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Cristo Re dell’Universo Anno B Venga, Signore, il tuo regno di luce! Gv 18,33b- 37
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Cristo Re dell’Universo Anno B Venga, Signore, il tuo regno di luce! Gv 18,33b-37.

May 02, 2015

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Page 1: Cristo Re dell’Universo Anno B Venga, Signore, il tuo regno di luce! Gv 18,33b-37.

Cristo Re dell’Universo Anno B

Cristo Re dell’Universo Anno B

Venga, Signore, il tuo regno di luce!

Venga, Signore, il tuo regno di luce!

Gv 18,33b-37Gv 18,33b-37

Page 2: Cristo Re dell’Universo Anno B Venga, Signore, il tuo regno di luce! Gv 18,33b-37.

Signore Gesù,

tu sei il punto cui mira il nostro pellegrinaggio terreno,

sei «lo stesso ieri e oggi e sempre» (Eb 13,8),

sei «l’Alfa e l’Omega,

il Primo e l’Ultimo,

il principio e la fine» (Ap 22,13). Tu ci insegni che regnare è servire amando fino al dono totale di sé.Manda a noi il tuo Santo Spiritoperché possiamo riconoscere la tua regalità non a parole, ma lasciando crescere e dilatarsi in noi il tuo Regno ed essere, così, nella storia, irradiazione della tua presenza di pace, motivo di conforto e di speranza per tutti i nostri fratelli, amen.

Signore Gesù,

tu sei il punto cui mira il nostro pellegrinaggio terreno,

sei «lo stesso ieri e oggi e sempre» (Eb 13,8),

sei «l’Alfa e l’Omega,

il Primo e l’Ultimo,

il principio e la fine» (Ap 22,13). Tu ci insegni che regnare è servire amando fino al dono totale di sé.Manda a noi il tuo Santo Spiritoperché possiamo riconoscere la tua regalità non a parole, ma lasciando crescere e dilatarsi in noi il tuo Regno ed essere, così, nella storia, irradiazione della tua presenza di pace, motivo di conforto e di speranza per tutti i nostri fratelli, amen.

Page 3: Cristo Re dell’Universo Anno B Venga, Signore, il tuo regno di luce! Gv 18,33b-37.

In quel tempo 33bPilato fece chiamare Gesù e gli disse: “Sei tu il re dei Giudei? ”.

34Gesù rispose: “Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?”. 35Pilato disse: “Sono io forse Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto? ”. 36Rispose Gesù: “Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù”. 37Allora Pilato gli disse: “Dunque tu sei re? ”. Rispose Gesù: “Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce”.

In quel tempo 33bPilato fece chiamare Gesù e gli disse: “Sei tu il re dei Giudei? ”.

34Gesù rispose: “Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?”. 35Pilato disse: “Sono io forse Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto? ”. 36Rispose Gesù: “Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù”. 37Allora Pilato gli disse: “Dunque tu sei re? ”. Rispose Gesù: “Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce”.

Page 4: Cristo Re dell’Universo Anno B Venga, Signore, il tuo regno di luce! Gv 18,33b-37.

Ultimo dei quattro vangeli, scritto in greco verso il 100 d.C.

Giovanni era fratello di Giacomo e figlio di Zebedeo e Salome (Mc 15,40; Mt 20,20; 27,56). Fu tra i primi chiamati da Gesù. Con il fratello Giacomo ricevette il nome di Boanerges (“figlio del tuono” Mc 3,17), è il più giovane tra gli apostoli e compare costantemente negli episodi dove figurano gli altri apostoli. E’ autore dell’Apocalisse e di altre tre lettere.

Scrive per i cristiani dell’Asia minore, già convertiti e che hanno bisogno di una conoscenza più approfondita del messaggio di Gesù (1 Gv 1,1-4).

Per Giovanni Gesù è innanzitutto il Verbo di Dio, che si è incarnato per comunicare la Vita.

E’ un vangelo teologico.

Ultimo dei quattro vangeli, scritto in greco verso il 100 d.C.

Giovanni era fratello di Giacomo e figlio di Zebedeo e Salome (Mc 15,40; Mt 20,20; 27,56). Fu tra i primi chiamati da Gesù. Con il fratello Giacomo ricevette il nome di Boanerges (“figlio del tuono” Mc 3,17), è il più giovane tra gli apostoli e compare costantemente negli episodi dove figurano gli altri apostoli. E’ autore dell’Apocalisse e di altre tre lettere.

Scrive per i cristiani dell’Asia minore, già convertiti e che hanno bisogno di una conoscenza più approfondita del messaggio di Gesù (1 Gv 1,1-4).

