Modulo MODELLI DI BUSINESS 2.0, COLLABORAZIONE, INNOVAZIONE, CREAZIONE DI VALORE Titolo Unità La Digital Innovation e i modelli collaborativi Numero Pagine Obiettivi 1. Conoscere i fondamenti della teoria dell’innovazione (Value chain, fasi del processo di innovazione) 2. Comprendere la rivoluzione internet, conoscere la storia della nascita dei modelli collaborativi e dei commons digitali (commons-based peer production) 3. Comprendere gli Ecosistemi digitali e l’economia collaborativa: i pilastri e i modelli di business 4. Saper usare le tecniche del Business modeling e del value proposition modeling per lo startup dei servizi collaborativi Eugenio Battaglia
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Modulo MODELLI DI BUSINESS 2.0, COLLABORAZIONE,
INNOVAZIONE, CREAZIONE DI VALORE
Titolo Unità La Digital Innovation e i modelli collaborativi
Numero Pagine
Obiettivi
1. Conoscere i fondamenti della teoria dell’innovazione (Value chain, fasi del processo di innovazione)
2. Comprendere la rivoluzione internet, conoscere la storia della nascita dei modelli collaborativi e dei commons digitali (commons-based peer production)
3. Comprendere gli Ecosistemi digitali e l’economia collaborativa: i pilastri e i modelli di business
4. Saper usare le tecniche del Business modeling e del value proposition modeling per lo startup dei servizi collaborativi
Eugenio Battaglia
chi sono
Pubbliche amministrazioni
- Academia - Think Tanks
- Thought Leaders
- Startups & Makers - Collab Spaces
non-profit + community + empowered ventures
- Communities - Individuals
- NGOs
- Global Partners - League Members Reti di esperti
• Offrire numerosi input per stimolare la ricerca individuale
> inspired by @rafr
> la nascita dei modelli collaborativi (dalla rivoluzione di Internet ai commons digitali)
> la commons based peer production
> gli ecosistemi digitali e l’economia collaborativa (pilastri e modelli di business)
> fondamenti della teoria dell’Innovazione Value Chain, fasi del processo di innovazione
> laboratorio (business modeling e value proposition)
sintesi intervento
> la nascita dei modelli collaborativi (dalla rivoluzione di Internet ai commons digitali)
indice argomento
I nuovi paradigmi socio-economici abilitati dal digitale
Trend demografici
Planetary boundaries
Le conseguenze della globalizzazione dei mercati finanziari
Le leggi fondamentali della stupidità umana
La cura dei beni comuni
Comprendere la complessità ecologica, sociale ed economica
indice argomento
Storia e riferimenti della commons-based peer production
Fondamenti della commons-based peer production
Similarità e distinzioni tra i vari modelli
Le sfide socio-tecniche del digitale
Tassonomie dei nuovi paradigmi socio-economici
L’inevitabile decentralizzazione
> la commons based peer production
> gli ecosistemi digitali e l’economia collaborativa (pilastri e modelli di business)
I modelli di business nell’economia collaborativa e negli ecosistemi digitali
indice argomento
> fondamenti della teoria dell’Innovazione Value Chain, fasi del processo di innovazione
Il ciclo ILC
Politiche di acquisto dei colossi del digitale
I cicli a lungo termine e la transizione di fase
Efficienza, marginalità ed esternalità
Accesso ai capitali e democratizzazzione dei mezzi finanziari
La teoria dell’innovazione
indice argomento
> laboratorio (business modeling e value proposition)
Il segreto di Pulcinella: la Customer Discovery
Customer Discovery
il Business Model Canvas spiegato alla nonna
il Value Proposition Canvas
Comprendere la complessità ecologica, sociale ed economica.
Complessità
> Kastushika Hokusai The blind men and the Elephant (1818)
> Kastushika Hokusai The blind men and the Elephant (1818)
Reduzionismo vs Sistematica
Idealismo
Systems Theory
Scienze Contemporanee
Platone Kant
Wiener Ashby Bertalanffy
Bruno
Complessità
Proteine
Mercati
Folle
Social Networks
Epidemie
Cervello
Proteine
Mercati
Folle
Social Networks
Epidemie
CervelloEmergenza
Complessità
Complessità
Aumento delle unità Esplosione combinatoriale
Le soluzioni dipendono da ciò che sto cercando, ma soprattutto da ciò che posso osservare
Non ci sono soluzioni esatte e oggettive ma solo approssimate
Emergente
In un sistema emergente non possiamo ricondurre il comportamento complessivo di un sistema a partire
dall’analisi dei suoi elementi particolari
Sono sistemi dinamici
Sono sistemi non-lineari
Emergente
In un sistema emergente non possiamo ricondurre il comportamento complessivo di un sistema a partire
dall’analisi dei suoi elementi particolari
Sono sistemi dinamici
Sono sistemi non-lineari
Altamente imprevedibili
Come gestire la complessità
Per interpretare ed agire nel mondo contemporaneo comprendere la complessità è essenziale
https://www.youtube.com/watch?v=gaFQJaQTXhY“how not to ma
nage
complexity!”
