BOTTEGA d’Europa bottega D’EUROPA Primo incontro laboratorio La Bottega d’Europa
BOTTEGAd’Europa
bottegaD’EUROPA
Primo incontro laboratorio
La Bottega d’Europa
per un allestimento ottimale dell’esperienza di
offerta/acquisizionedelle lingue e dei linguaggi
teniamo presenti3 elementi
introduzione
il modo di offrire/acquisire
gli interlocutori
il campo
introduzione
gli interlocutori
introduzione- nella loro stagione evolutiva
- caratterizzati da un particolaresviluppo cognitivo, emotivo eda una tipica spinta all'azione
- nei loro orizzonti, interessi, gusti- nel loro linguaggio
- nel loro bisogno di comunicare
introduzione- nei suoi contenuti
(incredibilmente uguali per tutti)- nella sua strutturazione
(materia da insegnare?mezzo per comunicare?)
- nei suoi agganci motivazionali(riferiti alla comunicazione)
il campo
- pedagogia dialogica- insegnamento/emanazione- passione verso il campo di conoscenza- expertise tecnica e didattica sul numero più grande di old e di new media- abilità da “comunicatore, regista, orchestratore”
introduzioneil modo di offrire/acquisire
Bambini che abitano la stagione evolutiva dell’infanzia (2.5 ai 5.5 anni) e della fanciullezza (5.5. ai 10 anni) e che vivono alcune forti priorità:- straordinaria plasticità neuro-sensoriale
(con un coinvolgimento assoluto della sensorialità, della motricità e la presenza di un incipiente senso di industriosità)
- incredibile bisogno di comunicare (processi di sintonizzazione secondaria o ricupero della sintonizzazione primaria con l’adulto)
- provata familiarità con i new media
gli interlocutori
La “vivacità” del sistema neurosensoriale mostra quanto sia prepotente, in questa stagione evolutiva, il coinvolgimento del corpo nelle dinamiche di comunicazione-espressione
gli interlocutori
Per rispondere all’appello di questi “utenti” prevalentemente sensoriali e motori, la glottodidattica ha dovere di passaggio attraverso i sensi e l’azione e si deve svolgere:
gli interlocutori
“facendo cose con le parole”
in un’ambientazione autentica
dove i “locutori” presenti rivestono ruoli diversificati…
… e sono motivati ad affrontare un tema interessante
A monte di ogni glottodidattica e di qualsiasi glottotecnica brilla la pedagogia dell’incontro e del dialogo dove ogni persona conferma l’altra come valore unico (Buber, Lévinas…)
gli interlocutori
All’origine della capacità di offerta/acquisizione delle altre lingue c’è lo stupore per la “parola” che i giovano nostri interlocutori avvertono istintivamente come rivolta a sé.
Ognuno dei nostri interlocutori sa, a livelli non espressi, di essere il “TU” per un “IO-DOCENTE” e, reciprocamente, si pone come ”IO” che indirizza necessità e domande all’attenzione e alle competenze del “TU-DOCENTE”.
gli interlocutori
La magia del sentirsi “interlocutore unico” segue alla magia dello sguardo che accetta, ama e accoglie…
gli interlocutori
Solo questo stupore e questa magia possono essere l’inizio del “molto” che seguirà e prenderà il nome di motivazione, coinvolgimento e acquisizione di lingue “altre”.
Un’altra lingua:il campo
disciplina da imparare?
mezzo per comunicare?
guardiamola da vicino
La “lingua altra” va consideratada una prospettiva multidisciplinaree il percorso proposto a “La Bottega d’Europa” traduce in pratica quest’attenzione
il campo
servendosi degli apporti più attuali e vivaci delle SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE
con un’attenzione particolare allaparalinguistica e ai codici non-verbali
Comunichiamo con i gesti, con la mimica e con il
corpo più dei due terzi delle nostre idee e dei
nostri sentimenti.
Il TEATROè un’occasione d’usodegli ELEMENTI PARA-LINGUISTICI e SOVRA-SEGMENTALI
ed è il “pretesto” per “vivere” in lingue altre
La MMEDIALITÀ, presenta numerosi codici (anche NON VERBALI E PARALINGUISTICI) e facilita perciò l’acquisizionedi una lingua altra
Perché avvenga COMUNICAZIONE non
sono indispensabili parole e, anche quando queste ci sono, vengono chiarite ed
espresse attraverso i LINGUAGGI NON-
VERBALI. Voler COMUNICAREè più importante del parlare in lingue altre, è un must che deve precederei vari stadi di interlingua
con un’attenzione particolare allalinguistica
Tener presente la straordinaria vitalità
dell’ENUNCIATO, preziosa miscela di
semantica e di pragmatica, entità
completa e totale di comunicazione,
emessa per la funzione di interscambio che svolge.
.
IL TEATRO- e quanto lo circonda -esalta in maniera eccellentela gamma delle funzioni pragmatiche.
La MMEDIALITÀ , grazie alla pluralità di codici, può rendere plastica e comprensibile la profondità di un semplice discorso.
