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Master Chef ANCHE LA CUCINA DELLA TV HA SCELTO LE PENTOLE AGNELLI ASSOCIAZIONI LA COMPAGNIA DELLE OPERE VOLTA PAGINA CON ALBERTO CAPITANIO «BONGIORNO ANTINFORTUNISTICA» SBARCA NELLE DUE RUOTE E VESTE LA SUPERBIKE CON LA LINEA KAPPA4WORK RANGE ROVER 2013 FUORISTRADA DI LUSSO UN GIOIELLO INCASTONATO NELLA TRADIZIONE Rivista mensile - Ogni primo vener dì del mese in edicola al prezzo di 2,50 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente. M A G A Z I N E Top business MTA DI TOMASONI APRE LE FRONTIERE DEL BUSINESS MENSILE DI MARZO 2013 - NUMERO 61 MISTER PMI PREGA PER NOI IL GARANTE GIUSEPPE TRIPOLI ALLA PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI «IMPRESE&TERRITORIO» Giuseppe Tripoli capo dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione del Ministero dello Sviluppo economico
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Bergamo Economia

Mar 17, 2016

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Marzo 2013
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Page 1: Bergamo Economia

Master ChefANCHE LA CUCINA DELLA TV HA SCELTO LE PENTOLE AGNELLI

ASSOCIAZIONILA COMPAGNIA DELLE OPEREVOLTA PAGINACON ALBERTO CAPITANIO

«BONGIORNO ANTINFORTUNISTICA»SBARCA NELLE DUE RUOTE E VESTE LA SUPERBIKE CON LA LINEA KAPPA4WORK

RANGE ROVER 2013FUORISTRADA DI LUSSO UN GIOIELLO INCASTONATO NELLA TRADIZIONE

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M A G A Z I N E

Top businessMTA DI TOMASONI APRE LE FRONTIERE DEL BUSINESS

MENSILE DI MARZO 2013

- NUMERO 61

MISTER PMIPREGA PER NOI

IL GARANTE GIUSEPPE TRIPOLIALLA PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO

DI «IMPRESE&TERRITORIO»

Giuseppe Tripolicapo dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione del Ministerodello Sviluppo economico

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CONTENUTImarzo 2013

6. LA CURIOSITÀPiccola azienda, enormi prodottiPILLOLE DI FINANZAComprare o non comprare. Quali dubbi nella crisi

10. IN COPERTINAMister pmi per imprese&territorioIl garante giuseppe tripoli interviene in via torretta

16. «NEW DEAL»«Bergamo smart city and community»Uno sguardo al futuro

20. LARGO BELOTTIMade in Bergamo, torna il segno più

24. «EL PURTAVA I SCARP DE TENNIS»Rinnovo permesso di soggiornoanche con condanna

26. «METÀ MECCANICI» Confindustria BG, non passa la Fiom

28. DOPPIA E TRIPLA FILAI parcheggi selvaggi ai «vecchi» Ospedali Riuniti

32. «FURBETTI»Timbrava il cartellino e andava in giro Condannato ex funzionario CRI

34. «SESSO & DINTORNI»Lui: «Ho la partita di calcetto»Lei: «Vado a cena con le amiche»

36. CRISI & SVILUPPODiego Macario: «Federmanager, una community»

ECONOMIAATTUALITÀ& POLITICA

10IN COPERTINA

20CONGIUNTURA

28«VECCHI» RIUNITI

PRENDIAMO NOILA BARRA

DEL TIMONE

EDITORIALE

Ci eravamo salutati nell’ultimo nume-ro con il profondo nord di RobertoMaroni in copertina e, nel nostro

piccolo, per quanto riguarda il Pirellonesiamo stati profetici. Verdetto limpido,quello delle Regionali, esattamente l’oppo-sto del quadro indecifrabile che si profila inParlamento. Ora, la domanda principale èuna: che ne sarà di noi, con questa non-maggioranza uscita dalle urne? Domandache si può scomporre in vari modi, peresempio: dove arriverà il debito pubblico,balzato al record assoluto (127% del Pil)dalla nascita delle serie storiche nel 1990?Oppure: quanto dovranno tirare la cinghiale famiglie, i cui consumi sono calati del4% nell’ultimo anno? O ancora: dove tro-veremo i soldi per pagare questi 14,7miliardi di tasse in più, stimati dalla Cgia diMestre per il 2013? Se queste domande fos-sero rivolte alla Merkel, possiamo tranquil-lamente anticiparvi la sua risposta: tirate lacinghia, pagate più tasse, rispettate gliimpegni, fate i compiti a casa. Esistonoaltre correnti di pensiero, per esempio usci-re dall’euro, congelare metà del debito pub-blico, azzerare il budget statale per ripartireda zero, eccetera. Sembrano ipotesi da finedel mondo, in un senso e nell’altro, peròdobbiamo aspettarci qualcosa del genere.Non sarà il taglio di qualche Provincia, nonbasterà la riduzione dei parlamentari arisolvere i nostri problemi, perché il caso èdisperato e servono davvero ricette forti.Se non altro, con un gendarme come BeppeGrillo che soffia sul collo, gli altri politiciavranno meno spazio per tentare i soliti gio-chetti. Usciremo dall’euro? Diventeremouna Grecia o un’Islanda? Avremo un Grillopremier? Grillo resterà da solo contro tutti,lasciandoci senza un Governo? In ognicaso, non per questo il mondo avrà fine. Enoi, che siamo sopravvissuti a questi ultimivent’anni di sfacelo, possiamo ancora ven-dere cara la pelle, affrontando la burrasca aviso aperto.

di Carlo Quiri

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40. «CALENDE GRECHE»Alla Cavalleri Ottavio l’incompiuta Jonica

44. ASSOCIAZIONILa Compagnia delle Opere volta pagina con Capitanio

48. TOP BUSINESSSvizzera, Germania, Austria MTA apre le frontiere del business

52. NEVE DEL FUTUROATP Challenger Bergamo, lo spettacolo del tennis in città

58. WORKWEAR. Kappa4work veste la Superbike60. SERVICE. Con Autotorino una marcia in più

62. MOTORI. Nuova Opel Adam, personalità e stile su misura

66. IN ANTEPRIMARange Rover 2013, un gioiello incastonato nella tradizione

72. DIETRO LA RICETTAAntonio Ghilardi, il Bocuse d’Or visto dall’interno

76. RICETTA VINCENTE. Anche la cucina della Tv ha scelto le Pentole Agnelli

80. MODA. Alessandra Facchinetti direttore di Tod’s donna

82. CHI, DOVE E PERCHÈ. Foto e curiosità

ECONOMIAATTUALITÀ& POLITICA

RUBRICHE

EVENTI

Bergamo Economia Magazine

Rivista mensile di economia, attualità, costume e stile (Registrazione al Tribunale

di Bergamo nr. 22 del 02/08/2007)

Società editrice: Speb S.r.l.Via San Giorgio 6/n 24122 Bergamo

Presidente: Baldassare AgnelliDirettore responsabile: Carlo Quiri

Concessionaria pubblicità locale: S.P.E.B. S.r.l.

Via San Giorgio, 6 - 24122 BergamoTel. 035 678812 - Fax 035 678895

Concessionaria pubblicità nazionale:A. Manzoni & C. S.p.A., via Nervesa, 21 Milano.

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Stampatore: Fotoincisione 2000Albano S. Alessandro (Bg) - Via Spallanzani, 6

Tel. +39 035 4521290

Abbonamenti: Tel. 035 678808Costo abbonamento: 22 euro per 11 mesi

www.bergamoeconomia.it

16«BERGAMO SMART CITY»

76MASTER CHEF

48TOP BUSINESS

66IN ANTEPRIMA

82EVENTI

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PICCOLA AZIENDA, ENORMI PRODOTTI

Ècurioso che una piccola aziendadella Bergamasca, con una quindi-cina di addetti e un fatturato annuo

intorno ai 2 milioni di euro (in ripresadopo il periodo più critico del 2010),possa operare con i più importanti gruppiinternazionali dell'oil & gas e dell'ener-gia, lavorando alcuni dei più grossi pro-dotti industriali che si fabbrichino intutto il mondo. L'ultimo pezzo particola-re che la Comall Officine Meccanichedi Medolago ha realizzato - racconta VoxFabbrica News - pesa 80 tonnellate ed èlungo 12 metri. "E' un prototipo di slittautilizzata per la posa delle tubazioni sot-tomarine: viene installata su una nave eserve a far "srotolare" le tubazioni chedevono essere collocate sul fondo delmare", spiega Evelina Pesavento, giova-ne manager ed esponente di secondagenerazione della famiglia che, neglianni '60, diede vita a questa impresa spe-

cializzata nelle costruzioni e lavorazionimeccaniche conto terzi. "Di recenteabbiamo lavorato una connessione a "Y"per la conduttura di un oleodotto. Ilpezzo grezzo pesava 90 tonnellate e,dopo cinque mesi di trattamenti effettua-ti nella nostra officina, era stato ottimiz-zato a 30 tonnellate. La particolarità diquesta connessione è che ne esistono solo18 al mondo e, di queste, cinque leabbiamo lavorate noi". Per questo tipo dilavorazioni meccaniche la difficoltàmaggiore è il trattamento di alesatura,fresatura e tornitura in profondità e nontutte le officine sono attrezzate per soddi-sfare questa esigenza. "Noi interveniamoin una piccola ma importante fase delprocesso produttivo, perché ci occupia-mo sia della lavorazione meccanica siadei controlli e collaudi. Abbiamo investi-to in formazione, capacità ingegneristica,strumenti e macchinari per dare questo

servizio ai nostri clienti, cioè sia le socie-tà meccaniche che poi forniscono i pezzifiniti a gruppi come Ansaldo, NuovoPignone, Samsung o General Electric, siagli ispettori qualità e sicurezza di questegrandi compagnie. Come è arrivata laComall a questo risultato? "Fino aglianni '90 abbiamo sviluppato la costruzio-ne di macchine per la lavorazione dellalamiera. Poi le condizioni del mercato,che hanno visto entrare competitor cinesie turchi molto aggressivi, insieme a unastandardizzazione della tecnologia cherendeva più incidente il costo del perso-nale, abbiamo iniziato a potenziare lelavorazioni meccaniche conto terzi e daquel momento si è aperto un nuovo mer-cato. Oggi siamo tra i pochi al mondo ingrado di svolgere queste lavorazioni, gra-zie all'evoluzione di un know how mec-canico interamente sviluppato all'internonella nostra officina".

LA CURIOSITÀ

COMPRARE O NON COMPRAREQUALI DUBBI NELLA CRISI

Il comportamento economico degliindividui in tema di attitudine all'ac-quisto, secondo la teoria keiynesiana,

trova una parte del proprio fondamento su3 condizioni da lui stesso definite"domanda di moneta".In sintesi, esse sono:• domanda per il motivo delle transazio-ni, ovvero per essere in grado di soddisfa-re i propri bisogni giornalieri di acquisto edi pagamento;• per motivi precauzionali, cioè la riser-va destinata a sostenere eventuali speseimpreviste e improvvise;• domanda per motivi speculativi, ovveroterza ed ultima esigenza volta essenzial-mente a soddisfare atti di investimento edi speculazione, come potrebbe esserel'acquisto di attività finanziarie nella spe-ranza di ottenerne un positivo ritorno eco-nomico.Queste tre basilari esigenze vengono,come immaginabile, influenzate in modo

significativo da una situazione di crisieconomica e, questo, condiziona di moltola disponibilità all'acquisto dei consuma-tori. La crisi attuale ha, infatti, inciso sututte e tre le componenti, deprimendo lanumerosità dei prelievi dal conto correnteper effettuare transazioni, aumentando ilmargine di incertezza sul futuro costrin-gendo, di consequenza, l'individuo adincrementare il risparmio e, avendo avutoun effetto altamente depressivo sui valoridegli investimenti azionari, immobiliari,etc, ha ridotto drasticamente i benefici da"azioni speculative", rendendo più oppor-tuno e vantaggioso il differimento tempo-rale delle stesse. Di fronte a questo scena-rio, che solo per dovere di sintesi nontiene conto dell'aspetto fiscale, peraltronon trascurabile, il nostro atteggiamentodinanzi ad una vetrina in cui vediamoesposta una merce "in offerta" di cui sen-tiamo il bisogno ma che per l'acquistodella quale non disponiamo di risorse

"libere" , non potrà che essere il seguente.Posto che la situazione di "illiquidità" cicostringe a sopportare dei costi, il dubbiose aderire all'offerta potrebbe portarci achiedere un prestito, pagandone gli inte-ressi, o a rinunciare all'acquisto dellastessa con il rischio, pero', di doverlacomprare più avanti ad un prezzo nonscontato. E' proprio per tentare di far pro-pendere i consumatori verso la primasoluzione che, "ormai", il sistema delcommercio vive in un contesto di "saldi"permanente e sempre più "aggressivi". C'èun rischio pero' e, cioè, che continuandodi questo passo, anche le inizialmenteimportanti economie di costo ottenutedagli imprenditori attraverso la globaliz-zazione possano non bastare più.Bisognerà allora cercare nuovi modelli,non abbassando la guardia: il mercato, selasciato aperto come ora, tende sempre aperseguire un equilibrio che annulli leposizioni di vantaggio.

Dott. Claudio Rossi PILLOLE DI FINANZA

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LA VIGNETTA

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PRESENTATE LE LINEE GUIDA PER IL NUOVO ANNOCHE PUNTANO AD UN CONFRONTO

CON IL MONDO POLITICO E ISTITUZIONALE PER IL RILANCIO DEL TESSUTO ECONOMICO LOCALE

L’esperto

Erano presenti tutti i direttori e i presidenti di Imprese&Territorioall'incontro organizzato nella mattinata del 15 febbraio nellasede dell'Associazione Artigiani per presentare il "Documento

Programmatico 2013" di Imprese&Territorio, contenente le linee guidasuddivise in 4 obiettivi a cui si informeranno le azioni del Comitatounitario delle Associazioni d'Impresa che riunisce dieci Organizzazioni(Associazione Artigiani, Ascom, Apindustria, Cia, Coldiretti,

MISTER PMI PERIL GARANTE GIUSEPPE TRIPOLI

DA SINISTRAGiuseppe Tripoli, Giuseppe Guerinie Stefano Maroni

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IMPRESE&TERRITORIO INTERVIENE IN VIA TORRETTA

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Paolo Malvestiti Beppe Vavassori

La platea

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Confcooperative, Confesercenti, CNA, FAI e LIA) in rap-presentanza di oltre 80.000 imprese del territorio e 310.000addetti. Ad introdurre i lavori la relazione del presidenteGiuseppe Guerini che ha esordito fotografando innanzituttoil contesto in cui le imprese si trovano ad operare. Partendodai dati diffusi dalla Camera di Commercio che parlano dellachiusura di oltre 1500 imprese nel mese di gennaio, ha cosìillustrato i risultati di un'analisi condotta sul territorio nazio-nale e lombardo sotto l'aspetto dell'innovazione e della cre-scita dei sistemi locali, dell'occupazione, dell'andamentodemografico e dei flussi migratori."Restiamo un territorio che ha capacità di tenuta - ha affer-mato - ma le criticità cominciano ad intensificarsi. Abbiamonecessità che la nostra rappresentanza accompagni leimprese in questa trasformazione. Per esempio, da qui al2020 avremo una crescita della popolazione rispetto ad altrearee del Paese per l'apporto della popolazione migrante".Di particolare interesse il rilievo che la produzione di PILsegue gli assi autostradali (e per inciso la A4) e che dunque,con le nuove infrastrutture, la produzione si orienterà versola bassa pianura. Anche se molti saranno i problemi legatialla mobilità."Nella nostra area ci sono tantissime aree che non hanno uncasello autostradale a meno di mezz'ora. Occorre dunqueuna riflessione su che tipo di attività economica e imprendi-toriale dobbiamo mettere in atto". A presentare il primo punto del "DocumentoProgrammatico" è stato il vicepresidente GiorgioAmbrosioni. "Occorre potenziare il confronto col mondopolitico e istituzionale - ha ribadito - in un rapporto autono-

mo e costruttivo per il rilancio delle politiche del territorio.Imprese&Territorio deve diventare sempre più protagonistadella propria realtà territoriale ma anche della vita politicae istituzionale, in un'ottica di assunzione di una modernaresponsabilità, per contribuire allo sviluppo del tessuto eco-nomico e produttivo, attraverso un progetto di sviluppo loca-le sostenibile".Questo ruolo politico più importante e propositivo di ampiorespiro, passerà attraverso il rilancio del sistema fieristico ela promozione delle infrastrutture (aeroporto e viabilità). Daconsiderare anche la proposta di Confindustria per un pro-getto che coinvolga i diversi attori interessati. "È un'occasio-ne importante - ha continuato - per metter in evidenza ilpotenziale che anche noi come Imprese&Territorio possiamoesprimere, soprattutto in relazione all'indagine che si appre-sta a fare l'OCSE, che noi e la Camera di Commercioabbiamo fortemente voluto". Quindi il coordinatore dei direttori, Stefano Maroni, ha pre-sentato i successivi tre punti del documento. "Secondo puntofondamentale - ha detto Maroni - sono le relazioni e i rap-porti con il sistema camerale, l'Università e gli altri interlo-cutori. Occorre infatti intensificare l'ascolto delle impreseper intercettare e interpretare i bisogni e individuare gli stru-menti per risolverli. A fianco del sistema delle PMI in questiultimi anni c'è sempre stato l'impegno attivo della Camera diCommercio che ha proposto non un modello basato sullacrescita dimensionale, ma assi strategici per lo sviluppo delterritorio quali innovazione, internazionalizzazione e forma-zione, ossia le più note leve per lo sviluppo d'impresa.Possiamo quindi qualificare la Camera di Commercio come

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Don Poli

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partner ideale per aiutare gli imprenditori ad affrontare lesfide. Altra cosa importante è il rapporto con il sistema uni-versitario che ci vede promotori di progetti ad hoc in colla-borazione propositiva con l'Università in una logica di con-tinuità, in merito a processi di innovazione tecnologica,ricerca ed esplorazione di nuovi mercati per le PMI. Infine,da non dimenticare è l'impegno per la valorizzazione del ter-ritorio a 360 gradi con interventi specifici di marketing ter-ritoriale e turismo che coinvolgano tutti gli interlocutori, perindividuare gli strumenti più adeguati ad aiutare le impresea mantenersi competitive sul mercato".Il terzo punto riguarda il mondo del lavoro. "È necessariocontinuare il confronto coi sindacati - ha continuato Maroni- volto a formulare accordi mirati ad affrontare i temi delladrammatica crisi economica in cui sono costrette ad opera-re le imprese, guardando da vicino le dinamiche e i nodidello sviluppo locale. Pensiamo a proposte di contrattazionefinalizzate a aumentare la competitività del territorio, rivisi-tazione degli accordi territoriali su apprendistato e rafforza-mento degli enti bilaterali. Il sistema della bilateralità ber-gamasca, che rappresenta un'eccellenza a livello nazionale,può diventare laboratorio di sperimentazione per l'elabora-zione e l'attuazione di politiche di Welfare, avviando interes-santi percorsi in tema di politiche attive e passive del lavoroe di configurazione e gestione territoriale degli ammortizza-tori sociali".L'ultimo, ma non meno importante punto riguarda l'aspettodel credito, uno dei problemi più sentiti dalle piccole impre-se. "Occorre rinvigorire le relazioni col sistema bancario ecreditizio - ha sottolineato - per creare più agevoli possibili-tà di accesso al credito ed elaborare politi-che organiche attraverso la valorizzazionedel sistema dei Consorzi Fidi che in questianni ha avuto un ruolo importantissimo".Maroni ha anche richiamato un recente son-daggio di Imprese&Territorio ideato con loscopo di chiarire quali sono le maggiori diffi-coltà delle imprese bergamasche sul tema delcredito. "Per affrontare queste quattro tema-tiche - ha detto - la Consulta dei segretari diImprese&Territorio si è organizzata in 3gruppi di lavoro coordinati da alcuni direttori a cui parteci-pano figure apicali di alto livello che ogni organizzazioneesprime, per elaborare delle soluzioni e supportare il livellopolitico".Quindi il presidente Guerini ha presentato il nuovo Comitatodi Indirizzo e Consultazione di Imprese&Territorio, compo-sto da Laura Vigano, già preside Facoltà di Economiadell'Università di Bergamo, Don Francesco Poli dellaPastorale del Lavoro della Diocesi di Bergamo, impegnata inquesti anni sul tema del lavoro, e Beppe Vavassori che, perlungo tempo direttore di CNA, ha visto nascereImprese&Territorio. "È importante che realtà così significa-tive come l'Università e la Diocesi siano coinvolte conImprese&Territorio per dare un contributo ad ampio raggio- ha detto Guerini -. Si tratta di un mix di contributi moltodiversi, per dare un ampio respiro alle nostre attività sul ter-ritorio. Un grazie ai tre esperti che hanno accettato di met-tere in gioco le proprie competenze per lavorare insieme a

noi". Mentre Don Poli ha elogiato l'esperienza significativadi Imprese&Territorio, "un'intuizione interessante sul pano-rama italiano, antesignana di un futuro dove la dimensionecollaborativa sarà fondamentale", Beppe Vavassori ha pre-cisato che "è in atto in Imprese&Territorio una riflessioneinteressante in cui dobbiamo muoverci: una grave crisi dellapolitica, non solo etico morale". "Per uscirne - ha detto - èfondamentale che le associazioni di categoria, aggregando-si, si trasformino da soggetto intermedio a soggetto proposi-tivo che contribuisca nell'elaborazione di programmi e pro-getti. Noi da parecchi anni non abbiamo una vera politicaindustriale. Abbiamo una piattaforma produttiva tra le piùimportanti del mondo ma non c'è capacità di fare rete tra isistemi. Bisogna creare competitività, non del territorio, madei territori della provincia". Sul tema del lavoro, Vavassoriha detto che "è il problema dei problemi": ci sono i terreni ele possibilità per affrontare un discorso di politiche indu-striali nuovo e in maniera diversa, con sperimentazioni pro-vinciali ed obiettivi di flex security.Di seguito l'intervento del presidente della Camera diCommercio Paolo Malvestiti ha fotografato l'andamentoeconomico del tessuto produttivo della provincia, compostoda oltre 85 mila imprese attive, il 95% delle quali di piccoladimensione, con una media di addetti pari a 4,5 unità (2,5 peri settori dell'artigianato e del commercio). "Il 2012 è stato unanno terribile per famiglie e i consumatori, ma pesantissimoper le imprese, che non ha permesso di recuperare le perdi-te accumulate tra 2011 e 2012, e che complessivamente sichiude con una riduzione della produzione del 4,4% nell'in-dustria e del 7% nell'artigianato manifatturiero. Nove setto-

ri su 18 registrano variazioni negative. Qualche spiraglio lointravvedono le aziende che esportano, l'estero e le esporta-zioni sono la nostra ciambella di salvataggio. Tuttavia perproduzione, domanda interna e occupazione il pessimismo èprevalente". Tra i problemi dell'economia provinciale ladebolezza del mercato del lavoro, l'aumento della disoccupa-zione e della cassa integrazione, la provvisorietà dei contrat-ti, l'accesso al credito sempre più difficile. Quindi Malvestitiha parlato del ruolo della Camera di Commercio quale "cabi-na di regia dell'economia e casa delle imprese, attenta ai fat-tori che possono contribuire allo sviluppo delle imprese,quali internazionalizzarne, formazione e innovazione", maanche al turismo, chiave dello sviluppo, e alla valorizzazio-ne delle tipicità locali in sinergia con le diverse realtà del ter-ritorio. "Sotto questo aspetto la candidatura di Bergamo aCapitale della cultura per il 2019 è un'opportunità da valo-rizzare come occasione di promozione di sviluppo per leimprese che si occupano di turismo e per tutto l'indotto".

