E’ vietata la riproduzione anche parziale, la concessione a terzi, la diffusione del presente elaborato, se non dietro nostra espresso autorizzazione scritta. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge. REGIONE MARCHE PROVINCIA ASCOLI PICENO COMUNE ASCOLI PICENO AUTORIZZAZIONE UNICA CENTRALE IDROELETTRICA “BRECCIAROLO” Impianto per la produzione di energia elettrica con derivazione di acqua in sponda destra del fiume Tronto, nel comune di Ascoli Piceno. STUDIO IMPATTO AMBIENTALE AU 3 Progettista e Collaboratori Dott. Ing. ALBERTO ROMAGNOLI Dott. Ing. ALBERTO DONINI Dott. Ing. Junior. MICHELE EMILI Dott. Ing. DAVIDE NATALONI Dott. Geol. STEFANO BOCCAROSSA Dott. Agr. SAMUELE MENCARONI Proponenti: ENERGY SEEKERS s.r.l. Via Arceviese n.22, 60010 OSTRA (AN) Tel.:071 7988047 Fax: 0712509971 mail: [email protected]PEC: [email protected]N. Stato Data Descrizione 01 Emesso 17 aprile 2012 Emissione per progetto preliminare 02 Emesso 26 giugno 2012 Emissione per progetto definitivo 03 Emesso 25 luglio 2012 Emissione per autorizzazione unica
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AU 3 Studio Impatto Ambientale...IMPIANTO IDROELETTRICO su fiume Tronto località “BRECCIAROLO” – Ascoli Piceno Soggetto proponente: ENERGY SEEKERS s.r.l. STUDIO IMPATTO AMBIENTALE
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E’ vietata la riproduzione anche parziale, la concessione a terzi, la diffusione del presente elaborato, se non dietro nostra espresso autorizzazione scritta. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge.
REGIONE MARCHE
PROVINCIA ASCOLI PICENO
COMUNE ASCOLI PICENO
AUTORIZZAZIONE UNICA
CENTRALE IDROELETTRICA “BRECCIAROLO”
Impianto per la produzione di energia elettrica con derivazione di acqua in sponda destra del fiume Tronto, nel comune di Ascoli Piceno.
STUDIO IMPATTO AMBIENTALE
AU 3
Progettista e Collaboratori
Dott. Ing. ALBERTO ROMAGNOLI
Dott. Ing. ALBERTO DONINI
Dott. Ing. Junior. MICHELE EMILI
Dott. Ing. DAVIDE NATALONI
Dott. Geol. STEFANO BOCCAROSSA
Dott. Agr. SAMUELE MENCARONI
Proponenti:
ENERGY SEEKERS s.r.l. Via Arceviese n.22, 60010 OSTRA (AN) Tel.:071 7988047 Fax: 0712509971 mail: [email protected] PEC: [email protected]
N. Stato Data Descrizione
01 Emesso 17 aprile 2012 Emissione per progetto preliminare
02 Emesso 26 giugno 2012 Emissione per progetto definitivo 03 Emesso 25 luglio 2012 Emissione per autorizzazione unica
IMPIANTO IDROELETTRICO su fiume Tronto località “BRECCIAROLO” – Ascoli Piceno
Soggetto proponente: ENERGY SEEKERS s.r.l.
STUDIO IMPATTO AMBIENTALE – Autorizzazione Unica 2
3.2.2 Calcolo della potenza media e canone di concessione
In base ai dati idrologici illustrati nell'apposito studio, la derivazione avrà una portata
media utilizzabile pari a 4,55 mc/sec, e su un salto geometrico di metri 5,2 svilupperà una
potenza media pari a 4550 x 5,2 /102 = kW 232 su cui dovrà essere determinato il canone di
concessione.
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3.2.3 Calcolo della potenza massima istallabile
Si procede a ricavare quindi la potenza massima installata:
• Hnetto = salto motore netto pari a 4,65 metri
• Qmax = portata massima effluente in turbina pari a 12 mc/sec
• G è l’accelerazione di gravità pari a 9,81 m/secq
h = rendimento dell’impianto = 85%
La potenza massima effettiva dell’impianto è dunque pari a :
P Inst. = 9,81 x 4,65 x 12 x 0,85 = 465 KW
3.3 Descrizione dello Stato Attuale dell’area d’intervento
La zona del sito oggetto di intervento si trova in prossimità del fiume Tronto nel Comune
di Ascoli Piceno, circa 250 m a valle del ponte stradale della Strada Statale 236. In questo
tratto fluviale è già presente una briglia fluviale, parzialmente danneggiata, utilizzata per la
regimazione della portata nel fiume Tronto. La zona valliva adiacente all’alveo in sponda
destra, attualmente non è utilizzata, lasciando lo sviluppo di sola vegetazione spontanea;
l’area non risulta quindi di particolare pregio.
Il sito di interesse è classificato secondo il PRG - zona 10 - zona verde vincolato B. (art.93
NTA).
L’opera interessa suolo a destinazione naturale incolto, dove sono già presenti una vecchia
gora parallela all’asta fluviale. Di conseguenza la destinazione d’uso del suolo non subirà una
radicale trasformazione, ma solo una modesta riduzione delle aree con destinazione naturale.
L’opera di presa e il canale di restituzione occuperà la porzione di suolo occupata dalla
fascia ripariale, per la cui realizzazione è previsto un intervento di compensazione.
L’area è assoggettata alle disposizioni di cui al D. Lgs. N. 42/2004, “ Codice dei beni
culturali e del paesaggio” in quanto bene paesaggistico di cui all’art. 142.
La zona di intervento ricade tra le aree individuate a rischio dal Piano Assetto
Idrogeologico (PAI); si tratta di un’area esondabile a rischio moderato che, in base all’art. 9
delle NTA, contempla gli impianti tecnologici e di conseguenza, gli impianti di energia
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3.4 Descrizione sintetica delle opere
3.4.1 Paratoia mobile superficiale
La paratoia è realizzata in corrispondenza della briglia esistente che consente la
regolazione della portata del fiume Tronto; attualmente la briglia si presenta in uno stato di
danneggiamento che comporta il passaggio della corrente in alcuni punti della briglia anziché
a tutto fronte. Inoltre il livello idrico di monte e di valle risulta essere non regolare il che
comporta una rottura progressiva della struttura presente.
L’intervento in progetto consiste nella ristrutturazione della briglia portandola alla quota
costante di 83,7m s.l.m. La briglia manterrà una larghezza di 5m e lunghezza di circa 60m.
Montata sulla briglia, sarà realizzata una paratoia mobile “a ventola”; la paratoia a movimento
meccanico idraulico è regolabile in altezza, fino ad un livello massimo di 1,5m e si abbassa
automaticamente, non appena il livello del fiume arriva a 1,5 metri, fino al livello del fondo
alveo per garantire il trasporto solido. A fianco della paratoia mobile è prevista una soletta di
scorrimento veloce del detrito solido regolato da una paratoia a ventola con cerniera verticale,
su sponda sinistra è previsto il canale (scala dei pesci) che garantisce il deflusso minimo vitale
e la risalita della fauna ittica quando l’impianto è in funzione.
3.4.2 Opera di presa
Opera di presa costituita da una vasca di accumulo che riceve l’acqua dalla derivazione e ,
previa prima vagliatura attraverso un dissabbiatore, la immette nel canale. La captazione è
costituita da griglie di presa forate, della lunghezza totale di 23m, poste in fregio all’alveo del
fiume, con quota di sfioro massimo di 85,2m s.l.m., e ciglio inferiore a 83,7m s.l.m.
La vasca di accumulo, di dimensioni base=6m lunghezza=28m altezza media=3,5m, ha un
fondo inclinato verso valle ed è munita di sensori per il livello dell’acqua prima e dopo la
griglia che regolano:
- La frequenza di pulitura della griglia stessa;
- L’ingresso dell’acqua nella vasca in caso di riempimento della vasca stessa;
- La chiusura totale o parziale dell’impianto in caso di piena, fuori servizio o
manutenzioni.
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Subito a valle della vasca di presa è posto il dissabbiatore; l’opera consiste in una vasca di
calma in c.a. interrata che, mediante la riduzione della velocità al proprio interno, consente di
far sedimentare il residuo sabbioso in modo da impedire l’ingresso in condotta.
Una paratoia laterale a saracinesca, consente il periodico svuotamento della vasca – scarico
di fondo – consentendo, tra l’altro, il naturale trasporto solido del fiume. La paratoia sarà
automatizzata e gestita da un sistema automatico di telecontrollo e tele gestione, comandato
da un misuratore di livello solido del fondo della vasca. Tutti gli organi di manovra saranno
accessibili per mezzo di una passerella di servizio.
