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Comune di Biassono Provincia di Monza e Brianza Piano di Governo del Territorio Documento di Piano Sindaco Borgomastro Angelo Piero Malegori Assessore Delegato all’Urbanistica Silvano Meregalli Vol. 1 - Quadro conoscitivo degli aspetti territoriali, ambientali e socio - economici SETTEMBRE 2012 Ufficio di Piano Area Sviluppo del Territorio - Servizio Urbanistica Arch. Danilo Lavelli Pianificazione urbanistica e redazione elaborati PGT Studio Geologico dott. Raffaele Boninsegni - dott. Luca Laveni PUGSS dott. Giovanni Capulli - dott. Marco Pialorsi Rapporto Ambientale arch. Dante Perego Servizio legale avv. Micaela Chiesa - avv. Roberta Bertolani - avv. Alberto Ponti ATI: arch. Paolo Riganti (capogruppo), arch. Giovanni Alifredi, arch. Alex Fubini, arch. Roberto Tognetti Collaboratori: arch. Rossella Enrico, arch. Simona Muscarino, arch. Filomena Pomilio, arch. Andrea Bigatti
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Comune di Biassono · Il Comune di Biassono si trova nella provincia di Monza e Brianza su una superficie territoriale di 4,9 kmq, ... Provincia Milano 1.578 3.045.822 1.930,2 ...

Feb 15, 2019

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Comune di BiassonoProvincia di Monza e Brianza

Piano di Governo del TerritorioDocumento di Piano

Sindaco BorgomastroAngelo Piero Malegori

Assessore Delegato all’Urbanistica Silvano Meregalli

Vol. 1 - Quadro conoscitivo degli aspetti territoriali,ambientali e socio - economici

SETTEMBRE 2012

Ufficio di PianoArea Sviluppo del Territorio - Servizio UrbanisticaArch. Danilo LavelliPianificazione urbanistica e redazione elaborati PGT

Studio Geologicodott. Raffaele Boninsegni - dott. Luca Laveni

PUGSSdott. Giovanni Capulli - dott. Marco PialorsiRapporto Ambientalearch. Dante PeregoServizio legaleavv. Micaela Chiesa - avv. Roberta Bertolani - avv. Alberto Ponti

ATI: arch. Paolo Riganti (capogruppo), arch. Giovanni Alifredi,arch. Alex Fubini, arch. Roberto TognettiCollaboratori: arch. Rossella Enrico, arch. Simona Muscarino,arch. Filomena Pomilio, arch. Andrea Bigatti

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Studio arch. Paolo Riganti

Via Papa Giovanni XXIII, 34 Bellinzago Lombardo 20060 - Milano

[email protected] www.studiopaoloriganti.net tel/fax: 0295382961

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ATI – Riganti (capogruppo) - Alifredi - Fubini – Tognetti

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Elaborati del Documento di Piano

Vol. 1 – Quadro conoscitivo degli aspetti territoriali, ambientali e socio – economici

Relazione conoscitiva

Elaborati grafici

Tav. 2.1a – Sistema territoriale: infrastrutture, verde e servizi

Tav. 2.1b – Sistema territoriale: vincoli e beni ambientali

Tav. 2.1c – Sistema territoriale: distretti e meta distretti (l.r. 1/00)

Tav. 2.1d – Mosaico dei piani regolatori comunali

Tav. 3.1a – Insediamenti presenti nell'anno 1937

Tav. 3.1b – Trend insediativo (periodo 1937-2007)

Tav. 3.2 – PRG vigente e istanze presentate per il PGT

Tav. 3.3a – Sistemi territoriali: analisi dell'uso del suolo

Tav. 3.3b – Sistemi territoriali: valutazione del gradi di naturalità delle coperture

forestali

Tav. 3.3c – Elementi della struttura geomorfologica

Tav. 3.3d – Uso del suolo

Tav. 3.3e – Indice di naturalità delle coperture forestali

Tav. 3.3f – Struttura del paesaggio agrario

Tav. 3.3g – Aree e beni tutelati

Tav. 3.3h – Beni di interesse paesaggistico-storico

Tav. 3.3i – Emergenze del territorio

Vol. 2 – Il progetto di Piano

Relazione di Piano

Criteri per la pianificazione attuativa e gli atti di programmazione negoziata

Schede degli Ambiti di trasformazione

Elaborati grafici

Tav. D.1 - Strategie di Piano (scala 1:5.000)

Tav. D.2 – Carta delle rete ecologica comunale (scala 1:10.000);

Tav. D.3 - Carta di sensibilità del paesaggio (scala 1:5.000)

Tav. D.4 - Carta delle previsioni di Piano (scala 1:10.000)

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Indagine sull'offerta commerciale di Biassono e definizione degli indirizzi per il settore

Relazione

Studio della componente geologica, idrogeologica e sismica del territorio comunale

Relazione tecnica e Norme Geologiche di Piano

Allegato 1: Documentazione fotografica evento di piena Novembre 2002

Allegato 2: Documentazione fotografica

Allegato 8: Schede censimento pozzi

Elaborati grafici Tavola 1 - Fase di analisi: Carta degli elementi geomorfologici, idrologici ed idrografici

(scala 1:5.000) Tavola 2 - Fase di analisi: Carta geologica – unità tradizionali (scala 1:5.000)

Tavola 3 - Fase di analisi: Carta pedologica (scala 1:5.000)

Tavola 4 - Fase di analisi: Modello fisico degli acquiferi: sezioni idrogeologiche

Tavola 5 - Fase di analisi: Carta idrogeologica (scala 1:5.000)

Tavola 6 - Fase di analisi: Carta geologico-tecnica (scala 1:5.000)

Tavola 7 - Fase di analisi: Carta della rete fognaria, acquedottistica e delle opere

idrauliche (scala 1:5.000) Tavola 8 - Fase di analisi: Carta della pericolosità sismica locale (scala 1:5.000)

Tavola 9 - Fase di sintesi/valutazione: Carta dei vincoli esistenti (scala 1:5.000) Tavola 10A - Fase di sintesi/valutazione: Carta di sintesi (scala 1:2.000)

Tavola 10B - Fase di sintesi/valutazione: Carta di sintesi (scala 1:2.000)

Tavola 10C - Fase di sintesi/valutazione: Carta di sintesi (scala 1:2.000)

Tavola 10D - Fase di sintesi/valutazione: Carta di sintesi (scala 1:2.000)

Tavola 11A - Fase di proposta: Carta di fattibilità delle azioni di piano (scala 1:2.000)

Tavola 11B - Fase di proposta: Carta di fattibilità delle azioni di piano (scala 1:2.000)

Tavola 11C - Fase di proposta: Carta di fattibilità delle azioni di piano (scala 1:2.000)

Tavola 11D - Fase di proposta: Carta di fattibilità delle azioni di piano (scala 1:2.000) Tavola 12 - Fase di proposta: Carta di fattibilità delle azioni di piano (scala 1:10.000)

Appendice I: Studio del reticolo idrografico Relazione tecnica e Norme di Attuazione

Elaborati grafici Tavola A - Carta del reticolo idrografico: D.G.R. n.7/13950 del 1 agosto 2003 (scala 1:2.000)

Tavola B - Carta del reticolo idrografico: D.G.R. n.7/13950 del 1 agosto 2003 (scala 1:2.000)

Tavola C - Carta del reticolo idrografico: D.G.R. n.7/13950 del 1 agosto 2003 (scala 1:2.000) Tavola D - Carta del reticolo idrografico: D.G.R. n.7/13950 del 1 agosto 2003 (scala 1:2.000)

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PGT Biassono – Documento di Piano Vol. 1 – Relazione conoscitiva 5

Relazione conoscitiva

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PGT Biassono – Documento di Piano Vol. 1 – Relazione conoscitiva 6

INDICE 1 Quadro conoscitivo e programmatorio.................................................................................................. 7

1.1 Quadro socio-demografico............................................................................................................. 7 1.2 Quadro socio-economico ............................................................................................................. 14 1.3 Domanda di mobilità .................................................................................................................... 24 1.4 Quadro pianificazione sovracomunale......................................................................................... 26

2 Quadro conoscitivo del territorio comunale come risultante delle trasformazione avvenute.............. 31 2.1 Assetto e dinamiche di funzionamento dei sistemi insediativi ..................................................... 31

2.1.1 I sistemi ambientali del territorio di Biassono ....................................................................... 31 2.1.2 Sviluppo dei sistemi insediativi - dinamiche del consumo di suolo 1937 -2007 ................... 33

2.2 PRG vigente e istanze presentate ............................................................................................... 35 2.3 Caratteri e problematiche ambientali emergenti .......................................................................... 37

2.3.1 Il sistema geomorfologico ..................................................................................................... 37 2.3.2 L'ambiente naturale .............................................................................................................. 38 2.3.3 Grado di naturalità ................................................................................................................ 39 2.3.4 Il sistema del territorio rurale ................................................................................................ 41 2.3.5 Il sistema dei vincoli culturali, ambientali, paesistici ............................................................. 43

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PGT Biassono – Documento di Piano Vol. 1 – Relazione conoscitiva 7

1 Quadro conoscitivo e programmatorio

1.1 Quadro socio-demografico Si propone una prima analisi socio-demografica di Biassono unitamente ad un quadro statistico di carattere comparativo tra Biassono e tutti i comuni contigui (Arcore, Lesmo, Lissone, Macherio, Monza, Vedano al Lambro, Villasanta). La dinamica demografica è, seppure in modo indiretto, un indicatore molto significativo dello sviluppo economico di un territorio in un determinato periodo di tempo. In tale ottica risulta di notevole interesse l’analisi dei dati statistici che forniscono informazioni relative alle tendenze in atto, onde evidenziare significativi fenomeni di crescita o declino della popolazione anche in rapporto alle dinamiche presenti in altre aree di riferimento. Risulta evidente che la tendenza di un’area ad attrarre o respingere popolazione potrebbe essere legata in modo molto stretto alla vitalità economica di quel territorio. Non bisogna, però, trascurare altri fattori che potrebbero influenzare lo scenario demografico di una zona (ad esempio la costruzione di nuove infrastrutture che agevolano il collegamento di un territorio con i centri economici limitrofi).

Superficie territoriale e densità demografica

Il Comune di Biassono si trova nella provincia di Monza e Brianza su una superficie territoriale di 4,9 kmq, a 202 metri slm e la popolazione residente al 31.12.2008 (dati ISTAT) è di 11.551. Nel complesso la densità di popolazione registrata nel comune di Biassono risulta pari a poco meno di 2.356 ab/Kmq, che fa sì che il Comune occupi, all’interno dell’area individuata per questa analisi, una posizione intermedia rispetto agli oltre 4.319 di Lissone ed ai quasi 1.400 di Lesmo (tabella 1).

Tabella 1: Superficie, Popolazione e Densità di Biassono e dei comuni contigui. Elaborazioni del gruppo di lavoro su dati Istat del 2007.

La densità di popolazione di quest’area assume, quindi, in accordo con la situazione provinciale, valori notevolmente superiori alla media nazionale, che si attesta attorno a 199 ab/km² (tabella 2).

Tabella 2: Superficie, Popolazione e Densità.

Elaborazioni del gruppo di lavoro su dati Istat del 31.12.2008.

La densità di Biassono è stata analizzata non solo in relazione ai comuni contigui, ma anche nel corso del tempo. Dal grafico sottostante (grafico 1) si può, infatti, notare come la densità sia aumentata dal 1991 al 2008. Questa situazione porta ad affermare che le scelte amministrative di Biassono hanno portato ad un miglioramento della qualità della vita ed a una vitalità economica di questi territori che, insieme con la posizione geografica vicina al capoluogo di provincia (Monza) e anche al capoluogo di regione hanno portato ad una alta concentrazione della popolazione a Biassono ed ai Comuni contigui.

Territorio Superficie (km²) Popolazione (ab.) Densità (ab./km²) Biassono 4,9 11.551 2.356,3 Arcore 9 17.170 1.907,778 Lesmo 5,15 7.231 1.404,078 Lissone 9,27 40.042 4.319,525 Macherio 3 7.000 2.333,333 Monza 33,03 121.095 3.666,213 Vedano al Lambro 1,98 7.643 3.860,101 Villasanta 4,15 13.480 3.248,193

Territorio Superficie (km²) Popolazione (ab.) Densità (ab./km²) Provincia Monza Brianza 405,82 834.577 2.056,5 Provincia Milano 1.578 3.045.822 1.930,2 Regione Lombardia 23.865 9.706.584 406,7 Italia 301.338 60.054.511 199,3

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PGT Biassono – Documento di Piano Vol. 1 – Relazione conoscitiva 8

Grafico 1: Densità abitativa di Biassono dal 1991 al 2008. Elaborazioni del gruppo di lavoro su dati Istat.

La dinamica demografica

Tenendo presente che la vivacità economica dei diversi centri e la presenza di infrastrutture che agevolano il collegamento con il capoluogo regionale sono fattori di notevole importanza nel determinare le dinamiche demografiche in atto nei singoli comuni, nel seguito si analizzeranno diversi indici per cercare di delineare in modo più completo la situazione in cui si trova l’area. Come si è visto per la densità, e come confermano i dati della tabella 3, in riferimento ai periodi considerati, l’andamento demografico, delineatosi nell’ambito di Biassono, segnala una tendenza costante alla crescita negli intervalli di tempo considerati. Il tasso di crescita nei periodi considerati si attesta intorno alla media del 13%.

