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PONTIFICIA UNIVERSITÀ LATERANENSE ACCADEMIA ALFONSIANA ISTITUTO SUPERIORE DI TEOLOGIA MORALE Catechesi e predicazione morale nell’età giovanile STEFAN GOGOVSKI TITOLO DEL LAVORO: Catechesi giovanile analisi, riflessioni e suggerimenti di una catechesi comunicattiva Presentata al professore A. Amarante ROMA Anno Accademico 2013-2014
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Catechesi giovanile analisi, riflessioni e suggerimenti di una catechesi comunicattiva

Jan 24, 2023

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Page 1: Catechesi giovanile analisi, riflessioni e suggerimenti di una catechesi comunicattiva

PONTIFICIA UNIVERSITÀ LATERANENSE

ACCADEMIA ALFONSIANA

ISTITUTO SUPERIORE DI TEOLOGIA MORALE

Catechesi e predicazione morale nell’età giovanile

STEFAN GOGOVSKI

TITOLO DEL LAVORO: Catechesi giovanile

analisi, riflessioni e suggerimenti di una catechesi comunicattiva

Presentata al professore

A. Amarante

ROMA

Anno Accademico 2013-2014

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Catechesi giovanile – analisi, riflessioni e suggerimenti di una catechesi

comunicattiva 2

INDICE:

1. Introduzione....................................................................................................3

2. La libertà e la conquista di essa come primo punto della catechesi................6

3. La Catechesi nella scuola - l’educazione alla fede..........................................8

3.1 La giovinezza e il bisogno di comunicare...............................................10

4. Conclusione...................................................................................................12

5. Bibliografia....................................................................................................15

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Catechesi giovanile – analisi, riflessioni e suggerimenti di una catechesi

comunicattiva 3

I. Introduzione

È chiaro che la catechesi fa parte dei fondamenti del mondo cristiano. In

questo lavoro cercheremo di spiegare, analizzare ed approfondire il senso di

essa prendendo in considerazione il mondo dei giovani. La catechesi è

educazione, inizio del cammino verso Dio, guida nella fede cristiana, ed in tale

senso educazione che dà il vero significato alla vita morale, all’essere umano

cioè vero cristiano. Il mondo giovanile dei nostri tempi è molto più che

complesso, è un organismo sociale che porta in sé molti pericoli, ostacoli,

conflitti d’interesse, che in tal modo ne fa un luogo in cui crescere è spesso

difficile. Questo fatto ci mostra in modo chiaro la necessità dell’insegnamento

della Chiesa, la necessità della catechizzazione nella scuola, l’importanza

d’iniziare l’insegnamento dalla giovane età, da piccoli. La catechesi come

insegnamento non pone come obiettivo solo quello di conoscere Dio, ma anche

quello di conoscere se stessi e la nostra fede cristiana.

«La parola catechesi viene dalla lingua greca κατηχεῖν che significa "istruire

a viva voce". Il Catechista è chi "fa risuonare" ἠχεῖν il messaggio del Vangelo,

o meglio ciò che la Chiesa stessa professa, celebra, vive, prega nella sua vita

quotidiana».1 Il primo catechista fu Gesù Cristo che «andava insegnando e

predicando la buona novella del regno»2. Seguendo il Suo esempio, gli apostoli

continuarono l’insegnamento e così via fino a oggi ci hanno insegnato e dato

l’esempio della vera catechizzazione. La catechesi è descritta come il

messaggio salvifico di Gesù Cristo, perciò il suo insegnamento sin dalla

giovane età è di grande importanza.

1 Giovanni Paolo II, Lettera Apostolica Laetamur Magnopere, 1997. 2 Matteo 4, 23.

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Catechesi giovanile – analisi, riflessioni e suggerimenti di una catechesi

comunicattiva 4

Il compito del catechista è quello di «educare al pensiero di Cristo, a vedere

la storia come lui, a giudicare la vita come lui, a scegliere e ad amare come lui,

a sperare come insegna lui, a vivere in lui la comunione con il Padre e lo Spirito

Santo. In una parola, nutrire e guidare la mentalità di fede».3

La Bibbia è la base e la fonte principale della catechesi, perciò è importante

che il catechesta sia ben preparato ai suoi criteri generali per un coretto utilizzo.

