B U S I N E S S Bimestrale dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Monza e della Brianza febbraio/marzo 2009 e 5,00 Vito Sileo Maria Grazia Nava Crisi economica e irrazionalità Gli investimenti nelle infrastrutture Il piano anticrisi della Brianza Ingiunzione di pagamento europea Recupero crediti Società di mutuo soccorso Villa Pastori Casanova Il Cammino di Sant’Agostino Rolex Submariner La nuova Mini Cabrio numero motori stili di vita dal territorio arte e cultura argomenti personaggi 30 DOTCOM EDIZIONI ”Bollettino dell’ODCEC di Monza e della Brianza“ Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano 90029 9 771724 902000
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B U S I N E S SBimestrale dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Monza e della Brianza
febbraio/marzo 2009
e 5,00
Vito Sileo
Maria Grazia Nava
Crisi economica
e irrazionalità
Gli investimenti
nelle infrastrutture
Il piano anticrisi della Brianza
Ingiunzione di pagamento
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30DOTCOM EDIZIONI
”Bollettino dell’ODCEC di Monza e della Brianza“ Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano
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BlueEFFICIENCY � il primo passodi Mercedes-Benz verso una mobilit� a zeroemissioni. Un concetto rivoluzionario applicato aogni componente del veicolo per ottimizzarne leperformance riducendo i consumi. Telaio alleggerito, minore resistenza dinamica,
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BlueEFFICIENCY è il primo passodi Mercedes-Benz verso una mobilità a zero emissioni. Unconcetto rivoluzionario applicato a ogni componente del veicoloper ottimizzarne le performance riducendo i consumi. Telaio alleggerito, minore resistenza dinamica, cilindrata ridotta.Queste sono solo alcune delle caratteristiche che rendono
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EDITOREDOTCOM EDIZIONI SrlRedazione e Amministrazione Via Londonio 22, 20154 MilanoTel. 02 3453.3086 - Fax 02 3493.7691info@dotcomedizioni.comwww.dotcomedizioni.comwww.brianzabusiness.com
DIRETTORE EDITORIALEGilberto GelosaPresidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Monza e della Brianza
STAMPAArti Grafiche G. Vertemati SrlVia Bergamo 2 - 20059 Vimercate MIRegistrazione Tribunaledi Milano n.126 dell’8 marzo 2004
EDITORIALEMay the force be with you
FOCUSAiuto c’è la Crisi! Tra economia e psicologia
INTERVENTIAnas: lavori in corso per le nostre strade
SPAZIO REGIONE Monza e Brianza: un modello di provincia
OBIETTIVO PROVINCIALa Brianza alza la testa
PROMOS - MERCATO GLOBALEUn’ingiunzione di pagamento a misura d’Europa
NON PROFITA sostegno del Servizio di cure palliative dell’Ospedale di Vimercate
ASSOCIAZIONI E CATEGORIEParla Vito Sileo presidente dell’Ordine dei medici
VITA DELL’ORDINEDallo studio al campo di gioco
NEWS
LIONS CLUBUna cittadinanza europea attiva e solidale
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ROTARY INTERNATIONALOperazione mondiale Polio Plus
ECONOMIA E FINANZA• Soluzioni e servizi per il recupero crediti e l’informazione commerciale• Le società di mutuo soccorso
ARTE E CULTURACent’anni di storia per la casa della nuova Provincia
EVENTIInShow, dalle pepite nascoste ai casi di eccellenza
DAL TERRITORIOIl Cammino di Sant’Agostino in Brianza
STILI DI VITARolex Submariner
MOTORI La nuova Mini Cabrio, sicurezza con brio
GLI ISCRITTI ALL’ORDINE
CHI RICEVE BRIANZA BUSINESS
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S O M M A R I O
N. 30 – febbraio/marzo 2009
IN COPERTINA
Villa Carlotta, TremezzoProspettiva della citronieraFoto di Paolo Paleari
La rivista dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Monza e della Brianza
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Che la Forza sia con te! È l’augurio che rivolgo a tutti per questo 2009 ormai inoltrato. La celebre frase, presa da un film cult degli anni ’70 (Stars Wars) ovvero l’auspi-
cio del maestro (uno jedi) all’allievo (classico eroe giovane, bello e americano) di far conto su se stes-so, sulla Forza interiore ancor prima che sui mezzi tecnologici del futuro per vincere la sua battaglia (salvare il mondo) mi appare denso di significati e torna comodo anche oggi quando siamo chiamati a battaglie più vere e non meno importanti. Uso questa formula augurale perché in questa con-tingenza economica è necessaria una Forza specia-le che ci assista e che ci guidi, che ci porti fuori dal razionale e dagli schemi a cui ci siamo abituati. Una Forza che proviene anche da quell’istinto irra-zionale che è in ciascuno di noi e che deve essere scovato e utilizzato positivamente per vincere le previsioni negative che da qualche mese bombar-dano il nostro quotidiano e non sappiamo ancora per quanto tempo. E, si badi bene, rivolgo questo augurio a tutti, in particolare a chi è critico, si oppone, non condivide le scelte anche mie personali o dell’Ordine o co-munque di chi, a livello ben diverso e più elevato, è chiamato a trovare soluzioni. Se le scelte più importanti si fanno a mente sgom-bra, dobbiamo tutti assieme dimenticare ciò che siamo stati, abbiamo fatto o abbiamo avuto, ripu-lire il cervello, fare in modo che non sia affollato e distratto dal passato e dall’incertezza. E poi ri-volgerci alla meta sapendo che (e la storia lo in-segna):1. problemi insolubili una volta risolti evidenziano come la soluzione fosse alla nostra portata e non la vedevamo;2. l’irrazionale in campo libero spesso consente di innovare, di essere all’avanguardia, di creare, so-prattutto nei momenti di bisogno (il cosiddetto fare di necessità virtù). Ma ciò significa che non dob-biamo smettere di studiare, informarci, sapendo di
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essere soli; dobbiamo però selezionare le informa-zioni rigettando quelle inutili e fuorvianti. Il resto lo può dare la Forza di cui stiamo parlando, la nostra voglia di progredire quando si tratterà di schiacciare il bottone della decisione, di scegliere la strada da intraprendere. Non ho cambiato mestiere, non amo la socio-filo-sofia spicciola: ma sono altrettanto certo che solo ricorrendo alla “nostra” Forza individuale, unendo le “nostre” Forze, ricorrendo ai valori che hanno sempre accompagnato la nostra Brianza superere-mo anche questa fase così oscura. È il momento di esemplificare. In grande: Alitalia, Fiumicino, Linate, Malpensa proviamo ad analiz-zare le problematiche infrastrutturali in modo di-verso rispetto alle necessità immediate del nostro territorio (non dal buco della serratura) ripensando la nostra Comunità come un organismo economi-co vitale che esce dal proprio limitato perimetro e si propone internazionalmente. Forse le prospettive cambiano, forse ci sono so-luzioni dietro l’angolo che oggi non vediamo. In piccolo: il ceto medio - impiegati, dirigenti, professionisti, piccoli imprenditori - si sta prole-tarizzando. Forse a chi vive ancora sulla “lotta di classe” que-sto fa piacere, ma il ceto medio può sopravvivere e conservare il proprio benessere se ripensa, anche in situazioni traumatiche, al proprio ruolo econo-mico in termini di nuove idee, innovazione, soddi-sfazione di bisogni reali e non rinchiudendosi nel proprio angolo e pensando di vivere salvando il piccolo patrimonio immobiliare (che, per carità, non va sciupato). In politica: che la Forza guidi la mano e la mente di chi sarà chiamato a gestire la res pubblica della nuova Provincia a cui tutti guardano come se fosse da sola la “Forza”. Nulla di più sbagliato, perché essere Provincia non significa avere i problemi ri-solti ma essere strumento per risolverli.n*presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Monza e della Brianza
EditorialE
May the force be with you
di GILBERTO GELOSA*
Crisi, è questa la parola chiave dell’anno appena trascorso. Ogni informazione che esce dai mezzi di comunicazione porta con sé questa parola, siamo oramai sotto
assedio, veniamo continuamente martellati. Se ne
parla al bar, al telegiornale, sul posto di lavoro, sui quotidiani, in banca, per la strada. Ognuno ha la propria idea su cosa sia successo ma non su cosa succederà. L’incertezza è attualmente palpabile e le rassicurazioni non sembrano sortire alcun effetto. E questa incertezza crea agitazione, preoccupazio-ne e addirittura ansia. Alcuni reagiscono, altri, cri-stallizzati dall’inquietudine, attendono, ma qualche turbamento è presente in ognuno di noi. Addirittu-ra «Nei soggetti con patologie psichiatriche pur-troppo sempre più comuni, quali è la depressione», sostiene la psichiatra Cristina Colombo, primario al Centro per i disturbi dell’umore Ospedale San Raffaele Ircss e professore a contratto della facol-tà di Medicina e chirurgia e psicologia, Università Vita-Salute San Raffaele, «questo bombardamento mediatico e questo clima sociale possono aggrava-re situazioni già patologiche mentre, nei soggetti sani, si possono presentare degli stati di ansia ma che per fortuna, non potranno essere la causa sca-tenante di patologie croniche». Sono quindi “ansia” e “inquietudine” le parole che possono essere associate alla crisi. Ma come af-fronta un normale consumatore, magari con qual-che risparmio investito, le scelte di vita quotidiana? La paura di perdere i propri risparmi, condiziona le sue scelte future? «Le emozioni», sostiene Mat-teo Motterlini, professore straordinario di Logica e filosofia della scienza all’Università Vita-Salute San Raffaele e autore del libro Economia Emotiva. Cosa si nasconde dietro i nostri conti quotidiani, «in generale sono dei detonatori e potenziatori di
Aiuto c’è la Crisi! Tra economia e psicologia
I fattori irrazionali che condizionano le scelte di tutti i giorni
Focus
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In questi mesi abbiamo continuamente sentito dire che “i mercati sono dominati dalla psicologia” e che la crisi rischia di avvitarsi su se stessa a causa di “fattori irrazionali”. Vediamo che cosa c’è di vero
di PAOLO MEAGO
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errori cognitivi. Ma non tutte le emozioni fanno gli stessi danni. Per esempio, la paura è diversa dal pa-nico. La paura è uno stato emozionale anticipatorio che ci prepara ad agire. Viene intercettata dall’amig-dala, la quale attira la nostra attenzione sul pericolo e prepara il corpo a fronteggiarlo attraverso il rila-scio di ormoni quali adrenalina e cortisolo. Questi portano ipervigilanza, corte vedute, pensiero con-creto, giudizi poveri e poco flessibili e un mondo in bianco e nero. Un’attivazione dell’amigdala di questi tempi è probabile che vi faccia preoccupa-re dei vostri risparmi. Il panico invece è un’emo-zione reattiva, caratterizzata dall’urgenza ad agire istantaneamente. Il panico trasforma facilmente un risparmiatore con un orizzonte di investimento di dieci anni in uno con un orizzonte di dieci minuti. Basta un momento di panico per mandare a monte in un batter di ciglia una lunga e ben congegnata strategia di investimento. Ecco, il risparmiatore do-vrebbe conoscere questi principi di base. Dovrebbe conoscere meglio se stesso e le trappole mentali di cui è vittima predestinata». E come può il consumatore medio, non cadere in questi tranelli mentali e mantenersi il più razionale possibile, mantenendo il “livello di rischio” pro-prio? «Sarebbe bello potersi adeguare a una razio-nalità perfetta», commenta Motterlini, «ma credo si debba prendere atto dei nostri limiti e quindi
evitare gli errori in cui ci getta quotidianamente la nostra emotività. Gli studi hanno rivelato che, a livello intuitivo, il nostro pensiero non è logico e sbaglia spesso. Ma nei suoi errori c’è un certo me-todo. L’economia emotiva insegna a riconoscere queste trappole cognitive e a mettere a punto scelte economiche che ne tengano conto. L’evidenza sperimentale suggerisce un modo di intendere la razionalità che va contro molte cre-denze consolidate: non in contrapposizione con l’emozione, ma in cooperazione con questa. Le persone più razionali non sono quelle che non pro-vano emozioni, ma quelle che le sanno gestire me-glio. Prendere atto degli errori che commettiamo in modo sistematico nel risolvere i problemi deci-sionali della vita economica quotidiana è il primo passo per superarli». Bisogna poi fare i conti con il bombardamento mediatico che ha le sue conseguenze, anche im-portanti. «Effettivamente», dice Motterlini, «in questi mesi abbiamo continuamente sentito dire che “i mercati sono dominati dalla psicologia” e che la crisi rischia di avvitarsi su se stessa a cau-sa di “fattori irrazionali”. Eppure raramente que-ste affermazioni sono seguite da una spiegazione convincente, sottendendo invece che psicologia e irrazionalità umana agiscano da variabili nascoste del tutto incontrollabili. Se la crisi ci ha obbliga-
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Focus
to a prendere atto della loro influenza, allo stesso tempo non sappiamo come trattarle, perché non rientrano nei tradizionali modelli della teoria eco-nomica. Robert Shiller, in odore di premio Nobel, nel suo Finanza Shock, ha sostenuto che l’origi-ne della crisi dei mutui subprime sia il risultato di fattori psicologici prima ancora che economici, frutto dell’”irrazionale euforia” che a sua volta è stata generata dalla prospettiva di “guadagni in-cessanti”. Oltre trent’anni di ricerche nell’ambito della cosiddetta economia comportamentale e gli ultimi recentissimi esperimenti neuro-economici ci insegnano che l’irrazionalità umana segue percorsi precisi: essa è sistematica e pertanto prevedibile. Sappiamo per esempio che la sola anticipazione di un guadagno monetario (la prospettiva di guadagni incessanti) attiva i cosiddetti centri della ricom-pensa, vale a dire quelle aree viscerali del nostro cervello ricche di innervazioni dopaminergiche che ci fanno provare piacere – lo stesso indotto da ses-
so, dolci, cocaina e macchine di lusso. E sappiamo che un’attivazione di queste aree può stravolgere la corretta percezione della relazione tra rischio e ren-dimento sbilanciandola a favore di questo ultimo. Il nostro cervello inoltre traffica con l’incertezza in modo del tutto particolare. Risponde pronta-mente all’anticipazione di una grossa vincita, ma non all’aumentare o diminuire delle probabilità di ottenerla». «L’anticipazione di un guadagno», spiega Mot-terlini, «è processata automaticamente e istanta-neamente, mentre la stima delle sue probabilità avviene solo successivamente in modo riflessivo e deliberato. Come dire che la possibilità di vince-re è qui e ora nella stanza, mentre le probabilità sono fuori dalla finestra. Sappiamo inoltre che per-dere fa molto male. Comparabilmente più male di quanto piacere faccia vincere una somma di pari dimensioni. Uomini e scimmie (educate all’uso del denaro) manifestano entrambi un’avversione alle perdite che affiora nelle identiche proporzioni e che sembra dunque inscritta nei loro geni. Certo, sarebbe magnifico avere una totale insensibilità al dolore e un’infinita capacità di provare piacere. Ma se l’evoluzione avesse seguito questo corso, proba-bilmente non saremmo qui a parlarne. Per gli omi-nidi un sistema di allarme che avesse sottostimato i rischi gravi (perdere una preda o un rifugio) sa-rebbe stato fatale. Non è pertanto sorprendente che più la situazione è ambigua, complessa e incerta e maggiore è la risposta istintiva ed emotiva in termi-ni di ansia e paura». Dietro a tutto questo ci sono precise ragioni fisio-logiche. «A occuparsene», chiarisce Motterlini, «sono specifiche regioni cerebrali. Per esempio, la maggior parte dei soggetti sani evita il rischio dopo una serie di perdite finanziarie. Spesso è il dolore delle perdite subite a condizionare le deci-sioni future. Non così per i pazienti cerebrolesi. In particolare coloro che a causa di un ictus o di un tumore hanno subito un danno selettivo all?insula – un’area del nostro cervello che elabora emozioni negative come ansia e disgusto – sono insensibili al rischio e continuano a investire fino al novanta per cento in asset rischiosi anche dopo aver perso nei turni precedenti. Per tutti gli altri, si stima che dopo una crisi ci vogliano almeno dieci anni per tornare sui livelli di rischio precedenti alla crisi stessa». Non si sa se saranno dieci, ma sicuramente per i prossimi anni non sarà un’unica parola a salvarci dalle preoccupazioni derivanti dalla crisi finanzia-ria, ma ben tre: “piedi di piombo”! n
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Oggi l’Anas è una società per azioni del ministero dell’Economia che ha la responsabilità di numerose vie di comunicazione che attraversano la provincia
di MARCO MALACRIDA
Sin dall’antichità l’importanza del-le reti stradali e di comunicazione è stata fondamentale: la velocità con cui le merci e le informazioni viaggiano può infatti determinare
un notevole vantaggio competitivo. I sistemi eco-nomici moderni, pur se maggiormente concentrati nel comparto dei servizi, non possono prescindere dalla necessità di muovere fisicamente persone e prodotti; una rete stradale sicura ed efficiente rap-presenta quindi una condizione essenziale per ogni attività, sociale ed economica. Il gestore della rete stradale italiana di interesse nazionale è Anas spa. La società è sottoposta al controllo e alla vigilanza tecnica e operativa del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il suo unico socio è il ministero dell’Economia. «La
società e il suo personale, sia tecnico che ammi-nistrativo», spiegano all’Anas, «possono vantare un notevole bagaglio di esperienza, accumulato in quasi 80 anni di operatività. Recentemente la società ha ampliato la gamma dei servizi offerti, potendo svolgere attività di supporto agli enti pub-blici e offrirsi come elemento catalizzatore, in Ita-lia e all’estero, nei servizi di progettazione, costru-zione e manutenzione stradale». Il territorio su cui si estende la nuova provincia di Monza e Brianza è collocato all’interno di un triangolo ideale indi-viduato tra le città di Como, Lecco e Milano e oc-cupa una superficie di oltre 350 km quadrati, quasi al centro della regione Lombardia. Il flusso di mer-ci e di persone che percorre le nostre strade ogni giorno è incredibilmente elevato. La Provincia di Monza e della Brianza è attraversata dalla strada
Anas: lavori in corsoper le nostre strade
Il punto della situazione e gli investimenti in infrastrutture
intErvEnti
