Bosco di Mestre
I l Bosco di Mestre uno dei maggiori programmi con cui il Comune di Venezia stavalorizzando la terraferma. Rappresenta un intervento orientato allincremento del-la biodiversit mediante il ripristino dei boschi planiziali e la rinaturalizzazione deicorsi dacqua. Il bosco viene realizzato utilizzando specie arboree ed arbustive tipichedella pianura e di provenienza autoctona certificata.Il bosco depura laria attraverso lassorbimento di carbonio che viene trattenuto nel le-gno e nel suolo e filtra le immissioni provenienti dalla fitta rete stradale e dal vicinoaeroporto. Le aree umide comprese nel bosco assolvono una funzione di disinquina-mento dellacqua mediante fitodepurazione e contribuiscono alla stabilit idraulica delterritorio; durante i periodi di siccit, le stesse funzionano come riserve dacqua.Nel 2005 il Comune di Venezia ha costituito lIstituzione Bosco di Mestre, poi diven-tata Istituzione Bosco e Grandi Parchi, per progettare, realizzare e gestire il Bosco diMestre.Le aree forestali hanno oggi unestensione di 230 ettari di cui 120 sono aperti al pub-blico.
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legendapercorsi pedonpercorso riserva visite guidatstrada carrabipiazzola di soscorsi dacquazone umide
entrata
prato protettovietato calpes
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etto
bosco storico area propriet Provincia di Venezia
IstituzioneBosco e Grandi ParchiComune di VeneziaV.le Garibaldi 44/a30173 Mestre Venezia
T +39 (0)41 535 22 24F +39 (0)41 535 22 09
www.ilboscodimestre.it
50 25 5metri
legendapercorsi pedonalipercorso riservato a visite guidatestrada carrabilepiazzola di sostacorsi dacquazone umide
entrata
prato protetto - vietato calpestare
Bosco di Carpenedo
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donservdatabisos
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I l toponimo Carpenedo indica la presenza di boschi di Carpino Bianco, documentatiin questo territorio fin dal 1300 e questo bosco ne rappresenta l'ultimo relitto arriva-to fino a noi.Dal movimento per la sua difesa, minacciato dalla costruzione di un nuovo ospedale, nata negli anni '80 l'idea di far ri-diventare Mestre la citt del bosco. L'area protetta dall'Unione Europea che l'ha classificata come SIC (Sito d'InteresseComunitario), per la qualit e la rarit degli ambienti che vi si trovano: il bosco planizia-le misto di querce insediatesi nell'ultimo post glaciale ed i prati mesofili. Inoltre, per le ca-ratteristiche dell'avifauna qui presente, l'area stata definita anche come ZPS (Zona aProtezione Speciale); l'area fa quindi parte della Rete Natura 2000.
Il Bosco di Carpenedo costituito da quattro ambienti ben distinti fra loro per un totaledi 10 ettari:- il bosco storico, residuo dell'antico querco-carpineto che in origine ricopriva l'entroterraveneziano;- i nuovi impianti boschivi realizzati tra il 1990 e il 1998-99;- i prati stabili, eredit dell'antica sistemazione agraria dell'area;- gli ambiti umidi delle bassure presenti nei prati e nei fossati.Adiacente, esiste un'area di circa 3 ettari di propriet della Provincia di Venezia, riforesta-ta negli anni '98-'99.
Nel 2009 sono stati eseguiti alcuni interventi di manutenzione: un taglio selettivo di al-beri adulti (diradamento) nellarea del bosco storico per favorire la crescita e lafferma-zione delle giovani piante di farnia ed una riduzione della densit (sfollo) degli alberi neigiovani impianti per governarne levoluzione boschiva. Per impedire il progressivo inter-ramento di bassure e fossati ed aumentarne il valore ecologico stato ripristinato il siste-ma idraulico dellarea.
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Le porzioni di prato mesofilo (Habitat protetto), non calpestabili, sono visibili da percor-si perimetrali.
Dal 2010 il bosco aperto al pubblico nelle stagioni di primavera ed autunno.