Logicamente si tratta di un cerchio ripetitivo, perciò se il catechista non è ben

preparato ad insegnare ai giovani, vuol dire che non ha ricevuto un’educazione

sufficientemente profonda o che l’insegnante non ha saputo trasmettere

completamente gli insegnamenti della Bibbia nel contesto della

catechizzazione.

È chiaro che «l’idea che la catechesi debba necessariamente diventare

maggiormente biblica e comunitaria, nello stesso tempo fedele a Dio e fedele

all’uomo e, nel solco delle acquistazioni conciliari sul laicato, viene affermato

che ogni cristiano è catechista in forza del suo battesimo».4

L’intera concezione della catechizzazione giovanile porta in sé come punto

di partenza “il bene”. Creati e battezzati in Cristo, noi viviamo per il bene

nostro, ma anche per il bene comune. Per arrivare il bene, il soggetto della

catechesi prima di tutto deve conquistare e vivere in piena libertà, sia nel

mondo sociale, che in quello spirituale.

3 CEI, Il rinnovamento della catechesi, n. 38. L’obiettivo è stato rilanciato dalla Nota Con il dono della

carità dentro la storia, n. 13, come obiettivo di tutta la pastorale. 4 La Sacra Scrittura come anima della catechesi giovanile: analisi e prospettive a partire dai catechismi

CEI dei giovani/ Tiziano Civettini, Padova: Facoltà Teologica del Triveneto, 2011. p. 13.

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Catechesi giovanile – analisi, riflessioni e suggerimenti di una catechesi

comunicattiva 5

II. La libertà e la conquista di essa come primo punto della catechesi

«Voi infatti, fratelli, siete chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un

pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni

degli altri» (Gal. 5,13).

La libertà cristiana è il modo di vivere, agire ed esistere in piena fede in

Cristo. Come tale, essa crea il luogo in cui si imparano l’amore verso Dio e il

proprio vicino, la solidarietà, la misericordia, la passione per la preghiera e con

essa il nostro avvicinamento verso Dio, la compassione per i nostri fratelli e,

infine, la gioia nell’essere consapevoli che il cammino verso Dio è anche il

cammino verso la nostra conoscenza.

L’uomo nasce con il diritto di essere libero e di sentirsi libero. Egli è

cosciente della libertà e rappresenta “il Diogene di Sinope che la cerca finché non

la troverà”. A causa di una scarsa educazione, molte persone non sono ancora

consapevoli che la vera e piena libertà non è quella presentata dalle Nazioni Unite,

ma quella di Cristo. «Un ambiente che preferisce essere stimolante a livello

educativo, è impregnato di quella libertà che permette all’essere umano di agire

liberamente e di godere la maggiore libertà, di lasciarsi fluire senza paure, pesanti

controlli, limitazione di mezzi e possibilità operative».5

La libertà è in Cristo perché Cristo è la Libertà stessa. Vivendo liberamente

in e per Cristo si impara il vero amore, e questo accade perché Cristo è il vero

5 Creatività ed implicanze con la catechesi giovanile/ Sime Samac, Roma: Pontificia Università

Salesiana, 1986. p. 33.

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Catechesi giovanile – analisi, riflessioni e suggerimenti di una catechesi

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Amore. Nessun diritto umano può darci la vera libertà; anzi, spesso la maggior

parte dei limiti sono imposti proprio dalla nostra società. Ogni diritto umano è la

cornice che rinchiude la libertà come se si trovasse dentro a un quadro. Grazie a

Cristo che ci ha fatti liberi, possiamo ritenerci veramente liberi. E non a caso,

l’insegnamento della libertà autentica è il primo passo nell’educazione

catechesimale, ed è per questo motivo che la scuola dovrebbe dare ai giovani la

possibilità di imparare a pieno il vero messaggio di Cristo e la vera libertà

nell’amore della fede.

