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Conosci i tuoi polli ? Conosci i tuoi polli ? Campagna LAV contro l’allevamento intensivo dei polli. La verità sull’allevamento dei polli “da carne”
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Conosci i Tuoi Polli

Apr 07, 2018

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Conosci i tuoi polli ?Conosci i tuoi polli ?

Campagna LAV contro l’allevamento intensivo dei polli.

La verità sull’allevamentodei polli “da carne”

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INDICE

INTRODUZIONE ..................................................................................................................... 3

1. LE CONDIZIONI DI ALLEVAMENTO .............................................................................. 5

1.1 Problemi causati dall’alta densità di allevamento ................................................ 6Inatt ivit à e zoppia .................................................................................................... 6Af fezioni cutanee..................................................................................................... 6Riduzioni d i comportament i naturali ..................................................................... 6Stress da caldo .......................................................................................................... 6

1.2 Problemi causati dall’ambiente assolutamente spoglio ........................................ 6

1.3 Problemi causati dalla luce artif iciale .................................................................... 6Disturb i del sonno e st ress....................................................................................... 7Problemi agli art i ...................................................................................................... 7Anomalie agli occhi .................................................................................................. 7

2. LA SELEZIONE GENETICA DEI BROILER ...................................................................... 8

2.1 Selezionati per la produt ti vità ................................................................................ 8

2.2 Le soff erenze della selezione genet ica ................................................................... 9Sindrome di mort e improvvisa ................................................................................ 9Ascite......................................................................................................................... 9

Zoppia ed anomalie agli art i ................................................................................... 10Af fezioni cutanee..................................................................................................... 11Inatt ivit à ................................................................................................................... 11

3. LE FASI FINALI ................................................................................................................. 12

3.1 La catt ura .................................................................................................................. 12

3.2 Il t rasporto ................................................................................................................ 12

3.3 La macellazione ........................................................................................................ 12

4. L’USO DI ANTIBIOTICI..................................................................................................... 13

5. L’INFLUENZA AVIARE ..................................................................................................... 14

A cura della LAV - Sett ore allevament i Fot o M att eo Galli © LAV Fini to di stampare nel mese di agosto 2005 St

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Si mangiano abi tualmente, se ne produconoe consumano circa 40 miliardi all’anno intutto il mondo, ma in pochi possono dire di

conoscerli bene. Sono i broiler: i polli sele-zionati, allevati e macellati, specificatamen-te per il consumo della loro carne.Nelle pagine che seguono cercheremo di co-noscerli meglio, di capire quali sono attual-mente le loro condizioni di vita, quali le pa-tologie in cui incorrono e quali sono i rischiche corre il consumatore della loro carne.Gli allevamenti intensivi dei broiler sono laconseguenza concreta di un mercato a bassomargine di profitto, in cui la priorità è ab-

bassare i costi ed aumentare la produzione.Ogni fase dell’allevamento è studiata in

funzione della produttività: alte densità, ac-

celerazione della crescita con esposizione

forzata alla luce artificiale, selezione geneti-

ca, inattività, sono le leve di un’intensiviz-

zazione che non ha precedenti in nessun al-

tro tipo di allevamento.

Questo permette di immettere sul mercatola carne di pollo a cost i p iù bassi r ispetto adaltri tipi di carne, incontrando il favore deiconsumatori che ne domandano quantità

crescenti di anno in anno. Il trend positivodel consumo di carne di pollo è dovuto inparte alla sua convenienza e in parte alloslittamento di consumo dalle carni rosse aquelle bianche, ritenute più sane e sicuredopo i casi di “ mucca pazza” . Inolt re il con-sumo si concentra non sull’animale intero,ma prevalentemente sul petto, venduto sulmercato ad un costo maggiore, spingendol’industria a selezioni genetiche in grado diaccrescerne il peso a scapito delle parti me-

I numeri di un mercato intensivo…

• 40 miliardi di polli prodotti ogni annonel mondo

• 3 le compagnie multinazionali checontrollano oltre il 90% dellaproduzione mondiale

• 5,2 mil iardi di poll i prodottiannualmente in Europa• 450 milioni di polli prodott i in Italia per

un t otale di circa 690 mila tonnellate dicarne, dest inate in prevalenza almercato int erno

• 3.5 miliardi di euro il fatt urato italianodel comparto polli

• 80.000 gli addett i che operano nelsettore (salgono a 180.000 se siconsidera l’indot to )

• La produzione italiana si concentra inVeneto (45%),Emil ia Romagna (26%) eLombardia (9%)

…e di un consumo in evoluzione

Dati sul mercato italiano.• 1. 086. 200 tonnellate consumo annuo• 12 kg consumo medio pro-capite

all’anno• Negli ultimi 20 anni è cambiato il modo

di consumare il pol lo: diminuisce ladomanda dell’animale intero edaumenta quello di parti specif iche e diprodotto elaborati (hamburger, polloripieno, salsicce ect) ed trasformati(wurstel, cotolett e, polpette):

Animale Part i Elab. Tot aleintero t rasf .

