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con contributi di STEFANIA AMATA, SAMUELE BARONE, ALBERTO BRANCA, GIUSEPPE CACCIAGUERRA, ANNARITA DI MAURO, GIOVANNI FRAGALÀ, CARMELA FRANCO, GIUSEPPE GUZZETTA, MAURIZIO LAZZARI, DANIELE MALFITANA, MELANIA NUCIFORA, GIUSEPPE SCARDOZZI RICERCHE DI ARCHEOLOGIA CLASSICA E POST-CLASSICA IN SICILIA PRIOLO ROMANA, TARDO ROMANA E MEDIEVALE Documenti, paesaggi, cultura materiale a cura di DANIELE MALFITANA e GIUSEPPE CACCIAGUERRA fotografie di GIOVANNI FRAGALÀ
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Contrada Monachella: insediamento, aree cimiteriali e corredi funerari

Dec 07, 2022

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Maura Misiti
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Page 1: Contrada Monachella: insediamento, aree cimiteriali e corredi funerari

Daniele Malfitana, Primo Ricercatore CNR, archeologo classico e professore a contratto di “Metodologie, cultura materiale e produzioni artigianali nel mondo classico” presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania, è specializzato negli studi sulla cultura materiale di età ellenistica e romana. Coordina la commessa di ricerca dell’IBAM “Approcci multidisciplinari integrati per l’analisi dei manufatti: dalla produzione alla circolazione e all’uso”. Ha fondato e co-dirige «Facta. A Journal of Roman material culture studies».

Giuseppe CaCCiaGuerra, specializzato in archeo-logia, assegnista di ricerca presso l’IBAM - CNR, Catania, è ora dottorando di ricerca in “Scienze Umanistiche e dei Beni Culturali” presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania. Si occupa principalmente di archeologia tardoantica e altomedievale e conduce ricerche sulla cultura materiale, l’archeologia dei paesaggi e la trasformazione della città nel Mediterraneo tra l’età tardo-imperiale e il Medioevo.

Giovanni fraGalà, responsabile del Laboratorio di Fotografia applicata all’Archeologia presso l’IBAM – CNR, Catania. E’ impegnato da diversi anni in missioni archeologiche in Italia e all’estero. Ha preso parte, come relatore, a workshop formativi e tiene laboratori didattici sulla fotografia archeolo-gica. Ha curato la documentazione fotografica per l’edizione scientifica di ricerche su pubblicazioni internazionali.

Stampa: Tipografia S. Squeglia, Catania

Ricerche di archeologia classica e post-classica in Sicilia nasce dalla volontà di promuovere sul territorio siciliano nuovi studi e ricerche che, superando la frammentazione che spesso ha con-traddistinto lo spirito della ricerca archeologica in Sicilia, guidino verso un approccio globale e mul-tidisciplinare al fenomeno storico ed archeologico di età classica e post-classica. Essa riflette anche il recente revival che sul tema del documento, del paesaggio e della cultura materiale si è avviato in questi ultimi anni.

L’obiettivo è chiaro: dar vita ad una piattaforma operativa che possa vedere finalmente dialogare, con un linguaggio comune improntato su metodo-logie di approccio nuove e stimolanti, specialisti di discipline diverse. L’elemento aggregante è quello delle metodologie di approccio all’argomento in virtù delle quali oggi si può cercare di analizzare e studiare uno specifico tema da angolazioni e punti di vista differenti, da competenze professionali diverse all’interno di un ampio contenitore crono-logico che sia in grado di far valutare un territorio o un manufatto non nella specificità di uno o due secoli solamente ma, al contrario, all’interno di una sequenza cronologica di sei, sette e più secoli, l’unica in grado di far emergere dati coerenti con lo sviluppo storico complessivo cui i medesimi dati appartengono.

In preparazione:

D. Malfitana - G. CaCCiaGuerra et alii, Il progetto “Ricerche sul patrimonio culturale di Priolo”: dalla co-noscenza alla gestione territoriale, vol. II

D. Malfitana - C. franCo et alii, La Sicilia romana. Cultura materiale, territori, economie. L’evidenza cera-mica. I. Le terre sigillate e le anfore commerciali.

In copertina: dettaglio della veduta del territorio di Priolo (da Delle Antiche Siracuse, Vol. I, di D. Giacomo Bonanni e Colonna, duca di Montalbano, Palermo 1717)

Retro: veduta aerea di Priolo Gargallo ( G. Fragalà)

Il volume dedicato a Priolo romana, tardo romana e medievale mira alla ricostruzione delle vicende storiche, politiche, economiche e sociali del territorio puntando l’attenzione sul tema del paesaggio e rifocalizzando interessi generali sulle ricerche di archeologia romana e medievale in Sicilia. Agli studi sulle fonti e sulla toponomastica, si affiancano analisi morfogeologiche del territorio e delle aree limitrofe con alcuni primi risultati offerti dal contributo dell’aerofotografia per la ricostruzione della struttura topografica del territorio. Ricerche sulla cultura materiale sono poi seguite da indagini e studi condotti nell’ultimo quinquennio nel territorio focalizzando in tal modo l’attenzione su emergenze e complessi insediativi di importanza storica, archeologica e paesaggistica. L’approccio informatico alla gestione dei dati rivela sempre più l’importanza della tecnologia al servizio delle scienze storiche. Chiudono la raccolta, infine, alcune prime considerazioni su prospettive di valorizzazione di un territorio martoriato dagli stabilimenti industriali dove solamente la combinazione di strategie operative e comunicative sembra essere l’unica via possibile per riuscire a rendere fruibile un’intera area generalmente sottratta all’attenzione del pubblico di specialisti o di un turismo culturale che oggi merita di essere fortemente incentivato.

