Norma Italiana N O R M A I T A L I A N A CEI CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE • AEI ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA Data Pubblicazione Edizione Classificazione Fascicolo COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO Titolo Title CEI EN 61175 1997-06 Prima 3-37 3092 R Designazione di segnali e connessioni Designation for signals and connections ELETTROTECNICA GENERALE E MATERIALI PER USO ELETTRICO NORMA TECNICA
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Transcript
Norma Italiana
N O R M A I T A L I A N A C E I
CNR
CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE •
AEI
ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA
Data Pubblicazione
Edizione
Classificazione Fascicolo
COMITATOELETTROTECNICO
ITALIANO
Titolo
Title
CEI EN 61175
1997-06
Prima
3-37 3092 R
Designazione di segnali e connessioni
Designation for signals and connections
ELETTROTECNICA GENERALE E MATERIALI PER USO ELETTRICO
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente Documento può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi senza il consenso scritto del CEI.Le Norme CEI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione sia di nuove edizioni sia di varianti. È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso dell’ultima edizione o variante.
SOMMARIO
La presente Norma stabilisce regole per la composizione delle designazioni e dei nomi che identificano isegnali e le connessioni nel campo dell’elettrotecnica e similari.La presente Norma costituisce la ristampa senza modifiche, secondo il nuovo progetto di veste editoriale,
della Norma pari numero ed edizione (Fascicolo 2461).
DESCRITTORI
• DESCRIPTORS
segnale •
signal;
designazione di segnali •
signal designation;
connections •
connessioni;
COLLEGAMENTI/RELAZIONI TRA DOCUMENTI
Nazionali
Europei
(IDT) EN 61175:1993-08;
Internazionali
(IDT) IEC 1175:1993-07;
Legislativi
INFORMAZIONI EDITORIALI
Norma Italiana
CEI EN 61175
Pubblicazione
Norma Tecnica
Carattere Doc.
Stato Edizione
In vigore
Data validità
1995-2-1
Ambito validità
Europeo
Varianti
Nessuna
Ed. Prec. Fasc.
Nessuna
Comitato Tecnico
3-Documentazione e segni grafici
Approvata dal
Presidente del CEI
in Data
1995-1-11
CENELEC
in Data
1993-3-9
Sottoposta a
inchiesta pubblica come Documento originale
Chiusa in data
1995-9-30
Gruppo Abb.
1
Sezioni Abb.
A
ICS
CDU
LEGENDA
(IDT) La Norma in oggetto è identica alle Norme indicate dopo il riferimento (IDT)
CENELEC members are bound to comply with theCEN/CENELEC Internal Regulations which stipulatethe conditions for giving this European Standard thestatus of a National Standard without any alteration.Up-to-date lists and bibliographical references con-cerning such National Standards may be obtained onapplication to the Central Secretariat or to any CEN-ELEC member.This European Standard exists in three official ver-sions (English, French, German).A version in any other language and notified to theCENELEC Central Secretariat has the same status asthe official versions.CENELEC members are the national electrotechnicalcommittees of: Austria, Belgium, Denmark, Finland,France, Germany, Greece, Iceland, Ireland, Italy, Lux-embourg, Netherlands, Norway, Portugal, Spain, Swe-den, Switzerland and United Kingdom.
I Comitati Nazionali membri del CENELEC sono tenu-ti, in accordo col regolamento interno del CEN/CEN-ELEC, ad adottare questa Norma Europea, senza alcu-na modifica, come Norma Nazionale.Gli elenchi aggiornati e i relativi riferimenti di taliNorme Nazionali possono essere ottenuti rivolgendosial Segretario Centrale del CENELEC o agli uffici diqualsiasi Comitato Nazionale membro.La presente Norma Europea esiste in tre versioni uffi-ciali (inglese, francese, tedesco).Una traduzione effettuata da un altro Paese membro,sotto la sua responsabilità, nella sua lingua nazionalee notificata al CENELEC, ha la medesima validità.I membri del CENELEC sono i Comitati ElettrotecniciNazionali dei seguenti Paesi: Austria, Belgio, Dani-marca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda,Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Por-togallo, Regno Unito, Spagna, Svezia e Svizzera.
APPLICAZIONE DEL BLOCCO DI IDENTIFICAZIONEDEI MATERIALI
3
Designazioni del segnale in una gerarchia
........................
4
Codice di identificazione dei materiali utilizzati per indicare il materiale entro il quale il nome del segnale viene definito, contrapposto a quello utilizzato per indicare l’origine, la destinazione o il materiale interessato dal segnale
Item designations used to denote the item within which the signal name is defined versus those used to denote the source, destination or target item of the signal
Fig. 7 Example of coded signal names for analogue signals - a circuit measuring nonelectrical quantities................................................................................................................
Fig. 8 Example of coded signal names for analogue signals – a circuit measuring electrical quantities .........
Tab. 1 States and signal names (single logic convention) ......
Fig. 9 Example of signal names for multifunction signals .....
Fig. 10 Parts of a signal name that apply in different modes
Tab. 2 States, levels, and signal names (direct logic polarity indication) ............................................
ANNEX/ALLEGATO
A LETTER CODES AND MNEMONICS FOR USE IN SIGNAL NAMES
A.1 Letter codes for variables ..........................................................
Tab. A.1 Letter codes for variables ..........................................................
A.2 Special letter codes for electrical variables ......................
Tab. A.2 Special letter codes for electrical variables ......................
A.3 Letter codes used as modifiers ...............................................
Tab. A.3 Letter codes used as modifiers ...............................................
A.4 Identification of terminationsof certain designated conductors ..........................................
informativeinformativo
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Pagina v
Tab. A.4 Identification of terminationsof certain designated conductors ..........................................
A.5 Mnemonics for use in descriptive signal names.................................................................................................................
Tab. A.5 Signal name mnemonics –alphabetically by mnemonic ....................................................
Tab. A.5/it Signal name mnemonics –alphabetically by meaning in Italian.....................................
Tab. A.5/en Signal name mnemonics –alphabetically by meaning in English .................................
ANNEX/ALLEGATO
ZA Other International Publications quotedin this Standard with the referencesof the relevant European Publications
normativenormativo
Identificazione delle terminazionidi alcune designazioni dei conduttori ............................... 21
Abbreviazioni da utilizzare nei nomidel segnale descrittivi ................................................................. 21
Abbreviazioni mnemoniche dei nomi del segnale –in ordine alfabetico per abbreviazione ............................. 22
Abbreviazioni mnemoniche dei nomi del segnale –in ordine alfabetico per significato in italiano ................ 26
Abbreviazioni mnemoniche dei nomi del segnale –in ordine alfabetico per significato in inglese................. 30
Altre Pubblicazioni Internazionali menzionate nella presente Norma con riferimentoalle corrispondenti Pubblicazioni Europee 34
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FOREWORDThe text of document 3B(CO)48, as preparedby Sub-Committee 3B: Documentation, of IECTechnical Committee 3: Documentation andgraphical symbols, was submitted to theIEC-CENELEC parallel vote in March 1992.
The reference document was approved by CEN-ELEC as EN 61175 on 9 March 1993.
The following dates were fixed:
n latest date of publication of an identical na-tional standard(dop) 01/07/1994
n latest date of withdrawal of conflicting na-tional standards(dow) 01/07/1994
Annexes designated “normative” are part of thebody of the standard.
Annexes designated “informative” are givenonly for information.
In this standard, Annex A is informative and An-nex ZA is normative.
ENDORSEMENT NOTICEThe text of the International Standard IEC 1175(1993) was approved by CENELEC as a Europe-an Standard without any modification.
PREFAZIONEIl testo del documento 3B(CO)48, nella versionepreparata dal Sottocomitato 3B: Documentazioneelettrotecnica ed elettronica, del CT 3 della IEC:Documentazione e segni grafici, è stato sottopos-to al voto parallelo IEC-CENELEC nel marzo 1992.
Il documento di riferimento è stato approvato dalCENELEC come EN 61175 il 9 marzo 1993.
Le date di applicazione sono le seguenti.
n data ultima di pubblicazione di una Normanazionale identica(dop) 01/07/1994
n data ultima di ritiro delle Norme nazionalicontrastanti(dow) 01/07/1994
Gli Allegati designati come “normativi” sono parteintegrante del corpo della Norma.
Gli Allegati designati come “informativi” sono ri-portati a titolo di informazione.
Nella presente Norma, l’Allegato A è informativoe l’Allegato ZA è normativo.
AVVISO DI ADOZIONEIl testo della Pubblicazione IEC 1175 (1993) è sta-to approvato dal CENELEC come Norma Europeasenza alcuna modifica.
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CAMPO DI APPLICAZIONE
La presente Norma stabilisce regole per la com-posizione delle designazioni e dei nomi che iden-tificano i segnali e le connessioni nel campodell’elettrotecnica e similari.
RIFERIMENTI NORMATIVI
Le Norme sottoelencate contengono disposizioniche, tramite riferimento nel presente testo, costi-tuiscono disposizioni per la presente Norma. Almomento della pubblicazione della presente Nor-ma, le edizioni indicate erano in vigore. Tutte leNorme sono soggette a modifiche e/o revisione, egli utilizzatori della presente Norma sono invitatiad applicare le edizioni più recenti delle Normesottoelencate(1). Presso i membri della IEC edell’ISO sono disponibili gli elenchi aggiornatidelle Norme in vigore.
GENERALITÀ
La designazione di un segnale deve identificare uni-camente una semplice connessione, funzionale oelettrica, tra un insieme di punti (per es. terminali,giunzioni) all’interno di un assieme di materiali, ap-parecchi, equipaggiamenti, impianti, installazioni oaltri sistemi oggetto di una documentazione.
Ai fini della presente Norma, il termine “designa-zione del segnale” include le designazioni relativealle connessioni elettriche e ad altre connessioni alivello costante.