«Le 1550 imprese che hanno chiuso a Bergamo sono lo spaccato provinciale

della realtà nazionale che lo scorsoanno ha visto chiudere 365 mila PMI

Chi vive di mercato internoè sempre più in difficoltà»

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In chiusura l'intervento del Capo Dipartimento per l'impresae l'internazionalizzazione del Ministero dello Sviluppo eco-nomico, Giuseppe Tripoli, nel suo ruolo di "garante per lemicro piccole e medie imprese" e "Mister PMI". Tripoli èpartito dalla necessità di aggregazione sul territorio. "Èimportante, perché in Italia la realtà della piccola impresanon è isolata, ma, a differenza di altri Paesi, si tratta diimprese che vivono in un forte radicamento con il contestosociale: istituzioni, banche locali, associazioni, chiesa,mondo del lavoro, scuole. Per ripartire occorre proprio uncontesto sociale coeso e coerente tra persone che tra di lorocollaborano. L'Italia non è più una realtà isolata e bisognaprendere atto di questo fatto. Il valore delle monete, adesempio, influenzerà in modo direttissimo la capacità dellenostre imprese di esportare. Il nostro futuro perciò si collo-ca in Europa. Le realtà piccole com'è l'Italia non possonomuoversi con efficacia in solitaria in un mondo in cui le levesono così robuste"."L'importante però - ha aggiunto - è che l'Europa punti su sestessa. Le 1550 imprese che hanno chiuso a Bergamo sonolo spaccato provinciale della realtà nazionale che lo scorsoanno ha visto chiudere 365mila imprese. Si pongono unaserie di questioni. La prima domanda è: perché hanno chiu-so? Perché si è prosciugato il bacino della domanda inter-na: chi vive di mercato interno è in difficoltà pazzesca. Laseconda domanda è: se si prosciuga il nostro bacino diimprese, quando ci sarà la ripresa, con che cosa l'aggance-remo?"Secondo Tripoli dunque l'Europa deve introdurre strumentidi investimento su se stessa per progetti di ricerca, di inter-nazionalizzazione che consentano una ripartenza delladomanda interna. Altrimenti sarà più difficile uscirne fuori."È la terza grande fase economica che viviamo dal dopo-guerra. La prima fase è stata la deruralizzazione del dopo-guerra, con la crescita delle città, la seconda fase, negli anni70, è stata la crisi della grande industria, che ha fatto nasce-re la piccola impresa. Oggi con la terza fase l'estero incide

profondamente sui contesti locali. Le imprese che possonofarcela vanno verso l'estero. È una trasformazione che cam-bierà radicalmente il nostro sistema imprenditoriale. Eccoperché l'Europa è importante, perché deve consentire chequesta trasformazione avvenga. Con investimenti su se stes-sa, perché se non ci crede l'Europa, chi deve crederci?"Quindi ha parlato dello Small Business Act (pensare prima alpiccolo) e dello Statuto delle imprese, varato 1 anno fa, adopera di alcuni parlamentari. "Sono 2 pivot forti su cui si èagganciato un cambio della politica europea e italiana. Uncambio verso una maggiore attenzione alle PMI. SBA eStatuto - ha continuato - hanno generato una serie di inizia-tive per ridurre i costi del fare impresa su varie tematichequali l'energia (che pesa con differenziale del 30% rispetto afrancesi e tedeschi) e la semplificazione. Se lo Stato non puòdarci aiuto almeno ci tolga dei pesi".Altri temi sono quello del peso del fisco che deve esserealleggerito e delle risorse umane. "Oggi c'è un'agenda stabi-lita per le Pmi consegnata entro il 28 febbraio nelle mani delpresidente del Consiglio. Si devono scegliere alcune cose esi devono fare nel più breve periodo". Tripoli ha quindi lan-ciato un invito alle piccole imprese. "Il mondo che abbiamodescritto è un mondo in cui la piccola impresa che si muoveda sola non può farcela. Oggi la Cina ce l'abbiamo qui, cosìl'india. Se i nostri prodotti hanno capacità di essere presen-ti in quei mercati non possiamo andare da soli. Il grandeinvito è quello di mettersi insieme. Lavorare insieme su pro-getti e programmi condivisi".In ultimo un accenno al nuovo programma europeo sull'im-prenditorialità. "Qual è la radice - si è chiesto - perché ci siauna società ricca di piccole imprese? Sono tre temi: educa-zione all'imprenditorialità, eliminazione delle barriere,attenzione ad alcune categorie particolari su cui la possibi-lità di crescere è maggiore: donne, giovani e immigrati.Sono le cose da fare e che stiamo facendo. In sintesi servemaggiore attenzione da parte di chi fa le leggi a fare tutto erapidamente".

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Alessandra Melchioni Negrettisegretario generale e spin off dell'Associazione:«Cerchiamo d'individuare ed ottenere i fondi disponibili concessi dall’Unione Europea con un’opera di collegamento tra aziende internazionali del territorio e Istituzioni»

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LA NEONATA ASSOCIAZIONE - VOLUTA DA COMUNE DI BERGAMOCURIA DIOCESANA, KILOMETRO ROSSO, FASE E FONDAZIONECOMUNITÀ BERGAMASCA - HA COME FINE LO SVILUPPO INTELLIGENTE DELLA CITTÀ DEI MILLE

«BERGAMO SMART CITYAND COMMUNITY»UNO SGUARDO AL FUTURO

«New Deal»

Cosa vuol dire essere una "Smart City"? Questo nuovotermine, derivato dalla globalizzazione, è salito allecronache specialmente in ambito ambientale. Tuttavia,

essere una città intelligente coinvolge in realtà diversi ambiti.Stiamo parlando di una sfida in ambito non solo ecologico, maanche tecnologico, economico, culturale, turistico e socialeche proprio Bergamo si appresta ad affrontare nei prossimianni. Gli attori protagonisti? Dal primo di febbraio a dare uffi-cialmente vita alla nuova Associazione "Bergamo Smart Cityand Community" sono stati cinque soci guidati dalla lungimi-ranza: il Comune di Bergamo, la Curia Diocesana, ilKilometro Rosso, FaSe e la Fondazione ComunitàBergamasca. Ne abbiamo parlato con il segretario generale espin off dell'Associazione, Alessandra Melchioni Negretti,che ci ha illustrato gli scopi dell'intesa e le finalità - a medio elungo termine - della stessa. "L'Associazione è senza fini dilucro e si propone di formulare proposte e progetti per lo svi-luppo intelligente della città e non solo, facilitando il proces-so di trasformazione tecnologica indispensabile per rendereBergamo ancora più "smart". Cerchiamo di ottenere i fondidisponibili concessi dall'Unione Europea mettendo in retemultinazionali, aziende del territorio ed Istituzioni utilizzandoanche lo strumento del pre-pocurement. Attualmente Bergamoè in endorsement su cinque progetti presentati al Miur sulbando Smart Cities (PON Centro - Nord), il più importante deiquali riguardante la sanità, che vede la nostra città capofila.A lungo termine, invece, ci stiamo muovendo per costruire unanuova visione di città, e promuovere, sotto la governance delComune di Bergamo, progetti e network per concorrere aifinanziamenti che verranno erogati sul prossimo ProgrammaEuropeo "Horizon 2020", che raggrupperà le linee program-matiche della UE in tema Smart City in un unico quadro diriferimento, per facilitare la trasformazione delle nuove cono-

scenze scientifiche in prodotti e servizi innovativi".

Cosa è, dunque, una città intelligente?"E' una città che vuole affrontare la sfida imposta da un mondosenza confini in termini di competitività e di sviluppo sosteni-bile. Una città che punta alla diffusione della conoscenza edella cultura, all'utilizzo della tecnologia, alla creatività, allalibertà e mobilità, alla qualità dell'ambiente naturale. In altreparole, valorizza le migliori risorse del territorio per metterlein rete al servizio della comunità e migliorare in ultima anali-si la qualità della vita dei cittadini".

Quali sono gli obbiettivi che l'Associazione si propone?"Il trasferimento tecnologico, l'efficientamento energetico,l'info-mobilità, la sanità, gli open data e le tecniche di comu-nicazione sono fra gli obbiettivi principali di "Bergamo SmartCity and Community" che, specificamente, ha come fine quel-lo di promuovere la collaborazione fra il Comune di Bergamo,il tessuto sociale, culturale ed economico-imprenditorialelocale, con il mondo della ricerca, al fine di migliorare la qua-lità della vita dei cittadini."

Come si perseguono e realizzano simili aspettative?"Promuovendo il territorio a livello nazionale ed internaziona-le attraverso l'eccellenza tecnologica, creando un network dicomuni bergamaschi impegnati sugli stessi obiettivi per garan-tire un ingresso più semplice al mercato e all'innovazione tec-nologica. E ancora, sostenendo l'imprenditoria locale e lestart-up, mettendo le città - senza alcun isolamento ma stimo-lando il contatto tra i territori - e la loro sostenibilità al centrodi ogni processo innovativo: è questa la strada scelta dai cin-que soci fondatori per portare beneficio all'intera comunitàbergamasca".

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ANTONIO PEZZOTTAPresidente Consiglio di Amministrazione UNIGAS S.r.l.

«Ho scelto BiG TLC perché UNIGAS persegue un modello di crescita centrato sull’utilizzo delle più efficienti e innovative tecnologie come la rete in fibra ottica»

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BiG TLCl’unico operatoreInternet e Voip totalmentemadein Bergamo

www.bigtlc.it

BiG TLC è:• Fibra ottica, Wireless, xDSL• Banda da 6 Mbps a 1 Gbps• Banda simmetrica• Banda garantita• VoIP• Soluzioni personalizzate• Assistenza tecnica

dedicata da Bergamo

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CRESCE DELLO 0,6% NELL’INDUSTRIA E DELL’1,9% NELL’ARTIGIANA-TO LA PRODUZIONE MANIFATTURIERA NEL QUARTO TRIMESTRE

DEL 2012 MA SU BASE ANNUA I DATI RIMANGONO NEGATIVI «NON SIAMO ANCORA DI FRONTE - SECONDO L’ENTE CAMERALE -

A UNA RIPRESA IN GRADO DI RISOLLEVARE DUREVOLMENTE L’ECONOMIA E DI SOSTENERNE LA CRESCITA»

MADE IN BERGAMOTORNA IL SEGNO PIÙ

Largo Belotti

VARIAZIONE ANNUA DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE

La produzione in mediad'anno è scesa aBergamo del 4,4 percento. La flessione nelleprovince industrialmentepiù rilevanti - Bergamo eBrescia - ha determinatouna flessione significati-va del dato medio regio-nale (-3,7%).

Sondrio

Mantova

Como

Cremona

Varese

Milano

Lecco

LOMBARDIA

Monza

Pavia

Brescia

BERGAMO

Lodi

-1,7

-2,2

-2,2

-2,5

-3,2

-3,4

-3,6

-3,7

-4,0

-4,2

-4,4

-4,4

-5,1

2 0 1 2 / 2 0 1 1

“Il dato più importante dell'inda-gine congiunturale perBergamo è senza dubbio la cre-

scita nell'ultimo trimestre dell'anno dellaproduzione manifatturiera nell'industriae nell'artigianato", lo sottolinea il presi-dente della Camera di Commercio, Paolo

Malvestiti, commentando i dati econo-mici del quarto trimestre 2012 per la pro-vincia di Bergamo.

INDUSTRIA. Secondo l'analisi dell'en-te camerale dopo cinque trimestri conse-cutivi in negativo, gli ultimi tre mesi del

2012 vedono spuntare per l'industria ber-gamasca un dato congiunturale positivo(+0,6%). La distanza dai livelli di unanno fa (-1,1%) si assottiglia significati-vamente. "Si tratta, - continua il presi-dente dell'ente camerale - per l'industria,del primo segno positivo dopo cinque tri-

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mestri consecutivi negativi. Non possia-mo parlare di ripresa - anche perché benaltri sono i numeri necessari a recupera-re i livelli perduti in questi anni- ma lacaduta del ciclo produttivo si è interrotta.E' possibile che Bergamo, così come laLombardia, sia riuscita a incrociare larisalita della domanda estera, soprattut-to in aree extra europee, e per questa viaa superare il punto di minima dell'attua-le recessione". Il 2012 è stato un annopesante per l'industria: la perdita di pro-duzione nell'intero anno è stata del 4,4%.Si chiude con un recupero del ciclo pro-duttivo che, per quanto debole e insuffi-ciente a riassorbire la capacità persa nel-l'arco degli ultimi 5 anni, avvicina la pro-

spettiva di una ripresa nel corso del 2013.Siamo in presenza di un primo segnale dimiglioramento del ciclo produttivo. Ilrecupero dei livelli perduti nel "secondotempo" della recessione (tra il terzo tri-mestre 2011 e il terzo trimestre 2012) e ilriassorbimento almeno parziale dellacapacità produttiva crollata nel2008/2009 richiedono un'accelerazionee uno slancio ben più intensi, oltre che uncontesto finanziario ed europeo più favo-revole. Ma certo la caduta si è fermata eil miglioramento delle prospettive neisettori che beneficiano dell'unica compo-nente dinamica della domanda - quellaestera - sta sostenendo una parte signifi-cativa della filiera industriale di Bergamo

e dell'intera regione. La svolta del cicloindustriale è confermata dai risultati delfatturato che cresce sensibilmente nel tri-mestre (+2,1 %) e si attenua (al -0,3%)la distanza rispetto ai livelli di un anno fa.La dinamica congiunturale è positivaanche per le vendite sul mercato interno(+1,4%). Il fatturato estero è in ulteriorecrescita (+2%), con risultati importantisoprattutto da parte della meccanica.Minor coerenza con il quadro fin quidescritto si riscontra nel dato provincialerelativo agli ordinativi acquisiti nell'ulti-ma parte dell'anno. L'andamento degliordini totali, espresso in termini di nume-ro di giorni di produzione equivalenti allenuove commesse del trimestre, è oscil-

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lante da diverso tempo per Bergamo el'ultimo dato ripiega a 44,4 in contrastocon il rialzo avvertibile nel dato medioregionale. Migliore, rispetto alla mediaregionale, la tenuta dell'occupazioneindustriale di Bergamo sia nel caso dellavariazione destagionalizzata che nel datogrezzo. Complessivamente nell'anno2012, gli addetti delle industrie intervi-state sono diminuiti a Bergamo (-1,2 %)più che nella media regionale (-0,9%).Le previsioni delle imprese industrialimostrano timidi segnali di attenuazione

del pessimismo. Per produzione, occupa-zione e domanda interna le attese negati-ve sono sempre prevalenti ma nell'ultimotrimestre la quota di chi le prevede incalo si riduce lievemente. Per la doman-da estera le aspettative di crescita preval-gono su quelle di diminuzione, anche inquesto caso con lieve rialzo. E' possibileche il fondo di una recessione - menointensa del drammatico periodo2008/2009 ma più influente in negativosulle aspettative per la sua estenuantecontinuità con la crisi finanziaria interna-

zionale - sia stato raggiunto, al prezzo diun'espulsione dal mercato delle impresepiù deboli, tuttora in corso, e grazie ad unrecupero di competitività da parte delleimprese in grado di sfruttare la tenuta delcommercio internazionale, soprattuttonell'area extra europea.

ARTIGIANATO. Anche l'artigianatomanifatturiero è in recupero. La produ-zione dell'artigianato di Bergamo registraun segno congiunturale positivo (+1,9%)e un'attenuazione della dinamica tenden-ziale (-3,1%) - risultati che non trovanoperò riscontro nei più affidabili dati mediregionali, ancora marcatamente negativi-, ma la distanza dai livelli pre-crisi restairrecuperabile. Si deve anche ricordareche le aziende artigiane manifatturiere sisono ridotte a Bergamo da 9.100 nel2008 a 7.500 nel 2012. L'andamento delfatturato è negativo nel trimestre (-0,9%dopo il -1% nel terzo trimestre), in relati-vo recupero nel confronto su base annua(-3,7% dopo il precedente -7,5). Ottimala crescita del fatturato estero delle azien-de meccaniche. Gli ordini dall'esterosono per l'artigianato in progresso nel tri-mestre, grazie soprattutto a meccanica egomma-plastica, e in recupero gli ordinidal mercato nazionale, specialmente pertessile e alimentare. Gli addetti nel trime-stre diminuiscono (-1,5% corrispondente

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PRODUZIONE ARTIGIANATO 4° TRIMESTRE 2012

I risultati dell'artigianatomanifatturiero diBergamo nell'ultimo tri-mestre sono nettamentemigliori rispetto allamedia regionale. Nellamedia dell'anno tuttaviala produzione è calata del7%, in misura del tuttosimile al dato medio lom-bardo (-7,3%).

Lodi

Pavia

Sondrio

Como

Monza

Cremona

Lecco

Brescia

Varese

BERGAMO

LOMBARDIA

Milano

Mantova

-1,6

-3,1

-3,1

-3,8

-4,9

-5,6

-6,0

-6,4

-6,8

-7,6

-7,9

-8,3

-11,0

V A R I A Z I O N E A N N U A C O R R E T T A P E R I G I O R N I L A V O R A T I V I

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a un tasso destagionalizzato del -0,8%) a saldo diun tasso d'ingresso di 1,7% e di un tasso di usci-ta del 3,2%. Nell'artigianato manifatturiero l'uti-lizzo della Cassa Integrazione è in leggero calo.Le aspettative vedono prevalere segnalazioninegative per produzione e domanda interna e,solo meno intense, anche per occupazione edomanda estera.