Per Giovanni Gesù è innanzitutto il Verbo di Dio, che si è incarnato per comunicare la Vita.

E’ un vangelo teologico.

Page 5: Cristo Re dell’Universo Anno B Venga, Signore, il tuo regno di luce! Gv 18,33b-37.

Il vangelo si può dividere in 4 parti:Il vangelo si può dividere in 4 parti:

Epilogo 21,1-25Epilogo 21,1-25

Libro dell’Ora o della Gloria 13,1-20,31Libro dell’Ora o della Gloria 13,1-20,31

Prologo 1,1-18Prologo 1,1-18

Libro dei Segni 1,19-12,50Libro dei Segni 1,19-12,50

Page 6: Cristo Re dell’Universo Anno B Venga, Signore, il tuo regno di luce! Gv 18,33b-37.

Per l’ultima domenica dell’anno liturgico,

Cristo Re dell’universo, lasciamo

da parte l’evangelista Marco e prediamo

un brano giovanneo ricco di teologia

simbolica incentrato sul tema della

Abbiamo un dialogo fra Gesù e

Pilato (Gv 18,33b-37).

Per l’ultima domenica dell’anno liturgico,

Cristo Re dell’universo, lasciamo

da parte l’evangelista Marco e prediamo

un brano giovanneo ricco di teologia

simbolica incentrato sul tema della

Abbiamo un dialogo fra Gesù e

Pilato (Gv 18,33b-37).

Page 7: Cristo Re dell’Universo Anno B Venga, Signore, il tuo regno di luce! Gv 18,33b-37.

Il brano va inserito nel quadro

complessivo della passione (Gv 18-19).

Nel racconto della passione, Giovanni non

descrive la sofferenza di un condannato,

ma, attraverso un simbolismo fine ed

elegante, dice come nella croce si attua

la gloria del re.

Il brano va inserito nel quadro

complessivo della passione (Gv 18-19).

Nel racconto della passione, Giovanni non

descrive la sofferenza di un condannato,

ma, attraverso un simbolismo fine ed

elegante, dice come nella croce si attua

la gloria del re.

Page 8: Cristo Re dell’Universo Anno B Venga, Signore, il tuo regno di luce! Gv 18,33b-37.

Ci sono 4 grandi temi:1. L’ora di Gesù: tutta la vita di Gesù è orientata

all’ora che corrisponde alla glorificazione. Tutto il vangelo anticipa la passione.

2. L’innalzamento: esso nasce dal doppio senso del verbo “esaltare” che significa “salire al trono” oppure “essere appeso” cioè morire (Gv 3,14; 8,28; 12,32).La passione racconta l’esaltazione di Gesù; l’innalzamento sulla croce è il segno di un altro innalzamento: la croce è simbolo dell’intronizzazione del re.

3. Gli eventi escatologici: il giudizio del mondo e il raduno degli eletti.

4. La regalità di Cristo: Gesù regna dalla croce; proprio nella sua morte il Messia assume il potere e lo esercita in modo decisivo.

Ci sono 4 grandi temi:1. L’ora di Gesù: tutta la vita di Gesù è orientata

all’ora che corrisponde alla glorificazione. Tutto il vangelo anticipa la passione.

2. L’innalzamento: esso nasce dal doppio senso del verbo “esaltare” che significa “salire al trono” oppure “essere appeso” cioè morire (Gv 3,14; 8,28; 12,32).La passione racconta l’esaltazione di Gesù; l’innalzamento sulla croce è il segno di un altro innalzamento: la croce è simbolo dell’intronizzazione del re.

3. Gli eventi escatologici: il giudizio del mondo e il raduno degli eletti.

4. La regalità di Cristo: Gesù regna dalla croce; proprio nella sua morte il Messia assume il potere e lo esercita in modo decisivo.

Struttura del racconto della passione nel vangelo di

Giovanni.

Struttura del racconto della passione nel vangelo di

Giovanni.

Page 9: Cristo Re dell’Universo Anno B Venga, Signore, il tuo regno di luce! Gv 18,33b-37.

La struttura del racconto della passione è

concentrica; vi sono cinque blocchi distinti:

La struttura del racconto della passione è

concentrica; vi sono cinque blocchi distinti:

1) 18,1-11 Gesù arrestato nell’orto.

5) 19,38-42 Seppellimento di Gesù

nell’orto.

2) 18,12-27 Interrogatorio davanti a

Anna.

4) 19,16-37 Le scene del Golgota.

