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Besoconti Parlamentari 5631 Assemblea Regionale Siciliana
IX Legislatura 145* SED UTA 11 M aggio 1983
145* SEDUTA
m e r c o l e d ì 11 MAGGIO 1983
Presidenza del Presidente LAUEICELLA indi
del Vice Presidente GRILLO indi
del Vice Presidente VIZZINI
I N D I C E
Dimissioni dell’ onorevole M ario D’A cquisto da deputato
regionale:
PRESIDENTE LA RUSSA (DC)VIZZIXU (PC I) . g ran ata (PSI)CUSIMANO
(M SI-D N )'GUERRERA ( P L I )
....................................Lo GIUDICE, P residen te della
R egione
dimissioni dell’onorevole M ario Mazzaglia da deputato
regionale:
Presidentegranata (PSI) - AZZINI (PCI) . .PAOLONE (M SI-D N
)^RINCANATO (DC) .'̂ GERREr a (PLI) ..Lo g i u d i c e , P residen
te della R egione
disegni di legge
(Votazione di richieste di procedura d'urgenza):
Pag.
5633, 563656335634 563456345635 5635
5636, 56405637
,5637563856385639 5639
« N orm e riguardanti gli enti econom ici reg ionali e provvedim
enti riguardanti il settore zolfìfero » (477/A ) (Seguito della
discussione) ;
PRESIDENTE . . 5642, 5645, 5650, 5655, 5656, 5661,TAORM IN A,
Assessore p er VindiLStria . 5643, 5646, 5648,
5651, 5654, 5655, 5660, 5662,CUSIMANO ( M S I - D N )
.................................... 5643, 5647,COLOMBO (PCI) . .
5645, 5647, 5651, 5656, 5659,TRIN CAN ATO (DC) . . . . . .
5645.5655,G A N A Z ZO L I ( P S I )
.................................... 5646, 5650, 5654,PAOLONE ( M S
I - D N ) .............................................V IZZIN I (
P C I ) ..................................................... 5649.
5656,M EZZAPELLE ( P R I )
.............................................PICCIONE NICOLO’ (DC),
P residen te della
C o m m i s s i o n e
...............................................................
5658,GRILLO (DC) . . . . . . . .SCIAN GU LA ( D C )
......................................................
« Interventi straordinari per la pesca marittima in S ic ilia »
(414-437-459/A) (D iscussione):
566456505663565356615656 5663 5646 56585657
566156605661
Presidente
** Stilizzazione delle som m e di cui alle leggi Regionali num
ero 124 del 2 ^ ce m b re 1980 ® numero 135 del 18 dicem bre 1980,
concer- deati: “ Solidarietà della Regione in favore *l®lle
popolazioni delle regioni m eridionali colpite 1980“
dagli eventi sism ici dell’autunno e “ Integrazioni e m odifiche
alla legge
*‘ogionale 2 dicem bre 1980, num ero 124” » (^66/A) (D
iscussione):
^̂ esidentè . .^^AZz o l i (PSI), rela tore
Resoconti, f. 758
5640, 5641, 5642 5641
P R E S I D E N T E
.............................................PICCIONE NICOLO* (DC),
P residen te della
Com m issione . . .............................................V
IZZIN I (PCI) . . . . . . . .N ATOLI, Assessore per la
cooperazione, il com
m ercio, Vartigianato e la pesca . . . .
« Rideterm inazione delle somme da ripartire tra le cam ere di
com m ercio delia Sicilia per la concessione dei contributi
previsti dalla legge regionale 26 m arzo 1982, num ero 21 »
(414-437-459/A - N orm e stralciate) (Discussione;
P R E S I D E N T E
............................................PICCIONE NICOLO’ (DC),
P residen te della
C o m m i s s i o n e
..............................................................
M ozione (Determ inazione della data di discussione) :
PRESIDÈNTE . . . . ' .CUSIMANO ( M S I - D N )
....................................‘ .DI CARO, A ssessore p er la
sanità .
5664, 5667, 5668
5664 5664
5668, 5669
5669
5632, 563356325633
La seduta è aperta alle ore 19,10.
(500)
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P^esoconti PaTlamentari — 5632 Assemblea Regionale Siciliana
IX Legislatura 145“ S E D U TA 11 M aggio 1983
PRESIDENTE. Avverto che del processo verbale della seduta
precedente sarà data lettura nella seduta successiva.
Determinazione della data di discussione dimozione.
PRESIDENTE. Si passa al secondo punto delTordine del giorno:
Lettura, ai sensi e per gli effetti degli articoli 83, lettera d),
e 153 del Regolamento interno, della mozione numero 77:
«Ricostituzione della Commissione di indagine conoscitiva sulla
situazione del credito e del risparmio in Sicilia », a firma degli
onorevoli Cusimano, Grammatico, Paolone, Tricoli, Davoli e
Virga.
CUSIMANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CUSIMANO. Signor Presidente, a seguito di un dibattito svoltosi
in Aula è stato approvato Tordine del giorno numero 85 con cui si è
stabilito di nominare una Conunis- sione parlamentare per svolgere
un’indagine nel settore bancario. La Commissione è stata costituita
e ha eletto a proprio Presidente l ’onorevole Guerrera, il quale ha
convocato ripetutamente la Commissione, che ha discusso a lungo le
modalità per condurre l ’indagine sino a quando, in data 28 aprile
1983, dopo una proroga del termine da parte dell’Assemblea, il
Presidente della Commissione presentava a lei, signor Presidente
deU’Assemblea, il lavoro compiuto dalla stessa. E, pur in forma
pacata, l ’onorevole Guerrera denunziava alcune cose: le dimissioni
di alcimi componenti la Commissione; il fatto che il Governo, che
aveva richiesto sin dal 27 gennaio 1983 documenti e atti ritenuti
necessari allo svolgimento del compito, alla data del 28 aprile
1983 non aveva consegnato alcun documento.
Contemporaneamente la Commissione aveva formulato una nota,
inviata a tutte le banche siciliane, al fine di attingere notizie
per l ’espletamento del proprio compito. Solo alcune banche avevano
inviato il questionario compilato in ogni sua parte. A que
sto si aggiunge il fatto, non dipendente ■dalla volontà di
alcuno, che il segretario ■assegnato alla Commissione aveva
rassegnato le dimissioni e, quindi, si è dovuto sostituirlo. Tutto
questo ha impedito materialmente alla Commissione di svolgere la
propria indagine.
Signor Presidente, come è noto, l ’ordine del giorno, che
prevedeva la nomina della Commissione, è stato approvato a seguito
di un dibattito molto serio e molto ampio, su un tema collegato al
problema della mafia in Sicilia, essendo stato messo in relazione
al riciclaggio di danaro sporco in determinati sportelli bancari.
Quindi, si trattava di un’indagine seria, voluta da questa
Assemblea per approfondire uno degli aspetti fondamentali della
lotta alla mafia.
Invece è successo, signor Presidente, che il Governo non ha
fornito i documenti richiesti — cosi come ha denunziato, ripeto, in
forma velata il Presidente della Commissione, onorevole Guerrera —
e che sono state rassegnate dimissioni a catena da parte dei
componenti della stessa Commissione. Lei sa, che per le Commissioni
speciali non è prevista la possibilità di sostituzioni, per cui
occorre il plenum, e pertanto questa Commissione di indagine non ha
potuto espletare il proprio compito.
Noi riteniamo che la Commissione deve essere ricostituita e deve
essere invitato il Governo a fornire i documenti richiesti tranne
che non voglia assumersi la responsabilità di non fare espletare
una indagine sul credito voluta da questa Assemblea. La nostra
mozione, signor Presidente, chiede proprio che venga ricostituita
la Commissione in tempi brevi; non possiamo attendere mesi e mesi,'
già abbiamo atteso abbastanza.
Noi 'denunziamo responsabilità precise di coloro che dovevano
dare alla Commissione gli strumenti necessari per svolgere la
propria indagine. Chiedo, pertanto, signor Presidente, che la
mozione venga discussa subito in modo da permettere la
ricostituzione della Commissione di indagine sul credito» per
potere essere credibile nel momento io cui affermiamo di volere
lottare la mafia- Non si può bloccare un’indagine sol perch® il
Governo non ha fornito i dati ricliiesb dalla Commissione,
altrimenti si farebb®
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Resoconti Parlamantari — 5833 Assemblea Regionale Siciliana
IX Legislatura 145" SEDUTA 11 Maggio 1983
strada il sospetto che il Governo, in effetti, questa
Commissione l ’ha subita e che non vuole assolutamente consegnare
gli atti in suo possesso. Si assumerebbe in tal modo la gravissima
responsabilità morale di non volere far procedere i lavori di
questa Commissione, con le conseguenze politiche, ovviamente, che
discenderebbero da questo comportamento.
PRESIDENTE. Si potrebbe discutere la mozione nella prossima
seduta utile.
Qual è il parere del Governo?
DI CARO, Assessore per la sanità. Siamo d’accordo. '
PRESIDENTE. Rimane cosi stabilito.
Dimissioni dell’onorevole Mario D’Acquisto da deputato
regionale.
PRESIDENTE. Si passa al terzo* punto dell’ordine del giorno:
Dimissioni delTono- revole Mario D ’Acquisto da deputato
regionale.
Comunico che l ’onorevole D’Acquisto ha inviato al Presidente
deirAssemblea le seguenti due lettere:
« Con la presente lettera rassegno le mie irrevocabili
dimissioni da deputato regionale. Dichiarò altresì di cessare da
questo momento Tespletamento delle mie funzioni. Con i più distinti
saluti ».
« Caro Presidente,
è giusto da parte mia far conoscere i motivi che mi inducono a
dimettermi dal- Assemblea per presentare la candidatura
Camera.L’intenso impegno da me sviluppato per
molti anni in sede regionale mi ha consentito di valutare sino
in fondo Pessenziale *®portanza e la straordinaria vitalità dell’
Autonomia di cui fortemente ho condiviso m ispirazioni e gli
obiettivi.
Sono quindi molto grato a quanti ■— daglieiettori ai
eolleghi----- mi hanno permessor̂noggi di dare il mio particolare
contri- '̂ to, sia pure nella complessità e difficoltà
degli eventi, in una battaglia che ha avuto al suo centro il
riscatto e l ’avanzamento della Sicilia.
Oggi ritengo, dopo avere espletato la mia attività all’Assemblea
e nella Regione in quasi tutte le possibili varianti, che sia più
opportuno cercare di proseguire nella sede nazionale l ’azione
intrapresa, continuando lungo la stessa linea sin qui seguita, ma
cercando di portarla avanti là dove si assumeranno, nei prossimi
anni, decisioni fondamentali per lo sviluppo del Paese.
Potrà essere utile, ho pensato ,che proprio in un .moménto in
cui si riscontra una pericolosa Caduta di interesse verso i
problemi del Mezzogiorno e delle autonomie, si possa aggiungere una
voce impegnata a quelle, già autorevoli e appassionate, degli altri
deputati che fino ad oggi hamro sostenuto gli interessi e i diritti
della Sicilia.
La preziosa esperienza che ho potuto fare nel Parlamento
regionale rappresenta un patrimonio di conoscenze e di tensioni che
porterò sempre con me, senza dimenticarmene mai.
