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Buono giusto per un lavoro da statale*
Ero tra l’arrabbiato e il triste. Avevo
intervistato diversi candidati per un posto
vacante nell’agenzia governativa dove ho
lavorato negli ultimi 10 anni (servizi di
pubblica utilità). La provvidenza mi aveva
mandato finalmente il candidato perfetto. Un
ex appartenente alla Marina Militare con
credenziali impeccabili. Si presentava con
visibile sicurezza di sé, senza essere allo stesso
tempo arrogante, o, come direbbero gli
americani “presuntuoso”. Dopo aver terminato
il colloquio, mi rivolsi al responsabile delle
Risorse Umane che mi sedeva accanto dicendo:
“se non lo assumiamo siamo dei completi
idioti”.
Tuttavia non potei assumerlo perché la
“commissione” era intimidita da qualcuno così
tanto qualificato. Anche se quella posizione
nell’ufficio faceva direttamente capo a me.
Non parlo di mere “opinioni”. Ho prove
documentate e incontrovertibili che questo tizio
era il miglior candidato per quel posto –
nientemeno che dal dipartimento della Marina.
I punteggi e le valutazioni ottenuti in Marina
che aveva allegato al curriculum vitae erano
impressionanti. Sarebbe stato un privilegio
essere il supervisore di quest’uomo, averlo nel
mio team. Ma niente. L’agenzia governativa
locale aveva deciso di ignorare la sua stessa
politica di scegliere il candidato più qualificato
e le sue stesse regole scritte che imponevano di Continua a pagina 4
dare priorità ai veterani – con ridicole e
sdolcinate giustificazioni che erano solo
illogiche e che non potevano veramente essere
sostenute.
Bollettino Novità NS Numero 117/39 Fondato 1992 10 / 2016 (127)
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Per che cosa combattiamo?
L’idea di Reich
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La ricerca storica ha sintetizzato le forze
che hanno dato forma al cosiddetto
occidente essenzialmente in tre forme:
antichità, cristianità e Uomo Germanico
[das Germanentum]. Nel valutare queste
forze, entrambe le prime due son state
generalmente denominate le vere
“formatrici”, soprattutto in riferimento
all’idea di Reich: l’antica Roma ha
presumibilmente fornito l’idea di una
monarchia universale e la cristianità le
fondamenta culturali dell’occidente,
mentre L’Uomo Germanico è stato la
forza militare e il portatore di quelle idee.
Questa visone umanistico-confessionale
della storia ha naturalmente enfatizzato un
certo numero di fattori corretti, ma lungo
il processo si è lasciata sfuggire che
l’elemento essenziale di qualsiasi cultura o
formazione statale non può mai essere
fornito al popolo dall’esterno, ma
piuttosto o si forma dalla sua energia
interiore o non si realizza affatto. Dunque
l’elemento Germanico, e poi Tedesco, ci
appare come la vera forza creatrice,
mentre il resto è elemento mutevole e
spirituale, assorbito da questa forza a
seconda delle circostanze della situazione
storica. Siamo quindi convinti che
l’essenza dell’idea del Reich contenesse
già una sostanza Germanica, che il
contenuto nucleare del Reich già esistesse
con le sembianze di un duca germanico e
di un Re germanico; che questa idea di
Reich che si andava formando dovesse
misurarsi con le potenti forze della
tradizione. Avvenne così che la difesa
dell’idea stessa di Reich dovette
attraversare diverse trasformazioni nel
corso della storia. Teodorico il Grande,
che per primo concepì un Reich
Germanico universale, si trovò di fatto di
fronte a un decadente Impero Bizantino,
ma anche alla potente tradizione
dell’antica Roma, il notevole lavoro
architettonico e la grande esperienza
politica e amministrativa. Fece dunque
affidamento sugli antichi nella formazione
del suo Reich e prese il controllo del
comando dello Stato e della sicurezza
militare mentre lasciò gli affari
amministrativi ai romani. La cristianità fu
meno influente in questa fondazione e la
lotta degli Ariani Germanici con i cattolici
romani si svolse completamente sotto la
dominazione politica di Teodorico.
