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COMUNE DI CALDERARA DI RENO (BO) PROGETTO DI AMPLIAMENTO E RISTRUTTURAZIONE DEL FABBRICATO INDUSTRIALE BONFIGLIOLI RIDUTTORI S.p.A. SITO IN VIA BAZZANE RICERCA E PROGETTO – GALASSI, MINGOZZI E ASSOCIATI VIA DI SAN LUCA 11, 40135 BOLOGNA - T. +39 051 6153800 - F. +39 051 6156173 [email protected] - www.ricercaeprogetto.it PROGETTO GENERALE E COORDINAMENTO: ING. ANGELO MINGOZZI (INCARICATO) ARCHITETTURA: ING. ANGELO MINGOZZI, ARCH. MARCO BUGHI STRUTTURE: ING. RAFFAELE GALASSI, ING. UMBERTO FINARELLI IMPIANTI: ING. SERGIO BOTTIGLIONI RETI TECNOLOGICHE E ILLUMINAZIONE: ING. GRAZIANO CARTA SICUREZZA: ING. GIORGIO FIOCCHI VAS – VALSAT: ING. SERGIO BOTTIGLIONI COLLABORATORI: ING. FRANCESCA MAJONCHI, ING. MATTEO MEDOLA, ING. GIACOMO SODDU, ING. TIZIANO CONSOLINI, ARCH. GIAMPIERO BOSCHETTI, ARCH. NICOLA CARLEO CONSULENTI SPECIALISTICI IDRAULICA: ING. CARLO BAIETTI (PRISMA INGEGNERIA) ASPETTI BOTANICO-VEGETAZIONALI: DOTT. AGR. FILIPPO MARSIGLI (MARSIGLI LAB) VIABILITÀ, MOBILITÀ E TRAFFICO: ING. MICHELE TAROZZI ASPETTI GEOLOGICI: DOTT. GEOL. SILVIO DE NUZZO RISCHIO ARCHEOLOGICO: DOTT. SILVIA MARVELLI, DOTT. FABIO LAMBERTINI (MUSEO ARCH. AMB.) IMPIANTI ELETTRICI: P.E. LORIS AMADUZZI (STUDIO AZ) COMMITTENTE BONFIGLIOLI RIDUTTORI S.p.A. VIA GIOVANNI XXIII, 7/A 40012, CALDERARA DI RENO (BO) SPAZIO RISERVATO ALL’UFFICIO TECNICO FASE Procedura ex Art. A-14 bis L.R. n. 20/2000 SCALA / TAVOLA N° RI OGGETTO RELAZIONE ILLUSTRATIVA DATA 05/10/2016 AGG. 25/11/2016 DISEGN. PROG. RESP. COORD. N° COMMESSA 015019 PROPRIETA’ DI RICERCA E PROGETTO - GALASSI, MINGOZZI E ASSOCIATI, NE E’ VIETATA LA VENDITA E/O LA DIVULGAZIONE SENZA AUTORIZZAZIONE
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COMUNE DI CALDERARA DI RENO (BO) - Castello Estense€¦ · Reno, Sala Bolognese, Vignola e Carpiano). Questo proposito risponde al primo degli obiettivi contenuti nelle Linee di

Jul 25, 2020

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COMUNE DI CALDERARA DI RENO (BO) PROGETTO DI AMPLIAMENTO E RISTRUTTURAZIONE DEL

FABBRICATO INDUSTRIALE BONFIGLIOLI RIDUTTORI S.p.A. SITO IN VIA BAZZANE

RICERCA E PROGETTO – GALASSI, MINGOZZI E ASSOCIATI

VIA DI SAN LUCA 11, 40135 BOLOGNA - T. +39 051 6153800 - F. +39 051 6156173 [email protected] - www.ricercaeprogetto.it

PROGETTO GENERALE E COORDINAMENTO: ING. ANGELO MINGOZZI (INCARICATO)

ARCHITETTURA: ING. ANGELO MINGOZZI, ARCH. MARCO BUGHI

STRUTTURE: ING. RAFFAELE GALASSI, ING. UMBERTO FINARELLI

IMPIANTI: ING. SERGIO BOTTIGLIONI

RETI TECNOLOGICHE E ILLUMINAZIONE: ING. GRAZIANO CARTA

SICUREZZA: ING. GIORGIO FIOCCHI

VAS – VALSAT: ING. SERGIO BOTTIGLIONI

COLLABORATORI: ING. FRANCESCA MAJONCHI, ING. MATTEO MEDOLA, ING. GIACOMO SODDU,

ING. TIZIANO CONSOLINI, ARCH. GIAMPIERO BOSCHETTI, ARCH. NICOLA CARLEO

CONSULENTI SPECIALISTICI

IDRAULICA: ING. CARLO BAIETTI (PRISMA INGEGNERIA)

ASPETTI BOTANICO-VEGETAZIONALI: DOTT. AGR. FILIPPO MARSIGLI (MARSIGLI LAB)

VIABILITÀ, MOBILITÀ E TRAFFICO: ING. MICHELE TAROZZI

ASPETTI GEOLOGICI: DOTT. GEOL. SILVIO DE NUZZO

RISCHIO ARCHEOLOGICO: DOTT. SILVIA MARVELLI, DOTT. FABIO LAMBERTINI (MUSEO ARCH. AMB.) IMPIANTI ELETTRICI: P.E. LORIS AMADUZZI (STUDIO AZ)

COMMITTENTE BONFIGLIOLI RIDUTTORI S.p.A.

VIA GIOVANNI XXIII, 7/A 40012, CALDERARA DI RENO (BO)

SPAZIO RISERVATO ALL’UFFICIO TECNICO

FASE

Procedura ex Art. A-14 bis L.R. n. 20/2000

SCALA

/

TAVOLA N°

RI OGGETTO

RELAZIONE ILLUSTRATIVA DATA

05/10/2016

AGG.

25/11/2016

DISEGN.

PROG.

RESP.

COORD.

N° COMMESSA

015019

PROPRIETA’ DI RICERCA E PROGETTO - GALASSI, MINGOZZI E ASSOCIATI, NE E’ VIETATA LA VENDITA E/O LA DIVULGAZIONE SENZA AUTORIZZAZIONE

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Relazione Illustrativa

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INDICE:

1 PREMESSA pag. 2

2 OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO 4

3 INQUADRAMENTO TERRITORIALE 6

4 COMPARTO ATTUATIVO 8

5 STATO DI FATTO 9

6 OPERE PROPEDEUTICHE 11

6.1 Nuovo allaccio e adeguamento rete M.T. Enel 11

6.2 Adeguamento rete fognaria Hera 11

7 PROGETTO 13

7.1 Il sistema degli edifici 14

7.2 Sistema della viabilità carrabile e dei parcheggi 20

7.3 Sistema del verde, degli spazi e dei percorsi pedonali e ciclabili pubblici 20

7.4 Prestazione energetica dei sistemi edificio impianto 23

7.5 Reti infrastrutturali 24

8 FASI ATTUATIVE 26

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1 PREMESSA

Il progetto descritto è finalizzato all’ampliamento e ristrutturazione del fabbricato industriale Bonfiglioli Riduttori

S.p.A., sito in via Bazzane, nel comune di Calderara di Reno.

Bonfiglioli Riduttori S.p.A. è una azienda leader di mercato nella produzione di componenti e soluzioni per la trasmissione di potenza (riduttori meccanici, motori elettrici, inverter) che opera in molti paesi. L’azienda è nata nel 1956 a Calderara di Reno e qui ha sempre mantenuto la sua sede principale, pur avendo aperto nel corso degli anni molti stabilimenti produttivi in diverse parti del mondo.

Oggi la Bonfiglioli ha deciso di valorizzare lo stretto legame con il territorio cui è storicamente legata, realizzando un importante progetto di ampliamento e razionalizzazione dello stabilimento produttivo sito in Calderara di Reno in via Bazzane (denominato “B3” dalla Bonfiglioli), nell’ambito del continuo processo di miglioramento e sviluppo della propria efficienza industriale, volta a poter competere in un mercato globale sempre più complesso e competitivo. Nella visione della Bonfiglioli, con il progetto “EVO” lo stabilimento produttivo in via Bazzane dovrà diventare la principale sede dell’azienda, caratterizzata da un’alta vivibilità degli spazi e un’elevata compatibilità ambientale, mettendo al centro l’evoluzione umana e tecnologica.

Lo stabilimento in Via Bazzane è situato in un’area individuata dal PTCP tra le “principali aree produttive”, inserita all’interno dell’“ambito produttivo di rilievo sovracomunale consolidato per funzioni prevalentemente produttive manifatturiere” di Tavernelle: un ambito sovracomunale strategico per lo sviluppo territoriale, collocato in una zona caratterizzata da un'elevata accessibilità e da una bassa vulnerabilità ambientale.

Tuttavia, l’ampliamento necessita il reperimento di un’area che deve essere contigua all’attuale sito produttivo e deve avere una superficie adeguata a realizzare gli edifici e le aree esterne necessarie alle attività della fabbrica, rispettando gli standard previsti dalle norme urbanistiche ed edilizie.

L’unica area già a destinazione produttiva e non ancora edificata (indicata come “B” nella Tav. 01), confinante con lo stabilimento da ampliare, è situata ad ovest di quest’ultimo, ed è già stata acquistata dalla Bonfilgioli. Tale area è tuttavia insufficiente a soddisfare l’esigenza di ampliamento della fabbrica. Essendo l’espansione verso nord impossibile, per la presenza di via Bazzane, le uniche aree a disposizione sono rappresentate dei terreni agricoli a est e a sud dell’attuale insediamento produttivo. La scelta più opportuna è stata di utilizzare l’area a sud, essendo costituita da un terreno agricolo residuale, intercluso tra l’area produttiva a nord e la linea ferroviaria a sud: un’area di completamento naturale del polo produttivo, particolarmente vocata allo scopo. La Bonfiglioli ha opzionato l’acquisto di tale (indicata come “C” nella tav. 01).

Le due aree “B” e “C” descritte, insieme a quella dell’attuale sito produttivo (indicata come “A” nella tav. 01), costituiscono un comparto adeguato ad attuare il progetto di ampliamento e ristrutturazione del fabbricato industriale esistente.

Il progetto comporta quindi una variante allo strumento urbanistico, finalizzata a inserire l’intero Comparto

Clementino Bonfiglioli, generato dall’insieme delle aree “A”, B” e “C” suddette, nell’ambito "AP_1 - Aree produttive ad

assetto urbanistico consolidato”.

