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Cittadini & Salute Gennaio 2012

Mar 20, 2016

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Magazine Cittadini & Salute Gennaio 2012
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EditorialeCosti 2012, tra farmaci e servizi sanitari

di Angelo Nardi

Anche sul versante della saluteoramai gli elementi di preoccu-pazione non stanno tanto o nonsolo in situazioni di degenera-zione di comportamenti tali dafar nascere casi di malasanità.A preoccupare la sanità non è

più tanto l’operato dei medici, lafunzionalità delle strutture,l’avanzamento della ricerca o la collaborazione delle impresefarmaceutiche. Ora a preoccupare di più è la crisi finanzia-ria, anche in materia di salute. Conti fatti non dovrebberoesserci molte spese in più per curarsi nell’anno in corso.Quel che preoccupa invece sono gli effetti dell’inflazione

che non guarda l’importanza dei generi merceologici o deiservizi. Se si innalza la spirale inflazionistica, questo ri-guarda un po’ tutti. Nell’intero corso del 2012 si stima possaarrivare a 4,5 miliardi la spesa per i ticket sanitari. In media,140 euro a persona - almeno di quelli non esenti da ticket.Si tratta del risultato di un’addizione voluta dalle nuove

disposizioni in merito a detrazioni relative alla sanità per lequali gli italiani dovranno sostenere un “super ticket” di 10euro sulla specialistica (pari a 834 milioni). Questo specialebalzello nel 2011 era comunque già applicato, ma solo daagosto e alcune regioni più virtuose in termini di bilanciosanitario ne erano rimaste escluse. In questo modo sono statiincassati 381,5 milioni.Facendo i conti su proiezioni vicine ai dati statistici del-

l’anno appena concluso, si prevedono questi oneri per il tic-ket: 1,332 miliardi sui farmaci (spesa 2011 più tassoinflazione), 3,214 miliardi sulla specialistica e pronto soc-corso (spesa 2011, più totale incassi del super ticket), per untotale appunto di 4,546 miliardi di euro.Ciascun cittadino non esente nell’anno in corso dovrà so-

stenere il costo per i ticket su analisi, visite e pronto soccorso99 euro. Facendo i debiti rapporti risulta facile il differen-ziale di 14 euro che dovrà essere sostenuto maggiorato ri-spetto al 2011. Invece sul versante, ticket per farmaci non cisi dovrebbe discostare dalla media per la spesa da sostenerepresso ciascun paziente-utente della sanità. Si prevede in-fatti il costo medio per i non esenti di circa 41 euro l’anno.

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Questa, la Sanità che ringrazia

George rimesso in piedi

La Sanità si concentra sempre più a casa

2012, solo il lavoro in salute ci può salvare

Struttura Residenziale Socio Riabilitativa “Villa-nova”: un percorso di riabilitazione psichiatricaterritoriale

“Patto per la Salute”, c’è da pagare!

Enti regione si misurano come sistemi sanitari

Secessione nel diabete

Annunciata l’alternativa al paracetamolo

Chi fa sport ricorda meglio

L’intensità èmeglio della durata

Lo “spread” fa male al cuore

Governo, miracoli per salvare la Sanità del Lazio

Cittadini & Salute

CCiittttaaddiinnii && SSaalluuttee

MMeennssiillee ddii iinnffoorrmmaazziioonnee SSoocciioo--SSaanniittaarriiaaEEddiittoorree e DDiirreettttoorree GGeenneerraallee Mario Dionisi DDiirreettttoorree RReessppoonnssaabbiillee Angelo Nardi AArrtt DDiirreeccttoorr Antonella Cimaglia WWeebbmmaasstteerr Mariano Trissati RReeddaazziioonnee Via Galletti,1600012 Villanova di Guidonia (Rm) EE--mmaaiill:: [email protected] TTeell ee FFaaxx 0774 529498 - 0774 320278 SSttaammppaa Fotolito Moggio strada Galli, 5 Villa Adriana(Rm). Registrazione n. 31 del 29/06/2010 presso il Tribunale di Tivoli. Tutte le collaborazionisono considerate a titolo gratuito, salvo accordi scritti con l’editore. Tutto il materiale car-taceo e fotografico consegnato alla redazione, non verrà restituito. Chiuso il 05/01/2012

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Nell’ambito del Rapporto annuale2011, l’Istat ha rilevato che Il 71,1% de-gli italiani dicono di star bene. Comel’anno scorso. Sono gli uomini (75,1%)quelli più ottimisti o che si percepisconomeglio.

Le donne (67,2%) invece hanno maggiorepercezione di loro stesse. Di questo si devefar grazie alla Sanità intesa in senso lato, ilservizio pubblico ma anche e soprattutto ladiagnostica pubblico-privata come le strut-ture private convenzionate e non.

Il 38,4% dei residenti in Italia ha dichia-rato di essere affetto da almeno una delleprincipali patologie croniche rilevate, chesono ovviamente più frequenti nelle fascedi età anziane: già nella classe 55-59 anni nesoffre il 54,8% e tra le persone ultrasettan-tacinquenni la quota raggiunge l’86,2%.

Il 20%, infine, ha dichiarato di essere af-fetto da due o più patologie croniche.Quelle più diffuse sono l’artrosi/artrite(17,1%), l’ipertensione (15,9%), le malattieallergiche (10,3%), l’osteoporosi (7,2%), labronchite cronica e asma bronchiale (6,1%)e il diabete (4,9%).

Confermato il dato che l’Italia è tra i Paesipiù longevi d’Europa. Una condizione chenon deve rallegrare se si vede anche il suorovescio in termini di prospettive: peggio-rano gli stili di vita su emulazione dei paesiancora più tecnologici che hanno un livellodi qualità della vita e un livello medio diquantità inferiore al nostro. Le nostre auto-rità in termini di sanità dovrebbero riven-dicare questo primato ai concittadini inmodo esemplare.

La media di vita è di 76,1 anni per gli uo-mini e 82,2 anni per le donne. Sulla disabi-lità da senescenza: in Italia nel 2007,sebbene le donne abbiano una vita mediadi 5,5, anni più elevata degli uomini (84,2anni rispetto ai 78,7), hanno in media 6,4anni in più da vivere con disabilità ben 22,3anni rispetto ai 15,9. Fra gli uomini, le ma-lattie del sistema circolatorio, per la primavolta nel 2008, divengono la prima causa dimorte (97.953 decessi su 281.824 totali), su-perando i tumori (97.441).

Tra le donne invece, come già osservatoda tempo, le malattie cardiovascolari si con-fermano principale causa di morte con126.531 decessi su 296.366 (43%), mentre itumori, responsabili di 74.767 decessi (25%)rappresentano la seconda grande causa dimorte.

Il nostro Paese tra i primi in Europa perincremento della speranza di vita. Quasi di-mezzata dal 1980 la mortalità generale. Incontinua diminuzione la mortalità infantile,ridotta del 22% per i maschi e del 24% perle femmine.

