CALENDARIO DEL DIALOGO LE FESTE DELLE COMUNITË€¦ · Eid al-Ghadeer Annunciazione di Alì come successore del Profeta Muhammad a Ghadeer Khumm Festa degli spiriti Ullambana (m)
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L’Italia repubblicana e democratica ha ritenuto che il principio “La scuola è aperta a tutti” dovesse avere rango costituzionale.
Quel principio esige che ogni studentessa e studente trovi nella comunità educante della scuola lo spazio per fare esperienza diretta del pluralismo, delle libertà e dell'eguaglianza nelle quali si dà il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutte e tutti alla vita democratica.
In questo spirito la Commissione sul pluralismo, la libertà e lo studio delle scienze religiose a scuola, istituita presso il MIUR con nota prot. 0000321 del 23 aprile 2015, ha deciso di offrire un calendario in cui sono state annotate le feste delle comunità di fede presenti nel paese – grandi e piccole, antiche e recenti – che compongono il variegato paesaggio religioso delle scuole italiane.
Ciascuna comunità educativa potrà decidere se farne uso e come usarlo, nella logica della autonomia che ispira il nostro sistema di istruzione.Non è un calendario “interreligioso” e non vuole esserlo. Ogni tradizione ed ogni culto ha le proprie feste: e nessuno può o deve suggerire equivalenze o disparità da un punto di vista “terzo”, perché in una materia come questa, dove ogni posizione espressa liberamente appartiene alla sfera di un diritto intimo e inviolabile, non c’è terzietà possibile, ma solo condivisione e rispetto.
È un calendario delle feste delle comunità italiane che riconosce festività civili e/o religiose consolidate, ma che al tempo stesso intende portare ad evidenza il significato che altre feste hanno per chi le osserva come giorno di riposo o di culto.
Ciascuna scuola, ciascuna classe, potrà decidere se usarne delle parti, farne il supporto fisico o immateriale di percorsi di approfondimento e dialogo, esplorarne i fondamenti dottrinali e le mutazioni, studiarne la declinazione culturale o artistica, ricavarne spunti per percorsi didattici o iniziative di confronto. Un esercizio, per chi lo vorrà praticare, utile per la crescita della conoscenza, del rispetto tra studentesse e studenti e delle libertà personali e collettive.
La scuola è aperta a tutte e a tutti, è il luogo dell’inclusione, del dialogo e
del rispetto. Dobbiamo conoscere e riconoscere le differenze perché siano
fonte di arricchimento reciproco e di crescita collettiva. L’istruzione in
questo ha un ruolo fondamentale: fornisce alle studentesse e agli studenti
gli strumenti per costruire un futuro libero da odio e intolleranza. Perché
siamo tutte e tutti responsabili di un destino comune.
Valeria Fedeli
LEGENDAIl calendario è stato elaborato a partire da alcune fonti: il calendario scolastico, il calendario liturgico delle diverse chiese, i lunari delle comunità ebraiche italiane, i calendari delle comunità islamiche e delle altre tradizioni religiose. Diversi specialisti hanno fornito integrazioni e consigli e varie istituzioni o associazioni di comunità hanno rivisto, con indicazioni non sempre omogenee, un calendario di cui risulterà chiara la complessa stratificazione.
Sono stati usati colori scelti in modo del tutto casuale per distinguere la diverse tradizioni e denominazioni. Eccetto che per le feste delle chiese in comunione con Costantinopoli, copte ed etiopi, è stato dato il nome della festa nella lingua liturgica.
In caso di sovrapposizione di più feste sulla stessa data, queste sono distribuite senza alcun ordine gerarchico.
Nella tradizione ebraica, cristiana e islamica i giorni iniziano col tramonto: attutita in diverse culture cristiane che la osservano solo nella messa “di mezzanotte” di Natale e Pasqua, questa tradizione fa sì che lo Shabat entri sempre il venerdì al tramonto e finisca (esca) al tramonto del sabato; lo stesso vale per le altre feste ebraiche e così per tutte le feste dell’islam sia sunnita che sciita: un segno ricorda dunque che il giorno di festa indicato nel calendario è già iniziato al tramonto del giorno precedente.
Molte chiese della diaspora ortodossa che in patria (ad es. in Russia) adottano il calendario giuliano e celebrano le feste dodici giorni dopo la data corrispondente del calendario gregoriano, hanno adottato il calendario gregoriano, per cui celebrano le feste comuni a diverse chiese cristiane nelle stesse date.
Nelle feste lunari di diverse tradizioni sono possibili scivolamenti anche di un intero giorno, a seconda dell’orario in cui la luna sorge e tramonta alle diverse latitu-dini: e dunque può accadere che comunità nazionali sincronizzino la propria festa su orari diversi da quelli che sarebbero previste dal calendario.Eventuali proposte, correzioni o integrazioni per il prossimo anno saranno utili e benvenute.
CRISTIANI
INDUISTI JAINISTI MUSULMANI
CONFUCIANIe TAOISTI EBREI
BAHA'ISHINTOISTI
SIKH
ZOROASTRIANI
FESTEASTRONOMICHEBUDDISTI SUNNITI
SCIITI ORTODOSSI (o)
ARMENOORTODOSSI (a) CATTOLICI (c)
ORTODOSSIETIOPI (e) VALDESI (v) RIFORMATI (r)
EVANGELICI (ev) ANGLICANI (i)
COPTI (co)
Con il cerchio bianco sono indicate le feste che iniziano al tramonto del giorno prima