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Centro Studi C.N.I. 23 ottobre 2018
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Centro Studi C.N.I. 23 ottobre 2018 · minacciò di mandare in galera i di-rettori delle banche. Tutto questo, ha raccontato l'insider, ha messo paura ... documento inviato luned

Feb 18, 2019

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 23 ottobre 2018

Pagina I

FISCO

Le gigantesche truffe fiscali con il metodo cum-cum dimostrano che la Germania si èvantata di una superiorità morale inesistente

Italia Oggi 23/10/18 P. 7 Tino Oldani 1

SICUREZZA

Strada dei parchi: «denunciamo il ministro»Messaggero 23/10/18 P. 14 3

GEOMETRI

ANDIAMO VERSO IL GEOMETRA 4.0Italia Oggi 23/10/18 P. 38 4

INVESTIMENTI

INVESTIMENTI BLOCCATIIl Foglio 23/10/18 P. 1 5

RICOSTRUZIONE POST SISMA

TERREMOTO DEL CENTRO ITALIA, LA RICOSTRUZIONE DIVENTATA BEFFASole 24 Ore 23/10/18 P. 1 CALANDRARAFFAELLA

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CYBER CRIME

Cybercrime, attacchi per 9 miliardi Piattaforma anti hacker per le impreseSole 24 Ore 23/10/18 P. 11 9

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Le gigantesche truffe fiscali con il metodo cum-cum dirnostranoche la Germania si è vantata di una superiorità morale inesistente

DI TINO OLDANI

Rubare 55,2 miliardi al fiscodei maggiori paesi europei,Italia compresa, facendosirestituire imposte mai pa-

gate sui dividendi, può ben dirsi ilpiù grande scandalo fiscale di tuttii tempi. Uno scandalo che metteuna pietra tombale sulla presuntasuperiorità morale della Germaniain campo finanziario, vantata peranni nei confronti dei paesi cicaladel Sud Europa anche da mini-stri potenti e rispettati come l'exministro delle Finanze WolfgangSchauble . Gli ideatori e gli arteficidella truffa sono infatti tutti mana-ger bancari tedeschi, che per annihanno agito con la complicità diquasi tutte le grandi banche del loropaese, come stanno confermando leindagini della procura di Colonia ele confessioni di un insider-chiaveai magistrati.

La vicenda è stata portataalla luce da un'inchiesta giornali-stica pubblicata in tutto il mondonei giorni scorsi da 19 testate di 12diversi Paesi (per l'Italia, la Repub-blica), coordinate dalcentro di giornalismotedesco Correctiv, conil titolo «Cum-Ex-Files».L'opinione pubblica te-desca ne è stata infor-mata da varie testatecoinvolte nelle ricerche(Ard Panorama, Zeit,Zeit Online, Ndr Info),ma soprattutto dallatv pubblica Ard, che hamandato in onda un'in-chiesta ben fatta, avva-lorata dall'intervista alwhistleblower chiave

dell'inchiesta, un manager bancariodi Francoforte che ha partecipatoalla più grande truffa fiscale d'Eu-ropa e poi, per evitare la galera, neha raccontato metodi e complici aimagistrati inquirenti.

Il metodo a base della truffa,volendo semplificare , prevede diagire avendo a disposizione alcu-ne centinaia di milioni di euro peracquistare, tramite banca, azioniquotate in borsa, per restituirlepochi giorni dopo con un tempismocalcolato e con contratti particolari,sfruttando il periodo del pagamentodei dividendi. Per esempio, in Italiai dividendi sono tassati al 26%. Peròi soggetti residenti all'estero posso-no richiedere il rimborso della tassa:agendo tramite una banca complice,con i tempi giusti, contratti ad hoc,e con l'appoggio di un complice re-sidente anch'esso all'estero, posso-no infatti farsi restituire una tassamai versata, e incassare decine dimilioni a spese del fisco.

Denominate operazioni «cum-cum», oppure «cum-ex» nella ver-sione finanziaria più aggressiva,questi metodi truffaldini hannosucchiato inizialmente miliardi

tedesco eraa conoscenzadella praticatruffaldina al-meno dal 2002,ma avrebbeavvertito del-la questionei paesi vicinisoltanto nel2015. Per l'exministro del-le FinanzeSchauble, incarica fino a unanno fa, non

T.i,ffid,i <,• , ,i : a r ,nú.

dalle casse del fisco tedesco. «Peròil business in Germania funzionavasolo nel periodo in cui le grandi so-cietà distribuivano i loro dividendi»,ha raccontato il testimone chiave intv. «Avevamo creato una macchinainfernale, che però funzionava sem-pre e solo in primavera.

