1 Regione Toscana Centro Giustizia Minorile [Toscana - Umbria] Azienda USL 11 Empoli corso di formazione Condotte autolesive nel sistema minorile Istituto Penale Minorile- Firenze 15 - 22 - 29 ottobre 2014
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Regione ToscanaCentro Giustizia Minorile [Toscana - Umbria]
Azienda USL 11 Empoli
corso di formazione
Condotte autolesivenel sistema minorile
Istituto Penale Minorile- Firenze15 - 22 - 29 ottobre 2014
Regione ToscanaCentro Giustizia Minorile [Toscana –- Umbria]
Azienda USL 11 Empolicorso di formazione
Questo materiale è a solo ed esclusivouso di coloro che hanno partecipato al
corso di formazione e non può essere inalcun modo riprodotto e diffuso con
qualsiasi mezzo
Istituto Penale Minorile- Firenze15 - 22 - 29 ottobre 2014
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Regione ToscanaCentro Giustizia Minorile [Toscana - Umbria]
Azienda USL 11 Empoli
corso di formazione
Il “fenomeno”adolescenza alla lucedelle moderne teorie dello sviluppo
Istituto Penale Minorile - Firenze15 - ottobre 2014
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Il “fenomeno” adolescenza alla luce delle moderneteorie dello sviluppo
Il “fenomeno” adolescenza lo possiamoleggere attraverso :
le teorie psicoanalitiche dello sviluppo
oppure attraverso :
i modelli di ricerca evolutivi
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Teorie psicoanalitiche dello sviluppo
Sono modelli teorici che studiano lo sviluppodell’individuo attraverso una ricostruzione retrospettiva:“dal lettino dello psicoanalista alla culla”
In altre parole le caratteristiche dello sviluppoadolescenziale sono state dedotte dal racconto fatto daipazienti riguardo a quel periodo della loro vita
La più nota di queste teorie è quella formulata daSigmund Freud che descrive l’ “evoluzione del Com-plesso Edipico”
(da: N. Altman et al. Psicoterapia relazionale con i bambini, 2005 - Astrolabio Ed.)
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Modelli di ricerca evolutivi
Sono modelli di sviluppo che studiano l’adole-scenza attraverso la ricerca sul campo: “dalla cullaalla vita reale”
In altre parole un gruppo di bambini viene seguitosin dalla nascita fino al termine della loroadolescenza
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Il mondo delle rappresentazioniIl bambino nella mente della madree del padre
le fantasie della madre e del padre sul lorobambino sono una delle basi per la costruzionedel senso di identità del bambino stesso le fantasie della madre sono al centro dellosviluppo di una relazione madre-bambino sana opatologica gli schemi mentali che la madre ed il padrecostruiscono comprendono la previsione di comesarà quel bambino nelle epoche successive(da: D. Stern La costellazione materna, 1995 – Bollati Boringhieri Ed.)
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La teoria dei 3 luttil’adolescente deve:
elaborare la perdita di un corpo infantile
elaborare la perdita di un ruolo infantile
elaborare la perdita dei genitori dell’infanzia entrando in rapporto con i genitori della età
adulta
acquisire un ruolo adulto nella società e nellafamiglia
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la perdita del corpo infantile il corpo di un adolescente cambia sotto i suoiocchi senza che egli possa, in qualche modo,intervenire nel guidare o modificare questocambiamento il corpo viene considerato come il biglietto davisita che l’adolescente ha a disposizione perpresentarsi a se stesso e nella società dei pari il corpo viene confrontato con i modelli ideali dicorpo che l’adolescente ha a disposizione dalproprio vissuto, da quello dei genitori e dellasocietà in cui vive
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la perdita del corpo infantile
Durante il periodo adolescenziale la tendenza adagire (acting-out) può rappresentare una modalitàdella mente per elaborare una realtà interna ricca dicontinui cambiamenti, instabile e, talvolta,inquietante (Cerutti - Manca, 2008)
Tali condotte possono raffigurare, da una parte,l’espressione di una potenziale messa alla provadell’ adulto nella costruzione della propria identità e,dall’altra, una manifestazione di profondavulnerabilità e conflittualità interiore
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la perdita del corpo infantile
Con il termine "agito" o "acting out", ci si riferisceall'espressione di sentimenti, desideri o impulsiattraverso l'azione, invece che con il linguaggio e ilpensiero elaborato
Il comportamento può dunque essereincontrollato, poco riflessivo, incurante delleconseguenze negative delle proprie azioni.
