Scala Data 26/04/2018 OPERA FASE PROGETTO DESCRIZIONE ELABORATO Consorzio Parco del Lura Largo Clerici, 1 22071 Cadorago, CO tel. +39 031901491 [email protected]Il Responsabile Unico del Procedimento Arch. Francesco Occhiuto - Albo Varese n. 1878 Città di Saronno RUP Arch. Adriana Gulizia - Albo Milano n. 12575 CUP E76E140000900005 StudioAssociatoCeriani - vicolo Santa Marta 19, Saronno (VA) 21047 - @: [email protected] - tel/fax 02 96193768 Progetto di qualificazione e valorizzazione delle aree pertinenziali di cascina della vigna per la creazione di un sistema di spazi aperti verdi tra ambito urbano e periurbano Arch. Ceriani PietroFrancesco Data Responsabile dell'aggiornamento Responsabile della validazione AGGIORNAMENTI PROGETTISTI Ing. Alessandro Ceriani percorso file: nome file: ELABORATO ELABORATO 36 _ Relazione tecnica specialistica impianti meccanici.pdf Y:\00_PC_PAOLO\10_2017_PARCO LURA_progetto esecutivo\2018_PROGETTO ESECUTIVO_II° REV\ESECUTIVO II REV 2018 .0174.rte RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA IMPIANTI MECCANICI 36 Progetto ESECUTIVO 31/05/2018 Studio Associato Ceriani 04/06/2018 Studio Associato Ceriani
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4.2.2 – Isolamento termico tubazioni ...................................................................................................... 50 ART. 4.3 - VALVOLAME ED ACCESSORI ......................................................................................... 53 ART. 4.4 - SISTEMA DI RISCALDAMENTO A POMPA DI CALORE ARIA - ARIA AD ESPANSIONE
DIRETTA A VOLUME DI REFRIGERANTE VARIABILE .................................................. 56 ART. 4.5- FILTRO DISSABBIATORE DI SICUREZZA ....................................................................... 59
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ART. 4.6- DOSATORE DI SALI MINERALI ANTI INCROSTANTI ...................................................... 60 ART. 4.7- SCALDA ACQUA A POMPA DI CALORE .......................................................................... 60 ART. 4.8- APPARECCHI SANITARI E RUBINETTERIA .................................................................... 62 ART. 4.9 - SEGNALETICA.................................................................................................................. 62
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CAPITOLO 1 - PRESCRIZIONI GENERALI
Art. 1.1 - OGGETTO DEL CAPITOLATO TECNICO IMPIANTI MECCANICI
Il presente capitolato tecnico ha per oggetto le specifiche per la realizzazione degli impianti meccanici
asserviti all’edificio “Cascina della Vigna” a Saronno.
Nel presente documento sono riportate le descrizioni ed indicazioni tecniche relative alla realizzazione
dei seguenti impianti:
Impianto di riscaldamento
Impianto idrico-sanitario
Impianto di scarico acque nere interne all’edificio
Per una descrizione dettagliata delle tipologie impiantistiche sopra indicate si rimanda al successivo
Capitolo 2.
1.1.1. La quantità e le caratteristiche funzionali dei materiali elencati nella parte tecnica del presente
Capitolato Tecnico hanno valore indicativo e non esimono la Ditta dall’obbligo di installare impianti
completi in ogni loro parte e perfettamente funzionanti, ai prezzi generali indicati nell’offerta
economica per ciascuno degli impianti, indipendentemente da qualsiasi imprecisione nelle descrizioni.
1.1.2. I disegni di progetto, le prescrizioni tecniche ed i computi metrici sono assolutamente
impegnativi per la Ditta la quale non potrà introdurre varianti senza l’autorizzazione scritta della
Direzione Lavori (di seguito la “D.L.).
Art. 1.2 - RIFERIMENTI NORMATIVI
La Ditta dovrà considerare tutte le Norme, Leggi, Descritti, circolari attinenti in parte o completamente
agli impianti da eseguirsi.
In particolare, a titolo esemplificativo e non esaustivo, gli impianti dovranno essere realizzati in
conformità alle disposizioni in materia contenute nelle seguenti leggi, decreti, circolari e Norme:
Legge n° 10 del 9/1/91 - Norme per l’attuazione del piano energetico nazionale in materia di uso
razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia
D.P.R. n. 412 del 26 Agosto 1993 - Regolamento recante norme per la progettazione,
l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del
contenimento dei consumi di energia, in attuazione all’art. 4, comma 4 della legge n° 10 del 9
Gennaio 1991
L.R. n°26 del 12 dicembre 2003 - Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale.
Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche
D.P.R. 21 Dicembre 1999 n° 551 - Regolamento recante modifiche al Decreto del Presidente
della Repubblica 26 Agosto 1993 n° 412, in materia di progettazione, installazione, esercizio e
manutenzione degli impianti termici degli edifici, ai fini del contenimento dei consumi di energia
Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 192 e s.m.i. - "Attuazione della direttiva 2002/91/CE
relativa al rendimento energetico nell'edilizia" aggiornato con il D.Lgs. 311/06
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D. Lgs. 152/06 - norme in Materia ambientale
D.P.R. 02 aprile 2009 n° 59 - regolamento di attuazione dell’art. 4 comma 1, lettera a) e b) del
decreto legislativo 19 agosto 2005 n° 192, concernente l’attuazione della direttiva 2002/91/CE
sul rendimento energetico in edilizia
D. Lgs. 28/11 - Attuazione della Direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da
fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e
2003/30/CE
Decreti Interministeriali 26 giugno 2015 - Adeguamento linee guida nazionali per la
certificazione energetica degli edifici; Schemi e modalità di riferimento per la compilazione della
relazione tecnica di progetto ai fini dell’applicazione delle prescrizioni e dei requisiti minimi di
prestazione energetica negli edifici; Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni
energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici
D.G.R. n° X/3868 del 17 luglio 2015 - Disposizioni in merito alla disciplina per l’efficienza
energetica degli edifici ed al relativo attestato di prestazione energetica a seguito
dell’approvazione dei decreti ministeriali per l’attuazione del d.lgs. 192/2005, come modificato
con l. 90/2013
D.D.U.O. n° 6480 del 30 luglio 2015 - Disposizioni in merito alla disciplina per l’efficienza
energetica degli edifici e per il relativo attestato di prestazione energetica a seguito della D.G.R.