Struttura della designazione del segnaleUna designazione del segnale contiene un nome delsegnale e viene preceduta, se necessario, da unblocco di identificazione dei materiali. A sua volta, ilnome del segnale contiene un nome del segnale dibase seguito, se necessario, da un identificatore del-la versione del segnale. Nel caso di segnali logici bi-nari sugli schemi dei circuiti che utilizzano l’indica-zione di polarità logica diretta, il nome del segnalecontiene anche un’indicazione del livello del segnalescritto di seguito al resto del nome del segnale.
Queste parti della designazione del segnale sonoillustrate come segue:
dove
è il blocco di identificazione dei materiali(vedi art. 4)
; è il separatore del blocco di identificazionedei materiali
(1) N.d.R. Per l’elenco delle Pubblicazioni, si rimanda all’Allegato ZA.
i
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42
1 SCOPE
This standard establishes rules for the composi-tion of designations and names that identify sig-nals and connections in electrotechnical and re-lated fields.
2 NORMATIVE REFERENCES
The following normative documents contain provi-sions which, through reference in this text, consti-tute provisions of this International Standard. Atthe time of publication, the editions indicated werevalid. All normative documents are subject to revi-sion, and parties to agreements based on this Inter-national Standard are encouraged to investigatethe possibility of applying the most recent editionsof the normative documents indicated below(1).Members of IEC and ISO maintain registers of cur-rently valid International Standards.
3 GENERAL
A signal designation shall identify uniquely asimple functional or electrical connectionamong a set of points (for example terminals,junctions) within a collection of items, assem-blies, equipments, plants, installations, or othersystems being documented.
For the purposes of this standard, the term “sig-nal designation” includes designations for pow-er and other constant-level connections.
3.1 Structure of a signal designationA signal designation contains a signal nameand, if necessary, a preceding item designation.The signal name, in turn, contains a basic signalname followed, if necessary, by a signal versionidentifier. For binary logic signals on circuit dia-grams using direct logic polarity indication, thesignal name also contains a signal level indica-tion following the remainder of the signalname.
These parts of the signal designation are shownas follows:
where
is the item designation (see clause 4)
; is the item designation separator
(1) Editor’s Note: For the list of Publications, see Annex ZA
i b v l; : ( )
i
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è il nome del segnale di base (vedi 5.2)
: è il separatore della versione del segnale
è l’identificatore della versione del segnale(vedi 5.3)
() è il separatore del livello del segnale (vi-ene riportato solo un metodo, vedi 5.4)
è l’indicazione del livello del segnale(vedi 5.4)
Insieme, le parti da b a l formano il nome delsegnale.
Esempi di designazioni del segnale:
=A1A2;CNTEN1:A(H)
START(H)
ON
=T1;230V_L1
Caratteri raccomandatiLe designazioni del segnale dovrebbero essere com-poste da gruppi di caratteri standard, lettere minu-scole escluse. Abbreviazioni, sigle, identificatori, suf-fissi ecc., all’interno di un nome del segnale,possono essere separati da uno spazio singolo opreferibilmente da un tratto inferiore ( _ ), per au-mentarne la leggibilità. Per mantenere la compatibi-lità con l’elaborazione informatica, i gruppi di carat-teri dovrebbero essere limitati ai gruppi di caratteri a7 bit contenuti nella tabella dei codici di base di cuinella Pubblicazione ISO/IEC 646, escludendo i ca-ratteri di controllo o di comando e quelli nazionalidi sostituzione(1). Se i sistemi informatici e di comu-nicazione che devono essere utilizzati sono limitati aquelli che possono utilizzare gruppi di caratteri a 8bit, si raccomanda la Norma ISO 8859-1 per quantoriguarda i caratteri aggiuntivi.
I caratteri consigliati comprendono quanto segue:
n lettere maiuscole dalla A alla Z;n cifre dallo 0 al 9;n caratteri di negazione: macron ( — )(2),(3), nega-
zione logica ( ¬ )(2),(3) oppure, quando devonoessere utilizzati caratteri a 7 bit, tilde ( ~ )(4). (Peri segnali che comportano una negazione, vedi5.2.3.1.);
n caratteri di spaziatura: tratto inferiore ( _ ) ospazio;
n separatore del blocco di identificazione deimateriali: punto e virgola ( ; );
n separatore della versione del segnale: duepunti ( : );
(1) I caratteri nazionali di sostituzione sono codici di caratteri a cui i singoliComitati Nazionali possono attribuire caratteri grafici diversi da quelliproposti nella Pubblicazione ISO/IEC 646.
(2) Compreso nella Norma ISO 8859-1. Non fa parte della PubblicazioneISO/IEC 646.
(3) In alcuni gruppi di caratteri può occupare la stessa posizione della tilde ( ~ ).(4) Il carattere nazionale di sostituzione è riportato nella Pubblicazione
ISO/IEC 646.
b
v
l
is the basic signal name (see 5.2)
: is the signal version separator
is the signal version identifier (see 5.3)
() is the signal level separator (only onemethod shown, see 5.4)
is the signal level indication (see 5.4)
Parts b through l together form the signalname.
Examples of signal designations:
=A1A2;CNTEN1:A(H)
START(H)
ON
=T1;230V_L1
3.2 Recommended charactersSignal designations should be composed fromstandard character sets, excluding lowercase let-ters. Different mnemonics, abbreviations, identi-fiers, suffixes, etc., within a signal name may beseparated by a single space or by an underline( _ ) to increase readability. To maintain com-patibility with computer processing, charactersets should be restricted to those characters inthe ISO/IEC 646 7-bit character set, basic codetable, excluding control characters and nationalreplacement characters(1). If the computer andcommunication systems that are to be used arerestricted to those that can process 8-bit charac-ter sets, ISO 8859-1 is recommended for supple-mentary characters.
The recommended characters include the fol-lowing:
n capital letters A through Z;n digits 0 through 9;n negation characters: macron ( — )(2), (3), log-
ic negation ( ¬ )(2),(3), or, where 7-bit char-acters must be used, tilde ( ~ )(4). (For nega-tion methods, see 5.2.3.1.);
n spacing characters: underline ( _ ) or space;
n item designation separator: semicolon ( ; );
n signal version separator: colon ( : );
(1) National replacement characters are character codes to which indi-vidual National Committees may assign graphic characters otherthan those tentatively assigned in ISO/IEC 646.
(2) Included in ISO 8859-1. Not part of ISO/IEC 646.
(3) May occupy the same position as tilde ( ~ ) in some character sets.(4) National replacement character in ISO/IEC 646.
b
v
l
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n operatori algebrici: trattino/meno ( – ), più( + );
n operatori booleani: punto in apice ( · )(1);n caratteri speciali:
! “ % & ‘ ( ) * , . / < = > ?
LunghezzaDi solito, l’elaborazione informatica e le esigenzedi spazio nella documentazione pongono limitipratici alla lunghezza delle designazioni dei se-gnali. Di ciò si dovrebbe tener conto nella com-posizione di tali designazioni.
La porzione del nome del segnale nella designa-zione del segnale (vedi art. 5) dovrebbe essere li-mitata a 24 caratteri o meno.
APPLICAZIONE DEL BLOCCO DI IDENTIFICAZIONE DEI MATERIALI
Una designazione del segnale può iniziare con unblocco di identificazione dei materiali. Questodeve essere separato da un punto e virgola ( ; )dal resto della designazione del segnale, vale adire il nome del segnale.
La porzione del blocco di identificazione dei materia-li nella designazione del segnale viene utilizzata peridentificare un particolare materiale, apparecchio,equipaggiamento, impianto o installazione in un in-sieme di componenti ecc. all’interno del quale laporzione del nome del segnale della designazionedel segnale diventa unica. Per esempio, vedi Fig. 1.
I blocchi di identificazione dei materiali devonoessere stabiliti conformemente a quanto stabilitonella Pubblicazione IEC 750.
Quando la designazione del segnale viene riportata su un do-cumento, la parte della designazione del segnale relativa alblocco di identificazione dei materiali può essere abbreviata,purché ciò non crei confusione, omettendo la parte del bloccodi identificazione dei materiali che si applica all’intero docu-mento o alla pagina del documento (per es. una parte comuneriportata nel titolo)(1).Allo stesso modo, la parte relativa al blocco di identificazione deimateriali può essere abbreviata, omettendo la parte in comune atutti i materiali rappresentati entro un contorno poligonale in unoschema o entro una sezione in una lista di segnali. Vedi Fig. 1.
(1) Istruzioni dettagliate relative a questo soggetto sono allo studio nel contestodella Pubblicazione IEC 1082 e della revisione della Pubblicazione IEC 750.
n algebraic operators: hyphen/minus ( – ),plus ( + );
n Boolean operators: raised dot ( · )(1);n special characters:
! “ % & ‘ ( ) * , . / < = > ?
3.3 LengthComputer processing and space requirementsin documentation usually place practical limitson the length of signal designations. Thisshould be taken into account when composingthese designations.
The signal name portion of the signal designa-tion (see clause 5) should be restricted to 24characters or fewer.
4 APPLICATION OF ITEM DESIGNATION
A signal designation may begin with an itemdesignation. This shall be separated by a semi-colon ( ; ) from the remainder of the signal des-ignation, i.e., the signal name.
The item designation portion of the signal des-ignation is used to identify a particular item, as-sembly, equipment, plant, or installation in acollection of items, etc., within which the signalname portion of the signal designation becomesunique. For example, see Fig. 1.
Item designations shall be constructed accord-ing to the rules of IEC 750.
Note/Nota When a signal designation is shown on a document, theitem designation part of the signal designation may be ab-breviated, it no confusion is likely, by omitting the part of theitem designation that is applicable to the whole document orto the document page (for example a common part shown inthe title block)(1).