Allo scopo di definire il contenuto discrezionale degli atti di pianificazione urbanistica, nonché le modalità procedurali e la tempistica con la quale si dovrà attuare il progetto, il Comune di Calderara di Reno e la Bonfiglioli Riduttori S.p.A. hanno stipulato un accordo ai sensi dell’art. 18 L.R. Emilia Romagna 20/2000 (Del. G.C. n. 108 del 03/10/2016).

Nell’accordo il Soggetto Attuatore ed il Comune concordano di seguire, per la variante urbanistica necessaria all’attuazione del progetto, la procedura prevista dall'art. A-14 bis della L.R. n. 20/2000, recante “Misure urbanistiche per favorire lo sviluppo delle attività produttive”.

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Schema preliminare di progetto

Nell’ambito dell’accordo si prevede l’attuazione del progetto in tre fasi. “Fase 1”, “Fase 2”, “Fase 3” (si veda la Tav. 26) e la suddivisione della prima fase in due stralci funzionali “Stralcio 1A” e “Stralcio 1B” (si veda il cap. 8), tenendo anche conto che tutti gli interventi previsti dovranno essere effettuati senza interrompere le attività lavorative della fabbrica.

Nell’accordo suddetto sono evidenziati gli aspetti positivi che l’ampliamento e ristrutturazione del fabbricato industriale in via Bazzane riveste sotto il profilo dell’interesse pubblico:

• il progetto è l'occasione per riqualificare l'area nel quale è collocato e per ottimizzare il sistema di infrastrutture ad essa collegate, come una tratta della pista ciclabile “Tavernelle-Capoluogo” (che costituirà parte della pista ciclabile, inserita nel programma europeo EuroVelo 7);

• l’intervento mira a consolidare gli attuali livelli di occupazione e, ove possibile, a incrementarli;

• essendo l’edificio da ampliare e ristrutturare situato in un’area di completamento, valorizzerà il contesto nel quale è inserito, tramite la rigenerazione urbana dell’insediamento produttivo esistente e delle aree circostanti e grazie all'elevata qualità progettuale, sia sotto il profilo dell'integrazione con il paesaggio, che da quello della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico;

• nel progetto potranno essere inseriti servizi d’interesse di Bonfiglioli con potenziali ricadute positive su un bacino più largo di utenti.

Le esigenze della Bonfiglioli sono inoltre in pieno accordo con gli ambiti di azione e le linee strategiche contenuti

nelle Linee di Indirizzo del secondo Piano Strategico Metropolitano (PSM 2.0), che riguardano la qualità della vita, il rafforzamento di una mobilità veloce e sostenibile e una nuova coniugazione dell’idea di rigenerazione urbana. In particolare gli obiettivi aziendali della Bonfiglioli investono gli ambiti di azione che riguardano: lo sviluppo economico e sociale, le politiche di promozione imprenditoriale e di innovazione, la formazione ed i servizi per il lavoro, la mobilità e le infrastrutture, la strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici e la loro organizzazione in ambito metropolitano.

L’attuazione del progetto è tuttavia condizionata da alcuni interventi propedeutici finalizzati a rimuovere e/o modificare alcuni elementi e servitù di carattere infrastrutturale (descritti sinteticamente nel successivo paragrafo 6 ed evidenziati nella tav. 08). Tali opere sono attuate con procedimenti autorizzativi specifici e indipendenti, da coordinarsi con le fasi attuative dell'ampliamento e ristrutturazione del fabbricato industriale esistente.

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Vista da sud-ovest del progetto

2 OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO

Come anticipato nella premessa, gli obiettivi strategici della Bonfiglioli trovano pieno accordo con quelli degli strumenti di pianificazione e programmazione, orientati allo sviluppo sociale ed economico della regione e dei comuni.

Di seguito sono sintetizzati gli obiettivi generali del progetto, orientati al miglioramento e allo sviluppo dell’attività produttiva della Bonfiglioli, in relazione a quelli delle politiche di governo del territorio volti al bene della collettività.

• Il progetto ha l’obiettivo di valorizzare la realtà produttiva della Bonfiglioli nel luogo in cui essa è nata e si è sviluppata, concentrando in esso attività oggi collocate altrove in un raggio di circa 200 chilometri (Calderara di Reno, Sala Bolognese, Vignola e Carpiano). Questo proposito risponde al primo degli obiettivi contenuti nelle Linee di Indirizzo del secondo Piano Strategico Metropolitano (PSM 2.0), volto a valorizzare l’identità di Bologna Metropolitana, attraverso la promozione di prodotti e capacità produttive locali, che sono nate e si sono sviluppate nel territorio. È inoltre in linea con il secondo obiettivo del documento citato, volto alla riduzione della dispersione insediativa e del consumo di suolo per aumentare la qualità urbana e ambientale. Come delineato dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) il progetto costituisce un’espansione insediativa motivata da esigenze non diversamente soddisfacibili, che tuttavia concorre a ridurre la dispersione dell’offerta insediativa, concentrando le ulteriori potenzialità in una collocazione ottimale rispetto alle infrastrutture primarie per la mobilità, utilizzando le potenzialità insediative residue (dell’area “B”).

• Il progetto ha l’obiettivo di riqualificare il sito produttivo attuale della Bonfiglioli in via Bazzane, sotto il profilo paesaggistico, architettonico, energetico e del benessere delle persone, nell’ambito di un più ampio processo di rigenerazione urbana. Questa finalità è in accordo con il secondo obiettivo contenuto nelle Linee di Indirizzo del secondo Piano Strategico Metropolitano (PSM 2.0), finalizzato ad aumentare la qualità urbana e ambientale, attraverso la rigenerazione urbana e anche proseguendo nella pianificazione delle aree produttive ecologicamente attrezzate, con l’obiettivo, tra gli altri, di ridurre il consumo energetico degli edifici del 20% entro il 2020. Il progetto risponde a quanto previsto dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) che all’interno degli ambiti specializzati per attività produttive assume l’obiettivo di qualificare il tessuto produttivo provinciale, ossia qualificare le imprese e insieme le aree di insediamento sia sul piano delle dotazioni che su quello morfologico.

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Vista da sud-est dall’alto del progetto

• Attraverso l’accorpamento di diverse attività produttive nello stabilimento di via Bazzane, situato in un luogo strategico sotto il profilo dei collegamenti ferroviari, carrabili e ciclabili, il progetto intende ridurre e razionalizzare sensibilmente i trasferimenti di mezzi e di persone (che allo stato attuale generano costi ed oneri significativi per la gestione aziendale) incoraggiando la mobilità sostenibile, riducendo gli impatti sul sistema della mobilità. L’intervento è finalizzato alla razionalizzazione della logistica delle merci interna all’azienda, mediante l’accorpamento degli impianti di Vignola e di Carpiano nell’ambito dell’ampliamento dello stabilimento produttivo a Calderara, coerentemente con le politiche di ottimizzazione degli spostamenti delle merci perseguite dal Piano Aria Integrato Regionale - PAIR2020 dell’Emilia-Romagna. All’accorpamento della produzione seguirà inoltre lo spostamento del ramo dirigenziale, oggi insediato presso la sede a Lippo di Calderara, nel nuovo Head Quarter. Il progetto risponde al terzo obiettivo contenuto nelle Linee di Indirizzo del secondo Piano Strategico Metropolitano (PSM 2.0), volto alla piena integrazione fra le strategie di mobilità e le politiche di trasformazione urbanistica, e che assume la mobilità sostenibile come la mobilità del futuro, concentrando energie e risorse economiche sul servizio ferroviario metropolitano, sul trasporto pubblico ad alta capacità (tram), sulla bici e sui pedoni. In particolare è previsto l’inserimento di Bologna nella rete delle ciclovie europee e, nello specifico, nel percorso EUROVELO7 Oslo-Malta, che il progetto prevede di far passare all’’interno del comparto. Questo obiettivo è anche coerente con quanto previsto dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) che all’interno degli ambiti specializzati per attività produttive assume l’obiettivo di concentrare le ulteriori potenzialità di offerta in collocazioni ottimali rispetto alle infrastrutture primarie per la mobilità e con scarse o nulle limitazioni o condizionamenti dal punto di vista ambientale.

• Il progetto è finalizzato a realizzare un modello di fabbrica di nuova generazione, funzionale e vivibile, orientata all’eccellenza dei processi produttivi, all’innovazione e alla qualificazione dei prodotti e delle persone. Questo proposito si colloca nell’alveo del quarto obiettivo contenuto nelle Linee di Indirizzo del secondo Piano Strategico Metropolitano (PSM 2.0), nel quale si riconosce che le specializzazioni produttive storiche del territorio metropolitano richiedono un continuo ed importante sforzo nell’innovazione, indispensabile per mantenere le posizioni di leadership e i livelli occupazionali, si individua come strategico il rilancio della cultura tecnico-scientifica a supporto dello sviluppo economico e sociale, e si promuove la ricerca e lo scambio di competenze tra sistema educativo e produttivo allo scopo di generare innovazione.

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3 INQUADRAMENTO TERRITORIALE

Il fabbricato industriale della Bonfiglioli Riduttori S.p.A. oggetto del progetto di ampliamento e ristrutturazione è ubicato tra il centro abitato di Calderara di Reno, a ovest, e l’abitato di Osteria Nuova a est.

L’attuale area nella quale è stato realizzato l’edificio industriale denominato dalla Bonfiglioli “B3” (indicata come “A” nella tav. 01), è collocata nella parte più orientale all’interno di un’area produttiva, confinata a nord dalla strada comunale via Bazzane, e sud dalla linea ferroviaria Bologna - Verona, dalla quale è separata da un’area agricola residuale e interclusa, e a est da un’area agricola più ampia, che arriva ai confini del centro abitato di Calderara di Reno.

In relazione agli strumenti di pianificazione urbanistica, l’attuale sito industriale della Bonfiglioli è collocato nell’ambito produttivo sovracomunale di Tavernelle: inserito tra gli “ambiti produttivi di rilievo sovra comunale consolidati per funzioni

prevalentemente produttive manifatturiere” (artt. 9.1 e 9.3): un ambito strategico per lo sviluppo territoriale, collocato in regioni caratterizzate da un'elevata accessibilità e da una bassa vulnerabilità ambientale. L’area di Tavernelle è inoltre un’area produttiva ecologicamente attrezzata (Apea).

Il RUE colloca l’area dell’attuale stabilimento produttivo della Bonfiglioli in ambito “AP_1 - Aree produttive ad assetto urbanistico consolidato”.