3.4.3 Canale di adduzione
Il canale sarà realizzato su sponda destra idrografica è sarà posto in adiacenza dell’argine
del fiume. La funzione del canale sarà di confluire la portata alle turbine riducendo al minimo
le perdite di carico.
Il canale avrà una lunghezza di circa 446 metri e avrà sezione trapezoidale, costante, con
fondo largo 3 metri, sponde inclinate di 60°; sarà realizzato in argilla naturale opportunamente
compattata e rivestito in lastre di c.a. prefabbricato. L’argine destro del canale (lato
campagna) avrà un’altezza di 50cm più elevata rispetto all’argine opposto, in modo da
garantire l’eventuale sfioro della portata verso il fiume anziché verso l’area adiacente in caso
di piena. Le sponde saranno piantumate con essenze di tipo autoctono con la duplice funzione
di garantire maggiore stabilità e ripristinare l’aspetto naturale dell’area.
3.4.4 Condotta forzata
La condotta forzata avrà sezione quadrata (3m x 3m) con una lunghezza totale di circa 220
metri, e sarà realizzato completamente interrato, al fine di mantenere una quota del livello
piezometrico con un minimo impatto.
3.4.5 Scala di risalita per i pesci
Per garantire il passaggio della fauna ittica, ad oggi impedito dalla presenza della briglia,
sarà costruita una scala di risalita per i pesci, posta a fianco della traversa mobile su sponda
sinistra. Il modello di opera utilizzata è denominata “Scala Rustica”; si tratta di un canale
simile ad un ruscello naturale che permette il superamento di uno sbarramento; esso è
costituito da uno scivolo con fondo di materiale inerte di grosse dimensioni, della lunghezza
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di circa 20m (pendenza del 7%) che permette il superamento del dislivello, e da piazzole di
sosta formate da massi che fungono anche da riduttori dell’energia dell’acqua.
Attraverso questo canale sarà garantito anche il passaggio del DMV.
Per consentire il passaggio di una portata Q = 3,7 mc/s, garantendo un tirante di acqua
minimo di 0,35 metri, è stato calcolato attraverso le formule dell’idraulica la larghezza del
canale, pari a circa 0,4 metri.
3.4.6 Centrale di produzione
La centrale idroelettrica delle dimensioni in pianta di 15m x 20m, sarà costituita da
struttura in conglomerato cementizio armato. La centrale è pressoché interrata; l’accesso è
eseguito in trincea, e la porzione fuori terra è adeguatamente rivestita in pietra locale. La
centrale è atta a contenere la turbina, il generatore, il trasformatore, tutte le attrezzature di
controllo dell’impianto e nella parte più bassa il canale di rilascio dell’acqua al fiume. La
copertura della parte fuori terra sarà piana. Nella parte della centrale la copertura sarà
amovibile per consentire il posizionamento e l’eventuale rimozione per la manutenzione delle
turbine e degli altri macchinari.
La camera consta delle seguenti parti:
- Vasca di carico per l’ingresso della portata proveniente dal canale;
- Sistemi di grigliatura fine della portata in ingresso, costituita da una griglia fine
(20mm) e da uno sgrigliatore automatico a movimento oleodinamico, posizionato su
di un solaio sovrastante la vasca di carico;
- N.2 camere di alimentazione delle turbine dotate in ingresso di paratoie automatiche
a gravità per l’esclusione della portata in caso di emergenza o manutenzione. Le
camere sono chiuse e accessibili dall’esterno per mezzo di botole;
- Vasca di uscita per lo scarico della portata idraulica al canale di restituzione;
- Locale fuori terra per l’alloggiamento delle centraline oleodinamiche di controllo
delle paratoie dello sgrigliatore e delle pale delle turbine.
Nella vasca di carico sarà realizzata una soglia di stramazzo dotata di paratoia di chiusura
manuale per consentire il deflusso della portata al canale in terra attualmente esistente che
alimenta il guazzo venatorio.
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All’interno della centrale trovano posto due turbine di tipo Kaplan bi regolate ad “S” con
albero verticale, sommerse, per la produzione di energia elettrica da fonte idraulica. Le
turbine sono state dimensionate per lavorare fino ad una portata massima di 12 mc/sec.
Dati costruttivi delle turbine:
Il generatore è di tipo asincrono senza spazzole con regolatore di tensione e con f ad asse
orizzontale, con supporti dimensionati per sopportare le forze radiali ed assiali della turbina.
Nel quadro di misurazione saranno alloggiati tutti gli elementi di misura, protezione e
comando del generatore e dei circuiti MT.
La centrale si adatta automaticamente alle diverse condizioni di carico e di portata e verrà
gestita nel punto ideale di rendimento momentaneo.
In caso di anomalie la turbina si fermerà automaticamente; al ritorno dello stato normale,
l’impianto si riavvierà e rimetterà in parallelo automaticamente.
La corrente prodotta dalle turbine e dagli alternatori saranno conferiti dal locale quadri alla
rete di elettrica nazionale tramite cavidotto interrato in basso tensione.
3.4.7 Canale di rilascio
Scopo del canale è quello di conferire la portata in uscita dalle turbine all’alveo che si trova
più in alto mantenendo una velocità bassa e costante per non provocare eccessive perdite di
carico.
Il punto di restituzione si trova circa 50 metri più a valle della centrale.
Il canale avrà sezione trapezoidale, con dimensione della base minore variabile tra 12m e
18m, pendenza dei paramenti verticali di 60°, lunghezza 50m circa e pendenza del fondo
inferiore al 0,2%.
Il canale sarà realizzato in argilla naturale opportunamente compattata e la sommità delle
sue sponde sarà piantumata con essenze di tipo autoctono aventi la duplice funzione di
garantire maggiore stabilità e ripristinare l’aspetto naturale dell’area.
Lungo gli argini sarà installata una recinzione in rete a maglia metallica per prevenire
l’accesso e l’eventuale caduta in acqua sia di persone che di animali.
Il tratto finale del canale sarà rinforzato con gabbionate per proteggere il profilo naturale
della zona golenale; analogamente il tratto di sponda destra del fiume Tronto in
corrispondenza della centrale di produzione e di scarico sarà protetto dall’eventuale azione
erosiva della portata per mezzo di massi ciclopici.
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3.4.8 Edificio QE e cabina di consegna alla rete MT
I quadri elettrici e di controllo verranno realizzati nel locale fuori terra della centrale di
produzione. Il trasformatore ha la funzione di elevare la tensione in uscita dai generatori delle
turbine fino a quelle della linea elettrica di media a cui la centrale sarà connessa.
Le apparecchiature di controllo hanno il compito di monitorare continuamente il corretto
funzionamento elettrico della centrale e, al tempo stesso, regolano il funzionamento della
macchina agendo su appositi attuatori per variare la portata lavorata dalla turbina e
provvedono ad aprire la paratoia sghiaiatrice quando necessari.
Gli interruttori di sicurezza, attraverso i quali la centrale viene isolata dalla rete elettrica,
possono essere azionati manualmente dagli operatori addetti alla manutenzione o vengono
staccati automaticamente in caso di black-out della rete.
Attorno all’edificio di produzione verrà realizzata una cortina vegetale di mascheramento
della struttura rispetto ai principali punti di vista.
Un cavidotto interrato avrà poi la funzione di collegare la centrale di produzione sino alla
Cabina di Consegna, che verrà realizzata dai proponenti come da prescrizioni indicate
dall’Ente Gestore della linea elettrica, a margine del piazzale della lottizzazione industriale a
monte dell’opera di presa, come indicato negli elaborati grafici.
Si osserva che la posizione della cabina di consegna così individuata è ampiamente posta al
sicuro dai fenomeni di piena bicentenaria.
I locali dell’edificio di pertinenza del gestore di rete locale saranno realizzati secondo le
specifiche ENEL vigenti.
3.4.9 Viabilità
L’area dove verrà realizzato l’impianto è raggiungibile dalla strada provinciale 236, nella
zona del viale del Commercio all’imbocco di via del bozzolo (ex provinciale) attraverso una
strada completamente inghiaiata per un percorso di circa 400m, un tempo a servizio dei campi
del gioco del Calcio Comunali, più precisamente nelle particelle catastali del Foglio 81 nr.64,
461, 462, 458, 453, 454, 90, 88, come si evince dagli elaborati grafici allegati. Tale strada
costituirà accesso al cantiere, ed al termine dei lavori verrà manutenuta al fine di accedere
all’impianto.