Le Malattie del sistema circolatorio e i tu-mori si confermano le principali cause dimorbilità e mortalità. Ridotta del 60% dal

1980 la mortalità per malattie cardiocirco-latorie.

Dagli anni ‘90 si è ridotta del 20% la mor-talità per tumori e si è registrata una dimi-nuzione dei ricoveri ospedalieri deglianziani ultrasessantacinquenni con l’in-cremento dell’Assistenza domiciliare in-tegrata. La Relazione sullo Stato Sanitariodel Paese (RSSP) 2009-2010, è stata presen-tata dal Ministro della Salute, Renato Bal-duzzi, presso l’Auditorium del Ministero.In particolare nel biennio di riferimento èstata posta attenzione alla salute materna eneonatale, che ha registrato una conver-genza dei livelli centrale e regionale sulle li-nee di indirizzo per la promozione e ilmiglioramento della qualità, della sicu-rezza e dell’appropriatezza degli interventiassistenziali nel percorso nascita e per la ri-duzione del taglio cesareo (Accordo Stato-Regioni siglato nel 2010).

Nello scenario demografico analizzatonella Relazione, le malattie del sistema cir-colatorio e i tumori si confermano le prin-cipali cause di morbilità e mortalità, purregistrandosi importanti miglioramentiepidemiologici ascrivibili non solo al pro-gresso dei trattamenti medico-chirurgici,

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Attualità

Questa, la Sanità che ringraziaIn Italia si vive di più. Sulla salute e la longevità si dovrebbe fare uno spread specifico con la

Germania e gli altri paesi Ue tanto che tre quarti degliitaliani sono contenti del loro stato

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ma anche all’adozione di stili di vita più sa-lutari, grazie alle campagne di prevenzioneprimaria che hanno accresciuto nella popo-lazione la consapevolezza dell’importanzadegli interventi di tipo preventivo. La mor-talità per malattie del sistema circolatorio siè ridotta dal 1980 di circa il 60%, sia per gliuomini sia per le donne; la riduzione dellamortalità per tumori, che ha avuto inizio

più recentemente a partire dagli anni no-vanta, è del 20% circa fra gli uomini e del10% fra le donne. Nel campo della sicu-rezza alimentare, il modello organizzativoitaliano appare oggi sicuramente il più ade-guato ad operare in condizioni ordinarie estraordinarie. In poco più di un anno - moz-zarelle blu, la diossina nelle uova e nellecarni suine e la contaminazione da Escheri-

chia coli verocitotossico dei germogli vege-tali - sono state date risposte alle emer-genze. Ha funzionato la rete di protezionedel consumatore italiano.

Ma il saperci un passo avanti non consenteal nostro sistema di vantare un sistema-sanitàche non lascia indietro nessuno. Anzi, il ri-schio consiste nel fatto che ci venga rimpro-verato che dietro a tanto umanitarismo sievidenzia un aumento dei costi per lo Statoche ha contribuito all’attuale condizione di ec-cessivo indebitamento tanto dall’esser pococredibili per i mercati, con il contraccolpo chenon è del tutto credibile la nostra sanità per gliitaliani. L’importante però è che i tre quarti de-gli italiani stiano bene, almeno come senti-mento di sé. Questa è la vittoria del nostromodello sull’Europa. Jacopone da Todi

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Questa, la Sanità che ringraziaIn Italia si vive di più. Sulla salute e la longevità si dovrebbe fare uno spread specifico con la

Germania e gli altri paesi Ue tanto che tre quarti degliitaliani sono contenti del loro stato

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Curiosità

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Pare che la prima cosa che ha fattouscito dall’ospedale della capitale au-striaca sia stata di prendere l’aereo pertornarsene nella sua Londra. La popstarGeorge Michael esce da una polmonitemolto pesante tanto da destare qualchepreoccupazione visto che nessuno si aspet-tava un recupero così veloce, pronto, tantoda rimettersi in aereo per guadagnare lasua postazione preferita. C’è da credere chela popstar abbia scelto Londra per decor-rere con maggiore fiducia lo stato di pienorecupero e di convalescenza. C’è anche dacredere, dati i tempi così accelerati, che lafiducia nei confronti dei medici austriaci siamolta ma non abbastanza. Meglio, meglio,Michael! Va a Londra! Molto scetticismosulla vera natura della malattia che lo aveva

costretto tre settimane a Vienna nello starsystem, ma Michael ha confermato di averavuto questa grave polmonite, e ha de-scritto il periodo trascorso in ospedalecome “il mese più brutto della mia vita“.

Ha inoltre aggiunto che i dottori in Au-stria hanno trascorso tre settimane cer-cando di tenerlo in vita, e che il suo staffha cercato di minimizzare l’accaduto pernon allarmare troppo i suoi fan. Ha poiproseguito dichiarando quanto segue:“Sono stato incredibilmente fortunato a esserstato ricoverato in quell’ospedale, probabilmenteè il miglior posto nel mondo in cui sarei potutocapitare. Il pensiero per la mia famiglia e per imiei amici è quello che mi ha dato forza durantela malattia. E se non ero abbastanza spiritualeprima di un mese fa, adesso lo sono certamente“.

Infine, ricordando che a causa della pol-monite era stato costretto ad annullaremolte date del suo tour ha dichiarato che èintenzionato a recuperarle tutte e ad esi-birsi in un extra - show “per i medici in Au-stria che mi hanno salvato la vita“.

La polmonite è la sesta categoria di pato-logie causa di mortalità, modi e forme dimanifestazione della malattia sono diversitra loro. Se contratta a 65 anni, tra i fuma-tori, ci sono il 26% di possibilità di morirne.

Colpisce ai polmoni in cui si infiammanogli alveoli polmonari riempiendosi di li-quido. La funzione respiratoria ne risultacosì compromessa. Dopo la scoperta degliantibiotici non è più una malattia mortale,nondimeno quando trova un fisico forte-mente debilitato ancor oggi è causa dimorte. Si tratta di una malattia molto co-mune: 4 milioni di persone ogni annonegli Stati Uniti ne vengono colpite.Meglio starne lontani. Cecco Angiolieri

George rimesso in piediEra ammalato di polmonite a Vienna, ora è sanocome un pesce a Londra. Con la polmonite scopre anche una sua religiosità

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Nel variegato Rapporto 2011 le vocirelative alla sanità, non particolar-mente aggiornate perché guardanoal riferimento di dati del 2008, dannocomunque il pianeta per la cura e latutela della salute in grande muta-zione.Ciò, quindi, non in stretta determi-nazione all’emergenza dei deficit sanitari,ma a una condizione di gestione della sa-nità nella quale appaiono forti modifica-zioni per motivi che vanno al di làdell’emergenza sanitaria per toccare stri-genti problemi di efficienza.