Il progetto di ampliamento e ristrutturazione del fabbricato industriale Bonfiglioli Riduttori S.p.A. richiede il reperimento di un’area contigua con una superficie adeguata a realizzare gli edifici e le aree esterne necessarie alle attività del nuovo polo produttivo, rispettando gli standard previsti dalle norme urbanistiche ed edilizie.

L’unica parte di territorio con queste caratteristiche, disponibile per attuare il progetto, è costituita dal terreno agricolo intercluso tra l’area produttiva a nord e la linea ferroviaria a sud: un’area di completamento naturale del polo produttivo particolarmente vocata allo scopo.

L’area di completamento (indicata come “C” nella tav. 01) è oggi classificata alla tavola 3 del PTCP come “ambito agricolo a

prevalente rilievo paesaggistico” di pianura (art. 11.8), ed il RUE la colloca in ambito “ARP - Ambito agricolo di rilievo paesaggistico”. Tale area deve essere convertita nel RUE in ambito “AP_1 - Aree produttive ad assetto urbanistico consolidato”, procedendo ad una variante dello strumento urbanistico, e insieme all’attuale lotto in cui è collocato l’edificio industriale esistente (indicato come “A” nella tav. 01) e ad un’ulteriore area confinante a ovest (indicata come “B” nella tav. 01), anch’essa parte dell’ambito produttivo sovracomunale di Tavernelle, concorreranno alla formazione del nuovo Comparto Clementino Bonfiglioli.

L’area d’intervento è facilmente accessibile da parte delle persone che lavorano nel sito produttivo, essendo servita dal sistema di mobilità pubblica. È infatti situata a circa 2,5 km dalla stazione ferroviaria di Osteria Nuova, servita dalla linea del Servizio Ferroviario Metropolitano n. 3 lungo la direttrice Bologna – Verona, ed è servita da due linee di autobus con fermate lungo via Bazzane. È già previsto inoltre il completamento di un percorso ciclo-pedonale che collegherà i centri abitati di Calderara di Reno e Osteria Nuova passando da via Bazzane.

In relazione alla mobilità su gomma dei veicoli leggeri (addetti e visitatori) e pesanti (fornitori e mezzi di servizio), i principali collegamenti avvengono da via Bazzane, attraverso via Valtiera che si innesta a sud-ovest sulla SP 568 Persicetana, e via Stelloni Ponente che si innesta a nord-est sulla SP 18 Padullese. Il collegamento alla rete autostradale avviene attraverso lo svincolo di Borgo Panigale che dista 7 km circa dall’area d’intervento.

L’accesso carrabile all’area verrà inoltre potenziato dalla realizzazione della nuova Intermedia di Pianura, che contribuirà a razionalizzare la circolazione di scambio tra Bologna e la Pianura, mentre non sarà più realizzato il Passante Nord prima previsto e individuato in tutta la cartografia pianificatoria vigente.

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Inquadramento territoriale dell’area d’intervento in relazione alle principali reti di collegamento

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4 COMPARTO ATTUATIVO

Il Comparto Clementino Bonfiglioli, oggetto di variante urbanistica nasce dall’accorpamento di tre aree distinte che vengono raggruppate in un’area unica e indivisa (si veda la tav. 01) e aree sono le seguenti:

Area “A” Collocata dal RUE in ambito “AP_1 - Aree produttive ad assetto urbanistico consolidato”, l’area occupa la parte a nord del Comparto Clementino Bonfiglioli e si affaccia su via Bazzane. L’area è soggetta ad intervento edilizio diretto, è di proprietà della Bonfiglioli Riduttori S.p.A.ed è già in parte edificata con l’attuale fabbricato industriale della Bonfiglioli, oggetto di ampliamento e ristrutturazione.

Area “B” Collocata dal RUE in ambito “AP_1 - Aree produttive ad assetto urbanistico consolidato”, l’area è situata a ovest della precedente e occupa una piccola porzione a nord del Comparto Serafino Bonfiglioli. L’area è soggetta ad intervento edilizio diretto, ed è attualmente un lotto libero, di proprietà della Bonfiglioli Riduttori S.p.A.

Area “C” Collocata dal RUE in ambito “ARP - Ambito agricolo di rilievo paesaggistico”, l’area viene trasformata in “AP_1 - Aree produttive ad assetto urbanistico consolidato” attraverso la variante allo strumento urbanistico. Occupa la parte a sud del Comparto Clementino Bonfiglioli e confina con l’area di pertinenza dalla linea ferroviaria Bologna – Verona. L’area è attualmente utilizzata per attività agricole e su di essa non sono presenti fabbricati. La proprietà dell’area è del signor Roberto Campagni e la Bonfiglioli Riduttori S.p.A. ne ha formalizzato l’impegno all’acquisto attraverso la stipula di contratti preliminari conclusi in data 30 luglio 2015 ed in data 2 agosto 2016.

Il Comparto Clementino Bonfiglioli ha una Superficie Fondiaria (SF) generata dalla somma delle superfici delle aree "A", "B" e "C", ed ha una capacità edificatoria espressa dalla sommatoria delle Superfici utili (Su) ed accessorie (Sa) massime delle stesse.

Nella tav. 01 è riportata una tabella esplicativa sui dati urbanistici ed edilizi delle tre aree che concorrono alla formazione del Comparto Clementino Boonfiglioli.

I parametri urbanistici ed edilizi del comparto attuativo, composti dall’unione delle tre aree sopra descritte, sono riportati nel documento “NUE - Norme Urbanistiche ed edilizie”, e nella tav. 01.

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5 STATO DI FATTO

Come descritto nel precedente capitolo, il Comparto Clementino Bonfiglioli nasce dall’accorpamento di tre aree (“A”, “B” e “C”), che allo stato attuale presentano usi e caratteri diversi.

Nell’elaborato grafico Tav. 02 è riportato il rilievo planialtimetrico dell’intero comparto, comprese le reti tecnologiche infrastrutturali principali e le servitù che interessano il comparto oggetto di intervento. Il tracciato delle reti infrastrutturali e servitù è stato ricostruito sulla base del rilievo topografico effettuato e sull'analisi dei dati disponibili riferiti a progetti precedenti.

Alcune reti infrastrutturali esistenti, costituiscono servitù o elementi che condizionano l’ampliamento dell’insediamento industriale: per questa ragione sono soggette a interventi di modifica. ln particolare la presenza della linea aerea MT che attraversa l’area di completamento da sud a nord, costituisce un impedimento per l’ampliamento previsto dal progetto, così come il tratto di rete di acqua potabile Hera, che attraversa il nuovo comparto da est a ovest.

Nella Tav. 08 sono individuate le “opere propedeutiche” di modifica, da effettuarsi nell’ambito di procedure autonome rispetto alla presente variante urbanistica., che sono brevemente descritte nel paragrafo successivo e riguardano l’adeguamento della rete fognaria Hera, la realizzazione del nuovo allaccio per la fornitura di energia elettrica e l’adeguamento della rete MT Enel per l’eliminazione della linea aerea che insiste sull’area d’intervento. Il progetto di modifica della rete acquedotto Hera è invece riportato nella Tav. 21 e sarà realizzato nell’ambito del presente procedimento autorizzativo.

Nell’elaborato grafico Tav. 03 è riportato il rilievo delle pertinenze esterne dell’attuale fabbricato industriale, compreso il rilievo del verde, che corrisponde allo stato di fatto legittimo (SCIA in sanatoria prot. n. 18596 del 13/07/2016). Nello stesso elaborato grafico sono riportate le reti tecnologiche a servizio del fabbricato industriale esistente.

Negli elaborati grafici Tav. 04, Tav. 05, Tav. 06, Tav. 07, è riportato lo stato di fatto rilevato dell’attuale edificio industriale che corrisponde allo stato di fatto legittimo (SCIA in sanatoria prot. n. 18596 del 13/07/2016).

L’attuale edificio industriale oggetto d’intervento (indicato come “PLANT esistente” negli elaborati grafici), con una superficie coperta di circa 15.450 m2, è composto principalmente da tre corpi di fabbrica tra loro collegati, che sono stati realizzati in fasi successive a partire dal 1981.

Il primo corpo di fabbrica, più a sud, è stato realizzato in due fasi successive, con telaio in cemento armato prefabbricato, composto da pilastri dotati di mensole per ricevere le travi di coperto o di piano, travi con sezione ad H a doppia pendenza ordite fra i pilastri, coppelle di copertura. Per la realizzazione del primo piano interno all’involucro principale, sui lati sud e ovest, in una prima fase sono stati realizzati pilastri in cemento armato in opera. Successivamente il primo piano interno è stato ampliato utilizzando strutture con pareti portanti. Le chiusure esterne del primo corpo di fabbrica sono state realizzate utilizzando pannelli di parete verticali, nervati, prefabbricati, su tutti i lati ed eccezione di una parte del fronte ovest, che è stata realizzata con una parete in cemento armato in opera. L’illuminazione e ventilazione naturale zenitale è assicurata da lucernari, mentre quella verticale da finestre e portefinestre.

Il secondo corpo di fabbrica, di dimensioni analoghe al precedente, e posto immediatamente a nord di esso, è stato realizzato a partire della seconda metà degli anni ‘90, sempre con telaio in cemento armato prefabbricato, composto da pilastri, travi ad I alle quali superiormente sono appoggiati dei tegoli a Y, a geometria variabile. All’interno, sul lato a sud, è stato realizzato un primo piano principalmente in carpenteria metallica. Le chiusure esterne, in analogia con il primo corpo di fabbrica, sono state realizzate utilizzando pannelli di parete verticali, nervati, prefabbricati, su tutti i lati. L’illuminazione e ventilazione naturale zenitale è assicurata da shed in materiale leggero posti tra i tegoli, mentre quella verticale da finestre e portefinestre.

Il terzo corpo di fabbrica, addossato al precedente sul lato nord, è stato realizzato alla metà del primo decennio degli anni

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pag. 10/26Vista da via Bazzane del fronte ovest dell’edificio esistente

2000, sempre con telaio in cemento armato prefabbricato, composto da pilastri e travi ad I che a cui superiormente sono appoggiati dei tegoli a Y, a geometria variabile. Le chiusure esterne, in analogia con i due precedenti corpi di fabbrica, sono state realizzate utilizzando pannelli di parete verticali, nervati, prefabbricati, su tutti i lati. L’illuminazione e ventilazione naturale zenitale è assicurata da shed prefabbricati posti tra i tegoli, mentre quella verticale da finestre e portefinestre.

Addossate sui lati esterni, principalmente sui lati ovest e nord del primo corpo di fabbrica e su quello ovest del secondo, sono state realizzate delle tettoie metalliche. Alcune di esse sono state poi tamponate successivamente per ampliare le superfici interne del complesso edilizio, in risposta all’evolversi delle esigenze delle attività della fabbrica.