con contributi diStefania amata, Samuele Barone, alBerto Branca,

GiuSeppe cacciaGuerra, annarita Di mauro,Giovanni fraGalà, carmela franco,

GiuSeppe Guzzetta, maurizio lazzari, Daniele malfitana, melania nucifora,

GiuSeppe ScarDozzia cura di

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RICERCHE DI ARCHEOLOGIA CLASSICA E POST-CLASSICA IN SICILIA

PRIOLO ROMANA, TARDO ROMANA E MEDIEVALE

Documenti, paesaggi, cultura materiale

a cura diDANIELE MALFITANA e GIUSEPPE CACCIAGUERRA

fotografie diGIOVANNI FRAGALÀ

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RICERCHE DI ARCHEOLOGIA CLASSICA E POST CLASSICA IN SICILIA

General editor

Daniele Malfitana

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RICERCHE DI ARCHEOLOGIA CLASSICA E POST CLASSICA IN SICILIA

Questa innovativa serie monografica nasce dalla volontà di promuovere sul territorio siciliano nuovi studi e ricerche che, superando la frammentazione che spesso ha contraddistinto lo spirito della ricerca archeologica in Sicilia, guidino verso un approccio globale e multidisciplinare al fenomeno storico ed archeologico di età classica e post-classica. Essa riflette anche il recente revival che sul tema del documento, del paesaggio e della cultura materiale si è avviato in questi ultimi anni. L’aggettivo “post-classico” non è inteso esclusivamente nel suo significato storiografico restrittivo ma serve, invece, per creare una congiunzione tra culture non necessariamente diverse e per inglobare testimonianze di periodi storici più recenti spesso immeritatamente trascurati. L’obiettivo è chiaro: dar vita ad una piattaforma operativa che possa vedere finalmente dialogare, con un linguaggio comune improntato su metodologie di approccio nuove e stimolanti, specialisti di discipline diverse il cui contributo, specie in ricerche di ampio respiro come questa qui presentata, è sicuramente innegabile. L’elemento aggregante è quello delle metodologie di approccio all’argomento in virtù delle quali oggi si può cercare di analizzare e studiare uno specifico tema da angolazioni e punti di vista differenti, da competenze professionali diverse all’interno di un ampio contenitore cronologico che sia in grado di far valutare un territorio o un manufatto non nella specificità di uno o due secoli solamente ma, al contrario, all’interno di una sequenza cronologica di sei, sette e più secoli, l’unica in grado di far emergere dati coerenti con lo sviluppo storico complessivo cui i medesimi dati appartengono.

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PRIOLO ROMANA, TARDO ROMANA E MEDIEVALEDocumenti, paesaggi, cultura materiale

Vol. I

a cura di Daniele Malfitana e Giuseppe CaCCiaGuerra

con contributi di stefania aMata, saMuele Barone, alBerto BranCa,

Giuseppe CaCCiaGuerra, annarita Di Mauro, Giovanni fraGalà, CarMela franCo, Giuseppe Guzzetta, Maurizio lazzari,

Daniele Malfitana, Melania nuCifora, Giuseppe sCarDozzi

fotografie di Giovanni fraGalà

Catania

2011

Page 5: Contrada Monachella: insediamento, aree cimiteriali e corredi funerari

© Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione di testi ed illustrazioni senza il permesso scritto dell’Editore, dei Curatori, del Responsabile scientifico del Progetto e degli Autori.

Ricerche di archeologia classica e post-classica, vol. I

priolo roMana, tarDo roMana e MeDievaleDocumenti, paesaggi, cultura materiale

416 pp., ill. 17 x 24 cm.ISBN: 978-88-89375-07-5

I. Malfitana, Daniele <1967>II. Cacciaguerra, Giuseppe <1977>III. Fragalà, Giovanni <1968>IV. Amata, S. - Barone, S. - Branca, A. - Di Mauro, A. - Franco, C. - Guzzetta, G. - Lazzari, M. -

Nucifora, M. - Scardozzi, G.

1. Archeologia dei paesaggi - cultura materiale - Sicilia romana, tardo romana e medievale - metodologie

2. Priolo

Progettazione grafica ed impaginazione: Carlo TomasiCoordinamento grafico e rielaborazione immagini dei contributi: Giovanni Fragalà, Laboratorio di fotografia applicata all’archeologia, IBAM - CNR, CataniaCopertina: Sonia FazzinaCoordinamento editoriale: Daniele Malfitana - Giuseppe Cacciaguerra Curatela redazionale: Annarita Di Mauro

Il presente volume viene stampato interamente con fondi messi a disposizione dal Comune di Priolo Gargallo (Siracusa) nell’ambito della Convenzione scientifica e di ricerca siglata il 18 dicembre 2009 di durata triennale.

L’edizione rientra tra le attività della Commessa di Ricerca IBAM - PC.P02.001 «Approcci multidisciplinari integrati per l’analisi dei manufatti: dalla produzione alla circolazione e all’uso», nonché tra le attività del Roman Sicily Project: Ceramics and Trade (Resp. D. Malfitana).

Comune di Priolo

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INDICE

Presentazioni antonello rizza, feliCe pepe pag. 13ConCetta CiurCina “ 15rosa lanteri “ 17

Daniele Malfitana, Introduzione. Le ragioni di un progetto di ricerca “ 19Daniele Malfitana, Ricerche di archeologia classica e post-classica in Sicilia “ 25Daniele Malfitana, Il Progetto «Ricerche sul patrimonio culturale di Priolo: paesaggio, popolamento, cultura materiale e storia»: sinergie tra enti di ricerca ed enti territoriali “ 31