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statale 36, importantissima arteria di competenza del compartimento Anas della viabilità per la Lom-bardia. Lungo tale percorso Anas spa ha in atto sia un piano di nuovi investimenti che di attività ma-nutentive. Gli interventi di manutenzione ordinaria in corso di esecuzione ammontano a oltre 550mila euro e riguardano principalmente:mantenimento in efficienza del piano viabile ed ef-fettuazione degli interventi in emergenza;• rifacimento della segnaletica orizzontale;• ammodernamento delle barriere metalliche di si-curezza;• riparazione dei dissesti della pavimentazione nei tratti dove non è in corso il rifacimento della pavi-mentazione drenanate. Gli interventi di manutenzione straordinaria am-montano a circa un milione di euro e riguardano il piano di asfaltatura della strada statale 36, la cui ultimazione è prevista per il mese di aprile 2009.«Investimenti così onerosi e importanti», sottoli-nea la società, «testimoniano in modo oggettivo il reale impegno di Anas per innalzare gli standard di qualità e di sicurezza della strada statale 36, con interventi sulla pavimentazione, le barriere, la se-gnaletica e le gallerie». Gli interventi per nuove costruzioni ammontano a oltre 146 milioni di euro e riguardano la realiz-zazione della connessione tra la strada statale 36 e il sistema autostradale nei Comuni di Monza, Cinisello Balsamo e Muggiò, la cui ultimazione è prevista per l’anno 2011. Il progetto riguarda il potenziamento e la riqualificazione a viabilità pri-maria autostradale dell’ex strada provinciale n. 5, a completamento dell’itinerario della nuova strada statale n. 36 del Lago di Como e dello dello Spluga, nel tratto terminale di collegamento al sistema au-tostradale di Milano (A52 – Tangenziale Nord, A4 – Torino-Venezia), nonché la realizzazione di opere di viabilità locale. In questo tratto l’arteria attraver-sa il territorio dei Comuni di Monza e Cinisello Balsamo, interessando aree urbane caratterizzate dalla presenza diffusa di insediamenti residenziali, produttivi e commerciali. L’adeguamento a strada primaria di questo tronco, di oltre 4 km di svilup-po, nasce dall’esigenza di eliminare le cause di congestione del traffico, di pericolo e di degrado ambientale. Il progetto prevede la costruzione di una galleria artificiale, che si svilupperà al di sotto dell’attuale viale Lombardia, e che sarà il tunnel urbano più lungo d’Italia. La nuova galleria permetterà una generale riqualificazione territoriale dell’intera
zona mediante la separazione tra la viabilità urba-na, che rimarrà in superficie, e quella autostradale, che correrà in sotterraneo, riducendo fortemente gli attuali livelli di traffico. La sezione stradale che sarà adottata prevede tre corsie per ciascun senso di marcia, disposte in due vani separati aventi se-zione rettangolare. Saranno previste inoltre all’in-terno della galleria piazzole di sosta e uscite di emergenza per garantire la sicurezza degli utenti. «L’Anas», aggiungono i vertici della società, «in tutti gli interventi effettuati nella rete stradale di competenza opera al fine di garantire il manteni-mento nonché il miglioramento degli standard di sicurezza per la circolazione stradale. L’elenco de-gli interventi sopra descritti, sia per la manutenzio-ne ordinaria che per quella straordinaria, oltre alla realizzazione di nuove opere stradali, evidenzia come la sicurezza stradale costituisca l’obiettivo principale dell’Anas. Tutte le attività dell’azienda sono svolte nel pieno rispetto delle vigenti norme in materia di Lavori Pubblici». Anas effettua numerose attività, strettamente con-nesse e strumentali alle infrastrutture della rete stardale: un aspetto rilevante del progetto in corso riguarda il sistema di collettamento delle acque fo-gnarie provenienti dalla Brianza. Attualmente i fluidi sono recapitati in località San Rocco (nel territorio del Comune di Monza) tra-mite un collettore che percorre per intero il viale Lombardia. Il progetto in corso prevede altresì lo spostamento del collettore lungo la viabilità inter-na della città di Monza, in una zona con una enti-tà di traffico inferiore. La modalità operativa che sarà adottata per lo spostamento è la tecnica dello spingitubo: verrà effettuata la posa in opera di con-dotte in sotterraneo, senza l’ausilio di scavi a cielo aperto, predisponendo due pozzi, uno di partenza e uno di arrivo. L’avanzamento in sotterraneo viene realizzato tramite uno scudo di scavo posizionato all’interno del pozzo di partenza, che viene infis-so nel terreno tramite una stazione di spinta fino a raggiungere il pozzo di arrivo. Le operazioni di scavo a cielo aperto sono quindi previste in misura ridotta, e si limitano soprattutto alla realizzazione delle camere di spinta e dei pozzi di recupero dello scudo. Anas spa opera a stretto contatto con tutti gli enti locali presenti sul territorio, in particolar modo a livello programmatico per una migliore definizione degli interventi da effettuarsi. I piani d’investimento sono di volta in volta stabiliti d’in-tesa con i diversi soggetti: regioni, province e co-muni, ognuno per le rispettive competenze.n
In questa legislatura, il presidente della Re-gione, Roberto Formigoni mi ha voluto nel-la sua squadra di Giunta, prima come Asses-sore alla Protezione Civile e ora alla Qualità dell’ambiente ma, ancor prima, mi ha volu-
to suo “ambasciatore” in Brianza, incaricandomi, con una delega specifica, di seguire da vicino il processo di costituzione della nuova Provincia. Un
compito che mi ha permesso di seguire con pas-sione, mese dopo mese, settimana dopo settimana, le tappe di avvicinamento al traguardo conclusivo del 6-7 giugno, data storica in cui si svolgeranno le elezioni per la nomina del primo presidente e del primo consiglio targato Mb. Anche in tempi di Cassandre e di levate di scudi contro gli enti pro-vinciali additati da più parti come fonti di spreco
Monza e Brianza: un modello di provincia
Il punto sulla nuova istituzione pronta a partire ufficialmente
spazio rEgionE
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A giugno, avremo l’opportunità di far decollare non semplicemente una nuova provincia, ma una provincia nuova. È questa la prospettiva da cui parte l’assessore Ponzoni
di MASSIMO PONZONI*
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Massimo Ponzoni
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italiane, ma perché i brianzoli hanno finalmente l’occasione storica di liberare e di far valere tutto il loro enorme potenziale. A giugno avremo l’opportunità di far decollare non semplicemente una nuova provincia, ma una pro-vincia nuova. Una provincia amica, con il minor grado di burocrazia possibile, vicina ai cittadini e alle imprese, dove semplificazione ed efficien-za siano di casa. Una provincia virtuosa, esempio di buona amministrazione, capace di ridurre costi e sprechi. Una provincia innovativa e competiti-va per fronteggiare la crisi economica finanziaria internazionale. Una provincia creativa, perché la creatività è da sempre il principale valore aggiun-to delle gente della Brianza, nota e apprezzata nel mondo. Tocca ora a noi cogliere e valorizzare questa pos-sibilità per realizzare non l’ennesimo carrozzone, copia di molti già esistenti, ma un’istituzione ca-pace di porsi come modello per le altre province. Tocca a noi impegnarci per realizzare questo so-gno durato trenta lunghi anni, secondo la migliore formula possibile. Non ci serve un palazzo inutile: abbiamo bisogno di un punto di riferimento che possa esserci vicino, che sappia accoglierci e valorizzarci. Il mio impe-gno, in questa fase di cammino conclusivo verso l’autonomia, è e sarà quello di lavorare per una provincia che sia meno istituzione e più società, che dia la parola alla gente, perché questa gente ha dimostrato sempre di fare. E di saper fare bene. perare la sua funzione.n*Assessore alla Qualità dell’ambiente con delega alla costituzione della Provincia di Monza e Brianza
da sopprimere ad ogni costo, Regione Lombardia non ha mai smesso di credere e di sostenere l’au-tonomia del nostro territorio. E di lavorare per concorrere a centrare l’obiettivo con le fondamenta pronte. Un atteggiamento che ci ha portati a compiere una lunga serie di azio-ni seguendo il principio di sussidiarietà. Ricordo l’apertura della Sede territoriale regionale, nel cuore di Monza, l’accordo di programma per la realizzazione della Cittadella Istituzionale lungo l’area dell’ex caserma IV novembre. Ancora: l’apporto per la nascita di una realtà im-portante come la Camera di commercio, l’istitu-zione dell’Aler di Monza e Brianza, la creazione dell’Asl Monza e Brianza e delle due aziende ospedaliere di Monza e di Desio e Vimercate. Ab-biamo avallato le richieste di cinque comuni che hanno chiesto di staccarsi da Milano e di entrare a far parte nella nuova realtà amministrativa brian-zola, abbiamo dato vita all’Aqst (Accordo quadro di sviluppo territoriale) uno strumento strategico per attuare le politiche regionali sul territorio della Provincia, abbiamo varato l’accordo di programma per l’ospedale San Gerardo mentre al momento, su delega del Presidente Formigoni, sto seguendo quello del nosocomio di Vimercate. Per non dire del nuovo Statuto della Regione Lom-bardia, entrato in vigore il 1° settembre 2008, che, all’art. 1, considera già Monza e Brianza come do-dicesima provincia lombarda a tutti gli effetti. Da sempre, sono profondamente convinto che la Pro-vincia targata Mb sia un’istituzione utile e neces-saria. E non solo per i suoi numeri che la proietta-no al top della classifica delle oltre cento “sorelle”
In collaborazione con laRegione Lombardia – Delega
alla costituzione dellaprovincia di Monza e Brianza
Massimo Ponzonie il Ministro dell’Istruzione Gelmini
Sono aperti dal 15 gennaio in Brian-za 8 sportelli per raccogliere le do-mande relative al bando provinciale “Alziamo la testa”, il piano anticri-si che prevede aiuti e incentivi per
le famiglie e le imprese. Le domande possono essere presentate presso la sede provinciale di Monza, in piazza Diaz 1 e nei Comuni di Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Desio, Limbiate, Muggiò, Varedo e Vimercate; quest’ultimo Comune sarà il collettore per tutti i Comuni dell’ambito vimercatese. Dei 25 milioni di euro stanziati dalla Provincia, il 20% è riservato alla Brianza, ormai al traguar-do della separazione con Milano. «È un segnale
concreto che testimonia l’attenzione della Provin-cia per le necessità più immediate del territorio», spiega Gigi Ponti, Assessore all’attuazione della Provincia MB. «In Brianza abbiamo ricevuto la di-sponibilità dei Comuni ad attivare questo servizio presso i propri sportelli: un lavoro di squadra che mi auguro si riveli un buon esempio di efficienza». Il piano straordinario di 25 milioni di euro voluto dalla Provincia per aiutare le famiglie e rilancia-re l’occupazione presenta diverse linee di azione: dare un sostegno al reddito delle famiglie a rischio di impoverimento, a chi non ha più un adeguato potere d’acquisto; sostenere l’occupazione dando un incentivo alle aziende che intendono assumere; supportare le povertà estreme. Contributi per le famiglie La parte più consistente del piano è destinata a contribuire ai bilanci familiari (fino a un massimo di 1.500 euro) per il mutuo o l’affitto, per le rette dei nidi o dell’università, per la baby sitter o per l’assistenza di anziani e disabili. Il contributo è riservato alle famiglie residenti in provincia di Milano che attestino un parametro Isee (Indicatore Situazione Economica Equivalen-te) non superiore a 14.900 euro ma che può arriva-re a 16.100 euro per le spese per l’infanzia.Incentivi per le impreseUlteriori risorse saranno dedicate a dare nuovo
La Brianzaalza la testa
Aiuti e incentivi per famiglie e aziende contro la crisi
obiEttivo provincia
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Il piano straordinario di 25 milioni di euro voluto dalla Provincia di Milano per aiutare le famiglie e rilanciare l’occupazione è riservato per il 20% alla Brianza
a cura dell’Assessorato provinciale per l’attuazione della Provincia di Monza e Brianza
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impulso all’occupazione. Ne potranno usufruire le imprese, con priorità a quelle piccole, che hanno in-tenzione di assumere nuovi dipendenti o stabilizzare quelli precari. I contributi varieranno da un minimo di 1.500 euro per le aziende che sceglieranno di tra-sformare i contratti da tempo determinato a tempo indeterminato, fino a circa 4.000 euro per chi deci-
desse di assumere un lavoratore over 50 disoccupa-to. Per tutte le informazioni sulle modalità di acces-so ai finanziamenti e di trasmissione delle domande è attivo il numero verde 800.133.300 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 20 telefonan-do da qualsiasi numero fisso. Tutte le informazioni sono on-line: www.provincia.milano.it n
Sede provinciale di MonzaIndirizzo:Piazza Diaz n.1- 20052 - MonzaReferenti: Diego Tavecchio e Silvia Redivo Telefono: 039/9756703 - Fax: 039/9756711E mail: [email protected]: dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00dal lunedì al giovedì 13.30-16.00
Cesano MadernoReferenti: Giovanni Di MauroTelefono: 0362/513.464 - Fax: 0362/513.446Numero verde: 800/338.588E mail: [email protected][email protected][email protected][email protected] Orari: dal lunedì al venerdì 9.00 - 13.00, martedì e giovedì 16.30 - 18.30, sabato 9.00 - 12.00
DesioIndirizzo: Ufficio Servizi Sociali Palazzo Comunale, Piazza Giovanni Paolo II - Desio (entrata da Piazza Don Giussani) - ingresso C - porta 16Referenti: Monica CattoTelefono: 0362/392.332E-mail: [email protected]: lunedì 9.00-13.00martedì 9.00-13.00 e 15.00-17.30 mercoledì 9.00-13.00giovedì 9.00-13.00 e 15.00-17.30 venerdì 9.00-13.00 - sabato chiuso
Elenco degli sportelli nei Comuni della Provincia MB
LimbiateIndirizzo: P.za A. Moro, 1Referenti: Laura InfasciaOrari: lunedì e mercoledì 9.00 - 12.00 e 14.30 - 17.00 martedì, giovedì e venerdì 9.00 - 12.00
MuggiòIndirizzo: P.zza Matteotti, 1- Villa Casati- piano rialzatoReferenti: Valeria Castellotti, Maria Sinisgalli, Lucia NegrettiTelefono: 039/2709423-4E mail: [email protected]: dal lunedì al venerdì 9.00 - 12.30 e il martedì anche 14.15-18.15
VaredoIndirizzo: Ufficio Servizi Sociali – via Frova, 18Referenti: Uliana ColomboTelefono: 0362/587.201E mail: [email protected]: lunedì dalle ore 16.30 alle ore 17.30martedì dalle ore 11.30 alle ore 12.30mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 10.00giovedì dalle ore 9.00 alle ore 10.00
Vimercatee per tutti i comuni dell’ambito: Agrate, Aicurzio, Arco-re, Bellusco, Bernareggio, Burago Molgora, Camparada, Carnate, Cavenago, Concorezzo, Correzzana, Lesmo, Mezzago, Ornago, Ronco Briantino, Sulbiate, Usmate Velate, Vimercate.Indirizzo: c/o Offertasociale, Ufficio del Piano di Zona Piazza Marconi 7/DReferenti: Claudia Sala, Giovanna MagniTelefono: 039/6358.077 - 039/6358.068 Fax: 039/6358.070E mail: [email protected]@offertasociale.itOrari: giorni lavorativi, dal 15 al 29 Gennaio 2009 dalle ore 9.00 alle ore 13.00
Il regolamento – emanato dal Parlamento e dal Consiglio Ue il 12 dicembre 2006 e pub-blicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 30.12.2006, L 399 - introduce un’ingiunzione di pagamento che prevede
meccanismi uniformi e semplificati, particolar-
mente efficaci soprattutto nel recupero di crediti non contestati. Ecco, in estrema sintesi, le principali caratteristi-che. La domanda di ingiunzione di pagamento eu-ropea è presentata dinanzi al giudice competente (determinato secondo le norme comunitarie e in particolare il regolamento 44/2001) utilizzando un modulo standard allegato al regolamento, avente pertanto un contenuto tipico e predeterminato. Il regolamento prevede la possibilità di presentare la domanda su supporto cartaceo oppure tramite qualsiasi altro mezzo di comunicazione, anche elettronico, accettato dallo Stato in cui la domanda viene presentata. Il giudice deve esaminare la fon-datezza della domanda e il soddisfacimento dei re-quisiti previsti dal regolamento. Se dette condizio-ni sono soddisfatte, deve emettere quanto prima, di norma entro trenta giorni dalla presentazione della domanda, l’ingiunzione di pagamento euro-pea. Anche in tal caso verrà utilizzato un apposito modulo allegato al regolamento 1896/2006. Procedure semplificate sono previste in tema di notifiche degli atti, posto che il regolamento am-mette varie possibilità (tra cui le notifiche via fax o via posta elettronica), fermo restando il ricor-so alle procedure generali di cui al regolamento 1348/2000. L’eventuale opposizione all’ingiunzione europea va presentata dinanzi al giudice che l’ha emessa, entro 30 giorni dalla notifica della stessa, anche in tal caso utilizzando un modulo standard allegato al
Un’ingiunzione di pagamentoa misura d’Europa
Il 12 dicembre 2008 è entrato in vigore il regolamento Ce n. 1896/2006
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È stato istituito un procedimento europeo d’ingiunzione di pagamento, che semplificherà ulteriormente le procedure di recupero dei crediti commerciali nei rapporti tra creditori e debitori residenti o domiciliati all’interno della Ue, con l’eccezione della Danimarca
di MAURIZIO GARDENAL e CHRISTIAN MONTANA
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regolamento. L’opponente non è tenuto a precisare in tale sede le ragioni dell’opposizione. A seguito dell’opposizione, si apre dinanzi al giu-dice d’origine una procedura di accertamento del credito secondo le proprie norme di procedura civi-le interne. Va tuttavia segnalato che il creditore, nel presentare la domanda di ingiunzione di pagamen-to, ha la facoltà di dichiarare la propria contrarietà al passaggio al rito ordinario. In tal caso, l’eventua-le opposizione del debitore determina l’estinzione del procedimento. In caso di mancata opposizione, entro i termini e con le modalità di cui sopra, il giudice d’origine dichiara esecutiva l’ingiunzione di pagamento europea, utilizzando anche in tale ipotesi un apposito modulo accluso al regolamento 1896. L’ingiunzione, una volta divenuta esecutiva nello Stato membro d’origine, è riconosciuta ed eseguita negli altri Stati membri senza che sia ne-cessaria alcuna dichiarazione di esecutività in tali Stati e senza che sia possibile opporsi al suo rico-noscimento, fatti salvi soltanto alcuni casi eccezio-nali in cui è ammesso il riesame del provvedimento
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di ingiunzione. Il regolamento contiene altresì di-sposizioni in materia di spese di giudizio e di assi-stenza legale, quest’ultima espressamente definita come non obbligatoria, sia per il ricorrente, sia per l’opponente. Tali disposizioni necessiteranno pe-raltro di essere coordinate con le norme nazionali in materia di rappresentanza processuale. Infine, è opportuno sottolineare come lo strumento dell’ingiunzione di pagamento europea costitui-sca una procedura alternativa, che non pregiudica la possibilità per il creditore di avvalersi di altri procedimenti e meccanismi previsti da altre nor-mative, sia europee che nazionali, ove ne ricorra-no i presupposti (ad esempio, ricorso per decreto ingiuntivo, sequestri e altre misure cautelari, altre procedure europee semplificate di riconoscimento ed esecuzione delle decisioni). Si tratta sicuramen-te di un importante passo in avanti nel settore della cooperazione giudiziaria, a cui si auspica possa aggiungersi una maggiore armo-nizzazione anche nel diritto civile e commerciale degli Stati membri Ue (da www.mglobale.it).n
Il nuovo colonialismo ENRICO FORZATO
La lotta per accaparrarsi nel lungo periodo il controllo delle fonti ener-getiche, delle piattaforme logistiche e delle risorse alimentari ha spinto molti osservatori a parlare di nuovo
colonialismo.Il caso CinaNel 2006 la Cina è stato il sesto investitore nelle economie emergenti. La strategia di Pechino prevede:• l’acquisizione di know how, tecnologia e marchi dai paesi più avanzati• l’approvvigionamento di materie prime e di ener-gia dall’Africa e dal Sud America• il controllo dei punti logistici strategici per il traffico internazionale di merci (porti in America Centrale e hub per le merci nell’Est Europa)• la costruzione di zone franche al di fuori della Grande Muraglia.
