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ANNO IV NUMERO SECONDO NOVEMBRE 2013 C O M UN I T A’ A P ER T A C O M UN I T A’ A P ER T A NEWS PERIODICO DELLA COMUNITA’ PARROCCHIALE DI S. BENEDETTO
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Comunità Aperta Novembre '13

Mar 13, 2016

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Periodico della comunità parrocchiale San Benedetto di Milano - Numero secondo novembre 2013
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ANNO IVNUMERO SECONDO

NOVEMBRE 2013

COMUNITA’APERTA

COMUNITA’APERTA

NEWS

PERIODICO DELLA COMUNITA’ PARROCCHIALE DI S. BENEDETTO

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Parrocchia S. Benedettovia Caterina da Forlì,19 20146 Milano

Segreteria: tel 02471554 fax 024223677

Orari S. Messe:

Feriali: ore 9.00 e 18.00

Festive: vigiliari ore 18.00

domenica ore 8.30/10.00/11.30/18.00

• Carissimi parrocchiani

• Obiettivosu!

• ALT

• VitadiComunità

• Flash

• Missionepossibile

• U.s.Orione’sstory

• Calciod’angolo

• Inbacheca

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Indice

Direttore:

Responsabile redazione:

Collaboratori

Coordinamento esecutivo:

Redazione:

Segreteria:

Stampa:

Distribuzione

Contatti

Don Ugo Dei Cas

Don Alessandro Digangi

Don Renzo VanoiDon Paolo Clerici

Luciano AlippiDavide Cassinadri

Letizia AlippiLuca CeciCarla FerrariFederico LucreziSara SantusGiulia Soresini

Stefania De Mas

Simona Morreale

Luca Cartotto

[email protected]

Cantieri formativiFrancescaDeNegri

Un regalo di 60 anni faGuido Ratti

INCOPERTINA:La navata centrale della nostra chiesa, oggi e 60 anni fa, composizione di Luciano Alippi

Gli anni novantaDavideCassinadri

LaRedazione

Festa di AperturaFedericoLucrezieDalila

Lavermicocca

Un nuovo presidenteLucaCeci

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Carissimi parrocchiani...Carissimi parrocchiani...

don Renzo Vanoi

Carissimi parrocchiani,522 i martiri del XX secolo beatificati domenica 13 ottobre 2013 in Tarragona (Spagna).Ero presente anch’io a questa grande celebrazione di beatificazione, perché due di questi martiri, il sacerdote Ricardo Gil Barcelón e il giovane laico Antonio Arrué Peiró appartenevano alla congregazione dei Figli delle Divina Provvidenza di don Orione. Erano quindi confratelli e in tanti di noi, da tutta la Spagna, dove la congregazione ha attività, dall’Italia, dal Venezuela, dall’Africa, dall’India e dalle Filippine ci siamo ritrovati per questo momento di memoria, per celebrare la fede di questi confratelli che hanno dato la vita per testimoniare l’amore di Cristo. Sabato 12 ottobre con tutti i pellegrini ho visitato il luogo dove questi confratelli furono giustiziati per essere posti in fosse comuni. L’esecuzione avvenne nella città di Valencia dove i nostri due beati vivevano assieme in un appartamento e svolgevano opere di carità presso tante famiglie povere. Infatti fu proprio a Valencia che padre Ricardo incontrò il giovane Antonio davanti al santuario della Madonna de los Desamparados, dove si recava ogni giorno per la celebrazione dell’ultima Messa del mattino. Mentre padre Ricardo, come sapete, aveva incontrato parecchi anni prima a Roma don Orione davanti alla chiesa di Santa Maria in Varicella lungo corso Vittorio e quell’incontro era stato determinante per il suo cammino di santità. Forse anche noi abbiamo bisogno di incontrare qualcuno, che ci aiuti nel cammino, ma non dimentichiamo che ogni persona è un inviato da Dio per la nostra totale conversione. Anche quelle persone che sembra siano di ostacolo possono essere elemento di conversione, basta riconoscere il cammino che Dio vuole farci fare. In questo modo rientriamo nel cammino pastorale di quest’anno: “il campo è il mondo”, vie da percorrere incontro all’umano. E’ al capitolo 3 che il nostro arcivescovo ci dice che: “Dio viene al nostro incontro”. Il Figlio dell’uomo semina il seme buono nel campo che è il mondo. Questo significa che tutto dell’uomo e tutti gli uomini sono interlocutori di Gesù. Come comunicare che la fede è un dono alla portata di tutti? Come mostrare allora che non vi è opposizione tra fede e ragione, le due ali dell’umana, inesausta ricerca? Come superare ladiffidenza, in molti diffusa, verso la fede e la Chiesa? A questi interrogativi Papa Francesco ha dato una risposta semplice e diretta: “La fede nasce dall’incontro con il Dio vivente che ci chiama e ci rivela il suo amore, un amore che ci precede e su cui possiamo poggiare per essere saldi e costruire la vita. Trasformati da questo amore riceviamo occhi nuovi …. La fede … appare come luce per la strada, che orienta il nostro cammino nel tempo”. (Lumen fidei 4). La parola decisiva di questo passaggio dell’Enciclica è la parola “incontro”. La fede cristiana nasce dall’incontro con il Dio vivente che viene prima di ogni nostra iniziativa perché ci chiama alla vita e ci dona il suo amore. Di tale chiamata il Papa descrive poi i frutti: occhi nuovi, una promessa di pienezza, lo sguardo sul futuro, luce per la strada… Tutta la vita dell’uomo ha l’andamento di una risposta alla chiamata di Dio perché è, in se stessa, vocazione. Per questo possiamo dire che Gesù è l’Evangelo dell’umano, è la buona notizia per tutto l’uomo e per tutti gli uomini che vi trovano la strada per il compimento (“Se vuoi essere perfetto”, Mt. 19,21). Gesù Cristo vivente si offre alla nostra libertà nella forma famigliare di un incontro umano: la fede è riconoscerlo. “Allora – diceva il Santo Padre ai giovani nella festa di accoglienza a Rio lo scorso 25 luglio – la nostra esistenza si trasforma, il nostro modo di pensare, di agire si rinnova, diventa il modo di pensare e di agire di Gesù, di Dio”.Con i migliori auguri

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Obiettivo su!

diVillaRestocco,piccolaesola,ormainonriuscivapiùaconteneretuttiifedeli,moltideiquali,durantelefunzioni,dovevanorestareall’esterno.Anche il Piccolo Cottolengo era diventato insufficientea raccogliere altri ospiti. Così si fece strada l’idea di unampliamento dell’Istituto, ormai quasi fatiscente. IlsenatoreStefanoCavazzoni,lecuispoglieriposanoogginellacriptadellanostrachiesa,organizzòatalproposito,presso l’Università Cattolica diMilano, un incontro condonOrione:eraildicembredel1937.Il2marzo1938l’architettoMarioBacciocchipromettevadi preparare tre progetti di massima, prestando la suaoperagratuitamente,eil7dicembredellostessoannoS.Em. ilCardinalAlfredo IldefonsoSchusterbenediceva laprimapietradeifuturiedificiincostruzione.