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STUDIO IMPATTO AMBIENTALE – Autorizzazione Unica 18
3.4.10 Sistemi di controllo e misura
La centrale lavorerà in modalità automatica e tramite controllo remoto. Pertanto sarà dotata
di sensori per la misura dei livelli di portata. La lettura e la registrazione dei segnali sarà
effettuata da un apposito terminale posizionato all’interno del locale QE. Per la connessione
alle apparecchiature di regolazione e di controllo sarà steso un apposito cavidotto interrato.
3.4.11 Gestione
Poiché l’impianto sarà gestito in maniera automatica non è prevista le presenza di addetti ai
lavori presso le strutture. Verranno effettuate visite di controllo delle strutture con cadenza
periodica ed in conseguenza degli eventi di piena e sarà garantito un regolare servizio di
manutenzione e pulizia dei canali.
Le opere sono di facile accesso per mezzo della pista di servizio, lungo la quale verranno
realizzate piantumazioni e recinzioni vegetali in modo da mascherare la presenza e rendere il
luogo piacevole e consentirne l’utilizzo.
Al di fuori della pista i locali tecnici non saranno comunque accessibili ai non addetti ai
lavori.
3.5 Descrizione della scelta del tracciato: vantaggi, svantaggi, problematiche ambientali
La scelta del tracciato è stata dettata dall’esigenza di ottenere il massimo beneficio in
termini di produttività con le caratteristiche morfologiche, geologiche e fisiche dell’area.
La definizione ottimale del tracciato è frutto di un attento esame della morfologia dei
terreni di pertinenza, delle peculiarità geologiche, idrauliche e naturalistiche dell’area e
dell’intorno.
La presente verifica non riguarda più alternative di tracciato, ma una sola determinata
attraverso il confronto tra i diversi consulenti di modo da esaltare gli aspetti positivi e
mitigare gli eventuali impatti ambientali rilevanti per ciascuna componente.
La scelta, inoltre, ha tenuto conto dei vincoli e dei limiti indicati dai vari piani territoriali e
di settore.
VANTAGGI
- Sfruttamento di un adeguato salto morfologico
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STUDIO IMPATTO AMBIENTALE – Autorizzazione Unica 19
Il tratto fluviale oggetto dell’intervento si colloca a valle del Ponte della Strada
Statale 236 in corrispondenza della briglia esistente.
- Manutenzione di un manufatto esistente e limitazione delle opere da eseguirsi
in alveo.
L’opera di presa si inserisce al di sopra della briglia esistente, assicurando al
contempo le stesse funzioni, ma con impatto quasi zero, perché completamente
richiudibile.
- Scarsa interazione con le criticità morfologiche dell’area
Il tracciato della condotta non interesserà particolarità morfologiche, vegetazionali
o ecologiche. La morfologia del terreno presenta una debole pendenza trasversale e
non è interessata da movimenti franosi attivi o potenziali.
Si inserisce in un contesto fortemente caratterizzato dall’impianto di lavorazione
degli inerti esistenti, contribuendo a ridurne l’impatto sulle componenti ambientali.
- Scarsa interazione con altri usi e consumi della risorsa
L’intervento non determina punti di conflitto con gli usi attuali del territorio.
Circa 1,5 km a valle dell’opera di presa è presente la derivazione di acqua del
consorzio irriguo, per un volume di acqua di 4mc/s. Il rilascio di acqua della
centrale in progetto, sarà distante qualche centinaia di metri da detta opesa di presa;
ciò comporterà che il progetto non influenza la portata di acqua defluita nell’opera
di presa del canale irriguo
- Scarso impatto paesaggistico dell’opera
La scelta del tracciato, la manutenzione della briglia esistente, con l’applicazione di
una briglia mobile, la scelta di realizzare la condotta di carico in sotterraneo come
pure la vasca di carico e gran parte del locale turbina, l’ubicazione del canale di
carico e del canale di scarico sono state valutate sotto l’aspetto visivo e
paesaggistico.
L’intento è quello di mimetizzare il più possibile la nuova opera.
Peraltro, non sussistono interazioni con strutture o servizi potenzialmente sensibili.
Non sono necessarie demolizioni di alcun fabbricato (in particolare con valenza
storica ed archeologica).
- Scarsa interazione con le comunità animali e vegetali presenti
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STUDIO IMPATTO AMBIENTALE – Autorizzazione Unica 20
In fase di esercizio la realizzazione della condotta sotterranea non determina
interazioni negative con la comunità vegetali e animali presenti.
La vegetazione a carattere spontaneo e di veloce tasso d’accrescimento non avrà
difficoltà a ricoprire le modifiche lungo il tracciato della condotta necessariamente
avvenute nella fase di cantiere.
- Vincoli di natura pianificatoria e urbanistica
La scelta del tracciato è stata anche dettata dalla volontà di interagire il meno
possibile con vincoli legati alla pianificazione regionale, provinciale e locale e
soprattutto con le prescrizioni di natura ambientale ed ecologica della
pianificazione del settore.
SVANTAGGI
- Riduzione della portata di acqua per un tratto fluviale
Riduzione della portata di acqua per un tratto fluviale di circa 700 metri.
La derivazione di acqua superficiale inevitabilmente toglie una certa portata al
flusso naturale del fiume. Si tratta comunque di uno “svantaggio” limitato alla
lunghezza del canale e della condotta ed al periodo di funzionamento della centrale
idroelettrica.
Il progetto, con un bilancio ambientale, consente di proteggere e migliorare la salute
e la qualità della vita, garantisce lo sviluppo sostenibile attraverso l’analisi degli
effetti indotti dal progetto di realizzazione della centrale idroelettrica sull’ambiente,
inteso come sistema integrato di risorse naturali e umane, nonché sul sistema socio –
economico e sul patrimonio culturale.
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STUDIO IMPATTO AMBIENTALE – Autorizzazione Unica 21
3.6 Attività di costruzione
La costruzione della centrale comporta la realizzazione delle seguenti opere principali:
- opera di presa ed edificio sedimentatore in c.a.
- canale di adduzione trapezoidale
- vasca di accumulo
- condotta forzata
- edificio centrale in c.a. rivestito in pietra con all’interno turbine, generatori e
trasformatori
- cavidotto interrato contenente cavo tripolare di media tensione, di allacciamento
- realizzazione della cabina di consegna.
L’opera più rilevante consisterà nella realizzazione degli scavi e della posa della condotta
forzata all’interno del sedime del sistema di piste stradali esistenti.
Le opere puntuali, l’opera di presa, la vasca di calma e la vasca di carico, hanno
dimensione limitata e sono poste in luoghi facilmente accessibili.
L’edificio centrale e la vasca di carico avranno bisogno, per la loro realizzazione e nella
fase di esercizio, di una strada di accesso appositamente realizzata.
Di seguito sono descritte le modalità con cui verrà organizzato il cantiere e la suddivisione
in fasi di costruzione.
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STUDIO IMPATTO AMBIENTALE – Autorizzazione Unica 22
3.6.1 Organizzazione del cantiere
L’ingresso al cantiere avverrà attraverso la strada esistente a cui si accede da via del
Commercio (come indicato nella tavola di progetto relativa), da questa sarà possibile spostarsi
lungo tutto il tracciato dell’opera in progetto.
Sull’area interessata dall’intervento, oltre alle aree di cantiere temporanee si predisporrà
un’area di cantiere permanente in corrispondenza dell’opera di presa e della centrale di
produzione.
Queste aree di cantiere verranno mantenute durante tutte le fasi di costruzione ed adoperate
come deposito provvisorio per lo stoccaggio delle tubazioni e dei materiali da costruzione,
cemento, sabbia, ferri di armatura, ecc. Esse fungeranno da base logistica per tutte le
postazioni temporanee, anche per quanto riguarda le attività di controllo e di direzione dei
lavori. Questo al fine di assicurare lo sviluppo contemporaneo delle varie lavorazioni.
Le postazioni temporanee si attiveranno progressivamente in funzione dello svolgersi delle
lavorazioni e dipenderanno quasi completamente dalla postazione permanente.
Nel seguito si descrivono le varie aree di cantiere.
Area di cantiere permanente opera di presa
− Collocazione: area agricola vicino all’opera di presa,
− finalità: base logistica, area carico scarico, deposito materiali edili e tubazioni,
− descrizione sito: prevista la collocazione di box di cantiere per spogliatoi, servizi
igienici, ufficio. Localizzate altresì aree ad uso deposito materiali vari. prevista la
collocazione di un piccolo impianto per la preparazione del cls (centralina di
betonaggio per produzione di circa 30 mc/h, costituita da silo per cemento, tramoggia-
bilancia per cemento, dosatore con bilancia per inerti, betoniera, bocca di carico per
dumper; dimensioni in pianta circa m 5x5, azionabile da un addetto).
Localizzate aree ad uso deposito materiali vari e stoccaggio temporaneo materiale di scavo.