Così siamo arrivati all'idea di cre-are una macchina che funzionassetutto l'anno. E per fare ciò eranodisponibili le azioni di altri paesi,come Francia, Spagna e Italia, maanche paesi più piccoli, come Au-stria, Belgio e Danimarca. Possonoesserci variazioni nelle regolamen-tazioni da paese a paese, e noi cisiamo adattati ad esse. In sostanza,a pagare il conto della truffa sonostati i contribuenti dei paesi colpi-ti».

Finora è stato stimato un dan-no totale di 55,2 miliardi di euro,incamerati dai truffatori a partiredal 2002: il fisco più colpito, dopoquello della Germania, è stato quellodella Francia (17 miliardi), seguitoda Italia (4,5 miliardi), Danimarca(1,7 miliardi) e Belgio (201 milioni).Dall'inchiesta tv della Ard si è ap-preso che il ministero delle Finanze

Fisco Pagina 1

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proprio una medaglia al merito.Tutto sommato, come rilevala

l'indagine congiunta delle 19 testa-te giornalistiche (chapeau!), se l'Ita-lia ha avuto danni più contenuti del-la Francia, il merito è della procuradi Pescara, che già nel 2007, con l'in-dagine «Easy credit», aveva scopertola frode dei «cum-cum» messa in attodai gruppi bancari Goldman Sachs,Merryl Lynch, Bnp Paribas, e da al-cuni fondi pensione inglesi e ameri-cani. La procura fece degli arresti eminacciò di mandare in galera i di-rettori delle banche. Tutto questo, haraccontato l'insider, ha messo pauraai truffatori: così i rimborsi sono sta-ti restituiti e il caso archiviato. Manon per questo, in Italia, il mercatodei «cum-cum» sarebbe finito. Anchese, par di capire, l'ostacolo maggio-re per i truffatori è il fatto che irimborsi da parte del fisco italianonon sono automatici: i controlli sonodiventati più severi, e gli eventualirimborsi possono richiedere perfinomolti anni. Insomma, per quanto siaumiliante ammetterlo, questa voltasarebbe stata proprio la lentezzaburocratica a salvarci.

Quanto alle grandi banche chehanno fatto da sponda ai truffato-ri, l'insider che sta vuotando il sac-co con la procura di Colonia, oltread ammettere di avere intascatoin proprio 50 milioni di euro, hadetto in tv all'intervistatore: «Puoiscegliere una banca a caso: non neconosco nemmeno una che non nefacesse parte. Tutti sapevano di cosasi trattava: ottenere un ritorno uti-lizzando le casse fiscali. Un crimineorganizzato in gessato». Il numerodei manager e dei banchieri coinvol-ti non è noto, ma presto a Colonia cisaranno i primi rinvii a giudizio.

© Riproduzione riservata-

Fisco Pagina 2

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Scontro sull'A24 e A25

Strada dei Parchi: «Denunciamo il ministro»«Il termine della diffida èscaduto oggi (ieri ndr ), non cisono i decreti attuativi persbloccare i fondi. Nei prossimigiorni presenteremo unesposto in Procura sulquale i nostri avvocatistanno lavorando».Così i vertici diStrada dei ParchiSpa, laconcessionaria delleautostrade A24 e A25,sulla questione deifondi , circa 192 milioni dieuro , per la messa in sicurezzasismica dei viadotti delle duearterie che colleganol'Abruzzo con il Lazio. Neldocumento inviato lunedìscorso, Sdp ha dato unultimatum di cinque giorni alministero per leInfrastrutture e Trasporti,dopo che lo stesso ministro

Danilo Toninelli aveva parlatodi una situazione«allarmante». Sdp sottolineache «non è dato in alcun modosapere per quale ragione il

ministero concedente nonsi faccia ancora oggi

parte diligenterispettoall'adempimento deicompiti di propriacompetenza

mediante il sollecitorilascio dei

provvedimenti approvatidei progetti al fine diconsentire l'avvio dei lavoriurgenti». Di qui la decisione diricorrere alla magistratura:«Saranno i pm a verificare leresponsabilità , a circa unmese dall 'approvazione deldecreto Genova si continuanoa frapporre ostacoli che ciimpediscono di operare».

