CSSMAGAZINE 3 | 2014 Come si delinea lo sviluppo dei premi? Domanda 24 Gli energy drink aumentano la prestazione? Domanda 27 Dossier: Cosa c’è di interessante da dire sul tema acqua? Domanda 5 –15 3 | 2014 Sani e ben assicurati – 32 domande e risposte MAGAZINE CSS
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CSSMAGAZINE 3 | 2014
Come si delinea lo sviluppo dei premi?Domanda 24
Gli energy drink aumentano la prestazione?Domanda 27
Dossier:
Cosa c’è di interessante da dire sul tema acqua?Domanda 5 –15
3 | 2014
Sani e ben assicurati – 32 domande e risposteMAGAZINECSS
CSSMAGAZINE 3 | 2014
Tutto soltanto acqua?
Cara lettrice, caro lettore
Per il filosofo greco Talete di Mileto (624–546 a.C.) era chiaro. Tutte
le sostanze di questo mondo rappresentano soltanto i diversi aspetti della
sostanza primordiale acqua. Nonostante dall’odierno punto di vista
questa rappresentazione fosse molto imprecisa, essa cela un nocciolo di
verità. Poiché cosa sarebbe la Terra senza acqua e soprattutto: cosa
saremmo noi esseri umani senza questa sostanza necessaria per vivere?
Anche se in casi estremi siamo capaci di vivere senza nutrimento
per settimane, senza acqua andiamo «a fondo» entro pochi giorni.
I punti di vista dai quali si può osservare il tema acqua sono altrettanto molte-
plici quanto l’importanza che ricopre l’acqua stessa per la nostra esis-
tenza. Ne abbiamo selezionati alcuni per il presente Magazine. Per esempio,
abbiamo accompagnato un pescatore professionale e vi diciamo cosa
occorre affinché l’acqua fluisca nella forma più pura dai nostri rubinetti.
Lasciatevi sorprendere anche voi da tale molteplicità.
Roland Hügi
Caporedattore
Come contattare la CSS Assicurazione?Per domande relative ai prodotti
I consulenti sono volentieri a vostra disposizione.
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La Serviceline è a vostra disposizione dal lunedì al venerdì,
dalle 8 alle 18. 0844 277 277 (tariffa locale rete fissa svizzera),
tramite telefono alla Serviceline della CSS (0844 277 277).
01Domanda
Chi l’ha fatto?CSS Magazine 3 | 2014Il CSS Magazine è la rivista per i clienti del Gruppo CSS per gli assicurati di CSS, INTRAS e Arcosana. Il Magazine appare trimestralmente in lingua tedesca, francese e italiana.
Tiratura complessiva: 780 000 esemplari Società del Gruppo CSS: CSS Assicurazione malattie SA, CSS Assicurazione SA, INTRAS Assicurazione malattie SA, INTRAS Assurances SA e Arcosana SA.Editore e indirizzo della redazione: CSS Assicurazione SA, Tribschenstrasse 21, Casella postale 2568, 6002 Lucerna, Telefono 058 277 11 11, Fax 058 277 12 12, [email protected]: Roland Hügi (caporedattore), Eveline Franz (redazione finale)Collaborazione permanente: Manuela SpeckerRedazione CSS Esclusiva: Diana BruggmannTraduzione: Anna Fontanella, Erminia Gagliotta, Florence Barbezat, Massimo GobberConcetto: Infel AG, ZurigoGrafica, produzione: Niki Bossert, Silvia TschümperlinCommissione di redazione: Samuel Copt, Roland Gisler, Franziska Guggisberg, Esther Hashimoto, Helena Mettler, Bruno SchmidStampa: swissprinters AG, ZofingenCarta: UPM Star, FSC Mixed SourcesMagazine CSS online: UPM Star, www.css-magazine.ch
Copyright: la riproduzione di stampa è consentita soltanto con indicazione della fonte. Solo i testi definiti comunicazione ufficiale hanno carattere vincolante dal punto di vista legale.
Cosa contiene?
Dossier Acqua05 Parto in acqua? Rischio o sollievo?
06 Le scarpe vi stanno strette?
07 Ma esistono le vene acquifere?
08 Cosa ci dice l’urina?
09 Cosa c’è d’interessante da sapere sull’acqua?
10 L’acqua termale ha effetti lenitivi?
11 Soffione doccia a risparmio idrico?
12 Dal rubinetto o dalla bottiglia?
13 Quasi solo acqua?
14 Un tragitto lungo per l’acqua?
15 L’acqua in eccesso può essere letale?
Alimentazione & Movimento03 Cosa devo sapere sulle vitamine liposolubili?
16 Quali sono i vantaggi dei bastoni da trekking?
19 Il pesce indigeno è più buono?
27 Gli energy drink aumentano la prestazione?
Salute & Prevenzione21 Sport e asma: una contraddizione?
28 Demenza o difetto della vista?
30 Molto sale, pressione arteriosa più alta?
31 Qual è il fungo più velenoso?
Politica & Economia20 Come creare una concorrenza reale?
24 Come si delinea lo sviluppo dei premi?
25 Perché ci piace tanto sedere vicino al camino?
29 Abuso assicurativo: cosa fa la CSS?
Prestazioni & Offerte01 Come contattare la CSS Assicurazione?
02 Ma come si dorme nelle capanne del CAS?
04 È necessario il riconoscimento sul posto di lavoro?
17 Fare i conti con il peggio?
18 Soddisfatti e prezzo imbattibile?
22 Cosa fare contro la depressione?
23 Medicina cinese presso la CSS?
26 La CSS paga i corsi di Aqua-fit?
32 Lei lo sa?
Domanda
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Domanda
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Approfitti delle offerte
esclusive del nostro Club
Clienti CSS EsclusivaCopertina: Julie e Peter Foto: Matthias Jurt
possono contenere fino a 11 letti per un totale di
oltre 70 posti, soggiorno e sala da pranzo ariosi e
accoglienti e, soprattutto, una cucina bene attrezza-
ta. Certo, niente lussi per Markus e Irene Wyrsch, che
nel periodo giugno–ottobre accolgo-
no i loro ospiti dalla mattina presto fino
a tarda notte, tutti i giorni. Durante la
stagione, arrivano a pernottare e a far-
si viziare dalla cucina di Irene Wyrsch
fino a 3000 visitatori.
La capanna è stata ristrutturata lo
scorso inverno. È dunque una delle nu-
merose capanne del CAS rinnovate
negli ultimi anni. «E ogni anno se ne
aggiunge una mezza dozzina» dice
Markus Wyrsch. A fronte di questa evo-
luzione, di tanto in tanto si sente dire
polemicamente che le capanne CAS
sono diventate hotel di montagna, ma
questa critica lascia i coniugi Wyrsch
piuttosto indifferenti. «Anzitutto, siamo ben lontani
dal comfort di un hotel», dice Markus. «In secondo
luogo, nessuno potrà mai rimproverarci di trattare
ancora meglio i nostri ospiti grazie a una migliore
infrastruttura» aggiunge Irene.
P.S. Per l’autore di questo articolo, l’esperienza decisiva di
pernottare in un dormitorio non è stata possibile. Quel giorno,
infatti, a causa delle pessime condizioni del tempo, solo un paio di
escursionisti hanno pernottato alla capanna Krönten, dunque
l’autore ha avuto a disposizione una stanza a più letti tutta per lui.
Le capanne del CAS sono strette, i dormitori odorano
di muffa, le coperte di lana sono ruvide e il vitto è
modesto. Forse questa visione delle capanne CAS
e del relativo livello di comfort poteva essere vera
qualche decennio fa. Ma nel frattempo le cose sono
decisamente cambiate un po’ovunque. Anche alla
Capanna Krönten, in fondo alla Valle di Erstfeld, nel
Canton Uri. Markus Wyrsch, che da 35 anni gestisce
questa capanna situata a 1900 m di altitudine insieme
alla moglie Irene, ricorda ancora perfettamente la
pallida luce diffusa da fumose lampade a petrolio, il
cibo cotto sul fuoco a legna e gli ospiti addormentati
sotto le ben note coperte di lana con la croce svizzera.
Una vera, romantica capanna, si potrebbe pensare.
Ma oggi sempre meno
persone apprezzerebbe-
ro questo tipo di roman-
ticismo. «Il 90 % dei tu-
risti che alloggiano in
una capanna del CAS –
come dimostra la nostra
esperienza – magari si
aspetta meno idillio e
più comfort», puntualiz-
za Irene Wyrsch.