1986 45% 53% 2% 100%

2003 15% 60% 20% 100%

INTRODUZIONE

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LAV - Allevamento it aliano 2005 

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no consumate (es. ali), con gravi danni allasalute dell’animale.Gli obiettivi economici, l’eccessiva produtti-vità, la riduzione dei tempi di accrescimentosono entrati così in conflitto con la naturadell’animale, trasformato in una vera e pro-pria macchina da carne, malata. Le modalità

di allevamento e la selezione genetica han-no fatto crescere esponenzialmente le pato-

logie dei polli, conseguentemente è cresciu-

to l’utilizzo di antibiotici e farmaci, senza i

quali questi animali morirebbero ben prima

di aver raggiunto il peso minimo per essere

macellati ed immessi sul mercato.

Le recenti e ormai ricorrenti crisi sanitariederivant i dall’allevamento intensivo dei pol-li, rappresentano l’ennesima testimonianzadi un allevamento che ha spinto gli animaliben oltre i limiti della natura in nome delprofitto.

L’in f luenza aviare è oggi considerata la pan-demia con la quale la popolazione umanadovrà confrontarsi in un futuro che neanchegli scienziati dell’Organizzazione Mondialedella Sanità riescono a determinare. In alcu-ni Paesi, tra cui Thailandia, Corea, HongKong, il virus dell’influenza aviare ha prima

provocato la morte di decine di milioni dipolli e poi è migrato da animale a uomo,provocando la morte di alcune decine dipersone; recentemente l’OMS ha certificatola trasmissione dello stesso patogeno da uo-mo a uomo, a conferma della crescita dei ca-nali di dif fusione della malat t ia.L’allevamento di un numero così elevato di

animali, soggetto a frequenti crisi sanitarie

non è al momento disciplinato da alcuna

normativa specifica, nazionale o europea.

Finalmente dopo molti anni di pressioni del-le associazioni animaliste, l’Unione Europeasi appresta ad emanare una normativa cheintroduca i primi standard minimi di tuteladi questi animali, la LAV si sta impegnando

affinché si ottenga un concreto cambiamen-

to delle condizioni di vita dei polli.

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LAV - Allevamento it aliano 2005 

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I broi ler sono allevat i a t erra in grossi capan-noni che contengono dai 20.000 ai 30.000capi per ciclo produttivo. All’interno dei ca-

pannoni la temperatura è mantenuta co-stante con un sistema di ventilatori, l’acquae il cibo sono forniti automaticamente inmodo da favorire l’accrescimento dei polli,così come la luce pressoché continua chesconvolge il normale ciclo giorno/notte deglianimali. Il pavimento è ricoperto di una let-tiera fatta di paglia o trucioli. I pulcini en-trano in allevamento a pochi giorni dallanascita e vi restano fino a quando non rag-giungono il peso desiderato per la macella-

zione, entro i due mesi di vita.Una delle problematiche più gravi di questot ipo di allevamento è la densità: ogni metroquadrato è affollato da circa 20 polli (oltre40 Kg di peso vivo). Lo spazio utile per ognipollo è inf eriore ad un f oglio A4, più piccolodi quello, seppur ristrettissimo (550 cmq), adisposizione da due anni delle gall ine ovaio-le in batteria. Il sovraffollamento impedisceai broiler di compiere i comportamenti nor-mali della loro specie, razzolare, beccare perterra e li costringe a passare i @/3 della lorovita immobili, appollaiati sui propri escre-menti, favorendo l’insorgere di molte pato-logie. Se la densità è molto elevata, durantei mesi estivi si rischia anche il surriscalda-mento ed un elevato numero di polli puòperdere la vita per stress da caldo.Non esiste al momento nessuna normativaEuropea che regoli la densità massima di al-levamento nella produzione di broiler.

1. LE CONDIZIONI DI ALLEVAMENTO

Il punto di vista della LAV

Le attuali densità d’allevamento provoca-no seri problemi di salute agli animali. Ilsovraffollamento ostacola l’espletamentodi comportamenti naturali, il movimentoed il riposo. Aumenta esponenzialmentel’incidenza della zoppia e delle malattiedelle pelle. La LAV chiede che la nuova Di-rettiva europea preveda la drastica ridu-zione delle densità di allevamento.

Il punto di vista scientifico

“ Nel 2000 il Comit ato Scient if ico Veterina- 

rio per la salute e il benessere animale del- l’Unione Europea (SCAHAW) ha realizzato 

un’indagine approfondita sui problemi 

connessi all’allevamento dei polli per la 

produzione commerciale di carne. Il rap- 

porto ha individuato nella densità d’alle- 

vamento il “ problema maggiore” nell’am- 

bito della discussione sulle condizioni di 

allevamento dei broiler ed ha evidenziato 

che un’elevata densità di allevamento pre- 

giudica il benessere degli animali sia diret- 

tamente, limitando il movimento, che in- 

direttamente con lettiera e qualità dell’a- ria scadenti o pericolose. Il rapporto con- 

clude che densità d’allevamento superiori 

ai 30 kg per mq provocano seri problemi 

agli animali, a prescindere dalla qualità 

della gestione o delle caratteristiche del 

capannone.” 