Sicurezza Pagina 3

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Foglio i

L'edizione 2018 del Saie pone il digitale come perno dell'industria delle costruzioni

Andiamo verso il geometra 4 .0Savoncelli : la categoria è pronta per la sfida tecnologica

Si è da poco conclusal'edizione 2018 delSaie «Tecnologie perl'edilizia e l'ambien-

te costruito 4.0», che ancorauna volta ha annoverato lacategoria dei geometri tra isuoi protagonisti, capace dioffrire contributi pertinentisui temi che riguardano laprofessione, come ad esem-pio le evoluzioni in materiadi adeguamento antisismi-co e sicurezza dell'edificio(anche alla luce delle nuo-ve norme tecniche per lecostruzioni), ma soprattut-to di fornire le coordinateper interpretare gli scenarifuturi del mondo delle co-struzioni. Di questo secondoaspetto, in particolare, par-liamo con il numero uno delConsiglio nazionale geome-tri e geometri laureati.

Domanda. PresidenteSavoncelli , in che dire-zione sta andando l'edi-lizia?

Risposta . L'edizione ap-pena conclusa del Saie hareso evidente il legame trail modo delle costruzioni equello della trasformazionedigitale, consolidato dallaprogressiva affermazionedella metodologia Buildinginformation modeling, la cuiintroduzione (obbligatoriadal 1° gennaio 2019 per leopere pubbliche di impor-to superiore a 100 milionidi euro, con una gradualeestensione a quelle di mi-nore importo entro il 2025)consentirà finalmente

II presidente Cngegl , Maurizio Savoncelli

all'Italia di colmare il gapcon altri paesi europei, piùavanti nell'utilizzo dellaprogettazione model-based.E quanto auspicato dai pro-fessionisti di area tecnica,che per primi hanno raccol-to la sfida lanciata dall'edi-lizia 4.0, individuando lemodalità operative più effi-caci per rendere il Bim unostrumento al servizio delmondo delle costruzioni.

D. Quali contributiavete dato allo sviluppodel Bim?

R. Come Consiglio nazio-nale geometri e geometrilaureati e Rete delle pro-fessioni tecniche, anchenell'ambito della commis-sione Baratono presso il Mi-nistero delle infrastrutturee dei trasporti, abbiamoindividuato i temi da svi-luppare per giungere ad unmodello di gestione digitalecorretto, dandone evidenzain occasione di audizioniparlamentari: il contestolegislativo, la qualificazio-ne professionale, la stan-dardizzazione dei processi,l'uniformità del linguaggioinformatico. Inoltre, abbia-mo tracciato le linee-guidadi un processo di projectmanagement basato sull'in-tegrazione collaborativa tratutti i soggetti della filieradell'edilizia chiamati ad in-tervenire nelle fasi di pro-gettazione architettonica,strutturale, impiantistica emanutentiva, ciascuno perle proprie competenze.

D. Ritiene che tale ap-

proccio possa favorire iprocessi di prevenzionee manutenzione dell'am-biente costruito?

R. È tra i nostri principa-li obiettivi a tendere: graziealla convergenza metodolo-gica sarà possibile metterea sistema tutte le informa-zioni che riguardano l'inte-ro ciclo di vita dell'edificio,oggi gestite e custodite inmaniera differente dallapluralità dei soggetti coin-volti nella filiera delle co-struzioni, consentendoneuna lettura in chiave diqualità del costruito e digestione e manutenzioneprogrammata.

D. Dal processo tra-dizionale al Bim: comecambia l'approccio deiprofessionisti?

R. La progressiva affer-mazione di questo processo,inteso nella sua accezione piùampia, reca con sé la neces-sità che i tecnici adeguino leproprie competenze a quellerichieste dal nuovo modellodi filiera, al fine di cogliernele opportunità professionali.Un percorso impegnativo cheil Consiglio nazionale geome-tri e geometri laureati sostie-ne con un'offerta formativa dialto livello, funzionale al rag-giungimento di un obiettivoambizioso: consentire alla ca-tegoria di assumere un ruo-lo chiave nei futuri (e ormaiprossimi) team di progetto.

