Secondo rapporto di ricerca sulla valutazione degli effetti occupazionali del Programma Operativo della Calabria Dipartimento di Economia e Statistica, Università della Calabria, Arcavacata di Rende (CS) 27 Capitolo 2 Analisi della domanda e offerta turistica in Calabria 1. TRATTI ESSENZIALI COMPARATI DELLA DOMANDA TURISTICA I flussi economici generati dal turismo rappresentano un fattore essenziale di crescita economica e di sviluppo delle relazioni economiche nazionali ed internazionali per un gran numero di paesi. Il settore, che presenta tassi di crescita annuali rilevanti nonostante il rallentamento registratosi in seguito ai drammatici eventi dell’11 settembre 2001 (World Tourism Organisation, 2003), può contribuire ad accelerare lo sviluppo delle aree del Mezzogiorno d’Italia e, in particolare, della Calabria. Nel 2002 il Mezzogiorno ha segnato un numero di presenze turistiche pari a 69,8 milioni, ossia il 20,1% della quota nazionale (SVIMEZ, 2003). In tale contesto, la Campania, da sempre regione ad elevata vocazione turistica, ha registrato però nel corso dell’anno una riduzione di presenze pari a –1.6%, così come la Sicilia (-2.3%) e la Sardegna (–1%). In controtendenza è risultata la Calabria con un aumento di presenze turistiche del 13.6% fra il 2001 e 2002 (Tab.1). Tab. 1 Presenze Turistiche negli Esercizi Ricettivi nel Mezzogiorno, 2002 Migliaia di Presenze Var. % 2001- 2002 Migliaia di Presenze Var. % 2001- 2002 Migliaia di Presenze Var. % 2001- 2002 Abruzzo 5796 2.7 1063 4.1 6859 2.9 Molise 641 1.8 73 5.2 714 2.1 Campania 11569 -1.2 9064 -2.1 20633 -1.6 Puglia 8388 5.6 1445 6.0 9833 5.7 Basilicata 1480 0.3 219 1.9 1699 0.5 Calabria 5757 12.7 1027 18.6 6785 13.6 Sicilia 8108 -1.2 5306 -3.9 13414 -2.3 Sardegna 7276 -4.0 2819 7.9 10095 -1 Mezzogiorno 48854 1.2 20965 0.2 69819 0.9 Italiani Stranieri Totale Fonte: SVIMEZ, 2003 Nel complesso, l’attività turistica in Calabria è trainata dal turismo nazionale e regionale, tuttavia nel 2002 importante è risultata la presenza straniera (+18.6% rispetto all’anno precedente) costituita principalmente da tedeschi (44.5%), da svizzeri (9.6%) e da francesi (7.4%), oltre che da austriaci, americani, inglesi, olandesi e giapponesi (Tab. 2). Si intravedono quindi segnali di internazionalizzazione, che, sebbene modesti, devono essere presi in seria considerazione dai policy makers locali allo scopo di promuovere sui circuiti internazionali l’immagine della Calabria in modo più incisivo e convincente.
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Secondo rapporto di ricerca sulla valutazione degli effetti occupazionali del Programma Operativo della Calabria
Dipartimento di Economia e Statistica, Università della Calabria, Arcavacata di Rende (CS)
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Capitolo 2 Analisi della domanda e offerta turistica
in Calabria
1. TRATTI ESSENZIALI COMPARATI DELLA DOMANDA TURISTICA
I flussi economici generati dal turismo rappresentano un fattore essenziale di crescita economica e di sviluppo delle relazioni economiche nazionali ed internazionali per un gran numero di paesi. Il settore, che presenta tassi di crescita annuali rilevanti nonostante il rallentamento registratosi in seguito ai drammatici eventi dell’11 settembre 2001 (World Tourism Organisation, 2003), può contribuire ad accelerare lo sviluppo delle aree del Mezzogiorno d’Italia e, in particolare, della Calabria.
Nel 2002 il Mezzogiorno ha segnato un numero di presenze turistiche pari a 69,8 milioni, ossia il 20,1% della quota nazionale (SVIMEZ, 2003). In tale contesto, la Campania, da sempre regione ad elevata vocazione turistica, ha registrato però nel corso dell’anno una riduzione di presenze pari a –1.6%, così come la Sicilia (-2.3%) e la Sardegna (–1%). In controtendenza è risultata la Calabria con un aumento di presenze turistiche del 13.6% fra il 2001 e 2002 (Tab.1).
Tab. 1 Presenze Turistiche negli Esercizi Ricettivi nel Mezzogiorno, 2002
Nel complesso, l’attività turistica in Calabria è trainata dal turismo nazionale e regionale, tuttavia nel 2002 importante è risultata la presenza straniera (+18.6% rispetto all’anno precedente) costituita principalmente da tedeschi (44.5%), da svizzeri (9.6%) e da francesi (7.4%), oltre che da austriaci, americani, inglesi, olandesi e giapponesi (Tab. 2). Si intravedono quindi segnali di internazionalizzazione, che, sebbene modesti, devono essere presi in seria considerazione dai policy makers locali allo scopo di promuovere sui circuiti internazionali l’immagine della Calabria in modo più incisivo e convincente.
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Tab. 2 Presenze Turistiche Straniere nel 2002, Composizione % per Paese di Provenienza
Francia Germania Austria Svizzera UK Olanda Giappone USAToT otto Stati
I turisti trovano principalmente alloggio in strutture alberghiere. Nel Mezzogiorno la quota percentuale di utilizzo di queste ultime sul totale delle strutture ricettive è pari al 71.6%. Ciò evidenzia che l’utilizzo di soluzioni alternative, quali agriturismi, ostelli, bed & breakfast (B&B) e campeggi, è meno diffuso rispetto alle regioni del Centro-Nord. La permanenza media di un turista in Calabria è di 5.6 notti, nel Mezzogiorno è di 4.45 notti, contro le 3.44 notti nel Nord-Ovest e le 5.00 notti nel Nord-Est (SVIMEZ, 2003).