Superficie: 3 ettari di bosco storico+ 7 ettari di bosco recente
Anno di impianto: 1990 - 1997
Progettazione impianto: Azienda Regionale delle Foreste del Veneto
Progettazione intervento 2009: Servizio Tecnico Bosco
Progettazione arredi 2009: Studio Arbau e Studio Insitu
foto D. Gerometta foto L. Vita
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foto L. Vita foto L. Vita
foto D. Gerometta
legenda
percorsi pedonali
percorsi ciclabili
piazzola di sosta
n ingresso al bosco
corsi dacqua
entrate da via Pertini
entrata da viale San Marco
entrata dallargine dellOsellino
entrata da Rione Pertini
anfiteatro
servizi
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luogo della memoria
Bosco dellOsellino
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legenda
percorsi pedonali
percorsi ciclabili
piazzola di sosta
n ingresso al bosco
corsi dacqua
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zone umide
luogo della memoria
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I l bosco dellOsellino stato progettato e realizzato tra il 1994 ed il 1995 dallARF(Azienda Regionale Foreste ora Veneto Agricoltura) e dal Comune di Venezia.Si tratta di un Querco-Carpineto Planiziale, le cui principali specie arboree sono la Farnia(Quercus Robur) ed il Carpino Bianco (Carpinus Betulus).La comunit vegetale del bosco dell'Osellino caratterizzata da un elevato numero di spe-cie arboree e arbustive autoctone: un totale di 13.000 piante di 35 specie diverse. Tra gli alberi si ricorda la significativa presenza dell'Ontano Nero, del Frassino Ossifillo edel Pioppo Nero, ma sono presenti anche il Melo e il Pero selvatico, il Pioppo bianco el'Olmo campestre. Tra le piante arbustive vi sono il Prugnolo, la Rosa di macchia, ilSambuco nero, il Nocciolo, la Frangola e il Pado. All'interno del bosco sono state mantenute le siepi e le scoline preesistenti, cos comeun'area umida, in modo da garantire una maggiore biodiversit dell'ecosistema.L'impianto forestale segue un allineamento sinusoidale, che facilita la manutenzione dan-do comunque una forma naturale all'intero bosco.
Nel 2005, con lo scopo di favorire la fruizione ludico-didattica, sono state realizzate unaserie di piccole infrastrutture quali la torre di osservazione, i percorsi ciclabili e pedonaliallinterno ed attorno il bosco. Nel 2006 stato progettato ed eseguito da parte del-lIstituzione un primo intervento di diradamento che, tramite la riduzione del numero dipiante e la regolazione della mescolanza delle principali specie, ha permesso di orientare losviluppo del giovane bosco mantenendo una struttura articolata e valorizzando la crescitaarmonica delle piante migliori. Inoltre con lobiettivo di incrementare la complessit eco-logica del bosco ed esaltarne la valenza didattico - naturalistica si favorito lo sviluppo dialcuni interessanti micro habitat igrofili, gi in parte differenziati, allargando le sezioni e ri-modulando gli argini di vecchie scoline presenti nel bosco.Nel 2012 sono stati installati dei cartelli didattici per accompagnare il visitatore alla scoper-ta del bosco.
Superficie: 8 ettari
Anno di impianto: 1994
Progettazione impianto: Azienda Regionale delle Foreste del Veneto
Progetto percorsi attrezzati: Arch. V. Casali
Progettazione interventi 2006: Servizio Tecnico Bosco
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Monumento a Gaetano Zorzetto
N el 2012 lAssociazione per il Bosco diMestre ha realizzato un monumentodedicato a Gaetano Zorzetto, consiglierecomunale e Prosindaco di Mestre, per ri-cordare il suo impegno ambientalista perdare a Mestre un volto nuovo.L'opera, progettata dall'architetto Giovan-na Mar, su incarico dell'Associazione per ilBosco di Mestre, si colloca in corrispon-denza della porta 5, uno degli accessi alBosco dell'Osellino, lato quartiere Pertini.L'opera ha l'aspirazione di essere, pi cheun monumento, un luogo, con duplicevalenza: un luogo in cui riflettere e ricorda-re e una porta attraverso cui accedere albosco.Gli elementi che caratterizzano l'opera so-no: un elemento verticale, il monolite dipietra naurale, a forma di fiamma, che in-duce la vista verso l'alto e richiama alla me-ditazione, invitando alla riflessione, e unbasamento in calcestruzzo (pietra artificia-le), dinamico e orizzontale, che indirizzail visitatore verso il bosco.I due materiali, uno naturale e l'altro frut-to dell'ingegno dell'uomo, la similitudinedelle forme, e la loro direzionalit contrap-posta, stanno a rappresentare l'indissolubi-
le legame tra uomo e natura, nel riconosci-mento, da parte dell'uomo, del valore im-menso della preservazione della naturastessa. Il monumento riafferma che il pro-getto e la realizzazione del Bosco di Mestresono esempio concreto della grandezza dipensiero e della lungimiranza di una perso-na, Gaetano Zorzetto, che ha sognato ilbosco e ha lottato caparbiamente per at-tuarlo.
