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EDIZIONE ITALIANA DI RADIO WORLD & TV TECHNOLOGY Anno XVI - Numero 1 - Primavera 2014 SHURE ora è con PRASE DA IBC 2013 Video, audio e software per il 2014 EDITORIALE Analisi per capire, capire per decidere Webcast&Production Teletopi 2013 e Uniradio Cesena RUBRICA Ecco “I Segnali Impossibili”
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Broadcast & Production - Numero 1/2014

Mar 17, 2016

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Edizione completa e sfogliabile del numero 1/2014 di Broadcast & Production
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Page 1: Broadcast & Production - Numero 1/2014

EDIZIONE ITALIANA DI RADIO WORLD & TV TECHNOLOGY

Anno XVI - Numero 1 - Primavera 2014

SHUREora

è con PRASE

DA IBC 2013 Video, audio esoftware per il 2014

EDITORIALEAnalisi per capire,capire per decidere

Webcast&ProductionTeletopi 2013 eUniradio Cesena

RUBRICAEcco “I SegnaliImpossibili”

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INDICE INSERZIONISTIAldena Telecom. pag. 17AVID pag. 15Bel Power Europe pag. 19BitOnLive pag. VIIBlackmagic Design pag. 5BLT Italia pag. 47Blueshape pag. 49Broadcast Solutions IV cop.BV Media pag. 43Diem Technologies pag. 63Elber pag. 53Elle Erre Elettronica pag. 65Eutelsat pag. 13Eutelsat pag. IIJVC pag. XIIILemo Italia pag. 21Lupo Light pag. 11M-Three Satcom I copMidiware II cop.Network Electronics pag. 25Prase Engineering III cop.Rohde & Schwarz pag. 9Sedicom pag. 45Sitel pag. 23Tedes pag. 61

SommarioPresidente Steve PalmVice Presidente Carmel KingDirettore Vendite Eric Trabb

Direttore Responsabile e Publisher B&P

Andrea RivettaVendite Italia e CEORaffaella Calabrese

Produzione e diffusioneDagmar Hänle

Stampa e FotolitoTipografia Sady Francinetti

di L. e S. Francinetti snc (MI)NewBay Media Italy srl

S. Felice - Prima Strada, 12 I -20090 Segrate (MI) Tel. 02 92884940

[email protected] HeadquartersNewBay Media LLC

5285 Shawnee Road, Ste 100Alexandria - VA 22312 USA

Iscrizione al R.O.C.nr. 16523 del 23/10/2007

Registrazione presso il Tribunale di Milano

n. 275 del 16 aprile 1999Copyright

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e traduzione sono riservati. Gli elaborati inviati, anche se

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cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi al loro trattamento per l’invio di materiale informativo rivolgendosi al Responsabile del Trattamento, presso la

sede legale della Società NewBay Media Italy srl più sopra specificata.

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BROADCAST & PRODUCTION • PRIMAVERA 2014 3

OPINIONI&RUBRICHEEditoriale 04

I Segnali Impossibili 18Glossario della Tv OTT (2a parte) 22

EVENTI&EXPO Report IBC2013: Video, MAM e Audio 44

FLASH&NEWSCinema e Satellite 62Music Master V5 64

Prase e Shure 66

WEBCAST&PRODUCTIONLe WebTv fanno impresa III

Area News VUniradio Cesena VIII

Il Mercato del Webcasting XTeletopi 2013 XIV

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O&RAnalisi per capire,

capire per decidere

... Detta così sembra la scoperta dell'acqua calda, ma daun’attenta analisi dei più recenti report sullo stato dellecomunicazioni in Italia e sull'andamento della raccoltapubblicitaria nel settore dei media si arriva proprio a questetre conclusioni. Banali? Scontate? Forse, ma avendo dalla propria parte la verità dei fatti,meritano comunque di essere attentamente considerate. A leggere in tono catastrofista gli svariati report e resocontiche i più qualificati enti ed istituti di business analysis nonmancano di produrre e diffondere, si farebbe davvero pocafatica. Intendiamoci: nessuno vuole raccontare che le cosevadano bene, solo crediamo sia il caso di contestualizzarel'intera situazione per riuscire poi a compiere una analisipiù serena di quanto sta accadendo a casa nostra,intendendo con “casa nostra” il settore della radiofonia edella televisione. Che è in sofferenza, ci mancherebbe, e una serie didecisioni e di strategie adottate dai nostri legislatori negliultimi anni è andata in senso decisamente opposto aquello di favorire e vitalizzare un settore che, a partel'importanza dei relativi dati occupazionali, ha un ruolochiave nella formazione concreta di un concetto soventeastratto: la cultura. Ai primi di settembre (ultimi dati disponibili al momento discrivere queste righe) è stato diffuso il rapporto Coop2013 “Consumi & Distribuzione”, che rende bene l'ideadi quanto sta accadendo alle tasche dei consumatori. Vi si legge di un'Italia di famiglie sotto pressione, dove iconsumi diminuiscono del 2,2% nel 2013 dopo il calo del4,3% registrato nel 2012. Non sono dati che suonano strani, ma a nostro avviso vanotato un aspetto: fra i diversi comparti considerati, il caloè avvertibile in tutti. Con una eccezione, il cosiddetto sexual entertainment.Inteso come oggettistica ed ausilii vari (…).

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EDITORIALE

4

Dare al cliente quelloche al cliente piace.

E dargli ciò che si aspetta.

Ma serve anche lacapacità

di sorprenderlo con l'offerta

di qualcosa che, il cliente,

nemmeno avevapensato

potesse esistere...

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PANICO, DUNQUE? A nostro avviso, è opportuno un sano realismo. La congiunturaè pesante, e non è pensabile che il mercato dei media, da solo,possa costituire un'isola felice non interessata dall'alta marea,né tantomeno che sia in grado motu proprio di ideare qualcosain grado di invertire la tendenza. Siamo e rimarremo in condizionigenerali critiche, e questo è bene ricordarlo. Nessuno vuolesuggerire un malinteso spirito di arrendevolezza, sia chiaro, masenza considerare attentamente le condizioni al contorno èimprobabile riuscire a prendere determinazioni efficaci. Se è veroche il calo è generalizzato, è anche vero che, anche all’internodel medesimo comparto, alcuni business riescono a difendersiin modo molto onorevole dagli effetti del ciclo economicosfavorevole. Sempre dal rapporto Coop 2013: rispetto al 2008sono calati sensibilmente gli acquisti di carne di manzo e vitello(-12,9%) e di pesce (-11,3%). In vistosa controtendenza, invece,altre fonti di proteine: pollo (+14,4%), carne suina (+28,3%) eaffettati (+14,8%). Sarebbe semplicistico imputare questadicotomia solo al minore prezzo di vendita di questi ultimiprodotti rispetto a bovini e pesce. Probabilmente, a fronte diconsumi in calo generalizzato, i consumatori non acquistano“solo” di meno: probabilmente acquistano anche in modo“diverso”. Con altre priorità, altri criteri, sicuramente, con moltapiù attenzione al valore reale dei prodotti che scelgono. Ecco,

BROADCAST & PRODUCTION • PRIMAVERA 20146

O&R

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O&Rriteniamo che una delle prime domande che chi opera nel nostrosettore debba porsi è: insistiamo ad essere allevatori di manzo,investiamo unicamente sull’itticoltura di branzini e orate, oproviamo a sviluppare una offerta di prosciutti, braciole e pettialla diavola? Non è una domanda oziosa e non invoca unascelta di campo: con ogni probabilità, non sarà unarivoluzione a portarci fuori dalla stagnazione delladomanda, ma una maggiore, quasi maniacale attenzioneanche ai più piccoli segnali che ci vengono dal pubblico,unita alla capacità tutta italiana di creare strumenti e sistemi ingrado di rispondervi ed interpretarli, saranno probabilmentealleati molto preziosi, in futuro anche più che in passato. Nonstiamo parlando, come dicevamo sopra, di puntare tutto sullefasce basse del mercato, cioè a prodotti che costano “meno”:se proviamo a fare concorrenza a chi gioca (produce) con cartediverse dalle nostre, conducendo la partita unicamente sul pianodel costo minimo in assoluto, probabilmente otterremo solo unalenta ma inesorabile agonia. Stiamo parlando di offrire allepersone qualcosa che ad esse piaccia di più.

LA RELAZIONE AGCOM Torniamo al nostro settore. La relazione annuale Agcom cheanalizza il mercato delle comunicazioni in Italia, inclusi quindi latelefonia e l'editoria, mostra anch'essa i conti in rosso, e alla lucedi quanto detto sopra sarebbe difficile il contrario. Il presidentedell’Agcom, Angelo Marcello Cardani, presentando larelazione ha detto: ‘Servono nuove analisi del mercato, ancheal fine di verificare se tecnologie, domanda e offerta si muovonocon la stessa velocità, e di valutarne gli effetti sulla concorrenzae sul pluralismo’.È stata la prima Relazione annuale che l’Agcompresenta direttamente al Parlamento e al Governo. Tanti irappresentanti delle Istituzioni presenti in sala, da MaurizioGasparri, vice presidente del Senato al vice presidente dellaCorte Costituzionale, numerosi i parlamentari fino ai membridelle Forze Armate e della magistratura, nonché del mondoimprenditoriale nazionale. Durante l’introduzione alla Relazione,Marina Sereni, vice presidente della Camera dei Deputati, ha

Sotto a sinistra: Marina SereniSotto a destra:

Angelo Marcello Cardani

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O&Rvoluto sottolineare la criticità del momento storico che stiamovivendo, richiamando la complessità delle trasformazioniculturali, economiche e tecnologiche in atto: “La ricercadell’equilibrio tra regolazione del mercato e interesse deglioperatori e dei cittadini pone delle sfide nuove e inedite. Siamoconsapevoli che il settore comunicazioni è cambiato, rispetto almomento in cui il legislatore pensò all’Agcom. La tecnologiadigitale sta modificando il nostro modo di stare al mondo e diimmaginarlo, facendo emergere problematiche di diverso ordinee grado”. Sottolineiamo con piacere come l’On.Sereni si siaespressa sulla centralità e sulla priorità della ricerca dell’“equilibrio tra regolazione del mercato e interessi degli operatorie dei cittadini”. Come sempre, non è detto che alle paroleseguano i fatti, ed in passato non sono mancati gli esempiopinabili di questo “equilibrio”, ma partire con le idee chiare èuna condizione indispensabile per arrivare all’obiettivo. All’ On.Sereni ha fatto eco Cardani: l’Agcom dovrà affrontare ilcambiamento e le sue conseguenze sul sistema Paese senzaesitazioni perché verificare se tecnologie, domanda e offerta simuovono con la stessa velocità, e la valutazione degli effetti diciò sulla concorrenza e sul pluralismo sono “due delle missionifondamentali del nostro operare”. “In questa direzione – haspiegato Cardani -abbiamo già programmato l’analisi delmercato della capacità di trasporto su reti televisive digitaliterrestri ed è nostra intenzione avviare a breve l’analisi dei singolimercati del Sistema Integrato delle Comunicazioni per la verificadelle eventuali posizioni dominanti e del loro effetto sullaconcorrenza e sul pluralismo”. Anche qui, sarebbe assaiauspicabile che alle parole seguissero i fatti: la storia recentedelle comunicazioni italiane è di fatto stata scritta da soggettiche hanno operato in posizione dominante, e nulla sarà mai cosìbenvenuta come una efficace azione finalizzata al riequilibrio

delle posizioni in gioco e al ridimensionamentodelle rendite di posizione.

ECONOMIA DIGITALE E ITALIA Entrando nel merito della Relazione annualeAgcom, nel 2012 il settore dellecomunicazioni aveva totalizzato 61 miliardi dieuro (-4,4 miliardi), di cui oltre la metà (62%)dovuto alle telecomunicazioni, con i media (radio,tv, editoria) che hanno rappresentato un quarto deltotale (25%), mentre i servizi postali hannogenerato il 13% dei ricavi. In Italia, il contributo alPIL dei servizi tlc sconta la congiuntura negativa,

EDITORIA FIACCA

La decrescita investeprincipalmente l’editoria, i cuiricavi si sono ridotti ancoradel 14%. In due anni, si èavuto un miliardo di euro inmeno di fatturato solo nellacarta stampata, non solo pereffetto della contrazionegenerale della raccoltapubblicitaria, ma anche delcambiamento nella strutturadel mercato. Riguardo aimedia, prosegue nell’ultimoanno l’espansione delcomparto online, mentrel’editoria, la radio e latelevisione risultano inflessione rispetto al 2011.

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E 5

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sebbene in misura inferiore rispetto ad altri servizi per effetto dellacontrazione degli investimenti: questo è passato dal 3,2% del2006 al 2,4% del 2012. Lato consumi, a fronte di volumi equalità di servizi in crescita, la spesa delle famiglie per servizi dicomunicazione sul totale dei consumi nello stesso periodo èscesa dal 2,41% all’1,94%, effetto del proseguimento dellapressione concorrenziale sui prezzi finali. Prosegue inoltrel’erosione dei ricavi nel servizio voce e nel traffico dati tradizionaleda parte dei sistemi di comunicazione basati su protocollo IP.L’Autorità gioca un ruolo fondamentale nella creazione di unambiente favorevole allo sviluppo delle infrastrutture e alladiversificazione del mix di utilizzo delle tecnologie, in qualità diregolatore ex ante e di soggetto che vigila sul mercato:“Indicando l’orientamento delle dinamiche di mercato, attraversoregole che stimolino nuovi investimenti, favoriscano laconcorrenza e promuovano la condivisione delle infrastrutture”.Non vi abbiamo riportato questa panoramica per puro spiritoenciclopedico. Vi è un dato che ci ha particolarmente colpito, eche merita una ulteriore riflessione. In Italia il 37,2% dellepersone non ha mai avuto accesso ad Internet. Siamo alquart’ultimo posto in Europa per questo valore, che èpraticamente il doppio della media europea (22,4%). Di contro,siamo il Paese in Europa in cui chi ha la possibilità di accederealla rete lo fa con la più alta frequenza di accesso fra tutti i Paesi

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O&R

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O&Rdell’Unione: oltre il 91% accede regolarmente ogni giorno,mentre la media EU27 è del 79%. Dati contradditori, sintomo diun Paese con due popolazioni digitali: una ad alto utilizzo,l’altra quasi esclusa. Ed è facile immaginare che questa secondacategoria annoveri fra sé le persone con minori propensioni alconsumo, quindi un target poco ambito da parte degliinserzionisti pubblicitari. Le indicazioni che si possono trarre daquesto contrasto sono almeno due. La prima è che la politicadeve creare le condizioni infrastrutturali, tecniche,economiche e di educazione alla popolazione in grado di ridurrealmeno della metà il numero delle persone che non hanno maiavuto accesso alla rete. Se le fratture fra segmenti dellapopolazione non vengono composte il risultato è un paesedisarmonico, diviso, dove le persone si sentono divise fra “noi”e “loro”. La probabilità che un Paese riesca ad intraprendere unosviluppo armonioso è pari alla probabilità che un genericoindividuo possa passare nel corso della propria vita da un“gruppo” all’altro, e viceversa. Diversamente, se la suddivisioneè radicata e difficilmente superabile si entra nel sistema dellecaste, che non produce e non caratterizza società moderne. La