2 LA DOMANDA TURISTICA IN CALABRIA Per avere un quadro efficace dell’andamento della domanda turistica in Calabria, è bene
fare una analisi di lungo periodo degli arrivi e presenze turistiche nella regione. Fra il 1987 e il 2003 gli arrivi e le presenze di turisti italiani e stranieri hanno evidenziato un andamento molto differenziato (Tab. 3). A fronte del trend positivo registratosi fra il 1987 e il 1990, segue un periodo di crisi che culmina nel 1993, anno in cui gli arrivi si contraggono dell’11.13% e le presenze del 6.23% rispetto all’anno base1 (Tab.3 e Fig. 1). L’andamento negativo di quegli anni è da imputare alla lievitazione dei prezzi del settore, alla concorrenza di alcuni paesi del bacino del Mediterraneo quali, Tunisia, Egitto, Marocco e Turchia e alla ridotta propensione al consumo delle famiglie italiane (Algieri, 2001).
Dal 1994 al 2000 il trend si inverte. Inizia, infatti, la ripresa che tocca punte del +32.59% per gli arrivi e +53.20% per le presenze nel ’99 e del +35.39% e +53.93% nel 2000 (Fig. 1). Contribuiscono alla ripresa sia i fondi di investimento regionali e comunitari erogati per la ristrutturazione e ampliamento delle strutture ricettive esistenti, sia una più attenta politica di promozione del settore turistico e dell’immagine della Calabria. Dopo il rallentamento di presenze nel 2001, segue una netta ripresa nel 2002 (+66.26%) che si rafforza consistentemente nel 2003 (78.84%). Quest’ultima risente dell’effetto sostituzione del turismo europeo a quello americano verificatosi con lo shock dell’11 settembre 2001. La crisi ha riguardato soprattutto le grandi città d’arte, ritenute più a rischio terrorismo, per cui mete turistiche non classiche hanno avuto la meglio.
1 Il 1987 è assunto come anno base.
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Tab. 3 Arrivi e Presenze Turistiche in Calabria. Serie Storica
ITALIANI STRANIERI TOTALE
Anno Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi variaz*.% Presenze variaz*.%
Dal confronto dei flussi stranieri ed italiani si evince che questi ultimi hanno registrato incrementi consistenti (Tab.3), mentre i turisti stranieri detengono soltanto una piccola quota del mercato turistico calabrese.
Rapportando il numero delle presenze straniere al totale delle presenze, si può desumere un indice di internazionalità della Calabria (Tab. 4). Tale indice conferma che la regione è poco aperta al turismo straniero, i valori, seppure cresciuti nel corso degli anni, rimangono molto contenuti rispetto alle altre regioni italiane. È nel 2002 che la quota di presenze straniere ha registrato in Calabria il valore più alto in assoluto dal 1987. Nel 2003 il grado di internazionalizzazione si è lievemente ridotto passando dal 15.1 del 2002 al 14.8. Tab. 4 Grado di Internazionalizzazione della Calabria (% di presenze di turisti stranieri sul totale delle presenze)
I dati analizzati, relativi a presenze ed arrivi, si riferiscono alle statistiche ufficiali ISTAT e APT. Queste, seppur danno una visione complessiva del fenomeno, non catturano tutti gli aspetti legati al turismo. Restano, infatti, fuori dalle valutazioni ufficiali le presenze non registrate presso alloggi in affitto, seconde case e altri alloggi che nella regione Calabria rivestono un ruolo importante. Secondo una stima della Mercury di Firenze, pare che il turismo “sommerso” in Calabria abbia una dimensione di 6.8 volte maggiore rispetto a quella che risulta dai dati ufficiali. Si ritiene che per una valutazione del fenomeno turistico “sommerso” si potrebbe ricorrere a delle variabili alternative quali il consumo di energia elettrica e/o di benzina.
A confermare la vivacità dei flussi turistici nella regione ci sono i dati sul numero di movimenti, passeggeri e cargo attivi nei tre aeroporti calabresi (Tab. 5). In particolare, l’aeroporto di Lamezia nel 2003 è risultato il sesto d’Italia per movimento (BIT Milano, 2004). Nella Tab. 6 e Tab. 7
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sono riportati i dati mensili relativi al numero di passeggeri e voli, ed i vettori attivi presso lo scalo lametino.
Tab. 5 Aeroporti Calabresi: Movimenti, Passeggeri e Cargo
Tab. 3 Vettori attivi presso l’aeroporto di Lamezia, 2003-2004
Vettori 2003-2004
Aerolloyd Air Berlin Air Malta Air
Mediterranee Air One Air
Transat
Alitalia Alpi Eagles Austrian Airlines Azurra Air Belavia
Blu Panorama
Condor Crossair Deutsche BA Eurofly Fly FTI Hola
LTU Meridiana Occitania Skyservice Volare Fonte: SACAL e Aeroporto ad Lamezia, 2004
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2.1 STAGIONALITA’ E PERMANENZA MEDIA Una delle caratteristiche tipiche della domanda turistica calabrese è la sua stagionalità.
La situazione climatica e il calendario delle attività lavorative incidono notevolmente sul grado di utilizzo delle strutture, con casi di saturazione nei periodi estivi e di sottoutilizzazione e/o chiusura nei periodi invernali. Nel 2001 il 38.6% dei turisti infatti consuma la propria vacanza nel mese di agosto (Fig. 2); luglio e settembre sono gli altri due mesi proficui per la regione, a testimonianza che è soprattutto il turismo balneare ad attrarre i clienti in Calabria. Considerando la percentuale-mese di presenze minime rispetto al mese di presenze massime abbiamo un’ulteriore significativa idea della difficoltà della gestione della ricettività effettiva in Calabria. Il rapporto fra il mese di minimo (gennaio) e quello di massimo (agosto) è del 3.6%, valore molto basso che mette in luce l’alta stagionalità del turismo nella regione.
Nel 2002 la forte stagionalità viene confermata: l’82% delle presenze si concentra fra giugno e settembre. L’alta concentrazione nel mese di agosto, comunque, si riduce rispetto al 2001 passando al 36.9%. Tale valore risulta tuttavia, nettamente superiore alla media nazionale (21.7% nel mese di agosto) e a quella del Mezzogiorno (26.2%) (Osservatorio Turistico Regionale, 2003). Fig. 2 Incidenza delle Presenze Turistiche nei Mesi del 2001
Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio AgostoSettembr
eOttobre
Novembre
Dicembre
Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT e Mercury
La forte stagionalità è un punto di debolezza del settore, perché mentre i ricavi sono concentrati esclusivamente nei mesi estivi, i costi fissi vengono ad essere sopportati durante l’intero anno. L’ampliamento della stagione turistica dovrebbe, pertanto, essere l’obiettivo di operatori, enti locali e istituzioni. La destagionalizzazione del prodotto “Calabria” potrebbe essere realizzata tramite la promozione di un turismo non solo balneare, ma anche montano, agrituristico, scolastico, convegnistico e religioso.
