1 Corso di Programmazione e Costi per l’Edilizia Contenuti della Lezione • Presentazione del Corso • Le motivazione del fare sicurezza I° lezione Ing. Vittorio Bozzetto Piazzetta Nino Bixio n. 18 33170 Pordenone tel 0434 28841 Cel 335 6930730 mail [email protected]“Quando si parla di sicurezza si parla di individui. Mica si fa male la betoniera:…”
32
Embed
Contenuti della Lezione sicurezza I° lezione e costi - prima lezione.pdf · I° lezione Ing. Vittorio Bozzetto Piazzetta Nino Bixio n. 18 33170 Pordenone tel 0434 28841 Cel 335 6930730
This document is posted to help you gain knowledge. Please leave a comment to let me know what you think about it! Share it to your friends and learn new things together.
Transcript
1
Corso di Programmazione e Costi per l’Edilizia
Contenuti della Lezione
• Presentazione del Corso
• Le motivazione del fare sicurezza
I° lezione
Ing. Vittorio BozzettoPiazzetta Nino Bixio n. 1833170 Pordenonetel 0434 28841Cel 335 6930730mail [email protected]
“Quando si parla di sicurezza si parla di individui. Mica si fa male la betoniera:…”
2
Chi è il Vs docente :
Ing. Vittorio BozzettoPiazzetta Nino Bixio n. 1833170 Pordenone
CIVILE-SC.COSTR.- AUL.A/C15-16VenerdìProgrammazione e costi per l'edilizia
CIVILE-SC.COSTR.- AUL.A/C14-15VenerdìProgrammazione e costi per l'edilizia
CIVILE-SC.COSTR.- AUL.A/C13-14VenerdìProgrammazione e costi per l'edilizia
CIVILE-SC.COSTR.- AUL.A/A15-16GiovedìProgrammazione e costi per l'edilizia
CIVILE-SC.COSTR.- AUL.A/A14-15GiovedìProgrammazione e costi per l'edilizia
AulaOraGiornoCorso
4
La struttura del corso
41 ore di lezioni frontali
3 seminari della durata di 3 ore ciascuno con la partecipazione di esperti •Dott. Luciano Bomben
•Avv. Gianni Zgagliardich
•P.to Bruzio Bisignano
5
Le regole della normale convivenza
Il Corso di Programmazione e Costi per l’edilizia unitamente al Corso di Processi e Metodi della Programmazione Edilizia in Sicurezza ed ad uno stage di 200 orepresso Studi Professionali o Imprese avente per tema la sicurezza nei cantieri abilita alla professione di Coordinatore per l’igiene e la sicurezza nei cantieri edili
Per ottenere l’attestatobisogna
• Aver frequentato i due corsi anche in più anni con una frequenza minima dell’80%
• Aver sostenuto con profitto i due esami
• Aver sostenuto lo stage di 200 ore
La percentuale di frequenza è consultabile su internet al sito www.si-puo.itnella sezione università
a. Le ragioni del “pensare e fare” la sicurezza, cenni statistici; le malattie professionali
b. La legislazione vigente in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro
c. L’effettuazione dei lavori in sicu-rezza:“l’analisi dei rischi”
d. Norme di buona tecnica e criteri per l’organizzazione dei cantieri
e. Le metodologie per l’elaborazione dei piani di sicurezza e co-ordinamento
Conformi all’allegato V° del
D.Lgs 494/96
7
I° gruppo di lezioni
• Le motivazioni del fare sicurezza
• I Decreti anni ’50 : le norme
• La piramide della sicurezza : il D.Lgs 494/96
• Il Committente
• Il Coordinatore in Progettazione
• Il Coordinatore in esecuzione
• L’Impresa esecutrice
• Il D.Lgs 626/94
• Il Piano Operativo dell’impresa
• Il Progetto e la “Merloni”
inquadramento generale delle diverse figure in gioco ed i loro riflessi sulla gestione del cantiere:gli argomenti
8
Una Novità
• A fine corso si terrà una prova scritta avente validità per il voto finale d’esame.