Ciclicità e pattern
Gli elementi di un sistema dinamico non-lineare si organizzano globalmente in stati temporanei meta-stabili
mediante le loro interazioni locali fino al raggiungimento di un punto critico dove essi si
riorganizzano nuovamente per rispondere a cambiamenti intrinsechi agli elementi o all’ambiente.
An#Ecology##for#Transforma0ve#Ac0on#
&#Systemic#Change#
Helene#Finidori#–#May#2014#
kT ln 2
T
S Curve
> Holling Understanding the complexity of economic, ecological, and social systems (2001)
> AAVV S curve e il principio di Landauer
Teoria del controllo nei sistemi emergenti
Le catastrofi in un sistema complesso sono […] “nulla di speciale”, sono solo uno degli aspetti dell’evoluzione del sistema. Non sarà possibile prevedere quando, ma è certo che le catastrofi di ampia scala prima o poi compariranno nel
sistema che ha raggiunto lo stato critico. Esse non arriveranno però mai a compromettere la stabilità del
sistema, dato che fanno parte integrante ed irrinunciabile della sua evoluzione.
Concentrazione dei capitali Aumento esternalità negative
• Forma–Network • Economie di scopo • Outsourcing • Flessibilità • Informatizzazione • Globalizzazione
Postfordismo
• Forma–Network • Economie di scopo • Outsourcing • Flessibilità • Informatizzazione • Globalizzazione
Postfordismo
• Economie di scala = quantità, aumentando la produzione standard (lavora sugli input logistici e sul consumo di massa)
• Economie di scopo = varietà • customizzazione su nicchie sempre più diversificate • ruolo centrale della conoscenza, del linguaggio, della moda e dei gusti soggettivi • accumulazione flessibile:
• skills lavoratori e general intellect • standardizzazione dei mezzi di produzione
• EFFETTI: • rid. costi di mantenimento • rid. rischio • maggiore aderenza alla real-demand
Economie di scopo vs Economie di scala
• Outsourcing • Informatizzazione • Globalizzazione • Economie di densità
si somma ad altre caratteristiche del post-fordismo
• Rendimenti di scala crescenti
• Effetto rete
• Valore economico del general intellect (abstract labour e immaterial production)
• Scarsità della risorsa “attenzione”
New Economy
> inspired by @rafr
a proposito di cicli…
Complessità geoeconomica
•I sistemi sociali si trovano nella zona di confine tra ordine e caos
•La linearità nell’analisi economica è scarsamente predittiva
•I sistemi di regolazione politica stabilizzano la complessità sociale
•I conflitti sociali portano alla delinearizzazione delle strutture sociali di accumulazione
> inspired by @rafr
Cicli economici di lungo periodo
• Schumpeter: il ciclo è la forma dello sviluppo economico
• Nei periodi di crisi prolungata tende a ripresentarsi la teoria dei cicli
• Cicli di lungo periodo: • cicli sistemici di accumulazione di Arrighi,
• cicli di Kondratieff, • onde secolari di Braudel
> inspired by @rafr
Cicli di lungo periodo ed evoluzione socio-tecnica
> inspired by @rafr
Neo-Schumpeterianismo
Innovate Leverage
Commoditize(repeat)
Paradigmi di settore
Ere di settore
Ogni ciclo tende ad essere più breve di quello precedente
Age of crafts manufacturing Age of tayloristic industry
Age of global markets
Age of peer to peer economy
1850/1900 1971 today1929 1945 2008
financial accumulation
crash
Bretton Woods
1st ICT investments
F. accumulation
crash
???
high dynamic high dynamicsluggishness / low dynamic
Cicli contrattivi e cicli espansivi
Fin. globalization
???
over-production
profit-fall
%$
controllano l’80% delle altre compagnie
raccolgono il 95% della ricchezza totale
600’000
460’000
737
146 controllano il 40% delle altre compagnie
43’000TNCs
A B
attori (aziende, persone, governi)
su 30M di players
“The network of global corporate control” PloS ONE
accumulazi
one finanz
iaria
incapacità
di assorb
ire produz
ione e dis
tribuire r
icchezza
Il pensiero di Giovanni Arrighi
Ridotta ai minimi termini, l’analisi di Arrighi è […] abbastanza lineare.