Documenti, paesaggi e cultura materialeDaniele Malfitana, Giuseppe CaCCiaGuerra, Archeologia romana e medievale in Sicilia: riflessioni, problematiche e prospettive di ricerca. Priolo come caso-studio “ 47 Giuseppe CaCCiaGuerra, annarita Di Mauro, Storia degli studi e delle ricerche “ 55Giuseppe CaCCiaGuerra, Fonti e toponomastica “ 65Maurizio lazzari, Inquadramento geologico ed aspetti morfoevolutivi del territorio di Priolo Gargallo e delle aree limitrofe “ 83Giuseppe sCarDozzi, Il contributo delle fotografie aeree storiche alla conoscenza della topografia antica del territorio di Priolo “ 95Daniele Malfitana, CarMela franCo, Contesti archeologici, cultura materiale ed economie dal territorio di Priolo e dall’hinterland in età romana e tardo-romana. Dati ed evidenze dal «Roman Sicily Project: Ceramics and Trade» “ 111Giovanni fraGalà, Immagini «sospese» di una città e di un paesaggio industriale, tra antico e moderno “ 143

Insediamenti e territorioGiuseppe CaCCiaGuerra, Premessa “ 151Giuseppe CaCCiaGuerra, Tre insediamenti ellenistici e romani nel territorio di Priolo Gargallo “ 155Giuseppe CaCCiaGuerra, Contrada Monachella: insediamento, aree cimiteriali e corredi funerari “ 173

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Giuseppe Guzzetta, Le monete dall’abitato e dalla necropoli di contrada Monachella 187Giuseppe CaCCiaGuerra, Nuovi dati sui complessi insediativi di Manomozza, San Foca e Castellaccio “ 193Giuseppe CaCCiaGuerra, La Basilica di San Foca. Nuovi dati e prospettive di ricerca “ 207Giuseppe CaCCiaGuerra, Thapsos tra l’età romana e medievale “ 223Giuseppe CaCCiaGuerra, Castelluccio di Climiti: kastron bizantino o castello bassomedievale? “ 243Giuseppe CaCCiaGuerra, Archeologia medievale, proprietà fondiaria e paesaggi: i casali di Aguglia e Bigeni. “ 261Giuseppe CaCCiaGuerra, Nuovi dati sulla viabilità romana e medievale a Nord di Siracusa “ 273Giuseppe CaCCiaGuerra, Il territorio di Priolo Gargallo tra l’età romana e medievale: considerazioni conclusive “ 285

La gestione informatizzata dei dati Daniele Malfitana, Giuseppe CaCCiaGuerra, saMuele Barone, Un progetto di gestione WeB-GIS dei dati archeologici per uno studio integrato del territorio “ 309

La valorizzazione del territorioMelania nuCifora, Valorizzare il patrimonio archeologico nel territorio dell’industria “ 319

Daniele Malfitana, Giuseppe CaCCiaGuerra, Considerazioni conclusive “ 343

CarMela franCo, English summary “ 347

Organigramma, autori coinvolti nell’edizione del volume e collaboratori “ 351alBerto BranCa, annarita Di Mauro, Abbreviazioni bibliografiche “ 355stefania aMata, Indice dei nomi “ 389stefania aMata, Indice dei luoghi “ 393

Giovanni fraGalà, Tavole

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ContraDa MonaChella: inseDiaMento, aree CiMiteriali e CorreDi funerari

Giuseppe CaCCiaGuerra

introDuzione

L’insediamento di contrada Monachella si trova a breve distanza da un’area urbanizzata periferica di Priolo Gargallo, immediatamente a Sud della Masseria Gargallo sul versante sinistro della Cava Priolo (fig. 1)1. La prima segnalazione del-

la presenza di un importante complesso archeologico, probabilmente sfuggito a P. Orsi, si deve a G. Agnello che nel 1959 descrisse sommariamente i gruppi sepolcrali e ne indagò alcune tombe2. Dopo un silenzio di quasi mezzo secolo le recenti ricer-che di T. Bommara e V. Rizzone hanno prodotto una prima analisi dei complessi

1 Santoro 2008, pp. 37-39, 119.2 AGnello 1965, pp. 285-286. Successivamente: Vallet - Voza 1984, p. 40; MusuMeCi 2007, pp. 132,

135.

Fig. 1. Contrada Monachella nel contesto del territorio di Priolo Gargallo (IGM 1:50000).

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174 Giuseppe CaCCiaGuerra

cimiteriali di Monachella e dei documenti epigrafici in essi presenti, permettendone l’inquadramento nel contesto territoriale priolese, ibleo e mediterraneo3. A fronte di questi recenti e importanti considerazioni, tuttavia, permangono numerose questio-ni aperte. Sebbene, infatti, si conosca relativamente bene la posizione e l’estensione delle aree cimiteriali, l’ubicazione dell’abitato rimane ignota e la datazione è lega-ta ai pochi dati provenienti dalla necropoli. Il presente contributo, pertanto, ha lo scopo di approfondire alcuni aspetti poco indagati del sito e mira all’acquisizione di nuovi dati archeologici e cronologici per l’inquadramento dell’insediamento nel contesto dell’archeologia romana e medievale del territorio.

l’inseDiaMento

L’insediamento individuato nel corso della recente ricognizione, forse già ogget-to di limitati saggi di scavo da parte di G. Agnello4, è stato individuato su un basso pianoro prospiciente la Cava Priolo. Esso pare estendersi su una superficie di ha. 1,5 ca. ma numerosi campi circostanti non sono accessibili e quindi non è stato possibile delimitare esattamente la sua estensione, certamente più vasta (fig. 2). Numerosi blocchi lavorati e conci pertinenti alle strutture dell’abitato sono ben distinguibili nell’area dell’insediamento e riutilizzati nei muri a secco circostanti. La superficie è

cosparsa di frammenti fittili, in larga parta da coppi ad orlo bombato e coppi striati, e di ceramiche che permet-tono facilmente l’identifica-zione delle principali tipolo-gie. I contenitori da traspor-to sono costituiti da pochi esemplari diagnostici tra cui sono stati identificati sul ter-reno un frammento di orlo di Africana III B (IV secolo)5 ed esemplari di parete di LR 2 (IV-VII secolo), men-tre sono attestate numerose grandi anse con profondo solco mediano riconducibili a forme tardo-bizantine6. Le ceramiche fini sono rappre-

3 BoMMara - Rizzone 2007, pp. 1649-1652, 1656-1659.4 BoMMara - Rizzone 2007, p. 1649.5 Bonifay 2004, p. 119.6 ArCifa 2004a, pp. 397-398; ArCifa 2004b, pp. 216-219.