LAV - Allevamento it aliano 2005 

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1.1 Problemi causati dall’altadensità di allevamento

Inattività e zoppia

Studi effettuati in sistemi intensivi hannomostrato che con l’aumento della densitàd’allevamento diminuisce la capacità di mo-

vimento dei broiler, in particolare si notauna netta diminuzione del numero di passieffettuato da ogni animale. Polli con più

spazio e quindi più attivi hanno meno pro-

blemi agli arti e soffrono di meno di zoppia.

 Affezioni cutanee

Al crescere della densità d’allevamento au-mentano anche l’umidità, il biossido di car-bonio e il tasso di ammoniaca nell’aria, checausano infiammazioni del petto, ulcere dei

garretti ed altre dermatiti. Inoltre l’alta den-sità determina anche il t entati vo dei polli diarrampicarsi gli uni sugli altri. Oltre a com-promettere il riposo degli animali, questocausa lesioni alla pelle, graffi e contusioni.Nell’ambiente caldo ed umido dei capanno-ni i graffi spesso si infettano, particolarmen-te con “ Escherichia coli” port ando a gravilesioni cutanee e all’esigenza di intervenirecon farmaci antibiotici che possono esseretrasmessi all’uomo come residui nelle carni.

Riduzioni di comportamenti naturali 

I volatili dai quali discendono i broiler im-piegavano una gran parte del loro tempo arazzolare alla ricerca di cibo, i moderni broi-ler passano il 75% del loro tempo immobili.L’aumento della densità, la diminuzione del-

lo spazio vitale per singolo pollo, la scarsa

qualità della lettiera, sono fattori che osta-

colano comportamenti naturali, come bec-

care il terreno e razzolare.

Stress da caldo

L’elevata densità negli allevamenti è unadelle cause principali dei problemi dovuti al-lo stress da caldo, che ogni estate causa sof-ferenza e morte a migliaia di polli; nono-stante questo il produttore non è tenuto adarne notizia e non è obbligato a evitarequesto fenomeno con interventi strutturalinei capannoni .

1.2 Problemi causati

dall’ambiente spoglioI broiler vengono tenuti generalmente incondizioni ambientali spoglie. Sebbene èpossibile che venga fornita loro una lettiera – trucioli o paglia tagliata - generalmentec’è ben poco che possa stimolarli o incorag-giarli ad essere attivi. Stando a recenti ricer-che negli allevamenti forniti di balle di pa-glia i broiler sono molto più attivi di quellitenuti in capannoni spogli. Beccano le balle

e si appollaiano su di loro, camminano ecorrono int orno ad esse e restano sedut i perperiodi più brevi. La maggiore att ività non èsoltanto limitata all’area immediatamentecircostante le balle, ma interessa tutto il ca-pannone. Aumentando l’attività si possonoridurre zoppia ed aff ezioni della pelle.

1.3 Problemi causati dallaluce artificiale

La maggior parte dei broiler viene allevataal chiuso, senza finestre ed esposta alla luce

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LAV - Allevamento it aliano 2005 

LAV - Allevamento it aliano 2005 

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artificiale fino a 23 ore al giorno. La gestio-ne della durata e dell’intensità della luce in-fluisce sul benessere dei polli e sulla loro ve-locità di crescita. I polli inf att i regolano il lo-ro ciclo vitale giornaliero sull’alternarsi delperiodo luminoso e di quello buio: duranteil giorno sono attivi e vanno alla ricerca di

cibo, di notte si riposano. Stravolgendo il ci-clo giorno/notte mediante l’utilizzo di luceartificiale si sconvolgono i loro comporta-menti: l ’ i l l uminazione cont inua f avorisceuna più assidua assunzione di cibo, mentreuna bassa intensità di luce (10 lux nellamaggior parte degli allevamenti) dissuadegli animali dal movimento e spinge all’im-mobilità. Più cibo e minore spreco di ener-

gie contribuiscono ad aumentare i tassi dicrescita degli animali, diminuendo il temponecessario per “ produrre” un pol lo.Prove scientifiche hanno evidenziato che

privando i broiler di un adeguato periodo di

riposo notturno, si generano gravi danni al-

la loro salute.