Ogni ciclo sistemico conosce:
• una prima fase di espansione materiale, nella quale il soggetto egemone coordina a proprio vantaggio il mercato mondiale;
• una seconda fase di espansione finanziaria, dove la potenza egemone declinante abbandona il campo della produzione diretta per dominare il sistema attraverso la finanza, mentre nuove realtà si scontrano per emergere come leader del ciclo sistemico successivo.
Ogni volta che la potenza egemone di una determinata configurazione storica abbandona il campo della produzione di beni per la speculazione finanziaria, la sua sovranità sul sistema inizia a vacillare. La finanziarizzazione rappresenterebbe dunque l’autunno di un potere, o più precisamente, il momento conclusivo del ciclo sistemico di accumulazione.
Age of crafts manufacturing Age of tayloristic industry
Local markets, high customisation
Spacious markets, little competition
Outperformers exercise market pressure over conventional companies
disrupting every industry
1850/1900 1980 today
Formal part of value creationSolution:machine
Dynamic part of value creation Solution:
man
Age of global markets
Age of peer to peer economy
Competition is now driven by self-disruption
Access Automation
Componentization Unleash creativity and destroy labour
high dynamic high dynamicsluggishness / low dynamic
Flessibilità della creazione di valore
???
???
Le traiettorie del sistema economico mondiale
• Le traiettorie del sistema-mondo non possono essere incasellate in schemi di tipo determinista
• La natura dei cicli si trasforma con il mutare delle strutture culturali e tecnologiche, e dipende dalla deplezione delle risorse finite, i trend demografici, dalla capacità del sistema di diversificarsi e quindi adattarsi
• Nei periodi di transizione i cambiamenti qualitativi seguono regole non-lineari
• L’azione sociale può indirizzare il mutamento dei paradigmi tecno-economici, in particolare nei punti di discontinuità del ciclo
> inspired by @rafr
Le catastrofi
Le catastrofi in un sistema complesso sono […] “nulla di speciale”, sono solo uno degli aspetti dell’evoluzione del sistema. Non sarà possibile prevedere quando, ma è certo che le catastrofi di ampia scala prima o poi compariranno nel sistema che ha raggiunto lo stato critico. Esse non arriveranno però mai a compromettere la stabilità del sistema, dato che fanno parte integrante ed irrinunciabile della sua evoluzione.
TECNOLOGIA + Globalizzazione dei mercati finanziari
Due possibili soluzioni
Commons-based peer production
Democratizzazione dei mezzi finanziari
ma prima…
Pensa all’ultima volta che qualcuno che conosci…
ha fatto qualcosa di davvero stupido…
Perchè le persone fanno cose stupide?
Cosa significa essere stupidi?
Le leggi fondamentali della stupidità umana
> Carlo Maria Cipolla Le leggi fondamentali della stupidità umana
“Allegro ma non troppo” (1972)
Le leggi fondamentali della stupidità umana
> Carlo Maria Cipolla Le leggi fondamentali della stupidità umana
“Allegro ma non troppo” (1988)
> cc by sa 4.0 Eternally Curious
Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero degli individui stupidi in circolazione:
a) persone che reputiamo razionali ed intelligenti all’improvviso risultano essere stupide senza ombra di dubbio;
b) giorno dopo giorno siamo condizionati in qualunque cosa che facciamo da gente stupida che invariabilmente compare nei luoghi meno opportuni.
E’ impossibile stabilire una percentuale, dato che qualsiasi numero sarà troppo piccolo.
Prima legge
> Carlo Maria Cipolla Le leggi fondamentali della stupidità umana
“Allegro ma non troppo” (1988)
La probabilità che una certa persona sia stupida é indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona, spesso ha l'aspetto innocuo/ingenuo e ciò fa abbassare la guardia.
La percentuale di stupidi è sempre la stessa in ogni popolazione campione.
Non si può trovare nessuna differenza del fattore Y nelle razze, nei sessi, nelle condizioni etniche, educazione, condizioni congenite, eccetera.
Seconda legge
> Carlo Maria Cipolla Le leggi fondamentali della stupidità umana
“Allegro ma non troppo” (1988)
Una persona stupida è chi causa un danno ad un altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita.