Un regalo di 60 anni fa

Nell’ormailontano1933,donOrionemandòaMilanoilsuovicario don Carlo Sterpi ad aprire il Piccolo Cottolengo.C’era in quegli anni, sperduta fra i campi della periferiaoccidentalediMilano,oltreilfiumeOlona,doveoggic’éilsagratodell’attualeChiesadiS.Benedetto,unacascina,chiamata“RESTOCCO”.AsegnalarelalocalitàadonLuigiOrioneful’insigneoperatoreAmbrosianodonBenedettoGalbiati, notissimo a Milano. Il cascinale fu acquistatoin quell’anno da don Orione con un anticipo di mezzomilionedilire.“VILLA RESTOCCO”, povera e disadorna, aveva peròla sua chiesetta che sarà poi benedetta dal DelegatoArcivescovileilgiorno4novembredellostessoanno.Saràl’antesignanadellanostrafuturaparrocchia.Lacittàcontinuavaadespandersioltreilfiume:lachiesetta

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Obiettivo su!

Di questo ammirevole complesso avrebbe fatto parteanche la chiesa dell’Istituto, della quale, grazie allagenerosità del Gr. Uff. Giulio Brusadelli, si poteronoiniziareilavorinel1949.PoichélecaseelapopolazioneeranoincontinuacrescitaelachiesettadelRestoccodeltuttoinsufficiente,ilCard.SchustermanifestòadonCarloSterpi,successoredidonOrione, il desiderio di erigere a parrocchia la chiesa delCottolengo. Don Sterpi prima e don CarloMario Pensapoi,nefuronofedeliinterpreti.Infatti, il 21 marzo 1953, con la benedizione del Card.Schuster, veniva aperta al culto la nuova chiesa di cuisaràprimoparrocodonSilvioFerrettichevifaràsolenneingressoilgiorno8dicembredellostessoanno.InrealtàciòcheilCardinalebenedissenel1953eraassaidiverso dall’ampio ed accogliente edificio che ci ospitaoggipertantefunzioni:vieranoallorasoloiltettoeimuriperimetrali.Lachiesa fudedicataaSANBENEDETTOABATE,poichédon Orione aveva collocato la sua istituzione sotto ilpatrociniodisanBenedetto,unodeigrandidevotidellaDivinaProvvidenza, anche inomaggio al Card. Schustercheappartenevaall’ordinedeiBenedettini.Quando ilgiorno 11novembre 1953 lachiesa fuerettaaparrocchia era ancora in fase di completamento, matale era l’urgenza di disporre di un ambiente capacedi accogliere il sempre crescente numero di fedeli daaccelerarnel’impiego.Giàneldicembredel1939l’Arch.Bacciocchidefinivacosìlasuaopera:[…] La Chiesa, dalla linea precisa e severa, sovrastatutta la fabbrica,aprotezionedellagrande famigliachevi troverà asilo. […] Il pubblico che avrà libero accessoal luogo Sacro, sarà attratto da questa “preparazione”architettonica e sentirà ogni volta tutto il rispetto etutta l’imponenza del bene che con ritmo diuturno edincessantesistasvolgendonellacasa.[…]Lapiùgrandeeconomiasaràusatanellerifinitureinterne,negliimpianti,negli arredamenti, senza però dimenticare quel sensod’armoniaedigustocheinmodounitariodeveesserelachiaved’impostazionedituttal’opera.[…]L’Arch. Mario Bacciocchi parlava già allora della “sua”chiesacomediun‘operad’arte;infatti,anchedalpuntodivistaarchitettonico,questachiesaèunedificiodinotevoleinteresse perché è un esempio concreto di architetturadel ‘900, progettata da un personaggio di spicco inquestocampo.Inoltre,eipiùloignorano,alsuointerno

Guido Ratti

sonocustoditialcunibeilavoridiartecontemporaneamaalcuneoperedel‘600oaddiritturadel‘400!Sonopassatioramai60annidaquel lontano1953,sonocambiate tante cose, si sono succeduti sei Parroci etrentatre sacerdoti e tanti di questi Figli della DivinaProvvidenzaancoraoggisvolgonoilloroministeroinaltreopereOrionine;ma sonopassati daqui e ci piacerebbel’ideadipoterli avereancoraunavolta tutti insiemequinella Celebrazione Eucaristica del 11 novembre 2013 perpoter dire il nostro grazie (certo, proprio tutti non cisaranno….).Si, il nostro GRAZIE perché nel bene o nel male,nella tranquillità o nella lite, nella concordia o tra leincomprensioni,lorosonostatiinostrisacerdotiealcunidilorohannospesotantianniinSanBenedetto(sipensiadonUmbertoMascalin27anni,oadonLuigiZani25anni).Il Sacerdote Luigi Orione non vide il completamentodell’operaperchémorìnel1940,masapevadeisuoifiglie di tutti i parrocchiani che sarebbero passati da SanBenedettoealloracilasciòindonounachiesaepoiancorauna parrocchia di cui celebriamo i 60 anni di ErezioneCanonica.Non tutti hanno ricevuto un regalo direttamente da unSanto.