Siamo il Paese in Europa in cuichi ha lapossibilità diaccedere allarete lo fa con la più altafrequenza diaccesso fra tutti iPaesi dell’Unione

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seconda è che la “passione” degli italiani per la vita“connessa” è stata fino ad ora poco, pochissimo consideratacome una opportunità di business per gli operatori dellacomunicazione radiofonica e televisiva. Siamo al primo posto inquesta particolarissima classifica, tuttavia il consumo di serviziè relativamente meno sviluppato rispetto ai nostri vicini.Pensiamo che iniziative sviluppate con grande successo in altrimercati non aspettino altro che di essere copiate; tuttavianessuno, in Italia, lo ha ancora fatto. Pensiamo ad esempio al“player unificato” per i canali streaming delle diverse stazioniradio che è stato sviluppato nel Regno Unito. Oppure alla maestria che hanno sviluppato negli Stati Uniti percreare un filo rosso in grado di avvolgere i telespettatori e gliappassionati di fiction o di serie per tutto l’arco della giornata eper l’intero anno solare, anche quando la serie in questione nonè in onda. Una sapiente integrazione di comunicazione diretta etramite piattaforme social in grado di rinfocolare uno spirito che,laggiù, ha dimostrato di essere particolarmente efficace: lo spiritodi appartenenza, di “community”, cioè il sentirsi parte di ungruppo di persone (tipicamente mai incontrate nella vita reale)che condividono la passione per qualcosa. Un sentimento quasida tifoseria sportiva, nel senso migliore della parola, che però danoi in Italia sino a questo momento non è stato sfruttato e,forse, nemmeno considerato. Forse in questo modo non si

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O&R

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riesce a convincere le persone a spenderedi più, ma di sicuro si gettano le basi peruna cultura digitale condivisa, chepermetta ai cittadini di toccare con manoe sperimentare di persona i vantaggi di una“agenda digitale” che, per molti di essi, finoa questo momento è rimasta giusto unaespressione accattivante. Ma soprattutto,se e quando il brutto tempo dovesse finire,troveremo come minimo il vantaggio di unlinguaggio e di una sensibilità (più) condivisifra i diversi strati della popolazione, su cuiiniziare a costruire qualcosa di concreto.Nello specifico, non possiamo non pensare

che fra il 37,2% di cittadini che non hanno mai avuto accessoalla rete ve ne siano alcuni (molti?) che ad essa non vi si sonoavvicinati per un astratto “timore” o per una mancatapercezione dei propri vantaggi potenziali: e anche questa è unastrada da esplorare. In relazione ai positivi dati riportati da Sky Italia, l'amministratoredelegato Andrea Zappia ha commentato a margine dellaRelazione: "Sky viene premiata dai suoi abbonati per la sceltadi proseguire sulla strada degli investimenti sia tecnologici chededicati all'arricchimento dei contenuti, nonostante la difficilee persistente congiuntura economica. Questi investimentigenerano tra l’altro un circolo virtuoso nell’industria italianadell’audiovisivo sostenendo il talento e la creatività nel Paese.In un mercato in cui i competitor principali confermano di averericavi quasi equivalenti, il dato che preoccupa è il calo costantedella redditività di tutto il sistema televisivo. “L’industria stavivendo un momento di trasformazione epocale – ha infineaffermato Zappia -con il continuo ingresso di nuovi soggetti.Servono regole nuove, che valgano per tutti, basate su unapproccio tecnologicamente neutro che mette il cliente alcentro”. Condividiamo le affermazioni di Zappia, e nonpossiamo non rilevarne la coerenza. Sky, di fatto, ha creato latelevisione non generalista in Italia, e va dato atto di averlasaputa creare in modo efficace, sia dal punto di vista deicontenuti che della capacità di attrarre clienti. La scelta di Skyè stata puntare su una forma di avanguardia tecnologica checonsentisse al proprio cliente di percepire chiaramente gli effettied i benefici dell’innovazione introdotta, piuttosto che relegarela percezione dell’eccellenza alle sale operative dell’emittentestessa. Questo ha creato nei clienti di Sky forse il primoembrione di “comunità” italiana legata al mezzo televisivo:

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O&R

Sky ha creato la televisione

non generalista in Italia e va dato atto

di averla saputa creare

in modo efficace

Andrea Zappia

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sicuramente in un modo più blando rispetto alle vere“community” da fiction o da reality, ma tipicamente i clienti diSky si sentono parte di un gruppo di pubblico caratterizzatodal piacere per la sperimentazione delle innovazioni nel salottodi casa. E crediamo che anche questo, unitamente allacoerenza con cui Sky nel tempo è riuscita a lanciare messaggiesattamente in questa direzione, abbia avuto un ruolo nelsuccesso di questo operatore. Parlando di radio, notiamo come i ricavi pubblicitari segninouna contrazione (-7,1%) ben inferiore a quella registrata dalletelevisioni (-18%). Non ci si rallegra di un minore gettito,ovviamente, ma ricordando la premessa iniziale sulle condizioninelle quali si trova l’intero fronte dei consumi in Italia è improprionon sottolineare la tenuta del mezzo radiofonico. Che, guarda caso, per primo ha puntato sulla dimensione di“comunità” del proprio pubblico, a cominciare da programmistorici come “Alto Gradimento”. Nella ripartizione dei ricavi peroperatore, alla Rai va il 21,5% del mercato, seguitadall’Espresso con il 13,1%, Finelco con il 10,1%, quindi RDS(7,5%) e RTL (6,3%).

CONCLUSIONI E MEDIA TREND Riguardo al settore radiotelevisivo, nel suo complesso, Cardaniha ricordato: “A breve, chiuderemo il nuovo piano diassegnazione delle frequenze televisive e abbiamo posto lebasi della strategia di ripartizione delle frequenze in banda 700tra televisione e telecomunicazioni da portare avanti nel 2015-2020. Sono state avviate le prime sperimentazioni della radiodigitale (DAB), punto di partenza per offrire qualità e nuoviservizi digitali”. Nessuno (purtroppo) ha fatto notare a Cardani che le“sperimentazioni” DAB le abbiamo cominciate quindici anni fa,e che adesso siamo entrati nella fase del servizio commercialevero e proprio, pur se con la foglia di fico del “progetto pilota”,richiedendo quindi la certezza delle regole, la vigilanza, le paricondizioni ed il rispetto della concorrenza su cui deve esserebasato qualsiasi servizio operante attraverso beni inconcessione. Arrivando al settore pubblicitario, da un’analisi comparata deiricavi nei vari comparti del se ttore media, si osserva come lasola componente internet sia in crescita (10%) a 1,5miliardi di euro, mentre tutte le altre voci segnano il passo, conla tv che perde il 18% (3,5 miliardi), la radio il 7,1% (525 milioni),l’editoria il 19% (2,1 miliardi), il cinema il 18% (41,6 milioni).

(Ing. Davide Moro)

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O&R

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O&RSignore e signori,

ora si cambia!

Prima la montagna, poi il mare: adesso, siamo al terzo anno, laterra. E per prima cosa cambiamo il nome: lo switch-off è finitoda un pezzo e ormai è chiaro a tutti che lo standard tecnico dellatelevisione digitale è un gioiellino; non è colpa del DVB-T se latelevisione in Italia non va come dovrebbe. Ma non c’è solo latelevisione: ci sono la radio, il satellite, i telefoni, la banda largamobile. Parliamo allora, da oggi, de “I Segnali Impossibili”, mastando con i piedi per terra. Non cambia lo spirito. Cercheremole cose più curiose, più strane e meno scontate. Proveremo acapirle, per poi raccontarle a voi.

CHE ALDENA DAY!Al nostro fianco per la produzione della rubrica avremo, comeda sempre, Aldena, il produttore italiano di antenne e strumentidi progettazione e pianificazione radioelettrica. Aldena si è dapoco trasferita in una sede nuova e più accogliente. Perl’inaugurazione, Aldena ha organizzato un workshop tecnicofocalizzato sullo stato dell’arte delle comunicazioni aradiofrequenza, i cui relatori erano protagonisti di valore assolutonel panorama del broadcasting radio e televisivo italiano edinternazionale (nella foto sotto, alcuni dei relatori).Proprio da questi interventi cogliamo lo spunto per proporvi untema ormai abituale (perlomeno su Broadcast&Production,altrove ...chissà!) delle interferenze che l’infelice scelta di utilizzare

BROADCAST & PRODUCTION • PRIMAVERA 2014

I SEGNALI IMPOSSIBILI

18

Non è bene fare sempre le stesse cose. È una considerazione

che vale da diversi punti di vista.

Diciamolo: “Le Televisioni

Impossibili” è piaciuta. È stata un’idea nuova,una rubrica che ogni

volta ha provato a raccontare

le misure in un modo diverso dal solito.

E, possibilmente, ognivolta diverso anche dalla

volta precedente. Ma adesso…

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O&Rbande ex-televisive per la radiodiffusione di segnali di altra natura(LTE) va inevitabilmente a creare alla ricezione domestica deisegnali TV.Uno degli esempi che più spesso si sente citare da chi(ovviamente pro domo propria) ritiene di tranquillizzare operatoried opinione pubblica sulla trascurabilità dell’impatto che ladiffusioni di stazioni radio base e terminali LTE potrebbero averesulla ricezione televisiva è relativa al caso tedesco. In Germania,è l’assunto, l’LTE in banda 800 MHz si è sviluppato prima di noi,con un numero sensibile di stazioni radio base: pur con questepremesse, il risultato (cioè il numero di casi di interferenzariscontrati) è stato decisamente rassicurante.Detta così, sembrerebbe la prova del nove: c’è la benedizionedi un Paese “serio”, dove i controlli e le misure sononotoriamente rigorosi, e l’esito tranquillizzante viene confermatodagli stessi broadcaster.Come insegnano ai giornalisti in erba, è però bene inquadrare ilcontesto complessivo. Primo dato: in Germania circa il 10%della popolazione vede la televisione per via terrestre. Il resto èvia cavo e via satellite. Quindi le potenziali interferenze, laggiù,avrebbero potuto essere rilevate solo dal 10% del pubblicocomplessivo. Poi, è opportuno approfondire il modello per lagestione delle interferenze utilizzato in Germania.

I SEGNALIIMPOSSIBILI“I Segnali Impossibili" èl’evoluzione di un progetto diDavide Moro, realizzato incollaborazione conTelecomunicazioni Aldena perle antenne.

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Al fine di proteggere i servizi di radiodiffusione operantinella banda 700 MHz (adiacente alle frequenze utilizzatedal servizio LTE) l'Agenzia federale delle reti ha messo apunto un processo per impostare i parametri di utilizzodella frequenza per ogni singola stazione radio baseprima che tale stazione venga messa in funzione .Il concetto di base è semplice: le frequenze acquisiteall'asta possono essere utilizzate per segnali LTE solocon il preciso vincolo che la cessione è soggetta allaverifica della "loro compatibilità con gli altri usi difrequenza". Non è un modo di dire: il richiedente devedimostrare un uso efficiente e privo di interferenze dellefrequenze. In Italia invece si è adottato il principioopposto: io “accendo”, poi se qualcuno si lamentavedremo cosa fare. Nel pianificare l’architettura ed ilrollout della rete LTE, gli assegnatari di frequenze devono

quindi definire e far validare i parametri di utilizzo della specificafrequenza di ogni sito, e questi parametri (potenza massima,copertura, ...) verranno definite prima che le singole frequenzepossano essere effettivamente utilizzate. E, ovviamente, leautorizzazioni per “accendere” vengono concesse solo se sonosoddisfatti tutti i requisiti pertinenti. In particolare, le autorizzazioniper l'uso delle frequenze nella banda 800 MHz sono soggetteal rispetto del decreto nazionale di assegnazione della banda difrequenza LTE, in cui si afferma che il servizio mobile nella bandadi frequenze 790-862 MHz non deve arrecare disturbo alservizio di radiodiffusione. Queste norme costituiscono lecondizioni quadro fondamentali: la normativa tedesca prevederagionevolmente che gli studi preventivi volte ad evitareinterferenze con la ricezione della televisione digitale terrestrepossano essere limitati ad un certo raggio intorno a ciascuna

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Scene dall’Aldena Day

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stazione radio base.È corretto: laprobabilità di disturbidi ricezione DVB-Tfuori da un raggiodeterminato(dell’ordine di 1 km) èestremamentebassa. Se, tuttavia,l'interferenza siverifica in casiparticolari, econtrariamente alleaspettative, la leggetedesca prevede chel'assegnazione puòessere revocata,

esercitando una facoltà prevista nel bando digara, e ulteriori misure possono essere messein atto di conseguenza.Gli operatori di rete sono quindi tenuti a tenerconto degli interessi dei broadcaster già apartire dalla fase di progettazione, e ad adottaretutte le misure preventive necessarie (adesempio caratteristiche di radiazione,l'orientamento dei settori, l’altezza dell’antenna).Proprio quello che succede da noi, vero?Proviamo a riepilogare: da noi, con il patrociniodel Mise, è stato attivato un Call Center (gestitodalla Fondazione Ugo Bordoni). Il processo èessenzialmente reattivo: si attiva la stazioneradio base, e se arriva una chiamata al CallCenter la FUB valuta se essa è pertinente coneventuali interferenze LTE. In caso affermativol’operatore è incaricato di mandare un tecnicopresso l’utente che ha avanzato la segnalazione(solo lui!) con il filtro anti LTE. E se l’interventonon è risolutivo? Se il problema nasce mesidopo l’attivazione della stazione radio base,magari perchè prima in quella casa si usavasolo il satellite? Mistero. Ma in ogni caso, la prossima volta chequalcuno vi dice che “in Germania hannoacceso prima di noi e non ci sono statiproblemi” saprete cosa rispondere!

