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Percorso nell'arte contemporanea. La Galleria Bonomo dal 1971 A Journey in contemporary art. The Bonomo Gallery since 1971 Intervista a MARILENA BONOMO di GIORGIO GUGLIELMINO lnterview with MARILENA BONOMO by GIORGIO GUGLIELMINO Testi di T exts by LAURA CHERUBINI LORENZO BONOMO PIETRO MARINO FRANCESCO MOSCHINI UMBERTO ALLEMANDI & C. TORINO LONDRA - VENEZIA NEW YORK
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"..but, where is Bari?" - Ante litteram

Mar 31, 2023

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Page 1: "..but, where is Bari?" - Ante litteram

Percorso nell'arte contemporanea. La Galleria Bonomo dal 1971 A Journey in contemporary art. The Bonomo Gallery since 1971

Intervista a MARILENA BONOMO

di GIORGIO GUGLIELMINO

lnterview with MARILENA BONOMO

by GIORGIO GUGLIELMINO

Testi di T exts by LAURA CHERUBINI

LORENZO BONOMO

PIETRO MARINO

FRANCESCO MOSCHINI

UMBERTO ALLEMANDI & C. TORINO ~ LONDRA - VENEZIA ~ NEW YORK

Page 2: "..but, where is Bari?" - Ante litteram

APQ

PUGLIA CIRCUITO DEL CONTEMPe RANEO

CONTEMPe RANEI

Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI

Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia

• • •

Regione Puglia Assessorato al Mediterraneo

L' i11iziativa è realizzata nell'ambito del progetto <<Puglia,-Circuito del Contemporaneo>>, realizzato grazie all' APQ <<Sensi contemporanei>> tra il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Puglia, la Direzione Regio11ale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, la Provincia di Lecce e i Comuni di Barletta e Polignano a Mare.

SPECIALI RINGRAZIAMENTI

All'Architetto Ruggero Marti11es, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia. Alla Dottoressa Marisa Milella, responsabile del progetto, Direzione Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, che è stata punto di riferimento per la realizzazione di questa pubblicazione. Alla Regione Puglia, Assessorato al Mediterraneo, Settore Attività Culturali, nella persona della Professoressa Silvia Godelli, che ha offerto il suo consenso e i suoi consigli.

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12 Note di lettura A Reader 1s Notes MARILENA BONOMO

16 Calendario dell'attività artistica Calendar of the artistic activity

22 Le felici coincidenze Happy C oincidences Intervista a Marilena Bonomo a cura di Giorgio Guglielmina Interview with Marilena Bonomo by Giorgio Guglielmina

34 Marilena Bonomo. La via per l1arte Marilena Bonomo. The Way to Art LAURA CHERUBINI

47 Una storia di arte contemporanea. Da via Amendola a via Nicolò dell 1Arca di Bari, a Monteluco di Spoleto A Story about Contemporary Art. From Via Amendola to Via Nicolò dell 1Arca in Bari, to Monteluco di Spoleto LORENZO BONOMO

64 Spoleto. Dal 1976 al 1993, in una torre medievale Spoleto. From 1976 to 1993, in a medieval tower

80 <<Invitation à un voyage ... >>

84 <<Sculture da camera>>

89 Anni ottanta The Eighties

99 Anni novanta The Nineties

115 <<Art&Maggio>>

127 Anni duemila The Two Thousands

139 L 1Arca sull 1Adriatico The Ark on the Adriatic PIETRO MARINO

153 Saluti e pensieri Greetings and reflections

168 Ante litteram. FRANCESCO MOSCHINI

171 Inviti alle mostre dal 1971 al 2008

Invitations to the Exhibitions from 1971 to 2008

a cura di/ by Paolo Lunanova

190 I libri delle Edizioni Bonomo Bonomo Editions' books

191 Crediti fotografici Photographic credits

192 Indice dei nomi

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eram FRANCESCO MOSCHINI

Era arduo orie11tarsi nelle scelte culturali, agli inizi degli anni set/ ta11ta, quando Marilena Bonomo iruziava la propria attività esposi/ tiva, i11 una linea di indirizzo da seguire, proprio per la compre/ senza di molteplici e soverchia11ti direzioni provenie11ti dalla critica milita11te, dal mercato, dal colle/ zionismo e dalla politica delle isti/ tuzio11i pubbliche. Nonosta11te le frequentazio11i di Marilena e Lorenzo Bo11omo, già collezionisti fia11cheggiati da un istrione di sicuro fiuto come Lucio Amelio che si orientava tra cultura tedesca ( con cui aveva molti rapporti) e cultura ameri/ cana (in quegli anni molto aggres/ siva), non si poteva non tener conto dello scenario culturale ita/ liano in cui alla continuità della solida tradizione del Novecento, portata avanti da gallerie storiche, si affianca va l'eccentricità della ri/ cerca di alcune perso11alità fonda/ mentali come: i fratelli Carlo e Renato Cardazzo, con il loro so/ stegno a Fonta11a, Capogrossi e Vedova, tra gli altri; quella di Gasparo Del Corso o di Tanino Chiurazzi, sempre oscilla11ti tra avanguardie e attenzione al nuovo; quella di Pli11io De Martiis sem/ pre proteso, pur nel suo cupio dis/ solvi che riusciva a imprimere agli artisti da lui scelti, a costruire con/ tami11azioni tra cultura americana e i più alti livelli delle ava11guardie storiche europee. Sul versante della critica mili/ tante, poi, era altrettanto difficile districarsi tra: la spasmodica pro/ gettualità arganiana di <<Progetto e destino del!' arte>> con le propag,.