A te,, caro Presidente, e a tutti i colleghi, il mio fraterno
apprezzamento e ringraziamento, insieme agli auguri di buon
lavoro.
Dalla Sicilia a Roma, Timpegno continua ».
LA RUSSA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LA RUSSA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il gruppo della
Democrazia cristiana non può far passare sotto silenzio la scelta
che ha voluto fare l ’onorevole Mario D’Acquisto. Nell’augurare
all’ex Presidente della Regione im successo e una affermazione, la
Democrazia cristiana vuole sotto- liftèare le doti umane e
politiche che hanno contraddistinto la presenza di Mario D
’Acquisto per venti anni in quest’Aula. Mario D’Acquisto è stato un
protagonista della vita regionale: Assessore per il lavoro, per il
bilancio, Presidente della 'Commissione finanza, Presidente della
Regione, Presidente del Gruppo parlamentare.' In tutte queste ■
sedi ha dato sempre un segnale di attaccamento alTistituto
autonomistico. Riteniamo che per questo particolare attaccamento
alla nostra autonomia, Mario D’Acr
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Resoconti Parlamentari — 5634 — Assemblea Regionale
Siciliana
IX Legislatura 1-45“ S E D U T A 11 M aggio 1983
quisto ha scelto di proseguire la sua battaglia a Roma.
Ritengo, signor Presidente, di dovere sottolineare che noi
siciliani, oggi più di ieri, abbiamo bisogno di deputati attenti,
impegnati, sostenitori delle nostre prerogative autonomistiche,
abbiamo bisogno di punti fermi, a Roma nelle aule parlamentari. Per
questo sono convinto che occorre mantenere un legame particolare
con il Presidente della Repubblica per cercare di impedire che si
equipari la nostra autonomia con quella delle altre regioni. Nel
rivolgere, quindi, l ’augurio più affettuoso, più fervido del
Gruppo della Democrazia cristiana, voglio augurarmi che PAssemblea
tutta possa continuare ad intrecciare saldi legami umani e politici
con gli uomini migliori che hanno rappresentato la Sicilia più
bella e più pura.
VIZZINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà
VIZZINI. Signor Presidente, noi prendiamo atto stasera delle
dimissioni che l ’ono- revole D ’Acquisto ha voluto presentare per
potere partecipare alla competizione elettorale per il rinnovo del
nostro Parlam.ento e, nel prendere atto di questa scelta, ci
rendiamo conto che l ’Assemblea perde un protagonista della vita
politica siciliana, un uomo che ha avuto un ruolo rilevante nelle
diverse funzioni espletate nel corso di questi anni (alla direzione
del Gruppo parlamentare della Democrazia cristiana, come Assessore,
come rappresentante del Governo); un uomo con cui noi abbiamo
vivacemente polemizzato numerose volte, ma certamente un
protagonista di primo piano, un interprete della politica che il
suo partito ha adottato nella nostra Regione. Quindi, avviene un
fatto che in qualche modo tocca un po’ tutti.
La nostra Assemblea è stata anche nu-- trita del contributo che
alcuni di questi colleghi hanno dato, certamente un contributo
rilevante che ha inciso nella determinazione della politica della
nostra Regione. Debbo, quindi, a nome del nostro Gruppo, formulare
il rammarico per il fatto che 1’ onorevole D’Acquisto non possa
partecipare ancora alla attività deirAssemblea regionale siciliana
e mi auguro che egli possa avere
un ruolo utile per la nostra Sicilia ed al Paese nel nuovo
incarico a cui è chiamato dal suo partito e che probabilmente gli
elettori gli potranno attribuire.
GRANATA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GRANATA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, anche il Gruppo
socialista desidera esprimere gli auguri più vivi aU’onorevole D
’Acquisto che lascia TAssemblea regionale per candidarsi per le
prossime elezioni nazionali, e il rammarico perché non c’è dubbio
che questa Assemblea regionale perde un protagonista, perde un uomo
che con grande acutezza, con grande intelligenza, con grande
passione politica, ha dedicato tanti anni della sua impegnata
attività nella vità dì questa Assemblea regionale a diversi livelli
di responsabilità.
CUSIMANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CUSIMANO. Signor Presidente, il Gruppo del Movimento sociale
italiano voterà a favore delle dimissioni perché non vuole assumere
un atteggiamento contrario alla volontà deironorevole D ’Acquisto.
E’ stato detto che questa Assemblea perde un protagonista e senza
dubbio è cosi. Io e il gruppo che rappresento in moltissime
occasioni abbiamo avuto scontri politici con l ’onorevole D
’Acquisto. Sono stati però scontri politici che non haimo avuto
niente di personale, come si conviene tra persone perbene, e
,dicendo questo, appunto sottolineo che noi consideriamo ronorevole
D’Acquisto una persona perbene, con il quale ci siamo" sempre
confrontati sul piano delle diverse ideologie e nella logica
contrappO' sizione tra maggioranza e opposizione.
Abbiamo sèmpre considerato ronorèvotóD ’Acquisto un -uomo
intelligente, capace» preparato che, senza dubbio, dal suo punf® di
vista ed in nome del suo partito, ha onO' rato le cariche che ha
rivestito sino ̂quella di Prèsìdente della Regione. Nóiauguriamo
per il futuro successi persona*ali(che non hanno niente a che
vedere con 'successo del sùo partito) e riteniamo che
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Resoconti Parlamentari'
IX Legislatura
6635 —
145“ S E D U TA
A-Sseìnhlea Hegionale Siciliana
l i Maggio 1983
questa Assemblea avrà nel Parlamento nazionale, con 1 onorevole
D ’Acquisto un uomo che potrà appoggiare le lotte che essa dovrà
sostenere per rivendicare alla Regione siciliana determinate
prerogative che non sono statê negli utimi tempi riconosciute. E’
una ■perdita per TAssemblea regionale siciliana perché essa
deirintelligenza degli uomini ha sempre bisogno. Comunque, non
possiamo che prendere atto delle 'dimissioni e formulare
all’onorevole D’Acquisto l ’augurio di un brillante avvenire.
GUERRERA. Chiedo di parlare.
PRESIDÈNTE. Ne ha facoltà.
GUERRERA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, le dimissioni
delPonorevole D ’Acquisto sono evidentemente un fatto politico di
rilievo. Nel prenderne atto, non possiamo non sottolineare le doti
di uomo e di politico che hanno contraddistinto l ’onorevole
D’Acquisto nel suo impegno per l ’Autonomia e per gli interessi
della Regione. Abbiamo conosciuto nel corso di questo ventennio
l’attività dell’onorevole D ’Acquisto daH’oppo- sizione ed abbiamo
partecipato come liberali a governi di cui l ’onorevole D ’Acquisto
è stato Presidente, apprezzando le sue doti di misura e di
equilibrio e il suo attaccamento ai principi deH’Autonomia. Ci
rendiamo conto che rAssemblea perde una persona che ha costituito
un punto di riferimento per la sua competenza e i suoi valori, ma
ci rendiamo conto che la sua azione potrà essere più preziosa per
il lavoro che 6glì potrà svolgere nel Parlamento italiano.
LO GIUDICE, Presidente della Regione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
_ LO GIUDICE, Presidente della Regione. Signor Presidente,
desidero associarmi ai colleghi dei gruppi parlamentari per
rivolsero un saluto al cbllega, onorevole D ’Acquì-
nel momento in cui egli lascia l ’As- semblea per presentare la
propria candida- '^ra al Parlamento nazionale. E nel rivol- Sergli
questo saluto .desidero sottolineare, come hanno fatto i colleghi,
il Valore ed il
significato 'della sua presenza in questa Assemblea, come
deputato prima, come membro del Governo, come dirigente del Gruppo
della Democrazia cristiana, come Presidente della Regione. L
’onorevole D’Acquisto assunse la carica di Presidente della Regione
m un momento grave, drammatico della vita regionale, dopo
l’assassinio del Presidente Mattarella, in una situazione politica
difficile, di fronte a un quadro polìtico in qualche modo
disgregato. L ’onorevole D’Acquisto ha sviluppato una iniziativa
politica rffiolta a ricomporre il quadro della solidarietà politica
aU’interno delTAssemblea e nella vita della Regione, mantenendo
aperto il dialogo con tutte le forze politiche e democratiche
operanti nella nostra Assemblea, per assicurare alla battaglia per
il progresso e lo sviluppo civile della nostra Isola una condizione
di forza che è essenziale; il consenso e la solidarietà, la più
larga possibile, da parte del popolo siciliano.
Il suo impegno a riprendere la battaglia meridionalistica, e
esaltare i valori dell’Autonomia, a sviluppare un dialogo sempre
più aperto, più intenso, talvolta più duro nei confronti dello
Stato per rivendicare alla Sicilia il ruolo che le spetta, per
rivendicare all’autonomia regionale il valore che essa ha
neirambito deirordinamento costituzionale del nostro Paese e della
politica nazionale, sta a testimomare il ruolo di protagomsta
delTonorevole D ’Acquisto. Nella sua lettera inviata alTAssemblea,
egli ha sottolineato che la sua non è una fuga dall’Assemblea, non
è una fuga dalla Regione, non- è una rmuncia a . battersi per. l
’Autonomia, ma è anzi una scelta che punta a esaltare i valori
deirAutonòmia ed a combattere la battaglia per l ’Autonomia
regionale in altra sede, nella sede in ̂ cui Vengono operate le
scelte fondamentali per il Paese e, quindi, anche per la nostra
Sicilia.
Tutto il patrimonio di esperienze che egli ha acquisito in
questi armi, le testimo- manze che l ’onorevole D ’Acquisto ha dato
in questa Assemblea e neH’ambito del dibattito politico generalq
della Regione, stanno a dimostrare che non si rompe un rapporto,
che un patrimomo di valori, di impegni di esperienze non viene
meno, che, anzi, questo patrimonio viene ancora di più valorizzato
e può trovare una sede, la più
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Resoconti Parlamentari 5636 Assemblea Regionale Siciliana
IX Legislatuba 145* SEDUTA 11 Maggio 1983
naturale nel rapporto con lo Stato, che è, appunto, il
Parlamento nazionale. L ’onorevole D ’Acquisto ha sottolineato
proprio questo nella sua lettera di dimissioni, e noi siamo certi
che continuerà questa battaglia, che accanto ad altri siciliani
operanti nel Parlamento nazionale, manterrà questo legame con
rAssemblea, con i problemi di questa nostra società siciliana che
deve pure trovare una risposta alla sua crisi, alla sua condizione
di sottosviluppo civile ed economico.
Con questo auspicio che non è di circostanza, desidero rivolgere
il saluto all’onorevole D’Acquisto nel momento in cui affronta una
impegnativa competizione elettorale e inizia una nuova esperienza
politica e parlamentare.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, credo che anche da parte mia
sia' doveroso esprimere il riconoscimento per l’attenta,
intelligente e costruttiva opera che ha caratterizzato la
partecipazione alla vita politica della Sicilia e deirAssemblea
regionale siciliana delTonorevole Mario D ’Acquisto. Giustamente è
stato sottolineato dagli oratori che si sono succeduti che l
’onorevole D ’Acquisto ha rappresentato, certamente, un punto di
riferimento importante, che egli è un protagonista della vita
politica, e perciò le sue dimissioni costituiscono una perdita per
questa Assemblea. Questo rammarico desidero esprimerlo, anche
perché, come giustamente ha sottolineato poc’anzi l ’onorevole
Cusimano, l ’Assemblea ha bisogno di alimentarsi di intelligenze,
e, anche se altre ne subenteranno, tuttavia, credo che
all’Assemblea verrà a mancare un grande contributo di esperienza e
di capacità.