Tabella 3: Popolazione dal 1861-2007 e indice di variazione a Biassono. Elaborazioni del gruppo di lavoro su dati Istat.

Anno Residenti Variazione

1861 2.017 1871 2.112 4,70% 1881 2.242 6,20% 1901 2.904 29,50% 1911 3.470 19,50% 1921 3.877 11,70% 1931 4.562 17,70% 1936 4.738 3,90% 1951 5.296 11,80% 1961 6.070 14,60% 1971 7.629 25,70% 1981 8.621 13,00% 1991 10.017 16,20% 2001 11.088 10,70% 2007 11.551 4,20%

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PGT Biassono – Documento di Piano Vol. 1 – Relazione conoscitiva 9

La tabella mette in evidenza come nel periodo che va dal 1961 al 1981 ci sia un aumento più rilevante della popolazione. Il motivo è da ricercarsi nel così detto “baby boom” e nella immigrazione dal sud. Negli anni immediatamente successivi ed in particolare nel periodo relativo all’ultimo intervallo di tempo considerato che va dal 2001 al 2007 (tabella 4) si nota che la crescita di popolazione è più contenuta e si attesta sul 4,2%.

Tabella 4: Popolazione dal 2001-2007 e indice di variazione a Biassono. Elaborazioni del gruppo di lavoro su dati Istat.

Anno Residenti Variazione 2001 11.067 2002 11.117 0,5% 2003 11.183 0,6% 2004 11.269 0,8% 2005 11.324 0,5% 2006 11.469 1,3% 2007 11.551 0,7%

Questa evoluzione caratterizza tutti i paesi dell’area (tabella 5), con l’eccezione di Monza che, pur con un saldo di poco sopra lo zero, segna l’inizio di una flessione a cominciare dalla metà del decennio in corso. In tale periodo l’area registra incrementi consistenti, quali +16,4% a Lissone e +14,4% a Lesmo. Biassono rispetto ai comuni limitrofi si pone in una posizione medio-bassa.

Tabella 5: Popolazione dal 2001-2007 e indice di variazione di Biassono e comuni contigui.

Elaborazioni del gruppo di lavoro su dati Istat.

% trend popolazione

Biassono Arcore Lesmo Lissone Macherio Monza Vedano al Lambro

Villasanta

Periodo 2001-2007

+4,4%

+4,2%

+14,4%

+16,4%

+8,5%

+0.6%

+1,4%

+4,0%

Il movimento naturale e migratorio della popolazione

L’analisi degli indici di incremento naturale e migratorio della popolazione riveste particolare importanza per l’individuazione delle cause alla base dell’evoluzione demografica di un territorio. L’indice di incremento naturale rappresenta una misura del saldo naturale, ovvero della differenza tra i nati vivi ed i morti, rapportata alla popolazione media dell’anno considerato. L’indice di incremento migratorio è, invece, una misura del saldo migratorio, consistente nella differenza tra gli iscritti ed i cancellati nelle liste anagrafiche, rapportata anche in questo caso alla popolazione media dell’anno in esame. Il numero dei nati vivi nel corso del 2008 è stato di 102 e quello dei decessi di 87, perciò il saldo naturale è pari a +15.

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PGT Biassono – Documento di Piano Vol. 1 – Relazione conoscitiva 10

Per quanto riguarda invece il saldo migratorio, nel corso del 2008 sono state iscritte in anagrafe 452 persone, mentre ammontavano a 361 le cancellazioni di persone residenti nel Comune: il saldo migratorio è dunque di +81.

Tabella 6: Movimento naturale e migratorio. Elaborazione del gruppo di lavoro su dati Istat al 31.1.2.2007.

Movimento naturale Movimento migratorio

valori assoluti valori assoluti Nati Morti Saldo

natur. Iscritti Cancellati Saldo

migr. 102 87 15 452 361 81

Per quanto riguarda la popolazione straniera residente, questa risulta essere, al 31.12.2007, pari al 3,47% della popolazione totale. Tale percentuale è inferiore a quella che si registra nell’intera provincia (5,7% dei residenti) ed alla percentuale nazionale (5,8%). L’incidenza della popolazione straniera è dunque a Biassono bassa, anche in relazione a quello che succede nei comuni contigui: Biassono si colloca al penultimo posto come presenza di stranieri, seguita solo da Macherio (tabella 7).

Tabella 7: Percentuali delle popolazioni straniere presenti a Biassono e Comuni contigui. Elaborazioni del gruppo di lavoro su dati Istat del 2007.

La nazionalità più numerosa (tabella 8) a Biassono, così come succede in Brianza, è quella Rumena con il 15,96%, per effetto anche dell’entrata della Romania nella UE. In seconda posizione si trova l’Albania con il 14,96%, segue poi il Marocco con l’11,97%. Degli stranieri, il 19,7% dei residenti stranieri sono minorenni e, anche se di poco, prevale la componente femminile con una presenza pari al 53,12%.

Tabella 8: Cittadini Stranieri. Popolazione residente a Biassono per cittadinanza al 31.12.2007.

Elaborazione del gruppo di lavoro su dati Istat.

Paese di provenienza % Romania 15,96 Albania 14,96 Marocco 11,97 Peru' 6,48 Ucraina 5,74 Colombia 4,49 Egitto 3,74 Dominica 3,74 Sri Lanka 2,99 Bulgaria 2,49 Tunisia 2,24 Germania 2,00 Moldova 2,00 Ecuador 2,00 Rep. Dominicana 1,75 Regno Unito 1,50 Polonia 1,50 Senegal 1,50 Russia Federazione 1,25 Croazia 1,00 Turchia 1,00 El Salvador 1,00 Brasile 1,00 Altri 7,73

TOTALE 100,00

Comune

% popolazione straniera

Monza 7,18 Vedano al Lambro 5,39 Arcore 5,3 Lissone 4,69 Villasanta 4,61 Lesmo 4,0 Biassono 3,47 Macherio 3,2

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La struttura della popolazione

La struttura della popolazione fornisce informazioni sulla composizione della popolazione residente permettendo di valutare quali sono le tendenze in atto e quali possono essere le strategie da intraprendere per migliorarne la qualità della vita. Il numero delle famiglie anagrafiche è nel 2008 di 4.718, per un numero medio di 2,4 componenti. Per quanto riguarda il tasso di natalità, Biassono si colloca tra i più bassi della provincia con 8,1 nel 2007, contro i 10,1 della media provinciale.

Tabella 9: Popolazione residente al 31.12.2008 suddivisa per sesso e classi di età. Elaborazioni del gruppo di lavoro su dati Istat.

classi età maschi femmine totali % % progressive % maschi

0-14 812 824 1636 14,16 14,16 49,63 15-18 242 242 484 4,19 18,35 50,00 19-24 309 315 624 5,40 23,76 49,52 25-34 682 656 1338 11,58 35,34 50,97 35-44 1032 1023 2055 17,79 53,13 50,22 45-54 895 872 1767 15,30 68,43 50,65

55-64 799 827 1626 14,08 82,50 49,14 65 e oltre 891 1130 2021 17,50 100,00 44,09

tot 5.662 5.889 11.551 100

Già da una prima analisi (tabella 9 e grafico 2), la popolazione di Biassono risulta essere relativamente “giovane”, con il 53,13% dei residenti che ha meno di 44 anni. L’età media è infatti di 42,4 anni: 41,6 per gli uomini e 43,3 per le donne.

Grafico 2: Popolazione residente al 31.12.2008 suddivisa classi di età.

Elaborazioni del gruppo di lavoro su dati Istat.

da 0 a 1414,16%

da 25 a 3411,58%

da 35 a 4417,79%

da 45 a 5415,30%

da 55 a 6414,08%

oltre 6517,50%

da 15 a 184,19%

da 19 a 245,40%

La suddivisione tra i sessi come si può notare dal grafico sotto riportato si distingue solamente per la classe maggiore, degli over 65 con una prevalenza di donne. Per studiare poi più da vicino la struttura della popolazione si considerano l’indice di vecchiaia e l’indice di dipendenza che rappresentano importanti indicatori da considerare per l’analisi socio-demografica.

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PGT Biassono – Documento di Piano Vol. 1 – Relazione conoscitiva 12

Grafico 3: Popolazione residente al 31.12.2008 suddivisa per sesso e classi di età.

Elaborazioni del gruppo di lavoro su dati Istat.

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

55

60

perc

entu

ale

da 0 a 14 da 15 a 18 da 19 a 24 da 25 a 34 da 35 a 44 da 45 a 54 da 55 a 64 oltre 65

classi di età

maschifemmine

Il primo indice è dato dal rapporto percentuale tra la popolazione con età superiore ai 65 anni e quella al di sotto dei 15 anni; il secondo, invece, è il rapporto percentuale tra il totale della popolazione avente età superiore ai 65 anni o inferiore ai 15 anni e quella compresa tra 15 e 65 anni. Al primo dato possono riferirsi misurazioni del grado di invecchiamento della popolazione di un territorio; il secondo, invece, fornisce una misura del peso sociale della popolazione uscita dal mercato del lavoro e di quella che non vi è ancora entrata, rispetto alla popolazione attiva. Nelle tabelle che seguono vengono proposti i calcoli di detti indici per l’anno 2008.

Tabella 10: Indice di dipendenza e di vecchiaia al 31.12.2001. Elaborazioni del gruppo di lavoro su dati Istat.

Indice di dipendenza (0-14 + 65e+) / (15-64)

Indice di vecchiaia (65e+)/(0-14)

42,1 100,5

L’indice di vecchiaia (tabella 10), pari a 100,5, assume valori abbastanza vicini alla media regionale. Analizzando i valori presenti a livello nazionale, si nota, invece, che Biassono è caratterizzato da una presenza di popolazione anziana meno accentuata rispetto alla media italiana. Nella distribuzione per fasce di età, in confronto con i comuni contigui, Biassono esprime un indice di vecchiaia abbastanza basso (nel 2001 pari a 100,5% e nel 2006 paria 126,5%), e quindi una popolazione “giovane”, rispetto a Monza (164), Macherio (152,9) e poi, a scendere, Arcore, Villasanta e Lissone (tabella 11).

Tabella 11: Indice di vecchiaia al 31.12.2007 di Biassono e comuni contigui.

Elaborazioni del gruppo di lavoro su dati Istat.

2007 Biassono Arcore Lesmo Lissone Macherio Monza Vedano al Lambro

Villasanta

Indice di vecchiaia

126,5%

145,4%

115,4%

121,9%

152,9%

164%

147,6%

142,1%

L’indice di dipendenza della popolazione si attesta (nel 2001) sul 42,1, che risulta essere inferiore a quello rilevato nello stesso anno sul territorio nazionale, pari a 48,4. E' evidente che una crescita del peso della popolazione non attiva su quella attiva renderebbe lo sviluppo demografico difficilmente sostenibile in termini di capacità di produzione del reddito necessario a coprire la domanda crescente di servizi per la parte non attiva della società, e richiede la riformulazione delle politiche di pianificazione delle risorse del territorio e di orientamento demografico. Per la realtà di Biassono si può affermare che il Comune, nella realtà attuale, è caratterizzato da una dinamica produttiva o residenziale vivace, con condizioni socio-economiche abbastanza incoraggianti.

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Tabella 12: Quadro riepilogativo dei principali dati socio-demografici di Biassono e dei comuni contigui. Elaborazioni del gruppo di lavoro su dati Istat.

BIASSONO ARCORE LESMO LISSONE MACHERIO MONZA VEDANO AL

LAMBRO VILLASANTA

Popolazione Residente (2001)

11.088 M 5.438 F 5.650

16.663 M 8.161 F 8.502

6.469 M 3.130 F 3.339

34.450 M 16.793 F 17.657

6.461 M 3.108 F 3.353

120.204 M 57.521 F 62.683

7.649 M 3.729 F 3.920

12.951 M 6.223 F 6.728

Densità per Kmq (2001)

2.286,2

1.786,0

1.265,9

3.696,4

2.006,5

3.640,3

3.863,1 2.648,5

Reddito Medio Dichiarato (2005)

23.832 24.357 28.244 21.263 20.559 27.475 31.673 24.107

Numero Famiglie (2001)

4.293 6.503 2.475 13.514 2.484 49.371 3.057 5.050

Numero Abitazioni (2001)

4.535 6.708 2.541 14.428 2.697 53.529 3.305 5.232

Massima Popolazione 1861-2007

2007

2007

2007

2007

2007

1981

2007

2007

+4,4%

+4,2%

+14,4%

+16,4%

+8.5%

+0,6

+1,4%

+4,0%

% Trend Popolazione 2001-2007

Indice di Vecchiaia

126,5%

145,4%

115,4%

121,9%

152,9%

164%

147,6%

142,1%

Classi di età (a decenni)

0-14 anni 14,3% 13,6% 14,3% 14,5% 12,9% 13,3% 14,0% 13,8% 15-64 anni 67,5% 66,5% 69,1% 67,9% 67,5% 64,9% 65,4% 66,5%

65+ anni 18,1% 19,8% 16,5% 17,6% 19,7% 21,8% 20,6% 19,7%

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Altri dati

Il Comune di Biassono rispecchia fedelmente quello che succede nella provincia di Monza e Brianza, che risulta essere un territorio con una popolazione tendenzialmente giovane e in crescita, con pochi stranieri immigrati. Raccolta di rifiuti. E’ inoltre un’area, quella brianzola, attenta anche all’ambiente: nel triennio 2003/2005 il volume totale di rifiuti raccolti nel territorio di Monza e Brianza passa da 327 mila tonnellate ad oltre 339 mila (con una crescita del +3,6%) e più della metà (oltre 188 mila tonnellate) é costituito dalla raccolta differenziata che nello stesso periodo cresce per volume del +7,9% (da 174 mila a oltre 188 mila tonnellate). Biassono in questa analisi è uno dei comuni più “differenziati”, si colloca infatti al quarto posto con il 66,1% di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti.