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ALT Aziona La

Testa

don Ale

In occasione dell’inaugurazione dell’anno pastorale ilcardinale di Milano Angelo Scola ha scelto come titolodellaLetterapastorale“ilcampoè ilmondo”, invitandotutti i fedeli a farsi portatori dell’annunciodiGesù sullestrade della Terra. Molti che l’hanno letta o la stannoleggendosonoprontiperandare,per“spaccaretutto”,perportarefuori l’annunciodiun’esperienzabellacomequellacristiana.Nei giovani soprattutto riscontro la facilità dell’andare,meno, invece, quella dello stare. Sì! È giusto ed è belloandare fuori ma è doveroso anche rimanere dentro, lìdove siamo chiamati ad operare e vivere. È per questo

motivo che in questi giorni ho sempre inmente quellaparola-realtàchetuttiattraversiamo,conosciamoeincuioperiamo:l’oratorio.Chidinoinonèpassato,anchesoloperandareinbagnooincriptainquestoluogo.Mi chiedo e vi chiedo: “Che cos’è l’oratorio?”. Facile! –direte voi – luogo in cui si prega. In effetti l’etimologiadellaparolaèquellama l’oratoriooggièdavvero luogoincuisiprega?Certamenteèanchequestomanonsoloquesto… allora che cos’è l’oratorio? Mi piace definirlocomelospazioincuil’attivitàdeiragazziedeigiovanièpostaalcentroperfarne“cristianalavita”,performarnelecoscienze,perinstaurarerelazioniduraturechepossano

educareadultiresponsabiliedattivamenteimpegnatinelsociale.L’oratorio è spazio-luogo educativo, tutto deve avereun sapore pedagogico: le sale che lo compongono, lepersonechecilavoranooesercitanounqualsiasiruolo,ilclimachedentrovisirespira.L’oratorioèunpatrimonioinsostituibile, posto in cui crescere e formarsi perchéspazio che cerca di arrivare al cuore delle persone,soprattuttodeiragazziedeigiovani.“Che fortuna avere un oratorio!” Spesso me lo sentodire dalle mamme che portano i bimbi all’allenamentodella sportiva, oppure al catechismo o semplicemente

a passare qualche ora fuoricasa. È vero, è una fortuna maè importante non solamentepassaredall’oratorio, anche stareinesso.Sedaunaparteèilluogoriservatomaggiormenteallafasciagiovanilenonperquestoprecludelaconvivenzaconi“diversamentegiovani”,inunasinergiadiintentiedicollaborazionicapacidiformarsiavicenda.Questoèilruoloveroelaforzadell’oratorio,ilcontrariolofarebbediventaresemplicementecortile o “giocatorio” ma perquesto possono esserci i tantigiardinipubblicichecircondanolanostraparrocchia.Chi entra inoratoriodeve saperecheentrainunluogodiverso,con

regole e stile di vita diversi. La sfida non è solo data ai“don”malanciataatutta lacomunitàparrocchiale;atecheseipapàeportituofiglioall’allenamento,atecheseinonnoequalcheoraliberalapotrestidonare,atecheseiunamammaechemagarihai lapazienzadistarealbarperunpaiodiore,insommailpostolositrovapertutti.Spesso mi ritorna in mente una frase di don IgnazioCavarrettachedioratorioseneintendeva:“Ricordiamocibenechel’oratorioperlaparrocchiaècomeilseminarioper ladiocesi, se il seminarionon formapreti ladiocesimuore. Se l’oratorio non forma i ragazzi la parrocchiamuore.”

“Il campo è il mondo”... partendo dall’oratorio

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“Non voglio essere una semplice onda nell’oceano,sono una roccia non un semplice granello di sabbia”esordisconocosìiBonJoviin“Becausewecan”,singolopilota dell’ultimo disco. Le parole della band americanasuonano perfette per esprimere l’entusiasmo con cui igiovani della parrocchia accolgono il nuovo anno, dopoun’intensaestatedicampiscuola.

Becausewecan,perchénoipossiamo.Allostessomodociguardiamo, inunpomeriggiodifineestate,ecidiciamochesì,possiamofarcela.Lasfidachedecidiamo di raccogliere è impegnativa e a suo modopericolosa,riccadiincognite.Nonsappiamosuqualiforzepotremocontare,nonsappiamoqualiostacolidovremoaffrontare.Nasce così, quasi sottovoce, l’idea della tre giorni diapertura, con eventi e griglia sempre operativa. Non èfacilemuoversinelcampominatodellaparrocchia,ancorasisentonogliechidelletensioniedeidissaporidell’ultimoOrioneinfesta, le cui ferite sono ancora quantomaiaperte.Sobbarcarsiglioneri,enonmenoglionori,diunafestagestita interamentedai giovani è rischioso,non cipossiamo permettere passi falsi. D’altra parte la voglia

Because we can!

Federico Lucrezi

di cominciare col botto, dimettersi in gioco e centrarel’obiettivolavorandoinsieme,ètanta.Di ritorno dalla consueta programmazione dell’annooratorianodimetàsettembre,ladecisioneèormaipresa.Unpaiodiriunioniperchiariregliaspettilogisticiesiparte!Aqualchegiornodall’iniziolapreoccupazionepiùgrandeè legata al tempo, che si preannuncia decisamenteinclemente, ma non basteranno certo due gocce (chenonsifarannocomunquevedereprimadell’ultimasera)a rovinare i nostri piani. Sono le 16.00passate, ormai ètuttopronto,perqualcheminuto il cielogrigio, insiemealle poche persone presenti nel cortile dell’oratorio,fa temere una grande delusione, ma è solo la quieteprima della tempesta. In una sera la cassa termina lescortepredisposteper tutti i tregiorni.È solo l’inizioditre giorni pieni e impegnativi, ma capaci di riempirci disoddisfazione.Chipiùchimeno,chipertregiornisenzasostachipersoloun’oraallasera,masonodavverotantii giovani delle età più variegate che hanno voluto dareuna mano, che hanno voluto esserci. Tre giorni dopo,quando anche l’ultima sedia è tornata al suo posto, ciavviamoversocasa,pienidientusiasmogenuino,digioiasinceraediquellaconsapevolezzache,insieme,possiamoveramente andare lontano.Un anno riccodi impegni ciattende.Noisiamopronti...becausewecan!

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Vita di comunità

Catechesi adolescenti e giovani

Finalmente

Usciamo dalle esperienze estive, fatte di Grest ecampiscuola, gioia e fatica, con un grande e rinnovatoobiettivo.Orapiùchemaièimportantecostruireungruppodigiovanisolido,coesoedefficiente,prontoneglianniavenireadafferrarecondecisioneleredinidell’oratorioea condurlo con passione attraversolesfidechel’attendono.Il25ottobreè partita la novità di quest’anno,che vede i giovani, dalla secondasuperiore agli universitari, invitatia trascorrere un pomeriggio almese insieme, per riflettere conuna piccola catechesi e lavorarepoi divisi nei tradizionali gruppi,dai Kebabbi (uniti da quest’annoagli storici Camosci, ndr) al GruGo,giovani e giovanissimi universitari o

