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Cosmicomiche*. Ovvero fatiche cosmiche (Galleria Monopoli, Milan, 2011)

May 16, 2023

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C O S M I C O M I C H E *O V V E R O F A T I C H E C O S M I C H E

Milano, Galleria Monopoli23 giugno – 30 luglio 2011martedì – sabato 14 – 19.30

“Cosmicomiche” propone una selezione di opere dal carattere familiare, curioso e che insieme apre a magiche visioni. La mostra, ispirata all’omonimo libro di Calvino, presenta sotto il titolo di tre dei suoi capitoli il lavoro di sette giovani artisti.

Nel 1938 Michail Bachtin intuì per primo come la familiarizzazione comica e linguistico-popolare del mondo fosse una tappa necessaria nel divenire della creazione scientifico-conoscitiva e artistico-realistica dell’umanità europea. Si fa riferimento a quella sfera del «serio-comico» della latinità classica di cui facevano parte i mimi, la poesia bucolica, la favola, una certa satira e tutti quei generi che permisero al «passato assoluto» di farsi contemporaneo nel riso popolare. La perdita di uno sguardo che fosse critico e affettuoso – ridente e serio –, ha condotto a obiettivi limitati tanta produzione artistica contemporanea.

Arte di proposta è quella capace di ristabilire un legame tra il dato reale ed il fenomeno curioso, invisibile, meraviglioso. Gli artisti in mostra operano questa «familiarizzazione». Essi trattano della realtà materiale e rimodellano, con la coscienza del nostro tempo, la bellezza del cosmo e dell’invisibile.

La mostra si compone di tre sezioni: Senza colori, scultura e fotografia; La distanza della luna, pittura, fotografia e installazione; Giochi senza fine, scultura e installazione.

1. Senza coloriFrancesca SchgorDaniele Italia

2. La distanza della lunaAndrea Bruschi Eric DavanzoElisabetta Tagliabue

3. Giochi senza fineAgostino BergamaschiGiuditta Cirnigliaro

Agostino Bergamaschi (1990). Studia Scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Brera.Andrea Bruschi (1990). Studia Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Brera.Giuditta Cirnigliaro (1986). Ha studiato Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Brera. Master in Fine Arts, Glasgow, 2010. Vive e lavora a Milano.Eric Davanzo (1985). Ha studiato Scultura e studia Fotografia presso il Biennio Specialistico dell'Accademia di Belle Arti di Brera. Daniele Italia (1986). Ha studiato Scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Brera. Vive e lavora a Milano.Francesca Schgor (1988). Ha studiato Scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Brera. Vive e lavora a Milano.Elisabetta Tagliabue (1985). Ha studiato Scultura con Biennio in Arti Visive presso l'Accademia di Belle Arti di Brera. Artist in Residence, Kala Art Institute, Berkeley, 2011. Vive e lavora a Milano.

Per maggiori informazioni: [email protected]

G A L L E R I A M O N O P O L IVia Giovanni Ventura 6

20134 Milanot + 3 9 0 2 3 6 5 9 3 6 4 6 c + 3 9 3 3 3 5 9 4 6 8 9 6

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Nello snervante comodo della vita moderna la massa delle regole che danno consistenza alla vita si è spappolata; [...] la maggior parte delle fatiche che imponeva il mondo cosmico sono scomparse e con esse è scomparso anche lo sforzo creativo della personalità.

Alexis Carrel1

1 A. Carrel, Riflessioni sulla condotta della vita, Bompiani, Milano 1953, pp. 27

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20134 Milanot + 3 9 0 2 3 6 5 9 3 6 4 6 c + 3 9 3 3 3 5 9 4 6 8 9 6

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C O S M I C O M I C H E *O V V E R O F A T I C H E C O S M I C H E

Gallery map

1 - Eric DavanzoIceberg I, 18 x 13,8 cm, 1 esemplare e 1 pda, 2010;Iceberg II, 18 x 13,8 cm, 1 esemplare e 1 pda, 2010;Il salto, 18 x 13,8 cm, 1 esemplare e 1 pda, 2010.

2 - Andrea BruschiAccordi, olio e bitume su tela,150 x 90 cm, 2011.

6 - Daniele ItaliaEmersioni # 9, Light box, 2 pezzi, 100 x 50 cm ciascuno, 2011;Emersioni # 7, stampa lambda, allu-minio, plexiglass, 2 pezzi, 75 x 35 cm ciascuno, 2011.