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struito il primo mall del paese e a Budapest l’Asia center, con una superficie di 125mila mq, smista il traffico europeo dei prodotti cinesi di qualità. E altri hub analoghi sono attivi in Polonia e in Ro-mania. Infine a Manga, in Pakistan, sorgerà un polo indu-striale per l’elettronica. La prima Zona Economica speciale che Pechino realizza all’estero. Su questa piattaforma produttiva la Cina riverserà tecnolo-gie per far ripartire prodotti finiti verso il resto del mondo.Il caso MadagascarAlcuni Paesi asiatici ed europei con disponibilità di capitali, ma scarsità di terra coltivabile, hanno iniziato ad affittare terreni agricoli in Africa. Il caso più recente ed eclatante riguarda la Corea del Sud e il Madagascar. Daewoo Logistics, la filiale agroalimentare del-la multinazionale sudcoreana, ha concluso con il governo del Madagascar un accordo che prevede l’affitto di due zone distinte dell’isola fino al 2108.
Sull’area, grande quasi quanto la metà del Belgio, verranno coltivati olio di palma e mais. La Corea del Sud punta così a ridurre del 50% le attuali importazioni di mais dagli Stati Uniti. L’accordo non prevede il versamento di somme di denaro per l’affitto. Daewoo, che già controlla 50.000 ettari di mais in Indonesia, investirà 6 miliardi di dolla-ri nei prossimi venticinque anni e garantirà la co-struzione delle infrastrutture necessarie. Di fronte a questa corsa alle terre agricole nei Paesi meno sviluppati la Fao ha pubblicato di recente un docu-mento che mette in guardia contro il rischio di un neocolonialismo agricolo (da www.mglobale.it). n
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AfricaDalla fine del 2005 Pechino ha investito in Africa quasi 7 miliardi di dollari. Finanzia la costruzione di grandi opere infrastrut-turali (ferrovie, porti, autostrade), concede prestiti a tassi agevolati a molti governi locali e, ai più po-veri, addirittura cancella il debito. Sta anche cercando di creare 5 Zone Speciali di investimento che dovrebbero offrire agevolazio-ni alle imprese straniere che avvieranno nell’area nuove iniziative. L’Africa detiene un decimo delle risorse mondiali di petrolio (e ancora molte potrebbero essere sco-perte). La Cina è la terza destinazione del petrolio del Gabon (dopo Usa e Francia), assorbe il 25% di quello angolano e il 60% di quello sudanese. Nelle miniere dello Zambia Pechino investirà in tre anni 800 milioni di dollari (14% del Pil del Pa-ese).Ecuador e MessicoIl più grande operatore mondiale di terminal con-tainer Hutchinson Port Holdings gestirà in Ecuador il porto di Manta per 30 anni. Nel secondo porto del Paese, vicino al Canale di Panama, transita il 10% del traffico merci dell’Ecuador. I cinesi in-vestiranno 480 milioni di dollari per costruire una mega piattaforma logistica. Lo stesso operatore ha investito in Messico 244 milioni di dollari per potenziare il porto di Lazaro Cardenas che consente di effettuare le operazioni di scarico in un solo giorno (contro i 4 giorni di Los Angeles).Europa dell’EstIn Moldavia, avamposto europeo affacciato sull’Asia, Shan Lian International Group ha co-
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L’Associazione Vivere aiutando a vi-vere è nata con l’unico e preciso sco-po di sostenere l’equipe di cure pal-liative, operante presso l’ospedale di Vimercate. L’ambito territoriale dei
suoi interventi comprende ben 31 comuni nel terri-torio nord orientale della Asl 3 della Regione Lom-bardia. L’Associazione, costituitasi il 14.4.1995 e iscritta dal 30 marzo 1998 nel Registro generale provinciale del volontariato, è tra i soci fondatori
Insieme per vivereaiutando a vivere
A sostegno del Servizio di cure palliative dell’Ospedale di Vimercate
I volontari dedicano il loro impegno per un servizio di compagnia al malato che permette ai familiari di assentarsi per i propri impegni e all’ammalato stesso di distrarsi con la compagnia di un amico che, spesso, diventa confidente atteso e prezioso
di ISA SUANNO
della Federazione nazionale di cure palliative. Il-lustra le attività e gli scopi dell’associazione Maria Grazia Nava, ex presidente del Consiglio direttivo dell’Associazione, membro fondatore della stessa e oggi consigliere della onlus. D. Signora Nava quali attività principali ha svolto l’Associazione dal 1995?R. In 13 anni l’Associazione ha: • selezionato e preparato, con il supporto della Lega tumori di Milano, 40 volontari domiciliari che affiancano l’equipe medica dedicando da un minimo di due a più giorni alla settimana a un servizio di compagnia al malato che permette ai familiari di potersi assentare per i propri impegni e all’ammalato stesso di distrarsi con la compagnia di un amico, che spesso diventa confidente atteso e prezioso;• sostenuto le spese per un corso per formatori di volontariato tenuto a Milano dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori, cui hanno partecipato 16 volontari;• organizzato, previo contatto con autorità e cen-tri anziani, 44 incontri con la popolazione nei 29 comuni dell’Asl Milano 3 nei distretti di Vimerca-te e di Trezzo sull’Adda, Monza (solo comune di Brugherio) e Sesto San Giovanni (solo comune di Cologno Monzese). Per Brugherio e Cologno l’as-sociazione ha ottenuto l’autorizzazione a operare dal gennaio 1999;• raccolto 132 volontari di cui 8 domiciliari a di-sposizione dell’equipe per l’assistenza al domici-
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lio del malato, 13 addetti al trasporto presidi e i restanti 111 definiti operativi. D. Quali obiettivi vi siete posti per gli incontri con la popolazione e quali avete raggiunto?R. Gli incontri sono serviti e servono a informa-re la popolazione dell’esistenza di questo servizio gratuito che opera sul territorio. Si danno inoltre indicazioni per affrontare con razionalità i momen-ti del bisogno propri e dei conoscenti, si stimola la nascita di nuovi volontari e si risponde a ogni quesito sciogliendo prevenzioni dannose e tabù. Si dà anche una grossa spinta alla prevenzione quale cura, a un sistema di vita sana e al riconoscimento dei sintomi sospetti. D. In che cosa consiste concretamente l’attività dei volontari dell’associazione?R. Gli addetti ai presidi, con un furgone dell’asso-ciazione, trasportano al domicilio del paziente, nel giro di 24 ore, letti, comode, stampelle, carrozzine e quanto altro serve per rendere più agevoli gli ulti-mi momenti di vita senza costringere la famiglia ad acquisti onerosi e poco dopo inutili. Questi volontari collaborano anche con l’associa-zione per tutti quei ritiri e consegne che diversa-mente sarebbero lunghi e costosi. I volontari operativi svolgono molteplici compiti: dalla diffusione, tramite l’affissione di volantini informativi o la distribuzione porta a porta, alla raccolta di fondi tramite iscrizioni dei privati e do-nazioni di ditte. Realizzano anche manufatti di ogni genere da por-re poi in mostra nei banchi di beneficenza per la raccolta di offerte; sino a ora ne abbiamo organiz-zati ben 109. All’interno dell’Associazione esiste inoltre un gruppo addetto all’ufficio, alla contabilità, all’or-ganizzazione di manifestazioni teatrali e cammina-te ecologiche: ne abbiamo realizzate 22. I volontari domiciliari vengono supervisionati dal-la psicologa dell’equipe con cui si incontrano ogni tre settimane. Durante questi incontri vengono loro affidati i malati e si cerca la soluzione ai problemi che di volta in volta si presentano, per il malato, per la famiglia e per il volontario stesso. D. Quali sviluppi dimensionali ha avuto l’asso-ciazione?R. In questi 13 anni sono state aperte altre 8 sedi, a Cavenago, Masate, Colnago, Brugherio, Vimerca-te, Burago, Concorezzo e Cologno, perché essendo un territorio non tanto vasto quanto frazionato in 31 paesi spesso chiusi e campanilisti, era impos-sibile arrivare ovunque da Usmate; quindi negli
Da destra l’allora sindaco di Cologno, il dottor Spata, il sindaco di Brugherio, medici e personalità intervenute.
incontri si sono individuati gruppi di volontari che si sono impegnati a gestire queste sedi distaccate, solo operative, in quanto la sede legale e direttiva rimane a Usmate.D. Quali spese avete sostenuto in questi anni e quali sono le principali fonti di finanziamento?R. Con i fondi raccolti abbiamo finanziato le spese:• per i corsi dei volontari;• per la partecipazione di medici e infermiere, ogni anno, a corsi di formazione, congressi e convegni;• per l’acquisto e il mantenimento di un furgone per il trasporto di detti presidi al domicilio dei malati;• per la ristrutturazione e l’arredo della sede ospe-daliera assegnata all’Unità di cure palliative con un costo di € 84.183 (pari a 163 milioni di vec-
Il bilancio dell’AssociazioneLe principali fonti di finanziamento sono le donazioni da privati. Lo si rileva dal prospetto delle entrate del bilancio 2007:
donazioni da privati 115.788,45donazioni da comuni 8.035,69donazioni da aziende 25.550,00donazioni da manifestazioni, mercatini 83.488,71altre donazioni 280,00 rette da soci 670,00interessi attivi 740,44variazione rimanenze 287,87
Totale entrate 234.841,16
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chie lire). L’inaugurazione e relativa donazione all’Azienda ospedaliera è avvenuta il 12 dicem-bre 1998 e l’Associazione continua a provvedere all’acquisto del materiale che i medici richiedono (2 computer con stampante, fotocopiatrice e appa-recchi medicali vari, cellulare per reperibilità fe-stiva)• per la fornitura di 2 strumenti per il monitorag-gio cardiaco (Propaq 106 E.L.) del costo di € 15.494,00;• per l’acquisto di una barella a “cucchiaio” per spostare l’ammalato (spesso intoccabile) dal letto di casa a quello ospedaliero che i volontari conse-gnano;• stipulato delle convenzioni annuali con l’Azienda ospedaliera di Vimercate;• mantenuto in carico interamente il pagamento di un fisioterapista per i malati in cura;• per acquistare presidi medici per i malati e mate-riale utile al reparto di Cure palliative;• stipulato una convenzione con la “Pro Senectute” per i sollevatori al domicilio dei pazienti;• sostenuto le spese a copertura di alcune attività dei medici dell’equipe di cure palliative (ad esem-pio le reperibilità festive e straordinari);• confermata l’iscrizione dei componenti della sud-
detta equipe alla Società italiana cure palliative);• acquistato tre nuove auto per il personale dell’Unità di cure palliative dell’Ospedale di Vi-mercate.È molto apprezzata la nostra iniziativa di raccolta fondi “Foglia di cioccolato”, ormai giunta alla 12ª edizione e che grazie anche alla recente collabora-zione delle parrocchie consente all’Associazione in occasione del periodo della Quaresima di farsi conoscere col proprio logo impresso nel cioccolato e di reperire fondi. Quest’anno sono state vendute 11.200 foglie. D. Quali sono i progetti iniziati nel 2008 e in corso? R. Vivere aiutando a vivere ha rinnovato la con-venzione con l’Azienda ospedaliera di Vimercate per il sostegno dell’attività dell’Unità operativa di cure palliative; continuato a sostenere le spese a copertura di alcune attività dei medici dell’equipe di cure palliative; rinnovato la presa in carico delle spese di aggiornamento professionale dell’equi-pe (corsi e congressi); provveduto all’iscrizione dei componenti della suddetta equipe alla Società italiana cure palliative; rinnovato la convenzione “Pro Senectute” per i sollevatori al domicilio dei pazienti; sostenuto la spesa per l’ acquisto di ma-teriale sanitario e dei presidi medici; affittato un magazzino per il deposito e la manutenzione dei presidi medici utili ai malati. Il tutto per una spesa stimata di almeno 150.000 euro. L’associazione al momento è impegnata nell’acquisto di un carrel-lo elevatore elettrico che consenta ai volontari il trasporto, anche sulle scale, di letti e altri presidi medici. n
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non proFit
Per dare una mano:Banca Popolare di Milano – Usmate cc bancario n. 13441 ABI 5584 CAB 33950IBAN IT44 Q 05584 33950 000000 13441
Intesa San Paolo – Usmate cc bancario n. 5394/89 ABI 3069 CAB 33950IBAN IT26 G 03069 33950 000000 5394 89
Conto corrente postale intestato a Vivere Aiutando a Vivere n. 33673203IBAN IT22 Z 07601 01600 0000 33673203
Sede legale e operativa:Via Milano 11 - 20040 Usmate Velatelunedì e giovedì9.00‑12.30 • 15.00‑17.30martedì e mercoledì15.00-17.30Tel. e fax 039.68.29.493E-mail: [email protected]
Sede operativa di Masate:presso il Municipiogiovedì 15.00-17.00
Sede operativa di Cavenago:presso Villa Stucchimartedì 1430-1600giovedì 20.30-22.00
Sede operativa di Colnago:via Silvio Pellico 8lunedì e giovedì 20.30-22.30
Sede operativa di Brugherio:via Oberdan 83giovedì 21.00-22.30
Sede operativa di Vimercate:Via Ponti 15 - V Pianomartedì 9.30-11.30giovedì 1500-17.00
Sede operativa di Burago:presso Cascina Abbate D’Addalunedì 20.30-23.00
Sede operativa di Concorezzo: c/o Soc. Cannisti Concorezzesi Scarpun (Pescatori) - Via De Capitani 43martedì dalle 9.00 alle 12.00 tel. e fax 039 6040426
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Dialogo, dialogo e ancora dialo-go, è la ricetta di Vito Sileo, il primo presidente del neocostitu-ito Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di
Monza e della Brianza. D. Ebbene, anche la provincia di Monza e Brianza ha un suo Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri. Che cosa significa questo da un lato per i medici e dall’altro per il territorio?R. Siamo un Ordine nuovo. Non abbiamo l’espe-rienza di altre realtà come Milano che esistono già da molto tempo. Per questo stiamo cercando di co-struire i rapporti con il territorio. Sicuramente noi
vogliamo cercare un dialogo con tutte le autorità locali, soprattutto quelle che lavorano sul territo-rio. Vuole essere un dialogo continuo, soprattut-to per coloro che si interessano della tutela della salute del cittadino, in modo veramente apolitico. Siamo disposti a collaborare con qualsiasi mezzo e come meglio si può con tutti coloro che pensano che il lato migliore della professione sia la salute del cittadino. Questo è il nostro obiettivo. Tengo anche a sottolineare che l’ospedale di Mon-za è un fiore all’occhiello della sanità della Lom-bardia e noi vogliamo davvero dialogare con tutte queste strutture sul territorio per dare un ottimo servizio concentrato, ripeto, sulla salute del cit-tadino. C’è anche da dire che queste ultime ele-zioni dell’Ordine hanno avuto un ottimo successo perché circa il 30 per cento dei medici è andato a votare. È un grosso segno per i medici brianzoli perché hanno dimostrato un affetto per l’Ordine che con gli anni si stava perdendo, forse un po’ per la lontananza da Milano; si è votato anche a Milano e l’affluenza è stata del 10/11 per cento. Un nostro obiettivo, comunque, è quello di portare più medici al seggio per eleggere persone capaci di di-fendere un’immagine e un’autorevolezza che, ahi-mè, si stanno troppo indebolendo, per mancanza di coinvolgimento dei medici nel dibattito su proble-mi etici ed economici della medicina moderna. L’altro risultato di cui sono orgoglioso è che ab-biamo una composizione veramente armonica di colleghi eletti che rappresentano l’ospedale pub-blico, l’ospedale privato, la medicina generale, la pediatria, la medicina specialistica convenzionata e l’università.