Ma come si dorme nelle capanne del CAS?Tutti gli assicurati presso la CSS possono pernottare a prezzi agevolati in ben 80 delle 152 capanne del CAS. Ma come si dorme in queste capanne? – Abbiamo voluto provarlo personalmente.Testo e foto: Roland Hügi
L’organismo riceve le vitamine tramite l’alimentazione.
La vitamina D costituisce un’eccezione, dato che viene
prodotta dall’organismo stesso tramite l’esposizione
Domanda
Cosa devo sape- re sulle vitamine liposolubili?Necessitiamo delle vitamine liposolubili per il rinnovamento delle cellule e per la coagulazione del sangue. L’assunzione supplementare di quantità elevate può tuttavia nuocere alla salute. Testo: Franziska Guggisberg
03sufficiente alla luce del sole. Le vitamine non servono
all’approvvigionamento energetico, sono bensì ne-
cessarie per altre importanti funzioni vitali. In caso di
apporto insufficiente si manifestano fenomeni da ca-
renza. Per l’essere umano sono rilevanti complessiva-
mente 13 vitamine. Nove di queste sono idrosolubili
(vitamine C e B) e quattro sono liposolubili (A, D, E e K).
Integratori vitaminici: attenzione al dosaggio!Le vitamine liposolubili non si disciolgono in acqua e
possono essere assimilate solo in combinazione con il
grasso (ad esempio: olio dell’insalata o burro). Di rego-
la si accumulano nel fegato e non possono essere
espulse con l’urina, come invece è il caso per le vita-
mine idrosolubili. Per questo il pericolo di dosaggio
eccessivo esiste soprattutto per le vitamine liposolubi-
li. Chi assume integratori vitaminici ad alto dosaggio
può oltrepassare il tasso di tolleranza superiore. Un
dosaggio eccessivo di questo genere (ipervitaminosi)
può essere acuto (con una dose giornaliera da 50 a
100 volte superiore) oppure cronico (con l’assunzione
a lungo termine di dosi leggermente eccessive). Per
i bambini valgono limiti più bassi. In particolare l’as-
sunzione di vitamina A può causare numerosi effetti
collaterali come, ad esempio, capogiri, vomito o
emorragia delle mucose.
La vita lavorativa si basa sulla reciprocità: le persone
mettono a disposizione la loro forza lavoro. Come
contropartita ricevono ricompense sotto forma di
salario, stima e possibilità di carriera. Un numero
sempre maggiore di lavoratori percepisce però una
discrepanza fra il proprio rendimento e quel che ri-
ceve in cambio. Il sociologo della medicina svizzero
Johannes Siegrist ha coniato in questo
quadro il termine «crisi di gratificazio-
ne». Questa si manifesta quando il pro-
prio impegno (p. es. nel senso di sforzo,
È necessario il ri-conoscimento sul posto di lavoro?Se sul posto di lavoro mancano il riconoscimento e la stima aumenta il rischio di ammalarsi. Gli specialisti parlano di una «crisi di gratifica- zione professionale».Testo: Daniela Witschi
04Domanda
tempo, identificazione, nozioni) non viene ricono-
sciuto e dunque compensato in misura sufficiente.
In particolare, ne è interessato chi esercita profes-
sioni che richiedono una bassa qualificazione.
Johannes Siegrist è riuscito anche a mostrare come
lo squilibrio fra quanto si pretenderebbe e gli effet-
tivi riconoscimenti nella vita professionale può cau-
sare reazioni di stress e, in ultima istanza, persino
malattie cardiache. Questo può accadere soprattut-
to quando questo squilibrio dura per molto tempo
ed è fortemente pronunciato.
La CSS può offrire un sostegnoEvitare crisi di gratificazione è un aspetto importante
del management della salute in azienda. In questi
casi la vivit, il Centro di competenze per la salute e la
prevenzione della CSS, può fornire un aiuto impor-
tante. La vivit dispone di un’ampia gamma di servizi
(redazione di analisi, check-up della salute, work-
shop ecc.) nonché di una grande rete di specialisti
06Le scarpe vi stanno strette?Di sera sono molte le persone che hanno la sgra-devole sensazione di avere le gambe o le cavi- glie gonfie. Istintivamente poggiamo i piedi rialzati, un riflesso sensato. Ma cosa si può fare d’altro? Testo: Stefanie Meier
Gli accumuli di liquidi nei tessuti, definiti «edemi»
dalla medicina, derivano dalla ritenzione di liquidi
del sistema vascolare.
Le cause sono molteplici. Nelle gambe
e nelle caviglie gli edemi si manifestano
spesso dopo essere stati seduti o in piedi
per lungo tempo. Possono però anche
essere dovuti a varie malattie. Inoltre, gli
edemi possono essere di origine ormo-
nale, dipendenti dal ciclo mestruale
e manifestarsi dopo un gravidanza. Se ci sono i re-
lativi sintomi patologici è consigliabile rivolgersi al
medico e intraprendere una cura farmacologica. In
contemporanea ci sono altre attività che possono
essere utili: ad esempio il linfodrenaggio o il pres-
somassaggio, il raffreddamento delle gambe o l’im-
piego di calze di compressione. Aiutano anche gli
esercizi di respirazione e il movimento.
Molta frutta e verduraIl fatto che sia utile assumere costantemente cibi
disidratanti come il riso o gli asparagi, riducendo il
consumo di sale, è controverso. È consigliabile in
ogni caso mangiare cibi integrali e ricchi di vitamine
come la frutta e la verdura. I rimedi naturali utili sono
l’ippocastano, il meliloto e le bacche di ginepro.
Domanda
05Parto in acqua? Rischio o sollievo? L’immagine di partorire in acqua, di procurare alla mamma, in questo modo, un parto rilassante e al nascituro un inizio di vita dolce, è allettante. Cosa occorre osservare?Testo: Stefanie Meier
I parti in acqua si praticavano già nell’antico Egitto. In
Europa venivano applicati già nel 19° Secolo, mentre in
Svizzera sono approdati soltanto negli anni 80. I van-
taggi sono dati da meno dolori, un numero ridotto di
episiotomie e lacerazioni del perineo nonché da una
maggiore libertà di movimento per le partorienti. In ge-
nerale l’acqua calda dà sollievo durante le contrazioni.
Inoltre, questo metodo di parto rappresenta per il na-
scituro una passaggio più dolce dal liquido amniotico
alla vita. In caso di incertezze chiedete alla vostra leva-
trice oppure parlatene con altre mamme che hanno
già avuto l’esperienza di un parto in acqua. Nel caso
abbiate deciso per tale metodo è importante cercare il
prima possibile una casa di parto o una clinica che
mette a disposizione questa possibilità e che abbia le
necessarie esperienze. Tale metodo è indicato soltanto
per i parti con un basso rischio sia per la mamma che
per il bambino. Il parto deve essere accompagnato
passo dopo passo dal medico e dalla levatrice e l’acqua
e la vasca devono essere permanentemente monitora-
te a livello batteriologico.
Il ginepro può aiutare in caso di gambe gonfie dovute ad un accumulo di acqua.
Meno dolori e più libertà di movimento sono due fra i vantaggi
ghese preferisce affidarsi a metodi scientifici e non a
rabdomanti e pendoli. Con la tecnica odierna le alte-
razioni nelle correnti delle acque del sottosuolo si
possono addirittura rilevare dallo spazio. «E il metodo
più sicuro per stabilire la posizione e la velocità di flus-
so delle acque del sottosuolo è costituito da trivella-
zioni coadiuvate da modelli computerizzati.»
«Leggete un libro» Ma cosa faccio se invece sono convinto del disturbo
di una vena acquifera? Berhard Wehrli ha un approc-
cio al problema del tutto pragmatico, dato che a di-
sturbare il sonno difficilmente è una vena acquifera.
«Fate attenzione che la temperatura in camera da
letto sia fresca, evitate di cenare abbondantemente e
se tutto questo non aiuta, sfruttate l’insonnia per leg-
gere un buon libro.»
Nel nostro sottosuolo scorre acqua quasi dappertut-
to. Cosa c’è dunque di vero nel fatto che le vene ac-
quifere emettono energia negativa e ci rubano il sonno?