Likewise, the item designation part of the signal designationmay be abbreviated by omitting the part that is common toall items shown within a boundary frame in a diagram orwithin a section in a signal list. See Fig. 1.
(1) Detailed guidance on this subject is under consideration in the con-text of IEC 1082 and the revision of IEC 750.
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Fig. 1 Signal designations in a hierarchy
Fig. 1a shows a portion of a diagram that usestwo instances each of two pre-engineered cir-cuits (F123 and F456). Fig. 1b shows, in part,the diagrams for F123 and F456. Fig. 1c shows amore detailed (“exploded”) form of Fig. 1a.Each signal can be uniquely identified by any ofthe three complete signal designations shown.
= A11
F456
OUT
F456
OUT
F123
STOP IN
F123
STOP IN
STOP IN
F123
OUT
F456
=A11=A1; OUT = A11; STOP MOTOR 1 =A11=A3; STOP IN
OUT STOP MOTOR 1
STOP MOTOR 2
=A1
=A2
OUT
=A3
=A4
STOP IN
STOP IN
=A11=A2; OUT =A11; STOP MOTOR 2 =A11=A4; STOP IN
= A1
= A4
= A3
= A2
STOP MOTOR 1
STOP MOTOR 2
=A11; STOP MOTOR 1
=A11; STOP MOTOR 2
Fig. 1a
Fig. 1b
Fig. 1c
Designazioni del segnale in una gerarchia
La Fig. 1a illustra una porzione di uno schemache utilizza due esempi con due circuiti precablati(F123 e F456). La Fig. 1b illustra, in parte, glischemi di F123 e di F456. La Fig. 1c illustra unaforma più dettagliata (“esplosa”) della Fig. 1a. Cia-scun segnale può essere identificato unicamenteda una qualsiasi delle tre complete designazionidei segnali rappresentati.
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Codice di identificazione dei materiali utilizzati per in-dicare il materiale entro il quale il nome del segnaleviene definito, contrapposto a quello utilizzato per in-dicare l’origine, la destinazione o il materiale interes-sato dal segnale
La Fig. 2 illustra la differenza tra le designazioni delsegnale (come =P1;FAULT), contenenti i blocchidi identificazione dei materiali in cui viene definitala porzione del nome del segnale, e le designazionidel segnale (come RUN-M1) che sottintendono nel-la porzione del nome del segnale il blocco di identi-ficazione dei materiali di un’origine, di una destina-zione o di un materiale interessato dal segnale.
Fig. 2 Item designations used to denote the item withinwhich the signal name is defined versus thoseused to denote the source, destination or targetitem of the signal
Fig. 2 shows the difference between signal des-ignations (such as =P1;FAULT), containingitem designations that indicate the item withinwhich the signal name portion of the signaldesignation is defined, and signal designations(such as RUN-M1) that include in the signalname portion the item designation of a source,destination, or target item for the signal.
–A1 –Q1
–Q2
–Q3
M
M
M
MAIN PUMP
COOL ING FAN
LUBR. OIL PUMP
–M1
–M2
–M3
START PUMP SYS 1 or = P1; START
=P1; RUNNING
=P2; START
START
RUNNING
MALFUNCTION
START
RUNNING
MALFUNCTION
= S1; START or START WTR SPLY SYS 1
= S1; RUNNING
= S1; MALFUNCTION
= S1P1; FAULT
= S1P2; FAULT
=P1; MALFUNCTION
=P2; RUNNING
=P2; MALFUNCTION
=P2; FAULT
=P2; FAULT
SAME AS =P1
RUN –M2
–M2 OVERLOADED
RUN –M3
–M3 OVERLOADED
=S1 WATER SUPPLY STSTEM
Means the signal name“START PUMP. SYS. 1”(within =S1) or the signalname “START” within =P1(within =S1)
DISTR.COMPUTER
PROGR.CONTROL-LER
=A1
= P1 PUMPING SYSTEM
RUN-M1 or RUN MAID PUMP
–M1 OVERLOADED
Ciò indica il nome del segnale“START PUMP SYS. 1” (all’interno di =S1) oppure il nome del segnale “START” all’interno di =P1 (all’interno di =S1)
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NOME DEL SEGNALE
GeneralitàIl nome del segnale deve identificare unicamenteuna semplice connessione, funzionale o elettrica,tra un insieme di punti (per es. terminali, giunzio-ni) all’interno di un insieme di materiali, apparec-chi, equipaggiamenti, impianti, installazioni o altrisistemi oggetto di una documentazione.
Un nome del segnale contiene un nome del se-gnale di base (vedi 5.2) e può contenere un iden-tificatore della versione del segnale (vedi 5.3) e/oun’indicazione del livello del segnale (vedi 5.4).
Non devono essere applicati a segnali con funzio-ni differenti nomi identici di segnale, non avendoimportanza se le funzioni sono simili. Si applica-no le regole che seguono.
a) Segnali simili in circuiti simili devono averedifferenti nomi del segnale. Per distinguere idifferenti circuiti, possono essere aggiunti suf-fissi adatti al nome del segnale di base (vedi5.2). Per esempio, in Fig. 3 due circuiti di co-mando motore hanno ciascuno un segnaleche ferma i loro rispettivi motori. Questi diffe-renti segnali sono chiamati STOP1 e STOP2.
Segnali simili (STOP1 e STOP2) e versioni del se-gnale
b) Un nome del segnale deve essere cambiatoogniqualvolta un segnale viene amplificato, in-vertito, combinato a un altro segnale, ritardato,interrotto, memorizzato o modificato in qualsiasimodo. Questa modifica può essere una modificanel nome del segnale di base (vedi 5.2) o un’ag-giunta di un identificatore della versione del se-gnale al nome del segnale di base (vedi 5.3).
c) Se lo stesso segnale viene generato più di unavolta, amplificato, spostato di livello o passatoattraverso un dispositivo conduttore, ogni vol-
5 SIGNAL NAME
5.1 GeneralA signal name shall identify uniquely a simplefunctional or electrical connection among a setof points (for example, terminals, junctions)within the boundaries of one item, assembly,equipment, plant, installation, or other systembeing documented.
A signal name contains a basic signal name(see 5.2) and may contain a signal version iden-tifier (see 5.3) and/or a signal level indication(see 5.4).
Identical signal names shall not be applied todifferent signals no matter how similar the func-tions. The following rules apply:
a) Similar signals in similar circuits shall havedifferent signal names. Suitable suffixes maybe added to the basic signal name (see 5.2)to distinguish the different circuits. For ex-ample, in Fig. 3 two motor-control circuitseach have a signal that stops their respec-tive motors. These different signals arenamed STOP1 and STOP2.
Fig. 3 Similar signals (STOP1 and STOP2) and signalversions
b) A signal name shall be altered whenever asignal is amplified, inverted, gated with an-other signal, delayed, chopped, stored, orchanged in any way. This change may takethe form of a change in the basic signalname (see 5.2) or of the addition of a signalversion identifier to the basic signal name(see 5.3).
c) If the same signal is generated more thanonce, amplified, level shifted, or passedthrough a conductive device, each occur-
1
1
&
&
STOP1:1
STOP1:2
STOP2:1
STOP2:1
STOP2:2
STOP2
STOP1
M1_RUNNING
HALT
M2_RUNNING
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ta che si incontra il segnale di base si dovreb-be dare lo stesso nome del segnale di base,ma con differenti identificatori della versionedel segnale (vedi 5.3). Per esempio in Fig. 3 ilsegnale STOP1 aziona due amplificatori. Leuscite di quei due amplificatori vengono chia-mate STOP1:1 e STOP1:2.
d) Se un segnale logico binario (vedi 5.2.3) vienesemplicemente negato o invertito, il nome delsegnale di base non deve essere modificato tran-ne che nell’aggiunta (o nell’eliminazione) diun’indicazione di negazione. Se si utilizza l’indi-cazione di polarità logica, al suo posto può esse-re modificata l’indicazione del livello del segnale(vedi 5.4). Se un segnale viene invertito più diuna volta, devono essere utilizzati differentiidentificatori della versione (vedi 5.3) per distin-guere differenti versioni invertite o non invertitedi un segnale. Per esempio, vedi Fig. 3, segnaliSTOP2:1, STOP2:1 e STOP2:2.
Nome del segnale di baseIl nome del segnale di base in una designazione delsegnale identifica una singola informazione chepuò essere trasmessa attraverso parecchi segnali fisi-ci differenti all’interno di un circuito. Il nome unicoper ciascuno di questi segnali fisici dovrebbe essereformato utilizzando lo stesso nome del segnale dibase che descrive l’informazione comune.
Un nome del segnale di base deve indicare l’in-formazione riportata dal segnale o dalla funzioneeffettuata.
I segnali di informazione, come i segnali di stato,dovrebbero ricevere un nome basato sulle infor-mazioni che esse danno. Per esempio, un segnaleche indichi se il motore M2 è o non è in funzionepotrebbe essere chiamato M2_RUNNING.
I segnali di comando o di controllo dovrebbero rice-vere un nome basato sulla funzione che essi effettua-no piuttosto che sui segnali o sulle funzioni utilizzatiper generarli. Per esempio, se un segnale RUN_ENviene combinato a un altro segnale CLK6 per pro-durre un segnale che regola un elemento bistabilechiamato RUN, la funzione risulta ovvia se il segnaledi uscita viene chiamato SET_RUN. Tuttavia, se il se-gnale di uscita viene chiamato RUN_EN_CLK6, lasua funzione diventa oggetto di interpretazioni.