Disturbi del sonno e stressI polli regolano il loro ciclo attività-riposocon la luce del sole, dormendo durante leore buie. Negli allevamenti intensivi le oredi oscurità sono limitate ad 1-2 al giorno,questo comporta dei seri problemi di distur-bo del sonno: i polli dormono poco e male.La mancanza di sonno riduce la capacità del-l’animale di affrontare situazioni stressanti.Paragonando polli cresciuti con la luce co-stante ad altri allevati con un periodo buiodi 12 ore giornaliere, si riscontra nei primiuna riduzione delle risposte immunitarie,

una diversa produzione dei globuli bianchi,un ingrossamento delle ghiandole produt-t rici di adrenalina, ed una maggiore propen-sione a manifestare comportamenti dettatidalla paura. Tutti questi indicatori rivelano

un più elevato livello di stress in polli alle-

vati a luce costante.

Problemi agli arti 

Ricerche scientifiche hanno dimostrato che ibroiler allevati con luce pressoché costantegodono di arti meno sani, soffrono di più dizoppia ed incorrono in tassi più elevati dimortalità rispetto a polli della stessa razza,allevati con un periodo di buio più lungo.

 Anomalie agli occhi 

L’esposizione alla luce continua provocaanomalie agli occhi: diverse ricerche sosten-

gono che l’i lluminazione costante sia la cau-sa di cecità e del buphtalmos (ingrandimen-to e fuoriuscita dell’occhio). Queste anoma-lie cominciano a formarsi già all’età di diecigiorni. La vista è un senso molto sviluppatonei polli e queste deformità possono avereripercussioni estremamente serie sulle con-dizion i complessive dell’animale.

7

Il punto di vista scientifico

“ Secondo il Comit ato Scient if ico Veterina- 

rio per la salut e e il benessere degli anima- 

li (SCAHAW) livelli di l uminosit à tr oppo 

bassa e la forzata esposizione alla luce ar- 

tificiale provocano seri problemi di salute 

agli animali, quali inattività, aumento di 

zoppie, affezioni cutanee e anomalie ocu- 

lari. Il rapp ort o d ella SCAHAW afferma 

che i b roiler beneficiano da un chiaro mo- 

dello giorno/notte avendo un periodo evi- 

dente di riposo ed un periodo più chiaro di att ività.” 

Il punto di vista della LAV

La LAV ritiene che esporre forzatamente ibroiler alla luce artif iciale per aumentare iltasso d i crescita sia dannoso per la salut e ele condizioni di vita dei polli e dovrebbequindi essere vietato.

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2. LA SELEZIONE GENETICA DEI BROILER

sproporzionati rispetto alle ali ed allezampe, meno sviluppati perché meno ri-chiest i dai consumatori. In un broil er di al-levamento intensivo, il petto costituisce il18% del peso.

• il rapporto cibo-peso (indicatore dellaquantità di cibo consumata da un polloper raggiungere il peso adatto alla macel-lazione): nel 1976 erano necessari 2,5 kg.di cibo per ogni kg di peso corporeo delpollo, oggi bastano 1.66 kg.

La selezione genetica ha generato un signi-ficativo incremento della produttività, ma

ha provocato seri danni alla salute e al be-

nessere degli animali facendo insorgere sof-

ferenze e gravi patologie. A causa di queste

malattie, decine di migliaia di broiler

muoiono ogni giorno, prima di raggiungere

l’età della macellazione, in condizioni stres-

santi e dolorose.Alto RCP

Bassa efficienza

Basso RCP

Alta efficienza

Selezionegenetica

Rapporto cibo peso (RCP)

L'RCP è calcolato dividendo il tot ale del cibo consumato d a un poll oper il suo peso ed indica la quantit à di cibo necessaria ad un broi lerper raggiungere un certo peso corporeo.

2.1 Selezionatiper la produttività

I broiler presenti negli allevamenti sono ilfrutto di un’intensa selezione genetica fina-

lizzata a diminuire i tempi ed i costi di pro-

duzione. Fino ad oggi la selezione genetica

si è focalizzata soprat tut to su t re aree:

• il tasso di crescita: tra 10.000 specie di vo-

latili prese in considerazione all’interno di

un recente studio, il pulcino di broiler èquello con la crescita più celere. Un broi-

ler moderno ha un tasso di crescita di

quattro volte superiore ad una gall ina

ovaiola e raddoppiato rispetto ad un pol-

lo della stessa razza di t rent a anni fa. Gra-

zie all’esasperata selezione genetica, ogni

anno si riduce di un giorno il periodo di

allevamento: si prevede che nel 2007 i vo-

latili raggiungeranno i 2,5 kg (peso mini-

mo per la macellazione) in solo 33 giorni.

• lo sviluppo del corpo: per rispondere alle

esigenze del mercato, è stato incrementa-

to lo sviluppo dei pettorali che risultano

Il punto di vista scientifico

“ Mol ti dei problemi correlati specif ica- 

mente alla produzione commerciale dei broiler, sono una diretta conseguenza del- 

la selezione genetica per una più veloce 

ed efficiente produzione di carne di pollo,

e associati ai cambiamenti della biologia e 

de l compor tamento deg l i an imal i . ”  

(Conclusioni n. 2 - Rapport o SCAHAW, 2000 ).