foto D. Gerometta
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foto D. Gerometta foto D. Gerometta foto D. Gerometta
foto D. Gerometta foto G. Arici
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versovia CaSolaro
versovia Altinia
via Forte Cosenz
legendapercorsipercorsi
strada cpiazzolaluogo dcorsi da
ippovia
entrata
100 50metri
Bosco Ottolenghi
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legendapercorsi pedonalipercorsi ciclabili
strada carrabilepiazzola di sostaluogo della memoriacorsi dacqua
ippovia
entrata
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I l bosco Ottolenghi con i suoi 20 ettari stata la prima area boscata aperta al pubbli-co, di propriet della Fondazione Querini Stampalia ed ora in usufrutto al Comunedi Venezia.Piantata nel 1998 con fondi dell'Unione Europea (reg 2080/92) questa importante por-zione del Bosco, nel 2007 era gi pronta per essere utilizzata.L'Istituzione il Bosco di Mestre ha realizzato le attrezzature (percorsi pedonali e cicla-bili, aree di sosta, passerelle, parcheggio, segnaletica, ecc...) che permettono ai cittadinidi frequentarlo.
Superficie: 30 ettari
Anno di impianto: 1997-1999
Progettazione impianto: Studio Ferrarini - Pitteri
Progettazione arredi: Servizio Tecnico Bosco
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Adolfo Ottolenghi
N el 2007 il bosco stato aperto alpubblico e dedicato alla memoria diAdolfo Ottolenghi, uomo di dialogo e cul-tura, rabbino di Venezia durante la Shoah,deportato e ucciso ad Auschwitz nel 1944assieme a tanti suoi concittadini. Allinterno del bosco un luogo dellaMemoria lo ricorda con un monumentodisegnato dallarchitetto Guido Zordan.Il bosco diventa cos un monumento vi-vente rivolto al ricordo della catastrofe na-zifascista, dal valore di un uomo di pace;una nuova necessaria occasione di medita-zione, in crescita e rivolta al futuro.
foto D. Gerometta
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foto D. Gerometta foto L. Vita
foto D. Gerometta foto G. Arici
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Ent r a ta Ca Colombara, verso il Terminal del Tram
CaAbbondanza Ent r a ta
via Altinia Ent r a ta
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fontana
LEGENDA
piaz
percorso ciclopedonale
z ola di so s ta c orsi da c qua area umida semaforo a chiamata ent r a ta
quaderno di Zaher
ippovia
bosco di Zaher
verso Dese
verso Favaro Veneto
fontana
LEGENDA
piaz
percorso ciclopedonale
z ola di so s ta c orsi da c qua area umida semaforo a chiamata ent r a ta
quaderno di Zaher
ippovia
Bosco Zaher
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I l bosco Zaher ha un'estensione di 44 ettari ed stato aperto al pubblico nel 2010. Perrenderlo maggiormente fruibile stato attrezzato con arredi e percorsi ciclopedonali.LIstituzione tra il 2003 e il 2009 ha svolto le operazioni di impianto forestale.Al suo interno sono evidenti le preesistenti siepi boscate di Platani, Robinie, Olmi cam-pestri e Salici bianchi che sono state conservate e valorizzate per essere testimonianza del-la gestione agricola tradizionale che da queste ricavava vimini, fascine e legname.Per aumentare la diversit ecologica sono state mantenute alcune zone a prato e sono sta-ti creati piccoli invasi di acqua per consentire lo sviluppo di comunit igrofile (creandocos un ambiente relativamente umido).Allinterno del Bosco passano 1,7 km dell'Ippovia Litoranea Mestre-Jesolo e un percor-so ciclopedonale di 3,2 km. Quest'ultimo, dall'uscita di via Ca' Colombara, prosegue per le aree dell'Istituto SantaMaria della Piet e per via del Lazzaretto, collegando cos il bosco al terminal del tramdi via Monte Celo, garantendo finalmente un accesso sicuro per chi proviene dalla citte un'alternativa alla pericolosa viabilit.