«Nella fedeltà al Signore la libertà si plasma come libertà di credere, sperare

e amare. La fede risulta essere in quest’ottica il coraggio di una vera libertà nella

storia, della libertà di Dio in Gesù Signore e della libertà dell’uomo, sollecitata

dallo Spirito del Signore».6

6 La catechesi e il catechismo dei giovani : orientamenti e proposte / Ufficio catechistico nazionale,

Leumann (TO) : Elle Di Ci, 2000, p. 43.

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Catechesi giovanile – analisi, riflessioni e suggerimenti di una catechesi

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III. La Catechesi nella scuola - l’educazione alla fede

«L’educazione religiosa si ispiri alla vita e all’insegnamento di Gesù, esposti

nei Vangeli. La vita religiosa derivi da una sentita adesione dell’anima ai

principi del Vangelo e dalla razionalità dei rapporti fra tali principi e

l’applicazione della legge morale e civile»7

La giovinezza è un periodo della vita turbolento, una fase caratterizzata da

insicurezza e spesso da forte indecisione. Il cammino dei giovani non è dunque

semplice; allo stesso tempo, la propensione a imparare nuove cose e la curiosità

sono le altre caratteristiche fondamentali e naturalmente appartenenti all’uomo in

questa fase della vita.

Il giovane, infatti, sente la necessità di conoscere sempre nuove cose, e perciò

ha bisogno dell’aiuto di persone più grandi e con più esperienza. L’aiuto viene dato

attraverso l’amore della famiglia, dai professori etc. Dai genitori vengono

trasmesse le prime lezioni di vita, invece l’educazione a scuola contribuisce a

rendere il giovane più stabile e maturo. L’ educazione che si dà ai giovani a scuola,

insieme a quella parrocchiale, rappresenta l’esperienza educativa più importante

per la crescita della persona e della sua fede.

«È soprattutto l’età giovanile che deve essere aiutata a superare il rischio della

dissociazione tra fede e vita. In molti giovani d’oggi si riscontra infatti non tanto una mancata

affermazione di fede in Dio, quanto piuttosto la tendenza a relegare tale fede in un ambito

circoscritto alla sola sfera personale, in maniera slegata da un effettivo riscontro nella vita e nelle

7 La catechesi nella scuola primaria: riflessioni e suggerimenti/ Raffaele Russo, Napoli: M. D’Auria,

1972. p. 42.

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Catechesi giovanile – analisi, riflessioni e suggerimenti di una catechesi

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scelte di ogni giorno. L’educazione alla fede si pone perciò dinanzi agli adolescenti e ai giovani

facendo sì che la forza dell’incontro con il vangelo di Cristo possa beneficamente irradiarsi nei

momenti decisivi in cui essi maturano la propria capacità di amare, entrano nel mondo del

lavoro, si rendono sempre più corresponsabili della vita familiare, si aprono ai problemi della

giustizia sociale e all’impegno politico».8

Attraverso l’impegno del catechista, il suo amore e la sua appertura, i

giovani imparano i fondamenti della sua fede beneficiando della loro curiosità.

Ogni compito del catechista risiede nella comunicazione e nei codici

d’insegnamento. Iniziando dalle basi della fede cristiana, il catechista apre nei

giovani una nuova prospettiva nella visione della vita. Questa nuova prospettiva

porta in sé la relazione divina con Dio un grande aiuto nel percorso dei giovani

come figli di Dio. «L’aspetto più impegnativo e delicato nel cammino di fede è

quello di recuperare la dimensione religiosa del giovane, spesso identificata con

una proposta puramente morale e aprirla ad un vero incontro e relazione con il Dio

personale rivelatoci da Gesù».9

L’educazione alla fede come strumento di avvicinamento verso Dio è allo

stesso tempo un mezzo per trovare il vero significato del proprio essere. Lo scopo

fondamentale del catechismo è di aiutare ai giovani a trovare il giusto cammino

nella vita, perciò l’educazione alla fede è di immensa importanza. «Scopo

principale dell’educazione alla fede degli adolescenti e dei giovani è l’integrazione

tra fede e vita mediante un incontro vivo e autentico con Gesù Cristo, realizzato in

8 Cf. CEI, Il rinnovamento della catechesi, nn. 52-53. 9 La catechesi e il catechismo dei giovani : orientamenti e proposte / Ufficio catechistico nazionale,

Leumann (TO) : Elle Di Ci, 2000. p. 14.