La permanenza media del turista, intesa come valore medio delle notti trascorse dai turisti in una località, è influenzata proprio dalla tipologia di turismo balneare praticato in Calabria. Il turista, infatti, effettua soggiorni mediamente più lunghi rispetto sia ai valori nazionali che a quelli del Mezzogiorno. La permanenza media nel 2002, calcolata come
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rapporto fra il numero di presenze e il numero di arrivi, è di 5.67 giorni, dato che risulta superiore ai 4.3 giorni dell’Italia e i 4.5 del Mezzogiorno. Nel 2003 la permanenza media nella regione dei Bruzi è rimasta pressochè costante, attestandosi su 5.64 notti. Negli anni la permanenza media complessiva è aumentata da 5.1 notti nel 1987 a 5.6 nel 2003 (Tab. 8). Tab. 8 Serie storica della Permanenza Media Complessiva dei Turisti
Disaggregando i valori per tipologia ricettiva (Tab 9), si evince che nel 2001 i dati sulla permanenza media in strutture alberghiere (4.7 giorni) e in strutture extralberghiere (10.1 giorni) risultano notevolmente superiori alla media nazionale (3.5 per gli alberghi e 8.7 per le strutture extralberghiere) e a quelli del Mezzogiorno (3.6 per gli alberghi e 9 per le strutture extralberghiere). Tale andamento prosegue nel 2002 con una permanenza media di 5.7 giorni in strutture alberghiere e 10.9 in quelle extralberghiere. Coloro che alloggiano negli esercizi complementari hanno, quindi, un soggiorno di durata doppia rispetto a coloro che scelgono gli alberghi. Tale fenomeno ha effetto sulla spesa giornaliera che appare molto più bassa di quella alberghiera.
Il comparto degli esercizi alberghieri mostra una dinamica maggiore rispetto agli esercizi complementari. Nel 2001 il settore ha interessato infatti, il 72.4% della domanda ufficiale turistica regionale, quello extralberghiero solo il 27.6%. Nel 2002 a fronte della riduzione di domanda degli esercizi complementari (22.8%), si conferma l’andamento molto positivo degli alberghi (77.2%).
Nel 2001 sono gli alberghi a tre stelle che raccolgono il maggior numero di presenze e arrivi nazionali e stranieri. Nel 2002 invece, gli alberghi a tre stelle ospitano prevalentemente turisti italiani, quelli a quattro e cinque stelle vacanzieri stranieri. Il motivo andrebbe rintracciato nella buona competitività dei prezzi offerti dagli alberghi calabresi rispetto alla media nazionale, per cui, ad esempio, il prezzo di un 4 stelle in Calabria risulterebbe pari al prezzo di un tre stelle in riviera romagnola. È opportuno rilevare comunque che il movimento non alberghiero aumenterebbe più del triplo se si considerassero le residenze ad uso turistico di proprietà, le così dette seconde case, e gli alloggi concessi in affitto non registrati. In effetti, la gran parte del movimento complementare ufficialmente rilevato è costituita dai soggiorni in villaggi turistici e campeggi (90.6% di presenze nel 2001 e nel 2002), esiguo è il movimento negli agriturismi (0.5% nel 2001 e nel 2002), mentre sottostimati sono i valori degli alloggi in affitto (1% nel 2001 e 2002) e altre strutture (circa 8% nel 2001 e nel 2002) (Tab. 9).
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Tab. 9 Arrivi, Presenze e Permanenza Media in Calabria, per categoria e tipo di esercizi, 2001 e 2002
Fonte: Elaborazioni ISTAT e Osservatorio Turistico Regionale
2.2 PROVENIENZA TURISTICA
La Calabria attiva un flusso in-bound pari all’87.6% di turisti italiani e al 12.4% di
turisti stranieri. La regione si caratterizza quindi per un “turismo di prossimità”. La presenza di turisti stranieri è molto contenuta rispetto al 43.7% registrato in Italia e al 29.2% del Mezzogiorno. I turisti italiani che visitano la Calabria provengono principalmente dalla Campania (23.7%) e dal Lazio (14.2%). Rilevante è anche il dato della Lombardia (10%) che testimonia il fatto che il turismo calabrese è anche “turismo di ritorno” di famiglie emigrate nella regione settentrionale (tab. 10). Tab. 4 Incidenza in Calabria delle Presenze Italiane per Regione, 2003
Per quanto riguarda il flusso di turisti esteri è la Germania quella che genera il maggior numero di vacanzieri diretti in Calabria. Anche in questo caso possiamo parlare di “turismo di
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ritorno”: la Germania, così come la Lombardia, è stata infatti terra di immigrazione calabrese e una parte di turismo tedesco è legata al ritorno al paese d’origine. In secondo luogo, sono stati stipulati contratti con prestigiosi Tour Operators che garantiscono un afflusso turistico tedesco anche nei mesi di bassa stagione. Inoltre, nel periodo estivo sono stati istituiti collegamenti aerei diretti con la Germania che hanno permesso un maggiore afflusso nella regione. Tali andamenti evidenziano che se i collegamenti diretti fossero estesi a più mesi dell’anno e scaglionati in maniera più razionale, badando anche ai collegamenti aeroporto-città-mezzi pubblici, il turismo calabrese ne trarrebbe certamente vantaggio.
È da notare che c’è un netto divario fra le presenze tedesche e quelle francesi, la seconda nazionalità di turisti più presenti in Calabria. I tedeschi, infatti, determinano un movimento di 6.7 volte più grande rispetto ai francesi (Tab. 11).
Tab. 11 Paesi di Provenienza Turistica Estera in Calabria e loro Caratteristiche. 2003.
Paesi Presenze Quota di
mercato %
Incidenza alberghiera
%
Incidenza extralberghiera
%
Permanenza media
alberghiera (in gg.)
Permanenza media
extralberghiera (in gg.)
Permanenza media
complessiva (in gg.)
