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677. Allegato B
ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO
I N D I C E
PAG.
ATTI DI INDIRIZZO:
Mozioni:
Rosato ..................................... 1-01351 41165
Artini ....................................... 1-01352 41165
Brunetta .................................. 1-01353 41167
Nicchi ...................................... 1-01354 41168
Marcon ................................... 1-01355 41171
Prina ....................................... 1-01356 41177
Centemero .............................. 1-01357 41179
Risoluzioni in Commissione:
II Commissione:
Marzano ................................. 7-01100 41180
III Commissione:
Spadoni ................................... 7-01099 41181
VI Commissione:
Laffranco ................................ 7-01098 41185
XIII Commissione:
Romanini ................................ 7-01097 41186
PAG.
ATTI DI CONTROLLO:
Presidenza del Consiglio dei ministri.
Interrogazioni a risposta in Commissione:
Parentela ................................ 5-09522 41188
Grillo ....................................... 5-09533 41189
Interrogazioni a risposta scritta:
Greco ...................................... 4-14259 41190
Nicchi ...................................... 4-14268 41191
Affari esteri e cooperazione internazionale.
Interrogazione a risposta in Commissione:
Rizzetto ................................... 5-09524 41192
Interrogazione a risposta scritta:
Guidesi .................................... 4-14253 41193
Ambiente e tutela del territorio e del mare.
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
VIII Commissione:
Manfredi ................................. 5-09542 41194
Vella ........................................ 5-09543 41194
Zaratti ..................................... 5-09544 41196
Zolezzi .................................... 5-09545 41196
Atti Parlamentari — 41163 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21
SETTEMBRE 2016
N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo
presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte
alle interrogazioni presentate alla Presidenza.
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PAG.
Interrogazioni a risposta in Commissione:Lodolini
.................................. 5-09516 41198
Zaratti ..................................... 5-09521 41199
Murgia .................................... 5-09529 41201
Iannuzzi Cristian ................... 5-09532 41202
Beni e attività culturali e turismo.
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
VII Commissione:
Borghesi .................................. 5-09546 41203
Vezzali .................................... 5-09547 41204
Pannarale ............................... 5-09548 41204
Coscia ...................................... 5-09549 41205
Gallo Luigi ............................. 5-09550 41206
Interrogazioni a risposta scritta:
Battelli .................................... 4-14260 41207
Fantinati ................................. 4-14271 41208
Economia e finanze.
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
VI Commissione:
Paglia ...................................... 5-09537 41209
Savino Sandra ....................... 5-09538 41210
Gebhard .................................. 5-09539 41213
Villarosa .................................. 5-09540 41213
Fragomeli ............................... 5-09541 41215
Interrogazioni a risposta in Commissione:
Bernardo ................................ 5-09517 41216
Pesco ....................................... 5-09536 41217
Interrogazione a risposta scritta:
Scotto ...................................... 4-14266 41218
Giustizia.
Interrogazione a risposta in Commissione:
Iannuzzi Tino .......................... 5-09526 41219
Infrastrutture e trasporti.
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
IX Commissione:
Oliaro ...................................... 5-09551 41220
Catalano .................................. 5-09552 41221
Spessotto ................................. 5-09553 41221
Biasotti .................................... 5-09554 41222
Interrogazioni a risposta in Commissione:
Spessotto ................................. 5-09518 41223
Oliverio ................................... 5-09534 41224
Parentela ................................ 5-09555 41225
Interrogazioni a risposta scritta:
Moscatt ................................... 4-14256 41226
Realacci .................................. 4-14257 41226
Prodani ................................... 4-14261 41228
PAG.
Interno.
Interrogazioni a risposta scritta:
Naccarato ............................... 4-14255 41229
Nesci ....................................... 4-14258 41230
Palazzotto ............................... 4-14262 41230
Palazzotto ............................... 4-14265 41231
Maestri Andrea ...................... 4-14273 41232
Istruzione, università e ricerca.
Interrogazione a risposta in Commissione:
Di Benedetto .......................... 5-09519 41233
Interrogazioni a risposta scritta:
Giulietti ................................... 4-14263 41234
Secco ....................................... 4-14264 41235
Lavoro e politiche sociali.
Interrogazione a risposta orale:
Ricciatti .................................. 3-02501 41237
Interrogazioni a risposta in Commissione:
Burtone ................................... 5-09520 41237
Argentin .................................. 5-09530 41238
Simonetti ................................ 5-09531 41238
Interrogazione a risposta scritta:
Gregori .................................... 4-14269 41239
Politiche agricole alimentari e forestali.
Interrogazione a risposta in Commissione:
Guidesi .................................... 5-09528 41240
Interrogazione a risposta scritta:
Busto ....................................... 4-14270 41241
Riforme costituzionali e rapporti con il Parlamento.
Interrogazione a risposta in Commissione:
Vezzali .................................... 5-09525 41242
Salute.
Interrogazione a risposta in Commissione:
Grillo ....................................... 5-09523 41242
Interrogazioni a risposta scritta:
Vezzali .................................... 4-14254 41244
Busto ....................................... 4-14267 41245
Sviluppo economico.
Interrogazioni a risposta in Commissione:
Vallascas ................................. 5-09527 41246
Pili ........................................... 5-09535
41247
Interrogazione a risposta scritta:
Gregori .................................... 4-14272 41249
Apposizione di una firma ad una mozione . 41251
Apposizione di firme ad una interrogazione . 41251
Ritiro di un documento del sindacatoispettivo
.................................................... 41251
Atti Parlamentari — 41164 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21
SETTEMBRE 2016
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ATTI DI INDIRIZZO
Mozioni:
La Camera,
premesso che:
il 1o luglio 2016 è divenuta appli-cabile la legge 6 maggio
2015, n. 52, co-munemente conosciuta come Italicum, inmateria di
elezione della Camera dei De-putati;
è attualmente in corso un ampiodibattito politico su possibili e
articolateipotesi di riforma della citata legge,
si impegna
ad avviare, nelle sedi competenti, unadiscussione sulla legge 6
maggio 2015,n. 52, al fine di consentire ai diversigruppi
parlamentari di esplicitare le pro-prie eventuali proposte di
modifica dellalegge elettorale attualmente vigente e va-lutare la
possibile convergenza sulle sud-dette proposte.
(1-01351) « Rosato, Lupi, Monchiero, Del-lai, Pisicchio,
Alfreider, Pa-risi, Sottanelli, Formisano,Bueno, Locatelli ».
La Camera,
premesso che:
come riconosciuto dalla risoluzionen. 2249 (2015) del Consiglio
di sicurezzadelle Nazioni Unite, l’ideologia estremistaviolenta del
cosiddetto « ISIS/Daesh », isuoi atti terroristici, i suoi
continui, gravi,sistematici e diffusi attacchi contro i civili,gli
abusi dei diritti umani e le violazionidel diritto internazionale
umanitario daesso perpetrate, comprese quelle di ma-trice religiosa
ed etnica, la sua opera didistruzione del patrimonio culturale e
il
traffico di beni culturali costituiscono unaminaccia globale e
senza precedenti per lapace e la sicurezza internazionali;
le minoranze religiose ed etnichequali le comunità cristiane
(assiro-caldeo-siriaca, melchita e armena), yazide, turco-manne,
shabak, kakai, sabee-mandee,curde e sciite, così come anche molti
arabie musulmani sunniti, sono nel mirino delcosiddetto «
ISIS/Daesh » e molti degli ap-partenenti a tali comunità sono stati
uc-cisi, massacrati, picchiati, rapiti, torturatie sottoposti a
estorsioni, ridotti in schia-vitù (in particolare, le donne e le
bambine,che sono state vittime anche di altre formedi violenza
sessuale), obbligati con la forzaa convertirsi all’Islam e sono
stati oggettodi matrimoni forzati e della tratta di esseriumani,
mentre i bambini sono stati ar-ruolati con la forza e i luoghi di
culto, letombe e i cimiteri sono stati deliberata-mente
distrutti;
il genocidio, i crimini contro l’u-manità e i crimini di guerra,
oltre adestare preoccupazione per tutti gli Statimembri dell’Unione
europea i quali sonodeterminati a collaborare per prevenirli eporre
termine all’impunità dei loro autori,conformemente alla posizione
comune2003/444/PESC del Consiglio del 16 giugno2003, sono reati che
vanno affrontati me-diante l’adozione di misure nazionali e
ilrafforzamento della cooperazione interna-zionale, nonché mediante
la Corte penaleinternazionale e la giustizia penale
inter-nazionale, dal momento che anche la ri-soluzione n. 2249
(2015) del Consiglio disicurezza delle Nazioni Unite autorizza
iPaesi membri che dispongono delle neces-sarie capacità a prendere