COMMERCIO E SERVIZI. Le difficoltà sulversante occupazionale e la compressione delpotere d'acquisto e del reddito disponibile depri-mono i consumi. Il commercio al dettaglio con-tinua a risentirne pesantemente: il giro d'affari èulteriormente calato nel quarto trimestre 2012 (-7,4% su base annua), con flessione a due cifrenel non alimentare (-11,6%), variazione negativae in peggioramento nell'alimentare (-8,1%) ecalo del fatturato anche nel commercio non spe-cializzato (-3,3%). Il 55,6% (rispetto al 59,3%nello scorso trimestre) del campione provincialeregistra un calo tendenziale degli ordini ai forni-tori e il saldo percentuale complessivo si confer-ma negativo: -48,2% (rispetto al -62,8% nelloscorso trimestre). I prezzi sono segnalati in lie-vissimo aumento nel trimestre sia a Bergamo(+0,1%) che in Lombardia (+0,2%). Per quantoriguarda le prospettive per il trimestre successi-vo, il saldo tra segnalazioni di segno opposto(aumento-diminuzione) è ancora negativo e inpeggioramento sia per il volume d'affari che perl'occupazione. Nell'edilizia il giro d'affari restamolto negativo (-6,7%) anche se non in peggio-ramento. Nei servizi osserviamo un risultatopositivo nell'informatica e telecomunicazioni maflessioni, in alcuni casi in relativo miglioramen-to, nei restanti settori. Nel complesso l'insiemedel terziario segna una flessione su base annuadel 5%, in ridimensionamento rispetto alle piùpesanti perdite dei due trimestri precedenti.

CONCLUSIONI. Non siamo ancora di frontead una ripresa in grado di risollevare durevol-mente l'economia e di sostenerne la crescita: iproblemi della finanza e la stretta del credito, ivincoli europei sulle politiche fiscali e le pro-spettive di crescita debole anche nelle aree piùdinamiche del mondo frenano l'evoluzione delciclo economico nazionale e locale. Né possia-mo parlare di ripresa finché il mercato del lavo-ro resta in una situazione critica. Nell'ultimo tri-mestre del 2012 gli addetti dell'industria registra-no un calo contenuto e inferiore alle medie delperiodo, ma la Cassa integrazione è tornata a cre-scere e le piccole imprese (dell'artigianato, del-l'edilizia, del commercio e dei servizi) perdonoaddetti. Il livello complessivo degli occupati inprovincia è in calo e l'area della disoccupazioneè fortemente cresciuta.

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RINNOVO PERMESSO DI SOGGIORNO ANCHE

CON CONDANNA

«El purtava i scarp de tennis»

ACCOLTO IL RICORSO DI UN OPERAIO SENEGALESE. PER NEGARE ILRINNOVO NON È SUFFICIENTE UNA CONDANNA A 10 MESI

DI CARCERE, MA BISOGNA ACCERTARE L’EFFETTIVA SUSSISTENZADI COMPORTAMENTI SOCIALMENTE PERICOLOSI

Non basta una condanna a 10mesi per detenzione di stupe-facenti ai fini di spaccio e

per resistenza a pubblico ufficialeper negare il rinnovo di un permessodi soggiorno ad un cittadino stranie-ro. Il caso riguardo un uomo di ori-gine senegalese, 35 anni d'età, chel'estate scorsa sulla base della con-danna si è visto negato da parte delquestore il rinnovo del permesso disoggiorno. L'operaio immigrato,assistito dall'avvocato AntonioCesarini, ha presentato ricorso alTar di Brescia contro la Questura diBergamo. Inattesa e rivoluzionariala sentenza del 30 gennaio scorso,che potrebbe creare un precedente,visto che i giudici della secondasezione, presieduta da GiorgioCalderoni, invece di respingerehanno accolto il ricorso dell'immi-grato. La motivazione è squisitamente tecni-ca. Dispone infatti l'art. 5, comma 5,del d.lgs. 286/1998 che il permesso disoggiorno o il suo rinnovo sono negatiquando vengano a mancare i requisitiper l'ingresso e il soggiorno. L'art. 4,comma 3, nel precisare i requisitirichiesti, esclude che possa essereammesso (tra le altre ipotesi) lo stra-niero che risulti condannato per alcunireati tra cui quelli "inerenti...la libertàsessuale" o lo spaccio di stupefacenti ol'induzione alla prostituzione o il favo-

reggiamento dell'immigrazione clande-stina o altri ancora. Per essere ancorapiù precisi il permesso di soggiorno èrevocato, ovvero il rinnovo dello stessoè rifiutato quando vengano a mancare irequisiti richiesti per l'ingresso e il sog-giorno nel territorio dello Stato. Irequisiti per l'ottenimento del permessodi soggiorno, infatti, sono sempre i

medesimi, sia che si tratti di primarichiesta del permesso che di rinnovodello stesso; dal che consegue che lacondanna per reati inerenti gli stupefa-centi, come è ostativa per l'ingresso nelterritorio dello Stato e la concessionedel permesso di soggiorno, ugualmentepreclude la possibilità di ottenere il rin-novo dello stesso. Una garanzia a tute-la della sicurezza pubblica e delloStato. Ma nel caso specifico prendepiede una rimeditazione della Cortecostituzionale fondata sulla reginanella gerarchia delle leggi, la

Costituzione. Un decreto legge del2009 stabilisce che "non possono esse-re ammessi alla procedura di emersio-ne i lavoratori extracomunitari condan-nati (...)" anche per detenzione di stu-pefacenti. Il caso è stato applicato dalTar di Brescia a Mamadiu MarieSamb, che richiama il diritto fonda-mentale all'uguaglianza davanti allalegge e negare la regolarizzazionedello straniero condannato non loviola, a patto che la scelta sia "il risul-tato di un ragionevole e proporzionatobilanciamento degli interessi, soprattut-to quando sia suscettibile di incideresul godimento dei diritti fondamentali".Di cui, ricorda la Consulta, "è titolareanche lo straniero extracomunitario,perché la sua condizione giuridica nondeve essere considerata causa di tratta-menti diversificati e peggiorativi" e che"le presunzioni assolute violano il prin-cipio di uguaglianza se sono arbitrariee irrazionali, cioè se non rispondono adati di esperienza generalizzati". Nelcaso di rinnovo del permesso di sog-giorno richiesto dallo straniero cheabbia commesso reati ostativi, l'esi-stenza di precedenti condanne penalinon può essere, di per sé, motivo auto-matico di diniego ma l'autorità - nellavalutazione della pericolosità socialedel soggetto - dovrà tenere debitamentein conto una serie di ulteriori elementiquali la durata del soggiorno in Italia, ilradicamento sociale e familiare.

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FILIALE DI BONATE SOTTOVia Papa Giovanni XXIII n. 6 24040 Bonate Sotto (BG)Tel. +39 035 4942224E-mail: [email protected]

FILIALE DI AMBIVEREVia Dante Alighieri n. 2124030 Ambivere (BG)

Tel. +39 035 4946134E-mail: [email protected]

FILIALE DI URGNANOVia Piave n. 113

24059 Urgnano (BG)Tel. +39 035 891669

E-mail: [email protected]

SUBAGENZIA DI ALZANO LOMBARDOMIRKO BURINI

Via Roma n. 7 - 24022 Tel. e Fax +39 035 516515

E-mail: [email protected]

SUBAGENZIA DI GAZZANIGAPEZZOLI UMBERTO WALTER

Via Teruzzi n. 6Tel. +39 035 738401

E-mail: [email protected]

SUBAGENZIA DI COSTA VOLPINOJURI PIETROBONI

Via Nazionale n. 259 Tel. +39 035 971054

E-mail: [email protected]

SUBAGENZIA DI SELVINOSTUDIO RATTI

C.so Monte Rosa n. 20 Tel. +39 035 764088E-mail: [email protected]

SUBAGENZIA DI OLTRE IL COLLEMEDA MARIA LUISA - MAURIZIO PAOLO

Via Roma n. 626 Tel. +39 0345 95390

E-mail: [email protected]

SEDE DI BERGAMOVia Casalino n. 17 - 24121 Bergamo (BG)

Tel. +39 035 211171 - E-mail: [email protected]

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CONFINDUSTRIA BGNON PASSA LA FIOM

«Metà meccanici»

UFFICIALE LA LINEA DURA DI VIA CAMOZZI. IL RAPPORTO 2013SULLE RELAZIONI SINDACALI METTE NERO SU BIANCO LA SOSPENSIONE DEI RAPPORTI DI SEGRETERIA E LA

DISAPPLICAZIONE DEGLI EFFETTI DI TUTTE LE INTESE TERRITORIALI

Tra crollo delle assunzioni, esodo dei precari e cresci-ta degli ammortizzatori sociali, è sempre il braccio diferro con la Fiom Cgil a contraddistinguere le rela-

zioni sindacali della Confindustria Bergamo, più che mainido di falchi come vuole la tradizione. Viceversa, le tuteblu della Cgil non sono più quelle di una volta e questa evi-dente difficoltà si moltiplica in maniera esponenziale nellaprovincia più Cisl d'Italia, la nostra. Una situazione bendescritta dal nuovo Rapporto sulle relazioni industriali, con-

sueto studio di Via Camozzi commissionato alla SRI -Bocconi. Nel 2012 sono rimaste operative sia la sospensio-ne dei rapporti di segreteria nei confronti della Fiom, dispo-sta per decisione di Mazzoleni dal 20 luglio 2011; sia ladisapplicazione degli effetti di tutte le intese sindacali terri-toriali; due aspetti scritti nero su bianco, come se questescelte fossero la cosa più naturale de3l mondo e leggendo iltesto della ricerca, sembra di capire che questo orientamen-to sia dovuto anche a una "valutazione associativa". Fattosta che la territoriale di Bergamo è una delle poche, o forsel'unica, ad avere dato "integrale applicazione - recita ilRapporto - alle linee d'indirizzo diffuse da Federmeccanicacon circolare del 13 dicembre 2011" sulle agibilità sindacalidella Fiom, esclusa in quanto non firmataria delle successi-

ve intese nazionali. Il culmine di questa linea lo si è vistoalla Brembo, che ha vietato l'ingresso al segretario provin-ciale Eugenio Borella e l'ha avuta vinta. Nel senso che unaparte dei lavoratori si è spostata fuori dai cancelli, perascoltare Borella; e che ci sono state 2 ore di sciopero perquattro settimane consecutive, ma ognuno potrà giudicarechi ha vinto e chi ha perso in questa partita. Linea dura,insomma. Se c'è stata qualche apertura, per la Confindustriaè dovuto soltanto agli accordi aziendali degli anni scorsi -precisa la ricerca - ma questa fase morbida dovrebbe veniresuperata se la Fiom non dovesse firmare i prossimi accordiaziendali, riproducendo quindi il modello di relazionivigente Fiat: se non firmi, non esisti. A carte ribaltate,significa che Borella alla Brembo dovrà accettare un accor-do del tipo Fim-Uilm, pena la sparizione dalle bacheche.Che il sindacato dei metalmeccanici Cgil sia nell'angolo, losi vede da altri due elementi: il mancato rinnovo della Rsualla TenarisDalmine, scadute da anni; e i voti raccolti dallaFiom nelle votazioni sulla "carta dei diritti", diffusi merco-ledì 30 gennaio, da cui emerge come siano pochissime lerealtà in cui le schede arrivano al 50% dei lavoratori. Anchequi vanno fatti dei distinguo però, se lo strappo non si ricu-cirà, automaticamente la Fiom perderà la maggioranza con-quistata alla Dalmine, visto che un terzo dei delegati vieneassegnato con criteri solidaristici, ma tra i soli sindacati fir-matari del CCNL. Quanto alla "Carta dei diritti" dellaFiom, alcune fabbriche le hanno tributato un vero e proprioplebiscito: alla Same Deutz Fahr, per esempio, la piattafor-ma Fim Uilm raccoglie il 10% circa dei consensi su 1.300addetti. Idem alla Lovato Electric, con 20 dipendenti su 247che hanno approvato la piattaforma in vigore. Inconvenientidella democrazia, li potrebbe chiamare qualcuno, però met-tendosi nei panni della Fiom, più che democrazia sembraun patto leonino. Ce n'è abbastanza per trarne la morale delfalco, che non fa mai a metà con nessuno e ha il nido al 70di via Camozzi. Una cosa però dobbiamo dirla: finora, adifferenza della Fiat, nessuna azienda del territorio ha trat-tenuto i contributi sindacali e i versamenti dei tesseratiFiom continuano regolarmente. Fino a quando, non si sa.

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di Livio Casanova

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L’ARTE DI ARRANGIARSI TUTTA BERGAMASCASU FACEBOOK C’È LA COMUNITÀ «DICHIARAZIONE D’AMORE PER IL PARCHEGGIO DEGLI OSPEDALI RIUNITI DI BERGAMO»

CON UNA SERIE DI IMMAGINI CHE RACCONTANO «L'ANTROPOLOGIA DEL PARCHEGGIO» ALL’INTERNO

DELLA STRUTTURA IN LARGO BAROZZI

I PARCHEGGI SELVAGGI AI «VECCHI»

OSPEDALI RIUNITI

Doppia e tripla fila

Già il nome, di per sé, è suggestivo: "Dichiarazioned'Amore per il Parcheggio degli Ospedali Riuniti diBergamo". Spesso si leggono dichiarazioni d'amore

appassionate e incondizionate di mariti nei confronti dellemogli, a volte di persone sposate verso l'amante. Si vedonoanche commoventi manifestazioni d'affetto di donne per glianimali domestici ma mai slanci amorosi indirizzati ad unparcheggio. Di cosa si tratta? Di una delle tante comunitànate su Facebook. La particolarità? L'oggetto d'amore: un

parcheggio. Più precisamente il parcheggio interno dei vec-chi Riuniti in Largo Barozzi prima del trasloco alla Trucca.In due righe si riassumere il senso della comunità: "Raccoltadi fotografie e pensieri che raccontino l'antropologia "par-cheggiatoria" di lavoratori, utenti e abusivi degli OspedaliRiuniti di Bergamo". Un album fotografico che testimoniagli usi e i costumi di infermieri, medici ma anche visitatorialle prese con l'annoso e quotidiano problema dei parcheggi.Molti ricorderanno la fatidica sbarra agli ingressi, spartiac-

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que tra due mondi. Fuori, costeggiando le piscineItalcementi, i parcheggi a pagamento dove a farsiconcorrenza erano i lavoratori di una cooperativa,per conto dell'ATB, e i parcheggiatori "abusivi".Dentro, all'interno dell'ospedale, l'arte di arrangiarsie di trovare mille ed una idea per lasciare (gratis)l'auto. Non si può fare a meno di sorridere e di rima-nere increduli di fronte a tanta creatività.Proverbiale, dei bergamaschi, è sempre stata l'ope-rosità ma scorrendo le foto non hanno nulla da invi-diare all'arte di arrangiarsi dei napoletani. Frequentie ripetute con qualche variazione sul tema, all'inter-no dei vecchi Riuniti, scene come quelle illustratenelle fotografie corredate da laconiche didascalie.Ammirevole l'intento e la missione della comunità:"favorire l'educazione al consumo di suolo pubblicodi chi frequenta questa Azienda Ospedaliera". Aguardare la foto però, se l'educazione civica è allabase delle regole che regolano i rapporti tra auto-mobilisti, di strada (per rimanere in tema) ne rima-ne ancora tanta da fare. La prima foto caricata, inordine di tempo, immortala una Fiat 500 che occu-pa due posti auto. "Neanche il Direttore Generale"è il commento di Pietro Brambillasca. Tre foto, unaaccanto all'altra, testimoniano invece la maestrianell'occupare le aree di sosta. Perchè? Sono state"caricate le fotografie pertinenti le abilità di staccolaterale atte a consumare la maggior quantità disuolo possibile!!". Non mancano immagini con autoin doppia fila perché "la doppia fila è un Must", autoparcheggiate all'ingresso di qualche reparto con "laconquista del divieto di sosta" e auto in terza fila"solo perché una quarta non ci sta". Sarcastici icommenti. Grazia Pozzi si domanda "ma quello inmezzo come esce?" riferendosi ad una auto comple-tamente bloccata da due vetture parcheggiate (unadavanti e una dietro). Risponde il Brambillasca dicui sopra: "deve chiamare 10 persone, che devonointerrompere 10 lavori e aspettare le altre 9 chespostano la macchina per riarrangiare il puzzle...fino alla chiamata dopo". Spazio anche alla testi-monianza reale di Mara Cazzaniga che raccontacome "A me, illo tempore, è capitato. Ci sono volu-te 4 telefonate e circa 20 minuti di attesa. Non mimanca affatto!!". Emblematico anche il groviglio diauto in sosta, degno dell'inflessibilità e del rigoremorale del solerte vigile Otello Celletti alias AlbertoSordi. E poi, per chiudere, l'appello finale rivolto atutti: "Pubblicate, anche via cellulare, tutte le fanta-stiche avventure di parcheggio che vi capita diincontrare nella vostra favolosa esperienza quoti-diana al volante dentro l'ospedale... in vista dellamagnifica e promettente situazione che si prospettaall'impianto della Trucca". Al contrario della profe-zia dei Maya sulla definitiva distruzione della vitaterrena, prevista per la fine 2012, le previsioni dellacomunità "Dichiarazione d'Amore per ilParcheggio degli Ospedali Riuniti di Bergamo" sisono puntualmente avverate.

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TIMBRAVA IL CARTELLINO MA ANDAVA IN GIRO

CONDANNATO EX FUNZIONARIO CRI

«Furbetti»

Pietro Lefter Ruccio, 67enne di origine berga-masca, è stato condannato a 1 anno e 6 mesiper truffa ai danni della Croce Rossa italiana.

Il pm Vicini aveva chiesto 3 anni. L'imputato, extenente della Cri militare, fino al 2005 è stato alvertice della Cri provinciale. Poi era subentrataun'altra dirigente che gli aveva dato incarichi comefunzionario amministrativo del comitato. Ma lui -secondo l'accusa - non li aveva riconosciuti e avevacontinuato la "vita" di prima. La vicenda per cui èstato denunciato risale al periodo tra il 2006 e il2008: l'uomo è accusato di aver timbrato il cartelli-no alle 9 di mattina e di uscire poi per motivi diver-si da quelli di lavoro, con un danno di 37 mila euroallo Stato. Partita la denuncia, i Nas lo avevanoseguito per una settimana scoprendo che andava dalfruttivendolo, a comprare il pane, e ad accompagna-re la moglie. Sempre con la paletta della Cri e laplacca in cuoio con il simbolo del Ministero dellaDifesa e della Cri. La sua difesa ha sempre sostenu-to che essendo qualificato come dirigente andavafuori per lavoro. La Cri si è costituita parte civile inseparata sede. E dopo tre anni e mezzo dalla primaudienza nell'ottobre 2009, diversi rinvii per impedi-menti dell'imputato e dei difensori, e 14 udienze, èarrivata la condanna a 1 anno e 6 mesi per truffa aidanni della Cri. Condanna sospesa in quanto incen-surato e pagamento dei danni, alla parte civile, chesi è costituita tramite l'avvocatura di Stato.

LA GAZZETTA DI PARMA.IT RIPORTA LA VICENDA DI UN ALTO DIRIGENTE DELLA CROCE ROSSA ITALIANA ORIGINARIO DI CLUSONE MA RESIDENTE A COLORNO

CHE TIMBRAVA IL CARTELLINO E POI ANDAVA PER NEGOZICONDANNATO AD 1 ANNO E 6 MESI PER TRUFFA

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Esedra è il rivoluzionario e completo sistema per serramenti in alluminio facile da applicare e capace dirisolvere con stile qualsiasi esigenza architettonica e d’arredo. Prodotti in svariate forme, dimensioni e fini-ture, i serramenti Esedra sono adatti a tutte le esigenze costruttive residenziali, commerciali e industriali.L’alluminio rende gli infissi Esedra durevoli nel tempo, indeformabili e completamente riciclabili senzaalcun danno per l’ambiente. Inoltre le nuove tecnologie applicate al taglio termico e al vetro permet-tono ad Esedra il raggiungimento di bassissimi valori di trasmittanza permettendo all’utilizzatore un note-vole risparmio energetico.La nuova serie HT 54-62 è stata infatti studiata per spingersi al di sotto del valore di trasmit-tanza 1,6 W/m2 K, parametro di riferimento nazionale per poter usufruire degli sgravi fiscali(contributo del 55%) per le spese sostenute nell’adeguamento della casa in materia di risparmio ener-getico. La nuova serie HT 54-62 e tutti gli altri sistemi Esedra sono certificati (PERMEABILITÀ DELL’ARIA,TENUTA ALL’ACQUA E RESISTENZA AL CARICO DEL VENTO) e mercati CE (UNI EN 14351-1). L’innovativosistema HT 54-62 e le altre serie Esedra sono vendute in Italia da Agnelli Metalli di Lallio (BG), e dallefiliali di Rosignano (LI) e Oristano. In Europa dall’Agnelli Metalli Poland di Katowice.