n° X/3868 del 17 luglio 2015
Decreto Regionale 224 del 18 gennaio 2016 - Integrazione delle disposizioni in merito alla
disciplina per l’efficienza energetica degli edifici approvate con decreto 6480 del 30.7.2015
DDUO N° 176 del 12 gennaio 2017 – testo unico sull’efficienza energetica
D.D.U.O. n° 2456 del 08 marzo 2017 – integrazione delle disposizioni per l’efficienza energetica
degli edifici approvate con decreto n. 176 del 12.1.2017 e riapprovazione complessiva delle
disposizioni relative all’efficienza energetica degli edifici e all’attestato di prestazione energetica
D.M. 37/08 - Norme per la sicurezza degli impianti
D.M. 26 Marzo 1996 - attuazione del decreto legge 10 febbraio 1996, n° 56, sulle sostanze
dannose per la fascia d’ozono stratosferico
Legge del 1 Marzo 1968 n. 186 - Norme di installazione impianti elettrici
D.P.C.M. 1 Marzo 1991 - Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e
nell’ambiente esterno
D.P.C.M. 5-12-1997 - Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici
Decreto Ministero della Sanità 21 Dicembre 1990 n. 443 – Regolamento recante disposizioni
tecniche concernenti apparecchiature per il trattamento di acque potabili
D. Lgs. 9 Aprile 2008 n. 81 - Attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 agosto 2007 n. 123 in
materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro
Le norme e le disposizioni ASL
Regolamenti e prescrizioni comunali in materia energetica ed impiantistica
Norma UNI 5364 - Impianti di riscaldamento ad acqua calda – Regole per la presentazione
dell’offerta ed il collaudo
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Norma UNI 8199 - Acustica - Collaudo acustico degli impianti di Condizionamento e
ventilazione; Linee guida contrattuali e modalità di misurazione
UNI TS 11300 - prestazioni energetiche degli edifici
Norme UNI 9182 - Edilizia. Impianti di alimentazione e distribuzione acqua fredda e calda.
Criteri di progettazione, collaudo e gestione
Norma UNI EN 806-3 - Specifiche relative agli impianti all'interno di edifici per il convogliamento
di acque destinate al consumo umano - Parte 3: Dimensionamento delle tubazioni - Metodo
semplificato
Norme UNI 12056 - Sistemi di scarico all’interno degli edifici. Criteri di progettazione
Norma UNI-Cti 8065 - Trattamento delle acque negli impianti termici ad uso civile
Eventuali norme emesse in data successiva a quelle segnalate e comunque norme o Leggi la
cui applicazione è dovuta per le opere oggetto dell’Appalto
Art. 1.3 – PRESTAZIONI INCLUSE
Si intendono comprese, a titolo esemplificativo e non esaustivo, nella realizzazione delle opere
relative agli impianti meccanici e compensati nei prezzi di offerta
1. La verifica dei percorsi delle fognature e delle relative pendenze in funzione della quota di recapito
finale
2. La protezione mediante fasciature, coperture, etc. degli apparecchi e di tutte le parti di impianto
che non è agevole togliere d’opera per difenderli da rotture, guasti, manomissioni, etc. in modo
che a lavoro ultimato il materiale sia consegnato come nuovo;
3. Le prove e i collaudi, in corso d’opera e finali, che la Direzione Lavori ordini di eseguire;
4. L’esecuzione delle misure e verifiche della equipotenzialità di tutte le parti degli impianti e della
loro relativa messa a terra e rilascio di apposito certificato redatto da professionista abilitato;
5. La presenza continua e permanente, sui luoghi di lavoro, di un tecnico responsabile, di provata
capacità nella direzione del cantiere, di gradimento della D.L., con l’incarico anche di sorvegliare e
pretendere il rispetto delle norme di tutela della salute fisica dei lavoratori (D.Lgs 81/08) e mettere
in atto tutte le procedure descritte nel piano generale di coordinamento della sicurezza e
partecipare alle riunioni periodiche indette dal Coordinatore della Sicurezza in corso d’opera,
vigilare e controllare il buon andamento dei lavori e interfacciarsi con la Direzione Lavori per le
verifiche periodiche da questa effettuate;
6. La sorveglianza dei lavori eseguiti, onde evitare danni o manomissioni da parte di operai di altre
Ditte che debbono eseguire i lavori affidati alle medesime, nei locali in cui detti impianti devono
essere installati;
7. La manutenzione ordinaria per tutta la durata del contratto, con l’onere anche di prendere piena
visione e conoscenza degli impianti meccanici ed elettrici esistenti, ai fini della corretta
esecuzione, al termine dei lavori, delle opere di conduzione e manutenzione per questi edifici;
8. Qualunque opera o provvista o spesa necessaria per ottenere gli impianti completi e funzionanti,
indipendentemente da ogni imprecisione, nella descrizione o negli elenchi materiali.
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9. La fornitura per tutte le apparecchiature, i motori, le termoregolazioni fornite ed installate degli gli
schemi elettrici di funzionamento e le indicazioni tecniche necessarie al completamento funzionale
dei collegamenti elettrici (asservimenti, interconnessioni, segnalazioni, etc.).
10. La consegna ad ultimazione dei lavori delle documentazioni e manuali tecnici di uso e
manutenzione relativi ai macchinari e componenti di impianto installati rilegati in faldoni
(comprensivi di eventuali schemi elettrici, certificati di garanzia e collaudo, certificati di
omologazione, ecc.);
11. La consegna, ad ultimazione degli impianti, di tre serie di tutti i disegni interessanti gli impianti, di
cui una in formato elettronico, recanti l’indicazione “come da impianto eseguito”;
12. La consegna, ad ultimazione degli impianti, di un manuale operativo contenente le istruzioni di uso
e manutenzione degli impianti, comprensivo di schede tecniche dei materiali installati e delle
garanzie dei fornitori
13. L’istruzione del personale di gestione del complesso o del Committente relativamente al
funzionamento di tutti i componenti degli impianti e consegna dei relativi manuali Tecnici di uso;
14. L’avviamento e collaudo delle apparecchiature installate con verbale rilasciato da tecnico della
casa costruttrice o da centro di assistenza autorizzato
15. La taratura e messa in servizio del sistema di regolazione automatico con verbale rilasciato da
tecnico della casa fornitrice;
Art. 1.4 - VERIFICHE E PROVE PRELIMINARI DEGLI IMPIANTI - NORME DI ESECUZIONE
Tutti i lavori devono essere eseguiti secondo le migliori regole dell’arte e le prescrizioni della D.L.