Tuttavia, resta a noi il conforto — come è stato manifestato
nella lettera che ha voluto inviare a me personalmente, per
comunicarla poi a tutti gh onorevoli colleghi — che rimarrà un
vincolo di solidarietà per la battaglia comune a favore
dell’Autonomia, dei problemi della Sicilia, della questione
meridionale. Su questi temi l ’onorevole D ’Acquisto, che ha fatto
propri i valori delle lotte autonomistiche e delle lotte
meridionali, potrà dare nel Parlamento nazionale un importante
contributo di idee e di esperienza. -
Quindi, anche io esprimo l ’augurio che il suo successo
elettorale e la sua partecipazione a livello nazionale possano
essere assicurati.
Poiché si tratta di dimissioni irrevocabili, TAssemblea ne
prende atto.
Dimissioni dell’onorevole Mazzaglia da deputato regionale.
PRESIDENTE. Si passa al quarto punto deH’ordine del giorno:
Dimissioni delTonorevole Mario Mazzaglia da deputato regionale.
Comunico che Tonorevole Mazzaglia ha inviato alla Presidenza la
seguente lettera:
Caro Presidente,
Tintendimento a candidarmi per le elezioni politiche generali,
mi obbliga a tutti gli effetti previsti dalTarticolo 7 del testo
unico delle leggi recanti norme per le elezioni della Camera dei
deputati approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30
febbraio 1957, numero 351, ,a rassegnare le mie dimissioni
irrevocabili da deputato dell’Assemblea regionale siciliana.
Tale decisione nasce dalla volontà di proseguire in altra sede
la battaglia politica esaltante per la difesa dei diritti della
Sicilia e della sua gente, con rinnovato impegno e spirito di
servizio.
Il lavoro intenso di questi armi nel nostro Parlamento regionale
è stato per me una esperienza politica e di vita che non è
possibile dimenticare. Anni di lavoro nei quali è cresciuta la mia
conoscenza dei problemi dei Siciliani, è cresciuta la mia coscienza
democratica, la voglia di lottare per questo generoso popolo di
Sicilia.
Nel lasciare TAssemblea regionale siciliana voglio esprimere a
te e ai colleghi, il mio ringraziamento più sincero e T auspicio
che Tistituzione autononùstica possa sempre di più affermarsi come
strumento essenziale di crescita politica, democratica e di
riscatto delle nostre popolazioni».
GRANATA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha'facoltà.
-
Resoconti Parlamentari— 5637 — Assemblea Regionale Siciliana
IX Legislatura145“ S E D U TA
11 Maggio 1983
GRANATA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel momento in
cui vengono annunziate per la presa d’atto le dimissioni dell’
onorevole Mario Mazzaglia da deputato regionale, sia consentito al
Gruppo parlamentare socialista e a me stesso di inviargli un
fraterno, affettuoso, cordiale saluto e l ’augurio che la sua nuova
battaglia alla quale si accinge, cioè quella per l ’elezione a
deputato nazionale sia coronata dal successo che egli merita.
Desidero esprimere un sentimento di solidarietà a lui e di
gratitudine a nome del Gruppo parlamentare socialista per il lavoro
impegnato, serio che egli ha svolto in questa Assemblea regionale
per quattro legislature. Egli è stato deputato della sesta,
settima, ottava e di questa nona legislatura. E’ stato Assessore al
bilancio, è stato Assessore alla sanità, è stato Presidente del
gruppo parlamentare socialista. Infine, in questi ultimi anni, è
stato Presidente della prima Commissione. Egli ha svolto un lavoro
intenso e pieno di significato.
Desidero qui ricordarlo alla nostra Assemblea soprattutto per
due connotazioni che mi sembrano fondamentali. La sanità, quando
egli divenne assessore regionale al ramo, era un settore verso il
quale assai poca attenzione vi era da parte delTopinione pubblica
in generale, e da parte, vorrei dire, anche delle forze politiche.
Ebbene, egli seppe convogliare verso questo settore un’attenzione
generale. Vorrei ricordarlo come il protagonista deU’elaborazione
del piano socio-sanitario che stabili quel legame estremamente
importante tra Fattività del legislatore, tea l ’attività dell’uomo
di governo e l ’attività degli enti locali, che dovevano
rappresentare, nella visione della riforma sanitaria, un momento
estremamente importante e significativo della riforma stessa. Ed
egli ha pure avvertito ed intravisto alcuni rischi di caduta, che
si sono verificati per certe interpretazioni che a livello
nazionale sono state date della riforma sanitaria ed a cui ha mes-
ao in guardia contro qupsti stessi rischi.
Vorrei ricordarlo, infine, come uomo estremamente impegnato
nelle battaglie per le
interne della Sicilia. Iniziative anche recenti, che portano la
sua firma, hanno tettolineato l ’impegno costante che egli ha
Ptefuso nella sua battaglia politica, in questa Assemblea
regionale, come uomo che aveva
ed ha pienamente coscienza e consapevolezza dei grandi problemi
che travagliano le piccole province dell’interno della Sicilia, le
zone montane, rispetto alle quali vi è particolare bisogno di
riflessione e di iniziativa politica.
_ Ecco, queste credo che siano le connotazioni fondamentali
dell’azione che Mario Mazzaglia ha svolto in questa Assemblea
regionale con la sua prorompente vitalità e con la sua personalità,
con una grande capacità di contatto umano, che ne ha fatto uno deî
deputati nei confronti dei quali era più facile stabilire un
rapporto di fraterna ed affettuosa comprensione e solidarietà. Noi
oggi esprimiamo il rammarico per il fatto che egli lascia questa
Assemblea, ma contemporaneamente desideriamo esprimergli tutto 1’
affetto dei deputati socialisti. Siamo convinti che egli proseguirà
la sua battaglia in altre sedi, nella sede in cui lo porterà questa
sua scelta, e noi certamente gli auguriamo successo.
VIZZINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
VIZZINI. Signor Presidente, anche per 1 onorevole Mazzaglia
penso che sia doveroso manifestare i sentimenti di apprezzamento
che noi abbiamo avuto sempre molto vivi nei confronti di un collega
che è stato molto attivo nella vita della nostra Assemblea. Fra l
’altro, nel corso di questi due anni di legislatura, col collega
Mazzaglia ho avuto un rapporto molto diretto perché egli è stato
Presidente della prima Commissione; ho lavorato con lui durante
questo periodo di tempo e ho avuto modo di apprezzare la passione
politica, l ’impegno, la competenza e la generosità.
Perciò anche al collega Mazzaglia auguro di potere superare i
problemi che una campagna elettorale sempre presenta e di potere
portare nel Parlamento della nostra Repubblica una voce nuova a
difesa degli interessi della Sicilia, che non sempre sono oggetto
della dovuta attenzione da parte del Governo e dello stesso
Parlamento. Quindi, mentre mi dispiace che l ’onorevole Mazzaglia
lasci l ’Assemblea, appunto perché viene meno un rapporto che è
stato molto affettuo-
-
Hesoconti Parlamsntarì — 5638 Assemblea Regionale Siciliana
IX Legislatura 145“ SEDUTA 11 M aggio 1983
SO, c o r d ia le e v i v o , n o i g l i a u g u r ia m o u n s
u c c e s s o in q u e s t a b a t t a g l i a e l e t t o r a l e
.
PAOLONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PAOLONE. Signor Presidente, ho chiesto di intervenire per
parlare dell’onorevole Mazzaglia, che fra i deputati, se mi è
consentito, anche per effetto della sua mole e del suo
temperamento, a me era particolarmente e affettuosamente vicino. Ho
avuto modo di provocarlo terribilmente quando egli curava il
settore della sanità, perché egli era convinto che la riforma
sanitaria fosse una cosa seria; non so se fosse illuso, o se nella
sua convinzione riteneva che in Sicilia le cose potessero cambiare.
L ’onorevole Mazzaglia, effettivamente, è stato un deputato serio
nell’approfondire i problemi e appassionato nel discuterli.
Io gli formulo, personalmente e a nome del gruppo missino, l
’augurio di un brillante successo in campo nazionale e che questa
volta, in quella sede, possa uscire da quella forma di entusiasmo e
di convinzioni sbagliate per interpretare al meglio i problemi
della Nazione e, particolarmente, della Sicilia. Perciò il nostro
augurio è che egli nel Parlamento Nazionale dia voce alle esigenze
di quest’isola, della sua gente, con passione e con competenza.
Siamo fiduciosi che qualche cosa di nuovo si prepara per la
Sicilia, perché quando alcuni uomini si dimettono vuol dire che
hanno raggiunto per molti aspetti un grado di preparazione, di
maturità e di esperienza, che, certamente, è importante e
fondamentale nello svolgimento dell’attività nell’ambito del
Parlamento nazionale.
TRINCANATO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TRINCANATO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, stasera
abbiamo avuto modo di apprendere che due nostri colleghi hanno
presentato le dimissioni per candidarsi alle prossime elezioni
politiche: Il Presidente D ’Acquisto, di cui poco fa hanno parlato
ampiamente tutti i rappresentanti dei Gruppi parlamentari ed il
Governo, ed il collega
Mazzaglia. Siamo a conoscenza che altri due colleghi hanno di
già presentato le dimissioni e forse ne avremo notizia nella seduta
di stasera o di domani. Approfitto di questo momento non solo per
augurare a tutti i colleghi che lasciano la nostra Assemblea, ed in
particolar modo all’onorevole Mario Mazzaglia, gli auguri più
fervidi per una ottima riuscita elettorale, ma desidero soffermarmi
per un momento sul significato di queste dimissioni. Un numero
notevole di deputati della nostra Assemblea lascia questa nostra
Aula per andare al Parlamento nazionale, il che significa che
questi nostri amici continuano la loro battaglia in favore della
Sicilia, perché sono i rappresentanti di questa terra, continuano
la loro battaglia in un parlamento molto più ampio, appunto, il
parlamento nazionale.