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«Sesso & Dintorni»

Il calcio, inteso come il minerale presente nel latte e nei suoi derivati, fabene alla formazione della struttura ossea. Il calcio, inteso come la pra-tica sportiva che coinvolge milioni di appassionati fa male, se non altro

all'amore di coppia. Lo aveva già teorizzato parecchi anni fa Rita Pavone,quando scalmanata cantava: "Perché perché la domenica mi lasci sempresola per andare a vedere la partita di pallone perché perché una volta nonci porti anche me". E insinuava un dubbio amletico: "Chissà, chissà se dav-vero vai a vedere la tua squadra o se invece tu mi lasci con la scusa del pal-lone chissà, chissà se mi dici una bugia o la verità". Secondo il sitowww.Gleeden.com, il primo dedicato agli incontri extraconiugali con1.500.000 iscritti in tutto il mondo, la bugia più utilizzata dagli uomini ber-gamaschi per un incontro con il proprio amante è il calcio. Per la precisio-ne la partita di calcetto con gli amici. E' l'alibi più gettonato dal 39% deimaschietti orobici mentre per il 32% delle donne la scusa più usata è lacenetta con le amiche del cuore. Nel repertorio delle bugie più utilizzate dabergamaschi e bergamasche per tradire il proprio marito o la propria mogliec'è anche l'improvvisa riunione di lavoro o la necessità di prendersi qualcheora per fare un po' di shopping. Il sito che vanta garanzie come "discrezio-ne totale" e "100% di utenti reali", indica Bergamo come la provincia chein percentuale ha registrato il più alto incremento di iscritti. NonostanteMilano sia la provincia lombarda con il più alto numero di iscritti -con60mila fedifraghi in cerca di avventure mordi e fuggi- in terra orobica leiscrizioni sono quadruplicate nel giro di un anno. Trend confermato negliultimi due anni, con numeri che la vedono seconda soltanto a Milano. Macome funziona? L'iscrizione è gratuita per tutti, l'importante è avere più di18 anni. Basta scegliere un nick e completare il proprio profilo, poi la cac-

SONO LE SCUSE DEI BERGAMASCHI IN FATTO DI SCAPPATELLE E TRADIMENTI. LO RIVELA IL SITOWWW.GLEEDEN.COM CHE HA STUDIATO I PRETESTI USATI PER SFUGGIRE A MARITI E MOGLI

LUI: «HO LA PARTITADI CALCETTO»LEI: «VADO A CENACON LE AMICHE»

di Livio Casanova

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cia può iniziare in base alle proprie esigenze: età, professio-ne, città. E gusti sessuali. Con un clic vengono visualizzatitutti i profili che corrispondono ai criteri selezionati. Per lefoto esistono due tipi di album, o "book": uno pubblico congli scatti per tutti e uno privato, a cui si può accedere solodopo l'ok dell'utente. Tappa essenziale una volta incontratisisarà il voto. Ognuno, infatti, potrà decidere se raccomandareo meno il lei o la lui conosciuti, esprimendo un giudizio. Mauna cosa balza subito agli occhi. Se Gleeden è stato pensatoper le donne (loro stessi lo definiscono "il paradiso dellesignore"), il vero business però si fa grazie agli uomini. E quii cliché si sprecano. Come nelle discoteche e nei locali piùtrendy anche su Gleeden le signore godono di un accesso pri-vilegiato. In parole povere: non pagano. Se iscriversi infattinon costa niente, il flirt invece ha un prezzo. Ma solo per isignori, costretti a usare la loro carta di credito (l'anonimato èassicurato) per acquistare bonus da spendere per mandaremessaggi e chattare con la potenziale amante. In cambio di untotale anonimato il sito richiede un pagamento che va da unminimo di 7 euro a un massimo di novecento. Il denaro serveper acquistare crediti: non c'è iscrizione, si paga solo per quel-lo che si utilizza e un profilo base gratuito è disponibile pertutti. Con 7 euro si acquistano 15 crediti, quanto basta perinviare e ricevere il primo messaggio privato o conversare inchat per trenta minuti. Tutto per garantire agli utenti un servi-zio efficiente. Al contrario la donna parla, chatta, stuzzica e

provoca gratis. Al secondo posto per numero di iscrizioni c'èBrescia, "agonistico" il motivo della scappatella. Per nascon-dere le loro fughe d'amore anche i bresciani, sia uomini chedonne, dichiarano che vanno a fare sport: dalla partita al cal-cetto al jogging, dalla piscina alla palestra. Confrontandoqueste curiose statistiche emerge che Milano condivide conComo la prevalenza e gli impegni di lavoro come scusa pergiustificare le proprie scappatelle. Altra curiosità. Lo stessosito, qualche tempo fa, aveva chiesto alle donne lombardeperché tradissero il loro marito. Al primo posto, le signoredesiderose di una scappatella avevano sottolineato il fatto chesi sentivano trascurate (35%); al secondo, la voglia di sentir-si di nuovo giovani (25%), al terzo, per sfuggire alla monoto-nia di coppia (16%); al quarto, per sesso e pura attrazione fisi-ca (14%) e, al quinto, per punire il partner. All'inizio dell'an-no, il sito di incontri extraconiugali ha pubblicato anche laclassifica dei segni più predisposti al tradimento. In testa c'èil Sagittario, seguito da Acquario e Gemelli. Agli ultimi postivi sono Pesci e, fanalino di coda, lo Scorpione. Ma per evita-re che si insinui il tarlo del dubbio, più che affidarsi ai segni,è meglio ascoltare la cantante torinese soprannominata 'Pel dicarota' per il colore rosso della sua capigliatura quando canta:"ma un giorno ti seguirò perché ho dei dubbi che non mi fandormir. E se scoprir io potrò che mi vuoi imbrogliar damamma ritornerò". Più probabile, però, che dalla mamma cifinisca lui dopo essere stato sbattuto fuori di casa.

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MACARIO: «FEDERMANAGER UNA COMMUNITY»

Federmanager come una "community". Per l'organizza-zione che rappresenta e tutela, in modo unitario edesclusivo i dirigenti in servizio e in pensione il nuovo

presidente di Federmanager Bergamo, Diego Macario, prefi-gura un futuro dove possano "confluire le competenze, il pen-siero, le professionalità e le risorse che tanto servono al nostroPaese per uscire dal tunnel della crisi e che i dirigenti dellenostre imprese hanno dimostrato nel tempo di possedere".Partendo dalla figura del manager e dal suo radicamento neltessuto sociale e nel sistema delle imprese bergamasche indi-vidua nelle competenze e nella professionalità maturate daidirigenti una via d'uscita dalla crisi.

Quanto è inserita la figura del manager nella realtà berga-masca costituita, per la maggior parte, da piccole e medieimprese?"Premesso che i dirigenti in attività nelle aziende bergama-sche sono oltre 1800, c'è da fare un distinguo. Se si tratta dimicro o piccole imprese, la figura del dirigente è pressochéassente anche considerando che l'imprenditore svolge unabuona parte di questa funzione da solo. Per le medie imprese,Bergamo si colloca in una dimensione evoluta rispetto al mer-cato italiano. La nostra provincia ha infatti un tasso di indu-strializzazione che era già radicato agli inizi degli anniSettanta, rispetto invece a realtà come quelle del territorioveneto che hanno raggiunto uno sviluppo più tardi. Questo hafacilitato la diffusione di tale profilo lavorativo".

Rispetto al numero di dirigenti ogni cento dipendenti lamedia nazionale è 0,83: meno di un dirigente ogni centodipendenti; la Lombardia è all'1,6%. E in provincia diBergamo? Ci offre un quadro complessivo della realtà

Bergamasca?"Nelle aziende più strutturate della realtà produttiva dellanostra provincia possiamo contare su una buona presenza difigure manageriali: la percentuale di dirigenti è di 2,17 ognicento dipendenti. Il panorama cambia radicalmente se spostia-mo l'attenzione sulle piccole aziende per le quali, spesso, lafigura del dirigente è vista, erroneamente, come un di più. Ela mancanza di managerialità all'interno delle piccole aziendeè spesso accompagnata alla maggiore vulnerabilità delle stes-se, soprattutto in periodi di crisi".

La crisi ha colpito i manager bergamaschi?"Negli ultimi anni, anche da noi abbiamo assistito ad una gra-duale riduzione dell'occupazione manageriale. In misura infe-riore rispetto ai dati preoccupanti che provengono dalle areemetropolitane, dove le grandi aziende, in particolar modo lemultinazionali, hanno messo in atto programmi di ristruttura-zione e riorganizzazione, con conseguenti riduzioni di perso-nale, anche a livello dirigenziale".

Uomini e donne nella stessa misura? "La crisi non guarda in faccia nessuno. In termini percentuali,di posti di lavoro persi a livello manageriale non vi sono dif-ferenze fra donne e uomini".

Com'è cambiata la figura del manager durante la crisi?"E' un manager che accetta contratti anche da non dirigente: daquadro o collaborazioni di varia natura. E' una persona che fadella flessibilità la sua bandiera, anche se alcuni imprenditorivedono ancora nel dirigente il rischio certo di un alto costo,senza tener conto invece dell'indiscutibile valore aggiunto cheuna figura manageriale porta con sé. Ma, come si dice, il diri-

I PRIMI TRE PUNTI DEL PROGRAMMA DI DIEGO MACARIONUOVO PRESIDENTE DI FEDERMANAGER BERGAMO: «SVILUPPO ASSOCIATIVO SUL TERRITORIOSUPPORTO AI DIRIGENTI IN SERVIZIO E/O LICENZIATI E IMPEGNOPER IL RINNOVO CONTRATTUALE». MANAGER TROPPO PAGATI? «È SOLO UN LUOGO COMUNE»

Crisi & Sviluppo

di Livio Casanova - foto di Valentina Cozzi

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gente deve "fare di necessità virtù".

Sono cambiate le tipologie dei contrattiapplicati: quanti dirigenti riescono a ricollo-carsi mantenendo la stessa qualifica e quan-ti sono costretti ad accettare posizioni infe-riori?"Non molti, purtroppo. Difficilmente si ritro-va, soprattutto nel breve periodo, un contrattodi lavoro a tempo indeterminato, alle stessecondizioni del precedente. Spesso i colleghiinoccupati accettano di andare a ricoprire unaqualifica inferiore alle loro professionalità equesto è purtroppo un spreco di risorse e com-petenze che il nostro Paese non può più per-mettersi".

E' andato il crisi anche lo stereotipo del diri-gente ricco, sicuro e con uno stile di vitamolto agiato?"Questo stereotipo esiste solo sulla cartastampata e rimane una grossolana semplifica-zione della realtà. Se si fa riferimento a retri-buzioni medie di circa 90.000 euro lordi annuiper i dirigenti di imprese di medie dimensio-ni, il cui corrispondente valore netto nonsupera i 50.000 euro, ciò equivale a meno di4.000 euro mensili. Non credo che un padre difamiglia con moglie e figli a carico, monored-

Diego Macario

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dito, a queste cifre possa ritenersi "ricco"! Inoltre non ha letutele di altre categorie e nemmeno la possibilità di determi-narsi la propria giornata, come i liberi professionisti. In tempie luoghi differenti (gli Stati Uniti d'America degli anniOttanta) questo stereotipo si poteva usare a paradigma, ma nonqui nella Bergamasca: nei primi due mesi di quest'anno, afronte della più grande crisi industriale del dopo Guerra, mipare una sciocchezza".

Che il management italiano e i dirigenti siano troppi edeccessivamente pagati è solo un luogo comune?"Esatto. Aggiungo, poi, che il quantum non è mai un indicato-re esaustivo. Semmai è la qualità delle persone e la loro capa-cità di rispondere alle esigenze del mercato e/o delle aziende,che dovrebbe essere al centro della questione. Su questo aspet-to, almeno per i giovani dirigenti, la preparazione scolastica èdecisamente superiore alle generazioni passate e siamo in pre-senza di un sub-stratum di dirigente, per così dire, europeizza-to: bi o tri lingue, flessibile alla mobilità spaziale, e conscioche oggi ci sei e domani non ci sei per un'azienda …".

Quali sono le caratteristiche che un dirigente d'azienda o unmanager deve avere per poter combattere la crisi economi-ca?"Oltre alla fortuna, che resta sempre una componente dellavita umana e quindi del dirigente medesimo, perché se l'azien-da dove lavora va in crisi non sempre è possibile staccarsenein poco tempo, credo che la capacità di capire e saper preve-nire, almeno in parte, il declino delle sorti aziendali sia rile-vantissimo. Nessuno può conoscersi meglio di se stesso. Perun dirigente è doveroso interrogarsi rispetto alle proprie (ereali) capacità di ri-collocamento, imprescindibilmente dalmomento favorevole o sfavorevole nel quale si vive.Figuriamoci nel pieno di una crisi che toglie ossigeno alleimprese e ne blocca la capacità di investimento. Purtroppo,quando un dirigente si accorge che le cose non vanno bene,spesso è ormai troppo tardi. Infatti i segnali magari c'erano malui o lei non avevano nemmeno fiutato la possibilità di finirein situazioni simili. Insomma, occorre essere sempre al passocon i tempi. Mai sedersi sugli allori e aspettare gli eventi. Ildirigente deve governare il cambiamento, non essere governa-to. Altrimenti prima o poi è lui parte intrinseca del cambia-mento, nel senso che viene cambiato proprio lui!"

Quali sono le misure e le iniziative concrete messe in campoda Federmanager Bergamo per sostenere i manager in diffi-coltà, espulsi dalle imprese?"A parte il trattamento di "sostegno al reddito" che viene ero-gato dalla Gestione Separata del FASI (nell'ambito di quel"Welfare di categoria" che da anni Federmanager sta costruen-do, e di cui il territorio, sensibilizzando i suoi associati e non,è parte integrante, facilitandone l'accesso tramite la strutturaorganizzativa presente nelle nostre sedi territoriali), le risorsesono quelle che sono e il discorso va prevalentemente nelledirezione della prevenzione. Come per le malattie. Meglio pre-venire che curare. Formazione e ricollocamento dovrebberoessere la 'A' e la 'Z' di un vocabolario che per un dirigentedovrebbe essere di dimestichezza estrema. Purtroppo, il tempodedicato alla parte qualitativa della formazione spesso è ridot-

ta al lumicino. Tornando più specificatamente al ruolo svoltoda Federmanager Bergamo per i dirigenti con contenziosi dilavoro, devo dire, con orgoglio, che la direzione del nostro sin-dacato continua a svolgere un delicato ruolo di assistenza aiColleghi in difficoltà. Assistenza che molto spesso si concludecon la sottoscrizione di verbali di conciliazione che portanofrutti insperati al singolo dirigente, rispetto ad azioni prese dacolleghi che si muovono da soli".

Quali sono i primi tre punti del programma di DiegoMacario? "Innanzitutto, Federmanager Bergamo deve diventare unpunto di riferimento significativo nella vita lavorativa deinostri iscritti. Ciò significa investire e concentrarsi in tutte leforme utili allo sviluppo associativo in assoluto sul territorio.In secondo luogo, occorre che Federmanager Bergamo forni-sca un ulteriore supporto ai Colleghi in servizio e/o licenziatiin materia di outplacement. E' fondamentale, poi, che non siperdano mai di vista le tematiche previdenziale e assistenzialedel nostro Sindacato, imperniato su un contratto da difenderee salvaguardare. A proposito: a fine anno scadrà il nostro con-tratto e nelle forme opportune i territori devo farsi sentire:nella tradizione c'è la forza".

Qual è l'appello del presidente di Federmanager Bergamo alprossimo Governo?"La scorsa estate, la nostra Federazione, insieme aManageritalia ed alla nuova CIDA, ha avviato un progetto,denominato Prioritalia, dal quale sono scaturite alcune propo-ste che sono state presentate alla Politica prima delle elezioni:richiesta di maggiori investimenti in capitale intangibile percostruire la società della Conoscenza; ridare centralità a lavo-ro, qualità e merito; azioni a favore della produttività, del wel-fare e della sanità; riforma del fisco; riforma dell'ordinamentodella Repubblica e riorganizzazione delle PubblicheAmministrazioni; azioni a favore dell'Istruzione,dell'Università e della Ricerca".

Quale, invece, l'appello del nuovo Presidente diFedermanager Bergamo ai Colleghi?"Non mi piace fare appelli. Mi auguro, al contrario, che nel21esimo secolo coloro che avessero ancora paura o remore adiscriversi alla nostra associazione, le fughino. Infatti, mi premericordare che anche qualora si sia in presenza di realtà azien-dali ove l'iscrizione ad un sindacato, seppur di fascia 'alta', nonè visto di buon occhio, non c'è peggior paura della paura chesi autogenera dall'aver paura. Se un uomo in generale, e in par-ticolare un dirigente, ha paura di mostrare idee non conformio non in sintonia con un contesto, verrà alla fine per essereconsiderato più debole di quello che è. Questo a maggiorragione per una realtà come la nostra di Federmanager, chemira ad essere sempre di più un punto di riferimento deiColleghi, in servizio e in pensione, che possono trovare neinostri servizi ciò di cui hanno bisogno, ma soprattutto deveessere vista come una "community". Dobbiamo vincere quel-la "resistenza" che molti di noi hanno a condividere le proprieesperienze, le proprie difficoltà, i propri progetti:Federmanager Bergamo deve diventare sempre di più "la casadel dirigente bergamasco".

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ALL’IMPRESA BERGAMASCA UN APPALTO DA 31 MILIONI DI EURO PER LA «TRASVERSALE DELLE SERRE» PROGETTATA NEL 1966, È UN CANTIEREAPERTO DAL 1982

ALLACAVALLERIOTTAVIO L’INCOMPIUTAJONICA

«Calende greche»

La buona notizia è che un'impresa bergamasca, laCavalleri Ottavio SpA di Dalmine, si è aggiudicataun appalto da 31 milioni di euro per realizzare due

tratti della strada statale 182, un'arteria di collegamentotra lo Jonio ed il Tirreno calabrese. La cattiva notizia (dicui non ha nessuna colpa l'impresa bergamasca) è rac-chiusa in un modo di dire. Sulle colline delle Serre, inCalabria, per indicare qualcosa che non arriverà mai sidice: "È come la Trasversale". Il riferimento è proprio allastrada statale 182, la "Trasversale delle Serre". Parte daSoverato, sulla costa Ionica, e dopo 56 km incontra quel-la Tirrenica. Progettata nel 1966, è un cantiere aperto dal1982. Rientra nelle grandi opere dell´Anas e, ad oggi,rimane ancora una grande opera. Incompiuta.

Buona notizia. Sulla Gazzetta ufficiale del primo febbraioscorso l'Anas ha pubblicato gli esiti relativi a due gare d'ap-

palto per interventi sulle strade statali 106 "Jonica"e 182"Trasversale delle Serre". "L'aggiudicazione di queste dueimportanti gare - ha commentato l'amministratore unico diAnas, Pietro Ciucci - prevede un investimento complessivopari a 47 milioni di euro e imprimerà un'importante accele-razione nell'esecuzione delle opere". La gara relativa ai lavo-ri di costruzione della "Trasversale delle Serre", aggiudicataall'impresa Cavalleri Ottavio SpA di Dalmine, prevede laprogettazione esecutiva e l'esecuzione di due tratti non con-tigui. Il primo si sviluppa per 5.3 km circa dal nuovo svinco-lo autostradale posto a circa 2 km dall'esistente svincoloautostradale di Serre al viadotto Scornari, mentre il secondosi estende fra la località Cimbello e il bivio Montecucco percirca 1 km e prevede la realizzazione dei viadotti Cimbello eMigliati, lunghi rispettivamente 230 e 175 metri. I lavoriavranno luogo nei comuni di Soriano Calabro, Pizzoni,Sant'Onofrio, Vazzano, Vallelonga e Simbario, in provincia

di Livio Casanova

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di Vibo Valentia. "La gara - ha spiegato Ciucci - è stataaggiudicata in base all'offerta economicamente più vantag-giosa ponderando, oltre al prezzo, anche la riduzione delladurata dei lavori nonché il pregio tecnico, le caratteristicheambientali e il contenimento dei costi di manutenzione e deiconsumi energetici dell'opera ultimata". L'appalto comportaun investimento complessivo di circa 31 milioni di euro,comprensivi di 300 mila euro relativi alla progettazione ese-cutiva.