Esempio di nomi per i segnali di comando
rence of the basic signal should have thesame basic signal name, but with differentsignal version identifiers (see 5.3). For ex-ample, in Fig. 3 the signal STOP1 drivestwo amplifiers. The outputs of those ampli-fiers are named STOP1:1 and STOP1:2.
d) If a binary logic signal (see 5.2.3) is merelynegated or inverted, the basic signal nameshall remain unchanged except for the addi-tion (or deletion) of a negation indication. Ifdirect logic polarity indication is used, thesignal level indication (see 5.4) may bechanged instead. If a signal is inverted morethan once, different version identifiers shallbe used (see 5.3) to distinguish different in-verted or noninverted versions of a signal.For example, see Fig. 3, signals STOP2:1,STOP2 : 1, and STOP2:2.
5.2 Basic signal nameThe basic signal name in a signal designationidentifies a single piece of information that maybe transmitted through several different physi-cal signals within a circuit. The unique namefor each such physical signal should be formedusing the same basic signal name that describesthe common piece of information.
A basic signal name shall indicate the informa-tion carried by the signal or the function per-formed.
Signals of a reporting nature, such as status sig-nals, should be named based on the informa-tion they convey. For example, a signal report-ing whether or not motor M2 is running mightbe named M2_RUNNING.
Signals of a commanding or controlling natureshould be named based on the function theyperform, rather than on the signals or functionsused to generate them. For example, if a signalRUN_EN is gated with another signal CLK6 toproduce a signal that sets a bistable elementnamed RUN, the function is obvious if the out-put signal is named SET_RUN. However, if theoutput signal is named RUN_EN_CLK6, its func-tion is open to speculation.
Fig. 4 Example of names for controlling signals
&CLK6
RUN_EN
SET_RUNS
R
RUN
RUN
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Si dovrebbe compiere ogni sforzo per utilizzarenomi abbreviati, sigle standard e segni letteralistandard. Tali nomi abbreviati, sigle e segni lette-rali devono essere esplicati nel documento in cuiappare il nome del segnale o nella documentazio-ne di supporto, oppure si deve fare riferimentoalla o alle Pubblicazioni Internazionali in cui talitermini appaiono.
Se lo spazio lo permette, dovrebbero essere utilizza-te abbreviazioni comprensibili anziché sigle troppocorte. Per esempio, SELDEV1 rende di più l’idea di“select device 1” (dispositivo di selezione 1) diquanto non la renda SD1.
Nomi abbreviati, sigle e segni letterali che sono stati internazio-nalmente normalizzati sono considerati indipendenti da unasingola lingua e quindi adatti per essere utilizzati in qualsiasi lin-gua. Altri nomi abbreviati e sigle possono al contrario dipendereda una lingua. Se vengono utilizzati in lingue diverse da quellaoriginale, la loro proprietà mnemonica può andare perduta.
Connessioni elettriche e altre connessioni a livello costanteI principi di denominazione delle connessioni dialimentazione e di altre connessioni a livello co-stante sono le stesse sia per i segnali analogiciche per quelli logici binari.
Ciascuna designazione deve applicarsi a un’unicaalimentazione in un’installazione o equipaggia-mento.
Le connessioni a livello costante dovrebbero riceve-re un nome basato sulle caratteristiche della gran-dezza fisica a livello costante che esse danno. Que-sto nome può essere o un valore numerico conun’unità di misura, o un’abbreviazione comunemen-te compresa che implica un valore numerico nomi-nale e può anche implicare una tolleranza o altreproprietà aggiuntive. Per esempio, una connessionea terra può essere chiamata 0V o GND. Una connes-sione di tensione di alimentazione TTL può esserechiamata +5V o VCC. Una connessione elettrica direte può essere chiamata 50HZ 230V L1.
Le abbreviazioni o le sigle dovrebbero derivaredai simboli letterali riportati nelle PubblicazioniIEC 747 o 445, se applicabili. Per comodità, lemarcature dei conduttori di cui alla PubblicazioneIEC 445 sono riportate in Tab. A.4 dell’Allegato A.
La Fig. 5 è un esempio delle designazioni del segnalein un sistema di alimentazione in corrente alternata.
Every effort should be made to use mnemonicnames, standard abbreviations, and standardletter symbols. Mnemonics, abbreviations, andletter symbols shall be explained in the docu-ment in which the signal name appears or insupporting documentation, or a reference shallbe made to the International Standard(s) wherethey are explained.
If space permits, easy-to-understand mnemon-ics should be used instead of over-short abbre-viations. For example, SELDEV1 better conveysthe meaning “select device 1” than does SD1.
Note/Nota Mnemonics, abbreviations, and letter symbols that are inter-nationally standardised are considered to be language-in-dependent and suitable for use in any language. Other mne-monics and abbreviations may be language-dependent. Ifused in languages other than the original, their mnemonicproperty may be lost.
5.2.1 Power and other constant-level connections
The principles for naming power-supply andother constant-level connections are the sameas for analogue and binary-logic signals.
Each designation shall apply to only one supplyin an installation or equipment.
Constant-level connections should be namedaccording to the characteristics of the con-stant-level physical quantity they carry. Thiscan be either a numerical value with a unit ofmeasure or a commonly understood abbrevia-tion that implies a nominal numerical valueand may also imply a tolerance or other addi-tional properties. For example, a ground con-nection may be named 0V or GND. A TTL sup-ply voltage connection may be named +5V orVCC. A power main connection may be named50HZ 230V L1.
Mnemonics and abbreviations should be de-rived from letter symbols given in IEC 747 orIEC 445, if applicable. For convenience, IEC 445conductor markings are included in Annex A,table A.4.
Fig. 5 is an example of signal designations in ana.c. power supply system.
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Esempio di designazioni del segnale in un sistema dialimentazione in c.a.
Segnali analogiciI segnali analogici hanno un campo continuo divalori fisici possibili. I nomi dei segnali analogicidovrebbero descrivere la variabile o la funzionerappresentata dal segnale.
Il nome di un segnale analogico dovrebbe esserebasato su un linguaggio chiaro oppure, se in co-dice, essere formato conformemente a una Pub-blicazione Internazionale applicabile secondoquanto indicato dall’art. 2 della presente Norma.Per esempio, vedi Fig. 6.
Esempio di nomi del segnale in un circuito di regola-zione a reazione
Fig. 5 Example of signal designations in an a.c. powersupply system
5.2.2 Analogue signalsAnalogue signals have a continuous range ofpossible physical values. Names for analoguesignals should describe the variable or functionrepresented by the signal.
The name for an analogue signal should bebased on plain language or, if coded, be formedin accordance with an applicable InternationalStandard as limited by clause 2 of this standard.For example, see Fig. 6.
Fig. 6 Example of signal names in a feedback control cir-cuit
Per i nomi in codice dei segnali di uscita dai tra-sduttori di misura (utilizzati nell’industria del con-trollo di processo o altrove, se possibile), si appli-cano le Pubblicazioni seguenti:
n per grandezze non elettriche: Norma ISO3511-1. Vedi Tab. A.1 dell’Allegato A, codiciletterali per variabili;
n per grandezze elettriche: i segni grafici lettera-li per le grandezze e le unità della Pubblica-zione IEC 27 e della Norma ISO 31-5. VediTab. A.2 dell’Allegato A, codici letterali spe-ciali per variabili elettriche;
n per i modificatori: Norma ISO 3511-1. VediTab. A.3 dell’Allegato A, codici letterali utiliz-zati come modificatori.
Per esempio, vedi Fig. 7 e 8.
Esempio di nomi del segnale codificati per segnali ana-logici - circuito che misura grandezze non elettriche
Esempio di nomi del segnale codificati per segnalianalogici – circuito che misura grandezze elettriche
For coded names of measuring transducer out-put signals (used in process control industry ap-plications or elsewhere, if suitable), the follow-ing standards apply:
n for nonelectrical quantities: ISO 3511-1. SeeAnnex A, table A.1, letter codes for vari-ables;
n for electrical quantities: the letter symbolsfor quantities and units in IEC 27 and ISO31-5. See Annex A, table A.2, special lettercodes for electrical variables;
n for modifiers: ISO 3511-1. See Annex A, ta-ble A.3, letter codes used as modifiers.
For examples, see Fig. 7 and 8.
Fig. 7 Example of coded signal names for analogue sig-nals - a circuit measuring nonelectrical quantities
Fig. 8 Example of coded signal names for analogue sig-nals – a circuit measuring electrical quantities
Segnali logici binariI segnali logici binari sono segnali che hanno solodue stati, che possono essere rappresentati dadue campi non sovrapposti di valori fisici per ilsegnale. Questi due campi sono chiamati livelli.
Per i segnali logici binari, il nome del segnale dibase dovrebbe essere una abbreviazione di unafrase o espressione che possa essere consideratavera o falsa (oppure 1 o 0). Per esempio, il nomeALARM è un’abbreviazione della frase “alarm isactive”.
Il valore-verità ottenuto dalla valutazione dellafrase o espressione rappresentata dal nome delsegnale di base viene chiamato “stato del segnale”– lo stato logico del segnale.
Il termine “stato logico esterno”, utilizzato nella PubblicazioneIEC 617-12 è simile, ma non identico, al termine “stato del se-gnale”. I segnali logici binari sugli schemi dei circuiti che uti-lizzano l’indicazione di polarità logica diretta non hanno“stati logici esterni”. Tuttavia, tutti i segnali logici binari chehanno un nome hanno degli “stati del segnale”.
Il valore vero della frase rappresentata dal nomedel segnale di base corrisponde allo stato 1 delsegnale. Il valore falso della frase rappresentatadal nome del segnale di base corrisponde allo sta-to 0 del segnale. Per esempio, il nome del segnaleALARM indica che la frase “alarm is active” è veraquando il segnale è nel suo stato 1 ed è falsaquando il segnale è nel suo stato 0. Vedi Tab. 1,colonne 1 e 2.
Segnali che comportano una negazioneI nomi del segnale che comportano una negazioneintrinseca, come NORUN, sono difficili da compren-dere. Si richiede una certa ginnastica mentale perdire se la frase corrispondente “no run is active” siavera o falsa. Se possibile, tali nomi dovrebbero esse-re resi intrinsecamente veri. Per esempio, NORUN po-trebbe essere sostituito da STOP oppure IDLE.
