle decisioni,
è solo il riflesso evidente di un disinteresse a
riconoscere il messaggio che la natura porta iscritto
nelle sue stesse strutture.
…156. L’ecologia umana è inseparabile dalla nozione
di bene comune, un principio che svolge un ruolo
centrale e unificante nell’etica sociale
…194...”cambiare il modello di sviluppo globale”…
rapporto impresa ambiente
etica e economia 22
Francesco, Laudato si’ –
Lettera enciclica sulla cura della casa comune
Roma, San Pietro, il 24 maggio 2015
…195. il principio della massimizzazione del profitto,
che tende a isolarsi da qualsiasi altra considerazione,
è una distorsione concettuale dell’economia: se
aumenta la produzione, interessa poco che si produca
a spese delle risorse future o della salute
dell’ambiente; se il taglio di una foresta aumenta la
produzione, nessuno misura in questo calcolo la
perdita che implica desertificare un territorio,
distruggere la biodiversità o aumentare l’inquinamento.
rapporto impresa ambiente
etica e economia 23
Francesco, Laudato si’ –
Lettera enciclica sulla cura della casa comune
Roma, San Pietro, il 24 maggio 2015
…195. ..Vale a dire che le imprese ottengono profitti
calcolando e pagando una parte infima dei costi. Si
potrebbe considerare etico solo un comportamento in
cui “i costi economici e sociali derivanti dall’uso delle
risorse ambientali comuni siano riconosciuti in maniera
trasparente e siano pienamente supportati da coloro
che ne usufruiscono e non da altre popolazioni o dalle
generazioni future”.
rapporto impresa ambiente
etica e economia 24
“la dottrina sociale della Chiesa”
encicliche
Rerum Novarum (1891) Papa Leone XIII
Quadragesimo Anno (1931) papa Pio XI
Mater et Magistra (1961) papa Giovanni XXIII
Centesimus Annus (1991) papa Giovanni Paolo II
Caritas in Veritate (2009) papa Benedetto XVI
Laudato si’ (2015) Francesco
Il ruolo dell’impresa
Harward Business Review
dopo gli articoli sullo shareholder value SHARED VALUE valore condiviso
importanza di un coinvolgimento degli stakeholder.
25 etica e economia
etica e economia 26
Quesito: etica ed economia sono conciliabili? Fondi etici: analisi ESG
Finanza islamica e investimenti Valore e CSR
Shareholder – Stakeholder Friedman - Freeman
Dibattito:
Caso ILVA
Caso Wolkswagen
fini dell’impresa
etica e economia 27
ANALISI ESG
Gli investitori sono sempre più attenti alla “sostenibilità” Valutazione del merito creditizio rating analisi quantitative, qualitative, andamentali Analisi qualitative: non solo qualità prodotti, management , clienti, fornitori, (settore) Ma anche • Rischi ambientali • Rischi sociali • Rischi modelli di governance
• Shareholder activism • Short termism • Fondi pensione principi investimento responsabile
etica e economia 28
Crisi finanziaria: Stimolo a ripensare teorie…..
Retinking Capitalism
Porter M. E., Kramer R., ” Strategy & Society, the link Betwen Competitive Advantage and Corporate Social Responsibility”, Harvard Business Review, December 2006. Porter M. E., Kramer R., ”Creating Shared Value”, Harvard Business Review, January-February 2011.
fini dell’impresa
etica e economia 29
Dal Maso D., Fiorentini G. (a cura di), Creare valore a
lungo termine, EGEA, Milano, 2013
\/
Fondi etici
Fondi pensione
Finanza islamica
Valore?
Coda V., Minoja M., Tessitore A., Vitale M. (a cura di),
Valori d’impresa in azione, EGEA, Milano, 2012.
fini dell’impresa
etica e economia 30
Il ruolo dell’impresa
Cambia la comunicazione:
Bilancio d’esercizio
Bilancio ambientale
Bilancio sociale
Bilancio di sostenibilità
Bilancio integrato
etica e economia 31
Obbligatorietà delle informazioni non finanziarie
In Italia il Decreto legislativo 30 dicembre 2016, n. 254 (Gazzetta
Ufficiale n. 7 del 10 gennaio 2017) ha recepito la direttiva
2014/95/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22
ottobre 2014, recante modifica alla direttiva 2013/34/UE per
quanto riguarda la comunicazione di informazioni di carattere
non finanziario e di informazioni sulla diversità da parte di talune
imprese e di taluni gruppi di grandi dimensioni.