− preparazione: verranno effettuati sull’area interventi utili per il suo utilizzo ai fini sopra
descritti, e la delimitazione e segnalazione dell’area di cantiere.
− sistemazione a fine lavori: eventuale ripristino del fondo danneggiato.
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STUDIO IMPATTO AMBIENTALE – Autorizzazione Unica 23
Area temporanea n°1 opera di presa
− collocazione: presso l’opera di presa;
− finalità: realizzazione traversa opera di presa e vasca di modulazione;
− descrizione sito: utilizzo della piccola stazione di betonaggio vicina nell’area di
cantiere permanente;
− preparazione: realizzazione di by pass idrico mediante posa in opera di tubazione
plastica mediante realizzazione di piccola presa. Accesso temporaneo mediante
macchina escavatrice, che verrà utilizzata anche per l’approvvigionamento dei
materiali da costruzione e delle altre attrezzature di cantiere, regolarizzazione delle
superfici, delimitazione e segnalazione dell’area di cantiere. La zona della presa, sarà
raggiungibile tramite la realizzazione di una breve strada temporanea di cantiere
proveniente dalla vicina strada forestale. Accesso con perforatrici per realizzazione jet
grouting;
− sistemazione a fine lavori: ripristino dei luoghi interessati dall’installazione
temporanea, riportando i luoghi allo stato attuale, tramite reinverdimento delle superfici
erbose con specie autoctone.
Area temporanea n°2 – itinerante – pista di accesso canale di adduzione
− collocazione: percorso lungo l’argine del fiume;
− finalità: realizzazione del canale in terra rivestito con lastre n c.a .prefabbricate;
− descrizione sito: pista provvisoria con scavo al vivo, palizzate di contenimento
provvisorie, rinterri, larghezza piano carreggiabile provvisorio metri tre, occupazione
complessiva larghezza metri cinque;
− preparazione: accantonamento e conservazione dell’orizzonte organico del suolo
prima dell’esecuzione dei lavori, realizzazione di palizzate di contenimento materiali
escavati;
− sistemazione a fine lavori: in corrispondenza dell’ultimo tratto prima dell’edificio
centrale, mantenimento della pista di accesso alla centrale, con sistemazione finale
della carreggiata con materiale inerte rullato, nel resto del percorso della condotta
chiusura degli scavi aperti, ripristino delle superfici e dell’orizzonte originale, semina
di specie erbose autoctone e sistemazione delle scarpate più acclivi con uso di tecniche
di ingegneria naturalistica per evitare movimenti franosi di assestamento.
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STUDIO IMPATTO AMBIENTALE – Autorizzazione Unica 24
Area di cantiere permanente edificio centrale
− collocazione: edificio centrale e canale di scarico
− finalità: realizzazione edificio centrale e canale di scarico
− descrizione sito: prevista la collocazione di un piccolo impianto per la preparazione del
cls, localizzate aree ad uso deposito materiali vari e stoccaggio temporaneo materiale di
scavo.
− preparazione: regolarizzazione delle superfici fuori strada con materiale inerte rullato.
Delimitazione e segnalazione dell’area di cantiere. Accantonamento e conservazione
dell’orizzonte organico del suolo prima dell’esecuzione dei lavori.
− sistemazione a fine lavori: stesura di inerte spezzato fino di finitura del piazzale davanti
all’edificio centrale per consentire la manovra dei mezzi, ripristino delle restanti
superfici a prato con semina di specie erbose autoctone, mantenimento della strada di
accesso proveniente dalla strada esistente.
Area di cantiere permanente cabina di consegna enel
− collocazione: piazzale zona industriale e terreno in scarpata fino all’opera di presa
− finalità: realizzazione cabina di consegna enel e relativo interramento cavidotto
− descrizione sito: prevista area ad uso deposito materiali vari e stoccaggio temporaneo
materiale di scavo.
− preparazione: regolarizzazione delle superfici fuori strada con materiale inerte rullato.
Delimitazione e segnalazione dell’area di cantiere. Accantonamento e conservazione
dell’orizzonte organico del suolo prima dell’esecuzione dei lavori.
− sistemazione a fine lavori: stesura di inerte spezzato fino di finitura del piazzale davanti
all’edificio centrale per consentire la manovra dei mezzi, ripristino delle restanti
superfici a prato con semina di specie erbose autoctone, mantenimento della strada di
accesso proveniente dalla strada esistente.
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Soggetto proponente: ENERGY SEEKERS s.r.l.
STUDIO IMPATTO AMBIENTALE – Autorizzazione Unica 25
3.6.2 Descrizione delle fasi di lavorazione
Il cantiere sarà composto in sotto cantieri relativi alla realizzazione delle seguenti opere:
- paratoia mobile e opera di presa;
- canale a pelo libero;
- vasca di carico;
- centrale di produzione;
- canale di scarico;
- condotta idraulica;
- cabina di consegna enel e cavidotti.
Paratoia mobile e opera di presa
La realizzazione della paratoia mobile e dell’opera di presa saranno programmati per il
periodo siccitoso, saranno realizzate al di sotto del profilo naturale del terreno e ad intervento
finito, non avranno alcun impatto visivo.
Le lavorazioni previste consistono nella:
- Delimitazione dell’area di intervento con recinzione di pali in legno e rete
plastificata;
- Movimentazione del materiale arido in alveo per la preparazione del piano di
imposta della platea di fondazione della paratoia mobile e dell’opera di presa;
- Rimozione della briglia esistente con asportazioni delle tubazioni e
modellazione del materiale arido;
- Realizzazione delle opere di fondazione in conglomerato cementizio armato;
- Livellamento del materiale arido precedentemente movimentato per garantire il
miglior deflusso delle acque;
- Realizzazione degli speroni della paratoia mobile e dello scatolare dell’opera di
presa;
- Realizzazione del tetto giardino pensile dell’opera di presa;
- Scavo a sezione e posa del tubo dissabbiatore;
- Posa di massi ciclopi a protezione della tubazione di scarico;
- Predisposizione degli ancoraggi in acciaio della paratoia mobile.
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Soggetto proponente: ENERGY SEEKERS s.r.l.
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Canale a pelo libero
La realizzazione del canale avverrà per tratti successivi della lunghezza di circa 50 metri,
dopo la realizzazione di ciascun tratto si provvederà ai relativi ripristini ed al conseguente
spostamento della recinzione. Le lavorazioni necessarie per la realizzazione del canale sono le
seguenti:
- Delimitazione dell’area di intervento con recinzione in pali di legno e rete
plastificata;
- Scavo a sezione aperta con utilizzo di idoneo mezzo meccanico con
accatastamento del materiale di risulta in adiacenza dello scavo;
- Livellamento del piano di posa della base del canale;
- Posizionamento delle casseforme metalliche;
- Predisposizione delle armature metalliche e getto del conglomerato cementizio;
- Scorrimento della cassaforma metallica e ripristino dei fronti di scavo.
Una volta terminato il canale si procederà alla sistemazione del terreno con idrosemina di
essenze tipiche dei luoghi.
Vasca di carico
Le lavorazioni previste per la realizzazione della vasca di carico delle dimensioni di circa
24,8 m x 15,8 m consistono in:
- Delimitazione dell’area di intervento con recinzione in pali di legno e rete
plastificata;
- Scavo di sbancamento con utilizzo di mezzi meccanici;
- Realizzazione della struttura della vasca di carico in conglomerato cementizio
armato;
- Scavo a sezione obbligata e posa delle tubazioni di scarico, successiva posa di
materiali di allettamento e rinterro con mezzi meccanici;
- Posa in opera di recinzione mediante rete plastificata;
- Piantumazione con essenze arboree di tipo autoctono dell’area adiacente la
vasca.
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Centrale idroelettrica di produzione
La realizzazione della centrale idroelettrica comporta le seguenti lavorazioni:
- Delimitazione dell’area di intervento con recinzione in pali di legno e rete
plastificata;
- Scavo a sezione aperta con utilizzo di idoneo mezzo meccanico;
- Realizzazione delle opere di fondazione e dei muri entro terra in conglomerato
cementizio armato;
- Realizzazione della porzione di centrali fuori terra con struttura intelaiata;
- Rivestimento delle pareti fuori terra con muratura in pietra locale;
- Realizzazione della struttura con rete metallica;
- Posa in opera di recinzione mediante rete plastificata;
- Piantumazione con essenze arboree autoctone dell’area adiacente alla centrale.