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12.7.2010 15:16 Page 1

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O&RGlossario aggiornato

della Tv OTT (2a parte)

OTT Accesso "Over The Top" ai contenuti televisivi. Il telespettatorepuò accedere ai contenuti video visitando una sito Web daqualsiasi browser standard. YouTube è l'esempio più conosciutodi un servizio OTT. Hulu e Netflix sono due altri esempi di servizifruibili in modalità OTT. Il dispositivo Roku, diffuso in alcuneabitazioni, può accedere a servizi OTT. Molti broadcastersconsentono al proprio pubblico la visione "catch-up" (cioè arichiesta, ed in differita) dai contenuti che sono stati trasmessi inprecedenza, attraverso il proprio centro Web oppure tramite unservizio OTT. A Hong Kong ho potuto recentemente gustarmi gliepisodi più recenti, ma anche quelli meno, del programmalandline, attraverso il sito Web della Australian BroadcastingCorporation (www.abc.net.au), grazie al fatto che quel servizioOTT non era geograficamente vincolato. Il servizio OTT puòessere infatti limitato ad alcune aree geografiche in base alle sceltedel fornitore di contenuti, ma è unicamente una questione di dirittie di licenze. Non è certamente un problema tecnico, mentre alcontrario la IPTV è tipicamente limitata dal punto di vistageografico a causa di limiti tecnici (a volte anche geografici) dellarete principale dell'operatore telefonico. Questo tipo di fruizione èchiamata Over The Top perché fa parte del normale trafficoInternet, diversamente dalla IPTV, che utilizza speciali segmenti dibanda all'interno della rete principale dell'operatore, che non ènormalmente accessibile al pubblico senza effettuare unaprocedura di autenticazione attraverso un ricevitorespecificamente configurato. E, ovviamente, senza un abbonamento.Un lato positivo dell'OTT è che non vi è la necessità di abbonarsia un servizio Internet a banda larga specifico, come inveceaccade per l'IPTV. Il rovescio della medaglia è che il vostro fornitoredi connettività Internet non è, e non può essere in grado digarantirvi la qualità di servizio che è consentita dalla IPTV, sia intermini dell'ampiezza di banda, dalla costanza di questa, e dellalatenza, in quanto il nodo di rete che origina i contenuti potrebbe

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OPINIONI&RUBRICHE

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Craig Norris continua araccontarci, a modo suo,

IPTV, OTT, HbbTV,Broadband TV e presenta altre “sigle strane”

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essere appoggiato (e, se pensate a quanti fornitori dicontenuti ci sono al mondo, molto probabilmente loè) ad una rete di un operatore diverso da quelloattraverso il quale vi collegate a Internet.Le tecnologie di Streaming adattativo vengonoutilizzate come una contromisura nei confrontidell'ampiezza di banda che non può essereconosciuta a priori e della latenza che ci vieneinevitabilmente a creare lungo i percorsi lunghi espesso complicati che quello specifico contenutodeve seguire per giungere sotto forma di flussoindividuale (unicast) fino a casa vostra. Come se non bastasse,anche la richiesta contemporanea di contenuti in Streaming OTTda parte dei diversi utenti è estremamente variabile nel tempo,comportando per la rete nel suo complesso dei carichiestremamente variabili nel tempo. Un ulteriore vantaggio del OTTè che non richiede un ricevitore dedicato. Ogni Web browser cheavete in casa, non importa su quale dispositivo, può essereutilizzato per accedere ai servizi OTT. Questo vuol dire che ognicomputer, ogni Mac, ogni smartphone e ogni Tablet che vitroverete per le mani, può essere utilizzato per guardare uncontenuto televisivo attraverso un servizio OTT.Anche le "connected TV"possono essere utilizzate per usufruiredei servizi OTT, dal momento che una televisione "connessa" nonè altro che uno schermo televisivo a cui è stato aggiunto unbrowser Web, ed il tutto è poi stato collegato ad Internet.Sfortunatamente, la stragrande maggioranza dei potenzialiutilizzatori di un televisore non sono particolarmente ferrati ininformatica, e nemmeno hanno voglia di diventarlo, per cui unpiccolo oggettino, soprattutto se è bello da vedere, come i

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ricevitori Apple TV o Roku, potrebbero rappresentare la scelta piùattraente. Senza accorgermene ho inserito due oggetti nuovi.Cosa sono i ricevitori Apple TV o Roku? Per quanto interessaall'utente, sono fondamentalmente, una scatola con un ingressoInternet e una uscita A/V, analogica o digitale che sia. Per interagirecon essi si utilizza un comune telecomando, e si sceglie fra leopzioni che vengono visualizzate direttamente sullo schermo deltelevisore. Per capirci, non serve né un Pc né un Mac, e per moltiquesta cosa ha il suo fascino. Un ulteriore argomento di venditaper i servizi OTT è che la connessione fra il server che invia icontenuti e l'utilizzatore è asincrona. Può sembrare una differenzada poco, ma il risultato è che ogni anomalia o problema nellaconnessione non comporta la perdita di contenuto, masemplicemente un corrispondente ritardo nella visione: l'immaginesi fermerà un attimo, ma quando il circuito dati che si è interrottoriesce a ristabilire la connessione, il tutto riparte esattamente dalfotogramma successivo a quello nel quale si è fermato tutto. Daquesto punto di vista, l'IPTV è invece esattamente uguale albroadcast. Sono entrambi sincroni, e questo fondamentalmentesignifica che lo spettatore non potrà mai più rivedere il contenutoche è andato perso durante una generica anomalia al segnale,per esempio in caso di interruzione o disturbi. Una trasmissioneasincrona garantisce un flusso di dati costante, continuativo,indipendentemente dal tipo di connessione che in quel momentopuò avere il generico ricevitore. Come un servizio asincrono comelo OTT, invece, sarà sempre comunque possibile vedere l'interoprogramma. Certo, se la connessione non è particolarmentebuona, ci vorrà un po' più tempo di quella che sarebbe la durataeffettiva di quel contenuto.

HYBRID TV È un termine generico per indicare un servizio multimediale daaffluire attraverso uno schermo televisivo, nel quale alcunicontenuti raggiungono lo schermo attraverso Internet, tipicamente

come contenuto accessorio o alternativorispetto ad altri segnali che provengono invecedal tradizionale servizio di broadcasting aradiofrequenza. Il contenuto che arriva viaInternet può essere davvero di molti tipi: ungenerico contenuto video preso dalla galassiaOTT, come pure un servizio IP destinato aintegrare i contenuti che ci arrivano in casaattraverso il broadcasting tradizionale. Questamodalità è apparsa per la prima volta nei lettoridi dischi Bluray.

BROADCAST & PRODUCTION • PRIMAVERA 201424

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HBBTV "Hybrid Broadcast Broadband TV", uno standard europeo peruna piattaforma di servizi basati sulla televisione ibrida. Leggodal sito hbbtv.org: l'HbbTV " è un nuovo standard a livelloindustriale finalizzato a garantire che la piattaforma tecnologicautilizzata per integrare servizi televisivi veicolati attraverso ilbroadcasting tradizionale con servizi veicolati attraversoconnessioni a banda larga, come pure per consentire l'accessoad Internet attraverso apparati televisivi "connessi" e ricevitori"set-to-box" sia aperta e tecnologicamente neutrale". Detto così,potrebbero essere sembrare una dichiarazione di intentisufficientemente vaga. In realtà, quello che in Europa si vuoleottenere è che i ricevitori televisivi stiano standardizzati per tuttoquello che riguarda il modo di processare e di visualizzare i serviziper la televisione ibrida. L'idea di base è quella di evitare laproliferazione di servizi proprietari da parte sia dei costruttori ditelevisori che dei fornitori di contenuti, ognuno dei quali sarebbeovviamente incompatibile con tutti gli altri, blindando il mercato.Come pure si vuole evitare la proliferazione nelle nostre case diricevitori "set-top-box" per servizi televisivi IP, anche in questocaso ognuno incompatibile con l'altro. È facilmenteimmaginabile il labirinto di dispositivi e la conseguenteconfusione che si verrebbe a creare nelle case, che dovrebbero

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Integrare servizitelevisivi veicolatiattraverso il broadcastingtradizionale con serviziveicolatiattraversoconnessioni abanda larga

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essere dotati di un ricevitore perApple TV, un altro per la Google TV,uno per l'X-box, un altro per Roku,uno per il satellite, uno per il cavo,uno per il terrestre, ecceteraeccetera. Ovviamente la cosamigliore sarebbe che il genericotelevisore fosse in grado di accederee visualizzare tutti i contenuti possibilie immaginabili attraverso la propriainterfaccia e, soprattutto, attraversola propria porta e carne, senza

richiedere alcun dispositivo esterno. Se tutti i fornitori di contenutirendessero i loro servizi compatibili con lo standard HbbTV lavita sarebbe sicuramente più facile per tutti, a cominciare dagliaddetti ai lavori. Per lo meno, questa sarebbe la teoria.

MULTI-SCREEN, SECOND SCREEN E THIRD SCREEN...Con queste espressioni ci si riferisce in genere ad un modello difruizione che prevede un telespettatore posto davanti altelevisore ma con anche un dispositivo informatico, tipicamenteun Tablet computer o uno smartphone a portata di mano. È lostesso telespettatore a diventare multitasking: utilizzando il"second screen" può accedere ad informazioni, o contenutiaddizionali, relativi al programma televisivo che si sta seguendosullo schermo principale, e tutto questo mentre questo stessoprogramma scorre indisturbato sullo schermo. È anche possibileinteragire con l'emittente televisiva per esprimere preferenze,rispondere a sondaggi, quiz, suggerire domande per gli ospiti,e cose di questo genere. È in effetti, basta guardarsi intorno pernotare che i commenti inviati dai telespettatori attraverso Twitter,come pure le domande per gli ospiti, sono già diventati una cosache non fa più notizia, e rappresentano un buon esempio della"second screen experience". Ma non è per questo che è statoinventato il "second screen". L'obiettivo finale, lo scopo ultimo,la pietra filosofale che le applicazioni "second screen". Nonraggiungere è riuscire a portare il telespettatore a concludereuna transazione di acquisto (soldi) con un inserzionista delprogramma che si sta osservando, oppure con aziende chepropongono merchandising o cose simili relative al programmastesso. È questa l'opportunità di generare fatturato che leapplicazioni multi screen possono spalancare al broadcaster, edè ovviamente questa a cui tutti tendono. Ne vedremodecisamente delle belle.

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BROADCAST & PRODUCTION • PRIMAVERA 2014

SECOND SCREENUn altro elemento, poi, datenere in considerazione èquello dell’evoluzione delmezzo televisivo: oggi ilcosiddetto “second screen”,cioè la fruizione del contenutolineare tramite tv e della partemultimediale e interattivatramite dispositivi quali tablet ecomputer sta sempre piùprendendo piede: occorre,quindi, attrezzarsi perrispondere a queste nuovesfide. Sono proprio coloro chehanno colto tale opportunitàche stanno ottenendo i miglioririsultati, anche in termini diincremento degli ascolti.

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Primavera 2014 - Supplemento a Broadcast&Production 1/2014

TELETOPI 2013Le facce più belle della Web Tv

Le Web Tv adessofanno impresa

Web Radiola bella esperienzadi Uniradio Cesena

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Le Web Tv fanno impresa

Mikaela Bandini ha messo online Can’t Forget Italye in sinergia con alcune Pubbliche Amministrazioni hacreato diari digitali che raccontano un’Italia molto reale,e lo fanno anche in lingua inglese. Oggi Mikaela dallaBasilicata percorre migliaia di chilometri per proporre unnuovo racconto del made in Italy. “Occorre proporreoggi un videoracconto emozionale, e poi si devepuntare su una distribuzione efficace anche estera”,precisa Mikaela. Molti chilometri più a nord FrancescoVanin ha acceso una piattaforma di confronto tracittadini e amministrazione locale. Siamo a Pordenonee Francesco s’è inventato la prima “restaurant tv” italiana. Neilocali presi in affitto dal comune Francesco ospita i suoiconcittadini, i quali mangiando e bevendo vanno poi ancheonline su Pnbox.tv. In realtà la “restaurant tv” è molto sui generis:pane, acqua e Internet sono gratuiti perché per Francescoquesti sono i beni di prima necessità. “Le notizie sono di chi leha, non di chi le racconta, per questo la mia web tv è unostrumento per connettere comunità”, racconta Francesco.Mikaela e Francesco sono due storie di successo di chi hascelto il video per fare impresa. Definiamoli coraggiosi, innovatori,sperimentatori, forse anche incoscienti, fatto sta che hannodimostrato come con una idea vincente e sostenibile si puòvincere la sfida imprenditoriale in rete, in un contesto economicoche anche per il digitale miete più vittime che vincitori. «Oggi inItalia se vuoi puntare sul video con una società di produzione, difatto devi essere più un’artista che un imprenditore». Così hadichiarato Lorenzo Mieli, a capo di Fremantle Media Italia,

WEBCAST & PRODUCTION • PRIMAVERA 2014 III

WEB TELEVISIONW&P

Per raccontare l’Italia, Mikaela ha ingaggiato una squadra digiovani fotografi, blogger, videomaker e creativi e ha deciso di

puntare tutto sulla rete. Francesco ha aperto la primarestaurant tv. Marco ha scelto le news locali… E adesso?

Definiamolicoraggiosi,innovatori,sperimentatori,forse ancheincoscienti

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WEBTELEVISIONA cura della redazione di Altratv.tv, il primo osservatorioe network delle web tv e deimedia digitali in Italia. Giampaolo Colletti @gpcollettine è il fondatore. Si ringraziaSimona Salvi per l’Area News.Per contatti [email protected]

intervenendo pochi mesi fa al meeting promosso daCorecom Lazio. Una dichiarazione che mette in luce ledifficoltà strutturali (oltre che di visione) nelle quali si trova ilmercato legato all’audiovisivo. Un mercato che fa fatica adinserirsi in un sistema concorrenziale: da un lato la difficilesostenibilità economica, con una soglia di accesso moltoalta per poter sperimentare ed investire. Dall’altro lato il temalegato a diritti e regolamentazione, la cui mancanza didefinizione. va a danneggiare soprattutto le piccole e medieimprese.

L’IDEA SERVE, MA NON BASTA Ma torniamo a Mikaela e Francesco. Occorre certamente altrooltre all’idea vincente, perché se ci si fermasse lì non si andrebbeavanti: e allora ecco che loro due ci raccontano come lasostenibilità fa rima anche con uno sviluppo temporalenecessario. Il famoso break-even, il momento nel qualeun’impresa raggiunge un pareggio di bilancio tra gli investimentiiniziali e le entrate – non è possibile anticiparlo troppo: i tempi,insomma, vanno rispettati. E quel rispetto va dato anche aicollaboratori: ecco allora che un terzo attore che mi viene inmente in questo viaggio tra le realtà imprenditoriali legate aldigitale è Marco Giovannelli. Lui è a capo di una testatagiornalistica divenuta fiore all’occhiello dell’informazione localein rete. Si tratta di Varese News: oltre venti collaboratori, unfatturato di tutto rispetto, la credibilità e la forza giornalistica diun prodotto vicino alla propria gente. Questa realtà s’è inventatail #141tour, un viaggio nei 141 comuni del varesotto, girati inlungo e in largo, visitati uno per uno in diversi mesi e presentaticon un videoblog in live streaming costantemente aggiornato.

