24 CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 7 MARZO 2016 Campagna Agli azionisti una ricca torta. Dopo i cali di gennaio-febbraio prezzi ancora lontani dai massimi Piazza Affari Cedole per 15 miliardi Dai più generosi il triplo dei Btp Azimut e Unipol in testa alla classifica (7%) . Poste debutta e supera Snam (5%) Il ritorno di alcune banche. Telecom paga solo le risparmio. Le attese per Eni DI ADRIANO BARRI’ L e blue chip di Piazza Affari sono pronte a staccare una cedola da 15 miliardi. I prezzi piangono e da inizio anno tutti i big soffrono con un se- gno meno davanti, ma la Bor- sa di Milano si conferma co- me una delle più generose d’Europa a poche settimane dall’inizio della stagione del- la distribuzione dei dividen- di. Un dato interessante so- prattutto in un momento in cui i rendimenti degli investi- menti più tradizionali resta- no molto vicini allo zero. In media le blue chip di Piazza Affari distribuiranno un cou- pon del 3,7%, quasi tre volte il Btp a 10 anni, e di un terzo su- periore anche a quello del Btp a 30 anni. Le grandi so- cietà che non sono in grado di pagare la cedola o che non vogliono farlo per scelta si contano sulla punta delle di- ta: Monte dei Paschi di Siena, Telecom Italia Yoox e Sai- pem, reduce da un anno hor- ribilis e da un aumento di ca- pitale molto consistente. Nel 2016 si consoliderà an- che un’altra tendenza. Il ritor- no al dividendo da parte dei titoli bancari, che scalano an- che la classifica dell’alto ren- dimento: Intesa Sanpaolo ha già confermato una cedola di 0,14 centesimi pari al 5,9%. Alle sue spalle Mediobanca con il 4,5% di yield, ovvero il rapporto tra cedola e prezzo di Borsa, e la Banca Popolare di Milano con il 4,2%. La griglia Nella tabella Corriere Eco- nomia riporta i dati sulle ce- un anno fa. Un risultato pos- sibile grazie al significativo balzo dell’utile che dovrebbe passare da poco meno di 100 milioni di euro a quasi 300 al- la fine del 2015. Alle sue spalle una coppia storica dell’alto rendimento: UnipolSai che, secondo il consensus degli analisti, pa- gherà il 7,4% e Unipol Gruppo Finanziario con il 5,5%. La holding a capo della galassia assicurativa emiliana piace ad Emanuele Oggioni gestore azionario di HZ&Partners: «oltre al tema del dividendo ci sono anche altri aspetti po- sitivi. Il titolo tratta a circa il 30% di sconto sul valore del patrimonio e circa 7 volte gli utili 2016. Da inizio anno per- de il 26% ma aveva chiuso il 2015 sui massimi». Le certezze Coupon certi invece per Poste Italiane, Unicredit e Ubi a conferma che il proces- so di consolidamento dei ri- sultati dei titoli bancari è a buon punto. Per Poste il de- butto è dei migliori: con un rendimento del 5,3% si classi- fica tra le prime 10 società la- sciando, per il momento, alle proprie spalle un campione di generosità come Snam (yield 5%). «Le banche italiane — spiega Mauro Vicini direttore di Websim.it — dopo un crol- lo che è arrivato al 30% da inizio anno, potrebbero esse- re riscoperte anche grazie al- la campagna dividendi». Una posizione condivisa da Kepler Cheuvreux che in un report diffuso recente- mente ha analizzato con la lente di ingrandimento la re- ale esposizione di ogni banca italiana e le relative coperture rispetto ai crediti deteriorati. Il responso è che il sistema è solido e il panico che si è dif- fuso sul mercato nelle prime settimane dell’anno è immo- tivato. Sui singoli titoli questa analisi si è tradotta in promo- zione (buy, comprare) per Unicredit, Mediobanca e Ubi. Kepler-Cheuvreux, inoltre, calcola che dal 2015 al 2017 le nostre banche in media do- vrebbero mettere a segno un aumento degli utili del 30% medio annuo. Nel 2016 potrebbe invece tornare a pagare dividendo Fca. La visibilità è ancora molto bassa e anche per que- sto il mercato