Tabella 13: Produzione di rifiuti nel Comune di Biassono (valori in tonnellate). Elaborazioni del gruppo di lavoro su dati della Camera di Commercio di Milano.

2003 2004 2005

Totale rifiuti

Raccolta Differenziata

Totale rifiuti

Raccolta Differenziata

Totale rifiuti

Raccolta Differenziata

Differenziata/ Totale rifiuti

5.168 2.869 5.135 3.232 5.126 3.389 66,1%

Quotazioni immobiliari. Aumentano i prezzi delle abitazioni in quasi tutti i comuni della Brianza. In particolare, dal 1993 al 2005 il valore medio degli immobili nel comune di Monza è passato dai 1.769 euro al metro quadro ai 3.077 euro (+73,9%, +12,8% solo nell’ultimo anno). Dopo Monza il valore più alto del 2005 si registra a Vimercate con 2.850 euro al metro quadro, +92% dal 1993. Segue Vedano al Lambro con 2.767 euro al metro quadro (+52%) dal 1993. Ma nella graduatoria delle quotazioni immobiliari dal 1993 al 2005 ha guadagnato posizioni Biassono, che ha scalato 16 posti (+81%). Inoltre, tra il 1993 e il 2005 le quotazioni minime degli immobili nei comuni brianzoli sono passate da 891 a 1.500 euro al metro quadro (+68,4%) mentre quelle massime da 1.816 a 3.077 euro al metro quadro (+69,4%).

Tabella 14: Valore commerciale dei fabbricati ad uso abitativo di nuova costruzione (euro/mq) nel Comune di Biassono. Elaborazioni del gruppo di lavoro su dati della Camera di Commercio di Milano.

1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 1.076 1.222 1.248 1.248 1.248 1.248 1.278 1.459 1.480 1.625 1.725 1.925 1.950

1.2 Quadro socio-economico Per una prima analisi della realtà produttiva di Biassono, in assenza di dati puntuali sulla realtà produttiva a livello comunale, si è inteso guardare al contesto della Brianza per come risulta dal recente Rapporto Brianza 2009, curato di CCIAA Monza Brianza – Confindustria Monza Brianza. Rispetto ai necessari approfondimenti a livello strettamente comunale sono in corso indagini ad hoc oltre alla raccolta di dati e informazioni presso i competenti servizi comunali. Sarà quindi nelle successive fasi di avanzamento del Piano che si provvederà a definire un quadro idoneo relativo al tessuto economico locale dei vari comparti settoriali e produttivi. In termini generali, i settori produttivi di Biassono rispecchiano le dinamiche provinciali: il settore più forte nella provincia è quello dei servizi, che contano il 34% del totale. Seguono il commercio (27% del totale), le attività manifatturiere (19%) e le costruzioni (17%).

Tabella 15: Imprese attive in Biassono per settore. Elaborazioni del gruppo di lavoro su dati del 2005 della Camera di Commercio di Milano.

Agricoltura e pesca

Estraz. minerali

Attività manifatt.

Produz./distrib. energia

elettrica, gas e acqua

Costruz. Commercio Servizi Imprese non classsificate Totale

16 0 176 1 135 227 247 11 813

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L’andamento produttivo nel 2007 e 2008

Il 2007 si è chiuso con una positiva performance per l'area della Brianza, sulla quale ha certamente influito il buon andamento della produzione dei settori tradizionali quali quello della meccanica e del legno-mobilio che, nel 2007, registrano incrementi rispettivamente del +5,3% e del +2,9%; meno brillante il trend della produzione dei settori chimico e della gomma plastica che, pur restando di segno positivo, rispetto al 2006, evidenziano un rallentamento (rispettivamente crescono del +4,5% e del +2,8%). Continua invece la riduzione della dinamica produttiva della filiera industriale del tessile e dell'abbigliamento a cui si aggiunge anche quella della carta editoria. L'andamento appena descritto è supportato dall'analisi di alcuni indicatori di sintesi e di tendenza quali ad esempio il tasso di utilizzo degli impianti che si mantiene per i primi tre trimestri del 2007 ben al disopra del 70%, con punte di oltre l'80% registrate dal settore meccanico; solo il quarto trimestre fa segnare una diminuzione complessiva del tasso, anche se il settore metalmeccanico continua a restare sulla media dei trimestri precedenti e quello alimentare fa registrare un valore superiore all'80%, legato però a picchi stagionali. Da sottolineare la buona performance sui mercati esteri delle imprese della Brianza nel corso del 2007. La quota di fatturato estero sul totale si attesta mediamente al di sopra del 30%. Il secondo e il terzo trimestre in particolare sono quelli in cui si sono registrate le migliori performance (rispettivamente 35,2% e 34,48%); ancora una volta sono i settori metalmeccanico, chimico e del legno a far registrare i risultati migliori. Questi dati confermano quindi la vocazione all'export delle imprese della Brianza e ne testimoniano la competitività anche a livello internazionale. Pur chiudendo il bilancio dell'anno con un risultato positivo per l'economia della Brianza, si nota che i dati in generale positivi che descrivono il 2007 subiscono una seppur lieve frenata a partire dal quarto trimestre dell'anno, pur attestandosi anche in questo periodo ancora su valori positivi. Come mostrano i risultati del monitoraggio periodico sull'evoluzione dell'economia brianzola - effettuato trimestralmente dall'osservatorio congiunturale della Camera di Commercio di Monza e Brianza, in collaborazione con Confindustria Monza e Brianza - è però con il primo semestre 2008 che gli effetti della crisi finanziaria globale si fanno sentire sull'economia reale della Brianza e trovano ulteriore forte accelerazione in particolare nell'ultimo trimestre dell'anno. L'analisi congiunturale mostra infatti che, nel secondo trimestre 2008, per la prima volta dal 2005, si registra una variazione tendenziale dell'indice della produzione industriale di segno negativo (-2,35%); un andamento poi confermato anche nel terzo trimestre dell'anno (-1,07%) e nel quarto trimestre con (-5,76%). Il generale rallentamento è rivelato anche dal basso livello del tasso di utilizzo degli impianti che si attesta a fine anno al 61% confermando la progressiva discesa iniziata a partire dal quarto trimestre dell'anno precedente. A fine 2008 anche la Brianza condivide la dinamica negativa della produzione industriale che ha interessato in generale tutti i comparti produttivi e tutte le dimensioni aziendali sia a livello locale che internazionale. In linea con l'andamento medio del sistema lombardo, anche la Brianza registra una variazione percentuale della produzione industriale negativa pari a -5,76% rispetto all'anno precedente; tale variazione ha interessato anche le produzioni tradizionali quali la meccanica e il legno-arredo. Nonostante il contesto generale sfavorevole, la Brianza riesce ancora a far emergere la sua consolidata vocazione all'export registrando una buona performance per la quota di fatturato estero (34,79%) sul fatturato totale: i migliori risultati continuano ad essere registrati dal settore meccanico la cui quota estera è pari a 44,38%. Da sottolineare il seppur minimo aumento del fatturato estero (+0,18%) rispetto all'anno precedente, indicatore di tenuta nel contesto generale brianzolo. La forte dinamica dei prezzi delle materie prime, che ha caratterizzato la prima fase del 2008, si è grandemente smorzata nella seconda parte dell'anno a seguito dell'estendersi della crisi economica e ha interessato in generale le produzioni brianzole. Per quanto riguarda la variazione percentuale dei prezzi dei prodotti finiti, si è registrato un lieve ma costante incremento come dimostra anche il valore registrato nell'ultimo trimestre 2008 pari a +0,80%.

Tabella 16: Andamento dell’industria manifatturiera in Brianza.

Variazioni tendenziali della produzione (dati grezzi)

Variazioni congiunturali della produzione (dati destagionalizzati)

1° - 2008 -0,2 -1,36 2° - 2008 -1,29 -1,15 3° - 2008 -1,44 0,12 4° - 2008 -5,76 -1,22

Media 2008 -2,17 -0,90 Media 2008 3,41 0,74

Fonte: Indagine congiunturale trimestrale - Unioncamere Lombardia, Camera di Commercio di Monza e Brianza, Confindustria Monza e Brianza.

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La struttura e le dinamiche imprenditoriali

Il sistema delle imprese

Ciò che emerge dai dati del Registro imprese per il 2008 è costituito da un tessuto produttivo in tenuta, con un bilancio tra imprese 'nate' e 'morte' che si traduce in un tasso di crescita dell'1,7%, che porta il totale delle imprese attive a fine dicembre 2008 a 61.525 unità, il 3,4% in più rispetto al numero di imprese operanti a fine 2007, quando si contavano 59.517 imprese. Un andamento che confrontato con quello delle altre province lombarde colloca la Brianza al secondo posto, dopo Milano, per incremento percentuale del numero di imprese attive, a conferma della vivacità dell'iniziativa imprenditoriale brianzola nel contesto regionale. Osservando il trend di medio periodo (2005-2008), si nota la migliore performance della Brianza rispetto alla Lombardia: le imprese attive crescono del 5%, a fronte del 4% regionale.

Tabella 17: Imprese attive nelle province della Lombardia.

Valori assoluti Variazioni percentuali

2008 2007 2006 2005 08/07 07/06 08/05 Bergamo 85.869 84.598 83.789 82.681 1,5% 1,0% 3,9% Brescia 110.097 109.183 107.683 106.308 0,8% 1,4% 3,6% Como 45.019 44.440 43.989 43.385 1,3% 1,0% 3,8%

Cremona 28.454 28.427 28.164 27.938 0,1% 0,9% 1,8% Lecco 24.465 24.042 23.883 23.576 1,8% 0,7% 3,8% Lodi 16.314 16.125 15.652 15.256 1,2% 3,0% 6,9%

Mantova 39.699 39.558 39.772 39.551 0,4% -0,5% 0,4% Milano 291.890 279.142 283.162 279.422 4,6% -1,4% 4,5%

Monza e Brianza 61.525 59.517 59.604 58.588 3,4% -0,1% 5,0%

Pavia 45.444 44.635 43.879 43.617 1,8% 1,7% 4,2% Sondrio 15.600 15.658 15.871 15.759 -0,4% -1,3% -1,0% Varese 65.837 63.819 63.071 62.319 3,2% 1,2% 5,6%

Lombardia 830.213 809.144 808.519 798.400 2,6% 0,1% 4,0% Fonte: Elaborazione Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese. Il tasso di crescita delle imprese lombarde - ottenuto dal rapporto tra il saldo iscritte e cessate nel 2008 e lo stock di imprese registrate nell'anno precedente – è pari all'1,3%. La Brianza si colloca in linea con il dato regionale, registrando un saldo positivo tra imprese iscritte e cessate (+822) che porta a un tasso di crescita nell'anno dell'1,7%.

Tabella 18: Tasso di natalità di mortalità e di crescita delle imprese lombarde, suddivise per provincia. Anno 2008.

Tasso di natalità Tasso di mortalità Tasso di crescita

Bergamo 7,3% 6,2% 1,1% Brescia 7,4% 6,9% 0,5% Como 7,1% 6,1% 1,0%

Cremona 7,3% 7,0% 0,2% Lecco 6,6% 5,9% 0,7% Lodi 7,7% 7,4% 0,4%

Mantova 6,6% 6,3% 0,3% Milano 7,0% 4,9% 2,0%

Monza e Brianza 7,6% 5,9% 1,7% Pavia 7,7% 6,7% 0,9%

Sondrio 5,8% 6,7% -0,9% Varese 6,9% 6,0% 0,9%

Lombardia 7,1% 5,9% 1,3% Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese e Unioncamere Lombardia (Focus congiunturali 2008). Da sottolineare che in Brianza il numero di cessazioni ha riguardato soprattutto il settore dei servizi, che ha registrato 2.555 chiusure, contro le 1.515 dell'industria. Le costruzioni, seppur colpite da numerose cessazioni (856), registrano un saldo positivo di 205 unità, mentre le attività manifatturiere evidenziano un saldo negativo tra imprese iscritte e cessate pari a -262 aziende. Il settore dei servizi è stato particolarmente colpito dalle cessazioni di impresa, ad eccezione della categoria altri servizi pubblici, sociali e personali che ha registrato un saldo positivo di 23 unità. Le categorie dei servizi maggiormente

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colpite dalle cessazioni sono il commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di beni personali e per la casa (1.175 cessazioni) e le attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca (775 cessazioni).