Sifinalmentec’èunluogodovetuttiigiovani,cheabitanoneidintornidiViaStrozzi,possonoallenarsi.NO,nonèunarticolosulnuovissimocampodacalcio,nono io intendoallenarsiallavita,aquelgiocodifficilecherichiedeproveederrori,superarelapauradiscegliereefinalmentebuttarsiinunadecisione.Starete sicuramente pensando: “Cosa si farà mai inoratorio?”Behvenerdì, sabatoedomenica, l’unione fragiovanissimi e giovani, ha fatto sì che tutti si potesserocimentarenellagestionediunafriggitriceconoliobollente,una griglia rovente e come se non bastasse, la difficilescelta dei turni di lavoro in cui prestare gratuitamenteil proprio tempo ad un idea comune e al solo scopo diincontrarsi,conoscersi,sfidare ipropri limiti,gestireconserietà un servizio fatto solo ed unicamente per altri,imparareacavarsela insituazioninuovemasempreconl’aiutodichicièaccanto.Igenitoridimoltidilorosicuramentesisarannoarrabbiatiperchésonrientratiinritardo,maviassicurochenonsonostatiachiacchieraredisportogossip,hannotuttidatounamano,pulitoogniseralospazioegliattrezzidelmestiere,riposto tutto in ordine e puntualmente riportato tutto

fuori,nonostantefreddo,pioggia,stanchezzaelenormalidifficoltàdiunlavorogomitoagomitoconiragazzidialtrigruppioaddiritturagliover20,giàvecchisecondoalcuni.Don Orione amava descrivere i giovani come sole etempesta del domani, forse il domani di questi tempi èunpo’tropponebbioso,mailfinesettimananecessitavasicuramente di un pizzico di calore e solo un’allegracombriccoladibaristiegrigliatoriallosbaragliolopotevaregalare.Gli infreddolitiedaffamatigiocatorideltorneoo chi è passato per caso in oratorio di sicuro l’hannopercepito,macipiacerebbecontagiassetuttalacomunità,perché se i vostri figli, nipoti o gli animatori dei vostribambiniavrannol’occasionedisperimentareemettersiingioco,trarisateepiccoleograndiresponsabilità,vedreteche la crisi di questa società un po’ indecisa e confusali sfiorerà da lontano, almeno loro, permettendogli diriempirelaborsadegliattrezziconrisorseecompetenze,sempreutilipersuperaregliostacolidellaquotidianità.Inattesadel temporalecheconacquafrescarigeneri lalinfadellegrandiquercedellacomunità,oracheabbiamobencominciato,nonvediamo l’oradicontinuareancorameglio. Dalila Lavermicocca

neo-lavoratori. Condividere qualche momento oggi perprepararsi, insieme,aguidarel’oratoriodomani,quandounaguidapotrebbenonessercipiù.Lasfidaèlanciata.

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Vita di comunità

Ci sono momenti in cui è bene fermarsi, riflettere,cercaredicapiredovesistaandando,contarefinoatre.Epoiripartire.È quello che abbiamo voluto fare incontrando MarcoDaverio, direttore artistico del Teatro di Milano (chepoisarebbe ilnostro)perparlaredelnostrospettacolo,il progetto che per quanto a ritmi discontinui stiamoportandoavantidaormaipiùdiunannoechefinalmenteadicembreavrebbedovutovedere la lucesulpalcodelteatro. Il parere altrui può essere una doccia fredda,soprattuttoseprovienedaunochenelcampohaunacertaesperienza,mailmodomigliorepercrescereemigliorarsiartisticamenteèproprioquellodiaprirsialconfronto.Ed’altraparteeralaprimavoltachelospettacolouscivadainostricomputer,laprimavoltacheeravamoincondizionediricevereunfeedback.Tuttosommatoeravamoprontiametterciindiscussione.Ilconfrontohasaputofareemergerealcunecriticitàchecihannospintoaridiscuterel’interoprogetto.Lavoraresulledebolezzedeltestoedellemusicheaccogliendoglispuntideldirettoreartisticoè ilmodomigliorepermetterci ingiocoeimparareveramente.Ladecisioneunanimeèstataperciòdirinviarelospettacoloall’annoprossimo,lavorando

da qui a dicembre 2014 per riscrivere la sceneggiatura.Siamosicuridaquiadunannodiriuscireamigliorarel’operaemigliorarciattraversounpercorsoincollaborazioneconDaveriostesso.Ringraziamotuttiquellichehannocredutonel progetto, chi era già a disposizione per spostare lescenografie il giorno dello spettacolo, chi da subito hadatolapropriadisponibilitàarecitare,chisièdatodafareperorganizzareleprove,chinoncihapensatoduevolteaseguircidandociconsiglieidee,chipertuttol’annohacontinuatoachiederequandosarebberoiniziateleprove,chi avrebbe voluto suonare dal vivo, chi ha collaboratodirettamenteallastesuraechisemplicementecihafermatoperfarciicomplimentiperlospettacolodell’annoscorsochiedendociquandoavremmomessoinscenailprossimo.Nonsiamodifrontealnaufragiodelprogetto.Alcontrario,l’annosabbaticocheciprendiamocipermetteràdi fareunsaltodiqualitàcheciregaleràunrisultatodicuitraunannosaremotuttisoddisfatti.Nonlasciamoperciòspazioalladelusione,macontinuiamoacrederciealavorarci.Sel’entusiasmocontagiosochenegliultimiannilospettacolodiNatalehasaputopropiziareverràalimentatoetenutovivo,nonporsi limitiesognare ingrandesaràmoltopiùfacile.

Work in progressSpettacolo di Natale: verso il 2014

Federico Lucrezi

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Vita di comunità

Rivoli, 26-29 settembre. Un piccolo gruppodi noi educatori e animatori dell’oratorioha avuto la fortuna di poter prenderparte ad un momento di particolareformazione pensato e realizzato dalla casaeditrice ELLEDICI in collaborazione con lecooperative ANIMAGIOVANE e ALTRESÌ.L’obbiettivo ultimo era fare formazionementresicreavainsiemeunapiccolapartediquellochesarà il sussidioestivoper ilGrest2014. A Rivoli abbiamo alloggiato pressol’oratorio salesiano, dal quale siamo subitorimasti colpiti e affascinati: l’immensità el’organizzazione degli spazi, le pareti tuttecolorate, la cura per i dettagli sono statiper noi spunti per quelle che potrebberoessere delle piccole o grandi modifiche alnostro oratorio. Appena arrivati poi abbiamo subitoincontrato altri giovani che provenivano da moltissimealtre parti d’Italia: delegazioni dal Trentino, da Prato,