Addossate All’esterno sono state realizzate nel corso degli anni diverse tettoie in carpenteria metallica, che in parte sono state poi chiuse ampliando i corpi di fabbrica principali.

Il complesso edilizio si mostra come un insieme disorganico, in cui sono percepibili i numerosi interventi che si sono succeduti nel corso degli anni, che si presentano spesso come superfetazioni giustificate dalle esigenze contingenti legate allo sviluppo delle attività produttive della fabbrica.

Sotto il profilo del benessere delle persone che vivono e lavorano nella fabbrica e riguardo gli aspetti di efficienza energetica, l’edificio è ovviamente rispondente alle norme vigenti alle diverse epoche in cui è stato realizzato, ma non agli standard di qualità odierni. Per questa ragione, cogliendo l’occasione di dare risposta alle necessità di ristrutturazione e ampliamento del sito produttivo in via Bazzane, la Bonfiglioli ha deciso di riqualificare l’edificio esistente, volendo realizzare una fabbrica modello, di nuova generazione, vivibile e funzionale.

Gli spazi esterni sono organizzati tenendo conto dell’attuale sistema degli accessi, in relazione alla collocazione delle diverse attività della fabbrica. Gli operai, gli impiagati e i visitatori esterni, accedono dal lato ovest dell’edificio attraverso due ingressi che si affacciano sulla strada laterale privata collegata con via Bazzane. Dall’ingresso più a nord si accede a un piazzale adibito a parcheggio, dotato di un’area verde alberata, principalmente a servizio degli impiegati e dei visitatori esterni, che accedono all’edificio dall’ingresso principale posto sul fronte della fabbrica che si affaccia su questo piazzale. L’ingresso più a sud si apre su una stradina interna, dotata di alcuni parcheggi posti sul lato, collegata al piazzale esterno a est. Questo piazzale ha un uso promiscuo, essendo utilizzato in parte come parcheggio per le auto, in parte come deposito a cielo aperto e più in generale come area di carico e scarico per i mazzi pesanti. I mezzi pesanti hanno accesso alle aree esterne dello stabilimento produttivo direttamente da via Bazzane, e compiono la loro attività nelle aree a nord dell’edificio e nel piazzale a ovest.

Riguardo gli aspetti botanico-vegetazionali, gli spazi esterni dello stabilimento produttivo si presentano frammentati, evidentemente nati senza un vero e coerente progetto del verde, con aree a prato e presenza di alberature puntuali oppure organizzate in filari (soprattutto sul lato sud dell’edificio). La vegetazione si presenta in uno stato di conservazione scadente, a causa della messa a dimora di specie vegetali non adatte al sito o alla non corretta distanza d’impianto (per maggiori approfondimenti si veda lo “Studio del verde esistente e di progetto, aspetti botanico-vegetazionali”).

Gli spazi esterni della fabbrica necessitano quindi di una riqualificazione, soprattutto in funzione della riorganizzazione degli spazi e dei flussi delle persone e di mezzi di trasporto dovuta al progetto di ampliamento e ristrutturazione del sito produttivo.

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6 OPERE PROPEDEUTICHE

Come anticipato nel precedente paragrafo, alcune reti infrastrutturali presenti sull’area oggetto d’intervento costituiscono servitù o impedimenti fisici per l’ampliamento dell’insediamento industriale.

Queste reti infrastrutturali sono soggette agli interventi di adeguamento schematicamente riportati nella Tav. 08, che sono attuati con procedimenti autorizzativi specifici e indipendenti, da coordinarsi con le fasi attuative dell'ampliamento e ristrutturazione del fabbricato industriale esistente.

Tali opere sono propedeutiche alla realizzazione delle opere dello stralcio funzionale 1B che completa la fase 1.

6.1 Nuovo allaccio e adeguamento rete M.T. Enel

L’area oggetto dell’ampliamento del sito produttivo della Bonfiglioli è interessata da una linea elettrica di media tensione (MT), a semplice terna, che l’attraversa da sud a nord su linea aerea, interrandosi a ridosso dello stabilimento esistente. Da qui la linea transita interrata, seguendo la viabilità carrabile, per alimentare due cabine di trasformazione a servizio dell’edificio industriale.

La presenza della linea aerea MT rende impossibile procedere all’ampliamento previsto dal progetto, e per tale ragione deve essere rimossa, adeguando al contempo gli allacci alla linea elettrica, nell’ambito di procedimenti autorizzativi specifici che sono stati già avviati.

Bonfiglioli Riduttori S.p.A. a questo scopo ha inoltrato il 22/02/2016 a Enel Distribuzione S.p.A., una richiesta di spostamento della linea aerea MT esistente e di nuovo allaccio per la fornitura di energia elettrica con una nuova cabina elettrica posta su via Bazzane. Enel Distribuzione S.p.A. ha risposto alla richiesta inviando a Bonfiglioli Riduttori S.p.A. una Specifica Tecnica con allegato un elaborato grafico il 31/03/2016 e successivamente un preventivo di spesa 15/04/2016 (Riferimenti: Pratica n. 3572/BONFIGLIOLI; Numero di Presa: 3780006000007; Cod. Pod: IT001E550089882; Codice Rintracciabilità: 116233822). Bonfiglioli Riduttori S.p.A. ha provveduto a versare a Enel Distribuzione S.p.A. l’importo richiesto il 29/08/2016.

Il progetto di adeguamento della linea elettrica, da attuarsi con procedimenti autorizzativi specifici, prevede due fasi.

• Realizzazione di una nuova cabina elettrica Enel di consegna dell’energia elettrica in MT su via Bazzane, alimentata dalla linea elettrica esistente che corre lungo la stessa via. Questa nuova cabina, attraverso la realizzazione di una linea interrata privata, andrà ad alimentare sia le cabine di trasformazione esistenti della fabbrica attuale, sia quelle nuove previste dal progetto di ampliamento.

• Rimozione della linea MT aera che insiste sul Comparto Clementino Bonfiglioli con realizzazione di una linea MT interrata lungo i confini sud ed est del comparto, al di sotto della nuova pista ciclabile pubblica. La linea aerea sarà interrata prima dell’attraversamento della linea ferroviaria Bologna – Verona e seguendo il nuovo tracciato interrato andrà a ricollegarsi con la linea elettrica esistente che corre lungo via Bazzane.

6.2 Adeguamento rete fognaria Hera

Allo stato attuale, le acque nere sono sottoposte a trattamenti con fosse biologiche distribuite e con un vassoio di fitodepurazione posto sul lato est dell’edificio, mentre gli scarichi della mensa sono preliminarmente trattati mediante degrassatore.

Le acque già trattate, insieme a quelle bianche provenienti dalle coperture e dai piazzali dell’edificio attuale, confluiscono in una condotta di acque miste che attraversa l’edificio attuale da ovest a est e scarica poi direttamente nello Scolo Canocchietta Superiore. Questa dorsale di acque miste è a servizio di tutta l’area produttiva a ovest dell’area della Bonfiglioli

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fognatura mista esistente nuovo scolmatore

nuova fognatura nera a gravità nuovo impianto sollevamento

nuova fognatura nera in pressione

linea aerea MT esistente linea aerea MT da eliminare nuova linea interrata MT

linea interrata MT esistente nuova cabina consegna MT

Schema delle “opere propedeutiche” da realizzarsi nell’ambito di procedimenti autorizzativi specifici

e rappresenta di fatto una servitù oggetto di “opere propedeutiche” di adeguamento con procedimento autorizzativo specifico.

L’ente gestore della rete fognaria, Hera S.p.A., ha già redatto un progetto di separazione delle reti dell’intera area industriale di via Bazzane che prevedeva la realizzazione di uno scolmatore sulla fognatura mista a valle del punto di allaccio dello stabilimento della Bonfiglioli, e la realizzazione di una dorsale di acque nere e di un impianto di sollevamento su via Bazzane, in grado di rilanciare le acque nere verso la rete che convoglia al depuratore comunale.

(Riferimenti progetto Hera S.p.A.: Collegamento della zona industriale di via Bazzane alla rete fognaria del Capoluogo, in Comune dei Calderara di Reno (BO), n. commessa 11400003109; progetto esecutivo di febbraio 2015).

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Vista zenitale del progetto

7 PROGETTO

Il progetto di ampliamento e ristrutturazione del fabbricato industriale Bonfiglioli Riduttori S.p.A. in via Bazzane, ha come principale obiettivo di valorizzare la realtà produttiva della Bonfiglioli nel luogo in cui essa è nata e si è sviluppata, realizzando un modello di fabbrica di nuova generazione, funzionale e vivibile, orientata all’eccellenza dei processi produttivi, all’innovazione e alla qualificazione dei prodotti e delle persone.

La realizzazione del nuovo modello di fabbrica, comporta la riqualificazione del sito produttivo attuale, sotto il profilo paesaggistico, architettonico, energetico e del benessere delle persone, nell’ambito di un più ampio processo di rigenerazione urbana, Inoltre, concentrando nello stesso luogo attività oggi collocate altrove a Calderara di Reno, Sala Bolognese, Vignola e Carpiano, si razionalizzando sensibilmente i trasferimenti di mezzi e di persone, con ricadute positive sul sistema della mobilità.

Il nuovo modello di fabbrica deve caratterizzarsi per elevati livelli di prestazione energetica del sistema edificio impianto, in linea con le recenti disposizioni normative dei decreti interministeriali di giugno 2015 e verso l’obiettivo europeo di edifici a “energia quasi zero” (NZEB) in un prossimo futuro. Gli obiettivi e le strategie per la “chiusura del ciclo dell’energia” sono brevemente descritti al paragrafo 7.3 del presente documento e trattati più approfonditamente nel documento VAS1 - Valutazione Ambientale Strategica (VAS/VALSAT).

Tenuto conto dei vincoli dovuti alla conformazione del comparto e alla collocazione dell’attuale edificio industriale, il progetto si è sviluppato a partire dagli spazi esterni, pensati in relazione alle esigenze della mobilità carrabile, ciclabile e pedonale, che costituiscono il tessuto connettivo del nuovo insediamento e ai quali è affidata la principale azione di rigenerazione urbana. In questo senso il progetto può essere descritto attraverso i principali sistemi che lo costituiscono e lo caratterizzano.

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7.1 Il sistema degli edifici

Il nuovo insediamento industriale è stato concepito come un “campus”: un insieme integrato di spazi interni ed esterni che accolgono le attività di lavoro, formazione, rigenerazione e riposo delle persone che lo abitano.

