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Calza-sock-ita

Feb 13, 2017

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Mauro Testa
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Il ritorno venoso per chi studia la performance e la prevenzione degli infortuni è importante.

Il carico interno e il recupero sono influenzati dal ritorno venoso

La pressione e la gittata cardiaca sono influenzati dal ritorno venoso

Il ritorno venoso influenza la microcircolazione e l’eliminazione delle tossine

Il ritorno linfatico è connesso al ritorno venoso

Physiol Rev. 2008 Jul;88(3):1009-86. doi: 10.1152/physrev.00045.2006. Regulation of coronary blood flow during exercise. Duncker DJ1, Bache RJ.

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I fattori determinanti il ritorno venoso sono noti, compressione del piede e dell’arco plantare, movimenti articolari, stato della muscolatura para venosa e valvole di non ritorno venose. Per I praticanti lo sport però uno degli aspetti più importanti è il gradiente pressorio cioè la differenza di pressione esistente tra l’appoggio del piede e il cuore, il sangue va da dove c’è più pressione a dove c’è ne meno. Negli sport da seduti questo aspetto è rilevante.

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Anche il tipo di contrazione muscolare dello sport che si pratica è importante. C’è una profonda differenza tra gli sport esplosivi come il sollevamento pesi il calcio etc. dove il ritorno venoso è reso più difficoltoso dalla quantità di contrazioni massimali presenti. (Vengono definiti sport statici) Rispetto a sport cosi detti “dinamici” perche le contrazioni muscolari sono regolari o cicliche ad es. Il ciclismo. Situazioni differenti, problematiche differenti ma la stessa necessità di avere un buon ritorno venoso.

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Il ruolo rilevante del piede

L’arco plantare ha un ruolo rilevante, la sua forma e la sua capacità di deformarsi implementano il ritorno venoso.

Il letto capillare presente nel meso piedo indica chiaramente che questa è la zona del ritorno venoso.

Anat Rec (Hoboken). 2010 Mar;293(3):370-8. doi: 10.1002/ar.21085. The anatomy and physiology of the venous foot pump. Corley GJ1, Broderick BJ, Nestor SM, Breen PP, Grace PA, Quondamatteo F, Olaighin G.

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Dermatol Surg. 2014 Mar;40(3):225-33. doi: 10.1111/dsu.12381. Epub 2013 Dec 23. The foot venous system: anatomy, physiology and relevance to clinical practice. Ricci S1, Moro L, Antonelli Incalzi R. Abstract OBJECTIVE: This review aims to summarize present knowledge of foot venous return, with a special interest in clinical and research implications. METHODS: It is based on the latest available publications on foot anatomy and hemodynamics. MATERIALS ANATOMY: Five systems are described: the superficial veins of the sole, the deep veins of the sole (with particular attention to thelateral plantar vein), the superficial dorsal plexus, the marginal veins and the dorsal arch and the perforating system. The Foot Pump: The physiology of venous return is briefly described, with an emphasis on the differences between standing and walking and the interplay of the foot and calf venous systems. RESULTS: The hypothesis that the foot and calf venous systems may be in conflict in several clinical conditions (localization of leg ulcers, corona phlebectatica, foot vein dilatation, arteriovenous fistulas of the foot, foot-free bandaging) is presented, briefly discussed, and mechanistically interpreted. CONCLUSIONS: Foot venous return could be more important than is commonly thought. Certain clinical conditions could be explained by a conflict between the mechanisms of the foot pump and the leg pumps most proximal to the foot, rather than by generic pump insufficiency, with possible effects on treatment and compression strategies.

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Perchè il piede è definito il cuore venoso? Ovviamente perchè è da qui che parte il ritorno venoso

J Vasc Surg. 1996 Nov;24(5):819-24. Venous outflow of the leg: anatomy and physiologic mechanism of the plantar venous plexus. White JV1, Katz ML, Cisek P, Kreithen J.