Fig. 2. Contrada Monachella. Carta delle aree di concentrazione dei materiali archeologici, delle aree cimiteriali e dei rinvenimenti sporadici (CTR 1:10.000).

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sentate da numerosi frammenti di Sigillata Africana tra le quali è stata identificata una Hayes 67 A (seconda metà IV secolo)7 e da un frammento di Hayes 3 di Sigillata Focea (V secolo). Le ceramiche da fuoco, viceversa, comprendono tutte le principali produzioni che caratterizzano la facies tardoantica e altomedievale dell’area iblea orientale. Sono stati documentati numerosi frammenti di Pantellerian Ware (tipo-logie di IV-primo quarto del V secolo)8, di ceramiche da fuoco Santa Caterina 1 e 2 (seconda metà V-prima metà VIII secolo)9, e pochissimi esemplari delle più tarde ceramiche tipo Rocchicella (fine VIII-IX secolo)10. Sembrano del tutto assenti le cera-miche di età islamica. I dati archeologici, pertanto, permettono di collocare l’arco di vita dell’insediamento tra il III/IV e il IX secolo d.C., cronologia confermata anche dal rinvenimento di due folles di Anastasio (512-518) e Leone V (813-820), recuperati nel 1959 nel corso degli scavi di G. Agnello11.

le aree CiMiteriali Di C.Da MonaChella

Le aree cimiteriali sono ubicate immediatamente ad Est dell’insediamento, di-sposte scenograficamente intorno ad una piccola cava affluente della Cava Priolo (fig. 2). Esse sono costituite da una piccola catacomba (A), un piccolo ipogeo (B) e un cospicuo numero di tombe ad arcosolio e a fossa realizzate utilizzando il banco e le pareti calcaree.

Giuseppe Agnello, che per primo descrisse la piccola cata-comba (A), annotò la particolare irregolarità di essa e la relativa grandezza dell’impianto con se-polcri a baldacchino circondati da tombe ad arcosolio e brevi gallerie12. Più recentemente, tut-tavia, il vasto ipogeo è stato ac-curatamente descritto e studiato da T. Bommara e V. Rizzone che ne hanno chiarito l’impianto planimetrico e documentato le caratteristiche architettoniche e i resti epigrafici (fig. 3, A). La ti-pologia rientra nell’ambito delle

7 Bonifay 2004, pp. 171-173.8 GuiDuCCi 2003; santoro BianChi 2003; santoro 2007, p. 368.9 CaCCiaGuerra 2008, pp. 437-439, figg. 14-15.10 arCifa 2004a, pp. 390-395; arCifa 2004b, pp. 207-216; arCifa 2010a.11 Guzzetta, infra.12 AGnello 1965, p. 285.

Fig. 3. Contrada Monachella. Le piante degli ipogei A e B (da BoMMara - Rizzone 2007).

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catacombe a corridoio centrale lungo le cui pareti si sviluppano numerose tombe ad arcosolio organizzate talvolta in brevi gallerie con sepolcri “a cascata”. È stato rilevato, inoltre, a destra dell’ingresso, una struttura particolarmente articolata e architettonicamente rilevante con alcune pareti diaframmatiche che fornivano una prospettiva scenografica sui sepolcri e uno pseudo-baldacchino. Queste soluzio-ni volumetriche permettono di inquadrare l’ipogeo A di Monachella nel contesto dell’architettura funeraria ipogeica della Sicilia sud-orientale, mentre alcune scelte sono comuni e trovano precisi paralleli a Malta. Inoltre, i sette documenti epigrafici individuati nella catacomba, sebbene molto frammentari, hanno fornito ulteriori dati tra cui un titolo funerario databile al consolato di Onorio e Teodosio (408 o 423 d.C.) e un secondo forse al consolato di Callepio (423 d.C.)13. L’ipogeo funerario B, molto piccolo, sorge sul lato opposto della piccola cava. Esso, ampiamente rimaneg-giato e utilizzato come ricovero, ha pianta quadrangolare con tracce di almeno tre sepolcri (fig. 3, B)14.

Il resto della necropoli è costituita da tombe a fossa e ad arcosolio scavate nella roccia, disposte su una spianata calcarea e sulle pareti di una piccola cava affluente della Cava Priolo (fig. 2). Si tratta di tombe semplici o a sezione campanata, spesso dotate di risega per l’alloggiamento delle lastre di copertura. È stato notato che al-cune tombe particolarmente strombate verso il basso, potrebbero avere accolto più deposizioni.

Nel 1949 Santi Luigi Agnello segnalò il rinvenimento di una iscrizione sepolcra-le a m. 15 ca. ad Est della Masseria Gargallo15. Si tratta di un titolo tipico della tarda età imperiale secondo una acclamazione comune a Siracusa e nella stessa Priolo16. Esso è probabilmente pertinente all’area cimiteriale di Monachella ma non è possi-bile determinare se essa si estendesse fino alla Masseria Gargallo o se l’iscrizione sia stata trasportata casualmente in quel luogo nei secoli successivi.