ASPETTI CHIAVE Per riuscire a vincere la sfida dell’impresa online è importanteessere connessi, presidiando una filiera molto più complessa,fatta oggi più che mai di distribuzione dei contenuti, diposizionamento in rete di video o di altri prodotti multimediali.Una recente ricerca Pixability ha messo a fuoco questa forzapropulsiva del video online, un elemento compreso anche dalleaziende multinazionali che operano anche per pubblicizzareprodotti e servizi in rete. Una ricerca promossa da Pixability,società americana specializzata in video marketing, ha indagatola diffusione del video online su YouTube da parte dei 100 brandappartenenti alla classifica Best Global Brands di Interbrand.E i dati appaiono incredibili se solo paragonati a pochi anni fa: il99% dei brand ha adottato YouTube come proprio canale di

WEBCAST & PRODUCTION • PRIMAVERA 2014IV

W&P

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WEBCAST & PRODUCTION • PRIMAVERA 2014 V

W&Pcomunicazione video e la crescita di anno in anno è del +73%.Non c’è solo ideazione e distribuzione. Occorre fare rete pervincere sfide su mercati molto più complessi. Due storie tra tutte.La prima storia consiste in un rivoluzionario concetto di filieravalido soprattutto per le Pmi e le realtà artigiane. Questo èTacatì, piattaforma di e-commerce che consente la spesa tra imigliori prodotti locali delle botteghe della propria città. Un’ideanata da Stefano Cravero e Giulia Valente, due giovanissimiastigiani che hanno così messo in rete i piccoli bottegai diquartiere, videoraccontando i loro prodotti d’eccellenza. Laseconda storia ha molto a che vedere con la produzione dicontenuti online ed è quella di Lombardia News, aggregatorelombardo nato nella primavera 2010. Le news entrano grazie alsistema dei feed rss e vengono gestite dalla redazione (tra le200 e le 300 in entrata ogni giorno), che le ordina secondo criteridi notiziabilità regionale e provinciale nelle aree territoriali. Sono15 le diverse testate che hanno aderito al progetto, divise aseconda della provincia di provenienza. La piattaforma registravisite di tutto rispetto: il 60% proviene da motori di ricerca, il 15%è traffico diretto, un altro 15% è traffico da referral. Così le testateche appartengono al network creano forti sinergie: non solo ilmero scambio di link, ma inchieste condivise.

PER APPROFONDIMENTI: www.lombardianews.it - www.cantforget.it/it www.pnbox.tv - http://tacati.it

AREA NEWS La Web Tv dell’Anas Tempestività, l’essere sul pezzo, il rispondere in modo immediatosono i tratti distintivi di Anas TV,multipiattaforma social che offre un servizio dipubblica utilità e in mobilità. Già, perché lamission è videoraccontare in modo efficace.“Le notizie, peraltro, non sono soltanto ad usoesclusivo dell’ente, quasi in una logica dimonopolio. Le notizie ci sono fornite daglistessi automobilisti in un’ottica dicoinvolgimento attivo”, precisa GiuseppeScanni di Anas. www.stradeanas.tv

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WEBCAST & PRODUCTION • PRIMAVERA 2014VI

W&P

Sintetizzare i lavori della politica, le commissioni, lesedute in giunta, avvicinare una fetta di popolazionesempre più numerosa che critica e fugge da certaclasse politica. E così il comunicatore pubblico diventaanche un content curator, un aggregatore di contenutianche specializzati e poi “tradotti” per un cittadinoalfabetizzato e che ha voglia di saperne di più. Èquesto il senso della social web tv del ConsiglioRegionale del Piemonte.

www.cr.piemonte.it/cms/comunicazione/speciale-eventi/socialtv.html

Social Tv in Piemonte

Quell’Italia di New York

Il doc in crowdfunding

Gli americani amanti dell'Italia, i milioni di americanidi origine italiana che non parlano più la nostra linguae i cosiddetti "italiani all'estero" si raccontano su I-Italy.org, un magazine online attivo dal 2008 e da unanno anche di un cartaceo (50mila copie free pressdistribuite nei migliori ristoranti italiani, nelle università,nei centri culturali e da Eataly). L’80% dellaprogrammazione di I-Italy è in lingua inglese. Un annofa il team ha anche realizzato un format sulla tv delComune di New York, NYCTV, canale che irradia

nell'area metropolitana a 18 milioni di spettatori su tutti iprovider via cavo. www.i-italytv.com

Romolo Gorgò è un mastro acetaio e custode di una cantinacon botti centenarie in quel di Bomporto, nella bassamodenese. La rete ha finanziato oltre ogni aspettativa undocumentario che lo racconterà: si chiama “Io sono Diogenee questa è la mia terra”, sostenuto da Ginger e proposto dadue giovani registi. Sono stati raccolti quasi cinquemila euro,a fronte di una richiesta di quattromila. Il documentarioproporrà la lavorazione dell'aceto balsamico tradizionale diModena. Il lavoro completo verrà concluso nella primavera2014. www.ideaginger.it

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Uniradio Cesenagiovane e bella

“Uniradio Cesena è stata fondata nel 2011dalle 5 associazioni studentesche delCampus di Cesena Ad oggi, in radio,partecipano circa 60 persone tra giovanistudenti e lavoratori, in manieraassolutamente spontanea e non retribuita.I primi due anni sono stati difficili, perchénessuno fra di noi aveva maturatoun’esperienza pregressa in radio. Tuttavia,era evidente l’entusiasmo di tutti, la volontàdi creare una voce indipendente, un luogoformativo, di cultura e di responsabilità chedivenisse un punto di riferimento per l’ambiente universitario eper la città. Sul punto, mi sento in dovere di citare il miopredecessore, Cristian Trovato, al quale va il grande merito diaver posto delle solide fondamenta, amministrative certo, maanche umane, perchè spesso mi meraviglio della collaborazionee della passione che vedo all’interno di questo progetto. Giuntialla quarta stagione, possiamo dire di essere una vera e propriaweb radio, con un palinsesto di 18 programmi, un sito internetattraente e una qualità audio di primo livello, grazie ad uno studioinsonorizzato e rinnovato nelle attrezzature; insomma, abbiamofatto un notevole upgrade”.

Quali sono la vostra mission e il vostro punto di forza? Siamo tutti volontari, eppure fin dall’inizio la radio è stato intesacome una grande opportunità, e portata avanti con serietà enon dilettantismo. Aggiungo, che la nostra realtà non ha pauradi idee e personalità nuove, di un ricambio nei ruoli apicali. Ungrande messaggio se a farlo sono i giovani no?

WEBCAST & PRODUCTION • PRIMAVERA 2014VIII

WEB RADIOW&P

In questo numero andiamo in Emilia Romagna e incontriamouna delle webradio universitarie più giovani. Sono nati, infatti,nel 2011 e Andrea Baldrati, lo station manager di Uniradio

Cesena ci racconta il loro progetto

RUBRICAWEBRADIO A cura di RadUni – Ustation La rubrica è curata da TizianaCavallo, giornalista ed espertadi community media, co-foun-der Ustation e tra i soci fonda-tori di Raduni, che èun’associazione di studenti eprofessionisti accomunatidalla passione per il modellodi radio universitaria. Info:www.raduni.org. Ustation.it èil media network in Italia, cheaggrega contenuti prodotti daimedia universitari e dai sin-goli studenti reporter. Info:www.ustation.it

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Qual e' la vostra dotazione tecnica? La radio si trova in una splendida palazzina situatanel complesso “Ex Macello” di Cesena, cuorepulsante dell’università cesenate. Dallo scorso anno utilizziamo, per la regia, ilsoftware “Mb Studio”, una scelta vincente che cipermette di ottimizzare lo streaming con numerosefunzionalità, mentre per la produzione audio dijingle e spot si utilzza Ableton, che offre unostandard qualitativo elevato. Lo studio dei livepresenta, infine, 2 microfoni Røde NT1a e 2Behringer B1, oltre ad un compressore edequalizzatore Behringer. L’ultima novità tecnica è la“station” per le dirette esterne, assemblata con perizia dalnostro direttore tecnico, Matteo Arlotti. Finalmente laradio “si fa vedere” al di fuori delle quattro mura dellapalazzina!

E come vi siete organizzati internamente? La radio è suddivisa in 6 aree specifiche (artistico,produzione, tecnico, comunicazione e web,marketing ed eventi, editoriale) guidate da undirettore e coordinate dallo station manager. Dopo il progetto “Università dentro Uniradio”, conla produzione di oltre 100 spot legati al mondouniversitario a Cesena e la collaborazione conl’Alma Mater Studiorum di Bologna per laredazione e la messa in onda delle “CampusNews” settimanali, il 10 Febbraio parte il primotirocinio formativo presso Uniradio, da unacollaborazione con Uniser, una cooperativa sociale cheopera nel campo della mobilità transnazionale. Siamo,inoltre, molto attenti alla scena underground italiana ecollaboriamo con molte realtà di volontariato locali.

Il futuro delle radio universitarie in Italia,secondo Uniradio Cesena com’e’? Non può che essere positivo! Sono tanti i ragazziche hanno voglia di mettersi in gioco e prendersidelle responsabilità per comunicare valori ecultura. A chi parla di giovani viziati e poco attivi chiedo:sappiamo stimolarli e offrire loro vere opportunità? Maggiori informazioni: www.uniradiocesena.it

WEBCAST & PRODUCTION • PRIMAVERA 2014 IX

W&P

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Il Mercato del Webcasting

Se è indubbio che l’essere artisti fa parte imprescindibile del nostroDNA nazionale e che quando ci mettiamo di impegno non ci battenessuno, d’altro canto è anche vero che la mancanza, o per me-glio dire la carenza, di imprenditori e di amministratori rappresentaancora un problema non da poco nel panorama del webcastingitaliano. Oggi le web tv lavorano su vari fronti non necessariamenteseparati: come espansione nei nuovi media delle grandi tv com-merciali; come veicolo di comunicazione per la Pubblica Ammini-strazione; come azione sul territorio per dare spazio e voce aquelle micro realtà che altrimenti non ne avrebbero; proponendosisul mercato internazionale. In tutti i casi la relazione con i SocialNetwork, siano essi orizzontali che verticali, rappresenta senzadubbio un’opportunità in più che molti stanno sfruttando. I mediadovrebbero investire nel business delle relazioni, e non soltanto inquello dei contenuti ha detto Jeff Jarvis. Per comprendere più afondo il settore delle web tv italiane abbiamo analizzato la ricercaNetizen 2013pubblicata da Altratv.tv (del fondatore, Giampaolo

Colletti, pubblichiamo di seguitol’intervista) e interamente scarica-bile via Internet da www.altratv.tv.La ricerca, dedicata a tracciarel'identikit dei canali che popolanola rete (web tv, media digitali,community online, blog), arrivataormai alla sua quarta edizione,rappresenta sicuramente l’analisipiù completa dei nuovi media di-sponibile oggi in Italia. Dal puntodi vista tecnico dalla ricerca ap-pare che ben il 79% delle attrez-

WEBCAST & PRODUCTION • PRIMAVERA 2014X

TELETOPIW&P

Un’analisi di Meetingpuntoit.it in base alla quale i nuovi media e le Web Tv possono

rappresentare una concreta opportunità di business

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zature utilizzate è di tipo professionale e questo, in considerazionedel numero di aziende in campo, rende sicuramente il settoredegno di attenzione. Relativamente alle risorse si nota uno sbi-lanciamento dei team verso le competenze tecniche ed editoriali.Si sottolinea comunque la necessità di assumere nuove risorse(più della metà degli editori ha dichiarato questa urgenza) e di ri-cercare nuovi partner soprattutto privati ed aziende. La ricerca dipartner è uno dei problemi urgenti dato che i finanziamenti pro-vengono ancora (per il 70%!) dagli ideatori. Questo comporta l’ur-genza di un approccio più imprenditoriale delle web tv erappresenta un’opportunità di business in un settore che sta cre-scendo. E in tema di crescita non si può non notare che, se èvero che il pianeta internet italiano è formato da circa 26 milioni diutenti, è altrettanto vero che fuori dai nostri confini ce ne sono mi-liardi. Se è confermato che nel mondo per notorietà del marchiodopo Coca Cola e VISA c’è il “Made in Italy” allora anche le nostreweb tv dovranno necessariamente aprirsi e fare in modo che gliutenti mondiali del web si accorgano di loro. Abbiamo le capacità artistiche culturali e, perchè no, anche digenio; per attrarre interessi “globali” dobbiamo sviluppare quelleimprenditoriali. Certo la nota dolente è che essere imprenditori inItalia è difficile e non si è affatto aiutati dalla burocrazia, però a livelloeuropeo, come ha sottolineato Giampaolo Colletti, sono disponibilirisorse che bisogna necessariamente raggiungere.

INTERVISTA A GIAMPAOLO COLLETTI Nel 2012 erano state censite 642 web TV sul territorioitaliano. Qual è il quadro attuale?GC:Oggi si sono consolidate le più forti e si sono generate dellealleanze. Molte si sono consorziate con quelle dei territori vicini.Ad esempio c’è una esperienza felice che si chiama LombardiaNews che aggrega 13 televisioni web locali. Alcune, pur nascendocon ottime idee verticali e geo localizzate, hanno chiuso per man-canza di sostegno economico o di un modello di business.

Lorenzo Mieli ha dichiarato: “Se vuoi puntare sul videocon una società di produzione devi essere più un artistache un imprenditore”. La mancanza di imprenditori nelpanorama delle Web Tv italiane è sempre cronica? GC:Oggi ci sono ancora molti più giornalisti che imprenditori.Ma stiamo portando avanti un percorso di alfabetizzazione circail fare impresa in rete attraverso la Federazione Media Digitali In-dipendenti (www.femitv.tv).

Sempre durante l’edizione 2012, si lamentava una sostan-

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Anche le nostreWeb Tv dovrannonecessariamenteaprirsi e fare in modo che gli utentimondiali del web si accorgano di loro

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ziale indifferenza degli atenei italiani verso l‘istituzionedi corsi post laurea dedicati al mondo internet e aimedia digitali. Cosa è cambiato? GC:Oggi la PA, attraverso gli enti locali, è più vicina al territorio.Tuttavia, nonostante gli investimenti della pubblica amministra-zione verso le web tv territoriali siano calati dal 19 al 12%, c’èuna maggiore vicinanza degli intenti. Si è passati da un boicot-taggio generale a delle alleanze che però devono ancora trovarenei fatti, nell’investimento economico, il loro riconoscimento.

Parlando di investimenti economici l’anno scorso ave-vamo registrato un +12% degli investimenti pubblici-tari. Quale è l’andamento per il 2014? GC: Gli investimenti dei partner geo localizzati nel territoriohanno registrato un +24%. Sono PMI territoriali delle quali leweb tv diventano dei veri e propri business partner, delle vere eproprie web agency attraverso le quali le imprese sul territorioveicolano informazioni e messaggi video.

Quale è il futuro della web tv italiana? GC: Vedo le web tv sempre più aggregate. Sopravvivranno lepiù forti, le più strutturate e quelle che riusciranno ad incremen-tare i fatturati sviluppando alleanze con i partner sul territorio.

In quali spazi le web tv italiane possono internazionalizzarsi? GC: Innanzi tutto le web tv italiane dovrebbero partecipare ai bandieuropei che allo stato attuale non vedono risposte provenienti dalnostro paese. Bruxelles ha emesso bandi espressamente dedicatiai nuovi media che vanno deserti (per l’Italia - N.d.R.) per man-canza di risorse specifiche. Occorre investire in nuove figure pro-fessionali sia per raggiungere quelle risorse economiche messe adisposizione dalla UE sia per internazionalizzare i prodotti delleWeb Tv, con l’uso della lingua inglese ad esempio, per poter vei-colare i contenuti verso un pubblico enormemente più vasto.