Tuttavia, talvolta un’azione dovrebbe verificarsiquando una data condizione non è vera. I metodipreferiti per indicare la negazione in un nome delsegnale sono i seguenti:
n porre un tratto continuo di negazione sopra laporzione del nome che rappresenta l’espres-sione da negare. Per esempio, RUN. Questo èil metodo preferito. Tuttavia, tale metodospesso non è praticabile nell’elaborazione in-formatica dei nomi del segnale, quindi si rac-comanda una delle seguenti notazioni:
n far precedere la porzione in questione delnome dal segno matematico di negazione lo-gica. Per esempio, ¬RUN. Nei sistemi informa-tici che non hanno il simbolo di negazione lo-gica tra i loro caratteri, si può utilizzare insostituzione la tilde ( ~ );
n far seguire la porzione appropriata del nomeda “–N”. Per esempio, RUN–N;
n utilizzare un’altra notazione spiegata nel docu-mento o nella documentazione di supporto.
5.2.3 Binary logic signalsBinary logic signals are signals having only twostates, which may be represented by two non-overlapping ranges of physical values for thesignal. These two ranges are called levels.
For binary logic signals, the basic signal nameshould be an abbreviation of a statement or ex-pression that can be evaluated to be true orfalse (or 1 or 0). For example, the name ALARMis an abbreviation of the statement “alarm is ac-tive”.
The truth-value obtained from evaluating thestatement or expression represented by the ba-sic signal name is called the “signal state” – thelogic state of the signal.
Note/Nota The term “external logic state” as used in IEC 617-12 is simi-lar, but not identical, to “signal state”. Binary logic signalson circuit diagrams that use direct logic polarity indicationdo not have “external logic states”. However, all binary logicsignals that have names have “signal states”.
The true value of the statement represented bythe basic signal name corresponds to the 1-stateof the signal. The false value of the statementrepresented by the basic signal name corre-sponds to the 0-state of the signal. For example,the signal name ALARM means that “alarm is ac-tive” is true when the signal is in its 1-state andfalse when the signal is in its 0-state. See table1, rows 1 and 2.
5.2.3.1 Negated signalsSignal names that embody an inherent negative,such as NORUN, are difficult to understand. It re-quires some mental somersaults to say whetherthe corresponding statement “no run is active”is true or false. If possible, such names shouldbe made inherently true. For example, STOP orIDLE could be substituted for NORUN.
However, sometimes an action should takeplace when a certain condition is not true. Thepreferred methods of indicating negation in asignal name are as follows:
n place a negation bar over the portion of thename representing the expression to be ne-gated. For example, RUN. This method ispreferred. However, this method is often im-practical in computer processing of signalnames, and one of the following in-line nota-tions is recommended in such applications.
n precede the appropriate portion of thename by the mathematical sign for logic ne-gation. For example, ¬RUN. The tilde ( ~ )may be substituted on computer systemsthat do not have the logic negation symbolas part of their character sets;
n follow the appropriate portion of the nameby “–N”. For example, RUN–N;
n use another notation explained in the docu-ment or in supporting documentation.
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RUN corrisponde alla frase “run is not active”. No-tare che il nome del segnale di base include l’in-dicazione di negazione. RUN indica che la frase“run is not active” è vera quando il segnale è nelsuo stato 1 e falsa quando il segnale è nel suo sta-to 0. Ciò sottintende inoltre che la frase “run is ac-tive” è vera quando il segnale RUN è nel suo stato0 e falsa quando il segnale RUN è nel suo stato 1.Vedi Tab. 1, colonne 3 e 4.
Stati e nomi del segnale (convenzione logica singola)
Nel caso di annotazioni allineate, se è probabileche si crei confusione riguardo a quale porzionedel nome del segnale debba essere negata, taleporzione, assieme all’indicazione di negazione,può essere posta tra parentesi. Lo scopo della ne-gazione è il seguente:
a) con un’indicazione della negazione come pre-fisso, la negazione si applica alla stringa di ca-ratteri a destra dell’indicazione fino al primodei caratteri seguenti:1) una parentesi isolata di chiusura (a de-
stra); oppure2) una barra obliqua posta dopo una coppia
di parentesi; oppure3) la fine della stringa di caratteri.
Esempi:
n ¬XY equivale a XYn (¬X)Y equivale a XYn (¬X)¬Y equivale a X Yn ¬(¬X)Y equivale a n ¬X/Y equivale a X/Y
XY
RUN corresponds to the statement “run is notactive”. Note that the basic signal name includesthe negation indication. RUN means that “run isnot active” is true when the signal is in its1-state and false when the signal is in its 0-state.This further implies that “run is active” is truewhen the signal RUN is in its 0-state and falsewhen the signal RUN is in its 1-state. See table 1,rows 3 and 4.
Tab. 1 States and signal names (single logic convention)
With in-line notations, if confusion is likely re-garding which portion of the signal name is tobe negated, that portion of the name, togetherwith the negation indication, may be placed in-side parenthesis. The scope of the negation isas follows:
a) With a prefixed negation indication, the ne-gation applies to the string to the right ofthe indication up to the first occurrence ofone of the following:1) an unmatched closing (right) parenthe-
sis; or2) a solidus that is itself not enclosed with-
in a matching pair of parentheses; or3) the end of the string.
Examples:
n ¬XY is equivalent to XYn (¬X)Y is equivalent to XYn (¬X)¬Y is equivalent to X Yn ¬(¬X)Y is equivalent to n ¬X/Y is equivalent to X/Y
N.No.
Ingresso (o uscita)Input (or output)
Condizione del sistemaSystem condition
Stato del segnale
(valore-verità)Signal state(truth-value)
Relazione definita dalla presenza o dall’assenza del segno di negazione
Relationship defined by presence or absence of negation symbol
Stato logico esternoExternal logic state
Stato logico internoInternal logic state
1 allarmealarmnessun allarmeno alarm
verotrue falsofalse
=1
=0
1
0
1
0
2 allarmealarmnessun allarmeno alarm
verotruefalsofalse
=1
=0
1
0
0
1
3 allarmealarmnessun allarmeno alarm
falsofalse verotrue
=0
=1
0
1
0
1
4 allarmealarmnessun allarmeno alarm
falsofalse verotrue
=0
=1
0
1
1
0
Note_s:
1. Quando lo stato del segnale è vero, lo stato logico esterno è sempre 1.The signal state being true always corresponds to the external logic state being 1.
2. Quando lo stato del segnale è falso, lo stato logico esterno è sempre 0.The signal state being false always corresponds to the external logic state being 0.
ALARM
ALARM
ALARM
ALARM
XY
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n ¬(X/Y) equivale a X/Yn ¬(¬(X/Y)/Z) equivale a b) con un’indicazione della negazione come suf-
fisso, la negazione si applica alla stringa di ca-ratteri a sinistra dell’indicazione a ritroso finoal più vicino dei caratteri seguenti:1) una parentesi isolata di apertura (a sinis-
tra); oppure2) una barra obliqua posta prima di una
coppia di parentesi; oppure3) l’inizio della stringa di caratteri.
Esempi:
n XY–N equivale a XYn X(Y–N) equivale a XYn X–N(Y–N) equivale a X Yn X(Y–N)–N equivale a n X/Y–N equivale a X/Yn (X/Y)–N equivale a X/Yn (X/(Y/Z)–N)–N equivale a
Segnali multifunzioneAlcuni segnali effettuano parecchie funzioni, ciascu-na delle quali è descritta nel modo migliore con unnome separato. All’interno di un nome del segnaledi base possono essere inclusi nomi o espressionialternativi, che devono essere separati da barre obli-que. Per esempio, se lo stato 1 di un segnale per-mette conteggi, spostamenti oppure sia conteggiche spostamenti, il segnale può essere chiamatoCNTEN/SFTEN. Per esempio, vedi Fig. 9.
Esempio di nomi del segnale per segnali multifunzione
Non è necessario che tutti i nomi alternativi sianoapplicabili simultaneamente. Per esempio, vediFig. 10.
X Y Z⁄⁄
XY
X Y Z⁄⁄
n ¬(X/Y) is equivalent to X/Yn ¬(¬(X/Y)/Z) is equivalent to b) With a suffixed negation indication, the ne-
gation applies to the string to the left of theindication back to the nearest preceding oc-currence of one of the following:1) an unmatched opening (left) parenthe-
sis; or2) a solidus that is itself not enclosed with-
in a matching pair of parentheses, or3) the beginning of the string.
Examples:
n XY–N is equivalent to XYn X(Y–N) is equivalent to XYn X–N(Y–N) is equivalent to X Yn X(Y–N)–N is equivalent to n X/Y–N is equivalent to X/Yn (X/Y)–N is equivalent to X/Yn (X/(Y/Z)–N)–N is equivalent to
5.2.3.2 Multifunction signalsSome signals perform several functions, each ofwhich is best described by a separate name. Al-ternative names or expressions may be includ-ed within a basic signal name and shall be sep-arated by solidi. For example, if the 1-state of asignal enables counting, shifting, and bothcounting and shifting, the signal may be namedCNTEN/SFTEN. For example, see Fig. 9.
Fig. 9 Example of signal names for multifunction signals
It is not necessary that all alternative names beapplicable simultaneously. For example, seeFig. 10.
X Y Z⁄⁄
XY
X Y Z⁄⁄
CNTEN/SFTEN
CNTEN/SFTEN
CNT/SFT
EN1
M2
1(2+/2 )
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Parti di un nome del segnale che si applicano inmodi diversi
MAX, corrispondente a CT = 15, si applicheràquando il contatore sarà nel modo “up”, vale adire quando M1 sarà al suo stato 1. Invece MIN,corrispondente a CT = 0, si applicherà quando ilcontatore sarà nel modo “down”, vale a direquando M2 sarà al suo stato 1.