Carlo Magno trovò una Chiesa
rinnovata, la cristianità era diventata un
s o l i d o p i l a s t r o s p i r i t u a l e
fondamentalmente in forma cattolica e
così l’universale Reich francone si
combinò con la cristianità del tempo.
Entrambe le parti, l’elemento Franco-
Germanico e quello Cristiano-monarchico,
iniziarono a organizzarsi l’uno accanto
all’altro, dando il via a una storica
battaglia mondiale.
Ottone il Grande compì un passo
decisivo garantendo ai vescovi la proprietà
terriera, elevandoli a signori secolari. Essi
diventarono così ufficiali del Reich e
durante il regno di Ottone presero le parti
dell’Imperatore contro il Papa. Tuttavia
questo sviluppo portò ad un rafforzamento
del clero in quanto era rappresentato non
solo come potente forza plasmatrice, ma
più tardi dovette anche fare i conti con un
diretto potere terreno nell’elezione del
Kaiser. Entrambi gli universalismi, il
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Siamo orgogliosi di presentarvi i NUOVI libri in ita-
liano, pubblicati a settembre, che portano il totale dei
nostri libri tradotti in italiano a cinquanta!
Molti altri sono già stati tradotti, ma non ancora pub-
blicati.
Seguiteci!
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Buono giusto per un lavoro da statale*
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Quando leggo Mein Kampf mi sembra di
leggere del posto in cui lavoro. La
commissione ha deciso. Nessuno ha
responsabilità. Tutto viene fatto attraverso il
compromesso e le mezze misure. E se qualcosa
poi va storto? Nessuno è responsabile e nessuno
ne risponde. “Non guardate me, ha deciso la
commissione!”
L’ultimo candidato che avevamo assunto non
era durato sei mesi. Era stato necessario
licenziarlo prima ancora di aver completato il
semestre di prova a causa della sua manifesta
incompetenza. La commissione aveva deciso
anche questo.
Qual era il titolo originale del Mein Kampf?
Era Viereinhalb Jahre (des Kampfes) gegen
Lüge, Dummheit und Feigheit che tradotto
sarebbe Quattro Anni e Mezzo (di Lotta) Contro
la Menzogna, la Stupidità e la Codardia.
Questo riassumeva perfettamente il mio lavoro.
Menzogne, stupidità e codardia.
La commissione era troppo codarda persino
per dire a quel brav’uomo che non era stato
scelto. Avrebbero richiamato il prescelto e
spedito a tutti gli altri una lettera – compreso lui.
Dopo ben due colloqui.
Così il giorno di quell’ultimo colloquio, verso
sera, mentre mi preparavo per rientrare a casa, lo
richiamai e gli chiesi se potevo incontrarlo in un
posto e a un’ora di sua scelta. – ma non in
ufficio. Era un incontro “informale” dissi.
Accettò. Così gli offrii una birra e gli dissi
faccia a faccia che, con mio rammarico, non era
il candidato prescelto. Era la cosa più dignitosa
da fare. Lui apprezzò il mio gesto.
Sono un Nazionalsocialista perché lavoro per
costruire un mondo migliore. O morirò
provandoci.
Al giorno d’oggi la corrente mainstream del
politicamente corretto ha creato una società, nel
mondo occidentale, in cui non vale la pena
vivere. Provo molta rabbia e tristezza allo
stesso tempo.
Sono pronto a morire per la lotta del Führer.
Non ho intenti suicidi o desiderio di morte. Ma
sono pronto a morire per la nostra causa. Fatevi
avanti. Dobbiamo fare la differenza. O morire
provandoci.
Heil Hitler!
Vicenç Espaillat
Reich per grazia divina e la affermazione
del potere papale, crebbero continuamente
e finirono per collidere sotto l’Imperatore
Federico II Hohenstaufen nella maniera
più eclatante in un acerrimo conflitto. Il
Kaiser si reputava detentore del Reich e,
come era usanza dire a quei tempi,
responsabile solo davanti a Dio, mentre il
Papa rivendicava diritti di sudditanza
sull’Imperatore. Il potere del diritto
universale papale si rafforzò sotto gli
Asburgo, ma l’ultimo tentativo di una tale
decisa monarchia universale fallì sotto
Carlo V a causa dell’inconsistenza
interna: all’inizio del risveglio delle
culture nazionali europee.