1) 18,1-11 Gesù arrestato nell’orto.

5) 19,38-42 Seppellimento di Gesù

nell’orto.

2) 18,12-27 Interrogatorio davanti a

Anna.

4) 19,16-37 Le scene del Golgota.

18,28-19,16

Al centro domina la grande

scena del processo davanti a Pilato.

18,28-19,16

Al centro domina la grande

scena del processo davanti a Pilato.

Page 10: Cristo Re dell’Universo Anno B Venga, Signore, il tuo regno di luce! Gv 18,33b-37.

Alla scena centrale dei racconti della passione 18,28 - 19,16 Giovanni riserva una particolare attenzione. La articola in sette blocchi, segnati dai verbo “uscire” ed “entrare”.a. Pilato esce e parla con i Giudei –

18,28-32b.Pilato entra e parla con Gesù –

18,33-38ac. Pilato esce e parla con i Giudei –

18,38b-40d.L’ I N C O R O N A Z I O N E

c’. Pilato esce e parla con i Giudei – 19,4-7

b’. Pilato entra e parla con Gesù – 19,8-11

a’. Pilato esce e parla con i Giudei – 19,12-16

Alla scena centrale dei racconti della passione 18,28 - 19,16 Giovanni riserva una particolare attenzione. La articola in sette blocchi, segnati dai verbo “uscire” ed “entrare”.a. Pilato esce e parla con i Giudei –

18,28-32b.Pilato entra e parla con Gesù –

18,33-38ac. Pilato esce e parla con i Giudei –

18,38b-40d.L’ I N C O R O N A Z I O N E

c’. Pilato esce e parla con i Giudei – 19,4-7

b’. Pilato entra e parla con Gesù – 19,8-11

a’. Pilato esce e parla con i Giudei – 19,12-16

Page 11: Cristo Re dell’Universo Anno B Venga, Signore, il tuo regno di luce! Gv 18,33b-37.

La scena centrale è l’incoronazione di spine; essa è il cuore di tutto il racconto giovanneo della passione.Gesù è re, e quello è il modo con cui egli ha ricevuto la corona reale.

Giovanni tratteggia due dialoghi ambientati nel “Pretorio”:

La pericope liturgica di oggi: la regalità; Tratta del potere divino che regge e controlla le

vicende storiche;

La scena centrale è l’incoronazione di spine; essa è il cuore di tutto il racconto giovanneo della passione.Gesù è re, e quello è il modo con cui egli ha ricevuto la corona reale.

Giovanni tratteggia due dialoghi ambientati nel “Pretorio”:

La pericope liturgica di oggi: la regalità; Tratta del potere divino che regge e controlla le

vicende storiche;

Page 12: Cristo Re dell’Universo Anno B Venga, Signore, il tuo regno di luce! Gv 18,33b-37.

* vv. 33-34 33bPilato fece chiamare Gesù e gli disse: “Sei tu il re dei Giudei? ”. 34Gesù rispose: “Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?”.

Gesù non risponde ma pone una contro domanda. Gli interessa Pilato e vuole fargli assumere le proprie responsabilità. Pilato si dichiara fuorigioco e cambia la domanda.

* v. 35 35Pilato disse: “Sono io forse Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto? ”.

Gesù ora risponde alla domanda precedente.

* vv. 33-34 33bPilato fece chiamare Gesù e gli disse: “Sei tu il re dei Giudei? ”. 34Gesù rispose: “Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?”.

Gesù non risponde ma pone una contro domanda. Gli interessa Pilato e vuole fargli assumere le proprie responsabilità. Pilato si dichiara fuorigioco e cambia la domanda.

* v. 35 35Pilato disse: “Sono io forse Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto? ”.

Gesù ora risponde alla domanda precedente.

Page 13: Cristo Re dell’Universo Anno B Venga, Signore, il tuo regno di luce! Gv 18,33b-37.

* v. 36 36Rispose Gesù: “Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù”.

Gesù non è un messia politico né un pretendente al trono. Parla di “suo regno” e lo ripete tre volte. Il regno non proviene “da” (EK).In Gv “mondo” indica la struttura terrena negativa e corrotta segnata dal male. La prova è che non ci sono servitori che combattono a difesa di Gesù.Il regno di Gesù, infatti, è diverso sia da quello che pensa Pilato, sia da quello che si aspettano i giudei. E’ diverso soprattutto per l’origine. Il regno di Gesù ha origine D I V I N A.

* v. 36 36Rispose Gesù: “Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù”.