168

Francesco Moschini

gi11i post/venturiane di Nello Po/ nente; il curioso attivismo sempre proteso al nuovo di Giovanni Carandente co11 le sue folgora11ti mostre spoletine al Festival dei Due Mondi; il sapie11te bila11cia/ mento tra <<Le due avanguardie>> di Maurizio Calvesi; il riflusso debordante dell'informale censito da Enrico Crispolti; e infine i primi passi all'insegna dell 'asceti/ smo, del rigore e del pauperismo tra Genova e Torino di Germa110 Celant. C'erano state poi, a segnare il cambiamento del decennio, al/ cune mostre epocali volute da Graziella Lonardi Buo11tempo e curate da Achille Bonito Oliva, che abbandonava il contesto lette/ rario del Gruppo 63 per <<scendere in campo>>, come critico militante, con almeno quattro mostre memo/ rabili: <<Amore mio>> a Montepul/ ciano e << Vitalità del negativo nell'arte italiana 1960/ 1 970>> al P a,. lazzo delle Esposizioni di Roma, entrambe del 1970, <<Pérsona>> a Belgrado nel 1971 e nel 1973 <<Contemporanea>> nel parcheggio di Villa Borghese a Roma.

e ram FRANCESCO MOSCHINI

• •

Finding your way in the cultu- turi; Giovanni Carandente with his

ral maze of the early Seventies curious commitment to innovation

when Marilena Bonomo began in his stunning Spoleto exhibi-

her gallery activity was not an tions at the Festival dei Due

easy task. Choosing a guideline Mondi; Maurizio Calvesi adroitly

precisely when so many strong

currents were being asserted at

the same time by the militant cri­

tics, the market, collectors and

the policy of the public institu­

tions.

Marilena and Lorenzo Bonomo

had long been collectors advised

by one with as sure an insight as

Lucio Amelio who navigateci be­

tween German culture (having

many connections there) and

American culture (most enterpris­

ing at the time). However, they

could not ignare the ltalian cul­

tura! scene where the enduring

Novecento tradition was kept up

by historic galleries alongside the

rather non-conformist pursuit of

a few key figures such as the Car­

dazzo brothers, Carlo and Renato,

who among others backed

Fontana, Capogrossi and Vedova.

As well Gaspare Del Corso or

Tanino Chiurazzi, seesawing be­

tween the avant-gardes and a re­

gard far innovation; or again

Plinio De Martinis who even with

the cupio dissolvi (death wish)

that he impressed upon his cho­

sen artists tended to opt far

blending American culture with

top levels of the European his­

toric avant-gardes.

Then it was no easier finding your

bearings in the midst of the mili­

tant critics: Argan and his spas­

modic visionary "Progetto e de­

stino dell'arte" with Nello Po­

nente's offshoots of Lionello Ven-

balancing between his ''Due Avan­

guardie"; Enrico Crispolti with his

sweeping reflux of the Informai;

and last Germano Celant and his

early steps toward asceticism,

rigar and pauperism between

Genoa and Turin.

The turn of the decade was

marked by several epochal exhi­

bitions organized by Graziella

Lonardi Buontempo and curateci

by Achille Bonito Oliva who aban­

doned the literary context of

Gruppo 63 to "enter the field" as

a militant critic with at least four

memorable shows: ''Amore mio"

at Montepulciano and "Vitalità

del negativo nel l'arte italiana

1960-1970" at the Palazzo delle

Esposizioni in Rame, both in

1970, "Pérsona" in Belgrade in

1971 and in 1973 "Contempo­

ranea'' in the parking area of Villa

Borghese in Rame.

I met Marilena Bonomo at the

Casa della Cultura on Largo

Arenula in Rame on February 24,

1982 during a public encounter

focused on the issues of contem­

porary art and culture in generai,

attended by Marilena and myself

with Giorgio Marconi, Filiberto

Menna and Francesco Vincitorio.

