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Disturbi neuropsicologici in età evolutiva e problematiche di riabilitazione Pina Scarpa, Psicologa Laboratorio di Neuropsicologia A.O. Niguarda Ca’ Granda, Milano
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Cognitiv generale

Aug 06, 2015

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Page 1: Cognitiv generale

Disturbi neuropsicologici in età

evolutiva e problematiche di

riabilitazione

Pina Scarpa, PsicologaLaboratorio di

NeuropsicologiaA.O. Niguarda Ca’ Granda,

Milano

Page 2: Cognitiv generale

Teoria dello Sviluppo “a Tappe” o per “Stadi”- PiagetCfr. Scala di Uzgiris Hunt

Teoria Modulare delle Funzioni Adattive e Cognitive-Fodor, Marr, Shallice

Teorie Connessioniste sulle reti neurali-Parisi, Edelman

Page 3: Cognitiv generale

TEORIE

TECN. DI INDAGINE TERAPIA

dalla diagnosi all’ipotesi diRIORGANIZZAZIONE DI SISTEMI

FUNZIONALI nei casi patologici (Lurija)

Page 4: Cognitiv generale

RIABILITAZIONE DELLE FUNZIONI ADATTIVE

cioè di complessi sistemi dinamici, per l’adempimento di uno scopo

realizzato da un cluster di zone o aree cerebrali, che collaborano,

ciascuna portando il suo contributo specifico, alle operazioni del sistema

Page 5: Cognitiv generale

SCOPO

sviluppo o recupero di funzioni che consentano all’individuo di

adattarsi alle molteplici esigenze di un ambiente e di

obiettivi in continuo mutamento

Page 6: Cognitiv generale

SFIDA

sviluppare la capacità del soggetto di prevedere, fare ipotesi,

immaginare e rappresentarsi (cioè proiettare nel tempo) l’effetto dei propri atti, delle

proprie azioni

Page 7: Cognitiv generale

Che cos’è uno strumento quando si applica alla riabilitazione?Che cos’è la riabilitazione quando si applica a funzioni

cognitive in via di costruzione?

RIORGANIZZAZIONEdelle componenti strutturali del

sistema cognitivo

Page 8: Cognitiv generale

ESPERIENZA = APPRENDIMENTO

SEsi mette in grado il soggetto di selezionare e dare significato a

qualsiasi esperienza in atto, considerandola e confrontandola con

precedenti analoghe esperienze

Page 9: Cognitiv generale

MODALITA’PASSIVA ATTIVA

Modello Stimolostimolo/risposta AmbienteCausa/effetto Risposta

Rinforzoconsapevole

Page 10: Cognitiv generale

Differenze neuropsicologiche trasoggetti in età evolutiva/adulti

STRUTTURE PROCESSANTI PROCESSI DI CONTROLLO

Organizzazionedelle funzioni

e sottofunzioni cognitive

Page 11: Cognitiv generale

Variabili del programma di riabilitazione

Lesione cerebraleTale variabile è sostanzialmente irrilevante se si considera solo la sede lesionale. (es.: attivazione aree occipitali durante la lettura tattile in Braille; Ojemann)

Tassonomia clinicaQuando si deve costruire un programma di riabilitazione devo esaminare il profilo cognitivo che può essere estremamente diverso all’interno di una stessa sindrome.

Strutture del sistema cognitivo

Strutture del compito cognitivo

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Esempio: Uso dell’educazione conduttivanella riabilitazione dell’aprassia ideo-motoria

Via diretta Via mediata dal sistema semantico

“Disegna un quadrato “Disegna una casetta”

o un triangolo”

Page 13: Cognitiv generale

Vigotsky (‘34, ‘66)

Concetto di POTENZIALE DI SVILUPPOo

“modificabilità” del bambino con problemi attraverso la “funzione direttiva” del

linguaggio sulla condotta e, più in generale, l’interesse per l’elaborazione linguistica di una determinata azione

cfr. Lurija (‘71) Codificazione verbale crociata(Concetto o Percetto/Parola)

Page 14: Cognitiv generale

Problemi in età evolutiva

Acquisire PROCESSI e RAPPRESENTAZIONI

Assenza di differenze tra RESTORATION (“restitutio ad integrim”)

eRECONSTITUTION (ricostituzione della

funzione attraverso l’uso di abilità integre)

Page 15: Cognitiv generale

COSTRUZIONE DI FUNZIONI ADATTIVE

riguarda

SCOPI VALUTAZIONEDEI RISULTATI

che il bambino che egli raggiungesi propone

Spesso prescinde dalle componenti utilizzate.

Page 16: Cognitiv generale

?E’ più utile lavorare sulla funzione

deficitaria,cioè sulle abilità mancanti o carenti

o sulle abilità integre?Si deve lavorare per costruire o ricostruire una funzione convenzionalmente normale

o per un risultato funzionale utileseppure realizzato attraversofunzioni anormali o inusuali?