D. A proposito, qualiprospettive apre al ge-ometra la «rivoluzione»

Bim?R. Sarà sempre più ri-

chiesto in ruoli che somma-no competenze tecniche e ditipo gestionale, focalizzatesu aree tematiche strategi-che quali tempi/costi/rischie stakeholder/comunicazio-ne. Ad esempio, per effettodell'integrazione tra il dm560/2017 («decreto Bim»)e la relativa delibera Anac(1007:2017), ai geometricandidati al ruolo di Rupper lavori che possono ar-rivare ad importi superioria 1 milione di euro (e infe-riori alla soglia comunita-ria), saranno sempre piùrichiesti anche requisiti diprofessionalità che rien-trano nell'alveo del projectmanagement; analogamen-te ai Rup per appalti e con-cessioni di lavori, servizio forniture, nonché ai BimSpecialist (o modellatoredell'informazione per i mo-delli grafici e non).

D. In ultimo : quale ri-tiene debbano essere lepriorità della politicaper dare continuità allasinergia tra il settoreedilizio e l'InformationTechnology?

R. Occorre, a mio avviso,accelerare la qualificazionedelle stazioni appaltanti eimplementare lo sviluppodella progettazione digita-le: nel merito, l'esperienzamaturata dalla categoria èa disposizione delle struttu-re ministeriali intenzionataa concretizzare la «via ita-liana» al Bim.

Ritaglio stampa ad uso esclusivo dei destinatario, non riproducibile.

Geometri Pagina 4

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IL FOGLIO

Investimenti bloccatiMeno Anac e più ingegneri. Solo

così si potrà porre fine al ristagnoche blocca i lavori pubblici

Professor Sabino Cassese, si susseguono lecritiche alla incapacità dello stato di assicu-rare una adeguata dotazione infrastrutturaleal paese.

LA VERSIONE DI CASSESE

Partiamo da dati certi, come quelli illu-strati il 22 settembre 2018 a Varenna dalgovernatore della Banca d'Italia IgnazioVisco: "La spesa per investimenti fissi lor-di delle amministrazioni pubbliche... è di-minuita del 4 per cento all'anno in mediadal 2008... In percentuale del pil, la spesa ècalata in Italia dal 3 per cento del 2008 altper cento del 2017. (segue a pagina quattro)

Pagina

Foglio

11

Meno cultura del sospetto e più merito per sbloccare gli investimenti pubblici(segue dalla prima pagina)

La conseguenza è che, sempre secondoil governatore, "in rapporto alla popola-zione... la rete stradale e ferroviaria italia-na risulta meno estesa di quella di Fran-

Ha detto anche impaurita. Perché?A causa della moltiplicazione delle fat-

tispecie penali. Traffico di influenze, adesempio, vuol dire maggiori rischi perl'amministratore pubblico e quindi la co-siddetta fuga dalla firma, cioè inerzia.

Passiamo ai difetti della normativa.Il codice dei contratti pubblici (l'ultimo

è del 2016, redatto dall'Autorità anticorru-zione) sembra implicare un testo unitario.Non è così. Vi sono molti provvedimentisuccessivi, deroghe numerose, cosiddettelinee guida, che costituiscono un magmamai fermo. Che sicurezza danno all'uten-te? Stefano Micossi, parlando il 6 giugno2018 alla Banca d'Italia, ha osservato che ilcodice "ha rallentato la ripresa del merca-to dei lavori pubblici". Un esempio: il co-dice è dominato dalla preoccupazione illi-berale della prevenzione. Prevede esclu-

sioni da gare e risoluzione di contratti sul-la base di presunzione di colpevolezza.Contiene sanzioni sproporzionate.

Le procedure?I contratti servono per eseguire le opere

pubbliche e il codice deve servire a stipu-lare i contratti. Si può, invece, ragionevol-mente pensare che il codice sia stato ar-chitettato allo scopo di porre freni alla sti-pulazione di contratti. Insomma, il mezzo èdiventato il fine. I nostri nonni pensavanoche l'Italia avesse bisogno di infrastruttu-re, specialmente quelle di trasporto, perunire gli italiani. Le norme di contabilitàvolute da De Stefani si preoccuparono chequesto avvenisse al minor costo. Le normedella fine del secolo scorso aggiunsero lafinalità di assicurare la concorrenza. Infi-ne, si sono aggiunte le preoccupazioni del-la corruzione. Da ultimo, queste hanno

preso la mano alle altre finalità. Il presi-dente dell'Autorità anticorruzione ha di-chiarato il 31 agosto 2018: "C'è ancora chinon sa che l'Anac per legge si occupa divigilanza sulla regolarità degli appalti aprescindere dal verificarsi di fatti corrut-tivi". Questa frase è significativa della tor-sione che nel nostro ordinamento è stataimposta alla politica dei lavori pubblici.L'Anac, in un codice di 220 articoli, è men-

zionata - se non ricordo male - 120 volte. E'naturale che all'Anac non interessino tem-pi e risultati, perché deve preoccuparsidella corruzione.