tutti i provve-dimenti del caso, in conformità del
dirittointernazionale, in particolare della Cartadelle Nazioni
Unite, nonché del dirittointernazionale umanitario, dei rifugiati
edei diritti umani, nei territori sotto ilcontrollo del cosiddetto
« ISIS/Daesh », inSiria e in Iraq, per intensificare e coor-dinare
gli sforzi al fine di prevenire ereprimere gli atti di
terrorismo;
l’articolo II della convenzione delleNazioni Unite del 1948,
relativo alla pre-
Atti Parlamentari — 41165 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21
SETTEMBRE 2016
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venzione e alla repressione del crimine digenocidio, lo
definisce comprensivo degliatti, commessi con l’intenzione di
distrug-gere, in tutto o in parte, un grupponazionale, etnico,
razziale o religioso inquanto tale, comportanti: a) uccisione
dimembri del gruppo; b) lesioni gravi all’in-tegrità fisica o
mentale di membri delgruppo; c) imposizione deliberata algruppo di
condizioni di vita intese a pro-vocare la sua distruzione fisica,
totale oparziale; d) imposizione di misure mirantia impedire
nascite all’interno del gruppo;e) trasferimento forzato di bambini
da ungruppo a un altro;
l’articolo III della convenzione dicui al punto precedente
considera perse-guibile non soltanto il genocidio, ma anchela
cospirazione e l’incitamento diretto epubblico a commettere un
genocidio, non-ché la complicità nello stesso;
dal 2014 circa 5.000 yazidi sonostati uccisi, mentre molti altri
sono statitorturati o convertiti con la forza all’Islam;almeno
2.000 donne yazide sono stateridotte in schiavitù, hanno subito
matri-moni forzati e sono state vittime dellatratta di esseri
umani; sono state stupratebambine anche di soli sei anni e
bambiniyazidi sono stati reclutati con la forzacome soldati del
cosiddetto « ISIS/Daesh »;esistono chiare prove dell’esistenza
difosse comuni di yazidi rapiti dal cosiddetto« ISIS/Daesh »;
la notte del 6 agosto 2014 oltre150.000 cristiani sono fuggiti
davanti al-l’avanzata del cosiddetto « ISIS/Daesh »verso Mosul,
Qaraqosh e altri villaggi nellapiana di Ninive, dopo essere stati
derubatidi tutti i loro averi, e ad oggi essi conti-nuano a essere
sfollati e vivono in condi-zioni precarie nel nord dell’Iraq;
il cosiddetto « ISIS/Daesh » ha cat-turato quanti non sono
riusciti a fuggireda Mosul e dalla piana di Ninive, le donnee i
bambini non musulmani sono statiridotti in schiavitù e alcuni sono
stativenduti, mentre altri sono stati brutal-mente assassinati e
filmati dai responsa-bili;
nel febbraio 2015 il cosiddetto« ISIS/Daesh » ha rapito oltre
220 cristianiassiri, dopo aver annientato varie comu-nità agricole
della sponda meridionale delfiume Khabur, nella provincia
nordorien-tale di Hassakeh, e ad oggi solo pochi sonostati
rilasciati, mentre il destino degli altriresta ignoto;
molti organismi delle NazioneUnite, tra cui il consigliere
speciale delsegretario generale dell’ONU per la pre-venzione del
genocidio, il consigliere spe-ciale del segretario generale
dell’ONU sullaresponsabilità di proteggere e l’ufficio del-l’Alto
Commissario delle Nazioni Unite peri diritti umani, hanno
riconosciuto che gliatti commessi dal cosiddetto « ISIS/Daesh
»possono costituire crimini di guerra, cri-mini contro l’umanità e
genocidio;
la commissione internazionale d’in-chiesta indipendente ha
documentato eriferito che gli appartenenti a minoranzeetniche e
religiose che si oppongono alcosiddetto « ISIS/Daesh » e ad altri
gruppiterroristici, milizie e gruppi armati nongovernativi nelle
zone di fatto controllateda questi ultimi sono tuttora
perseguitati;
è dovere della comunità interna-zionale intraprendere un’azione
collettivaper proteggere le popolazioni, in confor-mità della Carta
delle Nazioni Unitequando uno Stato (o un soggetto nonstatale) da
solo non è in grado di proteg-gere la sua popolazione o è di fatto
autoredi tali reati e ciascun individuo ha ildiritto di vivere
secondo la propria co-scienza e di professare e cambiare
libera-mente le proprie convinzioni religiose enon religiose,
mantenendo il diritto e ildovere del rispetto reciproco;
il cosiddetto « ISIS/Daesh » stacommettendo un genocidio nei
confrontidei cristiani, degli yazidi e di altre mino-ranze etniche
e religiose che non condi-vidono la sua interpretazione dell’Islam
eciò implica, da parte della comunità in-ternazionale, l’adozione
di misure atte aperseguire e a punire, in applicazionedella
Convenzione delle Nazioni Unite del1948, chi, per ragioni etniche o
religiose,
Atti Parlamentari — 41166 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21
SETTEMBRE 2016
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pianifica, incoraggia, commette o tenta dicommettere, favoreggia
o sostiene atrocità,oppure cospira in tal senso;
il riconoscimento da parte dell’U-nione europea del genocidio
dell’Isis con-tro gli yazidi e i cristiani e altre
minoranzereligiose ed etniche è positivo, ma nonbasta perché non
rende conto della por-tata effettiva del genocidio yazida: i
nu-meri dei rapiti che vengono riportati sonoassai lontani da
quelli reali di oltre 5.800persone prese prigioniere e, essendo
statele minoranze trattate diversamente dall’I-sis, tale differenza
andrebbe evidenziatanelle risoluzioni internazionali;
è importante il riconoscimento deimassacri condotti da Isis
contro questopopolo tra i crimini condannati dalla Con-venzione
delle Nazioni Unite, perché in talmodo un domani — si spera non
moltolontano — i jihadisti, potrebbero esserecondannati per crimini
contro l’umanitàdavanti alla Corte penale internazionale esalire
alla sbarra come fu per i gerarchibosniaci e quelli nazisti,
impegna il Governo:
ad assumere iniziative, nelle compe-tenti sedi internazionali,
affinché ognunadelle parti contraenti della Convenzionedelle
Nazioni Unite del 1948 per la pre-venzione e la repressione del
crimine digenocidio e di altri accordi internazionaliin materia di
prevenzione e repressione dicrimini di guerra, crimini contro
l’umanitàe genocidio, in particolare, con riguardo aiPaesi che in
vario modo offrono sostegno,cooperazione, o finanziamenti a tali
cri-mini, o ne sono complici, assolva piena-mente agli obblighi
giuridici che incom-bono su di loro in virtù della Convenzioneo
degli altri accordi internazionali po-nendo fine a questi
comportamenti inac-cettabili, che stanno causando ingentidanni alle
società irachena e siriana estanno destabilizzando gravemente i
paesivicini nonché la pace e la sicurezza in-ternazionali;
ad assumere iniziative più efficacidirette a contrastare la
radicalizzazione e
a migliorare i sistemi giuridici e giurisdi-zionali per evitare
che i cittadini possanoabbandonare il Paese per unirsi al
cosid-detto « ISIS/Daesh » e partecipare alle vio-lazioni dei
diritti umani e del dirittointernazionale umanitario, nonché
garan-tire che, qualora lo facciano, siano perse-guiti penalmente
quanto prima, anchequalora incitino attraverso la rete a
per-petrare tali reati o li sostengano;
a promuovere iniziative atte a ga-rantire le necessarie
condizioni di sicu-rezza e un futuro a tutti coloro che sonostati
costretti ad abbandonare il loro Paesed’origine o sono stati
sfollati con la forza,affinché possano far effettivamente
rientroquanto prima nel loro Paese, salvaguar-dando le loro case,
terre, proprietà e cose,e i loro luoghi di culto, e possano
avereuna vita e un futuro dignitosi;
a promuovere, nelle competentisedi internazionali, un
riconoscimento delgenocidio del popolo yazida e il persegui-mento
dei responsabili, affinché venganoassicurati al giudizio della
Corte penaleinternazionale.
(1-01352) « Artini, Baldassarre, Bechis,Brignone, Civati,
AndreaMaestri, Matarrelli, Pasto-rino, Segoni, Turco ».
La Camera,
premesso che:
la legge 6 maggio 2015, n. 52, re-cante « Disposizioni in
materia di elezionedella Camera dei deputati » (cosiddetto«
Italicum ») ad avviso dei firmatari delpresente atto è stata
imposta a viva forzadal Governo Renzi, a colpi di maggioranzae a
colpi di fiducia, in assoluto disprezzodella volontà popolare;
la legge presenta diverse criticità eprofili di
incostituzionalità, che richia-mano in larga misura quelli già
riscontratidalla Corte costituzionale nella sentenza13 gennaio
2014, n. 1;
Atti Parlamentari — 41167 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21
SETTEMBRE 2016
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le disposizioni previste dalla leggen. 52 del 2015 si applicano
dallo scorso 1o
luglio 2016, nonostante per la vigenzadella riforma
costituzionale si sia ancorain attesa del referendum confermativo,
ese si dovesse verificare una tornata elet-torale per il rinnovo
del Parlamento senzache sia entrata in vigore la riforma dellaparte
seconda della Costituzione, si ver-rebbe a creare l’assurda
situazione in cuii due rami del Parlamento, operanti an-cora in un
regime di bicameralismo per-fetto, sarebbero eletti con modalità
irra-gionevolmente differenti, dalle quali sca-turirebbe con ogni
probabilità una condi-zione di insanabile ingovernabilità;
anziché impegnarsi in questa fasein un inutile ed estenuante
dibattito sucome modificare la legge elettorale, apparepiù utile,
in attesa dell’esito del referen-dum, dedicare i lavori
parlamentari adaffrontare i problemi che sottolineano icittadini
italiani, quali sicurezza, immigra-zione, occupazione, risparmio e
pressionefiscale,
impegna se stessa ed i propri organi,ciascuno per le proprie
competenze, adeliberare in ordine a modifiche dellalegge 6 maggio
2015, n. 52, in tempi ri-strettissimi, immediatamente dopo il
pros-simo referendum costituzionale ex articolo138 della
Costituzione.