Gli sCavi Di Giuseppe aGnello Del 1959: toMBe e CorreDi

Nel 1965 G. Agnello ricordava che «completamente sterile è risultato lo svuotamento dei diversi gruppi di sepolcreti sub divo, perché violati da tempo»17. La ricognizione di A.M. Manenti nei magazzini del Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” di Siracusa, viceversa, ha permesso di individuare un interessante gruppo di materiali provenienti dagli scavi del 1959 condotti da G. Agnello nell’area cimiteriale di Mo-nachella18. I corredi ricostruibili con una certa precisione sono quelli delle tombe 1,

13 BoMMara - Rizzone 2007, pp. 1649-1652, 1656-1659.14 BoMMara - Rizzone 2007, p. 1652.15 AGnello 1949b.16 Orsi 1891a; Orsi 1912a; Ferrua 1941.17 AGnello 1965, p. 286.18 Ringrazio la dott.ssa B. Basile, Direttrice del Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” di Sira-

cusa, per avere autorizzato lo studio dei materiali rinvenuti in c.da Monachella e la dott.ssa A.M.

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3, 4, 5 e 7. Viceversa, per le tombe 2 e 6 non si è riusciti ad attribuire con esattezza i materiali associati, se mai ne hanno restituito, mentre un gruppo di ceramiche non hanno indicazione di provenienza.

Tomba 1L’ubicazione della tomba 1 è sconosciuta. Essa ha restituito un follis di Leone III

(731-741) ed uno di Costantino V (751-775)19. Non è possibile attribuire alla tomba nessuno dei materiali recuperati in c.da Monachella.

Tomba 3Ubicata sulla “collina Est”, ovvero sul versante sinistro della piccola cava, la

tomba 3 ha restituito solo una scodella carenata che rimanda genericamente alla media-tarda età imperiale. Si tratta di una tipologia di recipienti piuttosto frequenti in Sicilia e presenti anche in altre tombe di c.da Monachella. Ad essa era associata un follis di Costante II (659-668)20 che tuttavia appare cronologicamente molto di-stante dall’evidenza ceramica. Le condizioni di rinvenimento sono sconosciute e non è possibile fare ulteriori considerazioni su questo dato.

1. Scodella carenata (cat. 97754).Orlo verticale, ingrossato, carena e fondo piano. In fase di ricomposizione.Impasto: Duro, compatto, depurato. Colore giallo-beige, nucleo a tratti rosato. In-clusi micacei diffusi.Produzione: Sicilia nord-orientale.Cronologia: III-prima metà V secolo d.C. (?).Confronti: Rizzone - SaMMito 2006, pp. 500, 502, 509, fig. 9, tav. II, n. 24.

Tomba 4 La tomba 4 è localizzata sul “limi-

te settentrionale della cava” affluente della più grande Cava Priolo. I ma-teriali di corredo sono costituiti da due brocche con orlo a fascia, un ago crinale e pochi frammenti di vetro. La tomba ha restituito anche un follis di Costante II (654-659) e uno di Leone III (721-730 ca.)21. Non conosciamo i

Manenti, Funzionario Archeologo dello stesso Museo, per il costante supporto tecnico e scientifico fornito nel corso dello studio dei reperti archeologici.

19 Guzzetta, infra.20 Guzzetta, infra.21 Guzzetta, infra.

Fig. 4. Contrada Monachella. Tomba 4: 1. Brocchetta monoansata; 2. Fiasco monoansato (Gentile concessione Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” di Siracusa).

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178 Giuseppe CaCCiaGuerra

dati di scavo della tomba, ma il corredo indica chiaramente una cronologia com-presa tra la seconda metà del VII e VIII secolo, qualora si trattasse di un sepolcro polisomo con l’introduzione progressiva di materiali, o al pieno VIII secolo nel caso di una singola deposizione. Il dato interessante, tuttavia, viene dalla conferma nu-mismatica della datazione delle due brocche con orlo a fascia al VII secolo e dalla probabile prosecuzione della produzione nell’VIII secolo.

1. Brocchetta monoansata (cat. 97757).Dimensioni: Dm. bocca ric. cm. 3,1; H. cm. 13; Dm. fondo cm. 14,5. (figg. 4-5, n. 1)Orlo ingrossato che costituisce con il basso collo cilindrico un’unica fascia. Spalla a sviluppo troncoconico con una bassa pancia e fondo piano. Ansa a profilo ovale, impostata sul collo e chiusa quasi alla massima espansione della pancia. Integra, manca di una piccola porzione di orlo.Impasto: Duro, compatto, depurato; colore rosato, tendente al giallo-beige in super-ficie; inclusi vulcanici (?) e poca mica dorata e argentata.Produzione: Sicilia nord-orientale.Cronologia: VII/VIII secolo d.C.Confronti: Voza 1976-1977, tav. CXV, in alto a destra; DannheiMer 1989, pp. 38, 41-42, tavv. 15, 21, 23, nn. 21, 38, 39; LauriCella 2002, p. 204, fig. 42, n. 63.

2. Fiasco monoansato. (cat. 97758).Dimensioni: Dm. bocca cm. 2,9; H. cm. 17, 6; Dm. fondo cm. 5,7. (figg. 4-5, n. 2) Orlo estroflesso, svasato, su un lungo e stretto collo cilindrico dotato di rigonfia-mento mediano. Pancia cuoriforme, fondo piano. Ansa impostata sul rigonfiamento del collo e alla massima espansione della pancia. Integra.Impasto: Duro, compatto, depurato; colore giallo-rosato; inclusi calcarei, mica, ele-menti di basalto (?) e quarzo (?).Produzione: Sicilia nord-orientale.Cronologia: VII/VIII secolo d.C.Confronti: DannheiMer 1989, p. 35, tav. 12, n. 9; SaMMito 1999, p. 152, tav. IV; BonaCa-sa Carra 2002, fig. 6; LauriCella 2002, pp. 203, 215, figg. 42, 57, nn. 62, 115.

3. Ago crinale (cat. 97759).Dimensioni: L. cm. 3,4; D. asta cm.0,5; D. testa cm.0,8 (fig. 5, n. 3).Frammento di stelo a sezione circolare e asta leggermente rigonfia. Testa fusiforme terminante a punta. Incisioni poco visibili sullo stelo. Cronologia: VII/VIII secolo d.C.Confronti: DaviDson 1952, pp. 283-284, pl. 118-119, nn. 2300-2319; RiCCi - LuCCerini 2001, pp. 353-354, fig. II.4.392.