Germania 517785 39,5 83,1 16,9 7,7 12,0 8,2 Francia 77228 8,1 92,9 7,1 6,1 4,1 5,9 Svizzera 76625 6,6 83,1 16,9 7,0 9,0 7,3 USA 22416 4,9 98,0 2,0 2,8 4,0 2,8 Repubblica Ceca 75101 4,8 71,8 28,2 9,3 11,2 9,7 Polonia 36134 3,9 86,9 13,1 5,4 11,2 5,7 Olanda 26327 3,7 65,5 34,5 4,3 4,8 4,5 UK 24403 3,6 88,7 11,3 4,0 9,3 4,2 Austria 8994 3,3 70,1 29,9 6,9 8,9 7,4 Grecia 8413 2,5 93,9 6,1 2,0 4,7 2,1 Tot dei paesi considerati 873426 81,1 82,7 17,3 6,58 9,73 6,97
Fonte: Osservatorio Turistico, 2004
2.3 LA DOMANDA TURISTICA NELLE PROVINCE CALABRESI Sulla base dei dati raccolti dalle APT locali è stato possibile disaggregare i dati dei flussi
turistici per provincia. Nel 2003 la quota di mercato più elevata è quella di Cosenza (Fig. ) con il 40.3% di arrivi, seguono la provincia di Vibo Valentia con il 18.9%, di Catanzaro con il 17.2%, di Reggio Calabria con il 15.7% e infine Crotone con il 7.9%. Cosenza detiene il primato grazie alla commistione fra il turismo balneare –che si estende sia sulla costa ionica che tirrenica- e il turismo montano della Sila, che è tuttavia più contenuto rispetto all’attrazione mare. Vibo Valentia è importante soprattutto per alcune mete rinomate a livello internazionale, quali Tropea e Capo Vaticano. È proprio in questa provincia, infatti, che si registra il più alto numero di turisti stranieri che visitano la Calabria con una quota di arrivi pari al 35.8% nel 2002, e al 42.1% nel 2003, contro il 32.9% nel 2002 e il 34.3% nel 2003 di Cosenza e il 9.5% nel 2002 e 9.8% nel 2003 di Catanzaro.
In termini di presenze la classifica delle province rispecchia i valori degli arrivi. Cosenza è la provincia leader, Crotone invece ha la minore capacità attrattiva (Fig.3), pur avendo un patrimonio naturale e paesaggistico, oltre che una posizione geografica particolarmente interssante. Bisognerà dunque, lavorare sulle strutture, sulla viabilità, sui servizi e sulle politiche promozionali.
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Fig. 3 Quota di Mercato Totale del Turismo
Arrivi 2003, quota %
40.3
18.9
17.2
7.9
15.7
CS
VV
CZ
KR
RC
Presenze 2003, quote %
39.2
26.3
16.8
8.39.4
CS
VV
CZ
KR
RC
Fonte: Elaborazioni ISTAT e APT, 2003
Per quanto riguarda le dinamiche del settore, fra il 1996 e il 2003 le province di Cosenza, Vibo Valentia e Reggio Calabria hanno registrato elevati tassi di crescita degli arrivi e delle presenze turistiche. La provincia di Crotone è risultata in controtendenza fino al 2001, in ripresa nel 2002 e in calo nel 2003. Catanzaro nel 2001 ha registrato un rallentamento rispetto al 2000 compensato dalla crescita degli anni successivi (Tab.12). Tab. 12 Indici di arrivi e presenze turistiche nelle province calabresi: 1996=100
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In termini assoluti i dati degli arrivi e presenze per provincia fra il 1998 e il 2003 sono riportati in (Tab.13). Tab. 13 Arrivi e Presenze per Provincia
La maggiore variazione percentuale di presenze nelle strutture ricettive in Calabria in estate 2002 si concentra sullo Ionio (7.0%). Fig. 3 Variazione % di Presenze nelle Aree Calabresi 2001-2002
7%
4%
0,40%
0%
1%
2%
3%
4%
5%
6%
7%
Ionio Tirreno Montagna
Fonte: Elaborazioni su dati Istat, 2003
3 QUADRO D’INSIEME DELL’OFFERTA TURISTICA NEL MEZZOGIORNO Nel Mezzogiorno, così come nel resto del Paese, la politica di sviluppo è incentrata
prevalentemente sulle attività di imprese medio-piccole. A questo andamento non sfugge l’industria turistica. Essa si avvale, infatti, di strutture ricettive di medio-piccole dimensioni, che nel corso del 2002 hanno registrato una crescita significativa, segnando nel gennaio 2003 un incremento del 2.6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nell’Italia Meridionale gli esercizi alberghieri sono aumentati del 5.9% a fronte del +1.9% del Centro-Nord (elaborazioni Svimez su dati Istat). La forbice fra Mezzogiorno e Centro-Nord va quindi riducendosi e sebbene gli standard tra le due realtà siano ancora distanti (Fig.5), importanti sono le tendenze al rialzo.
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Fig. 5 Quota Percentuale dell’Offerta di Alberghi, Posti Letto e Camere. Mezzogiorno e Centro-Nord, 2001
17.1
82.9
24.5
75.5
22.8
77.2
0102030405060708090
alberghi posti letto camere
MezzogiornoCentro-Nord
Fonte: Elaborazioni su dati Svimez, 2003
Il numero dei posti letto per albergo nel Mezzogiorno si è ampliato del 6.8% e la dimensione media si è attestata su 81.8 posti letto per albergo, contro i 52 del resto del Paese. Anche il numero delle camere e dei bagni nel Mezzogiorno è aumentato del 5.9% e del 5.8% rispettivamente, a fronte dell’incremento più contenuto nel resto del Paese (2.7% e 2.8%) (SVIMEZ, 2003).
Per quanto riguarda gli esercizi complementari, nel 2002 il Mezzogiorno ha segnato un aumento del 3%, in netta controtendenza con l’andamento medio nazionale (-0.5%) e del Centro-Nord (-1.1%). La caratteristica degli esercizi extralberghieri meridionali è rappresentata dal contenuto numero di posti letto per unità, valore che invece, aumenta notevolmente nelle strutture complementari centro-settentrionali (SVIMEZ, 2003).