La disposizione degli edifici che compongono il campus è pensata per dare la possibilità a tutti gli spazi interni di aprirsi verso l’esterno, alla luce e all’aria, con l’obiettivo di fare entrare il paesaggio all’interno dei luoghi di vita e di lavoro.

L’elemento centrale dell’insediamento è costituito dalla “fabbrica” vera e propria, composta dal PLANT esistente (a sua volta composto da tre elementi distinti) e dal nuovo PLANT, un edificio di dimensioni circa 250 x 100 m, allungato verso sud, messo in relazione alla parte esistente attraverso un elemento di collegamento per il passaggio dei muletti e delle persone. Il nuovo PLANT si colloca più a ovest di quello esistente, in modo da lasciare libera la facciata sud di quest’ultimo e di lasciare altrettanto liberi i suoi quattro fronti. Sul lato nord-occidentale del nuovo PANT sono situati gli uffici e laboratori R&D, realizzati come un corpo di fabbrica con struttura indipendente. L’intero PLANT si presenta quindi come un’insieme di volumi giustapposti lungo l’asse nord-sud, sfalsati tra di loro, che divide l’intero comparto in due zone distinte.

A ovest del PLANT è collocata l’area di pertinenza del lavoro della fabbrica vera e propria, che necessita di ampi spazi asfaltati, destinata alla movimentazione delle materie prime e dei lavorati in ingresso e uscita, percorribile da mezzi pesanti, muletti, carrelli, ecc.., con accesso indipendente dalla strada pubblica interna al comparto produttivo esistente più a ovest, che a sua volta si collega con via Bazzane.

Sul lato est si sviluppa la parte maggiormente articolata del campus produttivo, con gli edifici per gli uffici, i servizi, il ristorante aziendale il sistema di piazze e giardini. Su questo lato, servito da due parcheggi dedicati, per i lavoratori e gli ospiti esterni, è situato l’accesso principale alla nuova fabbrica Bonfiglioli. Gli edifici sul lato est sono disposti in modo da lasciare liberi i fronti, per l’illuminazione e ventilazione naturali, e per creare un insieme articolato di spazi esterni da sistemare come corti verdi, giardini e piazze.

Lungo il fianco orientale del nuovo PLANT è collocato l’edificio per uffici PTS, in parte destinato ad attività che devono relazionarsi strettamente con quelle della fabbrica. Questo edificio si presenta come un corpo indipendente allungato, su tre livelli, che si avvicina al volume del nuovo PLANT collegandosi ad esso attraverso blocchi di uffici su due livelli separati da corti giardino interne. In questo modo si realizza una relazione fisica e percettiva tra gli uffici e la fabbrica, senza sacrificare la relazione tra spazi interni di lavoro con l’esterno, che sono uno degli obiettivi di qualità del progetto.

Più a est, altri due edifici si dispongono in modo tale da formare tre aree esterne distinte ma collegate tra loro: una piazza d’ingresso a sud, un frutteto al centro e un giardino a nord. Più a sud è collocato l’edificio servizi, allungato lungo l’asse est-ovest, che si innesta sull’edificio degli uffici PTS. Si tratta di un edificio ponte, in cui sono collocati l’ingresso principale al campus e spazi di accoglienza e di servizio, che ha anche la funzione di collegare gli spazi dedicati al lavoro con il ristorante aziendale. Quest’ultimo è infatti posto a est, a chiudere la corte frutteto da un lato e a definire lo spazio di pertinenza del giardino a nord. Il ristorante aziendale è collocato quindi strategicamente in un luogo centrale dell’insediamento, ma dispone di un accesso di servizio diretto sulla strada interna di accesso a est.

L’ultimo elemento del sistema degli edifici è rappresentato dall’edificio destinato ad accogliere gli uffici HQ: il futuro quartiere generale della Bonfiglioli Riduttori S.p.A.. Si tratta di un edificio a torre che si innesta sul fianco sud del fabbricato adibito ai servizi, di altezza contenuta, che tuttavia emerge rispetto all’andamento orizzontale del resto del complesso edilizio, e definisce la piazza sul lato est come elemento di mediazione tra spazio pubblico e spazio privato della Bonfiglioli.

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Vista della piazza d’ingresso

Vista aerea da nord

Vista aerea da est

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PLANT esistente

La realizzazione del nuovo modello di fabbrica, comporta necessariamente una ristrutturazione dell’edificio esistente, che non si limita alla rifunzionalizzazione del lay-out interno, ma prevede una riqualificazione ad ampio spettro, per evitare disparità tra un edificio realizzato nel corso di tre decenni, a partire dall’inizio degli anni ’80, con standard qualitativi completamente diversi rispetto a quelli richiesti oggi, e le parti di nuova realizzazione, soggette alle più aggiornate normative sulla sicurezza, igiene ed efficienza energetica. Uno dei primi obiettivi del progetto, orientato a migliorare il benessere, è di permettere alle persone che lavorano nel PLANT esistente di percepire le aree esterne riqualificate, ovvero il giardino e il frutteto. Gli spazi attualmente su due livelli della fabbrica, posti sui fronti sud ed est, saranno completamente ristrutturati: lungo il lato sud, al piano terra saranno eliminati tutti gli attuali spogliatoi e spazi tecnici (ad esclusione dell’attuale centrale termica), permettendo così alla fabbrica di aprirsi verso l’esterno, anche attraverso la modifica degli infissi attuali; tutti gli attuali uffici saranno portati al piano terra lungo il lato est; al primo piano saranno collocati esclusivamente gli spogliatoi di tutto il personale della fabbrica, completamente riorganizzati e tra loro collegati da un ballatoio interno che si affaccia sugli spazi di lavoro. Il ballatoio al primo piano è collegato direttamente sia con un elemento a ponte, che attraversa la mensa e si collega all’edificio servizi, sia con il nuovo PLANT, gli uffici e laboratori R&D e gli uffici PTS. Il progetto prevede la possibilità di riqualificare le facciate con rivestimenti esterni che oltre a migliorare l’aspetto estetico dell’edificio possano migliorarne le prestazioni energetiche, aumentando l’isolamento termico delle chiusure verticali opache.

Nuovo PLANT e uffici e laboratori R&D

Il nuovo PLANT sarà realizzato con struttura in cls prefabbricato o in acciaio. Le chiusure verticali opache saranno realizzate con pannelli prefabbricati con rivestimento metallico, mentre la copertura sarà a shed con le aperture verso nord e le falde inclinate verso sud, adatte a supportare un impianto di pannelli fotovoltaici. Sotto il profilo formale il nuovo PLANT si presenta volutamente come icona della “fabbrica”, caratterizzato dalla forte visibilità degli shed. Sui lati est e nord sono previste ampie aperture vetrate per permettere al paesaggio di entrare dentro l’edificio a favore del benessere delle persone che lo abitano. Il nuovo PLANT si configura come un volume completamente libero, interrotto solo dalla presenza di un ballatoio interno al primo piano, che corre lungo i fronti est e nord, per collegare gli uffici PTS con gli uffici R&D ed entrambi agli spogliatoi del PLANT esistente. Gli ambienti dedicati ad attività di servizio (servizi igienici, zone ristoro, vani tecnici, ecc.) e ad attività di lavoro complementari alla funzione prevalente dell’edificio, sono situati all’esterno del corpo di fabbrica principale, realizzati con strutture e volumi autonome accostati ad esso. Sul lato sud, nei pressi di una delle fosse di carco merci, è situata una zona di servizio e un vano tecnico. Sul lato ovest, vicino all’altra fossa di carico, sono situati un’area di servizio, una saletta per i camionisti in attesa, un vano tecnico e alcuni uffici. Su questo lato è prevista la realizzazione di un’ampia tettoia esterna. Ulteriori vani tecnici sono collocati sul lato nord, in cui sono situati anche gli ambulatori della fabbrica, in un’area baricentrica rispetto a tutto l’insediamento produttivo, e facilmente accessibile per i mezzi di soccorso.

Sul lato nord del nuovo PLANT, ma spostato verso ovest, è collocato l’edificio per uffici e laboratori R&D: un ulteriore corpo di fabbrica strutturalmente indipendente. L’edificio è destinato ad accogliere sia uffici, disposti su due piani e direttamente collegati con la fabbrica e con gli uffici PTS attraverso il ballatoio già descritto, sia un’area laboratorio a doppio volume, suddivisa in aree e cabine di prova dei prodotti industriali realizzati nella fabbrica. L’edificio avrà un suo accesso indipendente dall’esterno, protetto da una tettoia, per il carico e scarico del materiale che deve essere testato.

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Uffici PTS

L’edificio per uffici PTS è in parte destinato ad ospitare attività che devono relazionarsi strettamente con quelle della fabbrica, per questa ragione è stato collocato in adiacenza al fianco orientale del nuovo PLANT. Sotto il profilo morfologico l’edificio si presenta come un parallelepipedo allungato a tre piani fuori terra, sul quale si innestano a pettine dei volumi più piccoli su due piani, direttamente collegati al corpo di fabbrica del nuovo PLANT. Questa conformazione produce la formazione di una serie di giardini interni a corte, sui quali si affacciano alcuni uffici, il corridoio di distribuzione e la fabbrica stessa, fornendo oltre alla percezione dell’esterno, illuminazione e ventilazione naturali. Anche questo edificio ha una forte valenza iconica della “casa”, conferitagli dalla copertura a due falde inclinate che caratterizzano il volume principale. Sotto il profilo distributivo l’edificio segue uno schema molto semplice e razionale che si ripete sui tre livelli: un corridoio centrale su cui si affacciano gli uffici, le sale riunioni e i servizi. L’accesso all’edificio è situato nella zona centrale del corpo di fabbrica, in cui sono situate le scale e l’ascensore. Il collegamento funzionale con il nuovo PLANT avviene al piano terra e al piano primo (sul ballatoio interno della fabbrica), sia attraverso la parte centrale degli spazi distributivi sia direttamente dagli uffici e sale riunioni collocate nei volumi più interni, collegati alla fabbrica. Il piano terra, lungo il fronte est, è sensibilmente arretrato rispetto ai piani superiori, in modo da costituire un portico posto lungo il prolungamento della tettoia a protezione del percorso pedonale di collegamento con i parcheggi. Al primo piano l’edificio è collegato direttamente con l’edificio servizi che si innesta su di esso. Agli estremi nord e sud dell’edificio sono poste le uscite di sicurezza con scale esterne.