Cattiva notizia. L'ultima inaugurazione di un tratto della"Trasversale delle Serre" risale al 7 dicembre scorso. Nellacomunicazione dell'Anas si legge come "l'apertura odierna(7 dicembre 2012, ndr) si è resa possibile a seguito dell'ulti-mazione dei lavori di costruzione della galleria naturale"Monte Costantino" della lunghezza complessiva di 250metri e consente di dare continuità agli interventi in corso di

costruzione della nuova sede della "Trasversale delle Serre"che, infatti, risulterà completamente percorribile dal km 0(in prossimità della località Montecucco del comune diSimbario - provincia di Vibo Valentia) al km 9,580 (svincolodi Torre di Ruggiero - provincia di Catanzaro).Contemporaneamente sono stati eliminati i tratti provvisoridi collegamento tra i tronchi stradali della nuova strada sta-tale 182, già in precedenza aperti al transito, e la strada pro-vinciale 151 "Cardinale-Simbario", posizionata a montedella galleria Monte Costantino, con un significativo innal-zamento della sicurezza stradale per gli utenti". Il gestoredella rete stradale ed autostradale italiana di interesse nazio-nale riepiloga anche i tratti caratteristici della nuova arteria."I lavori della nuova strada statale 182, che una volta com-pletata consentirà un collegamento veloce tra la strada sta-tale 106 "Jonica", la strada statale 18 "Tirrena Inferiore" el'autostrada Salerno-Reggio Calabria, ricadono interamente

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nei territori provinciali di Vibo Valentia e Catanzaro e sonostati suddivisi in cinque tronchi principali, dalla costa tirre-nica alla costa jonica. La nuova statale 182 sostituirà il vec-chio tracciato che, con caratteristiche costruttive tipichedella viabilità montana, è caratterizzato da accentuata tor-tuosità, pendenze considerevoli e da una piattaforma diampiezza limitata e non è in grado di sopportare la maggio-re domanda di trasporto". Ma la "Trasversale delle Serre"rientra a pieno titolo nell'Italia incompiuta di viadotti e fer-rovie, nel lungo catalogo delle infrastrutture in ritardo. E' il1966 quando il Comitato regionale per la programmazioneeconomica approva lo schema di Piano di coordinamento pergli interventi pubblici nel Mezzogiorno. Suggerisce "di met-tere in cantiere una strada a scorrimento veloce in grado dicollegare - attraverso l'altipiano delle Serre- lo Ionio e ilTirreno". Ma da allora è successo di tutto: interruzioni, ritro-

vamenti archeologici, minacce ai cantieri, cave abusive,morti bianche, protocolli di illegalità. Basta ripercorrere lacronistoria fatta dal "Quotidano della Calabria Catanzaro eCrotone". Nel novembre del 2011 il sindaco di TorreRuggiero, l'avvocato Giuseppe Pitaro, più volte sollecital'Anas e il prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci per avererisposte in merito ai drammatici ritardi nel completamentodella "Trasversale delle serre". Senza contare le interroga-zioni parlamentari che nel corso degli anni sono state pre-sentate dai deputati locali tra cui quella di NicodemoOliverio (Pd) a maggio 2009. "I ritardi di completamentodell'opera in questione - scrive Oliverio - stanno determi-nando per le Amministrazioni locali interessate, innumere-voli disagi, visto l'importanza che tale arteria rivestirebbe,in virtù soprattutto della scarsa efficienza delle altre infra-strutture, evitando così ricadute economiche altrettantonegative per le stesse realtà territoriali interessate".L'interrogante ribadisce l'importanza del completamento ditale arteria per lo sviluppo, la crescita economica e socialedell'intera Calabria e per far uscire dall'isolamento i paesidell'entroterra. Rispondendo al sindaco Pitaro, l'amministra-

tore unico dell'Anas Ciucci assicura al primo cittadino ilcompletamento dell'opera entro luglio 2012. Quindi, cartealla mano fa un excursus su quella che è stata la travagliatastoria tra appalti e sub appalti e problematiche varie per larealizzazione dell'infrastruttura. Appalto dei lavori aggiudi-cato "all'Ati: Torno Internazionale Spa - Rabbiosi Spa - Sigsrl Tecnovese Spa consegnati nel 2006 e la cui conclusionedei lavori era prevista per il 20 gennaio 2008". In corso d'o-pera si registrano alcuni problemi: l'entrata in crisi economi-ca della Torno internazionale Spa alla quale subentraImpresa Spa concessione del ramo aziendale del 6 novembre2007. nello stesso anno accadde un grave fatto di sangue:l'uccisione di Antonio Longo, uno dei titolari dellaTecnovese spa, che non può continuare ad operare. E laquota dei lavori di esecuzione (10%) viene assorbita daImpresa spa. Inoltre come riporta una nota dell'amministra-tore delegato dell'Anas nel 2009 vengono allontanati duesubappaltatori perché interessati da provvedimenti interditti-vi. A ciò si aggiungono anche le tante interferenze lungo quei21 Km di tracciato oltre alle avverse condizioni meteorolo-giche. Nonostante tutto il 28 febbraio 2011 l'Anas apre altraffico 8 Km del tronco IV bis mentre il ministro deiTrasporti e delle Infrastrutture Altero Matteoli, nel dicem-bre scorso inaugura due nuovi tratti della strada statale 182per una lunghezza di oltre 8 km. In linea secondo l'ammini-stratore unico Ciucci, con il programma di ultimazione com-plessiva fissato per luglio 2012. In merito, poi, alle proble-matiche dei subappaltatori Ciucci fa presente che "il paga-mento dei lavori eseguiti in favore di Impresa spa è condi-zionato al rilascio delle fatture quietanzate da parte dei sub-appaltatori autorizzati. Per quanto concerne la produzionedel cantiere nell'estate 2011 l'Ati ha rimodulato la propriaorganizzazione che si è assestata - prosegue Ciucci - suivalori in linea con il crono programma di riferimento pari acirca 2 milioni di euro al mese per cui non si ritiene sussi-stano le circostanze giuridiche per la revoca dell'appaltato-re tenendo anche conto dell'avanzamento del cantiere cheall'attualità è pari a circa 120,30 Me (81,50%)". L'Anas,infine, "assicura che seguirà con particolare attenzione l'a-vanzamento dei lavori e assumerà ogni utile iniziativa al finedi ultimare gli stessi nel più breve tempo possibile". Siamonel 2013 con un'infrastruttura, la statale 182, attesa da più diquarant'anni.

Conclusione. Qualcuno potrebbe obiettare che non sonoproprio 47 anni. Anche se l'idea è stata concepita nel 1966,bisogna sottrarne almeno una ventina visto che il primoappalto della "Trasversale delle Serre" è stato aggiudicato nel1983. Ma si tratta in tutti i casi di 30 anni. E 56 chilometri in30 anni (confidando che l'opera si concluda nel 2013) signi-fica aver realizzato meno di due chilometri all'anno.

Post scriptum. Inaugurando nel marzo del 2010 laTangenziale Sud di Bergamo nel tratto che da Dalmine vaStezzano, realizzato dalla Cavalleri Ottavio di Dalmine, ilpresidente della Regione Roberto Formigoni sottolineavacome "inaugurare un'infrastruttura in anticipo di 10 giornisui tempi è una cosa inusuale per un'opera pubblica". Lostesso dicasi quarant'anni dopo.

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di Livio Casanova

NEL PROGRAMMA DEL NUOVO PRESIDENTE DELLA CDO DI BERGAMO, ALBERTO CAPITANIO, MAGGIORE ATTENZIONE ALLEIMPRESE E AGLI IMPRENDITORI SUI TEMI DELLA COMPETITIVITÀDELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE, DEL LAVORO E DEL «BUON» CREDITO. ENTRO LA PRIMAVERA IL NUOVO SITO CON UNA RINNOVATA OFFERTA DI CONVENZIONI

LA COMPAGNIADELLE OPEREVOLTA PAGINACON CAPITANIO

“Più vicini alle imprese" è l'impegno di AlbertoCapitanio, il nuovo presidente della Compagniadelle Opere di Bergamo. Imprenditore, 49 anni,

presidente del Consiglio di Amministrazione di CiesseServizi srl e titolare dello studio che porta il suo nome grazieal suo impegno ventennale nel settore fieristico è quotidiana-mente a diretto contatto con il mondo delle imprese. Maconosce bene anche l'associazionismo imprenditoriale perchéè stato tra i soci fondatori della CdO di Bergamo, della qualeha ricoperto la carica di Vice Presidente dal 1999 al 2004. Ilmandato di Capitanio terminerà nell'autunno 2014 "e fino adallora - ci spiega lui stesso - il mio mandato sarà incentratoa favorire la competitività e l'internazionalizzazione delleimprese, con nuove prospettive commerciali. Affronterò itemi del lavoro e del "buon" credito da garantire a famiglieed imprese. L'obiettivo è riuscire a rappresentare nel migliormodo possibile e concretamente gli interessi degli imprendi-tori".

Il Consiglio Direttivo l'ha nominata presidente dellaCompagnia delle Opere di Bergamo di cui, tra l'altro, è stato

anche fondatore. Un cambio di rotta dovuto all'inchiestache ha coinvolto i vertici associativi o un tardivo riconosci-mento del suo impegno all'interno dell'associazione? "Chi è venuto prima di me ha costruito e reso forte la CdO diBergamo dedicandosi all'associazione senza risparmio ditempo ed energie. Insieme abbiamo condiviso il percorso fattoin questi anni. Ovviamente ogni presidente ha una sua sensi-bilità, un particolare temperamento e un suo modo di affron-tare i problemi. Il mio sarà sicuramente diverso da quello diquanti mi hanno preceduto, mi sembra un fatto naturale".

Rispetto a tutte le responsabilità ancora da accertare cheidea si è fatto dell'inchiesta di corruzione che ha coinvolto ilsuo predecessore? Sono emerse altre responsabilità?"La magistratura sta indagando e prima di dare un giudiziodefinitivo attendiamo che la giustizia faccia fino in fondo ilsuo corso. Conosco bene Rossano Breno e posso affermareche in questi anni si è sempre comportato da galantuomo, dapersona che non ha mai chiesto né preteso nulla per sé purdedicandosi tanto all'associazione. Proprio per questo sareimolto prudente nei giudizi".

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AlbertoCapitanio

E' stata danneggiata l'immagine pubblica dellaCdO di Bergamo?"Senza dubbio. E' stata danneggiata da comporta-menti magari discutibili (se siamo in presenza direati è tutto da accertare), ma anche dalla superfi-cialità e dall'accanimento con cui la stampa hatrattato i fatti e le persone coinvolte nell'inchiesta.Succede troppo spesso che prima si infligga lagogna mediatica e poi si va a vedere se era il casodi farlo. Una violenza inaccettabile".

Perché la CdO viene talvolta vista con diffiden-za, con sospetto, viene giudicata "un centro dipotere e di affari"?"Me lo sono domandato spesso anch'io: per unlimite nostro, sicuramente, ma anche perché ilnostro attivismo ha dato fastidio a molti, anche aiveri centri di potere e di affari, cui ha fatto giocoalimentare una certa disinformazione. Sta di fattoche sta a noi migliorare nella comunicazione diciò che siamo e facciamo, gridare al complotto,

Alberto Capitanio opera nel settore della consulenza fieristica dal 1987,organizzando eventi fieristici internazionali dedicati all'artigianato,all'edilizia e allo sviluppo delle Piccole e Medie Imprese. Collabora conenti fieristici ed istituzioni quali Regioni e Camere di Commercio. Haricoperto il ruolo di membro effettivo del Comitato Tecnico Consultivoper il settore fieristico presso il Ministero delle Attività Produttive inrappresentanza dei presidenti delle Regioni e delle Province autonomesu nomina della Regione Lombardia. Nel 1996 crea la Ciesse Servizi Srl,per permettere di promuovere e vendere i prodotti di imprese Artigianee le Piccole e Medie Imprese italiane sui mercati nazionali ed interna-zionali. Ha ideato, progettato e realizzato alcune delle manifestazioni dimaggiore successo nell'articolato e competitivo panorama delle fierein Lombardia come: EDIL (Bergamo); EXPO dei SAPORI; la FIERA diVARESE. Ha seguito lo start up di AF L'Artigiano In Fiera e ne continuaa seguire l'attività di sviluppo commerciale.

CAPITANIO, IMPRENDITORENEL SETTORE FIERISTICO

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quand'anche ve ne fosse una qualche ragione, non serve anulla".

E' finita la stagione delle contrapposizioni? Penso alle frec-ciate e ai distinguo che hanno segnato i rapporti con Imprese& Territorio?" Il rischio a Bergamo non è mai stata la contrapposizione fraidee e visioni anche differenti, ma l'omologazione e l'immobili-smo. Ricordo che la stessa Imprese e Territorio è sorta aBergamo in decisa contrapposizione ad un disegno, allora ege-monico, di Confindustria, non certo contro CdO. Ben vengano

anche le contrapposizioni, dunque, se aiutano a chiarire propo-ste e a stimolare un dialogo…. Sicuramente oggi le impresechiedono aiuti e collaborazione e non litigiosità"

Quale ruolo gioca la Cdo all'interno della Camera diCommercio di Bergamo?"Quello che ha sempre giocato. Cercare di fare gli interessidegli imprenditori, propri associati e non"

Fino a che punto un'organizzazione imprenditoriale può (edeve) difendere e tutelare gli interessi delle imprese?

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"Fino a rischiare del proprio, su questo non ho dubbi. Oggidifendere un'azienda, aiutarla a svincolarsi dai lacci di unaburocrazia asfissiante e ad ottenere credito quando ci sono lecondizioni per averlo, è offrire un contributo al benessere ditutta la società. Tutto questo, ovviamente, va fatto nel rispettodelle regole, e così è stato fatto finora, visto che Cdo Bergamo,come associazione, lo ripeterò fino alla noia, non è mai statacoinvolta in nessuna indagine".

Cosa risponde a chi accusa la CdO di un "indebito sostegnoalle richieste di affidamento pervenute al gruppo Ubi tramite

gli uffici di Breno"? "Che è un diffamatore. O si fanno nomi e cognomi e si portanoprove delle accuse che si muovono, oppure una persona seriadovrebbe tacere. Evidentemente chi ha pronunciato queste fal-sità non è una persona seria, mentre Breno lo è. Sono assoluta-mente sicuro che il mio predecessore non ha mai usato il suoruolo di consigliere di amministrazione della Banca Popolareper creare favoritismi verso gli associati CdO. Non è nel suostile e i vertici della banca possono testimoniarlo"

Possiamo quantificare il pacchetto di voti Ubi della CdO?"Diecimila. Possono bastare? (scherzo ovviamente…)".

Nell'assemblea di aprile, in vista del rinnovo dei vertici UbiBanca, a chi andranno questi i voti? Quali sono le indicazio-ni dell'attuale presidente?"Cdo non presenta nessuna lista ed è riconoscente al presidenteZanetti per lo straordinario lavoro fatto in tanti anni per rende-re grande Banca Popolare di Bergamo e Ubi. Chi proporremodi appoggiare ai nostri associati che sono azionisti di Ubi? Lalista che meglio difenderà Bergamo, in particolare il risparmiodelle famiglie e il lavoro delle piccole e medie aziende, ossia iltessuto economico profondo della nostra terra. Inviteremo inol-tre ad appoggiare la lista che tutelerà la forma cooperativa dellabanca contro chi sogna di trasformarla in spa per arricchire ulte-riormente i ricchi. Ubi è una banca del popolo e tale, secondonoi, deve rimanere. E' una battaglia culturale prima ancora cheelettorale e noi la combatteremo prima e dopo il 20 aprile".

Secondo il gentlemen's agreement stipulato prima della fusio-ne, sarebbe prevista un'alternanza tra l'anima bresciana ebergamasca alle due presidenze. Anche lei è dello stesso avvi-so?"Quando si guida una banca di interesse nazionale i campanilidovrebbero lasciar spazio alle competenze. C'è però un dato dicui tener conto (e di cui non si parla abbastanza): la più grandericchezza di Ubi - lo dicono tutti gli indicatori - si chiama BancaPopolare di Bergamo, ma nel top-management di Ubi ci sonopochissime persone provenienti da questa esperienza di buonagestione. I bergamaschi devono imparare a farsi valere e smet-terla di sentirsi inferiori agli altri".

Se dovesse stilare un'agenda per la Compagnia delle Opere diBergamo, quali sono in ordine di importanza i primi trepunti?"Aiutare gli imprenditori, valorizzare ciò che di positivo nascedalla società, offrire sostegno ai più deboli. Entro la primaverapresenteremo il nuovo sito della Cdo di Bergamo, con una rin-novata offerta di servizi e di convenzioni con 35 nuovi accordicon partner selezionati. Incontrerò tutti i consiglieri e gli asso-ciati. Insieme articoleremo una rete che permetta, a ciascunaazienda, di poter interagire efficacemente con le altre per indi-viduare nuove prospettive commerciali".

Tre pregi e tre difetti (sempre se ci sono) di Alberto Capitanio."Tre pregi: il dinamismo, la voglia di fare, la capacità di ascol-to. Tre difetti: sono troppo diplomatico, a volte impulsivo e nonsempre riesco ad organizzare bene il mio tempo a discapito,purtroppo, di mia moglie e dei miei tre bellissimi figli".

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SVIZZERA, GERMANIA,AUSTRIA MTA APRE LE FRONTIEREDEL BUSINESS

Top business

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L’AGENZIA DI MASSIMILIANO TOMASONI PROPONE UN APPROCCIO DI TIPO OLISTICO ALLE PROBLEMATICHE DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE, SVILUPPANDO I MERCATI IN LINGUA TEDESCA

Testo&Photo di Giorgio Chiesa

Parola d'ordine: internazionalizzare. Ma nel modo giusto, conscelte oculate, con professionisti esperti dei mercati che sap-piano guidare la piccola e media impresa ad abbattere il muro

rappresentato dal localismo. L'obbiettivo? Espandere il businessfuori dai propri confini, con strategie globali capaci d'incrementarei fatturati mediante progetti a medio e lungo termine. Si occupa diquesto la MTA - Agency di Massimiliano Tomasoni, un'agenziagenerale che si propone come partner privilegiato per tutte quelleaziende del settore fashion, sport e work interessate a sviluppare neimercati esteri opportunità di crescita per il proprio brand. Il model-lo proposto dalla MTA vede una collaborazione strategica e opera-tiva con l'impresa di riferimento per una commercializzazione"Tailor Made" finalizzata a migliorare le performance dei prodottie dei marchi sul territorio e sulle specifiche aree che s'intendonoandare a colpire. "Ho contribuito a creare un team di qualificatiprofessionisti - ha affermato Massimiliano Tomasoni - che hannoricoperto cariche a livello direzionale nel settore produttivo, distri-butivo e retail, sia in Italia sia all'estero, per aziende leader e topbrand. Personalmente ho vissuto buona parte della mia vita nellaSvizzera tedesca, crescendo a livello professionale fino a ricoprireimportanti incarichi a livello dirigenziale e commerciale per gran-di aziende. Ho quindi trasferito questa visione d'insieme dei mer-cati (specialmente quelli di lingua tedesca) nell'attività che ora

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compone il core business della MTA - Agency, propo-nendo ad aziende specialmente bergamasche - maanche bresciane e milanesi - d'internazionalizzare illoro prodotto in un mercato che richiede un aiutoesterno per essere penetrato con successo".

Incontrate delle resistenze da parte dell'imprendito-ria bergamasca quando proponete temi come l'inter-nazionalizzazione?"L'imprenditore bergamasco ha ben chiaro cosa fare daun punto di vista teorico, ma da quello operativo esi-stono ancora notevoli limiti. Non mi riferisco allecapacità imprenditoriali, ma alla diffidenza in genera-le, probabilmente anche giustificata dal difficile perio-do congiunturale e dalla poca professionalità generaledimostrata da altri operatori del settore. Spesso accadeche si pone eccessiva attenzione all'aspetto economicoiniziale, vale a dire all'investimento necessario allapartenza di un determinato progetto d'internazionaliz-zazione, che per sua natura dev'essere d'ampio respi-ro".

Quali sono le tempistiche richieste nella fase di start-up?"Si va da un minimo di 12 o 18 mesi, ma naturalmen-

Massimiliano Tomasonititolare della MTA - Agency

([email protected])

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te dipende dalla complessità del progetto e dagli obbiettiviche si vogliono raggiungere. In ogni caso, la finalità ultimadel nostro lavoro è lo sviluppo dell'azienda cliente. Nonsiamo solo noi ad internazionalizzare, bensì l'intero gruppo(imprenditore, dirigenti, dipendenti) deve essere oculata-mente e professionalmente formato a reggere l'impatto con ilmercato straniero, anche quando la MTA avrà finito il suocompito. Il cliente deve essere messo nelle condizioni dicontinuare la sua fase di espansione indipendentemente datutto".

Quindi, il vostro potremmo definirlo un lavoro anche diformazione?"Certamente contribuiamo a formare tutto il personale e ladirigenza. Ma anche qui, l'obbiettivo è dare una visione d'in-sieme ed altrettanto reale di questi mercati all'imprenditorelocale. Con molta schiettezza, se constatiamo che l'impresanon ha le carte in regola per approcciare un mercato comequello tedesco, preferiamo diffidare l'imprenditore localenell'addentrarsi in una simile impresa".