Gesù non è un messia politico né un pretendente al trono. Parla di “suo regno” e lo ripete tre volte. Il regno non proviene “da” (EK).In Gv “mondo” indica la struttura terrena negativa e corrotta segnata dal male. La prova è che non ci sono servitori che combattono a difesa di Gesù.Il regno di Gesù, infatti, è diverso sia da quello che pensa Pilato, sia da quello che si aspettano i giudei. E’ diverso soprattutto per l’origine. Il regno di Gesù ha origine D I V I N A.

Page 14: Cristo Re dell’Universo Anno B Venga, Signore, il tuo regno di luce! Gv 18,33b-37.

* v. 37 37Allora Pilato gli disse: “Dunque tu sei re? ”. Rispose Gesù: “Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce”.

A Pilato non basta, è un romano con mentalità giuridica: vuole le cose chiare…Gesù aggiunge una spiegazione fondamentale che spiega la regalità con il concetto di verità.In greco A-lètheia significa verità; alfa privativo più radice del verbo nascondere: indica l’eliminazione del nascondimento e corrisponde al verbo “rivelazione”.

Grazie a lui il Dio nascosto esce dal nascondimento e diventa il Rivelato.

* v. 37 37Allora Pilato gli disse: “Dunque tu sei re? ”. Rispose Gesù: “Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce”.

A Pilato non basta, è un romano con mentalità giuridica: vuole le cose chiare…Gesù aggiunge una spiegazione fondamentale che spiega la regalità con il concetto di verità.In greco A-lètheia significa verità; alfa privativo più radice del verbo nascondere: indica l’eliminazione del nascondimento e corrisponde al verbo “rivelazione”.

Grazie a lui il Dio nascosto esce dal nascondimento e diventa il Rivelato.

Gesù in persona è la VERITA’ …

(Gv 14,6)

Page 15: Cristo Re dell’Universo Anno B Venga, Signore, il tuo regno di luce! Gv 18,33b-37.

Il re che guida e comanda, è proprio colui

che garantisce la vita e il benessere del

popolo.

La sua regalità sta nel far vivere il popolo

(Gv 11,50).

Il re che guida e comanda, è proprio colui

che garantisce la vita e il benessere del

popolo.

La sua regalità sta nel far vivere il popolo

(Gv 11,50).

Gesù è re

perché comunica la vita,

e muore per il popolo…

Gesù è re

perché comunica la vita,

e muore per il popolo…

Page 16: Cristo Re dell’Universo Anno B Venga, Signore, il tuo regno di luce! Gv 18,33b-37.

“Il mio regno non è di questo mondo”:

“Il mio regno non è di questo mondo”:

L’annunzio del Regno di Dio non spinge a evadere dal mondo, ma impegnarci a fondo per rinnovarlo.

L’annunzio del Regno di Dio non spinge a evadere dal mondo, ma impegnarci a fondo per rinnovarlo.

… un invito al disimpegno?… un invito al disimpegno?

Page 17: Cristo Re dell’Universo Anno B Venga, Signore, il tuo regno di luce! Gv 18,33b-37.

Interpretazione sbagliata, circolava già ai tempi di Gesù.

Interpretazione superata:

“La Chiesa non pone la sua speranza nei privilegi offertile dall’autorità civile. Anzi essa rinunzierà all’esercizio di certi diritti legittimamente acquisiti, ove costatasse che il loro uso potesse far dubitare sulla sincerità della sua testimonianza”.

(Gaudium et Spes, 76)

Interpretazione sbagliata, circolava già ai tempi di Gesù.

Interpretazione superata:

“La Chiesa non pone la sua speranza nei privilegi offertile dall’autorità civile. Anzi essa rinunzierà all’esercizio di certi diritti legittimamente acquisiti, ove costatasse che il loro uso potesse far dubitare sulla sincerità della sua testimonianza”.

(Gaudium et Spes, 76)

Page 18: Cristo Re dell’Universo Anno B Venga, Signore, il tuo regno di luce! Gv 18,33b-37.

Una seconda concezione sbagliata del regno è opposta alla prima.

Vi è chi ritiene che per arrivare alla propria salvezza l’unica via sia evadere dal mondo.

“Non si salva il mondo dal di fuori. Ma, come il verbo incarnato che si è fatto uomo, occorre che anche noi in qualche misura condividiamo la sorte di coloro ai quali portiamo il Vangelo”.

(PAOLO VI, Ecclesiam suam, 198)

Una seconda concezione sbagliata del regno è opposta alla prima.

Vi è chi ritiene che per arrivare alla propria salvezza l’unica via sia evadere dal mondo.