Tabella 19: Imprese iscritte cessate e saldi per settori di attività economica. Anno 2008. Settori di attività ATECO Iscritte Cessate Saldi Agricoltura, caccia e silvicoltura 86 79 7 Industria 1.458 1.515 -57 di cui: Attività manifatturiere 395 657 -262 Costruzioni 1.061 856 205 Servizi 1.982 2.555 -573 di cui: Comm. Ingr.e dett.-rip.beni pers.e per la casa 893 1.175 -282 Alberghi e ristoranti 113 153 -40 Trasporti, magazzinaggio e comunicazione 87 165 -78 Intermediazione monetaria e finanziaria 102 125 -23 Attiv. Immob., noleggio, informat.,ricerca 603 775 -172 Altri servizi pubblici, sociali e personali 169 146 23 Imprese n.c. 1.793 348 1.445 Totale 5.319 4.497 822 Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese. I settori produttivi

Dall’analisi dell’evoluzione settoriale del sistema imprenditoriale è possibile individuare i comparti produttivi che in Brianza hanno ottenuto i migliori risultati e che quindi hanno contribuito maggiormente alla crescita produttiva ed economica del territorio. L’incremento delle imprese attive in Brianza (complessivamente pari a +3,4% tra il 2007 e il 2008) ha interessato tutti i settori: l’Industria aumenta il numero delle imprese del 4,1%, seguita dai Servizi che registrano un +2,6%, passando da 36.296 a 37.255 imprese attive. In particolare sono le Costruzioni a trainare il settore industriale, con una variazione del 5%; mentre nei Servizi è il Commercio che ricopre un ruolo di primo piano con una crescita dell’1,9%. L’analisi della distribuzione percentuale delle imprese per settore di attività conferma il trend evidenziato negli anni precedenti relativo al ridimensionamento del settore manifatturiero all’interno del sistema produttivo brianzolo; le attività manifatturiere rappresentano infatti il 17,7% del totale, in linea con il risultato del 2007, ma in calo rispetto al 18,3% del 2006 (ancor più in diminuzione se paragonato al 21,7 % del 2000). La Brianza comunque conferma la sua tradizione industriale, presentando infatti una maggiore incidenza del settore manifatturiero sul totale delle imprese attive rispetto alla media regionale, che si colloca al 15%.

Tabella 20: Imprese attive in Brianza, per settore di attività e variazioni %. Anni 2005-2008.

Anni Variazioni percentuali Settori di attività 2008 2007 2006 2005 08/07 07/06 06/05 Agricoltura e pesca 1.108 1.088 1.109 1.106 1,8% -1,9% 0,3% Industria 22.149 21.267 21.424 21.116 4,1% -0,7% 1,5% di cui: Attività manifatturiere 10.894 10.549 10.902 11.038 3,3% -3,2% -1,2% Costruzioni 11.205 10.673 10.475 10.031 5,0% 1,9% 4,4% Servizi 37.255 36.296 36.290 35.618 2,6% 0,0% 1,9% di cui: Commercio 16.065 15.759 15.919 15.780 1,9% -1,0% 0,9% Imprese n.c. 1.013 866 781 748 17,0% 10,9% 4,4% Totale 61.525 59.517 59.604 58.588 3,4% -0,1% 1,7% Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese.

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Tabella 21: Imprese attive in Brianza, per comune e settore di attività. Anno 2008. Comuni Agr.

pesca Estr. min.

Att. man.

Elettr. gas e acqua Costr. Comm. Serv. Impr. n.c.

Totale

Agrate Brianza 35 0 205 0 177 332 393 22 1.164 Aircurzio 9 0 29 0 16 25 44 4 127 Albiate 13 0 81 0 82 120 101 1 398 Arcore 26 0 190 1 206 351 530 15 1.319 Barlassina 7 1 132 0 113 97 147 8 505 Bellusco 23 0 94 0 114 143 179 4 557 Bernareggio 17 0 115 0 139 147 166 11 595 Besana in Brianza 63 0 190 0 163 233 283 17 949 Biassono 14 0 189 1 144 240 278 21 887 Bovisio Masciago 11 0 282 1 257 310 357 18 1.236 Briosco 19 0 91 0 80 101 100 6 397 Brugherio 34 0 347 0 436 564 684 25 2.090 Burago di Molgora 12 0 54 0 56 95 85 6 308 Camparada 6 0 16 0 21 31 32 2 108 Carate Brianza 26 0 356 2 229 361 475 15 1.464 Carnate 10 0 56 0 85 87 127 7 372 Cavenago di Brianza 16 0 82 0 69 108 141 7 423 Ceriano Laghetto 8 0 63 0 112 69 76 6 334 Cesano Maderno 27 0 620 2 690 674 801 53 2.867 Cogliate 19 0 80 0 151 87 103 8 448 Concorezzo 30 0 239 0 191 283 378 17 1.138 Correzzana 13 0 17 0 29 38 44 1 142 Desio 43 1 502 1 665 842 1.099 42 3.195 Giusano 25 0 387 1 435 574 644 26 2.092 Lazzate 11 0 102 1 116 103 92 3 428 Lesmo 11 0 69 0 75 136 208 11 510 Limbate 40 2 280 0 656 467 542 26 2.013 Lissone 29 1 786 4 610 1.079 1.268 74 3.851 Macherio 4 0 117 0 94 132 142 7 496 Meda 25 1 651 3 330 483 589 35 2.117 Mezzago 21 0 47 0 69 49 65 2 253 Misinto 12 0 93 0 91 76 87 6 365 Monza 126 4 1.374 12 1.415 2.996 5.448 247 11.622 Muggiò 14 0 297 0 363 532 580 33 1.819 Nova Milanese 20 0 241 1 431 382 434 22 1.531 Ornago 18 0 73 0 48 65 87 8 299 Renate 6 0 91 0 43 72 76 1 289 Ronco Briantino 10 0 54 0 32 49 52 3 200 Seregno 44 0 653 4 600 1.159 1.346 59 3.865 Seveso 18 0 300 1 369 382 424 22 1.516 Sovico 12 0 132 0 112 128 117 6 507 Sulbiate 14 0 38 0 53 46 61 5 217 Triuggio 30 0 126 0 95 121 173 12 557 Usmate Velate 25 1 114 0 113 181 193 11 638 Varedo 7 0 190 1 171 276 280 15 940 Vedano Al Lambro 7 0 64 0 65 178 193 9 516 Veduggio con Colzano 14 0 49 0 47 79 71 4 264 Verano Brianza 7 1 163 0 151 178 201 5 706 Villasanta 12 0 139 1 117 268 304 12 853 Vimercate 65 0 234 1 279 536 890 33 2.038 Totale Monza e Brianza 1.108 12 10.894 38 11.205 16.065 21.190 1.013 61.525 Fonle: Elaborazioni Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese.

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Il settore manifatturiero

Analizzando più nel dettaglio il settore manifatturiero in Brianza, i dati al 31 dicembre 2008 evidenziano un risultato piuttosto incoraggiante: le imprese manifatturiere nel 2008 crescono in Brianza del 3,3% rispetto all'anno precedente, raggiungendo le 10.894 unità. Un dato che conferma la solida vocazione industriale di quest'area. Sono infatti solo due i segmenti che nel 2008 registrano variazioni percentuali negative: quello dell'Industria del legno, esclusi mobili - fabbricazioni in paglia (-1,9%) e quello della Fabbricazione di macchine per ufficio ed elaboratori (-2,8%). AI 31 dicembre 2008 rispetto alla fine del 2007, sono i comparti della Fabbricazione di coke, raffinerie, combustibili nucleari e della Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche a registrare le variazioni percentuali maggiormente positive del settore manifatturiero, pari rispettivamente al 16,7% e all’11,5%. Migliora anche la performance dei due comparti che incidono in misura maggiore (oltre il 20%) all'interno del manifatturiero: quello della Fabbricazione di mobili - altre industrie manifatturiere (2,6%) e quello della fabbricazione e lavorazione di prodotti in metallo, escluse macchine (2,9%). Anche il segmento maggiormente colpito da un trend negativo nel 2007 - quello del Recupero e preparazione per il riciclaggio (-16,2%) - ha migliorato la performance e al 31 dicembre 2008, rispetto alla fine dell'anno precedente, ha registrato una variazione positiva del 6,5%. In generale nel 2008 alcuni settori mantengono o incrementano il trend positivo degli anni precedenti, come quello delle Industrie alimentari e delle bevande che, con un peso sull'intero settore manifatturiero del 6,9%, evidenzia un incremento del 6,7% rispetto al 2007. Altre variazioni di media entità si registrano per il comparto della Fabbricazione di pasta-carta, carta e prodotti di carta (+8,4%) e per quello della Produzione di metalli e loro leghe (+7,0%).

Tabella 22: Imprese attive del settore manifatturiero in Brianza. Anni 2005-2008.

2008 Valori assoluti Divisioni del settore manifatturiero Valori assoluti Incid. % 2007 2006 2005 Industrie alimentari e delle bevande 748 6,9% 701 693 661 Industrie tessili 387 3,6% 385 399 407 Confez.articoli vestiario-prep.pellicce 493 4,5% 474 501 523 Prep.e concia cuoio-fabbrartic.viaggio 87 0,8% 83 89 91 Ind.legno,esclusi mobili-fabbr.in paglia 710 6,5% 724 753 775 Fabbric.pasta-carta,cartae prad. di carta 116 1,1% 107 111 111 Editoria,stampae riprod.supp.registrati 453 4,2% 436 449 439 Fabbric.coke,raffinerie,combust.nucleari 7 0,1 % 6 6 6 Fabbric.prodotti chimici e fibre sintetiche 178 1,6% 168 172 182 Fabbric.artic.in gomma e mat.plastiche 379 3,5% 340 370 382 Fabbric.prodottilavoraz.min.nonmetallif. 274 2,5% 261 280 287 Produzionedi metallie loro leghe 92 0,8 % 86 89 93 Fabbr.e lav.prodmetallo,escl.macchine 2.193 20,1% 2.131 2.205 2.222 Fabbrmacchineed apparmecc.,install 1.114 10,2% 1.088 1.092 1.080 Fabbrmacchine per uff.,elaboratori 69 0,6% 71 71 76 Fabbr.dimacchineedappar.elettrn.c.a 507 4,7% 479 504 530 Fabbrappar.radioteleapp.percomunic. 141 1,3% 141 150 157 Fabbr.apparmedlcali,precis.,strum.ottici 519 4,8% 508 519 514 Fabbr.autoveicoli,nmorchi e semirim, 46 0,4% 42 43 45 Fabbric.di altn mezzi di trasporto 69 0,6% 65 66 66 Fabbr.mobili-altreind. manifatturiere 2.279 20,9% 2.222 2.303 2.354 Recupero e preparaz. per nciclaggio 33 0,3% 31 37 37 Totale settore manifatturiero 10.894 100,0% 10.549 10.902 11.038 Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese. Il Terziario

AI solido apparato industriale che caratterizza la provincia di Monza e Brianza si affianca un settore dei servizi in crescente sviluppo. Il Terziario infatti è sempre più fortemente chiamato a fornire risposte adeguate alle trasformazioni in atto nella struttura produttiva ed industriale del territorio e nel 2008 con 965 nuove unità operanti, raggiunge le 37.255 imprese attive, registrando una crescita rispetto all’anno precedente del 2,6%. Come evidenziato anche negli anni precedenti, tra i servizi, il commercio, rappresenta la quota più consistente di imprese (43,1%) e rispetto al 2007 ha registrato una variazione positiva dell’1,9%: in particolare crescono il commercio, manutenzione e riparazione di autoveicoli e motocicli (+3,6%), il Commercio all’ingrosso e intermediazione dell’commercio esclusi autoveicoli (+2,4%) ed in fine il Commercio all’dettaglio, esclusi autoveicoli e riparazioni beni personali (+1%). Seguono le attività immobiliari, che incidono per il 16,8% sul totale delle imprese del terziario e aumentano del 3,2% rispetto al 2007, e le attività di servizi professionali e imprenditoriali che pesano l’11,3% sul totale dei servizi e registrano una crescita del 3,2%.

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Tabella 23: Imprese attive del settore terziario in Brianza. Anni 2005-2008.