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Catechesi giovanile – analisi, riflessioni e suggerimenti di una catechesi

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una comunità viva di credenti, per aiutare a farfiorire dal proprio vissuto una

risposta concreta alla propria vocazione di cristiano».10

3.1 La giovinezza e il bisogno di comunicare

L’approccio ai giovani è sviluppato in modo tale che il catechista adatta il

suo linguagio a quello della classe. Ogni età è specifica ma non è statica nel senso

che la comunicazione all’interno del gruppo esige i codici dell’insegnamento, e

cioè certe volte il catechista spiega in maniera più accademica, altre volte può

usare il linguaggio del corpo per rendere i testi del Vangelo più comprensibili.

L’insegnamento viene fatto in questo modo proprio perché ogniuno nella classe ha

un diverso carattere e capisce in modo diverso.

Tuttavia, non tutto dipende dal catechista. Dovrebbe cioè esistere un dialogo

e la partecipazione da parte di tutti i giovani nel gruppo. Se esistesse solo il

monologo, sarebbe inutile per il catechista di insegnare. Chi insegna, lo fa proprio

per poter dialogare e per comunicare. Allo stesso tempo, non tutte le lezioni sono

fatte in classe, ma si organizzano attività extra scolastiche, come pellegrinaggi con

la parrocchia ed esercizi spirituali.

La giovinezza «non è solo un periodo della vita corrispondente a un

determinato numero di anni, ma è insieme un tempo dato dalla Provvidenza a ogni

uomo e dato a lui come compito, durante il quale egli cerca come il giovane del

vangelo, la risposta agli interrogativi fondamentali; non solo il senso della vita, ma

10 La catechesi e il catechismo dei giovani : orientamenti e proposte / Ufficio catechistico nazionale,

Leumann (TO) : Elle Di Ci, 2000. p. 47.

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anche un progetto concreto per iniziare a costruire la vita. Ogni educatore a

cominciare dai genitori, nonché ogni pastore, deve conoscere bene tale

caratteristica e deve saperla identificare in ogni ragazzo o ragazza. Dico di più,

deve amare ciò che è essenziale per la giovinezza».11

All’interno del gruppo ma anche fuori, il giovane deve sentirsi sicuro e

libero di esprimere i suoi pensieri. Lo scopo delle lezioni è appunto di dialogare e

di comunicare; solo così la catechesi avrà successo. Senza la comunicazione e un

dialogo aperto, il risultato non sarà produttivo, perciò il primo punto della

catechesi è la libertà.

11 GIOVANNI PAOLO II – V. MESSORI, Varcare le soglie della speranza, A. Mondadori Editore 1994, pp.

136-137.

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IV. CONCLUSIONE

«Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre

e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho

comandato» (Mt 28,19).

La catechizzazione è il cammino verso l’ingresso nella Chiesa, verso la

comunione con gli altri, perciò richiede una preparazione preliminare che

comprende la conoscenza della parola divina e la sua prattica nella vita.

Un cristiano non può separare la propria vita familiare, cioè sociale, così

come le attività professionali, dal contesto spirituale e morale della fede

evangelica. Tuttavia, la fede di una persona e la sua esistenza nella Chiesa

potrebbero essere disturbati da collisioni con altri standard e le norme di vita cioè

disturbate da altre categorie di pensieri e stereotipi. Pertanto, è logico parlare di

formazione dell'uomo quando si entra nella Chiesa, del ruolo speciale del pensiero

evangelico. Il mondo cristiano è in grado di sostenere e aiutare la persona a seguire

i suoi valori e obiettivi personali. A questo proposito si sottolinea di nuovo che

l’inizio della catechesi dalla giovane età è più che importante.