etica e economia 32
Art. 3 Dichiarazione individuale di carattere non finanziario
• 1. La dichiarazione individuale di carattere non finanziario, nella misura necessaria ad assicurare la comprensione dell’attività di impresa, del suo andamento, dei suoi risultati e dell'impatto dalla stessa prodotta, copre i temi ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione attiva e passiva, che sono rilevanti tenuto conto delle attività e delle caratteristiche dell'impresa, descrivendo almeno: a) il modello aziendale di gestione ed organizzazione delle attività dell'impresa, ivi inclusi i modelli di organizzazione e di gestione eventualmente adottati ai sensi dell'articolo 6, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, anche con riferimento alla gestione dei suddetti temi;
etica e economia 33
Art. 3 Dichiarazione individuale di carattere non finanziario
segue..
b) le politiche praticate dall'impresa, comprese quelle di dovuta diligenza, i risultati conseguiti tramite di esse ed i relativi indicatori fondamentali di prestazione di carattere non finanziario;
c) i principali rischi, generati o subiti, connessi ai suddetti temi e che derivano dalle attività dell'impresa, dai suoi prodotti, servizi o rapporti commerciali, incluse, ove rilevanti, le catene di fornitura e subappalto;
Art. 3 Dichiarazione individuale di carattere non finanziario (segue)
• 2. In merito agli ambiti di cui al comma 1, la dichiarazione di carattere non finanziario contiene almeno informazioni riguardanti:
• a) l'utilizzo di risorse energetiche, distinguendo fra quelle prodotte da fonti rinnovabili e non rinnovabili, e l'impiego di risorse idriche;
• b) le emissioni di gas ad effetto serra e le emissioni inquinanti in atmosfera;
• c) l'impatto, ove possibile sulla base di ipotesi o scenari realistici anche a medio termine, sull'ambiente nonché sulla salute e la sicurezza, associato ai fattori di rischio di cui al comma 1, lettera c), o ad altri rilevanti fattori di rischio ambientale e sanitario;
etica e economia 34
Art. 3 Dichiarazione individuale di carattere non finanziario (segue) d) aspetti sociali e attinenti alla gestione del personale, incluse le azioni poste in essere per garantire la parità di genere, le misure volte ad attuare le convenzioni di organizzazioni internazionali e sovranazionali in materia, e le modalità con cui è realizzato il dialogo con le parti sociali;
e) rispetto dei diritti umani, le misure adottate per prevenirne le violazioni, nonché le azioni poste in essere per impedire atteggiamenti ed azioni comunque discriminatori;
f) lotta contro la corruzione sia attiva sia passiva, con indicazione degli strumenti a tal fine adottati.
etica e economia 35
Art. 3 Dichiarazione individuale di carattere non finanziario (segue) 3. Le informazioni di cui ai commi 1 e 2 sono fornite con un raffronto in relazione a quelle fornite negli esercizi precedenti, secondo le metodologie ed i principi previsti dallo standard di rendicontazione utilizzato quale riferimento o dalla metodologia di rendicontazione autonoma utilizzata ai fini della redazione della dichiarazione e, ove opportuno, sono corredate da riferimenti alle voci ed agli importi contenuti nel bilancio. Nella relazione è fatta esplicita menzione dello standard di rendicontazione adottato e nel caso in cui lo standard di rendicontazione utilizzato differisca da quello a cui è stato fatto riferimento per la redazione della dichiarazione riferita al precedente esercizio, ne è illustrata la motivazione.
etica e economia 36
Esempi di bilanci “integrati”
•SOCIETA’ NON QUOTATA BOX MARCHE
•SOCIETA’ QUOTATA SABAF
etica e economia 37
etica e economia 38
Significato del PIL
Come misurare benessere?
Discorso di Robert Kennedy
fini dell’impresa e sviluppo sostenibile
Il 18 Marzo del 1968 Robert Kennedy pronunciava, presso l'università del Kansas, un discorso nel quale evidenziava -tra l'altro- l'inadeguatezza del PIL come
indicatore del benessere delle nazioni economicamente sviluppate.
39 etica e economia
il discorso sul Pil di Robert Kennedy
PIL
40 etica e economia
“Non troveremo mai un fine per la nazione né
una nostra personale soddisfazione nel mero
perseguimento del benessere economico,
nell'ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale
sulla base dell'indice Dow-Jones, né i successi
del Paese sulla base del Prodotto Interno
Lordo.
PIL
Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e
la pubblicità delle sigarette,
e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade
dalle carneficine dei fine-settimana
41 etica e economia
.