Page 17: Cognitiv generale

PROPOSTA o QUESITO COGNITIVO

cioè lo scopo o l’intenzione che sono il presupposto per aggregare quelle

sottofunzioni che è possibilee utile aggregare

vs.FUNZIONE IDEALE

che in uno specifico momento e contestodeve essere costituita da specifiche sub-unità, ritenute componenti indispensabili

e insostituibili

Page 18: Cognitiv generale

EDUCAZIONE MULTISENSORIALE

VERBALIZZAZIONE ATTIVAZIONEDEL PROCESSO

DI IMMAGINAZIONE

VISIVAEs.:apprendimento della scrittura sotto dettaturarieducazione “fonologica” o “visiva” della dislessiaimmaginazione e verbalizzazione di un movimento

Page 19: Cognitiv generale

ANALISI COGNITIVA E METACOGNITIVA NEI METODI DI VALUTAZIONE E DI TERAPIA

ORDINALI METACOGNITIVI

cfr. Teoria Piagetiana MetacognizioneConcetto di ordinalità Consapevolezza delladi sviluppo graduale natura delle proprie“a tappe”, conoscenzedal sensori-motorio esp. metacognitivaal concettuale simbolico come capacità di

regolazione dei processi cognitivi

Page 20: Cognitiv generale

ANALISI COGNITIVA E METACOGNITIVA NEI METODI DI VALUTAZIONE E DI TERAPIA

ORDINALI METACOGNITIVI

Valutano a quale gradino cfr. neodarwinismodella scala, a quale tappa neurale di Edelmanevolutiva è arrivato lo generalizzazione,sviluppo di un bambino associazionismo,e quale tappa o abilità consapevolezza,successiva può essergli conc. di percezioneproposta per proseguire e categorizzazionelungo questa scala di Neisser

(stadi qualitativamente distinti / continuità tra sottofunzioni)

Page 21: Cognitiv generale

Importanza di una educazione “ordinale”che rispetti il livello reale di sviluppo del bambino

e le sue potenzialitàma al tempo stesso di tipo “metacognitivo”

MODELLO DI VALUTAZIONE “DINAMICA”

considera qual è il potenziale di apprendimento del

bambino partendo da quesiti metacognitivi per verificare :

quali procedimenti il bambino adotta

qual è il suo livello attuale e come si modifica

ovvero quali procedimenti può adottare se gli viene

suggerita e spiegata qualche strategia

Page 22: Cognitiv generale

DETERMINA

le capacità del bambino di apprendere e imparare ad un livello più alto di quello che dimostra (concetto di MODIFICABILITA’)

le modalità richieste dall’esaminatore per mettere il bambino in condizione di migliorare la sua prestazione (concetto di MEDIAZIONE)

il programma di intervento più idoneo per fare in modo che il bambino trasferisca un’abilità acquisita a diversi settori ovvero impari a generalizzarla (concetto di GENERALIZZAZIONE)

Page 23: Cognitiv generale

PRINCIPI GENERALI DELLA RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA IN ETA’ EVOLUTIVA

SCOMPOSIZIONE FUNZIONALE(riduzione di una serie di compiti alla manipolazione di una

componente; es.: lavorare sulla scrittura per arrivare alla lettura)

SUPPLENZA FUNZIONALE(per fornire elementi di supporto che aiutino il b. a focalizzare

l’attenzione sulle componenti difficoltose; acceleratore selettivo)

INTEGRAZIONE FUNZIONALE

INTRA-SISTEMICA

INTEGRAZIONE FUNZIONALE

INTER-SISTEMICA

Page 24: Cognitiv generale

Esempio: Segmentazione implicita(in caso di inaccessibilità da parte del bambino alle funzioni di scomposizione)

disegno (accesso immediato)

disposizione casuale lettere

copia (MANI)

N I A M

Page 25: Cognitiv generale

ASPETTI CLINICI E NOSOGRAFICINELL’AMBITO DELL’ETA’

EVOLUTIVA Quali sono le aree funzionali che caratterizzano la

realtà e l’evoluzione del bambino?  

LINGUAGGIOCHI E’ UN BAMBINO? COGNITIVITA’

AFFETTIVITA’   AMBIENTE 

Page 26: Cognitiv generale

COSA SIGNIFICA “BAMBINO PATOLOGICO”?

E’ un bambino che in diverse aree funzionali presenta delle difficoltà o dei ritardi di

sviluppo nelle aree linguistiche, nelle altre funzioni cognitive, nell’ambito dell’affettività,

o si trova in condizioni ambientali particolarmente sfavorevoli. In alcuni casi il deficit è settoriale, a volte è globale. I casi specifici forniscono indicazioni importanti anche per la costruzione di modelli delle

funzioni cognitive normali.

Una DIAGNOSI deve essere FUNZIONALE alla rieducazione, non un “etichettamento”.

Page 27: Cognitiv generale

ASPETTI DA CONSIDERARE NELL’AMBITO DELLE FUNZIONI

COGNITIVEMEMORIA

ATTENZIONE

MOTIVAZIONE

GNOSIE (visive, uditive, verbali e non, tattili,

cinestesiche e propriocettive, olfattive

e gustative)

PRASSIE

LINGUAGGIO

 

N.B. Scomposizione funzionale delle prove.