Ciò significa anche che vi è bisogno, secondo il mio punto di
vista, anche a livello nazionale, di una riforma che metta in col-
legamento più diretto le Assemblee legislative regionali con il
Parlamento nazionale.Si è parlato di una riforma del Senato per far
si che esso non sia soltanto rappresentante dell’elettorato, del
popolo italiano, ma anche | delle istituzioni autonomistiche, delle
nostre Assemblee regionali. Il bicameralismo può avere un
significato ed una portata soltanto i quando può mettere in
collegamento le varie ; istituzioni, il Parlamento nazionale con
l’As- ; semblea. La Camera può essere eletta diret- i tamente dal
popolo italiano, l ’altra Camera ; deve però rappresentare gli
interessi regio- j nali se noi vogliamo che il nostro sia uno ì
Stato regionalistico. Non a caso ho voluto s soffermarmi su
quest’aspetto, perché in pas- : sato siamo stati fautori aU’interno
della De- mocrazia cristiana, e lo siamo ancora oggi ? della
necessità di una riforma del Senato.Il bicameralismo può avere im
significato soltanto e nella misura in cui vi sono diffe- ; renti
interessi a diversi livelli, ma che rap' ■: presentano tutti quanti
la volontà del pO' : polo italiano. Sino a quando le nostre regioni
, non avranno una voce per potere dare la fi' ; ducia al Governo
nazionale, noi saremo con' ; siderati parlamentari ad un livello
inferiore e non diverso, nonostante la dignità di raP' :
presentanza che a livello comunale o regio' : naie o provinciale
spetta a chi viene eletto in una istituzione democratica. Ed è
questo ciò che noi dobbiamo sottolineare nel mO' :
-
Resoconti Parlamentari — 5639 Assemblea Regionale Siciliana
IX Legislatura 145* S E D U TA 11 Maggio 1983
mento in cui diversi nostri colleghi lasciano FAssemblea; la
lasciano non perché hanno compiuto il loro ciclo politico, ma
perché vogliono continuare una democratica battaglia a livello di
Parlamento nazionale.
E’ per questo che formulo i migliori auguri aH’amico onorevole
Mario Mazzaglia, con il quale ho collaborato fin dal 1967 nelle
varie commissioni, nella Commissione sanità, di cui è stato
Presidente e dove ci siamo battuti per il recepimento di alcune
leggi nazionali, quali le leggi di riforma della sanità. Con il
collega Mario Mazzaglia ho collaborato pure nella sesta
Commissione; con lui sono andato nelle miniere per cercare di
cogliere le vere esigenze dei nostri minatori; ricordo quando siamo
andati nelle miniere dell’ennese, nelle miniere deH’agrigentino, e
del nisseno. Proprio nella sua qualità di Presidente è stato
portatore delle esigenze di quei lavoratori, della necessità di
radicare sempre più la nostra autonomia nelle istanze della nostra
popolazione. Io auguro a lui, veramente con amicizia, di potere
esprimere nel Parlamento nazionale il meglio di se stesso per
continuare la battaglia in favore dell’istituzione autonomistica
della nostra terra.
GUERRERA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GUERRERA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ho conosciuto l
’onorevole Mario Mazzaglia quando, Assessore alla sanità,
divulgava, in una serie di accesi dibattiti per tutte le città
della Sicilia, i principi a cui ri ispirava la nuova riforma
sanitaria, che allora cominciava ad essere al centro
dell’attenzione in campo nazionale. Non ero ow ia- aiente d’accordo
con quella legge, ma ho apprezzato quelle doti di spontaneità, di
entu- riasmo, che facevano indubbiamente di lui ’Wi uomo politico
impegnato ed un assertore '̂ ei principi nei quali credeva e per i
quali ai batteva. L ’ho conosciuto ed apprezzato ''desso come
Presidente della prima Commis- sione legislativa ed ho riscontrato,
insieme rii'entusiasmo con il quale porta avanti le ÎJe battaglie,
anche le doti di mediazione
'̂ ue sono necessarie per questo compito che rii era stato
affidato.
IMi rammarico che egli vada via, ma sen
to il bisogno di augurargli le migliori fortune, perché quelli
di noi che hanno la possibilità di andare a rappresentarci al
Parlamento nazionale sapranno certamente dare 1’ immagine migliore
di questa nostra Sicilia e di queste battaglie che combattiamo
nell’ A.ssemblea regionale.
LO GIUDICE, Presidente della Regione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LO GIUDICE, Presidente della Regione. Signor Presidente,
desidero a nome del Governo rivolgere un saluto all’onorevole Mario
Mazzaglia, ma mi si consenta anche di rivolgergli un saluto anche
come deputato della stessa provincia nella quale egli viene eletto.
Non sono le mie parole formali o di circostanza, perché l’onorevole
Mazzaglia ha fatto una scelta politica che è quella di proiettare
la sua esperienza, il suo impegno di deputato a livello nazionale,
superando la dimensione regionale, ma certo non abbandonando il
legame con essa.
Non ripeterò le cose che hanno detto i colleghi prima di me, ma
certamente desidero sottolineare un dato. Non ricorderò il suo
impegno di governo nell’Assessorato al bilancio, ma soprattutto
nell’Assessorato alla sanità nel quale ha testimoniato un impegno
particolare per risolvere i problemi difficili del settore. Ma
desidero richiamare uno degli aspetti del suo impegno politico,
quello rivolto al risanamento delle condizioni economiche, sociali
e culturali delle zone interne della Sicilia. Devo ricordare che
tutta la sua battaglia, la sua iniziativa politica, si è
qualificata proprio per il raggiungimento di questo obiettivo che
ha perseguito ^in dai tempi in cui era consigliere provinciale e
assessore provinciale. Ricordo che questo impegno per le zone
interne della Sicilia lo ha caratterizzato fortemente, proprio
perché intravedeva, come del resto tutti noi, che l ’esigenza di
creare aU’interno della Sicilia le condizioni di riequilibrio
economico e sociale, di dare una risposta ai problemi delle zone
più drammaticamente colpite dalle condizioni di sottosviluppo e di
miseria, sia una delle ragioni della nostra bàttagha politica e del
nostro impegno di parlamentari regionali.
Resoconti, £. 759 (500)
-
Resoconti Parlamentari — 5640 — Assemblea Regionale
Siciliana
IX Legislatura 145“ SEDUTA 11 M aggio 1983
Credo che questa sua battaglia non si riferisca ad un fatto
meramente territoriale o provincialistico, ma è frutto della
convinzione che l ’intero Paese si deve fare carico del problema
degli squilibri economici, territoriali, settoriali che ancora non
sono stati superati, per cui non sono state create in tutti questi
anni sufficienti condizioni di giustizia per tutti. Questa
battaglia egli l ’ha condotta nell’Assemblea e nel Governo
regionale, e sono certo, come siamo certi tutti, che la proseguirà
in rapporto questa volta alla più grande realtà delle zone interne
del nostro Meridione.
Credo, a nome del Governo, di dovergli rivolgere questo saluto e
l ’augurio che non solo possa coronare con successo la sua
battaglia elettorale, ma possa portare avanti con altrettanto
successo la sua battaglia politica nel nome della Sicilia
all’interno del Parlamento nazionale.
PRESIDENTE. Sento di unirmi alle manifestazioni di simpatia e di
apprezzamento che sono state rivolte dai vari oratori all’
onorevole Mazzaglia, che lascia questa Assemblea, dove certamente
si riscontrano tracce della sua attività, della sua partecipazione,
del suo impegno politico, del suo spirito di servizio nelTinteresse
della collettività. La sua spiccata capacità di servizio si è
espressa in questa Assemblea con intensa passione politica, che
spesso poteva essere anche caratterizzata da qualche eccesso, ma,
in definitiva, era rivolta a dare maggiore forza e sostegno alle
proposte di migliorare le condizioni di arretratezza della nostra
società, partecipando alFelaborazione di proposte valide per la
soluzione di problemi gravi e importanti.
Egli ci lascia per una scelta certamente impegnativa, una scelta
che però priva l ’Assemblea dell’apporto di un uomo politico
impegnato e qualificato. Il mio augurio è che la sua scelta venga
coronata da successo e possa esprimersi in modo concreto e positivo
a livello nazionale. Sono sicuro che egli rimane un sostenitore
della validità della autonomia siciliana, un sostenitore delle
istanze di riscatto e di avanzamento della società siciliana e
meridionale.
L ’Assemblea prende atto delle dimissioni irrevocabili
dell’onorevole Mario Mazzaglia.
Vatazione di richieste di procedura d’urgenzaper l’esame di
disegni di legge.
PRESIDENTE. Si passa al quinto punto dell’ordine del giorno:
Richieste di procedura d’urgenza per l ’esame di disegni dì
legge.
Si inizia con la richiesta di procedura d’urgenza per il disegno
di legge: « Modifica alle leggi 4 giugno 1980, numero 55 e 6 giugno
1981, numero 93, concernenti provvedimenti in favore dei lavoratori
emigrati e delle loro famiglie » (602). posto al numero 1.
La pongo ai voti.Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.(E’ approvata)
Si passa alla richiesta di procedura d’urgenza per il disegno di
legge: « Provvedimenti per la ripresa produttiva delle imprese
industriali in crisi e per i lavoratori dipendenti » (603), posto
al numero 2.
La pongo in votazione.Chi è favorevole resti seduto; chi è
con
trario SI alzi.(E’ approvata)
Discussione del disegno di legge: « Utilizzazione delle somme di
cui alle leggi regionali numero 124 del 2 dicembre 1980 e numero
135 del 18 dicembre 1980 concèrnenti "Solidarietà della Regione in
favore deile popolazioni delle regioni meridionali colpite dagli
eventi sismici dell’autunno 1980” e "Integrazioni e modifiche alla
legge regionale 2 dicembre 1980, numero 124” » (466/A)’
PRESIDENTE, Si passa al sesto punto del- l ’ordirie del giorno:
Discussione di disegni di legge.
Si inizia con l ’esame del disegno di leggn) « Utilizzazione
delle somme di cui alle leggt regionali numero 124 del 2 dicembre
1980 e numero 135 del 18 dicembre 1980 concernenti ” Solidarietà
della Regione in favore delle popolazioni delle regioni meridional
colpite dagli eventi sismici deirautunno 1980” e ” Integrazioni e
modifiche alla legg® regionale 2 dicembre 1980, numero 124 *
(466/A), posto al numero 1.
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Resoconti Parlamentarì 5641 Assemblea Regionale Siciliana
IX Legislatura 145” SEDUTA 11 Màggio 1983
Invito i componenti la seconda Commissione legislativa a
prendere posto al banco alla medesima assegnato.
Dichiaro aperta la discussione generale.Ha facoltà di parlare l
’onorevole Ganazzoli
per svolgere la relazione.
GANAZZOLI, relatore. Signor Presidente, il disegno di legge
risponde alla esigenza di mettere in moto quanto ancora non è stato
fatto per le zone terremotate deH’Irpinia. Per i ritardi dovuti
alla necessità della programmazione tutti i preliminari sono stati
conclusi alla fine dello scorso anno. Quindi, si è reso necessario
rivedere la legge nella parte in cùi prevedeva la procedura della
trattativa privata, che evidentemente era legata alla necessità di
intervenire con urgenza. Questa condizione non esiste più. Il
Governo della Regione ha ritenuto di proporre l ’appalto-concorso
come procedura più consona per l ’acquisto delle strutture
prefabbricate. Nel contempo, evidentemente, si rende necessario
impinguare le somme allora stanziate, erose a causa
dell’inflazione.
Pertanto, si rende opportuno che il disegno di legge sia
approvato, perché esso consente di portare a compimento gli
interventi che a suo tempo la Regione aveva deliberato nelle zone
terremotate deH’Irpinia.
Presidenza del Vice Presidente GRILLO
PRESIDENTE. Poiché nessun altro chiede di parlare, dichiaro
chiusa la discussione generale.