(S. Freud, Compendio di psicoanalisi, 1938)
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la perdita del corpo infantile
poiché la trasformazione del corpo non può esserecontrollata dall’adolescente, egli, per contenerel’angoscia che deriva da queste trasformazioni,cerca di mantenere il controllo del suo corpo conquelle pratiche che gli danno l’illusione disottometterlo al suo volere attraverso: il piercing
[pratiche oggi socialmente accettate] i tatuaggi
body modification - body painting
branding / microdermal procedure(da: M. Manca Attacchi al corpo in adolescenza: ridefinire i confini corporei o sfidaevolutiva? PSYCHOMEDIA 2009 Riv. on line)
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Tali modalità autodistruttive lasciano sulla pellecicatrici indelebili che rappresentano un linguaggioattraverso cui l’adolescente può esprimere: la propria indipendenza affettiva dalle figure
genitoriali una sfida nei confronti delle regole imposte dagli
adulti rafforzare l’auto-immagine istituire un senso di appartenenza ad un
determinato gruppo manifestare sentimenti antisociali il simboleggiare /ricordare un evento significativo
(da: M. Manca Attacchi al corpo in adolescenza: ridefinire i confini corporei osfida evolutiva? PSYCHOMEDIA 2009 Riv. on line)
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gli adolescenti per appropriarsi in termini psichicidel proprio corpo e per assumerne il controllo loattaccano con agiti autodistruttivi il fallimento della ricerca di un equilibrio tra ilbisogno di tutelare la propria identità (narcisismo) ela spinta al cambiamento (fisiologica inadolescenza), provoca nell’adolescente una fortesensazione di frustrazionel’atto violento rivolto contro di sé rappresenta unamodalità distruttiva e patologica di difendere lapropria identità narcisistica [io decido del mio corpoe della mia vita](da: M. Manca Attacchi al corpo in adolescenza: ridefinire i confinicorporei o sfida evolutiva? PSYCHOMEDIA 2009 Riv. on line)
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la perdita del corpo infantile
In questa fase evolutiva è importante distinguere:
le modalità di attacco al corpo [adolescence-limited] legate a tendenze e mode giovanili atte asostenere la fragilità narcisistica [protesi identitarie]
dall’ autolesionismo caratterizzato dalla volontàdi farsi intenzionalmente del male [patologia piùgrave a livello prognostico]
(da: M. Manca Attacchi al corpo in adolescenza: ridefinire i confinicorporei o sfida evolutiva? PSYCHOMEDIA 2009 Riv. on line)
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la perdita del corpo infantile
è possibile rilevare alcune modalità di aggressivitàauto-diretta [life course persistent] che simanifestano già nelle prime fasi dello sviluppo e chepersistono e si cronicizzano nel corso del tempo finoa sfociare in un disturbo conclamato [Sindrome daAutolesionismo Ripetitivo]
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la perdita del corpo infantile
tali condotte si esprimono con modalità piùviolente e ripetitive e i sintomi si aggravano nelcorso dello sviluppo il Comportamento Autolesionista Ripetitivo sipresenta di frequente in comorbidità con altrepatologie quali: Disturbi alimentari Depressione PTSD [Dist. Post - Traumatico da Stress]
Disturbi di personalità
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la perdita del corpo infantile
I cambiamenti apportati dalle trasformazioni puberalipossono intensificare e riorganizzare un senso dialienazione corporea
Frequente la comorbilità con l’autolesionismo di:
negligenza nella cura del proprio corpo
problematiche inerenti l’identità sessuale
disturbi del comportamento alimentare
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Perché la pelle ?