Svizzera, Germania e Austria. Voi siete specializzati neimercati in lingua tedesca, ma quali sono le differenze?"Lo Stato che esula dalle dinamiche ordinarie è la Svizzera,in quanto paese extra CEE. Hanno un'altra economia e, in uncerto senso, è come se vivessero in un altro mondo. Perquanto riguarda l'Austria e la Germania, facendo natural-mente parte della Comunità Europea, tutto è più "standardiz-zato" e simile all'Italia. Il percorso da compiere, tuttavia, èmolto duro e irto di difficoltà: solo per fare qualche esempio,bisogna stare molto attenti ad identificare i partner importa-tori, distributori, le agenzie generali, gli agenti diretti e i plu-

rimandatari che possono andare a sviluppare il business lon-tano dai confini nazionali. A tutto questo, si è andato aggiun-gendosi negli ultimi anni una reputazione che di certo non ciaiuta all'estero. Sembrerà populistico, ma quello che abbia-mo vissuto e stiamo vivendo a livello politico ed economicoci ha danneggiati in maniera inverosimile. Fortunatamente,noi della MTA-Agency, riusciamo a superare questi scoglicon maggior facilità perché già esperti conoscitori dei mer-cati, della cultura, degli usi e dei costumi e, perché no, dellepersone e dei partner di riferimento".

Cosa l'ha spinta in quest'avventura imprenditoriale? Nonsarebbe più facile lavorare come "manager" in una gran-de azienda tedesca?"Credo fermamente nel "Made in Italy" e sono altrettanto fer-mamente convinto che abbia un notevole valore aggiunto.Invece di piangerci addosso, passatemi il gergo, dovremmoimparare ad esportare i nostri prodotti nel modo corretto. Seriuscissimo a farlo, in questo mercato che è divenuto globalenel giro di qualche anno, le nostre PMI potrebbero dire la lorosia in Europa che in tutto il globo. Ci sono dei notevoli vantag-gi e numerosi valori che dovremmo importare dai paesi in lin-gua tedesca: in particolare, esistono leggi diverse per quantoriguarda la tutela del credito. Ma questo è un altro discorso".

Si parla spesso di Svizzera come di un'isola felice, non c'èil rischio che in questa crisi diventi ben presto il "paese deibalocchi"?"Dal punto di vista commerciale la Svizzera dev'essere vistacome la porta che apre i mercati austriaci e tedeschi. Nondimentichiamoci che stiamo parlando di una nazione grandequanto la Lombardia, che conta 6,5 milioni di abitanti e che,

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Nasce 45 anni fa a Bergamo, frequenta le elementari a Castione della Presolana enel 1977 si trasferisce in Svizzera, a Lucerna, dove continua gli studi in madrelinguatedesca. Prima le medie, poi l'istituto tecnico commerciale con indirizzo commercia-le e linguistico. Durante la sua carriera da calciatore s'iscrive ad un master di spe-cializzazione in marketing e commercio. Da lì, inizia la sua esperienza professionalecon una grande azienda dove lavora per 9 anni ricoprendo cariche sempre più pre-stigiose, finché non gli viene affidato il compito di sviluppare il mercato del Ticino.Successivamente, gli viene affidato il compito di aprire il mercato italiano per contodi una famosa azienda austriaca nel comparto bike, la KTM. Propone un modus ope-randi innovativo (per l'azienda austriaca) basato su agenti plurimandatari già inseri-ti nei vari settori della filiera. Partendo da zero, sviluppa un indotto che genera 4,8milioni di euro di fatturato all'anno. Viene poi contattato da alcuni head hunter chegli propongono di distribuire in Italia abbigliamento da lavoro di altissima qualità perconto di una multinazionale svedese che ad oggi fattura 550 milioni di euro all'anno.Si mantiene sempre indipendente, lucido e concreto nel suo lavoro. Rifiuta numero-se proposte di lavoro da dipendente per continuare la sua attività da consulente edesperto di mercati. Numerose le consulenze per prestigiose multinazionali che siaffidano a lui per entrare nel mercato italiano. Da qui l'idea di creare MTA per pro-porre il made in Italy all'estero.

• STI-Group

• Sembella/Recticel

• KTM Bikes vom Besten

• Kwintet Group

• Umdasch Shop System

• Anataris Solar GmbH

• Blåkläder

• Hymer Leichtmetallbau GmbH

• E&T Technik Austria

• Icewear

• W&O Sportdivison/Marc Girardelli

• Surfanic

AZIENDE CHE SI SONOAFFIDATE A MASSIMILIANO TOMASONIMTA AGENCY

LA VITA DI MASSIMILIANO TOMASONI

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di certo, non rappresenta la cornucopia per le PMI nostrane.Tuttavia, collocarsi in Svizzera vuol dire inserirsi in un mer-cato estremamente competitivo e di nicchia, che esige quali-tà, servizio e serietà ai massimi livelli".

Dunque la Svizzera come palestra per entrare in Austria eGermania. Ma questi mercati, agli "stranieri", consentonoun margine di errore?"Naturalmente i mercati sono fatti da uomini, e in quanto taliun margine di errore c'è. Non siamo infallibili, qualora cifosse un problema bisogna saper "mettere la faccia". Ma pertutte quelle imprese che conservano delle buone pratiche intermini di qualità del prodotto, servizio e serietà, mi sento diaffermare che non c'è nulla da temere. Anzi, ci sarebbe moltoda guadagnare. Anche per questo, tornando alla domandaprecedente, abbiamo sempre preferito porci come consulentiesterni: bisogna avere la schiettezza di dire al cliente le cosecome stanno. E, qualora ci fossero degli errori, la libertà dicomunicarli e correggerli prima ancora d'iniziare un proget-to insieme. Il nostro interesse in qualità di MTA è infatti l'in-teresse della PMI a cui ci rivolgiamo, con cui lavoriamo econ cui ci confrontiamo".

Un'azienda in difficoltà può ancora pensare d'internazio-

nalizzare?"In Italia le aziende muoiono anche e soprattutto di credito.Una PMI ha l'obbligo di aprire i mercati in un momento didifficoltà, proprio perché nel nostro paese, purtroppo, nessu-no le dà una mano concreta. Se sono sani i principi e validal'azienda stessa, internazionalizzare in un paese come laGermania è una boccata d'ossigeno in termini di entusiasmoe di portafoglio".

Quali sono le caratteristiche che il mercato tedesco invidiaa quello italiano?"L'elasticità delle nostre PMI. La loro capacità di sapersicostantemente reinventare, lo spirito e il coraggio del met-tersi in gioco nonostante tutto. La loro tutela è data anchedalla rigidità, la nostra fortuna scaturisce invece dalla creati-vità. Assieme, queste due caratteristiche possono divenire unmix vincente".

Cosa si sente di consigliare, oggi, ad un imprenditore ber-gamasco?"Continuare a puntare su giovani (possibilmente laureati)che hanno "fame", anche con breve esperienza, che hannovoglia di visitare il mondo. Sono loro la vera svolta e l'unicomodo per uscire dalla crisi".

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La frase più importante l'ha detta Marco Fermi, diretto-re del Trofeo Faip-Perrel, durante la conferenza stam-pa di presentazione. "Sul piano sportivo, la città di

Bergamo è famosa per due cose: l'Atalanta e la Foppapedrettidi Pallavolo. Ma adesso siamo noti anche per il tennis. Noncredo sia un risultato trascurabile". Non lo è affatto, soprat-

tutto in tempi di crisi, in cui è sempre più difficile mettere inpiedi un'attività legata al tempo libero. Invece, il torneo ATPChallenger di Bergamo va avanti da otto anni e ha tutta l'in-tenzione di proseguire. Il torneo del 2013, appena andato inarchivio, è stata l'edizione della consapevolezza. La OlmeSport, comitato organizzatore dell'evento, è ormai perfetta-

ATP CHALLENGERBERGAMO

GRANDE SUCCESSO PER L’OTTAVA EDIZIONE DEL TORNEO BERGAMASCO FAIP-PERREL, TORNATO AD ESSEREUNO TRA GLI EVENTI TENNISTICI MAGGIORI DELLA LOMBARDIA,CON UN’ORGANIZZAZIONE SEMPRE PIÙ CONSOLIDATA

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LO SPETTACOLO DEL TENNIS IN CITTÀ

Neve del futuro

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mente in grado di gestire le complessi-tà di un torneo internazionale cherichiede uno staff di circa 200 perso-ne, tra professionisti e volontari.

ORIGINI - Nel 2006, quando si giocòla prima edizione, gli organizzatorinon pensavano che l'avventura sareb-be arrivata ad oggi. Invece il torneo èancora vivo grazie al supporto di dueimprenditori come Gabriele eGiuseppe Magoni, rispettivamenteproprietari di Perrel e Faip, i due "titlesponsor" che un paio d'anni fa hannodeciso di puntare forte sull'evento,siglando un contratto triennale. Ilbello è che l'accordo potrebbe andareavanti e abbracciare il decimo anno diun torneo sempre più importante. Si èvisto nella finale del 2013, in cui sisono affrontati il polacco MichalPrzysiezny e il tedesco Jan LennardStruff. Non c'erano italiani in gara(Andreas Seppi, attuale numero 18 delmondo, è l'unico ad aver vinto dueedizioni), e c'era la concorrenza della

partita dell'Atalanta. Nonostante tutto,il PalaNorda si è riempito all'inverosi-mile e ha ospitato un grande pomerig-gio di sport, preceduto dal consuetospettacolo curato da "AnimaVera",collaudato team di animazione, uno

dei tanti fiori all'occhiello di un torneosempre più amato dalla città e dallaprovincia.

TERRITORIO - Lo sanno bene adAlzano Lombardo, dove per il terzo

anno consecutivo hanno ospitatodiversi incontri nel locale palasport,moderno ed accogliente. I due Magoni(omonimi ma non parenti) sono perso-ne semplici ma sanno fare bene iconti: dopo essere stati sponsor"minori" per alcune edizioni, si sonoresi conto dell'importanza del torneo ehanno deciso di legare il proprio nomeal tennis. Non è una partnership di fac-ciata: il rapporto tra sponsor e orga-nizzatori è vivo, reale, continuo.Durante le gare è solito vederli in tri-buna, mischiati agli appassionaticomuni, a godersi uno spettacolo cheavevano contribuito a costruire. Nelcorso della settimana, hanno affollatogli impianti di gara circa 18.000 spet-tatori, cifre impressionanti per un tor-neo di questa categoria. Oltre al tuttoesaurito per la finale, le sessioni seralihanno fatto registrare tanto pubblico,come se la presenza al torneo di tennisfosse un appuntamento imperdibile,quasi uno status, per lo sportivo ber-gamasco. Di sera venivano gli adulti,

MEGA METAL OPERA NEL SETTORE DEI METALLI NON FERROSI. L’AZIENDA È PRESENTE SUL MERCATO ITALIANO ED EUROPEO CON LE SUE ELEVATE CAPACITÀ FRUTTO DI UN’ESPERIENZA QUARANTENNALE, ARRICCHITE DAL FORTE LEGAME CON UNO DEI PRINCIPALI PRODUTTORI DI RAME A LIVELLO MONDIALE.

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mentre le mattine sono state coloratedai ragazzi. Anche quest'anno è statorinnovato l'accordo con ilProvveditorato agli Studi che ha porta-to al PalaNorda centinaia di ragazzi,sempre più entusiasti e competenti.

SPETTACOLO - Come detto, infinale si sono affrontati un polacco eun tedesco: tuttavia, gli Internazionali2013 saranno ricordati per la splendi-da cavalcata di Viktor Galovic.L'azzurro di origine croata (si è trasfe-rito in Italia all'età di 6 anni per segui-re il padre, che già lavorava a Milano)si è presentato da numero 422 ATP,umile iscritto alle qualificazioni, e haconquistato una splendida semifinalegrazie a un tennis potente, quasidirompente, che gli ha fatto scalare labellezza di 85 posizioni, collocandoloal numero 337. La speranza è cheBergamo sia stato il torneo della svol-ta per il gigante di Nova Gradiska.Non sarebbe una novità, poiché neglianni scorsi sono passati dal PalaNorda

tanti giocatori che poi avrebbero sfon-dato nel circuito maggiore (su tutti JoWilfriend Tsonga e AlexanderDolgopolov). Una tradizione destinataa durare, anche in virtù della fama ditorneo "portafortuna" che Bergamo siè costruito presso i giocatori. Oltre aigiovani di belle speranze, Bergamo haspesso ospitato giocatori dal grandepassato in cerca di riscatto. DopoSantoro, Johansson, Hrbaty eClement, quest'anno è stato il turno diAndreas Vinciguerra, svedese di origi-ne italiane, la cui carriera è stata falci-diata dagli infortuni. A quasi 32 anniha deciso di riprovarci, con il sogno ditornare tra i primi 100 al mondo. Haconquistato un posto nei quarti, dandoampi segnali di risveglio anche grazieal sostegno del pubblico, che lo haseguito con simpatia anche durante unmatch di doppio che si è protratto finquasi l'una di notte.

RICONOSCIMENTI - Il successodel Trofeo Perrel-Faip è stato certifi-

cato anche dalle istituzioni: per laprima volta il Sindaco di Bergamo,Franco Tentorio, ha partecipato allaconferenza stampa di presentazione,sottolineando l'importanza dell'eventonel calendario della città. Ma qual è ilsegreto di questo torneo?Probabilmente lo staff. Tante persone,ognuna con il suo ruolo, si impegnanoal massimo per 10 giorni con un unicoscopo: la piena riuscita dell'evento.Pazienza se durante il torneo ci sidimentica della vita privata e ci sidedica interamente a racchette e palli-ne. Gli sforzi settimanali sono ripaga-ti da una grande soddisfazione, subli-mata dalla sfilata prima della finale, incui tutti sono chiamati a raccolta dallospeaker per prendersi l'abbraccio (e ilringraziamento) della gente. Hostess,segreteria, addetti alla transportation,ufficiali di gara e tutti gli altri si fon-dono in un'unica entità che regala allacittà un piccolo gioiello, che nel 2013è tornato ad essere il torneo di tennispiù importante della Lombardia.

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Un nome, una garanzia: di qualità, di professionalitàe di "made in Italy". Si potrebbe riassumere conqueste tre parole la linea da lavoro della Bongiorno

Antinfortunistica dedicata al mondo della Superbike, chevestirà nel 2013 gli uomini del Team Grillini Deltamatic eche sarà presente sulla livrea della BMW R1000SS pertutto l'anno. Perché anche quando la sicurezza si fa piùestrema, l'azienda bergamasca con sede a Curno si rivelaall'altezza delle aspettative. In particolare, stiamo parlandodella linea Kappa per il lavoro - Kappa4Work -, nata inseguito ad un accurato studio effettuato da uno staff di per-sone che, per il periodo di un anno circa, hanno svolto unavasta indagine di mercato sul territorio italiano nell'intento

di approfondire le esigenze dei lavoratori di età compresatra i 17 e i 30 anni. In particolare, i risultati ottenuti hannoevidenziato che, qualsiasi settore si prenda in considerazio-ne, le nuove generazioni di lavoratori privilegiano l'imma-gine e insieme la sicurezza, addirittura calzando scarpesportive civili invece che calzature da lavoro. "Disegniamoabiti per curare l'immagine nelle aziende - ha detto MarinaBongiorno - perché il "made in Italy" è sempre più richie-sto in quanto sinonimo di qualità e valore del prodotto".

Come si può combattere la crisi economica che sta atta-nagliando tutti i settori?"Facendo dei nostri marchi i portabandiera del "made in

Workwear

KAPPA4WORKVESTE LA SUPERBIKELA LINEA DA LAVORO DELLA NOTA AZIENDA BERGAMASCA«BONGIORNO ANTINFORTUNISTICA» APPRODA NEL MONDO DELLEDUE RUOTE NEL TEAM GRILLINI DELTAMATIC

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Italy". Dobbiamo rilanciare l'immagine del lavoro italiano,per fare capire che la qualità paga sempre. Ancora oggiun'azienda nazionale, nel mio caso bergamasca, può inve-stire nonostante la pesante congiuntura. E senza la paurache i mercati la puniranno, perché il valore del prodotto èassolutamente fondamentale".

Quali sono i valori del marchio Kappa4Work?"Dalle prime considerazioni estetiche sul prodotto è nato ilprototipo di una calzatura con un nuovo spirito. Una calza-tura che facesse coesistere la bellezza delle linee con lasicurezza dettata dalle leggi in vigore".

Come avete fatto a scegliere il marchio?"Abbiamo scelto il marchio più conosciuto tra il campionedi persone intervistate ed è emerso, senza alcun dubbio, che8 persone su 10 hanno scelto "Kappa" come logo più affer-mato nella moda sportiva. Abbiamo quindi creato dellescarpe capaci di unire l'immagine giovanile alla sicurezza".

Cosa vuol dire essere produttori e distributori?"Ci vuole grande organizzazione per riuscire a coniugarequesti due aspetti così lontani solitamente nella filiera.Bisogna credere fermamente nel proprio lavoro, curandoogni aspetto nei minimi particolari. Il settore della sicurez-za sul lavoro è sicuramente diverso dalla classica vendita dicapi d'abbigliamento. In questo campo c'è il dovere di pro-durre un marchio solido e affidabile, distribuendolo al con-tempo in tempi rapidi. Tutte doti che negli anni laBongiorno Antinfortunistica ha dimostrato di avere, supe-rando tutti i competitors".

Qual è il legame che unisce Kappa a Kappa4Work?"Il marchio Kappa nasce nel 1978 quando Marco Boglione,giovane direttore commerciale e marketing del MaglificioCalzificio Torinese, convince Maurizio Vitale - ammini-stratore delegato dell'azienda - a istituire una divisionesportiva della già avviata attività Robe di Kappa. Nel 1979Kappa (allora Robe di Kappa Sport) sponsorizza per la

prima volta in Italia un'importante squadra di calcio, laJuventus. La consacrazione mondiale del brand arriva cin-que anni dopo, quando alle Olimpiadi di Los Angeles 1984gli atleti della Nazionale americana indossano Kappa.Ancora oggi il marchio è sponsor a livello mondiale di

importanti squadre di calcio, basket, volley, rally, sci, golf,scherma e arti marziali, nonché di numerose federazionisportive, soprattutto in Italia. Tutta l'esperienza maturatanel mondo dell'abbigliamento sportivo è stata utilizzata percreare una linea dedicata alla gente che lavora, e che lovuole fare con praticità ma anche con stile. Ed è nato,appunto, il marchio Kappa4Work".

La storia imprenditoriale, quindi, non si può ancora imi-tare."Due decenni di ricerca sviluppo e innovazione hanno evi-denziato risultati eccezionali in termini di sicurezza,design, innovazione. La Bongiorno Antinfortunistica rico-pre oggi un ruolo di primissimo piano nel mercato di riferi-mento, ideando, disegnando e progettando articoli di altis-sima qualità".

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MarinaBongiorno

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CON AUTOTORINO UNA MARCIA IN PIÙ

«Service»

SERVICE AUTORIZZATO MERCEDES-BENZ A CURNO UN’OPPORTUNITÀ IN PIÙ PER I CLIENTI

DELLA CASA CON LA STELLA A 3 PUNTE

La Casa di Stoccarda ha premiato sul campo il GruppoAutotorino Spa assegnando il mandato nel settorepost vendita ad una delle sue sedi migliori, quella

bergamasca di Curno. Già concessionario Mercedes-Benzper le provincie di Sondrio, Lecco e Modena, ora è ancheofficina autorizzata in una piazza importante come quellaorobica: "Iniziare questa nuova esperienza è una sfidaimportante che vogliamo vincere per diventare un vero eproprio punto di riferimento per il marchio Mercedes-Benznella provincia di Bergamo - ha esordito il responsabile

post vendita di Autotorino SpaAlessandro Ferrari -. Ritengoinfatti che, offrire un servizio alcliente Mercedes-Benz nellanostra assistenza, sia un valoreaggiunto per la sede di Curno,anche solo per il prestigio chetale brand garantisce. Nel postvendita abbiamo maturato unavalida esperienza sulle vetturedella casa tedesca nelle tre filialidi Modena, Sondrio e Lecco.Sfruttando tale background epuntando sulla professionalità deinostri tecnici, miriamo a offrireun servizio dallo standard quali-tativo elevato che soddisfi leaspettative dei clienti bergama-schi e ci consenta di fidelizzarli".Massima attenzione e cura delcliente, un servizio post venditapuntuale, preciso ed efficace inuna struttura all'avanguardia,concepita e progettata su quelliche sono i canoni Mercedes-

Benz, sono le premesse migliori per una partnership duratu-ra: "Da noi i clienti sono certi di trovare personale altamen-te qualificato, Ricambi Originali e un orario modulato sulleloro esigenze. Chi si affida a un tecnico Autotorino puòcontare su una professionalità garantita da continui e pun-tuali corsi di aggiornamento. Ogni nostro consulente tecni-co, infatti, è stato appositamente selezionato e formato conquelli che sono i nostri valori. Perché Autotorino, da sem-pre, è un qualcosa in più rispetto al consueto panoramadelle concessionarie automobilistiche".