Cantieri formativi:crescere formandosi

da Napoli, dalla Sicilia e persino dalla Sardegna.... Perfortunachec’eraanchequalche“autoctono”!Abbiamo,un po’ a fatica, iniziato a socializzare e la prima e piùspontanea domanda era sempre: “ma allora com’è iltuo oratorio? Come lo organizzate? gruppi? attività?...”.Bello,bellissimoquestoconfronto,perchéperunavoltaabbiamoimparatoaguardareoltre ilnostro“recinto”eascoprirerealtàanchemoltodiversedallanostra,realtàdallequaliabbiamoanchedecisodirubarequalcheidea.Così, in poco tempo, trovando come primo interessecomunel’oratorio,abbiamocreatoungruppoabbastanzaaffiatato ed eterogeneo. Le giornate trascorse a Rivolisono state piene, intense e, per fortuna, anche moltofruttifere,masoprattuttoscanditedaritmiserrati:svegliapresto,colazione,“spicchidiluce”,laboratori,merenda,la lezione, pranzo, laboratori, cena, serata, “spicchi diluce” e “finalmente a dormire!”.Ok, ora con più calmafacciamo un po’ di chiarezza. “Spicchi di luce” era lapreghieracomunitaria,momentonelqualetuttoilgrupposi incontrava per affidare la giornata o per ringraziarneal termine. Sono stati momenti forti e intensi, spessocaratterizzati da un vero e proprio gesto da compiere,cherendevalapreghieraancorpiùpersonale.Ilaboratorieranoinvecemomentidilavoroagruppicheandavanoatoccaree crearediverseparti del sussidio: lepreghiere,i giochi, le attività formative, il teatro emolto altro. La“lezione”inveceeraunmomentoincuiun“relatore”ci

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Francesca De Negri

Alcunilocalidelnostrooratorio,certamentel’avretenotato,sonorimastichiusinelmesedisettembre.Ilmotivo?Dareunnuovovoltoall’oratorio,cercarediconferirglimaggiorefreschezza,piùcolore.Laprimasessionedilavoroèterminataintempoperl’iniziodell’anno,anchesesonorimastemolteideeinunprogettochenonècertoconcluso,macheanziverràportatoavantiunpo’allavoltaneiprossimimesi.Cheaspettate?Senonaveteavutoancoramododiammirareilnostrolavoroveniteafarviungiroinoratorio;cisiamodatiparecchiodafare,mavistoilrisultatolasoddisfazioneèveramentetanta!

introducevaadunargomentoquale laprogettazione inoratorio, l’educativa di strada o la creatività. Non sonomaistateperòlezionifrontali,bensìsemprepartecipateeinterattive.NelletreseratepassateaRivoliabbiamoavutoinoltrelapossibilitàdiassistereaduespettacolirealizzatida coloro che facevano parte della cooperativa e dipartecipareadunmini-corso/introduzioneallaclownerie.Lacosaperòchemihacolpitomaggiormenteè stato ilmomento dei pasti: sembrava di essere ad un pranzo/cenadifamigliaincuicisisentivaaccoltiecisiscambiavaesperienzeeprogetti.Hoconosciutopersoneincredibiliespecialiconlequalisiècreatounfeelingtuttoparticolare,arricchito sempre da una battuta e da quattro risate. È

stata un’esperienza in cui ci siamo formati crescendoe in cui siamo cresciuti formandoci. Oltre ai tanti voltiincontrati, alle risate, alle idee trovate e a conoscenzeacquisite, torno a casa con una grande carica e con laconsapevolezza che investire sulla formazione propriae dei giovani animatori è ora una necessità e prioritàperogni comunitàparrocchiale, specialmente lanostra,poiché“quandopianificateperunanno,piantatecereali.Quandopianificateperdiecianni,piantatealberi.Quandofateunapianificazionechedevedurarepertuttalavita,formateededucatelepersone”.

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MGO TORINO

SANTILLIENEA14/9CANIAZZIVINCENZO16/9MAINARDIROSANNA16/9GALLIEZIO19/9ESPOSTIGIAMBATTISTA20/9COLUCCIUDILLA20/9BANFANTEFRANCESCA21/9PALOMBOMARIACARMELA23/9RANZINIENRICOBRUNO28/9CASATIANGELA1/10CASARINICARLALUISA2/10CARATIVALTEREMILIO4/10

GIAROLAALESSIAGARGANTINIBEATRICE

Sono entrati a far parte della nostra comunità

Hanno lasciato la nostra comunità

SièsvoltoaTorino,il19eil20ottobreilprimoincontrodell’anno degli animatori del Movimento GiovanileOrionino. Un’ottima occasione per vivere DueGiorni diformazioneinsieme.I ragazzicon il loroeducatoriesacercoti,hannovissutoinsiememomenti di formazione e tempo libero che ha

permessolorodisocializzareeapprofondireleconoscenzecomprendendo l’importanza di vivere insieme la nostracrescita come Movimento Giovanile Orionino. TRE i“gruppidi lavoro”chehannocondivisouna formazionespecifica alle loro necessità: Capo Cantieri, Operai edApprendisti.

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Vita di comunità

Il Consiglio pastorale parrocchiale si è radunato a VillaCagnola (VA) per vivere la “due giorni” di riflessione,lavoroeprogrammazioneapartiredallaletterapastoraledel cardinale Angelo Scola “Il campo è il mondo”.La lettera è un invito per tutti i fedeli a considerareil mondo come campo d’azione del proprio esserecristiani. Fa da sfondo alla riflessione del cardinale laparabolaevangelicadelgranoedellazizzania(Mt13,24-43) che possiamo riassumere nei seguenti passaggi:Ci viene donato un buon seme da Dio, il seminatore;all’inizioc’èsemprel’iniziativadiunAltro,dunqueilmondoèilcampodiDio,ilmondoèqualcosadiintrinsecamentepositivo;ènecessaria la libertàdiciascunopercoltivare il camposapendochegranoezizzaniacresconoinsieme;c’èbisognoditempoperchéilfruttobuonocresca;bisogna evitare di fissarsi sulla zizzania: Gesù guarda ilgranoel’operadelbuonseminatore;è necessario lo sguardo d’amore e di pazienza di Gesù.“Una pazienza capace di diventare, come per Gesù,commozione”.(p.24)Il cardinale non propone un vero e proprio itinerariopastorale, il suo intento è invece quello di dare dellelinee che ogni comunità cristiana possa approfondireedattuarenel contesto in cui è chiamataadoperare; è

per questo che i membri del consiglio hanno avviatouna riflessione basata su cinque interrogativi tratti daldocumento ed applicati alla nostra realtà parrocchiale:1. Il cardinale insiste sullo specifico carattere delcristianesimoambriosiano,caratterizzatodallacentralitàdegli oratori, da un’importante opera di carità esolidarietà,dalpermanerediunafedepopolare.Comesivivel’ambrosianitànellanostraparrocchia?2. La lettera del cardinale invita a passare da uncattolicesimodiconvenzioneadunodiconvinzione:checosa è possibile proporre per rendere più efficace edattualelapropostadelvangelopartendodaibambiniperarrivareadintercettareanchelegenerazioni“intermedie”(25-50anni)chesonopiùespostealrischiodiun“ateismoanonimo”?3. Com’è il nostro stile pastorale? “Stabilisce legami ecrealuoghidiconvivenzadovesiapossibilesperimentareunmodopiùverodi sentire lavita,diessereamatiediamare”?4.Cisonosituazionicherimangonoestraneeallanostraattenzionepastorale?5.“Lafestaè ilcuoredelriposo, ilcuoredellafestaè lacelebrazione eucaristica.” Come celebriamo l’eucaristiadomenicale, poniamo attenzione a curare l’espressionedellavitacomunitaria?