Page 28: Cognitiv generale

ASSESSMENT FUNZIONI ATTENTIVE

I problemi derivano dalla modularità di tale funzione. A causa della sua

multicomponenzialità, l’attenzione può essere esplorata con test di varia natura,

che si focalizzano su aspetti specifici

Test di attenzione visiva focale e sostenuta

Test di attenzione uditiva focale e sostenuta

Test di cancellazione (carta e matita)

Test computerizzati,…

Page 29: Cognitiv generale

Limiti e vantaggi dei test per valutare l’attenzione:

1. Cifrario, Completamento di figure(WISC-R, O.S., [email protected], www.osnet.it )

   2. Cancellazione di campanelle (A4)

  (A. Biancardi e E. Stoppa “Il test delle campanelle modificato: una proposta per lo studio dell’attenzione per l’età evolutiva. Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. Vol. 64, 73-84, 1997)

 3. Prove attentive secondo il paradigma di Posner (tempi di reazione semplice). CPT(Continuous Performing Test) (www.erickson.it)

Page 30: Cognitiv generale

Limiti e vantaggi dei test per valutare l’attenzione:

4. Test di cancellazione di Toulouse (A4); taratura 4 - 12 aa.

5. Test delle matrici attentive (A4);taratura 4 - 12 aa.

  (P. Bisiacchi, I. Lonciari, S. Liguoro “Approccio neuropsicologico ai disturbi cognitivi in età evolutiva”. Proposta di uno strumento di valutazione. CEDAM,1997)

Nella nuova versione ampliata della batteria è disponibile una prova di attenzione selettiva uditiva.

    6. Dal Leiter-R: test di cancellazione (da 2 a 20 aa.) 

7.    FEPSY batteria computerizzata (Aldenkamp) 

Page 31: Cognitiv generale

ASSESSMENT FUNZIONI VISUO-PERCETTIVE E GNOSIE

Importante una distinzione tra gli aspetti di input, di integrazione e di output. 

Limiti e vantaggi dei test per valutarele funzioni visuo-percettive:

1. Test di Benton (giudizio di linee diversamente orientate); tarato da 7 a 12 aa., adulti(Riva D. et al., “Lo sviluppo del giudizio visuo-spaziale nei bambini” Giorn. Neuropsich. Età Evol. 1986, 6, 1: 39-44.)

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Limiti e vantaggi dei test per valutare

le funzioni visuo-percettive:2. Test TPV (percezione visiva e integrazione visuo-motoria), www.erickson.it, taratura 4-11 aa.(coordinazione oculo-manuale, copiatura, riproduzione, percezione figura/sfondo, rapporti spaziali, velocità visuo-motoria, …)

3. Developmental Test of Visual-Motor Integration ([email protected], www.osnet.it ) , taratura da 3 a 18 aa., (percezione visiva, coordinazione motoria, integrazione tra gli input sensoriali e le azioni motorie)

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Limiti e vantaggi dei test per valutare

le funzioni visuo-percettive:4. Test di sviluppo della percezione visivaM. Frostig, ([email protected], www.osnet.it )

5. TVPS-R , taratura da 4 a 12 aa., (Psychological Assessment Resources)

6. Street’s Completion Test, taratura 4 - 12 aa.  (P. Bisiacchi, I. Lonciari, S. Liguoro “Approccio

neuropsicologico ai disturbi cognitivi in età evolutiva”. Proposta di uno strumento di valutazione. CEDAM,1997)

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CONCLUSIONI I

Diagnosi, prognosi e modelli teorici devono essere interattivi

Lesioni precoci o l’esordio precoce di alcune patologie come l’epilessia determinano conseguenze funzionali maggiori

Lesioni precoci o un esordio precoce dell’epilessia consentono di avvantaggiarsi maggiormente della plasticità e della compensazione funzionale a livello cerebrale.

Page 35: Cognitiv generale

CONCLUSIONI ?

Quanto sono effettivamente indipendenti le diverse componenti delle abilità cognitive durante lo sviluppo?

Quali limitazioni sussistono alla plasticità evolutiva?

Esistono uno o più percorsi evolutivi possibili?

Che cosa ci insegnano i disturbi dello sviluppo cognitivo sui processi evolutivi normali?

(es.: impatto dell’epilessia sullo sviluppo cognitivo)

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BIBLIOGRAFIA

1. Sabbadini G. et al. “Manuale di neuropsicologia dell’età evolutiva”. Zanichelli, Bologna, 1995.

  2. Sabbadini L. e G. “Guida alla riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva” Franco Angeli, Milano, 1996.

3. G. Petter “Dall’infanzia alla preadolescenza”. Giunti, Firenze, 1992.

4. Ajuriaguerra J., Marcelli D. “Psicopatologia del bambino”. Masson, Milano, 1984.