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Phlebology. 2015 Apr;30(3):180-93. doi: 10.1177/0268355513517686. Epub 2014 Jan 10. Anatomy of the veno-muscular pumps of the lower limb. Uhl JF1, Gillot C2. Author information Abstract OBJECTIVE: To study the anatomy of the veno-muscular pumps of the lower limb, particularly the calf pump, the most powerful of the lower limb, and to confirm its crucial importance in venous return.

RESULTS: The foot pump is the starter of the venous return. The calf pump can be divided into two anatomical parts: the leg pump located in the veins of the soleus muscle and the popliteal pump ending in the popliteal vein with the unique above-knee collector of the medial gastrocnemial veins. At the leg level, the lateral veins of the soleus are the bigger ones. They drain vertically into the fibular veins. The medial veins of the soleus, smaller, join the posterior tibial veins horizontally. At the popliteal level, medial gastrocnemial veins are the largest veins, which end uniquely as a large collector into the popliteal vein above the knee joint. This explains the power of the gastrocnemial pump: during walking, the high speed of the blood ejection during each muscular systole acts like a nozzle creating a powerful jet into the popliteal vein. This also explains the aspiration (Venturi) effect on the deep veins below. Finally, the thigh pump of the semimembranosus muscles pushes the blood of the deep femoral vein together with the quadriceps veins into the common femoral vein.

CONCLUSION: The veno-muscular pumps of the lower limb create a chain of events by their successive activation during walking. They play the role of a peripheral heart, which combined with venous valves serve to avoid gravitational reflux during muscular diastole. A stiffness of the ankle or/and the dispersion of the collectors inside the gastrocnemius could impair this powerful pump and so worsen venous return, causing development of severe chronic venous insufficiency.

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The postures with different pressures

Diventa veramente importante tutelare coloro che praticano sport che hanno posture sfavorevoli al ritorno venoso.

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Sebbene sia dubbioso sui valori mostrati in questa immagine, questa evidenzia la criticità di chi fosse seduto

Un ausilio utile al miglioramento del ritorno venoso racchiude molti benefici nello sportivo: • Miglioramento della gittata

cardiaca • Minor tempo nello

smaltimento delle tossine • Miglioramento

dell’ossigenazione dei tessuti • Aumento delle potenzialità

metaboliche del soggetto

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L’ambiente influisce grandemente sul ritorno venoso, pavimentazioni, posture e calzature sono spesso causa di cattivi flussi di ritorno del sangue al cuore

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Appare evidente che in questo esempio differenze di livello tra avampiede e retro piede scaricano in modo differente l’arco plantare e attivano in modo negativo il movimento della caviglia, importante articolazione per il ritorno venoso.

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La gravità, i baricentri corporei elementi destabilizzanti ma anche elementi primari , da considerare, nella ricerca degli equilibri corporei.

Ovviamente posture improprie o disequilibranti tenderanno a gravare maggiormente su alcune catene muscolari e a chiudere angoli articolari essenziali per il passaggio del flusso venoso, es nella postura seduta la chiusura del ginocchio.

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In queste tre immagini sono descritte le forze in gioco nell’impatto del piede con il suolo, studiarle è indispensabile per ovviare a traumatismi a carico dell’atleta.

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L’atleta che sprinta genera forze molto alte che arrivano a due-tre volte il suo peso. Una superfice performante deve restituire e assorbire le forze a favore della performance

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Le forze al suolo, nella fase subito dopo quella dello sprint, si amplificano sino a 5 volte il peso dell’atleta a massima velocità. Questo fenomeno è maggiormente evidente nella corsa esistendo nella biomeccanica del gesto una fase di volo e appoggi generalmente monopodalici

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Con strumentazione baropodometrica attraverso lo studio delle pressioni si possono analizzare, forza e pressione a livello dell’arco plantare comprendendo così quali siano gli sport che maggiormente necessitano di ausili atti ad aiutare il ritorno venoso. Inoltre del singolo atleta comprendiamo il tipo di appoggio podalico.