“Non si salva il mondo dal di fuori. Ma, come il verbo incarnato che si è fatto uomo, occorre che anche noi in qualche misura condividiamo la sorte di coloro ai quali portiamo il Vangelo”.

(PAOLO VI, Ecclesiam suam, 198)

Page 19: Cristo Re dell’Universo Anno B Venga, Signore, il tuo regno di luce! Gv 18,33b-37.

Il Regno, non è un regno terreno, ma neppure un regno celeste. Non viene attraverso la lotta politica, ma non è estraneo alle vicende umane. Viene nella banalità della vita, senza rumore e senza attirare l’attenzione. Il Regno si attua nella storia concreta degli uomini, attraverso il quotidiano confronto tra il bene e il male. Il primo stadio si realizza “qui e ora” tra lotte e difficoltà. Il secondo stadio si realizzerà alla fine dei tempi.In altre parole, “il regno di Dio non è un concetto, né una dottrina o un programma soggetto a libera elaborazione, ma è innanzi tutto una persona che ha il volto e il nome di Gesù di Nazareth, immagine del Dio invisibile”.

(Redemptoris missio, 18)

Il Regno, non è un regno terreno, ma neppure un regno celeste. Non viene attraverso la lotta politica, ma non è estraneo alle vicende umane. Viene nella banalità della vita, senza rumore e senza attirare l’attenzione. Il Regno si attua nella storia concreta degli uomini, attraverso il quotidiano confronto tra il bene e il male. Il primo stadio si realizza “qui e ora” tra lotte e difficoltà. Il secondo stadio si realizzerà alla fine dei tempi.In altre parole, “il regno di Dio non è un concetto, né una dottrina o un programma soggetto a libera elaborazione, ma è innanzi tutto una persona che ha il volto e il nome di Gesù di Nazareth, immagine del Dio invisibile”.

(Redemptoris missio, 18)

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Preghiamo con Gv 18,33b-37Preghiamo con Gv 18,33b-37

Signore Gesù, ogni epoca ti giudica partendo dal pretorio di Pilato, simbolo di ogni luogo e di ogni tempo in cui l’uomo si schiera a favore o contro di te.Nei tempi passati erano i giudei, poi i romani, poi la cultura illuminista, che ti voleva ridurre a sentimento;la cultura materialista, voleva persino negare la tua storicità.Oggi a giudicarti è la cultura dell’usa e getta; di chi accetta te e la tua Parola per quel tanto che gli serve, ma guai se tu diventi esigente…Si confondono le esigenze del tuo amore con «la dittatura dell’ideologia e con la schiavitù della libertà».

Signore Gesù, ogni epoca ti giudica partendo dal pretorio di Pilato, simbolo di ogni luogo e di ogni tempo in cui l’uomo si schiera a favore o contro di te.Nei tempi passati erano i giudei, poi i romani, poi la cultura illuminista, che ti voleva ridurre a sentimento;la cultura materialista, voleva persino negare la tua storicità.Oggi a giudicarti è la cultura dell’usa e getta; di chi accetta te e la tua Parola per quel tanto che gli serve, ma guai se tu diventi esigente…Si confondono le esigenze del tuo amore con «la dittatura dell’ideologia e con la schiavitù della libertà».

Permettici di fermare i nostri tempi

per valutare che, mettendoti da parte,

non siamo più liberi ma sempre più

schiavi di noi stessi e dei miti

che le mode impongono.

Noi ti riconosciamo nostro Re e Signore

della storia perché tu sei la VERITA’

che il Padre ci offre

per essere uomini veramente liberi.

Insegnaci che, seguire te, vuol dire vivere l’ebbrezza della

libertà. Vivere non è tirare a campare, vivere non è lasciarsi andare,

ma vivere è lottare, è amare,

è anche morire,sapendo che la morte è solo

un sussulto d’amore, l’ultimo, per amare per sempre

come te e con te. Amen

Permettici di fermare i nostri tempi

per valutare che, mettendoti da parte,

non siamo più liberi ma sempre più

schiavi di noi stessi e dei miti

che le mode impongono.

Noi ti riconosciamo nostro Re e Signore

della storia perché tu sei la VERITA’

che il Padre ci offre

per essere uomini veramente liberi.

Insegnaci che, seguire te, vuol dire vivere l’ebbrezza della

libertà. Vivere non è tirare a campare, vivere non è lasciarsi andare,

ma vivere è lottare, è amare,

è anche morire,sapendo che la morte è solo

un sussulto d’amore, l’ultimo, per amare per sempre

come te e con te. Amen