9
II° gruppo di lezioni
• La teoria dell’analisi dei rischi• La sicurezza e le macchine di cantiere• La sicurezza e le attrezzature di cantiere• I ponteggi• La sicurezza nei lavori di carpenteria
edile• La sicurezza nell’esecuzione di opere
prefabbricate• La sicurezza nei lavori di scavo• La sicurezza nei lavori di demolizione• La sicurezza in alcune lavorazioni
particolari
Aspetti particolari della sicurezza legata alle diverse lavorazioni:l’analisi dei rischi: gli argomenti
10
III° gruppo di lezioni
• La nozione di cantiere
• L’organizzazione dei servizi generali di cantiere
• Esame di alcuni casi tipici
• La gestione delle emergenze
• La gestione della prevenzione incendi
• Il Cantiere mobile – Il Codice della strada
• I d.p.i. - cenni
L’allestimento e la gestione delle diverse tipologie di cantiere gli argomenti
11
Una seconda Novità
• Durante il corso verrà eseguita una esercitazione pratica con la redazione di un Piano di Sicurezza e Coordinamento
• Tale esercitazione si terrà a gruppi
• L’elaborato verrà giudicato e costituirà parte del voto d’esame
12
Gli obiettivi formativi dei due corsi
Acquisire i concetti di :
SICUREZZA
ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE
GERARCHIA DEL CANTIERE
SICUREZZA DELLE MACCHINE E DELLE ATTREZZATURE
PROGETTAZIONE DELLASICUREZZA
13
I° gruppo di lezioni
inquadramento generale delle diverse figure in gioco ed i loro riflessi sulla gestione della sicurezza nel cantiere
Le motivazioni del fare “sicurezza”
La domanda è perché dobbiamo parlare di sicurezza?
14
Il problema della sicurezza è……
Un problema di uominiUn problema di attrezzature
Un problema di materialiUn problema di incoscienza
Un problema di organizzazioneUn problema di acrobazia
Un problema di CommittenteUn problema economico
E’ essenzialmente un problema culturale
15
Perché dobbiamo parlare di sicurezza
PERCHE’ I PROBLEMI SI RISOLVONO CON LA
PARTECIPAZIONEE LA
COLLABORAZIONECOLLABORAZIONE
16
Perché è ’ in corso una “guerra”…………
Fonte FILLEA CGIL2003 – 215 morti sul lavoro
2004 – 231 morti sul lavoro
2005 – 191 morti sul lavoro
2006*– 180 morti sul lavoro
(*) al 13//09/06
2006**– 256 morti sul lavoro
(**) proiezione al 31/12/2006
17
E comunque perchè
SU 564.000 INABILITA’TEMPORANEE
113.000 GRAVANO SUL SETTORE DELL’EDILIZIA
CIRCA IL 20%20%
18
Gli infortuni sul lavoro
MORTALI
270.000.000 all’anno 2.000.000 all’anno
5.000 al giorno
NEL MONDO
5.000.000 all’anno 5.000 all’annoIN EUROPA
1.000.000 all’anno
3.000 al giorno
IN ITALIA 1.300 all’anno
5 al giorno
DANNO ECONOMICO PER L’ITALIA 28.000.000€
(3% PIL NAZIONALE)
19
incidenza degli infortuni rispetto agli occupati
5.196
4.819
4.585
4.380
4.242
3.588
2.973
2.763
2.641
2.530
1.665
1.509
6.917
1.500
3.830
4.416
3.779
Spagna
Portogallo
Francia
Lussemburgo
UE-12 (Zona EURO)
Germania
Belgio
UE-15
ITALIA
Olanda*
Finlandia
Austria
Danimarca *
Grecia
Gran Bretagna *
Irlanda*
Svezia*
ITALIA 3,78
MEDIA UE 3,83
6,92
1,50
SPAGNA
SVEZIA
Tassi di incidenza standardizzati per 100.000 occupati negli Stati membri
Il dato italiano sul rischio infortunistico complessivo ( 3,78infortuni ogni 100.000 occupati ) èmigliore delle due medie europee ((zona euro e complesso U.E.).