Il TESTO:- è un complesso
apparecchio di comunicazione,
e può essere anche un solo enunciato, ancorato
però saldamente alla “verità” della situazione,
- è un misto di intenzione comunicativa e di
pragmatica.
Il DISCORSO valorizza il CONTESTO e l’INTENZIONE
COMUNICATIVA e si presenta sotto varie forme
che vannodal RACCONTO ORALE
al RACCONTO MULTIMEDIALE.
Per INTERPRETARE il discorso è indispensabile
MOLTA ESPERIENZA VISSUTA.
Gli EVENTI LINGUISTICI si assaporano quando
sono completi:prodotti da ATTORI
con i loro RUOLIin SITUAZIONI chiare e
autentichee in determinati ASSETTI
SCENICI (Austin).
La MMEDIALITÀ permette di “giocare” con gli EVENTI LINGUISTICI
La “lingua altra” va consideratada una prospettiva multidisciplinare
studiando e praticando gli apporti più recenti delle SCIENZE DELLA PERSONA IN RELAZIONE
Siamo IN RELAZIONE con la realtà esterna attraverso i SENSI. Azioni quali muoverci, camminare,
“FARE”, stimolano prepotentemente il nostro
CERVELLO.La vivacissima attività dei neuroni,
che depositano e integrano continuamente informazioni è
favorita dalla dovizia di STIMOLAZIONI SENSORIALI e
dalla RICHIESTA DI AGIRE PER DAVVERO.
LA NEUROLOGIA
Il TEATRO – e il progetto che lo precede e segue – è un continuo e ripetuto appello all’azione.
LA NEUROLOGIA
La teoria della LATERALIZZAZIONE dice che:
- nel linguaggio e nella comunicazione il cervello funziona
in MODO COOPERATIVO- l’EMISFERO cerebrale
SINISTRO e l’EMISFERO cerebrale DESTRO sono in
rapporto complementare
- un ambiente ricco e stimolante dal punto di vista paralinguistico e
linguistico è componente insostituibile per la comprensione
della realtà.
LA MMEDIALITÀ offre numerose stimolazioni sensoriali
LE SCIENZEPEDAGOGICHE
Si imposta perciò una glottodidattica della
scuola-comunità o, meglio, della CLASSE-BOTTEGA,
che APPASSIONA AL “FARE”, che incentiva la
manualità, alimenta progetti e alleva
giovanissime personalità capaci di attesa e cariche
di autoefficacia che “vivono” in altre lingue
UNA GLOTTODIDATTICA DELLA CLASSE-BOTTEGA comporta la
- presenza di un “mastro-artista”
- presenza di progetti “reali”
- presenza di un numero limitato di apprendisti
- offre e aiuta ad acquisire l’altra lingua “vedendola vivere” e
“vivendola” in prima persona
LE SCIENZEPEDAGOGICHE
UNA PEDAGOGIA DELLA CLASSE-BOTTEGA
segue le FASI del
- MODELLING
- SCAFFOLDING
- FADING
- COACHING
LE SCIENZEPEDAGOGICHE
La “lingua altra” va consideratada una prospettiva multidisciplinare
studiando e praticando gli apporti più recenti delle SCIENZE-PONTE
LA NEUROLINGUISTICA
L’attività integrata dei due emisferi porta a una
GLOTTODIDATTICA BIMODALE che
attiva i meccanismi che facilitano l’acquisizione di
un’altra lingua.Utilizzando le risorse dei
due emisferi si sostiene un apprendimento dinamico!
LA NEUROLINGUISTICA
Ricorda di contestualizzare le forme
linguistiche da imparare facendo svolgere attività
che coinvolgono in compiti pratici, visuo-spaziali,
manuali, di movimento e linguistici.
L’INFORMATICA DIDATTICA
Consiglia come utilizzare la tecnologia “al plurale”
con software “conviviale” di una convivialità che non
invita solo al lavoro collaborativo ma che
mescola “old media” e “new meda”.
L’INFORMATICA DIDATTICA
Con software disegnato appositamente per
integrarsi con la vita dei giovani interlocutori, con
altri materiali ed eventi, in maniera progettuale,lasciando spazio alla
fantasia.
L’INFORMATICA DIDATTICA
Attraverso la tecnologia (vecchia e nuova)
“vissuta” dalle bambine / dai bambini come
un’estensione dei loro sensi, un invito alla
manualità, un sussidio-fonte di ulteriori stimoli
rispetto alle attività tradizionali.
La strategia
trascinante del teatro
è l’unica tecnica che si
nasconde dietro alla
gestione della classe
CINQUE ICONE:
• DEL MAESTRO-REGISTA
• DEGLI APPRENDISTI-ATTORI
• DELLA CLASSE-BOTTEGA
• DELLE COSE
• DEL FARE
L’ICONA DEL MAESTRO REGISTA
Ogni approccio metodologico assegna un particolare
ruolo all’insegnante.. Gli approcci che si fondano sulla
comunicazione vedono l’insegnante impegnato a
facilitare l’impresa dell’apprendimento.