Bernhard Wehrli, professore di chimica acquatica
all’ETH, è categorico: «Dal punto di vista scientifico non
Ma esistono le vene acquifere?Sembra che molte persone dormono male perché il loro letto è posto sopra una vena acquifera. Per questo spesso si spende molto denaro per pro- teggersi dalle supposte emissioni nocive. Cosa dice la scienza in merito? Testo: Roland Hügi
07
Domanda
La striscia reattiva dice moltoPer gli esami di routine si impie-
gano spesso i test rapidi. La stri-
scetta del test indica tramite le
colorazioni le eventuali diver-
genze dai valori normali. Per una
valutazione più precisa è ne-
cessaria un’analisi microscopica
dell’urina. A tale scopo si impiega
la parte centrale del getto dell’uri-
na affinché il campione da ana-
lizzare non sia alterato inavverti-
tamente dalla flora
cutanea.
La minzione, te-
nendo conto che
l’urina è costituita ef-
fettivamente per il
95 per cento da ac-
qua, svolge l’importante funzione di
depurare l’organismo. In questo modo
esso espelle, oltre all’acqua, anche sostanze derivanti
dal metabolismo delle quali non ha più bisogno. Di
queste fanno parte l’urea o l’acido urico, ma anche
sostanze tossiche che vengono assunte tramite
l’alimentazione, oppure i residui dei medicamenti.
Chi non beve abbastanza espelle
meno urina e di colore più scuro. Il
colore, l’odore e la quantità non di-
pendono però soltanto da quanto si
beve e dai cibi; le alterazioni possono
anche indicare una malattia. Nei di-
sturbi del metabolismo come il diabe-
te, l’urina è tendenzialmente più chiara,
mentre il sangue nell’urina può essere, per esempio,
la conseguenza di un’infezione o di un danno ai reni,
all’uretere o alla vescica. L’esame dell’urina chiarisce
il problema e i relativi valori indicano le eventuali
malattie oppure il loro decorso.
Cosa ci dice l’urina?L’urina è un buon indicatore di quando nell’organismo qualcosa non va. Testo: Manuela Specker
Cosa c’è d’interessante da sapere sull’acqua?Testo: Roland Hügi, illustrazione: Marianne Schönfeld, w-4.ch
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Dossier Acqua
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Il castello d’acqua 1 Nelle montagne svizzere si trova,
tra l’altro, l’origine del Reno,
del Rodano e del Danubio.
2 I ghiacciai fanno parte della
riserva di acqua svizzera – ma essi
si dissolvono rapidamente.
Consumo giornaliero di acqua 3 Sciacquone (40 litri)
4 Cucinare e bere (5 litri)
5 Fare il bagno e la doccia (38 litri)
6 Lavastoviglie (8 litri)
7 Annaffiare i fiori (5 litri)
Consumo virtuale* 8 Hamburger (2400 litri)
9 Jeans (11 000 litri)
10 1 tazza di caffè (162 litri)
11 Auto (400 000 litri)
* Acqua virtuale = acqua utilizzata
per fabbricare un prodotto.
Energia/smaltimento 12 Quasi il 60 percento dell’energia
svizzera proviene dall’energia
idraulica
13 circa il 97 % della popolazione
è collegato a uno dei 900 impianti
di depurazione
Varie 14 Circa 1500 tonnellate dei pesci
commestibili provengono
dalla pesca svizzera. Numerose
specie di pesci sono però
in via d’estinzione (non a causa
della pesca).
15 Dopo 25 anni, nel 2014 la lontra
è ritornata in Svizzera.
16 Quantità di pioggia massima in
Svizzera (455 litri/m2, Camedo TI,
1935)
17 Il Säntis è il luogo più bagnato della
Svizzera (2837 litri/m2/anno)
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Dossier Acqua
Domanda
10L’acqua termale ha effetti lenitivi?I bagni termali svizzeri hanno una lunga tradizione. Già gli antichi Romani apprezzavano l’effetto curativo delle acque calde ospitate in falde profonde.Testo: Roland Hügi
A dire il vero, 2000 anni fa nessuno parlava ancora di
wellness, né di cure termali. Ma già allora i legionari
romani di Vindonissa (Windisch) sapeva-
no cosa faceva bene ai loro corpi spesso
strapazzati: un bagno nelle vicine terme
di Baden. Queste sorgenti d’acqua calda
vengono sfruttate ancora oggi e in nume-
rose altre località svizzere sono sorti negli ultimi anni
e decenni altri bagni termali, talora spettacolari.
Un aiuto per le malattie cronicheLe cure termali possono essere benefiche per varie
malattie croniche, ad esempio per i reumatismi o i
disturbi alle articolazioni. «Ma l’acqua termale può
essere lenitiva anche per le malattie cutanee», dice il
professor Günther Hofbauer, primario della Clinica di
dermatologia dell’Ospedale universitario di Zurigo.
In questo contesto, la composizione dell’acqua ha
una determinata importanza. L’acqua del Mar Morto,
per esempio, ha un contenuto di magnesio superiore
Le cure termali
posso aiutare in caso
di malattie croniche.
a quello di tutti i mari del mondo «e dunque è parti-
colarmente benefica per la psoriasi», dice Hofbauer.
Ma la temperatura è comunque indicata come il fat-
tore più importante. «Lenisce i dolori e il prurito e ha
effetti immunosoppressivi, vale a dire che attenua le
forti reazioni immunitarie dell’organismo». In ogni
modo precisa che non esistono dimostrazioni scien-
tifiche dell’efficacia di una terapia balneare. In fin dei
conti potrebbero esserci altri fattori che rendono
tanto benefico un bagno termale, «ad esempio l’am-
biente rilassante e l’assenza dal posto di lavoro».
Il nuovo bagno minerale e SPA Rigi-Kaltbad è uno fra le numerose e spettacolari infrastrutture termali e di wellness in Svizzera.
Soffione doccia a risparmio idrico?
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I soffioni doccia e i rubinetti a risparmio idrico ridu-
cono fortemente il flusso d’acqua. Con un soffione
doccia a risparmio idrico fluiscono, ad esempio, solo
9 litri d’acqua, anziché 18 litri, per minuto dal
tubo della doccia. Con una durata media della doccia
di circa otto minuti si consumano dunque 72 litri
d’acqua in meno. Chi vuole veramente fare qualcosa
a favore dell’ambiente dovrebbe comunque rispar-
miare in primo luogo sull’acqua calda, perché la sua
preparazione è una vera divoratrice di energia.
L’acqua della caldaia ha in sé 150 volte più energia
dell’acqua fresca. La cosa migliore è dunque
avere un soffione doccia a risparmio idrico e ridurre
a quattro minuti il tempo della doccia.
Consumare meno acqua? La CSS offre il 25 per cento
Per poter essere definita come «acqua minerale na-
turale», l’acqua deve, a differenza di quella semplice
potabile, provenire da fonti naturali o risorse idriche
sotterranee e avere un contenuto minerale costante.
Non possono essere aggiunte o tolte sostanze mine-
rali. Il contenuto di anidride carbonica (acido carbo-
nico) può però essere aumentato o ridotto. Per que-
sto è spesso possibile ottenere tre diversi tipi di
acqua dalla stessa sorgente: «acqua liscia» (non gas-
sata), leggermente gassata o gassata. Le acque
minerali provenienti da sorgenti diverse si distinguo-
no essenzialmente per il loro contenuto di sostanze
minerali.
Dunque l’acqua minerale offre un determinato va-
lore aggiunto nei confronti dell’acqua potabile sempli-
ce. Ma comunque, per quanto riguarda il contenuto di
sostanze minerali, la maggior parte delle acque mine-
rali sono comparabili all’acqua del rubinetto. Inoltre, la
qualità di quest’ultima è descritta accuratamente dalla
legislazione federale e soddisfa i requisiti più elevati.
Per questo, dal punto di vista ecologico, il consumo di
acqua in bottiglia è insensato: più lungo è il trasporto,
più viene raffreddata e quanto più speciale è l’imbal-
laggio, tanto maggiore è l’impatto ambientale. Persino
nella comparazione con l’acqua minerale della stessa
regione, l’acqua del rubinetto risulta 100 volte più
«rispettosa dell’ambiente».
Dal rubinetto o dalla bottiglia?In molti ristoranti si ha l’impressione che l’acqua di qualità debba provenire dall’Italia o dalla Francia per essere apprezzabile agli occhi critici dei consumatori. Per cortesia, anche a casa agli ospiti spesso non viene servita acqua del rubinetto. E invece l’alta qualità dell’acqua del rubinetto svizzera è uno dei grandi vantaggi del nostro paese. Testo: Stefanie Meier
12Domanda
Domanda
Quasi solo acqua?