Il quadro generale vede in decrementole strutture sanitarie per intensificazionedel servizio sanitario casalingo. Aumen-tano i pazienti assistiti al proprio domicilio,che da 414 mila nel 2006 sono passati a 494mila nel 2008, l'81% dei quali è ultra ses-

santacinquenne. I posti letto nelle struttureper l’assistenza residenziale sono passatida circa 188 mila nel 2007 a 191 mila nel2008, con un incremento pari al 2% in unanno. Negli stessi anni i posti per l’assi-stenza semiresidenziale sono passati da 41mila a 43 mila, corrispondente in questocaso a una variazione del 4%. Quaranta-settemila medici di base, 8 ogni 10 milaabitanti e circa 7.700 pediatri, 9 ogni 10mila bambini fino a 14 anni. Il dato non èaggiornato ma è questa la sintetica foto-grafia che l’Istat riesce a fare della nostrasanità presa nell’ultimo anno, il 2008.

I dati del centro di rilevazione statisticanazionale vedono gli ambulatori pari alnumero di 16 per ogni 100 mila abitanti.Gli ambulatori e i laboratori pubblici e pri-vati convenzionati sono in lieve calo negli

ultimi tre anni (-0,3% dal 2007 al 2008). I servizi di guardia medica: 5 ogni 100

mila abitanti. Ma non è tutto oro ciò che ri-luce. Il Centro Studi Federanziani ha ela-borato con il Ceis di Tor Vergata unaricerca sui dati del 2010 per il compartopubblico della salute. Più prestazioni spe-cialistiche: 1 miliardo 335 milioni! Più ri-cette: 571 milioni, con aumento di 220milioni di prescrizioni negli ultimi diecianni. Il 14 dicembre la ricerca è stata pre-sentata in Senato. Ci sono, però, dati po-sitivi. Ridotte le giornate di degenza,ma aumentano anche le prestazionispecialistiche: nel 2008 ne sono state in-fatti effettuate 1 miliardo 335 milioni diprestazioni, con un incremento rispettoal 2006 di ben 48 milioni. La Sanità incasa potrebbe diventare un vero e pro-prio modello di effettazione del servizioattraverso il quale far digerire il tagliodegli ospedali. Brunetto Latini

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La Sanità si concentra sempre più a casaDecremento dei posti letto e delle accoglienzeospedaliere, lo dice l'Istat. Eppure nella Sanitàpubblica crescono spese e prestazioni

Attualità

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L’operazione Cortina evidenzia unproblema antico ma oggi insopporta-bile che è quello dell’evasione. Leicome imprenditore contribuente con-divide il blitz della Guardia di Fi-nanza?

“Che le tasse debbano esser pagateè un fatto ovvio e poiché la Guardiadi Finanza ha la possibilità di accederea tutti i dati informatici sulle proprietàmobili ed immobili, nonché a tutti iredditi dichiarati da ogni cittadino ita-liano, potrebbe accertare in brevissimotempo le centinaia di migliaia di posi-zioni anomale. Il blitz operato a Cor-tina ha messo in risalto con grandeclamore poche situazioni, e sospettoche l’altisonanza del fatto sia statocreato ad hoc per giustificare la bato-sta fiscale”. È sufficiente la lotta all’evasione

per risolvere i problemi finanziariitaliani?

“Assolutamente no. La riduzione dialcune spese pubbliche e l’applicazione

della meritocrazia sono indispensabilise si vuol rilanciare la crescita delPaese. In Italia esistono 30 mila per-sone che vivono di politica e sono pa-gate da strutture pubbliche a diversilivelli. Ma quanto costa mantenere unpalazzone di questo genere? Quantaricchezza bisogna produrre per man-tenere questi baracconi inutili? Un’al-tra cosa che non capisco è perchè nelmondo della società reale il mercatofaccia la selezione delle persone piùcapaci mentre nelle strutture pubbli-che la meritocrazia non esiste e vienepremiata solo la capacità di dire sem-pre si. Questi funzionari costituisconouna nomenclatura più forte e pesantedei politici. Una parte di loro è inamo-vibile ed è proprio quella di coloro in-seriti dai politici con lo spole system chesi guardan bene dal dare incarichi aipiù bravi ma esclusivamente ai “si-gnorsì”. Ma si può andare avanti inquesto modo? Cosa potrebbe fare lastruttura pubblica italiana che ha 3 mi-

lioni di occupati tra ministeri, Re-gione, Province, comuni, comunitàmontane ed altro se fossero efficienti eguidate dai più capaci?Eccesso di spesa pubblica anche in

sanità?Posso parlare della spesa sanitaria

relativa alla Regione Lazio che è com-missariata e che per essere ridotta hacomportato dei tagli su tutti i settori.Avvenuti i tagli la dirigenza ha dichia-rato che le prestazioni a carico dellaRegione Lazio coprivano il fabbisognodella popolazione. Ed allora mi do-mando i milioni di cittadini che hannoeffettuato le prestazioni a pagamentopresso le strutture private da dovevengono? Da MARTE? È possibile chel’amministrazione pubblica non abbiala minima idea di quale sia il reale fab-bisogno dei cittadini laziali? Sannoguardare le questioni dall’alto ma nonsi preoccupano di verificare la rispon-denza ai dati reali”.In sostanza, come sarà il 2012 per la

cura e tutela della nostra salute?“Come sempre, nelle mani degli

operatori sanitari di buona volontà. Edin ITALIA anche se spesso schiacciatie messi da parte ce ne sono ancoramolti. Il mio ottimismo è questo”.

2012, solo il lavoro in salute ci può salvareLa sovraesposizione a un regime fiscale al 43% del reddito, l’enorme evasione fiscale, ma soprattutto il costo eccessivo di quell’apparatomostruoso che è lo Stato. Le questioni poste aMario Dionisi, imprenditore della sanità privata,guardano all’anno che si apre e cercano di fareil primo bilancio a quello appena concluso.

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Mario

Dionisi

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Nella SRSR “Villanova” per ogni persona inserita realizziamo, inaccordo con il Centro di Salute Mentale e con i familiari, un pro-getto individualizzato, che tiene conto delle condizioni cliniche,della storia e delle risorse individuali. Obiettivo principale dell’in-tero percorso comunitario è aiutare la persona ad acquisire consa-pevolezza della propria patologia, riconoscendo i segnali dimalessere, spesso antecedenti alla crisi, al fine di imparare, quandonecessario, a chiedere aiuto, evitando così un possibile ricovero. Ciòche caratterizza la nostra struttura ed il nostro lavoro è certamentel’impronta riabilitativa. Si stimola la persona a recuperare le propriecompetenze di base, inserendola in attività organizzate e gestistedal personale in organico. In particolare, negli anni, i Tecnici dellaRiabilitazione Psichiatrica, collaboratori esperti senza i quali nonsarebbe stato possibile raggiungere tutti gli obiettivi raggiunti,hanno “inventato” numerose attività, di volta in volta modificate oadattate in base al gruppo dei partecipanti, alle loro esigenze e alprogetto riabilitativo di ciascuno. Ad oggi, le attività istituite,con fine riabilitativo, nella SRSR “Villanova”consistono in:

• Attività Artigianali e Manuali: Laboratori di falegnameria,perline, decoupage, lavoro con il feltro, che hanno portato allarealizzazione di vari oggetti, esposti anche nell’attività “Gazeboin piazza” a Villanova, ed il “Laboratorio Mosaico”, nel quale iragazzi realizzano piccoli mosaici eseguendo l’intera procedura,dal taglio del vetro alla rifinitura con il cemento.