Superficie: 44 ettari
Anni di impianto: dal 2003 al 2009
Progettazione: Studio Tecnoforest associatiStudio Ferrarini - Pitteri
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Il quaderno di Zaher
Giardiniere, apri la porta del giardino;io non sono un ladro di fiori,io stesso mi sono fatto rosa,non vado in cercadi un fiore qualsiasi
Questi versi sono stati trovati su una pagina delquaderno di Zaher Rezai, un ragazzo che fuggdalla guerra che da anni tormenta l'Afghani-stan, per morire in cerca della sua libert inVia Orlanda a Mestre.Il bosco dedicato a questo ragazzo che a 13anni si mise in viaggio alla ricerca di una nuo-va casa, ma che il 10 dicembre del 2008, unavolta sbarcato dalla nave nel porto di Venezia,si aggrapp sotto un camion per eludere lafrontiera, per poi cadere stremato e concluderela sua breve vita a Mestre.Nel suo zainetto furono trovati il diario e alcu-ni oggetti, tra cui un leoncino di plastica, chelo accompagnavano nel suo viaggio e che ora ciraccontano la sua storia.
All'interno del Bosco stata realizzata una scul-tura-installazione del Maestro Luigi Gardenalche raccoglie le parole e le immagini del qua-derno del piccolo Zaher ed il suo leoncino.
foto D. Gerometta
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foto D. Gerometta
foto D. Gerometta foto L. Vita
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legendapercorsi pedonalipercorsi ciclabilipiazzola di sostacorsi dacqua
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50 25 50 100metri
Bosco di Campalto
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legendapercorsi pedonalipercorsi ciclabilipiazzola di sostacorsi dacqua
fermata dellautobusentrata
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I l bosco di Campalto un riuscito esempio di bosco naturaliforme planiziale usato co-me parco urbano.Il progetto dell'arch. Andreas Kipar stato realizzato nel 2007 ed il bosco stato aper-to al pubblico, solo un anno dopo, grazie ad una impostazione che ne ha consentito l'im-mediata fruizione: la realizzazione di ampi prati, l'uso di alberi "a pronto effetto" messia dimora in scenografici filari e limpianto di macchie arbustive dalle spiccate caratteri-stiche ornamentali nelle zone perimetrali.Nell'ambito dell'ecosistema boschivo si sono conservati alcuni spazi aperti (radure e cor-ridoi verdi) per garantire un migliore grado di biodiversit; stata realizzata un'area aprato alberato, attrezzata con sedute. Altra scelta progettuale qualificante stata la rina-turalizzazione delle sponde della Fossa Pagana con l'impianto di una fascia di vegeta-zione ripariale con funzioni di fitodepurazione. Il bosco cos realizzato diventato strumento di dialogo e di transizione tra il tessuto ur-bano e quello agricolo perilagunare.La Societ Immobiliare Veneziana ha curato la realizzazione ed i primi 5 anni di manu-tenzione. Dal 2013 il bosco gestito dall'istituzione Bosco e Grandi Parchi.