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Cosa sarebbe l’essere umano senza acqua? Quasi
nulla. Il nostro corpo è infatti costituito per circa due
terzi di acqua. Questa parte è notevolmente più
elevata alla nascita e diminuisce fortemente nella vec-
chiaia. Il contenuto d’acqua nel nostro corpo varia
molto. Mentre i denti ne contengono soltanto in mi-
sura del 10 per cento, un globo oculare è costituito
quasi al 100 per cento di acqua. Per le ossa si tratta di
circa il 25 per cento, la pelle ne contiene il 70 per
cento e gli organi interni, come il cuore, i reni o il fe-
gato, circa l’80 per cento. Le percentuali degli altri
componenti sono, con riferimento a un individuo di
peso normale, le seguenti: proteine (circa il 20 per
cento), lipidi (10 per cento), sostanze minerali (4 per
Lo sciabordio lieve dell’acqua è sovrastato dal fragore
della ventilazione. Le colonne bianche nell’immenso
padiglione hanno un alone di sacralità. Sembra quasi di
trovarsi in un antico impianto termale, nel quale però
nessuno ha mai fatto il bagno. Per questo sarebbe an-
che troppo freddo: la temperatura dell’acqua, che viene
captata a un profondità di 30 metri dal Lago di Zurigo, la
cui riva dista 500 metri, varia da quattro a otto gradi.
L’acqua viene pompata qui attraverso una tubazione
lunga 1,2 chilometri e nella quale un uomo potrebbe
praticamente stare in piedi: nella centrale idrica lacustre
Lengg, a fianco della centrale idrica lacustre Moos e
della centrale idrica artesiana Hardhof, ossia la «spina
dorsale» dell’approvvigionamento idrico di Zurigo.
Ogni giorno Zurigo ha bisogno di 150 milioni di litri d’acqua. Il 70 per cento di questi proven-gono dal lago. Dietro le quinte di uno dei maggiori approvvigionamenti idrici della Svizzera.Testo: Roland Hügi
Un tragitto lungo per l’acqua?
Domanda
14L’impianto, quasi deserto, si trova 50 metri
sopra il livello del lago. «Qui l’acqua captata
dal lago viene tramutata in acqua potabi-
le», dice Hans Gonella dell’approvvigio-
namento idrico di Zurigo. Qui va consi-
derato che, anche senza depurazione,
l’acqua ha già una buona qualità, ma non
ancora quella richiesta per l’acqua pota-
bile. Complessivamente nella centrale
Lengg l’acqua del lago passa attraverso
sette livelli di depurazione. «Grazie a questo sistema
multibarriera la qualità dell’acqua è garantita anche in
caso di inquinamento dell’acqua del lago oppure di
guasto di uno dei livelli di trattamento», dice Gonella.
Filtri immensiIl nucleo del trattamento dell’acqua sono gli immensi
padiglioni di filtraggio, grandi come campi da calcio.
In un certo numero di questi padiglioni confluiscono
ogni giorno, nella centrale Lengg, fino a 250 milioni
di litri d’acqua che passano attraverso il filtro lento,
l’ultimo livello del trattamento dell’acqua. Prima
l’acqua è stata trattata con ozono ed è passata attra-
verso un filtro rapido di pomice e sabbia di quarzo,
come pure attraverso un filtro di carbone attivo. «I fil-
tri lenti, in totale 14, hanno una su-
perficie di oltre 15 000 metri quadra-
ti», spiega Hans Gonella. «I batteri
depuratori svolgono la depurazione
fine dell’acqua.» Qui l’acqua fluisce
attraverso un letto di sabbia spesso
80 centimetri dieci volte più lenta-
mente che nei filtri rapidi. Una volta
concluso l’ultimo livello di tratta-
mento, cinque pompe spingono
1600 chilometriL’approvvigionamento idrico
di Zurigo gestisce 3 cent-
rali idriche, 29 stazioni di pom-
paggio, 21 serbatoi,
1200 fontane e 9300 idranti.
Le tubazioni hanno
una lunghezza complessiva
di 1600 chilometri.
La sala filtraggio della centrale idrica Lengg del lago di Zurigo ha un che di sacrale.
Dossier Acqua
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Normalmente una persona adulta ha bisogno da uno
a due litri d’acqua al giorno, meglio se sotto forma di
bevande non zuccherate. L’acqua spegne la sete e
apporta il liquido necessario all’organismo. Funge
inoltre da mezzo di trasporto e di diluizione, come
pure da elemento per la regolazione della tempera-
tura corporea (sudorazione). A seconda dell’attività
fisica e delle condizioni climatiche il fabbisogno
d’acqua di una persona può aumentare fortemente.
Ma attenzione: a partire da un determinato limite
l’assunzione esagerata di acqua può non
essere soltanto insana, ma addirittura le-
tale. È quanto indica l’esempio di una
donna americana ventottenne che nel
2007, durante una gara di ingestione
d’acqua, ha perso la vita.
Equilibrio fortemente disturbatoSe si beve troppa acqua si verifica la cosiddetta iperi-
dratazione (intossicazione da acqua), a seconda delle
circostanze anche un forte disturbo dell’equilibrio
elettrolitico nell’organismo. I sintomi sono capogiri,
mal di testa, crampi, nausea e vomito. Nei casi estre-
mi si verifica un blocco renale oppure un danno or-
ganico che possono condurre addirittura al decesso.
L’iperidratazione si verifica in particolare nei marato-
neti. Le ricerche fatte indicano che fino al trenta per
cento dei maratoneti beve troppo. Credono che pri-
ma e durante la gara si debba assumere quanto più
liquido possibile. In particolare i principianti devono
perciò fare esperienza fino a trovare il giusto equili-
brio e sapere come bere nella giusta misura e che gli
elettroliti sono a loro volta importanti.
L’acqua in ec-cesso può esse-re letale?Bere a sufficienza è di vitale importanza. Ma anche qui c’è il «troppo». In casi estremi l’assunzione esagerata di acqua può addirittura essere letale.Testo: Roland Hügi
15Domanda
l’acqua trattata, adesso potabile, in una
condotta di convogliamento. «Questa
collega tra di loro tutte le centrali id-
riche e i grandi serbatoi della città di
Zurigo», dice Hans Gonella. Da qui il
prezioso liquido si avvia già verso le
economie domestiche zurighesi. E
quando facciamo la doccia, puliamo i
denti o laviamo i piatti, quasi nessuno di
noi si chiede di cosa c’è bisogno affin-
ché dal rubinetto esca acqua di prima
qualità.
«Impianto d’allarme» viventePer garantire in ogni momento la buona
Quali sono i vantaggi dei basto-ni da trekking?Una volta erano ridicolizzati, oggi sono la maggioranza: i sentieristi che camminano con i bastoni. Ma questo mezzo di supporto non è idoneo in ogni caso. Testo: Manuela Specker
16Domanda I bastoni per escursione
non solo offrono supporto, bensì allenano anche il
tronco e la muscolatura delle braccia.
do. Nelle tratte in piano il braccio e l’avambraccio
dovrebbero formare un angolo retto. In salita biso-
gnerebbe accorciare i bastoni e in discesa allungar-
li di conseguenza. Si aumenta l’equilibrio e si sgra-
vano le articolazioni soltanto adeguando i bastoni
al terreno.
L’impugnaturaL’importanza dell’impugnatura non dovrebbe esse-
re sottovalutata, dato che se non aderisce bene alla
mano può causare vesciche. Sono raccomandate in
particolare le impugnature in sughero o in schiu-
mato rigido. Esse assorbono il sudore, non si raf-
freddano in caso di pioggia e freddo e sono antisci-
volo.
Il materialeGrazie a materiali come la fibra di carbonio o l’allu-
minio i bastoni da trekking hanno un peso esiguo
ma resistono a forti sollecitazioni. Mentre i bastoni
in fibra di carbonio sono più leggeri, quelli in al-
luminio sono più duttili e stabili. I bastoni da
trekking sono di regola articolati in tre o
quattro parti, di modo che si possono ri-
piegare per il trasporto. Hanno dato
buona prova di sé in particolare
quelli con sistema di bloccaggio.
