Contratto di rete e welfare aziendale: vantaggi per le PMI e i i territori Catania, 15 aprile 2016 Fulvio D’Alvia - Direttore RetImpresa
Contratto di rete e welfare aziendale:vantaggi per le PMI e i
i territori
Catania, 15 aprile 2016
Fulvio D’Alvia - Direttore RetImpresa
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Contratti di rete in Italia
Al 3 aprile 2016
2.793 contratti di rete :
TUTTE le Regioni
TUTTE Province
13.978 imprese coinvolte
132
244
692
1435
2031
2793
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
marzo 2010 marzo 2011 marzo 2012 marzo 2013 marzo 2014 marzo 2015 marzo 2016
Progressione reti di impresa dalla nascita
33
le imprese in rete
Le imprese in rete contratto sono situate in tutte le Regioni e in tutte le Province
64% Società di capitali.*
27% reti
multiregionali*
~ 340.000Dipendenti
86 Mld di euro di
fatturato aggregato
19 MLd di euro di V.A.aggregato
~ 80StartUp
innovative *
9 imprese
in rete ogni giorno
* dati Infocamere
62 Reti
nord/centro/sud
Il fenomeno delle reti
55
Il contratto di rete in generale: strategia competitiva per le imprese
Esigenze delle Imprese
• Aggregazione su programmi/progetti
• Superamento del localismo distrettuale
• Semplicità di Governance
• Natura privatistica
• Mantenimento dell’Autonomia
• Evidenza verso soggetti terzi
Caratteristiche
• Riferimento normativo nazionale
• Non sostituisce, ma si affianca ad altri strumenti di aggregazione
• Riguarda tutte le Imprese (dimensioni, settori, territori)
CONTRATTO DI RETE D’IMPRESA
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Perché le imprese si aggregano (1)
EXPORT e INTERNAZIONALIZZAZIONE
• Accrescere la produzione all’estero e l’assistenza post vendita in loco
• Condividere conoscenze e informazioni sui mercati
• Trovare insieme nuove opportunità di business
• Aumentare la penetrazione commerciale/il marketing di prodotti di qualità
• Partecipazione a missioni, fiere e bandi
• Erogare formazione per il personale addetto all’internazionalizzazione
MARKETING
• Condivisione di informazioni commerciali e valorizzazione del Territorio
• Diffusione del valore di qualità, tecnologia, e distinzione della
componentistica Made in Italy anche con sistemi informatici
<
RICERCA SVILUPPO INNOVAZIONE
• realizzazione di materiali e processi produttivi innovativi
• abbattere gli sprechi e attenzione all’ambiente
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ACQUISTI E FORNITURE
• Contrattare i prezzi di acquisto delle materie prime
• Partecipare agli appalti pubblici e privati
QUALITÀ E FORMAZIONE
• Migliorare i processi di produzione, realizzando prodotti e servizi dall’elevato
standard qualitativo (Tecnologico, Informatico, Estetico, Ambientale)
• Ricevere riconoscimenti e certificazioni
• Formazione comune per il personale specializzato
RISORSE UMANE E GESTIONE AMMINISTRATIVA
• Welfare Aziendale comune
• Ridurre i costi amministrativi
Perché le imprese si aggregano (2)
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La Rete strumento di ottimizzazione del welfare
Dall’approccio individualistico al modello a rete:
L’azienda può costruire piani di welfare in forma interaziendale
attraverso l’aggregazione in contratto di rete con altre imprese che
condividono un programma per l’organizzazione/erogazione dei servizi
La Rete aiuta soprattutto le PMI a fare massa critica, sostenere i
costi del welfare, superando il problema dimensionale, principale
ostacolo alla diffusione del welfare nel tessuto produttivo italiano
Attraverso la Rete, le aziende possono progettare/realizzare iniziative
di vario tipo, coordinando le azioni, evitando duplicazioni di ruoli e
inefficienze, controllando i costi
Le politiche di welfare realizzate tramite le Reti di impresa
rappresentano un fattore di incremento della capacità innovativa
e di competitività delle aziende
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Perché conviene stare in Rete per fare welfare 1
“moltiplicare” il numero dei lavoratori delle imprese in rete, rafforzando
il potere contrattuale rispetto ai fornitori di servizio, con ricadute positive per
per l’azienda, in termini di riduzione/ottimizzazione dei costi (il costo
sostenuto è pari esattamente al valore del servizio offerto)
per il dipendente che ottiene, a condizioni agevolate, servizi con
miglior rapporto qualità/ prezzo
rendere accessibili le politiche di welfare anche alle PMI permettendo di
avvalersi di convenzioni e strutture a livello territoriale e nazionale
ridurre i costi di implementazione e gestione del welfare condividendo
alcune spese (es. spese di segreteria..)