Dal punto di vista tecnico, quali sono le risorse su cui si con-centreranno le ricerche delle web tv nei prossimi anni? GC: Uno dei problemi maggiori per le web TV è la connettività.Per questo nei prossimi anni vedo forte lo sviluppo della connet-tività satellitare che sarà sempre più disponibile anche a costi ac-cessibili e con strumentazioni sempre più leggere. L’esperienzarecente sul territorio della Sardegna che in tema di connettivitàterrestre è molto indietro e quella della Web Car della Web Tv delquotidiano La Stampa sono degli esempi.

(Michele Fazzalari)

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Nei prossimi annivedo forte lo sviluppo dellaconnettivitàsatellitare che sarà semprepiù disponibileanche a costiaccessibili

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TELETOPI 2013 PREMI E MOTIVAZIONILa giuria, presieduta da Carmen La-sorella (RaiNet), per la settima edizionedi quelli che potremmo definire gli“oscar” delle Web Tv, ha così deliberato:Miglior web tv degli italiani all'estero: i-italy.org (New York), per la forza di nar-razione della cultura italiana e dellacomunità di connazionali all’estero, perla capacità di aggregare una commu-nity attorno al video. Miglior web tv “da community”: All Tv(Milano), per la capacità di promuoverela “cittadinanza comune”, la coesioneterritoriale e il dialogo fra i popoli, par-tendo dalla considerazione che la man-

cata conoscenza culturale reciproca è alla base di pregiudizi eviolenza. Miglior web tv “giovani”: Bonsai tv (Milano), per la fre-schezza e l’originalità del prodotto, per la capacità aggregativa diuna community giovane difficile da riunire, incentivata alla partecipa-zione attraverso un uso costante e coerente dei social network. Miglior web tv della Pubblica Amministrazione: Asi tv (Roma),per la valorizzazione della scienza attraverso l’uso evoluto dellenuove tecnologie grazie alla creazione della web tv dell'AgenziaSpaziale Italiana. Per la capacità di creare un’offerta originale nonsolo per pubblici specifici, ma aperta anche ad utenti spessolontani da queste tematiche. Miglior web tv di denuncia: Cortocircuito web tv (Reggio Emilia),per il coraggio nel video-raccontare ciò che non va e nel proporreuna nuova narrazione del contesto territoriale e dei nostri tempi. D’al-tronde giornalismo è “diffondere ciò che qualcuno non vuole si sap-pia”. Così scriveva George Orwell. E così ha scritto in rete il team diCortocircuito, web-tv e giornale studentesco indipendente di ReggioEmilia specializzato nelle video-inchieste e negli eventi antimafia. Miglior web tv di network editoriali: Educational.rai.it (Roma). Artee design, filosofia, economia, media. Un mosaico interattivo, unavalorizzazione delle piattaforme social, contenuti premium per per-corsi culturali che si coniugano con le nuove tecnologie. Così il ser-vizio pubblico sperimenta e aggrega in rete. Miglior web tv di promozione territoriale: Apulia tv (Corato, Ba), perla capacità di presentare il territorio pugliese in tutte le sue diversesfaccettature, attraverso documenti storici. Piattaforma usabile e conun’offerta accattivante: oltre alla produzione video da evidenziareanche la sezione “vetrine” con l’offerta turistica della regione

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Miglior web tv informativa: Varesenews.it (Varese), per aver sa-puto creare una piattaforma di informazione territoriale costante-mente aggiornata, punto di riferimento in Italia del giornalismolocale digitale. Per aver saputo coniugare un progetto di impresasostenibile con un piano editoriale credibile e vicino alle esigenzedella propria comunità. Da segnalare il progetto “#141tour”, unracconto fisico e virtuale dei centoquarantuno comuni del vare-sotto visitati uno per uno in diversi mesi e presentati con un vi-deoblog in live streaming costantemente aggiornato. Miglior web tv o piattaforma digitale “green”: Foglie tv (Noci, Ba).Agricoltura, agroalimentare, turismo rurale, ambiente: la forza delprogetto di Foglie TV è nella sua identità di canale legato all’ambitoagricolo in tutte le sue sfaccettature. Da segnalare l’area “bandi”con indicazioni utili per un pubblico specialistico. Miglior web tv sportiva: Sportube.tv (Roma), per l’efficaciadi una piattaforma che punta molto sul live streaming e perl’impatto di una programmazione verticale dedicata allosport. Sportube.tv aggrega una community ad alto valorepotenziale e con una forte propensione alla partecipazione. Miglior web tv universitaria: Federico tv (Napoli), per la fre-schezza di una piattaforma giovanile con contenuti di inte-resse. Per l’immediatezza di una comunicazione cheracconta la vita universitaria: la struttura a blog e la catego-rizzazione tematica delle notizie multimediali facilita la navi-gazione e consente una fruizione in modo immediato. Per il ruolo formativo. Federico tv è anche progetto di alfa-betizzazione digitale: la web tv consente una formazionepratica agli iscritti delle facoltà dell’Università Federico II diNapoli e delle università campane. Inoltre sono stati assegnati sei premi speciali: A Voi Co-municare (Telecom Italia) come miglior brand tv, per averpuntato i riflettori su quei giovani che hanno creduto in unsogno e lo hanno realizzato grazie all’impegno, alla deter-minazione e all’uso delle nuove tecnologie grazie alla web-serie “Acchiappasogni”. E per aver aggregato unacommunity che crede nella possibilità di un mondo soste-nibile, puntando sull’innovazione sociale. Cibo Vero (Alce Nero e Giunti Editore) come miglior businesstv, per aver intrapreso un vero e proprio viaggio reale e digitalealla scoperta dei protagonisti del buon cibo, una fotografiadell’Italia agricola e del biologico dalla Sicilia alle Dolomiti. Iltutto puntando sulle storie dei coltivatori diretti del consorzio,disposti a condividere racconti, idee, storie. Progetto multi-piattaforma: Cibo Vero è anche una pubblicazione, “CiboVero: storie di passione per la terra”, edita da Giunti.

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Liberi di raccontare, la web serie di Camere Penalitv (web tv dell'Unione Camere Penali italiane, Roma),come miglior format delle web tv, per aver presentatola vita quotidiana dei detenuti di una casa circonda-riale, nello specifico quella di Sollicciano, con tre metriquadri da condividere in tre persone per ben 22 oresu 24. Un tasso di sovraffollamento che nel carcerefiorentino supera il 110%. Gli episodi di autolesionismosono all’ordine del giorno, il numero di suicidi ognianno tra i più alti d’Europa. Attraverso la voce dei de-tenuti, il racconto della realtà di ogni giorno in cella, tra

sovraffollamento, programmi di rieducazione, misure alternative, li-miti di legge, fino al ritorno alla vita fuori dal carcere. Gazebo (Raitre) come miglior social tv, per aver creato un pro-dotto originale, con un contenuto di forte attualità ed un richiamocostante alla partecipazione del pubblico. L’attualità politica de-clinata con un’analisi scanzonata ed ironica ha permesso di en-trare in relazione empatica con la propria community. Pnbox tv (Pordenone) come miglior modello di business, per aversaputo elaborare un modello di business originale fortemente le-gato al territorio unendo cultura locale, enogastronomia ed eco-sostenibilità. Il tutto dando voce alla community di riferimento. BigNomi (RaiNet) come miglior mobile tv, per aver proposto unprodotto multimediale puntando sulla fruizione in mobilità, graziead una app costantemente aggiornata e completa dell’offerta.Per aver proposto 100 clip in logica “snack-programm” sulla let-teratura italiana, affidando la narrazione a volti noti del piccoloschermo e del cinema, ma anche ad influencer della rete. Infine ecco le tre menzioni speciali:Una mamma imperfetta, peraver creato un prodotto multipiattaforma e seriale partendo dallarete e approdando poi ad un canale televisivo generalista. Per gliintrecci narrativi, la caratterizzazione dei personaggi, la forza dei

temi proposti in una logica “snack-programm”.La web car e web tv del quotidiano La Stampa, peraver acceso una web tv e averla dotata di una identitàforte, vicina alle esigenze della propria community anchefisicamente. Il tutto grazie alla invenzione della "web car",un'automobile dotata di connettività satellitare. theJackal (Napoli), per la dedizione costante alla speri-mentazione. Per aver stimolato a colpi di clic l’interessedel pubblico muovendosi tra surreale e parodia senzaessere mai banali. Nato come fenomeno di youtube,oggi the Jackal è una realtà aziendale di successo Il premio speciale assegnato tramite le preferenzeespresse on-line è andato a Ntr24.tv di Benevento.

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IBC 2013:Video, MAM e Audio

VIDEO

3D STORM Con Newtek si vince facile, e grazie ai nuovi “Superpoteri” (efficacerichiamo di marketing a diverse serie televisive più che mai attuali)i nuovi modelli TriCaster 860, 460 e 410 hanno vinto il prestigiosoriconoscimento "Best of IBC 2013", conferito dalla rivista TVB Eu-rope (consorella di Broadcast&Production) scegliendo fra le migliaiadi nuovi prodotti che erano esposti all’IBC di quest'anno, a coprirecon un ampio spettro di applicazioni. La nuova linea di sistemi pro-fessionali TriCaster, già noti ed apprezzati per l’impressionante do-tazione di funzionalità, fa ancora un salto in avanti, e includesignificative nuove possibilità praticamente in tutti gli ambiti dellaproduzione: commutazione, miscelazione, registrazione, playout,automazione, scan conversion, visual set, visual design, potenza

di codifica, e altro ancora. Sostituire intere suite di produ-zione con una sola macchina TriCaster, occupando fra l’al-tro frazione dello spazio corrispondente, e raddoppiando(o addirittura triplicando) la capacità di qualsiasi produzionelive è sempre più veloce, facile e conveniente. La nuova fa-miglia di sistemi professionali TriCaster comprende quattromodelli, ciascuno progettato per soddisfare un'ampiagamma di esigenze di produzione video multi-camera. Tri-Caster 410 è un sistema snello e compatto per la produ-zione, con connettività HD-SDI, pensato per la produzionedi piccoli e medi spettacoli dal vivo o in webcasting, conuna potente condivisione multimediale e capacità di regi-

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EVENTI&EXPOE&E

Ed eccoci a chiudere questa carrellata di novità da Amsterdam i cui effetti sul mercato stanno proprio ora esprimendosi in termini di disponibilità di prodotti

e servizi all’utenza internazionale

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strazione su disco. TriCaster 460 è un sistema compatto con unamaggiore connettività e una più ampia flessibilità creativa per qual-siasi piccola o media produzione, in particolare quando è richiestauna modifica, il repurposing e la post-produzione dei contenutivideo live, destinati anche a programmazioni su media e formatidifferenti. TriCaster 860 è un sistema progettato per le produzionilive impegnative, e offre una grande varietà di angolazioni e stru-menti di post-produzione, oltre a più canali, più fonti, più I/O, gra-fica, effetti e una maggiore capacità di memorizzazione. TriCaster8000 è il prodotto di punta della gamma, destinato agli impieghipiù impegnativi anche in termini di ridondanza e fail-safe. Non hapraticamente limiti di impiego nelle produzioni live, con la capacitàdi essere integrato anche nei workflow più complessi.

ARET ENGINEERING Aret è da tempo un nome di riferimento nella progettazione e nellosviluppo di mezzi mobili di produzione. Diversi fra i mezzi più com-plessi e sovente anche “di bandiera” dei principali produttori e bro-adcaster sono infatti stati realizzati dall’azienda lombarda. Riuscirea concepire ed integrare alla perfezione fra loro le molte apparec-chiature che sono oggi necessarie per garantire una produzionelive a regola d’arte di eventi ripresi in HD negli spazi di un semiri-morchio è una sfida apparentemente impossibile, ma grazie alknow-how sviluppato da Aret nel corso dei suoi 40 anni di attività,anche le esigenze di produzione più complesse ogni voltasi trasformano in una soluzione reale. Aret è in prima filaanche per il supporto e l’assistenza offerti ai propri clienti,un aspetto indispensabile quando si ha a che fare conmezzi ed apparati costantemente utilizzati per applicazionidove il minimo guasto semplicemente non può essere tol-lerato. Aret opera da reale system integrator, scegliendo

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di volta in volta le soluzioni e gli apparati realmente più adatti a“vestire” con taglio sartoriale le particolarissime esigenze dello spe-cifico cliente e della specifica applicazione. Da questa compe-tenza si sviluppa inoltre la capacità di Aret di offrire soluzionicomplete ed affidabili per la realizzazione di regie e studi televisivie radiofonici. Fra le numerose commesse recentemente comple-tate da Aret ricordiamo le soluzioni sviluppate per Cinevideo e Te-lerecord. All’IBC 2013 abbiamo appreso inoltre che Aret avrebbepartecipato a breve alla realizzazione di un importante impiantoper i nuovi studi TV del Centro di Produzione RAI di Milano.

BLACKMAGIC DESIGN“It’s so beautiful!”. È tutto sommato normale che un venditore simostri soddisfatto dei prodotti che propone. Ma non ci ricordiamodi avere sentito Simon Westland, responsabile vendite EMEA diBlackmagic Design, usare questa parola. Di solito preferisce usareespressioni come “amazing”, per sottolineare il “wow-effect” chetipicamente accompagna la presentazione del prodotto di puntaBlackmagic alla fiera considerata, oppure cose del tipo “great” oanche “fantastic”. Simon tiene fra le mani un esemplare della Poc-ket Cinema Camera, e da come la guarda si capisce che, al di làdel ruolo, quel gioiellino gli piace davvero. Passi per il sensore Super16 FullHD, per i 13 stop di dinamica, per il registratore incorporatoin high quality lossless CinemaDNG RAW e Apple ProResin 4:2:2,e (non da ultimo) per il prezzo “very Blackmagic” (775 Euro, da sitoBD). È che a tenerla in mano, a soppesarla, a rigirarsela fra le dita,quella minuscola camera fa dimenticare tutte le specifiche e lasciauna sola sensazione: è davvero bella. Da vedere, da toccare, dausare. Un successo annunciato, anche se ora (grazie ad un ulte-riore taglio dei prezzi) i concorrenti più pericolosi della Pocket Ci-nema Camera saranno proprio le sue sorelle maggiori: la CinemaCamera (in bundle con il software DaVinci Resolve) è ora propostaa 1.555 Euro, la Cinema Camera 4K, con sensore Super35 mme global shutter a poco più di tremila euro. A proposito di DaVinci

Resolve: Resolve 10 è già disponibile per il download, edè gratuito per tutti i clienti che già hanno acquistato DaVinciResolve. La nuova versione è un importante aggiorna-mento che include strumenti innovativi per l’impiego on-set, nuove funzionalità di editing,il supporto per il plug-inopenfx e altro ancora. È inoltre disponibile per il downloadla versione gratuita DaVinci Resolve Lite, nelle versioni perMac OS X e Windows. DaVinci Resolve Lite include ora larisoluzione Ultra HD e un migliore supporto per le GPU.DaVinci Resolve 10 è stato sviluppato per semplificare l'in-tegrazione di diversi strumenti software utilizzati nel mondo

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del cinema e della televisione, e per ridurre al minimo i tempi di in-terscambio fra DaVinci Resolve e altri software di editing come FinalCut Pro, Avid e Premiere Pro. Un efficace veicolo promozionale peri prodotti Blackmagic è sicuramente l’Ape Piaggio trasformato nelpiù piccolo mezzo mobile al mondo in grado di effettuare produzioni4K multicamera. Interamente basato su tecnologia Blackmagic, ilvan può gestire fino a 8 camere, e dispone di sincronizzatori di qua-dro su ogni ingresso per consentire l'impiego di sorgenti senza gen-locking. Non manca ovviamente il mixer audio (con relativomonitoring) e la possibilità di "uscire” in HD. L’allestimento completo,ha avuto un costo di poco superiore a 20.000 Euro. “Furgone in-cluso!” ha precisato con malcelata soddisfazione Simon Westland.