• Gruppi Formativi e Culturali: il “Laboratorio Focus” cheprende spunto dalla rivista omonima, il “Laboratorio Didat-tico” e il “Gruppo Giornale”, che mantiene un rapporto quoti-diano con gli eventi storico-politici attuali.

• Gruppi Psicoeducativi e Terapeutici

• Attività Ricreative: il “Cineforum”, il “Gruppo Cucina” e ilgruppo “Trucco e Parrucco”, che aiuta le ragazze nella cura del pro-prio aspetto; uscite ludiche e gite culturali, soggiorni estivi, feste ecene interne ed esterne alla struttura, nonché momenti di gioco e ballo.

• Attività Sportive: pallavolo, palestra e durante l’estate leterme e le piscine.

• Nell’ultimo anno è stata attivata la Redazione del Giorna-lino “Oltre il Muro”, che prende spunto dal lavoro dei ragazzidurante l’anno e dalla loro partecipazione alle attività ed ai labo-ratori. In questo modo si favorisce il lavoro in gruppo, utiliz-zando anche il pc, e l’apertura verso il mondo esterno.

• Inoltre, vi sono anche gli inserimenti lavorativi sul territo-rio, la partecipazione a corsi di formazione (secondo scelte in-dividuali), quali quelli presso la Libera Università IginoGiordani di Villa Adriana o l’Upter di Guidonia.

Tutte queste attività sono strumenti che ci permettono di aiutarela persona a recuperare tutto ciò che è “altro” rispetto alla patologiae a valorizzarlo. Il nostro lavoro riabilitativo, sempre in accordo coni CSM di riferimento, ci porta nel tempo a reinserire la personapresso la sua abitazione e in famiglia o a trovare, se necessario, un’al-tra sistemazione. Lavoriamo anche sul “progetto futuro”, per lafase successiva a quella comunitaria. Questo ci richiede tempo edenergie, ma sostenere la persona in vista delle sue dimissionidalla struttura rappresenta un punto fondamentale del percorsoriabilitativo. La fase vissuta dalla persona in una SRSR rappre-senta solo un momento di passaggio, importante, ma comunquemomentaneo; il “dopo”, invece, rappresenta il suo futuro, la suavita, una nuova occasione e una nuova opportunità. Il nostrocompito è aiutarla in questo: costruire al meglio il futuro.

Italian Hospital GroupCENTRALINO 0774 38.61 FAX 0774 38.61.04188, Via Tiburtina 00012 Guidonia (RM)www.italianhospitalgroup.it

Struttura Residenziale Socio Riabilitativa“Villanova”: un percorso di riabilitazione

psichiatrica territorialeDr.ssa Giulia Romana Lodolini - Psicologa Psicoterapeuta Italian Hospital Group - Responsabile SRSR “Villanova”

Dr.ssa Marina Iaccarino - Psicologa Psicoterapeuta - Vice Presidente Coop. Sociale Abil.Mente

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Alla faccia del tecnico! Le antici-pazioni e la logica della sua mano-vra non le scrive in un documentoufficiale del ministero ma in un’inter-vista. Non poteva che essere così, la mi-sura annunciata dal ministro dellasalute Balduzzi che tra Natale e Capo-danno avrebbe impegnato il governocon autentiche novità in termini di curae tutela del benessere fisico si traduce inun nuovo balzello

Oramai la lezione è appresa in pieno.Le chiamano tasse di scopo. Lo scopo,appunto, il benessere fisico, mentale, in-tegrale di tutti. Come si fa a perseguirlocon un tassa e quali effetti riscontrabilipuò dare è tutto da vedere.

Di certo arriva un’altra pizzicata delloStato sovrano. Riguarderà probabil-mente gli alcolici, oppure il cibo spaz-zatura. L’obiettivo consiste nelfinanziare il Programma straordinariosull’edilizia sanitaria, previsto dall’arti-colo 20 della legge 67/88.

L’ipotesi allo studio del Ministerodella Salute e delle Regioni - si legge inuna bozza di lavoro inviata dal ministroBalduzzi alla Conferenza delle Regioniper discutere del nuovo Patto per la sa-lute - vuole essere approvata in tempirapidi. Con 23 miliardi di deficit di Asle ospedali il prelievo di 2,08 milardi inaddizionale Irpef appare ben poca cosaal ministro della salute, Renato Bal-duzzi, in un’intervista sul Sole 24 Orepubblicata l’8 dicembre. Nell’intervistail ministro anticipa i contenuti per un

Patto della Salute che il governo dovràconcludere tra Natale e Capodanno.

Il Patto deve consistere nell’intro-durre dei ticket determinati sulla capa-cità di reddito, nel rivederecompletamente la logica degli acquistida parte dei centri di competenza sani-taria, tanto da saper riconoscere nuovibisogni come quelli per la disabilità. Intermini di acquisti improduttivi, costiesagerati, dislivello nelle forniture tradiverse aziende sanitarie, il ministropropone il concetto di appropriatezzadei servizi e del costo adeguato comeunica discriminante possibile per l’in-tero sistema paese.

Appropriatezza, che è nell’ordine delsistema dei criteri che il suo ministerodeve approntare. Sulla contestata ma-novra relativa all’acquisizione dei far-maci di fascia C nella parafarmacie, ilministro la inscrive in una logica di li-beralizzazione voluta soprattutto daigoverni che l’hanno preceduto e che dàmaggiori vantaggi al cittadino. Ma an-che i medici vogliono stare nel Patto.Questo almeno per dire, in futuro, di es-ser stati al patto. Le esternazioni del mi-nistro sul Sole 24 Ore conoscono

l’effetto boomerang sulle prime catego-rie coinvolte. Non si può parlare dipatto per la salute senza coinvolgere imedici. Lo hanno detto a chiare lettere imedici dell’associazione Anaoo in rispo-sta al proclama fatto uscire dal ministrodella salute attraverso un’intervista alSole 24 Ore. Il ministro annunciava unaserie di piccole-grandi riforme per dareil via a un nuovo sistema che entrassenella qualità dei rapporti tra personalesanitario, amministrazione pubblica epazienti.

Lo stesso ministro nell’intervista nonindicava alcuna riforma sostanziale, mail problema era tutto nello stile: troppoerogativi. I medici hanno quindi decisodi dire la loro. “Non vediamo come sipossa parlare di livelli di assistenza sa-nitaria senza definire i livelli organizza-tivi delle strutture, essendo ormaievidente la asimmetria tra ciò che sideve fare e ciò che si può fare, la tuteladella salute che la costituzione imponedi garantire e le risorse a disposizionedei presidi sanitari” - hanno detto quellidell’Anaoo.