Pongo in votazione il passaggio all’esame degli articoli.
Chi è favorevole resti seduto; ehi è contrario si alzi. '
(E’ approvato)
Invito il deputato segretario à dare lettera dell’articolo
1.
CAPITUMMINO, segretario f.f.:
« Art. 1.
L’ultimo comma dell’articolo 6 della legge ^®gionale numero 124
del 2 dicembre 1980,
modificato dall’articolo 4 della legge regionale numero 135 del
18 dicembre 1980 è ulteriormente modificato come segue:
Ai fini dell’acquisizione delle strutture prefabbricate e del
loro trasporto si provvede mediante appalto concorso da esperirsi
secondo le norme vigenti.
La commissione giudicatrice dell’appalto concorso è nominata con
decreto dell’Assessore delegato alla Presidenza della Regione, e
costituita con i componenti previsti dall ’articolo 8 della legge
regionale 10 agosto 1978, numero 35, ai quali è estesa l
’applicazione dell’articolo 10 della legge regionale 4 dicembre
1978, numero 57 e successive integrazioni e modificazioni.
Lo stesso trattamento è applicato ai componenti della
commissione prevista dall’articolo 4 della legge regionale numero
124 del 2 dicembre 1980 ».
PRESIDENTE. Lo pongo in votazione.Chi è favorevole resti seduto;
chi è con
trario si alzi.{E’ approvato)
Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo
2.
CAPITUMMINO, segretario f.f.:
« Art. 2.
Per le finalità dì cui alle lettere a), b) e c), dell’articolo 3
della legge regionale 2 dicembre 1980, ninnerò 124, sono
autorizzate, rispettivamente le spese di lire 200 milioni, 110
milioni e 480 milioni.
Le somme di cui al comma precedente possono essere diversamente
ripartite tra loro, in relazione alle effettive esigenze, con
decreto del Presidente della Regione, previa delibera della Giunta
regionale.
Per le finalità di cui alla lettera d) dell’ articolo 3 e
dell’articolo 6 bis della legge regionale 2 dicembre 1980, numero
124, cosi come integrato dalla legge regionale 18 dicembre 1980,
numero 135, rispettivamente con l’articolo 1, ultimo capoverso e
con l ’articolo 5, è autorizzata la spesa di lire 5.700 milioni
».
PRESIDENTE, Comunico che è stato pre-
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Resoconti Parlamentari 5642 Assemblea Regionale Siciliana
IX L egislatura 145" S E D U TA 11 M aggio 1983
sentato dal Governo il seguente emendamento:
il secondo comma dell’articolo 2 è soppresso. Nello stesso
articolo 2 è aggiunto il seguente comma:
« Le somme di cui ai commi precedenti possono essere
diversamente ripartite tra loro, in relazione alle effettive
esigenze, con decreto del Presidente della Regione, previa delibera
della Giunta regionale ».
Pongo in votazione l ’emendamento.Chi è favorevole resti seduto;
chi è con
trario si alzi.(E’ approvato)
Pongo in votazione l ’articolo 2 nel testo risultante.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
(E’ approvato)
Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo
3.
CAPITUMMINO, segretario / . / . :
« Art. 3.
A ll’onere di lire 6.490 milioni derivante dall’applicazione
della presente legge e ricadente nell’esercizio finanziario in
corso, si provvede con parte delle disponibilità del capitolo 21257
del bilancio dèlia Regione per l ’anno finanziario medesimo, codice
pluriennale 06.78 ”Fondi speciali destinati al finanziamento di
altri interventi” ».
PRESIDENTE. Lo pongo in votazione.Chi è favorevole resti seduto;
chi è con
trario si alzi.[E’ approvato)
Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo
4.
CAPITUMMINO, segretario f.f.:
« Art. 4.
La presente legge sarà pubblicata nella
Gazzetta ufficiale della Regione siciliana ed entrerà in vigore
il giorno stesso della sua pubblicazione.
E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla
osservare come legge della Regione ».
PRESIDENTE. Lo pongo in votazione.Chi è favorevole resti seduto;
chi è con
trario si alzi.(E’ approvato)
Avverto che la votazione finale del disegno di legge sarà
effettuata successivamente.
Seguito della discussione del disegno di legge: « Norme
riguardanti gli enti economici regionali e provvedimenti
riguardanti il settore zolfifero » (477/A).
p r e s i d e n t e . Si passa al seguito della discussione del
disegno di legge: « Norme riguardanti gli enti economici regionali
e provvedimenti riguardanti il settore zolfifero » (477/A), posto
al numero 2.
Invito i componenti la quarta Commissione a prendere posto al
banco alla stessa assegnato.
Ricordo che l’esame del disegno di legge era stato sospeso in
occasione della discussione dell’articolo 1 e degli e m en d a m en
ti allo stesso presentati.
Comunico che la Commissione di finanza ha inviato alla
Presidenza la seguente lettera:
Con riferimento alla deliberazione adottata dall’Assemblea nella
seduta del 21 aprile 1983 e di cui alla nota numero 6727 del
successivo. 22 aprile, si comunica alla signoria vostra onorevole
che questa Commissione, nel corso della seduta numero 105 del 3
maggio . 1983, ha preso in. esame, ai sensi dell’articolo 65,
ultimo Comma, del Regola' mento interno, remendamento presentato
dal Governo e relativo agli articoli 1 e deliberando di esprimere
il proprio parere favorevole con la proposta delle seguenti
modifiche:
Articolo 1. — ̂ Sostituire l’intero artìcó̂ ° con il seguente: '
' \
-
Resoconti Parlamentari
IX Legislatura
— 5643 —
WS’ S E D U TA 11 M aggio 1983
« Il fondo di dotaziono dell'Espi è incrementato della somma di
lire 77.000 milioni, quello dell’Ems della somma di lire 26.000
milioni e il patrimonio dell’Azasi della somma di lire 7.600
milioni per far fronte alle esigenze di gestione interna e delle
società collegate fino alla data del 31 agosto 1983.
Il fondo di dotazione dell’Ems é, altresì, incrementato della
somma di lire 11.000 milioni da destinare alla collegata Ispea
S.p.a. per il ripianamento delle esposizioni debitorie nei
confronti dell’Enel ».
Articolo 2. — Sostituire il primo comma con il seguente:
« I fondi a gestione separata istituiti presso l ’Ems ai sensi
degli articoli 12 e 13, lettera b), della legge regionale 6 giugno
1975, numero 42, e deH’articolo 29 della legge regionale 11 aprile
1981, numero 54, sono incrementati della somma di lire 49.000
milioni, per consentire la prosecuzione della gestione del settore
zolfifero, nonché del personale di cui all’articolo 10 della legge
regionale 6 giugno 1975, numero 42, fino alla data del 31 agosto
1983.
In conseguenza dell’accoglimento, con modifiche, degli
emendamenti trasmessi dall’Aula si propone di sostituire l
’articolo 4 dello stésso disegno di legge con il seguente:
« Per le finalità della presente legge è autorizzata, per l
’anno finanziario 1983, la spesa complessiva di lire 170.600
milióni.
Al'relativo onere si provvede con parte delle disponibilità del
capitolo 60751 del bilancio della Regione, per l ’anno finanziario
medesimo, codice pluriennale 06.78 "Fondi destinati al
finanziamento di altri interventi” . ■
Il prédetto parere é stato reso a maggioranza ».
Ta o r m i n a , Assessore per l’industria. Chiedo di
parlare.
PRESIDENTE. Ne ha' facoltà.
Ta o r m i n a , Assessore per l’industria. Signor Presidente,
gli emendamenti all’ar- icolo 1, in precedenza presentati, sono
stati
Nuovamente formulati dalla Commissione di manza e pertanto
vengono ritirati.
PRESIDENTE.'atto.
L ’Assemblea ne prende
CUSIMANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CUSIMANO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, durante il
dibattito sul disegno di legge, a nome del mio Gruppo, avevo
presentato un emendamento per fissare un concetto fondamentale.
Nella relazione è scritto: « L ’articolo 1 fa fronte alle più
elementari esigenze di gestione dei tre enti (Espi, Ems, Azasi) e
cioè alla corresponsione di salari e stipendi al personale sino al
31 maggio 1983 ». In base a questa motivazione il testo del disegno
di legge prevedeva all’articolo 1 di aumentare il fondo di
dotazione dell’Espi, dell’Ems e dell’Azasi per far fronte alle
esigenze di gestione interna e delle società collegate.
I nostri emendamenti prevedevano, in aderènza a quanto dice la
relazione, di stabihre che il fondo di dotazione doveva essere
finalizzato esclusivamente al pagamento di stipendi e salari.
Durante quel mio intervento ebbi anche la possibilità di esternare
all’Assemblea il dubbio che le somme previste e stanziate nel
disegno di legge prevedessero non soltanto il pagamento di salari e
stipendi, ma anche cospicue somme destinate alla gestione di questi
enti e delle collegate; somme considerevoli, cioè, che venivano
erogate per le spese generali di questi enti e delle loro
collegate, in particolare per il pagamento di interessi su
anticipazioni, che ritengo la competente Commissione non abbia mai
autorizzato, nonché spese generali a disposizione dei vari consigli
di amministrazione che quest’Assemblea non aveva mai potuto
esaminare perché i bilanci degli enti, e quindi delle collegate,
non sono stati mai esaminati in quest’Aula e non harmo mal ricevuto
un voto. Nasceva perciò il sospetto fondato che di volta in volta
quest’ Assemblea, anzi il Governo e la maggioranza, sotto la
speciosa giustificazione di pagare stipendi e salari, faceva^
passare stanziamenti per decine di miliardi destinati ad altri
fini.
Noi abbiamo sempre dichiarato in questa Aula e in tutte le sedi
che, sino a quando gli enti non saranno ristrutturati, dobbiamo
assicurare il pagamento di salari e stipendi,
-
Resoconti Parlamentari — 5644 Assemblea Regionale Siciliana
IX Legislatura 145“ SEDUTA 11 M aggio 1983
ma che non siamo disponibili a finanziare l ’allegra gestione di
certi consigli di amministrazione, che non si preoccupano di
ristrutturare gli enti e le società collegate, perché una volta
ristrutturate, evidentemente, non potrebbero fare della bassa
politica clientelare. Quindi, in questa nostra affermazione . vi è
l ’accusa che non si vogliono ristrutturare gli enti e le collegate
per lasciare sempre il personale nella incertezza di potere
mantenere il proprio posto di lavoro.
I dipendenti degli enti hanno a più riprese comunicato a tutti i
livelli che non vogliono avere pagati salari e stipendi senza
lavorare, vorrebbero vedere ristrutturati gli enti e le collegate
per potere produrre nell ’interesse della collettività siciliana.
Si vergognano di ricevere salari e stipendi senza produrre,
vogliono la ristrutturazione e, quindi, lavorare proficuamente.
Invece, attraverso la erogazione di finanziamenti con le cosiddette
leggine, di volta in volta una parte è destinata a salari e
stipendi, mentre un’altra parte considerevole viene destinata ad
altro scopo per consentire a certi « mammiferi di lusso », che
gestiscono questi enti e le collegate, di approfittare della
situazione, senza che questa Assemblea abbia la possibilità di
controllare le spese.