BLT ITALIA Il modo di produrre e raccontare in diretta i grandi eventi sportivi èda tempo in continua evoluzione. Chi li produce è sottoposto aduna costante pressione per fare sempre un passo avanti in terminidi coinvolgimento, di realismo, di qualcosa in grado di magnetizzarel’attenzione degli spettatori. I sistemi super slow motion e la gestionecontemporanea di molti punti di ripresa per selezionare l’angolo mi-gliore con il quale riproporre una azione sono due fra le tecniche piùutilizzate dagli specialisti per rendere più avvincente la narrazionedell’evento. Per BLT, questo è il pane quotidiano. Una gran partedegli eventi sportivi che vediamo sui teleschermi italiani sono prodottiutilizzando apparati e sistemi di gestione archivi dell’azienda to-scana. Allo stand BLT l’attenzione era concentrata sui più recentisviluppi per i video server della serie SMS "U". Alfredo Bartelletti,una delle anime tecniche dell’azienda fondata dal padre Leonardo,ce li presenta così: “Ci stiamo concentrando su due aspetti carat-teristici. Da un lato, stiamo aumentando sempre più il numero dicanali che possono essere gestiti dai diversi server. La richiesta diaumentare il numero di camere sulle quali potere andare istanta-neamente in ralenti è pressante, e comprendiamo gli sforzi di chi sitrova materialmente a gestire queste operazioni. Per questo cer-chiamo da un lato di aumentare il numero di canali ma migliorando

sempre più l’interfaccia e la semplicità d’usi dei nostri sistemi.Il server multicanale SMS-4U HDTV dispone ora di un mas-simo di 10 canali, mentre il “piccolo” SMS-2U HDTV puòarrivare fino a 6 canali in sole due unità rack di spazio.Adesso sono dieci canali per il 4U e sei per il 2U, ma siamosempre alla ricerca del modo di aumentarli, logicamenteconservando una affidabilità totale, quella che ci chiedono inostri clienti. Presentiamo inoltre i pannelli di controllo RUS -Color e Clone, dedicati alla produzione in tempo reale con iVideo Server BLT. Ancora migliorato poi il nostro Emotion-

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Il modo di produrre

e raccontare in diretta

i grandi eventi sportivi

è da tempo in continua evoluzione

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Teque, il sistema per la gestione degli archivi e l’interoperabilità conle principali piattaforme di editing non lineare.” I video server BLTsupportano le camere per super slow motion e possono operarein rete con controllo a distanza. La funzionalità multiviewer integrataaggiunge una grande flessibilità alle attività di preparazione e ge-stione delle clip. “e presto -aggiunge Bartelletti -presenteremo l’in-tegrazione dei nostri video server con piattaforme tablet PC”.

BLUESHAPE Sempre nuove idee, è sempre un passo avanti, per questa dina-mica azienda italiana che sta legando sempre più il proprio nomealle produzioni broadcast e cinematografiche e allecondizioni di ripresa più sfidanti. Blueshape ha pre-sentato la nuova serie di accumulatori della serieGranite, dotata di innesto V-lock. Disponibile in ottodifferenti modelli ed in tre taglie, la capacità degli ac-cumulatori di questa serie spazia da 65 Wh a 270Wh. La caratteristica più distintiva di queste batterieè la realizzazione ultra robusta, praticamente aprova di tutto, che di fatto le rende praticamente in-distruttibili, a cui si aggiungono eccellenti prestazionisia in termini di durata e di affidabilità. I modelli piùgrandi possono essere sottoposti senza problemiad una corrente di scarica continua fino a 12 am-

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pere, e si rivelano quindi il compagno di viaggio ideale per le camereHD dalle richieste più esigenti. La nuova serie conferma natural-mente le caratteristiche di affidabilità e di sicurezza degli accumu-latori Blueshape, e a ciò la nuova serie Granite aggiunge un doppioconnettore D-TAP con una protezione indipendente contro i so-vraccarichi. Un'altra novità presentata da Blueshape è nel settoredelle Power Stations. Il modello PWS4 può erogare fino a 560 Wad una tensione di 28 V e 280 W a 14 V, attingendo energia da unao più batterie, fino ad un massimo di quattro, grazie ad una tecno-

logia che consente il completo hot swapping. Il modelloPWS2 può erogare 280 W ad una tensione di 28 V e 140W a 14 V, e può accettare fino a due batterie. Le nuovePower Stations consentono di utilizzare camere ad elevatoconsumo o sistemi di illuminazione cinematografica senzaalcun tipo di interruzione, sono ideali per l'impiego in localitàremote, soprattutto dove non è disponibile l'alimentazionedi rete.

CANON Edizione “col botto” per Canon, che all’IBC 2013 si presen-tava con uno stand da 432 m2, il più grande mai realizzatonei 30 anni di partecipazione a questa fiera da parte dello

storico marchio giapponese. Una delle più apprezzate caratteristi-che delle camere Canon è da sempre la capacità di restituire coloripiacevoli e anche in condizioni di scarsa illuminazione. Il sensoreSuper 35mm realizzato per il sistema EOS Cinema offre prestazionieccellenti anche in questo senso, ma il nuovo firmware mostrato inanteprima all’IBC2013 ci ha lasciato sena parole. La massima sen-sibilità sulle EOS C500, EOS C300 ed EOS C100 passa con ilnuovo firmware dagli attuali ISO 20000 a ISO 80000. L’unico mododi capire cosa significhi questo valore è provarlo. Una dark roomallestita all’interno dello stand Canon consentiva questa possibilità.E i risultati erano sorprendenti: riprendendo un soggetto in condi-zioni di luce a dir poco proibitive, impostando la massima sensibilitàil sensore era in grado di riprendere e mostrare su un monitor det-tagli e colori che l’occhio umano non riusciva a percepire. Passi peri dettagli, ma una resa del colore di quel livello quando l’occhio siera ormai arreso a un generico grigioverde ci ha lasciato sbalorditi.Ci siamo però domandati a cosa possa realmente servire una sen-sibilità così spinta. Di certo, alcuni creativi potranno spingersi ad ef-fettuare riprese in condizioni di buio spinto, ma crediamo che il vero“plus” offerto da una sensibilità di questo tipo sia nel corrispondentemiglioramento della resa a condizioni meno estreme: a parità diluce, un sensore più sensibile “lavora” in condizioni migliori di unomeno sensibile, a tutto vantaggio della resa cromatica e della natu-

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ralezza dell’immagine. Diversi miglioramenti sono inoltre stati ap-portati alle diverse camere, in termini di funzionalità, connettività eresa colore. Novità anche per gli obiettivi: con il nuovo EF CN-E35mm T1.5 L F diventano sei le lenti “prime” della gamma EF Ci-nema. Come i precedenti, anche questo nuovo obiettivo è statoprogettato con un design compatto e in modo da garantire coloricoerenti con le altre lenti Prime Cinema: durante le diverse ripreseè così possibile sostituire l’obiettivo senza preoccuparsi della colo-rimetria. Canon ha inoltre reso noto all’IBC che la propria EOS-1Cè stata approvata dall’EBU come camera di qualità adeguata perle produzioni HD di livello broadcast. È la prima fotocamera reflexconvertita all’impiego video a ricevere questo riconoscimento.

FISCHER CONNECTORS Le prestazioni dei connettori Fischer consentono di operarein ambienti estremi con la massima affidabilità. La nuova tec-nologia di connessione Fischer offre tutte le caratteristichefondamentali di funzionalità e affidabilità richieste ai modernilink ottici, a cui si uniscono una robustezza estrema, facilitàdi accoppiamento e semplicità di pulizia. L'offerta Fischer ècompletata da una vasta scelta di cavi ottici ad elevatissimeprestazioni, e da diversi dispositivi ausiliari. L'ultimo connettore Fi-scher della serie FiberOptics, secondo la stessa Fischer "è l'unicoconnettore in fibra ottica sul mercato ad essere IP67 quando di-sconnesso". I vantaggi di questa protezione estrema sono facil-mente immaginabili: anche le squadre di ripresa esterna chelavorano negli ambienti più ostili possono riuscire a ripulire la propriadotazione in poco tempo e con poca fatica. "Molti connettori pos-sono essere difficili da pulire" ci ha detto Bert Gasche, responsabilevendite per la Germania. "Questo invece richiede solo pochi minuti,ed è sufficiente lavarlo sotto acqua corrente per vedere sparireanche ogni traccia di fango". Il nuovo connettore presenta tutti ivantaggi di una connessione "expanded beam", ma senza avernetutte le problematiche in tema di perdite di inserzione e di rifles-sione. Il connettore ha un design "contact-to-contact", e questoriduce le perdite di inserzione a 0,1 dB. Le ferule ottiche hannouna realizzazione ed una finitura così accurate che il rapportosegnale-rumore è migliore di 70 dB.

JVC Grande protagonista all’IBC2013 il camcorder JVC GY-HM650caratterizzato per le grandi prestazioni che si integrano con ca-pacità di connettività e streaming senza confronti. La HM650dispone di due codec che possono agire in parallelo sulle im-magini riprese in diretta. Un codec può generare un girato a

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qualità piena che viene registrato direttamente sulle schede di me-moria SD non proprietarie a bordo macchina. Il secondo codecpuò generare immagini di qualità più bassa che possono esserefacilmente inviate in live streaming alla regia centrale, per la messain onda immediata. Lo streaming può essere effettuato attraversoreti 3G/4G, con il modem direttamente a bordo camera che nonrichiede alcun altro dispositivo esterno. Se la location di ripresa oil mezzo OB di appoggio sono dotati di connettività locale Wi-Fi,la HM650 dispone a bordo anche l’interfaccia Wi-Fi. Le immaginiin streaming possono essere visualizzate anche su dispositivismartphone o tablet PC, che può inoltre essere utilizzato per con-trollare le diverse funzioni della camera o per l’inserimento di me-tadati. La camera può inoltre effettuare l’upload FTP di file registratisulle proprie schede di memoria, sempre senza richiedere dispo-sitivi addizionali. La GY HMQ10 è invece un camcorder 4K60p/50p che registra su quattro schede SDHC/SDXC in contem-poranea. Facile da usare, compatto e leggerissimo, la HMQ610è un camcorderprofessionale basato sul processore di immaginereal time JVC Falconbird. È possibile l’uscita diretta 4K live su con-nessione Quad-HDMI come pure il crop in camera su formatoFull HD. L’obiettivo incorporato è uno zoom 10x con luminositàmassima 2.8. La registrazione 4K avviene in formato compressocon un flusso complessivo pari a 144 Mb/s. Nuova anche la “pic-cola” di casa JVC, la GY-HM70. Vanta prestazioni eccellenti incondizioni di bassa luminosità, uno stabilizzatore di immagine par-ticolarmente efficace e un luminoso obiettivo zoom 16x con dia-framma massimo F1.2. La HM70E riprende in Full HD 50p informato AVCHD progressive, ma quando necessario può ripren-dere e registrare anche in SD, sempre con la sicurezza del doppioslot SD con change-over e recovery automatici. Dotata del pro-cessore di immagine Falconbird, la HM70E è il punto di ingressonella gamma professionale JVC dal punto di vista dei costi, maassicura una qualità ed un livello di prestazioni assolutamente di

primo livello. Nella completa gamma di monitor JVC ricor-diamo i nuovi modelli LCD widescreen 1920x1080 da 42(PS-420W) e 47 pollici (PS-470W).

LIVEU Nello stand LiveU l'unita LU40 è stata installata su un dronemultirotore. L’obiettivo è sviluppare un drone che possa es-sere certificato a tutti i livelli professionali e in particolare per ilsettore broadcast, anche se, in attesa delle decisioni norma-tive inerenti la regolamentazione sul volo dei droni e delle nor-mative sulla privacy in Europa, inizialmente appare piùprossimo l’impiego per applicazioni militari e di polizia. Il vice

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presidente marketing della LiveU, Ronen Artman, ha dichiarato: "Viè una crescente domanda per questo tipo di dispositivi da parte diemittenti televisive e dei media. Una volta che il regolamento euro-peo sarà stato creato in modo chiaro, saremo in grado di andareavanti con il lancio commerciale del drone." L'unità LU40 disponedi 4 modem, una batteria con 3,5 ore di autonomia ed un controllovia web che consente di avere un unico dispositivo per la gestionedelle operazioni di volo, del controllo della camera e della trasmis-sione broadcast. LiveU ha presentato inoltre l’unità LU500, una so-luzione uplink di livello professionale, compatta e leggera ma dotatadi un potente, nuovo motore di codifica video multi-processore sucui pulsa la quarta generazione degli speciali algoritmi proprietariLiveU. LU500 pesa circa 1 kg, dispone di una antenna interna, eottimizza la larghezza di banda a disposizione per fornire qualitàbroadcast live video HD. Con un tempo di boot-up inferiore al mi-nuto (end-to-end), l'unità può essere alimentata con batterie hot-swap, e consente funzioni di controllo remoto avanzate tramite lapiattaforma di gestione centralizzata LiveU. Il LU500 offre fino a dieciconnessioni contemporanee più Wi-fi e due connessioni LAN. L'unità può essere collegata all'antenna esterna LiveU Xtender per lecondizioni di ricezione più critiche, e può essere inoltre collegato adapparecchiature satellitari per creare una soluzione ibrida cellulari/sa-tellite per una banda garantita anche in aree sperdute.