Dialogo e tuteladella salute dei cittadini
Parla Vito Sileo presidente dell’Ordine dei medici
associazioni E catEgoriE
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La nuova istituzione garantisce una piena apertura alla collaborazione con qualsiasi mezzo e come meglio si può con tutti coloro che ritengono che il lato migliore della professione sia la salute del cittadino
di ANTONIO SONZINI
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to degli albi: solo l’Ordine può decidere l’iscri-zione, la cancellazione e quindi l’esercizio pro-fessionale di un medico o di un odontoiatra. Altri compiti fondamentali sono quello di vigilare sulla conservazione del decoro e dell’indipendenza de-gli iscritti e quello legato al potere disciplinare nei loro confronti. È molto importante anche l’aggior-namento professionale: l’Ordine deve promuovere e favorire il progresso culturale e scientifico degli iscritti. Ultimo, ma non meno importante, c’è il compito di tentare la conciliazione tra medico e medico o tra medico e privato.D. Con una prospettiva interna al sistema sa-nitario, lei come presidente dell’Ordine e come medico, che cosa vede come punto di forza e che cosa come problema più grave in questo momento nel nostro territorio?R. Faccio il medico di medicina generale da 30 anni e come medici abbiamo un buon rapporto con l’ospedale. C’è una buona collaborazione anche se bisogna combattere una certa burocrazia che ci uccide tutti i giorni. Proprio su questi piccoli pro-blemi di tutti i giorni, spesso tralasciati, vorremmo concentrare la nostra azione. Il cittadino è con i piccoli problemi che ha difficoltà. In generale sul territorio di Monza e della nuova provincia non ci si può lamentare: le strutture funzionano e funzio-nano bene. Certo si può sempre migliorare e que-sto sempre grazie al dialogo aperto con tutti.D. Avete già qualche progetto che va in questa direzione?R. Per esempio, vogliamo creare un osservatorio di cui farebbero parte i responsabili dei diversi set-tori per discutere di questi problemi e individuare possibili soluzioni.n
D. La vostra istituzione è appena nata, ma avete già iniziato a strutturarvi?R. C’è stata una commissione straordinaria nomi-nata dal ministro della Sanità che aveva il compi-to di traghettarci fino al 31 dicembre 2008. Dal 1º gennaio di quest’anno siamo divenuti operativi al cento per cento. Abbiamo una sede già aperta al pubblico in via Passerini 6.D. Può provare a tratteggiare la realtà che que-sto Ordine si troverà a gestire?R. Siamo circa 3.200 iscritti all’albo dei medici e circa 300 a quello degli odontoiatri. È bene ricor-dare infatti che dal 1980, recependo due direttive comunitarie, è stato istituito un corso di laurea in odontoiatria a cui ha fatto seguito, cinque anni dopo, la creazione di un apposito albo. L’Ordine è un ente di diritto pubblico, autonomo, che ha po-tere sia decisionale che gestionale coordinato dal-la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri. I compiti dell’Ordine sono quelli del 1946 quando questa istituzione è nata. Il più importante è la compilazione e l’aggiornamen-
Chi è Vito SileoOriginario della Basilicata, vive a Monza da 35 anni. Si è laureato a Milano dove si è specializzato in ortopedia ed è medico di medicina generale dal 1985. È sposato e ha due figlie. «Mi piace vivere a Monza», commenta, «e sono orgoglioso di lavorare qui perché ho un buon rapporto con i colleghi e con questa comunità che conosco molto bene. Il mio ambulatorio è in una zona un po’ particolare con tanta immigrazione, tanti problemi che ogni giorno affrontiamo».
Le cariche istituzionaliPRESIDENTE: dott. Vito SileoVICEPRESIDENTE: dott. Carlo Maria Teruzzi SEGRETARIO: dott. Guglielmo Maria Emanuelli TESORIERE: prof. Roberto Sega CONSIGLIERI: dott. Daniele Maria Arosio dott.ssa Giuseppina Baio dott. Giancarlo Barbon dott. Alberto Cazzaniga dott. Aurelio Limonta dott. Giuseppe Marelli dott. Aurelio Maria Nova dott. Paolo Pecoraro dott. Alvaro Porta dott.ssa Bruna Laura Pulinetti dott. Cesare Mario Sabbadini dott. Francesco Scamazzo dott. Sergio Sordo
REVISORI DEI CONTI: dott. Giorgio Ettore Real – Presidente dott. Valentino Ballabio dott. Luigi Maria Manzoni dott. Alberto Lorenzo Monguzzi – Supplente
COMMISSIONE ODONTOIATRI: dott. Cesare Mario Sabbadini – Presidente dott. Giancarlo Barbon – Segretario dott. Angelo Castronovo dott. Pietro Paolo Eugenio Meroni dott. Massimo Roncalli
La nuova istituzione in pillole Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Monza e della Brianzavia Passerini 6, Monza - tel. (provvisorio) 345 [email protected] www.omceomb.itLa Segreteria è aperta:dal lunedì al giovedì dalle ore 9.00 alle ore 16.00venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00
Un pomeriggio di novembre par-tecipavo a un corso organizzato dall’Ordine dei dottori commer-cialisti e degli esperti contabili di Monza e Brianza quando il
mio sguardo si posava su una coppa con le orec-
Dallo studioal campo di gioco
Professionisti dell’economia e del diritto, ma amanti dello sport
vita dEll’ordinE
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Lo stesso impegno profuso nella professione rivolto al mondo dello sport può portare soddisfazione agli iscritti all’Ordine
di GIANMARIO CITTERIO
chie che faceva bella mostra di sé nella sala ove il corso si svolgeva. Improvvisamente mi tornarono alla mente le entusiasmanti immagini del torneo a cui la squadra del nostro Ordine, integrata da un robusto innesto di elementi dell’Ordine di Lecco, aveva partecipato nella primavera di quest’anno.
Nella foto in piedi da sinistra: Fabrizio Confalonieri, Antonio Chirico,
Roberto Barbaro, Stefano Moglio, Giovanni Radaelli, Danilo Gavazzi;
accosciati da sinistra: Gianmario Biella, Leonardo Milani, Luca Bertarini,
Simone Vincenzo, Gianmario Citterio
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Si trattava della quarta edizione del torneo orga-nizzato dai Giovani imprenditori di Monza e della Brianza, al quale avevano aderito, oltre alla nostra, altre cinque squadre. Dopo un esordio non bril-lante la squadra dell’Ordine inanellava una serie
di convincenti prestazioni che le consentivano di approdare, pur come quarta classificata del girone di qualificazione, alla semifinale con la prima clas-sificata, che aveva concluso il medesimo girone a punteggio pieno. Questa semifinale verrà ricordata dai nostri come Italia - Germania di Messico 1970 dai tifosi italiani. Questo l’epico svolgimento della partita. Primo tempo. Uno a zero per noi. Uno a uno. Secondo tempo. Due a uno per noi. Tre a uno ancora per noi, che perdiamo però il marcatore che si immola per segnare la rete. Rimaniamo in dieci. Gli avversari approfittano della superiorità nume-rica e raggiungono il pareggio. Si va ai supple-mentari. Nel primo tempo gli avversari vanno in vantaggio, mentre la nostra squadra perde un altro elemento nell’azione del gol subito, rimanendo in nove. Tutto sembra ormai perduto quando, all’ul-timo minuto del secondo tempo supplementare, il nostro centravanti con una magistrale palombella beffa il portiere avversario, raggiungendo il pareg-gio. Con gli avversari tramortiti si va alla lotteria dei rigori che arride ai nostri colori. È un tripudio. Si va dunque in finale. Ancora forse spossati dalla storica semifinale, i nostri non giocano una gran partita. Sotto di due a zero, riescono a riagguantare il pareggio e a costringere gli avversari di nuovo alla lotteria dei rigori, che stavolta ci penalizza. Siamo secondi, ma portiamo a casa quella coppa con le orecchie che, come si diceva, fa bella mo-stra di sé nell’aula dei corsi.n
Di corsa per l’EuropaPartito dalla Brianza alla volta di Berlino per partecipare alla 35ª edizione della maratona che si svolge lungo le vie della città tedesca. Paolo Meago commercialista di Desio, come tanti altri cittadini brianzoli, lo scorso fine settembre si è cimentato amatorialmente nella classica distanza dei 42 km e 195 metri in una delle manifestazio-ni podistiche più famose al mondo che contava 40.000 iscritti provenienti da tutte le parti del globo. Nella stessa manifestazione è stato stabilito il nuovo record mondiale dall’etiope Gebrselassie che, per nulla impensierito dal commercialista brianzolo arrivato al traguardo qualche ora dopo, ha concluso con il tempo di 2h 3’e 59’’.
La coppa vinta dal ODCEC
Paolo Meago a Berlino
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nEws
La meccanica tra incertezze fiducia Le aziende lombarde del settore della meccanica e subfornitura confermano il clima di incertezza che deriva dall’attuale crisi eco-nomica, ma cercano di reagire senza perdere la fiducia. La provincia di Monza Brianza con le sue 10.633 aziende, si collo-ca al quinto posto fra le province lombarde per il settore manifat-turiero. La rilevazione al III trimestre 2008 segnala l’incremento dell’1,5% del numero delle imprese della provincia di Monza Brian-za rispetto allo stesso periodo del 2007.
Sempre meno fannulloni
Erano solo quattro i casi brianzoli riportati da www.nonso-lofannulloni.it, il sito promosso dal Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione ideato dal ministro Renato Brunetta, all’epoca dell’articolo pubblicato sul numero 29 di Brianza Business. Mentre con la pubblicazione di nuovi casi di buona amministrazione e di efficienza la Brianza si con-ferma e aumenta la sua presenza, con un totale di ben dieci casi. Infatti, oltre a quelli già presenti sul sito, sono stati pubblicati altri sei casi di buona amministrazione realizzati nella nuova provincia, di cui tre casi selezionati dal Ministero e gli altri auto-segnalati. I tre casi scelti dal Ministero riguardano il Comune di Vimer-cate per il progetto di “Eccellenza organizzativa orientata alla soddisfazione del cittadino”, il Comune di Ceriano Laghetto con l’idea rivolta ai bambini dell’“autobus che cammina” e il Comune di Monza con il progetto “Comune riciclone” per il potenziamento della raccolta differenziata. Non da meno sono i tre casi auto-segnalati di cui ben due sono del Comune di Seregno, il primo relativo al bilancio so-ciale e il secondo, rivolto ai più piccoli, riguardante “Il bilancio del Comune…a misura di bambino” mentre il terzo è stato ideato dal Comune di Bovisio Masciago con il progetto multi-mediale “Bovisio Masciago 2.0: dal web pubblico al Blog”. Brianza sempre più in alto in classifica, quindi; usando termini calcistici si può dire che l’“Europa non è poi tanto lontana”. Paolo Meago
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lare o addirittura migliorare i casi più virtuosi. E la Brianza? Riconosciuta internazionalmente quale territorio con un alto grado di efficienza nel settore privatistico, possiede anche casi virtuosi nel settore della pubblica amministrazione. Sul sito sono pub-blicati almeno quattro casi di buona amministrazio-ne realizzati nella nuova provincia, di cui due casi selezionati dal Ministero e gli altri auto-segnalati. Il primo caso selezionato dal ministero è relativo a un servizio gestito dal settore servizi sociali del Comune di Monza che, insieme ai Comuni di Bru-gherio e Villasanta, ha istituito uno sportello tele-fonico di prima informazione e orientamento a cui le famiglie possono rivolgersi per avere risposte su ciò che la città offre per loro e per i loro bambi-ni. Infatti il servizio offerto utilizza una banca dati che offre informazioni riguardanti l’offerta, sia da parte degli enti pubblici che privati, di servizi e beni relativa ai bambini e bambine da 0 a 3 anni. Al fine di comunicare in maniera semplice con lo
sportello, sono state attivate anche una linea fax e una linea e-mail. Oltre a ciò è possibile iscriversi a una mailing list che offre l’opportunità di tenersi aggiornati sulle novità. Il secondo caso selezionato dal ministero riguarda l’istituzione da parte del Comune di Brugherio, di un servizio di mediazione linguistico culturale per favorire l’integrazione di nuovi cittadini stranie-ri. Tale servizio, grazie a una fitta rete di partner quali associazioni di volontariato e cooperative sociali, consiste principalmente in uno sportello aperto due giorni lavorativi la settimana, al quale i cittadini stranieri possono rivolgersi per ottene-re informazioni precise riguardo a materie, quali l’immigrazione, particolarmente complesse per un cittadino immigrato. Oltre a ciò il servizio si è preso carico di alcune problematiche operati-ve, quali la gestione a livello didattico di corsi di lingua italiana e la formazione di una modulistica semplificata tradotta in diverse lingue, al fine di
In termini di efficienza, il settore privato e il settore pubblico brianzoli non sono ancora equiparabili, ma il futuro e la nuova provincia potrebbero cambiare le cose. Vediamo come
di paolo meago
Www.nonsolofannulloni.it non sembra certo un sito sponsorizzato dal Ministe-ro per la pubblica ammini-strazione e l’innovazione.
Eppure è proprio così. È il nuovo spazio via etere ideato dal ministro Renato Brunetta per far cambia-re a molti l’opinione sull’efficienza, o inefficienza,
della pubblica amministrazione. Sono infatti pub-blicate sul sito, cento e più storie di buona ammi-nistrazione sparse per tutto il territorio nazionale, che portano alla cronaca quegli esempi di «grande professionalità, di innovazione, di grande corag-gio nello sperimentare nuove soluzioni per ridurre i costi, migliorare i servizi, rispondere meglio alle esigenze di cittadini e imprese». Le storie riguardanti i casi di buona amministra-zione qui pubblicate si riferiscono a svariati esem-pi di gestione dei beni e dei servizi pubblici svolti con efficienza, sia in termini di costi che di risultati e, soprattutto innovativi, quindi volti a offrire ai cittadini nuovi prodotti utili. Oltre alla pubblicazione di questi casi è possi-bile, da parte dei cittadini, tramite uno sportello d’ascolto, segnalare le proprie esperienze positive ed è addirittura stato istituito anche un concorso «finalizzato a riconoscere e valorizzare i miglio-ri risultati raggiunti dalle amministrazioni». Pro-prio con il concorso si avrà infatti la possibilità di analizzare, in un periodo biennale o triennale, le quattro variabili che racchiudono in sé il concet-to dell’efficienza nella pubblica amministrazione, quali il miglioramento del servizio, la soddisfazio-ne del cliente, la riduzione dei costi e la soddisfa-zione del personale. Le finalità di tutto questo sono principalmente due: la prima è quella di poter far cambiare ai più l’idea che hanno di una pubblica amministrazione len-ta e inefficiente e l’altra è quella di dare ad altre pubbliche amministrazioni la possibilità di emu-
Non solo fannulloni…nemmeno in Brianza
gli esempi di eccellenza nella pubblica amministrazione segnalati dal ministero
Focus
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Renato Brunetta
“Non Solo Fannulloni!” è una iniziativa del Ministro della Pubblica Amministrazione e l’Innovazione in collaborazione con Forum Pa
Quanto costa una nevicataIn occasione della nevicata straordinaria la Camera di commercio di Milano ha realizzato un sondaggio fra i lettori di CameraNews sull’im-patto che questo evento ha avuto sulle aziende. Il dato emerso è stato che il 43% delle imprese ha avuto una diminuzione dei clienti, il 37% dei lavoratori non si è presentato al lavoro e i saldi hanno registrato una diminuzione del 30% rispetto all’avvio positivo.