Superficie: 6,7 ettari
Anno di impianto: 2002
Progettazione: Arch. Andreas Kipar
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Lalbero di Giulia
A ll'interno del bosco di Campalto sitrova l'Albero di Giulia, un tiglio chesostiene alcune formelle in terracotta rea-lizzate dagli studenti della scuola mediaGramsci, guidati dal prof. Sabbadin, chericorda Giulia Abbadir e tutte le vittime deltraffico a Campalto.Il bosco, ancora una volta, rappresenta unostrumento di riqualificazione urbana im-portante anche per il suo alto valore simbo-lico, per il suo essere un elemento di cam-biamento della gestione del territorio versoun aumento della qualit di vita dei citta-dini.Il progetto del Bosco di Campalto sar ve-ramente concluso solo quando si riuscir arealizzare un collegamento ciclabile sicurofino al centro abitato di Campalto, da cui,gi oggi, possibile raggiungere il Parco S.Giuliano e quindi il centro di Mestre per-correndo una pista ciclabile lungo la gron-da lagunare.
foto L. Vita
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foto L. Vita foto L. Vita
foto L. Vita foto L. Vita
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Favaro Veneto
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bosco Franca
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LEGENDA
bosco Ottolenghi
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bosco e radura di Franca
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percorso ciclopedonalepiazzola di sosta
entrata
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bosco di Franca
bosco Ottolenghi
Bosco di Franca
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LEGENDA
bosco e radura di Franca
aree umide
percorso ciclopedonalepiazzola di sosta
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ippoviala siepe-dedica
radura
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I l bosco di Franca dedicato ai ragazzi desaparecidos durante la dittatura militare ar-gentina degli anni settanta. Una per tutti, Franca Jarach, li rappresenta. Nell'ambito delprogetto didattico sui diritti umani e la memoria dei Desaparacidos argentini promossodall'Associazione rEsistenze, con la partecipazione di alcune scuole superiori veneziane e lerappresentati delle Madres de Plaza de Mayo stata loro dedicata una siepe arborea. Gli al-beri sono un monumento vivente, efficace pi della pietra per ricordare coloro dei quali siera voluta distruggere anche la loro memoria. Questarea, che ha unestensione di circa 22 ettari, particolarmente interessante in quan-to al suo interno interagiscono tre diversi ecosistemi: il bosco, le aree umide e il prato.Il bosco stato realizzato tra il 2003 e il 2006, secondo le specifiche del Querco Carpinetoplaniziale, la formazione tipica dei boschi della pianura padana. Le aree umide sono state realizzate nel 2012, attuando un accordo di collaborazione tralIstituzione e il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive. Sono stati creati due grandi baci-ni per la fitodepurazione di circa due ettari. I bacini hanno lo scopo di depurare lacqua deicanali irrigui che sfociano in Laguna grazie allazione delle specie vegetali igrofile piantate.Un simile ambiente attrae anfibi e uccelli acquatici, incrementa la biodiversit e migliorasignificativamente il paesaggio naturale.Il terzo ambiente la radura, che si estende per circa 3 ettari ed attraversata da un percor-so ciclo-pedonale in rilevato. Nella parte centrale dellarea stata conservata una siepe ar-borea preesistente come testimonianza della gestione tradizionale dei terreni agricoli:Platani, Robinie, Olmi campestri e Pioppi venivano mantenuti, specialmente lungo i fos-si, per ricavarne legname da ardere e per la produzione di utensili necessari alle lavorazioniagricole. Con lobiettivo di migliorare il paesaggio e aumentare la biodiversit inoltre sta-to seminato un miscuglio di sementi costituito da specie erbacee annuali (principalmentepapavero e fiordaliso) e perenni (tra cui margherita, salvia dei prati, centaurea minore, vul-neraria) tipiche dei prati delle nostre latitudini. Le annuali fioriranno nel primo anno ve-getativo e poi andranno progressivamente a scomparire e le perenni le sostituiranno dal se-condo anno vegetativo.
Superficie: 22 ettariAnno di impianto: 2004-2006Progettazione bosco: Studio Tecnoforest associati
- Studio Ferrarini associatiProgettazione radura: Dott.ssa Giulia Di ThieneRealizzazione radura: 2012 Direzione Lavori: Servizio Tecnico Bosco
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Lugardi Franca Jarach
A la maana pasocerca de un sitio rodeado de murosaltos grices tristes suciosde carteles, de vote lista azulun da miro adentroes una villa miseria.Gentems gente.Vestida de tela baratadesnuda de felicidad.Una chica me ofrece limonescien la docena, comprem.Tiene trece aos, ms o menosmi edad.Un almacn ruinoso,con ratas, con suciedadcon microbios funestos.Es un sitio rodeado de murossucios de crmines humanosque son slo nuestros.