SandroFerrari

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NUOVA OPEL ADAMPERSONALITÀ E STILE

SU MISURA

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La guardi e ti rendi subito conto che nonsi tratta di una semplice citycar. E' lostile il primo punto di forza di questa

splendida vettura, la nuova Opel Adam.L'abbiamo provata per voi guidandola fino aSotto il Monte, e scattandole qualche fotografieospiti dello splendido agriturismo Casa Clelia.Subito una premessa: le varie possibilità di per-sonalizzazione di questa vettura possono dav-vero accontentare tutti. Dai più sportivi a chicerca un'auto più elegante, restando una vetturatipicamente giovanile (sia per un single che peruna coppia) oppure adatta come seconda autoall'interno di una famiglia. La Adam riporta tuttigli elementi stilistici delle ultime Opel, come ifari anteriori ad ala e la cosiddetta "lama" nellaparte bassa della fiancata, mixati in 370 cm dioriginalità, con tratti molto peculiari, come iltetto che sembra "sospeso" sulla carrozzeria.

LINEA - Progettata e realizzata in Germania lanuova Adam è lunga 3.698 mm, larga 1.720mm (+150 e +100 mm rispetto alla Fiat 500) esviluppata attorno a un passo di 2.311 mm.Valori che scaturiscono da una profonda rivisi-tazione ed accorciamento del pianale dellaCorsa sul quale sono state studiate forme inte-ressanti, in modo particolare per quanto concer-ne il tetto "sospeso" che fa apparire la zonasuperiore della vettura virtualmente "scollega-ta" dalla parte sottostante. Un elemento di stileestremamente "sciccoso" sottolineato dal logoAdam posto esattamente all'interno della "fes-sura" tra le due porzioni d'auto e da elementiche si riallacciano alle ultime proposte dellaCasa: parliamo della calandra con i listelli (cro-mati o colorati) che nascono dal logo Opel e sisviluppano sino alla cornice come un'alta d'ae-reo o la nervatura che corre dall'alto verso ilbasso lungo la fiancata per conferire maggiorforza al volume anteriore e più leggerezza aquello posteriore. Tra gli elementi di stile piùinteressanti si fa notare anche la nervatura che"gira" attorno alla maniglia, ma anche lo stiledei gruppi ottici anteriori che al loro internoospitano un sistema d'illuminazione a LED nonsolo per le luci diurne ma anche per quelle not-turne.

ALLESTIMENTI - Jam è il più giovane ecolorato, mentre Glam e Slam puntano rispetti-vamente sull'eleganza e sulla sportività, offren-do una dotazione di accessori più ricca.Numerosissimi i colori disponibili per la partebassa ed altrettanto variegata la scelta per iltetto: ad impreziosire le combinazioni si pre-sentano diversi set di cerchi in lega, in alcunicasi dotati di interessanti placche colorate inter-cambiabili su ogni razza che possono viaggiare

LA NUOVA NATAÈ UN CONCENTRATO DI IDEE E TECNOLOGIA UNA CITYCAR NON CONVENZIONALE ALTAMENTE PERSONALIZZABILEDESTINATA A LASCIARE UN’IMPRONTA NEL SEGMENTO A

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di pari passo, in termini di colorazione, con altri elementi ben invista come le cover degli specchietti retrovisori (anche quellointerno) o il baffo della calandra.

DUE PIÙ DUE - I designer Opel non hanno lasciato nulla alcaso anche dentro. Adam è stata studiata per ospitare fino aquattro persone combinando design, ergonomia e, anche in que-sto caso, estrema possibilità di personalizzazione che all'attopratico si traduce con la possibilità di cambiare "aria" sfruttan-do ancora il concetto di cover: plancia, pareti del tunnel centra-le, pomello del cambio e decine di altri dettagli possono esserescelti nella colorazione che si preferisce nel contesto della per-sonalizzazione offerta dallo specifico allestimento. Tra gli ele-menti che rendono "premium" l'ambiente ci sono anche l'illu-minazione a led della parte bassa dell'abitacolo, il tetto con effet-to cielo stellato fino ad oggi visto solo sulle Rolls Royce, ilvolante riscaldato, ma anche linee direttamente derivate daimodelli superiori.

INTELLILINK - Grande spazio, visto che Adam si rivolgerà autenti giovani ed amanti della tecnologia, anche ad un sistemamultimediale estremamente avanzato. Il nuovo IntelliLink è

stato intelligentemente pensato per sfruttare il potenziale dei piùdiffusi smartphone (Apple o Android) non solo come terminaletelefonico collegato via bluetooth o USB ma anche come vero eproprio fornitore di servizi e di potenza di calcolo per l'utilizzodi app dedicate e condivise tra i due sistemi. Il navigatore, adesempio, non è più installato direttamente in vettura, ma neltelefono: l'IntelliLink al suo interno fa "semplicemente" funzio-nare una app che utilizza il GPS e la cartografia contenuta neltelefono per visualizzare sul display da 7" la navigazione utiliz-zando l'audio per l'indicazione vocale delle svolte.

MIRRORING - Opel è la prima ad offrire un sistema di questogenere che, negli step successivi, permetterà di visualizzare leschermate del telefono direttamente sul display: non si tratta diuna tecnologia molto lontana, anzi a livello prototipale in Opelgià esiste, ma l'immensa quantità di device e di hardware pre-senti sul mercato rappresenta un limite per la garanzia di com-patibilità e funzionamento che devono essere necessariamentegarantite. Degna di nota la possibilità di personalizzazioneofferta anche in ambito audio: l'Intellilink può essere completa-to con l'Infinity Sound System da 315 W 8 altoparlanti di cui unsubwoofer scatolato da 90 W.

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MOTORI - La nuova segmento A "trendy" tedesca, alla stregua della Smart, è una di quelle vettureche con ogni probabilità non verrà identificata per la motorizzazione utilizzata: forse è anche per que-sto che, almeno inizialmente, si potrà scegliere tra il 1.2 da 70 CV (115 Nm a 4.000 giri) ed il 1.4 da87 (130 Nm a 4.000 giri) o 100 CV (130 Nm a 4.000 giri) abbinati ad un cambio manuale a cinquemarce. I valori di emissione vanno, nelle versioni dotate di pacchetto EcoFlex, da 118 g/km ai 119 g/kmdei motori più potenti, mentre in termini di prestazioni si passa dai 165 km/h e 14,9 secondi per lo 0-100 della 1.2 ai 185 km/h e 11,5 secondi della 1.4 da 100 CV, passando per i 176 km/h ed i 12,5 secon-di della 87 CV. I consumi combinati vanno dai 5 l/100 km della 1.2 ai 5,1 delle motorizzazioni 1.4.

IN CONCLUSIONE - Opel Adam lascerà il segno non solo sul mercato ma anche nel contesto dellagamma Opel. La prima vettura della terza fase dell'offensiva Opel è stata pensata per rappresentare un

punto di riferimento in termini di design e di offerta al cliente allastregua di quanto fatto con Insignia dal 2008 ad oggi. Una sfidaindubbiamente interessante, anche per una rete vendita che per laprima volta ha a che fare con un genere di prodotto solitamenteassimilabile a Smart o Mini. Quale versione prendere? Difficile

dirlo. Jam offre già molto di serie ma è solo con Glam e Slam chesi arriva ad avere una dotazione completa ed in linea con le esi-genze dei clienti più giovani. Tutte, in ogni caso, hanno una per-sonalità molto forte, ben definita. D'obbligo l'Intellilink, un verogioiello.

AZ VEICOLI GROUPCONCESSIONARIA OPELBergamoVia per Curnasco, 72 Tel. 035 261092Email: [email protected]

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MOTORI In anteprima

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RANGE ROVER 2013UN GIOIELLO INCASTONATONELLA TRADIZIONE

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IL FUORISTRADA DI LUSSO DELLA CASA BRITANNICASI RINNOVA, SENZA RINUNCIARE ALLE CARTE

CHE L’HANNO RESO CELEBRE: DESIGN E COMFORT

Testo&Foto di Giorgio Chiesa

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Il fuoristrada di lusso per eccellenza ha fatto il suo debut-to sul mercato, con un carico di innovazioni che segnanouna notevole svolta con il suo prestigioso passato. Infatti,

anche se esteticamente le proporzioni e lo stile non sonocambiati, questa quarta generazione presenta novità oltrel'immaginazione. In primo luogo, a livello tecnico, gli inge-gneri inglesi hanno optato per una struttura monoscocca inalluminio che risulta essere il 39% più leggera rispetto almodello precednete. In più, molti elementi dello chassis nellaparte anteriore ed in quella posteriore sono ora in alluminio,garantendo complessivamente un risparmio di peso che sucerte versioni arriva addirittura a 420 kg in meno.

SCELTE SMART - Questo risparmio in termini di peso fadella Range Rover 2013 un SUV decisamente più perfor-mante ed agile rispetto alla vettura che va a sostituire, il tuttounito a consumi ed emissioni nocive ridotti. Un'ulteriorecontributo dal punto di vista della riduzione dei consumi edelle emissioni deriva anche dall'eccellente aerodinamica: lanuova Range Rover è, infatti, la più sinuosa mai prodotta dalcostruttore britannico. Lunga poco meno di 5 metri, ledimensioni si rivelano quasi identiche a quelle del modello in

fase di pensionamento. Ma all'interno lo spazio è aumentato,merito del passo di 118 mm.

COMFORT - La nuova Range Rover non è solo design rin-novato ed efficienza migliorata: anche dal punto di vista tec-nico e meccanico si segnalano importanti passi in avanti.Innanzitutto il nuovo assetto, basato su sospensioni pneuma-tiche ad aria compressa con schema a ruote indipendenti,permette un comportamento su strada più simile a quello diuna normale vettura, con una stabilità in curva migliorata edun feeling dello sterzo più diretto. Non poteva mancareanche l'innovativo (ed ormai caratteristico del marchio)sistema "Terrain Response" di nuova generazione, che è ingrado di analizzare tramite dei sensori il tipo di strada per-corsa e di settare i parametri dell'auto in modo da adattarsinel migliore dei modi. Oltre alla tecnologia, il comporta-mento in fuoristrada è agevolato dall'altezza da terra aumen-tata di 18 mm: complessivamente abbiamo un'altezza di 296mm all'anteriore e 310 mm al posteriore. Interessanti anchele caratteristiche da vera fuoristrada: le ruote hanno un'e-scursione massima (l'allungamento massimo della sospen-sione, fondamentale nella guida su fondi accidentati) di 597

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FUTURO - Ma non finisce qui: il prossimo anno debutteràun'inedita variante ibrida diesel, in grado di vantare consumiridottissimi (ovviamente sempre considerando il tipo di vet-tura) di circa 16 km al litro ed emissioni nocive pari a 169g/km di CO2. Lo schema meccanico prevede il 3.0 litri tur-

bodiesel sei cilindri a V da 286 cavalli di potenza e 560 Nmdi coppia, abbinato ad una più compatta unità elettrica da 47CV e 170 Nm. Grazie ad una potenza complessiva di 333cavalli, la Range Rover 2013 ibrida sarà in grado si passareda 0 a 100 km/h in 7,4 secondi. In sinergia con un V6 diesel

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mm e la profondità massima di guado è aumentata di 200 mm, arrivando a quota 900mm. La capacità di traino è, infine, di 3.500 kg, che si conferma il miglior valore nellacategoria.

DESIGN - Rinnovare un modello di gran successo non è mai un'impresa facile. Ed idesigner lo sanno. In questo caso i ritocchi si sono concentrati principalmente nel fron-tale e nella coda, dove possiamo vedere interventi sui paraurti e sui gruppi ottici. Nelmuso l'influenza estetica della sorella minore Evoque si fa molto evidente. Le propor-zioni generali, come già ricordato all'inizio, non sono state mutate: a prima vista si rico-nosce perfettamente che ci troviamo di fronte ad un Range Rover. Anche gli internihanno evidentemente subito l'influenza e il successo dalla Evoque: lo stile della planciaè infatti più moderno e razionale, pur senza rinunciare al lusso di materiali e finiture. Laconsole centrale si spoglia di molti pulsanti e comandi superflui, divenendo una piùintuitiva console di comando touch screen.

MOTORI - La gamma di motori della nuova Range Rover 2013 si compone di tre unità.Si parte con il 5.0 litri LR-V8 Supercharged a benzina, capace di una potenza massimadi 510 cavalli tra i 6.000 ed i 6.500 giri al minuto e di una coppia di 625 Nm tra i 2.500ed i 5.500 giri/minuto. Le prestazioni con questa motorizzazione sono veramente sor-prendenti se si pensa al tipo di vettura: pensate che l'accelerazione da 0 a 100 km/havviene in appena 5,4 secondi, un valore inferiore di 0,8 secondi rispetto al modello pre-cedente, merito delle migliorie aerodinamiche e di peso che abbiamo già citato. I consu-mi della Range Rover 2013 Supercharged V8 sono calati del 9%, mentre le emissioni diCO2 si attestano su di un valore di 322 g/km. Le motorizzazioni più scelte, almeno nelVecchio Continente, saranno tuttavia i due diesel. La versione d'accesso è rappresentatadal 3.0 litri TDV6 dotato di ben 600 Nm di coppia a 2.000 rpm e di una potenza di 258CV. Anche in questo caso il miglioramento dal punto di vista di consumi ed emissioninocive è notevole: servono 7,5 litri di gasolio per fare 100 km (equivalenti a 13,3 km/l),un valore inferiore del 22% rispetto al modello d'accesso della serie precedente, mentreemette 196 g/km di anidride carbonica. L'ultima motorizzazione disponibile è il 4.4 litriSD-V8 in grado di sviluppare ben 339 cavalli e 700 Nm, questi ultimi disponibili tra i1.750 ed i 3.000 giri al minuto. I consumi della Range Rover 2013 4.4 SD-V8 sono di12,9 km/litro e le emissioni di CO2 di 229 g/km. La trasmissione sarà affidata all'im-mancabile cambio automatico ZF ad otto rapporti.

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da 286 CV e 560 NM, sprigiona complessiva-mente 333 CV. Dal punto di vista tecnico ilmotore elettrico sarà posto nell'alloggiamentodel cambio, mentre le batterie (dalla capacità di1.7 kWh) saranno posizionate nella parte infe-riore del telaio e protette da un guscio diacciaio, per evitare danni in fuoristrada.

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di Antonio Ghilardi - foto di Giorgio Chiesa

Mi trovo a Lione, nella regione francese della Rhone-Alpes, una città ricca di cultura gastronomica comepotrebbe essere la nostra Parma, è martedì 29 gen-

naio 2013. sono all'interno del SIRHA, il saloneInternazionale della Ristorazione e dell'Hotellerie, comepotrebbe essere il Salone del Gusto di Torino oppure ilCIBUS nella stessa Parma. Sono le 8,00 ed ha inizio la primagiornata del più grande concorso mondiale di cucina, unagrandissima kermesse di stelle e anfitrioni della ristorazioneinternazionale e il palcoscenico continentale per aspirantiMozart dei fornelli, è il Bocuse D'Or 2013. Il concorso bien-nale raggruppa 24 paesi tra una selezione di 56 nazioni e 3continenti: Europa, Asia e Americhe. Quest'anno 12 rappre-sentanti europei più una "White Card" all'Italia come paeseinvitato e 11 paesi del resto del mondo. Per partecipareoccorre superare le rispettive selezioni nazionali, successiva-mente quelle continentali per ritrovarsi qui, ogni due anni,alla finale di Lione. Paul Bocuse, da qui il nome del concor-so nato nel 1987, immensa figura della ristorazione francesee mondiale, Chef classe 1926, di Collonges au Mont d'Or anord di Lione, considerato una dei più grandi cuochi del XXsecolo, sicuramente uno dei primi Chef mediatici che hanno

aperto la strada negli anni 70 e 80 a decine di Business Chefsparsi per il globo. Chi vi scrive queste righe, sono io,Antonio Ghilardi, cuoco da sempre, ristoratore da dieci annie giornalista part-time, quando la Tessera dei Giornalisti,datata 1993, serve ad accreditarsi a manifestazioni di questolivello. La cosa migliore è che il concorso l'ho vissuto dal-l'interno, pur non partecipando direttamente alla competizio-ne, questo l'ha fatto il nostro rappresentante Alfio Ghezzicon il supporto di Giancarlo Perbellini suo capitano e tutordella squadra italiana. Ho vissuto il back stage dei cuochiattraverso le innumerevoli e antiche conoscenze di colleghicon i quali avevo condiviso le esperienze di lavoro a Parigi,New York e Milano. Tutti grandi Chef e ristoratori affermatiche collaboravano e gestivano direttamente le sorti del con-corso, come Daniel Boulud (mio Chef a Le Cinque di NewYork) o Michel Roth (Chef del Ritz di Parigi ed ex vincito-re del Bocuse 1991) e Régis Marcon, Bocuse D'Or nel 1995.Potrei continuare con altri grandi nomi, sconosciuti ai profa-ni del settore, che annoierebbero la maggior parte dei lettorima vi vorrei trasportare nel vero clima delle giornate tra-scorse ed immergevi in un mondo di emozioni dettate dalpiacere del cibo. Ventiquattro sguardi differenti legati da un

ANTONIO GHILARDIIL BOCUSE D’ORVISTO DALL’INTERNO

Dietro la ricetta

LOCHEF BERGAMASCO «INVIATO SPECIALE» A LIONEA METÀ TRA L’ALTA CUCINA E UNA SFILATA DI MODA CONPIATTI UNICI, QUASI IRRIPETIBILI PER TECNICHEPRECISIONE E COLORI

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Antonio Ghilardi

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tema comune a tutti, Filetto di manzo irlandese e Rombochiodato, espressioni di esperienze, di cultura e tecniche sog-gettive attraverso diverse interpretazioni con forme, intuizio-ni e filosofie a volte vicine altre volte opposte, comunquetutte con il fine ultimo di stupire e colorare le emozioni.Come scrivevo qualche riga sopra, l'Italia era "paese Ospite"e, per la prima volta nella storia del concorso, uno Chef ita-liano è stato invitato come Presidente Onorario. Il suo nomeè Enrico Crippa, recentemente insignito delle Tre Stelledella guida Michelin, Chef del ristorante Piazza Duomo adAlba, e vecchio collega e mio Commis ai pesci quando eroSous-Chef da Gualtiero Marchesi nel 1988. Chicco altempo aveva 17 anni ma già bagnava il naso a cuochi moltopiù anziani di lui.Tornando al punto, il concorso è una sfilata d'alta moda "damangiare", con piatti unici, quasi irriproducibili per tecnica eprecisione e, come l'alta moda è l'apice delle tendenze futu-re, il Pret à porter della gastronomia attingerà ai colori e aitagli delle prossime stagioni.Tuttavia il buon piazzamento nella competizione è il coordi-namento di un progetto iniziato almeno due anni prima dellafinale con la creazione di un Team operativo, lo Chef, dueCommis aiutanti e un Capitano tutor che lavorano in sinergiacon una squadra di professionisti tra i quali uno o più food-stylist, dove spesso vengono anche coinvolti architetti per lacomposizione e la creazione dei vassoi di presentazione, constudi di marketing e comunicazione per l'allestimento di un"portfolio dei piatti" e di un poster rappresentativo del team.La parte organizzativa è affiancata inoltre da un allenamentosistematico e ripetuto, da parte dei cuochi, che inizia mesi e

mesi prima dell'evento tendente a riprodurre le condizioni eil timing della finale. Un tempo limite di cinque ore e trentaper la presentazione di un vassoio di portata per dodici per-sone, per quanto riguarda la carne, che segue il servizio alpiatto di dodici porzioni di pesce. Seppur consistente il pre-mio in denaro dei vincitori, rispettivamente di 20.000,15.000 e 10.000 euro, non giustificherebbe gli sforzi orga-nizzativi ed economici che stanno alla base della partecipa-zione. Quest'ultima andrebbe invece letta nel valutare la pro-mozione di un Brand e le sue ricadute sui mercati interna-zionali come fasce di mercato, promuovendo il "MarchioItalia" in paesi dove i marchi trasudano denaro e lavoro. Peril nostro paese, purtroppo e lo dico con profondo rispetto,tutto questo ha il solo risultato di una bella esperienza perso-nale, di un Team encomiabile per l'impegno e le energie pro-fuse, lasciato solo con le proprie limitate risorse e sperdutofra i giganti abituati a fare gruppo. Rimasti schiacciati danazioni come Norvegia, Danimarca e Svezia di modesta cul-

tura gastronomica rispetto a quella nostra mediterranea, macon operatori determinati affiancati da vere e proprie "mac-chine da guerra culinarie" sotto il profilo delle strutture edegli investimenti e con supporti istituzionali di alto livello.Chi non legge questi "dettagli" rischia l'isolamento per unacecità istituzionale francamente poco comprensibile.Un dato: la squadra danese aveva un budget di almeno due-centomila euro e altre nazioni seguivano a ruota con sponsor,supporter istituzionali quali associazioni di categoria a carat-tere nazionale e il patrocinio del Ministero dell'agricoltura.Alla premiazione, oltre al folkloristico e goliardico tifo dastadio da parte di tutte le nazioni partecipanti, era presenteanche il Principe della Casa Reale svedese, l'ambasciatoreGiapponese e, per la Francia, un Ministro rappresentante per-sonale del Presidente della Repubblica. È pur vero che siamoin Francia e la nostra cucina è quella maggiormente concor-renziale ma le Griffe ci sono ed essere presenti significavalorizzare un simbolo e crederci. Se nel mondo della pastic-ceria si è riusciti a creare un sistema tecnico-didattico per-formante a livello mondiale questo non è stato creato nelmondo della cucina. La mia introduzione iniziale ripetevavolutamente una frase che diceva: "…come potrebbe esse-re…" perché le città e le manifestazioni sono spesso equiva-lenti, interessanti e ben organizzate anche in Italia (vedi ilrecente SIGEP a Rimini) ma sognerei che questo paese possacredere ancora che il motore che smuove le cose sia la pas-sione e la necessità per i giovani di riconoscersi in modellicon forti motivazioni forse cosi si potrebbe scorgere anche ilfuturo di sviluppo al di la del proprio naso, peccato che lo sidebba spesso vedere fuori da questa Italia perché qui, ora ci

si sente soli.Il concorso quest'anno è stato preceduto dallaprima edizione del "World Cuisine Summit",svoltasi dal centro congressi della Citè diLione, lunedì 28 gennaio. È stata una grandeconcentrazione del Gotha della ristorazionemondiale, da Alain Ducasse a DanielBoulud di New York, da Joel Robuchon alnostro Gennaro Esposito, dalla NuovaCucina dei paesi baltici con lo slogan "Betterfood for Better life" a rappresentanti

dell'Intellighenzia mondiale nel campo della grande distribu-zione, gli amministratori delegati europei di Mc Donald,Metro, Mc Cain e Danone. Di qualità anche la rappresentan-za di opinion leader e professionisti come l'architettoPhilippe Starck e giornalisti del settore enogastronomico,fra i tanti nomi anche il nostro Carlo Petrini, fondatore delmovimento Slow Food.Una giornata di dibattiti, confronti e approfondimenti, sulpresente e soprattutto sul futuro non del "pianeta ristorazio-ne" ma la consapevolezza di un possibile percorso per con-tribuire a donare un senso etico alla ristorazione, fatta con ilrispetto per l'equilibrio tra uomo e natura, per la sostenibilitàdi un pianeta e per una qualità di vita migliore, una profondariflessione sui movimenti futuri dell'alimentazione commer-ciale a livello planetario. Un tema complesso e articolato noncerto risolvibile in un giorno, ma comunque molto interes-sante e ben organizzato.Le due giornate le ho trascorse tra amici e colleghi italiani e