Catechesi è il dovere della volontà del Signore affidato in primo luogo a

coloro che hanno accettato la chiamata al ministero pastorale, coloro che sono

benedetti dalla Chiesa, dallo Spirito Santo che riempe ogni anima con la grazia del

Signore. Si può anche parlare di catechesi come un diritto di ogni cristiano entrato

in comunione con il battesimo. Ogni cristiano ha il diritto insindacabile di ricevere

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dalla Chiesa l'educazione e l’aiuto a vivere una vita tranquilla nella grazia del

Signore. La Chiesa non ha mai smesso di dedicarsi a questo compito. La catechesi

è stata e sarà sempre una questione alla quale la Chiesa si pone come guida tra i

figli di Dio, specialmente tra i giovani.

Graze alle prediche del Vangelo attraverso cui le persone stabiliscono il

raporto con Cristo e allo stesso tempo grazie alla catechesi da cui hanno imparato i

fondamenti della fede, i giovani sono pronti a trovare il loro posto nella vita

cristiana e nel mondo spirituale, che si realizza attraverso l'ingresso nella comunità

ecclesiale.

La catechesi è la base del lavoro missionario. La volontà dei cristiani a

rendere testimonianza della loro fede ad altri, di trasmettere l’educazione della fede

ai loro figli e di servire a Dio, alla Chiesa e al prossimo, dipende dalla qualità della

catechesi. Così la catechesi si propone di mettere in relazione il Vangelo con la

tradizione della Chiesa. L’insegnamento della fede, cioè la catechizzazione, non è

uno schema da imparare a memoria, ma da incarnare in tutto ciò che Dio chi ha

insegnato, dando così al giovane un punto di riferimento nella ricca cultura della

chiesa e di fargli capire che non si tratta di teoria, ma di fede viva e ben visibile.

È inaccettabile di far confusione nella Catechesi, mescolandola a punti di

vista ideologici ed egoistici, in particolare politici ma anche a quelli di natura

sociale. Nella catechesi deve essere trasferita la Parola Divina. Se nella

catechizzazione esiste un pregiudizio ideologico, esso cambierà tutta l’essenza

naturale dell’insegnamento e creerà una confusione totale tra i giovani. La

catechesi deve essere una scuola di gioiosa esperienza di fede. L'essenza della vita

cristiana - la gioia perfetta del Cristo Risorto, l'acquisizione dello Spirito Santo e la

comunione in Lui.

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Attraverso l’insegnamento della fede bisogna anche preparare i giovani alla

vita sociale e alle sue tentazioni. La catechesi non può essere convertita in una

serie di divieti e di intimidazione ai processi globali negativi, ma deve rimanere

fedele alla chiamata di Dio alla santità (Mt 5,48).

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V. BIBLIOGRAFIA

1. LA SACRA BIBBIA, edicizione ufficiale della CEI, Roma: U.E.C.I., 1989.

2. LIBRERIA EDIDTRICE VATICANA, Catechismo della Chiesa Cattolica,

Città del Vaticano, 2003.

3. CIVETTINI Tiziano, La Sacra Scrittura come anima della catechesi giovanile:

analisi e prospettive a partire dai catechismi CEI dei giovani, Padova: Facoltà

Teologica del Triveneto, 2011.

4. CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, UFFICIO CATECHISTICO

NAZIONALE, La catechesi e il catechismo dei giovani : orientamenti e proposte,

Leumann (TO) : Elle Di Ci, 2000.

5. CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Il Rinnovamento della

Catechesi, Documento di base per il nuovo Catechismo, Roma, 1969.

6.GIOVANNI PAOLO II, Lettera Apostolica Laetamur Magnopere, Città del Vaticano

: Libreria editrice vaticana, 1997.

7. GIOVANNI PAOLO II – V. MESSORI, Varcare le soglie della speranza, A.

Mondadori Editore 1994.

8. SAMAC Sime, Creatività ed implicanze con la catechesi giovanile, Roma:

Pontificia Università Salesiana, 1986.

9. RUSSO Raffaele, La catechesi nella scuola primaria: riflessioni e suggerimenti,

Napoli: M. D’Auria, 1972.