agevolare l’ aggregazione/analisi dei bisogni dei dipendenti delle diverse
retiste, favorendo così l’individuazione di un“paniere” di benefit più rispondente
alle esigenze di tutti
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Perché conviene stare in Rete per fare welfare 2
sperimentare forme di collaborazione/sinergie tra imprenditori che
possono evolvere dal welfare verso altri obiettivi di competitività (marketing ecc)
creare relazioni positive nel territorio, anche rispetto alle istituzioni e ai
cittadini,realizzando l’integrazione tra welfare pubblico e privato
gestire il personale delle imprese in rete attraverso la modalità del distacco
“semplificato” o in regime di codatorialità secondo regole di ingaggio stabilite
nel contratto di rete
partecipare agli appalti aumentando la capacità contrattuale delle singole
imprese
fruire di finanziamenti regionali e bandi nazionali per i progetti in rete
accedere al credito a condizioni più agevolate, valorizzando il fattore del
network di rete come elemento di competitività/affidabilità per la singola impresa
anche rispetto ad altri interlocutori/operatori economici e istituzionali
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Il progetto RetImpresa “Welfare in Rete”
Favorire il welfare nelle Pmi attraverso il contratto di rete, offrire un servizio
innovativo a costi accessibili
● Retimpresa
fornisce il supporto tecnico per i contratti di rete per il welfare
individua le condizioni di miglior favore per acquisire piani di welfare per le
reti d’impresa, sotto il profilo qualitativo ed economico
sensibilizza le Associazioni e le imprese del sistema Confindustria sui
vantaggi/opportunità di attuare politiche di welfare aziendale in rete
favorisce l’utilizzo di strumenti innovativi come piattaforme on line per
erogare servizi di welfare attraverso operatori specializzati che si fanno carico
del perfezionamento, gestione/controllo del piano, garantendo standard elevati
in termini di solvibilità, brand e reputazione solida, lunga esperienza specifica sul
progetto e numero significativo di piani gestiti
● Associazioni cabine di regie di alleanze strategiche tra imprese, istituzioni e
lavoratori che valorizzano i territori e il mondo del lavoro
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Esperienze di reti per il welfare
Catania, 15 aprile 2016
Tiziana Cardone- Politiche Industriali Confindustria -RetImpresa
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• La mappa delle di iniziative classificabili come welfare aziendale che si
sono diffuse in questi anni nel sistema Confindustria anche tra le Pmi è
molto ampia. Comprende attività innovative o di recente introduzione, accanto a
leve più tradizionali della gestione e sviluppo del personale:
Iniziative di welfare aziendale in senso ampio: non solo servizi a regime
fiscale/contributivo agevolato, ma anche misure che coprono i bisogni di
conciliazione vita lavoro (es permessi, congedi) o di flessibilità oraria (banche
ore, part-time) o modalità organizzative (telelavoro)
Iniziative di welfare aziendale in senso stretto: l’insieme di BENEFITS
(beni e servizi), offerti dal datore di lavoro alla generalità (o categorie) dei
dipendenti, al fine di migliorarne la vita privata e lavorativa .
La normativa fiscale (artt. 51 e 100 del Tuir) rappresenta la cornice di
riferimento e in concreto ha delimitato l’ambito di azioni/pratiche compatibili
con l’agevolazione.
Su questa area si è concentrato il progetto di Confindustria-Retimpresa
sulle reti per il welfare
Welfare aziendale, un fenomeno in crescita
1414
Diffusione del welfare nelle PMI
Su 2.140 PMI misurare il livello di diffusione/soddisfazione delle iniziative
Il 45% del campione è attivo in almeno 4 aree di welfare
DIECI le aree di intervento del welfare mappate nelle PMI:
1.FORMAZIONE E SOSTEGNO MOBILITÀ PROFESSIONALE (64,1)
3. SOSTEGNO ECONOMICO AI DIPENDENTI (46,2)
4. PREVIDENZA (40,4)
5. SALUTE (38,8)
6. SICUREZZA PREVENZIONE INCIDENTI (38)
7. PARI OPPORTUNITÀ (18,5)
8. WELFARE ALLARGATO AL TERRITORIO (15)
9.INTEGRAZI. SOCIALE E SOSTEGNO SOGG DEB.LI 14,1
64,1
53
46,2
40,4
38,8
38
18,5
15
14,1
4,9
Diffusione delle iniziative per aree
% di imprese con almeno 1 iniziativa
10.