They all, as you can imagine,

were outstanding personalities

save myself, a Ione individuai

hopelessly pitted in an uneven

battle against such pundits. The

context opposed the scientific

precision, curiosity and spas-

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Ho conosciuto Marilena Bonomo alla Casa della Cultura di Largo Arenula a Roma il 24 febbraio 1982, in occasione di un confronto pubblico dedicato ai problemi dell'arte contemporanea e della cultura in generale, che vedeva coinvolti, oltre Marilena e il sotto/ scritto, Giorgio Marconi, Filiberto Menna e Francesco Vincitorio. Tutte personalità, come si può evincere, di grande respiro e rile/ vanza, tranne la mia che come <<vaso di coccio>> si offriva in guel co11testo in cui si confrontavano: l'acribia scientifica, la curiosità e la spasmodica atte11zione catastale e notarile di Francesco Vincita/ rio, che per anni aveva portato avanti l'impresa eroica del NAC (Notiziario Arte Contempora/ nea); Filiberto Menna, sempre più avviluppato alla vice11de i11/ terne dell'Astrazione Povera come estremo arrivo della sua teo/ ria su <<La linea a11alitica dell'arte moderna>>; Giorgio Marconi, pro/ teso a intercettare le potenzialità più alte del mercato artistico na/ zionale e internazionale, ma con evidenti e co11tinue oscillazio11i del gusto che co11feriva alle sue scelte culturali e mercantili; Mari/ le11a Bonomo, con le sue già col/ laudate scelte nazionali e inter/ nazionali di altissimo profilo che le permettevano di passare, all'io/ ter110 dei continui sbandamenti e delle contraddizioni artistiche di guegli anni, con aerea e rassere/ nante lievità sulle sue pur imper/ vie scelte culturali, dietro alle guaii era possibile rileggere, in fi/ ligrana, il sofisticato e raffinato ruolo di connoisseur di Lorenzo Bonomo. Erano gli a11ni in cui si assisteva allo strano fenomeno della ricer/ cata individualizzazione dei sin/ goli protagonisti dell'Arte Povera,

. . ' . ormai sempre p1u protesi a prese11/ tarsi nella loro autonoma specifi/ cità co11tro og11i tentazione di

porsi come gruppo; dall'altra • • • • •

parte, 1n contrappos1z1one, s1 assi/ steva al martellante fenomeno del lancio internazionale della Tran/ savanguardia come koinè. All'interno di gueste opposte po/ larità, che parallelamente veni/ vano soverchiate dal!' esplosione della cultura postmoderna con le sue declinazione nelle singole spe/ cificità culturali, alcuni eroici pro/ tagonisti della cultura artistica privata contemporanea si anda/ vano caratterizzando come veri e proprio <<costruttori di mondi>>: basti pensare ali' eredità torinese di Mario Tazzoli e ai raggiungi/ menti di Luciano Pistoi e del più giovane Gian Enzo Sperone; in ambito romano a Fabio Sarge11/ ti11i, teso a contaminare la propria dimensione autoriale/teatrale con il lavoro degli artisti a lui cari, sempre suadentemente <<indiriz/ zato>>; a Napoli, l'irreguieta pre/ senza di Lucio Amelio, con la sua capacità di mettersi sempre in discussione, con il suo vitalismo e i suoi slanci capaci di sollecitare e produrre energie vitali a11che in perso11alità distanti e diverse da lui, come accadrà con Marcello e Lia Rumma, in grado, dopo gli esordi degli incontri di Amalfi e guelle prime straordinarie novità editoriali, di porsi come punto di riferimento; infine, Marilena Bo/ nomo, che già nei suoi primi dieci anni di lavoro era riuscita a confi/ gurare una costellazione artistica che si andava precisando, contro ogni tentazione di scuderia, i11se/ guendo la ricerca di complementa/ rità delle diversità che costituivano il suo vero progetto segreto. Mari/ lena ha sempre puntato alla co/ struzione di un proprio n1osaico in cui tutti i tasti a lei cari fossero

• • •

toccati 1n un rapporto armonico attraverso esoteriche linee di com/ pe11sazione tra le diverse volontà artistiche chiamate da lei stessa a raccolta: si poteva così confrontare

modic cadastral and notarial at­

tention of Francesco Vincitorio

who for years had been behind

the heroic undertaking of the NAc

(Notiziario Arte Contemporanea);

Filiberto Menna, increasingly in­

volved in the internal affairs of

the Astrazione Povera as the cul­

mination of his theory on "The An­

alytic Line of Modern Art"; Giorgio

Marconi, determined to grasp the

highest potentials of the national

and international art market but

with evident and constant shifts

in taste that affected his cultura!

and mercantile choices; Marilena

Bonomo with her tested high-pro­

file national and international op-­

tions which, in the midst of the

relentless confusion and artistic

contradictions of these years, en­

abled her to assume with an airy

reassuring buoyancy even her

boldest cultura! choices behind

which Lorenzo Bonomo's sophis­

ticated, refined role as a connois­

seur could be sensed.