Quindi arriva un’indicazione suimodi di procedere nella navigazione:

Cittadini & Salute

Attualità

“Patto per la Salute”, c’è da pagare!Il ministro tecnico lo aveva annunciato a cavallo traNatale e la Befana. L’elaborazione ha bisogno di

qualche tempo in più, ma come in uso dai tecniciuna volta formulata non avrà bisogno di molti tavoli

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“Un nuovo patto per la salute non puòridursi ad un incontro istituzionale o aformulazioni regolamentarie o ad algo-ritmi economici. La sostenibilità nonsolo economica del servizio sanitario ri-chiede un ampliamento in un veropatto sociale che recluti le intelligenze ele competenze dei medici agli obiettiviche si intendono raggiungere”.

Ma tra le tante misure che faranno di-scutere c’è anche quella di tassare i cibispazzatura. Potrebbe diventare un lussoalimentarsi male. In un documento delministero della salute è contenuta l’ideadi attivare un’accisa sulla cattiva assi-milazione di cibo.

Quindi, mangiare male, se implica ilricorso presto o tardi al sistema sanita-

rio, quindi dei costi dello Stato per il cit-tadino, questo costo della collettivitàdeve essere anticipato dal singolo che siprende questa libertà. La logica po-trebbe essere più o meno questa.

L’opposizione a questa logica il ve-dere la presenza dello Stato, come al so-lito, in funzione opprimente,proibizionista, tassaiola.

Secondo un’altra impostazione, che èquella del ministro attuale e quello pre-cedente, potrebbe configurarsi cometassa di scopo. I soldi prelevati da chimangia male andrebbero a sostenereopere di manutenzione e ristruttura-zione dell’edilizia sanitaria.

L’ipotesi del ministero della salute edegli enti regione è scritta in una bozza

inviata dall’attuale ministro, RenatoBalduzzi, alla Conferenza delle Regioniper discutere del nuovo Patto per la sa-lute 2013-2015. Si pensa, tra l’altro, an-che di modificare quanto già previstodalla manovra di luglio. Gli effetti nellenostre tasche si dovrebbero sentire diqui a breve, ammesso che non si arrivi adiversa intesa entro il 30 aprile 2012.

Ma sempre su quella decina di pagineche è la proposta del Patto per la Salute,si leggono ben altre cose che tematichesensibili a diventare battute da bar.

Con il nuovo Patto per la Salute siparla di rimodulazione dei ticket. Lastrada è quella di ticket diversificati.Gli assistiti, indipendentemente dal-l’età “potrebbero essere assoggettati aforme differenziate di partecipazionealla spesa - si legge nella bozza - te-nendo conto sia del reddito equiva-lente che della eventuale presenza dipatologie o invalidita”.

E poi ci sono i piccoli ospedali. Nellabozza c’è la riconversione oppurel'eventuale chiusura. Coluccio Salutati

“Patto per la Salute”, c’è da pagare!Il ministro tecnico lo aveva annunciato a cavallo traNatale e la Befana. L’elaborazione ha bisogno di

qualche tempo in più, ma come in uso dai tecniciuna volta formulata non avrà bisogno di molti tavoli

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Attualità

Non si parli di modello-Cota. Piutto-sto di modello-Piemonte. Uno stile diconsequenzialità, tra misure da pren-dere, la loro effettiva applicazione e iproblemi affrontati, unica in Italia. Nona caso l’ente regione Piemonte in circa seimesi di applicazione presenta già un ri-sparmio di 75 milioni nella spesa dei far-maci. Tutti sanno che nelle voci di bilancioc’è un ambito che se amministrato con ri-gore potrebbe procurare risparmi senza al-cun controeffetto. Questo ambito è indicatodalla spesa per i farmaci.

Lo ha reso noto il 28 novembre il presi-dente Cota insieme al suo assessore alla sa-nità. A livello nazionale la proposta difarmaci monodose potrebbe essere la primamisura. Quindi nelle previsioni del 2012 laspesa scenderà da 377 milioni a 302.

Ma senza il sospetto di alcuna partigia-neria politica, allo stato attuale dei fatti, ilmodello di gestione della sanità appare inmodo unanime quello della Liguria. Nes-suno come nell’ente regione che si svi-luppa in questa grande curva sul mare èriuscito a tagliare proprio a cominciaredai baroni. Esemplare, infatti, il taglio suiprimari. A gennaio si applica la decisione

della giunta regionale del 30 dicembre. Faparte del piano di riduzione delle strut-ture complesse cliniche. Tra le riduzioni,fanno parte anche le duplicazioni dellastessa disciplina all’interno di strutturegrandi. Si va da 266 strutture complesse -attualmente distribuite in tutte le ASL - a219! In tutto 47 primariati in meno. L’as-sessore alla salute ha detto che la riorga-nizzazione sarà operativa da gennaio. Incaso di accorpamenti di più strutturecomplesse, la riorganizzazione prevedeche sia la direzione generale della Asl adindividuare il primario che continuerà aricoprire l’incarico, secondo gli stessi cri-teri con cui si nominano i nuovi direttoridi struttura. “La riduzione delle strutturecomplesse non comporterà l’eliminazionedei servizi, ma la riorganizzazione deglistessi - ha detto l’assessore -. Il processoche si sta attuando comporterà una con-trazione dei costi che a regime si espri-merà in un valore dai 10 ai 12 milioni dieuro”. In prospettiva anche l’applicazionedella delibera che riduce le quaranta strut-ture complesse tecnico-amministrative.

In sostanza, in Italia sussiste una seces-sione di fatto proprio sulla Sanità. Il si-

stema di cura e prevenzione del diabetene è emblema, Nel nord Italia c’è un li-vello di diagnostica, di assistenza e di con-sapevolezza generale sui primi cennisintomatici del diabete. Lo dice lo studiointernazionale Solve che ha condotto unaricerca su ampia scala che ha coinvoltoEuropa, Turchia, Israele, Cina e Canada.

I casi analizzati sono 20 mila, gli italiani4.600. La ricerca è stata presentata al con-gresso mondiale sul diabete a Dubai dal 4all’8 dicembre. In questo studio l’Italia simostra divisa in due nei sistemi di cura eprevenzione del diabete.

L’Italia dei malati di diabete è divisa indue: le cure e l’assistenza nelle regioni set-tentrionali sono infatti “nettamente mi-gliori” rispetto alle regioni del sud. Lastessa analisi sociologica della diffusionedel diabete presenta nei paesi analizzati lastessa problematica: un dislivello di trat-tamento tra un nord e un sud della realtàsanitaria, tra una parte ben assistita e unaltra dove la malattia si manifesta inmodo conclamato quando non ha puntodi ritorno.