Per le famiglie 20 milioniLa Giunta regionale lom-barda ha deciso, su pro-posta dell’assessore alla Famiglia e Solidarietà Sociale, un primo stan-ziamento di 20 milioni di euro destinati al “Buono Famiglia” per l’anno 2009. Si tratta di un contributo di 1.500 euro (pari a 125 al mese), che verrà corrispo-sto in tre tranche quadri-mestrali di 500 euro. Ne beneficeranno le fami-glie a basso reddito che hanno almeno tre figli minorenni. Possono richiedere il Buono le famiglie con almeno 3 figli (compresi quelli in affido) minorenni, uno dei quali deve ave-re meno di 6 anni. Le famiglie che vogliono ottenere il Buono devono avere un Isr (Indicatore della situazione reddituale), riferito ai redditi percepiti da tutti i componenti della famiglia nel 2007, non superiore a 10.000 euro. Il genitore che richiede il Buono deve presentare la domanda agli sportelli appositamente predisposti presso i distretti del-le Asl dal 15 febbraio al 13 marzo 2009.
Voucher per portare le pmi all’esteroLa Regione Lombardia ha approvato il bando per l’assegnazione alle pmi lombarde di voucher per la partecipazione a missioni eco-nomiche all’estero. Il voucher erogato all’impresa sostiene la par-tecipazione a missioni economiche all’estero nel periodo 1 marzo - 31 dicembre 2009, presso determinati soggetti attuatori. Possono usufruire del voucher di cui al presente bando le micro, piccole e medie imprese (pmi). La richiesta del voucher dovrà essere pre-sentata almeno 30 giorni prima della data di svolgimento della missione economica prescelta, esclusivamente in via informatica a partire dal 23 febbraio 2009. Le risorse finanziarie disponibili per il presente bando ammontano complessivamente 2,4 milioni euro di cui 1,2 a carico della Regione Lombardia e 1,2 a carico del Sistema Camerale, e sono ripartite per provincia.
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Una cittadinanza europeaattiva e solidale
L’obiettivo è assicurare uguali diritti a tutti gli uomini
distrEtto lions 108 Ib1
Ecco la nuova mission: lo sviluppo inteso come libertà per ridurre il divario fra nord e sud del mondo e per promuovere la comprensione fra i popoli
di ANTONIO LAURENZANO*
Entra nel vivo la sfida lanciata dai Lions al Forum europeo di Roma con l’approvazione della Carta del-la cittadinanza umanitaria europea. Tracciate dal direttore internaziona-
le Ermanno Bocchini le linee guida per una mis-sion di grande respiro sociale: operare per ridurre il divario tra nord e sud del mondo, rendendo i paesi sottosviluppati in grado di provvedere al loro so-stentamento. Sviluppo inteso come libertà, assicu-rare cioè uguali diritti di cittadinanza a tutti gli uo-mini. Un passaggio storico per il lionismo, un new deal: dalla solidarietà umanitaria alla cittadinanza umanitaria, per la promozione dei diritti umani fon-damentali e della libertà di tutti i popoli della terra. Per i Lions europei una nuova strategia: essere dei buoni cittadini d’Europa per diventare cittadini del mondo, un mondo senza catene e frontiere, senza guerre e senza fame o carestia. Promuovere cioè la comprensione fra i popoli, secondo uno degli scopi propri del lionismo. I continui flussi migratori dai paesi dell’Est, dall’Oriente e dall’Africa richiedono un impegno responsabile per realizzare, attraverso il dialogo interreligioso e interculturale, una nuova frontiera nel segno della fratellanza per una pacifica convivenza, nella legalità e nel rispetto. L’Europa è divenuta nel tempo un mosaico di culture e lingue diverse, espressione di tante identità nazionali da far coesistere all’interno di quella europea. Il rico-noscimento dell’identità europea deve comportare non solo l’integrazione economica, politica e cul-turale, ma soprattutto il superamento della riduttiva concezione etnica o civica della cittadinanza, rea-lizzandosi in quella più ampia e ricca di ideali quale la cittadinanza umanitaria. Ciò favorirà il formarsi di una nuova cultura con la quale pensare a una so-cietà più giusta, permettendo all’Europa di recupe-rare il suo antico ruolo di faro di civiltà capace di
illuminare il faticoso processo di pace tra i popoli. In questo sforzo i Lions, testimoni di un mondo mi-gliore, sono in prima linea per disegnare un nuovo orizzonte di speranza, ricercando ed esaltando nella storia di ogni popolo le comuni radici del Vecchio Continente. «Cittadinanza umanitaria», ha dichia-rato il direttore internazionale Ermanno Bocchini, ispiratore della nuova mission dei Lions, «significa promozione dei diritti umani fondamentali e della libertà di tutti i popoli del mondo, fratelli nella liber-tà. Nessun cittadino del mondo dovrà più stendere la mano per chiedere per carità ciò che gli spetta di diritto». Un appello agli uomini di buona volontà partendo dall’Europa e, in tale ottica, The Inter-national Association of Lions Clubs ha proposto all’Unione europea di inserire la cittadinanza uma-nitaria nella sua Costituzione. Altrettanto ha fatto con un messaggio trasmesso alle Nazioni Unite con l’auspicio che gli Stati membri possano riconosce-re e tutelare la dimensione umanitaria del mondo. Obiettivo ambizioso ma esaltante nella consapevo-lezza che il lionismo può e deve svolgere un’attivi-tà di servizio tesa a testimoniare l’impegno civile, sociale e culturale che, in ottant’anni, ha reso uni-versale il messaggio di fratellanza e di solidarietà del suo fondatore Melvin Jones. Per sensibilizzare l’opinione pubblica, sabato 18 aprile, in occasione dell’annuale appuntamento del Lions day, nei 17 distretti del multidistretto 108 Italy, con l’interven-to dei rappresentanti dei distretti e dei club europei gemellati, sarà celebrata la “Giornata internazio-nale della cittadinanza umanitaria”, un meeting dell’amicizia per celebrare, dopo le sanguinose di-visioni del passato, l’anima della millenaria civiltà europea: la musica, l’arte, la cultura. È prevista la stesura di un “Manifesto morale alla nazione” che sarà consegnato al capo dello Stato.n *Addetto stampa distrettuale ([email protected])
Una cittadinanza europeaattiva e solidale
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Operazione mondiale Polio Plus
Uno dei più ambiziosi programmi umanitari mai intrapresi da un ente privato
rotary intErnational
Per realizzare i sogni, bisogna innan-zitutto crederci e i rotariani ci cre-dono. Lo hanno dimostrato, ancora una volta, andando personalmente a conoscere i bisogni di una parte
di mondo da aiutare. Dal 26 dicembre al 6 gennaio scorsi, nel distretto 3040 (India - Madhya Pradesh), una delegazione rotariana, guidata dal governato-re del distretto 2040, Alessandro Clerici insieme ai past governor Alessandra Faraone Lanza e Osvaldo Campari, ha incontrato i partner locali, governatore Alok Billorè in testa, per verificare lo stato di alcuni progetti che da anni il distretto e i club sostengono e per capire le future prospettive di collaborazio-ne. Un’occasione per «incrementare l’amicizia – queste le parole di Clerici - con altri rotariani che, come noi, donano la loro professionalità e il loro tempo al servizio dell’umanità per migliorare la qualità della vita di alcune popolazioni». La visita indiana ha consentito di prendere contatti anche per concretizzare un progetto di “Microcredito”, rivol-to alle donne indiane in stato di estrema povertà, promosso dalle mogli dei governatori italiani. È un progetto che ha riscontrato un grande successo nei club: attraverso piccoli prestiti, permette alle donne con redditi molto bassi di avviare piccole attività produttive. In India i rotariani del 2040 erano già stati nell’anno 2003-2004 in occasione della Gior-nata dell’immunizzazione nazionale, prevista da Polio Plus, programma del Rotary International, sostenuto dalla Rotary Foundation. Il recente viag-gio ha consentito di rilanciare quello che è uno dei più ambiziosi programmi umanitari mai intrapresi da un’entità privata nella lotta contro la poliomelite, che, finora, ha sottratto alla morte sicura più di 5 milioni di piccoli. Ideatore di quella che sarebbe di-
ventata l’operazione mondiale Polio Plus, un vero e proprio corporate project, fu Sergio Mulitsch, già presidente del Rotary club Treviglio e Pianura Ber-gamasca, governatore del distretto 2040 nel 1984-85. Di pari passo con la crescita del programma di eradicazione della poliomielite, sono cresciu-ti l’impegno e il coinvolgimento del Rotary. Nel 1985, il Rotary è stato riconosciuto ufficialmente dall’Organizzazione mondiale della sanità come organizzazione non governativa operante nel cam-po della salute a livello internazionale. Nello stes-so anno, ha ottenuto il risultato di raccogliere 120 milioni di dollari per la fornitura di vaccino per i neonati dei paesi in via di sviluppo. Al termine di questa campagna aveva raccolto più di 247 milioni di dollari. Al momento, il programma Polio Plus ha sostenuto un impegno finanziario di circa 600 milioni di dollari. Non da meno è l’assistenza sul campo: la sua rete mondiale di volontari è il brac-cio dell’alleanza mondiale contro la poliomielite. I volontari del Rotary prestano la loro assistenza alla distribuzione del vaccino, all’aiuto logistico con i Ministeri della sanità, l’Oms, l’Unicef e con i cen-tri di prevenzione e controllo degli Stati Uniti. Il programma, definito da Kofi Annan «un esempio perfetto di quali traguardi sia possibile raggiunge-re attraverso la collaborazione tra Nazioni unite e organizzazioni non governative», vuole eliminare totalmente la polio. Per sostenere gli sforzi ancora necessari, la Fondazione Bill & Melinda Gates nel novembre 2007 ha donato alla Fondazione Rotary 100 milioni di dollari. A sua volta il Rotary si è im-pegnato a raccoglierne almeno altrettanti nel corso di 3 anni, a partire dal gennaio 2008. Tale donazio-ne è il riconoscimento della forza e dell’affidabilità del Rotary perché un altro sogno sia possibile.n
Finora ha sottratto a morte sicura più di 5 milioni di piccoli e ha contribuito all’immunizzazione di circa 2 miliardi e mezzo di bambini con un impegno finanziario di circa 600 milioni di dollari
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de una sovrana ben più inquietante: una Crisi che
ovunque tocca qualcosa d’oro lo fa sparire e con esso la fiducia di imprese e consumatori. Prudenza è quindi la parola d’ordine prima di chiu-dere un qualsiasi accordo e liquidità la principale impellenza di tutti. Il problema dunque si divide in due parti: prima la prevenzione per garantirsi le in-
Morosa di tuttisposa di nessuno
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Economia E Finanza
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Cambia il significato delle parole, ma la saggezza popolare dei proverbi brianzoli, vale anche se applicata all’economia. Ecco come l’azienda può difendersi dai partner che non pagano
di BARBARA MALNATI
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formazioni commerciali per decidere se instaurare o meno un rapporto e poi i rimedi all’insolvenza.Sapere è poterePrima di iniziare relazioni commerciali con una qualsiasi azienda, che debba divenire una nostra cliente, fornitrice o partner, è regola elementare sincerarsi della sua affidabilità sotto ogni punto di vista. E in effetti ci sono alcuni strumenti utili di facile accesso, per la verità più agevolmente per le grandi realtà che per quelle di minori dimensioni. Sono molte le domande che ci si possono porre per valutare l’affidabilità di un soggetto (vedi box Che cosa valutare) e spesso le risposte sono pubbliche e accessibili, gratuitamente o a costo minimo, ma sparse in fonti diverse. Forse è proprio questa la principale ragione per affidarsi a un operatore in grado di offrire un accesso complessivo alle infor-mazioni, senza contare che alcuni sono in grado di prestare un servizio di monitoraggio di un elenco di nominativi per verificare non solo l’affidabilità in un dato momento, ma anche il mantenimento del requisito nel tempo. E in realtà il panorama dei ser-vizi a disposizione è estremamente variegato: si va dai bilanci online sul web all’indice di affidabilità di un’impresa inviato via sms, alla verifica perso-nalizzata su determinate informazioni. E anche le modalità di pagamento vanno dall’abbonamento al contratto su misura. Insomma, non è necessario trasformarsi in una via di mezzo tra l’analista fi-nanziario e il detective per valutare un’opportunità di business.Il futuro è già quiI sistemi di rilevamento e monitoraggio di banche dati di notizie ufficiali, in questi ultimi anni, si sono notevolmente evoluti e consentono oggi l’utilizzo di notizie online, che hanno ormai assunto impor-
tante consistenza e storicità, e di archivi ben ag-giornati. Alcuni infoprovider hanno arricchito i loro sistemi attraverso reti neutrali artificiali e credit scoring, combinando tra loro una serie di informazioni per pervenire a un punteggio di accettazione circa il rischio di credito del richiedente in un determina-to arco di tempo. Sistemi come questi, attraverso l’incrocio e l’analisi dei dati reperiti consentono una valutazione della rischiosità non più basata su valutazioni soggettive eseguite da un operatore, pur esperto, ma oggettive ed espresse online da un sistema in grado di analizzare contemporaneamen-te una molteplicità di dati.Cacciatori e gentiluominiFin qui la prevenzione. Se, però, la prudenza non è bastata e far cassa diventa una priorità bisogna affrontare seriamente il problema dei mancati pa-gamenti. Una prima lezione viene da oltre oceano. Le imprese statunitensi hanno scoperto che la du-rezza non sempre è la soluzione migliore. Si sta
Che cosa valutareDi chi è l’impresa? Chi sono gli amministratori?L’impresa ha protesti, ipoteche, procedure concor-suali ecc.?Chi sono i principali clienti e fornitori?Da quanto l’azienda è sul mercato?Che cosa emerge dal bilancio?Che cosa emerge dall’analisi della rotazione del ca-pitale investito? Il turnover è troppo basso?Qual è il rapporto tra fatturato e capitale investito?L’azienda è solvibile a breve e lungo termine?L’attività è profittevole?
Quanto costa un erroreUna delle remore ad affidarsi a strutture specializ-zate esterne con fiducia sta proprio in quest’ultima parola: fiducia. Se è bene essere prudenti con i miei partner come posso non esserlo con chi mi offre un servizio? Come garantirsi l’affidabilità di chi misu-ra l’affidabilità? Innanzitutto naturalmente ci sono delle garanzie e delle informazioni che la società deve offrire, ma soprattutto c’è il principio del “chi sbaglia paga”. Se i dati relativi alla solvibilità sono stati segnalati erroneamente a una centrale rischi, il danno si paga. Lo dimostra, ad esempio, una sen-tenza del Tribunale di Roma che ha condannato un istituto di credito a un maxi-risarcimento di 1,2 mi-lioni euro per aver comunicato erroneamente a una centrale rischi lo stato di insolvenza di una società informatica, che così non aveva potuto ricevere un finanziamento per perseguire un piano di sviluppo dell’azienda. La sentenza rispecchia sostanzialmente una con-seguenza della violazione di quanto sancito all’art. 11 del Testo Unico sulla privacy, il quale stabilisce che i dati personali oggetto di trattamento devono essere “esatti”. Ciò perché l’errore può cagionare danni anche gravi.
