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Università Commerciale Luigi Bocconi Un campus per la città A campus for the city
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Campus

Dec 14, 2014

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A campus for the city
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Un campus per la cittàA campus for the city

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Come spesso accade con le realtà economiche o culturali di un certo rilievo, credo cheanche la Bocconi e le sue strutture abbiano contribuito, nel tempo, a costruire e rafforzarel’immagine di Milano. La crescita e lo sviluppo a livello nazionale e internazionale dellanostra Università rappresentano infatti un obiettivo collettivo, condiviso con la cittàstessa, e le scelte intraprese non possono che incidere significativamente sul contestourbano milanese.Gli atenei dell’Europa continentale, a differenza di quanto avviene nella tradizione uni-versitaria anglosassone, sono strettamente inseriti nel proprio tessuto urbano. E il no-stro campus è infatti l'espressione urbanistica e architettonica della visione culturaledella Bocconi, caratterizzata da innovazione e avanguardia, ma anche da una vocazio-ne internazionale che l'Università ha in comune con la città.Il recente sviluppo edilizio, giunto a completamento con l’apertura del nuovo edificio di viaRöntgen, ha aggregato un insieme eterogeneo di palazzi – ciascuno con spiccate peculia-rità architettoniche – che si sono succeduti a partire dal 1941, anno in cui fu inaugurata lasede principale di via Sarfatti. Nessuno di questi edifici, tutti opera di importanti progettisti,è mai stato costruito con il solo scopo di creare nuovi spazi per la didattica e per la vita uni-versitaria; ciascuno di essi, infatti, si è posto come una parte integrante dell’area cittadina,di cui ha trainato il cambiamento non solo urbanistico ma anche socio-economico. Ora il campus Bocconi è interamente raccolto intorno alla sua sede storica: la comunitàbocconiana si ritrova compatta a popolare il quartiere di Porta Ludovica, dopo anni in cuila mancanza di spazi aveva portato a decentrare temporaneamente alcune strutturedell’Ateneo. Sono certo che il nuovo edificio, attraverso luoghi "aperti" – come l’Aula Magna – che ap-partengono sia all’Università sia alla città, potrà diventare per Milano un importantepunto di riferimento e di aggregazione di persone e idee.

Mario MontiPresidente Università Bocconi

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As often happens with cultural and economic organizations of particular importance,it is my firm belief that Bocconi and its structures have contributed over time toconstructing and reinforcing Milan’s image. Our University’s growth and developmentat both a national and an international level represent a collective objective, shared withthe city itself. Along these same lines, the choices made by the University will certainlyweigh significantly upon the Milanese urban context.It is common for universities in continental Europe to be strictly woven into the urban frame-work, in contrast to the Anglo-Saxon university tradition. Our campus, in fact, expresses interms of architecture and urban planning Bocconi’s cultural vision, marked by innovationand avant-garde thinking, as well as an international calling that the University has in com-mon with the city.The recent real estate development program, completed with the opening of the newbuilding on Via Röntgen, has connected a diverse group of buildings – each with markedarchitectural distinctions – that began in 1941, the year in which the main building in ViaSarfatti was inaugurated. None of these buildings were constructed with the solepurpose of creating new spaces for teaching and university life. Each was the work ofimportant designers and intended as an integral part of the city fabric, prompting notonly urban change, but also socio-economic change in the surrounding area.The campus is now entirely gathered around its historic main building, after years du-ring which many University services had to be temporarily housed off campus. TheBocconi community has come home again to its roots in the Porta Lodovica neighbor-hood.With its public spaces at the service of both the University and the city – such as the Au-la Magna – I am certain that the new building will become an important focal point forthe city of Milan as well as a gathering spot for outstanding people and ideas.

Mario MontiPresident, Università Bocconi

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VIA SARFATTI 25

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Lasciata per problemi di spazio la sede originaria divia Statuto, il 21 dicembre 1941 fu inaugurato l’edifi-cio di via Sarfatti, progettato dall’architetto Giusep-pe Pagano. È un palazzo dalle linee essenziali,significativo esempio di architettura razionalista. Lastruttura è dinamica e apre su una serie di cortili checonsentono il passaggio di aria e luce. Due leoni instile neomedievale in ceramica verde, opera delloscultore Arturo Martini, presidiano l’ingresso princi-pale. Sono invece di Leone Lodi gli altorilievi che or-nano la facciata. Negli anni l’edificio è stato alzato eampliato, per sostenere il numero sempre crescentedi studenti e di docenti. L’atrio ospita attualmente al-cune opere di arte contemporanea.

After the original building on Via Statuto was aban-doned due to space problems, on 21 December1941 the structure on Via Sarfatti was inaugurated.Designed by architect Giuseppe Pagano, it has es-sential lines, a typical example of Rationalist archi-tecture. The structure is dynamic and opens onto aseries of courtyards that allow for access to fresh airand light. Two Neo-Medieval lions in green ceramic,a work of sculptor Arturo Martini, guard the main en-trance. The bas reliefs decorating the facade are byLeone Lodi. Over the years, the annexes have beenadded, both in height and width, in order to supportthe ever increasing number of students and profes-sors. The atrium gallery currently hosts several con-temporary artworks.