Condotta forzata
La realizzazione della condotta forzata avverrà per tratti successivi della lunghezza di circa
20 metri, dopo la realizzazione di ciascun tratto si provvederà ai relativi ripristini ed al
conseguente spostamento della recinzione. Le lavorazioni necessarie per la realizzazione del
canale sono le seguenti:
- Delimitazione dell’area di intervento con recinzione in pali di legno e rete
plastificata;
- Scavo a sezione aperta con utilizzo di idoneo mezzo meccanico con
accatastamento del materiale di risulta in adiacenza dello scavo;
- Livellamento del piano di posa della condotta;
- Posizionamento delle casseforme metalliche e scorrevoli;
- Predisposizione delle armature metalliche e getto del conglomerato cementizio;
- Scorrimento della cassaforma metallica e ripristino dei fronti di scavo.
Una volta realizzata la condotta, completa di rinterro, si procederà alla sistemazione del
terreno con idrosemina di essenze tipiche dei luoghi.
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Canale di scarico
La realizzazione del canale di scarico sarà programmata per il periodo siccitoso, sarà
realizzato al di sotto del profilo naturale del terreno e, ad intervento finito, non avrà alcun
impatto visivo.
Le lavorazioni necessarie per la costruzione del canale di scarico sono:
- Delimitazione dell’area di intervento con recinzione in pali di legno e rete
plastificata;
- Scavo a sezione aperta con utilizzo di idoneo mezzo meccanico con
accatastamento del materiale di risulta in adiacenza dello scavo;
- Livellamento del piano di posa del canale di scarico;
- Posizionamento delle casseformi, delle armature e getto del conglomerato
cementizio;
- Disarmo e ripristino del terreno accatastato.
Cabina di consegna Enel e cavidotti
La realizzazione di tale intervento sarà programmato per il periodo siccitoso.
Le lavorazioni necessarie per la costruzione della cabina di consegna sono:
- Delimitazione dell’area di intervento con recinzione in pali di legno e rete
plastificata;
- Realizzazione di pali trivellati in c.a. gettati in opera e soprastante solettone in
c.a. per fondazione cabina prefabbricata;
- Posa in opera della cabina prefabbricata;
- Installazione impianti;
Le lavorazioni necessarie per la realizzazione dei cavidotti:
- Delimitazione dell’area di intervento con recinzione in pali di legno e rete
plastificata;
- Scavo a sezione obbligata con utilizzo di idoneo mezzo meccanico con
accatastamento del materiale di risulta in adiacenza dello scavo;
- Posa in opera del cavidotto e ricoprimento scavo così come da specifiche gestore
linea Elettrica.
Successivamente si procederà alla sistemazione del terreno con idrosemina di essenze
tipiche dei luoghi.
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STUDIO IMPATTO AMBIENTALE – Autorizzazione Unica 29
3.7 Programma di attuazione (cronoprogramma)
Tempi ipotizzati:
- 6 mesi per l'ottenimento di tutte le autorizzazioni ambientali, urbanistiche, concessione
per lo sfruttamento delle acque,e quanto altro previsto dalla normativa vigente;
- 9 mesi per l'esecuzione dei lavori;
Il calendario delle lavorazioni è indicato nel crono programma ed è stato redatto per
arrecare il minor disturbo possibile alla fauna. (vedi Allegato AU 12 “Cronoprogramma delle
lavorazioni”).
La realizzazione del progetto richiede i seguenti tempi indicativi:
Restauro briglia e opera di presa con vasca di calma 2 mesi Costruzione edificio QE e viabilità 1mesi Realizzazione strutture centrale di produzione 2 mesi Realizzazione canale di adduzione in c.a., a sezione trapezoidale e quadrata e canale di restituzione
2 mesi
Realizzazione cabina di consegna e cavidotti 1 mese Installazione elettromeccanica ed impiantistica 1 mesi
- Fase di funzionamento o Durata dell’impianto anni 30
- Dismissione dell’impianto (con reversibilità totale) mesi 3
Caratteristica peculiare dell’impianto è la reversibilità immediata anche durante la fase di
funzionamento; la chiusura della paratoia di ingresso infatti determina la sostanziale
trasparenza ambientale.
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3.8 Piano economico e finanziario dell’intervento
Per procedere alla valutazione economica dell’impianto idroelettrico, appurato
l’andamento della potenza generabile e dell’energia effettivamente utilizzabile nel periodo di
funzionamento dell’impianto stesso, si procede alla valutazione di tutte le voci ripartite in
costi d’investimento e oneri di gestione. Per verificare la validità economica dell’intervento si
confrontano i costi di investimento con il risparmio energetico ottenibile. L’analisi economica
è estesa al tempo di vita dell’investimento e viene effettuata applicando un opportuno tasso di
attualizzazione.
3.8.1 Potenza generabile dall’impianto
Dalle stime riportate nella relazione tecnica si desume una produzione annua di energia
elettrica “pulita” superiore a 1.620.000 kWh.
Nella tabella seguente sono riportati i dati di producibilità di energia elettrica.
Nel seguito si passano ad esaminare in maggiore dettaglio gli aspetti di ciascun tipo di
impatto.
6.1 Impatti connessi all’attività di cantiere
6.1.1 Impatto sulle acque superficiali
L’impatto più significativo in fase di cantiere sulle acque superficiali del fiume Tronto è
dovuto alla realizzazione dell’opera di presa in alveo, alla posa in opera del canale e della
condotta forzata e alla realizzazione dello scarico della centralina.
Tali opere generano un disturbo meccanico dovuto alla presenza dei mezzi d’opera, alla
movimentazione di materiale e al conseguente intorbidamento delle acque.
Gli effetti sono difficilmente quantificabili e sono comunque mitigabili con i seguenti
accorgimenti:
- minimizzazione degli ingombri di cantiere che già sono di piccola entità;
- svolgimento dei movimenti di materiale con la massima cautela in modo da ridurre i
movimenti sotto il pelo dell’acqua.
I pochi lavori in alveo verranno eseguiti in condizioni di magra in modo da isolare l’habitat
“attivo” del torrente fuori dal raggio di influenza delle macchine ed attività di cantiere.
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6.1.2 Impatto sulle acque sotterranee
L’impatto sulle acque sotterranee in fase di cantiere è irrilevante e può essere valutato in
base alle medesime considerazioni espresse per gli impatti sulla componente in fase di
esercizio.
6.1.3 Impatto sull’atmosfera
L’unica fase in cui l’opera in oggetto può avere un impatto negativo sulla componente
atmosfera riguarda la fase di cantiere e realizzazione delle opere.
In tale fase le attività di scavo e posa della condotta forzata di adduzione alle turbine
comportano emissioni di inquinanti in atmosfera rilasciati dai tubi di scarico dei mezzi pesanti
e delle macchine operatrici.
Inoltre a causa del transito dei mezzi pesanti sul cantiere e la movimentazione di materiale
genera il sollevamento e la dispersione in atmosfera di polveri.
Le emissioni dei principali inquinanti rilasciati riguarderanno il tempo strettamente
necessario alla realizzazione delle opere e le dimensioni del progetto sono tali da richiedere
un tempo di realizzazione molto limitato.
La fase di cantiere può essere suddivisa nelle seguenti fasi per una durata complessiva
ipotizzabile pari a circa 9 mesi, come evidenziato al paragrafo precedente:
- opera di presa ed edificio sedimentatore in c.a.;
- canale di adduzione trapezoidale;
- condotta forzata;
- edificio centrale in c.a. rivestito in pietra con all’interno turbine, generatori e
trasformatori,
- cavidotto interrato in PEAD contenente cavo tripolare di media tensione, di
allacciamento.
• la circolazione dei mezzi pesanti su percorsi sterrati e la movimentazione di terra da parte
di mezzi pesanti con l’emissione delle polveri e delle frazioni fini PM10;
• l’attività dei macchinari e dei mezzi a motore a scoppio a cui segue l’emissione di
inquinanti originati dai processi di combustione, quali: CO, NOx, SOx, Benzene, IPA, etc.
I movimenti terra dei mezzi d’opera sono minimi, poiché l’opera di presa è di minime
dimensioni ed è ubicata in adiacenza al mulino..
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STUDIO IMPATTO AMBIENTALE – Autorizzazione Unica 59
Tuttavia si ipotizzano le seguenti quantità di materiali movimentati, viaggi di mezzi pesanti
per il trasporto di materiale e ore di funzionamento delle macchine operatrici per le operazioni
di scavo:
• calcestruzzo per la realizzazione dell’opera di presa e del pozzo della centrale pari a 5
autocarri/mezzi pesanti
• Trasporto lastre di cls della lunghezza 2-3 m pari a 3 autocarri
• Trasporto Turbine e macchinari opera di presa, elettrici, etc. 5 autocarri
• mezzi impiegati: due escavatori, autocarri, betoniere, pompa calcestruzzo
In definitiva la quantità di materiale complessivamente movimentata durante le operazioni
edili di cantiere richiede un numero di viaggi pari a circa 20 camion che transitano nei 8-9
mesi su strade di cantiere non pavimentate generando la dispersione di polveri in atmosfera.
