Germania antica. Noi diamo il nome di Germania o d’Allemagna a quel paese che i Tedeschi chiamano Deutschland dal nome del popolo dominatore mal conosciuti da’ Romani. Questi volevano dividere l’antica Germania in tre parti, cioè: I. la Germania fra il Reno e il Weser ch’era abitata da’ popoli nominati Frisoni, Cauchi, Bracleri, Sicambri, Franchi, Alemanni. II. La Germania fra il Weser e l’Elba ch’era abitata da’ Catti, Semnoni, Ermunderi, Bojani, Quadi, Marcomani. III. la Germania fra l’Elba e la Vistola ch’era abitata da’ Teutoni, Angli, Sassoni, Vandali, Eruli, Borghignoni, e Longobardi. Eruditi tedeschi, come Soemund, Worm, Tihre ec. fecero profonde ricerche sull’origine de’ popoli germanici, indagando i luoghi da cui avvennero le loro prime emigrazioni, che riportano alle regioni centrali dell’Asia. Essendo popoli nomadi, e guerrieri, essi venivano spinti dal loro carattere, e dall’istinto sociale ad abbandonare le selvagge foreste per cercare migliori contrade. Nel moversi una tribù, seco ne trascinava molte altre, e di tal modo, un orda diventava una possente armata. Molte nazioni germaniche, come a cagion d’esempio, i Vandali, i Svevi traggono il loro nome dall’abitudine di errare sul mare, e sulla terra, lo che avvicinavali alla condizione de’ Tartari. Dalla Germania uscirono da prima i Galli e i Cimbri, poi i Franchi, i Borgognoni, i Sassimi, gli Angli, Normanni, i Goti e in fine i Longobardi. Riguardo a’ primi abitatori della Germania, è opinione d’antichi scrittori che anche nel rigore del freddo nudi affatto caminassero i ragazzi e gl’imbuberi; e gli uomini e le donne non si coprissero che d’un manto di sajo o drappo grossolanamente tissuto di lana che gettavano a spalle, allacciato sul petto con una fibbia, o in mancanza di questa con una spina. Per le cose poi della guerra que’ popoli non furono meno rozzi nelle più remote età, sebbene si rendessero poi formidabili agli stessi Romani, come sappiamo da Giulio Cesare, da Tacito, e da molti altri. Procedendo ne’ tempi, e ritrovato l’uso del ferro, incominciarono quei barbari a fabbricare essi pure le spade, ed armare la punta delle aste: rivestirono le pelli degli orsi, de’ lupi, e degli altri animali feroci che uccidevano cacciando; poscia si diedero a formare cogli anelli di ferro le maglie che portavano a difesa del corpo; perfezionare gli scudi foderabili di lame metalliche ed i capi delle tribù portarono alte penne, come segno di comando. Le orde venute dal settentrione occuparono successivamente la Germania, adottarono per armatura la maglia a differenza de’ Romani che s’avevano l’usbergo formato da lastra di ferro e di rame battuto. Anche nella pugna equestre, furono i Germani valentissimi: i fanti seguivano in egual numero la cavalleria, e saltando su’ Cavalli sottentravano bene spesso a’ cavalieri caduti. Portavano poi come trofeo sulla punta della lancia o appesi alla sella i teschi de’ nemici che uccidevano combattendo. All’epoca della romana dominazione, può ragionevolmente attribuirsi la introduzione di una nuova tattica guerresca, e di una più esatta disciplina tra i Germani, tanto più che tutti al romano periodo appartengono i fatti in cui quella nazione sembrò correggersi degli antichi errori militari e rinunziare alle sue pugne tumultuarie per iscendere in campo ad ordinati combattimenti. Veggonsi altronde in quell’epoca raccolti sovente gli eserciti Germani sotto il comando de’ loro Duci e anche de’ loro Re. Quanto agli accampamenti, veggonsi questi praticati non solo da Arminio, ma anche da’ Goti e da altri popoli germani, specialmente nelle loro guerre contro gli ultimi Romani Imperatori. Solevano i Germani guernire all’interno il loro accampamento, e se non altro cingerlo di carri, e di altri impedimenti, da’ quali vigorosa resistenza opponev. no a’ Romani. Lo spirito guerriero dominò anche ne’ secoli seguenti in altissimo grado nell’Alemagna mantenuto vivo dalle continue guerre in cui abbiamo veduto essere stato avvolto sempre quel popolo. In nessuna nazione sorsero forse tanti valenti cavalieri durante le romanzesche imprese del medio evo, ed anche dopo l’invenzione della polvere, che rese inutili le grandi armature: continuarono colà ad essere in uso per lungo tempo le giostre, e i tornei. Intorno alle arti, e specialmente all’antica architettura germanica, osserveremo che nulla è a noi pervenuto de’ primi popoli germanici che degno sia di rimarco. Ne’ secoli barbari passato era nella Germania il gusto de’ Franchi, i quali ne’ primi loro edifizii cristiani non tanto profusero gli ornamenti, quanto le figure de’ nani, de’ giganti, de’ grifi, e delle sfingi. L’architettura 103
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Germania antica.
Noi diamo il nome di Germania o d’Allemagna a quel paese che i Tedeschi chiamano
Deutschland dal nome del popolo dominatore mal conosciuti da’ Romani. Questi volevano dividere
l’antica Germania in tre parti, cioè: I. la Germania fra il Reno e il Weser ch’era abitata da’ popoli
nominati Frisoni, Cauchi, Bracleri, Sicambri, Franchi, Alemanni. II. La Germania fra il Weser e
l’Elba ch’era abitata da’ Catti, Semnoni, Ermunderi, Bojani, Quadi, Marcomani. III. la Germania fra
l’Elba e la Vistola ch’era abitata da’ Teutoni, Angli, Sassoni, Vandali, Eruli, Borghignoni, e