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infatti diffondendo l’utilizzo di società specializ-zate indiane, che grazie ai loro impiegati gentili e disponibili con l’ interlocutore, ottengono risultati superiori ai metodi tradizionali. In Italia sono ancora molte, invece, le aziende che gestiscono l’intero processo al proprio interno soprattutto tra le imprese di minori dimensioni, mentre altre seguono le fasi iniziali all’interno e solo in un secondo momento si affidano a società specializzate. Un fattore di successo tra queste ultime è solita-mente la sintonia tra azienda e società che offre il servizio. È più facile che l’attività di recupero vada a buon fine se l’agenzia di recupero conosce bene il contesto di mercato in cui opera l’impre-sa committente, i suoi obiettivi e le esigenze della clientela. I costi sono proporzionati al valore recuperato, all’anzianità del credito, all’ammontare medio, alla tipologia di debitori, alla distribuzione geografica e al rischio. Le provvigioni, in genere, oscillano tra il 10 e il 25% della somma recuperata.L’altra faccia della medagliaQuando si chiede un finanziamento vengono ap-plicati dei parametri molto rigorosi dall’istituto di credito. Quante volte abbiamo sentito invocare con un tono tra il minaccioso e il rassegnato lo spettro di Basilea 2. In realtà proprio il problema può es-
Economia E Finanza
Le società di recupero crediti private sono oltre 20mila e svolgono ruoli di riscossione di enti e società private. Una buona parte di queste è iscritta a Unirec (Unione nazionale delle imprese di recupero, gestione e informazione del credito) i cui dipen-denti hanno il patentino di agente esattoriale e la qualifica e sono in grado di offrire il rispetto di un codice deontologico. Nel 2006 le 146 società associate hanno gestito 20 milioni di prati-che, lievitate di circa il 20% nel corso del 2007. In base alla ricerca condotta da Unirec nel giugno 2007, per i crediti con un’anzianità fino ai 180 giorni, il recupero medio si aggira sul 50%, mentre per quelli più vecchi scende al 20%. L’indagine Unirec, presentata in occasione del decennale della fonda-zione, ha recentemente tracciato anche un ritratto del settore. Dai dati emerge come il valore della produzione e del fatturato siano en-trambi in crescita rispetto al 2005: il primo con un aumento del 10%, per un volume di 327,89 milioni di euro, cifra questa quasi interamen-te rappresentata da ricavi di vendita che ammontano a 313 milioni di euro e fanno registrare un incremento del 12% in più rispetto all’anno precedente, in corrispondenza di un volume di crediti affidati stimato in circa 7 miliardi l’anno. Dall’analisi dei bilanci condotta su un cam-pione di 100 imprese aderenti, si evidenzia anche come l’incidenza, maggiore per fatturato e per valore della produzione, è rappresentata dalle imprese con volume d’affari al di sopra dei 10 milioni di euro (che incidono quasi per il 60% sul totale) mentre quelle con fatturato al di sotto di 1 milione di euro numericamente maggiori, pesano com-plessivamente intorno al 10% sul totale in termini di fatturato e valo-re della produzione.
Chi sono Le regole per lavorare bene
Perché il recupero crediti sia efficace chi opera deve tenere conto di alcuni principi:• una precisa consapevolezza del proprio ruolo, finalizzato sia al recupero del credito che alla salva-guardia del rapporto col cliente;• criteri oggettivi per definire le modalità più oppor-tune di comunicazione, in relazione alla tipologia del cliente e al suo “peso” negoziale nei confronti del creditore;• applicare strutture di comunicazione adatte a comprendere le ragioni dell’inadempienza da parte del cliente, individuare le giustificazioni valide e di comodo, proporre modalità per il loro superamen-to;• facilitare l’adozione di modalità comunicative ido-nee a gestire le situazioni “difficili”, derivanti dalle componenti caratteriali del problema con il cliente.danni anche gravi.
sere parte della soluzione. Se valuto sono valutato positivamente. Un’azienda che utilizza sistemi ef-ficaci di prevenzione, monitoraggio del cliente ed è in grado di intervenire con tempestività ed efficacia anche in caso di insolvenza, dà certamente un’ul-teriore importante segnale che viene colto positi-vamente e molto apprezzato dal sistema bancario. L’azienda dimostra così di essere la prima a voler rispettare i propri crediti, con procedure e flussi ben governati, magari avvalendosi di service con elevata professionalità.n
Anche il Garante per la protezione dei dati personali è intervenuto sull’uso illecito dei dati personali nell’at-tività di recupero crediti. Fermo restando il diritto a riscuotere i pagamenti non effettuati, le società di re-cupero crediti devono rispettare i principi di liceità, di correttezza nel trattamento, di pertinenza, di finalità dei dati e il dovere di informativa agli interessati. Non sono ammesse prassi invasive o lesive della dignità personale. Per sollecitare e ottenere il pa-gamento di somme dovute non è lecito comunicare ingiustificatamente informazioni relative ai mancati pagamenti ad altri soggetti che non siano l’interessa-to (es. familiari, colleghi di lavoro o vicini di casa) ed esercitare indebite pressioni su quest’ultimo. Non si deve far ricorso a telefonate preregistrate per-ché con questa modalità persone diverse dal debitore possono venire a conoscenza di una sua eventuale condizione di inadempienza. È illecita l’affissione di avvisi di mora sulla porta di casa da parte degli incaricati del recupero crediti, mo-dalità questa che rende possibile la diffusione dei dati personali dell’interessato a una serie indeterminata di soggetti. Non si deve rendere visibile a persone estranee il contenuto di una comunicazione, come può accadere con l’utilizzo di cartoline postali o con l’invio di plichi recanti all’esterno la scritta “recupero crediti” o for-mule simili. È necessario, invece, che le sollecitazioni di pagamen-to vengano portate a conoscenza del solo debitore, usando plichi chiusi e senza scritte specifiche. Gli incaricati delle società non possono usare altri dati se non quelli assolutamente necessari all’esecuzione del mandato (dati anagrafici, codice fiscale, ammon-tare del credito, recapiti telefonici). Una volta assolto l’incarico e acquisite le somme, i dati devono essere cancellati.
Il Garante traccia i confini
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Le tre “E”di Informa Credit
Da oltre 15 anni Informa Credit ha tra i suoi na-turali interlocutori i professionisti e, fra questi, i commercialisti e i relativi studi associati sono si-curamente fra i soggetti più interessati ai servizi offerti dalla struttura. Informa Credit fornisce soluzioni sia quando il professionista opera come consulente che come liquidatore. In entrambe queste funzioni è indi-spensabile, specialmente nella attuale situazione di crisi che pervade l’economia, avere un’effica-ce gestione del credito insoluto, fattore che nella maggior parte dei casi, porta una società verso una condizione di crisi o peggio alla sua chiusura. È evidente che la possibilità di rintracciare per-sone fisiche o giuridiche, conoscere beni mobili o immobili eventualmente aggredibili o il sapere se esistono eredi che hanno accettato l’eredità è un qualcosa che può supportare efficacemente il professionista nella sua attività. La nostra esperienza da oltre 15 anni ci permette di fornire al cliente un servizio tempestivo e di estre-ma qualità, potendo vantare corrispondenti su tutto il territorio nazionale che ci aiutano a costruire un prodotto sempre aggiornato e non frutto della sola consultazione di banche dati. Spesso si è restii ad usufruire di questi servizi per-ché richiedono abbonamenti o pagamenti anticipa-ti. La nostra politica commerciale si basa invece su servizi a richiesta, pagati a prestazione ultimata e con una attenzione a fornire dati controllati e giu-stificabili da una struttura operativa molto compe-tente. Informa Credit con le sue tre E,Efficacia – Economicità – Efficienza è pronta per rendere vincenti le sfide che un mercato sempre più difficile Vi pone di fronte.n
INfORMA CREDIT S.R.L.Via delle Tuberose, 14 20146 Milano Tel. 0248376606 r. a. Fax 0248376629e-mail: [email protected] www.informacredit.it
37373737
verso la scomparsa del particolarismo di mestiere e della figura del socio protettore. Fra i principali obiettivi delle società di mutuo soccorso vi erano l’istruzione, il mutualismo in caso di infermità e la previdenza. Furono più tardi regolamentate in base alla legge del 1886, rappresentando di fatto uno strumento di grande modernità, per garantire attraverso l’autofinanziamento e la solidarietà, un sostegno per gli eventi più dannosi quale l’infor-tunio, l’inabilità al lavoro e la malattia. Oggi in un momento in cui i sistemi di protezione socia-li universalisti stanno mostrando il limite di costi sempre meno sostenibili attraverso l’incremento dell’imposizione fiscale generale, diventa nuova-mente strategico il contributo che forme di inte-grazione volontarie e non profit come quelle mu-tualistiche riescono a fornire all’intera riforma del “welfare state”. La contrazione del welfare state e la contemporanea crescita di nuovi bisogni tra i cittadini ha determinato una crescita dei diversi strumenti di protezione sociale integrativa. Tra que-sti la sanità integrativa. Nel corso degli ultimi anni
Un’idea nuova …di due secoli fa
La crescita di strumenti di protezione sociale integrativa
Economia E Finanza
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Le società di mutuo soccorso sono rette dai principi di mutualità senza alcun fine di speculazione e di lucro. Hanno finalità di carattere assistenziale a beneficio dei propri soci, tutelandoli nell’ambito dell’assistenza previdenziale, economica e sanitaria
di CRISTIANO GATTI*
Le società di mutuo soccorso sono nate alla fine del 1700 come asso-ciazioni volontarie con lo scopo di migliorare le condizioni materiali e morali dei ceti lavoratori.
Tali società si fondavano sulla mutualità, sulla so-lidarietà ed erano strettamente legate al territorio in cui nascevano. Dopo una prima fase in cui le mutue presentavano tratti tipici mutualistico-corporativi dei primi anni del 1800, in cui erano presenti an-che elementi caritativi, ci si avviò sempre di più
Per saperne di piùIDEALMUTUA SMSC.so Milano 42 20052 MONZA (MI) tel. 039.5962084 fax 039.2319777 email: [email protected]
Mutua Sanitaria Integrativa
Compagniadi Assicurazione
Organizzazione volontaria di “self help”
che si autogestisce senza fine di lucro
Assiste i Soci per tutta la vita
Non recede mai dal rapporto associativo.
Solo il Socio può farlo alle scadenze
Impresa commerciale che a fronte della presentazione
di un servizio deve trarre profitti
Cessa la copertura a 70/75 anni perché
assistere gli anziani è antieconomico
Recede dalla polizza al verificarsi di un sinistro perché non ha
convenienza ad assicurare persone a rischio di ulteriori patologie
Differenze fra la Società di mutuo soccorso e una compagnia assicurativa
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il Sistema sanitario nazionale ha conosciuto processi di riforma che hanno portato alla definizione di un modello universalistico che assicura prestazioni di base a tutti i cittadini e che si accompagna a un ten-tativo di garantire una maggiore efficienza dei ser-vizi erogati attraverso una riconversione del sistema pubblico verso un modello organizzativo aziendale. Ai punti di inefficienza del sistema sanitario i citta-dini hanno supplito con coperture, assicurative e/o mutualistiche individuali.n*presidente di Idealmutua Società di mutuo soccorso
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Chi è Idealmutua SmsIdealmutua è una Società di mutuo soccorso costituita ai sensi e agli effetti della legge 15 aprile 1886 n. 3818. Ha come scopo la solidarietà di mutuo soccorso a beneficio dei propri soci e loro familiari in tutte le forme e le modalità consentite dalla legge. Eroga in forma diretta o indiretta, anche tramite la gestione associata con altri or-ganismi, enti e/o soggetti pubblici e privati, assistenze previdenziali, economiche e sanitarie. Si propone tra l’altro di:a) erogare ai soci assistenze, sussidi e prestazioni in caso di infortunio, malattia, invalidità, inabilità temporanea o permanente, inabilità di lunga durata, morte o altri prevedibili e imprevedibili eventi, sia in forma diretta che indiretta, stipulando a tal fine accordi, convenzioni, polizze con imprese autorizzate ai sensi di legge,b) gestire fondi integrativi sanitari promossi da contratti e accordi collettivi, anche aziendali, e da lavoratori autonomi e liberi professionisti e associazione di categoria, c) partecipare e rafforzare i principi della mutualità e legami di solidarietà fra i soci, d) stipulare accordi con società di servizi specializzate nel settore sanitario assicura-tivo, parasanitario, con strutture ospedaliere, istituti di cura pubblici e privati, centri poli-specialistici e laboratori di analisi e diagnostica strumentale,e) promuovere e sostenere la costituzione e/o la gestione in forma mutualistica di case di cura e di assistenza, nonché case albergo e/o per anziani;f) promuovere attività nei settori dell’informazione ed educazione sanitaria, mutua-listica e cooperativa.
NovitàPrestazione “Salva Patente”Il ritiro della patente di guida rappresenta oggi un danno personale e professionale. Per questo mo-tivo è stata realizzata da Idealmutua la soluzione ideale per tutelarsi contro il ritiro, sospensione e revoca della patente.Caratteristichen Diaria giornaliera per un massimo di 180 gg. nel caso di ritiro/sospensione per incidente o per vio-lazione del codice della strada.n Indennità Zero Punti: rimborso delle spese per sostenere l’esame di idoneità tecnica. n Indennità Autoscuola: qualora venissero decur-tati dei punti, la società garantisce il costo neces-sario per frequentare presso un’autoscuola il corso per recuperare i punti persi.Tutela legalen Spese legali e peritali senza limite annuo.n Difesa penale in procedimenti per delitti colposi e contravvenzioni connessi a incidente stradale. n Formulazione di ricorsi e istanze.
Idealmutua è a disposizione per elaborare soluzioni su misura riservate ad aziende, associazioni di categoriae albi professionali.
Tutti i vantaggi per gli associati
Non recesso da parte delle compagnieLa mutua con tutti i suoi associati rappresenta un’uni-ca controparte per le compagnie di assicurazione, pertanto in caso di sinistro per un singolo associato la compagnia non può recedere dal contratto. Nel caso invece delle comuni polizze individuali, in caso di sinistri prolungati e onerosi le compagnie posso-no recedere o non rinnovare più il contratto, creando difficoltà finanziarie a chi è vittima di un eventuale sinistro.Tariffe vantaggioseL’unione fa la forza in termini di costi, fino al 50% più bassi: infatti, è la mutua stessa a stipulare il contratto con le compagnie di assicurazione e quindi, a spun-tare condizioni migliori grazie alla maggior capacità contrattuale. Agevolazioni fiscaliPer le persone fisicheI contributi associativi sono detraibili dalle imposte al 19%, fino a euro 1.291,14.(art 15 lett i bis TUIR. DPR 917/1986).Per le aziendeIdealmutua in qualità di società di mutuo soccorso, rientra tra i soggetti previsti dall’art 51 comma 2 lett. a del DPR 917/86 T.U.I.R., pertanto consente la dedu-cibilità dal reddito dei contributi associativi versati. L’art. 51, 2°co. lett. a) del T.U.I.R (D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917) prevede che non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente i contributi versati sia dal datore di lavoro che dal lavoratore a enti o casse aventi esclusivamente fine assistenziale in conformi-tà a disposizioni di legge, di contratto o di accordo o regolamento aziendale.SemplicitàAttraverso un unico modulo d’iscrizione è possibile associarsi alla mutua, includere i propri famigliari e scegliere fra una o più prestazioni previste dal piano assistenziale.