Terza legge
> Carlo Maria Cipolla Le leggi fondamentali della stupidità umana
“Allegro ma non troppo” (1988)
Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. Dimenticano costantemente che in qualsiasi momento, e in qualsiasi circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.
Quarta legge
> Carlo Maria Cipolla Le leggi fondamentali della stupidità umana
“Allegro ma non troppo” (1988)
Quinta legge
La persona stupida é il tipo di persona più pericolosa che esista.
Questa è probabilmente la più comprensibile delle leggi per la conoscenza comune che la gente intelligente, per quanto possano essere ostili (banditi), sono prevedibili mentre gli stupidi non lo sono.
> Carlo Maria Cipolla Le leggi fondamentali della stupidità umana
“Allegro ma non troppo” (1988)
Corollario
"Una persona stupida è più pericolosa di un bandito" ci conduce all’essenza della Teoria del Cipolla.
Esistono quattro tipi di persone in dipendenza del loro comportamento in una transazione:
- Disgraziato (Sfortunato): chi con la sua azione tende a causare danno a sé stesso, ma crea anche vantaggio a qualcun altro - Intelligente: chi con la sua azione tende a creare vantaggio per sé stesso, ma crea anche vantaggio a qualcun altro - Bandito: chi con la sua azione tende a creare vantaggio per sé stesso, ma allo stesso tempo danneggia qualcun altro - Stupido: chi causa un danno ad un altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita
> cc by sa 4.0 Eternally Curious
> cc by sa 4.0 Eternally Curious
gli ecosistemi digitali e l’economia collaborativa
La rivoluzione Open Source
1983 1991
2001
La cattedrale e il bazaar
storia e riferimenti commons based peer production
2006
La rivoluzione Open Source
2008
everyone is networked
everyone is networked with everything
“Software is eating the world”Marc Anderseen
Thanks to tools like these Illustration: Simone Cicero – meedabyte.com
Thanks to tools like these Thanks to tools like these
Democratization of production
Democratization of production
No more monolithic products
No more monolithic products
Modularity Customizability
Hackability
All this demand for innovation
drives componentization
Access +
Componentization +
Collaboration =
the highest disruption rate ever
Access +
Componentization +
Collaboration =
the highest disruption rate ever
Illustration: Simone Cicero – meedabyte.com
Consumers can also become Producers and Designers
themselves.
Roles can change
Less of this
Much more of this
Illustration: Simone Cicero – meedabyte.com
Much more of this
In places like this Abandoned factory in Lurgan (UK)
Illustration: Simone Cicero – meedabyte.com
In places like this Abandoned factory in Lurgan (UK)
Master Internazionali- Copyright ASVI – Vietata la riproduzione anche parziale in assenza di autorizzazione
“The past decade was about finding
new collaboration and innovation
models on the web.
The next decade will be about
applying them to the real world.”
Chris Anderson
2010: Rachel Botsman
“the average power drill is used for 13 minutes in its entire lifetime”
You don’t need a drill, you need a hole in the wall.
Rachel Botsman
Car Sharing
Long Range Ridesharing
City-Ridesharing
Affitto tra privati
Room Sharing
Home Sharing
Experience SharingExperience Sharing
ExperienceSharingExperience Sharing
Task Sharing
ODESK??
Dogboarding
La lavatrice!
AirPnP!
NON SOLO CONSUMO
Basata sulle reti e la partecipazione di una comunità:
“potere e fiducia distribuita all'interno delle comunità in contrapposizione alle istituzioni centralizzate" (R. Botsman)
Confonde i confini tra produttore e consumatore.
Comunità che si incontrano e interagiscono sulle reti online e offline.
Riuso e sull’ottimizzazione di risorse (tangibili e non) altrimenti scarsamente utilizzate o sprecate
“La costruzione di una cultura
(società/economia) collaborativa che nasca connettendo organizzazioni, persone e idee intorno ai temi dell’equità, dell’apertura e della fiducia”
From NESTA: “MAKING SENSE OF THE UK COLLABORATIVE ECONOMY”
consumoproduzione
Conoscenza
Alimentazione
I mobili!
Le finanze!