L’esecuzione dei lavori deve essere coordinata, secondo le prescrizioni della D.L. e con le esigenze
che possano sorgere dalla contemporanea esecuzione di tutte le altre opere nell’edificio affidate ad
altre Ditte.
Le verifiche e prove preliminari sotto elencate dovranno essere effettuate durante l’esecuzione delle
opere ed in modo che esse risultino complete e concluse con esito favorevole prima dell’emissione del
verbale di collaudo provvisorio.
Nei giorni fissati dalla Direzione dei Lavori ed alla presenza dei rappresentanti della Ditta Appaltatrice
dovranno essere effettuate le seguenti principali verifiche e prove :
1) Verifica generale
Prima della messa in marcia, prima dell’applicazione dell’isolamento termico e prima di chiudere
tracce e cunicoli, si dovrà procedere alla verifica della tenuta di tutte le reti delle tubazioni, del
buon funzionamento degli apparecchi, della buona esecuzione delle macchine secondo la migliore
regola dell’arte;
Dovranno essere pure verificate le quantità, la qualità ed il montaggio degli apparecchi, le
potenzialità, il funzionamento silenzioso degli impianti, le precisioni ed il buon funzionamento degli
apparecchi di controllo e sicurezza;
Tutte le ulteriori prove potranno essere rinviate fino a quando esisterà qualche apparecchiatura
non accettata e le conseguenze di tale rinvio saranno a carico della Ditta Appaltatrice.
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2) Prove di tenuta a freddo
Alla verifica generale dovrà seguire una prova di pressatura delle tubazioni; la Direzione
Lavori potrà chiedere di isolare parte delle reti di tubazioni e di sottoporre ad una prova di
pressatura con pressione 1,5 volte la pressione di esercizio e comunque non inferiore a 6 bar;
Le prove di pressione dovranno essere effettuate lasciando i complessi per 24 ore alla
pressione di prova con acqua alla temperatura ambiente. Si riterranno positivi gli esiti delle
prove di tenuta quando non si verificheranno perdite o deformazioni;
Per le prove di pressatura dovrà essere predisposto apposito strumento registratore
meccanico ad una variabile, con chiusura a chiave, dotato di strumento registratore su dischi
diagrammali con adeguato campo di misura ed orologio a carica manuale con tempo di carica
minimo di 48 ore.
3) Prove di dilatazione e circolazione dei fluidi
Dovranno essere messi i fluidi in circolazione e portati gradualmente alle pressioni e temperature
massime previste nell’esercizio; dopo un certo periodo di funzionamento a regime dovranno
essere esaminati i circuiti e i relativi apparecchi e la prova verrà considerata superata se non
sussisteranno perdite, vibrazioni, deformazioni permanenti o diverse da quelle previste e se, dalle
temperature lette nei vari punti di misura, risulterà che i fluidi circolano regolarmente.
4) Prove di funzionamento
Si faranno marciare tutti gli impianti a pieno regime e in funzionamento automatico per almeno 12
ore e si dovrà controllare il funzionamento dei seguenti elementi:
-verifica di funzionamento delle varie regolazioni quali termostati, pressostati, valvole, servomotori,
apparecchi di misura, allarmi, etc.
-verifica degli organi di sicurezza
-misura di assorbimento di corrente dei motori
-misure di rumorosità
5) Prove di portata idrica
La rete di acqua fredda sanitaria dovrà essere sottoposta a verifica facendo funzionare un numero
di bocche pari a quello previsto dai coefficienti di contemporaneità e nella posizione più sfavorita;
La rete di acqua calda sanitaria dovrà essere sottoposta a prova analoga e si dovrà dimostrare
anche che l’acqua erogata da qualsiasi utenza prima dell’arrivo dell’acqua calda sia inferiore a un
litro;
6) Ulteriori prescrizioni
Prima del collegamento finale alle principali apparecchiature e della messa in servizio
dell’impianto, dovranno essere eseguite le seguenti operazioni:
-flussaggio di tutte le tubazioni, previo scollegamento di tutte le apparecchiature, che sarà
effettuato facendo scorrere acqua nei singoli rami della rete, aprendo in successione i loro organi
di intercettazione. Il flussaggio sarà interrotto quando l’acqua in uscita si presenta limpida ed
esente di particelle solide
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-soffiaggio di tutte le canalizzazioni, previo scollegamento di tutte le apparecchiature, che sarà
effettuato facendo soffiare aria nella rete ed aprendo in successione i loro organi di
intercettazione e/o taratura.
Art. 1.5 - START-UP E PROVE DI FUNZIONAMENTO
Prima del collaudo finale la Ditta dovrà provvedere a tutte le operazioni di taratura, messa a punto
degli impianti (start-up) e relative prove di funzionamento, come segue:
1. Tutte le apparecchiature dovranno essere fatte funzionare per tutto il tempo necessario per
eseguire le tarature sui fluidi interessati.
2. Dovranno essere mantenute in funzione tutte le regolazioni ed essere eseguite tutte le messe a
punto per ottenere le condizioni di esercizio a regime.
3. La Ditta dovrà eseguire tutte le prove preliminari di funzionamento, rilevare tutti i dati e redigere
apposite schede suddivise per apparecchiatura e contenenti ciascuna:
-Tipologia apparecchio con evidenziati la sigla di identificazione ed i dati riportati sulle targhette
(ove esistenti)
-Data della misurazione
-Indicazione della procedura adottata nella rilevazione e gli strumenti utilizzati
-Temperature di mandata e di ritorno di tutti i circuiti di acqua calda, fredda, sanitaria, etc.
-Condizioni ambientali: temperature ed umidità interne ed esterne
-Pompe: prevalenza, portata, n° di giri, assorbimento motori
-Ventilatori: portate, prevalenze, assorbimento motori, velocità di rotazione, potenza, etc.