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Da quando la produzione manifat-turiera comincia ad affacciarsi sulle sponde del Lambro con caratteristiche industriali, alla metà del XVII secolo, l’econo-
mia della Brianza decolla in modo sorprendente e si segnala a lungo per la forte connotazione specia-listica che predilige il tessile rifinito o meno, i cap-
pelli e la meccanica. Ma di questi settori, quello che ha determinato lo start-up di tutto il territorio è stato senz’altro il primo. La storia della nuova Provincia potrebbe partire da lì: da uno sguardo verso il passato, che consente di raccogliere pre-ziose testimonianze, e dallo sviluppo di nuove idee per progettare con coraggio il futuro. Il quale do-vrà certamente essere ricco di nuovi contenuti, ma
Dall’archeologia industrialeall’hi-tech
Cent’anni di storia per la casa della nuova Provincia
artE E cultura
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«È un borgo ove sono 8mila abitanti circa e di questi la maggior parte negozia e fabbrica. Evvi in Monza quasi ogni sorta di manifatture di filo, molte di filo e filosello, e un gran numero di molini di seta». Insomma, un piccolo centro, tanto ingegno e un’operosità ancora maggiore. Questa la sintetica presentazione del comparto produttivo monzese nel lontano 1767, che racchiude in poche righe una verità in parte ancora attuale
di PAOLO PALEARI*
La facciata della villaPastori - Casanova
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anche in linea con la nostra tradizione. La futura “casa” monzese della istituenda Provincia sembra proprio ispirarsi a questa filosofia. Situata in via Tommaso Grossi e acquisita da poco al demanio provinciale, in essa si sta allestendo la sede della Presidenza, della Giunta e del Consiglio dell’ente che governerà Monza e la Brianza. Un insieme di ambienti di rappresentanza quindi, la cui localizza-zione ricalca le superfici di una delle più gloriose manifatture cittadine: la Pastori & Casanova. Costituita a Monza nel 1883 questa ditta diventa celebre per le stoffe e i tappeti, le cui fogge - sino ai primi anni Venti - rincorrono nei dettagli il sogno di un elaborato esotismo. Grazie alla creatività dei suoi disegnatori e all’abilità dei suoi operai la ma-nifattura di via Grossi arriva a immettere sul mer-cato centinaia di migliaia di pezze l’anno, oppure dà avvio a un circuito particolare in cui i prodotti finiti o semifiniti, dopo un rapido viaggio all’este-ro tornano nel panorama nazionale provvisti di un’altra marcatura. Complice una politica daziaria protezionistica, il valore di questi lavorati finisce per subire un sostanziale accrescimento. Superato con un riassetto societario il periodo di stagnazio-ne che segue la Grande Guerra, la Pastori & Casa-nova volge la sua produzione ai tessuti Jacquard per l’arredo. L’utilizzo di nuove fibre, l’estrema eterogeneità dei disegni elaborati dall’ufficio tec-nico e una produzione destinata per la quasi totalità all’esportazione non mettono al riparo la ditta dal-la graduale crisi del settore tessile. Gli spazi a uso ufficio vengono però recuperati e dopo un periodo di differente utilizzo a indirizzo commerciale - da poco cessato - si sono riproposti nell’attualità, con-segnandosi ora a una soluzione di rappresentanza che si innesta su una tradizione di lavoro, di pro-gettazione e di ricerca. Situato a due passi dalla Villa Reale e alle spalle della Cappella Espiatoria l’edificio della ditta Pa-stori & Casanova è stato progettato e realizzato tra il 1928 e il 1929 dall’ingegner Giulio Carera. Po-che le modifiche apportate in fase esecutiva o nel corso del tempo. La struttura del resto è semplice, ha pianta rettangolare e testimonia un insolito ri-mando alle eleganti geometrie del passato. Negli anni in cui la città vede crescere l’imponente pa-lazzo municipale di piazza Trento e Trieste anche l’autore della palazzina di via Grossi subisce il fa-scino di riproporre forme e modelli di passaggio tra Cinque e Seicento. A fianco dei capannoni in disuso e sotto la superstite ciminiera, silenziosa te-stimone della potenza industriale di un tempo, gli
uffici prendono consistenza dietro linee severe, la cui impronta è un poco mitigata dal ricorso verso forme classicheggianti. Nel complesso, una volta ultimata, la costruzione si presenta articolata su tre volumi rialzati, discosti dalla strada da un filo di giardino. All’interno una serie di sale richiamano nell’ap-parato decorativo l’animo eclettico del progettista. Gli spazi di superficie maggiore sono quelli meglio conservati e che recano inalterati i segni della ri-cerca espressiva originaria. Le vetrate in alabastro, le finestrature modanate e gli elaborati lucernari, gli arredi fissi composti da boiseries e da armadi a muro, le porte a doppio battente incorniciate da monumentali intelaiature, un lucido parquet nella futura sala della giunta… Tutti elementi che in-quadrano una sensibilità e un rispetto per un luogo di lavoro davvero da riscoprire.n*consulente della Soprintendenza ai beni architettonici e per il paesaggio di Milano
“Storie di uomini col cappello”: un’opportunità per visitare la nuova sede della ProvinciaL’occasione per visitare la futura sede della Provincia di Monza e Brianza perviene da una singolare mostra incentrata sul tema del cappello e del lavoro. La rassegna è proposta e coordinata dall’assessorato al Lavoro, Patrimonio e Demanio della Pro-vincia di Milano, con la collaborazione dell’assessorato all’Attuazione della Provin-cia di Monza e Brianza, e con la partecipazione di altri enti istituzionali e privati. Dal 5 marzo e per due settimane consente così al pubblico di accedere e riscoprire gli spazi e le caratteristiche della palazzina Pastori & Casanova. Nei suoi contenuti la mostra, curata da Mito in Villa, richiama simbolicamente gli elementi manifatturieri che hanno dato prestigio alla realtà briantea, soffermandosi su una collezione di copricapo civili e militari che hanno contraddistinto, lungo un secolo, l’epoca di mag-gior sviluppo delle manifatture, a partire dai primi decenni dell’Ottocento. Un settore hi-tech documenta invece le potenzialità tecnologiche e industriali appe-na intraviste e percorribili della nuova Provincia.
Particolare degli elaborati lucernari
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proprio della nostra regione. Ogni provincia dell’Insubria sarà promotore delle diverse attività di InSHOW 2009. La prima città ospitante sarà Como dove a Villa Erba, si terrà la prima edizione di InSHOW – La Fiera dell’eccellenza, sabato 28 e domenica 29 marzo 2009. L’ingresso all’Expo sarà libero e il percorso dispo-nibile al visitatore che vorrà lasciarsi coinvolgere anche più volte dal viaggio InSHOW. Inizieremo il viaggio con la sezione InMOVIMEN-TO: spazio sarà dedicato al settore automotive, an-che nelle sue accezioni di educazione e sicurezza stradale, comfort, ebbrezza di viaggio e rispetto per l’ambiente. Saranno presenti in Expo nomi di prestigio delle due ruote come Harley-Davidson e MV Agusta, nonché nomi eccellenti delle quattro ruote quali Lexus, con l’unico Suv a tecnologia ibrida, e Subaru con il primo motore boxer diesel al mondo. I modelli non saranno presenti solo in esposizione, ma ci sarà la possibilità di provarli di persona attraverso test drive e test ride su itinerari lariani. Proseguiremo poi il nostro viaggio in Expo attra-verso un percorso d’arte antica, testimone dei tem-pi e vita della memoria: nell’area InMOSTRA si avvicenderanno le varie epoche storiche con opere selezionate e garantite per InSHOW da antiquari di prestigio tra i quali il giovane Luca Turchet, rap-presentante di una delle più rinomate famiglie di antiquari milanesi. Quasi senza soluzione di continuità passeremo dal-la passione per la storia alla passione per l’attualità entrando nel settore InSTYLE, per incontrare ec-cellenze internazionali tra le quali Bric’s che pro-
InShow, dalle pepite nascoste ai casi di eccellenza
Il 28 e il 29 marzo a Villa Erba, Cernobbio
EvEnti
Expo, convegni ed eventi, la prima edizione di InSHOW alza il sipario: protagonisti della fiera l’eccellenza come stile di vita, la cultura, il valore reale e la concretezza
Si apre a Como InSHOW - I piaceri dell’eccellenza, un progetto inno-vativo e una sfida coraggiosa che ha l’obiettivo di creare sistema tra le realtà eccellenti dell’Insubria e si
confronta anche oltre confine. Ma cos’è InSHOW? Il nome la dice lunga. IN è il prefisso di Insubria, ma è anche sinonimo di in-novatività e identifica persone e orientamenti che si distinguono in quanto anticipatori di filosofie di vita e di consumo. SHOW rappresenta la centralità del consumatore, posto nel cuore di uno spettacolo in continua evoluzione. InSHOW, infatti, si svilupperà per tutto il corso del 2009, attraverso un avvicendarsi di occasioni di incontro, formazione, divertimento, sport e tem-po libero e che avrà, come momento interattivo l’EXPO, eccezionale e straordinario start up del progetto. Attività, luoghi, persone, aziende saranno messi a confronto per raccontare il valore aggiunto
porrà la collezione Mabilla, una reinterpretazione di prodotti di uso quotidiano come vere opere d’ar-te. Allo stesso modo sarà presente Leulocati, azien-da storica che ha saputo fare delle proprie borse oggetti da collezione. Sarà ampio lo spazio dedicato alle aziende artigia-nali presenti nell’area InCASA. Da qui entreremo nella zona dedicata al tempo li-bero, InLIBERTÀ, area eterogenea nella quale in-contreremo aziende come i Bagni di Bormio Spa Resort, in nome del relax e del benessere, ma anche associazioni sportive quali la Federazione Italiana Golf, presente con un campo pratica. In quest’area ci saranno partecipazioni da oltreconfine: la Città di Zurigo, premiata per la sesta volta successiva come città con la più alta qualità di vivere nel mon-do rappresenta un perfetto esempio di eccellenza. Da lì termineremo il nostro percorso entrando in contatto con il gusto per le genuine e raffinate pre-libatezze culinarie: nell’area InTAVOLA potremo assaporare, degustare, sorseggiare e, perché no, acquistare, le eccellenze enogastronomiche tipiche della nostra regione. Allora tutti IN, per fare dell’eccellenza una con-suetudine; perché «noi siamo ciò che facciamo, ripetutamente».n
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InSHOW – Momenti d’eccellenza
è lieta di invitarlaVenerdì 27 marzo 2009 ore 21.00 - Villa Erba, Cernob-bioAsta InSHOWParte del ricavato sarà destinato alla Fondazione Gia-como Ascoli Onlus
In occasione della serata di inaugurazione dell’EXPO, si terrà la 1^ edizione dell’Asta InSHOW, una battuta all’incanto di 150 pezzi tra oggetti, dipinti e mobili di varie epoche organizzata in collaborazione con la Vi-scontea Casa d’Aste di Milano. Un’occasione unica che è anche un gesto di solidarietà per sostenere la Fonda-zione Giacomo Ascoli che si occupa dei bambini affetti da malattie emato-oncologiche e delle loro famiglie.
Per registrazione o maggiori informazioniwww.inshow.it oppure www.visconteacasadaste.com [email protected]
InSHOW – Voci d’eccellenzaVenerdì 27 marzo 2009 ore 14.30Villa Erba, Cernobbio1° Convegno InSHOW“L’Eccellenza nel Management: driver, processi e performance”Primo di tre appuntamenti previsti nel corso dell’anno in località eccellenti dell’Insubria rivolti a esplorare la rilevanza dell’eccellenza nel rilancio del business. Può l’eccellenza contribuire ad affrontare e superare la crisi? Quali sono i driver su cui puntare per individuare nuove strade per lo sviluppo?Accademici, imprenditori, manager e istituzioni a confronto per analizzare il tema dell’ec-cellenza nel management, per condividere idee e creare sistema, per sviluppare siner-gie e reagire alla crisi.
Coordinamento scientificoProf. Sandro Castaldo Professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese - Università Bocconi di Milano.Direttore dell’Area Marketing della SDA Bocconi.Prof.ssa Daniela Montemerlo Professore Associato di Economia Aziendale presso l’Università degli Studi dell’Insubria di Varese.Prof.ssa Carolina GueriniProfessore di Economia e Gestione delle Imprese presso la Facoltà di Economia dell’Uni-versità Carlo Cattaneo di Castellanza.
Agenda del 1° Convegno InShow “L’eccellenza nel management: driver, processi e performance” Ore 14.30 Registrazione ospiti e welcome coffeeOre 15.00 Apertura e inizio lavoriOre 15.10 Introduzione sul tema dell’eccellenza: la multidimensionalità dell’eccellenza nel managementProf. Sandro Castaldo – Università BocconiOre 15.20 L’eccellenza nell’Insubria: risultati di una ricerca esplorativa Prof. Sandro Castaldo – Università Bocconi Ore 15.50 Tavola rotonda: l’eccellenza nella prospettiva delle impreseTestimoni aziendali – Moderatori Prof.ssa Carolina Guerini – Università Carlo Cattaneo di Castellanza e Prof.ssa Daniela Montemerlo – Università degli Studi dell’Insubria di VareseOre 16.45 Coffee breakOre 17.15 L’eccellenza in Insubria: 4 Business Case di imprese del territorioTestimoni aziendali aziende eccellenti del territorioOre 18.00 Tavola rotonda: prime conclusioni sul tema dell’eccellenza nelle impreseTestimoni aziendali – Moderatori Prof.ssa Carolina Guerini – Università Carlo Cattaneo di Castellanza e Prof.ssa Daniela Montemerlo – Università degli Studi dell’Insubria di VareseOre 18.30 Conclusioni: alcuni spunti di riflessione per i prossimi appuntamentiProf. Sandro Castaldo – Università BocconiOre 19.00 Fine lavori
La partecipazione al convegno è gratuita. I posti sono limitati.Per registrazione o maggiori informazioni:T. [email protected] www.inshow.it
Il percorso di questo cammino è stato deline-ato in modo da ricomprendere lungo la stra-da, in aggiunta a quei venticinque santuari già di per sé pregevoli dal punto di vista storico e architettonico, i più importanti siti
artistici e d’interesse del nostro territorio (chiese, monasteri, monumenti antichi e moderni, parchi, ville di delizia). L’itinerario ha la particolarità di
presentarsi chiuso su se stesso e di essere, almeno concettualmente, circolare, con l’arrivo a Monza coincidente con il punto di partenza. La sua lun-ghezza è di circa 350 km suddivisa in quattordici giornate di viaggio ed è stato approntato avendo come ideale riferimento il ben più celebre Cam-mino di Compostela, anche se il Cammino di Sant’Agostino ha peculiarità proprie, con qualche non piccolo elemento di originalità. Diversi sono gli elementi di ispirazione: la volon-tà innanzitutto di predisporre un lungo fil rouge a collegare i principali punti religiosi, culturali e più in generale di interesse turistico della cosiddetta ”grande Brianza”, la genuina passione per il terri-torio e per il cammino che anima molti membri del Lions e poi, non ultima, una riflessione sul cam-mino di conversione di Sant’Agostino, conclusosi (casualmente?) proprio in Brianza - terra diventata “paolotta” forse anche per questo motivo. L’ispirazione originaria è innanzitutto e soprat-tutto di matrice mariana. Mai come nel territorio della Brianza la venerazione della Madonna si è manifestata in un’impressionante serie di edifici di culto e più in generale di testimonianze popolari di fede tuttora evidenti nella miriade d’icone, edico-le, cappelle, grotte mariane facilmente ammirabili in una passeggiata non distratta per uno qualsiasi dei comuni del territorio. Ad arricchire questo patrimonio pressoché unico di testimonianze di fede nella Vergine va a unirsi
Il Cammino di Sant’Agostino,un percorso tra fede e delizia
Il suo riferimento ideale è quello ben più celebre di Compostela
dal tErritorio
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È la proposta patrocinata dal Lions Club Canonica Lambro di un nuovo pellegrinaggio ecosostenibile - da compiersi non necessariamente, ma preferibilmente a piedi - per raggiungere e collegare nelle sue varie tappe i venticinque santuari mariani presenti in una piccola area briantea
di RENATO ORNAGHI
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come si è detto l’attestato domicilio di Sant’Ago-stino di Ippona in Brianza, nel Comune di Cassi-ciacum, Cassago, chiaramente certificato e docu-mentato dal santo medesimo nelle sue Confessioni in quel periodo della sua esistenza successivo alla conversione e di poco antecedente il battesimo milanese per mano del Vescovo Ambrogio. In un momento di cammino di fede fondamentale, dun-que, per questo santo. E il simbolo di questa con-versione, di questo cambiamento di vita in Ago-stino è rappresentato dalla famosa „cintura” che la Madonna donò in apparizione a Santa Monica, madre di Agostino. Simbolo, questo della cintura, di Sant’Agostino prima e di fedeltà alla Regola poi, adottata dal suo Ordine religioso. A differenza di altri cammini religiosi, il Cammino di Sant’Agostino che si propone ha la caratteristica di essere chiuso e circolare: un tragitto che, cioè, riporta il pellegrino al punto d’inizio del tragitto dopo la sua completa esecuzione. Questa chiusa circolarità offre elementi simbolici di riflessione non banali, che sono evidenti nell’emblema iden-tificato per il cammino stesso, ma soprattutto nella cintura agostiniana quale simbolo d’impegno e di costanza nella propria idealità, nella propria vo-cazione esistenziale, immagine di un percorso di vita che muove e ritorna allo Spirito. Cintura quale simbolo agostiniano di adesione intima al proprio credo, conquistato dopo un impegnativo cammino di conversione.
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dal tErritorio
Il simbolo del Cammino di Sant’Agostino è ba-sato sulla nota corona di dodici stelle in campo azzurro (logo della bandiera dell’Unione Europea, nonché evidente simbolo di tipo mariano), al qu-ale è sovrapposta una seconda corona ellittica di stelle in colore giallo (il colore del pellegrino), a rappresentare i venticinque santuari visitati e la circolarità chiusa del Cammino medesimo. All’interno delle due corone di stelle è rappresen-tata la stilizzazione della corona regale, simbolo della città di Monza e più in generale di tutta la Brianza.n
Per concludere (o meglio, per proseguire)Il Cammino di Sant’Agostino è una iniziativa di valenza tu-ristica sostenibile che ha trovato favorevole riscontro sia in ambito diocesano da parte dell’Ufficio pastorale turismo e pellegrinaggi della Arcidiocesi di Milano, sia in ambito più laico con una risposta positiva da parte degli Assessorati al turismo delle tre Province coinvolte: Como, Lecco e Monza e Brianza. La prima iniziativa per la valorizzazione dell’iniziativa del Cammino è rappresentata dalla pubblicazione della Guida al Cammino di Sant’Agostino e dal completamento di un razio-nale sito internet informativo, utile per una più ampia diffu-sione del percorso. Un’ulteriore iniziativa è la costituzione di un gruppo di lavoro in grado di valorizzare pienamente lo svolgimento di attività che si ritengono utili per la crescita turistico/organizzativa del Cammino:•La marcatura del percorso per la guida e il supporto del pel-legrino, sia italiano che estero•Il coordinamento alla realizzazione e marcatura della cre-denziale del pellegrino, da obliterare presso ciascuno dei venticinque santuari•Il supporto alle iniziative di promozione a livello turistico da parte delle tre Province lombarde coinvolte, in opportuno rac-cordo con la Arcidiocesi di Milano•Il censimento e la sensibilizzazione per l’incremento delle strutture ricettive, di concerto con le comunità amministrati-ve locali, nonché associative laiche e ovviamente religiose•La garanzia di un presidio organizzativo stabile del Cammi-no, quale punto di riferimento che tuteli, nel tempo, l’efficacia turistica dell’iniziativa propostaTutto ciò per fare in modo che il Cammino di Sant’Agostino possa davvero diventare elemento di richiamo e di valorizza-zione per il territorio brianzolo, che più che mai necessita di elementi di apertura della sue potenzialità turistiche a livello italiano, europeo e mondiale.