Al mattino passovicino a un luogo circondato da murialti grigi tristi sporchidi manifesti, di vota lista azzurraun giorno guardo dentrouna favela.Genteancora gente.Vestita a buon prezzonuda di felicit.Una ragazza mi offre dei limonicento lire per una dozzina, me li compra?.Ha tredici anni, pi o menola mia et.Un magazzino rumorosocon topi, sporciziacon microbi funesti.E' un luogo circondato da murisporchi di crimini umaniche sono soltanto nostri.
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foto D. Gerometta
foto L. Vita foto L. Vita
Aree umide
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Nel corso del 2012 lIstituzione Bosco e Grandi Parchi, in collaborazione con ilConsorzio di Bonifica Acque Risorgive, con il cofinanziamento della RegioneVeneto e del Comune di Venezia, ha realizzato due importanti interventi di rinatura-lizzazione dei corsi dacqua allinterno del Bosco di Mestre. Sono state create due zoneumide artificiali (wetland) fuori alveo, del tipo a flusso libero superficiale, con lobiet-tivo di ridurre il carico di nutrienti veicolati dalle acque alla Laguna. Lopera, suddivisa in due distinte unit, comprende la Zona Umida Forte Cosenz e laZona Umida Ottolenghi. La portata di derivazione sar pari a 15.120 m3/giorno (cor-rispondenti a 175 l/s, ipotizzata su una stima dellattuale portata derivata). Dalla rea-lizzazione della wetland si stima che la quantit di azoto rimossa sia pari in totale a cir-ca 2,14 t/anno.La Zona Umida Ottolenghi, realizzata lungo il canale Cucchiarina allinterno del bo-sco Ottolenghi, , a sua volta, suddivisa in due parti: la prima a nord, vicino alla presadel Dese, e la seconda a sud, vicina alla chiavica dello Scolmatore.Oggi, terminata lopera, il paesaggio tornato ad assumere un aspetto naturale, i corsidacqua di origine irrigua, artificiali e rettilinei, sono diventati sinuosi, alternandosponde ripide a sponde pi dolci dove sono state piantate piante erbacee igrofile ido-nee ad assorbire e trasformare le sostanze ricche di fosforo e azoto derivanti dai prodot-ti utilizzati in agricoltura che sono disciolte nellacqua. Lallargamento naturalistico del-la sezione del canale, la creazione di alvei sinuosi e diversificati, prevede lo sbancamen-to di una o entrambe le sponde e la creazione di golene allagabili periodicamente, alloscopo di aumentare la sezione disponibile al deflusso delle acque.Il metodo adottato in entrambi gli interventi stato di asciugare i canali, previa raccoltae trasferimento dei pesci, demolire la canaletta in cemento, quindi rimodellare la spondasecondo un andamento sinusoidale. Sulla riva ricostituita sono state piantate piante er-bacee igrofile quali canna palustre, tifa di Laxmann e varie specie di carice capaci di de-purare lacqua.In alcuni punti di maggior erosione sono stati piantati pali di legno scortecciati e sonostati posati massi e roccia per consolidare la sponda.
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Inquadramento interventi aree umide
La rinaturalizzazione del canale Cucchiarina ha movimentato 7.900 metri cubi di ter-ra ed ha interessato una superficie complessiva di 3 ettari, compreso il corso del vecchiocanale. Il secondo intervento, Zona umida Forte Cosenz, ha realizzato due aree umide nel-lalveo del canale Acque Alte Cattal. Il vecchio canale stato interrato ed il corso dac-qua stato deviato a formare due bacini, a due livelli diversi di profondit, alimentatidallacqua del fiume Dese. Lungo le sponde sono state piantate specie erbacee igrofilecome Carice, Tifa, Canna palustre.