Quanto abbiamo sostenuto durante l ’intervento che ho ricordato
è stato regolarmente dimostrato in sede di Commissione di finanza.
Su richiesta della mia parte politica (ringrazio l ’Assessore
alFindustria per avere prontamente aderito alla richiesta che, a
nome del Movimento sociale italiano, ho fatto in Commissione di
finanza) gli enti hanno depositato prontamente prospetti, analisi
di costi e indicazioni di cifre. Attraverso un esame di questi
documenti abbiamo potuto accertare che il nostro sospetto era
perfettamente fondato. Difatti nelle somme che stiamo per stanziare
stasera sono inclusi salari e stipendi, ma; sono incluse anche
somme considerevoli per pagare spese generali che saranno
amministrate dai consigli di amministrazione dell’Espi, dell’Ems e
deU’Azasi e dai consigli di amministrazione delle collegate. Non si
deve allora gabellare questo provvedimento come una leggina che
serve solo a pagare salari e stipendi, perché è una cosa falsa,
perché in essa sono comprese decine di miliardi destinati alle
spese gene
rali, che non servono sicuramente per ristrutturare gli enti e
le collegate e, quindi, per assicurare un lavoro proficuo a tutti i
dipendenti degli enti e delle collegate.
Se il Governo avesse presentato o un piano di ristrutturazione
serio e proficuo per gli enti o una lègge per pagare solo salari e
stipendi, il Gruppo del Movimento sociale italiano avrebbe votato a
favore; voterà, invece, contro questo emendamento e contro questa
legge perché, pur essendo favorevole al pagamento di salari e
stipendi, non intende dare più finanziamenti di decine di miliardi
agli enti economici sino a quando non saranno ristrutturati, anche
perché questi stanziamenti non possono essere da noi controllati
non essendo prevista l ’approvazione dei bilanci di questi enti da
parte dell’Assemblea.
Quindi, in ordine a questo disegno di legge, noi voteremo contro
con questa motivazione perché consideriamo delittuoso sperperare
decine di miliardi assegnati a questi consigli di amministrazione,
che nel tempo hanno dimostrato di non sapere amministrare, che
hanno portato molte aziende collegate allo sfascio tenendo i
dipendenti degli enti in uno stato di angoscia continua, non avendo
essi la certezza del posto di lavoro. Questi consigli di
amministrazione pervicacemente non hanno perseguito la via per
risolvere il problema degli enti e delle collegate, fórse per
motivi inconfessabili, che noi speriamo di potere scoprire e
denimziare in quest’As- semblea ed a tutto il popolo siciliano.
Signor Presidente, il nostro emendamento tendeva soltanto a fare
uscire allo scoperto il Governo. Poiché noi sostenevamo che nello
stanziamento non erano previsti soltanto salari e stipendi, ma
anche altre somme; con questo nostro emendamento, attraverso il
dibattito in Commissione di fi' nanza,'abbiamo accertato la verità.
Il Governò infatti ha dovuto presentare alla Commissione i
documenti richiesti èd in base ad essi è stato accertato che gli
stanziamenti non si riferiscono soltanto a salari e stipendi, ma
anche al pagamento di spese g®' nerali. Ovviamente, una volta
conseguito i° scopo per non prolungare inutilmente questo dibattito
e per assicurare al più presto il pagamento di salari e stipendi ai
dipoudenti dichiaro di ritirare i due emendamenti- atto.
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Resoconti Parlamentari 5645
IX Legislatura 145” S E D U TA11 M aggio 1983
PRESIDENTE. L ’AssemMsa na prende atto.
Pongo in votazione Temendamento della Commissione di finanza
sostitutivo deH’inte- ro articolo.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
(E’ ap-provato)
Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo
2.
PLUMARI, segretario
« Art. 2.
I fondi a gestione separata istituiti presso l’Ems ai sensi
degli articoli 12 e 13, lettera b), della legge regionale 6 giugno
1975, numero 42 e dell’articolo 29 della legge regionale 11 aprile
1981, numero 54, sono incrementati della somma di lire 25.000
milioni, per consentire la prosecuzione della gestione del settore
zolfifero nonché del personale di cui all’articolo 10 della legge
regionale 6 giugno 1975, numero 42, fino alla data del 31 maggio
1983.
Per ciascuno dei fondi di cui al precedente comma è autorizzata
la compensazione degli avanzi e disavanzi finanziari annuali
relativi ai vari esercizi, fermo restando Tob- dligo della
redazione dei previsti rendiconti per esercizio.
L’Ems è altresi autorizzato a far fronte con le proprie
disponibilità e con l’obbligo della successiva reintegrazione, alle
esigenze finanziarie connesse alla gestione dei fondi di cui al
presente articolo.
PRESIDENTE. Si passa all’esame dell’ emendamento della
Gommissione di finanza già annunciato.
COLOMBO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà!
COLOMBO. Signor Presidente, faccio ri- evare che nella
formulazione dell’emenda- ̂ onto sarebbe piu opportuna Tespressione
* La prosecuzione della gestione del perso-
zione in sede di coordinamento formale del disegno di legge.
Pongo in votazione l ’emendamento.Chi è favorevole resti seduto;
chi è con
trario si alzi.(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2 nel testo risultante.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
(E’ approvato)
Pr e s id e n t e , sì terrà conto deir osserva-
Comunico che è stato presentato dagli onorevoli Colombo ed altri
il seguente emendamento:
Articolo 2 bis". « L ’articolo 66 della legge regionale 12
agosto 1980, numero 85, modificato dall articolo 1 della legge
regionale 29 dicembre 1980, numero 148, è sostituito dal seguente:
”11: fondo di dotazione del- l ’Espi è incrementato di lire 6.800
milioni da destinare all espletamento di commesse con priorità a
quelle della S.p.a. Gecomeccanica” ».
COLOMBO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
COLOMBO. Signor Presidente, l ’emendamento non carica di
ulteriori oneri finanziari il disegno di legge che stiamo
discutendo, soltanto intende sostituire una normativa esistente
circa la utilizzazione dei 6.800 milioni di cui già l ’Espi
dispone.
TRINCANATO. Allora cambi la dizione.
COLOMBO. Ma infatti ho proposto di sostituire l ’intero articolo
che recita: « I lfondo di dotazione dell’Espi è incrementato di
lire 6.800 milioni da destinare in prima applicazione
aU’espletamento di commesse da parte della S.p.a. Gecomeccanica »,
con il seguente: « Il fondo di dotazione deH’Espi è incrementato di
lire 6.800 milioni da destinare airespletamento di commesse con
priorità a quelle della S.p.a. Gecomeccanica ». In questo modo non
vengono destinati in maniera rigida, come lo sono attualmente,
6.800 milioni soltanto per una volta alla Gecomeccanica, dopo di
che la
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Resoconti Parlamentari 5646 Assemblea Regionale Siciliana
IX Legislatura 145" SEDUTA 11 M aggio 1983
società in base all’attuale normativa non può più riutilizzare
lo stanziamento pur avendone bisogno.
Quindi, si tratta di un articolo sostitutivo di un altro
precedente, che modifica soltanto la normativa rendendola più
elastica per una migliore utilizzazione di questi fondi di cui già
dispone l ’Espi.
GANAZZOLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GANAZZOLI. Signor Presidente, l ’articolo 66 destina queste
somme alla Geco- meccanica e perciò noi non siamo contrari
aH’emendamento tranne che il Governo ci assicuri che la
Gecomeccanica non ha bisogno di questi mezzi finanziari, nel qual
caso possono essere utilizzati, per commesse di altre aziende
delTEspi. Se invece la Geco- meccanica è interessata ad avere a
disposizione la somma di 6 miliardi e 800 milioni per continuare la
sua attività, introdurre un elemento che consenta alTEspi di
distrarre queste somme verso altre attività potrebbe creare
ostacoli e difficoltà alla Gecomeccanica.
TAORMINA, Assessore per Vindustria. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TAORMINA, Assessore per l’industria. Signor Presidente ed
onorevoli colleghi, T emendamento del collega Colombo probabilmente
tende a razionalizzare la previsione di una norma, che è
emblematica di tutta una legislazione in materia economica della
Regione siciliana che travalica ogni logica. Emendamenti di questo
tipo dimostrano in maniera palmare perché siamo arrivati al
dissesto degli enti. Credo infatti che ad una esigenza di carattere
tecnico-operativo non possa dare risposta il legislatore senza
tenere conto delle proposte avanzate da quelli che dovrebbero
essere i bracci operativi della Regione, cioè gli enti e le aziende
collegate. Dal Governo in questa sede e in pochi secondi si
pretenderebbe una valutazione di merito, tecnica, che il Governo
non soltanto non vuole fare, ma non deve fare se non sono
presentate queste proposte
proprio da coloro che hanno la responsabilità della gestione
delle aziende, proposte operative che ridiano una reale funzione
agli enti economici e ai consigli di amministrazione delle aziende
collegate. Pertanto, il Governo si dichiara contrario aH’emenda-
mento.
PAOLONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PAOLONE. Signor Presidente, il Governo manifesta la sua
contrarietà all’emendamento e, tutto sommato, riteniamo che abbia
ragione perché se il problema non riguarda un incremento di
somme...
COLOMBO. Non è un incremento di fondi!
PAOLONE. Esatto. Non è un incremento di fondi. L ’onorevole
Colombo ritiene improvvisamente di indicare in quest’Aula il tipo
di destinazione tecnica da dare a questi 6 miliardi e 800 milioni,
ignorando le indicazioni degli operatori per quella poca esperienza
che hanno. Io sono un critico feroce di coloro i quali gestiscono
gli enti e le collegate, ma improvvisamente un deputato non può
presentare un emendamento nel quale si dice che bisogna orientare
queste spese diversamente senza tenere conto di quel poco di
competenza di coloro i quali dirigono gli enti e le collegate.
Sulla base di quale approfondimento e per quale tipo di piano?
Tutto questo dovrebbe indurci a rihviare il problema un’altra volta
nella Giunta delle partecipazioni, per avere la possibilità di
porre interrogativi ai dirigenti e agli esperti, perché dicano se
con queste somme, che, evidentemente, in base alla legge del 29
dicembre 1980, numero l4S, avevano un altro tipo di destinazione,
adesso sia più opportuno privilegiare Tespletamento di commesse
della Gecomeccanica. Può darsi che sia una cosa esatta, non lo so,
ma certamente non lo potremmo dire noi.
Quindi, mi sembra che la prudenza àà Governo, che si mahifesta
attraverso reiezione di questo emendamento, sia un fatto
estremamente opportuno. In qu^io senso vorremmo pregare l
’onorevole Colombo di dire se ha ulteriori elementi, non
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Resoconti Parlamentari
IX L egislatura
5647 —
145“ S E D U TA
Assemblea Regionale Siciliana
11 Maggio 1983
credo per convincerci, ma per dare un senso e una
igiustificazione al suo emendamento, di venire qui alla tribuna e
di illustrarli. Diversamente, sarebbe il caso di non creare su
questo uno scontro, ma di ritirare remendamento.
COLOMBO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE.- Ne ha facoltà.