2008 Valori assoluti Divisioni del settore Terziario

Val. assoluti Incid. % 2007 2006 2005 Comm. Manut. e rip. autov. e motocicli 1.822 4,9% 1.758 1.769 1.734 Comm.ingr.e interm.del comm.escl.autov. 7.378 19,8% 7.205 7.282 7.194 Comm.dett.escl.autov-rip.beni pers. 6.865 18,4% 6.796 6.868 6.852 Alberghi e ristoranti 2.150 5,8% 2.038 2.070 2.005 Trasporti (terrestri, marittimi, aerei) 1.653 4,4% 1.687 1.837 1.876 Attività ausiliarie del trasp.-ag. Viaggi 361 1,0% 335 330 322 Poste e telecomunicazioni 161 0,4% 153 148 145 Interm.mon.e finanz.(escl.assic. e fondi p.) 167 0,4% 157 162 173 Assic. e fondi pens.(escl.ass.soc.obbl.) 32 0,1% 36 40 41 Attività ausil. Intermediazione finanziaria 1.309 3,5% 1.293 1.234 1.182 Attività immobiliari 6.260 16,8% 6.064 5.858 5.577 Noleggio macc.e attrezz. senza operat. 157 0,4% 157 158 148 Informatica e attività connesse 1.471 3,9% 1.398 1.402 1.406 Ricerca e sviluppo 43 0,1% 40 41 36 Altre attività professionali e imprendit. 4.192 11,3% 4.063 4.038 3.936 Pubbl. amm.e difesa; assic. sociale obblig. 2 0,0% 2 2 2 Istruzione 163 0,4% 151 149 153 Sanità e altri servizi sociali 429 1,2% 402 376 366 Smaltim.rifiuti solidi, acque scarico e sim. 43 0,1% 48 47 45 Attività organizzazione associative n.c.a. 18 0,0% 19 20 19 Attività ricreative, culturali sportive 523 1,4% 489 472 460 Altre attività dei servizi 2.056 5,5% 2.005 1.987 1.946 Totale settore terziario 37.255 100,0% 36.296 36.290 35.618 Sebbene si tratti di settori che incidono marginalmente sull'insieme delle attività di servizio, risulta comunque significativo il ritmo di crescita delle attività di Intermediazione monetaria e finanziaria (escluse assicurazioni e fondi pensionistici) che al 31 dicembre 2008 registrano una crescita del +5,7% rispetto al 2007. Aumenta in modo significativo anche l'area della ricerca e sviluppo (+7,5% rispetto all'anno precedente). Le imprese del settore alberghiero, dopo un lieve decremento nel 2007, registrano nuovamente risultati positivi, raggiungendo quota 2.150 unità (+5,5%). Il comparto artigiano L'artigianato, settore chiave dell'economia Italiana, nel quale è vivace lo spirito di iniziativa e di inventiva di chi vi lavora, ricopre un ruolo significativo anche nel tessuto produttivo brianzolo, dove si trova un'ampia diffusione di imprese artigiane, caratterizzate dalla piccola dimensione. AI 31 dicembre 2008, le imprese attive artigiane della Brianza mostrano una variazione percentuale positiva, rispetto alla fine dell'anno precedente di ben l'1,8%, decisamente superiore rispetto a quella registrata per i due anni precedenti, sebbene resti inferiore di circa 1 punto percentuale rispetto all'andamento del sistema economico nel suo complesso (+3,4%). L'artigianato dunque continua a costituire un importante settore dell'economia brianzola, contando 22.117 imprese, pari al 35,9% del totale delle imprese operanti; una quota considerevole che supera quella della Lombardia dove l'incidenza dell'artigianato è pari al 32,7%. L'analisi settoriale evidenzia che le imprese artigiane della provincia di Monza e Brianza operano soprattutto nei settori delle attività manifatturiere e delle costruzioni, che ne contano rispettivamente 6.762 (pari al 30,6% del totale) e 9.104 unità (pari al 41,2% del complesso delle imprese artigiane). Ciò significa che la maggior parte delle aziende manifatturiere dell'area brianzola sono di tipo artigiano (62,1%), come la quasi totalità di quelle edili (83,6%). Quest'ultimo poi è tra i settori che hanno continuato ad evidenziare un andamento positivo, con incrementi superiori al 4%, favoriti dalle caratteristiche proprie del settore edile, quali le poche barriere di ingresso e la forte polverizzazione. Diversamente le imprese manifatturiere che nel 2007, seguendo l'andamento generale di tale settore, sono calate del 2,1% riducendo anche la loro incidenza all'interno dell'artigianato, mostrano una leggera flessione del numero di imprese (-0,7%). Se si considera il periodo dalla fine del 2007 al 31 dicembre 2008, la migliore prestazione è stata registrata per il settore dell'agricoltura, caccia e silvicoltura che è cresciuto di ben il 10,8%, sebbene si tratti di un segmento che ha un peso marginale all'interno del settore. Guardando al terziario, i settori più rappresentativi sono quelli dei servizi pubblici sociali e personali, oltre l'8% del totale delle imprese artigiane, quello dei trasporti, magazzinaggio e comunicazioni, quello del commercio e quello delle attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca.

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Tabella 24: Imprese artigiane attive per settori in Brianza. Anni 2005-2008.

Valori assoluti Settori economici 2008 2007 2006 2005

Agricoltura, caccia e silvicoltura 235 212 203 183 Estrazione di minerali 1 2 4 4 Attività manifatturiere 6.762 6.812 6.957 7.090 Prod.e distrib.energ.elettr.gas e acqua 6 6 6 6 Costruzioni 9.104 8.729 8.389 8.093 Comm.ingr.e dett-rip.beni pers.e per la casa 1.288 1.298 1.343 1.348 Alberghi e ristoranti 58 61 76 81 Trasporti, magazzinaggio e comunicaz. 1.416 1.464 1.575 1.622 Intermediaz. Monetaria e finanziaria 2 2 2 2 Attiv.imob.noleggio, informat.,ricerca 1.217 1.173 1.157 1.159 Istruzione 2 2 2 2 Sanità e altri servizi sociali 24 26 28 28 Altri servizi pubblici, sociali e personali 1.847 1.800 1.762 1.735 Imprese non classificate 155 137 80 76 TOTALE 22.117 21.624 21.584 21.429 Il quadro occupazionale e le aree di crisi

La crisi non risparmia la Brianza1, quarto polo industriale d'Europa con un'impresa ogni 11 abitanti, si stimano 30.000 i posti a rischio, in un mese un balzo in avanti del 50 per cento. A fine aprile i "precari" erano 20.000. Il 66 per cento, 20.000 addetti, è in cassa integrazione, la disoccupazione è triplicata. A fine 2007 era al 2,5 per cento, il tasso più basso di Italia - meglio di Milano al 4% - adesso è schizzata al 6,5 per cento. Le imprese che hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali sono 640, a marzo erano meno di 500. In ginocchio la meccanica, il settore trainante. Le ditte coinvolte sono 391, fra loro alcuni dei nomi più importanti del Paese. Stm di Agrate, primo produttore europeo di chip con 1.700 "cervelli" (su 5.000) a riposo forzato, Carrier, degli americani di Utc che ha tagliato 100 posti secchi (su 586) nel sito di Villasanta, ex Delchi. E poi Peg Perego, la regina delle carrozzine di Arcore, Bames e Sem, eredi Ibm a Vimercate che hanno dimezzato il sito. Il chimico non se la passa meglio: 72 i "marchi" in difficoltà, anche qui si tratta di multinazionali, Rhodia, Uquifa. Segue il tessile con 67 imprese, Frette e Cabor in cima alla lista. Non si salva nemmeno il legno: 52 le ditte che frenano. In picchiata le assunzioni. Nel primo trimestre di quest' anno in Brianza sono calate del 26,1%, rispetto al primo trimestre 2008. Segnali negativi e anche peggiori del resto dell'hinterland dove la flessione si è fermata all'11,4%. Il poco lavoro che c' è, è precario. Il 62% dei nuovi impiegati è a tempo determinato, il 40% invece deve districarsi nella miriade di contratti e contrattini parasubordinati. Il 38% che ha conquistato il "posto fisso" vede gli uomini (39,8%) surclassare le donne (35,9%). Si è assunto di più nel commercio (21,9%). Segue distaccato di quasi otto punti percentuali il metalmeccanico con il 13,1% dei nuovi contratti. Le imprese di Biassono: caratteri occupazionali L’articolazione delle imprese di Biassono al 2009, rispetto alla dimensione per numero degli addetti, indica che:

• il 68,24% è inferiore ai 10 addetti; • il 17,65% è compresa tra i 10 e i 20 addetti; • il 8,24% è compresa tra i 20 e i 50 addetti; • il 5,88% supera i 50 addetti.

Di queste ultime va specificato che si tratta di 5 aziende di cui 4 con circa 50 addetti (I.M.E. industrie meccaniche elettromeccaniche Srl, Ralco Srl, Elcam Srl e Sambers Italia Spa) e una sola (Rovagnati Spa) con numero di addetti significativamente superiore, ovvero 236 nel 2009. Da sole queste 5 aziende esprimono circa un terzo degli addetti complessivi.

1 Gabriele Cereda, Crisi, la Brianza in ginocchio cassa integrazione per ventimila, La Repubblica – Milano, 02 giugno 2009.

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Articolazione imprese per nn. di addetti

0

10

20

30

40

50

60

70

<10 addetti tra 10 e 20 addetti tra 30 e 50 addetti > 50 addetti

nn. addetti

nn. i

mpr

ese

Trai settori particolarmente rappresentativi delle filiere produttive locali si ritrovano: l’impiantistica, la meccanica, la fabbricazione di mobili, imbottiti e il relativo indotto. L’andamento occupazionale si presenta costante nel biennio 2007-08, per poi evidenziare un cedimento nel biennio successivo pur trattandosi di dati stimati quelli del 2010 (ved. grafico seguente):

Numero addetti - periodo 2007-2010

1102 1100

1067

1041

1000

1020

1040

1060

1080

1100

1120

2007 2008 2009 2010 (prev)

Anni

NN. a

ddet

ti

L’articolazione degli addetti 2009 per sesso indica una presenza maschile del 74% contro un limitato 26% di occupazione femminile.

Articolazione addetti per sesso

maschi74%

femmine26%

Un dato significativo riguarda la presenza occupazionale: essa è composta da lavoratori non residenti per quasi il 90%. Mentre l’articolazione degli addetti 2009 per classi di età indica un sostanziale equilibrio anagrafico delle tre fasce considerate, ovvero: sotto i 35 anni, tra 36-45 anni e oltre i 45.

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Addetti residenti e non residenti

residenti12%

non residenti88%

Classi di età degli addetti

<35anni 28%

36-45anni36%

>45anni36%

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1.3 Domanda di mobilità Analisi dei dati sul pendolarismo. Le relazioni di mobilità tra Biassono e i Comuni limitrofi. Di seguito si riportano i dati relativi alla indagine Origine/Destinazione fatta dalla Regione Lombardia nel 2002. Il 68% degli spostamenti che hanno origine a Biassono hanno una destinazione esterna. Il Comune di Monza è la destinazione del 16% degli spostamenti in uscita da Biassono, un valore di poco superiore a quello di Milano (12%). Segue il Comune di Lissone che è la destinazione del 6% degli spostamenti. Se osserviamo, invece, gli spostamenti in entrata, il Comune di Lissone rappresenta la principale origine di spostamenti con il 9% della mobilità complessiva, seguito da Monza con il 7%.

Destinazioni pendolarismo in uscita da Biassono

M ilano 12%

1% 2%2%

Biassono 32%

3% 6%

M onza 16%

Altri comuni non confinanti 26%

Biassono Monza LissoneMacherio Vedano al Lambro VillasantaArcore Lesmo MilanoAltri comuni non confinanti

Destinazioni pendolarismo in uscita da Biassono

M onza 16%

6%3%

Biassono 32%

2% 2%1%

Cerate 3%

Cinisello 1%

A ltri comuni non confinanti 16%

Sovico 2%

Sesto 2%

Vimercate 1%

Agrate 1%

Seregno 1 %

M ilano 12%

Biassono Monza Lissone MacherioVedano al Lambro Villasanta Arcore LesmoCarate Brianza Sovico Sesto San Giovanni Cinisello BalsamoVimercate Agrate Brianza Seregno MilanoAltri comuni non confinanti

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Origini pendolarismo in entrata a Biassono

A ltri comuni non confinanti 31% M onza

7%Lissone 9%

4%

Biassono 41%

1% 3%1%

M ilano 2%

Biassono Monza Lissone MacherioVedano al Lambro Villasanta Arcore LesmoMilano Altri comuni non confinanti

Origini pendolarismo in entrata a Biassono

Besana 1%

Seregno 2%

M uggiò 2%

Carate 2%

Albiate 2%

Triuggio 2%

1% 3%1%

Biassono 40%

4%

Lissone 9%

M onza 9%

Desio 2%

A ltri comuni non confinanti 19%

M ilano 2%

Biassono Monza Lissone MacherioVedano al Lambro Villasanta Arcore LesmoTriuggio Desio Albiate Carate BrianzaMuggiò Seregno Besana in Brianza MilanoAltri comuni non confinanti

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26 PGT Biassono – Documento di Piano Vol. 1 – Relazione conoscitiva

1.4 Quadro pianificazione sovracomunale Sono di seguito riportati i principali strumenti di pianificazione di livello sovra comunale (regionale e provinciale) e comunale che hanno ricadute sul territorio di Biassono. Di questi strumenti sono indicati gli enti competenti, la data di approvazione e i principali contenuti e ricadute per Biassono. Le tavole allegate riportano gli strati informativi disponibili nei Sistemi Informativi Territoriali di Regione e Provincia, selezionando i temi di maggiore interesse per la costruzione del Piano di Governo del Territorio. Gli strumenti di pianificazione di livello sovra comunale Strumento Ente Data

approvazione Contenuti generali

Piano Territoriale Regionale - PTR

Regione Lombardia

Approvato con DCR n.VIII/951 del 19 gennaio 2010, Il PTR, integra e aggiorna i contenuti del Piano Paesistico previgente (approvato con DCR n. VII/197 il 6 marzo 2001)

Ai sensi dell’art. 19 della LR 12/2005 il PTR indica gli elementi essenziali dell’assetto territoriale regionale e definisce i criteri e gli indirizzi per la redazione degli atti di programmazione territoriale di province e comuni. In particolare indica: gli obiettivi principali di sviluppo socio-economico del territorio regionale; il quadro delle iniziative inerenti alla realizzazione delle infrastrutture e delle opere pubbliche di interesse regionale e nazionale con particolare attenzione al loro inserimento nel paesaggio e nel territorio rurale e forestale; i criteri operativi per la salvaguardia dell’ambiente; il quadro delle conoscenze delle caratteristiche fisiche del territorio; e definisce: le linee orientative dell’assetto del territorio regionale, anche con riferimento all’individuazione dei principali poli di sviluppo regionale e delle zone di preservazione e salvaguardia ambientale; gli indirizzi generali per il riassetto del territorio ai fini della prevenzione dei rischi geologici, idrogeologici e sismici; gli indirizzi per la programmazione territoriale di comuni e province; gli obiettivi prioritari di interesse regionale. Il PTR ha natura ed effetti di piano territoriale paesaggistico (pertanto il PTPR resta efficace fino all’approvazione del PTR), individuando gli obiettivi e le misure generali di tutela paesaggistica da perseguire nelle diverse parti del territorio

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27 PGT Biassono – Documento di Piano Vol. 1 – Relazione conoscitiva

regionale, attivando la collaborazione pianificatoria degli enti locali. Le prescrizioni attinenti alla tutela del paesaggio contenute nel PTR sono cogenti per gli strumenti di pianificazione dei comuni e sono immediatamente prevalenti sulle disposizioni difformi eventualmente contenute negli strumenti di pianificazione.

Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Regionale della Valle del Lambro (PTC PVL)

Parco Regionale della Valle del Lambro

DGR n. 7/601 del 28.07.2000, rettificato con DGR n. 7/6757 del 09.11.2001 Variante in corso

Il PTC persegue la conservazione della vicenda storica del territorio, il mantenimento della qualità dell’ambiente determinando le condizioni per la sua fruizione, la salvaguardia del territorio e delle sue risorse; garantisce le condizioni per uno sviluppo socio-economico compatibile e sostenibile. Per l’attuazione di tali obiettivi il PTC detta disposizioni costituenti indirizzi, direttive prescrizioni. Gli strumenti di pianificazione comunale provvedono a specificare, approfondire ed attuare i contenuti e le disposizioni del PTC.

Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI)

Autorità di Bacino del Fiume Po

DPCM n.183 del 24.05.2001

Il PAI persegue, anche attraverso l’adeguamento della strumentazione urbanistico-territoriale, l'obiettivo di garantire al territorio del bacino del fiume Po un livello di sicurezza adeguato rispetto ai fenomeni di dissesto idraulico e idrogeologico, attraverso il ripristino degli equilibri idrogeologici e ambientali, il recupero degli ambiti fluviali e del sistema delle acque, la programmazione degli usi del suolo ai fini della difesa, della stabilizzazione e del consolidamento dei terreni, il recupero delle aree fluviali, con particolare attenzione a quelle degradate, anche attraverso usi ricreativi.

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale - PTCP

Provincia di Milano

DCP n. 55 del 14.10.2003 Adeguamento alla LR 12/2005 in corso

Ai sensi dell’art. 15 della LR 12/2005 il PTCP definisce gli obiettivi generali relativi all’assetto e alla tutela del territorio provinciale, ovvero definisce: il quadro conoscitivo del territorio; gli obiettivi di

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28 PGT Biassono – Documento di Piano Vol. 1 – Relazione conoscitiva

sviluppo economico-sociale; elementi qualitativi a scala provinciale o sovracomunale per la pianificazione comunale e dispone i contenuti minimi sui temi di interesse sovracomunale che devono essere previsti negli elaborati del PGT; criteri per l’organizzazione, il dimensionamento, la realizzazione e l’inserimento ambientale e paesaggistico delle infrastrutture riguardanti il sistema della mobilità; il programma generale delle maggiori infrastrutture; i corridoi tecnologici; indicazioni puntuali per la realizzazione di insediamenti di portata sovra comunale; modalità per favorire il coordinamento tra le pianificazioni dei comuni. La Provincia valuta la compatibilità del documento di piano del PGT con il proprio PTC, tenendo conto che hanno efficacia prescrittiva e prevalente sul PGT le sole previsioni del PTCP indicate dall’art. 18 della LR 12/2005.

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29 PGT Biassono – Documento di Piano Vol. 1 – Relazione conoscitiva

Gli strumenti di pianificazione comunale Strumento Ente Data

approvazione Contenuti generali

Piano Regolatore Generale - PRG

Comune di Biassono

DGR n. 33878 del 09.03. 1993

Il PRG, ai sensi della LR 51/1975 (abrogata dalla LR 12/2005), organizza l’intero territorio comunale in funzione delle esigenze della comunità locale. Per le parti di territorio edificate il piano deve prevedere l’organizzazione dei servizi collettivi, il sistema della mobilità, la destinazione d’uso delle singole zone e le norme di attuazione che disciplinano l’attività urbanistica ed edilizia zona per zona.

Regolamento Edilizio Comunale

Comune di Biassono (Ufficio Urbanistica Area Sviluppo del Territorio)

DCC n. 49 del 23.12.2002

Il regolamento edilizio disciplina le modalità di compilazione dei progetti di opere edilizie, nonché le modalità per il rilascio della concessione o autorizzazione, ovvero per la presentazione della denuncia di inizio attività; le norme di sicurezza dei cantieri; le modalità per il conseguimento della dichiarazione di abitabilità o agibilità; la manutenzione e il decoro degli edifici, delle recinzioni prospicienti aree pubbliche e degli spazi non edificati; la conservazione dell’arredo urbano; le norme igieniche di particolare interesse edilizio.

Classificazione acustica del territorio comunale

Comune di Biassono (soggetto incaricato: Nemko Spa)

DCC n. 7 del 18.03.2004

La classificazione acustica consistente nella suddivisione del territorio comunale in zone acusticamente omogenee con l’assegnazione, a ciascuna di esse, di una delle sei classi indicate nella tabella A del DPCM 14 novembre 1997. Il documento individua la presenza di eventuali incongruenze tra destinazione d’uso assegnata dallo strumento urbanistico e zonizzazione acustica.

Documento di Inquadramento dei Programmi Integrati di Intervento

Comune di Biassono (Ufficio Urbanistica Area Sviluppo del Territorio)

DCC n. 8 del 18.03.2004

Il Documento di Inquadramento, ai sensi dell’art. 5 della LR 9/1999 (abrogata dalla LR 12/2005), definisce gli obiettivi generali e gli indirizzi della azione di programmazione dell’A.C. concernenti l’aspetto dell’organizzazione territoriale amministrativa nell'ambito della

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30 PGT Biassono – Documento di Piano Vol. 1 – Relazione conoscitiva

programmazione integrata di intervento.

Studio geologico del territorio comunale

Comune di Biassono (soggetti incaricati: Dott. Geol. Boninsegni e Laveni)

redatto nel settembre 2004

Lo studio geologico fornisce un quadro dello stato del territorio, rappresentando le situazioni di criticità anche alla luce dei vincoli ambientali e territoriali esistenti; descrive i caratteri geologici-ambientali principali del territorio, ma anche le sue vocazioni d'uso, al fine della utilizzazione di interventi volti alla salvaguardia degli equilibri che garantiscono una tutela ambientale preventiva. La carta della fattibilità, che porta alla suddivisione del territorio in più classi di fattibilità geologico-ambientale in funzione della pericolosità, costituisce lo strumento ultimo per la formulazione delle proposte per le azioni di piano concernenti la componente geologica nell’ambito dello strumento urbanistico.

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31 PGT Biassono – Documento di Piano Vol. 1 – Relazione conoscitiva

2 Quadro conoscitivo del territorio comunale come risultante delle trasformazione avvenute

2.1 Assetto e dinamiche di funzionamento dei sistemi insediativi Al fine di inquadrare e caratterizzare il territorio di Biassono, l'analisi svolta si estende al di fuori dei confini comunali per comprendere le componenti strutturali del territorio a scala vasta. Approfondire le valenze ambientali, insediative e paesaggistiche specifiche del Comune significa infatti anche inserirle nel sistema di riferimento, con lo scopo di verificare le dipendenze, le carenze, le sensibilità nel loro complesso. Dopo un’attenta analisi dei contenuti descrittivi dei Piani sovraordinati (vedi par. 2.4), sono state fatte quindi alcune analisi valutative estendendo il campo di indagine al territorio che comprende i seguenti comuni: Casatenovo, Besana in Brianza, Triuggio, Correzzana, Vimercate, Camparada, Usmate Velate, Concorezzo, Lesmo, Carate Brianza, Albiate, Arcore, Macherio, Desio, Sovico, Seregno, Vedano al Lambro, Monza, Villasanta, Muggio, Lissone. L’obiettivo è di comprendere i sistemi ed i fenomeni ambientali in cui è inserito il territorio comunale.

2.1.1 I sistemi ambientali del territorio di Biassono La Tavola Uso del Suolo rappresenta in maniera esemplificativa l'assetto territoriale dell'area metropolitana milanese nel settore nord in cui è inserito il comune di Biassono. La dominanza del territorio urbanizzato è solo parzialmente interrotta dal Parco del Lambro. L'edificato di Biassono è parte integrante di questo continuum urbano. Solo le aree agricole e naturali lungo il Fiume Lambro riescono a penetrare all'interno dell'urbanizzato ed a costituire un corridoio verde con il Parco di Monza. A nord di Biassono, lungo il confine comunale, permane, anche se fortemente compromesso, una continuità di territorio non urbanizzato che unisce il parco del fiume con il territorio di Lissone. Il Comune di Biassono ha una superficie territoriale di 480 ha di cui 309 ha sono superfici urbanizzate, pari al 64%. La restante parte è prevalentemente agricola dove l'uso predominante è il seminativo semplice. Tali aree agricole sono localizzate in gran parte ad est, tra il fiume Lambro e l'area urbanizzata, anche se rimane una piccola parte agricola ad ovest interclusa tra il territorio di Lissone e l'area industriale di Biassono. Se si confronta la composizione territoriale con i comuni del circondario (vedi schema) risulta come Biassono faccia ancora parte di quella fascia urbana di comuni altamente antropizzati dove gli insediamenti superano il 60% delle superfici territoriali.

Il territorio urbanizzato

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32 PGT Biassono – Documento di Piano Vol. 1 – Relazione conoscitiva

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97016 CASATENOVO LECCO 3015021 BESANA IN BRIANZA MILANO 3015223 TRIUGGIO MILANO 3115092 CORREZZANA MILANO 3415241 VIMERCATE MILANO 3415045 CAMPARADA MILANO 3715227 USMATE VELATE MILANO 3915084 CONCOREZZO MILANO 4615120 LESMO MILANO 5115048 CARATE BRIANZA MILANO 5115006 ALBIATE MILANO 5115008 ARCORE MILANO 5115129 MACHERIO MILANO 5815100 DESIO MILANO 6015216 SOVICO MILANO 6415208 SEREGNO MILANO 6415023 BIASSONO MILANO 6415232 VEDANO AL LAMBRO MILANO 6715149 MONZA MILANO 6815239 VILLASANTA MILANO 6915152 MUGGIO` MILANO 7015123 LISSONE MILANO 78

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33 PGT Biassono – Documento di Piano Vol. 1 – Relazione conoscitiva

2.1.2 Sviluppo dei sistemi insediativi - dinamiche del consumo di suolo 1937 -2007 La struttura insediativa di Biassono prima della forte urbanizzazione iniziata negli anni ’60 rifletteva sostanzialmente il perimetro e le dimensioni del nucleo storico, a cui si aggiunge l’edificazione lungo la direttrice stradale principale. In poco più di un quarto di secolo, fra gli inizi degli anni settanta e la seconda metà degli anni 2000, lo sviluppo urbano ha riguardato circa 127 ettari di suolo. La grande trasformazione è avvenuta soprattutto nel periodo ’70 - ’90, che ha assorbito circa i due terzi (il 66%) del consumo di suolo globale registratosi nell’intero periodo analizzato (1937-2007): in pochi anni un nuovo importante pezzo di città ha iniziato a prendere forma e consolidarsi in gran parte a ovest del centro urbano. Fino dai primi anni di questo nuovo impulso edilizio, si delinea già quella che diventerà la struttura insediativa di Biassono: il nucleo residenziale lungo la principale direttice nord – sud, con ad ovest le aree produttive e ad est la zona agricola.