Servizi

L’edifico destinato ai servizi, oltre a costituire l’ingresso principale al complesso edilizio, è un insieme di spazi polifunzionali e flessibili, con il ruolo di completamento delle attività che si svolgono nella nuova fabbrica. Costituisce l’interfaccia principale della Bonfiglioli con l’esterno, poiché è destinato a svolgere il ruolo di prima accoglienza dei visitatori e quello di rappresentanza del modello di fabbrica di nuova generazione, funzionale, vivibile e orientata all’eccellenza, che la Bonfiglioli vuole essere. Il corpo di fabbrica, che si innesta perpendicolarmente nella parte centrale dell’edificio per uffici PTS, si sviluppa su due livelli sovrapposti, con dimensioni leggermente diverse. Il piano terra, separato del vicino edificio per uffici, è collocato l’ingresso principale di tutto il complesso edilizio, pensato per dividere i flussi in ingresso e uscita delle persone che lavorano nella fabbrica da quelli degli ospiti. L’atrio, dotato di una serie di salette di attesa, è un grande ambiente caratterizzato dalla contiguità con un’ampia area polivalente, e flessibile. Questo spazio, suddivisibile attraverso un sistema di pareti mobili, può essere utilizzato come area espositiva dedicata alla storia della Bonfiglioli e ai suoi prodotti di eccellenza, e per organizzare conferenze, seminari o altre attività di interesse aperte alla comunità. Tali attività potranno essere svolte anche indipendentemente dal funzionamento della fabbrica, essendo questi spazi dotati di un accesso indipendente posto a est, lungo i percorsi di accesso pedonali, ciclabili e carrabili. Il piano terra è direttamente collegato all’atrio degli uffici HQ e al bar e ristorante aziendale. Dall’atrio si accede al primo piano, pensato anch’esso come uno spazio polifunzionale e di collegamento, dotato di una serie di sale di dimensioni diverse e diversamente configurabili, che potranno essere utilizzate come sale di riunione e di incontro, spazi per lo studio o per l’aggiornamento professionale. Il primo piano è collegato direttamente con gli uffici PTS, con gli uffici HQ e con l’edificio del PLANT esistente, attraverso un elemento di collegamento che attraversa il ristorante aziendale al primo piano. Il volume del primo piano, con aperture per l’illuminazione zenitale, di dimensioni maggiori rispetto al piano terra, ha una funzione anche di ombreggiamento delle aperture vetrate sottostanti sui lati sud ed est, così come il tetto verde svolge un ruolo di sistema passivo di controllo bioclimatico, oltre ad avere una funzione estetica, essendo visibile dagli uffici.

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Ristorante aziendale

Il ristorante aziendale, collocato in una zona baricentrica rispetto all’insediamento industriale, si configura come il principale luogo ricreativo e di socializzazione. Per questa ragione è stato pensato come il luogo nel quale le relazioni tra gli spazi interni e quelli esterni sono maggiormente enfatizzate, fino a dare forma all’edificio, che simbolicamente sembra discostarsi dal linguaggio più razionale dei luoghi di lavoro. Il ristorante aziendale si presenta come un volume regolare, ad un piano, compenetrato da elementi del giardino frutteto sia sul fronte occidentale, sia al suo interno. Questi elementi di inclusione sono funzionali a suddividere l’ampio spazio dedicato al consumo dei pasti in sale con dimensioni più contenute, che favoriscano la convivialità e le relazioni. Hanno inoltre la funzione di portare aria e luce naturale all’interno dell’edificio oltre a offrire alla vista la percezione di spazi a giardino. L’edificio è suddiviso in due zone principali: sul lato interno, verso il giardino frutteto, ci sono gli spazi dedicati al pasto, mentre sul lato esterno, verso est, ci sono gli spazi tecnici e di servizio (cucina, lavaggio, magazzino, ufficio, spogliatoi), dotati di un’area dedicata di carico e scarico accessibile ai mezzi di trasporto. Nella parte centrale sono invece collocati gli spazi di distribuzione dei pasti, i servizi igienici e il sistema degli accessi, previsti sia al piano terra che dal primo piano. L’edificio è infatti attraversato da un’asta di collegamento che al primo piano collega il ristorante con gli spogliatoi del PLANT esistente (a nord) e con l’edificio Servizi (a sud). Al piano terra, in corrispondenza di questo elemento di collegamento è situato un accesso diretto dal piano terra dell’edificio Servizi (a sud) ed un ulteriore accesso dall’esterno verso il giardino e il PLANT esistente (a nord). Nell’edificio è prevista una zona da adibire a bar, potenzialmente a servizio anche di eventuali eventi pubblici che possono svolgersi nell’edificio Servizi (mostre, convegni, ecc.). Gli spazi dedicati alla ristorazione hanno un prolungamento ideale verso il giardino frutteto, protetti dalla copertura che si estende a copertura di uno spazio porticato esterno. Anche la copertura del ristorante aziendale, di superficie curva, sarà realizzata con un tetto verde ai fini del controllo bioclimatico e con finalità estetiche, essendo anch’essa visibile dagli uffici.

Uffici HQ

L’edificio HQ riveste un ruolo altamente simbolico nell’ambito del progetto di ampliamento e ristrutturazione dell’insediamento industriale, poiché è destinato ad accogliere il futuro quartiere generale della Bonfiglioli Riduttori S.p.A.. Il progetto risponde alla richiesta della committenza di integrare l’edificio HQ con l’edificio dei Servizi, mettendolo in relazione con agli uffici PTS, e al contempo dall’esigenza di poterlo realizzare in una fase successiva. Come previsto dal progetto infatti, gli uffici HQ saranno realizzati nell’ambito della fase 3. La soluzione progettuale prevede di realizzare un edificio a torre che si innesta sul fianco sud del fabbricato adibito ai servizi, mantenendo tuttavia una piena autonomia strutturale, ed è orientato con l’asse maggiore in direzione nord-sud, puntando idealmente verso i colli bolognesi e il Santuario Della Beata Vergine Di San Luca. I primi due livelli fuori terra sono adibiti ad atrio e locali di servizio, col l’accesso ai collegamenti verticali. A partire dal secondo piano in poi sono collocati gli uffici veri e propri. Il piano tipo prevede la collocazione degli ambienti di lavoro sul lato est e gli spazi distributivi sul lato ovest, separati dai blocchi delle scale interne (a nord e a sud), degli ascensori e dei servizi. L’edifico ha una sagoma affusolata che si rastrema verso l’alto, ricavando ampie terrazze che si affacciano verso sud. Le facciate dell’edificio saranno protette da sistemi di schermatura per il controllo della radiazione solare estiva e il controllo della luce naturale, che deve essere adeguata al compito visivo. L’edificio ha anche la funzione di definire sul lato est lo spazio della piazza, che costituisce un elemento di mediazione tra lo spazio pubblico e lo spazio privato della Bonfiglioli. Sotto il profilo paesaggistico l’edificio costituisce un elemento emergente dell’ambito produttivo di Tavernelle e rappresenta simbolicamente l’intervento di rigenerazione urbana che ha investito l’area produttiva, coinvolgendo un ambito più vasto.

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Vista di una corte verde dal primo piano degli uffici PTS

Vista interna del ristorante aziendale

Vista interna del nuovo PLANT

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7.2 Sistema della viabilità carrabile e dei parcheggi

Il sistema della viabilità carrabile e dei parcheggi è stato pensato per razionalizzare i flussi in ingresso ed uscita legati alle diverse attività che sono svolte nel sito produttivo. Come già evidenziato nei paragrafi precedenti il comparto è schematicamente suddiviso in due parti, attraverso la disposizione degli edifici.

Il versante ovest dell’area è interamente dedicato alle attività produttive svolte nella fabbrica, ed è destinato all’accesso e circolazione dei mezzi pesanti. L’ingresso all’area avviene dalla strada pubblica interna alla confinante area produttiva, collegata direttamente alla via Bazzane. L’ingresso all’area prevede una zona di sosta per i mezzi pesanti prima del cancello d’ingresso, dal quale si accede ad una strada interna di distribuzione, dotata di una pesa a ponte incassata ad uso dei mezzi sia in ingresso che in uscita. L’area è provvista di tre piazzali principali, di cui uno è quello già esistente che sarà riorganizzato e riqualificato, posto in adiacenza alla zona coperta da tettoie sul lato ovest dell’attuale stabilimento, mentre gli altri due sono situati a sud e a ovest del nuovo PLANT. I due piazzali sono dotati di fosse di carico protette da tettoie. Il piazzale a ovest è dotato anche di un’area adibita a parcheggio per i mezzi pesanti e di un’ampia tettoia a protezione delle operazioni di carico e scarico merci. Il piazzale già esistente, che sarà riconfigurato per tenere conto del nuovo lay-out, avrà una zona di parcheggio per le auto aziendali, che sarà provvisto di colonnine di ricarica per auto elettriche.

Il versante est del comparto è a servizio sia del personale della fabbrica (operai, impiegati, dirigenti, ecc.) sia degli ospiti e visitatori, essendo su questo lato collocato l’ingresso alla fabbrica, con gli uffici, i servizi, e gli spogliatoi. L’ingresso all’area sarà realizzato mantenendo l’attuale strada privata interna, che sarà risistemata e prolungata verso sud. Lungo questa strada sono collocati nell’ordine, l’ingresso e l’uscita dell’area di carico/scarico a servizio del ristorante aziendale, l’accesso al parcheggio degli ospiti e infine l’accesso al parcheggio del personale della fabbrica. Il parcheggio degli ospiti è alberato, è provvisto di un’area adibita alla sosta di autobus, ed è direttamente collegato alla piazza d’ingresso, che costituisce lo spazio di mediazione tra l’esterno e il mondo interno della fabbrica. Il parcheggio per il personale è posto più a sud, è ombreggiato da un pergolato fotovoltaico ed è provvisto di colonnine di ricarica per auto elettriche. Entrambi i parcheggi sono progettati per consentire la mobilità pedonale in appositi percorsi protetti, che dai parcheggi si collegano ad un percorso pedonale immerso nel verde, protetto da una tettoia, che conduce direttamente alla piazza e, da questa, all’ingresso della fabbrica.

Tutte le aree di parcheggio saranno inoltre dotate di pavimentazioni drenanti atte a favorire l’infiltrazione nel suolo delle acque meteoriche.

Il sistema dei percorsi e delle aree carrabili consente anche un agevole accesso da parte dei mezzi di soccorso, che hanno la possibilità di accostarsi agli edifici che compongono il complesso produttivo su ogni lato.

7.3 Sistema del verde, degli spazi e dei percorsi pedonali e ciclabili pubblici

Il sistema del verde, degli spazi e dei percorsi pedonali e ciclabili pubblici costituisce il tessuto connettivo del nuovo insediamento produttivo della Bonfiglioli, ma è anche uno degli elementi fondamentali che contribuiscono all’opera di rigenerazione urbana che coinvolge un intorno più vasto dell’intera area produttiva.