(*) – Paesi i cui dati non provengono dal sistema assicurativo
fonte: EUROSTAT 2001Slide tratta dalla Tesi di Laurea di Carlo Sperco
20
incidenza degli infortuni mortali rispetto agli occupati
4,8
4,4
3,8
3,2
2,9
2,6
2,4
2,0
1,7
1,7
1,7
1,5
1,4
6,1
2,7
3,1
3,1
Portogallo
Austria
Spagna
Belgio
Francia
UE-12 (Zona EURO)
ITALIA
Grecia
UE-15
Irlanda*
Finlandia
Germania
Danimarca*
Lussemburgo
Olanda*
Gran Bretagna*
Svezia*
3,1
2,7
6,1
1,4
ITALIA
MEDIA UE
SVEZIA
PORTOGALLO
3,1UE (12)
La posizione dell’Italia è peggiore nel caso di infortuni mortali:
nell’Unione Europea il dato medio di casi mortali per centomila occupati è2,7In Italia il numero medio di casi mortali per centomila occupati è 3,3.
(*) – Paesi i cui dati non provengono dal sistema assicurativo fonte: EUROSTAT 2001 Slide tratta dalla Tesi di Laurea di Carlo Sperco
A.3
21
confronto fra settori produttivi in Europa
1.286.562
530.293
439.852
340.078
318.051
207.010
15.627
821.572
Industria Manifatturiera
Costruzioni
Commercio e Riparazioni
Trasporti e comunicazioni
Attività Finanziarie e Immobiliari
Agricoltura
Alberghi e Ristoranti
Elettricità, gas e acqua
complesso infortuni infortuni mortali
821.572 COSTRUZIONI
952
1.183
394
881
258
607
52
48
Non tutte le attività lavorative presentano la stessa intensità di rischio infortunistico
Infatti sono le Costruzioni a costituire il problema più grave in campo infortunistico per la contemporanea ampiezza del settore, per l’elevata frequenza infortunistica e per l’ancor più elevatagravità delle lesioni
Slide tratta dalla Tesi di Laurea di Carlo Spercofonte: EUROSTAT 2001
22
confronto fra settori produttivi in Italia
complesso infortuni infortuni mortali
299
98
175
85
14
17
43
37
10
6
10
2
13
1
290
241.149
99.247
70.370
63.215
52.584
32.268
29.180
28.411
26.184
5.869
5.036
4.150
3.220
1.979
353
Totale Industrie manifatturiere
Costruzioni
Totale commercio
Trasporti
Attività immobiliari
Sanità
Pubblica Amministrazione
Alberghi e ristorazione
Servizi pubblici
Intermediazione finanziaria
Elettricità, gas, acqua
Agrindustria
Istruzione
Estrazione di minerali
Pesca in acque interne
99.247 COSTRUZIONI 290
A.Slide tratta dlla Tesi di Laurea di Carlo Sperco
fonte: INAIL 2002
23
incidenza degli infortuni mortali sul totale degli infortuni
Dei 1.300 casi d’infortunio mortaleche avvengono annualmente in Italia,1/3 appartiene al settore delle costruzioni
Il danno economico dovuto agli infortuni sul lavoro nel complesso dei settori produttivi è di 28 miliardi €.
Di questi, 5 miliardi € sono imputabili al settore delle costruzioni
raffronto tra l totale infortni e infortuni mortali per i 3 settori più esposti - 2002
241.149
99.247
63.215
299
290
175
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
Totale Industriemanifatturiere
Costruzioni
Trasporti
totale infortuni
mortaliCOSTRUZIONI
290
Il raffronto tra il numero degli infortuni totali ed il numero degli infortuni mortali per settori produttivi mostra che il settore delle costruzioni (e quello dei trasporti) siano i primi per gravità di infortunio.
Slide tratta dalla Tesi di Laurea di Carlo Spercofonte: INAIL 2002
24
ANALISI DEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI
Il settore delle costruzioni è suddiviso in 6 tipi di attività.L’attività Edilizia è responsabile per più dellametà degli infortuni dell’intero settore
• per l’ampiezza del mercato dell’edilizia• per l’interazione di più imprese
A.7Slide tratta dalla Tesi di Laurea di Carlo Sperco
SETTORE COSTRUZIONI100Palificazioni. Lavori in aria compressa1,7
Costruzioni idrauliche2,4Costruzioni di linee e condotte3,4
Movimentazione di terre, costruzioni stradali e ferroviarie10,6
Installazione, manutenzione e rimozioneimpianti29,2
Edilizia52,7TIPI DI ATTIVITA’%
52,7
29,2
10,6
3,4
2,4
1,7
fonte: INAIL 2002
25
MODALITÀ DI ACCADIMENTO
Per determinare le Modalità di Accadimento degli infortuni si raccolgono dati statistici riguardo:
L'AGENTE MATERIALE (elemento che venendo a contatto con la vittima le provoca il danno)
La FORMA dell'infortunio (il modo in cui tale impatto ha luogo).