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VIA BOCCONI 12

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Con la costruzione del Pensionato Bocconi, dell’ar-chitetto Giovanni Muzio, il campus inizia a estender-si verso nord. Sorto nel 1956, su iniziativa delConsiglio di Amministrazione dell’Università, per of-frire una struttura ricettiva ai numerosi studenti pro-venienti da tutta Italia, l’edificio ha una superficie di5500 mq e può ospitare attualmente 260 studenti incamere singole. Interamente ristrutturata nel 2007,la residenza offre anche un servizio mensa aperto atutti gli studenti. Altre residenze, esterne al campus,consentono agli studenti Bocconi di avere a dispo-sizione più di 1500 posti letto.

With the construction of the Pensionato Bocconidormitory, designed by architect Giovanni Muzio,the campus began to spread north. On the Univer-sity Board’s initiative, the building went up in 1956to offer an accommodation structure for the numer-ous students arriving from all over Italy. It boasts5500 m2 of space and at present can host 260 stu-dents in single rooms. Entirely renovated in 2007,the dormitory also offers a dining hall service opento all students. Other dorms, located off-campus,allow Bocconi students more than 1500 availablespots.

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PIAZZA SRAFFA 6

Edificata tra il 1961 e il 1962 per volontà di Donna Ja-votte Bocconi Manca di Villahermosa, ultima rappre-sentante della famiglia Bocconi e allora Presidentedell’Università, la rettoria è opera dell’architetto Fer-dinando Reggiori. Fu inaugurata dall’Arcivescovo diMilano Montini e messa a disposizione della Curiamilanese, che da allora la gestisce autonomamente.Parte integrante del campus, la rettoria comprendela chiesa di San Ferdinando e alcuni ambienti per lostudio e per la formazione spirituale degli studenti.

Built between 1961 and 1962 according to the wish-es of Donna Javotte Bocconi Manca di Villahermosa,the last representative of the Bocconi family and thenPresident of the University, the rectory is the work ofarchitect Ferdinando Reggiori. It was inauguratedby Milan’s Archbishop Montini and given over to theMilanese Curia, by which it is autonomously run. Anintegral part of the campus, the rectory consists ofthe San Ferdinando church and several areas forstudent study and spiritual education.

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VIA GOBBI 5

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Inaugurato nel 1966, l’edificio è stato progettatodall’architetto Giovanni Muzio e dal figlio Lorenzolungo via Sarfatti, per sopperire alla sopravvenutacarenza di spazi per la didattica e per la ricerca.Collegato alla sede principale da un percorso sot-terraneo, ospitava in origine la biblioteca, l’Aula Ma-gna e alcuni istituti. Mentre la biblioteca occupatuttora gran parte della superficie dell’edificio – tramagazzino, sale di consultazione e uffici –, l’AulaMagna e gli istituti sono stati trasferiti nella nuovasede di via Röntgen.

Inaugurated in 1966, the building was designed byarchitect Giovanni Muzio and his son Lorenzo. Itwas constructed along Via Sarfatti in order to makeup for the increasing lack of teaching and researchspace. Connected to the Via Sarfatti building by anunderground passage, it originally housed the li-brary, the Aula Magna and several institutes. Whilethe library still occupies much of the building’s areatoday – with its storage space, consultation roomsand offices – the Aula Magna and the institutes havebeen transferred to the new building on Via Röntgen.

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VIA BOCCONI 8

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Recentemente ampliata, la sede della SDA Bocco-ni School of Management, inaugurata nel 1986, ècostituita da due edifici a gradoni rivestiti di pannellimetallici, su progetto dell’ingegner Vittore Ceretti.L’edificio delimita il campus lungo via Bocconi: il pia-no terra della nuova ala ospita la libreria Egea, unospazio multifunzionale di 700 mq.

Originally inaugurated in 1986, the SDA BocconiSchool of Management offices have been recentlyexpanded. It is made up of two terraced buildingscovered in metal panels and was the design of Vit-tore Ceretti. The building bounds the campus on ViaBocconi: the ground floor of the new wing hosts theEgea bookshop, a multi-functional 700 m2 space.

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PIAZZA SRAFFA 13

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È del 2001 il grande edificio di Ignazio Gardella checontiene 30 aule, per un totale di 4500 posti. Posi-zionato nell’isolato tra piazza Sraffa e viale Bligny, èun’ellisse di tre piani rivestita di mattoni a vista. Leaule hanno la forma di un trapezio e sono poste sul-la circonferenza dell’ovale; il nucleo centrale è inve-ce libero e coperto da un lucernario al pianterreno,in modo da far entrare luce all’interno della struttu-ra. La hall è arricchita da tre sculture di Arnaldo Po-modoro, i Papiri.