Il punto di vista della LAV

La LAV ritiene che la priorità assegnata al-

la selezione per una crescita più rapida ed

efficiente dei broiler, a discapito della sa-

lute e del benessere degli animali, sia eti-

camente inaccettabile e pericolosa per la

salute dei consumatori . Molt i dei p roblemi

di benessere nell ’industr ia dei b roiler sono

conseguenza diretta della selezione gene-

tica mirata ad accrescere la produttività. È

necessario interrompere questa esasperataricerca di minori tempi d i crescit a.

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2.2 Le sofferenze della selezionegenetica

La selezione genetica è la causa principale di

molte patologie che colpiscono i polli: l ’alta

velocit à di accrescimento e l ’aumento dei

pettorali fanno venir meno l ’armonia di cre-

scita del resto del corpo del volatile provo-cando patologie cardiache, asciti (dovute a

dismetabolismo), zoppie.

La mortalità dei broiler è sensibilmente su-

periore a quella di altri animali allevati in-

tensivamente; sette volte superiore a quella

delle galline ovaiole aventi la stessa et à.

Questo dato è un allarmante indicatore del-

le condizioni di vita dei polli negli alleva-

menti intensivi e dei risultati di un’esaspera-

ta selezione genetica condotta per finalit àeconomiche.

Nonostante questi allarmi le industrie che

forniscono broiler, cont inuano a prat icare la

selezione genetica per aument are la produt -

tività dei propr i animali. Se si cont inuerà ad

incrementare la velocità di crescita di questi

volatili, il prossimo decennio sarà segnato

da un aumento della gravità delle patologie

di deambulazione che colpiscono i polli.

Sindrome di morte improvvisa

La sindrome della morte improvvisa (SMI) èuna delle principali cause di decesso in Euro-

pa dei polli con un ’incidenza che varia dallo

0,1% al 3% . La SMI, defi nit a anche “ f l ip-

over”  è un collasso cardiaco acuto. I sintomi

sono improvviso e vigoroso sbattere d ’ali,

cont razioni muscolari, perdit a dell’equilibrio

accompagnati spesso da vocalizzazione;

quindi il volatile cade di schianto e muore.

Una concausa della SMI è anche l’esposizio-

ne alla luce cont inua, consentendo ai bro iler

di godere di un appropriato periodo di ripo-

so, si è riscontrata una diminuzione della

mortalità dovuta a questa sindrome.

9

Il punto di vista scientifico

“ Un’ampia gamma dei t ratti metabolici e 

comportamentali sono stati cambiati nei 

polli dalle pratiche di selezione. Le mag- 

giori preoccupazioni per il benessere degli 

animali riguardano i disordini del metabo- 

lismo che hanno come conseguenza pro- 

blemi alle zampe, asciti, sindromi della 

morte improvvisa e altri problemi di salu- 

te.” (Conclusioni n 5.5 - Rapport o SCAHAW, 2000,)

Il punto di vista della LAV

La LAV ritiene che l ’alto numero di patolo-

gie e sofferenze presenti nei broiler e deri-

vanti dalla selezione genetica siano inac-

cettabili. È necessario che le aziende che

forniscono i pulcini interrompano le prati-

che di selezione f inalizzate a incrementare

la crescita e il tasso di conversione di cibo

in carne. La LAV chiede che queste selezio-

ni siano vietate.

   ©   C   I   W   F

   B   R

   O   I   L   E   R

   G   A   L   L   I   N   A    O

   V   A   I   O   L   A

9 GIORNI 11 GIORNI 21 GIORNI 32 GIORNI 45 GIORNI

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 Ascite

L’ascite è una patologia che provoca un ri-

gonfiamento dell’addome dovuto alla for-

mazione di liquido ed è la causa principale

di morte per i broiler  – si stima che circa il

4,7% di quelli allevati intensivamente a li-

vello mondiale sia aff ett o da tale patologia.

A causa della rapida crescita del volatile, la

parte destra del cuore si allarga per consen-

tire un “ aumento del trasporto sanguigno” .

In una reazione a catena il respiro si fa piùrapido, i polmoni si congestionano, le fun-

zioni epatiche ne risentono, l ’addome si

gonfia di liquido ed aumenta il rischio di in-

sufficienza cardiaca.

Studi clin ici hanno dimostrato che “ volatili

affetti da ascite sono gravemente stressati” .

Negli stadi avanzati i volatili non sono più in

grado di raggiungere gli abbeveratoi e si di-

sidratano. In genere la morte è preceduta

da una lunga agonia ed è probabilmente il

risultato della disidratazione, dell’inedia,

del collasso respiratorio e cardiaco.

 Zoppie ed anomalie agli arti 

Uno studio recente di un gruppo danese ha

rilevato che:

Il punto di vista scientifico

“ Il rappor to SCAHAW ha rilevato che l’in- 

cidenza dell’ascite ha subìto un aumento 

negli ultimi anni documentato anche da 

uno studio canadese condot to sullo scarto 

di carcasse nei macelli a causa dell’ascite 

che è passato drammaticamente dal 3,5% 

del 1986 al 19% nel 1994.” 