In particolare, il progetto di ampliamento rappresenta l'occasione per ottimizzare il sistema di infrastrutture ad essa collegate, come la porzione di pista ciclabile “Tavernelle-Capoluogo” che costituirà parte della pista ciclabile, inserita nel programma europeo EuroVelo 7, e che dovrà essere progettata e realizzata a carico della Bonfiglioli secondo le modalità e le tempistiche previste nell’accordo ai sensi dell’art. 18 L.R. Emilia Romagna 20/2000 (Del. G.C. n. 108 del 03/10/2016).

Uno degli obiettivi del progetto è quello di incoraggiare la mobilità sostenibile, attraverso l’integrazione della mobilità ciclabile e pedonale con il servizio di trasporto pubblico su ferro e su gomma. Inoltre, date le dimensioni del complesso produttivo e la scelta di configurare la nuova fabbrica come un campus, il progetto della rete di percorsi di collegamento interno pedonali svolge un ruolo cruciale. La nuova fabbrica è stata pensata come un luogo in cui le persone possano arrivare con i mezzi di trasporto pubblici o in bicicletta, e in cui possano spostarsi da un posto all’altro dello stabilimento produttivo muovendosi lungo percorsi protetti, in un ambiente piacevole, sia per migliorare gli aspetti della sicurezza che per rendere il luogo di

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Planimetria generale del progetto con il sistema del verde

lavoro piacevole, migliorando il benessere delle persone. Nell’ambito di questo obiettivo il verde non riveste semplicemente un ruolo decorativo, ma ha sia la funzione di caratterizzare i percorsi, i luoghi di sosta e gli ambiti di pertinenza della diverse attività di lavoro e di vita che si svolgono nella fabbrica, sia la funzione di mitigare la presenza del sito produttivo nel territorio, costituendo dei confini di vegetazione che lo integrano con le aree agricole residuali limitrofe.

Più in particolare, il progetto del verde, a basso consumo idrico, gioca un ruolo decisivo riguardo la valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale dell’intervento inerente “il consumo di suolo”, sia attraverso la quantità di superficie permeabile e superficie destinata a verde pertinenziale, sia grazie alle caratteristiche qualitative del progetto, che consentono di ottenere un indice di riduzione dell’impatto edilizio (RIE) molto superiore a quello ritenuto di eccellenza. Questo tema è ampiamente approfondito nella Parte 5 del documento VAS1 - Valutazione Ambientale Strategica (VAS/VALSAT).

Il progetto del verde e dei percorsi ciclo-pedonali (si veda anche la tav. 22) individua e sviluppa alcuni temi, nei quali le funzioni specifiche sono declinate da precise scelte in merito al verde e agli aspetti botanico-vegetazionali (per i quali si rimanda al documento specifico “Studio del verde e di progetto, aspetti botanico vegetazionali”).

Il viale di ingresso, lungo il quale corrono sia la pista ciclabile pubblica a est e un percorso pedonale a ovest, costituisce il primo elemento di interfaccia con la fabbrica, ed è caratterizzato da un doppio filare di alberi a sviluppo piramidale, associato a macchie arbustive in corrispondenza del filare più occidentale. I filari accompagnano e ombreggiano sia la pista ciclabile, che proveniente da via Bazzane scavalca la ferrovia a sud, sia il percorso pedonale, che conduce alla piazza d’ingresso. In corrispondenza dell’edificio servizi è prevista una zona di attraversamento della strada carrabile a servizio della pista ciclabile, rialzata rispetto ad essa, segnalata da un cambio della pavimentazione, attraverso la quale si accede ad un’area coperta per il parcheggio delle biciclette, sottostante l’edificio degli uffici HQ.

La passeggiata esterna, che collega i due parcheggi alla piazza, costituita da un percorso protetto da una tettoia, caratterizzato sul lato ovest dalla presenza di un doppio filare di pioppi e da una macchia arbustiva costituita in prevalenza da graminacee ornamentali, e sul lato est da una spalliera di rhyncospermum jasminoides. Oltre a questa è prevista una passeggiata interna, che corre lungo l’area di confine tra il PLANT esistente e il nuovo PLANT, caratterizzata da filari di peri da fiore e piante arbustive.

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Vista di una corte verde dall’area d’ingresso degli uffici PTS

La piazza è lo spazio di mediazione tra l’area pubblica e il mondo della fabbrica, ed è stata progettata come uno spazio verde che a partire dal parcheggio per gli ospiti si trasforma in un’area pedonale che trova il suo fulcro nell’ingresso alla fabbrica. Nella piazza è previsto il parcheggio per biciclette, con zona di ricarica per bici elettriche (coperto dall’edificio “HQ”). La zona verde a sud è caratterizzata da aree a prato fiorito (con bassi consumi idrici e oneri di manutenzione ) che intersecano inserti arbustivi e spazi alberati.

Il frutteto, costituisce il luogo principale dedicato al ristoro e all’incontro di tutte le persone che lavorano nella fabbrica e si configura come un’estensione all’esterno del ristorante aziendale. È caratterizzato dalla presenza di piccoli orti simbolici e alberi da frutto e da fiore. Il frutteto compenetra l’edificio del ristorante aziendale, fino a costituire delle corti interne, con specie vegetali adatte alle condizioni microclimatiche particolari proprie degli spazi circoscritti.

Il giardino nasce dalla riqualificazione e ampliamento dell’area verde situata sul lato est del PLANT esistente. È un luogo dedicato alle pause del lavoro in cui si prevede la conservazione di alcune specie arboree esistenti, ritenute di particolare pregio ed in buono stato conservativo, insieme alla piantumazione di nuove macchie arbustive e alberi.

Le corti verdi sono realizzate all’interno dell’edificio per uffici PTS e si qualificano come spazi ben visibili ma interclusi tra le pareti dell’edificio, sui quali si affacciano alcuni uffici, il corridoio di distribuzione e la fabbrica stessa, fornendo oltre alla percezione dell’esterno, illuminazione e ventilazione naturali. Nelle corti saranno messe a dimora specie vegetali adatte alle condizioni microclimatiche proprie degli spazi confinati, resistenti ai patogeni, con sviluppo contenuto dell’apparato epigeo.

I giardini pensili, realizzati sulle coperture dell’edificio servizi e del ristorante aziendale, saranno caratterizzati da un trattamento delle superfici a prato fiorito. I giardini pensili contribuiscono al controllo bioclimatico degli edifici, oltre ad avere una funzione estetica, essendo visibili dagli uffici.

Il verde di pertinenza dei parcheggi è suddiviso in due tipologie relative alle diverse caratteristiche del parcheggio per gli addetti e per gli ospiti. Per il parcheggio degli addetti, ombreggiati dal pergolato fotovoltaico, saranno messi a dimora alberi lungo il perimetro esterno. Il parcheggio per gli ospiti sarà ombreggiato da alberi a chioma espansa, collocati all’interno di aiuole tra gli stalli. I due parcheggi sono separati da una fascia alberata costituita da differenti specie arboree che funge da quinta visiva. Le specie arboree sono state scelte tenendo conto della vicinanza con la sede stradale, e sono caratterizzate da resistenza agli inquinanti, alle malattie, agli agenti atmosferici, alla siccità, e con ridotte esigenze di manutenzione.

Il confine è il tema legato alla contemporanea funzione di identificazione del comparto e mitigazione del complesso edilizio nel paesaggio. Lungo il confine sud è prevista la realizzazione di collinette artificiali e la messa a dimora di macchie arbustive. Lungo il confine ovest sarà realizzato sul lato esterno un primo livello di schermatura con collinette, e macchie arbustive e alberate. Più al’interno è previsto un secondo livello di schermatura costituito da filari alberati.

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7.4 Prestazione energetica dei sistemi edificio impianto

Il progetto di ampliamento e ristrutturazione del fabbricato industriale Bonfiglioli si è dato l’obiettivo di “chiudere localmente il ciclo dell’energia”. Esso si pone traguardi di eccellenza in relazione ai requisiti di prestazione energetica definiti dalla legislazione vigente. In particolare il progetto si spinge oltre i requisiti cogenti attualmente in vigore (inerenti le prestazioni per riscaldamento, raffrescamento, ventilazione, acqua calda sanitaria, illuminazione, ascensori) e persegue volontariamente il raggiungimento dei seguenti obiettivi di qualità:

• edifici con caratteristiche di NZEB (Nearly Zero Energy Building), conseguendo prestazioni che diverranno obbligatorie solo dal 2019;

• rispetto delle prescrizioni delle Linee guida Apea (Aree produttive Ecologicamente Attrezzate);

• ampliamento a energia zero: il fabbisogno energetico complessivo, comprendente anche tutti i nuovi consumi introdotti, rimanga uguale o inferiore al fabbisogno energetico dello stato di fatto;

• ampliamento che genera più energia di quella necessaria a tutti i servizi agli edifici: il fabbisogno energetico di tutti i servizi destinati agli edifici della parte esistente (riqualificata) e di quella ampliata sia uguale o inferiore all’energia prodotta in loco attraverso impianti a fonti rinnovabili;

• classe energetica A4 (la migliore) per i nuovi edifici.

Per raggiungere questi obiettivi, il progetto affronta il tema in modo integrato: partendo dall’analisi meteoclimatica della zona definisce le migliori prestazioni energetiche passive degli edifici (riduzione delle dispersioni energetiche invernali e protezione dall’azione termica estiva); utilizza impianti ad alta efficienza, alimentati da fonti energetiche rinnovabili prodotte sul sito; individua le migliori strategie volte a ottimizzare i flussi energetici dell’insediamento industriale, che sono fortemente caratterizzati dai consumi connessi con le attività produttive della fabbrica.

Il progetto si propone inoltre di ridurre le disparità fra le prestazioni dei nuovi fabbricati e quelle dei fabbricati esistenti, in senso sia energetico sia di benessere degli utenti, attraverso interventi mirati di riqualificazione, legati anche a scelte di opportunità in relazione a interventi di manutenzione straordinaria. A questo scopo, sul PLANT esistente si prevede di agire su due fronti, con interventi che saranno precisati nelle fasi progettuali successive: riguardo l’involucro edilizio si prevede l’applicazione sulle coperture di materiali ad elevata riflettività solare e sulle chiusure opache verticali di materiali termicamente isolanti; riguardo gli impianti si potrà prevedere il recupero del calore emesso dal sistema di compressione dell’aria, la sostituzione dei generatori di calore più obsoleti, l’installazione di un cogeneratore ad alto rendimento, la sostituzione dei corpi illuminanti, l’installazione di una rete di monitoraggio elettrica con supervisione remota dei consumi e la regolazione tramite inverter delle principali linee di aspirazione a servizio dei centri di lavoro.