5 - Elisabetta Tagliabue, Geografie Affettive. Carmel, Tahoe, tecnica mista su stampa a pigmenti, ferro, vetro, 45 x 45 x 5 cm ciascuna, 2011.

7 - Francesca SchgorECCESSI # 1 - 6,piombo, vetroresina, 70x50 cm ciascuno, 2011.

4 - Giuditta CirnigliaroGrande Luxo, acquarello su carta, 70x100 cm, 2011;Luxo: Motion; Luxo: Imagining, olio su carta, 20 x 18 cm ciascuno, 2011;Pixar’s Review, matita e olio su carta, legno, plexiglass, 85 x 25 x 5 cm, 2011.

3 - Agostino BergamaschiDi-visione, plexiglass, legno, acqua e olio,80 x 180 x 150 cm, 2011.

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Via Giovanni Ventura 620134 Milano

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Il progetto artistico indaga i concetti di assenza e di svelamento di una forma.Le due ricerche si differenziano per la scelta del materiale utilizzato, marmo e piombo.

La mancanza di una forma, di una persona, di una situazione è data dall’impronta lasciata nel marmo, che congela un attimo significativo, conservandone la forma, ma non la presenza. Il marmo accentua la freddezza e la drammaticità del tentativo vano di mantenere nel tempo qualcosa di precario. Qualcosa di inafferrabile, unico, di cui rimane solo segno del passaggio. La ricerca non tende a far sopravvivere una presenza attraverso la semplice apparenza, perché una copia non potrà mai essere surrogato della realtà, ma intende concentrarsi sul concetto stesso di assenza inteso come mancanza.Non si tratta della semplice ostensione di una forma compiuta in se stessa, perché mancante del soggetto principale; così, le opere possono assumere diversi e personali significati grazie all’immaginazione del pubblico.

Il secondo percorso – lo svelamento – è caratterizzato dalla scelta del piombo. Le lastre vengono modellate su alcune figure, come se fossero lenzuoli, lasciando intravedere alcune parti in modo allusivo, e sottolineando alcuni aspetti anatomici in altre. Le forme coperte dal piombo raffigurano persone colte in pose diverse, che indicano sempre una situazione vissuta: situazioni drammatiche, spesso nascoste o dimenticate, almeno tentativamente, ma che sempre riemergono con insistenza e chiarezza.

Francesca SchgorNata a Milano nel 1988, ha studiato Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Vive e lavora a Milano.

Frammenti III, piombo, vetroresina, 20 x 40 x 40 cm, 2010.

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Il mio piccolo nascondiglio, piombo, vetroresina, 80 x 60 x 60 cm, 2010.

Leggero come un lenzuolo, piombo, vetroresina, 50 x 80 x 120 cm, 2009.

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Andrea BruschiNato a Milano nel 1990, studia Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.

La ricerca indaga la capacità della pittura di confrontarsi e rapportarsi con elementi della realtà, e mette in relazione la disposizione immediata e informe della macchia di colore con immagini fotografiche raffiguranti particolari di gru.L’ elemento pittorico “ospita” l’immagine andando a costituire un nuovo spazio, in cui gli elementi si dispongono in accordo tra loro.

Contrasti, olio e bitume su carta, 190 x 90 cm, 2011.

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Gru, olio, bitume e acrilico su tela, 90 x 150 cm, 2010.

Senza titolo, olio e bitume su tela, 80 x 90 cm, 2011

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Giuditta CirnigliaroNata a Milano nel 1986, ha studiato Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Master in Fine Arts, Glasgow, 2010. Vive e lavora a Milano.

Il progetto riguarda la visualizzazione di significati. Analizza la struttura di persone e oggetti e seleziona materiale per la ricostruzione di personaggi immaginari. La collezione di dati connessi ad una determinata esperienza è la base per una procedura interpretativa che si attua tramite l’invenzione artistica e la rielaborazione di teorie di pensatori quali Leonardo, Durer, Bergson e Bachtin.

Lunar Objects. Impulses; Moon Faces, matita su carta, libri d’artista, 7 x 11 cm; 8 x 8 cm, 201o.

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Whale When You Have a Problem, Whale Homage to Chapman Brothers, 101 x 190 cm, incisione, acquarello, olio su tela, 2008.

Mr Circus, Moons and The Crown, olio e matita su carta, 45 x 50 cm, 2011 (part.).

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Elisabetta TagliabueNata a Milano nel 1985, ha studiato Scultura con Biennio in Arti Visive presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Artist in Residence, Kala Art Institute, Berkeley, 2011. Vive e lavora a Milano.