Nel 2002, i lavoratori indipendenti negli esercizi alberghieri del Mezzogiorno sono stati il 38.2% del totale degli occupati, a fronte del 34.6% dell’intera nazione (Tab.14). Il 61.8% di lavoratori dipendenti nelle strutture ricettive meridionali è costituito da un 20.8% di lavoratori stagionali, dal 31.8% di lavoratori con contratto a tempo indeterminato, dal 5.1% con contratto a tempo determinato, dall’1.8% con contratto di formazione lavoro, dallo 0.9% con contratto di apprendistato e dall’1.4% con altre forme di contratto (Tab.14). Il numero di lavoratori stagionali nel Sud è contenuto rispetto al Centro-Nord e al Nord-Est, nonostante l’elevata stagionalità dei flussi turistici. L’andamento potrebbe essere dovuto alla maggiore rigidità occupazionale rispetto alla domanda, e soprattutto all’elevata diffusione del lavoro sommerso. Tab. 14 Tipologie di Occupati nelle Strutture Ricettive Alberghiere. 2002, valori %.
Tipolgie Nord-Ovest Nord-Est Cenro Centro-
Nord Mezzogiorno Italia
Indipendenti 33.5 34.4 32.9 33.8 38.2 34.6Dipendenti 66.5 65.6 67.1 66.1 61.8 65.4_con contratto a tempo indeterminato 37.7 18.1 30.2 25 31.8 26.6_con contratto di formazione lavoro 1.2 1.5 1.9 1.6 1.8 1.6_stagionali 17.2 38.2 22.9 30 20.8 28.2_altri contratti a tempo determinato 7.8 4.7 7.1 5.9 5.1 5.8_con contratto di apprendistato 1.6 2.5 2.3 2.3 0.9 2_personale interinale 0.5 0.1 0.8 0.4 0.3 0.3_altro 0.5 0.5 1.9 0.9 1.1 0.9Totale 100 100.0 100.0 100 100 100 Fonte: SVIMEZ, 2003
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4 L’OFFERTA TURISTICA IN CALABRIA Con la legge quadro sul turismo (n.135 marzo 2001) e con la legge Costituzionale n.3
che modifica l’articolo V della Costituzione, la politica nel sistema turistico è completamente rinnovata. Particolarmente interessante è il ruolo che in esso hanno assunto le Regioni; alle quali è stata conferita competenza esclusiva sul comparto. Ciascuna regione perciò, avvalendosi della collaborazione delle imprese del settore, può definire e sviluppare politiche innovative tendenti a valorizzare le caratteristiche regionali e locali, le tradizioni e l’ambiente, ponendo grande attenzione alle infrastrutture, ai servizi, all’aggiornamento delle conoscenze ed al comportamento del consumatore turistico, nella consapevolezza che questo settore rappresenta, in particolare per la Calabria, una risorsa strategica per il suo sviluppo socio-economico. Gli effetti prodotti dall’industria turistica nel sistema economico regionale sono, infatti, del tipo a grappolo come ben interpreta il modello del moltiplicatore keynesiano.
L’offerta turistica è infatti, un insieme costituito da diversi elementi: il settore ricettivo, il settore della ristorazione, il settore dei beni culturali ed ambientali, il settore dei trasporti e il settore delle agenzie di viaggio. Quest’ultimo ha in sè un altro elemento molto rilevante: il modo di proporre il prodotto vacanza.
Al fine di avere la situazione dell’offerta turistica calabrese e la sua evoluzione, nonchè per aver un quadro comparato col mercato, viene sviluppata un’indagine di lungo e di medio-breve periodo nei diversi settori.
4.1 L’OFFERTA TURISTICA ALBERGHIERA
Dalla Tab.15 si rileva che in Calabria il numero degli esercizi alberghieri ha registrato fra il 1980 e il 2002 una variazione percentuale del 66.89%, mentre il numero dei posti letto e delle camere, nello stesso periodo, è aumentato rispettivamente del 138.23% e del 116.98%. Questi valori evidenziano che nel corso degli ultimi venti anni sono stati molto più incisivi gli ampliamenti e le ristrutturazioni, che hanno comportato una crescita delle dimensioni medie degli esercizi alberghieri, rispetto alla crescita nel numero degli esercizi stessi. Tab. 15 Offerta Ricettiva Alberghiera in Calabria
Esercizi Letti Camere
1980 435 32522 17202
1981 443 32620 17332
1991 650 46816 24194
1992 643 51010 25544
1993 645 52445 26106
1994 655 55511 27832
1995 647 56988 28350
1996 656 58864 29092
1997 660 58822 29123
1998 678 60480 30542
1999 667 63070 31405
2000 690 66280 33094
2001 717 72513 35309
2002 726 77478 37325 Fonte: Dati ISTAT ed APT
Dalla stessa tabella si nota anche che nel breve periodo (2001-2002) è cresciuto più consistentemente il numero dei posti letto (+6.85%) rispetto al numero degli esercizi alberghieri (+1.25%). Questa peculiarità è presumibilmente dovuta alla maggiore attenzione rivolta dagli interventi regionali e comunitari alla ristrutturazione e all’ammodernamento di strutture alberghiere esistenti piuttosto che alla realizzazione di strutture ex novo.
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Nel 2002 sono stati censiti 726 alberghi. Per quanto riguarda la categoria si osserva una presenza massiccia di alberghi a tre stelle (55.4%) e una presenza consistente di esercizi alberghieri a due stelle (20.2%) (Tab. 16). Rispetto all’anno precedente si registra un aumento superiore ai tre punti percentuali degli alberghi a tre stelle, aumenta, inoltre, l’offerta di alberghi a 4 stelle che passa dal 12.7% del 2001 al 13.8% del 2002. Una lieve riduzione si rileva anche per i 5 stelle, diminuisce inoltre, l’offerta di esercizi ad 1 e 2 stelle, mettendo in luce che si sta attuando una strategia che mira ad elevare il livello qualitativo delle strutture (Tab.16). Tab. 16 Composizione Interna dell’Offerta Alberghiera in Calabria, 2001
In tale contesto particolare interesse riveste l’azione della società “Sviluppo Italia” che opera per lo sviluppo del turismo nelle aree meno avvantaggiate del Paese. Tale società, come interlocutore degli enti locali, funge da propulsore ed acceleratore nella progettazione e realizzazione di interventi mirati a sviluppare e qualificare aree geografiche ad elevato potenziale turistico, attraendo l’attenzione anche di tour operators, pronti a investire ed a stipulare accordi commerciali nella nostra regione.