Lutero poi infranse definitivamente
l’instabile unione dell’occidente di allora.
Le scienze sgretolavano in maniera
progressiva la vecchia visione del mondo.
L’Umanesimo, i l Rinascimento
arricchirono l’Europa nuovamente da
fonti sepolte, risvegliarono lo spirito degli
antichi, ma allo stesso tempo portarono un
più profondo risveglio popolare degli
Europei (Hutten che celebra Arminio).
Le ribellioni liberali scrollarono via il
Medioevo e il ruolo delle varie forze della
tradizione e le speranze per il futuro
caratterizzano il XVIII e il XIX secolo.
Politicamente la Germania è, in questo
periodo, a terra. Il mondo è diviso tra
Anglosassoni, Francesi e Russi e quando
il sogno del Reich Tedesco, senza alcun
aiuto esterno, basato sulla Prussia nelle
Guerre di Liberazione del 1813, riprende
forma e si realizza con Bismarck, il
popolo biologicamente rinvigorito si
affolla a tutti i confini e a causa della
mancanza di spazio viene oppresso da
manifestazioni filistee dal contesto. Ma il
Secondo Reich vive e si difende con una
Per che cosa combattiamo?
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Per che cosa combattiamo?
forte e formativa visione del mondo. Le
più lontane visioni del mondo, escludendosi
reciprocamente, lottano per ogni individuo e
la Germania affronta l’assalto delle forze
dell’alta finanza, dei Francesi e dei
Britannici, spiritualmente divisi, nel 1914. Il
collasso che ne risulta obbliga la Germania
ad affrontare una profonda riflessione o ad
accettare il declino. La riflessione arriva con
Adolf Hitler e con la lotta del Movimento
Nazionalsocialista. Una visione del mondo
pervade di nuovo il Reich, scrolla via vecchie
tradizioni e basa il Reich stesso non sulle
dinastie e sui titoli, ma piuttosto sulla
sostanza della vita stessa: sulla razza e
sull’appartenenza etnica [Volktum]. Da
queste fondamenta e dai loro più alti valori di
onore e dovere, la visione Nazionalsocialista
si forma in tutti gli ambiti e combatte i
vecchi poteri. E dal momento che non
riconosce né l’alta finanza, né il bolscevismo,
né la speculazione borsistica, né il brutale
capitalismo di Stato comunista, l’assalto
contro il Reich è ricominciato. Tuttavia mai
nella storia il Reich Tedesco è stato così
attentamente difeso come oggi, mai nella
storia tutte le tribù della Nazione Germanica
si sono opposte insieme al nemico, mai nella
storia una visione del mondo è stata così
rigorosamente difesa come sotto la nuova
bandiera del Reich e mai nella storia questa
bandiera è stata portata da una mano ferrea
attraverso la battaglia come oggi sotto alla
guida del Führer. Ma attraverso questo il
Movimento Nazionalsocialista è parimenti
divenuto servitore dell’idea stessa di Reich
Tedesco. Questo movimento verrà misurato
in futuro in funzione all’energia e alla
volontà impiegate nell’azione a favore
dell’idea di Reich. Questa analisi si traduce
in un impegno più profondo per ogni
Nazionalsocialista, per ogni soldato della
Wehrmacht, che oggi serve questa idea di
Reich di 2.000 anni e la visione del mondo
della nostra epoca, che difende entrambi dai
nemici dell’eterno Reich.