PIL
42 etica e economia
Il PIL mette nel conto le serrature speciali
per le nostre porte di casa, e le prigioni per
coloro che cercano di forzarle. Comprende
programmi televisivi che valorizzano la
violenza per vendere prodotti violenti ai
nostri bambini.
PIL
43 etica e economia
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre
famiglie, della qualità della loro educazione o
della gioia dei loro momenti di svago. Non
comprende la bellezza della nostra poesia o la
solidità dei valori familiari, l'intelligenza del
nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici
dipendenti. Non tiene conto né della giustizia
nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti
fra di noi.
PIL
Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro
coraggio, né la nostra saggezza né la nostra
conoscenza, né la nostra compassione né la
devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve,
eccetto ciò che rende la vita veramente degna di
essere vissuta.
44 etica e economia
PIL
45 etica e economia
Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere
americani”. (Robert Kennedy)
etica e economia 46
Le imprese producono e fanno muovere il Pil.
Ma se la fase di produzione è anche causa di inquinamento
ambientale non si può non tenerne conto. È questa la
filosofia che ha ispirato la creazione del Gpi (Genuine
progress indicator) conosciuto in Italia come "indicatore del
progresso autentico". Alla base della misurazione c'è la
differenza tra spese positive e spese negative. Nelle prime
vengono incluse quelle che incrementano il benessere
economico (produzione di beni e servizi). Queste però vanno
nettizzate per i costi negativi (inquinamento, incidenti
stradali) che invece muovono comunque in positivo la fredda
logica del Pil (l'inquinamento fa aumentare la produzione di
maschere anti-batteriche così come un incidente stradale fa
lievitare le entrate sanitarie)
Misurare la ricchezza …
etica e economia 47
il Fil, che sta per Felicità interna lorda.
In inglese l'acronimo cambia: Gnh, ovvero Gross
national happiness. La sostanza non cambia.
L'indicatore non si focalizza sulla capacità di
un'economia di produrre beni e servizi in un
determinato arco temporale (ciò su cui è orientato il
Pil) ma tiene conto della qualità dell'aria, della salute
dei cittadini, oltre a rapporti sociali e istruzioni. Il Fil è il
principale indicatore utilizzato dal Buthan, piccolo stato
ai piedi dell'Himalaya. Da quelle parti l'articolo 1 della
costituzione recita: «Tutti i cittadini hanno diritto a
essere felici».
Misurare la ricchezza …
etica e economia 48
Bes, l'indice che misura il "Benessere equo e
sostenibile".
Tra le variabili di cui tiene conto il nuovo paniere c'è
anche il benessere economico ma a questo si
aggiungono: salute, istruzione e formazione, rapporto
tra lavoro e tempo libero, relazioni sociali, benessere
soggettivo, ricerca e innovazione, qualità dei servizi,
ambiente.
Misurare la ricchezza …
LA SETTIMANA DELL’INVESTIMENTO SOSTENIBILE
e
DELLA RESPONSABILITA’ SOCIALE DELLE IMPRESE
49 etica e economia
Quali iniziative per far crescere consapevolezza?
fondi pensione
classe di risparmiatori attenti alla sostenibilità di
lungo termine delle imprese,
azioni di shareholder activism, in modo che gli amministratori considerino nelle loro strategie
maggiormente obiettivi di sostenibilità.
50 etica e economia
Sostenibilità = solidità
episodi recenti sottolineano come la sostenibilità,
non solo finanziaria, ma anche ambientale e sociale
siano la chiave per la solidità,
quindi sostenibilità possa far rima
con solidità.
51 etica e economia
Europa -- Italia
In altri paesi europei i fondi “responsabili”, che scelgono le imprese in cui investire hanno dimensioni
maggiori che in Italia,
Cause? anche una non chiara definizione di responsabilità sociale delle imprese, che in Italia è
stata spesso confusa con la filantropia, con liberalità a favore degli svantaggiati.
52 etica e economia
esempio
Fondo pensioni Norvegese
utilizza le risorse derivanti dal Petrolio per destinarle anche alle generazioni future,
svolge azioni di discrimine sulle aziende, e Stati, in cui investire
Analisi ESG
Environmental, Social Governance
53 etica e economia
Molta strada da fare in Italia
54 etica e economia
per sviluppare investimenti responsabili, a
livello di tassazione dei redditi di impresa e di
lavoro, di normative, etc..
soprattutto è necessario sviluppare una
cultura diversa, che faccia della sostenibilità a
lungo termine la discrimine fra aziende di
successo e quelle non, anche sviluppando
misure che incorporino la sostenibilità, il
consumo di risorse naturali, ovvero la
“felicità”.
DOMANDE ?
55 etica e economia
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