4-5. Vetro.Due frammenti combacianti di orlo o piede con margine ripiegato a sezione tubola-re (fig. 5, nn. 4-5). Non diagnostici.Cronologia: -

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179ContraDa MonaChella: inseDiaMento, aree CiMiteriali e CorreDi funerari

Tomba 5Non si hanno informazioni sull’ubicazione della tomba all’interno dei gruppi

sepolcrali di c.da Monachella. I materiali provenienti dalla tomba delineano un quadro cronologico poco omogeneo ma allo stesso tempo permettono di proporre una linea interpretativa che descrive due periodi di “uso” della tomba. I materiali più antichi, infatti, quasi tutti ben conservati, sono attribuibili alla prima fase collo-

cabile cronologicamente tra la secon-da metà del III e la prima metà del V secolo. Una tazza monoansata (n. 2) costituisce un buon elemento di da-tazione. Si tratta della forma evoluta tardoromana, con pancia ribassata e fondo a bottone, della tazza globula-re della prima e media età imperiale. Una brocca (n. 1) e le due scodelle ca-renate (nn. 3-4) seguono tipologie del medesimo periodo. Per un frammen-to di spatheion (n. 5) dalla prima metà del IV - metà del V secolo è probabile una attribuzione alla prima fase.

Un secondo gruppo di materiali, viceversa, è costituito da frammenti riferibili a un arco cronologico piut-tosto ampio e certamente successivo alla metà del V secolo. Sono stati ri-

conosciute ceramiche da fuoco tipo Santa Caterina 1 e 2 (nn. 7-8), tipologie capillar-mente attestate nell’area megarese, rispettivamente databili alla seconda metà del V-inizi VII secolo e al VII-VIII secolo. Un frammento di sigillata africana tipo Hayes 105 B (n. 6) è databile al VII secolo mentre il frammento più tardo è rappresentato da un bacino islamico (n. 9) della seconda metà del X-XI secolo. Si tratta evidentemente di ceramiche legate ad una “frequentazione” successiva del sepolcro (ma non cono-sciamo la tipologia della tomba) o cadute casualmente al suo interno.

1. Brocca monoansata (cat. 97760). Dimensioni: D. bocca. cm. 4,8; H. cm. 18,9; D. fondo cm. 4,7. (fig. 6, n. 1) Orlo caratterizzato da apice pronunciato e labbro introflesso, collo a profilo tron-coconico, pancia bassa, ovale. Linee di tornio poco visibili. Fondo appena rialzato. Ansa a sezione ovale, impostata sul collo, immediatamente sotto l’apice, e nella parte alta della pancia. Ricomposta, manca di una piccola porzione della pancia.Impasto: Duro, compatto, depurato. Colore arancio. Pochi inclusi con elementi di mica e forse quarzo.Produzione: -Cronologia: IV-prima metà V secolo d.C. (?).Confronti: -

Fig. 5. Contrada Monachella. Il corredo della tomba 4 (Gentile concessione Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” di Siracusa).

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2. Tazza monoansata (cat. 97761).Dimensioni: D. bocca cm. 7,5; H. cm. 10.9; D. fondo cm. 2,9. (fig. 6, n. 2) Orlo svasato e pancia ribassata a formare un corpo vagamente troncoconico. Il fon-do è a bottone, piano, alto e di piccolo diametro. Ansa a nastro impostata poco sotto l’orlo e sulla pancia.Impasto: Duro, compatto, depurato. Colore rosso-arancio, schiarimento superficiale di tonalità cangiante beige-rosato, giallastro. Ricco di piccoli inclusi calcarei e vul-canici.Produzione: Sicilia orientale (esclusa area peloritana).Cronologia: seconda metà III- inizi V secolo d.C.Bibl.: Orsi 1912, p. 359, fig. 12, ultima fila seconda da sinistra; LauriCella 2002, pp. 182-183, fig. 1, n. 4.

Fig. 6. Contrada Monachella. Tomba 5: 1. Brocca monoansata; 2. Tazza monoansata; 3-4. Scodelle carenate (Gentile concessione Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” di Siracusa).

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3. Scodella carenata (cat. 97763).Dimensioni: D. bocca cm. 13,7; H. cm. 5,3; D. fondo cm. 5,2. (fig. 6, n. 3) Orlo verticale, basso, leggermente ingrossato; pareti poco svasate e fondo poco con-vesso. Integra.Impasto: Duro, compatto, depurato. Colore grigio-verde. Inclusi poco diffusi (poca mica).Produzione: Sicilia nord-orientale. Cronologia: III-prima metà V secolo d.C. Confronti: Rizzone - SaMMito 2006, pp. 500, 502, 509, fig. 9, tav. II, n. 24.

4. Scodella carenata (cat. 97762).Dimensioni: D. bocca cm. 16,2; H. cm. 4,8; D. fondo cm. 5,1. (fig. 6, n. 4).Orlo verticale, basso, leggermente ingrossato; pareti svasate e fondo convesso. In-tegra.Impasto: Duro, compatto, depurato. Colore arancio. Diffusi inclusi neri (basalto?) e mica.Produzione: Sicilia nord-orientale.Cronologia: III-prima metà V secolo d.C. Confronti: Rizzone - SaMMito 2006, pp. 500, 502, 509, fig. 9, tav. II, n. 24.

Fig. 7. Contrada Monachella. Tomba 5: 1. Spatheion; 2. Casseruola tipo S. Caterina 1; 3. Bacino carenato islamico; 4. Casseruola tipo S. Caterina 2; 5. Sigillata Africana, Hayes 105 B/C (variante) (Gentile concessione Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” di Siracusa).