(1-01353) « Brunetta, Fedriga, Rampelli ».
La Camera,
premesso che:
il 28 luglio 2016, il Consiglio deiministri ha approvato la
proposta dellaMinistra della salute Beatrice Lorenzin, diistituire
per il 22 settembre di ogni announa giornata nazionale dedicata
all’infor-mazione e formazione sulla fertilitàumana. Come riporta
il comunicatostampa del medesimo Consiglio dei mini-stri «
l’iniziativa colloca il tema al centrodelle politiche sanitarie ed
educative delPaese, con la consapevolezza che la saluteriproduttiva
è alla base del benessere psi-
co-fisico, oltre che relazionale, di tutti icittadini, anche
tenuto conto che il pro-blema della denatalità influenza
diretta-mente molti settori, in campo economico,sociale, sanitario
e previdenziale »;
a seguito della suddetta decisioneassunta dal Consiglio dei
ministri è stataavviata dal Ministero della salute unacampagna di
comunicazione sul « fertilityday », fatta di slogan e cartoline
come« Sbrigati, non aspettare la cicogna », chechiedono alle donne
di fare più figli e farlipresto. Una campagna che ha
giustamenteprovocato forti critiche e proteste, allequali la
Ministra ha risposto con un la-conico: la campagna sul « fertility
day »« non è piaciuta ? Ne facciamo unanuova »;
il 1o settembre 2016, lo stesso Pre-sidente del Consiglio Renzi,
prendeva ledistanze dalla campagna di comunicazionesul « fertility
day » voluta dalla MinistraLorenzin affermando: « Non sapevo
nientedi questa campagna (...). Non conosconessuno dei miei amici
che fa un figlioperché vede un cartellone pubblicitario »;
la campagna di comunicazione mi-nisteriale sulla fertilità ha
mostrato chia-ramente non tanto l’intento di informare,ma piuttosto
quello di promuovere un’i-deologia;
l’immagine minacciosa della donnacon la clessidra ha richiamato
l’antica ideadella donna ridotta corpo e natura « ob-bligata a fare
figli » attraverso messaggiregressivi: se non fai presto non avrai
figli,al massimo, ma non è sicuro, solo uno. Senon fai figli non
contribuisci al benecomune e tu giovane, infertile sei comeuna
buccia di banana avvizzita;
una campagna di comunicazione, agiudizio dei firmatari del
presente atto diindirizzo, aggressiva, ricattatoria, minac-ciosa
che ha prodotto un rigetto socialeamplissimo in primo luogo di
tante donnee una forte critica di esperti di comuni-cazione, di
scienze mediche e psicosocialiche ha generato ansia per «
l’orologiobiologico che corre »;
Atti Parlamentari — 41168 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21
SETTEMBRE 2016
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già nel lontano marzo 2014, pen-sando alla predisposizione del
piano na-zionale per la fertilità (elaborato nel mag-gio 2015) la
Ministra Lorenzin in unaintervista al quotidiano Avvenire,
affer-mava che « i bambini devono tornare anascere e serve educare
alla maternità »,dato che « il crollo demografico è un crollonon
solo economico, ma anche sociale ».« La decadenza » va « frenata
con politichedi comunicazione, di educazione e discelte sanitarie »
e « bisogna dire con chia-rezza che avere un figlio a
trentacinqueanni può essere un problema »;
è chiara ad avviso dei firmatari delpresente atto di indirizzo,
la linea ideolo-gica di parte che muove la Ministra,
im-propriamente, nelle scelte di governo voltea svuotare la
sentenza della Corte Costi-tuzionale che ha superato il divieto
difecondazione eterologa; ignorare cinica-mente le difficoltà che
molte donne in-contrano nel ricorrere alla legge sull’in-terruzione
volontaria di gravidanza, spin-gere verso una condanna mondiale
dellasurrogacy intesa addirittura come criminecontro l’umanità;
scelte del Governo improntate dauna doppiezza politica da
censure: da unaparte di propugna uno Stato
interventista-paternalista sui comportamenti procreatividelle
persone, dall’altra si attacca l’univer-salismo delle politiche del
diritto alla sa-lute con scelte che impoveriscono il si-stema
sanitario pubblico e lo indirizzanoal mercato e alla logica del
profitto;
il tema della denatalità, privato diquella che appare ai
firmatari del presenteatto di indirizzo, la falsa coscienza
dellaMinistra, è un problema serio. I datidell’Istat evidenziano
come i nuovi natisiano in costante diminuzione. Nel 2015, lenascite
sono state 488 mila (-15 mila),nuovo minimo storico dall’Unità
d’Italia. Il2015 è il quinto anno consecutivo diriduzione della
fecondità, giunta a 1,35figli per donna. La decisione di mettere
almondo dei figli viene sempre più postici-pata, come documenta
l’aumento dell’etàmedia delle madri al parto;
affrontare il problema della dena-talità da parte del Governo a
colpi dipedagogia autoritaria è fuorviante e inef-ficace;
rinunciare o rimandare la scelta difare un figlio sta dentro un
complessomosaico di ragioni che riguardano inprimo luogo la
soggettività in cui si in-trecciano sessualità, amore, futuro,
iden-tità sessuali, libertà, relazioni tra i sessi,desiderio,
fiducia che non possono esserené semplificate con richiami
volontaristici,né tantomeno ricondotti solo a parametrisociali ed
economicistici;
la bassa crescita o la decrescitademografica è, in primo luogo,
un pro-blema che deve essere affrontato in unadimensione globale e
non solo nazionale opatriottica, bensì nelle sue strette
connes-sioni con le politiche dell’immigrazione;
un piano nazionale della fertilitàper sostenere le nascite nel
nostro Paesedeve muovere dall’affermazione della li-bertà di scelta
di maternità e del dirittoalla salute riproduttiva e dal
promuovererobuste politiche attive e strutturali pergarantire
l’autonomia delle persone e ilrispetto delle loro scelte di vita
che creinole condizioni di sostegno alla scelta di farefigli: un
nuovo sistema del welfare e inesso più servizi socio-educativi,
riconosci-mento sociale della cura, sostegno al red-dito, congedi
parentali incentivanti per gliuomini, più lavoro femminile
organizzatoper poter accudire le relazioni umane;
molte realtà europee dimostranoche c’è un rapporto diretto tra
accessofemminile al lavoro, natalità e benesseregenerale, ma
l’Italia si conferma uno deiPaesi europei a più bassa
occupazionefemminile, e questo condiziona fortementela stessa
possibilità di determinare il pro-prio progetto di vita;
i dati del « Rapporto Italia 2015 »dell’Eurispes hanno
evidenziato l’incidenzadella precarietà e dell’incertezza per
ilfuturo nella crescita del numero di chi
Atti Parlamentari — 41169 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21
SETTEMBRE 2016
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non si sente in grado di dare garanzie allapropria famiglia con
il proprio lavoro,
impegna il Governo:
a prendere nettamente le distanzedalle scelte e dalle decisioni
assunte dallaMinistra Lorenzin con atti concreti e im-mediati,
riconsiderando nel merito e nelmetodo le proposte, le decisioni e
le ini-ziative prese sul « fertility day » di cui inpremessa;
a cancellare definitivamente la cam-pagna pubblicitaria Che ha
procurato unrigetto sociale porgendo le scuse alle ita-liane;
ad assumere iniziative per prevedereche il 22 settembre diventi
giornata diformazione e informazione sul diritto allasalute
riproduttiva per la prevenzionedella fertilità e cura della
sterilità riguardoa giovani uomini e donne;
ad affermare il principio della libertànelle scelte procreative,
innanzitutto delledonne nel regolare la loro fecondità,
con-siderando la libertà di non fare figli, comelibertà di grado
non inferiore a quella difarli;
a prevedere studi specifici di genere,anche riguardo agli
effetti sulla fertilità didonne e uomini e sulle malattie
neo-nataliconseguenti all’inquinamento e alla conta-minazione delle
matrici ambientali;
a investire risorse finalizzate ad unpiano di prevenzione alla
sterilità attra-verso l’informazione e la promozione distili di
vita che riducano o eliminino tra igiovani i fattori di rischio
della sterilitàmedesima;
ad assumere iniziative per creare esostenere una rete
qualificata tra centri dicura di giovani malati/e (a partire
dallepatologie oncologiche) e centri di criocon-servazione dei
gameti maschili e femminiliper poter postdatare la scelta di
maternitàper ragioni di malattia e non solo;
a garantire l’accesso alle tecniche difecondazione assistita in
tutto il territorio
nazionale, promuovendo la conoscenza ela pratica della donazione