Sono stati scavati complessivamente 32.000 metri cubi di terra, 12.000 dei quali sonostati riutilizzati per costruire il rilevato nella radura del bosco di Franca, nelle immedia-te vicinanze. La superficie interessata allo scavo per la creazione di queste due aree umi-
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Pianta aree umide Forte Cosenz
de complessivamente di 2,4 ettariPer un tratto iniziale, della lunghezza di circa 140 m ad ovest, stato effettuato un lie-ve ampliamento della sezione del canale e la riduzione delle pendenze di sponda. Il so-stegno della scarpata sul lato di Via Forte Cosenz stato garantito con tecniche di in-gegneria naturalistica, con la collocazione di una paratia di pali in legno infissi al pie-de del pendio.I due specchi dacqua, uno ad est ed uno ad ovest, tra loro collegati, con diverse penden-ze di sponda raggiungono diverse quote di fondo: una prima a circa -2 m rispetto al pia-no campagna e una seconda, in corrispondenza dello specchio dacqua ad ovest, dove si realizzato uno scavo centrale pi profondo, con la creazione di una fossa di sedimenta-zione degli inquinanti, che scende sino a 3.6 m rispetto al piano campagna.Sono state poi fatte due rampe di accesso alla fossa di sedimentazione per compiere leindispensabili manutenzioni delle aree.A valle stato costruita una paratoia a ventola dal quale possibile controllare e gesti-re il livello dellacqua delle aree umide. Di particolare interesse lutilit del progetto ai fini del miglioramento naturalistico.Gli ambienti umidi (come ad esempio gli stagni, le zone paludose, le torbiere, ecc.) so-no lambito ecologico che nel secolo scorso ha subito il maggiore deterioramento, sia alivello qualitativo che in termini quantitativi. Un fenomeno che legato prevalente-mente alle esigenze antropiche, come ad esempio al bisogno crescente di terreni colti-vabili ed edificabili e che stato accelerato dallestrema vulnerabilit di questi ecosiste-mi. In Italia il problema facilmente riscontrabile in tutta la pianura padana, dove untempo lacqua occupava ampie superfici e contribuiva in modo determinante a preser-vare una elevata diversit ambientale e biologica. Limpoverimento degli habitat acqua-tici e umidi quindi una delle cause che ha influito maggiormente sulla riduzione delnumero di specie animali e vegetali presenti negli ambienti di pianura. Gli interventidi riqualificazione del reticolo idrografico del Bosco di Mestre si prefiggono pertantodi aumentare la capacit di invaso dellintera area, di estendere le superfici di contatto
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acqua-vegetazione e di rallentare il deflusso delle acque verso la Laguna di Venezia, conlobiettivo pi generale di accrescere in modo diffuso la diversit ambientale lungo icorsi dacqua e di migliorare la qualit delle acque della Laguna di Venezia. Linee gui-da progettuali che mirano a favorire una maggiore complessit biologica degli ambien-ti umidi e ad avere ecosistemi pi articolati, che siano anche in grado di esercitare uneffetto tampone sui carichi di nutrienti trasportati dalle acque.
Superficie aree umide(Cosenz e Ottolenghi): 5,4 ettari
Progettazione: Ing. Gianguido Benetti - Ing. David Zannoner
Realizzazione: 2012
Direzione Lavori: Ufficio Tecnico Bosco
Ottolenghi nord: prima dellintervento - foto D. Gerometta Ottolenghi nord: dopo lintervento - foto L. Vita
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Le operazioni di recupero del pesce - foto L. Vita
Prima dellintervento - foto D. Gerometta Dopo lintervento - foto D. Gerometta
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Le specie vegetali utilizzate nei sistemi di depurazione naturale, possono essere suddi-vise in idrofite e macrofite emergenti e elofite.Le piante macrofite sono piante semi-acquatiche, con la base e le gemme perennantisommerse, ma con il fusto e le foglie aeree. Esempi comuni sono le Tife, le Carici e laCanna Palustre (Phragmites australis).Le piante idrofite sono piante acquatiche perenni le cui gemme si trovano sommerse,radicanti, o natanti.