Gli insediamenti al 1937

Centro storico

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34 PGT Biassono – Documento di Piano Vol. 1 – Relazione conoscitiva

Dopo gli anni ’90 le trasformazioni riguardano le aree ancora inedificate rimaste intercluse. E’ possibile anche notare un altro fenomeno. Mentre fino all’inizio degli anni ’90 sono gli insediamenti residenziali a determinare il maggior consumo di suolo, successivamente vi è un maggiore sviluppo delle aree industriali. A questa rapida urbanizzazione del territorio non è corrisposta una adeguata infrastrutturazione della rete stradale. Possiamo notare che la rete principale rispecchia quella già esistente nei primi decenni del ‘900. L’asse nord - sud continua ad essere la strada provinciale di collegamento con Vedano e Macherio e nessuna nuova viabilità alleggerisce tale strada in quanto la ferrovia e la morfologia del territorio fanno da ostacolo a nuove connessioni. La direttrice est – ovest costituita dalle due strade già presenti nelle carte del 1937 continua ad essere fortemente ostacolata dall’edificato lungo la strada provinciale.

Consumo di suolo (vedi carta analisi del consumo di suolo dal 1973 al 2007)

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35 PGT Biassono – Documento di Piano Vol. 1 – Relazione conoscitiva

2.2 PRG vigente e istanze presentate Con DGC n. 63 del 13.12.2007 è stato avviato il procedimento relativo alla redazione degli atti del Piano di Governo del Territorio, di cui si è dato avviso ai sensi degli artt. 7 e 13 della LR 12/2005 sul BURL – Serie Inserzioni e Concorsi n. 5 del 30.01.200, stabilendo in 90 giorni il termine per la presentazione di suggerimenti e proposte per la redazione del documento urbanistico. Entro tale termine sono state presentate all’ A.C. di Biassono n. 53 istanze, di seguito elencate, principalmente provenienti da cittadini singoli o associati (n. 39 istanze), mentre la quota restante è stata presentata da aziende private (n. 12) a cui si aggiunge un’istanza presentata dall’Istituto per il Sostentamento del Clero della Diocesi di Milano e una da due professionisti. Si nota la mancanza di proposte provenienti da associazioni. Relativamente all’oggetto delle proposte presentate, la maggior parte dei soggetti ha richiesto la modifica della destinazione d’uso attribuita dal PRG vigente alle aree di cui sono proprietari (prevalentemente da standard non attuati o aree agricole ad aree con destinazione residenziale); un numero discreto di proponenti ha suggerito la possibilità di incrementare gli indici edificatori attualmente concessi o di ampliare immobili residenziali o produttivi esistenti; infine, c’è chi si esprime in modo contrario circa alcuni interventi viabilistici previsti e chi suggerisce modifiche alle norme vigenti. N. prot. gen. Oggetto 3654/08 Cambio destinazione da standard Cpu a residenziale B2 3965/08 Cambio destinazione da E3 a residenziale 4020/08 Cambio destinazione da standard Cpu a residenziale B2 4293/08 Cambio destinazione da D4 Attività terziaria amministrativa e commerciale e F1

standard residenziali a residenziale B2 4423/08 Cambio destinazione da F2 standard industriali a D1 industria, artigianato e commercio 4425/08 Cambio destinazione da E1 coltura e allevamento a D1 industria, artigianato e

commercio 4918/08 Cambio destinazione da parcheggio a residenziale 5193/08 Incremento altezza dei box fuori terra e incremento indice volumetrico 5782/08 Cambio destinazione da E1 coltura e allevamento a D1 industria, artigianato e

commercio 5862/08 Cambio destinazione residenziale 5965/08 Cambio destinazione da B5 a B2 di completamento comprese nel perimetro 6529/08 Non riproposizione del vincolo di viabilità 6864/08 Incremento indice volumetrico 6935/08 Trasformazione in edificabile di un'area inserita all'interno degli ambiti insediativi del

Parco della Valle del Lambro 6993/08 Cambio destinazione da produttiva (demolendo l'edificio esistente) a residenziale con

eventuali quote di terziario-commerciale Non riproposizione dello standard F1 verde pubblico per realizzare un intervento privato a destinazione ricettiva

7009/08

Perplessità circa la previsione viabilistica di collegamento fra la SP Monza-Carate e via Santa Maria delle Selve

7071/08 Cambio capacità edificatoria residua da residenziale a commerciale e realizzazione box interrati pertinenziali

7073/08 Contrario all'allargamento di via Marconi, propone un marciapiede dall'asilo all'oratorio femminile Contrario all'allargamento di via Misericordia, propone dissuasori traffico e pista ciclopedonale, realizzare la rotonda già prevista tra via Misericordia e via Cesana e Villa

7074/08

Cambio destinazione da standard F1C verde attrezzato a residenziale 7081/08 Ambito di trasformazione residenziale, Ambito di trasformazione industriale-

commerciale, Ambito a standard di servizio alla pista per go-kart o in sostituzione attribuzione diritti volumetrici

7188/08 Annessione volumi derivanti da logge e porticati a volume residenziale 7239/08 Ampliamento ditta commercializzazione e vendita di fiori artificiali

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36 PGT Biassono – Documento di Piano Vol. 1 – Relazione conoscitiva

Contrario all'allargamento di via Cascina Carolina, propone un marciapiede e il divieto di parcheggio

7269/08

Contrario all'ampliamento dell'area F1 7350/08 Cambio destinazione da residenziale a terziario-commerciale 7430/08 Cambio destinazione da F1C verde attrezzato, attività creative e per lo sport ad agricola

(per attività di ricerca culturale a carattere agro-gastronomico) 7431/08 Cambio destinazione da F1 standard residenziali a residenziale B permettendo un

piccolo sopralzo 7432/08 Cambio destinazione da standard Bpu a residenziale B2 permettendo un piccolo

sopralzo 7433/08 Correzione imprecisioni catastali: riallineamento di Via Artigiani alla recinzione esistente

e ridisegno standard industriale F2 7434/08 Cambio destinazione da E1 coltura e allevamento a residenziale 7435/08 Cambio destinazione da Cpu F1 standard residenziali a residenziale B3 di

completamento 7438/08 Cambio destinazione da E1 coltura e allevamento e RS fascia di rispetto cimiteriale a

completamento industriale e servizi di completamento e di integrazione cimiteriale + segnala anomalia fascia di rispetto cimiteriale

7439/08 Omogeneizzazione indice fondiario di 2,5 mc/mq 7440/08 Cambio destinazione da E1 coltura e allevamento a residenziale 7441/08 Ampliamento azienda (3% dell'esistente o una superficie una tantum) 7442/08 Ampliamento immobile ex Indinvest (10% dell'attuale superficie coperta) 7443/08 Realizzare nuova area produttiva su area E1 7444/08 Cambio destinazione da standard residenziale a residenziale B 7477/08 Cambio destinazione da standard industriale F2 a zona industriale D o terziario-

amministrativo 7478/08 Cambio destinazione da E1 coltura e allevamento a zona industriale e di servizio alle

aziende esistenti 7479/08 Chiarire normativa che regola l'altezza degli edifici, evitare di conteggiare come

volumetria i piani semi-interrati delle abitazioni esistenti, evitare di conteggiare come volumetria i box auto, piano del colore

7480/08 Demolizione e ricostruzione con volumetria superiore 7481/08 Ampliamento della proprietà residenziale 7482/08 Cambio destinazione da standard Bpu a residenziale 7483/08 Incremento indice edificatorio residenziale 7484/08 Spostamento attività in un'area del Parco Valle Lambro 7485/08 Cambio destinazione da E1 coltura e allevamento a D1 industria, artigianato e

commercio 7486/08 Cambio destinazione da C2 a B3 7487/08 Incremento indice edificatorio residenziale 7488/08 Cambio destinazione da F2 destinata a parcheggi a residenziale 7489/08 Cambio destinazione da industriale a residenziale 7490/08 Incremento indice industriale 7491/08 Adeguamento nuove previsioni viabilistiche, cambio destinazione da standard F2 a

produttivo 7492/08 Cambio destinazione da standard F2 a produttivo e/o agricolo, realizzazione nuovo

accesso carraio Tipologie di richieste Cambio destinazione d’uso Incremento indice edificatorio Ampliamento Modifiche viabilità Modifiche normativa Correzione imprecisioni catastali

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37 PGT Biassono – Documento di Piano Vol. 1 – Relazione conoscitiva

2.3 Caratteri e problematiche ambientali emergenti

2.3.1 Il sistema geomorfologico La cerchia morenica antica costituisce un’unità fisiografica caratterizzata da dossi schiacciati con fianchi a debole pendenza, rinvenibili immediatamente a Nord dell’area di studio in Comune di Macherio, località Villa Visconti, e più a Est in Comune di Lesmo presso Villa Somaglia. L'unità, contraddistinta da una superficie sommitale arrotondata, è limitata da scarpate maggiori di 5 m localmente incisa da vallecole. Il terrazzo del Diluvium antico affiora in corrispondenza del limite comunale settentrionale, a valle del cimitero di Macherio (località San Cassiano) e lungo parte di via Pessina. Il terrazzo in oggetto all’interno del Comune di Biassono rappresenta la propaggine più meridionale dell'omonima struttura morfologica; esso forma il ripiano altimetricamente più elevato, bordato da scarpate aventi dislivello anche prossimo alla decina di metri, maggiormente apprezzabili sotto l’aspetto morfologico a Nord del comune, laddove la loro superficie sommitale è modellata da numerose e blande ondulazioni ed è interessata dalla presenza di vallecole incise. Il terrazzo di età intermedia del Diluvium medio presenta una tipica forma triangolare allungata in direzione Nord-Sud, interessando numerosi comuni posti a Nord e ad Ovest di Biassono; i limiti sono rappresentati verso Ovest e verso Est dai depositi del Fluviale recente (Fluviale Würm Auct.), costituenti il “livello fondamentale della pianura”. Il raccordo tra i due ordini di terrazzi avviene attraverso una carpata dall’evidente riscontro morfologico (circa 5 m di dislivello) apprezzabile verso il F. Lambro internamente al Parco di Monza, mentre risulta appena accennato verso Ovest (Comune di Lissone). Il terrazzo del Diluvium recente interessa tutta la zona subpianeggiante compresa tra il centro abitato di Biassono e il margine della Valle del Lambro verso Est, e più a Sud la quasi totalità del territorio occupato dal Parco di Monza. Morfologicamente forma ampi pianori, ribassati di circa 10 m rispetto ai rilievi terrazzati del Diluvium antico e medio che li racchiudono, ai quali si raccordano con versanti aventi inclinazione anche superiore a 20°.

Caratterizzazione morfologica (vedi carta Elementi della struttura morfologica)

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38 PGT Biassono – Documento di Piano Vol. 1 – Relazione conoscitiva

2.3.2 L'ambiente naturale La caratterizzazione dell'ambiente naturale nel comune di Biassono è fondamentalmente data dall'asta fluviale del Lambro, lungo la quale permangono alcune tra le poche aree con una copertura del suolo di pregio ambientale: formazioni riparali (foto 1).

Foto 1 A tali superfici bisogna aggiungere la presenza di alcune aree boscate che permangono all'interno della zona agricola e all'interno dell'area caratterizzata dal terrazzamento di origine morenico presente a nord del territorio comunale (foto 2).

Foto 2 Nel complesso è evidente come l'ambiente naturale sia fortemente compromesso all'interno del territorio comunale. Importante per riequilibrare tale scompenso sono le aree interne al Parco di Monza che risultano un patrimonio di aree boscate importante, benché anch'esse parzialmente compromesse da infrastrutture e urbanizzazioni.

Tipologie di copertura (vedi carta Uso del Suolo)

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2.3.3 Grado di naturalità Al fine di fare una valutazione complessiva della qualità dei suoli del territorio di Biassono da un punto di vista ecologico e di compararlo con lo stato di naturalità degli altri comuni vicini abbiamo applicato il modello che si basa sulle coperture dei suoli. Tale metodologia permette la costruzione di un primo dato ambientale esteso a tutto il territorio, uniforme e contenente fondamentali informazioni di tipo ambientale. Per semplificare questa procedura e per rendere il complesso ed eterogeneo ecomosaico descritto dalla carta di Destinazione d'Uso dei Suoli Agricoli e Forestali (DUSAF) più vicino alle esigenze della pianificazione, si creano dei sistemi complessi di copertura del suolo che raggruppano più categorie, senza però perdere la distinzione perimetrale delle singole unità di uso del suolo. Ai sistemi di copertura viene applicato un indice di naturalità. La ponderazione del valore numerico deriva dal valore ecologico del biotopo rappresentato dal sistema di copertura individuato. Tale passaggio è la chiave interpretativa del modello in quanto indipendentemente dalla teoria ecologica a cui si fa riferimento, il passaggio tra biotopi e sistemi di copertura del suolo risulta comunque essere una necessaria semplificazione. Per questo motivo il valore e il modello non hanno significato in termini assoluti, ma solamente in termini relativi ad una data scala di riferimento, al cui estremo inferiore vi sono tutti i tipi di luogo a grado di naturalità nullo e, all’estremo opposto, tutti i tipi di luogo a grado di naturalità massimo. Quindi il valore numerico dell'indice esprime la distanza rispetto il grado di naturalità massimo e viene controllato e calibrato in un confronto con i valori attribuiti alle altre tipologie di copertura. L'azione di ponderazione è calibrata attraverso la tecnica del confronto a coppie. Ciò premesso risulta comunque evidente che tali valutazioni sottostanno alla arbitrarietà soggettiva di chi analizza e attribuisce valori ed indicatori ambientali, che inevitabilmente si riferisce a una teoria ecologica ed a obiettivi ambientali che il contesto pone. E' però vero che l'utilità di tale analisi non è nel

Uso del suolo – area vasta (vedi carta Uso del suolo)

Indice di naturalità (vedi carta indice di naturalità delle coperture forestali)

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valore assoluto attribuito ad un dato territorio, ma nel valore relativo rispetto alle altre zone considerate e nella possibilità di confrontare scenari trasformativi. Tale analisi è stata anche la base per approfondire l'inquadramento territoriale di area vasta confrontando i risultati del modello sopra descritto applicato ai comuni limitrofi. La valutazione è stata fatta in due passaggi. In una prima fase si è calcolato l’indicatore del grado di naturalità riferito a tutto il territorio dei comuni presi in esame. In una seconda fase non si sono considerate le aree urbanizzate mettendo in luce il valore complessivo delle sole aree permeabili. Questa indagine ci descrive il territorio di Biassono come ancora appartenente alla zona di massima urbanizzazione della l’area metropolitana milanese, ma confinante con un territorio, quello della valle del fiume Lambro con valori di qualità ambientali migliori. Il settore nord est del comune appartiene a tutti gli effetti al sistema delle aree agronaturali del Parco che proprio in Bissone assumono un ruolo fondamentale per garantire la continuità con il Parco di Monza. Tali aree svolgono quindi una duplice funzione: interna, garantendo un minimo spazio di aree verdi al paese; esterna quale tassello importante di un corridoio verde che penetra nella cintura metropolitana.