• il 30% dei broiler esaminati mostrava gra-

vi difetti di andatura che si ripercuoteva-

no sulla loro capacità di muoversi, soltan-

to il 25% era normale:

• circa il 60% mostrava la patologia della

crescita della struttura ossea delle zampe

chiamata TD (discondroplasia tibiale),

causa di problemi agli arti dei broiler e simanif esta laddove la rapida crescit a impe-

disce la normale f ormazione di callo osseo

o può causare deformazioni agli arti e

zoppie:

• nel 37% dei polli esaminati era evidente

una malattia nota come “ zampe ritorte”(nella quale le ossa delle zampe subiscono

una rotazione abnorme durante la crescita).

L’età degli animali affett i da problemi di an-

datura variava da 32 a 42 giorni, in alcuni

casi pertant o i livelli di zoppia sarebbero an-

dati considerevolmente peggiorando nei

giorn i p recedenti la macellazione.

Le zoppie sono il risultato della selezione

genetica che genera animali troppo pesanti

per ossa ed articolazioni immature: è come

se il peso di un bambino di nove anni do-vesse esser sostenuto da gambe di un bim-

bo di circa cinque anni.

Il punto di vista scientifico

“ Il rapport o SCAHAW conclude asserendo 

che le patolog ie degli arti sono f ra i mag- 

giori problemi per quanto riguarda il be- 

nessere dei broiler e possono considerarsi 

un effett o collaterale dell’int ensa selezio- 

ne mirante soprattutto alla rapidità della 

crescita ed all’assunzione di cibo.” 

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LAV - Allevamento i taliano 2005 

LAV - Allevamento it aliano 2005 

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 Affezioni cutanee

La debolezza degli arti indot ta dalla selezio-

ne genetica e il sovraffollamento dovuto al-

l’alta densità dell’allevamento, riducono la

capacità di movimento dei broiler e li indu-

cono a trascorrere molto tempo immobili,

coricati a terra, favorendo l ’insorgere di af-

fezioni cutanee.I problemi più dif fusi sono cost ituit i da lesio-

ni nelle parti del corpo aventi un contatto

prolungato con la lettiera, soprattutto le

zampe, i garret t i ed il pett o. Si f ormano

ustioni da ammoniaca, ulcere o vesciche, che

spesso si ricoprono di croste formate da de-

flussi e sostanze fecali contenute nella let-

t iera e si inf ett ano con una varietà di batteri

e funghi. In genere questi problemi sono

ascrivibili anche ad una lettiera di scarsa

qualità, part icolarmente umida o sporca.

Oltre ad essere dolorose le ustioni da am-

moniaca determianno problemi di salute. Le

ulcere fungono da accesso ad infezioni che

si possono diffondere attraverso la circola-zione sanguigna provocando infiammazioni

alle articolazioni. L’ incidenza di ulcere ai

garretti ed alle zampe è accompagnata da

zoppia.

Queste affezioni sono molto diffuse all ’in -

terno dei moderni allevamenti intensivi e

pericolosamente in aumento: nell ’arco di

venti anni la proporzione dei polli colpiti èpassata dall’1% del 1969 a più del 33% nel

1988.

Inattività

Altra conseguenza della selezione genetica

praticata cos ì intensamente è l’inattivit à dei

broiler rispetto ai loro antenati. Durante

l’ultima settimana di vita i polli passano piùdei #/4 del tempo coricati a terra e solo una

minima parte espletando comportamenti

naturali come ad esempio beccare il terreno.Questi cambiamenti comportamentali sono

il risultato delle costrizioni derivanti dalla

nuova conformazione fisiologica piuttosto

che dalla riduzione di motivazione a svolge-

re tali attivit à. Galline ovaiole della stessa

età trascorrono meno del 30% del loro tem-

po sedute.

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LAV - Allevamento it aliano 2005 

LAV - Allevamento it aliano 2005    ©   D   I   E   R   E   N   B   E   S   C   H   E   R   I   M   I   N   G

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3. LE FASI FINALI

3.1 La cattura

Raggiunto il peso adatto alla macellazione, i

polli vengono catturati per essere poi tra-sportati ai macelli. Prima di procedere alla

catt ura si int errompe la dist ribuzione di cibo

ed acqua per ridurre il contenuto dell’inte-

stino prima della macellazione; questa pri-

vazione fa soffrire molto i polli che, abituati

a mangiare molto spesso, rimangono all ’im-

provviso a digiuno per diverse ore

La cattura può essere praticata meccanica-

mente o manualmente, in Europa è mag-

giormente diffusa quella di tipo manuale.