In questo insegnamento di tipo dialogico e
interazionale, l’insegnante è un organizzatore delle
risorse e un orchestratore delle attività.
Nel percorso metodologico fondato sul
“fare teatro” parte centrale è la
relazione maestro-apprendisti.
Il maestro è il regista che propone,
facilita la comunicazione tra gli
apprendisti-attori, veglia affinché
ciascuno abbia il ruolo adeguato.
È un vero maestro di bottega, un
modello e un liberatore di energie.
Dallo spettacolo “Beauty’s World”
Dallo spettacolo “Beauty’s World”
Dallo spettacolo “The World of Oz”
Dallo spettacolo “The World of Oz”
Il maestro-regista insegna per
emanazione, non per ciò che dice, ma
per ciò che è e che fa.
Induce crescita con la convocazione,
mostrando un fare, con il “guarda
come”.
L’ICONA DEGLIAPPRENDISTI-ATTORI
All’inizio della fase di apprendimento gli
apprendisti attori prendono parte al lavoro
della classe-troupe, ad ogni singolo
vengono affidati ruoli ed impara perché
vede come fa il maestro e gli apprendisti
più esperti.
Il coinvolgimento nell’impresa farà
desiderare agli apprendisti novizi di
svolgere ruoli più impegnativi.
Dallo spettacolo “The Jungle World”
Dallo spettacolo “The Jungle World”
Dallo spettacolo “The Jungle World”
Dallo spettacolo “The Jungle World”
La personalità dell’apprendista
viene impegnata nelle dimensioni
cognitiva, affettiva, e di spinta
all’azione.
Durante le “lezioni” gli apprendisti-
attori cooperano e condividono.
L’ICONA DELLA CLASSE-BOTTEGA
Per le attività che vi si svolgono la Bottega è
un canto per l’interdisciplinarità.
La messa in scena di un copione teatrale
comporta la realizzazione delle scenografie,
la confezione dei costumi, l’acquisizione
dell’arte del trucco, l’apprendimento di passi
di danza, di canzoni e battute.
La classe diventa Bottega di apprendimento
artigianale dove la lingua straniera è da
possedere.
Nella Bottega si costruisce la
scenografia, si confezionano i
costumi, gli apprendisti svolgono un
ruolo vero, motivati dalla messa in
scena teatrale.
E, mentre si mette in atto una forte
socializzazione, si impara la lingua
straniera.
L’ICONA DELLE COSE
Nel fare teatro in lingua straniera non esiste
solo un libro di testo, ma una gamma
differenziata e ricca di materiali è supporto
indispensabile al percorso.
La ricerca del materiale viene fatta in lingua
straniera dopo avvenuta comprensione delle
indicazioni per la messa in scena.
Il copione, fitto di parole, vivacizzato da
immagini, arricchito di esercizi-gioco, è
un micromondo straripante lessico,
strutture, modi di dire e fare.
Nei libri di testo, molto del lessico usato
è informazionale mentre a teatro il
lessico usato è linguaggio espressivo e
interazionale.
L’ICONA DEL FARE
La lezione non segue un modello fisso ma
cambia a seconda delle attività da svolgere.
L’insegnamento si svolge con un’azione
personalizzata perché ogni soggetto viene
raggiunto sul proprio terreno di conoscenza
della lingua straniera.
Il “fare” si svolge in modo cooperativo. Comporta
compiti diversificati quindi il lavoro va pianificato.
Nell’angolo della manualità viene tenuta in conto
l’abilità di produzione di lingua scritta quando gli
utenti mettono etichette sul materiale già
preparato.
Nell’angolo del lavoro personale il
supporto del maestro viene a mancare,
i bambini sono indipendenti e si
misurano con quanto sanno.
L’apprendimento delle battute è da
accompagnare a tanti altri: a quello del
gesto e dell’uso della voce e
dell’immedesimazione nel personaggio.
il modo di offrire/acquisire
Lo spettacolo teatrale è un PRETESTO per vivere attività altamente comunicative in altre lingue: molto più importanti sono: l’interazione personale, gli oggetti, i gesti, le espressioni del viso, le filastrocche, le azioni…
La Bottega d’Europa è soprattutto un “ambiente” ricco di uso pragmatico di altre lingue, dove vengono toccate con le mani, assaporate attraverso la ripetizione nei “giochi linguistico-imitativi”, musicate, danzate, mangiate…
il modo di offrire/acquisire
nel percorso così vissuto:Il “modello” offre input perfetti dal punto di vista
linguistico, ma soprattutto è:- un organizzatore delle risorse- un orchestratore delle attività- un vero maestro-di-bottega
- un liberatore di energie che dispensa calore umano, approvazione, lode, che stimola la crescita dei suoi
apprendisti non con la direttività, ma con la convocazione; non prescrivendo, bensì mostrando un
fare;- non con l’ “occorre che”, ma con il “guarda come”