Grado di naturalità – area vasta (vedi carta Grado di naturalità)

Grado di naturalità aree non urbanizzate – area vasta

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2.3.4 Il sistema del territorio rurale Il territorio agricolo di Biassono ha una sua riconoscibilità nel settore nord est, dove nonostante alcune importanti compromissioni, risulta avere ancora una continuità e consistenza. Diversamente le aree agricole sparse che permangono sono poco estese, parcellizzate e intercluse nel territorio urbanizzato. Da segnalare le aree agricole nella zona nord -ovest, che sono parte del sistema rurale del comune di Lissone e permettono una debole continuità con il corridoio verde che ancora è percepibile lungo il confine tra Biassono e Macherio.

Effettivamente, anche nella zona verso il fiume Lambro, i caratteri principali che generalmente compongono la struttura del paesaggio rurale sono fortemente compromessi o assenti. Gli elementi del territorio rurale tipici e caratteristici di un agromosaico tradizionale quali canali irrigui, filari, vegetazione e strade rurali, si sono fortemente compromessi o assenti e segnalano la debolezza di questo settore nel comune (foto 3).

Foto 3

Per quanto rimangono in quest'area ancora diversi insediamenti di tipo cascinale, essi hanno tuttavia perso i caratteri rurali, architettonico-insediativi e funzionali, a seguito di trasformazioni edilizie e d'uso. La quasi totalità di questi edifici è trasformati in residenze non legate alla produzione agricola. Per quanto rimangono in quest'area ancora diversi insediamenti di tipo cascinale, essi hanno tuttavia perso i caratteri rurali, architettonico-insediativi e funzionali, a seguito di trasformazioni edilizie e d'uso. La quasi totalità di questi edifici è trasformati in residenze non legate alla produzione agricola. Inoltre sono da segnalare pochi ma invasivi insediamenti produttivi o infrastrutturali che risultano in forte contrasto con il territorio agricolo (foto 4).

Il paesaggio rurale (vedi carta Struttura del paesaggio agrario)

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Foto 4

Preesistenze industriali nel paesaggio rurale (vedi carta Struttura del paesaggio agrario)

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2.3.5 Il sistema dei vincoli culturali, ambientali, paesistici All’interno del territorio di Biassono si individuano tre tipologie di vincoli ambientali: − Le "Bellezze individue" − "Fiumi, torrenti e corsi d'acqua pubblici e relative sponde", (vincolo L. 431/85 – Galasso) che tutela il

fiume Lambro e la relativa fascia di 150 metri dagli argini − "I Parchi e le riserve nazionali e/o regionali" che regola e tutela il territorio del Parco Regionale del

Fiume Lambro.

VILLA LITTA con Parco Codice Decreto individua: 69 data decreto individua: 18/09/1984 Le "Bellezze individue", conosciute come 'Vincolo 1497/39, art. 1, commi 1, 2', sono oggi identificate dal D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, "Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'art. 10 della L. 6 luglio 2002, n.137". L'art. 136, comma 1, lettere a) e b) del suddetto Decreto Legislativo indica infatti come oggetto di tutela e valorizzazione:

• le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale o di singolarità geologica; • le ville, i giardini e i parchi che, non tutelati dalle disposizioni della Parte seconda del presente

codice, (ossia non contemplati nell'ambito dei beni culturali), si distinguono per la loro non comune bellezza.

Si ritiene importante sottolineare che il D.Lgs. 42/04 ricomprende i contenuti della legge 1497/39 (abrogata dal D. Lgs. 490/99), lasciando inalterate le tipologie di beni tutelati. La Villa Litta è nel comune di Vedano al Lambro e interna al Parco di Monza. Una porzione del parco risulta essere nel comune di Biassono. VILLA Verri con Parco Le "Bellezze individue", conosciute come 'Vincolo 1497/39, art. 1, commi 1, 2', sono oggi identificate dal D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, "Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'art. 10 della L. 6 luglio 2002, n.137". L'art. 136, comma 1, lettere a) e b) del suddetto Decreto Legislativo indica infatti come oggetto di tutela e valorizzazione:

• le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale o di singolarità geologica; • le ville, i giardini e i parchi che, non tutelati dalle disposizioni della Parte seconda del presente

codice, (ossia non contemplati nell'ambito dei beni culturali), si distinguono per la loro non comune bellezza.

Il sistema dei vincoli ambientali (vedi carta Aree e beni tutelati)

Il sistema dei vincoli ambientali (vedi carta Aree e beni tutelati)

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Si ritiene importante sottolineare che il D.Lgs. 42/04 ricomprende i contenuti della legge 1497/39 (abrogata dal D. Lgs. 490/99), lasciando inalterate le tipologie di beni tutelati. La Villa Verri con il parco è oggi sede del Comune e risulta il nodo di congiunzione tra il nucleo storico e il centro delle attività e dei servizi. FIUME LAMBRO I "Fiumi, torrenti e corsi d'acqua pubblici e relative sponde", conosciuti come 'Vincolo 431/85, art. 1, lettera c)', sono oggi identificati dal D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, "Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'art. 10 della L. 6 luglio 2002, n. 137" L'art. 142, comma 1, lettera c) del suddetto Decreto Legislativo definisce infatti come oggetto di tutela e valorizzazione per il loro interesse paesaggistico: "i fiumi, torrenti, ed i corsi d'acqua iscritti negli elenchi di cui al testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con r.d. 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piede degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna". Si ritiene importante sottolineare che il D.Lgs. 42/04 ricomprende i contenuti della legge 1497/39 (abrogata dal D. Lgs. 490/99), lasciando inalterate le tipologie di beni tutelati. Nella norma di tutela di "fiumi, torrenti e corsi d'acqua pubblici e relative sponde" vengono tutelati non solo le sponde o il piede degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna, ma anche l'intero corso d'acqua. La Regione Lombardia in attuazione dell'art. 1-quater della legge 431/85, ha individuato, con deliberazione della Giunta Regionale n. 4/12028 del 25 luglio 1986 e successive integrazioni, i corsi d'acqua pubblici lombardi aventi rilevanza paesaggistica e conseguentemente assoggettati a specifico vincolo ex art. 142, comma 1, lettera c) del D.Lgs. 42/04, nonchè quei corsi d'acqua, o tratti degli stessi, per i quali è stata dichiarata l'irrilevanza paesaggistica e che risultano pertanto esclusi dal suddetto vincolo. Per l'esatta individuazione della fascia dei 150 metri del vincolo, si ritiene che, secondo quanto sostenuto anche da giurisprudenza di merito (Pretura di Cremona, 24 settembre 1990, pubblicata su Rivista Giuridica dell'Edilizia, 1991), "le fasce laterali ai fiumi, per la lunghezza di 150 metri, vanno calcolate con riferimento alla delimitazione effettiva del corso d'acqua, cioè a partire dal ciglio di sponda, o dal piede esterno dell'argine, quando quest'ultimo esplichi una funzione analoga alla sponda nel contenere le acque di piena ordinaria."

Principali norme nazionali e regionali in materia di acque D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, art. 142, comma 1, lettera c) NORME NAZIONALI :

• Regio Decreto 25 luglio 1904, n.523 "Testo unico contenente norme sulle opere idrauliche". • Regio Decreto 11 dicembre 1933, n.1775, "Approvazione del Testo Unico delle disposizioni di

legge sulle acque e impianti elettrici". • Art. 822 del Codice Civile. • Legge 18 maggio 1989, n.183, "Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del

suolo" • Legge 5 gennaio 1994, n.36, "Disposizioni in materia di risorse idriche" • Legge 5 gennaio 1994, n.37, "Norme per la tutela ambientale delle aree demaniali dei fiumi, dei

torrenti , dei laghi e delle altre acque pubbliche" • Decreto Legislativo 11 maggio 1999, n.152, "Disposizioni sulla tutela delle acque

dall'inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole".

NORME REGIONALI:

• Legge Regionale 20 ottobre 1998, n.21 "Organizzazione del Servizio idrico integrato e individuazione degli ambiti territoriali ottimali in attuazione della legge 5 gennaio 1994 n. 36 << Disposizioni in materia di risorse idriche>>".

Provvedimenti utili all'individuazione delle fasce di rispetto dei fiumi (150 m):

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• Elenco dei corsi d'acqua pubblici lombardi vincolati individuati nella delibera della G.R. 25.7.1986 n. 4/12028 che riprende le informazioni degli elenchi delle acque pubbliche (R.D. 1775/33 e successive modificazioni e integrazioni) e identifica ogni corso d'acqua attraverso il nome ed un numero progressivo per Provincia. Ad ogni corso d'acqua è inoltre associato il tratto vincolato od eventualmente derubricato, e, attraverso una sigla di riconoscimento, le motivazioni del vincolo (caratteristiche ambientali) o della derubricazione. Per alcune Province, per quanto riguarda le acque pubbliche, accanto all'elenco principale, vi possono essere uno o più elenchi supplettivi, che integrano o modificano l'elenco principale.

• Nota del Servizio Giuridico della Regione (in riferimento al solo fiume Po) per cui: " ...Tutta la superficie golenale del fiume Po quale definita dal piede esterno degli argini maestri è da considerarsi oggetto di tutela e quindi sottoposta a vincolo paesaggistico, ex lege 1497/39, in virtù dell'art.1 lett, c) della legge 431/85." (Raccolta ragionata di pareri giuridici in materia di tutela dei beni ambientali, BURL n. 48 Edizione Speciale 28.11.1997).

PARCO DEL LAMBRO "I Parchi e le riserve nazionali e/o regionali", conosciuti come 'Vincolo 431/85, art. 1, lettera f)', sono oggi identificati dal D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, "Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'art. 10 della L. 6 luglio 2002, n. 137" L'art. 142, comma 1, lettera f) del suddetto Decreto Legislativo definisce infatti come oggetto di tutela e valorizzazione per il loro interesse paesaggistico: i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonchè i territori di protezione esterna dei parchi. Si ritiene importante sottolineare che il D.Lgs. 42/04 ricomprende i contenuti della legge 431/85 (abrogata dal D. Lgs. 490/99), lasciando inalterate le tipologie di beni tutelati.. La delibera della G.R. n. 6/30194 del 25.7.1997 definisce ulteriormente le fonti informative: "… Sono i Parchi e le Riserve nazionali o regionali istituiti in base alla legge 394/91 o alla L.R. 86/83 e successive modificazioni e integrazioni. …Per i parchi regionali si deve fare riferimento alle singole leggi istitutive pubblicate sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia ed accompagnate da cartografia che ne identifica il perimetro, ovvero, se approvati con legge regionale, ai relativi piani territoriali di coordinamento (a seguito della promulgazione della L.R. 28 febbraio 2000, n. 11, di modifica della L.R. 86/83, i piani territoriali di coordinamento dei parchi vengono approvati con Delibera di Giunta Regionale). Il territorio regionale è interessato dal parco nazionale dello Stelvio, istituito ma privo di piano, e dalle aree regionali protette richiamate negli elenchi di seguito riportati" Si rileva che la delibera della Giunta Regionale n. 30194/97, citata in precedenza, indica espressamente che la fonte per la perimetrazione del vincolo è la documentazione allegata alle leggi istitutive oppure, nel caso dei Parchi, quella relativa ai piani territoriali di coordinamento, se approvati. I perimetri dei Parchi sono stati, quindi, digitalizzati partendo dalle cartografie allegate alle leggi istitutive oppure, se presenti, dai P.T.C. (Piano Territoriale di Coordinamento) approvati. Modifiche di confine vengono prese in considerazione se indicati in varianti del P.T.C. approvati da d.g.r. oppure se viene deliberata una successiva legge istitutiva, di rettifica alla precedente.