Documento finale CPP

CaraAlina,grazieper il lavoro che inquesti anni hai svoltonellasegreteriaparrocchialedi S.Benedetto.Per come seientrata inamiciziaconnoisacerdotiecon lepersonechepertantimotivibussavanoaquellaporta.Semprepronta, scattante e desiderosa di risolvere ogniproblema. Te ne sei andata prematuramente e ciòci ha rattristato, anche se la fede, che tu hai vissutoe testimoniato ci dice di gioire, perché ora vivi nellapienezzadiDio.Hailottatofinoallafine,perchéamavila vita e amavi vivere e anche se consapevole che latuasalutepeggioravadigiorno ingiorno,hai cercatodi restare in piedi per servire ed amare tuo marito,tuafigliaeituoinipoti,la“tuafamiglia”.Sicuramentedal paradiso continuerai ad assistere i tuoi cari, ituoi sacerdoti e tutta la comunità parrocchiale di S.BenedettochetidiceancoraGRAZIE!.

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Vita di comunità

A fronte dello scambio nei gruppi sono nate alcuneproposte,relativeadalcuniambitidellavitaparrocchiale,checercheremodiportareavantilungol’annopastorale2013-2014.

Ambito liturgico-catecheticoSullasciadell’esperienzafattaloscorsoannoperl’Annodella fede, vengonoproposte 4 catechesi su argomentitratti dal Catechismo della Chiesa Cattolica e 4 lectiodivinesualcuneparaboledelvangelodiLucaeMatteo.Si pensa inoltre di porre un libro delle intenzioniall’ingressodellaChiesaperdarelapossibilitàachivuoledi scrivere un’intenzione di preghiera da leggere ancheeventualmente durante una messa. La commissioneliturgiasioccuperàdellemodalitàconcreteperrealizzarequestainiziativa.Sisottolineal’importanzadiincentivarelaprassi,dapartedeisacerdoti,disalutareifedelialleportedellachiesaaltermine dellemesse, per accogliere e incontrare anchele persone che frequentano laparrocchia solo per lamessadomenicale.Essendodifficile intercettareil “mondo” dei genitori delcatechismo, si propone lapossibilità di qualche happyhour (aperitivi) in alcunimomenti specifici dell’anno,dopo la messa delle 10.00comemomentodiincontroescambiodiqualcheparolaodopo l’incontro di catechesidei figli. Un momentoparticolare, da stabilire conle catechiste, andrebbeproposto in occasione dellafestadellafamiglia.

Ambito caritativoAi giovani viene affidata lacostruzione di una rete di“sentinelle” che possanoessere d’aiuto alle personedel quartiere, con unapresenza fisica all’internodei condomini per svolgereattività che verranno

mappatedaigiovanistessi.

Ambito oratorio-festeSi propone di inserire una festa dei popoli durantel’OrioneinfestadiMaggio.Ilresponsabiledell’oratorioinsiemeaigiovanisiproponedi rendere l’ambiente oratoriano più accoglienteattraversoalcunimuralesel’organizzazionediunaretedi“cortilai”chepossanoassistere-accoglierechifrequental’oratorio, fungendo da interlocutori primari per chi siavvicinaalleattivitàoratoriane,nonchédacustodidello“stile”direlazionitrairagazzi.Per facilitare la conoscenza e l’integrazione tra le varierealtàchecompongono lavitadellanostracomunità, siproponediorganizzarelecenecomunitarieinalcuniluoghidella realtà don Orione di Milano: Piccolo Cottolengo,Casadelgiovanelavoratore,Asilo,Bocciofila…

Lucacccioni SergioBerzi Capra Carla

Guida RosarioPianta Mariacristina

Reichlin MassimoCacciotti Guido

Suor AnnyRivolta Alberto

Majerna GraziellaFucci GabriellaAlippi Marta

De Mas StefaniaSoldati Patrizia

Ratti GuidoGramatica Furio

I membri del CPPFerrari Carla

Ghisletti Rotoli VilmaFraccari Antonio

Castiglioni LeonardoDigangi don Alessandro

Zordan don DorinoMaggi GabriellaMeda DanieleMeroni NicolaRastelli Franco

Guasco PinucciaVanoi don RenzoValerio don Luigi Clerici Don Paolo

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possibile!!!Missione. . . Romania, Romania

la bella esperienza continua!

Vilma Rotoli

Alle cinque e mezzo, puntualissimo, arriva mio figlioa prendermi e… inizia così, per la sesta volta, la miaavventura in Romania. Sì, perché ogni partenza èsempre un po’ nuova, diversi sono i sentimenti chel’accompagnano,diversiancheipatemid’animo,perchégliannipassano,uncertopensieroc’è,apartiredalviaggio,dalla preoccupazione di non essere sufficientementeefficiente, utile, ma poi, considerando tutto, c’è puresemprel’entusiasmoperqualchecosachetiappassiona,il desiderio di ritrovare i ragazzi, l’allegra atmosfera delseminario, lepersone chehai lasciato lo scorsoannoe,soprattutto, la gioia e il piacere di dare qualcosa di te,delle tue, anche se poche capacità, delle tue forze,maspecialmentedeltuocuoreeallora…riparti,confidandocompletamente nel Signore, nella sua forza e nel suoaiuto,certachenontiabbandoneràneppurequestavolta.Così, caricati i bagagli – mi fermerò circa un mese –partiamoearriviamovelocementeaBergamo.Svolte leformalità di imbarco, puntuale la partenza, altrettantol’arrivo, dopo un viaggio per fortuna tranquillo, quasipiacevole. Quest’anno, però, anziché a Bucarest, dovemiattendevanoaltreseiorediviaggio,arrivoalpiccoloaeroportodiBacau,bellacittadinachedistasolounpaiod’oredaIasiedovetrovopadre Marius, venuto aprendermi.Certocon inostri“don”bisogna sempre esserepreparatiatuttoperché,una volta in macchina,strada facendo,chiacchierandodelpiùedelmeno,perlopiùdellenovità che avrei trovatoinseminario,anchesemiera stata preannunciataunasorpresa,quandomiaccorgocheladirezionedimarcianoneraquelladi Iasi, mi ritrovo inmontagna, in Bucovina,