dei gameti nelrispetto di rigorosi standard di sicurezza edi
anonimato delle donatrici e dei dona-tori;
a garantire a tutti e tutte l’accesso aifarmaci innovativi, con
particolare riferi-mento a quelli per l’epatite C, per preve-nire
patologie nelle gravidanze anche atutela di chi viene al mondo;
a includere l’endometriosi tra gliobiettivi prioritari della
ricerca sanitaria,in modo particolare per quanto riguardala genesi
della malattia, la terapia speci-fica, il trattamento delle
recidive, la pre-venzione dell’infertilità, anche al fine diporre
la donna al centro di un percorso ilpiù veloce possibile per la
diagnosi e lasuccessiva cura, prevedendo altresì l’isti-tuzione del
registro nazionale dell’endo-metriosi e opportuni registri
regionali;
ad assumere iniziative per avviareefficaci campagne di
formazione e infor-mazione per i medici ginecologi, i medicie gli
operatori dei presìdi consultoriali, eper i medici di medicina
generale;
ad assumere iniziative per attivareopportune reti di eccellenza
pubblicheimpegnate nella formazione degli opera-tori sanitari e
nella massima trasmissionedel know how clinico-diagnostico e
tera-peutico;
ad avviare un capillare programma dipromozione dei metodi
contraccettivi, diconoscenza riguardo al libero accesso
allacontraccezione d’emergenza, e di informa-zione per la
prevenzione e la lotta control’HIV/AIDS e altre infezioni
sessualmentetrasmissibili, assegnando a tal fine la do-vuta
centralità ai consultori, quale servizioper la rete di sostegno e
alla preservazionedella fertilità e alla sessualità libera,
nelrispetto pieno e senza impostazioni giudi-canti della libertà di
scelta;
ad assicurare una qualificata attivitàdi informazione,
formazione ed educa-zione sentimentale nelle scuole, per poter
Atti Parlamentari — 41170 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21
SETTEMBRE 2016
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affermare la maternità come scelta e rea-lizzare una vita
affettiva e sessuale liberadagli stereotipi e i pregiudizi;
ad assumere iniziative per prevedereun indispensabile incremento
delle risorsefinanziarie a favore della rete dei consul-tori, anche
al fine di poterne implemen-tare gli organici e le sedi;
a mettere in campo chiare scelte dipolitica economica e sociale
strutturali apartire dalla manovra finanziaria, volte asostenere
realmente l’autonomia delle per-sone rimuovendo gli ostacoli
sociali chepossono condizionare la realizzazione deldesiderio e
della volontà di maternitàattraverso: a) un piano straordinario
dipromozione e sostegno al lavoro femminilecon incentivi a modalità
organizzative ba-sate su nuovi rapporti tra produzione
eriproduzione, b) il riconoscimento socialee la valorizzazione del
lavoro di curaanche con lo sviluppo di infrastrutturesociali di
stampo europeo riguardo a si-curezza, qualità, diffusione equa in
tutto ilterritorio nazionale, a partire da quellededicate
all’infanzia rifinanziando – tral’altro – il piano straordinario di
inter-vento per lo sviluppo del sistema territo-riale dei servizi
socio-educativi, al qualeconcorrono gli asili nido, i servizi
integra-tivi, e i servizi innovativi nei luoghi dilavora, presso le
famiglie e presso i ca-seggiati, di cui all’articolo 1, comma
1259,della legge n. 296 del 2006;
ad assumere efficaci iniziative, anchenell’ambito dell’Unione
europea, volte aprevedere l’esclusione dal rispetto delpatto di
stabilità per le spese relative aservizi sociali e al welfare al
fine di: a)incrementare le risorse attualmente asse-gnate al fondo
nazionale per l’infanzia el’adolescenza e al fondo per le
politichesociali; b) attuare efficaci politiche di abi-tative con
la priorità dello sviluppo del-l’edilizia residenziale pubblica e
del soste-gno alla locazione per i giovani che desi-derino
convivere, sposarsi, fare figli;
ad assumere iniziative per ricono-scere il tempo dedicato alle
attività di curaai fini pensionistici con il riconoscimento
di contributi figurativi legati al numero deifigli o ad
eventuali altri impegni di cura,nonché con il riconoscimento di
integra-zioni contributive per i periodi di lavoropart time per
ragioni di cura e possibilitàdi anticipo della pensione per
necessità diaccudimento di persone non autosuffi-cienti nel quadro
di una revisione delsistema pensionistico che contempli
fles-sibilità e libertà di scelta;
ad assumere iniziative per aumentaregli sgravi fiscali a favore
della maternitàper le donne lavoratrici, con particolareriguardo
alle piccole e micro imprese,sulle quali i costi incidono in
misuraproporzionalmente maggiore.
(1-01354) « Nicchi, Gregori, Scotto, Panna-rale, Martelli,
Airaudo,Franco Bordo, Costantino,D’Attorre, Duranti, DanieleFarina,
Fassina, Fava, Fer-rara, Folino, Fratoianni,Carlo Galli, Giancarlo
Gior-dano, Kronbichler, Marcon,Melilla, Paglia,
Palazzotto,Pellegrino, Piras, Placido,Quaranta, Ricciatti,
Sanni-candro, Zaratti ».
La Camera,
premesso che:
negli ultimi anni, l’esigenza di un’a-nalisi rigorosa dei
meccanismi che influi-scono sull’andamento della spesa pubblicae la
necessità di definire interventi miratial contenimento e alla sua
progressivariqualificazione sono state più volte og-getto di
attenzione da parte del legislatore;
le politiche di riduzione di spesapubblica fin qui seguite sono
state im-prontate ad una filosofia di politica eco-nomica, quella
dell’austerità; si tratta dipolitiche che sono state
completamentefallimentari: dall’inizio della crisi il
debitopubblico nei Paesi dell’eurozona è passatomediamente dal 60
per cento al 95 percento rispetto al prodotto interno lordo
el’economia europea ha vissuto lunghi pe-
Atti Parlamentari — 41171 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21
SETTEMBRE 2016
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riodi di stagnazione. In Italia il prodottointerno lordo è di
dieci punti inferiorerispetto al periodo antecedente alla
crisi;
queste politiche hanno significatola riduzione dei trasferimenti
al sistemadelle autonomie locali e il definanzia-mento del servizio
sanitario nazionale,comportando la riduzione di importantiservizi
per i cittadini e l’aumento dell’im-posizione fiscale a livello
locale, comeevidenziato nel 2015 dalla Corte dei Conti;inoltre, le
stesse politiche hanno compor-tato una compressione degli
investimentipubblici, senza i quali non è possibileuscire dalla
crisi;
per perseguire l’obiettivo del pareg-gio del bilancio (obiettivo
che ad avviso deifirmatari del presente atto di indirizzo èda
ritenersi comunque profondamentesbagliato) e quello della
diminuzione deldebito senza rinunciare allo sviluppo oc-corrono
ingenti risorse finanziarie; il pro-blema principale è stato quello
di reperirei mezzi necessari senza fare ulteriorericorso al mercato
finanziario, nel rispettodegli impegni assunti con il patto di
bi-lancio europeo (Trattato sulla stabilità,coordinamento e
governance nell’unioneeconomica e monetaria, più conosciutocome «
Fiscal Compact », approvato il 2marzo 2012 da 25 dei 27 Stati
membridell’Unione europea ed entrato in vigore il1o gennaio
2013);
il taglio della spesa pubblica èprogressivamente diventato una
sorta dimantra ideologico di una politica econo-mica (fondata sulla
riduzione dell’inter-vento e degli investimenti pubblici) che
haavuto un impatto pro-ciclico, negativo perla crescita,
dimenticando che la crisi del2007 non ha origine nell’eccesso di
spesapubblica, ma nel fallimento dei mercatifinanziari privati che
ha comportato poi ilsalvataggio di banche private con
fondipubblici;
in questo contesto si è concretiz-zata la promozione di
un’azione di ridu-zione della spesa preordinata all’elimina-zione
degli sprechi e al riorientamentodelle risorse verso gli obiettivi
considerati
primari: appunto la spending review, in-trodotta in principio
dal Governo Prodinel 2007, riproposta dal Governo Montinel 2011 e
successivamente proseguita dal-l’attuale Governo in carica, che ha
legatoil successo di questa azione prevalente-mente alla
destinazione dei risparmi atagli e sgravi fiscali invece che agli
inve-stimenti pubblici. Spesso la spending re-view si è tradotta
esclusivamente in unapolitica di tagli, senza alcuna rimodula-zione
e riorientamento della spesa;
quello della spending review ri-guarda un tema molto complesso
perchéha un rilievo non solo tecnico, ma anchepolitico e sociale.