le parti del corpo più frequentemente attaccatesono le braccia, le gambe, il torace ed altre areesulla parte frontale del corpo essendo, da un lato lezone più facilmente accessibili e, dall’altro, piùfacilmente occultabili, per poter mantenere intatta lasegretezza di tali condotte
la pelle rappresenta l’elemento di separazione, diconfine tra il mondo interno ed il mondo esterno, dicomunicazione e di interazione tra i due mondi e didistinzione tra il dentro e il fuori; “il corpo, esoprattutto la sua superficie, è il luogo dove possonogenerarsi contemporaneamente percezioni esternee interne”(da: D. Anzieu L’Io-pelle -2005 Borla Ed.)
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la perdita del corpo infantile
l’adolescente ha il timore che il proprio corpo noncorrisponda ai canoni estetici che la società etalvolta la famiglia gli propongono
ne deriva il desiderio di modificarne lecaratteristiche con:
le cure dimagranti le diete incongrue e inopportune l’allenamento sportivo esasperato
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la perdita del corpo infantile
l’unico biglietto da visita che l’adolescente ha adisposizione è il corpo.
ne deriva, talvolta, la paura che il corpo abbia deidifetti: dismorfofobia
oppure ipervalutazione di piccoli/e anomalie e/o difetticorporali
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la perdita del ruolo infantiledal pensiero operatorio
al pensiero logico- formale o ipotetico-deduttivo
da una analisi che poggia sull’osservazione dellarealtà per astrarre i concetti si passa ad una analisiche legge la realtà attraverso i concetti che sonostati interiorizzati
l’analisi della realtà, quindi, acquisisce caratte-ristiche sempre più personali distaccandosi daquelle dei genitori e/o di altre figure di riferimento
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la perdita del ruolo infantileLo sviluppo puberale determina una riedizione delcomplesso edipico, da ciò una maggiore consapevolezzadel proprio corpo come corpo sessuato che può ora, non piùnella fantasia, ma nella realtà realizzare il tabù dell’incesto
Ne consegue: un aumento del senso di pudore nei confronti dellefigure genitoriali una colpevolizzazione del corpo come fonte di disagio nei casi più gravi vere e proprie nevrosi strutturate,
forme di autolesionismo o addirittura il suicidio
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la perdita del ruolo infantile
l’adolescenza rappresenta per i ragazzi l’ultima opportunitàdi elaborare il complesso edipico
tale rielaborazione permette l’identificazione con il genitoredel proprio sesso
determina una maggiore consapevolezza del proprio corpocome corpo sessuato
la mancata risoluzione determina una [possibile] evoluzio-ne verso una scelta omosessuale [sec. Freud]
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Complesso di Edipo
Rivalità con il padre
Desiderio di morte verso il padre
Paura della ritorsione paterna
Ansia – paura della castrazione
Identificazione con il padre
Sublimaz. dell’aggressività - formazione del Super-Io
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Complesso di Edipo
Rivalità con la madre
Desiderio che la madre scompaia come rivale
La madre non è per la bambina terrorizzante quanto il padre
per il bambino, perché non vi è la paura della castrazione
La bambina percepisce se stessa e la madre come
danneggiate dalla mancanza del pene
Invidia del pene
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Complesso di Edipo
La bambina non avendo il pene può fantasticarel’avere un figlio dal padre
Identificazione con la madre – sublimazione del
desiderio di avere un figlio dal padre
grazie all’assunzione di ruoli materni nei giochi
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lo spostamento dell’interesse degli studiosidall’evoluzione del Complesso Edipico alle alterazioniche possono riguardare il rapporto con la madre nelleprime fasi della vita del bambino è stato causato dalcrescente interesse per le patologie più gravi (psicosi, statiborderline, disturbi di personalità narcisistici etc.)
in altre parole da una ipotesi eziologica che si rifà alComplesso Edipico, si è passati ad un’ipotesi che prende inmaggiore considerazione l’influenza delle prime fasi dellosviluppo e quindi della relazione madre-bambino
(da: N. Altman et al. Psicoterapia relazionale con i bambini, 2005- Astrolabio Ed.)