-Canalizzazioni: portate aria sui canali ed alle bocchette
-Trattamento acqua: portata, perdite di carico, analisi acqua e verifica regolazione
-Bollitori: temperature, pressioni e verifica regolazione e temperature di esercizio
-Sistemi di regolazione: dovrà essere riportata l’effettiva messa a punto di tutti i sistemi con
indicazione del tipo di controllo, della posizione, della taratura e della funzione
-Rumorosità: rilevamento della rumorosità dei componenti e degli impianti nel loro insieme
-Rilevamenti negli ambienti adiacenti alle fonti di rumore
Tutte le schede dovranno essere riunite in apposito raccoglitore ad anelli, dotato di buste trasparenti di
contenimento e di indice iniziale.
Una volta eseguite le prove di funzionamento e redatte le schede si procederà alle prove di collaudo:
tutti gli apparecchi di misura, strumenti e personale occorrenti per le prove saranno a carico della Ditta
installatrice.
Art. 1.6 - COLLAUDI
Il collaudo definitivo potrà svolgersi separatamente per ciascun impianto.
Il collaudo dovrà aver luogo entro 3 mesi dalla data in cui gli impianti sono stati messi in servizio per la
prima volta. I collaudi saranno eseguiti da un collaudatore nominato dalla Committente.
Il collaudo prestazionale degli impianti di riscaldamento invernale si dovrà effettuare durante la prima
stagione invernale successiva all'ultimazione per lavori di riscaldamento invernale.
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Il collaudo degli impianti sarà effettuato secondo le norme UNI 5364, per il riscaldamento invernale.
Se il collaudo non desse esito favorevole verrà ripetuto entro un mese. Nell’intervallo di tempo il
fornitore provvederà a tutte le modifiche o sostituzioni necessarie per ottenere la dichiarazione di
collaudabilità e ciò senza alcun compenso.
Prescrizioni particolari per i collaudi
Sono previsti i seguenti collaudi:
- collaudi di tenuta
- collaudo provvisorio
- collaudo finale
- Collaudi di tenuta a freddo
a - I collaudi di tenuta consistono nelle prove di tenuta a freddo dei circuiti.
b - Le prove di tenuta a freddo saranno effettuate sottoponendo i circuiti ad una pressione pari ad
almeno una volta e mezzo la pressione di esercizio ma, comunque, non inferiore a 6 bar.
c - Le prove di tenuta devono continuare per un periodo di tempo sufficiente a garantire la
individuazione di tutte le perdite e, comunque, per un tempo non inferiore a 2 ore.
d - Dopo il collaudo a freddo tutte le perdite o difetti devono essere riparati e, indi, si deve
procedere ad una nuova verifica.
e - Gli oneri per il rifacimento delle prove e saranno a carico della Ditta Appaltatrice..
- Collaudi di tenuta a caldo
a - I collaudi di tenuta a caldo consistono nella verifica del comportamento dei circuiti sottoposti
alla massima temperatura di esercizio.
Verranno verificate l’assenza di perdite, di sforzi e di deformazioni permanenti a parti o componenti
degli impianti.
b - Dopo il collaudo di tenuta a caldo tutti i difetti dovranno essere riparati e, indi, si procederà ad
una nuova verifica.
c - Gli oneri per il rifacimento delle prove saranno a carico della Ditta Appaltatrice.
- Collaudo provvisorio
Il collaudo provvisorio potrà coincidere con la prova di tenuta a caldo. Esso consisterà nella verifica
del sostanziale completamento degli impianti e del loro funzionamento generico.
In nessun caso l’esito favorevole del collaudo provvisorio solleverà la Ditta Appaltatrice dalle sue
responsabilità contrattuali.
- Collaudo definitivo Invernale
Dovrà essere eseguito entro il periodo in cui le temperature esterne siano vicine ai valori minimi
considerati di progetto (indicativamente tra il 15 Dicembre ed il 15 Febbraio).
Il collaudo consisterà nella verifica qualitativa e quantitativa di dettaglio delle installazioni e nelle prove
e misurazioni di funzionamento.
In particolare verrà rilevato quanto segue:
1) Temperatura ed umidità relativa di ogni locale;
2) Temperatura in andata e ritorno di ogni circuito;
3) Temperatura intervento degli organi di regolazione e sicurezza;
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4) Pressione di funzionamento a regime
Art. 1.7 - MANUTENZIONE - ISTRUZIONE AL PERSONALE
L’ordinaria manutenzione e la conduzione degli impianti meccanici saranno a carico della Ditta
Appaltatrice sino alla consegna delle opere, coincidente con il collaudo provvisorio favorevole.
Gli interventi di manutenzione straordinaria che si rendessero necessari sull’impianto sono a carico
della Ditta Appaltatrice sino al termine della garanzia contrattuale (2 anni dall’emissione del certificato
di collaudo definitivo favorevole)
Gli impianti verranno consegnati in forma provvisoria alla Committente quando saranno in condizioni
di lavorare regolarmente.
La consegna definitiva avverrà alla data del certificato di collaudo definitivo favorevole.
La Ditta Appaltatrice dovrà fornire tutte le istruzioni necessarie al personale preposto per l’utilizzo degli
impianti e per l’ordinaria gestione del funzionamento.
Art. 1.8 - DOCUMENTAZIONE FINALE
La Ditta dovrà provvedere a consegnare alla Committente tutta la documentazione di completamento
del manuale di conduzione e manutenzione:
- copie di bollettini, cataloghi ed istruzioni dei fabbricanti di ogni componente ed apparecchiatura
costituente gli impianti; tali copie dovranno essere sistemate in ordine alfabetico di categoria.