In questa prospettiva,peraltro, esso risulta strettamente
colle-gato a quello, ben più generale, del ruolodello Stato nella
crisi finanziaria e puòcostituire l’occasione per l’avvio di un
piùprofondo rinnovamento della pubblicaamministrazione e dei suoi
meccanismi digestione;
alla luce di quanto previsto dallalegge di contabilità e dai
successivi inter-venti normativi, risultano finora prodottidiversi
documenti di analisi e valutazionedella spesa, ad iniziare dal «
Rapportotriennale sulla spesa delle amministrazionidello Stato »,
documento previsto dall’ar-ticolo 41 della legge n. 196 del 2009
sul-l’attività triennale di spending review –volto ad illustrare la
composizione e l’e-voluzione della spesa ed i risultati conse-guiti
con le misure adottate ai fini del suocontrollo e quelli relativi
al miglioramentodel livello di efficienza delle amministra-zioni;
tale documento è stato presentatoalle Camere per la prima volta
nell’agosto2012;
si evidenza, inoltre, il cosiddettorapporto Giarda presentato
dal Ministroper i rapporti con il Parlamento protempore e discusso
nel Consiglio dei mi-nistri del 30 aprile 2012. Secondo
talerapporto l’importo presumibile della spesache può essere
oggetto di revisione nelbreve e lungo termine, viene definito
dalrapporto come « spesa aggredibile »: l’at-tribuzione di tale
qualifica deve essere
Atti Parlamentari — 41172 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21
SETTEMBRE 2016
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intesa nel senso che si tratta di una massadi spesa che può
essere soggetta ad analisie, se le motivazioni sussistono, può
esseresottoposta a riduzione. Così definita, laspesa aggredibile
viene quantificata incirca 295 miliardi di euro, nel cui
ambito,tuttavia, in un’azione volta al consegui-mento di risultati
nel breve periodo, solouna percentuale del 25/30 per cento dialcune
voci di spesa può essere effettiva-mente fonte di possibili
risparmi. Talerapporto, infine, è stato successivamenteincluso in
un ulteriore documento delmarzo 2013, predisposto dalla
Presidenzadel Consiglio dei ministri – Ministro per irapporti con
il Parlamento, recante « Ana-lisi di alcuni settori di spesa
pubblica » chereca, inoltre, un gruppo di sei lavori cheanalizzano,
in successione, le spese del-l’Arma dei carabinieri, della polizia
diStato e dei suoli corpi specialistici, deivigili del fuoco, delle
prefetture e dellecapitanerie di porto; un altro gruppo diquattro
lavori concerne alcuni settori sot-toposti a particolare attenzione
legislativa,quali le spese delle province, i possibilirisparmi da
accorpamento delle stesse, itrasferimenti alle imprese dal
bilanciodello Stato ed, infine, i trasferimenti daquelli degli enti
territoriali, in relazione aduna possibile riduzione della relativa
en-tità; altri due lavori, da ultimo, concer-nono rispettivamente
la spesa per investi-menti pubblici e a titolo di esempio perquanto
concerne le amministrazioni cen-trali, il Ministero dell’interno.
Si tratta dilavori, precisa il documento che nonhanno lo scopo di
fornire proposte ope-rative sulla riduzione della spesa,
essendoinvece finalizzati « ad avviare la dialetticatra le
strutture di Governo competentisulle procedure di spending review e
(...) iresponsabili della gestione dei singoli ser-vizi o attività
sulla formulazione di pro-poste per il riordino della loro
organizza-zione produttiva, anche finalizzate a rea-lizzare
risparmi di spesa »;
successivamente al rapporto Giardadell’aprile 2012, a seguito
dell’istituzione,con il decreto-legge n. 52 del 2012 dellafigura
del commissario straordinario allaspesa pubblica, il commissario
Bondi ha
predisposto, nel mese di luglio del 2012,un lavoro relativo alla
spesa per consumiintermedi di regioni, province, comuni,università
ed enti di ricerca. Tali analisisono organizzate in tre volumi, ed
utiliz-zano le rilevazioni desumibili dal sistemainformativo sulle
operazioni degli entipubblici (SIOPE), sistema di
rilevazionetelematica degli incassi e dei pagamentieffettuati dai
tesorieri di tutte le ammini-strazioni pubbliche. Il primo volume,«
Consumi Intermedi di Regioni, Province,Comuni (pop.>100.000
ab.), Università,Enti di ricerca », riporta gli eccessi dispesa di
ciascun ente determinati rispettoal valore mediano di ciascun
gruppo dienti nell’acquisto di alcune sottocategoriedi spesa dei
consumi intermedi. Il secondovolume, « Nota tecnica per il
Commissariostraordinario per la razionalizzazionedella spesa per
acquisti di beni e servizi »,redatto dall’Istat, si concentra sui
paga-menti per l’acquisto di beni e servizi el’utilizzo di beni di
terzi sostenuti daicomuni nell’anno 2011, con l’obiettivo
dideterminare un valore medio che funga dabenchmark per il livello
effettivo di spesa.Il terzo volume, « Analisi
dell’inefficienzanella spesa degli enti locali. Prima
speri-mentazione », redatto dalla SOSE (solu-zioni per il sistema
economico), esamina,attraverso tecniche econometriche specifi-che,
i pagamenti dei comuni per l’acquistodi beni e servizi, con
l’obiettivo di indivi-duare un benchmark e per differenzal’eccesso
di spesa;
a seguito dell’entrata in vigore dellanuova disciplina che
attualmente regolal’attività del Commissario straordinarioprevista
dall’articolo 49-bis del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69,
(legge n. 98del 2013), il 4 ottobre 2013 è stato nomi-nato
commissario straordinario per laspending review Carlo Cottarelli,
che haassunto le relative funzioni a decorrere dal23 ottobre 2013,
cessando poi dall’incariconell’ottobre 2014;
nel 2015, infine, Carlo Cottarellipubblicherà un libro dal
titolo « La listadella spesa. La verità sulla spesa
pubblicaitaliana e su come si può tagliare » dove
Atti Parlamentari — 41173 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21
SETTEMBRE 2016
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spiega come nei primi mesi il lavoro siaproceduto in parallelo
su due livelli. Ilprimo è stato costituito da 25 gruppi dilavoro
che hanno operato, con qualche ec-cezione, quasi 8 gruppi tematici
o « oriz-zontali » e 17 gruppi « verticali » per le variecomponenti
della pubblica amministra-zione (i 13 Ministeri, la Presidenza del
Con-siglio, più regioni, province, comuni). Aquesti gruppi è stato
chiesto di presentareproposte di risparmio entro fine 2015.
Tut-tavia, visto che non poteva essere sicuro cheavrebbero avanzato
proposte concrete, haproceduto anche su un secondo piano
at-traverso il cosiddetto « Gruppo base » costi-tuito da Carlo
Cottarelli stesso e dalle per-sone, alcune a tempo pieno, altre a «
parttime », che avevano operato direttamentecon lui. Al riguardo,
Cottarelli scrive « Hofatto bene, perché se i gruppi di
lavoro“orizzontali” hanno prodotta qualche pro-posta di riforma, le
proposte avanzate deigruppi verticali sono state, con qualche
ec-cezione, limitate. Cinque gruppi di lavoroverticali non hanno
completato nemmeno ilavori, anche per la caduta del governoLetta.
Nel libro si fa talvolta riferimentoalle “proposte dei gruppi di
lavoro”. Conquesto si intende uno dei 25 gruppi oriz-zontali o
verticali. I loro rapporti sono statipubblicati a inizio aprile
2015
(http://revi-sionedellaspesa.gov.it/rapportigruppidilavo-ro.htlm).
Nel libro si fa invece più spessoriferimento alle “proposte della
Revisionedella spesa”. Con questo termine si inten-dono le proposte
avanzate dal commissariostesso, molte delle quali sono raccolte
sottoil titolo “Proposte per una Revisione dellaspesa pubblica
(2014-2016)” dell’11 marzo2014. Anche questo documento è stato
pub-blicato ufficialmente a inizio aprile
2015(http://revisionedellaspesa.govit/documenti/PRIME_PROPOSTE_PER_UNA_REVISIO-NE_DELLA_SPESA–xfinale.pdf)
anche seera stato già oggetto di una fuga di notiziesu diversi siti
web non appena comple-tato. »;
il programma di lavoro del com-missario è stato trasmesso alle
Camere il18 novembre 2013, e su di esso si èespressa la commissione
bilancio dellaCamera con una risoluzione approvata il
successivo 4 dicembre, ma essa non hamai avuto modo valutare in
modo appro-fondito l’analisi finale del commissarioCottarelli,
nonostante la legge costituzio-nale n. 1 del 2012, all’articolo 5,
comma 4,nel riformare l’articolo 81 della Costitu-zione, stabilisca
che le Camere, secondo lemodalità stabilite dai rispettivi
regola-menti, esercitano la funzione di controllosulla finanza
pubblica con particolare ri-ferimento all’equilibrio tra entrate e
spese,nonché alla qualità e all’efficacia dellaspesa delle
pubbliche amministrazioni;
nel marzo 2015 l’incarico di com-missario straordinario per la
spending re-view è stato, quindi, affidato a YoramGutgeld e Roberto
Perrotti. Roberto Per-rotti, in particolare, è cessato
dall’incariconel dicembre 2015 e, recentissimamente,come Cottarelli
in precedenza, ha pubbli-cato un libro dal titolo « Status Quo »
cheha suscitato particolare scalpore sullastampa nazionale anche a
seguito di al-cune dichiarazioni rese dallo stesso Per-rotti in
aspra polemica con il Governo perla consistenza della spending
review effet-tivamente svolta in modo efficace;
nel 2012, 2013, 2014 e 2015 si èassistito in buona sostanza ad
una pro-gressione impressionante in cui anno dopoanno, dalla
struttura del Governo sonocaduti vari commissari della spending
re-view, dimissionari o depotenziati, dopoessere stati presentati
come i deus exmachina della lotta agli sprechi, senzaperaltro
risultare chiaro se il lavoro daquesti prodotto sia stato
effettivamentesfruttato dal Governo in modo efficace econsono alle
finalità che dovrebbero pre-siedere la spending review, ovverosia
quelledella « revisione » e non del « taglio » allaspesa pubblica,
visto e considerato cheinizialmente si dovrebbe procedere
allarevisione « review » della spesa pubblica esuccessivamente,
semmai, al taglio « cut »ove necessario, visto che il livello si
spesapubblica appropriato in qualunque Paesedel mondo dipende anche
da quanto quelPaese può permettersi;
critiche di merito sulle modalitàattraverso le quali è stata
attuata la spen-
Atti Parlamentari — 41174 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21
SETTEMBRE 2016
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ding review del Governo sono stateespresse il 23 giugno 2016
anche dallaCorte dei Conti. In particolare, il presi-dente della
Corte dei Conti Raffaele Squi-tieri ha sottolineato come « lo
sforzo dicontenimento degli ultimi anni appare as-sai severo »,
soprattutto sulle spese « chepiù incidono sul funzionamento delle
am-ministrazioni e sui servizi resi ai citta-dini », ricordando in
particolare che tra2010 e 2015 la spesa per i redditi dalavoro
dipendente nella P.A. è diminuita« in valore assoluto a oltre 10
miliardi ».L’azione di riequilibrio dei conti pubblicisi tradotta
anche in risparmi « molto ri-levanti » della spesa per interessi
sul de-bito. Tuttavia « l’urgenza, a volte affan-nosa, di
realizzare un rigido percorso dirientro verso l’equilibrio di
finanza pub-blica ha reso più difficile il bilanciamentocon le
esigenze, anch’esse pressanti, disalvaguardia di politiche
pubbliche vitali »come « infrastrutture » e « opere pubbli-che ».