La fase maggiormente gravosa in termini di utilizzo di macchine operatrici pesanti
riguardano le fasi di scavo per la realizzazione della vasca di carico, per la posa delle
tubazioni di adduzione idrica.
Le modeste quantità di terre movimentate e le minime operazioni di scavo prevedono una
durata di utilizzo di macchine operatrici ( escavatore, pala, camion) pari a 150 ore di utilizzo.
Pertanto è minima l’emissione di inquinati da automezzi pesanti indotto dalle attività di
cantiere che si disperdono nell’area di interesse.
Le principali opere di mitigazione degli impatti in fase di cantiere riguardano in particolar
modo l’emissione di polveri durante le operazioni di scavo e di trasporto dei materiali; per
limitare tale fattore di impatto si provvederà a:
• bagnare le zone percorse da automezzi;
• ad umidificare periodicamente i cumuli di inerti;
• saranno evitati sversamenti di sostanze potenzialmente inquinanti sul suolo;
• l’area temporaneamente occupata dal cantiere sarà ripulita da ogni tipo di materiale
residuo eventualmente rimasto sul terreno al termine della fase di costruzione;
• le aree di stoccaggio temporaneo dei rifiuti e dei materiali saranno opportunamente
recintate.
Gli impatti sull’atmosfera generati in fase di cantiere, come precedentemente descritto,
risultano piuttosto limitati
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STUDIO IMPATTO AMBIENTALE – Autorizzazione Unica 60
6.1.4 Rumore ed emissioni sonore
Le attività di scavo e movimentazione dei materiali legate alla fase di realizzazione delle
opere comportano un impatto sulla componente rumore.
In fase di costruzione le attività di cantiere produrranno un incremento della rumorosità
nelle aree interessate dai lavori, esclusivamente nelle ore diurne.
La realizzazione del progetto comporta infatti operazioni di scavo, più o meno rumorose a
seconda della tipologia del substrato, a causa anche dei differenti mezzi d'opera utilizzati e di
messa in posa dei materiali. Oltre al rumore prodotto dai macchinari abilitati a tali interventi
si avrà anche quello derivante dal traffico collegato alle attività del cantiere stesso. Per quanto
riguarda i mezzi meccanici utilizzati, saranno rispettati i limiti imposti per l'omologazione dei
mezzi d'opera
Si precisa che anche il disturbo derivante dalle emissioni sonore dei mezzi d'opera sarà
circoscritto all’area di progetto e saranno di breve durata, poiché i lavori da eseguire sono di
modesta entità.
Per maggior dettaglio si rimanda alla valutazione previsionale d’impatto acustico redatta
da tecnico abilitato.
6.1.5 Emissioni elettromagnetiche
Durante le attività di cantiere non sono previsti impatti determinati da Radiazioni
Elettromagnetiche.
6.1.6 Produzione rifiuti
Gli unici rifiuti prodotti sono costituiti dalle terre e rocce di scavo che saranno riutilizzate
in massima parte per le opere di rinterro.
Tali materiali costituiranno rifiuti non pericolosi ai sensi della vigente normativa
(Decisioni 2001/118, 2001/119, e 2001/573/CEE relative al nuovo catalogo europeo dei
rifiuti), classificabili con codice CER differenti (sempre come rifiuti non pericolosi).
La classificazione in base alla vigente normativa (Direttiva del M.A. del 09/04/02:
indicazioni per la corretta e piena spedizione dei rifiuti in relazione al nuovo elenco dei rifiuti)
è la seguente:
Codice CER 170504: terre e rocce
In fase di cantiere la produzione di rifiuti è di modestissima entità, non sono necessarie
discariche di appoggio né aree di deposito temporaneo dei materiali, poiché:
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STUDIO IMPATTO AMBIENTALE – Autorizzazione Unica 61
- le terre di risulta degli scavi, vengono deposte nell’adiacenza per l’immediato
riutilizzo, in particolare per i rinterri, la formazione degli argini ed il livellamento
del terreno;
- In fase di esercizio non si ha alcuna produzione di rifiuti. L’acqua turbinata viene
rilasciata senza modifica delle caratteristiche chimico-fisiche, salvo una eventuale
maggiore ossigenazione indotta dalla turbolenza in uscita dalla turbina
6.1.7 Rischio incidenti
In fase di realizzazione dell’opera il rischio di incidenti rientra nell’ambito degli infortuni
sul lavoro ed è contenibile con il rispetto delle procedure previste dal D.Lgs. 494/96,
Sicurezza cantieri e dal D.Lgs. 9 aprile 2008 n° 81 Attuazione dell’articolo 1 della Legge 3
agosto 2007 n° 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
In fase di esercizio non sono prevedibili rischi di incendio anche per le modeste quantità di
carico combustibile (quadri elettrici) che ne determina il rapido esaurimento.
Non sono possibili rischi di esplosione.
Il mantenimento delle opere già presenti (briglia) e la posizione della centralina sono tali
da non determinare alcun aggravio di pericolosità idraulica del fiume.
6.1.8 Realizzazione elettrodotto
L'allacciamento alla linea elettrica del nuovo impianto avverrà mediante cavidotto
interrato, tensione linea MT a 15kV, formato da tre cavi unipolari posati a elica all'interno di
tubo in PVC pesante, 150mm, posato alla profondità di circa 120cm, giunti con muffe a colata
di resina.
L’intero elettrodotto verrà eseguito in conformità alle disposizioni di cui alle norme: L.R.
23/84, CEI 11-17, D.M. 24.11.1984.
La scelta del tracciato ubbidisce a criteri di massima accessibilità per permettere un elevato
grado di manutenibilità. Non sono previsti pozzetti o opere equivalenti nemmeno in
corrispondenza dei giunti se non, eventualmente, in corrispondenza degli estremi degli
attraversamenti se lo si riterrà necessario; tali pozzetti saranno dotati di chiusini in ghisa
carrabile.
A circa 30 cm sopra il tubo di protezione dei cavi sarà posto un nastro di segnalazione
(nastro monitore) con indicazione di linea MT (ENEL).
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STUDIO IMPATTO AMBIENTALE – Autorizzazione Unica 62
Una seconda linea di alimentazione e dati collegheranno l'edificio centrale con l'opera di
presa, con percorso parallelo a quello della condotta forzata e del canale di adduzione e
sfruttandone gli scavi, per consentire il telecontrollo, con il rilievo dei livelli e la regolazione
delle macchine.
Si precisa che il cavidotto così realizzato non produce impatti sull’ambiente circostante ed
inoltre risulta conforme alle norme di pianificazione territoriale vigenti.
6.2 Impatti connessi alla fase di esercizio dell’opera
6.2.1 Impatto sull’ambiente idrico superficiale
Le opere di captazione idrica danno indubbiamente origine ad alterazioni del regime
idrologico che sarà circoscritto al tratto fluviale compreso tra l’opera di presa e la restituzione
(circa 700m).
Verrà mantenuto comunque la quantità di rilascio stabilita del Deflusso Minimo Vitale, per
mezzo dello sfioratore posto sulla sommità della briglia esistente.
Tale rilascio garantisce il defluire continuo d’acqua che, in questo modo, sarà in grado di
garantirne la naturale integrità ecologica, seppure con popolazione ridotta, con particolare
riferimento alla tutela della vita acquatica.
La paratoia mobile (fissata al di sopra della briglia esistente) verrà mantenuta alzata per
disporre di un tirante idraulico con quota +85.20m, con la prescrizione che, qualora il pelo
libero naturale superasse tale livello (es. in occasione delle piene o in occasione di portata
significative), verrà attivato un sistema automatico per ritrarre completamente la paratoia
mobile riportandola al livello naturale e consentendo il deflusso completo della portata con il
passaggio del detrito solido.
Si evidenzia che sarà cura del proponente effettuare le necessarie verifiche statiche e
sismiche sulla funzionalità del complesso briglia-paratoia, e sulla rispondenza alle vigenti
normative del Testo Unico sull’Edilizia (es. deposito Genio Civile Sismica, certificato di
conformità impianto paratoia, …).
Nella condizione di traversa mobile alzata, sono state studiate le possibili conseguenza
provocate da due casi possibili:
- Innalzamento della traversa del 75%, che provoca un aumento del pelo libero di
circa un metro;
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STUDIO IMPATTO AMBIENTALE – Autorizzazione Unica 63
- Innalzamento della traversa del 100%, che provoca un aumento del pelo libero
di 1,5m.