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Piante erbacee igrofile
Carice dimessa Carex acuta Carice pendula Carex pendula Cannuccia di palude Phragmite australis
Tifa di laxman Typha laxmanii Tifa Typha angustifolia Aglio angoloso Allium angulosum
Giaggiolo acquaticoIris pseudacorus
Cardo biancheggianteCirsium canum
Senecio palustreSenecio paludosus
Lenticchia dacqua maggioreSpirodela polyrhiza Morso di rana
Hidrocaris morsus Ranae
Ninfea comuneNinphaea alba
disegni: Daniela Gerometta
Piante idrofite - natanti
Ippovia
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Alberi del Bosco
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Farnia Quercus Robur Carpino bianco Carpinum betulus
Pioppo bianco Populus albaAcero campestre Acer campestre
Tiglio selvatico Tilia cordata Olmo campestre Ulmus minor
Ontano nero Alnus glutinosaSalice bianco Salix alba
disegni: Daniela Gerometta
Arbusti del Bosco
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Biancospino Crataegus monogyna Fusaggine Euonymus europaeus
Pallon di maggio Vibunum opulusSambuco nero Sambucus nigra
Prugnolo Prunus spinosa Lantana Viburnum lantana
Corniolo Cornus masNocciolo Corylus avellana
disegni: Daniela Gerometta
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Animali del Bosco
CinciallegraParus major
ScriccioloTroglodytes troglodytes
PettirossoErithacus rubecula
Balia neraFicedula hypoleuca
PasseroPasser domesticus
CardellinoCarduelis carduelis
GazzaPica pica
Picchio verdePicus viridis
Picchio rossoDendrocopos major
CuculoCcuculus canorus
Gufo comuneAsio otus
CivettaAthene noctua
Rospo smeraldinoBufo viridis
Rospo comuneBufo bufo
Rana agileRana Dalmatina
disegni: Daniela Gerometta
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Raganella italicaHyla Intermedia
Tartaruga palustreHemys orbicularis
RamarroLacerta bilineata
Tritone crestatoTriturus carniflex
BiaccoCuluber viridiflavus
MoscardinoMuscardinus avellanarius
ScoiattoloSciurus vulgaris
Lepre comuneLepus europaeus
TassoMeles meles
Talpa europeaTalpa europaea
Riccio europeoErinaceus europaeus
VolpeVulpes vulpes
FainaMartes foina Donnola
Mustela nivalisPipistrello albolimbatoPipistrellus kuhlii
disegni: Daniela Gerometta
Istituzione Bosco e Grandi Parchi
V.le Garibaldi, 44/a - 30173 Mestre - VeneziaT +39 (0)41 535 22 24 - F +39 (0)41 535 22 09
[email protected] - www.boscoegrandiparchi.it
A cura di: Luciana Vita, Francesco Boldrin, Daniela Gerometta, Emanuela Luise, Valeria RavaraFoto di: Graziano Arici, Daniela Gerometta, Luciana Vita - Impaginazione/grafica: Stamperia Cetid S.r.l. Venezia/Mestre
Regolamento
Nelluso del Bosco si deve osservare il Regolamento approvato dal ConsiglioComunale con Delibera 141/2007; il soggetto gestore lIstituzione Bosco eGrandi Parchi.
In tutto il Bosco vietato:- costruire capanne sugli alberi, appendervi corde e inchiodarvi tavole;- abbandonare rifiuti al di fuori degli appositi contenitori;- danneggiare piante o attrezzature;- asportare piante o terriccio;- raccogliere funghi;- abbandonare animali;- accendere fuochi;- laccesso ai mezzi motorizzati anche con motore spento;- entrare nei canali e negli specchi dacqua o farvi accedere animali;- disturbare la quiete con attivit rumorose, intense o prolungate.
Tutti i cani devono essere condotti al guinzaglio, i loro escrementi devono essere ri-mossi dai sentieri; quelli aggressivi o di altezza al garrese superiore ai 60 cm devo-no indossare la museruola.Le biciclette e i cavalli possono transitare esclusivamente sui percorsi indicati e co-munque devono dare la precedenza ai pedoni. Chi esce dai sentieri lo fa a propriorischio e pericolo.La mancata osservanza del regolamento punita con una sanzione amministrativada 25 euro a 500 euro.Eventuali danni dovranno essere risarciti.I visitatori sono invitati a segnalare eventuali trasgressioni.La vigilanza esercitata dalla polizia locale (tel. 041/2747070).
E vietata la caccia.