Anche in Italia si arriva alla terapia in-sulinica troppo tardi e con la malattiaconclamata. Tre pazienti su dieci arri-vano alla terapia con insulina quandogià hanno complicanze ad occhi e reni,e uno su dieci vi arriva dopo aver avutogià un infarto. Vanni Fucci

Enti regione si misurano come sistemi sanitariPiemonte e Liguria hanno dimostrato di saper gestire meglio degli altri il deficit sapendo prendere decisioni importanti, anche contro lanomenclatura, affinché il cittadino non ne soffra

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RICERCA

Nel nord Italia c’è un livello di dia-gnostica, di assistenza e di consa-pevolezza generale sui primi cennisintomatici del diabete. Lo dice lostudio internazionale Solve che ha con-dotto una ricerca su ampia scala che hacoinvolto Europa, Turchia, Israele, Cinae Canada. I casi analizzati sono 20 mila,gli italiani 4.600.

La ricerca è stata presentata al con-gresso mondiale sul diabete a Dubai dal4 all’8 dicembre. In questo studio l’Italiasi mostra divisa in due nei sistemi dicura e prevenzione del diabete.

L’Italia dei malati di diabete è divisain due: le cure e l’assistenza nelle re-gioni settentrionali sono infatti “netta-mente migliori” rispetto alle regioni delsud.

La stessa analisi sociologica della dif-fusione del diabete presenta nei paesianalizzati la stessa problematica: un di-slivello di trattamento tra un nord e unsud della realtà sanitaria, tra una parteben assistita e un altra dove la malattiasi manifesta in modo conclamatoquando non ha punto di ritorno.

Anche in Italia si arriva alla terapiainsulinica troppo tardi e con la malattia

conclamata. Tre pazienti su dieci arri-vano alla terapia con insulina quandogià hanno complicanze ad occhi e reni,e uno su dieci vi arriva dopo aver avutogià un infarto.

In Italia, il diabete interessa circa il 5%della popolazione (3 milioni di italiani,molti dei quali sono portatori ignaridella malattia). Fortunatamente prevaledi gran lunga il diabete di tipo 2:300.000 pazienti sono portatori del dia-bete tipo 1.

La stessa associazione italiana per lalotta, la cura e la prevenzione al diabetelicenzia dati che dovrebbero occupare ilprimo capitolo di ogni proposta di ri-forma sanitaria.

Nel mezzogiorno d’ Italia il 5,6% dellapopolazione è colpito dal diabete

Nel centro Italia 4,4% dei cittadini hail diabete.

Nel nord Italia circa il 4% delle per-sone è colpito dalla patologia del dia-bete

In Calabria c’è il maggior numero deidiabetici (6,3%). A Bolzano c’ è il minornumero dei diabetici (2,3%).

Un italiano su 10 ha il diabete o è a ri-schio di averlo e non sempre lo sa.

In molti casi si rileva il diabete in unsoggetto che non aveva neanche il mi-nimo sospetto di averlo.

Il diabete è la principale causa in Ita-lia di: amputazioni non traumatiche, in-farto e ictus, cecità e disturbi della vista,dialisi.

Alcuni diabetologi hanno identificatonel territorio il luogo dove svolgere as-sistenza alla persona. Innanzitutto biso-gna partire dalle buone capacità delcentro diagnostico di riferimento. Diqui iniziare il percorso definito daglispecialisti. L’Associazione medici dia-betologi ha identificato da tempo il Ter-ritorio come luogo di prenenzione eazione.

I percorsi diagnostico-terapeutici as-sistenziali, il contesto ottimale nel qualeinserire la risposta alla domanda di sa-lute posta dalla persona con diabete.

La diabetologia territoriale indicauna serie di misure che guardano an-che al tipo di alimentazione legata adusi e costumi che sono stati concausadella malattia.

Si tratta di una forma di assistenzasvolta fuori dall’ospedale.

Giova ripetere, però. La primissimafase sta nell’aspetto diagnostico. Quindinon fuggire le occasioni in cui, anchenei luoghi di lavoro, vengono propostele analisi del sangue. Capire innanzi-tutto. Ulderico degli Uberti

Secessione nel diabeteItalia divisa in due nell’efficienza di cura e prevenzione alla forma più comune della malattia: non si tratta del solito divario tra norde sud del paese ma solo di informazione

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È stato scoperto che una proteinachiamata TRPA1 ha effetti molto po-sitivi contro il dolore. La proteina sitrova sulla superficie delle cellule ner-vose ed è la molecola chiave affinché ilparacetamolo abbia il suo effetto dianti-dolorifico. In verità il farmaco, an-che se per lo più sconosciuto, si trova incommercio dal 1950.

La scoperta degli effetti del TRPA1 èdi un team di studiosi provenienti daFrancia, Svezia e Regno Unito. La ri-cerca ha anche confermato gli effettidannosi che può comportare l’eccessodi paracetamolo. Il primo effetto consi-

ste nella produzione di NAPQUI ed apagarne le conseguenze sono midollospinale e nel fegato. Tutto è nato dal-l’invito di Food and drug Administrationha invitato le aziende farmaceutiche adiminuirne il dosaggio: Limitare il Pa-racetamolo! Era stato detto.

L’antinfiammatorio di uso comunepreso sotto attenzione dell’Fda che hacosì sollecitato le aziende farmaceuticheaffinché non siano superati i 325 mg percompressa. Gli effetti collaterali eviden-ziati i danni al fegato.

Di qui, la dichiarazione Fda è diven-tata un problema italiano. È ora al-

l’esame dell’Agenzia italiana del farmaco(Aifa). Ma il ministro della Salute Re-nato Balduzzi ammette l’esistenza delproblema.

In un comunicato dice che “la proble-matica è stata inserita per la valutazionenell’ordine del giorno della prossimariunione della Commissione tecnico-scientifica dell’Aifa programmata peril 2 e 3 febbraio”.

Ma questo non deve essere letto comeuna messa la bando. Il farmacologo Sil-vio Garattini invita a non creare allar-mismi pur approvando la decisionedella Fda, e precisa che non ci sono ri-schi per i bambini. La riduzione del do-saggio non riguarda però i farmaci dabanco vendibili senza ricetta medica(Otc). Piccarda Donati

RICERCA

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Annunciata l’alternativa al paracetamoloAvevamo già scritto sulla scoperta della sua tossicità se preso a dosi eccessive, ora il farmacousato contro raffreddori e mal di testa ha trovatoun suo sostituto

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Aboliamo gli ospedali facciamopiù palestre e campi sportivi.Oramaila ricerca dopo aver analizzato il pro-blema tende costantemente a racco-mandare l’esercizio fisico come terapia.Va bene per l’ipertensione e per il dia-bete. Va benissimo per l’obesità. Ha unruolo anche per coloro che hanno ten-denze al tumore alla prostata o comun-que ad alcune degenerazioni tumorali.La forza e capacità della memoria man-cava all’appello delle qualità potenziatedall’esercizio fisico. Ora c’è anche lei.

Secondo una ricerca subito dopo unesercizio fisico la memoria ha i suoibuoni effetti. Lo sport praticato in effettiaumenta la produzione di una proteinache migliora la salute delle cellule ner-vose. La ricerca non ha ancora il bene diuna pubblicazione scientifica fededegnama comunque ha incontrato gli auspicidel prestigiosissimo New York Times.