Dovranno essere individuate sui bollettini, con evidenziatore, le apparecchiature installate e
ciascun bollettino dovrà essere preceduto da una scheda indicante :
-tipo di apparecchiatura e sigla di riferimento
-riferimento della relativa specifica di capitolato
-eventuali approvazioni (se vi sono state difformità)
-elenco delle caratteristiche tecniche di funzionamento e/o di targa dell’apparecchiatura
- programma delle operazioni di manutenzione: dovrà essere indicato per ogni apparecchiatura
cosa effettuare e la periodicità dell’intervento
- elenco delle parti di ricambio essenziali
- elenco dei lubrificanti e materiali di consumo occorrenti
- elenco degli indirizzi dei punti di assistenza apparecchiature
- Prove di funzionamento
Dovranno essere inseriti:
- indice
- schede tecniche con i dati di progetto ed i dati rilevati
- copia delle relazioni relative alle prove di funzionamento invernale ed estivo
- Certificazioni
Dovranno includere :
- Indice
- Libretto di centrale
- tutte le omologazioni delle apparecchiature
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- tutti i certificati di garanzia, certificati di ispezione, collaudi in fabbrica, etc. delle
apparecchiature
- Disegni
Dovranno essere redatti i disegni as-built degli impianti, cosi come sono stati realmente eseguiti,
completi di piante, sezioni, schemi, etc. (gli schemi dovranno essere completi di tutte le sigle di
identificazione delle apparecchiature), il tutto quotato, in modo da poter verificare in ogni momento le
reti e gli impianti stessi. Di tali disegni, redatti con Autocad 2010 almeno, la Ditta dovrà fornire tre
copie complete e CD.
N.B.: Tutta la documentazione dovrà essere in triplice copia ed ogni serie dovrà essere nel formato
UNI A4 ed essere rilegata con raccoglitori ad anelli provvisti di copertina resistente. La
Stazione Appaltante prenderà in consegna gli impianti soltanto dopo che la Ditta avrà
ottemperato a quanto sopra.
Rimane inteso che la Stazione Appaltante si riserva la facoltà di imporre alla Ditta la tenuta
degli impianti fino all’espletamento di quanto sopra esposto, e cioè fino a quando la stessa
Stazione Appaltante potrà prendere in consegna gli impianti. Durante questo periodo la Ditta
dovrà provvedere alla conduzione e manutenzione sia ordinaria che straordinaria e resterà
unica responsabile degli impianti; saranno esclusi soltanto gli oneri per i consumi di energia e
combustibili.
Art. 1.9 - GARANZIA DELL’IMPIANTO
Quanto riportato di seguito è solamente complementare a quanto richiesto dalla Stazione Appaltante
nei propri Capitolati Speciali e Generali d’Appalto.
Nel caso di divergenze tra le seguenti prescrizioni e quelle emesse dalla Stazione Appaltante,
prevalgono le prescrizioni emesse da quest’ultima.
L'Impresa ha l'obbligo di garantire tutto l'impianto, per la qualità dei materiali, per il montaggio ed,
infine, per il regolare funzionamento, fino al termine della garanzia contrattuale di 2 anni decorrenti
dall’emissione del certificato di collaudo definitivo favorevole.
Pertanto, fino al termine di tale periodo, l'Impresa deve riparare, tempestivamente ed a sue spese, tutti
i guasti e le imperfezioni che si verifichino nell'impianto per effetto della non buona qualità dei materiali
o per difetto di montaggio o di funzionamento, escluse soltanto le riparazioni dei danni che non
possono attribuirsi all'ordinario esercizio dell'impianto, ma ad evidente imperizia o negligenza del
personale dell'Amministrazione appaltante stessa che ne fa uso, oppure a cattiva qualità dei
combustibili impiegati, ovvero a normale usura.
Tutte le installazioni ed apparecchiature saranno garantite per il periodo di anni due dalla data del
collaudo definitivo favorevole, eccetto quando vengono specificati termini di garanzia più lunghi, nel
qual caso la garanzia dei materiali si intende estesa per il maggior periodo, intendendosi che per tutto
questo periodo la Ditta Appaltatrice risponderà di ogni difetto di costruzione e provvederà alla
sostituzione in opera dei pezzi difettosi, senza alcun onere per la Committente.
Per i pezzi sostituiti o riparati un nuovo periodo di garanzia di anni due a decorre dal giorno della
ripresa del servizio.
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Art. 1.10 - DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’
La Ditta Appaltatrice, entro 30 giorni dall’ultimazione dei lavori, dovrà consegnare dichiarazione di
conformità, come indicato nel D.M. 37/08, riguardante le opere realizzate.
La dichiarazione di conformità dovrà essere resa su modelli predisposti con decreto del Ministro
dell’industria, del Commercio e dell’Artigianato.
Di tale dichiarazione, sottoscritta dal titolare della Ditta Appaltatrice e recante il numero di partita IVA e
il numero di iscrizione all’albo delle imprese artigiane o alla CCIAA, sono parte integrante la relazione
descrittiva dei lavori eseguiti, la specifica contenente la tipologia dei materiali impiegati ed i rispettivi
certificati di omologazione, i verbali delle prove di tenuta in pressione effettuate sugli impianti esistenti,
il progetto, ove previsto, e gli schemi finali dell’impianto realizzato.
Art. 1.11 - DOCUMENTAZIONE TECNICA
Fanno parte integrale della relazione i seguenti documenti:
- CAP. 1 - PRESCRIZIONI GENERALI
- CAP. 2 - RELAZIONE TECNICA DI PROGETTO
- CAP. 3 - DATI TECNICI DI PROGETTO E CALCOLI
- CAP. 4 - SPECIFICHE TECNICHE MATERIALI
- CAP. 5 - ELABORATI GRAFICI DI PROGETTO
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CAPITOLO 2 - RELAZIONE TECNICA DI PROGETTO
Nel presente capitolo si intende riportare una descrizione generale delle opere da eseguire presso
l’edificio in oggetto, atte alla realizzazione degli impianti meccanici previsti a progetto.
L’impianto di riscaldamento dovrà essere realizzato in modo da garantire il mantenimento delle
condizioni termiche previste per il benessere delle persone presenti e dovrà risultare rispondente a
quanto indicato dalle normative in vigore.
Gli impianti dovranno essere realizzati “a regola d’arte”, non solo per quanto riguarda le modalità di
installazione, ma anche per la qualità e le caratteristiche dei materiali.
Tutte le apparecchiature installate dovranno funzionare silenziosamente e si dovranno adottare tutti gli
accorgimenti tecnici necessari per impedire la trasmissione di rumori o vibrazioni attraverso le
strutture dell’edificio.