Quali sono i risultati di questa situazione?Tutto questo produce impedimenti, gli

impedimenti inattività: il modo miglioreper assicurare che non vi siano sprechi ecorruzione. Così le risorse destinate alleopere finiscono per essere assegnate a po-litiche distributive (gli 80 euro o il redditodi cittadinanza), con grande gioia della po-litica di corte vedute, che accontenta lapancia degli elettori, anche se questi deb-bono vivere in città invivibili, sono blocca-ti dall'assenza di linee ferroviarie e stra-dali, debbono mandare i figli in scuole fa-tiscenti. Le spese per investimenti posso-no sempre aspettare. Si potrebbeparafrasare il motto di Richelieu secondoil quale il disordine del regno era funzio-nale all'ordine voluto dal re.

Come se ne esce?Meno Anac e più ingegneri. Sostituire la

cultura del sospetto con la cultura del me-rito e dell'esperienza. Assicurare all'am-ministrazione la fiducia dei cittadini, aiquali far vedere i risultati. Sono rimedisemplici. Potrebbero dare presto risul-tati.

LA VERSIONE DI CASSESE

cia, Germania e Spagna. Analogamente, sesi confronta il tempo di percorrenza mini-mo tra due territori, ponderato per la po-polazione, si conferma una posizione disvantaggio dell'Italia nei confronti dellamedia europea". Infine, "negli ultimi annii tempi medi di realizzazione delle operesono cresciuti. L'aumento ha riguardatoesclusivamente la fase di affidamento e diesecuzione dei lavori, mentre è rimasta so-stanzialmente invariata la durata della fa-se di progettazione".

Sono dati molto eloquenti, perché dimostra-no che siamo indietro, con gravi danni per lacollettività. Da che dipende questo ristagno?

Da un insieme di cause, tutte curabili,che insieme bloccano i lavori pubblici. Ri-guardano strutture, normativa, procedure.

Cominciamo dalle strutture.Sono impoverite e impaurite. Impoveri-

te dall'assenza di tecnici lamentata fin dal-l'inizio del '900 e conclusasi con la sop-pressione del Genio civile, trasferito alle

regioni. Un'amministrazione dei lavoripubblici senza ingegneri, geometri, ragio-nieri, che opere pubbliche può program-mare e progettare? Da qui i tanti residuipassivi che abbiamo lamentato per anni,cioè le somme stanziate e non spese, i pro-getti scadenti, uffici pubblici che debbonoper forza rimettersi all'esterno, e quindilegati alla qualità di ciò che sta fuori del-l'amministrazione.

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Investimenti Pagina 5

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o ..glPagina 1

Foglio 1 13

Territorio dimentidato . Sopra, nella foto grande: a Visso (Macerata) 49 casette hanno bisogno di lavori perla muffa ei residenti stanno uscendo dalle abitazioni. Sotto a sinistra: pezzi di cartongesso già rimossi dalle casette di Visso; adestra: casa distrutta a Castelsantangelo sul Nera (Macerata), dove tutto è bloccato a due anni fa

Terremoto del Centro Italia,la ricostruzione diventata beffadi Raffaella Calandra

D all'altra parte, ora si muovono solo i fanta-smi. E qualche gatto.

Oltrepassati i cancelli della zona rossa,un unico silenzio avvolge piazze, case e macerie.E amplifica i passi di chi si ritrova come in unfermo immagine. Perché due anni dopo la succes-sione di scosse che ha raso al suolo interi borghi,

ucciso 303 persone e stravolto il centro Italia,quasi ovunque da Visso a Castelluccio, da Norciaa Castelsantangelo sul Nera, tutto è rimasto comequel 30 ottobre.Anzi, in alcuni casi, «è peggio», sidisperano gli sfollati per la seconda volta. Sfollatidalle loro case per il sisma; sfollati dalle casetted'emergenza, per l'incuria. - Continua a pagina 5

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Ricostruzione post sisma Pagina 6

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AsPagina 1

Foglio 213

SCANDALI

Due anni dopo il terremoto del 2016

Da Norcia a Ussita fino a Visso: macerie abbandonate e pochi cantieri. La denuncia di sfollati e imprese:far ripartire la vita nei centri e l'economia locale, pronti a manifestare a Roma. Turismo crollato del 707.