Gli animali vengono presi per le zampe e

portati a testa in giù fino ai contenitori per

il t rasporto. Ogni addett o port a tra i 6 e gli

8 animali nelle due mani sostenendo ogni

pol lo per una zampa e causando mol to spes-

so rotture degli arti e contusioni. L’ inseri-

mento nei contenitori rappresenta un ’ulte-

riore sofferenza e provoca spesso ferite e

rotture di ossa. Ispezioni veterinarie hanno

dimostrato che la maggior part e delle ecchi-

mosi trovate sulle carcasse sono determinatedal processo di cattura e trasporto.

3.2 Il trasporto

Nel ciclo produttivo degli animali, il traspor-

to costituisce una delle maggiori fonti di

stress e sofferenza. Le modalità di trasporto

dei broiler, in particolare, sono considerate

le peggiori tra quelle attualmente in uso: la

densità degli animali è senza precedenti, fi-

no a 200 kg per metro cubo, anche 6 milapolli in un solo camion. Il sovraffollamento

causa grande sofferenza e molti decessi pri-

ma di giungere nei luoghi di macellazione.

3.3 La macellazione

Nei mattatoi europei ogni minuto più di 200

polli vengono macellati, olt re 5 miliardi ogni

anno. Anche i momenti precedenti alla mor-

te causano sofferenza ai polli: le filiere di

macellazione sono

pensate per la ve-

locità dei processi

e non per gli ani-

mali. I polli vengo-

no appesi a testa

in giù prima di es-

sere stordi t i con

una scossa elettri-

ca e fatt i cammi-nare su nastri che

molto spesso oltre

a provocare paura

e stress feriscono

gli animali. Milioni

di animali ogni anno non sono adeguata-

mente storditi e viene recisa la loro gola

quando sono ancora coscient i.

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Gli antibiotici sono farmaci ampiamente uti-

lizzati negli allevamenti, vengono sommini-

st rat i sia agli animali malat i, che a quell i sa-

ni per il t rattamento t erapeutico, per la pre-venzione di infezioni e per il loro effetto di

“ promotori della crescita” . Il loro uso per gl i

animali è enormemente superiore a quello

dest inato alle nost re patologie.

Negli allevamenti intensivi dei polli “ da car-

ne” l’eccessivo affollamento, le condizioni

igieniche assolutamente proibitive, i disturbi

metabolici, le condizioni dell’aria non ido-

nee, rendono inevitabile l ’utilizzo di grandi

quantità di antibiotici. Nel mondo iper-pro-

duttivo e intensivo dell’industria della mo-derna zootecnia, non è possibile curare il sin-

golo animale: gli ant ibiot ici vengono sommi-

nistrati tramite l’acqua o il cibo indistinta-

mente agli animali sani e a quelli malati.

In quest i allevament i, caratt erizzati da un ci-

clo breve (40/50 giorni), gli antibiotici ven-

gono inoltre uti l izzati anche per la loro

azione “ ormonale” : nei broi ler infatt i la

somministrazione di certe molecole determi-

na l’assorbimento di acqua all’interno delle

carni e un conseguente aumento del peso, a

scapito della salute degli animali e con seri

rischi per la salut e umana.

Oggi, anche per far fronte ai problemi deri-

vanti dalle condizioni di vita non adeguate

alla natura dei pol li, si è arrivati ad un abuso

di queste sostanze, con effett i controprodu-

centi: l’ampio ut ilizzo di tali f armaci induce i

batteri a generare “ resistenze” , cioè a ren-

dere inefficaci gli antibiotici stessi.

Negli ultimi anni si è assistito cos ì alla diffu-

sione di fenomeni di antibioticoresistenza,

con possibili rischi per la salute pubblica: la

resistenza dei microrganismi agli antibiotici

è oggi considerata uno dei principali proble-mi della sanità pubblica, e coinvolge in mo-

do equivalente la medicina umana e veteri-

naria.

I gravi eff ett i per la salute umana, hanno in-

dotto le Istituzioni europee e l ’Organizza-

zione Mondiale della Salute ad aff ront are il

problema fin dal 1997. Molti antibiotici so-

no stati ritirati dal commercio perché ineffi-

caci o per i loro gravi effetti sulla salute

umana: alcuni si sono infatti rivelati cance-

rogeni, altri non sono più idonei alla cura di

molt e patologie umane per via del succitato

fenomeno d i ant ibiot icoresistenza.

Nel 2004 i Ministri dell ’Agricoltura dell’U-

nione Europea hanno raggiunto un accordo

politico per bandire, dal gennaio 2006, la

presenza di ant ibiot ici nei mangimi e per di-

scipl inare con nuove norme l’autorizzazio-

ne degli additivi alimentari nei mangimi.

Negli ultimi 20 anni l’UE ha messo al bando

olt re 20 tipi di ant ibiot ici che cont ribuivanoalla formazione del peso degli animali per

almeno il 30%.

4. L’USO DI ANTIBIOTICI

13

Il punto di vista della LAV

La LAV considera necessario vietare l ’utiliz-

zo degli antibiotici a scopo di promotoridella crescita e a scopo di profilassi, adot-

tando nel frattempo profondi cambiamen-

ti alle condizioni d i vita degli animali negli

allevamenti.