The (true) Collaborative Economy
Economic advantage & sustainability
Environmental sustainability
Social impact & sustainability
CC-BY-SA @meedabyte (meedabyte.com)
The Triple Bottom Line:
SHARING
From Altimeter’s The Collaborative Economy http://www.altimetergroup.com/research/reports/collaborative-economy
Rational Benefits 1. Financial – saves me money 2. Environmental – is good for the environment 3. Lifestyle – provides me flexibility 4. Lifestyle – is practical 5. Trial – provides access to goods/services
Emotional Benefits 1. Generosity – I can help myself and others 2. Community – I'm valued and belong 3. Lifestyle – I'm smart 4. Lifestyle -- I'm more responsible 5. Cultural – I'm part of a movement
Source: UN World Urbanization Prospects @meedabyte @ouishare #SCE2014 #Sharitories
@meedabyte @ouishare #SCE2014 #Sharitories
185M€ 1100 jobs
una economia giovane
tasse
assicurazione
Impatto sulle
comunità?
People vs. profit (business as usual)
“Fundamentally, economic value is created from economic inefficiencies ... While this all started slowly, today (thanks to digital revolution) every sector of the global economy is being affected by the relentless drive for efficiencies*”
John Winsor (CEO of Victors & Spoils and Chief Innovation Officer of Havas)
* = e il PIL?
“…all of these amazing digital technologies are coming together to create a world of mounting performance pressure.”
J.Hagel
Master Internazionali- Copyright ASVI – Vietata la riproduzione anche parziale in assenza di autorizzazione
Quali contesti sociali?
Contesto
• SHAREABLE TRANSPORTATION
• FOOD AND THE SHARING ECONOMY
• SHAREABLE HOUSING
• JOB CREATION AND THE SHARING ECONOMY
Aree4
“The Sharing City not only creates new jobs, increases income and efficiently uses resources, but it will reproduce communities that disappeared, due to rapid urbanization and industrialization, in a modern mode using information technologies and social networking services.” Park Won-soon, major of Seoul
•Support to sharing nonprofits and corporations • Promotion of sharing enterprises • Publicizing Seoul’s brand as the Sharing City • Subsidizing and Incubation for Sharing Startups and Enterprises • Incubating approximately 20 sharing startups • A Sharing Promotion Committee • An International Sharing City Conference • Facilitate communication between sharing enterprises and central gov. • Correct obstructive statutes or systems (laws)
key items9
Riflessione Chiave
• Non esistono policies che funzionino in tutti i territori
• L’implementazione di un modello di sviluppo collaborativo presuppone una azione attiva e “politica” (strategica) legata alla peculiarità della
realtà locale
• L’incontro tra una visione politica chiara e l’innovazione che viene dalla società
La visione
• Identificazione, racconto e catalogazione di (best) practice frammentate e diverse tra loro
• Creazione di strumenti ove mancanti
• Un processo/percorso
• Un “network” di territori (città, regioni) e un contesto di confronto (Collaborative Territories Summit)
“the partner state, is a state form that enables the social creation of value by its citizens. It protects the infrastructure of co-operation that is the whole of society.”
The partner state
“This transition will take the country from a phase of dependence on finite resources to one of infinite resources, such as science, technology and knowledge”
“change the productive matrix towards creating a society based on common, free and open knowledge”
• tripla sostenibilità, approccio beyond GFP, gLocal, commons-based, diversi tipi di valori transati, i peer entrano nei meccanismi di governance, portabilità di infrastruttura, standards e dati, interoperabilità dei componenti piattaforma, co-mantenuta e co-curata dai peers.
E. trasformative e generative ‘by and for’ people
Distinzioni tra i vari modelli
• monetizzazione delle interazioni tra peers tramite la fornitura di infrastrutture centralizzate e proprietarie che spingono i peers ad utilizzare sempre la stessa piattafroma; esternalità negative alte;
• tendono ad essere monopoli perfetti, ruoli definiti, scarsa portabilità dei dati e delle infrastrutture, governance centralizzata
E. transattive adattative
Similarità tra i vari modelli
L’utilizzo di piattaforme digitali che fanno leva su componenti standard che abilitano la creazione di valore e le interazioni tra i peers;
L’utilizzo di meccanismi di reputazione (spesso legati all’identità giuridica reale) che costruiscono fiducia tra i partecipanti e riducono la percezione del rischio
La co-creazione di valore e la commons-based peer production
• co-creazione e mantenimento collaborativo delle infrastrutture comuni • collaborative decision making • modularità e granularità • self-assignment (nessuno può o ti di dirà che fare) • motivazioni intrinseche • co—ownerships • co-gestione di risorse (horizontal) • open, transparent, decentralised, (data e infrastrutture) • p2p, independent and interdependent (relazioni e gerarchie) • interoperabilità e portabilità delle piattaforme e identità (data e infrastrutture)
Organisation design e governance models
Cosa significa per il prodotto/servizio
Web 2.0 = Web as Platform
Bidirezionale Interattivo Personale
education
prototyping
experimenting
became LOW COST
everyone is networked
everyone is networked with everything
“Software is eating the world”Marc Anderseen
Thanks to tools like these Illustration: Simone Cicero – meedabyte.com
Thanks to tools like these Thanks to tools like these
No more monolithic products
No more monolithic products
Modularity Customizability
Hackability
All this demand for innovation
drives componentization
Access +
Componentization +
Collaboration =
the highest disruption rate ever
Access +
Componentization +
Collaboration =
the highest disruption rate ever
Consumers can also become Producers and Designers
themselves.