Nell’immagine il simbolo del Cammino
di Sant’Agostino
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Se è vero che Daniel Craig nel film Casino Royale indossava un Ome-ga, è altrettanto vero che il Bond interpretato da Sean Connery e da molti ritenuto il leggendario e in-
sostituibile 007, ha più volte sfoggiato un Rolex. Infatti, lo scrittore inglese Ian Fleming, creatore
del personaggio nel 1953, gli ha dato un nome, Ja-mes Bond, gli ha dato un numero in codice, 007, e gli ha dato un orologio, un Rolex. Sarà il regista Terence Young a prestare il proprio Submariner a Sean Connery, in quanto il copione approvato dallo stesso Fleming “esigeva” la presenza di Rolex. Si trattava per l’esattezza di un Submariner modello
Il mio nome è Bond,James Bond
Il denominatore comune tra Rolex e Agente 007? Il Submariner
stili di vita
Si tratta di un orologio che in più di mezzo secolo non solo non ha perso il suo fascino, ma ha addirittura sorpassato la moda e i costumi, imponendo la sua classe e trasformandosi in leggenda
di GIORGIA E GUIDO MONDANI
L’insuperabile Sean Connery e più a destra un Submariner
con referenza 6538, venduto l’11-11-2007
all’asta di Antiquorum (Ginevra) a 82.600 CHF
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stili di vita
6538, detto anche “coroncione”. Il fatto che il re-gista possedesse un Submariner, rivelatosi perfetto per il film, non è stata solo una fortunata coinci-denza ma piuttosto un segno del destino. Si tratta infatti di un orologio che in più di mezzo secolo non solo non ha perso il suo fascino, ma ha addi-rittura sorpassato la moda e i costumi, imponendo la sua classe e trasformandosi in leggenda. Il “matrimonio” Submariner / Bond rappresenta non solo un’accoppiata vincente, ma anche due miti dotati di un fascino incomparabile e intramon-tabile. Sean Connery in un’intervista sul Sunday Express, nei primi anni ’60, dichiara che a Bond piace mangiare, bere e gli piacciono le ragazze. Si è dimenticato di dire che gli piacciono anche i Rolex Submariner. Infatti, qualche anno dopo, nel 1964, sempre un coroncione, appare nel film Goldfinger. Qui Sean Connery, una volta emerso dall’acqua, lo indossa prima sopra la muta e poi con uno smoking bianco. Un altro Rolex appare in questa pellicola: la pilota del jet privato di Gold-finger, Pussy Galore, interpretata da Honor Black-man, indossa un Gmt-Master. Ancora nel 1965 con Agente 007-Thunderball-Operazione Tuono, l’ultimo 007 di Terence Young, al polso di Bond, sulla spiaggia con Domino, c’è un Submariner. Da diversi anni fra gli appassionati di orologi è d’uso definire “James Bond” tutti i Submariner privi del-le spallette di protezione alla corona di carica. Sono tutti modelli ambiti e apprezzati che raggiun-
gono prezzi record in tutte le aste internazionali. L’erede di Sir Connery, l’australiano George La-zenby, non ha avuto molta fortuna nei panni di 007, ma ha comunque indossato un Rolex, sempre un Submariner, che si può notare perfettamente quan-do Bond lo ripone su una macchina fotocopiatrice per curiosare una rivista di Playboy. L’attore indossa in altre due occasioni un crono-grafo Rolex con quadrante argentato e cinturino Oyster in acciaio inossidabile. L’era Lazenby si conclude in fretta e, dopo il ri-torno di Sean Connery con Cascata di diamanti, è la volta di Roger Moore, che debutta nel 1973 con Vivi e lascia morire. È qui che appare un full optio-nal 5513 dotato di un potentissimo campo magne-tico in grado di deviare i proiettili e di una ghiera rotante funzionante come sega circolare. In questo film Bond utilizzerà il suo orologio non solo come arma ma anche come “utile attrezzo di seduzione” da sfoderare con la Bondgirl di turno. In una delle prime scene del film, infatti, 007 utilizza il suo Rolex, appena modificato da Q, per slacciare la cerniera di un abito da sera di miss Ca-ruso spiegando che «è questione di magnetismo». Questo orologio è diventato un ricercatissimo pezzo da collezione e nel 1998 viene venduto da Christie’s a Londra per una cifra poco inferiore a 70 milioni delle vecchie lire in un’asta intera-mente dedicata ai gadget di James Bond (tratto da Watchshop orologi in vetrina).n
Questo Submariner con quadrante “ranger”, ref. 5510,
è stato venduto il 28-03-2007 all’asta di Antiquorum (New York)
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Simbolizza l’entusiasmo per la guida a cielo aperto con il suo stile incon-fondibile. Grazie al design evoluto, alle funzionalità ampliate, alla mo-dernissima tecnica dell’assetto, ai
motori più potenti e, al contempo, più economici, e a una tecnica di sicurezza ulteriormente ottimiz-zata, la nuova edizione rivaluta con coerenza i pro-pri punti forti. In più, nuove e affascinanti varianti
cromatiche e innovativi dettagli negli equipaggia-menti ne aumentano l’appeal. Nel confronto con il modello precedente, a prima vista la vettura si presenta più adulta e il profilo slanciato trasmette un’immagine più sportiva. Il parabrezza montato verticalmente sottolinea il carattere aperto della vettura, e non solo a livello estetico: a capote abbassata il conducente e il pas-seggero si trovano veramente all’aperto.
Mini Cabrio,sicurezza con brio
La nuova edizione della mitica quattro posti aperta
motori
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A prima vista la vettura si presenta più adulta e il profilo slanciato trasmette un’immagine più sportiva. Grazie alla protezione anticapottamento invisibile, con la capote abbassata emerge una silhouette che ricorda le Roadster classiche
di MARIOLINA BELLI
MINI Cooper S Cabrio MOTORE quattro cilindri a benzina con turbocompressore twin-scroll e iniezione
diretta di carburante Cilindrata: 1.598 cm3
Coppia max.: 240 Nm a 1.600–5.000 giri/min. (260 Nm con Overboost),
Accelerazione (0–100 km/h): 7,4 secondi
Velocità massima: 222 km/h
Consumo medio UE: 6,4 litri/100chilometri
Valore di CO2: 153 g/km
MINI Cooper Cabrio MOTORE quattro cilindri a benzina con comando valvole variabile basato sulla
tecnologia Valvetronic del Bmw Group Cilindrata: 1.598 cm3
Potenza: 88 kW/120 cv a 6.000 giri/min.
Coppia max.: 160 Nm a 4.250 giri/min.
Accelerazione (0–100 km/h): 9,8 secondi
Velocità massima: 198 km/h
Consumo medio UE: 5,7 litri/100 chilometri
Valore di CO2: 137 g/km
Nella nuova Mini Cabrio gli occupanti vengono protetti dalle intemperie da una sofisticata capote di tessuto con funzione di tetto scorrevole integra-ta. Il softtop è apribile automaticamente in solo 15 secondi anche durante la marcia fino a una velocità di 30 km/h. Una volta abbassata, la capote viene depositata nel-la sezione posteriore della vettura senza che occupi troppo spazio ed è piegata in modo tale che il lato esterno è rivolto verso l’alto, così da rendere super-flua una copricapote. A richiesta può essere montato vicino al contagiri l’ Always-open-timer. È un nuovo strumento che indica il tempo di guida a capote abbassata, un in-vito simbolico rivolto al guidatore di godersi il più spesso possibile il fascino della guida open-air. La nuova Mini Cabrio è offerta in due motorizza-zioni. La Cooper Cabrio, alimentata da un motore quattro cilindri 1,6 litri con comando valvole va-riabile che eroga una potenza di 88 kW/120 cv a 6.000 giri/min., svela un’indole molto sportiva. Il guidatore in cerca di prestazioni ancora più scat-tanti darà, invece, la preferenza alla Cooper S Ca-brio. Il suo propulsore quattro cilindri 1,6 litri con turbocompressore twin-scroll e iniezione diretta di benzina eroga 128 kW/175 cv a un regime di 5.500 giri/min. offrendo una guida entusiasmante.
In alternativa al cambio manuale a sei marce, en-trambe le vetture sono disponibili con un cambio automatico a sei rapporti. La casa automobilistica ha riservato una grande importanza al fattore sicurezza. La nuova Mini Cabrio è equipaggiata con un roll-bar realizzato in un pezzo unico che fuoriesce au-tomaticamente in 150 millisecondi in caso di ca-pottamento imminente. L’equipaggiamento di serie comprende inoltre ai-rbag frontali e laterali testa/torace - integrati nei lati esterni degli schienali dei sedili anteriori - che in caso di urto laterale proteggono sia la testa che il torace e la zona del bacino contro le lesioni. Il sistema di sicurezza comprende anche sensori di roll-over che attivano in caso di capottamento la nuova staffa di protezione e i tendi cintura dei se-dili anteriori, così come gli airbag testa/torace, as-sicurando la massima protezione degli occupanti. L’equipaggiamento di sicurezza di serie compren-de pneumatici runflat che consentono di prosegui-re il viaggio anche in caso di perdita totale della pressione ed è montato di serie anche l’indicatore avaria pneumatici che monitora permanentemente la pressione e informa il guidatore attraverso un segnale ottico nel display del computer di bordo di una perdita di pressione.n
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Scegl iere un iscr i t to a l l ’Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabil i significa affidarsi a un professionista qualificatoL’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Monza e della Brianza, è nato il 1º gennaio 2008 dalla confluenza dell’Ordine dei dottori commercialisti di Monza e della Brianza e del Collegio dei ragionieri e dei periti commerciali del circondario di Monza.Accesso regolamentato • La Legge stabilisce le professioni intellettuali per l’esercizio delle quali è prevista l’iscrizione in appositi albi a garanzia della fede pubblica e
della collettività. • Il dottore commercialista e il ragioniere non può esercitare la professione se non è iscritto all’Albo.• La professione e l’iscrizione all’Albo sono disciplinate dal decreto legislativo 28 giugno 2005 n. 139. • Il titolo professionale spetta solo dopo aver conseguito una laurea in materie economiche‑giuridiche ai laureati che abbiano compiuto il tirocinio
triennale e superato l’esame di stato per l’esercizio della professione in sede universitaria.• L’Ordine garantisce la professionalità degli iscritti, le tariffe applicate e può agire disciplinarmente. Per avvalorare l’importanza ed il ruolo che la
legge attribuisce all’Albo, ricordiamo che il tesserino di iscrizione può essere reso equipollente al documento di identità.
Vincoli etici • Gli iscritti all’Albo si sono dati delle regole etiche di comportamento riassunte in un “codice deontologico”.
Garanzia di riservatezza • Il dottore commercialista è vincolato al segreto professionale, deve mantenere un atteggiamento di riserbo in relazione alle notizie apprese
nell’esercizio della professione o in via incidentale, anche se queste riguardano la sfera personale del cliente o di coloro che sono a lui legati da vincoli familiari ed economici.
Competenza tecnica • A tutti gli iscritti nell’Albo la legge riconosce competenza specifica in economia aziendale e dirittto d’impresa e, comunque, nelle materie
economiche, finanziarie, tributarie, societarie e amministrative (amministrazione e la liquidazione di aziende, di patrimoni e di singoli beni; perizie e le consulenze tecniche; le ispezioni e le revisioni amministrative; verificazione e ogni altra indagine in merito alla attendibilità di bilanci, di conti, di scritture e di ogni altro documento contabile delle imprese ed enti pubblici e privati; regolamenti e le liquidazioni di avarie; funzioni di sindaco e di revisore nelle società commerciali, enti non commerciali ed enti pubblici).
• A seconda della sezione di appartenenza (A Commercialisti, B Esperti contabili) la legge riconosce ulteriore competenza tecnica per l’espletamento di determinate attività indicate dall’Ordinamento.
Formazione professionale continua• Gli iscritti all’Albo hanno adottato l’obbligo della formazione professionale continua. L’iscritto è tenuto all’acquisizione di un minimo di 20 crediti
annuali e di 90 nel corso di un triennio.
La legge vieta l’uso dei titoli professionali di “dottore commercialista” e di “esperto contabile”, sia del termine abbreviato “commercialista” da parte di chi non ne abbia diritto. Oggi, purtroppo, molti non abilitati abusano del titolo di “commercialista”, con grave pregiudizio per il cliente e la società in genere.
Nell’intento di offrire un servizio di rapida consultazione pubblichiamo di seguito l’elenco completo dei dottori commercialisti e dei ragionieri commercialisti iscritti nella sezione A dell’Albo e degli esperti contabili iscritti all’elenco B.
Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Monza e della Brianza Via Ticino 30 - 20052 Monza - Tel. 039734038 - Fax 039736436 www.odc-monza.net - [email protected]
MONZAE BRIANZA
ORDINEDEI
DOTTORICOMMERCIALISTIE
DEGLI
ESPERTICONTABILI
COMMERCIALISTI (ELENCO A)
Gli iscritti all’Ordine dei dOttOri cOmmercialisti e deGli esperti cOntabili di mOnza e della brianza
NOTE: C.F.P. : Crediti Formativi Professionali il n° minimo di crediti annuali richiesti è pari a 20 i crediti riportati nel prospetto si riferiscono alla formazione professionale obbligatoria e non a quella svolta a titolo personale dall’iscritto * dati in possesso dell’Ordine *** esonero dalla formazione professionale continua n.i.: non ancora iscritto nell’anno di riferimento nd: dato non depositato
ESPERTI CONTABILI (ELENCO B)
N° Iscrizione
COgNOME NOME TELEfONO COMUNE C.f.P.
2 B FRASCHINI MARCOMARCO 0392024209 Monza ***
N° Iscrizione
COgNOME NOME TELEfONO COMUNE C.f.P.
1 B CHECOLA MICHELE 0227302829 Cologno Monzese ***
NOTE: C.F.P. : Crediti Formativi Professionali *** esonero dalla formazione professionale continua nel 1° anno di iscrizione
Cesano MadernoCinisello BalsamoCogliateCologno MonzeseConcorezzoCornate d’AddaCorrezzanaCusano MilaninoDesioGiussanoLazzateLentate sul SevesoLesmoLissoneMacherioMedaMezzagoMisintoMonzaMuggiòNova Milanese
OrnagoPaderno DugnanoRenateRoncelloRonco BriantinoSeregnoSesto S. GiovanniSevesoSolaroSovicoSulbiateTriuggioUsmate VelateVaredoVedano al LambroVeduggioVerano BrianzaVillasantaVimercateVimodrone
B U S I N E S S
Brianza Business viene spe-dita gratuitamente in abbo-namento postale agli iscritti all’Albo dei dottori commer-cialisti e degli esperti conta-
bili di Monza e della Brianza, ai soci di Con-findustria Monza e Brianza, alle principali cariche politiche, militari e istituzionali della Provincia, ai presidenti e ai magistrati del Tribunale di Monza, ai direttori delle Agenzie delle Entrate della Lombardia, alle Camere di commercio della Lombardia, ai 128 Ordini dei commercialisti presenti in tutta Italia, ai maggiori periodici e quotidiani economici na-zionali, ai sindaci e agli assessori al bilancio dei comuni della giurisdizione del Tribuna-le di Monza, ai soci dei Rotary club, ai soci dei Lions club, alle principali banche e assi-curazioni, ai golf, tennis e sporting club più prestigiosi di Monza, Brianza, Como, Lecco, Milano e ad alcuni ministeri a Roma.
I 62 COMUNI DELLA gIURISDIZIONE DEL TRIBUNALE DI MONZA
LIONS CLUB DESTINATARIBrianza ColliBrianza Host BrioscoCanonica LambroCantù Mariano ComenseCastello Brianza LaghiCernobbio Cinisello BalsamoCologno Monzese Medio LambroComo HostComo LarianoComo Plinio il GiovaneDesioErbaLecco Host
Lecco San NicolòMerateMonticelloMonza Corona FerreaMonza DuomoMonza HostMonza ParcoMonza Regina TeodolindaPaderno DugnanoSesto San Giovanni CentroSesto San Giovanni HostSeregno BrianzaVimercate
ROTARy CLUB DESTINATARICinisello Sud - BrianzaColli Briantei della Martesana Milanese Meda e delle BrughiereMerate BrianzaMonzaMonza Nord LissoneMonza OvestMonza EstSeregno - Desio - Carate BrianzaSesto San GiovanniVaredo e del SevesoVimercate Brianza Est
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B U S I N E S SBimestrale dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Monza e della Brianza
febbraio/marzo 2009
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Vito Sileo
Maria Grazia Nava
Crisi economica
e irrazionalità
Gli investimenti
nelle infrastrutture
Il piano anticrisi della Brianza
Ingiunzione di pagamento
europea
Recupero crediti
Società di mutuo soccorso
Villa Pastori Casanova
Il Cammino di Sant’Agostino
Rolex Submariner
La nuova Mini Cabrio
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”Bollettino dell’ODCEC di Monza e della Brianza“ Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano
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9 771724 902000
MONZAE BRIANZA
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