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in definitiva la teoria del conflitto edipico è utile per
interpretare i disturbi di tipo nevrotico, la teoria del deficit
appare più convincente quando si ha a che fare con
disturbi psicotici e dello spettro narcisistico
[Greenberg e Mitchell 1983]
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Rapporto madre/bambino
Deficit delle cure materne
Psicosi - Disturbi borderline di personalitàDisturbi della condotta
Disturbi narcisistici di personalità
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l’adolescenza come processodi individuazione-separazione
secondo Blos (1976) l’adolescenza ripropone lariedizione del processo di individuazione separazioneche di norma avviene nei primi tre anni di vita
una nuova possibilità di differenziarsi dal-l’esterno, di toccare il confine del proprio Sé, didiscernere l’Io dal non-Io
(da: Blos P. L’adolescenza. Una interpretazione psicoanalitica 1971 - Angeli Ed.)
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l’adolescenza come processodi individuazione-separazione
tale teoria rende ragione dei comportamenti,talvolta, contradditori che osserviamo nei ragazzi :
ambivalenza emotivo - affettiva dipendenza emotiva contro-dipendenza processi identificatori non adeguati prevalenza dell’agito sul pensato
40(L. S. Sica: Adolescenti tra esplorazione e trasgressione - La formazionedell’identità -Tesi di dottorato- Università degli Studi Federico II°- Napoli )
la prospettiva dei Sé possibili
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la prospettiva dei Sé possibili
In adolescenza l’altro si configura come il termine diparagone attraverso il quale il soggetto può definirese stesso e: riconoscere ciò che non è pensare ciò che potrebbe essere.l’altro non rappresenta solo un altro reale con il qualeconfrontarsi o rapportarsi, ma anche colui chefornisce all’adolescente delle immagini del Sé cheegli può “temporaneamente” prendere in prestito econ le quali agire dei tentativi per “prova ed errore”nella vita di relazione(L.S. Sica: Adolescenti tra esplorazione e trasgressione - La formazionedell’identità -Tesi di dottorato- Università degli Studi Federico II°- Napoli )
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la prospettiva dei Sé possibili
Accanto alla percezione di chi si è al momentoattuale, in funzione delle esperienze passate, sicolloca anche il sentore di chi si potrebbeplausibilmente diventare alla luce: dei fattori personali delle aspettative del contesto socio-familiare diriferimento delle capacità che si percepiscono in se stessi.La multidimensionalità della rappresentazione di sénel futuro assume le sembianze di quelli che sonostati definiti “Sé possibili” [Markus e Nurius 1986]
(L.S. Sica: Adolescenti tra esplorazione e trasgressione - La formazione dell’identità -Tesi didottorato- Università degli Studi Federico II°- Napoli )
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la perdita dei genitori dell’infanzia
nel processo di separazione/individuazionedell’adolescente dai propri genitori è di fonda-mentale importanza quanto i genitori siano staticapaci di elaborare le fantasie e le rappresentazioniche essi hanno sul figlio
la buona riuscita di questo processo dipende,infatti, anche da come i genitori hanno“metabolizzato” gli eventi relativi alla propria uscitadalle rispettive famiglie d'origine
(da: N. Altman et al. Psicoterapia relazionale con i bambini, 2005 - Astrolabio Ed.)
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la perdita dei genitori dell’infanzia
non vi è dubbio che la presenza di unapsicopatologia genitoriale costituisca un fattore dirischio per lo sviluppo del bambino
dimostrate, da più fonti, le correlazioni con una piùalta incidenza delle difficoltà psicosociali, di disturbiaffettivi e comportamentali nei figli che vivono infamiglie relazionalmente disfunzionali o con genitoriportatori di una condizione psicopatologica
(da: N. Altman et al. Psicoterapia relazionale con i bambini, 2005 - Astrolabio Ed.)