La ricerca nasce dalla necessità di rispondere alla destabilizzazione cui la nostra società, tecnologica e virtuale, ci espone ogni giorno. Il mondo virtuale, infatti, cambia la nostra percezione spazio-temporale, rendendo sempre più pressante l’esigenza di poter mappare, circoscrivere e ascrivere la propria presenza fisica, carnale, in un preciso tempo e spazio.

Campo d’indagine di tale ricerca è la memoria, sia personale che storica. Essa, infatti, àncora il soggetto umano nel qui ed ora e rende possibile un legame costruttivo (e di conseguenza creativo) con il mondo. Nel lavoro dell’artista, tale indagine si svolge analizzando luoghi, oggetti e persone attraverso cui diventa possibile la ricostruzione della propria presenza nel mondo.

Affective geographies - Carmel, tecnica mista su stampa a pigmenti, ferro, 45 x 45 x 5 cm, 2011.

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Triptych, stampa a pigmenti, 70 x 90 cm ciascuno, 2009.

Triptych, time later, stampa a pigmenti, 150 x 70 cm, 2011.

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Eric DavanzoNato a Milano nel 1985, ha studiato Scultura e studia Fotografia presso il Biennio Specialistico dell’Accademia di Belle Arti di Brera.

Iceberg I, 18 x 13,8 cm, 1 esemplare e 1 pda, 2010

Iceberg, 2010Il 7 febbraio 2010 si stacca un iceberg di cospicue dimensioni in Antartide. La sua deriva crea scompiglio e riflessione fra i bagnanti.

Il lavoro si sofferma su due tipologie di rapporto del soggetto con lo spazio: uno in cui è il soggetto che rimane fisso e viene ripetuto, nonché continuamente cercato in un percorso di spostamento dell’osservatore; l’altro in cui il soggetto fotografato è in movimento e si confronta con un osservatore statico. Nel primo caso le riprese fotografiche sono avvenute sul percorso della E70 verso la Francia. Nel secondo, invece, le fotografie sono state scattate a Viserba (Rn).Una montagna di ghiaccio solca la congiunzione tra i due estremi: la spiaggia come supporto, terreno saldo sotto i piedi, ospita quanto ci resta di una realtà fratturata proveniente da luoghi altri, lontani, immateriali e colpiti dalla luce.

Il congiungimento tra i due elementi di supporto e luce, si concretizza grazie all’utilizzo di una scatola ottica artigianale appositamente creata per questi scatti.

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Iceberg II, 18 x 13,8 cm, 1 esemplare e 1 pda, 2010.

Il salto, 18 x 13,8 cm, 1 esemplare e 1 pda, 2010.

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Agostino BergamaschiNato a Milano nel 1990, studia Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.

Senza titolo, ferro, legno, vetro, plastica, 130 x 215 x 215 cm, 2010

Il lavoro presenta una riflessione su fenomeni e reazioni fisiche, come gli sbalzi di temperatura, le proprietà dei liquidi, la forza di gravità e i giochi tra volumi e superfici. All’apparenza concetti elementari che, attraverso percorsi e forme, si staccano dalla pura rappresentazione fisico-scientifica, proponendo una dimensione riflessiva sul tempo e lo spazio.

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Senza titolo, plexiglass, petrolio, acqua e olio, 29,7 x 42 x 20 cm, 2010.

Senza titolo, ferro, plexiglass, gas, rame, vetro, 150 x 120 x 150 cm, 2010.

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Daniele ItaliaNato a Milano nel 1986, ha studiato Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Vive e lavora a Milano.

Questo lavoro si muove tra universi molto distanti tra loro e ne ricerca un possibile rapporto: l’immateriale, il video, presente nelle installazioni come riferimento impalpabile, e il materiale, l’acqua nera, i corpi che vi fluttuano e l’installazione circostante, scenario di questo incontro di forme cosi differenti. Così corpi e fluidi evanescenti coesistono e si confrontano con la loro stessa matericità, presente in performance reali all’interno di spazi tangibili. Parallelamente alla video-installazione e alla performance vengono stampate in serie, non solo come documentazione, fotogrammi dei video e fotografie delle performance, prodotte con differenti tecniche (dalla stampa tradizionale al lightbox).

Emersioni #9, lightbox, 100x50 cm ciascuna, 2010.

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Emersioni #7, stampe lambda, alluminio, doppio plexiglass, 75x112,5 cm, 2010.

Rooms, part. videoinstallazione, acqua, coloranti, ferro, legno, sabbia, 300x300x700 cm, 2011.