I nostri quotidiani e portali sanitari,compreso il nostro modestissimo, sonoassai più prudenti prima di farsi porta-voce di tesi che alla luce delle verifichepotrebbero tradursi come erronee.

La ricerca, chiaramente, fa fede su al-cuni studenti universitari sedentari

presi come campione. La sperimenta-zione è consistita nel guardare in rapidasuccessione immagini di volti con nomia loro estranei. I ragazzi, quindi, dove-vano abbinare i volti ai nomi secondo laconnessione che era stata precedente-mente proposta.

Un altro gruppo dopo aver visionatofacce e nomi è stata fatta salire su unacyclette portando questo secondogruppo allo stremo delle energie. Ilgruppo motorio ha avuto una perfor-mance migliore.

Ma la parte interessante viene solosuccessivamente. A ciascuno dei ragazziè stata fatta un’analisi del sangue. Aglisportivi è stata trovata maggiore quan-tità di una proteina, il fattore neutrofico,cervello derivato - Bdnf. Questa proteinaaumenta il senso di benessere delle cel-lule nervose. Quindi le conclusioni deiricercatori guardano alla stessa proteinacome un innervante per la memoria.

Ora, l’ambito di ricerca sul quale sivuole approfondire la traccia consistenel fatto che l’attività sportiva facciabene e in qualche modo stimoli propriole attività cognitive e non si fermiquindi a una generica prontezza di ri-

flessi mentali, pur questi legati alla me-moria. Alla faccia delle centomila mac-chiette fatte sugli sportivi forti dimuscoli ma non di cervello e dei variWinston Churchill, Giulio Andreotti eJean Paul Sartre che avversavano la pra-tica sportiva come dissipatrice di ener-gie che l’intelletto può impiegarealtrove.

Una citazione da questi tre grandiprotagonisti, pur nella loro diversità, ac-comuna un’antico pregiudizio di chi sifaceva possessore dell’intelletto nei con-fronti dei salutisti in chiave ginnica:“Ho accompagnato diversi amici spor-tivi ai loro rispettivi funerali”. E in ef-fetti fino a venti anni fa circa la classemedica guardava con sospetto all’atti-vità fisica come comportamento perdu-rato e costante. Ancor oggi siconsigliano con maggiore tranquillitàlunghe passeggiate che la pratica in pa-lestra o in campi sportivi. E d’altra parteè pur vero che sarebbero non numera-bili i casi di autentiche malattie, croni-cizzazioni, prese per ostinazione inallenamenti da agonista quando nonsussistono tali condizioni. E non sisfugge, esortando alla moderazione.Semmai all’educazione allo sport prati-cato come forma di educazione che faparte del patrimonio di un’intera so-cietà. Piccarda Donati

Cittadini & Salute

Curiosità

Chi fa sport ricorda meglioL’attività fisica interpretata come un grande fattore di energia per le facoltà cognitive. Aumenta il senso di positività, migliora la circolazione sanguigna, ma ci sono altre motivazioni

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Prevenire il diabete con tre minutidi sforzo intenso, tutti i giorni. Un mi-raggio prospettato dai ricercatori inglesiche non è destituito di completo fonda-mento se si pensa al fatto che - dato ac-clarato in ogni consesso di ricercanutrizionista - il funzionamento dell’in-sulina è migliore dopo uno sforzo brevema intenso. Ricercatori inglesi hanno fis-sato addirittura in uno sprint da 20 se-condi il livello standard raggiungibile percoloro che non hanno tempo per dedi-carsi alla sana attività sportiva o non cel’hanno come corredo comportamentalenelle attività della propria vita.

Uno sforzo intenso che per effetto puòessere equiparabile, nell’utilizzo del gli-cogeno da parte dei muscoli, a un’ora diesercizio fisico di moderata intensità. Laricerca è stata pubblicata su EuropeanJournal of Applied Physiology, un’autore-vole periodico di informazione tecnicoscientifica. Dimostrare tutto questo èstato possibile con la più classica dellesperimentazioni sul campo: un gruppodi volontari si è prestato a effettuare 20secondi di esercizio su cyclette. Venti in-tensissimi secondi da ripetere tre volte asettimana, durante un arco di 6 setti-

mane. Il follow-up ha concluso che neipartecipanti vi era stato un migliora-mento nella funzione dell’insulina pari al28%. Provare per credere.

Negli ultimi tre anni sempre nuove ri-cerche dimostrano come sia molto im-portante l’intensità dell’allenamento incampo preventivo nelle patologie car-diovascolari. In fondo, il dibattito tra ifautori dei tempi lunghi e lenti contro isostenitori dell’intensità degli allena-menti non si sono mai sopiti. Negli ul-timi venti anni i fautori delle lunghepasseggiate, del jogging, dei tempi lun-ghi a basso sforzo sembravano avere lamaggiore. Ma altri studi recenti, effet-tuati dal Center for Healh Promotion andEducation di Atlanta, confermano chesolo chi pratica sport con volume e unaintensità sufficienti ottiene reali beneficiin termini di salute. I benefici piùgrandi si ottengono con un’ora di atti-vità aerobica al giorno (equivalente allacorsa come intensità) mentre sotto le 2-3 ore la settimana i benefici veri si per-dono tutti.

Il 2006 è stato l’anno del riscatto per ifautori dello sforzo intenso, dello sportcome impegno di vita, non come pratica

occasionale. Viene pubblicata una ri-cerca compliativa dove si dimostracome l’attività fisica produca un effettodi diminuzione dela mortalità. Prima distabilire cosa si intende per attivitàsportiva la review prevede che per otte-nere qualche risultato si debbano bru-ciare l’equivalente in attività ginnica di500 kcal la settimana, quello massimo di3.100 kcal. Dunque, un consumo calo-rico medio di 200-300 kcal al giorno(1.400-2.100 kcal la settimana) è ingrado di diminuire la mortalità di unterzo. Qui non si vuole arrivare a tantoné dispensare di tanta certezza. Sempli-cemente rilevare come il partito spor-tivo dell’ “intensità” abbia ripresoquota. Framcesca da Polenta

L’intensità è meglio della durataAlmeno per migliorare la funzione dell'insulina. Un dato che se approfondito potrebbe darenuovi sviluppi alla ricerca sul giusto equilibrio traefficienza fisica e alimentazione

Attualità

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La crisi economica provoca pro-blemi cardiaci. Le preoccupazioni, leapprensioni, le aspettative deluse, il ti-more di minare lo stato sociale sonotutte questioni che determinano qual-che fibrillazione, di sicuro non sono unostabilizzatore per chi soffre di partico-lare sensibilità agli accadimenti esterniverso la stabilità cardiaca.