Ignazio Gardella’s large building holds 30 class-rooms for a total of 4500 spots and dates back to2001. It is positioned in the block between PiazzaSraffa and Viale Bligny and is a 3-floor ellipse withvisible brick facing. The classrooms have a trapezoidshape and are placed on the perimeter of the oval,while the central nucleus is open space and coveredwith a skylight on the ground floor, allowing light topenetrate inside the structure. The hall is graced bythree of the Arnaldo Pomodoro Papyrus.

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VIA RÖNTGEN 1

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Geometrie d’impatto, spazi sospesi, illuminazionenaturale, materiali recuperati dalla tradizione localee adattati allo stile contemporaneo. Il nuovo edificiodell’Università Bocconi, situato tra viale Bligny e viaRöntgen, nasce dal progetto degli irlandesi GraftonArchitects, e in particolare dalle menti di Shelley McNamara e Yvonne Farrell, che vinsero nel 2001 ilconcorso internazionale bandito dall’Ateneo per lacostruzione della struttura destinata ad accoglierel’intero corpo docente e una nuova Aula Magna.Dal punto di vista architettonico, il progetto ruota in-torno a due idee di base: volumi flottanti e diffusionedella luce naturale. Le solette dei sei piani dell’edifi-cio non poggiano su pilastri ma sono appese, attra-verso tiranti in acciaio, a grosse travi: un principiostrutturale simile a quello dei ponti. L’effetto è un sus-seguirsi di ambienti aperti, scale ed elementi in ce-mento armato che sembrano sospesi nell’aria.L’impatto visivo è ulteriormente alleggerito dall’am-pia e generosa presenza di vetrate e aperture, checonvogliano la luce naturale fin nel sottosuolo. Cortiinterne, foyer, giardini pensili e terrazzamenti a diver-si livelli, complice l’assenza di pilastri, sono invasidalla luce, che raggiunge e rischiara quasi a giornoanche i piani interrati.

Striking forms, suspended spaces, natural lighting,materials drawn from the local tradition and adapt-ed to a contemporary style. Università Bocconi’snew building, located at the corner of Viale Blignyand Via Röntgen, is the fruit of a project by Dublin-based Grafton Architects, and in particular is thework of Shelley Mc Namara and Yvonne Farrell.Grafton won the international competition launchedby the Milanese university in 2001 for the design andconstruction of a building with offices for the entireFaculty plus a new auditorium, the Aula Magna.From an architectural point of view, the designhinges on two basic ideas: floating volumes and dif-fuse natural lighting. The six floors of the Graftonbuilding do not rest on pillars, but are hung by steelcables from large roof beams – a structural principlesimilar to those used for bridges. The effect is a suc-cession of open spaces, stairs and concrete ele-ments that seem suspended in the air. The visualimpact is further lightened by the generous presenceof wide glass panels and openings that convey nat-ural light down to the basement. Internal courtyards,hanging gardens and terraces on various levels arefull of light, thanks to the absence of pillars, and eventhe underground levels enjoy natural near-daylight.

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All’angolo con viale Bligny, vivace e trafficata arteriacittadina, è stata posizionata l’Aula Magna – vero eproprio teatro da 1000 posti –, uno spazio pubblicoper sottolineare simbolicamente il legame tra la Boc-coni e la sua città. La grande e suggestiva vetrata checollega visivamente il foyer principale con la strada èuna finestra su Milano.Il vasto marciapiede antistante si allunga ad accompa-gnare il visitatore dalla città verso il cuore dell’edificio,in una ideale sovrapposizione tra la vita universitariae quella urbana, che è rimarcata attraverso il coloregrigio dei rivestimenti. L’esterno del palazzo è infattiricoperto di ceppo, una pietra caratteristica dell’ar-chitettura milanese: un conglomerato più resistentedel cemento ma della stessa tonalità, cavato dalle rivedei fiumi della zona del lago d’Iseo e già molto diffusoa Milano sulle facciate di vari edifici di pregio. Analo-gamente gli interni alternano pareti di cemento a vistaad altre in grigio rifinito.Il nuovo edificio ospita gli uffici della faculty, suddivi-sa in Dipartimenti e Centri di ricerca. I piani interrati,oltre all’Aula Magna, sono riservati ad alcune auleseminari, a un grande foyer, a una sala esposizioni ea un parcheggio.

At the corner of Viale Bligny, a lively urban artery, theAula Magna, a 1000-seat theater, is located. It is apublic place and its accessibility from the busystreet underlines the ties between Bocconi and thecity. The impressive plate glass wall that visuallyconnects the main foyer and the sidewalk is like awindow onto Milan.The broad sidewalk stretches to accompany thevisitor into the heart of the building in a virtual over-lap of university life and urban life, marked also bythe grey color of the surfaces. The outside is clad inthe stone known as ceppo, a conglomerate harderthan cement and about the same shade that comesfrom the rivers near Lake Iseo. It is widely used fordistinguished building around Milan. Similarly, theinterior walls alternate exposed cement and greyfinishing.The new building houses the offices of the entireFaculty, with its Departments and Research Cen-ters. Its underground levels include, in addition tothe new Aula Magna, seminar rooms, a spaciousfoyer, an exhibition area and parking.

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