Un nome del segnale non deve contenere un’im-plicita contraddizione. Se i segnali ON e OFF sonocomplementari, cioè se ON è sempre vero quandoOFF è falso e OFF è sempre vero quando ON èfalso, allora il nome ON/OFF implica una fraseche è sempre vera e quindi è poco probabile chesi riveli utile.
Si possono utilizzare le indicazioni di negazioneper rendere omogenei gli stati del segnale di tuttele parti. Per esempio, entrambe le parti diON/OFF saranno vere (o false) simultaneamente.Ciò significa che, se la frase “on is active” è vera,anche la frase “off is not active” è vera, poiché si-gnifica che la frase “off is active” è falsa.
Un altro uso della barra obliqua è quello di separarerisultati alternativi che non sono intrinsecamente op-posti. Per esempio, se lo stato 1 di un segnale abilitaun circuito a fare conteggi, e lo stato 0 lo fa sposta-re, allora CNTEN/SFTEN sarebbe un nome corretto.
Segnali di bus e altri segnali raggruppatiI contrassegni per i bit e i byte all’interno di un bus odi un altro insieme di segnali raggruppati dovrebbe-ro sempre includere un suffisso numerico per il buso il nome del gruppo. Per bus o gruppi compren-denti una ponderazione intrinseca dei segnali, i suf-fissi numerici dovrebbero rappresentare le reali pon-derazioni dei segnali, che vengono tutti espressi inmaniera omogenea o come numeri decimali, o comeesponenti di potenza 2.
Il suffisso numerico può essere racchiuso tra paren-tesi angolari(1). Per esempio, le 32 linee di un registrointermedio possono essere chiamate IRBUS<1>fino a IRBUS<2147483648>, oppure IR-
(1) Le parentesi angolari vengono formate dai caratteri di “minore” ( < ) e di“maggiore” ( > ).
Fig. 10 Parts of a signal name that apply in differentmodes
MAX, corresponding to CT = 15, will be applica-ble when the counter is in the “up” mode, thatis, when M1 stands at the 1- state. MIN, corre-sponding to CT = 0, will be applicable whenthe counter is in the “down” mode, that is,when M2 stands at the 1-state.
A signal name shall not contain an inherentcontradiction. If the signals ON and OFF arecomplementary, that is, if ON is always truewhen OFF is false and OFF is always true whenON is false, then the name ON/OFF implies astatement that is always true and is not likely tobe useful.
Negation indications may be used to make thesignal states of all the parts consistent. For ex-ample, both parts of ON/OFF will be true (orfalse) simultaneously. That is, if “on is active” istrue, “off is not active” will also be true, mean-ing “off is active” will be false.
Another use of the solidus is to separate alterna-tive results that are not inherently opposite. Forexample, if the 1-state of a signal enables a cir-cuit to count, and the 0-state causes it to shift,CNTEN/SFTEN would be a correct name.
5.2.3.3 Bus signals and other grouped signalsBit and byte labelling within a bus or other set ofgrouped signals should include a numeric suffixto the bus or group name. For buses or groupswith an inherent weighting of the signals within,the numeric suffixes should represent the actualweights of the signals, all of which are consis-tently expressed either as decimal numbers or asexponents of the powers of 2.
The numeric suffix may be enclosed in anglebrackets(1). For example, the 32 lines of an inter-mediate register may be named IRBUS<1>through IRBUS<2147483648>, or IRBUS<00>
(1) Angle brackets can be formed from the “less than” ( < ) and “greaterthan” ( > ) charactyers.
1+/2-
M2 [DOWN]
M1 [UP]
MAX/MIN
CTRDIV 16
1(CT=15)/2(CT=0)
UP/ DOWN
CLK
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BUS<00> fino a IRBUS<31>. Le sette linee di unregistro intermedio BCD dovrebbero essere chiamateIRBUS<1>, IRBUS<2>, IRBUS<4>, IRBUS<8>,IRBUS<10>, IRBUS<20>, IRBUS<40>.
Le connessioni che rappresentano interi bus, piut-tosto che i segnali individuali al loro interno, pos-sono essere chiamati come segue:
IRBUS<0:31>
oppure
IRBUS<0…31>
equivale a IRBUS<0>, IRBUS<1>, …, IR-BUS<31>.
IRBUS<1, 2, 4, 8, 10, 20, 40>
equivale a IRBUS<1>, IRBUS<2>, …, IR-BUS<40>.
Se si utilizza una qualsiasi altra convenzione il cuisignificato non sia chiaro, questo deve esserespiegato sullo schema o nella documentazione disupporto. In un insieme correlato di documenti,devono essere utilizzate le stesse convenzioni.
Se parecchie linee di connessione individuali suuno schema vengono mostrate con una singola li-nea, e se devono essere mostrati le singole desi-gnazioni del segnale, tali designazioni devono es-sere separate da virgole, per esempio ON, OFF.
Se i blocchi di identificazione dei materiali sono glistessi per successive designazioni del segnale in unalista, i nomi del segnale per cui si applica lo stessoblocco di identificazione dei materiali possono esse-re raggruppati tra parentesi. Per esempio:
=A1; (ABC, ABD, ABE) equivale a
=A1;ABC, =A1;ABD, =A1;ABE
Espressioni aritmetiche e logicheIl segno più ( + ) indica un’addizione algebrica,mentre il segno meno ( – ) indica una sottrazionealgebrica; per esempio, AR+1 può essere l’abbre-viazione per “address register plus 1”.
Se si rende necessario utilizzare espressioni logi-che in un nome del segnale, si dovrebbero osser-vare le regole che seguono.
Il segno più ( + ) dovrebbe essere utilizzato perindicare la funzione OR solo se ciò non crea con-fusione con l’addizione algebrica. Se nel contestola distinzione non è chiara, tale segno può esseresostituito dalle parole OR oppure PLUS, come ap-propriato, in uno o in entrambi i casi.
Una funzione logica AND può essere indicata conun punto in apice ( · ), un asterisco ( * ) oppure,se non si crea confusione, da una semplice giu-stapposizione. Per esempio, ENABLE può esserel’abbreviazione di “ENABLE A, operazione AND,con BLOCK E”; PQ può voler dire “P, operazioneAND, con Q”. Vedi anche 5.2.
through IRBUS<31>. The seven lines of a BCDintermediate register should be named IR-BUS<1>, IRBUS<2>, IRBUS<4>, IRBUS<8>,IRBUS<10>, IRBUS<20>, IRBUS<40>.
Connections representing entire buses, ratherthan individual signals within them, may benamed as follows:
IRBUS<0:31>
or
IRBUS<0…31>
is equivalent to IRBUS<0>, IRBUS<1>, …, IR-BUS<31>.
IRBUS<1, 2, 4, 8, 10, 20, 40>
is equivalent to IRBUS<1>, IRBUS<2>, …, IR-BUS<40>.
If any other convention is used, and the mean-ing is not obvious, it shall be explained on thediagram or in supporting documentation. Thesame conventions shall be used throughout arelated set of documents.
If several individual connecting lines on a dia-gram are shown with a single line, and if the in-dividual signal designations are to be shown,the designations shall be separated by commas,for example, ON, OFF.
If the item designations are the same for succes-sive signal designations in a list, the signalnames for which the same item designation ap-plies may be grouped within parentheses. Forexample:
=A1; (ABC, ABD, ABE) is equivalent to
=A1;ABC, =A1;ABD, =A1;ABE
5.2.3.4 Arithmetic and logical expressionsThe plus sign ( + ) denotes algebraic additionand the minus sign ( – ) denotes algebraic sub-traction; for example, AR+1 may be the mne-monic for “address register plus 1”.
If it is necessary to use logical expressions in asignal name, the following rules should be ob-served.
The plus sign ( + ) should be used to denotethe OR function only if no confusion with alge-braic addition is likely. If the context does notclarify the distinction, the words OR or PLUS, asappropriate, may be substituted in one or bothof the cases.
A logic AND function may be denoted by araised dot ( · ), an asterisk ( * ), or, if no confu-sion is likely, by normal juxtaposition. For ex-ample, ENABLE may be the mnemonic for “EN-ABLE A ANDed with BLOCK E”; PQ may mean“P ANDed with Q”. See also 5.2.
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Per chiarire delle espressioni, possono essere uti-lizzate delle parentesi. Per esempio, (ENA)BLE èun altro modo per indicare l’abbreviazione di“ENABLE A, operazione AND, con BLOCK E”.
Segnali di clockNei nomi del segnale relativi ai clock, è spessoutile includere caratteristiche importanti, quali pe-riodo (o frequenza) e fase. Per esempio, se il pe-riodo di clock di base è 25 ns, l’abbreviazione po-trebbe essere CLK_25N. I clock che derivano daquesto clock di base potrebbero essere quindi no-minati CLK_50N, CLK_100N e così via.
Identificatore della versione del segnaleUn segnale di base singolo può presentarsi fisica-mente parecchie volte all’interno di un sistema poi-ché è stato generato più di una volta, amplificato,spostato di livello oppure fatto passare attraverso undispositivo conduttore. In tal caso, il segnale di baseviene identificato dal nome del segnale di base, e levarie volte in cui esso si presenta sono identificate dadifferenti identificatori della versione del segnale.
L’identificatore può essere un’appropriata combi-nazione alfabetica o numerica, preceduta da duepunti ( : ). Per esempio, in Fig. 3 il segnale STOP1aziona due amplificatori. Le uscite di tali amplifica-tori vengono chiamate STOP1:1 e STOP1:2.
Se un segnale logico binario (vedi 5.2.3) viene in-vertito più di una volta, si dovrebbero utilizzaredifferenti identificatori della versione per distin-guere differenti versioni, invertite o non invertite,di un segnale. Per esempio, vedi Fig. 3.