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Abbiamo combattuto per questo dal 1918,
il Movimento ha instancabilmente compiuto
ogni sforzo richiestogli, la Wehrmacht
tedesca combatte la sua battaglia storica per
questo. Sappiamo che la missione del Reich
Tedesco oggi si estende ben oltre i confini
tedeschi del territorio della Germania, che il
Reich è divenuto nuovamente il protettore
della moralità dell’Europa e della libertà
stessa del continente stesso. La
c o n s a p e v o l e z z a d e l l a p r o p r i a
autoconservazione e della missione europea
è la più forte garanzia della volontà di azione
totale ed è garanzia della vittoria finale sui
poteri della decadenza da oltreoceano e da
Mosca.
Alfred Rosenberg
The Times, They’re A’ Changing!
Angela Merkel ha sofferto perdite dannose per
mano della rifiorente estrema destra tedesca nelle
elezioni regionali di Berlino, nella sera di domenica
18 settembre.
Il partito della cancelliera tedesca Angela Merkel ha
sofferto una sconfitta storica alle elezioni locali di
Berlino, mentre la destra populista di Alternative für
Deutschland (AfD) ha guadagnato nuovi consensi,
cavalcando l’onda di rabbia popolare causata dalla
politica di “porte aperte” ai rifugiati.
Alternative für Deutschland ha vinto il 14 percento,
secondo le proiezioni dei media pubblici, nella
capitale che si è sempre vantata di essere una città
moderna, alla moda e multiculturale.
Il grande risultato di AfD, ottenuto soprattutto
grazie al supporto dei quartieri popolari della ex
comunista Berlino-est, si traduce nella conquista di
seggi di opposizione in dieci dei 16 stati tedeschi, un
anno prima delle elezioni.
L’Unione Cristiano-Democratica (CDU) della
Merkel ha raggiunto solo il 17,5 percento – il peggior
risultato del dopoguerra in città, sia prima che dopo la
caduta del muro di Berlino, nel 1989 – e dovrà
presumibilmente fare da partner minoritario di
coalizione per i Socialdemocratici (SPD), che hanno
totalizzato circa il 22 percento.
Questa elezione, nella perennemente indebitata città
-stato di 3,5 milioni di abitanti, è stata caratterizzata
da temi come gli scarsi servizi pubblici, l’edilizia
scolastica fatiscente, i treni in ritardo e carenza di
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The Times, They’re A’ Changing!
abitazioni, ma anche e soprattutto dai problemi nella
gestione del flusso dei migranti. La più grande
economia europea ha importato lo scorso anno un
milione di richiedenti asilo e di questi più di 70.000
sono arrivati a Berlino, con migliaia ancora alloggiati
nei cavernosi hangar dell’ex aeroporto di Tempelhof,
costruito in epoca nazista e che serviva come base
aerea della Berlino della Guerra Fredda.
Il Sindaco di Berlino, Michael Mueller (SPD), aveva
drammaticamente annunciato prima dei dati che un
risultato forte di AfD sarebbe stato “visto dal mondo
come un segnale del riaffiorare della destra e del
Nazismo in Germania”.
Il voto ha segnato un'altra pietra miliare per il nuovo
arrivato AfD, che ha fatto campagna elettorale su una
piattaforma simile a quella del Front Nationale
francese o dei populisti di estrema destra in Austria e
Olanda..
…”Da zero alla doppia cifra, è un primato per Berlino”
ha dichiarato soddisfatto il candidato di punta a Berlino
Georg Pazderski, prevedendo che l’elettorato caccerà
la grande coalizione bipartisan della Merkel il
prossimo anno.
Siamo arrivati nella capitale” ha dichiarato la co-
leader del partito Beatrix von Storch, salutando l’
“enorme successo”.
La CDU della Merkel, che ha la maggioranza
nazionale, a Berlino ha fatto da partner minoritario per
il SPD di Mueller, tradizionalmente il partito più forte
in città.
Mueller ha rifiutato una nuova coalizione come la
CDU ed è probabile che si coalizzerà invece con i
Verdi e il partito di estrema sinistra Die Linke, ognuno
dei quali ha ottenuto circa il 15 percento.
“Una simile coalizione rosso-rosso-verde” sperano i
loro membri, potrebbe replicarsi in futuro a livello
nazionale. Continuate a sperare!