9.
8.
7.
6.
5.
4.
3.
2.
1.
10. CONCILIAZIONE VITA LAVORO (4,9)
2. ASSICURAZIONE DIPENDENTI E FAMIGLIE (53)
Ricerca promossa dalle Generali Italia con Confindustria, Confagricoltura
1515
Rapporto Welfare index PMI
I principali vantaggi diinvestire nel welfare rispetto agli obiettivi:
1) rendere sostenibile alungo termine il successoaziendale (30%)
2)impatto su reputazioneimmagine aziendale(28,1)
3) fidelizzare (29,5%)
4) migliorare il clima aziendale (26,5%)
5) >produttività
Ricerca promossa dalle Generali Italia con Confindustria, Confagricoltura
1616
Rapporto Welfare Index PMI
La scelta è per lo più unilaterale da
parte delle imprese
Il welfare aziendale non ha un
impatto pesante sui costi anche
per l’efficacia degli incentivi fiscali
e comunque i costi aggiuntivi sono
compensati dai benefici fiscali
Ricerca promossa dalle Generali Italia con Confindustria, Confagricoltura
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Quali servizi di welfare erogare
● Non ci sono, a priori, servizi di welfare “migliori” rispetto ad altri, né
esistono modelli predefiniti e rigidi sul “come” questi debbano essere
erogati:
il welfare aziendale è uno strumento da adattare alle diverse realtà
aziendali e territoriali
● Un progetto di welfare aziendale realmente valido è quello capace
di intercettare i reali bisogni dei lavoratori,garantire ampia copertura
● Dalle esperienze è possibile individuare alcune caratteristiche/criticità
utili a fare alcune riflessioni
● Nell’organizzazione dei servizi si possono individuare alcuni modelli:
Misure di welfare uguali per tutti i dipendenti, ovvero differenziati
Misure di welfare erogate in forma individuale dall’azienda, o in
forma interaziendale attraverso la rete d’impresa o l’Associazione
datoriale che organizza i servizi nel territorio:la scelta è funzione
dell’approccio, del budget, del contesto territoriale di riferimento
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Esperienze a confronto: il “welfare classico”
L’azienda destina una somma complessiva alle iniziative di
welfare, mettendo a disposizione di tutti un numero limitato
di beni e servizi che coprono particolari esigenze di
welfare, fruibili a richiesta (es asili nido, rimborso libri di
testo, buoni mensa, ecc)
L’azienda – o l’Associazione di
rappresentanza - realizza una serie di
convenzioni con strutture del territorio
che danno diritto a sconti sull’acquisto
diretto del dipendente, talvolta senza
contribuzione dell’impresa (es. fidelity
card, o carta sconti)
Convenzioni e/o pacchetti per
l’acquisto di beni/servizi a prezzi agevolati(es.fidelity card, carrello della spesa)
L’azienda mette a disposizione somme
per voucher che consentono
l’acquisto di specifici beni e servizi in
strutture convenzionate (carrello
spesa,buoni benzina ecc)
Offerta di specifici servizi
uguali per tutti i dipendenti
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Caratteristiche del modello “welfare classico”
Paniere dei beni/servizi ridotto ( i servizi individuati dall’azienda ) e non
personalizzabile: il dipendente non può scegliere ciò che gli serve
Vantaggi fiscali ridotti (es. nel caso dei voucher c’è un limite di spesa di 258
euro per la detassabilità della somma)
I vantaggi percepiti non sono uguali per tutti i dipendenti: solo alcuni fruiscono
dei servizi (nel caso delle convenzioni, il vantaggio viene percepito solo a
fronte del reale utilizzo da parte dei dipendenti e dell’effettiva convenienza
rispetto ad altri canali distributivi diretti o indiretti)
Oneri organizzativi:l’azienda ha l’onere di contrattare da sola il paniere di
benefit, gestire il rapporto con i fornitori dei servizi,i rimborsi dei dipendenti
(back office), con aggravio di tempo e costi per il personale a ciò dedicato
Offerta di specifici servizi
uguali per tutti i dipendentiConvenzioni e/o pacchetti per
l’acquisto di beni/servizi a prezzi
agevolati
2020
Le imprese condividono in rete un programma finalizzato a implementare
azioni/servizi di welfare e si rivolge a operatori di mercato specializzati che
garantiscano standard di qualità/affidabilità elevati nella gestione dei
cosiddetti flexible benefits, realizzando economie di scala uguali o superiori a
quelle di una grande impresa, grazie alla rete