Non sempre basta avere un paio di scarpe adatte
per camminare con sicurezza su terreni scoscesi o
su fondo bagnato. Per questo i sentieristi impiega-
no i cosiddetti bastoni telescopici, la cui lunghezza
può variare a seconda delle esigenze. In questo
modo avanzano con maggiore scioltezza e si stan-
cano di meno. Ad esempio, quando si porta uno
zaino pesante, si distribuisce meglio il carico se si
impiegano i bastoni da trekking. Nel contempo si
allena anche il busto e la muscolatura delle braccia,
parti del corpo quindi, che altrimenti sarebbero
poco sollecitate nel sentierismo.
Non perdere il senso dell’equilibrioCiò nonostante, i bastoni da trekking non sono
sempre opportuni. Chi cammina esclusivamente
con i due bastoni, trascura fino a un determinato
grado il proprio senso dell’equilibrio e la sua capa-
cità di coordinamento. Per questo è consigliabile
lasciare da parte i bastoni di tanto in tanto, a meno
che le articolazioni non debbano essere sgravate a
causa di lesioni precedenti oppure si debba portare
uno zaino pesante.
Nei punti di difficile transito, dove ci si deve aiu-
tare con le mani, i bastoni da trekking diventano un
ingombro e devono prima essere riposti nello zaino.
Sono poco adatti anche su terreno roccioso, dato
che scivolano facilmente e questo comporta un no-
tevole rischio di caduta e di lesione.
Ma, tutto sommato, prevalgono i vantaggi. I ba-
stoni da trekking oggi in commercio sono diventati
nel frattempo sofisticati attrezzi di alta tecnologia, ai
quali sono stati apportati numerosi miglioramenti.
Ecco a cosa devono fare specialmente attenzione i
sentieristi:
La lunghezzaSe regolati all’altezza giusta i bastoni da trekking
Gli assicurati sono soddisfatti dell’Assicurazione
per responsabilità civile privata e della mobilia dom-
estica della CSS. Ciò è quanto dimostra un
sondaggio svolto dal servizio di confronto Internet
comparis.ch nella primavera 2014 presso circa
2100 utenti. La CSS ha ottenuto un posto di punta
con un voto totale del 5.0. Che la CSS sia top
anche per quanto riguarda il prezzo, lo dimostra un
confronto riportato nella rivista «Haus & Garten»
nel 2013: l’Assicurazione della mobilia domestica del-
la CSS si è posizionata ai primi posti in tutte e tre
le categorie verificate (economia domestica single,
economia domestica di coppia e di quattro
persone). Sul sito web
della CSS è possibile cal-
colare celermente e
in modo semplice il premio.
www.css.ch/domestica
Chi non conosce il seguente scenario: si è in giro in
macchina o in motocicletta – una piccola distrazione
ed è già successo l’incidente. Non sempre questi inci-
denti sono privi di conseguenze. Nel solo 2013, se-
condo l’Ufficio federale delle strade circa 21 000 per-
sone sono state infortunate, oltre 4000 di esse in
modo grave. 269 persone sono morte. In totale, ogni
anno, si infortunano, secondo delle stime dell’Ufficio
Fare i conti con il peggio?Nessuno nella propria vita vuole fare i conti con il peggio. Se il destino tuttavia si dimostra avver-so, l’Assicurazione per decesso o invalidità da infortunio dona almeno sollievo finanziario.Testo: Roland Hügi
17Domanda prevenzione infortuni (upi), un milione di persone
nel tempo libero. A queste cifre si aggiungono
270 000 infortuni professionali. Benché neanche la
migliore copertura assicurativa possa placare il dolore
fisico provocato da un infortunio, essa aiuta almeno a
ridurre le conseguenze finanziarie.
Premi molto convenientiCon l’Assicurazione per decesso o invalidità da infor-
tunio la CSS offre una soluzione conveniente con
diversi tipi di copertura. Una persona adulta
maschile può assicurarsi già a partire da un premio
mensile di CHF 2.10 (donne: CHF 1.60). Grazie ad
una forte progressione, in caso d’invalidità a seguito di
un infortunio, vengono erogate prestazioni per un
importo ampiamente maggiore alla somma assicura-
tiva. In caso di un grado d’invalidità maggiore del
25 percento, il capitale d’invalidità aumenta progressi-
vamente fino al 350 percento della somma concor-
data. Chi p.es. stipula una somma assicurativa di
200 000 franchi, ottiene in caso di invalidità integrale
un importo di 700 000 franchi, ciò indipendentemen-
te dalle prestazioni erogate da parte di altri assicura-
tori per lo stesso rischio. Tutte le varianti assicurative
dell’ADI sono riassunte in modo chiaro sul rispettivo
promemoria. Basta qualche clic per calcolare online il
Sono consigliabili delle impugnature in sughero (immagine) o in spugna.
Soddisfazione clienti 03/2014
Assicurazioni mobilia domestica e RC
buono: 5.0
CSSMAGAZINE 3 | 2014
Il pesce è richiestoNegli ultimi anni il consumo di pesce è fortemente au-
mentato. Secondo il WWF attualmente ogni svizzero
consuma all’anno oltre 9 chilogrammi di pesce; si trat-
ta del 60 per cento in più di 25 anni fa. Il pesce è con-
siderato una preziosa fonte di proteine e contiene tutti
gli amminoacidi essenziali. Ma proprio nella sua qualità
di pescatore professionista di lago, Andreas Hofer
adotta un punto di vista differenziato invece di definire
il pesce «sano» di per sé.
Hofer, che dal 2007 fa parte del Parlamento canto-
nale di Lucerna nel partito dei Verdi, afferma che in
effetti è decisiva l’origine dei pesci e le
condizioni nelle quali vengono tenuti. In
altre parole, chi mangia un pangasio
proveniente dai vivai vietnamiti dovreb-
be sapere che spesso i pesci sono tenuti
ammassati gli uni contro gli altri in vasche troppo pic-
cole. Di conseguenza gli allevatori devono impiegare
una dose ordinaria di antibiotici per evitare malattie.
Contingenti minacciati dall’estinzioneA questo si aggiunge l’aspetto ecologico. In ampi tratti
di mare ormai non c’è più pesce. E la coscienza ecolo-
gica non può essere messa a tacere neanche dai pesci
provenienti dai vivai. «Questi pesci vengono nutriti con
farina di pesce», dice Andreas Hofer. Molte specie di
pesci allevati nei vivai necessitano di una quantità di al-
tro pesce nel mangime pari a tre volte il loro peso. Se-
condo l’associazione «Fair Fish» nel mondo si pescano
ogni anno 91,3 milioni di tonnellate di pesce, di queste
21,7 milioni di tonnellate servono unicamente come
mangime per i vivai di pesci. Considerando questo sce-
nario il pesce indigeno pescato in acque naturali è
effettivamente più buono, ma va ugualmente conside-
rato che oltre il 90 per cento di quello che si consuma
in Svizzera è importato.
Sono le cinque di un mattino mite, quasi non spira
vento: condizioni ideali per Andreas Hofer che spinge
la sua barca da pesca sul lago di Sempach, verso le reti
galleggianti che ha gettato il giorno precedente. Tra-
mite l’avvolgitore a motore ritira le reti metro dopo
metro raccogliendo la loro preziosa preda: i coregoni.
Dopo il colpo obbligatorio sulla testa i pesci ven-
gono messi nel ghiaccio tritato che Andreas Hofer
porta con sé sulla barca. Solo in questo modo può
garantire che la catena del freddo non venga interrot-
ta. Questo è anche il mo-
tivo per il quale, soprat-
tutto nei mesi estivi, esce
sul lago prestissimo al
mattino, quando non fa
ancora caldo. In questo
periodo dell’anno può
addirittura accadere che
Andreas Hofer, prepari la
sua barca per partire già
alle 3.30. Anche se non
è mattiniero di natura,
si è abituato rapidamente a questi orari. Anche in
inverno esce sul lago al più tardi alle ore 6.00, perché
presto si presenteranno i primi clienti che vengono a
ritirare il pesce fresco. La maggior parte di loro vuole
filetti, «i pesci interi non sono quasi più richiesti» dice
il cinquantenne, che assieme a suo fratello Thomas
Hofer rappresenta la terza generazione che gestisce
la loro pescheria a Oberkirch LU.
Il pesce indigeno è più buono?Il pesce è sano, lo sa ogni bambino. Ma in questa generalizzazione c’è un però. A pesca con il pescatore professionista Andreas Hofer sul Lago di Sempach (LU). Testo e foto: Manuela Specker
19Domanda
Andato nella rete: un coregone
Più del 90 percento
dei pesci consumati in
Svizzera è importato.
CSSMAGAZINE 3 | 2014
Come creare una concorrenza reale?