LUPO LIGHT Sempre in primo piano i nuovi pannelli Lupoled, grazie alle diversecaratteristiche esclusive dei pannelli led impiegati. Una di questeè l’assoluta fedeltà cromatica (cri>94), essenziale per le ripresevideo e televisive. I colori nella ripresa rimangono perfettamentebilanciati e assenti di sgradevoli dominanti (verde) tipiche di lucimeno corrette. Questo consente la corretta miscelazione con laluce solare o con altre sorgenti luminose in uso in studi video eTV e garantisce una resa del colore molto elevata. Gli illuminatoriLupoled, per la loro estrema leggerezza (1,3 Kg) sono compatti emaneggevoli, e quindi facili da trasportare. Grazie poi al bassis-simo consumo dei LED, i pannelli Lupoled possono essere ali-mentati a batteria e a rete. Con la speciale batteria dedicatasuperleggera, gli illuminatori Lupoled possono essere alimentatiper circa 3 ore. Dal punto di vista del risparmio energetico, gli illu-minatori Lupoled consumano circa il 95% in meno delle sorgential tungsteno (peraltro sempre disponibili). Inoltre non emettendopraticamente calore, diminuiscono sensibilmente il consumo le-gato agli impianti di condizionamento dello studio: il consumo ti-pico in uno studio illuminato con i pannelli Lupoled è di appena600 W, contro i 10.000 W tipici di uno studio illuminato con sor-

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LEMOIl nome Lemo è da anni una ga-ranzia per quanto riguarda leconnessioni sicure. Ad IBC era inmostra l'intera serie dei connet-tori e delle soluzioni per il broad-casting firmata da Lemo. Fra lenovità principali abbiamo notatogli innovativi connettori triassialiRedel T7, protetti da acqua eumidità, auto innestanti e pensatiper il collegamento a 75 Ohm ditelecamere. presente anche laserie di connettori ibridi elet-trico/fibra ottica auto innestantidella serie 3K.93C, pensati perapplicazioni HDTV e approvati daSMPTE, ARIB e EBU. Quando è ri-chiesta la massima flessibilitàdelle attrezzature, anche un cavoo un sistema di collegamentopuò fare la differenza. Il sistemain fibra ottica Z-link HD converteun camcorder in una camera diripresa inserita in un sistema. IlMultishack-3X è invece in gradodi convertire tre connettoriSMPTE in un singolo cavo a fibraottica.

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genti al tungsteno. Gli illuminatori Lupoled sono poi regolabili conprecisione da 0 a 100% senza variazione di temperatura colore,grazie alla speciale elettronica che è progettata per lavorare in as-senza di flickeraggio (flicker free). I LED, di proprietà esclusivaLupo Light sono costruiti con materiali di alta qualità per una lun-ghissima durata di oltre 50.000 ore (contro le 200-300 ore di unalampada al tungsteno). Oltre ai chip e ai fosfori impiegati, anchela resina epossidica della lente è progettata per durare a lungo.

SONY Effetti speciali all’IBC 2013 per il colosso nipponico. GianfrancoPenocchio, Country Manager Italia di Sony Professional ci ac-compagna a visitare lo stand che praticamente occupa per interoun padiglione della fiera. Tante ed interessanti le novità. NEX-FS700RH e NEX-FS700R sono due nuovi camcorder NXCAMprofessionali. Dotati di sistema di ottica E-mount di Sony e unsensore CMOS 4K Exmor Super35, entrambi i modelli dispon-gono oggi del firmware versione 3.0 preinstallato, che consentela registrazione RAW 4K/2K su un recorder esterno compatibile.L’aggiornamento del firmware include anche la modalità gammaS-log2, per un range dinamico più ampio anche in caso di pro-duzioni HD. NEX-FS700R/RH fornisce inoltre l’opzione di superslow motion RAW 4K/2K, quando il dispositivo viene impiegatocon l’unità di interfaccia opzionale HXR-IFR5 e il recorder RAWAXS-R5. Questa combinazione consente una registrazione RAW4K a 120 fps (quattro secondi) e una registrazione RAW 2K a 240fps illimitata su recorder AXS-R5. Nuove anche quattro teleca-mere da studio: HSC-300R/300RF e HSC-100R/100RF, cui siaggiunge lo switcher multiformato MVS-3000A. Oltre a esserecompatibili con ottiche portatili, i modelli HSC-100R/RF sono per-fetti per l’utilizzo in studio. Lo switcher MVS-3000A supporta diserie Digital Multi Effects (DME) e un’ampia gamma di configura-zioni del pannello di controllo e funzioni broadcast. Debutto as-soluto sul mercato europeo anche per CiSM, una piattaformadinamica per l’archiviazione e la produzione di video basatasu cloud. Fra le nuove applicazioni di produzione anche CiRoughCut, una applicazione di editing basata su browser checonsente di estrarre, unire e modificare più clip e Ci Revie-wApprove, strumento di collaborazione che consente a coloroche intervengono nel processo di produzione di revisionare,annotare e collaborare su file multimediali in più sedi, in temporeale. Per consentire ai professionisti del settore creativo l’ac-cesso immediato ai contenuti, Ci ha recentemente effettuatol’integrazione di un adattatore per telecamera wireless offrendola funzionalità “camera-to-cloud”.

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AVID Avid è un nome che non avrebbe bisogno di troppe presentazioni.E invece, grazie alla capacità di cambiare continuamente pelle chequesto marchio storico nel panorama della produzione e post pro-duzione video e cinematografica sta dimostrando, praticamenteogni anno ci troviamo a dover aggiungere qualche tessera ad unmosaico che si conferma sempre più interessante. Al di là dei co-nosciuti prodotti per la post produzione, uno degli standard di fattodel mercato internazionale, Avid si segnala per la concezione par-ticolarmente innovativa ed efficace del modo per gestire i contenutiattraverso i vari passaggi che questi si trovano ad affrontare daquando lasciano la camera di ripresa in poi. Il concetto di "catenadel valore", per Avid è superato: l'idea stessa di "catena" presup-pone una successione di interventi (per quanto armonizzati ed or-chestrati) nella quale ogni passaggio deve comunque attendere ilcompletamento del passaggio precedente prima di poter essereattivato. La piattaforma Avid Everywhere, invece, si propone comeun'eco sistema distribuito che coinvolge in modo fluido ogni attivitàcoinvolta nella produzione e nella distribuzione di contenuti. Non èpiù una "catena", è una rete distribuita di attività collaborative, cia-scuna delle qualiha il compito di gestire e risolvere una specificaparte del compito complessivo. È ormai sempre più frequente ve-dere attività di post produzione effettuate direttamente sul set, nelcorso delle riprese: il risultato viene addirittura utilizzato per deciderese una determinata scena va ripetuta o può essere soddisfacentecome girata. Con questo modello di produzione, la velocità concui si può disporre dei risultati è un fattore chiave. Le anteprime ela parcellizzazione dei contenuti su formati e piattaforme di distri-buzione differenti legano sempre più i processi di creazione delcontenuto e della monetizzazione dello stesso. La sfida più difficileche stanno affrontando le aziende dei media è riuscire a far operarele squadre che si occupano di produrre contenuti e le persone chesi occupano di venderli e monetizzarlicome se fossero un solo team, condi-videndo quindi le tempistiche fonda-mentali, i risultati e gli obiettivi. Il sistemaAvid Everywhere è un'eccellente al-leato in grado di trasformare questasfida in una reale opportunità per tuttele aziende, indipendentemente dalledimensioni e dall'entità del business.

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TOOLS ON AIROrmai celebre lo slogan “TV Sta-tion in a Mac” scelto dall’aziendaaustriaca per rendere immediata-mente l’idea di cosa possa fare econ quanta semplicità la propriasuite di prodotti. ToolsOnAir ha neltempo sostituito l’approccio unpoco minimalista che ne ha ca-ratterizzato gli esordi con una vi-sione a 360° sull’intero mondodella produzione e del playout te-levisivi. L’offerta di ToolsOnAir èora composta di moduli che con-sentono di effettuare l’ingest deifiles, di gestire le produzioni mul-ticamera, interfacciarsi con si-stemi di editing non lineare,gestire grafiche complesse ed ef-ficaci anche per gli eventi in di-retta, gestire ed ottimizzarel’archivio, creare playlist e (l’ideainiziale) ovviamente il sistema diplayout. Fedele al mondo Mac, si-stema operativo che ha datomolto alla grafica e alle produ-zioni professionali, il sistema Tool-sOnAir ne condivide l’affidabilità atutta prova e la grande immedia-tezza e semplicità. .

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Quando si parla di Avid è naturale pensare al video, ma Avid hauna tradizione molto importante anche nel campo dell'audio. AllaIBC 2013 Avid ha presentato la nuova superficie di controllo AvidS6, un passo avanti impressionante che, a partire dagli consolidatistandard, garantisce ai tecnici del suono la possibilità di gestire inmodo intuitivo, rapido ed immediato ogni studio e ogni tipo di la-vorazione, con una ergonomia ed una confidenza senza pari.

AXEL TECHNOLOGY Ormai è difficile catalogare questa azienda emiliana senzarischiare di essere limitativi. Caratterizzata dalla costante ca-pacità di innovare e sviluppare nuove proposte per il mer-cato, la produzione di Axel spazia ormai da semplicisoluzioni software (come quella per aggiungere grafiche edare un tocco professionale ai contributi video che arrivanoin diretta allo studio attraverso smartphone) alle realizzazionicomplete chiavi in mano per studi e sistemi radiofonici e televisivicompleti. Axel propone soluzioni per l'automazione televisiva eradiofonica, i sistemi di Media Asset Management, fingerprinting,processori audio, sistemi di grafica, ibridi telefonici, sistemi di ge-stione di rete NMS, sistemi di fingerprinting. Le realizzazioni piùcomplesse sono sicuramente l'allestimento "chiavi in mano" distudi completi per emittenti televisive e radiofoniche; la grandeesperienza maturata nel corso di questi anni da Axel consentedi effettuare una accurata analisi delle necessità prospettate dalcliente, sviluppando quindi una soluzione estremamente perso-nalizzata in grado di vestire al meglio quella specifica realtà.

DVS DVS, azienda ormai perfettamente integrata nell’orbitaRohde&Schwarz, ha presentato la propria soluzione di storageflessibile SpycerBox, le cui prestazioni consentono di “lavorare”addirittura con i formati 4K e 8K. Disponibile in una gamma diversioni, SpycerBox si integra perfettamente in qualsiasi am-biente di storage NAS o SAN grazie alla sua ampia gamma diinterfacce opzionali. I drive allo stato solido integrati nel Spycer-Box Flex SSD consentono al dispositivo un livello fenomenaledi velocità e prestazioni, raggiungendo bit-rate di oltre 12 GB/s.Le ridotte latenze della soluzione di storage DVS supportanoinoltre impieghi intensivi con applicazioni molto “esigenti” in ter-mini di IOPS (input/output per second, dovremo abituarci a que-sti acronimi informatici) che prevedano anche diverse centinaiadi postazioni contemporaneamente attive. Conseguentemente,di prim’ordine sono le prestazioni anche in termini di controllo,indicizzazione, ricerca e gestione dei diversi contenuti.

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AEQ Quest’anno AEQ ha fatto venti: sono passati vent’anni dallaprima apparizione del marchio AEQ all’IBC. Le novità erano nu-merose, e difatti lo stand si presentava particolarmente affollatodi prodotti e visitatori. AEQ Systel-IP, un sistema di messa in ondadi contributi esterni e chiamate multi-conferenza per talk-show eprogrammi radio e televisivi. SYSTEL-IP si basa sulla tecnologiaVoIP, migliorando notevolmente la qualità audio e aumentandola flessibilità complessiva. Disponibile in versioni da 4 linee per 2studi a 12 linee per (fino a) quattro studi. Il nuovo sistema AOIPè una soluzione completa che permette di collegare le consoleed i router di AEQ con quelli di altri produttori, condividendo finoa 512 canali audio su una rete Gigabit Ethernet. Il trasporto audioè sincronizzato, con una latenza impercettibile. I moduli da 32 in-gressi e 32 uscite sono stati sviluppati per le console di missaggiodigitale Forum, Gran Forum, e Arena. A queste si aggiunge unasoluzione I/O a 16 canali sviluppata per la nuova console di mis-saggio digitale Capitol IP. Lo scorso anno AEQ aveva rilasciatogli Audio Codec Mercury e Venus IP, insieme al software di con-trollo ControlPhoenix, compatibile anche con il Phoenix Studio.AEQ completa ora la gamma con un doppio codec audio full du-plex con le stesse caratteristiche del Phoenix Venus, cui si ag-giunge il vantaggio della connettvità IP con una interfaccia X21 /V35 ed una interfaccia ISDN. Il codec prevede il backup auto-matico ed completamente gestibile dal pannello frontale. Nuovaanche la console per audio digitale Capitol IP, sviluppata in pa-rallelo allo sviluppo dei prodotti "AOIP". Capitol IP è basata sulladiffusa console audio Capitol, con la quale condivide la possibilitàdi essere utilizzata in rete attraverso interfaccia MADI, alla qualeil nuovo modello aggiunge la connettività IP attraverso sedici ca-nali di ingresso e di uscita. COmpleta la Capitol IP una nuova su-perficie di controllo appositamente realizzata. Concludiamo lapanoramica sulle novità AEQ con il nuovo processore audio di-gitale Sonata, con il quale AEQ entra da protagonista nel mercatodei processori audio con un apparato di fascia alta, a 4 bande,ad un prezzo molto competitivo. L'unità include 20 preset di fabbrica che permettono di sceglierela “firma” sonora della stazione trasmittente, venti banchi di me-moria per configurazioni definibili dall’utilizzatore, un completo si-stema di timer per la selezione dei preset ad orari definiti e lapossibilità di un completo controllo via web.

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DK TECHNOLOGIES Con il lancio dell’Audio e Waveform Monitor PT0800, DK-Techno-logies ha presentato all’IBC 2013 una vera e propria ammiraglia,caratterizzata da una eccellente combinazione di monitoring audio,loudness e di forme d'onda, con la massima precisione, adattoper l’impiego in ogni applicazione di monitoring. La sezione videoè affiancata da una serie di strumenti per l’audio, con grafici a barre,Moving Coil Emulation, analisi di spettro FFT e altro ancora, tuttoattraverso l’esclusiva tecnologia di visualizzazione DK StarFish. IlDK-Technologies PT0800 è altamente personalizzabile e consenteall’utente di selezionare la combinazione preferita di strumenti audioe video per l’applicazione specifica. L’hardware del PT0800 è mo-dulare, e può avere una combinazione a scelta di input/outputAES, HD SDI, analogico, Dolby E e fino a 4 ingressi camera conun massimo di 64 ingressi e 16 uscite audio, tutte gestibili con ipreset di controllo. Altra novità dell’IBC2013: il meter audio DK T7,con interfaccia touch. Il DK T7 è in grado di effettuare ogni tipo dimisura disponibile sulla gamma degli analizzatori audio DK, e com-prende anche una preview delle immagini 3G-SDI e la capacità dileggere e loggare i time-code SMPTE, una caratteristica che èstata aggiunta di recente anche al resto della gamma di misuratoriaudio DK-Technologies. Il DK T7 consente agli utenti finali di gestirepraticamente qualsiasi formato, compreso il 3G-SDI. Il DK T7 offreanche otto canali I/O AES/EBU, due ingressi analogici, l’uscita cuf-fie e uscita per monitor HDMI.

