Creare sistema: le industries culturali e la cittá creativa Dr Roberta Comunian Department for Culture, Media and Creative Industries [email protected]
Jan 16, 2016
Creare sistema: le industries
culturali e la cittá creativa
Dr Roberta ComunianDepartment for Culture, Media and Creative Industries
Sommario
Nuova centralitá della cultura nei processi di sviluppo urbano
Alcuni miti e falsi presupposti
Bisogno di comprendere meglio come le industrie creative funzionano e fanno sistema
Un caso di studio: Newcastle-Gateshead
Conclusioni: Creare sistema
Prima Parte
Il contesto della letterature e miti e falsi pressupposti sul ruolo
della cultura
Nuova centralitá della cultura
• Delocalizzazione dei processi industriali e produttivi lascia un vuoto delle cittá industriale
•Gia’ dagli anni 80 emergono nuovi temi di ricerca e lavoro che esaltano il ruolo della cultura nei processi di rigenerazione urbana
• Molte cittá devono ‘re-inventarsi’ e ri-creare la propria immagine nel contesto post-industriale
• Il consumo e’ cambiato: piu’ interesse verso il consumo culturale e il valore simbolico dei prodotti
Arte & Cultura
al centro
dei processi urbani
Il ruolo della cultura cresce e ...• Nuova importanza del ‘produttore culturale’. Sviluppo di aree di produzione specializzata (quartieri creativi o culturali. Gli artisti occupano gli spazi in disuso nella cittá
• Le cittá investono in grandi infrastrutture culturali (nuovi musei e teatri) per incentivare lo sviluppo urbano centrato sul consumo e turismo.
• Emergono nuove opportunitá e catalizzatori culturali attraverso grandi eventi (Capitale Europea della Cultura, Giochi Olimpici, Capitale del Design etc)
...cresce la retorica della ‘creativitá’
“nessuna area del paese, qualsiasi sia il suo profilo industriale o il suo capitale umano, la sua storia o la sua grandezza, che sia immune dal bisogno di avere un quartiere culturale o un centro creativo“(Oakley, 2004, p.68).
Dal1998 c’é un crescente interesse della politiche economiche verso le industrie culturali e creative, visto come un mezzo per ‘far uscire la Gran Bretagna dalla recessione’ (Gordon Brown)
La crescita della ‘classe creativa é la ‘forza che guida la crescita regionale e della prosperitá’ (Richard Florida)
Ma cos’é la cittá creativa?
Bianchini & Landry (1995): un luogo per l’innovazione sociale e culturale dei cittadini
Fine degli anni 90: (special. ECoC) cittá che promuovono rigenerazione e consumo culturale
1998: la cittá che supporta e sviluppa le industries creative e culturali
La cittá in cui vive la ‘classe creativa’ (Florida, 2002)
Due prospettive molto diverse
DIMENSIONE ECONOMICA
COMPETITIVITA’
ATTRAZIONE DI INVESTIMENTI
ATTRAZIONE DI NUOVE IMPRESE
ECONOMIA DELLA CONOSCENZA E
DEI SERVIZI
DIMENSIONE SOCIALE E CULTURALE
QUALITA’ DELLA VITA
PARTECIPAZIONE
CAPITALE UMANO
ARTE E CULTURA
REGENERATIONE SOCIALE E CULTURALE
• Emerge un nuovo modello competitivo di citta’ creativa: assets, classe creativa, competizione (meno attenzione ai problemi sociali)
• Retorica della INDUSTRIE CREATIVE come SOLUZIONE DI QUALSIASI PROBLEMA
Contraddizioni e limiti della cittá creativa
Diversita’ di bisogni tra la classe creativa e le industrie creative;
Come preservare le distintivita’ locali in un processo di competizione globale;
Logica di attrazione a breve termine versus logica di ritenzione e sviluppo a lungo termine
Per avere una citta’ creativa c’e’ bisogno di investire in nuove istituzioni culturali e architetture iconiche
I miti della citta’ creativa 1
“la mia preoccupazione e’ che il pubblico comincia a considerare come cultura solo quello che trova in grandi edifici con vetri brillanti ... Ci sono cose fantastiche che succedono nei pub, che succedono in laboratori e officine, lontano da tutto e alcuni di questi grandi lavori non vengono visti dal pubblico” (public sector support manager)
NONOSTANTE
Le industrie culturali e creative sono un nuovo settore economico che guidera’ la crescita economica futura
“hanno una mentalita’ da garage. Non vogliono diventare il nuovo Microsoft. […] tutto quello che vedono e’ il prossimo video game da sviluppe. Non vivono semplicemente per costruite e crescere una compagnia d’affari” (Leadbeater and Oakley 2001: 59).
90% delle piccole e medie imprese intervistate non hanno obietttivi commerciali […] meno di meta’ hanno un business plan. […] la maggior parte sceglie di usare il proprio talento per motivi sociali e culturali che per far soldi (Northern Film & Media, 2004, p.7).
I miti della citta’ creativa 2
NONOSTANTE
E’ possibile pianificare e sviluppare la citta’ creative attraverso interventi pubblici e consulenti specializzati
NONOSTANTE“le politiche culturali tendono ad essere strumentaliste, sebbene la teoria della complessita’ ci dica che i risultati di un certo intervento non posso essere previsti con un modello di previsione razionale” (M. Miles, 2005, p.894).