Nella relazione sul rendiconto ge-nerale dello Stato la
magistratura conta-bile sottolinea « l’uscita dalla stretta
emer-genza finanziaria e l’auspicio di una ri-presa economica più
solida hannoconsentito, di recente, di predisporre cor-rettivi a
manovre di taglio che, alla lunga,stavano mostrando “effetti
collaterali” in-sostenibili ». È stato, poi, evidenziato
comel’azione del governo relativamente al pro-cesso di riordino
degli « assetti organizza-tivi » della pubblica amministrazione
che« è stato defatigante, continuo e disordi-nato e, in taluni
casi, si è venuto asovrapporre ad analoghi percorsi derivantidalla
ridefinizione delle competenze deiministeri ovvero dalla
costituzione di Entie Agenzie nazionali. Anche il processo
diriduzione della rete periferica degli ufficidei ministeri è stato
sinora troppo timidoe ha, in definitiva, inciso solo sui
verticidegli uffici ». La conclusione della magi-stratura
contabile, affidata al procuratoregenerale della Corte dei Conti,
MartinoColella, è chiara: « L’attuale ipertrofia dienti e
strutture, comprese le cosiddetteautorità indipendenti » richiede «
che siattivi una concreta attività di sfoltimentidegli stessi,
partendo dai casi in cui più
evidente è la duplicazione delle compe-tenze e la sostanziale
mancanza di uninteresse pubblico attuale alla loro soprav-vivenza
»;
la legge di stabilità per il 2016(legge n. 208 del 2015)
contiene numerosedisposizioni ascrivibili al controllo dellaspesa
pubblica. Il Governo valuta in circa7,2 miliardi di euro nel 2016,
circa8,2 nel 2017 e 10 miliardi nel 2018 lerisorse ottenute tramite
la spending reviewnella legge 208 del 2015;
i risparmi previsti per lo Stato sonoin larga parte basati su
interventi selettividi riduzione della spesa dei Ministeri percirca
2,7 miliardi di euro nel 2016, 2,1miliardi nel 2017 e 2,3 miliardi
nel 2018,che in termini di saldo netto da finanziareammontano a
circa 3,3 miliardi nel 2016,2,4 miliardi nel 2017 e 1,8 miliardi
nel2018. Tra gli interventi più rilevanti vi èl’azzeramento del
fondo per la riduzionedella pressione fiscale, alimentato dai
ri-sparmi accertati a consuntivo derivanti daiprocessi di
razionalizzazione e conteni-mento della spesa pubblica da parte
delleamministrazioni centrali, in relazione al-l’attuazione di
manovre di finanza pub-blica adottate in anni precedenti (circa
0,8miliardi nel 2016 e circa 0,4 miliardi neglianni 2017 e 2018).
Altre misure di ridu-zione sono attuate attraverso la revisionedei
trasferimenti e dei contributi destinatia imprese pubbliche e
private. Rientranotra questi la riduzione degli stanziamentiin
favore di Ferrovie dello Stato italiane(0,4 miliardi nel 2016), la
rimodulazionedel fondo per gli interventi agevolativi alleimprese
(35 milioni nel 2016, 41 milioninel 2017 e 60 milioni nel 2018), la
ridu-zione dei contributi in conto interessirelativi ai
finanziamenti a carico del fondorotativo per il sostegno alle
imprese (55milioni nel 2016 e 50 milioni in ciascunodegli anni
successivi). Ulteriori risparmisono assicurati attraverso la
riduzione deicompensi spettanti ai centri autorizzati diassistenza
fiscale (40 milioni nel 2016 e 70milioni per gli anni 2017 e 2018),
deifinanziamenti agli istituti di patronato (15milioni annui).
Infine, si prevede la ripro-
Atti Parlamentari — 41175 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21
SETTEMBRE 2016
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grammazione delle risorse per l’ediliziasanitaria (0,3 miliardi
nel 2016 e 0,6miliardi in ciascuno degli anni 2017 e2018), la
dismissione degli immobili in usoal Ministero della difesa (0,2
miliardi nel2016), la diminuzione, per un importo di10 milioni a
decorrere dal 2016, dellaquota dell’otto per mille del gettito
Irpefdestinato allo Stato e la riduzione dellesomme corrisposte
annualmente ai partitipolitici in relazione alla destinazione
deldue per mille dell’Irpef da parte dei con-tribuenti (10 milioni
per l’anno 2016 e 20milioni per gli anni 2017 e 2018);
per quanto riguarda le regioni, unrisparmio rilevante è atteso
dal passaggioal nuovo saldo obiettivo di finanza pub-blica (circa
1,8 miliardi nel 2016, circa 1miliardo nel 2017 e 660 milioni nel
2018).Inoltre, alle regioni e province autonome èrichiesto un
contributo migliorativo per unimporto di circa 4 miliardi di euro
nel2017 e di circa 5,5 miliardi nel 2018(comprensivi dei risparmi
di spesa deri-vanti dal ricorso alle centrali di commit-tenza degli
acquisti di beni e servizi daparte delle regioni pari a 480 milioni
dieuro in ciascuno degli anni 2017 e 2018).La ripartizione di tale
contributo tra i varicomparti, compresa la sanità, viene defi-nita
annualmente con un accordo da re-cepire in Conferenza
Stato-regioni. In as-senza di una intesa, il Governo stabiliscela
distribuzione del taglio tramite un de-creto del Presidente del
Consiglio dei mi-nistri;
per quanto concerne il servizio sa-nitario nazionale (SSN) è
prevista unariduzione del finanziamento del fabbiso-gno sanitario
nazionale standard per ilsolo anno 2016, al livello di 111 miliardi
dieuro, con un conseguente effetto miglio-rativo dell’indebitamento
netto di circa 1,8miliardi. Una quota del finanziamento alservizio
sanitario nazionale pari a 0,8miliardi di euro è subordinata
all’adozionedei nuovi livelli essenziali di assistenza(LEA). Sempre
nel settore sanitario, lalegge di stabilità fornisce, altresì,
diversistrumenti di efficientamento come il raf-forzamento delle
procedure di acquisi-
zione centralizzata e l’introduzione dipiani di rientro per le
aziende ospedaliere,anche universitarie, per gli istituti di
ri-covero e cura a carattere scientifico(IRCCS) e dal 2017 per le
aziende sanitarielocali (ASL);
è prevista, inoltre, in via tempora-nea una proroga delle
disposizioni giàpreviste per il triennio 2014-2016 in ma-teria di
revisione del meccanismo di indi-cizzazione dei trattamenti
pensionistici su-periori a tre volte il minimo, con unrisparmio di
spesa che al netto degli effettifiscali ammonta a circa 335 milioni
nel2017 e circa 750 milioni nel 2018. Tra lemisure di revisione
della spesa che riguar-dano il settore del pubblico impiego
rien-tra l’inasprimento del blocco del turn-overper il periodo
2016-2018, nella misura del25 per cento dell’equivalente
finanziarioderivante dalle cessazioni di personaledella medesima
qualifica avvenute nel-l’anno (al netto degli effetti fiscali e
con-tributivi pari a 23 milioni nel 2016, 81milioni nel 2017 e 164
milioni nel 2018).Ulteriori risparmi derivano dalle disposi-zioni
di limitazione e riduzione delle ri-sorse per il trattamento
economico acces-sorio degli addetti del pubblico impiego(36 milioni
di euro annui). Altri interventidi minore rilevanza finanziaria
sono ca-ratterizzati da una razionalizzazione dirisorse per alcuni
interventi di carattereprevidenziale, anche attraverso la
riconsi-derazione della spesa effettivamente ne-cessaria per
soddisfare il relativo fabbiso-gno;
il documento di economia e fi-nanza 2016 continua ad attribuire
allaspending review un ruolo centrale nellapolitica di bilancio e
quantifica i risparmiassociati a interventi di
razionalizzazionedella spesa, in termini di indebitamentonetto, di
25 miliardi di euro circa nel 2016,27,645 miliardi di euro nel 2017
e 28,678miliardi nel 2018 (tali risparmi derivano inmisura
differente dai seguenti provvedi-menti: decreto-legge n. 4 del
2014, decre-to-legge n. 66 del 2014, decreto-leggen. 90 del 2014,
legge di stabilità 2015,legge di stabilità 2016). In tale percorso
la
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SETTEMBRE 2016
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revisione della spesa rientra, compren-dendo anche la revisione
delle spese fi-scali, nel mix di strumenti che il Governointende
impiegare per la disattivazionedelle clausole di salvaguardia nel
2017(anno in cui ammonterebbero a circa 0,9punti di prodotto
interno lordo, ovverooltre 15 miliardi di euro);
il peggioramento del quadro con-giunturale potrebbe aumentare
l’esigenzadi rivedere ulteriormente le stime dellaspending review
in prospettiva della pros-sima sessione di bilancio;
senza entrare nel merito delle po-lemiche che si sono susseguite
in questianni sulla metodologia adottata dai variEsecutivi nel
procedere alla revisione dellaspesa pubblica, alla luce dei
principi co-stituzionali, appare quanto mai necessarioavviare un
serio ragionamento, affinché ilprocesso di revisione della spesa
pubblicaesca dagli schemi della centralizzazionedecisionale e
preveda, piuttosto, l’effettivocoinvolgimento del Parlamento,
dellaCorte dei Conti oltre che l’indispensabile econcreto
contributo dei dicasteri, le re-gioni, le autonomie locali, enti
pubblici esocietà partecipate dallo Stato nella ela-borazione di
proposte di revisione intelli-gente della gestione delle risorse
pubblicheche non si traducano necessariamente inuna insostenibile
compromissione dei ser-vizi pubblici resi ai cittadini o
nell’incre-mento della pressione fiscale, alla lucedella