COLOMBO. Signor Presidente, forse non sono stato
sufficientemente chiaro nella prima esposizione, vorrei aggiungere
qualche altra considerazione. L ’Assemblea regionale ha votato,
helTagosto 1980, una prima legge la quale airarticOlo 66 recita: «
Il fondo di rotazione a gestione separata istituito presso l’Espi,
ai sensi deirarticolo 2 della legge regionale 30 dicembre 1974,
numero 53, è incrementato dell’importo di lire 6 mila e 800 milioni
da destinare in prima applicazione alTespletamento di commesse da
parte della S.p.a. Gecomeccanica ». Successivamente, nel mese di
dicembre 1980, con legge numero 148, alTarticolo 1 si modificava
l’articolo 66 della legge numero 85 deU’80, prevedendo un fondo di
dotazione al posto del fondo di rotazione. Infatti si era visto che
il fondo di rotazione esistente presso l’Espi per finanziare le
commesse aveva un meccanismo che non era praticabile per il tipo di
commesse della Gecomeccanica che fa lavori di trasformazione, di
manutenzione; si era constatato che la legge era inoperante e si
era sostituito al fondo di rotazione un fondo di dotazione, fermo
restando che rincremento di lire 6 mila 800 milioni era da
destinare in prima applicazione all’ eapletamento di commesse.
Cosa si è verificato? Che questi 6 mila ® 800 milioni sono stati
dati alla Gecomec- eanica, che li ha utilizzati e li ha ridati
aH’Espi perché si trattava di un prestito per l ’espletamento delle
commesse. La Gecomeccanica si ritrova nella necessità di Usufruire
di questi 6 inila e 800 milioni, però c’è rimpedimento di legge che
prevedeva che la destinazione andava fatta solo jd prima
applicazione, cioè una volta sola, h emendamentfo da me presentato
intende superare questa difficoltà frapposta della dorma
legislativa, creando nel contempo la possibilità di riutilizzare
queste somme da
parte della Gecomeccanica o di altre società senza ogni volta
dover aspettare mesi per l ’approvazione di un’altra norma di
legge.
Ho proposto di destinare questi fondi prioritariamente alla
Gecomeccanica perché mi è stata rappresentata da membri del
consiglio di amministrazione delTEspi e da rappresentanti del
sindacato la necessità di superare un impasse produttiva esistente
alla Gecomeccanica, che deriva dalla mancanza di disponibilità
finanziaria per la propria attività. L ’emendamento, ripeto, non
comporta nessun aggravio finanziario, ma elimina una difficoltà
obiettiva in modo da non tornare fra qualche mese a legiferare
sulTargomento.
Se invece esistono perplessità circa il modo in cui l ’Espi dà
la priorità alla Gecomeccanica -per l ’utilizzazione delle somme e
si -vuole sostituire la parola "prioritariamente” cori l ’altra ”
esclusivamente” , non ho nessuna difficoltà a farlo. Mi dispiace
che viene da un funzionario deH’Espi questo senso di, sfiducia
verso TEspi, perché10 volevo demandare alla sensibilità ed alla
responsabilità dell’Espi il modo di gestire questo fondo. Ma
.ripeto, Timportante è che non si sia costretti a tornare a
legiferare sullo stesso argomento.
CUSIMANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CUSIMANO. Signor Presidente, spesso accade che in Aula vengono
presentati emendamenti con riferimenti...
VIZZINI. ... migliorativi delle leggi...
CUSIMANO. Onorevole Vizzini, siccome sto parlando degli amici
suoi, i dirigenti delTEspi, mi consenta che io esprima tutto11 mio
pensiero.
VIZZINI. Lo dicevo solo per aiutarla.
CUSIMANO. Dicevo che spesso in Aula vengono presentati
emendamenti ermetici, perché fanno riferimento ad altre leggi. Noi
dovremmo avere qui sui banchi i testi dì tutte le leggi della
Regione per controllarle di volta in volta.
L ’onorevole Colombo, siccome ha presen-
I^csoconti, f. 760 (500)
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Resoconti Parlamentari 5648 Assemblea Regionale: Siciliana
IX L egislatura 145* S E D U TA 11 M aggio 1983
tato un emendamento, evidentemente ha già i testi delle leggi,
ha digerito la materia ed ha dato una sua spiegazione.
COLOMBO. La spiegazione, non una sua spiegazione...
CUSIMANO. La sua spiegazione, e ora le dirò il perché. Ho detto
che dei dà una sua spiegazione perché è strano che questa Assemblea
regionale...
PAOLONE. Dovremmo credere ciecamente a quello che dice
ronorevole Colombo? Però voi glieli date i soldi a questi dirigenti
incapaci, irresponsabili degli enti. Date loro i miliardi perché
sono vostri compari...
PRESIDENTE. Onorevole Paolone, la prego di consentire
all’onorevole Cusimano di continuare il suo intervento.
CUSIMANO. Questa Assemblea regionale ha già preso in esame
questo disegno di legge, abbiamo avuto un lunghissimo dibattito in
Commissione di "Finanza” , dove sono intervenuti per 'dare
chiarimenti il Prèsi- dente dell’Espi, il Presidente delTEms ed il
Presidente dell’Azasi. E’ strano che il Presidente delTEspi, che ha
partecipato alla riunione con il suo direttore generale, non abbia
sentito il bisogno di prospettare in quella sede questa esigenza di
cui ha parlato l’onorevole Colombo (interruzione dell’onorevole
Colombo).
Neanche il Governo ha sentito il bisogno, in quella sede, di
prospettare questa esigenza! In. effetti, se si tratta — come ha
spiegato ronorevole Colombo — di somme assegnate a suo tempo alla
Gecomeccanica, che ha già restituito e 'di cui ha di nuovo bisogno
per potere portare avanti de commesse, io, come qualsiasi altro
deputato, ho l ’esigenza di esaminare i riferimenti legislativi
-citati. Non metto in dubbio quello che dice l ’onorevole Colombo,
ma è opportuno -che si pronunzi il Governo, che dica se questa è in
effetti la situazione, se l ’Espi ha mai fatto richieste di questo
genere e, in- caso contrario, perché non le ha fatte.,
COLOMBO. E non dobbiamo far lavorare la Gecomeccanica? , , ■
CUSIMANO. Esatto! E ’ questa la mia tesi, l ’ho sostenuta...
PAOLONE. Noi dobbiamo farli lavorare?
CUSIMANO. Ho sostenuto questa tesi pochi minuti fà.
PAOLONE. E a che titolo dobbiamo farlo noi? Avete affossato la
Sicilia con questi enti, non bisogna più concedere loro
finanziamenti!
PRESIDENTE. Onorevole Paolone, sta parlando il suo
capogruppo.
CUSIMANO. Sono convinto della tesi che questi consigli di
amministrazione, per motivi inconfessabili e inconfessati, non
vogliono arrivare alla soluzione della crisi che, in questo
momento, esiste. Il- Governo ha dichiarato di essere contrario
alTemendamen- to. Debbo credere allora a ciò che ha detto l
’onorevole Colombo? E ’ più informato l ’onorevole Colombo del
Governo e delTEspi? Come ha avuto questa notizia? Esiste una
richiesta della Gecomeccanica che vuole attingere a questo fondo
per portare avanti le commesse? Queste sono le notizie che un’
Assemblea regionale deve avere prima di deliberare! Se non si hanno
questi elementi, come volete si possa approvare un emendamento del
genere.
E’ il Governo perciò che ha gli elementi e i documenti e che ha
il dovere di fornire le informazioni necessarie. Se il Governo darà
queste notizie, il Gruppo del Movimento sociale italiano può anche
prendere in considerazione questo emendamento perché è finalizzato
a dare lavoro, a fare portare avanti le commesse della
Gecomeceanica. Se il motivo è un altro, che venga detto in
quest’Au- : la, venga chiarito il problema in modo che ̂ogni gruppo
politico possa, con piena coscienza, esprimere il proprio voto;
favorevQ- ̂le o contrario.
TAORMINA, Assessore per rindustrio- ■ Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TAORMINA, Assessore per l’industrii- Signor Presidente,
onorevoli colleghi, in me-
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Resoconti Parlamentari— 5649
11 M aggio 1983
rito all’intervento dell’onorevole Colombo debbo fare presente
che è, quanto meno, atipico che questo tipo di provvedimenti siano
di iniziativa parlamentare...
COLOMBO. E se il Governo è inefficiente, che colpa ne ho io?
TAORMINA, Assessore per l’industria. ... perché queste proposte,
come ho già detto, dovrebbero seguire un iter tale che, partendo
dalle aziende collegate e arrivando al consiglio di amministrazione
dell’ente, pervengano al Governo filtrate da una motivazione di
carattere tecnico che, allo stato, nessuno mi ha dato,'perché l
’onorevole Colombo ha espresso soltanto motivazioni di carattere
politico.
In risposta all’onorevole Cusimano, peraltro debbo fare presente
che quando si è esaminato il disegno di legge sugli enti economici
con un ampio ed articolato dibattito, dal Gruppo missino è stato
proposto che si dovevano erogare le somme esclusivamente e
strettamente necessarie per i salari, mentre altri gruppi politici,
compreso il Governo, parlavano soltanto di quelle somme necessarie
per la normale gestione. Quindi, questo emendamento che giunge
inopinatamente in Aula, in questo momento, è fuori da quella
logica.
Pertanto, il Governo ritiene di dovere presentare emendamenti
soltanto sulla scorta di motivazioni tecniche suggerite dall’ente,
a cui vengono proposte dalle aziende. E’ questa la normale
procedura, perché in materia tecnica il Governo non può arrogarsi
il diritto di scelte che non gli competono, onorevole Cusimano. E
pertanto, con ram- tearico, devo dire, onorevole Colombo, che il
Governo rimane contrario a questo emendamento.
VIZZINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
VIZZINI. Signor Presidènte, sono abitua- ° a considerare con
molta attenzione gli ^l'gomenti che vengono portati a sostegno 6lle
tesi che i partiti e i rappresentanti del
l^overno decidono di sostenere. Sono col- Pito dal fatto che
questa sera è stata intro-
dal Governo una tesi che è insolita.
L Assessore ha sostenuto che non ha motivo di ritenere che il
merito della proposta sia inaccettabile, ma siccome il Governo ha
alle spalle enti che funzionano male e non ha, quindi, una proposta
elaborata dagli enti (fra 1 altro, cosa molto singolare, gestiti da
funzionari della Regione, e alcuni addirittura da direttori
regionali) rispetto a questa proposta si trova impreparato. E’
singolare — dice l ’Assessore — che una proposta di intervento a
favore di un’azienda pubblica (per quelle che sono queste aziende)
invece che venire dalla struttura, dall’ente, venga da un gruppo di
deputati. Ed effettivamente è cosi, è singolare, perché tutti noi
vorremmo invece poter discutere qui proposte elaborate dagli enti,
perché ciò dimostrerebbe che questi enti hanno una capacità di
direzione delle attività economiche, che esiste un raccordo serio
fra il Governo della Regione e gli enti, un raccordo politico che
passa attraverso la possibilità di indicare concretamente gli atti
da compiere.
Però, onorevole Assessore, sono anche sorpreso dal fatto che lei
da questa difficoltà ricavi la conclusione di dovere respingere,
sia pure con rammarico, l ’emendamento. Vi sono altre possibilità.