Tutti i nuovo edifici sono progettati con un approccio bioclimatico che tiene conto dell’impatto sole-aria, adottando soluzioni tecniche passive (che saranno approfondite nelle successive fasi progettuali) e prevedendo un involucro fortemente isolato termicamente.

In particolare la climatizzazione estiva del nuovo PLANT sarà affidata esclusivamente al controllo passivo offerto dall’edificio, attraverso il controllo dell’impatto sole-aria estivo con schermature solari delle chiusure trasparenti, guaine tipo “cool roof” sulle coperture e shed orientati a nord per l’illuminazione naturale zenitale, in grado tra l’altro di offrire una superficie inclinata a sud per ospitare pannelli fotovoltaici. Nello stabilimento industriale è inoltre prevista la ventilazione naturale/ibrida notturna per favorire la dissipazione termica in periodo estivo.

Riguardo le dotazioni impiantistiche, il nuovo PLANT sarà climatizzato nella stagione invernale con pompe di calore condensate ad aria e pannelli radianti a pavimento. Ove fosse necessario installare estrazioni d’aria a servizio dell’attività produttiva, si utilizzeranno sistemi con recuperatori statici e batterie di post riscaldamento dell’aria immessa.

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Tutti gli edifici per uffici (R&D, PTS, HQ), saranno climatizzati con impianti a pompe di calore condensate ad aria, e dotati di ventilazione meccanica con recupero di calore.

Per il ristorante aziendale è previsto un impianto a pompa di calore polivalente raffreddata ad aria, per produzione di acqua calda sanitaria simultanea al raffrescamento, con recupero di calore, un impianto di ventilazione meccanica con recupero di calore e cappe compensate.

Riguardo l’illuminazione artificiale, saranno installati corpi illuminanti ad alta efficienza con sorgenti luminose preferibilmente di tipo LED. L’illuminazione esterna sarà comandata con sensore crepuscolare, valutando anche la possibilità di riduzione del flusso in periodo notturno. L’illuminazione artificiale interna di fondo potrà essere parzializzata controllando i livelli di illuminazione naturale e dove pertinente, controllando la presenza di addetti.

In relazione alla stima dei fabbisogni energetici complessivi, alle potenzialità offerte dal sito e alle caratteristiche degli edifici del progetto, si prevede l’installazione di impianti fotovoltaici con una potenza di picco complessivamente pari a circa 3 MWp, realizzando un pergolato fotovoltaico sul parcheggio dei dipendenti con funzione anche di ombreggiamento, e installando un ulteriore impianto fotovoltaico sulle falde orientate a sud degli shed di copertura del nuovo PLANT.

In questo modo il bilancio energetico finale complessivamente previsto raggiunge il duplice obiettivo: “ampliamento a energia zero” (poiché i fabbisogni energetici totali dell’ampliamento comprendenti i servizi agli edifici e i servizi alle attività svolte sono inferiori alla quantità di energia prodotta in loco); “ampliamento che genera più energia di quella necessaria a tutti i servizi agli edifici” (poiché i fabbisogni energetici totali per i servizi agli edifici nuovi ed esistenti sono inferiori alla quantità di energia prodotta in loco).

Per maggiori approfondimenti sul tema dell’energia si rimanda alla Parte 4, cap. 9 del documento VAS1 - Valutazione Ambientale Strategica (VAS/VALSAT).

7.5 Reti infrastrutturali

Rete dei canali consortili e laminazione della acque

L’area d’intervento è attraversata da un fosso nel quale recapitano anche le acque meteoriche provenienti da un’area più a monte. Per realizzare l’ampliamento dell’attuale insediamento produttivo, il progetto prevede la deviazione del fosso esistente portandolo lungo i confini del comparto. Il nuovo fosso avrà un tracciato prevalentemente a cielo aperto con solo alcuni tratti tombati che scorreranno sotto alcuni tratti della nuove strade di progetto.

La riduzione della permeabilità del terreno dovuta al progetto di ampliamento sarà compensata dall’inserimento di una bocca tarata al termine del tratto deviato del fosso, e dalla realizzazione più a monte di una vasca di laminazione realizzata a sud lungo il fosso, allo scopo di garantire l’invarianza idraulica delle acque in uscita. Le acque in uscita del tratto deviato del fosso, regolate dal sistema idraulico di progetto, confluiranno nello scolo Canocchietta Superiore, dopo aver transitato in un breve tratto del fosso esistente che dovrà essere risagomato. La vasca di laminazione sarà progettata con criteri naturalistici, con sponde sinuose, scavo ed invaso in terra, con protezione mediante massi granitici delle zone di sfioro.

Per maggiori approfondimenti si rimanda alla “Relazione tecnica illustrativa ed idraulica reti fognarie e laminazione”.

Rete di raccolta e riuso acque meteoriche

Tutte le acque meteoriche provenienti dalle coperture e dai piazzali verranno raccolte mediante rete dedicata, separata da quelle nere, e convogliate al fosso di nuova realizzazione, a monte della vasca di laminazione.

Le acque meteoriche provenienti dalle coperture degli edifici PLANT, Uffici PTS e degli Uffici e laboratori R&D verranno convogliate all’interno di due vasche di raccolta per il riutilizzo per uso irriguo e lavaggio dei piazzali, prima dell’immissione nel fosso di raccolta delle acque bianche.

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Le due vasche garantiranno un volume complessivo di accumulo sufficiente a soddisfare sia il requisito di risparmio della risorsa idrica previsto dall’art. 61 del RUE, sia il 100% della richiesta di acqua per uso irriguo.

Per maggiori approfondimenti sul tema del recupero e riuso della acque meteoriche si rimanda alla Parte 4, cap. 6 del documento VAS1 - Valutazione Ambientale Strategica (VAS/VALSAT).

Rete acque nere

Per l’attuale stabilimento in via Bazzane la Bonfiglioli è titolare di un’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) per lo scarico di acque reflue classificate come industriali, in quanto composte da acque reflue classificate come domestiche provenienti dallo scarico dei servizi igienici e acque di controlavaggio di due addolcitori (componente che rende lo scarico industriale).

Allo stato attuale, le acque nere sono sottoposte a trattamenti con fosse biologiche distribuite e con un vassoio di fitodepurazione posto sul lato est dell’edificio, mentre gli scarichi della mensa sono preliminarmente trattati mediante degrassatore. Le acque già trattate poi confluiscono (insieme a quelle bianche provenienti dalle coperture e dai piazzali dell’edificio attuale) in una condotta di acque miste che attraversa l’edificio attuale da ovest a est e scarica poi direttamente nello Scolo Canocchietta Superiore.

Il progetto prevede la realizzazione di una nuova dorsale di acque nere che, dopo aver raccolto i nuovi scarichi e quelli esistenti (con la dismissione dell’impianto di fitodepurazione esistente), avrà come recapito la fognatura nera a gravità diretta al nuovo sollevamento (di cui è prevista la realizzazione nell’ambito del progetto di Hera S.p.A. citato al precedente capitolo 6). L’ allaccio degli scarichi è previsto subito a valle dello scolmatore (di cui il progetto di Hera S.p.A.).

Per maggiori approfondimenti si rimanda alla “Relazione tecnica illustrativa ed idraulica reti fognarie e laminazione”.

Rete acquedotto

Il Comparto Clementino Bonfiglioli è attraversato, da est a ovest, lungo il confine tra l’attuale stabilimento produttivo e l’area a sud di completamento, da una condotta di distribuzione dell’acqua potabile in gestione alla Hera S.p.A..

La presenza della tubazione rende impossibile procedere all’ampliamento previsto dal progetto, e per tale ragione deve essere rimossa, adeguando al contempo gli allacci all’acquedotto del nuovo edificio industriale di progetto.

Il progetto di modifica della rete attuale, concordato con l’ente gestore, è riportato nella Tav. 21.

Rete elettrica

Le modifiche alla rete elettrica sono opere propedeutiche attuate nell’ambito di procedimenti autorizzativi specifici, come riportato nel precedente capitolo 6.

Rete telefonica

Non sono previste modifiche alla rete telefonica.

Rete gas metano

Non sono previste modifiche alla rete del gas metano, in quanto non è previsto l’uso del gas negli edifici di ampliamento.

Rete illuminazione pubblica

Nell’ambito del comparto oggetto d’intervento è prevista una rete di illuminazione pubblica esclusivamente relativa alla porzione di pista ciclabile “Tavernelle-Capoluogo” che dovrà essere progettata e realizzata a carico della Bonfiglioli secondo le modalità e le tempistiche previste nell’accordo ai sensi dell’art. 18 L.R. Emilia Romagna 20/2000 (Del. G.C. n. 108 del 03/10/2016).

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8 FASI ATTUATIVE

Come previsto nell’accordo stipulato tra il soggetto attuatore e il Comune di Calderara di Reno, ai sensi dell’art. 18 L.R. Emilia Romagna 20/2000, già citato, l’attuazione del progetto di ampliamento e ristrutturazione del fabbricato industriale Bonfiglioli Riduttori S.p.A. sito in via Bazzane, sarà effettuata in tre fasi funzionali, denominate “Fase 1”, “Fase 2” e “Fase 3” (riportate nella Tav. 26). La Fase 1 sarà suddivisa in due stralci funzionali: nello “Stralcio 1A” saranno attuate le opere realizzabili anche in presenza delle reti infrastrutturali che costituiscono servitù o impedimenti fisici per l’ampliamento, soggette a opere propedeutiche di adeguamento (riportate nella Tav. 08); nello “Stralcio 1B” saranno completate le opere previste nella fase 1. Nell’accordo sopra citato sono riportate le tempistiche e le specifiche di attuazione delle tre fasi.

Fase 1 nella prima fase saranno realizzate quasi tutte le opere previste nel progetto. In questa fase non saranno realizzate solo due opere di completamento costituite da una parte del nuovo PLANT di circa 7.000 m2 che sarà realizzata nell’ambito della Fase 2, e dell’edificio per uffici HQ che sarà realizzato nell’ambito della Fase 3.

Fase 2 Nell’ambito della Fase 2, sarà completato l nuovo PLANT, così come previsto dal progetto complessivo.

Fase 3 Nell’ambito della Fase 3, sarà realizzato l’edificio HQ, così come previsto dal progetto complessivo.