considerazione che determinati « ta-gli » una volta determinati
devono esseregovernati, non certo dal commissariostraordinario di
turno che può fare delleproposte, ma dalla dirigenza pubblica,
api-cale o meno che sia, che deve assicurarecomunque il lavoro «
crudo » della pub-blica amministrazione,
impegna il Governo:
a porre in essere tutte le iniziative dicompetenza volte a
favorire lo svolgi-mento, nell’ambito degli organi parlamen-tari
competenti, di una sorta di sessionestraordinaria dedicata alla
spending reviewsui documenti prodotti sino ad oggi al
riguardo ed in particolare circa l’analisifinale del commissario
Carlo Cottarelli;
a porre in essere ogni iniziativa, an-che normativa, volta
ridefinire i criteriattraverso i quali è stato sino ad
oggidisciplinato il processo di elaborazionedelle proposte in
materia di spending re-view in maniera tale da assicurare ilmassimo
coinvolgimento fattivo da partedel Parlamento, della Corte dei
conti, deiMinisteri, delle regioni, delle autonomielocali, degli
enti pubblici e delle aziendepartecipate per aumentarne
l’efficienza eil controllo, assicurando il buon anda-mento della
pubblica amministrazione asensi dell’articolo 97 della
Costituzione, dacui dipende anche la piena fruizione deiservizi
pubblici e conseguentemente il be-nessere delle persone.
(1-01355) « Marcon, Melilla, Scotto, Ai-raudo, Franco Bordo,
Co-stantino, D’Attorre, Duranti,Daniele Farina, Fassina,Fava,
Ferrara, Folino, Fra-toianni, Carlo Galli, Gian-carlo Giordano,
Gregori,Kronbichler, Martelli, Nicchi,Paglia, Palazzotto,
Pannarale,Pellegrino, Piras, Placido,Quaranta, Ricciatti,
Sanni-candro, Zaratti ».
La Camera,
premesso che:
già nell’estate 2012 l’ecosistema flu-viale del Fiume Ticino
rischiava di esserefortemente compromesso da una gravesiccità
causata dalla scarsità di piogge. Lecriticità rientrarono grazie
alla proficuacollaborazione tra parco lombardo dellavalle del
Ticino e consorzio del Ticino(l’ente che gestisce il deflusso
dell’acquanel lago Maggiore); quest’ultimo infatti(grazie ad un
accurata gestione in fase dideflusso del accumulo d’acqua
garantitodal fatto che era stato assunto come livellodi riferimento
1,50 metri sullo zero idro-metrico a Sesto Calende) liberava
nelfiume la quantità d’acqua che era conser-
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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21
SETTEMBRE 2016
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vata nel Lago Maggiore, permettendo cosìal Ticino di sopperire
al grave momento egarantendo anche la quantità d’acqua ne-cessaria
all’attività agricola di ben dueregioni e cinque province nonché al
cor-retto funzionamento delle centrali idroe-lettriche
interessate;
con lettera del 7 marzo 2014, ildirettore dell’ufficio federale
dell’ambienteUFAM della Confederazione Svizzera,chiedeva
chiarimenti al direttore generaleper lo sviluppo sostenibile, il
clima el’energia del Ministero dell’ambiente edella tutela del
territorio e del mare, inmerito alle anomalie riscontrare sulla
re-golazione del lago Maggiore e di adope-rarsi per il rispetto del
disciplinare diregolazione (disciplinare in vigore ma ri-salente al
gennaio 1940). Tale richiestanasceva dal timore della
ConfederazioneSvizzera di possibili inondazioni derivantidai forti
cumuli, sia di neve che di acqua,nei bacini di monte nella regione
sud-alpina. Quanto appena descritto creava ipresupposti per la
decisione del Ministeroche, con nota inviata nel giugno
2014,invitava il consorzio del Ticino ad adope-rare la regolazione
dei livelli del lagosecondo quanto stabilito nella vigente
re-golamentazione, mantenendo la regola-zione estiva entro il
limite +1.0 metrorispetto alla zero idrometrico di
SestoCalende;
con nota congiunta, inviata al Mi-nistero dell’ambiente e della
tutela delterritorio e del mare i presidenti del parcolombardo
della valle del Ticino e del parcoTicino Piemonte e lago Maggiore
espone-vano la contrarietà dei rispettivi enti allaimposizione
della quota di 1,00 metro diaccumulo del lago anche perché
influivanegativamente sul programma di speri-mentazione DMV fiume
Ticino/gestione li-velli Lago Maggiore. Gli stessi inoltre,facevano
notare come il modello di ge-stione (applicato cinque anni prima)
abbiagarantito la quantità d’acqua necessariaagli agricoltori e
alle altre attività produt-tive sempre nel rispetto dell’ambiente
flu-viale che si ricorda ha avuto sino dal 2002il riconoscimento
MAB/UNESCO di Ri-
serva della biosfera. Dalla relazione tec-nica del Parco
Lombardo della Valle delTicino in merito al sopracitato programmadi
sperimentazione del DMV e del modellodi gestione dei deflussi dal
lago, si evincecome, al 31 maggio 2014, la situazione diaccumulo
nevoso e dei bacini di montefosse molto inferiore rispetto agli
anni2012 e 2013, periodo in cui la sperimen-tazione a quota +1,50
metri era in pienaapplicazione, e che ciò non comportòalcun
problema idrico né a valle, né amonte. La relazione inoltre
(prendendo inconsiderazione il fatto che le modalità diregolazione
dei flussi del lago fossero dicompetenza solo italiana, con il solo
ob-bligo di comunicazione agli svizzeri) fa-ceva osservare come il
Ministero decise didare seguito alla richiesta di chiarimentidella
Confederazione Svizzera senza ac-quisire alcuna informazione dai
soggettiterritoriali interessati;
il parco del Ticino, nella relazionepresentata alla Conferenza
dei servizi del29 aprile 2015, evidenziava come per quel-l’anno
fosse reale il pericolo di siccitàestiva in quanto grafici di
afflusso idricoerano simili a quelli degli anni precedentiche si
erano dimostrati particolarmentecritici (2003, 2006 e 2012) e che
nono-stante ciò non si riteneva necessario ri-portare il livello a
+1,50 metri sullo zeroidrometrico di Sesto Calende in modo diavere
più risorse idriche a disposizione;
con deliberazione n.1/2015 del 12maggio 2015 l’Autorità di
bacino del fiumePo, in risposta alle istanze del consorzioTicino
che chiedeva di portare la quota diregolazione estiva del lago a
+1,50 metrisullo zero idrometrico di Sesto Calende,approvava
l’avvio della sperimentazionedella regolazione estiva dei livelli
del lagoMaggiore imponendo però la quota dilivello massimo a +1,25
metri e modalità disvaso preventivo più rigide rispetto aquelle
vigenti fino a quel momento. Questadecisione portava il Parco
Lombardo dellaValle del Ticino ad inviare, il 14 luglio2015, una
diffida all’Autorità di bacino delfiume Po, sollecitando
l’incremento dellivello massimo di regolazione del lago
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SETTEMBRE 2016
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Maggiore nel periodo estivo a +1,50 metrisullo zero idrometrico
di Sesto Calende;
la relazione commissionata dalconsorzio del Ticino presentata al
tavolotecnico istituito dalla Autorità di bacinodel fiume Po dalla
società Blu Progettinell’aprile 2015 dimostrava, sulla basedella
analisi storica dei dati di anni diafflussi e deflussi nel lago,
come il man-tenere il livello a 1,50 metri non aumen-tava il
rischio di alluvioni/allagamentidelle aree adiacenti alle sponde
lacualianche in caso di eventi meteo eccezionali;
il Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del
mare, rispon-dendo all’interrogazione n. 3-01659 (di-scussa nella
seduta della Camera n. 476del 5 agosto 2015), si esprimeva per
unavalutazione dell’innalzamento a +1,30 me-tri dal marzo 2018 « a
fine 2017 » e solo« in seguito, sulla base dell’andamentodella
sperimentazione » l’innalzamento aquota +1,50 (tempistica che,
considerato ilperdurare di anno in anno delle sopradescritte
criticità, desta molta preoccupa-zione ai soggetti interessati in
primis gliagricoltori);
tra la primavera e l’estate del 2016il fiume Ticino e il lago
Maggiore stannosubendo un altro grave periodo di siccità,gravi
danni sia per l’ambiente naturale cheper tutte le attività
produttive legate alfiume e al lago; si fa riferimento alla
notastampa del 6 aprile del 2016 dove, ancorauna volta, il Parco
Lombardo della Valledel Ticino evidenziava come riportare illivello
del lago a quello della sperimenta-zione (+1,50 metri sullo zero
idrometrico)per tutto l’anno, fosse la condizione ne-cessaria per
garantire al fiume Ticino ilgiusto deflusso d’acqua tale da non
com-promettere il suo ecosistema riconosciutodall’Unesco, come
riserva della biosfera el’attività di circa 7.000 aziende della
prin-cipale zona agricola italiana,
impegna il Governo;
ad assumere le iniziative di compe-tenze per autorizzare il
consorzio Ticino
ad innalzare il livello del lago Maggiore a+1,50 metri sullo
zero idrometrico pertutto l’arco dell’anno;
ad attivarsi presso la ConfederazioneSvizzera per la revisione
del disciplinaredel 24 gennaio 1940, n. 3680, relativo
allaconcessione della costruzione, manuten-zione ed esercizio
dell’opera regolatricedel lago Maggiore, pubblicato sul Bollet-tino
ufficiale del Ministero dei lavori pub-blici 1940 – n. 25, secondo
le attualiesigenze.