Relativamente alle dimensioni degli esercizi alberghieri, si riscontra una dimensione media superiore al valore nazionale per gli esercizi alberghieri a 4,3 e 2 stelle, un valore simile per gli alberghi a 1 stella e un valore inferiore per gli esercizi a 5 stelle (Tab.17). Nel complesso le dimensioni medie delle strutture alberghiere totali calabresi sono di 101.1 posti letto nel 2001 e di106.7 nel 2002 contro i 76.7 dell’intera nel 2001 e di 57.8 nel 2002 nazione e di 51.4 camere nel 2002 contro le 29.5 dell’Italia (Tab.17). Tab. 17 Indici Strutturali dell’Offerta Alberghiera 2002-2001
Calabria 2002 Italia 2002 Calabria 2001 Italia 2001
Nel 2002 l’offerta turistica extralberghiera calabrese consta di 537 strutture. Esaminando la serie storica in Tab. 18 si nota che nell’arco temporale 1980-2002 questa forma di ricezione ha visto crescere la sua presenza in maniera decisa. I suoi esercizi, infatti, hanno avuto un incremento del 159.4% e, nel breve periodo (2001-2002), una variazione del
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24.9%. Tali valori sono stati evidentemente più rilevanti rispetto a quelli alberghieri di lungo periodo (+66.89%) e di breve periodo (+1.25%) (Tab. 15). Dalla Tab. 18 si rileva inoltre che tra il 2001 ed il 2002 il numero di posti letto ha subito una contrazione del 4.27%, resta però elevata la loro disponibilità complessiva: le strutture complementari assicurano il 59.9% di posti letto dell'intero sistema ricettivo calabrese. Tab. 18 Offerta Ricettiva Extralberghiera in Calabria
Per quanto concerne la tipologia dell’offerta turistica extralberghiera essa è principalmente legata a campeggi e villaggi turistici (Tab. 19), sebbene il numero di queste strutture si sia progressivamente ridotto fra il 1991 e il 2001 e sia aumento di nuovo nel 2004. I valori sugli agriturismi sono disponibili per il triennio 2000-2002 e il 2004: nell’arco di un anno (2000/2001) si registra una crescita del 56.47% nel loro numero, tendenza che continua nel 2004 con un aumento dell’88,2% rispetto al 2000. Il numero degli alloggi in affitto registrati sono esigui a dimostrazione di un elevato ricorso a locazioni non regolarizzate. Tab. 19 Tipologia di Strutture Ricettive Extralberghiere in Calabria
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4.3 L’OFFERTA ALBERGHIERA NELLE PROVINCE CALABRESI Come è osservabile dalla Tab.20, la struttura alberghiera per provincia è andata
modificandosi nel corso dell’ultimo ventennio. La provincia calabrese dotata di maggiori strutture ricettive fino al 1994 è stata Catanzaro. Con la costituzione delle nuove province di Vibo Valentia e Crotone, nel ’95 la provincia di Cosenza è divenuta leader dell’offerta alberghiera. In tale contesto, bisogna sottolinare l’interessante crescita registrata da Vibo Valentia che dal 1995 al 2002 ha visto un aumento del +40% degli esercizi alberghieri, nel 2003 invece si denota un calo (Tab.20). Tab. 20 Offerta Alberghiera in Calabria per Provincia, Serie Storica 1980-2003
Dall’analisi della dimensione degli esercizi alberghieri per provincia, che può essere desunta rapportando il numero di posti letto e/o il numero delle camere al numero di esercizi (Tab.20), si nota che nel 2001 la provincia di Reggio Calabria ha una media di 72.8 posti letto per esercizio e la provincia di Cosenza di 85.1. Valori più elevati si registrano nelle restanti province, con una media di 107.8 posti letto per unità nel catanzarese, di 125.17 nel vibonese e di 148.72 nel crotonese. Inoltre, nel 2001 il numero medio di camere per esercizio varia fra un 33.3 di Reggio Calabria e un 63.9 di Vibo Valentia. Cosenza ha un numero medio di camere per esercizio di 43.9, Catanzaro di 50.4 e Crotone di 62.04 (Tab. 20). Nel 2002 il valore degli indici strutturali, misurato come rapporto fra il numero di posti letto e il numero di esercizi, è aumentato nelle province di Cosenza (100 posti letto per esercizio), di Catanzaro (109.8) e di Vibo Valentia (127.4), si è contratto invece nelle altre due province di Reggio (71.1) e di Crotone (142.6). Il numero medio di camere è cresciuto in tutte le province, esclusa Reggio Calabria: in termini assoluti, Cosenza consta di 46.1 camere per struttura, Crotone di 64, Catanzaro di 51.5, Vibo Valentia di 69.1 e Reggio di 32.7 (Tab.20).
Per quanto riguarda la localizzazione delle strutture alberghiere per provincia, queste si trovano principalmente in località marine (Tab.21). Nella provincia cosentina il maggior numero di esercizi al mare rientra nella categoria dei 3 stelle, così anche per gli esercizi in montagna e in città. Nel catanzarese le strutture alberghiere più diffuse per località sono i quattro stelle ad eccezione degli esercizi in collina che sono prevalentemente tre stelle. Nella provincia di Reggio gli esercizi al mare appartengono prevalentemente alla categoria tre
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stelle, mentre i due stelle sono più diffusi in zone collinari e in montagna. Nel crotonese e nel vibonese l’offerta alberghiera si concentra nella tipologia tre stelle.