Centro Italia dimenticato: la ricostruzione è al paloRaffaella CalandraNORCIA

-Continua da pagina i

C

osì, tra Visso, Castel-santangelo sul Nera,Norcia, Ussita, Muccia,i vecchi e nuovi paesisono uno di fronte al-l'altro. E aspettano.

Il gorgoglio dell'acqua del fiumeNera è l'unico suono ora in quellache eralapiazzetta di Castelsantan-gelo, dove i balconi reggono, a sten-to, da due anni il peso di tetti e muricrollati. Davanti al vecchio bar, unfoulard è imprigionato tra le pietre.E gli squarci delle case mostrano an-cora salotti, cucine e bagni di untempo. Qui nessun edificio è statoneanche puntellato, non ci sono im-palcature, né tubi. Nessuno sembraaverci messo più piede. Se non perportare via i resti di qualche demoli-zione. «Primo paese per quantità dimacerie» elenca il sindaco, MauroFalcucci. Primato senza benefici,per questo borgo, che teme di spari-re. «L'unico lavoro arriva dallo sta-bilimento dell'acqua e nessuno sipreoccupa dei nostri piccoli im-prenditori. Siamo lontani, non por-tiamo voti, né clamore e siamo ab-bandonati». Dentro il container ap-pena allestito a Municipio, il sindacoformula richieste precise. Innanzi-tutto di chiarezza: «ci dicano se maidavvero ci sarà la ricostruzione odobbiamo rinunciarci». Tra i tantiostacoli, anche le difformità urbani-stiche. «Ma noi contiamo meno diIschia» si sfoga Falcucci, davanti aigiornali con le polemiche sul condo-no. Tra poco, la neve renderà i pochiabitanti ancora più isolati. Perché laquestione non è solo dare assistenzaalla popolazione fuori casa, ma im-maginare il futuro stesso dei paesidi montagna.

«La creazione del porto francoaiuterebbe a ridurre lo spopolamen-to, insieme ad un'efficace connes-sione. Invece per ora non ho nean-che garanzie sui contratti in scaden-za per i professionisti che ci stannoaiutando. Se non ci fossero i rinnovi- prospetta - riporto la fascia in Pre-fettura». Far ripartire la vita e l'eco-nomia. Tra i paesi del cratere, le esi-genze sono un po' ovunque le stes-

se. A Norcia, con un banchetto sull'unica strada percorribile, AnnaBianconi prova ad attrarre qualchesporadica comitiva . Con una mano,mostra depliant che raccontano diresort, chef stellati e piscine un tem-po piene di glorie, con l'altra i menulow cost del ristorante allestito, do-po le scosse : «Se non ci aiutano al-meno con la ricostruzione dell'hotelmeno danneggiato , come facciamoa continuare a pagare i dipenden-ti?». Domande di chi da due anni staresistendo , alla tentazione di de lo-calizzare e ora , insieme ad altri pic-coli imprenditori , pensa anche diandare a «manifestare a Roma, seserve, pur di avere risposte. Hannoannunciato l'inizio dei restauri perla basilica di San Benedetto , ne sia-mo felici, ma per noi nessunaparo-la. Abbiamo presentato i progetti eora aspettiamo , ma cosa ?».

Più che i fondi - «che tutti conti-nuano a ripetere che ci sono» rassi-curano tutti gli amministratori - neicentri storici si aspetta «lo sbloccodei vari colli di bottiglia della buro-crazia», ammette Piero Farabollini,neo commissario straordinario perla ricostruzione. Dare una prioritàalle imprese , come fu per l'Emilia?«E una scelta politica» non si sbi-lancia, mentre accompagna neicantieri il sottosegretario ai beniculturali , Gianluca Vacca, che an-nuncia «la nomina presto di unnuovo sottosegretario alla Presi-denza del Consiglio , con delega sul-la ricostruzione». Il report dellaprecedente commissaria, Paola DeMicheli, racconta di «2mila cantieriavviati con quasi 300 milioni di fi-nanziamenti , per edifici privati edelocalizzazione delle attività pro-duttive ; 2 miliardi di opere pubbli-che programmate e un trend in ac-celerazione». Ma tranne qualchecantiere per gli edifici meno dan-neggiati in quelle che erano le piaz-ze di questi borghi - «tra i più bellid'Italia» come recitano i cartelli -quasi nulla si muove. Negozi, arti-giani e uffici sono raggruppati in ca-sette di legno o in centri commer-ciali. In due anni, il turismo «è crol-lato del 70%», stimano concordiamministratori e commercianti. Edè per questo che, ad esempio, a Vis-so vogliono rilanciare un progetto,