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5. Spatheion 1 A/B.Dimensioni: D. bocca cm. 8; H. cm 7,4. (fig. 7, n. 1).Frammento di orlo a fascia ribattuta e appiattita sull’esterno, svasato, con attacco d’ansa verticale. Impasto: Duro, compatto, depurato; colore rosso, superfici rosso-arancio; inclusi di quarzo e calcare.Produzione: Tunisia nord-orientale.Cronologia: prima metà - metà V secolo.Confronti: Bonifay 2004, p. 125.

6. Sigillata Africana - Hayes 105 B/C (variante).Dimensioni: D. bocca ric. cm. 32; H. cm. 4,5. (fig. 7, n. 5).Frammento di orlo a profilo arrotondato, meno sviluppato e più appiattito sull’in-terno, bombato sull’esterno. Parete svasata e appena curvata.Impasto: Duro, compatto, depurato; colore rosso-arancio, grigio-bruno al nucleo; ingobbio rosso arancio brillante.Produzione: D (Tunisia settentrionale ?).Cronologia: Decenni centrali - fine del VII secolo d.C.Confronti: Hayes 1972, pp. 166-169; Bonifay 2004, pp. 183-185.

7. Casseruola da cucina tipo Santa Caterina 1.Dimensioni: H. cm. 3,2. (fig. 7, n. 2).Descrizione: Frammento di orlo introflesso, affusolato, leggermente ingrossato alla base, con porzione di parete.Impasto: Duro, compatto. Colore rosso. Inclusi vulcanici relativamente poco diffu-si.Produzione: Area iblea (?).Cronologia: seconda metà V - inizi VII secolo d.C.Confronti: CaCCiaGuerra 2008, pp. 438-439, fig. 15, nn. 37-39.

8. Casseruola da cucina tipo Santa Caterina 2.Dimensioni: D. bocca ric. cm. 15; H. cm. 4,3. (fig. 7, n. 4).Descrizione: Orlo a fascia con profilo triangolare, leggermente introflesso, con por-zione di parete.Impasto: Duro, granuloso. Colore rosso-bruno. Diffusi inclusi vulcanici, rari calca-rei.Produzione: Area iblea.Cronologia: VII-VIII secolo d.C.Confronti: CaCCiaGuerra 2008, pp. 437-438, fig. 14.

9. Bacino carenato islamico.Dimensioni: H. cm. 6,7. (fig. 7, n. 3).Frammento di orlo alto e verticale con breve labbro sporgente sull’esterno; bassa carena e porzione di parete.

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183ContraDa MonaChella: inseDiaMento, aree CiMiteriali e CorreDi funerari

Impasto: Duro, compatto, depu-rato. Colore rosso-rosato. Ricco di inclusi di microfossili.Produzione: Sicilia occidentale/meridionale o Tunisia.Cronologia: seconda metà X-XI secolo d.C.Confronti: Molinari 1994, p. 103.

10. Anfora (?).Frammento di parete. Impasto: Duro, compatto, depu-rato. Colore marrone chiaro. Dif-fusi inclusi micacei.

Tomba 7Essa era ubicata sulla “collina

Est”, nella medesima area della tomba 3 con la quale condivide la cronologia. Gli elementi di da-tazione sono costituiti da un piatto di sigillata africana tipo Hayes 57 in produzione C databile al 325-400 d.C. (n. 1) e da una moneta di Valentiniano I o Valente del 367-375 d.C.22. Alcuni frammenti fittili, probabilmente pertinenti ad anfore (nn. 2-3) non forniscono ulteriori dati. La cronologia della tomba, pertanto, va collocata nella seconda metà del IV secolo.

1. Sigillata Africana - Hayes 57 (cat. 97764).Dimensioni: D. bocca cm. 22; H. cm. 3,8; D. fondo cm. 13,2. (fig. 8-9, n. 1).Grande piatto costituito da un orlo a breve tesa ribassata decorata da due incisioni sulla parte superiore. Le pareti sono svasate e relativamente rettilinee. Il fondo è quasi piano con tre incisioni concentriche all’interno.Impasto: Duro, compatto, depurato, argilla molto fine; colore rosso-arancio; ingob-bio rosso lucido all’interno, macchie di ingobbio rosso matto all’esterno; inclusi ap-parentemente assenti.Produzione: C (Tunisia centrale).Cronologia: 325-400 d.C. (Hayes).Confronti: Hayes 1972, pp. 91-93; Atlante I, p. 66.

2. Anfora da dispensa (?).Fondo a bottone, umbonato, e porzione di parete della pancia.Impasto: Tenero, depurato; colore rosso-arancio; diffusi inclusi di mica.

22 Guzzetta, infra.

Fig. 8. Contrada Monachella. Tomba 7: Sigillata Africana, Hayes 57 (Gentile concessione Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” di Siracusa).

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3. Anfora (?).Due frammenti di parete appartenenti ad un grande recipiente.Impasto: Duro, compatto, depurato. Colore rosso-arancio.

Materiali provenienti Da altre toMBe o sporaDiCi

Un gruppo di materiali rinvenuti durante gli scavi del 1959 non trova posto tra quelli delle tombe fin qui descritte e analizzate a causa dell’assenza di riferimenti sull’esatta provenienza. Essi potrebbero essere attribuiti alla tomba 1, da cui pro-vengono solo due monete, o alle tombe 2 e 6 i cui corredi mancano nelle cassette e nella sequenza di sepolcri fin qui descritta. Si tratta, tuttavia, di ceramiche che coprono un arco cronologico molto ampio, compreso tra il VII secolo a.C. e il X/XIII secolo d.C., che, in assenza di un contesto preciso, non permettono alcuna in-terpretazione.