L’innalzamento del livello dell’acqua causato dallo sbarramento temporaneo (che
garantisce in ogni caso il passaggio del DMV), provoca una riduzione della velocità di
deflusso della portata, con conseguente aumento della superficie bagnata a monte della
traversa mobile. Questo effetto si risente in maniera significativa solo per poche decine di
metri a monte della traversa mobile non creando però problematiche idrauliche all’area
fluviale. Infatti l’innalzamento del livello idrico di 1-1,5 metri non provoca danni agli argini
fluviali esistenti né per quanto riguardo le altezze degli argini stessi, né per la stabilità dovuti
alla spinta idrostatica.
Inoltre, con la realizzazione della centralina idroelettrica:
- non sia avrà nessun tipo di semplificazione e banalizzazione dell’habitat;
- non avverrà nessuna compromissione della qualità delle acque poiché
nessun tipo di sostanza verrà utilizzata nell’alveo e nell’impianto
idroelettrico
- non si ridurrà la disponibilità idrica del bacino poiché tutta la portata
prelevata viene restituita in alveo
- non si avrà influenza sulla capacità di ravvenamento della falda
- non si interferirà con le destinazioni d'uso della risorsa pubblica
La concessione trentennale di derivazione rientrante nei limiti dei 3000 kW e quindi
classificata come “piccola derivazione”, prevederà valori di minimo e di massimo atti e
regolare la fluttuazione tra la portata di magra e di piena.
6.2.2 Impatto sulle acque superficiali e sotterranee
La derivazione, come già ampiamente illustrato, non produce variazioni significative nel
regime complessivo dei deflussi a monte e a valle del tratto interessato, quindi non prefigura
effetti di alcun tipo sulla stabilità dei versanti o sulla dinamica di ricarica della falda.
I drenaggi e le variazioni di linee di flusso sotterraneo connesse agli scavi ed alle opere
civili previste hanno un’influenza esclusivamente locale di assoluta irrilevanza ai fini
dell’assetto idrogeologico complessivo.
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STUDIO IMPATTO AMBIENTALE – Autorizzazione Unica 64
Il progetto non ha quindi effetti significativi in relazione alle acque superficiali e
sotterranee, per cui gli impatti sono da ritenersi irrilevanti.
6.2.3 Impatto sulla fauna e sulla flora
Per quanto attiene specificamente all'analisi botanico vegetazionale e faunistica relativa al
tratto di alveo del fiume Tronto preso in esame, si rimanda allo Studio Botanico
Vegetazionale e faunistico allegato al progetto, redatto da Tecnico agronomo e forestale
abilitato.
Date le minime dimensioni dell’intervento, e l’interferenza derivante dalla realizzazione
del progetto sulla componente botanico vegetazionale e faunistica, e principalmente sulla
comunità è imputabile esclusivamente alle emissioni sonore e ai minimi movimenti terra
generati dalle attività di cantiere. Si tratta quindi di un disturbo circoscritto all’area
d’intervento nel solo periodo di realizzazione dei lavori.
6.2.4 Impatto sul patrimonio naturale e storico
Si descrive di seguito valutazione dell’impatto che il progetto potrà avere sul patrimonio
naturale, storico e architettonico in considerazione della vocazione dell’area (produttiva e
agricola).
Ai fini della tutela e dell'azione di recupero e riqualificazione delle risorse ambientali e del
paesaggio, gli alvei dei fiumi sono considerati quali sistemi ambientali e unità di riferimento
per l'azione di tutela e riqualificazione.
Detta azione si sostanzia negli interventi necessari per la tutela e la ricostruzione del corso
dei fiumi stessi e delle loro sponde, della vegetazione spontanea e della eventuale fauna che la
caratterizza.
Sono inoltre soggette a tutela le stesse acque, mediante rigoroso controllo degli scarichi di
qualsiasi natura e dei prelievi da chiunque effettuati.
Gli interventi edificatori ammessi sono tutti gli interventi di recupero dei fabbricati
esistenti. Non sono ammessi interventi per nuove costruzioni ad eccezione di quelli inerenti le
attrezzature del territorio destinate alla sua conservazione agli interventi di pubblica utilità ed
ai fabbricati per scopi agricoli.
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STUDIO IMPATTO AMBIENTALE – Autorizzazione Unica 65
Gli usi ammessi sono quelli agricoli e quelli rivolti al recupero di manufatti esistenti, ed
alla difesa del suolo sotto l'aspetto ideologico, qualora preventivamente verificati attraverso lo
studio di Compatibilità Ambientale.
Nel caso in esame si mira al totale restauro della briglia esistente ed alla realizzazione ex
novo dell’opera di presa, del canale di adduzione, della vasca di carico e della condotta
forzata che sarà totalmente interrata. I manufatti realizzati fuori terra, saranno rivestiti in
pietra locale nella parte a vista.
I materiali utilizzati saranno tipici del luogo e le tipologie costruttive utilizzate avranno i
caratteri tipici dell’architettura locale.
L’intervento di dimensioni estremamente ridotte si integra perfettamente nell’ambiente
fluviale e nel patrimonio naturale e storico circostante.
6.2.5 Emissioni in atmosfera
Durante la fase di esercizio della centrale idroelettrica non sono prevedibili impatti negativi
sulla componente atmosfera, in quanto le emissioni di macro e microinquinanti sono pari a
zero.
La realizzazione ed entrata in esercizio della centrale idroelettrica in località Brecciarolo,
comporta come già specificato in precedenza la produzione annua di energia rinnovabile
stimabile in 1620 MWh/anno
La fonte energetica rinnovabile idroelettrico consente la produzione di energia elettrica
senza il rilascio di gas inquinanti e di gas serra, quindi non sono imputabili impatti negativi in
fase di esercizio sulla componente atmosfera.
Al contrario si può quantificare il beneficio in termini di emissioni inquinanti e di gas serra
evitati nella produzione di energia elettrica mediante fonte idroelettrica.
Per l’impianto idroelettrico in esame, si stima una riduzione annua di circa 1033 tonnellate
di CO2 emesse all’anno.
6.2.6 Rumore ed emissioni sonore
ll centro abitato di Brecciarolo si trova a circa 500 metri dalla centrale di produzione, sulla
sponda opposta del fiume Tronto, distanza tale da impedire che il rumore di fondo prodotto
dalla turbina possa essere percepito.
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Si evidenzia inoltre che le turbine ed i generatori utilizzati sono interrati; ciò rende più
difficile la dissipazione di energia di questi prodotta.
I rumori nelle immediate vicinanze del fabbricato e della centralina elettrica rientrano
pienamente nei limiti previsti dal DPCM 14/11/97.
Per maggior dettaglio si rimanda alla valutazione previsionale d’impatto acustico in fase di
esercizio, redatte da tecnico abilitato ed allegate al progetto.
6.2.7 Emissioni di radiazioni elettromagnetiche
Come in qualsiasi installazione che comporti la presenza di energia elettrica, nelle centrali
elettriche è implicita l’esistenza di campi elettromagnetici a bassa frequenza.
La norma fissa in 30kV/m e 1600 µT i limiti di campo elettrico ed induzione magnetica.
A titolo di raffronto può essere preso in considerazione il D.P.C.M 23 aprile del 1992 che
fissa i limiti di intensità di campo elettrico ed induzione magnetica generati alla frequenza
industriale per gli ambienti abitativi e l’ambiente esterno.
Come esempio, per i campi a 50Hz, sono riportati in tab.1 i valori dei limiti di esposizione
determinati da due enti diversi (INIRC e CENELEC).
Da misure delle emissioni elettromagnetiche di impianti idroelettrici di grossa potenza si è
rilevato che il campo elettrico all’interno dei fabbricati di produzione assume dei valori
inferiori ad 1 V/m mentre per quanto riguarda le stazioni elettriche, i valori si collocano
generalmente intorno a 7 kV/m.
I valori di induzione magnetica all’interno dei fabbricati di produzione oscillano dai pochi
µT misurati in sala controllo a valori intorno a 300 µT misurati all’interno dei cunicoli cavi. I
valori di campo elettrico e magnetico risultano pertanto sempre inferiori ai limiti stabiliti dalla
norma CEI 111-2 per i lavoratori, inoltre, tenuto conto dei tempi di esposizione, tali valori
rientrano ampiamente anche nei limiti previsti dal D.P.C.M. 23 aprile 1992.
IMPIANTO IDROELETTRICO su fiume Tronto località “BRECCIAROLO” – Ascoli Piceno
Soggetto proponente: ENERGY SEEKERS s.r.l.
Nel caso specifico di piccola centrale idroelettrica è lecito attendersi valori di campi
elettromagnetico inferiore a quelli citati in quanto potenze limitate comportano bassi valori di
corrente e conseguentemente minori campi magnetici; inoltre, poiché l’allacciamento alla rete
avviene in media tensione (20 kV), anche i campi elettrici in prossimità dei conduttori sono
limitati.