Vi è anche la possibilità che l ’Assemblea concluda l’esame di
questa legge fra un’ora e che lei possa (sia pure con le procedure
rapide che esistono e che tante volte il Governo ha usato — io non
propongo una soluzione scorretta sul piano regolamentare — )
rendersi conto se questo emendamento è fondato oppure no.
Altrimenti, lei si assume una responsabilità per una sua difficoltà
nel rapporto con enti che il Governo non dirige agevolmente, una
responsabilità, dicevo, che — se le cose . che l ’onorevole Colombo
dice sono vere — ha come conseguenza di mettere in difficoltà
un’azienda che ha una sua attività e che ha possibilità di
realizzarla bene.
Perciò credo che non ci sia motivo su questo argomento di creare
uno scontro cosi frontale. Se lei ritiene che sia il caso di
sospendere la discussione di questo emendamento per riprenderla fra
un’ ora, questa può essere una soluzione, perché non c’è da parte
nostra la volontà di imporre questo emendamento con una votazione a
scrutinio segreto. Se si accerta che l ’emendamento è infondato,
non c’è ragione di mantenerlo. Evitiamo che su queste cose ci sia
un con-
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Resoconti Parlamentari 5650 Assemblea Regionale Sicilianà
IX Legislatuha 145“ SEDUTA 11 M aggio 1983
fronto cosi serrato. Pertanto, vorrei pregare l ’Assessore di
considerare l ’opportunità di sospendere su questo punto la
discussione per un approfondimento che egli stesso può compiere con
i mezzi di cui dispone entro un tempo ragionevolmente breve.
GANAZZOLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GANAZZOLI. Signor Presidente, desidero prima sollevare un
problema di carattere personale. L ’onorevole Colombo, credo abbia
confuso quest’Aula con la sede dell’Espi. Io in quest’Aula sono un
deputato regionale, non sono dipendente dell’Ente siciliano per la
promozione industriale. Io qua rispondo non come funzionario
dell’Espi, ma come deputato e, quindi, con le mie convinzioni e con
la mia preparazione uguale a quella dell’onorevole Colombo, con le
stesse prerogative e la stessa autonomia di giudizio. Ritengo che
sia stata una piccola gaffe che ha commesso il collega Colombo che,
come me, è alla prima legislatura e quindi queste cose non le ha
ancora chiare.
Devo inoltre dire che se fossi dipendente dell’Espi in questa
sede, per lo meno avrei istruito meglio remendamento stesso. Avrei
accertato intanto se questi fondi in discussione sono ancora
disponibili, perché, m base alla legge precedente, queste somme
sono state già immesse nel fondo di dotazione dell’Espi, e non è
escluso che non siano più disponibili.
In secondo luogo, avrei stilato diversamente la proposta, perché
il fondo di dotazione dell’Espi non può essere aumentato oggi in
maniera diversa da allora, perché l ’incremento è già avvenuto, è
già avvenuta una destinazione, probabilmente c’è già stata una
seconda, una terza utilizzazione. E in ogni caso quello che l
’onorevole Colombo dimostra di sapere non è a conoscenza né dell’
Assemblea né del Governo.
L ’emendamento semmài poteva-èssere formulato in maniera diversa
in modo da autorizzare l ’Ente ad utilizzare le somme già
incamerate a suo tempo nel fondo di dotazione per finanziare le
commesse della Geco- meccanica. Io conosco molto bene l ’Espi non
tanto perché ne sono dipendente, ma soprattutto per la mia attività
di deputato regio
nale, e devo dire che la situazione interna dell’ente è tale che
se c’è (come io ritengo e come ha ritenuto l ’Assemblea
precedentemente) la necessità di garantire un fondo di
finanziamento delle commesse della Gecomeccanica, una società che
per la sua attività ha assoluto bisogno di avere disponibilità
finanziarie, la decisione di destinare questa somma solo alla
Gecomeccanica non è esagerata, ma è dettata da cautela, perché
probabilmente, se cosi non facessimo, potrebbe accadere che l
’intera somma venga dirottata in maniera definitiva in altre
attività e, quindi, non sia più utilizzabile per l ’attività per la
quale aH’inizio TAssem- blea regionale aveva destinato questa
somma.
Comunque, ritengo che la proposta del collega Vizzini sia
accettabile e, alla luce delle poche informazioni ufficiali che
abbiamo, assolutamente necessaria se vogliamo insistere su
quest’emendamento, per consentire al Governo di acquisire tutti gli
elementi necessari per una giusta deliberazione.
TAORMINA, Assessore per l'industria. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TAORMINA, Assessore per l’industria. Signor Presidente, il
Governo, proprio per le motivazioni esposte sia dall’onorevole
Vizzini che dall’onorevole Ganazzoli, concorda su un
approfondimento, sempre che si riesca in termini brevi — e
rammaricandosi che ciò debba essere fatto nello scorcio di una
seduta -— ad avere quelle informazioni utili e quelle proposte
precise che TEspi ritiene di dovere fare sulTargomento.
PRESIDENTE. L ’emendàmento articolo 2 bis è accantonato.
Comunico che è stato presentato dagh onorevoli Colomboj Granata,
La Russa, Va- lastro ed altri il seguente emendamento:
Articolo 2 ter: « L ’Espi è autorizzato ad organizzare corsi di
qualificazione e riqualificazione della durata di mesi sei per i
dipendenti della società Imer, stabilimento eX El.Me.Sa. di Piano
Tavola, Beipasso, e della società Finedii stabilimenti ex Siclea ed
ex Saprin. .
Nelle more della organizzazione per il P®' riodo di
effettuazione dei corsi di cui al
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Resoconti Parlamentari
IX Legislatura
— 5651
145* S E D U TA
Assemblea Regionale Siciliana
11 Maggio 1983
cedente comma è sospeso il trasferimento dei predetti lavoratori
alla società costituita ai sensi del primo comma delFarticolo 2
della legge regionale 11 aprile 1981, numero 54 ».
TAORMINA, Assessore per Vindustrìa. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TAORMINA, Assessore per Vindustria. Signor Presidente, onorevoli
colleghi, Temen- damento proposto dai colleghi riguarda una vicenda
su cui ho avuto modo di discutere con il consiglio di fabbrica
dell’El.Me.Sa. in una recente’ riunione presso l ’Assessorato
regionale alTindustria. I dipendenti dell’ex El.Me.Sa., della
Saprin e della Sicilea erano stati individuati in una legge
regionale del 1981 come i dipendenti di tre aziende che, al di là e
al di fuori delle procedure previste per tutte le altre maestranze,
dovevano essere collocati nella Resais che, come è a tutti noto, è
quella società che accoglie i dipendenti delle aziende, pubbliche
regionali dopo che si sia esaurito il periodo massimo di cassa
integrazione e allo scopo del reinserimento nell’attività
lavorativa. In quella sede, per una serie di argomentazioni esposte
nel corso della riunione, le maestranze hanno ritenuto di non
dovere accogliere il trasferimento presso questa nuova società
(trasferimento che a norma di legge avrebbe dovuto avere
luogo dal 18 aprile 1981) perché ritengono che questa società,
che avrebbe il compito del reinserimento dei lavoratori
dell’attività produttiva, cosi come è articolata potrebbe
rappresentare la soglia del licenziamento,: non avendo fino ad oggi
svolto quell’attività di ricerca di nuove attività produttive
capaci di riassorbire manodopera.Il Governo in quella sede fece
presente con molta fermezza che non avrebbe potuto in alcun modo
violare la legge o invadere l ’ambito delle competenze
istituzionali sia degli organi di amministrazione attiva delle
aziende sia degli organi dell’ente. Pur tuttavia, poiché nella
Resais il dipendente viene collocato con ua percentuale del salario
pari all’80 per cento e, quindi, non è in una situazione di
espulsione vera e propria dal processo produttivo, il Governo si
impegnava m quella sede a fare verifiche bimestrali per ^aiutare se
Tazienda avesse avuto possibilità
di ripresa. La realtà è che la Resais venne retta a reimmettere
nel processo produttivo •lavoratori espulsi da altri processi
produttivi.
Debbo francamente dire che il provvedimento di oggi è un passo
indietro rispetto a quello che con la legge dell’81 si è voluto
programmare, perché allontana di altri sei mesi questo distacco del
personale dalla azienda e allontana obiettivamente dalla soluzione
di talune situazioni di estrema difficoltà in cui si dibattono le
aziende regionali. C’è da dire che in questo momento abbiamo una
situazione estremamente tesa che non riguarda soltanto le aziende
delle quali stiamo trattando, ma anche altre aziende in tutte le
province (come la Siace, la Finedii, la liner 5 nelle quali
dolorosamente si avviano processi di cassa integrazione. Il Governo
quindi non può concordare con 1’ emendamento proposto dai colleghi,
ma si rimette all’Aula.
COLOMBO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
COLOMBO. Signor Presidente, considerato che l’Assessore si è
rimesso all’Aula, credo opportuno fornire all’Assemblea alcuni
elementi di valutazione prima di decidere su questo emendamento. I
lavoratori dell’ El.Me.Sa. di Catania, della Siclea e della Saprin
sono stati fra i primi lavoratori del gruppo Espi a essere posti in
cassa integrazione, quando si riteneva che per questi lavoratori
esistesse una seria possibihtà che l ’Espi fornisse loro, dopo il
periodo di cassa integrazione (non certo i cinque anni che sono
passati, ma un periodo molto più brève) soluzioni di reimmissione
nel processo produttivo. Nel corso di questi anni di cassa
integrazione sono stati presentati dall’Espi alcuni programmi di
riconversione di queste industrie, in particolare per quanto
riguarda rEl.Me:Sa^ Nel 1980 è stato raggiunto un accordo fra FEspi
e la Foemm, una impresa a carattere nazionale che intendeva
riconvertire lo stabilimento della ex El.Me.Sa. per la produzione
di elettrodomestici a Palermo, facendolo rientrare dalla rete di
aziende che la Foemm possiede nel territorio nazionale. L ’accordo
doveva essere ratificato con una delibera dei Governo, sen-
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Resoconti ParlamentaTi — 5652 — Assemblea Regionale
Siciliana
IX L egislatura 145* S E D U TA 11 M aggio 1983
tita la Commissione competente dell’Assemblea regionale, cui non
è mai pervenuta alcuna richiesta di parere al riguardo. Dopo otto
mesi di inutile attesa, la Foemm ha deciso di realizzare lo
stabilimento altrove, con un -partner più disponibile dell’Espi, su
cui non grava tutta la responsabilità perché quella delibera è
stata messa nel cassetto di qualche assessorato o della
Presiednza.
L ’El.Me.Sa. un anno addietro ha individuato altre prospettive.
Sic et Simon due partners privati che già sono soci dell’Espi in
una azienda che costruisce autobus, avevano avanzato la proposta di
costruire in Sicilia gli autotelai, cioè una componente degli
autobus che rappresenta circa il 60 per cento del costo deirintero
autobus. Questa proposta era stata il risultato di una pressione
effettuata dal sindacato e dai lavoratori per fare in modo che le
commesse che la Regione assicura airimea. fossero espletate per la
ma