Per le tipologie dei materiali da utilizzare e le modalità di realizzazione, si rimanda al capitolo 4
“Specifiche Tecniche Materiali”.
Art. 2.1 – IMPIANTO DI RISCALDAMENTO
Le normative vigenti in materia di risparmio energetico, prevedono, per interventi classificabili come
nuove costruzioni (demolizioni e ricostruzioni, ecc.), la realizzazione di edifici a bassissimo consumo
(edifici ad energia quasi zero) e dotati di impianti termici ad alta efficienza.
Per questo si è optato per un impianto di riscaldamento con sistema a pompa di calore ad espansione
diretta e volume di refrigerante variabile.
E’ previsto il riscaldamento delle sole zone preparazione pasti e ristori. I servizi igienici non verranno
riscaldati.
L’impianto di riscaldamento sarà costituito da un’unità motocondensante esterna a pompa di calore
aria–aria, collegata ad una serie di unità interne a pavimento, dislocate in modo da diffondere
uniformemente il calore negli ambienti.
Dalla motocondensante, partiranno le linee di distribuzione del fluido refrigerante, costituite da
tubazioni in rame preisolato a norma di legge, dei diametri indicati a progetto, da posarsi in traccia a
parete o a pavimento.
La coibentazione delle tubazioni dovrà essere del tipo a guaine polimeriche a cellule chiuse ed avere
gli spessori di cui all’allegato B del DPR 412/29, in funzione del diametro del tubo da isolare, della
conduttività termica utile dell’isolante e delle caratteristiche del luogo di installazione.
Ogni unità interna sarà dotata di rete di scarico della condensa, da collegare a pozzetti perdenti
all’esterno o alla rete di scarico acque più vicina, previa sifonatura idraulica, secondo quanto indicato
a progetto.
Ad installazione ultimata del sistema, si dovrà provvedere a integrare il quantitativo di refrigerante
(R410-A), in funzione dello sviluppo reale dei circuiti.
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Le unità interne, dovranno essere controllabili in modo indipendente tramite un proprio comando a
bordo macchina, completo di cronotermostato ambiente a programmazione giornaliera e settimanale,
le cui funzioni sono meglio descritte nel capitolo delle specifiche tecniche.
L’unità esterna e le singole unità interne, saranno interfacciate a mezzo di un cavo bifilare non
schermato per la trasmissione dei comandi. Le linee di alimentazione elettrica e di segnale
transiteranno in un condotto corrugato in materiale plastico da posare parallelamente alle linee del
refrigerante. I collegamenti elettrici non sono oggetto del presente progetto, ma andranno previsti nel
progetto degli impianti elettrici.
Ciascun comando delle singole unità interne dialogherà con l’unità esterna del sistema, che
provvederà a generare la potenza richiesta.
Il risultato delle azioni della termoregolazione automatica sarà quello di garantire in ogni ambiente la
temperatura ai valori prefissati inclusi nei limiti di calcolo.
Nella fornitura, dovrà essere altresì inclusa la regolazione e la messa in funzione del sistema.
Art. 2.2 - IMPIANTO IDRICO-SANITARIO
L’impianto idrico sanitario del presente progetto riguarda solo le reti interne all’edificio, che verranno
alimentate attraverso due derivazioni dalla rete generale di adduzione dell’acqua potabile esterna.
Entrambe le derivazioni partiranno da pozzetti interrati all’esterno, contenenti una valvola di
intercettazione ciascuno.
La rete dei servizi igienici alimenterà un lavabo, due vasi igienici tradizionali, un rubinetto esterno con
attacco portagomma e un wc per disabili composto da lavabo e vaso igienico ergonomici conformi alle
norme vigenti.
I servizi igienici saranno dotati di sola acqua fredda sanitaria, per essi non è prevista la produzione di
acqua calda sanitaria.
La rete a servizio del locale preparazione pasti, alimenterà un lavello, una predisposizione per
l’eventuale attacco di una lavastoviglie e uno scalda acqua a pompa di calore aria – acqua con
accumulo da 80 l.
A protezione dello scalda acqua, a monte del suo allaccio alla rete acqua fredda, si dovranno
installare un filtro dissabbiatore di sicurezza ed un dosatore di prodotti anti incrostanti omologati per
uso alimentare.
Tutte le reti costituenti l’impianto idrico sanitario saranno realizzate con tubazioni in acciaio zincato
UNI EN 10255 ss coibentate con guaine elastomeriche a cellule chiuse, degli spessori previsti dalle
norme vigenti.
Per maggiori dettagli sulle coibentazioni si rimanda alle specifiche tecniche, ai disegni di progetto, al
computo metrico ed al computo metrico estimativo.
Le tubazioni andranno posate prevalentemente in traccia a parete e a pavimento, tranne i tratti a
monte dello scalda acqua, che dovranno essere posati a vista per l’installazione dei sistemi di
trattamento acqua.
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ART. 2.3 – CAPPA CUCINA
Nella zona di preparazione dei pasti, andrà installato un sistema di evacuazione dei fumi e dei vapori
generati dalla cottura degli alimenti.
Il sistema dovrà essere composto da un condotto in acciaio inox monoparete, che dovrà sfociare
all’esterno per 1 m oltre il colmo del tetto, con apposito terminale di tiraggio dotato di cappello
parapioggia e protezione anti volatile.
Alla base, all’interno del locale, il condotto dovrà essere munito di raccordo a T per il collegamento
alla cappa, modulo di ispezione e rete di scarico condensa dotata di sifone.
ART. 2.4 - RETE DI SCARICO DELLE ACQUE NERE
Gli scarichi dei servizi igienici, della cucina e della condensa della cappa, andranno raccolti e
convogliati alla rete di scarico acque nere esterna.
Nel presente progetto sono previste le sole reti interne, mentre non è prevista la rete di scarico acque
nere generale esterna.
Tutti i circuiti di raccolta degli scarichi condensa degli impianti di a volume di refrigerante variabile e
della cappa della cucina dovranno essere dotati di sifone a secco.
Le reti saranno costituite da tubazioni in polietilene alta densità (PEAD) malleabilizzato di colore nero,
conforme alla norma UNI 7613 tipo 303, da giuntare mediante saldatura e posate sotto traccia a
parete e a pavimento.