Indicazione del livello del segnaleLe indicazioni del livello del segnale sono utiliz-zate soltanto con il sistema di indicazione direttadi polarità logica.
Negli schemi dei circuiti che utilizzano una singo-la convenzione logica (logica positiva o negativa),il rapporto tra gli stati logici esterni dei segnali e icorrispondenti livelli logici è fisso. Per esempio,se è attivata la convenzione logica positiva, lo sta-to 1 di un segnale (lo stato vero del nome del se-gnale) corrisponde sempre al livello H. Per quan-to riguarda la convenzione logica negativa, lostato 1 corrisponde sempre al livello L.
Se per indicare i livelli del segnale si utilizza unaqualsiasi altra convenzione, e se il significato nonè chiaro, questo deve essere spiegato sullo sche-ma o nella documentazione di supporto. In un in-sieme correlato di documenti, devono essere uti-lizzate le stesse convenzioni.
Negli schemi dei circuiti che utilizzano l’indicazio-ne diretta di polarità logica, i segni logici non sot-tintendono uno stato logico, ma solo livelli logici.Perciò, ciascun nome del segnale logico dovrebbeincludere un’indicazione di quale livello logico
Parentheses may be used to clarify expressions.For example, (ENA)BLE is another way to indi-cate the mnemonic for “ENABLE A ANDed withBLOCK E”.
5.2.3.5 Clock signalsIn signal names for clocks, it is often helpful toinclude important characteristics such as period(or frequency) and phase. For example, if thebasic clock period is 25 ns, the mnemonicmight be CLK_25N. Clocks derived from thisbasic clock might then be termed CLK_50N,CLK_100N, and so on.
5.3 Signal version identifierA single basic signal may appear physically sev-eral times within a system because it has beengenerated more than once, amplified, levelshifted, or passed through a conductive device.In such a case, the basic signal is identified bythe basic signal name, and the different occur-rences of the signal are identified by differentsignal version identifiers.
The identifier may be any appropriate alphabet-ic or numeric combination, preceded by a colon( : ). For example, in Fig. 3 the signal STOP1drives two amplifiers. The outputs of those am-plifiers are named STOP1:1 and STOP1:2.
If a binary logic signal (see 5.2.3) is invertedmore than once, different version identifiersshould be used to distinguish different invertedor noninverted versions of a signal. For exam-ple, see Fig. 3.
5.4 Signal level indicationSignal level indications are used only with thedirect logic polarity indication system.
In circuit diagrams using a single logic conven-tion (positive or negative logic), the relationshipbetween the external logic states of the signalsand the corresponding logic levels is fixed. Forexample, if the positive logic convention is inforce, the 1-state of a signal (the true state ofthe signal name) always corresponds to theH-level. For the negative logic convention, the1-state always corresponds to the L-level.
If any other convention is used to indicate sig-nal levels, and the meaning is not obvious, itshall be explained on the diagram or in sup-porting documentation. The same conventionsshall be used throughout a related set of docu-ments.
In circuit diagrams using direct logic polarity in-dication, the logic symbols do not imply any ex-ternal logic state, only logic levels. Therefore,each logic signal name should include an indica-tion of which logic level corresponds to the
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corrisponde allo stato 1 (stato vero) del segnale. Ilmetodo preferito per questo è porre un’indicazio-ne di quel livello logico (per es. H o L) alla finedel nome del segnale, o racchiuso tra parentesi, opreceduto da una sottolineatura o da uno spazio.
Esempi:
n ALARM(H) indica che la frase “alarm is active” èvera quando il livello logico del segnale è eleva-to ed è falsa quando il livello logico è basso.
n ALARM(H)indica che la frase “alarm is not ac-tive” è vera quando il livello logico è elevatoed è falsa quando il livello logico è basso. Ciòsottintende inoltre che la frase “alarm is acti-ve” è vera quando il livello logico del segnaleè basso e falsa quando il livello logico è ele-vato. Vedi Tab. 2 per le varie combinazioni.
n STOP(L) indica che la frase “stop is active” èvera quando il livello logico del segnale è bas-so ed è falsa quando il livello logico è elevato.
Un segnale il cui stato vero corrisponda a un li-vello elevato può essere considerato un segnalevero se elevato.
Un segnale il cui stato vero corrisponda a un li-vello basso può essere considerato un segnalevero se basso.
Se tutti i nomi dei segnali su uno schema sonoveri se elevati, le indicazioni di livello logico pos-sono essere omesse dai nomi del segnale.
Una designazione del segnale, che può essere de-rivata mediante applicazione sia della negazionelogica che dell’inversione di livello ad un’altra de-signazione del segnale, è equivalente a quest’altradesignazione del segnale, e quindi non deve es-sere utilizzata per identificare un segnale diverso.Per esempio:
n STOP(L) equivale a STOP(H)n ALARM(H) equivale a ALARM(L)n RD/WR(H)equivale a RD/WR(L)Per ridurre la mole di traduzione mentale neces-saria all’interpretazione di uno schema di circuitologico, il nome del segnale viene di solito costrui-to in modo che la sua indicazione di livello siaconforme all’indicazione di polarità logica sul se-gno alla sorgente del segnale. Vedi Fig. 11.
Indicazioni di polarità e livelli del segnale
1-state (true-state) of the signal. The preferredmethod for doing this is to place an indication ofthat logic level (for example, H or L) at the endof the signal name, either enclosed in parenthe-ses, or preceded by an underline or by a space.
Examples:
n ALARM(H) means “alarm is active” is truewhen the logic level of the signal is highand is false when the logic level is low.
n ALARM(H) means “alarm is not active” istrue when the logic level is high and is falsewhen the logic level is low. This further im-plies that “alarm is active” is true when thelogic level of the signal is low and falsewhen the logic level is high. See table 2 forall combinations.
n STOP(L) means “stop is active” is truewhen the logic level of the signal is low andis false when the logic level is high.
A signal whose true-state corresponds to a highlevel may be referred to as a true-when-highsignal.
A signal whose true-state corresponds to a lowlevel may be referred to as a true-when-low sig-nal.
If all signal names on a diagram aretrue-when-high, the logic level indications maybe omitted from the signal names.
A signal designation that can be derived by ap-plying both logic negation and level inversionto another signal designation is equivalent tothat other signal designation and therefore shallnot be used to identify a different signal. Forexample:
n STOP(L) is equivalent to STOP(H)n ALARM(H) is equivalent to ALARM(L)n RD/WR(H) is equivalent to RD/WR(L)To reduce the amount of mental translationnecessary in interpreting a logic circuit diagram,the signal name is usually constructed so that itslevel indication agrees with the logic polarity in-dication on the symbol at the source of the sig-nal. See Fig. 11.
Fig. 11 Polarity indications and signal levels
&FIRE (H)
SAFE (H)
WATER (H) FIRE_OUT (L)
SMOKE (L)
>1
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I nomi dei segnali mostrati sulle connessioni con in-dicazioni di polarità logica non combacianti dovreb-bero essere conformi alle indicazioni di polarità lo-gica sulla porzione della linea di connessione doveviene riportato il nome del segnale. Vedi Fig. 12.
Indicazioni di polarità discordi
La linea perpendicolare attraverso la linea di connessione vie-ne utilizzata qui per dividere la linea di connessione in duesegmenti, ciascuno dei quali possiede un unico senso dell’indi-catore di polarità. Questo segno è allo studio nell’ambito dellarevisione della Pubblicazione IEC 617-12.
Stati, livelli e nomi del segnale (indicazione di pola-rità logica diretta)
Signal names shown on connections with mis-matched logic polarity indications should beconsistent with the logic polarity indications onthe portion of the connecting line where thesignal name is shown. See Fig. 12.
Fig. 12 Mismatched polarity indications
Note/Nota The perpendicular line across the connecting line is usedhere to divide the connecting line into two segments, each ofwhich has one sense of the polarity indicator. This symbol isunder discussion within the framework of the revision of IEC617-12.
Tab. 2 States, levels, and signal names (direct logic po-larity indication)
N.No.
Ingresso (o uscita)Input (or output)
Condizione del sistemaSystem condition
Stato del segnale
(valore-verità)Signal state(truth-value)
Relazione definita dalla presenza o dall’assenza del segno di negazione
Relationship defined by presence or absence of negation symbol
Stato logico esternoExternal logic state
Stato logico internoInternal logic state
1 allarmealarmnessun allarmeno alarm
verotrue falsofalse
=1
=0
H
L
1
0
2 allarmealarmnessun allarmeno alarm
verotruefalsofalse
=1
=0
L
H
1
0
3 allarmealarmnessun allarmeno alarm
verotrue falsofalse
=1
=0
L
H
0
1
4 allarmealarmnessun allarmeno alarm
verotruefalsofalse
=1
=0
H
L
0
1
5 allarmealarmnessun allarmeno alarm
falsofalse verotrue
=0
=1
L
H
0
1
6 allarmealarmnessun allarmeno alarm
falsofalse verotrue
=0
=1
H
L
0
1
7 allarmealarmnessun allarmeno alarm
falsofalse verotrue
=0
=1
H
L
1
0
8 allarmealarmnessun allarmeno alarm
falsofalse verotrue
=0
=1
L
H
1
0
GO (L)
GO (H)
ALARM (H)
ALARM (L)
ALARM (L)
ALARM (H)
ALARM (H)
ALARM (L)
ALARM (L)
ALARM (H)
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CODICI LETTERALI E ABBREVIAZIONI DA UTILIZZARE NEI NOMI DEL SEGNALE
Codici letterali per variabiliI seguenti codici letterali sono specificati dallaNorma ISO 3511-1 per essere utilizzati nei segnigrafici relativi agli strumenti. Tali caratteri identifi-cano la variabile misurata dallo strumento. Posso-no essere utilizzati anche come primo carattere diun nome in codice per un segnale in uscita di untrasduttore di misura. In tal caso, essi indicano lavariabile rappresentata dal segnale.