Tutto questo ha un nome: ansia. Dicerto, un elemento di aggravio quandosi soffre di alcune patologie cardiache,“La paura di perdere il lavoro, l’ansia dinon arrivare alla fine del mese sono trale principali preoccupazioni degli ita-liani - ha spiegato il presidente della SicSalvatore Novo - noi cardiologi ve-diamo sempre più italiani alle prese con“batticuori” legati a stati ansiosi”.

Del resto, anche come fenomenologia,lo spread inteso come espressione usatanel linguaggio della finanza ha moltipunti in contatto con la cardiologia.L’espressione abusata “spread” nelsenso comunemente usato in economiafinanziaria indica, sommmariamente, ildivario tra costo e ricavato di un’opera-zione.

In modo analogo nella fisiologiaumana si valutano le relazioni tra i li-

velli di minima e massima pressionesanguigna con i benefici o malefici chequesta arreca nei luoghi dove la arrivala stessa circolazione sanguigna: innan-zitutto i reni. Ma c’è un livello di con-fronto solo al quale la nostra fisiologia ècostantemente sottoposta.

Non avendo un caso tedesco a cui ri-ferirsi il fisico di ciascuno di noi è sot-toposto ad alcune tabelle diriferimento e si valuta quindi la diffu-sione del sistema di circolazione esa-minato con quello che dovrebbe esserequello regolare.

Ma tanto per uscire dalla similitudine- perché dobbiamo uscire dalla similitudine- la questione posta nella ricerca che maifu più attuale consiste nell’atteggia-mento compulsivo di chi guarda inmodo tensivo alle novità di un grandecomunicatore di notizie - sia questo unbollettino di borsa come il notiziariodelle risultanze sportive legate a scom-messe - e le sue conseguenze cardiolo-giche.

In genere le tensioni perduratequando arrivano ad essere somatizzatenon possono che essere indicate comeun fattore degenerativo. In altri termini,chi scarica lo stress sul cuore costrin-

gendolo a subire i pesi di un lavoro chenon riguarda la stretta fisiologia corpo-rea ma vede l’aspetto psicologico stret-tamente coinvolto in dimensioniansiotiche, rischia di compromettere ilsistema immunitario.

Non ci arriva solo il comune buonsenso, ma anche uno studio statuni-tense lo ha preso come argomento dianalisi.

Nella ricerca pubblicata su Brain, Be-havior and Immunity si sostiene che èpiù rischioso somatizzare le tensionisul cuore invece che sul sistema circo-latorio. Il cuore è impegnato a pomparepiù sangue. Vene e arterie vengonostrette. Ma nella speciale attivazione delcuore anche il sistema immunitario èmesso all’erta.

Le conclusioni della ricerca: le due di-verse risposte si basano su sistemi en-docrini e metabolici differenti e irisultati indicano che le sostanze pro-dotte per stimolare il cuore hanno un ef-fetto deleterio sul sistema immunitario.In questo modo si spiega in parte comelo stress possa favorire l’insorgere dimalattie. In questo modo si sviluppanomalattie autoimmunitarie. Ma c’è ancheil rischio di rimanere vittime di infartoin risposta a situazioni psicologica-mente faticose. Ubertino da Casale

Lo “spread” fa male al cuoreSabato 10 dicembre a Roma il congresso nazionale della Società Italiana di Cardiologiaha aperto su questa attualizzazione

Curiosità

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Regione

Altro che governo tecnico! Se sifosse operato con la determina-zione della Fornero sulle pensioniper la sanità del Lazio non ci sa-rebbe stato futuro nei prossimi anni.E invece nel Consiglio dei ministri del30 dicembre oltre al tentativo di sostitu-zione del sub commissario che fu nomi-nato da Berlusconi, l’intenzione digettare il faro sulle manchevolezze diLazio e Molise c’è tutta da parte del go-verno.

Rumors danno Giuseppe Spata comeprossimo sub commissario al posto del-l’attuale Gianni Giorni. Dai sub com-missari dipende il recupero del deficit.

I loro atti nel piano di rientro dal de-ficit devono mostrare molta compe-tenza a costo di non evidenziare moltademocrazia nei rapporti. In sostanza, ilsub commissario - il commissario è ilpresidente dell’ente-regione - deveemettere atti che nella qualità di inci-dere sui mali economici possono farmale ma debbono sanare il malato: l’in-sieme delle strutture sanitarie pubbli-che presenti nel Lazio. Quindi, taglio diposti letto, chiusura di ospedali. Unruolo che il presidente delega al sub

commissario simulando di rimettersialla sua indiscutibile competenza per li-mitare l’effetto di impopolarità di taglicerti. In tal senso, il ruolo di tecnico di-venta superiore a quello del presidentedell’ente regione eletto dai cittadini.

Ma è chiaro che questo non è vero.Questi manager dell’organizzazione sa-nitaria debbono innanzitutto osservareche l’attuazione dei piani di rientro daidebiti sia un fatto certo e non un giocodi prestigio ricavato dai bilanci creativi.Il loro è anche un potere sostanziale. Laloro firma sugli atti è necessaria, penal’illegittimità dell’atto.

Di qui un braccio di ferro non nuovotra potere e conoscenza degli strumenti.Entrambi sono dimensioni di potere chehanno bisogno l’una del riconoscimentodell’altra per agire con atti non suscetti-bili di impugnative dal primo ricorso altribunale amministrativo regionale.

La politica, il potere propriamentedetto, ha bisogno di mettere in fila i suoidesiderata e scontentare il meno possibile.

I detentori della conoscenza tecnicasollecitati in modo pressante da molteforme di potere e probabilmente con unruolo importante, decisivo anche se non

votato dai cittadini, debbono comunqueringraziare diverse stanze del potere. D’al-tra parte gli stessi politici esprimono unsapere: la capacità di distinguere in di-verse realtà affinché il tutto non finiscanella logica della mannaia dettata dai nu-meri. Un braccio di ferro che non conoscemai vincitore o vinti.

Chiaramente per un governo tecnicoavere dei commissari, anche se solo perdenominazione “sub”, si presenta comeelemento decisivo, un fatto sostanziale digoverno senza del quale è impossibile ge-stire alcunché. Il governo nella sua attua-zione di un programma di recuperofinanziario di rigore, di dimagrimentodella struttura pubblica, di alleggerimentodella presenza dello Stato in ogni dove,non può far a meno di riferirsi a personecompetenti nominate sulla base della fi-ducia trasmessa dagli stessi uomini digoverno. I personaggi del precedente ap-parato inevitabilmente appaiono menocredibili, anche se probabilmente più co-municativi con gli attuali amministratoridell’ente-regione. Il governo deve pun-tare ad avere maggiore forza di indirizzonon più solo economico.

Ma quando si sceglie dove risparmiare,su quali categorie - strutture, farmaci, ser-vizi, personale - si opera una scelta in cuiil tecnico sfuma per diventare finementepolitica. Francesca da Polenta

Governo, miracoli per salvare la Sanità del LazioRimandata, solo rimandata, la nomina dei nuovisub-commissari. Il presidente Polverini vuole an-cora margine di agibilità, ma la musica è finita severamente si vuole rimettere in piedi il malato

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