Su tutte le reti si dovranno prevedere opportune ispezioni e sifoni da installare in posizione e numero
tali da garantire una corretta manutenzione.
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CAPITOLO 3 - DATI DI PROGETTO E CALCOLI
Art. 3.1 - CONDIZIONI DI PROGETTO
Dati Climatici
Località: Saronno (VA)
Quota sul livello del mare: 212 m
Zona climatica: e
Gradi giorno: 2418
Periodo di riscaldamento: 183 giorni
Condizioni termoigrometriche
Condizioni termoigrometriche invernali esterne di progetto: ........ -5,1°C; 90% U.R.
Condizioni termoigrometriche invernali interne di progetto: ......... 20 °C; 40-60% U.R. non controllata
Tolleranze ammesse:
Temperatura ................................................................................. ± 2 °C
Ricambio naturale aria locale preparazione pasti: ...................... 1,50 Vol/h
Ricambio naturale aria altri locali riscaldati: ................................ 0,50 Vol/h
Funzionamento impianti:
Il funzionamento invernale sarà di tipo discontinuo, per 14 ore/giorno di accensione, 7 giorni alla settimana
Impianti idrico-sanitari
Temperatura acqua calda sanitaria alle utenze ........................... 40 °C
Velocità massima dei fluidi nelle tubazioni:…………………………vedi UNI 9182 – UNI EN 806-3
Pressione dinamica minima agli apparecchi sanitari:……………..100 kPa
Velocità del fluido nelle tubazioni impianto idrico:…………………vedi UNI 9182 – UNI EN 806-3
Contemporaneità di utilizzo apparecchi sanitari:…………………..vedi UNI EN 806-3
Unità di carico per apparecchio sanitario:…………………………..vedi UNI EN 806-3
Unità di scarico per apparecchio sanitario:…………………………vedi UNI 12056
Prestazione passive edificio
Trasmittanza termica componenti opachi e vetrati: Vedi relazione tecnica L. 10/91 e s.m.i.
Art. 3.2 - CALCOLI
Di seguito si riportano i calcoli eseguiti per la determinazione dei fabbisogni termici per il riscaldamento
invernale dei singoli ambienti ed il conseguente dimensionamento dell’impianto di riscaldamento.
Per maggior dettagli si rimanda alla relazione sul contenimento dei consumi energetici ai sensi della l. 10/91
e s.m.i. dell’8/02/2018.
Il dimensionamento delle reti di adduzione acqua potabile, produzione acqua calda sanitaria e di scarico è
stato effettuato secondo le norme UNI 9182, UNI EN 806-3 e UNI EN 12056.
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CALCOLO DEL FABBISOGNO TERMICO INVERNALE
Relazione tecnica di calcolo prestazione energetica del sistema edificio-impianto
EDIFICIO CASCINA DELLA VIGNA INDIRIZZO SARONNO (VA) COMMITTENTE CONSORZIO PARCO DEL LURA INDIRIZZO LARGO CLERICI, 1 - CADORAGO (CO)
Rif. CASCINA VIGNA PARCO DEL LURA - AGG 06-04-2018.E0001 Software di calcolo EDILCLIMA – EC700 versione 8.18.14
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DATI PROGETTO ED IMPOSTAZIONI DI CALCOLO Dati generali
Destinazione d’uso prevalente (DPR 412/93) E.4 (3) Edifici adibiti ad attività ricreative: quali bar, ristoranti, sale da ballo.
Edificio pubblico o ad uso pubblico Si Edificio situato in un centro storico No Tipologia di calcolo Calcolo regolamentare (valutazione A1/A2) Opzioni lavoro
Ponti termici Calcolo analitico Resistenze liminari Appendice A UNI EN ISO 6946 Serre / locali non climatizzati Calcolo semplificato Capacità termica Calcolo analitico Ombreggiamenti Calcolo manuale Opzioni di calcolo
Regime normativo UNI/TS 11300-4 e 5:2016 Rendimento globale medio stagionale FAQ ministeriali (agosto 2016) Verifica di condensa interstiziale UNI EN ISO 13788
DATI CLIMATICI DELLA LOCALITÀ
Caratteristiche geografiche
Località Saronno Provincia Varese Altitudine s.l.m. 212 m Latitudine nord 45° 37’ Longitudine est 9° 2’ Gradi giorno DPR 412/93 2418 Zona climatica E
Località di riferimento
per dati invernali Como per dati estivi Como
Stazioni di rilevazione
per la temperatura Vertemate con Minoprio per l’irradiazione Vertemate con Minoprio per il vento Vertemate con Minoprio
Caratteristiche del vento
Regione di vento: A Direzione prevalente Sud Distanza dal mare > 40 km Velocità media del vento 1,0 m/s Velocità massima del vento 2,0 m/s
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Dati invernali
Temperatura esterna di progetto -5,1 °C Stagione di riscaldamento convenzionale dal 15 ottobre al 15 aprile
Dati estivi
Temperatura esterna bulbo asciutto 32,0 °C Temperatura esterna bulbo umido 23,6 °C Umidità relativa 50,0 % Escursione termica giornaliera 8 °C
Temperature esterne medie mensili
Descrizione u.m. Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Temperatura °C 0,4 4,5 9,2 12,5 17,7 21,3 23,1 20,4 18,3 11,9 7,6 4,2
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Legenda simboli U Trasmittanza termica dell’elemento disperdente
Ψ Trasmittanza termica lineica del ponte termico
θe Temperatura di esposizione dell’elemento