Tab. 5 Localizzazione dell’Offerta Alberghiera nelle Province Calabresi, 2001
alberghi a 5 stelle 2 2 - - - alberghi a 4 stelle 38 23 9 6 5 alberghi a 3 stelle 116 74 9 26 7 alberghi a 2 stelle 72 50 6 11 2 albergh a 1 stella 48 20 17 9 - Totale 276 169 41 52 14 Localizzazione geografica dell'offerta alberghiera catanzarese, 2001
N. Esercizi
totali N. Esercizi
al mare N. Esercizi in collina
N. Esercizi in montagna
N. Esercizi in città
alberghi a 5 stelle - - - - - alberghi a 4 stelle 7 4 1 1 1 alberghi a 3 stelle 51 39 2 7 3 alberghi a 2 stelle 50 34 7 6 3 albergh a 1 stella 15 11 3 1 - Totale 123 88 13 15 7 Localizzazione geografica dell'offerta alberghiera reggina, 2001
N. Esercizi
totali N. Esercizi
al mare N. Esercizi in collina
N. Esercizi in montagna
N. Esercizi in città
alberghi a 5 stelle - - - - - alberghi a 4 stelle 6 6 - - 1 alberghi a 3 stelle 46 41 2 2 1 alberghi a 2 stelle 33 25 4 4 - albergh a 1 stella 18 14 1 1 1 Totale 103 86 7 7 3 Localizzazione geografica dell'offerta alberghiera crotonese, 2001
N. Esercizi
totali N. Esercizi
al mare N. Esercizi in collina
N. Esercizi in montagna
N. Esercizi in città
alberghi a 5 stelle - - - - - alberghi a 4 stelle 6 5 1 - - alberghi a 3 stelle 31 18 - 8 5 alberghi a 2 stelle 19 17 - 2 - albergh a 1 stella 6 4 2 - - Totale 62 44 3 10 5 Localizzazione geografica dell'offerta alberghiera vibonese, 2001
N. Esercizi
totali N. Esercizi
al mare N. Esercizi in collina
N. Esercizi in montagna
N. Esercizi in città
alberghi a 5 stelle 7 5 - - 2 alberghi a 4 stelle 17 11 1 2 3 alberghi a 3 stelle 81 69 8 - 4 alberghi a 2 stelle 27 21 4 2 - albergh a 1 stella 19 17 - 2 - Totale 151 123 13 6 9
Fonte: Annuari del Turismo
Sulla base dei dati distribuiti dalle APT nel 2004 è stato possibile individuare una diversa distribuzione geografica delle strutture alberghiere che si distingue per tipologia di ambiente ma non per tipologia di provincia (Fig.6). Il 74.7% degli esercizi ricettivi sono localizzati sul territorio di comuni costieri. È la costa tirrenica che registra la maggiore distribuzione percentuale. Solo l’11.3% dell’offerta ricettiva è concentrata in montagna, il 14.1% si situa invece, in altre località (Fig.6).
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Fig. 6 Distribuzione % degli esercizi alberghieri calabresi per area geografica, 2003.
44.6
30.1
11.3
14.1
Costa T irrenica
Costa Jonica
Montagna
Altre località
Fonte: Dati APT, 2004
La dimensione media alberghiera per localizzazione geografica e tipologia di stelle nel 2003 è riportata in Fig.7. Fig. 7 Dimensione Media per Localizzazione 2003
0
50
100
150
200
250
300
Dimensione media alberghiera per fascia costiera 2003
Costa T irrenica
Costa Jonica
Montagna
Altre località
Co s ta Tirrenica 35.3 211.2 106.7 45.7 23.3
Co s ta J o nica 99 285.7 111.4 57 26.9
Mo ntagna 0 101.5 75.9 40.4 30.6
Altre lo ca lità 34 0.7 0.3 0.9 112.7
5 s te lle 4 s te lle 3 s te lle 2 s te lle 1 s te lla
Fonte: Dati APT, 2004
Fra il 2000 e il 2001 in tutte le provice calabresi il tasso di crescita più rilevante è stato riportato dalla categoria alberghiera quattro stelle. Significativa è risultata anche la crescita dei tre stelle, con l’eccezione di Crotone che ha registrato una contrazione del 3.1%. I due stelle sono diminuiti nelle provice di Cosenza (-3.1) di Vibo Valentia (-28.6) e di Reggio Calabria (-19.4), stabile è rimasta l’offerta nella provincia di Crotone e in aumento è risultata quella nella provincia di Catanzaro (2.6). Gli esercizi ad una stella sono diminuti oppure sono rimasti costanti, mentre i cinque stelle sono notevolmente aumentati nel reggino (Tab.22) a conferma che la regione mira ad elevare gli standard qualitativi. Fra il 2001 e il 2002, a fronte della stabilità nei tassi di crescita dei cinque stelle, con l’eccezione di Vibo, che evidenzia una
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netta contrazione, continua la crescita dei tre stelle e dei quattro stelle. I due stelle e gli alberghi ad una stella proseguono il loro trend negativo escludendo Cosenza per i due stelle e Vibo per gli esercizi ad una stella (Tab.22).
Tab. 22 Tasso di Crescita delle Categorie Alberghiere per Provincia
4.4 L’OFFERTA EXTRALBERGHIERA NELLE PROVINCE CALABRESI Relativamente all’offerta ricettiva extralberghiera per provincia, i dati ufficiali
disponibili arrivano fino al 2002. In base a questi si evidenzia che è la provincia di Cosenza a registrare il maggior numero di strutture extralberghiere aggregate, con una quota percentuale del 39.3% del totale degli esercizi complementari regionali. Seguono la provincia di Vibo con il 21.2% di esercizi complementari, quella di Catanzaro col 16.4%, di Reggio con il 14. 7%, e infine di Crotone con l’8,4% (Tab. 6). Dalla Tab. 6 si nota inoltre, che la quota percentuale dell’offerta extralberghiera fra il 1998 e il 2002 si è contratta progressivamente nelle province di Crotone e di Catanzaro, ed è rimasta pressochè stabile nelle atre province.
Tab. 6 Offerta Extralberghiera Aggregata per Provincia, 1998-2002
Dall’analisi di lungo periodo dell’offerta ricettiva extralberghiera disaggregata per tipologia di struttura, si nota che fra il 1980 e il 2004 il numero degli ostelli della gioventù in Calabria è rimasto invariato, quello dei campeggi e villaggi invece si è ridotto drasticamente fra il 1981 e il 1993, con il netto calo di offerta della provincia di Catanzaro. Nel 1998 si riavvia una ripresa consistente con il consolidamento di queste strutture extralberghiere nelle nuove province di Vibo Valentia e Crotone. I dati del 2004 su campeggi e villaggi sono stati individuati tramite una ricerca incrociata su internet nei principali siti ufficiali disponibili. Nel 2004 sono state individuate 210 strutture di questo tipo (Tab. 7), che si trovano prevalentemente nella provincia di Cosenza (64) e Vibo Valentia (64), seguono poi Reggio Calabria con 37 villaggi e campeggi, Catanzaro con 25 e infine Crotone con 20. Dettagli sulla localizzazione e denominazione dei villaggi e campeggi sono riportati in appendice.
Gli alloggi in affitto registrati R.E.C. sono veramente esigui, è la provincia di Cosenza che evidenzia il maggior numero di strutture registrate, nulle o quasi sono gli alloggi e seconde case registrate nelle rimanenti province.