In these the years a strange sit­

uation could be observed: while

the single protagonists of Arte

Povera-henceforth determined

to present themselves in their

autonomous specificity as op-­

posed to any inducement to ap-­

pear as a group-were striving for

an ever greater individualization,

on the other hand the Transavan­

guardia was obsessively being

launched as a koinè or a com­

mon language.

Between these apposite poles,

both overwhelmed by the explo­

sion of post-modern culture in

the various versions of individuai

cultura! specificities, a few heroic

protagonists of a private contem­

porary artistic culture were be­

coming genuine "builders of

worlds". Just think of the legacy

in Turin of Mario Tazzoli and the

achievements of Luciano Pistoi

and the younger Gian Enzo Sper­

one, while in Rome Fabio Sargen-

tini was intent on merging his di­

mension as author, theater and

gallery director with the works of

his favorite artists, always per­

suasively "led''. In Naples Lucio

Amelio was an ebullient pres­

ence with his ability to perpetu­

ally challenge himself, with his

dynamism and impulses solicit­

ing and producing vital energies

even in those who were distant

and different from him, this

being the case with Marcello and

Lia Rumma who after the early

Amalfi encounters and extraordi­

nary editoria! innovations be­

came genuine references. And

last, Marilena Bonomo: in her

first ten years of work she had al­

ready succeeded in forming and

defining an artistic constellation

unlike any kind of "group", pursu­

ing the complementarity of diver­

sity which was her true secret

ambition. Marilena always sought

to compose her own mosaic in

which each beloved tessera was

touched in a harmonic relation

through esoteric lines of compen­

sation between the various artis­

tic intents she brought together.

So you could confront the dream­

like lightness of Osvaldo Licini's

lyrical abstraction with Giulio

Paolini's highly poetic and diabol­

ica! cleverness; Sol LeWitt's con­

structive and defining aims with

Richard Tuttle's vulnerable deli­

cacy barely seeking to suggest

evanescent ''formalizations"; and

also Nicola De Maria's pyrotech­

nic illuminations with Jannis

Kounellis' violent all-embracing

depths of universal grief; with

"AlighieroeBoetti", especially, Ma­

rilena Bonomo appears to have

privileged the theme of the

process of the work in terms of

Arte Povera as well as Concep­

tual Art, always ideologically con­

noted but always intent on the

value of language and the theme

of the double, leading up to

169

Page 6: "..but, where is Bari?" - Ante litteram

l'onirica leggerezza dell'astrazione lirica di Osvaldo Licini con la poeticissima e luciferina intelli, genza di Giulio Paolini; la volontà costruttiva e definitoria di Sol Le, Witt con la più abbandonica de, licatezza appena tesa a suggerire <<formalizzazioni >> evanescenti di Richard Tuttle; ancora, le piro, tecniche accensioni di Nicola De Maria con le stratificazioni vio, lente e comprensive del dolore del mondo di J annis Kounellis; con <<AlighieroeBoetti>>, in particolare, Marilena Bonomo sembra aver privilegiato il tema della proces, sualità del!' opera sia nel versante pauperista che in quello concet, tuale, sempre connotati ideologi, camente ma sempre protesi al

170

valore del linguaggio e dello sdop, piamento, fino al raggiungimento del!' anonimato e alla perdita del, l'identità soggettiva in un conte, sto collettivo. Il tutto senza gli snobismi di chi guarda soltanto <<oltre>> e <<altrove>>, ma anche con la semplicità di guardare proprio attorno a sé e alle ricchezze dei, difficili da accogliere, valori lo, cali. V alari che hanno portato Marilena, sempre accompagnata dalla pacata e meditativa presenza di Silvana Bonomo, ad affiancare e a far reagire le personalità più autorevoli con le più private poe, tiche di autori locali, sia pur di nicchia, sempre di grande sugge,

• • •

st1one art1st1ca.

anonymity and the loss of subjec­

tive identity in a collective con­

text. AII of this without the

snobbisms of someone looking

"beyond" and "elsewhere" but

with the simplicity of always look­

ing around oneself and at the

wealth-not easy to grasp-of locai

values. Values that led Marilena,

ever accompanied by the quiet,

meditative presence of Silvana

Bonomo, to be close to the most

outstanding personalities making

them interact with the more pri­

vate poetics of locai artists, low­

profile but always artistically

highly suggestive.

Page 7: "..but, where is Bari?" - Ante litteram

intorno al a Ga eria Bonomo. G i artisti 'oltre oceano

Fu una trovata che ivertì tutti, ivertì anche Bari.

to use it f or an a vertisement

in the

'

ISBN 978-88-422-1716-9

9 788842 217169 € 38,00