1. Brocca monoansata (cat. 97766).Dimensioni: D. bocca cm. 5,1; H. cm. 19,6; D. fondo cm. 7,1. (fig. 9, n. 2).Orlo ingrossato, estroflesso e sensibilmente svasato su un corpo genericamente affu-solato con collo a profilo troncoconico unito ad una pancia relativamente bassa e ra-stremata verso il fondo. Ansa arcuata a sezione ovale impostata sull’orlo. Fondo poco rialzato. Ricomposta, pressoché integra, mancano piccole porzioni della pancia.Impasto: Duro, compatto, depurato; colore arancio a tratti giallo-beige in superficie e rosso al nucleo; inclusi vulcanici e pochi calcarei (quarzo?).Produzione: Sicilia orientale o sud-orientale (?).Cronologia: ?Confronti: Orsi 1896b, pp. 339-340, fig. 3, B/D (IV-V secolo d.C. ?); Arthur 1994, p. 203, fig. 95 n. 97 (metà-seconda metà V secolo d.C.); Rapuano 1999, p. 182, fig. 9, n. 122 (metà VI - inizi VIII secolo d.C.).

2. Scodella carenata (cat. 97767). Dimensioni: D. bocca cm. 14,2; H. cm. 5,9; D. fondo cm. 4,8. (fig. 9, n. 3).Orlo verticale, ingrossato, carena e fondo piano. Ricomposta, manca solo di una piccola porzione di orlo e carena.Impasto: Duro, compatto, depurato; colore rosso-arancio; inclusi calcarei e vulca-nici.Produzione: Sicilia sud-orientale.Cronologia: III-prima metà V secolo d.C.Confronti: Rizzone - SaMMito 2006, pp. 500, 502, 509, fig. 9, tav. II, n. 24.

3. Anfora.Frammento di parete con evidenti linee di tornio sulla superficie esterna.Impasto: Duro, compatto, colore grigio. Superfici schiarite di colore giallo-avorio.Produzione: Sicilia.

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Fig. 9. Contrada Monachella. Tomba 7: 1. Sigillata Africana, Hayes 57. Materiali provenienti da altre tombe o sporadici: 2. Brocca monoansata; 3. Scodella carenata; 4. Skyphos (Gentile concessione Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” di Siracusa).

Cronologia: metà X-XII/XIII secolo d.C.Confronti: ArCifa 1998, tav. I; ArDizzone 1999; ArDizzone 2007.

4. Anfora.Porzione di pancia con tracce di tornio sulla superficie interna.Impasto: Duro, compatto, depurato. Colore arancio chiaro.

5. Ceramica comune.Due frammenti di parete non combacianti ma appartenenti allo stesso recipiente.Impasto: Duro, compatto, depurato. Colore arancio.

6. Skyphos Dimensioni: D. bocca ric. cm. 14,8; H. cm. 4,6. (fig. 9, n. 4).Frammento di orlo distinto leggermente svasato, rettilineo all’esterno e convesso all’interno, pancia curvilinea. Ingobbio assente o scomparso.

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Decorazione: Esterno, dipinta in rosso, è costituita da tre linee parallele orizzontali sull’orlo, riquadro metopale con una serie di linee verticali delimitata in basso da un’ampia area verniciata in rosso; interno, verniciato interamente di rosso ad esclu-sione di una stretta fascia sull’orlo.Impasto: Tenero, depurato; colore arancio; diffusi inclusi di calcare, mica.Produzione: Sicilia centro-orientale o Calabria meridionale.Cronologia: VII secolo a.C.Confronti: AlBanese ProCelli - ProCelli 1988-1989, p. 102; FrasCa 1994-1995, pp. 514-516, fig. 170-171.

ConClusioni

I dati raccolti sull’insediamento di Monachella gettano nuova luce sugli insedia-menti rurali del territorio di Priolo Gargallo tra l’età tardoimperiale e altomedievale e, soprattutto, consentono di cogliere una nuova immagine del paesaggio antropico delle campagne, in precedenza caratterizzato dalla successione di aree cimiteriali, catacombe, ipogei o singole tombe avulse dagli abitati. L’indagine mirata alla let-tura spaziale dei dati, con l’inserimento dei contesti insediativi rurali, permette di cogliere il rapporto dinamico tra abitato, aree funerarie ed edifici di culto, comple-tando l’immagine del paesaggio antico in questo territorio da troppo tempo privo di una lettura di tutti gli elementi.

Inoltre, le ricostruzioni del passato scontavano in maniera evidente la difficoltà di stabilire cronologie degli insediamenti per mezzo della sola analisi delle strutture cimiteriali, ritenute spesso in passato le uniche testimonianze “datanti”; in tal modo si privava la ricerca dell’uso degli indicatori ceramici e del complesso della cultura materiale dell’insediamento, elementi oggi essenziali per l’indagine archeologica. In mancanza di questi, infatti, la cronologia sarebbe stata riportata genericamente tra l’età tardoimperiale o tardoantica senza l’accuratezza che si rende necessaria per una analisi delle dinamiche territoriali. Viceversa, i dati raccolti nella ricognizione nell’area dell’insediamento, uniti a quelli dei corredi della necropoli di Monachella, attestano l’esistenza di un nucleo già nella seconda metà del III secolo e l’abbando-no almeno nel IX secolo, con una frequentazione di età islamica da verificare e ap-profondire. In secondo luogo, in aggiunta ai pochi casi di presentazione esauriente della documentazione raccolta nell’area orientale degli Iblei, lo studio dei mate-riali qui presentati, consente finalmente di proporre una prima caratterizzazione dei corredi delle necropoli tardoromane e tardoantiche di questo territorio. L’area cimiteriale di Monachella, infatti, restituisce un quadro quantitativamente limitato ma rappresentativo. Si tratta principalmente di forme vascolari già ben conosciute in Sicilia ma che nel territorio siracusano rimanevano poco e male documentate poiché l’unico contesto di riferimento è rimasto a lungo la necropoli di Grotticelli pubblicata da P. Orsi alla fine del XIX secolo con la sua consueta acribia23.

23 Orsi 1896b