I flexible benefits rappresentano un’evoluzione del welfare classico: sono
piani di welfare e/o fidelizzazione (servizi di utilità sociale ex art. 51 e 100 del
TUIR) corrisposti ai dipendenti avvalendosi di strutture esterne all’azienda
(fornitori di servizio), in cui
l’impresa assegna un budget figurativo identico a categorie omogenee
di dipendenti (categorie contrattuali o sub-categorie legate alla mansione
lavorativa)
con il proprio budget il dipendente sceglie autonomamente la
composizione del proprio pacchetto benefit, tra quelli disponibili, potendolo
variare in funzione delle esigenze
Il modello welfare in rete di Retimpresa:i flexible benefits
2121
Caratteristiche del modello di flexible benefits
Paniere ampio di servizi
Benefici fiscali più ampi per i dipendenti e le aziende •I benefit inclusi nel piano di welfare aziendale sono tendenzialmente tutti quelli che
non concorrono alla formazione del reddito e non sono quindi soggetti a regolare
tassazione e hanno un regime fiscale agevolato o nullo anche per l’azienda
Acquisto consapevole” da parte del dipendente:•il dipendente comprende l’effettivo ammontare della spesa aziendale, diversamente
dai benefit tradizionali, e dal sistema delle convenzioni/scontistica
• utilizza solo i benefit corrispondenti alle sue esigenze che possono cambiare nel
tempo
•Il dipendente ha servizi selezionati a costi competitivi (risparmia tempo e aumenta la
sua retribuzione)
L’azienda controlla i costi e blocca nel tempo il budget di spesa• l’impegno aziendale si sposta dall’offrire un dato benefit all’offrire un dato budget
(non vincolato al variare del costo del benefit)
•realizza una copertura totale del fabbisogno di welfare, con maggiore soddisfazione
di tutti i dipendenti
2222
Come opera una rete per il welfare (1)WELSTEP è il primo contratto rete per il welfare realizzato a Brescia a
dicembre scorso da aziende del sistema Confindustria secondo il modello
RetImpresa
13 aziende con circa 2100 lavoratori complessivi
a cui verranno erogati servizi di welfare ampi (assistenza domiciliare, buoni spesa, servizi
sportivi, rimborso libri scolastici, ecc) attraverso una piattaforma on line, grazie al
supporto di un operatore specializzato di flexible benefits
Le imprese nell’ottica di potenziare la loro capacità innovativa e competitiva si
prefiggono attraverso la rete di condividere know con i seguenti obiettivi:
•Programmazione coordinata dell’offerta di servizi di welfare
•Consulenza tecnica per migliorare costantemente l’erogazione dei servizi a vantaggio delle
realtà più piccole
•Monitoraggio costante, anche attraverso «survey» sui dipendenti, del livello di soddisfazione del
piano e del gradimento dei fornitori utilizzati dai dipendenti
•Progettazione analisi e studio per lo sviluppo di comportamenti socialmente responsabili in
materia di welfare e formazione
•Realizzazione di economie di scala attraverso la rete per l’incentivazione delle politiche di
welfare
• Accrescimento della fidelizzazione dei dipendenti e ottimizzazione delle risorse investite
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Come opera una rete per il welfare (2)RETE GIUNCANasce nel 2012 tra 10 aziende di Varese di varie dimensioni e settori
per gestire/organizzare direttamente i fornitori di determinati servizi attraverso
convenzioni /pacchetti agevolati nel Territorio
Le imprese in rete offrono ai dipendenti servizi di cura agli anziani a prezzi
agevolati, progetti di car sharing e trasporti, progetti di conciliazione vita-lavoro e per
l’educazione dei figli ecc . Inoltre condividono risorse e conoscenze per raggiungere i
seguenti obiettivi
•Svolgere attività, analisi, studio e ricerca inerenti lo sviluppo di comportamenti socialmente
responsabili
•Mettere a “fattor comune” strutture operative e/o funzioni aziendali (es. funzione
amministrativa, funzione acquisti, attività di back office)
•Gestire in forma coordinata progetti per il tramite di un Organo Comune della rete
CONCLUDENDO….
La condivisione in rete di progetti per il welfare non solo supporta i lavoratori
nelle necessità quotidiane, ma può favorire anche lo sviluppo di strutture nel
territorio e l’occupazione nel settore dei servizi alla persona: anche questa è una
delle frontiere interessanti del welfare aziendale