DPA MICROPHONES DPA Microphones ha un proposito ambizioso: catturare, attra-verso i propri microfoni, suono HD che possa dare allo spettatorele medesime emozioni delle immagini HD. La gamma DPA Mi-crophones è davvero completa, e spazia sull’intero arco delle ap-plicazioni audio broadcast, dai semplici microfoni lavalier oheadset all’allestimento microfonico completo per una produzioneda prima serata, da una semplice intervista al programma televi-sivo completo. Christian Poulsen , CEO di DPA Microphones ,dice: "La gente passa molto tempo davanti al televisore, e il coin-volgimento che possono provare dipende da due cose: le imma-gini che vedono e i suoni che ascoltano. Questo è dove i microfoniDPA fanno la differenza.” Accanto ai classici microfoni miniaturiz-zati DPA, segnaliamo il nuovo microfono shotgun d:dicate 4017C,una versione accorciata del conosciuto d:dicate 4017B. La mo-dularità della serie d:dicate fa un passo avanti, grazie al riuscitoabbinamento fra l’apprezzata capsula shotgun 4017 e il pream-plificatore compatto tipo “C”. Il risultato è un microfono ideale perregistrazioni in spazi ristretti e sale in cui l'altezza del soffitto è limi-

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tata. Il modello 4017C-R offre poi le medesime funzionalità del4017B-R (che è il microfono shotgun 4017B abbinato ad un fran-givento Rycote) utilizzando il microfono 4017C e uno schermoRycote più piccolo, per dare ai giornalisti e a chi opera in esterniuna soluzione completa per ottenere un suono chiaro e molto di-rezionale, a prescindere dal tempo e dalle condizioni ambientali.

GENELEC Fermarsi ad ascoltare i monitor Genelec è sempre un piacere, cheanche quest’anno non ci siamo fatti mancare. Abbiamo ascoltatogli ultimi arrivi della serie SAM Monitor, i modelli 1237A/1238A.Sono due monitor a tre vie in grado di adattare la propria rispostain frequenza per adattarsi all’ambiente in cui sono inseriti per otte-nere un perfetto allineamento dei livelli di volume nella posizione diascolto. Entrambi i monitor possono essere sia free-standing o daincasso. Venendo alla Serie 8000, definita dalla stessa Genelec“l’apice di un percorso di 35 anni di ricerca nel campo dei diffusori”,troviamo modelli adatti ad una vasta gamma di attività, tra cui ilmonitoraggio near-field, per l’allestimento di mezzi mobili, all’internodi control room e per l’allestimento di sistemi audio surround. I mo-nitor della Serie 8000 producono elevati livelli di SPL con una ridottacolorazione del suono e una risposta in frequenza particolarmenteestesa ma conservando dimensioni decisamente ridotte. I sistemiMinimum Diffraction Enclosure (MDE) e Directivity Control Wave-guide (DCW) combinano i propri effetti per ottenere un eccellentebilanciamento delle frequenze anche negli ambienti acustici più dif-ficili. Genelec non dimentica poi l’aspetto dei consumi energetici edella sostenibilità ambientale: un pensiero evidente anche nei ma-teriali utilizzati per i prodotti Genelec. I monitor della Serie 8000sono realizzati utilizzando alluminio riciclato, la nuova Serie M haun rivestimento composito naturale. Il sistema ISS riduce poi al mi-nimo lo spreco di energia, riducendo in modo significativo i con-sumi quando i monitor elementi vengono lasciati in stand-by, finoa meno di 0,5 watt.

SENNHEISER Sennheiser ha lanciato un innovativo sistema in grado di regi-strare informazioni audio surround multi canale su 5.1 canali par-tendo da una ripresa a due canali. Si chiama Esfera, è nato peril broadcast, sarà disponibile dal marzo 2014, ed è in grado disemplificare di molto le installazioni per le riprese in surround 5.1.Il Sistema si basa su una coppia di microfoni in configurazioneXY di alta qualità progettati sulla rinomata tecnologia RF a con-densatore di Sennheiser e un processore a rack che converte ilsegnale in surround multi canale completo su 5.1 canali. Utiliz-

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zabile in più settori broadcast, dal vivo o nella post produzione,ha dimensioni compatte e una facile connettività così da garantireimmediata integrazione nell’ambito professionale. Impossibilepensare a Sennheiser senza parare di cuffie: per rendere il lavorodei professionisti ancora più performante, aggiornati i modelli dicuffie dedicate al mercato broadcast, per migliorare il comfort, laprotezione contro le interferenze elettromagnetiche e il rumoredovuto alla manipolazione del cavo e del microfono. Per i grandieventi, proposto un aggiornamento del software di gestione delSistema Digital 9000 che permette di tenere sotto controllo (me-diante una sola uscita monitor) fino a 4 Sistemi Sennheiser EM9046 aventi ciascuno otto canali riceventi e concatenati tra loro.Disponibile ora anche la versione per computer Apple e Windowsdel sistema di controllo per radiomicrofoni Sennheiser WSM, Wi-reless Systems Manager 4.0, che permette al fonico di effettuareil setup, coordinare e monitorare i sistemi radiomicrofonici e dimonitoring di Sennheiser di tipo wireless, dalla serie Evolution Wi-reless G3 alla top di gamma Serie Digital 9000. Una sempliceprocedura di import -export di liste di frequenze semplifica il setupdel sistema wireless, ed è possibile la gestione di sistemi di mo-nitoring e di radiomicrofoni in una singola unica schermata.

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La rivoluzione dei cinemapassa per il satellite

Non ci sono più i cinema diuna volta: la pellicola scom-pare, avanza la digitalizza-zione. Ma non sono più quellidi una volta anche perchésono collegati via satellite: allesale equipaggiate con para-bola e ricevitore satellitare pro-fessionale i film e gli eventi daproiettare, come teatro, bal-letto, opere liriche e sport,sono trasmessi dal cielo.Meno traffico per le strade, piùsicurezza nell’ottenere i con-tenuti, più varietà dell’offerta.Artefice di questa rivoluzioneè Open Sky Cinema, societàche in anticipo sui tempi – dal2006 – ha compreso le grandipotenzialità del satellite, spe-cializzandosi nella trasmissionealle sale di contenuti digitali inAlta Definizione 2D e 3D.Open Sky Cinema costituisceoggi un punto di riferimentoper il mercato nazionale ed eu-ropeo, lavorando con i mag-giori distributori cinematograficied avendo costruito un net-work di sale che ormai viaggiaverso le 1500 unità, numeroda leadership europea. Di que-

ste, quasi 500 sitrovano in Italia.Walter Munarini(nella foto), DG diOpen Sky Cinema,si sofferma ancorasui numeri: «Nel2013 abbiamo“consegnato” 250film e 50 eventi,perlopiù live; praticamente uncontenuto trasmesso algiorno». Open Sky Cinemausa i satelliti Eutelsat e gesti-sce il “traffico” dei contenutiattraverso i teleporti di Ram-bouillet, vicino a Parigi, e di Vi-cenza. «Gestire significa con-trollare trasmissione ericezione dei contenuti. –spiega Munarini – Siamo ingrado di farlo grazie ad unsoftware proprietario che ab-biamo sviluppato interna-mente». Questo software per-mette inoltre la trasmissionelive da una sala verso altre col-legate, integrando segnalebroadbande broadcast. È quanto successo, peresempio, il 1 febbraio scorsodal cinema Anteo di Milano: achiusura del Forum delle poli-tiche sociali del Comune di Mi-lano è stato organizzato un in-contro con l’assessore

Pierfrancesco Majorino,Nando Dalla Chiesa, il registaPif e la giornalista Barbara Sor-rentini trasmesso a decine disale e seguito dalla proiezionein simultanea de “La mafia uc-cide solo d'estate”, il film di-retto da Pif. «Con la nostra tec-nologia la sala diventaproduttore di contenuti che ilsatellite mette a disposizionedi una platea di spettatorimolto più ampia. – affermaMunarini – Abbiamo definitoquesta nuova funzione “cine-mittente”». Secondo MunariniOpen Sky Cinema è una so-luzione che soddisfa le esi-genze dei grandi multiplex edanche dei cinema cittadini. «Ilcosto del kit – conclude – siaggira sui 6 mila euro e sul-l’acquisto è previsto un creditod’imposta pari al 30%, oltread eventuali contributi ricevutitramite bandi regionali».

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MusicMaster per Windowsversione 5 è la nuova ge-nerazione del più potentestrumento di pianificazionemusicale mai sviluppato.MusicMaster per Windowsha rivoluzionato l'arte dellaprogrammazione musicaleassistita con l'introduzionedel concept OptimumGoal Scheduling: conMusicMaster la program-mazione musicale hasmesso di funzionarecome un computer e hainiziato a “pensare” comeun essere umano, selezio-nando realmente il branomigliore per ognisingola posizione,piuttosto che il primodella lista dei “pezzi”che soddisfano deter-minate regole. Opti-mum GoalScheduling è in gradodi capire esattamentequello che serve perquella posizione. Nonsolo: dà precedenzaai brani non suonatida più tempo e ruota

ogni canzone attraverso ilmaggior numero possibiledi ore o fasce orarie, cer-cando al contempo di se-parare i brani dello stessoartista secondo la “di-stanza” ideale che vienecalcolata per ogni artista inmodo dinamico. La ver-sione 5 di MusicMaster ag-giunge tre nuove possibilitàper la pianificazione Opti-mum Goal Scheduling:Optimum Spin Consi-stency permette di mante-nere uniforme la rotazionedi tutti i brani che appar-tengono ad una medesima

categoria, Optimum RulePerformance permette difar emergere i brani chehanno maggiore difficoltà asoddisfare l’insieme delleregole definite dalla sta-zione, trovando per cia-scun brano il postomigliore per mettersi inluce, Optimum RadialSpread (forse la nuova fun-

MusicMaster V5 e la programmazione

dei contenuti musicali

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zione più sorpren-dente) “pensa” te-nendo presente lostorico della program-mazione, esattamentecome se un operatoredovesse mettersi apianificare automati-camente ogni singolobrano

MERCATO INESPANSIONEIl numero di persone chenel mondo utilizzano Mu-sicMaster per Windows ècresciuto rapidamente, esembra che ogni nuovocliente abbia almeno unaesigenza nuova e assoluta-mente unica. un altro deipunti di forza di MusicMa-ster è l’abilità del team disviluppo di integrare i di-versi suggerimenti e le di-verse richieste che arrivano“dal campo”, insieme allacapacità di osservare ilmodo di lavorare dei di-versi clienti, per trovare poimodi sempre nuovi e sem-pre più efficaci per rendereil lavoro delle stazioni radiosempre più facile e il“sound” sempre migliore.

MOLTE NEWSMusicMaster si arricchisceinoltre delle nuovissimemApps.mCloud per lo schedulinga distanza: i programma-tori freelance e le “guest

star” musicali possono oralavorare sui loro programmida casa. mCloud permettel’accesso remoto sia al si-stema di pianificazione cheall’archivio musicale. mArchive è un sistema diquery fra database multipli:permette di collegare di-versi sistemi di archivia-zione, per ricercare etrasferire dati in MusicMa-ster tramite un sempliceclic del mouse. tutto è di-sponibile inrete, da unbrano ap-pena inse-r i t oall’aggiuntadi dati a re-cord già ar-chiviati.m V i s u a lpermette digestire la vi-s u a l i z z a -zione deic o n t e n u t i .Pensato pergestire leapplicazioni

di Visual Radio, permettedi sfruttare in pieno le fun-zionalità che la radio DAB,la tV e i player internet vipossono offrire. Le imma-gini e la grafica possonoessere gestite con la mas-sima flessibilità per creareil mix più accattivante,esattamente come Music-Master sa fare per i branimusicali. MusicMaster èin Italia con BV Media:www.bvmedia.it

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FLASH&NEWS

Da gennaio 2014 Prase en-gineering è il nuovo distribu-tore esclusivo Shure perl'Italia. L’incontro di due re-altà affermate e prestigiosepromette il meglio per gli uti-lizzatori italiani. Abbiamoraccolto alcune dichiarazionida entrambe le sponde permeglio comprendere il pre-sente e il futuro di questoaccordo. Ron Marchant,Sales Manager eMeA diShure, ha dichiarato che "laloro focalizzazione del busi-ness e i loro punti di forzabene si allineano rispetto allanostra strategia commer-ciale in Italia e ci posizionanoottimamente per una cre-scita futura, in particolare,nel mercato della System In-tegration". Nell'ambito diquesta nuova sinergia com-merciale Ennio Prase, CeOdi Prase engineering (nellafoto con Alberto Prase), hada parte sua aggiunto:"Siamo estremamente entu-siasti di rappresentare Shurein Italia. L'aggiunta di unacosì ampia gamma di pro-dotti integra e rafforza in

modo significativo il nostroportafoglio attuale e ci per-mette di offrire una gammaancora più vasta di soluzioniinnovative a valore aggiuntoper l'integrazione di sistemiaudio". Alberto Prase, di-rettore commerciale e Am-ministratore Delegatodell'azienda veneta, delineacosì i prossimi passi di que-sto importante accordo:"Questa partnership ci con-sentirà di incrementare la ca-pillare e costante presenzadella nostra rete vendita sulterritorio, oltreché nell'am-bito "Pro audio" anche versoi mercati MI e Rental, conso-lidando la visibilità del mar-chio e sviluppando nuovicontatti per nuove opportu-nità commerciali".

BEATI I PRIMI Prase engineering, nel corsodella recente manifestazioneISe2014 in Amsterdam, haavuto l'indubbia soddisfa-zione di vedersi assegnare ilriconoscimento internazio-

nale quale"Distributorof the year".Secondo las t e s s aPrase, l'as-segnazionedel primopremio delInAVat ionA w a r d s2014 acqui-sisce ancorpiù prestigioper il fatto che questa cate-goria è stata istituita proprioquest'anno e quindi, per lasua conquista, erano in lizzatutte le migliori aziende a li-vello eMeA (europa, Africa eMedio Oriente) nell'ambitosia audio che video. Dopo ilriconoscimento, Prase ha commentato: “È il secondo anno consecu-tivo che la nostra azienda ri-ceve un premio in questaimportante manifestazioneinternazionale e quindi que-sto "trend" conferma la sen-sazione che stiamolavorando nella giusta dire-zione”.

e già che c’è, torna da ISe 2014 con il prestigiosoriconoscimento "Distributor of the year"

Prase riparte in quartacon il marchio Shure!

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Prase Engineering S.p.A.Via Nobel, 10 • 30020 Noventa di Piave (Ve) • Italy Tel. +39 0421 571411 • Fax +39 0421 571480 www.prase.it • [email protected]

PRASE ENGINEERING DISTRIBUISCE SHURE !La Prase Engineering S.p.A. è lieta di annunciare che, dal 16 gennaio 2014, sarà il nuovo canale di distribuzione per l’Italia di Shure. Partendo da una ventennale esperienza nell’audio professionale, la nostra azienda si presenta al mercato MI e Rental con questo prestigioso marchio per completare così la propria proposta globale verso il mercato italiano.

La nostra esperienza al servizio di una nuova opportunità

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