Una moltitudine di casse in forte
competizione tra di loro è molto
meglio di una cassa unica. Oggi
tuttavia la competizione è com-
pletamente castrata dalla legge.
«Per motivi di solidarietà» ogni
cassa deve conteggiare ai propri
clienti oltre i 25 anni e provenien-
ti dalla stessa regione gli stessi
premi, indipendentemente che
siano uomini, donne, giovani, an-
ziani, malati o sani. I premi non
rispecchiano quindi il rischio.
Affinché le casse non si specializzino su clienti sani
con costi bassi, oltrepassando così l’obiettivo di soli-
darietà, lo Stato li ha regolati a livello globale: la com-
pensazione del rischio tra le casse bilancia le differen-
ze di età, sesso e di costi. La direttiva del catalogo
delle prestazioni, dell’aliquota percentuale, delle fran-
chigie nonché dei rispettivi ribassi dei premi, il divieto
di prestazioni supplementari, l’obbligo di ammissione
e il divieto di utili inusuali riducono gli stimoli e le pos-
sibilità delle casse a esercitare la selezione dei rischi.
Naturalmente queste direttive sopprimono anche la
concorrenza utile e lo spirito d’innovazione.
Per una migliore qualità e costi più bassi nel setto-
re sanitario vi è bisogno di competizione reale. A que-
sto scopo sono necessarie due cose: primo l’annulla-
mento del premio unitario e il passaggio a premi che
corrispondano agli effettivi rischi. Inoltre i premi per
anziani, donne e malati potrebbero essere aumentati.
Migliore ancora è la mia proposta del «premio equiva-
lente». Si dovrebbe permettere alle casse di concede-
re ribassi particolarmente elevati a persone meno
sane se passano a modelli assicurativi orientati verso il
risparmio come p.es. l’HMO – equivalentemente al
loro contributo di risparmio. In questo modo si avreb-
bero finalmente quelle persone nei modelli assicurati-
vi orientati al risparmio per i cui trattamenti si può
realmente risparmiare. In secondo luogo la compen-
sazione dei rischi deve essere ulteriormente sviluppa-
ta. Ma di questo proposito ne parleremo un’altra
volta.
* Nella presente rubrica si esprime Reiner Eichenber-
ger. Egli è professore di teoria di politica finanziaria
ed economica all’Università di Friburgo.
20Domanda della rubrica
Reiner
Eichenberger* Chi pensa adesso che Andreas Hofer si esprime con-
tro la pesca industriale per interesse proprio, per au-
mentare la propria cifra d’affari con il pesce pescato
in acque indigene, si sbaglia. «Potremmo vendere
molto più pesce di quello che peschiamo.» La sua
cifra d’affari non dipende dunque assolutamente
dalla domanda, bensì unicamente da quello che
si riesce a pescare. Nel lago di Sempach i fratelli
Hofer sostengono la riproduzione dei contingenti
in modo naturale: fanno parte dei pochi pescatori
in Svizzera che praticano direttamente la riproduzio-
ne. Soltanto lo scorso anno nella loro azienda sono
state fecondate oltre 50 milioni di uova di coregone.
«Noi ci consideriamo pescatori, non predatori», dice
Andreas Hofer.
Un airone come accompagnatoreAll’inizio come pescatore professionista Andreas Hofer
portava sempre una radio con sé, tanto irreale era il
silenzio sul lago di Sempach all’alba. Oggi non vor-
rebbe rinunciare a quei
momenti di quiete per
nulla al mondo. Quando
non ha un ospite a bordo
come in questo dolce
mattino d’estate senza
vento, sulla prua della
barca da pesca si posa
sempre un airone che gli
fa compagnia. Ovviamen-
te con secondi fini.
Quantitativi di pesca 2012 kg
Coregone 967 243
Pesce persico 297 844
Leucisco rosso 159 364
Luccio 58 744
Salmerino di lago 18 958
Agone 14 556
Fonte: Ufficio federale di statistica
Andreas Hofer pone la sua pesca nelle casse
da trasporto.
CSSMAGAZINE 3 | 2014
Domanda
21Proprio chi soffre di asma dovrebbe fare sport. L’attività fisica contribuisce a rinforzare la funzione polmonare e a lenire i sintomi.Testo: Manuela Specker
Sport e asma: una contraddizione?
Gli sport di resistenza
rinforzano la funzione
polmonare.
Barbara Weber,
addetta stampa della Lega
polmonare svizzera
Autogestione migliorataPraticare lo sport aiuta le persone in questione ad avere
meglio l’asma sotto controllo. «Chi pratica un’attività
fisica, percepisce meglio il proprio corpo. E questo aiu-
ta anche a riconoscere tempestivamente i segni di un
peggioramento», dice Barbara Weber.
Con la cosiddetta asma da sforzo la persona
asmatica rischia un attacco quando raggiunge il limi-
te della sua capacità di prestazione fisica. Nel peg-
giore dei casi le persone asmatiche
che non praticano nessuna attività
fisica subiscono un attacco di asma
già salendo le scale. Quelle che si
tengono in forma innalzano di con-
seguenza il loro limite di prestazione. Dunque lo
sport non è consigliabile nonostante l’asma, bensì
proprio contro l’asma.
Fare attenzione al corpo e al tempoCon il corretto trattamento medico gli asmatici possono
C’è stato un periodo durante il quale C.K. (66) non
usciva più di casa. «Non appena mi sedevo in auto-
mobile non sapevo più dove volevo andare.» Non
poteva più prendere decisioni, era come prigioniera
in una voragine scura. Oggi, cinque anni dopo, vive
di nuovo pienamente la sua vita. Il merito va anche
alle telefonate mensili con un’assistente del pro-
gramma «AnyCare Prospettiva» che la CSS offre ai
suoi assicurati che soffrono di depressioni (vedi ri-
quadro).
Prima il ginocchio e dopo lo spiritoPer C.K., i crescenti problemi psichici sono ini-
ziati con i dolori a un ginocchio. Dopo infrut-
tuose terapie, ha dovuto farsi inseri-
re un’articolazione artificiale del
ginocchio. Dopo l’intervento, c’è vo-
luto un anno e mezzo prima di recu-
perare la piena capacità lavorativa.
Tuttavia, al suo posto di lavoro, una
clinica privata ambulatoriale nella
quale aveva lavorato per oltre 20 anni, questa infer-
miera chirurgica non era più desiderata. Da quel
momento è andata sempre peggio. Così è iniziata la
sua grave depressione.
Una depressione viene raramente da solaC.K. ha cercato l’aiuto di uno psichiatra. Ha poi sapu-
to dell’esistenza di «AnyCare Prospettiva». Ha colto
l’offerta della CSS senza esitare, per poter parlare al
telefono una volta al mese con una psicologa. Ed è
stata la sua fortuna, perché improvvisamente sono
cominciati i disturbi anche al ginocchio destro. A
causa di forti emicranie è scivolata contemporanea-
mente in una dipendenza da medicamenti. «Le con-
versazioni al telefono mi hanno aiutato a venirne
fuori senza dover essere ricoverata in una clinica di
disassuefazione.»
C.K. non vede assolutamente come uno svan-
taggio il fatto di non incontrare la psicologa di
persona e di parlare con lei unicamente al telefono.
«Prima, quando mi sedevo davanti allo psichiatra,
mi sentivo imbarazzata, sotto pressione.» Ripen-
sando a quei momenti, per C.K. è chiaro che
senza il sostegno della sua assicurazione
malattia la sua vita sarebbe uscita dai
binari.
Cosa fare contro la depressione?Una cliente della CSS ci racconta come è uscita dalla sua depressione e qual è stato il ruolo svolto dal programma di assistenza «AnyCare Prospettiva». Testo: Manuela Specker, illustrazione: Daniel Stolle
22Domanda Aiuto in caso di
depressioneIl programma di assistenza «AnyCare Pros-
pettiva» è gratuito per tutti gli assicurati della
CSS che dispongono di almeno un’assicura-
zione complementare. Specialisti con apposita
formazione assistono regolarmente le per-
sone colpite con consigli telefonici. Di questa
offerta di sostegno, e di facile accesso,
possono beneficiare le persone che sono vit-
time di una depressione. Supporta l’auto-
aiuto anche al di fuori degli orari di servizio e
può essere integrata in modo semplice
nella vita quotidiana. Il programma non sosti-
tuisce la visita dal medico. Grazie all’assis-
tenza di AnyCare, però, lo spesso temuto con-
tatto con il terapista può essere preparato
accuratamente. Il programma è offerto soltan-
to in lingua tedesca. Troverete ulteriori
informazioni sotto
www.css.ch/programmadiassistenza
«Appena mi sedevo in
macchina, non sapevo
più dove volevo recarmi
inizialmente.»