Nel frattempo la Merkel – dopo aver sofferto una
bruciante sconfitta contro AfD in un'altra elezione due
settimane fa – dovrà affrontare la pressione “per
chiarire la sua strategia politica”, ha detto
all’Handelsblatt Gero Neugebauer dell’Università
Libera di Berlino.
Anche un altro analista, Kai Arzheimer,
dell’Università di Magonza, ha previsto l’emergere di
tensioni tra la CDU e il suo partito-sorella bavarese
CSU, ma ha rimarcato il fatto che l’alleanza
probabilmente non cambierà il candidato di punta,
Merkel.
“Porre questa domanda un anno prima le elezioni
federali sarebbe un suicidio, specialmente
considerando che nella CDU non c’è nessun credibile
successore” ha dichiarato.
Nondimeno il Ministro delle finanze bavarese
Markus Soeder (CSU) ha lanciato una bordata,
dichiarando che il governo Merkel deve “riguadagnare
il supporto dei cittadini sulla questione dei rifugiati e
finalmente limitare strettamente l’immigrazione e dare
una stretta sui problemi di sicurezza”.
A Berlino – città spesso definita “povera ma
sensuale” dal suo precedente sindaco, il gaudente Klaus
Wowereit – la campagna elettorale è stata dominata
non solo dalla politica sui migranti ma anche dal
diffuso malcontento per gli scarsi servizi pubblici.
Con poca industria e un tasso di disoccupazione,
sopra la media nazionale, del 10 percento, la capitale
europea delle feste techno è spesso vista come una
divertente eccezione caotica in un Paese altrimenti
ordinato e puntuale come la Germania.
Berlino è diventata anche uno zimbello a causa del
progetto del mega-aeroporto che ha accumulato al
momento ben cinque anni di ritardo e che sta costando
tre volte il budget previsto.
In un’altra debacle, lo scorso anno, migliaia di
rifugiati sono stati lasciati ad aspettare per giorni o
settimane all’affollatissimo e collassante centro Lageso
di Berlino per la registrazione dei migranti, con gente
costretta a dormire per terra all’aperto.
Tutti questi problemi hanno alimentato la sfiducia
degli elettori dei principali “partiti popolari” tedeschi
che hanno governato Berlino in una infelice coalizione,
il SPD e la CDU.
Il candidato di punta per la CDU a Berlino, Frank
Henkel, ha definito il risultato elettorale “una giornata
nera per i partiti popolari” e ha aggiunto che “è molto
allarmante quando partiti di frangia come AfD o Die
Linke attraggono in totale un quarto dei voti”.
“Berlino sta diventando sempre più divisa” ha detto a
Phoenix TV Lother Probst dell’Università di Brema,
dal momento che anche l’SPD, pur avendo vinto, ha
registrato il suo peggior risultato del dopoguerra.
“I partiti del centro, quelli più mainstream, hanno
perso parecchio terreno, rivelando una dinamica in
cambiamento del paesaggio politico … Quello che
osserviamo è l’erosione del consenso per i grandi
‘partiti popolari’. “
AfD dovrà attendere almeno fino al prossimo anno
per vincere dei seggi al Bundestag, il parlamento
nazionale.
Alle elezioni di domenica era in gioco la legislatura
per Berlino. Con una popolazione di quasi 3,6 milioni
di persone, la capitale equivale a uno dei 16 stati
federali tedeschi.
Circa 1.500 persone si erano riunite per ascoltare la
Merkel parlare prima dell’elezione berlinese durante la
campagna per l’Unione Cristiano-Democratica e il suo
candidato Frank Henkel. Grida come “Angela deve
andarsene!” e “Vattene!” hanno riecheggiato nella
Kranoldplatz quando i protestatori le hanno detto che
lei e la sua politica sulla immigrazione, che sono
diventate estremamente impopolari in Germania, non
erano le benvenute.
I disturbatori di destra le hanno gridato “Merkel se ne
deve andare”, “Vattene” e “Patria, Libertà,
Tradizione!” mentre si trovavano fuori da un raduno
elettorale della CDU.
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