Codici letterali per variabili
ANNEX/ALLEGATO
A LETTER CODES AND MNEMONICS FOR USE IN SIGNAL NAMES
A.1 Letter codes for variablesThe following letter codes are specified by ISO3511-1 for use in symbols for instruments. Theyidentify the variable measured by the instru-ment. They may also be used as the first char-acter of a coded name for a measuring trans-ducer output signal. In this case, they indicatethe variable represented by the signal:
Tab. A.1 Letter codes for variables
Prima letteraFirst letter
VariabileVariable
D DensitàDensity
E (1) Tutte le variabili elettricheAll electrical variables
F PortataFlow rate
G Misura, posizione o estensioneGauging, position or length
K Tempo, tempo di programmaTime or time programme
L LivelloLevel
M UmiditàMoisture or humidity
N (2) A scelta dell’utilizzatoreUsers’ choice
O (2) A scelta dell’utilizzatoreUsers’ choice
P Pressione o depressionePressure or vacuum
Q (2) Quantità, per es. analisi, concentrazione, conduttivitàQuality, for example analysis, concentration, conductivity
R Radiazione nucleareNuclear radiation
S Velocità o frequenzaSpeed or frequency
T TemperaturaTemperature
V ViscositàViscosity
W Peso o forzaWeight or force
X (2) Variabile non classificataUnclassified variable
Y (2) A scelta dell’utilizzatoreUsers’ choice
Note_s:
1. Nei nomi del segnale, si raccomanda di utilizzare una lettera di cui in Tab. A.2.In signal names, a letter in table A.2 should be used instead.
2. Viene richiesta una nota esplicativa.Explanatory note required.
informativeinformativo
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Codici letterali speciali per variabili elettricheI codici letterali seguenti sono presi dalla NormaISO 31-5 e dalla Pubblicazione IEC 27. Tali codicipossono essere utilizzati nello stesso modo diquelli per le variabili contenuti nella Norma ISO3511-1, vale a dire come primo carattere di unnome in codice per un segnale in uscita di un tra-sduttore di misura. Questi codici indicano le va-riabili elettriche rappresentate dal segnale.
Codici letterali per variabili
Codici letterali utilizzati come modificazioneI seguenti codici letterali sono specificati dalla Nor-ma ISO 3511-1 per quanto riguarda l’utilizzo neisegni grafici per gli strumenti. Essi indicano che lostrumento misura alcune grandezze diverse dal li-vello assoluto della variabile identificata. Essi pos-sono essere utilizzati anche come secondo caratte-re di un nome in codice per un segnale in uscita diun trasduttore di misura. In questo caso, essi indi-cano che il segnale rappresenta alcune quantità di-verse dal livello assoluto della variabile identificatadal primo carattere del nome in codice.
Codici letterali utilizzati come modificazione
A.2 Special letter codes for electrical variablesThe following letter codes are derived from ISO31-5 and IEC 27. They may be used, in thesame way as the letter codes for variables inISO 3511-1, as the first character of a codedname for a measuring transducer output signal.These codes indicate the electrical variable rep-resented by the signal:
Tab. A.2 Special letter codes for electrical variables
A.3 Letter codes used as modifiersThe following letter codes are specified by ISO3511-1 for use in symbols for instruments. Theyindicate that the instrument measures somequantity other than the absolute level of theidentified variable. They may also be used asthe second character of a coded name for ameasuring transducer output signal. In this case,they indicate that the signal represents somequantity other than the absolute level of thevariable identified by the first character of thecoded name.
Tab. A.3 Letter codes used as modifiers
Prima letteraFirst letter
VariabileVariable
F FrequenzaFrequency
I CorrenteCurrent
P PotenzaPower
Q Potenza reattivaReactive power
R ResistenzaResistance
U [o V] TensioneVoltage
Z ImpedenzaImpedance
Seconda letteraSecond letter
VariabileVariable
D DifferenzialeDifference
F RapportoRatio
Q Integrare o totalizzareIntegrate or totalize
R Residuo (non nella Norma ISO 3511-1)Residual (Not in ISO 3511-1)
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Identificazione delle terminazioni di alcune designazioni dei conduttoriI seguenti codici letterali sono specificati nellaPubblicazione IEC 445 per identificare le termina-zioni di alcune designazioni dei conduttori. Essipossono essere utilizzati anche come parte delladesignazione del segnale per i segnali corrispon-denti a quei conduttori.
Identificazione delle terminazioni di alcune designa-zioni dei conduttori
Abbreviazioni da utilizzare nei nomi del segnale descrittiviLe Tab. A.5 e A.5/en rappresentano un tentativo dipromuovere l’uniformità nei nomi del segnale. Talitabelle non possono necessariamente essere com-plete, ma suggeriscono codici mnemonici (abbre-viazioni) per alcuni tra i termini più comuni utiliz-zati per comporre i nomi del segnale. Taliabbreviazioni possono essere combinate per rap-presentare termini e frasi composti. Se necessario,alle abbreviazioni elencate possono essere asse-gnati altri significati, e altre abbreviazioni possonoessere assegnate ai significati, purché non si creinoambiguità. Altrimenti, all’interno di un assieme col-legato di documenti, lo stesso significato dovrebbeessere assegnato ad una specifica abbreviazione ela stessa abbreviazione ad uno specifico significato.
Nessuna regola può evitare al progettista la neces-sità di utilizzare il buon senso e all’utilizzatore lanecessità di sapere come interpretare il significato
A.4 Identification of terminations of certain designated conductorsThe following letter codes are specified inIEC 445 for identifying the terminations of cer-tain designated conductors. They may also beused as part of the signal designation for signalscorresponding to those conductors.
Tab. A.4 Identification of terminations of certain designatedconductors
A.5 Mnemonics for use in descriptive signal namesTables A.5 and A.5/en are an effort to encour-age uniformity in signal names. These tablesnecessarily cannot be exhaustive, but suggestmnemonic codes (mnemonics) for some of themore common terms used to construct signalnames. These mnemonics may be combined torepresent compound terms and phrases. If nec-essary, other meanings may be assigned to themnemonics listed, and other mnemonics maybe assigned to the meanings, if no ambiguity re-sults. Otherwise, within a related set of docu-ments the same meaning should be assigned tospecific mnemonic and the same mnemonicused for a specific meaning.
No set of rules can avoid the necessity for thedesigner to exercise good judgement and forthe user to know how to interpret the signifi-
MarcaturaMarking
ConduttoreConductor
L1 Fase 1 per alimentazione in c.a.Phase 1 for a.c. supply
L2 Fase 2 per alimentazione in c.a.Phase 2 for a.c. supply
L3 Fase 3 per alimentazione in c.a.Phase 3 for a.c. supply
N Neutro per alimentazione in c.a.Neutral for a.c. supply
L+ Positivo per alimentazione in c.c.Positive for d.c. supply
L– Negativo per alimentazione in c.c.Negative for d.c. supply
M Punto mediano per alimentazione in c.c.Mid-wire for d.c. supply
E Conduttore di terraEarthing conductor
PE Conduttore di protezioneProtective conductor
PEN Conduttore di protezione e conduttore neutro combinatiProtective conductor and neutral conductor combined
TE Conduttore di terra a basso rumoreLow noise earth conductor
MM Connessione del telaio o della strutturaFrame or chassis connection
CC Connessione equipotenzialeEquipotential connection
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dei nomi del segnale. Gli esempi riportati nelle ta-belle seguenti rappresentano un utilizzo tipiconella lingua inglese.
Abbreviazioni mnemoniche dei nomi del segnale – inordine alfabetico per abbreviazione
cance of signal names. The examples given inthe following tables represent typical usage inthe English language.
Tab. A.5 Signal name mnemonics – alphabetically by mne-monic
Altre Pubblicazioni Internazionali menzionate nella presente Normacon riferimento alle corrispondenti Pubblicazioni EuropeeLa presente Norma include, tramite riferimenti da-tati e non datati, disposizioni provenienti da altrePubblicazioni. Questi riferimenti normativi sonocitati, dove appropriato, nel testo e qui di seguitosono elencate le relative Pubblicazioni. In caso diriferimenti datati, le loro successive modifiche orevisioni si applicano alla presente Norma soloquando incluse in essa da una modifica o revisio-ne. In caso di riferimenti non datati, si applical’ultima edizione della Pubblicazione indicata.
Quando la Pubblicazione Internazionale è stata modificatada modifiche comuni CENELEC, indicate con (mod), si applicala corrispondente EN/HD.
Altre Pubblicazioni:
ANNEX/ALLEGATO
ZA Other International Publications quoted in this Standardwith the references of the relevant European PublicationsThis European Standard incorporates by dated orundated reference, provisions from other publica-tions. These normative references are cited at theappropriate places in the text and the publicationsare listed hereafter. For dated references, subse-quent amendments to or revisions of any of thesepublications apply to this European Standard onlywhen incorporated in it by amendment or revi-sion. For undated references the latest edition ofthe publication referred to applies.
Note/Nota When the International Publication has been modified bycommon modifications, indicated by (mod), the relevantEN/HD applies.
Other Publications:
Pubbl. IEC DataDate
TitoloTitle EN/HD Data
Date Norma CEI
27 serieseries
Simboli letterali da usarsi in elettrotecnicaLetter symbols to be used in electrical technology
HD 245 serieseries
Vedi anche 24-1
445 1988 Individuazione dei morsetti degli apparecchie delle estremità di conduttori designati eregole generali per un sistema alfanumericoIdentification of equipment terminals and of ter-minations of certain designated conductors, in-cluding general rules for an alphanumeric system
EN 60445 1990 16-2
617-12 1991 Segni grafici per schemi – Parte 12: Elementilogici binariGraphical symbols for diagrams – Part 12: Binarylogic elements