per costruire con fondi europei unapista ciclabile che collegherebbe ilpaese con i vicini Castelsantangelo,Castelluccio e Ussita. Tutti borghidistrutti, che «continuano ad essereamati dai visitatori, che dobbiamoincentivare anche così a venire» ar-ticola il vicesindaco Luigi Spiganti,mentre ci accompagna nella «cittàfantasma. O città dei gatti». Qui nonè stata finita neanche la messa in si-curezza dei palazzi antichi. E chi ac-coglieva turisti ora reclama la ria-pertura di fondamentali arterie dicollegamento col versante Adriati-co. «Per la nostra sopravvivenza»,ripetono ristoratori, salumieri, alle-vatori, come Mario Del Marro, chesta dormendo in roulotte nel prato-ne di Castelluccio, per stare accantoal suo gregge. Solo ora, qualche ca-setta dovrebbe essere allestita an-che qui, come chiesto da subito daipiccoli imprenditori di questo bor-go, attrazione per turisti di ogniparte del mondo. Come i tedeschi,arrivati in camper fino al ranch deiSibillini, per veleggiare col deltapla-no. «Almeno ora c'è la strada, ma senon si ricostruisce, mancano lestrutture per l'accoglienza», allargale braccia Gilberto Brandimarte,mentre accarezza Masha, l'asinamascotte e snocciola le cifre stan-ziate in aiuto «per ogni pecora omucca, ma non per i cavalli».

Il sole scende su Castelluccio e asera qui resta solo l'esercito, a sor-vegliare la zona rossa. Dove gomito-li di ferro arrugginito spuntano dacolline di macerie. Le demolizionistanno facendo sparire anche i pun-ti di riferimento e solo delle traccericalcano le antiche stradine delborgo della fioritura. Davanti lachiesetta, una scavatrice si è ferma-ta in attesa che i restauratori metta-no in salvo l'altare ligneo. I rumoriindicano movimento, come i cantie-ri per la costruzione del discussocentro commerciale Deltaplano, perraggruppare i ristoranti. La distru-zione, che ha trasformato il borgodella fioritura in uno dei simboli delsisma del3o ottobre, sembra esserdiventata motore per avvicinare laricostruzione. Nel centro Italia, è ilsilenzio a far paura a chi lotta da dueanni, per non dover andar via.

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Ricostruzione post sisma Pagina 7

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11 Sole28 Pagina 10ISFoglio 3 1 3

A Castelluccio . Un'abitazioner distrutta con le macerie ancora da rimuovere a due anni dal sisma

Sono 40457

le personeattualmen-te assistitein 4 regioni:

di questi1736 in al-berghi. 134le Sae daconsegnare

Suilsole24ore

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LE IMMAGINI

II video-reportagedalle regioni .colpite dal sisma

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A Castelsantangelosindaco nel container:«Noi isolati, contiamomeno di Ischia. Ci dicanose vogliono ricostruire»

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Ricostruzione post sisma Pagina 8

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Cybercrime, attacchi per 9 miliardiPiattaforma anti hacker per le imprese

SICUREZZA INFORMATICA

CyberSecurity Alliancecollega Assolombardae forze dell'ordine

In due anni le incursioninel settore della ricercasono aumentate del 29%

Laura Cavestri

MILANO

Furti di dati e di identità, blocchi ai si-stemi, hackeraggio di segreti indu-striali e brevetti. Il cybercrime costaall'Italia, ogni anno, oltre 9 miliardi dieuro. Eppure il mercato italiano dellacybersecurity - cioè di tutte le infra-strutture, i sistemi e le pratiche su co-me proteggere gli ecosistemi 4.o dagliattacchi informatici, dai "bachi" e daifurti di dati - ne vale oggi poco menodi i e solo il 33% del top managementitaliano valutala sicurezza informati-ca come una p riorità di investimento.

Questo spiega questo la necessità,ieri a Milano, di fare il punto - con ilroad show organizzato daNova24-IlSole 24Ore, in collaborazione con As-solombarda e il Cini (Consorizio inte-runiversitario nazionale per l'infor-matica)- sulla sicurezzainformaticae le ricadute sulle imprese.