doveabbiamoraggiuntotuttiglialtri.Ilgruppositrovavagià là, giàdaqualchegiorno,ospiti di unpapàedi unamamma un po’ speciali, molto cari e tanto legati allaCongregazione,chegiàconoscevoedicui,inpassato,neavevosperimentatol’ospitalità,l’affabilità,lagenerosità.Unpadreeunamadrechedaquandohannopersoillorounico figlio per una grave forma di leucemia, avendoconosciuto in Italia la famiglia orionina la cui vicinanzanel dolore era stata loro di grande conforto, hannocominciatoadonaretuttoil loroamoreadonOrione,aisuoiragazzi,aisuoisacerdoti.Ecosìmisonoritrovatainfamiglia!Eravamopropriointanti–circaunatrentina–infamiglia“allargata”e,allagrande,epensochedonOrionesia stato contento nel vedere insieme, allegramenteriuniti,isuoiseminaristi,numerosi,isuoifiglidellaDivinaProvvidenza,edeilaicicosìaffettuosamentelegatiallasuafamiglia,tantodasentirsenepartecipi,riunitinellalodeenellapreghieradurantelaSantaMessaconcelebratanellagrandeebellamansardaeperlacenacheneèseguitainunbelclimadicondivisionefraternadoveognunodinoisièresoutile.ElamiaavventurainRomanianonavrebbepotutocertoavereiniziomigliore.Deogratias.

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U.S. ORIONE ‘S STORYDodici mesi fa chiedemmo al presidente Carlo Cuomo di collaborare con Comunità Aperta e pensammo insieme ad una rubrica che divulgasse la gloriosa storia della società sportiva, fondata nel 1947. Carlo accettò con entusiasmo, conscio di quanto fosse importante far conoscere l’operato dell’Us Orione al resto della comunità parrocchiale. Carlo, nonostante la malattia che lo stava consumando, ha collaborato al nostro periodico fino a giugno scrivendo quattro articoli e arrivando a raccontare la storia della società fino alla fine degli anni ottanta. Completare il suo lavoro penso sia il miglior modo per ricordarlo.

Nel1992,atrediciannididistanzadall’ultimoimportantesuccesso sportivo, l’Us Orione diventò campioneprovinciale della categoria Allievi. Impresa storica deiragazzi guidati da Leone e Lazzaroni, ottenuta in unaemozionantefinalecontro ilConcordia,vintasulcampodegliOlmiperdueazero.L’annosuccessivo,lostessogruppolaureatosicampioneprovincialeottenneunulteriore risultatodiprestigio, lavittoriadelgironedellacategoriaAllievi,senzaperòaverefortuna nelle finali provinciali. Purtroppo ci vorrannoaltri vent’anni per trovare un altro gruppo capace diconquistarevittoriecosìnotevoli.Vincereuncampionatoountorneoimportanteèsenz’altrouna grande soddisfazione per i ragazzi, gli allenatori, idirigentimaanchepiazzarsialprimopostonellaclassifica

deipiùdisciplinati assumeun rilievo considerevole se sitiene conto dei fini principali dello sport e della stessanostraSocietà.Perbendue stagioni consecutive,93/94e 94/95, l’Under 21 regionale si dimostrò la squadrapiùcorrettadell’interaLombardia.Queste stagioni videro anche per la prima volta unapiccola presenza femminile all’interno della società.GrazieallavorodiMarchesifucreataunasquadradicalciofemminile, con bambine tra gli otto e i dieci anni, chepartecipòaiprimitorneiorganizzatidallafederazione.Quegliannifuronosegnatianchedauntragicoepisodio.A soli 24 anni si spense per arresto cardiaco DavideCampanile,inpassatogiocatoredell’Orione.Furicordatocon una gara amichevole a cui assistettero commossidirigentieamici.

Davide Cassinadri

Allievi 1991/1992, campioni provinciali

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U.S. ORIONE ‘S STORY

Davide Cassinadri

Nel settembre del 1994 don Ugo, sempre disponibile eattento alle esigenze della Società, lasciò la guida dellaParrocchia,sostitutodadonMarioMassardi,amantedelcalcioeinpassatodirigentesportivoaVigevano.Qualchemesedopo inoratorioarrivòdonWalterGroppello,chesaràpoideterminantenelmiglioramentodellestrutturedellaSocietà.Nel 1996 alla rosa dei tesserati si aggiunse un altrobambino,Raju, unpiccolo indiano cheperònonhamaiavuto la fortuna di calcare il nostro campo di gioco inquanto adottato “ a distanza” dalla nostra Società conil contributodi tutti igiocatoridell’Orione.Questabellainiziativa promossa dal Consiglio è ancora tutt’oggi incorso,conduebambiniaiutati.Asettembre1996fuorganizzatasulnostrocampolaprimaSupercoppa Città diMilano, alla quale parteciparono lesquadreEsordientivittoriosenellaprecedentestagione.Il1997fusegnatodaunagrossissimadelusionesportiva.Dopounastagionegiocataallagrande,gliAllievidiPanizzaperseroilcampionatoall’ultimagiornatapercolpadiunpareggioincasaconilS.Ambrogio.Glianni90’viderounnettocambiamentodegliobiettividella Società. In precedenza l’interesse maggiore erarivolto al settore agonistico,ma con l’apertura nel 1991della Scuola Calcio FIGC, ci si orientò verso lo sviluppoe l’educazione dei giovani calciatori. L’impostazionedata dalla Società al settore preagonistico fu di stile“oratoriano”: un addestramento al gioco del calcio,aperto a tutti senza alcuna selezione, per soddisfarequel bisogno che ogni fanciullo hadi sognare, fantasticare,ma anchedi muoversi. Nella stagione 93/94fu nominato un direttore sportivo,primaMarchesiepoiFarioli.Questopermise di sviluppare l’attività,arrivando nel 96/97 a 130 bambiniiscritti, seguiti con competenza da20dirigenti.Ilraccontodeiprimicinquant’annidistoriadell’OrionenonsarebbestatopossibilesenzaillavorodiLeonardoCastiglioni che in occasione delcinquantesimo anniversario dallafondazione scrisse il libro “UsOrione 50 anni di storia”dal qualesono prese tutte le fotografie e icontenutistoricidiquestarubrica.