CSSMAGAZINE 3 | 2014
La medicina tradizionale
cinese intende il corpo
umano come un sistema
di collegamenti.
La medicina tradizionale cinese (MTC) intende il cor-
po umano come un sistema di collegamenti. Tutte le
parti del corpo, organi e apparati organici, sono
collegati da canali energetici. Una persona è sana
quando l’energia è distribuita in modo
armonioso ed equilibrato. Nella medi-
cina tradizionale cinese le malattie e
i sintomi sono causati da disturbi del
flusso di energia del corpo.
Vari metodi di trattamentoLa medicina cinese comprende diversi metodi di
trattamento per correggere questi squilibri nel flusso
di energia e per reindirizzare quest’ultima nella dire-
zione giusta. Sono conosciuti in particolare l’ago-
puntura e la coppettazione. Per la medicina cinese la
CSS collabora, oltre che con ChinaMed, anche con
i centri MediQi e Sinomedica
Alle domande relative all’estensione delle presta-
zioni dei singoli prodotti risponde la Serviceline della
CSS al numero 0844 277 277.
www.chinamed.ch
www.mediqi.ch
www.sinomedica.ch
Domanda
Medicina cinese presso la CSS?La medicina tradizionale cinese (MTC) può essere un buon complemento alla medicina con- venzionale. Per questo la CSS collabora con tre offerenti di medicina tradizionale cinese. Testo: Barbara Zemp
23Come si delinea lo sviluppo dei premi?
Georg Portmann, secondo
l’Ufficio federale della sanità
pubblica (UFSP) nel 2013 in
Svizzera i costi lordi nell’assi-
curazione di base sono
aumentati del 6,7 percento.
Per il 2015 dobbiamo
attenderci un massiccio rincaro
dei premi?
GEORG PORTMANN: Presso la
CSS, nel 2013 l’aumento dei costi
è stato lievemente inferiore al dato del 6,7 percento
comunicato dall’UFSP. Comunque, dopo il 2013, an-
che nel 2014 la spirale dei costi continua a girare in
tutta la Svizzera. Nel 2015, perciò, dovremo aumenta-
re i premi in misura più marcata di quanto non abbia-
mo fatto negli ultimi due anni.
I sostenitori di una cassa unica partono dal pre-
supposto che le assicurazioni malattie, in vista della
votazione sulla «cassa malati pubblica» manter-
ranno consapevolmente basso tale aumento dei
premi. Qual è la sua opinione in merito?
Noi organizziamo i nostri premi con un senso di re-
sponsabilità economica e indipendentemente da
quanto prevede l’agenda politica a breve termine.
Un’assicurazione non farebbe un gran servizio a se
stessa se contenesse di proposito i premi per un anno,
per poi l’anno seguente far seguire un aumento molto
più marcato. Giustamente, questo non piacerebbe
agli assicurati.
I premi si basano quindi sul reale sviluppo dei
costi nel sistema sanitario. Cosa significa questo
a medio termine?
Nel passato avevamo visto per un lungo periodo
aumenti dei premi intorno al 5 percento. A causa del
rapido sviluppo dei costi nel sistema sanitario svizze-
ro, parto dal presupposto che i futuri incrementi dei
premi si muoveranno in questo ordine di grandezza.
Peraltro, una cassa unica non potrebbe apportare
mutamenti a questa situazione, anch’essa si oriente-
rebbe in base allo sviluppo dei costi. Per tale motivo, il
Consiglio federale è dell’opinione che con una solu-
zione «unitaria» l’incremento dei premi sarebbe
quantomeno identico.
Georg Portmann (59) è Presidente della Direzione
generale del Gruppo CSS
24Domanda
In Cina la coppet- tazione viene sovente praticata.
Perché ci piace tanto sedere vicino al camino?«Con i nostri prodotti e le nostre prestazioni di servizio posso contribuire a impiegare in modo ancora più efficiente le risorse energe-tiche», dice Martin Kaufmann, direttore della ditta Walter Meier (Klima Schweiz) AG con sede nel comune zurighese di Schwerzenbach. Questo gruppo commerciale e di servizio è atti- vo in tutta la Svizzera nei settori del riscalda-mento, della ventilazione e del raffreddamento.Intervista: Serge Hediger, foto: Marco Sieber
Signor Kaufmann, primavera, estate, autunno,
lei risente delle stagioni nell’andamento dell’azienda?
MARTIN KAUFMANN: Moltissimo. In inverno l’argo-
mento centrale è riscaldare, in estate raffreddare. Ma
la nostra stagione principale è l’autunno, quando il
settore edile termina le costruzioni grezze e si inizia-
no le rifiniture interne nei nuovi edifici amministrativi
e abitativi.
Gli impianti di riscaldamento fanno parte dei
campi d’attività più importanti per lei. In Svizzera
un impianto di riscaldamento su due (49,8 %)
è alimentato a nafta. Dove punta la tendenza?
Nel frattempo le nuove costruzioni vengono riscal-
date quasi esclusivamente con pompe di calore, che
nei grandi edifici sono coadiuvate nei momenti di
punta in gennaio da serbatoi di gas. Le pompe di ca-
lore hanno la migliore efficienza energetica.
Anche nei vecchi edifici?
Per motivi di economicità, dove si riscaldava già con
nafta e gas si continua a farlo con combustibili fossi-
li anche dopo il risanamento. Qui la decisione risulta
più complessa e deve tenere conto, oltre che della
disponibilità di mezzi finanziari e delle preferenze
personali, anche dell’età e dello stato della parte
esterna portante dell’edificio.
Cosa consiglia più spesso?
In questioni di questo genere ci manteniamo neutri
in merito alla tecnologia e in Internet abbiamo im-
postato un consulente elettronico per i risanamenti,
per facilitare al committente questa decisione. Fon-
damentalmente non è bene bruciare nafta a fini di
riscaldamento. Quando però non si può evitare, allo-
ra va fatto con la più moderna tec-
nica di combustione e con impianti
modulanti che traggono effettiva-
mente tutto il possibile dal combu-
stibile impiegato. In tal senso può
essere opportuno risanare ogni
vecchio impianto. Noi non voglia-
mo denigrare il riscaldamento a
olio. Con un impianto nuovo e in-
vestendo in nuove finestre il pro-
prietario dell’edificio può innanzi
tutto ridurre il suo consumo annuo
di nafta a 1000 litri. Facciamo in
fretta il calcolo del tempo che im-
piega un’automobile con motore a
benzina o diesel a consumare la
stessa quantità.
Ci dia un suggerimento segreto:
quando è più a buon mercato
l’olio da riscaldamento? Quando
ci conviene comperarlo?
(Sorridendo) Purtroppo il prezzo dell’olio da riscal-
damento non è soggetto a nessun ciclo ricorrente.
La relativa domanda risulta dalla situazione dell’eco-
nomia e i prezzi evolvono in modo poco razionale,
come per la borsa.
Il gas ha recuperato terreno come fonte d’energia.
In Svizzera un impianto di riscaldamento su sei
(15,4 %) è alimentato a gas. Nel contatto con i suoi
clienti lei avverte quando nei paesi produttori
di gas ci sono tensioni politiche?
La sicurezza di approvvigionamento del gas viene
effettivamente considerata nella fase di valutazione,
ma in definitiva i timori sono poco razionali e non
sono decisivi. Ma in particolare i proprietari di una
certa età manifestano un’altra preoccupazione: il gas
fa spesso pensare al pericolo di esplosione. In questi
casi l’argomento di discussione è la sicurezza d’eser-
cizio.
Gas, nafta, pompa di calore ... In tutta sincerità:
il meglio è ancora stare davanti al fuoco di un
camino. Da dove viene questo senso di benessere?