STot Superficie totale su tutto l’edificio dell’elemento disperdente
LTot Lunghezza totale su tutto l’edificio del ponte termico
Φtr Potenza dispersa per trasmissione
%ΦTot Rapporto percentuale tra il Φtr dell’elemento e il Φtr totale dell’edificio
POTENZE DI PROGETTO DEI LOCALI Opzioni di calcolo:
Metodologia di calcolo Vicini assenti Coefficiente di sicurezza adottato 1,20 -
Zona 1 - GENERALE
Dettaglio del fabbisogno di potenza dei locali Zona: 1 Locale: 1 Descrizione: PREPARAZIONE ALIMENTI
Superficie in pianta netta 13,39 m2 Volume netto 43,52 m3 Altezza netta 3,25 m Ricambio d’aria 1,50 1/h Temperatura interna 20,0 °C Fattore di ripresa 0 W/m2 Ventilazione Naturale η recuperatore - -
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Dispersioni per trasmissione: Φtr= 332 Dispersioni per ventilazione: Φve= 548 Dispersioni per intermittenza: Φrh= 0 Dispersioni totali: Φhl= 880 Dispersioni totali con coefficiente di sicurezza: Φhl sic= 1056
Zona: 1 Locale: 2 Descrizione: RISTORO P.T OVEST
Superficie in pianta netta 32,54 m2 Volume netto 105,77 m3 Altezza netta 3,25 m Ricambio d’aria 0,50 1/h Temperatura interna 20,0 °C Fattore di ripresa 0 W/m2 Ventilazione Naturale η recuperatore - -
Dispersioni per trasmissione: Φtr= 949 Dispersioni per ventilazione: Φve= 443 Dispersioni per intermittenza: Φrh= 0 Dispersioni totali: Φhl= 1393 Dispersioni totali con coefficiente di sicurezza: Φhl sic= 1671
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Zona: 1 Locale: 3 Descrizione: RISTORO P.T. EST
Superficie in pianta netta 27,79 m2 Volume netto 78,37 m3 Altezza netta 2,82 m Ricambio d’aria 0,50 1/h Temperatura interna 20,0 °C Fattore di ripresa 0 W/m2 Ventilazione Naturale η recuperatore - -
Z3 - R - Parete - Copertura 0,036 -5,1 S 1,00 6,00 5 W2 T 261X240 1,503 -5,1 S 1,00 6,26 236
M1 T CV.01 CHIUSURA VERTICALE CASCINA DELLA VIGNA 0,172 -5,1 S 1,00 17,74 77
W5 U VETRATA VERSO LOCALI NON RISCALDATI 480X275 1,359 -0,1 - 0,00 13,20 360
M2 U PV.01 PARTIZIONE VERTICALE VERSO AMBIENTI NON RISCALDATI
0,239 -0,1 - 0,00 9,44 45
M4 U PORTA VERSO AMBIENTI NON RISCALDATI 1,186 -0,1 - 0,00 1,68 40
M2 U PV.01 PARTIZIONE VERTICALE VERSO AMBIENTI NON RISCALDATI
0,239 -0,1 - 0,00 20,96 101
Z3 - R - Parete - Copertura 0,036 -5,1 OR 1,00 6,00 5
S2 T CO.03 COPERTURA AMPLIAMENTO 0,209 -5,1 OR 1,00 33,96 178
Dispersioni per trasmissione: Φtr= 1553 Dispersioni per ventilazione: Φve= 326 Dispersioni per intermittenza: Φrh= 0 Dispersioni totali: Φhl= 1880 Dispersioni totali con coefficiente di sicurezza: Φhl sic= 2256
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Zona: 1 Locale: 4 Descrizione: RISTORO P. 1 OVEST
Superficie in pianta netta 45,00 m2 Volume netto 216,00 m3 Altezza netta 4,80 m Ricambio d’aria 0,50 1/h Temperatura interna 20,0 °C Fattore di ripresa 0 W/m2 Ventilazione Naturale η recuperatore - -
Cod Tipo Descrizione elemento U [W/m2K] Ψ[W/mK]
θe [°C] Esp ce Sup.[m2]
Lungh.[m] Φtr
[W] Z2 - P - Parete - Pilastro 0,131 -5,1 N 1,20 9,00 35 Z3 - R - Parete - Copertura 0,036 -5,1 N 1,20 10,10 11 W1 T 85X140 1,686 -5,1 N 1,20 1,19 60 W1 T 85X140 1,686 -5,1 N 1,20 1,19 60
M1 T CV.01 CHIUSURA VERTICALE CASCINA DELLA VIGNA 0,172 -5,1 N 1,20 43,07 223
Z3 - R - Parete - Copertura 0,036 -5,1 O 1,10 6,50 7
M1 T CV.01 CHIUSURA VERTICALE CASCINA DELLA VIGNA 0,172 -5,1 O 1,10 28,00 133
Z2 - P - Parete - Pilastro 0,131 -5,1 S 1,00 9,00 29 Z3 - R - Parete - Copertura 0,036 -5,1 S 1,00 10,10 9 W1 T 85X140 1,686 -5,1 S 1,00 1,19 50 W3 T 100X240 1,592 -5,1 S 1,00 2,40 96 W1 T 85X140 1,686 -5,1 S 1,00 1,19 50
M1 T CV.01 CHIUSURA VERTICALE CASCINA DELLA VIGNA 0,172 -5,1 S 1,00 40,67 176
W6 U VETRATA VERSO LOCALI NON RISCALDATI 300X352 1,392 -0,1 - 0,00 10,56 295
M2 U PV.01 PARTIZIONE VERTICALE VERSO AMBIENTI NON RISCALDATI
0,239 -0,1 - 0,00 17,44 84
Z3 - R - Parete - Copertura 0,036 -5,1 OR 1,00 26,70 24
S1 T CO.01 COPERTURA CASCINA VIGNA 0,154 -5,1 OR 1,00 65,65 254
P2 D PAVIMENTO INTERPIANO 1,322 - OR 1,00 45,00 -
Dispersioni per trasmissione: Φtr= 1598 Dispersioni per ventilazione: Φve= 895 Dispersioni per intermittenza: Φrh= 0 Dispersioni totali: Φhl= 2494 Dispersioni totali con coefficiente di sicurezza: Φhl sic= 2992
Legenda simboli U Trasmittanza termica dell’elemento disperdente
Ψ Trasmittanza termica lineica del ponte termico
θe Temperatura di esposizione dell’elemento
Esp Esposizione dell’elemento
ce Coefficiente di esposizione solare
Sup Superficie dell’elemento disperdente
Lungh Lunghezza del ponte termico
Φtr Potenza dispersa per trasmissione
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RIASSUNTO DISPERSIONI DEI LOCALI Opzioni di calcolo:
Metodologia di calcolo Vicini assenti Coefficiente di sicurezza adottato 1,20 -
Zona 1 - GENERALE fabbisogno di potenza dei locali