99.24763.235
208
507
820
2.171
2.669
3.387
4.304
8.472
13.474
gruppi di agenti materiali
IN COMPLESSOnon determinato
persone e animaliserbatoi e contenitori
impianti di distribuzioneparti meccaniche
macchine
mezzi di sollevamento e trasporto
attrezzi e utensilimateriali e sostanze
ambiente di lavoro 13.474
8.472
4.304
3.387
2.669
2.171
820
507
208
AMBIENTE DI LAVORO
Il gruppo di agenti materiali che causa il maggior numero di infortuni è di gran lunga quello denominato “ambiente di lavoro”.
Slide tratta dalla Tesi di Laurea di Carlo Spercofonte: INAIL 2002
26
L’analisi delle FORME di infortunio associate agli agenti materiali maggiormente responsabili di infortuni gravi in edilizia porta alla seguente graduatoria:
MODALITÀ DI ACCADIMENTO
39%13%
10%8%
7%6%
4%3%
1%1%
8%
AMBIENTE DI LAVORO
Slide tratta dalla Tesi di Laurea di Carlo Sperco
8 %1 %
1 %
3 %4 %
6 %7 %8 %
10 %13 %39 %39 %
%
Cause non accertateCaduta improvvisa materiale
Investito da gettatacalcestruzzo
Travolto da mezzo trasporto in autostrada
Ribaltamento automezzo
Schiacciato da macchinaoperatrice
FolgoratoColpito da materiali lavoro
Travolto da gru, carrelloelevatore o ruspa
Crollo muroCADUTA DALLCADUTA DALL’’ALTOALTO
LE CAUSE
CADUTA DALL’ALTO
39%Le cadute dall’alto uccidono in Italia ogni anno 160 lavoratori di cui i 2/3 nel settore delle costruzioni
fonte: INAIL 2002
27
Di chi le responsabilità ?
IL 60% DEGLI INFORTUNI CHE
AVVENGONO NEI CANTIERI EDILI E’ATTRIBUIBILE A
SCELTE EFFETTUATE PRIMA DELL’INIZIO DEI LAVORI.
28
Le responsabilità dei committenti
IL 30% DEGLI INFORTUNI MORTALI
CHE AVVENGONO IN CANTIERE E’
ATTRIBUIBILE ALLA CONTEMPORA-
NEITA’ DI ATTIVITA’ LAVORATIVE
DIFFERENTI CHE SI INFLUENZANO
NEGATIVAMENTE A VICENDA.
29
Quindi se ricordiamo che
COSTO DELLA NON SICUREZZA
DEL SISTEMA ITALIA ALL’ANNO :
£. 55.000.000.000.000€ 28.500.000.000
30
L’ultima pubblicazione INAIL
31
Ne discende che
IL FARE SICUREZZA
NON ENON E’’ UN COSTOUN COSTOLO E’ INVECE LA
“NON-SICUREZZA”
32
E quindi l’obiettivo da porsi
ARRIVARE A CONCEPIRE LA SICUREZZA NON COME OPTIONAL DA VALUTARE SOLO IN CERTE CIRCOSTANZE, NE COME TEMATICA CHE RIGUARDI SOLO GLI SPE-CIALISTI DEI SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONEMA CONSIDERATA COME VALORE INTRINSECO CHE DEVE PERMEARE OGNI FASE DELL’ATTIVITA’ LAVORATIVA E PROGETTUALEIN UNA PROSPETTIVA DELLA
QUALITA’ TOTALECHE COINVOLGE TRASVERSAL-MENTE TUTTE LE FUNZIONI AZIEN-DALI