Del resto, la notizia arriva in sala dalontano: Facebook si prepara a fina-lizzare l'acquisizione di una dellemaggiori aziende di cybersecurity almondo. Significa che iltemanonè piùsolo materia da convegni. Ma l'Italia,con la sua polverizzazione di piccolee medie imprese, si scopre vulnerabilee, culturalmente, poco attentaa inve-stire in quello che "non vede".

«La cibersicurezza gioca un ruolochiave - ha spiegato Stefano Zanero,del Politecnico di Milano - quando siparla di Industria 4.0: la connessionenon solo dei sistemi informativi ma

anche di prodotti e linee di produzio-ne con l'esterno attraverso il web au-menta il numero di minacce che leaziende devono affrontare».

Per questo, Alvise Biffi, coordina-tore del comitato Cyber SecurityAs-solombardae presidente della PiccolaIndustria di Confindustria Lombar-dia, ha spiegato che da fine anno saràattiva la piattaaforma CibersicurityAlliance: si tratta di un sistema per fardialogare le imprese lombarde con lapolizia postale. Gli obiettivi sarannoquelli di condividere informazioni,fare domande alle Forze dell'Ordinein caso di sospetti di essere vittima diun possibile attacco, ma anche lancia-re ai soci eventuali "warning" in casosi sia stati vittime osi siaaconoscenzadi tentativi di "effrazione virtuale".Infine, sarà uno strumento per sup-portare levittime. La piattaforma- haconcluso Biffi - è in fase di testing esarà attiva entro fine anno».

«Il crimine è organizzato. Le azien-de, invece, sono spesso sole e temonoil "danno reputazionale"araccontaredi essere state vittime di attacchi - haaffermato Stefano Venturi, vicepresi-dente Assolombarda ConfindustriaMilano, Monza e Brianza, Lodi -. Il2018, poi, va considerato "l'anno zero"nell'ambito della sicurezza informati-ca e il Regolamento Generale sullaProtezione dei Dati (Gdpr) rappresen-ta una prima risposta alle sfide postedallo sviluppo tecnologico. In questadirezione siamo da tempo impegnatia rispondere alle necessità delle im-prese con servizi concreti. Penso, peresempio, al Toolkit sulla sicurezza in-formatica "Cyber Security Check", chevaluta il profilo di rischio delle impre-se fornendo una fotografia della si-tuazione aziendale, o alla piattaforma"Cyber SecurityAlliance", che metteràa disposizione delle imprese le newspiù rilevanti in tema di sicurezza in-formatica e software specifici e dal-l'altro aprirà una finestra di dialogocon le forze dell'ordine».

Nel corso della mattinata si sono

susseguite anche alcune esperienzerelative ai sistemi di prevenzione.

Per Giorgio Mosca, direttore Secu-rity & Information Systems di Leo-nardo, che ha sviluppato in quantoprovider di soluzioni, tecnologie eservizi all'avanguardia per la cybersi-curezza, «è importante mettere in si-curezza non solo il "perimetro" del-l'azienda, matuttalavalue chain. Sia-mo nella fase in cui gli impianti, grazieall'Intelligenza artificiale, divente-ranno sempre più autonomi nell'in-tercettare il pericolo e reagire». Nonsolo. Giuseppe Biffi (Siemens), ha so-stenuto l'importanza, per le imprese,di un approccio "a cipolla", cioè diadeguare la protezione ai diversi stra-ti dei processi produttivi e comunica-tivi, consentendo, ad esempio, ai for-nitori di accedere ad alcune aree cir-coscritte dei propri sistemi. MentreMatteo Herin (LeroyMerlin)- in part-

nership con la società piemontese Ai-zoOn, specializzatain consulenzatec-nologica e rischi informatici - ha sot-tolineato l'importanza di ridurre itempi di identificazione e diagnosidegli attacchi.

Anche se le aziende sono semprerestie ad esporsi, il fenomeno è stima-to in crescita esponenziale. Rispetto al2016, secondo il Rapporto Clusit 2018sulla sicurezza Ict in Italia, gli attacchigravi contro bersagli specifici sonocresciuti del 29% nel settore ricerca/educazione, di quasi il i2% nel com-parto banche/finanza, del 9% nellasanità e del 5% verso le cosiddette "in-frastrutture critiche".

Mentre gli attacchi verso "targetmultipli", ovvero compiuti in paralle-lo dallo stesso gruppo di attaccanticontro numerose organizzazioni, so-no cresciuti di ben il 353 per cento.

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A rischio . Industria 4.0 con le sue connessioni di prodotti e linee di produzioni aumenta il rischio di attacchi informatici

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