Roles can change
Illustration: Simone Cicero – meedabyte.com
Less of this
Much more of this
Illustration: Simone Cicero – meedabyte.com
In places like this Abandoned factory in Lurgan (UK)
Illustration: Simone Cicero – meedabyte.com
DECENTRALISATION
Hierarchy Group
controlled by individuals
Consensus Individuals controlled by the group
Openness
foster
enablesInnovation
Knowledge sharing
FairnessTrust
increase
Diversity
reinforcesTransparency
COMPETIZIONE
Mercati poco compresi, gap da definire, fase di evoluzione dinamica, piccoli numeri. Creare il futuro.
Startups
L'aumento della domanda, crescenti opportunità di mercato, prodotti maturi, crescita dei ricavi.
Richieste standardizzate, concorrenza crescente. Ottimizzazione per le operazioni. Competizione sul costo essenziale del business
Illustration: Simon Wardley – blog.gardeviance.org
Innovate Leverage
Commoditize(repeat)
Innovate Leverage
Commoditize(repeat)
FB Identity Services Opengraph Payment Services
Valu
e Ch
ain
Genesis Custom Built Product Commodity/Utility
Social Networking
Apps Payment Services Advertising Network
Valu
e Ch
ain
Genesis Custom Built Product Commodity/Utility
Smart phones
Dinners & Meals Concierge / Companion service
Valu
e Ch
ain
Genesis Custom Built Product Commodity/Utility
Room rental
Travel
Experience
Crowded Market
Long tail = Diversificazione Diversificazione = Nicchie
Nicchie = Economie di Scopo
Sui Servizi… L’abbiamo già visto
(aka: consumo collaborativo)
Ma sui prodotti e sulla produzione?
Master Internazionali- Copyright ASVI – Vietata la riproduzione anche parziale in assenza di autorizzazione
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Diversi Ruoli
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Dalle Economie di Scopo (l’azienda produce molteplici prodotti)
alle Experience User Centric
(crowdsourcing - utente crea il suo prodotto)Sommano i benefici delle economie di scala (new
economy) con le economie di scopo
www.pentagrowth.com
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www.pentagrowth.com
www.pentagrowth.com
Le sfide politiche: il gap of governance
• Labour, taxation, e contract law
• La privacy, la proprietà dei dati e la net-neutrality
• La blockchain e la nascita della lex cryptographia
• Blockchain, e decentralizzazione dei maggiori assett geopolitici (energia, acqua, trasporti)
• Una digital economy dovrebbe avere un digital government, collaborativo e abilitante (il Partner State)
• Deficit democratico tra sviluppo tecnologico e capacità dei regolatori e della società di comprendere ed integrare questo fenomeno
• La sovranità politica reale è passata dai governi-stato al mercato finanziario
• Generalizzata scarsa fiducia nelle istituzioni classiche (EU, NATO, ONU ecc)
• Specificatamente alle nuove forme di economie digitali
Fenomeni curiosi
Gap of Governance (caratteristica della peer to peer society e degli effetti post-globalizzazione) • La diffusione del potere porta alla nascita di entità para e meta-statali
alcuni esempi: • Le neo-tribù di nomadi digitali, • le primavere arabe • nuove forme di partiti politici ‘dal bassso’
• ritorno di alcune forme di nazionalismo e indipendentismo
• gattini digitali
Le sfide intellettuali
• La fabbrica della mente (la commodificazione del tempo libero)
• verba volant scripta pure
• La fiducia, la flessibilità estrema del lavoro
• Constant learning
• and re-learning…
• Meno sicurezza, ma maggiori possibilità di riorganizzare lo stato sociale
• Abbracciare una tolleranza radicale rispetto alle differenze culturali