“questa moda per interventi cultuali e’ circondata da pressioni forti verso i politici e i cultural planners affinche’ trovino il modello perfetto da seguire […] non c’e’ una soluzione ottimale, non c’e’ un modello chiaro da seguire “ (Garcìa, 2004: 322)
I miti della citta’ creativa 3
Seconda Parte
Nuovo approccio: valorizzare la
complessita’ del sistemadella cultura
Capire l’ecologia della cultura e creativita’ – in modo specifico al contesto
Capire le relazioni specifiche fra attivita’ culturali e contesti specifici
Onesta’ riguardo cio’ che le attivita’ culturali e artistiche possono contribuire a fare
Nuovo approccio: valorizza la complessita’
Valore della produzione culturale
•Supporto a industrie creative•Supporto a produzioni originali e indipendenti•Supporto a quartieri culturali / creativi
Valore del consumo culturale
•Focus sui grandi eventi•Focus sull’attrazione dei turisti•Focus sull’industria dell’ospitalita’ •Focus sulla cultura di massa
Evitare la polarizzazione del sistema cultura
Valorizzare la cultura come ciclo
Consumo e condivisione di
progetti
Ri-produzione e condivisione di
progetti e oggetti culturali
Conservazione e accesso
IDEE Creative
Reti, progetti di produzione culturale
16
17
Creative individual
s
Creative firms
Specialist business services
Specialist manufacturing support
Business support agencies
Education and
training
Local authoritie
s
Associations
Cultural and
creative support agencies
Retail
Audience
Projects and
venues
IIIIII
IV
Visione di rete e di sistema
Un caso di studio: La regione del Nord-East & Newcastle-
Gateshead
Terza Parte
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• Contesto post-industriale: uso di arte e cultura per contrastare declino sociale ed economico
• Investimento record in cultura (totale di £400 milions)
• MOTIVAZIONE: offrire a tutti la possibilita’ di avere accesso alle arti e alla cultura
Contesto
Non solo immagini ed istituzioni ...
... ma reti e sinergie
Investimento nel tessuro creativo della citta’ Investimento nelle reti creative(artisti, designers, film e video)Investimento nelle distintivita’ locali (non solo a Londra)
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Esplorare i diversi livelli
▪ Senso di appartenenza▪ Qualita’ della vita locale▪ Qualita’ della creativita’
locale
Creative individuals I
“questo e’ un luogo a cui e’ facile attaccarsi (...) ti provoca un senso di appartenza forte e di fedelta’” (Director TV company)
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Considerare vantaggi e svantaggi locali Creative
individualsCreative
firms
II
▪ Costi inferiori di altri citta’
▪ Distintivita’ locale (non tutte le citta’ devono essere la nuova Barcellona)
▪ Valorizzare le peculiarita’ locali
Se cerchi un set, questa regione ha tutte le locations che tu puoi mai volere (...) in mezz’ora ci sono castelli, caverne, il mare etc...” (Director, Film Company)
Ho trovato piu’ facile essere creativo qui che a Londra, a Londra sei sempre sotto pressure per sopravvivere (Jewellery Maker)
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▪ La dimensione sociale delle reti
▪ Il ruole di spazi pubblici e no profit nell’aiutare lo sviluppo delle reti
Supportare le sinergie che si
creano Creative
individuals
Creative firms
Specialist
business
services
Specialist manufact
uring support
Business
support agenci
es
Education and training
Local authorit
ies
Associations
Cultural and
creative support agencie
s
Retail
Audience
Projects and
venues
III
A livello sociale nel settore culturale e creativo probabilmente ci conosciamo tutti e questo avviene principalmente a livello sociale. (Small Publisher) Se non hai un network come Designed & le
altre regioni e il resto del mondo non sapranno mai cosa facciamo noi e cosa c’e’ qui (Designer/Maker)
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Il sistema della creativita’: non solo industria
Inputs Sector / role Inputs Sector / role Inputs Sector / role
7 University 4 Editor / Publisher 3 Skills Support
6 Writing Public Support Agency 4 Arts Public Support Agency 3 Voluntary Sector Support
6 Public Business Support 3 Not for Profit Arts Organisation 3 Network Manager
5 Arts Public Support Agency 3 University 3 Voluntary Arts Organisation
5 University 3 Region Public Support 3 Network Manager
5 Arts Public Support Agency 3 Network Manager 3 Trust Support
5 Arts Public Support Agency 3 Artist – Community Art 3 Skills Support
4 Arts Public Support Agency 3 Artist 3 Glass Artist
4 Private Foundation 3 Artist 3 Local Authority Art Director
4 Public regional support 3 Not for Profit Arts Organisation 3 Public Business Support
4 Film and Media Public Support Agency 3 Artist – Curator 3 Local Authority Regeneration Officer
4 Local authority Support 3 Network Manager
(In-degree partition)
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Citta’ creativa: tra pubblico, privato e no profit
(1) Private
302
(2) Public
105
(3) Not for Profit
71
50
65 48
71
60 137
Conclusioni e lezioni utili
Conclusioni e lezioni utili
Conclusioni e lezioni utili
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Le vere sfide della citta’ creativa
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… è inutile stabilire se Zenobia sia daclassificare tra le città creative o tra
quellenon creative. Non è in queste due
specie cheha senso dividere le città, ma in altredue:quelle che continuano attraverso
gli annie le mutazioni a dare la loro forma ai
desiderie quelle in cui i desideri o riescono a
cancellare la città o ne sono cancellati…
ITALO CALVINO “Le città invisibili” 1972