stima una ce- dola in denaro davvero risica- ta e pari a 2 centesimi. Sicuro invece il pagamento di un di- videndo «in natura» ovvero, in azioni Rcs, come comuni- cato dalla stessa società in oc- casione dell’annuncio della cessione al gruppo L’Espres- so dei quotidiani La Stampa e Secolo XIX. Come già accaduto nel 2015 Telecom Italia distribui- rà il dividendo solo agli azio- nisti di risparmio. Una deci- sione definitiva verrà presa verso la metà di marzo ma le stime degli analisti propen- dono verso questa ipotesi. L’ultima cedola risale al 2013 (2 centesimi). Un digiuno che però non spaventa il mercato visto che il titolo da inizio an- no si muove in linea con la performance del listino prin- cipale. Le turbolenze del prezzo del petrolio non dovrebbero cambiare troppo le abitudini di Eni che però aspetterà le prossime settimane per co- municare la propria politica di dividendo 2016. Nel frat- tempo è stato annunciato che il 23 maggio verrà distribuito un dividendo di 40 centesimi, che si va ad aggiungere all’ac- conto di 40 centesimi del 21 settembre scorso, per un to- tale di 80 centesimi stimati su base annua © RIPRODUZIONE RISERVATA I titoli dell’Ftse Mib che distribuiscono la cedola, dati all’1 marzo 2016 La classifica CEDOLA 2016* % YIELD 2016 Fonte: elaborazione Corriere Economia Btp a 30 anni *) sugli utili di competenza 2015. In campo azzurro il dato ufficiale, il resto sono stime di consensus; **) da inizio anno; 1)la cedola di prossima distribuzione è di 0,40 euro e parziale. Il dato riportato è la sua proiezione annua; 2) la cedola di prossima distribuzione è di 0,09 euro e parziale. Il dato riportato è la sua proiezione annua; nd: non disponibile. Titolo quotato dopo l'inizio dell'anno Azimut Holding UnipolSai Assicurazioni STMicroelectronics 2 Eni 1 Intesa Sanpaolo Assicurazioni Generali Unipol Gruppo Finanziario Poste Italiane Snam Mediobanca Enel Banca Popolare di Milano Terna Anima Holding A2A Atlantia UniCredit Ubi Tod's Tenaris PREZZO CORRENTE (euro) 18,6 1,9 5,4 13,4 2,4 12,9 3,5 6,3 5,0 6,5 3,7 0,6 4,9 5,8 1,1 23,8 3,5 3,7 70,9 10,3 1,40 0,14 0,37 0,80 0,14 0,71 0,19 0,33 0,25 0,29 0,16 0,03 0,20 0,22 0,04 0,90 0,12 0,11 2,06 0,28 7,6% 7,4% 6,8% 6,0% 5,9% 5,5% 5,4% 5,3% 5,0% 4,5% 4,3% 4,2% 4,1% 3,9% 3,9% 3,8% 3,4% 3,0% 2,9% 2,7% Btp a 10 anni CNH Industrial Prysmian Salvatore Ferragamo Banca Mediolanum Banca Popolare Emilia Romagna Banco Popolare Luxottica Group 6,7 19,1 21,5 6,6 4,8 7,7 53,8 0,17 0,42 0,46 0,14 0,10 0,15 0,95 2,5% 2,2% 2,1% 2,1% 2,1% 1,9% 1,8% Enel Green Power Ferrari Davide Campari Buzzi Unicem Exor Moncler Italcementi Mediaset Finmeccanica Fiat Chrysler Saipem Telecom Italia Yoox Net Monte Paschi Siena 1,8 35,9 7,5 14,5 31,0 14,6 10,3 3,4 10,2 6,7 0,4 0,9 27,4 0,5 0,03 0,46 0,09 0,17 0,36 0,15 0,08 0,03 0,05 0,02 0,00 0,00 0,00 0,00 1,4% 1,3% 1,2% 1,2% 1,2% 1,1% 0,8% 0,8% 0,5% 0,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% PATRIMONI & FINANZA Come investire e risparmiare 1,4% Btp decennale Il rendimento lordo del titolo di Stato a dieci anni Pro e conto I conti in tasca alla strategia della remunerazione cedolare in vari periodi storici. Il caso della recessione giapponese Un paracadute in caso di tempesta Ma frenano quando corre il Toro Nei prossimi mesi alla ribalta le cedole delle società europee Spinte da valutazioni meno care e dal rischio di deflazione adatte a tutte le stagioni. Lo dimostra un’analisi di Ubi Pramerica su un sottoinsie- me di titoli americani sulla base di alcuni parametri, tra cui elevato dividend yield (rendimento da dividendi) e stabilità dei coupon. Dallo studio si evince co- me le società ad alto divi- dendo abbiano battuto il mercato in fasi Orso, per- dendo smalto durante i trend rialzisti. All’epoca del- la bolla dot.com, per esem- pio, mentre