Il concorso biennale raggruppa 24Paesi tra una selezione di 56 nazioni e

tre continenti ed è dedicato a PaulBocuse, immensa figura della

ristorazione francese e mondiale{ }

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Nasce ad Alzano Lombardo in provincia di Bergamo nel 1963, Antonio Ghilardi si èdiplomato con la Maturità Alberghiera all'Istituto Professionale di S.PellegrinoTerme ed è uno Chef di cucina specializzatosi in nuove tecnologie per la ristorazio-ne. E' uno dei pochi italiani che può trarre le sue conoscenze da esperienze avute ingrandi ristoranti all'estero, tre grandi nomi nel suo curriculum: quello del ristorante"Le Cirque" di New York, quello del "Lucas Carton" di Parigi con il grande AlainSenderens e, a Milano, con Gualtiero Marchesi. Quest'ultimo, negli anni, ha sceltotra i suoi più affezionati e amati ex collaboratori un numero di dodici Chef che luichiama affettuosamente i suoi "discepoli" (Carlo Cracco, Davide Oldani, EnricoCrippa, Pietro Leeman, Andrea Berton) tra cui spicca anche Antonio Ghilardi.Tuttavia, proprio Ghilardi, prima di frequentare le grandi realtà mondiali della risto-razione, ha lavorato per lunghi anni in ristoranti e in grandi alberghi italiani dove si èpotuto formare una personalità culinaria che lo caratterizza per la versatilità e laconoscenza della cucina regionale italiana. Attualmente è proprietario, con lamoglie, del ristorante Papillon a Torre Boldone e consulente di cucina per alcunialbergatori di prestigio. Organizza frequentemente corsi di cucina per professionistie dimostrazioni pratiche in occasione di importanti fiere o convegni.

LA CARRIERA DI ANTONIO GHILARDI

francesi in un mix di doveri istitu-zionali dove irreprensibili Chef ingiacche inamidate e strematiassaggiatori con inflessibili tempi-stiche di gara, rinascevano al ter-mine dei loro doveri concorsualiattraverso degustazioni di vini pre-libati, succulenti scaloppe di foie-gras spadellato a coppe diChampagne alzate in brindisi perrinnovare la nostra ritrovata e anti-ca amicizia. Al altri l'onere dellapura cronaca del concorso (primala Francia, seconda la Danimarca,terzo il Giappone) a me il gusto divivere e condividere, due giorni digrande euforia gastronomica.

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di Maurizio Di Dio

ANCHE LA CUCINA DELLA TV HA SCELTO LE PENTOLE AGNELLI

Ricetta vincente

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LA STORICA AZIENDA BERGAMASCA CHE PRODUCE PENTOLE DAL 1907, «SFILA» SUL PICCOLO SCHERMO CON TRE NUOVE DIVERSE COLLEZIONI DEDICATE ALLA CASA

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Nei palinsesti televisivi e radiofonici la cucina è ormaitra i protagonisti indiscussi. E l'azienda PentoleAgnelli, con la naturale vocazione a produrre pento-

le in grado di soddisfare anche gli chef più esigenti - con isuoi strumenti di cottura - contribuisce già da parecchi annia soddisfare l'importante ventaglio di trasmissioni e fiction dicarattere gastronomico in onda sui vari canali tv e anche sulweb. Tant'è che da parecchio tempo la casa di ProduzioneMagnolia, per tutti i suoi format e le fiction che parlano dicucina, ha scelto la collaborazione ed i prodotti della storicaazienda bergamasca. Pentole, quelle della storica aziendabergamasca Baldassare Agnelli, con capacità prestazionali diindiscusso prestigio protagoniste da sempre nella ristorazio-ne professionale, ed oggi, inoltre, grazie alle nuove "colle-zioni" studiate appositamente per la casa, in forma assai piùintensa, anche per il retail. Strumenti di cottura dal konwhouw professionale, idonee a facilitare la preparazione diqualsiasi piatto e ricetta e a prestarsi peresemplari sfide tra le mura domestiche. Unimportante segno di apertura al mondo con-sumer con linee di pentole specifiche e dun-que non più un'eccellenza rivolta solo all'altaristorazione professionale. Si chiamano MrChef, Senior Chef e Lady Chef, le PentoleAgnelli dedicate al casalingo: tutte seguonola stessa filosofia di produzione delle pentoleprofessionali Baldassare Agnelli ancora oggicontraddistinte dalla lavorazione artigianale

del prodotto, che viene realizzato come cent'anni fa lavoran-do a freddo il materiale, in modo da rispondere alle richiestee ai desideri dei fruitori più esigenti. Un modello di lavora-zione, quello della nota azienda Pentole Agnelli, che uniscetradizione e modernità, ricerca e tecnologia, cura dei partico-lari e professionalità e non deborda mai nell'approssimazio-ne, nel semplicismo e nelle mode, ma sa sempre adattare lasua produzione di pentole alle esigenze del tempo che muta,rifiutando di produrre novità solo per la novità. Curate inogni minimo dettaglio, le nuove collezioni di Pentole Agnellidedicate alla casa, rispondono quindi a tutti i migliori requi-siti specifici di qualità dei materiali e degli antiaderenti, con-duttività termica, maneggevolezza, conformità alle leggi edai caratteri produttivi dell'eco-sostenibilità.Con le nuove collezioni Pentole Agnelli lancia un importan-te segno di apertura al mondo consumer con linee di pentolespecifiche e dunque non più un'eccellenza produttiva rivolta

La Collezione Lady Chef protagonista con Benedetta Parodi nel programma

La 7 «I menu di Benedetta» le senior Chef con Alessandro Borghese

nel nuovo format «Ale contro Tutti» su sky e su Cielo, le Mr. Chef spopolano

nel format Master Chef Italia{ }

Bruno Barbieri

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solo all'alta ristorazione professionale. Le Pentole Agnelli della Collezione Lady Chef le vediamoprotagoniste tutti i giorni con Benedetta Parodi, la regina dei fornelli nel programma di La 7 "I menudi Benedetta", mentre le senior Chef sono state affidate alle mani esperte dell'anfitrione AlessandroBorghese nel nuovo format "Ale contro Tutti" su sky e su Cielo, mentre, dal 13 dicembre scorso, lacollezione Mr. Chef è protagonista del fortunato format Master Chef Italia, con la sfida dei Talenti incucina in onda su Sky tutti i giovedì sera e replicata a primavera in chiaro sulla rete televisiva Cielo.

Con le nuove linee dedicate al retail Pentole Agnelli entraquindi anche attraverso la Tv nelle case di tutti noi e inquelle degli appassionati gourmet, nella convinzione cheil successo di una ricetta non dipende solo dalla fantasiae dal talento ma anche dalla profonda conoscenza degliingredienti e dei recipienti più adatti alla loro cottura.

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Alessandra Facchinetti è la nuovaCreative Director delle collezionidonna del marchio di Tod's. Nata a

Bergamo nel 1972, Alessandra Facchinettistudia arte, scultura e architettura, per poidedicarsi alla moda, diplomandosi all'IstitutoMarangoni di Milano. La sua estetica trasver-sale e la sua cultura internazionale la portanoa intraprendere esperienze diverse in alcunedelle case di moda più prestigiose, tra cui ilGruppo Prada, dove debutta nel 1994 comedesigner e coordinatore del brand MiuMiu;Gucci, dove entra nel 2000 come DesignDirector del ready-to-wear donna; Monclerper cui lancia, nel 2006, Gamme Rouge; lamaison Valentino, che la chiama nel 2008,per seguire prêt-à-porter e Haute Couture;fino al lancio, nel 2010, del suo primo proget-to personale, "Uniqueness", che rappresentaun esperimento di moda no season, esclusiva-mente online. Alessandra Facchinetti hadichiarato: "Come stilista italiana sono moltoonorata di assumere un incarico così impor-tante, per un marchio che - con massima qua-lità e raffinatezza - contribuisce a tenere altoil prestigio del Made in Italy nel mondo."Diego Della Valle, presidente del GruppoTod's, afferma: "Alessandra Facchinetti è unadonna di grande talento e la sua passione peri dettagli e per la ricerca di materiali e lavo-razioni permettono sofisticati passaggi dilusso artigianale e la rendono perfetta per ilnostro marchio, da sempre attentissimo allaqualità e al Made in Italy."

ALESSANDRA FACCHINETTI

Moda

DIRETTORE CREATIVO DI TOD’S DONNAIL NOTO BRAND NOMINA LA STILISTA BERGAMASCA E FIGLIAD’ARTE CREATIVE DIRECTOR DELLA LINEA DONNA, UN PRESTIGIO-SO INCARICO PER TENERE IN ALTO IL MADE IN ITALY NEL MONDO

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FEDRA, LA BORSA ICONADI TIZIANA FAUSTI

foto di Giorgio Chiesa

EVENTI

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C’è chi racconta la storia di famiglia affidandola a un diario, chi la racco-glie nelle pagine di un libro, chi la trasforma nella sceneggiatura di unfilm. Tiziana Fausti, che è cresciuta annusando l'odore delle pelli e della

colla tra la fabbrica e il negozio dei genitori, l'ha narrata in una borsa. Nata dairicordi di quelle lunghe giornate trascorse in campagna con il padre e da quelmondo dell'equitazione che frequenta fin da bambina, come hanno poi fatto le suefiglie, la borsa presentata a Milano lo scorso sabato 23 febbraio, capiente, rivela lasua ispirazione hunting con piccoli dettagli significativi. Come l'infilatura a manodi una fettuccia nel bordo esterno, che reinterpreta particolari delle capezzine sullafronte del cavallo. Manici lunghi, da spalla e da braccia, ma anche la tracolla inter-na che rielabora le cartucciere per portarla a bandoliera. Sfoderata, tranne che peralcuni pellami, come sfoderata era la prima borsa in cuoio realizzata dalla famiglia.Perché c'è un po' la storia della pelletteria del dopoguerra nel lavoro di questa cop-pia: lui, nato per caso a Varese, visto che gli altri Fausti vivevano a WashingtonD.C. Lei, Fedra Filippi, toscana, si era trasferita a Milano e lavorava per le famosePirovano. Matrimonio nel giorno della liberazione, il 25 aprile 1945, e trasferi-mento a Bergamo, dove esperienza e competenza si fondono in un modo nuovo

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d'intendere il negozio. Nascono così la Valigeria Fausti, poiValnova, dedicata alle borse di avanguardia. Erano gli anni incui Francesco Fausti se ne andava a Varese, allora nota per lavaligeria, e tornava con il furgone carico di bauli e valigie.Intanto si andava affermando il "gusto Parma" con i marchiche sarebbero diventati celebri. Tiziana Fausti è cresciuta inquesta atmosfera ottimista e sperimentale, collaborando con igenitori finché il 12 maggio 1979 apre il suo primo negozio.Piccolissimo, 16 mq, dove il primo giorno guadagna 500 milalire. Ogni numero bene inciso nella memoria. Poi, come sidice, da cosa nasce cosa: la grande boutique, il negozio diaccessori (China Red) e quello, sempre dedicato agli accesso-ri, che sta per aprire a Lugano. Perché questo è il suo mondo,al quale aggiunge oggi la sua borsa icona, Fedra, che sarànumerata e timbrata come sigillo di personalità e qualità. Adimostrazione della grandissima cura con cui questa borsa,disponibile in 18 cromie diverse, è creata, impiegando pella-mi dalle lavorazioni pregiate. Basta pensare che la limited edi-tion in coccodrillo è realizzata con pelli di cocco Louisiana,appartenenti all'archivio di casa da oltre trent'anni.

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Con la serata di venerdì primo marzo la concessionaria ufficialeMINI Lario Bergauto ha firmato l'ennesimo appuntamento all'inse-gna del divertimento e della solidarietà. All'interno del Lavilla - l'e-

sclusivo, primo ed unico dj bar in Brianza - è andata in scena la movimen-tata "Glitter Night", organizzata dal distretto di Lecco dei Rotaract. La ker-messe modaiola è iniziata in seconda serata con uno splendido buffet,anche se per la gioia degli ospiti lo showroom bergamasco di viaCampagnola ha deciso di dedicare a tutti gli invitati una splendida sorpre-sa. Stiamo parlando della presentazione in anteprima la Paceman, unnuovo modello che entra a pieno titolo nella scuderia MINI. Ma con tuttal'emozione di guida di una Sports Activity Coupé: atletica, elegante e conun taglio innegabilmente urbano. Progettata con stile innegabile, le carat-teristiche principali della neonata sono un'eccellente guidabilità e la possi-bilità di scegliere tra quattro potenti motori e un'infinità di soluzioni per lapersonalizzazione degli interni e degli esterni. Una vera e propria "urbancar" dunque, con anche la possibilità di fare accomodare altri due amici neisedili posteriori, perché la città vuole sempre una buona compagnia.

«GLITTER NIGHT», AL LAVILLA È INGRANDE GIORNO DELLA PACEMAN

foto di Giorgio Chiesa

EVENTI

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CLUB AMICI DELL’ATALANTATRE ANNI DI «SOLO DEA»

foto di Mara Salerno

EVENTI

Lo scorso martedì 26 febbraio si è svolta alla Saps di Lallio- il concept restaurant della Pentole Agnelli - la terza cenaannuale del Club Amici dell'Atalanta "Solo Dea" di

Bergamo. Presenti, tra gli altri, i giocatori nerazzurri StefanoLucchini e Luca Cigarini, accompagnati dalla responsabile dellacomunicazione dell'Atalanta Elisa Persico. Tra i partecipantianche il giornalista Elio Corbani, l'assessore del Comune diBergamo Danilo Minuti e il presidente del Centro Coordinamentodel Club Amici dell'Atalanta Marino Lazzarini. Il club cittadino,che conta oltre 300 iscritti e che dal 2011, anno dell'inaugurazio-ne, è particolarmente attivo nell'organizzazione di trasferte alseguito della squadra orobica, nel corso della serata ha anche pre-miato alcuni club della provincia per il loro prezioso contributonella diffusione della passione per i colori atalantini. I premiatisono stati il club di Malpaga, quello di Parre e quello diValgandino. Un riconoscimento è stato inoltre consegnato ancheai ragazzi del forum Adèss Adòss.

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PFotoincisione

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«LOMBARDIA RONDE CUP»CON AUTOTORINO UNA PARTNERSHIP

PER CANCRO PRIMO AIUTO

EVENTI

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Il trofeo "Lombardia Ronde Cup", il challenge automobilistico nato con il pre-ciso intento di promuovere e valorizzare le competizioni su strada che si dispu-tano nella nostra regione e i piloti che le seguono, ha stretto un'importante part-

nership con Cancro Primo Aiuto e il Gruppo Autotorino Spa. Sport, motori e soli-darietà andranno quindi a braccetto sostenendo la Onlus del presidente FlavioFerrari che, negli ultimi anni, si è distinta nel campo dell'assistenza sociale e sociosanitaria a favore degli ammalati di cancro. Questa la novità emersa dalla presen-tazione ufficiale tenutasi mercoledì 20 febbraio scorso nella suggestiva sede berga-masca di Autotorino a Curno, cui hanno preso parte i patron del circuito MaurizioAcerboni e Massimo Moscardi, il numero uno di Cancro Primo Aiuto FlavioFerrari, il padrone di casa e vicepresidente di Cancro Primo Aiuto Plinio Vanini eil direttore generale degli Ospedali Riuniti di Bergamo, Carlo Nicora. Per la crona-ca, al Trofeo Cancro Primo Aiuto Autotorino potranno ambire piloti e copiloti cheavranno versato un contributo minimo all'Associazione Cancro Primo Aiuto persostenere il "Progetto Parrucche". Il primo classificato vincerà un importantebuono sconto valido sull'acquisto di veicoli nuovi in qualsiasi ConcessionariaAutotorino e molti altri sono i premi i palio.

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IN CASA LAZZARINI E ATALANTAÈ GIÀ ARIA DI PASQUA

foto di Giorgio Chiesa

EVENTI

Si respira aria pasquale e di festa in casa Lazzarini e in casaAtalanta. Lo si è visto lo scorso martedì 26 febbraio, quandosono stati mostrati - all'interno della società del Gruppo

Lazzarini, la Dolber di Orio al Serio -, i nuovi gadget della societànerazzurra prodotti proprio dalla celebre azienda bergamasca.Uova, colombe, cioccolatini e caramelle, anche in formato maxi econ all'interno regali rigorosamente ufficiali e griffati col marchiodella squadra orobica. Marino Lazzarini ha però mostrato allastampa e all'ospite d'onore, il difensore atalantino Matteo Contini,non solo i prodotti finiti, ma anche tutto il processo di nascita dellecaramelle e dei dolciumi. Si è partiti dunque dalla fase inizialedove è stato spiegato lo "smistamento" della materia prima, fino adarrivare alla lavorazione e allo "stoccaggio" rigorosamente in stan-ze sterili e climatizzate. Una realtà industriale che nasce nel 1980proprio per iniziativa della famiglia Lazzarini, leader della com-mercializzazione di prodotti dolciari nella provincia di Bergamo.

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Moda, divertimento, fitness, mondanità e uno stile glamour a far daciliegina sulla torta. Una partnership suggellata per la secondavolta lo scorso venerdì 15 febbraio, tra la concessionaria MINI

Lario Bergauto, la nuova e moderna palestra Happy Fit ed il famosoChapeau Sensation Club, la location scelta per un evento che sta diventan-do tappa fissa e obbligata per la movida bergamasca. Una serata che hasaputo ricreare un mix vincente di vitalità e classe, gli stessi valori che dasempre accompagnano il marchio MINI e lo showroom di via Campagnola.Per l'occasione, infatti, proprio la Lario Bergauto ha deciso di rendereomaggio a tutti i presenti esponendo la frizzante MINI Cooper Roadster,che non ha certamente mancato di attrarre le attenzioni dei numerosissimiospiti presenti. Come chicca della serata è stata anche data la possibilità diprenotare alcuni test drive che, per il piacere di tutti, si sono tenuti nellegiornate immediatamente successive all'appuntamento mondano. Il diverti-mento, come di consueto, si è prolungato per tutta la notte grazie all'atmo-sfera che ha reso famoso il locale del Centro Galassia, ideato e diretto daMirko Consonni, Ilario Casali e Manuel Barbieri (foto a lato)

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LARIO BERGAUTO E HAPPY FIT«CHAPEAU» AL DIVERTIMENTO

foto di Giorgio Chiesa

EVENTI

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