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Tab. 7 Offerta Extralberghiera per Provincia 1980-2004
Ostelli delle gioventù Campeggi e Villaggi Alloggi in affitto REC Altri Esercizi numero letti numero letti numero letti numero letti
Fonte: Istat ed Elaborazioni su Internet per il 2004
Per quanto riguarda gli agriturismi, questi hanno avuto un boom negli ultimi anni. Bisogna sottolineare che i dati sul numero di tali strutture sono spesso diversi fra le varie fonti ufficiali ed una stessa fonte presenta, a volte, contraddizioni interne. Sulla base di una serie di ricerche incrociate su internet nel 2004 sono stati individuati 263 agriturismi nella regione, 60 dei quali sono in provincia di Catanzaro, 112 in provincia di Cosenza, 25 in provincia di Crotone, 39 in provincia di Reggio Calabria e 27 a Vibo Valentia (Tab. 10 appendice). I motivi della forte concentrazione nel cosentino sono molteplici, oltre alla corrispondenza con la distrubuzione della domanda, è evidente la maggiore estensione territoriale della provincia nonché la più variegiata tipologia di paesaggio presente che comprende il mar Jonio, il Tirreno, il Pollino, la Sila, i lagi e i parchi.
Le imprese agrituristiche calabresi sono destinate a due tipologie di turisti: vacanzieri che abbinano la vacanza balneare con l’orientamento ambientale e turisti che ricercano la vacanza “alternativa”.
4.5 LOCALIZZAZIONE DEGLI ESERCIZI EXTRALBERGHIERI Gli esercizi ricettivi extralberghieri sono prevelentemente localizzati in comuni costieri
(72.4%). Nel 2003 solo il 12% di queste strutture sono situate in montagna. Il motivo va rintracciato nella rilevante percentuale che il comparto dei campeggi e villaggi detiene nell’offerta ricettiva complementare regionale. I campeggi e villaggi infatti, si trovano per un 47.1% lungo la costa tirrenica e per un 45.9% lungo quella jonica, in quest’ultima area le dimensioni medie delle strutture sono superiori rispetto all’area tirrenica (Tab. 8).
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Tab. 8 Distribuzione percentuale degli esercizi extralberghieri per area geografica, 2003
Costa Tirrenica Costa Jonica Montagna Altre Località
Campeggi e Villaggi Numero 47.1% 45.9% 2.3% 4.7% Posti letto 41.8% 51.5% 3.9% 2.9%
Fonte: Elaborazioni su dati APT, Osservatorio turistico
5 FATTORI DI CRESCITA E DI OSTACOLO ALLO SVILUPPO TURISTICO Fra il 1987 e il 2002 la dinamica dei flussi turistici è stata molto positiva in Calabria
con una variazione percentuale del +47.55% di arrivi e del +62.96% di presenze. Questi valori testimoniano come il settore turistico rappresenta un volano di crescita rilevante per la regione, che deve essere incentivato perchè in grado di promuovere uno sviluppo economico sostenibile.
Il turismo calabrese è caratterizzato da una forte stagionalità, da una bassa incidenza di presenza straniera e da un’offerta monotematica.
La stagionalità è un fenomeno che non permette di sfruttare completamente le occasioni di sviluppo che si presentano sul mercato, così la monotematicità. La montagna, per esempio, influisce poco sull’andamento medio turistico dell’intera regione. Occorre, quindi, pensare a progetti tendenti a distribuire l’attività turistica durante l’intero anno solare. Allo scopo potrebbero essere ideati eventi sportivi di rilievo nazionale ed internazionale, convegni, fiere, centri benessere, soggiorni per scambi di esperienze ed altro ancora.
Per la realizzazione di tali progetti si rende necessaria una rete di collegamenti efficienti con le diverse aree geografiche.
Al momento la Calabria non ha una buona rete autostradale, nè ha collegamenti aerei soddisfacenti, nè una rete ferroviaria accettabile. E’ necessario fare investimenti importanti in questa direzione coinvolgendo capitali pubblici e privati per permettere alla regione di dotarsi di infrastrutture qualificate e di potersi confrontare con altre realtà mondiali.
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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Algieri, B. (2001), Rilevanza Economica del Turismo nell’Economia Mondiale e Caratteristiche del Sistema Turistico Calabrese, Edizioni Periferia. Banca d’Italia (2003), Note Sull’Andamento dell’Economia in Calabria.
Banca d’Italia (2002), Note Sull’Andamento dell’Economia in Calabria.
Banca d’Italia (2001), Note Sull’Andamento dell’Economia in Calabria.
Banca d’Italia (2000), Note Sull’Andamento dell’Economia in Calabria.
Enit, www.enit.it Istat, Annuari di Statistica, Serie Storica.
Istat, Statistica del Turismo, Serie Storica.
Mercury (2002), Rapporto sul Turismo Italiano, Turistica.
Mercury (2001), Rapporto sul Turismo Italiano, Turistica.
Osservatorio Turistico della Regione Calabria, www.osservatorioturisticocalabria.it Touring Club Italiano (2002) “La Rivista del Turismo”, Anno IV, No.2
Ufficio Italiano dei Cambi, www.uic.it
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APPENDICE Tab. 9 Campeggi e Villaggi in Calabria 2004 AREA Sibaritide
Cutro Santa Monica 962.776105 Calabria verde 963.39223
Isola Capo Rizzuto Due mari 962.791634 Il bonsai 963.392006
Fico d'india 962.793969 Il calabriano 963.392096
Il faro 962.799073 Isolabella Vacanze 963.392066
Il subacqueo 962.799816 Il Turistico 0963 392858
L'oasi 962.791628 La Bianca Spiaggia 963.392556
La fattoria 962.791165 Pago Pago 963392006
Le conchiglie 962 791185 Paradiso del sub 963.392058
Le mimose 962.799811 Riviera calabra 963.392092
Mancuso 962.79919 Sambalon 963.392828 Pizzo Greco 962.792249 Golfo di Gioia Palmi Anna 966.479348 Poker 962.791642 Giosuè 966.479018 San Paolo 962.791688 La Quiete 966.4794 Sant'Antonio 962.799275 San Fantino 966.47943 Sovereto 962.795385 Sing Song 966.479258
Village Annunziata 962795235
San Ferdinando
La porta del sole 966.765233
Le Castella Costa splendente 962.795131Costa dei Gelsomini Bianco Bianco 964.911176