Tutelare la salute degli animali, significa

anche tutelare la salute dei consumatori.

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5. L’INFLUENZA AVIARE

L’inf luenza aviare – detta anche peste aviare

classica  – è una malattia virale altamente

contagiosa, a decorso febbrile, che colpisce

gli uccelli (soprat tut to polli, t acchini e uccelliacquatici). All’interno di un allevamento in-

tensivo di broiler, il virus si propaga facil-

mente da un animale all ’altro e nel giro di

pochi giorni può portare alla morte di tut ti

quelli presenti nel pollaio. Questa patologia

ha determinato in Asia crisi sanitarie senza

precedenti e la sua diffusione si sta esten-

dendo in modo preoccupante: nel solo 2003

sono stati contagiati un numero di animali

superiore alla somma di tutti i casi registrati

dal 1959 al 2002. Il 2004 è stato ancora peg-giore ed ha segnato un ’esplosione del feno-

meno in Asia; in pochi mesi ol t re 100 milioni

di animali sono morti o sono stati distrutti

nel corso dei programmi di eradicazione e

controllo. Prima di queste crisi questa pato-

logia era considerata dall ’OM S “ estrema-

mente rara nei polli” , la realtà a smentito

questa convinzione.

Nel 2003 il virus ha attraversato il criticopassaggio dagli animali all’uomo; dal dicem-

bre 2003 al dicembre 2004 nei Paesi dell’est

asiatico si sono verificati 108 casi di infezio-

ne umana con 54 decessi, a testimonianza

dell ’elevato tasso di mortalit à del virus e

della pericolosità sociale. Qualche anno fa

anche in Europa si è registrato il primo de-

cesso causato dall’influenza aviare: un vete-

rinario olandese adetto agli allevamenti èmorto a causa di questo virus. L’Organizza-

zione Mond iale della Sanità, l’OIE (Organiz-

zazione Mondiale della Sanità Animale), la

FAO e autorevol i ist i tuzioni scienti f iche

stanno sviluppando programmi di monito-

raggio e vaccinazione del virus.

L’influenza aviare è oggi considerata la pa-

tologia che scatenerà in futuro una delle

epidemie più gravi. Secondo stime dell’Or-

ganizzazione Mondiale della Sanità il virus

potrebbe uccidere nel mondo fino a 100 mi-

la esseri umani.

14

La diffusione del virus in Italia“ In Italia attualmente è diff usa la tipolo- 

gia di influenza a bassa patogenicità, al 

momento è ritenuta non trasmissibile al- 

l’essere umano ma, secondo le indicazioni 

dell’Organi zzazione M ondi ale della Sa- 

nità, si tratta di un rischio da monitorare.

Nel f ratt empo il Min istero della Sanità sta 

predisponendo la pro duzione d i vaccini 

per l’uomo cont ro l’i nf luenza aviare.

Questo virus ha avuto una grandissima di f - 

fusione nel 1998 e 1999, provocando la 

morte di almeno 16 milioni di volatili. Nei primi mesi del 2005 sono stati scoperti 

nuovi f ocolai di inf luenza aviare in provin- 

cia di Brescia, a seguito dei quali, la Russia 

ha deciso di vietare le importazioni di car- 

ne di pol lo dall’Italia. Dal punto di vista le- 

gislativo l ’inf luenza aviarie ad alt a patoge- 

nicità viene disciplin ata dalla Diret ti va 

92/40/CE, direttiva comunitaria recepita 

dal DPR 656/96, che istituisce misure di 

controllo e lotta contro questa malattia,

ed è inolt re inclusa fra le malatt ie della li- 

sta A dell’OIE, considerata quindi una ma- 

lattia pericolosa e altamente contagiosa.“ 

Il punto di vista della LAV

Dobbiamo cambiare le condizioni degli

animali e del loro allevamento affinchéqueste crisi di assoluta gravità non possa-

no proliferare, minacciando la salute e la

vita di milioni di esseri umani, potenziali

vitt ime di uno stravolgimento biologico ed

etologico senza precedenti nella storia

dell’umanità.

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Relegati a vivere in uno spazio grande quanto una scatola di scarpe. Costretti a stare

immobili per il 75% del tempo. Esposti a luce artificiale sino a 23 ore, per alterarne il

normale ciclo giorno-notte e accelerarne i tempi di crescita. Certo non si può definire

vita. Fortunatamente, i polli non possono restare negli allevamenti

intensivi più di 50 giorni. Perché morirebbero. E non è legale macellare

un animale morto per malattia. Ecco come ogni anno 450 milioni di

polli sono pronti per essere serviti sulle nostre tavole.Aiuta la Lav a ottenere una legge europea contro l’allevamentointensivo dei polli.

Per informazioni chiama la LAV allo 06.4461325 oppure clicca su www.infolav.it.

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