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Ad esempio in un soggetto che cammina di circa 60 kg di peso possiamo rilevare forze al piede medie massime doppie alla sua massa, con forze medie che rappresentano cira la metà delle stesse. Dipendenti dalla velocità del gesto. Ricordiamo che la forza in fisica è massa X accelerazione

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Nel ciclismo invece le forze sono quasi pari al peso corporeo del soggetto con medie che sono un terzo del peso del soggetto stesso. E ovvio che il ritorno venoso è reso più complesso. Le pressioni invece aumentano, questo per il ridotto spazio su cui si sviluppa la forza (teste metatarsali). Ricordiamo che in fisica la pressione è, Forza /spazio (superficie) su cui la sviluppiamo

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Int J Sports Med. 1996 Jan;17(1):17-21. Cycling cadence alters exercise hemodynamics. Gotshall RW1, Bauer TA, Fahrner SL. Author information Abstract Previous studies on cycling cadence have focused on the economy of the cadence, in search of the optimal pedal cadence. The purpose of this study was to determine the hemodynamic changes associated with varying pedal cadence at a constant workload. It was hypothesized that increased pedal cadence would enhance the skeletal muscle pump, resulting in elevation of cardiac output. Seven cyclists were enlisted to cycle at 200 watts at pedal cadences of 70, 90 and 110 rpm (random order). Oxygen uptake, heart rate, stroke volume, cardiac output, blood pressure, and vascular resistance were determined. As has been previously shown, oxygen uptake increased with increased cadence (70, 90, 110 rpm) at this workload. Heart rate, stroke volume, cardiac output and blood pressure were increased, and vascular resistance decreased, with increased cadence. Cardiac output increased (34%) in excess of the increase in oxygen uptake (15%) as shown by the decrease (-14.5%) in the arterial-venous oxygen difference occurring with increasing cadence. Apparently, even though the workload was constant, the increase in pedal cadence resulted in a more effective skeletal-muscle pump which increased muscle blood flow and venous return. It is not known if this might contribute to the natural selection of higher cadences by cycling athletes, even though there is reduced economy.

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Si rendeva necessario un nuovo ausilio a compressione graduata che avesse caratteristiche necessarie ad aiutare lo sportivo: Tale nuovo ausilio è una calza con queste caratteristiche: • La compressione deve essere primariamente a livello dell’arco plantare ( 21 mm hg) • La compressione deve scendere salendo anatomicamente verso il bacino • Non devono esserci elementi costrittivi alla caviglia o nel laccetto di mantenimento

della calza • Deve avere una tecnologia che aiuti il ritorno venoso e migliori la salute generale del

soggetto. La tecnologia è il FIR (far infrared rays)

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Questo è lo spettro delle frequenza della luce, appare evidente la frequenza FIR,

I BENEFICI NEGLI SPORTIVI: incrementa le prestazioni atletiche; accelera il recupero dopo l'attività fisico/sportiva; evita il sovraffaticamento aumentando la concentrazione e la lucidità; riduce il dolore muscolare tardivo non favorendo la formazione di acido lattico; aiuta il rilassamento muscolare diminuendo la tensione dei muscoli; riduce infiammazione e gonfiori; allevia spasmi muscolari; supporta ed accelera la riabilitazione post trauma e accelera il recupero da traumi muscolari ed articolari (contratture, dorsalgia, lombalgia, sciatalgia, artrite, artrosi, periartrite, distorsioni....) accelera tutti i processi di guarigione, stimolando la riparazione cellulare e massimizzandone la salute (una cellula sana vuol dire corpo sano).

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Dall’immagine termografica risultano evidenti le differenti emissività tra una calza normale ed una serigrafata con la tecnologia FIR

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Protocollo: • 30 minuti in posizione seduta con

arto sospeso. • Con calza normale • Con calza a compressione graduata. • Termografia della gamba e del piede Risultati attesi: Maggior calore nella zona del meso piede

Calza sportiva convenzionale

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Nuova calza a compressione graduata

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Una calza a compressione tradizionale, viene rilevata la temperatura a livello di polpaccio e ginocchio

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La nuova calza, appare evidente nel grafico a torta dell’aumento delle aree calde, è stata analizzata solo la zona di interesse cioè gli arti inferiori.

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Foto esempio

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Foto esempio

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