6.2.8 Rischio incidenti
In fase di gestione e di esercizio della centralina idroelettrica il rischio di incidenti rientra
nell’ambito degli infortuni sul lavoro ed è contenibile con il rispetto delle procedure previste
dal D.Lgs. 9 aprile 2008 n° 81 Attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 agosto 2007 n° 123, in
materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
In fase di esercizio non sono prevedibili rischi di incendio anche per le modeste quantità di
carico combustibile (quadri elettrici) che ne determina il rapido esaurimento.
Non sono possibili rischi di esplosione.
Il mantenimento delle opere già presenti (briglia) e la posizione della centralina sono tali
da non determinare alcun aggravio di pericolosità idraulica del fiume.
6.2.9 Inquinamento e disturbi ambientali
Dati qualitativi e quantitativi relativi alle emissioni atmosferiche, agli scarichi idrici, agli
sversamenti nel suolo, alle emissioni termiche e radioattive, alla produzione di rumori,
polveri, al traffico generato dall’intervento.
Si riporta un quadro riassuntivo dei parametri di interferenza con l’ambiente:
IMPIANTO IDROELETTRICO su fiume Tronto località “BRECCIAROLO” – Ascoli Piceno
Soggetto proponente: ENERGY SEEKERS s.r.l.
In fase di esercizio il progetto non avrà alcun tipo di emissione in aria (emissioni gassose e
sonore), né in acqua (scarichi idrici) e non saranno prodotti rifiuti.
In fase di cantiere il disturbo ambientale sarà dovuto principalmente alle emissioni sonore
derivanti dalle operazioni di scavo e dal funzionamento dei mezzi d’opera in genere, nonché
del passaggio di mezzi pesanti per il trasporto dei materiali sulla viabilità esistente. Tale
disturbo sarà localizzato, in quanto concentrato nel punto di intervento, interessando soltanto
una piccola zona e comunque solo nelle ore diurne.
6.2.10 Interventi connessi
Oltre alla vasca di carico e alle opere di presa, canale e condotta forzata, unici interventi
connessi al progetto di una certa rilevanza, altre minime operazioni accessorie sono:
- la rinaturalizzazione delle scarpate fluviali in sponda destra, peraltro di modesta entità;
- le sistemazioni di difesa spondale in corrispondenza delle opere d’arte, ovvero nei punti
ove necessario.
L'energia elettrica prodotta verrà immessa nella rete Enel sulla linea di portata 20 KV
esistente adiacente al locale misure, come indicato negli allegati elaborati grafici di progetto.
Non ci sarà alcun impatto per l'ambiente poiché la linea sarà completamente interrata.
6.3 Matrice degli impatti
Di seguito sono riportate le principali componenti ambientali interessate dalla realizzazione
della centrale idroelettrica in progetto, in sponda destra del fiume Tronto.
IMPIANTO IDROELETTRICO su fiume Tronto località “BRECCIAROLO” – Ascoli Piceno
Soggetto proponente: ENERGY SEEKERS s.r.l.
STUDIO IMPATTO AMBIENTALE – Autorizzazione Unica 69
DESCRIZIONE DELLE COMPONENTI AMBIENTALI
Nella tabella sotto riportata è rappresentata la struttura della matrice adottata per la
definizione degli impatti applicata al progetto della centrale idroelettrica.
SISTEMA NATURALE Sistema atmosferico Inquinamento atmosferico - polveri Polveri sollevate durante la fasi di scavo e
reinterro Inquinamento atmosferico – gas fumi Gas di scarico dei mezzi d’opera e/o delle
apparecchiature a combustione utilizzate per l’esecuzione dei lavori
Variazione microclima Variazione dei valori di temperatura umidità e velocità indotti localmente dalle opere
Inquinamento acustico Rumori indotti per via diretta (motori degli impianti) o indiretta (mezzi d’opera)
SISTEMA NATURALE Sistema idrico Variazione del deflusso della acque
superficiali Modifiche al regime del deflusso locale delle acque
Inquinamento acque superficiali Elementi che possono provocare l’inquinamento delle acque superficiali
Variazione del deflusso della acque sotterranee
Elementi che possono modificare il regime sulle falde acquifere e sul loro regime di ricarica
Inquinamento atmosferico – gas fumi Elementi che possono provocare l’inquinamento delle acque sotterranee
Variazione del trasporto solido Modifiche della quantità di materiale trasportato in modo naturale dal fiume
SISTEMA NATURALE Suolo e sottosuolo Variazione di stabilità dei versanti Possibile influenza della opere sulla
stabilità dei versanti Alterazioni morfologiche Variazioni introdotte sulla morfologia del
territorio Alterazioni podologiche Alterazioni delle attuali caratteristiche
podologiche dei terreni interessati dalle opere
SISTEMA NATURALE Vegetazione Alterazione copertura arborea Variazione della copertura di specie
arboree Alterazioni coperture arbustive Variazione della copertura di specie
arbustive Alterazioni copertura erbacea Variazione della copertura naturale di
specie erbacee
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Soggetto proponente: ENERGY SEEKERS s.r.l.
STUDIO IMPATTO AMBIENTALE – Autorizzazione Unica 70
SISTEMA NATURALE Fauna Disturbi alla fauna terrestre Qualsiasi disturbo alla fauna terrestre (
rumore, strutture che interferiscono con il paesaggio, presenza antropica, ecc.)
Disturbi avifauna Qualsiasi disturbo alla avifauna terrestre ( rumore, strutture che interferiscono con il paesaggio, presenza antropica, ecc.)
Disturbi all’ecosistema acquatico Possibili disturbi ad animali e piante acquatiche comprese le modifiche indotte dall’alterazione della portata naturale
SISTEMA ANTROPICO Salute pubblica Inquinamento atmosferico da polveri Effetti indotti dall’inquinamento
atmosferico da polveri sulla saluta umana Inquinamento atmosferico – gas fumi Effetti indotti dall’inquinamento
atmosferico da gs e fumi sulla saluta umana
Creazione rifiuti Produzione di rifiuti Creazione scarichi Produzione di scarichi fognari Inquinamento acustico Produzione di rumore percepibile Rischio cedimenti strutturali Rischi legati alla sicurezza dell’opera Rischio di instabilità dei versanti Rischi legati alla naturale stabilità dei
versanti
SISTEMA ANTROPICO Popolazione Accettazione dell’opera Grado di consenso popolare locale
Possibilità ricreative Introduzione di possibilità di fruizione a scopi ricreativi dell’area
SISTEMA CULTURALE Manufatti Danneggiamento patrimonio storico
culturale Interferenza con areedi importanza storico artistica
SISTEMA INFRASTRUTTURALE Paesaggio Impatti visivi locali Impatto sul paesaggio inteso come
interferenza visuale dell’opera e suo inserimento nel contesto ambientale da un punto di vista ravvicinato
Impatti visivi globali Impatto sul paesaggio inteso come interferenza visuale dell’opera e suo inserimento nel contesto ambientale da un punto di vista distante
Variazione di destinazione d’uso del suolo
Variazione in senso effettivo dell’uso del suolo
Degrado paesaggistico Peggioramento del concetto di paesaggio nell’ottica del principio di sviluppo sostenibile del territorio
IMPIANTO IDROELETTRICO su fiume Tronto località “BRECCIAROLO” – Ascoli Piceno
Soggetto proponente: ENERGY SEEKERS s.r.l.
STUDIO IMPATTO AMBIENTALE – Autorizzazione Unica 71
SISTEMA INFRASTRUTTURALE Viabilità Disturbi alla viabilità Viabilità per la creazione e gestione del
cantiere Aumento volumi di traffico Effettivo incremento dei volumi di traffico
attesi
SISTEMA ECONOMICO Economia Occupazione Effetti sull’occupazione temporanei e
permanenti Effetti diretti dalla realizzazione dell’opera
Effetti economici attesi dalla vendita di energia
Indotto Effetti sull’economia locale
6.4 Analisi degli impatti In base agli indicatori sopra riportati, è stata costruita la matrice degli impatti derivanti
dalla realizzazione della centrale idroelettrica in progetto, distinguendo per ogni componente
gli impatti previsti in fase di costruzione ed in fase di esercizio con l’indicazione della loro
entità/qualità (elevati, medi, bassi, nulli e positivi).
MATRICE DEGLI IMPATTI PER LA REALIZZAZIONE DELLA CENTRALE IDROELETTRICA Componente ambientale
effetto Entità impatti
Impatti temporanei
Impatti permanenti
Sistema atmosferico Inquinamento atmosferico - polveri