Under 21 1993/1994

Raju, il piccolo indiano

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Calcio d’ango

lo Un nuovo presidente

Caro Giovanni, sei diventato da pochi giorni il quinto presidente della storia dell’Us Orione, ma purtroppo non possiamo che iniziare parlando del quarto, Carlo Cuomo, che ci ha lasciato da poco.Carlohadatounasvoltaall’U.s.Orioneeseriusciròafarequalcosadibuonosaràcomunqueancorasolomeritosuo.Oggiloapprezzopiùdiprimaperchéognigiornocapiscolasuatenacia,lasuapazienzaeilsuoequilibrio.

Quanti progetti hai condiviso con lui e quanta “pressione” senti nel dover concludere il suo mandato?Abbiamo condiviso soprattutto l’idea di modernizzarela società. Cito solo due esempi: appena è stato elettoabbiamofattosubitoilsito(usorionemilano.it)cheèstatounsuccessoinaspettatoepoiladecisioneintempirecorddel campo, un grande impegno (che senza l’appoggioeconomico della parrocchia non avremmo mai potutoaffrontare)maancheun’ideaperlaqualeservivaslancio

verso il futuro, fiducia ed entusiasmo.Unascommessavinta.Quali sono le tue idee per rendere la società sempre più in grado di educare piccoli e grandi calciatori?Ho tante idee e progetti che sarebberolunghi da spiegare. Cerco di evitare iluoghicomuniemi limitoaunconcettoche vorrei fosse ben presente specieper i più giovani. Guardare prima almiglioramentoepoialrisultato.Chivienea giocare all’Orione deve sapere che ilnostro obiettivo primario dev’esserequello di farne una persona migliore.Lavoreremo perché un bambino o unragazzo diventi più forte di carattere,piùbravoagiocareacalcio,piùabileadaffrontare le difficoltà, più disponibilea stare con gli altri, più rispettoso delleregole, più capace di concentrarsi, piùabileneimovimenticonunfisicopiùsanoe una mente più forte. L’obiettivo nonè il risultato della partita o la posizionein classifica (cose che comunque nontrascureremo) ma il miglioramento.La differenza non è così scontata.Ogni singolo ragazzo può migliorarese stesso attraverso l’esperienza inOrione. Se ci limitiamo a guardare seha vinto o se ha perso, se ha fatto gol

Uggeri alza la coppa del torneo over35 Orioneinfesta 2013

intervista a Giovanni Uggeri

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Calcio d’angolo

Luca Ceci

TERZA CATEGORIA1 OratorioSanGaetano 161 Assaghese 163 Orione 153 BaggioII 155 Travaglia 14

ALLIEVI REGIONALI1 Rozzano 182 OlmiCesano 153 Inveruno 144 Viscontini 1314 Orione 0

ALLIEVI B1 RomanoBanco 152 Macallesi 133 AccademiaGaggiano 104 VercelleseReal 95 Orione 7

GIOVANISSIMI A1 Assago 152 SantaRitaVedetta 133 CasoratePrimo 124 Travaglia 104 Orione 10

GIOVANISSIMI B1 Iris 152 OlmiCesano 123 Barona 104 AtleticoMilano 99 Orione 3

Continua a seguire le squadre dell’agonismo e

soprattutto i “piccolini” del pre-agonismo sul nuovo sito

della società

www.usorionemilano.it

o non l’ha fatto, abbiamo sbagliatotutto.E’evidenteperòcheseabbiamogiocatori che non si scoraggianoquando perdono, che lavoranoseriamente durante la settimana inallenamentoimparandoaconcentrarsisu quello che dice l’allenatore e cosìvia,poiinevitabilmenteancheirisultatiarriveranno. E se si è concentrati eattenti in campo, è più facile esserloanchea scuola.E arriveranno successianchelì.Quali sono le tue aspettative per questi due anni di lavoro che ti attendono?

Innanzitutto il periodo sarà più breve,quasi un anno emezzo, fino all’aprile2015 alla scadenza del mandato diCarlo.Vorrei riuscireamettere inattola riorganizzazione della società peraree di competenza per agevolarequella modernizzazione e quell’attenzione ai ragazzi dicuiparlavoprima.Ilsecondoaspettoèchetuttiquellichededicheranno illorotempoall’Orioneabbianoentusiasmoefiducia.Secel’avremosonocerto che lepersonecheparteciperannosaranno sempre di più. E il divertimento maggiore pertutti.Qual è il messaggio più importante che senti di voler trasmettere all’interno della società (dai più piccoli fino ai

collaboratori)?

Aigrandidico:pensiamoairagazzi,pensiamoairagazzi,pensiamoairagazzi.Teniamosololoroalcentrodeinostricomportamenti.Nonperdiamociinpiccolecose.Laregolanonsia“abbiamosemprefattocosì...”ma“proviamoci..”Ai piccoli dico: venite a divertirvi connoi all’Orione. Traqualcheanno,quandosaretegrandi,capiretecheèstataun’avventurafantasticaemoltoutile.

Vista della homepage del sito

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In

bacheca

Novembre20131 V Tutti i Santi

2 S Commemorazione dei defunti

3 D

4 L Adorazione h. 21.00

5 M

6 M

7 G

9 S Presentazione libro parrocchia h. 16.00

8 V Catechesi superiori h. 19.00

10 D 60esimo erezione canonica - messa unificata ore 10:30

12 M

13 M

14 G

15 V

16 S Ritiro e professione di fede ragazzi 1° superiore, San Vito h. 15.30 - 21.00

17 D I domenica di Avvento

18 L Esercizi spirituali d’avvento per giovani, Sant’Ambrogio h. 21.00

19 M Esercizi spirituali d’avvento per giovani, Sant’Ambrogio h. 21.00

20 M Esercizi spirituali d’avvento per giovani, Sant’Ambrogio h. 21.00

21 G

S23 Ritiro di avvento ragazzi superiori

22 V

D24 II domenica di Avvento - Chiusura Anno della Fede

L25 CPP h. 21.00

M26

M27

G28V29

S30 Ritiro e consegna del Padre Nostro ragazzi di 3° media. San Vito 15.30 -19.00

11 L Catechesi ragazzi superiori h. 18.30Sabato 9 novembrePresentazione

libro parrocchia

Domenica 10 novembre

60esimo erezione canonica

messa unificata h.10.30celebrata

dal Direttore Provinciale don Pierangelo Ondei

Venerdì 8

Catechesi superiori

ore 16.00Sala don Sterpi

a seguire pranzo insieme con prenotazione ore 18.30

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In bacheca

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