Nell’essere umano il fuoco è percepito di più con
i sensi della vista e del gusto. L’essere umano cono-
25Domanda
sce da millenni il fuoco come fonte di calore, gli impianti
27Gli energy drink aumentano la prestazione?Le bevande energetiche si vendono molto bene. Ma il loro effetto di potenziamento della prestazione è controverso.Testo: Manuela Specker
La mattina in treno, la sera alla
festa o sul posto di lavoro la latti-
na è sempre a portata di mano,
proprio per lo sperato effetto sti-
molante. Una ricerca dell’Univer-
sità di Friburgo relativizza questo
effetto: una lattina di Red Bull, ad
esempio, stimola la circolazione,
ma nel contempo ostacola l’ap-
provvigionamento del sangue al
cervello, come ha reso pubblico
l’edizione domenicale dell’NZZ. Da tempo è contro-
verso l’effetto della taurina, una sostanza propria del
corpo (derivato dell’amminoacido), che
fungerebbe da stimolante. Finora questo
effetto non ha potuto essere dimostrato
scientificamente. Il responsabile della cita-
ta ricerca dell’Università di Friburgo, Erik Grasser,
riconduce gli effetti stimolanti delle bevande energe-
tiche soprattutto alla caffeina.
Contenuto glicemico problematico Ma c’è una differenza importante nei confronti del
caffè: una lattina da 250 ml contiene da sette a nove
zollette di zucchero. Questo è a sua volta una fonte di
energia breve termine. Con l’accento sul breve ter-
mine: «Lo zucchero in questa forma fa salire rapida-
mente il tasso glicemico nel sangue, che poi riscende
altrettanto rapidamente. Ne consegue un calo di pre-
stazione», dice Martina Iten, dietista diplomata HF. Per
un apporto di energia a lungo termine e per una
migliore concentrazione si consiglia piuttosto la frutta
secca oppure il pane integrale con formaggio fresco.
Risulta problematico soprattutto mescolare le
bevande energetiche con quelle alcoliche. La caf-
feina sopprime i segni dell’affaticamento, di modo
che in questo
stato i rischi ven-
gono valutati er-
roneamente e si
consumano an-
cora più be-
vande alcoliche,
anche perché la
bevanda dolce co-
pre il sapore dell’alcol.
Occorre buon sensoMartina Iten consiglia un consumo
prudente non solo per questo: le bevande dolci favo-
riscono il sovrappeso e l’elevato contenuto di acidi
attacca lo smalto dentario. Ma non c’è una regola fis-
sa in merito alla quantità da consumare, in questo
contesto decide la personale costituzione fisica. C’è
bisogno, dunque, di molto buon senso.
Martina Iten,
Nutrizionista HF
Uno studio relativizza
l’effetto attivante degli
energy drink.
Una lattina di 250 ml
contiene da sette fino a
nove zollette di
zucchero.
Demenza o difetto della vista?
28
Sono sempre più le persone anziane che devono
affrontare un difetto della vista, con le relative
conseguenze della vita d’ogni giorno: non trovano
più le chiavi, non riconoscono più i conoscenti
per strada oppure hanno difficoltà a orientarsi.
Sovente questi effetti vengono scambiati con un prin-
cipio di demenza. L’Unione centrale svizzera
per il bene dei ciechi (UCBC) si è occupata di questa
problematica nell’ambito di una ricerca. Con-
clusione: se si pronuncia affrettatamente la diagnosi
«demenza», possono verificarsi gravi errori nelle
cure mediche con conseguente trattamento insuffi-
ciente o errato delle persone in questione.
L’UCBC consiglia dunque urgentemente «di proce-
dere ad accertamenti accurati e di non trarre
conclusioni affrettate».
www.szb.ch/it
Domanda
CSSMAGAZINE 3 | 2014
Domanda
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Dopo il suo viaggio in Africa, un assicurato CSS inol-
tra alla cassa malati la fattura di un ospedale in Ca-
merun. A causa di incongruenze nella fattura, la CSS
prega un collaboratore del Consolato di verificare la
situazione sul posto. Egli constata che l’ospedale
non esiste. All’indirizzo indicato egli trova invece un
quartiere di baracche. Di conseguenza la CSS rifiuta
di pagare le prestazioni che l’assicurato vuole far
valere e avvia un procedimento penale e civile.
Prima deve sussistere un sospettoOspedali inventati, fatture mediche falsificate, tariffe
fatturate troppo alte – anche gli assicuratori malattie
sono esposti a intenzioni fraudolente. La CSS adesso
procede in maniera sistematica contro la frode assi-
curativa. Essa ha reclutato tre specialisti che insieme
formano il Servizio centrale della lotta all’abuso assi-
curativo. Questi entrano in azione solo
quando dei collaboratori notificano un
caso corrispondente – la CSS agisce
quindi solo in caso di un sospetto con-
creto. «Non siamo guidati da una
sfiducia di fondo. Infatti la grande
maggioranza delle nostre clienti e dei
nostri clienti si comporta corretta-
mente», precisa Patrick Emmenegger, responsabile
del Management dei costi delle prestazioni presso la
CSS. Questa maggioranza merita che i casi singoli
che approfittano del sistema vengano perseguiti.
Obbligo sociale e moraleÈ quindi completamente nell’interesse del collettivo
di assicurati che la CSS reagisca quando viene a
sapere di casi di frode. «In veste di assicuratore ma-
lattie leader desideriamo garantire una gestione
responsabile del denaro dei premi affidatoci», spiega
Patrick Emmenegger. Anche se l’onere contro l’abu-
so assicurativo copre i costi, per la CSS il fattore
primario non è l’utilità economica. «Abbiamo anche
un obbligo sociale e morale.»
Riconoscere tempestivamente l’abusoNell’ambito dei sinistri dovuti a furti o di responsabi-
lità civile, fa parte della prassi standard che in singoli
casi si esamini se i beni rubati siano stati davvero
acquistati al prezzo indicato o se il danno non sia
stato provocato dal proprietario stesso. Allo stesso
modo la CSS sviluppa approcci e strumenti per
l’assicurazione malattie, per riconoscere in modo
affidabile le fatture falsificate, le prestazioni non ero-
gate o non percepite o le indicazioni fuorvianti.
Migliorare i processi e la qualitàL’effetto preventivo di un tale modo di procedere è in-
discutibile. La CSS però non vuole solo mettere
i bastoni nelle ruote dei truffatori in casi concreti.
Si tratta anche di migliorare i processi e i prodotti, affin-
ché le frodi diventino più difficili fino a impossibili. Tan-
to più importante appare che la CSS non tenga sotto-
chiave il suo impegno. Deve spargersi la voce che il
maggiore assicuratore malattie della Svizzera non tol-
lera i comportamenti abusivi. «Questo ha anche effetto
deterrente» sono convinti i responsabili. «Le assicura-
zioni malattie non sono dei negozi selfservice.»
Quando dei singoli clienti ottengono con l’inganno prestazioni a cui non hanno diritto, ne soffre l’intero collettivo di assicurati. La CSS adesso procede in maniera sistematica contro la frode.Testo: Manuela Specker
Abuso assicu- rativo: cosa fa la CSS?
Patrick Emmenegger, responsabile Management dei costi delle prestazioni presso la CSS
gono molto sale per insaporirli. Lo stesso vale per
formaggi, salumi e prodotti di macelleria. Fondamen-
talmente, il contenuto elevato di sale rende i generi
alimentari conservabili più a lungo.
Una tesi traballanteLa tesi che collega l’alto consumo
di sale all’ipertensione arteriosa non è
comunque dimostrata ed è sempre più traballante. Le
persone reagiscono in modo diverso all’elevata assun-
zione di sale. È necessario valutare complessivamente
il proprio rischio personale, poiché il bilancio idrico e la
regolazione della pressione arteriosa sono controllati
dai reni, sui quali il sale in eccesso ha effetti negativi,
soprattutto nelle persone che soffrono di malattie re-
nali o di diabete. Anche le persone anziane (dai 65 anni
in poi) reagiscono con maggiore sensibilità al sale, in
seguito alla diminuita efficienza delle funzioni renali.
Inoltre gli anziani si saziano più facilmente e spesso be-
vono troppo poco. La carenza di liquidi e sale, ma an-
che solo di liquidi, rappresenta un disturbo frequente
del bilancio idro-elettrolitico delle persone anziane.
Con l’alimentazione assumiamo più sale del neces-sario. Tuttavia non è dimostrato che un apporto troppo elevato di sale causi l’ipertensione arteriosa.Testo: Franziska Guggisberg
Molto sale, pressione arteriosa più alta?
fungo, possono essere letali. È problematico il fatto
che i primi sintomi di avvelenamento si manifes-
tano solo dopo ore dall’ingerimento. Dopo pochi giorni
si giunge alla completa insufficienza epatica.
A questo stadio solo un trapianto di fegato può salva-
re la vita. In caso di dubbio, è bene far controllare