l’S&P500 subiva un crollo del 43%, il paniere selezionato da Ubi Priameri- ca guadagnò il 73%. Analo- gamente, tra l’estate del 2008 e il febbraio 2009, quando l’S&P 500, in pieno terremoto post-Lehman, precipitò del 42,5%, i titoli ad alto dividendo misero a se- gno un sorprendente più 21%. Al contrario, però, duran- te il lungo mercato Toro ini- ziato a marzo del 2009, i tito- li high dividend hanno gua- dagnato solo 20 punti per- centuali, 142 in meno del paniere di riferimento. «Fa- cendo i conti, si scopre che la sovraperformance nei mer- cati Orso è comunque molto più rilevante della sottoper- formance in fase Toro: dal 2000 in poi, il vantaggio ac- cumulato dagli alti dividendi rispetto al mercato è del 46%», conclude Emilio Franco, vice direttore gene- rale e responsabile investi- menti di Ubi Pramerica sgr. Vale la pena ricordare che nel lungo periodo la parteci- pazione dei dividendi al ren- dimento complessivo («total return») è determinante: se- condo un’analisi di Morgan Stanley, tra il 1930 e il 2012, la componente cedolare ha contribuito alla performan- ce dell’S&P500 per il 48%. Non bisogna però trascu- rare l’esame delle valutazio- ni: che, in alcune aree, appa- iono tirate, a causa del so- vraffollamento sui titoli di- fensivi, con buona visibilità e flussi di cassa costanti. «I settori che hanno guadagna- to bene sono utility, consumi di base, health care, reits (re- al estate investment trust ndr). Tra i consumi di base, in particolare, è molto diffi- cile trovare storie convincen- ti, a questi prezzi», segnala Eric Papesh, portfolio spe- cialist azioni Usa di T. Rowe Price. Il favore riscontrato dalle azioni ad alto dividen- do negli ultimi due anni si spiega anche con l’andamen- to dei tassi: «Cedole molto magre nel reddito fisso inco- raggiano gli investitori a cer- A Tokyo negli ultimi 25 anni hanno fatto meglio della media 3,7% Yield medio Il rapporto dividendo prezzo delle 40 blue chip I mprovvisamente, noioso è diventato bello. Lo scri- ve il Wall Street Journal, analizzando il revival dei ti- toli ad alto dividendo in que- sto complicato inizio d’anno. Essendo meno volatili, sono la prima scelta di molti inve- stitori quando sale l’incer- tezza sull’andamento del ci- clo economico o sulla dina- mica degli utili. Poiché, negli ultimi mesi, si sono adden- ta dall’S&P500 (vedi artico- lo a fianco). Analogamente, l’Eurostoxx Select Dividend 30 — indice europeo focaliz- zato sulle aziende capaci di conseguire dividendi elevati e in aumento da almeno 5 anni — ha perso il 2% tra gennaio e febbraio, contro il 6,3% ceduto dallo EuroStoxx50. Sfortunatamente le azioni ad alto dividendo, non sono Azimut 7,6% PIETRO GIULIANI Eni 6 % CLAUDIO DESCALZI Mediobanca 4,5 % ALBERTO NAGEL Unip 7,4% CARLO CIMBRI Poste Italiane 5,3 % FRANCESCO CAIO Enel 4,3 % FRANCESCO STARACE sate parecchie nubi su en- trambi i fronti, non stupisce che le azioni ad alto dividen- do abbiano richiamato mol- to interesse, offrendo una protezione contro i venti ri- bassisti. Da inizio anno, l’S&P500 Dividend Aristocrats, un pa- niere di titoli con cedole in crescita da 25 anni, ha gua- dagnato l’1,9%, a fronte di una perdita di 2,5 punti subi- dole di prossima distribuzio- ne, stimate e annunciate, dei titoli dell’indice Ftse Mib con i rispettivi rendimenti e il pa- ragone con i Btp che serve, è ovvio, da ordine di grandez- za. I titoli di Stato e le azioni, infatti, non sono paragonabili in termini di rischio e nem- meno di tassazione (12,5% contro 26%). Spicca in cima alla lista Azimut con uno yield del 7,6% oltre cinque volte rispetto a quello del Btp a 10 anni. La cedola non è an- cora stata fissata dal manage- ment del gruppo finanziario ma secondo il consensus di mercato sarà di 1,4 euro, qua- si il doppio degli 0,78 euro di