(1-01356) « Prina, Cova, Carra, Falcone,Gadda, Tentori, Senaldi,
Ga-sparini, Ginefra, Paolo Rossi,Romanini, Scuvera, Olive-rio
».
La Camera,
premesso che:
tra le donne italiane che hannofatto la storia si deve
annoverare la scrit-trice nuorese Grazia Deledda, che è
con-siderata una delle più grandi scrittriciitaliane. Il 10
dicembre 2016 ricorre il 90o
anniversario dall’assegnazione del premioNobel per la
letteratura che la scrittricericevette nel 1926 grazie ai suoi
romanzied in particolare all’opera « Canne alvento »;
Grazia Deledda è ancora oggi l’u-nica donna nel campo della
letteraturaitaliana ad aver ottenuto il premio Nobelper la
letteratura e in particolare, nelcampo dell’opere letterarie;
la vita e la storia personale diGrazia Deledda sono inoltre
molto forma-tive ed esemplari per le studentesse e glistudenti
italiani sia dal punto di vistaletterario sia per la capacità,
straordinariaper una donna di quell’epoca, di superarel’ostilità
familiare e dell’ambiente nuoresee di affermare la sua passione per
laletteratura, le sue capacità e il suo talentoper la scrittura in
un campo allora riser-vato prevalentemente agli uomini;
Atti Parlamentari — 41179 — Camera dei Deputati
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SETTEMBRE 2016
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la scrittrice nacque a Nuoro nel1871 in una famiglia benestante,
quarta disei figli, intrappolata nella scarsa conside-razione
sociale in cui era relegata la donnain quegli anni. In questo
ambiente le fuconsentito di seguire pochi studi regolari(fino alla
quarta elementare), perché al-l’epoca le ragazze non dovevano
studiare:bastava saper fare una firma o due contiper la vendita
delle uova. Grazie alla suaforza di volontà però riuscì a
continuare ea coltivare, da autodidatta, gli studi lette-rari,
imparando la lingua italiana comeuna lingua straniera e leggendo i
grandinarratori russi, Dostoevskj e Tolstoj, inarratori francesi,
Zola e Flaubert, e gliitaliani Fogazzaro, D’Annunzio e Carducci.A
diciassette anni, nel 1888, pubblicò ilsuo primo racconto in una
rivista perragazze. Sperimentò diverse forme lette-rarie, scrivendo
versi, novelle e ben cin-quantasei romanzi a cui deve la fama e
lanotorietà;
la profonda conoscenza e l’amoreper la sua terra, la Sardegna,
per le suetradizioni e per il suo popolo, presenti intutta la sua
opera, attribuiscono grandevalore formativo alla lettura e allo
studiodei romanzi dell’autrice sarda; l’attenzioneche l’autrice
rivolge alla cultura e alletradizioni della propria terra
costituisconoun elemento in grado di suscitare neglistudenti la
conoscenza e l’attenzione per leloro regioni e città e per le
tradizionilocali;
altro elemento di forte valenza pe-dagogica ed educativa
consiste nella co-stanza, nello spirito di sacrificio e
nellaperseveranza per mezzo dei quali l’autriceriuscì ad affermare
il suo talento lettera-rio, superando i pregiudizi dell’epoca
se-condo cui « una donna scrittrice non puòessere onesta »;
negli anni scorsi fu presentato al-l’allora Presidente della
Repubblica, Gior-gio Napolitano, al Ministro pro
temporedell’istruzione dell’università e della ri-cerca e al
Ministro pro tempore del lavoroe delle politiche sociali con delega
alle pariopportunità un appello dalle associa-
zioni «Se Non Ora Quando», «Noi Donne2005», « Feminas in
Carrelas » affin-ché Grazia Deledda fosse reintegratanel canone
della letteratura italiana evenisse inserita tra i grandi
protagonistidella nostra letteratura il cui studio eirrinunciabile.
Appare di fondamentaleimportanza che le indicazioni
nazionalivengano aggiornate in tal senso. Tra inomi della
letteratura italiana è inoltreassente il nome di Grazia Deledda e
noncompare nel curricolo scolastico, cosìcome quello di altre donne
insigni nelcampo della letteratura, della poesia, dellescienze,
dell’economia e di moltissimi altrisettori,
impegna il Governo:
a individuare iniziative per celebrare il 90o
anniversario dall’assegnazione del premioNobel per la
letteratura a Grazia Deledda,per far conoscere su scala nazionale e
perfar studiare nelle scuole di tutti gli ordinie di tutti gradi la
figura e la straordinariaopera di Grazia Deledda e per celebrare
ledonne e gli uomini italiani che sono statiinsigniti del premio
Nobel o di altri pre-stigiosi premi internazionali, quali esempiper
i giovani.
(1-01357) « Centemero, Brunetta ».
Risoluzioni in Commissione:
La II Commissione,
premesso che:
attualmente, non esiste una bancadati telematica pubblica delle
sentenze deigiudici di merito, e gli archivi risultanoframmentati a
livello di singolo tribunale;
da un confronto con il funzionarioresponsabile dell’archivio del
tribunale diMilano è emerso che la maggior partedegli atti
processuali archiviati in Italiasono ancora conservati unicamente
in for-mato cartaceo e che i relativi fascicoli,alcuni risalenti a
molti decenni fa, stannoandando incontro al deperimento del
lorosupporto fisico;
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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21
SETTEMBRE 2016
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questo fenomeno risulta tanto piùgrave, a parità di tempo e di
condizioni diconservazione, quanto più bassa è la qua-lità e la
grammatura della carta e quindi,nel caso dei documenti incorporati
sullecosiddette veline, il degrado è tragica-mente rapido;
alcuni dei fascicoli che rischiano diandare incontro a un
sostanziale maceroriguardano casi di grande importanza sto-rica,
sociale e politica per il nostro Paese:grandi casi di cronaca,
sentenze significa-tive per l’evoluzione giurisprudenziale inalcuni
ambiti, storici processi di mafia e diterrorismo;
quanto a questi ultimi fenomeni,residua un interesse
investigativo ancheattuale, dimostrato da recenti richieste
dirogatoria internazionale presentate da unnostro partner europeo
per accedere aparte di tale documentazione;
i funzionari dell’archivio di Milano,in riscontro alla nota
027.0016/2016 BBdella direzione generale della giustiziapenale del
luglio 2016 (vds prot.8063.E deltribunale del 18 luglio 2016),
hanno tra-smesso un elaborato comprendente il mo-nitoraggio dei
procedimenti penali di in-teresse storico, con la quale hanno
rap-presentato la qualità degli atti e la prioritàdegli interventi
da realizzare in base allecondizioni di oggettivo degrado chimico
estrutturale del complesso processuale;
prendendo a parametro i costi chel’archivio di Milano ha già
effettivamenteed autonomamente sopportato per preser-vare alcuni
fascicoli in stato di degradourgente, tra l’altro attraverso un
progettodi recupero sociale dei detenuti del car-cere di Bollate,
ammessi al lavoro esternoin forma di un regime carcerario
affievo-lito, si può stimare in circa euro 0,4+Iva apagina il costo
di digitalizzazione dei do-cumenti, comprensivo dei costi per
ricom-porre le pagine danneggiate;
se neppure l’archivio del tribunaledi Milano, con le risorse
attualmente di-sponibili, è però in grado di
provvedereautonomamente alla completa digitalizza-
zione dei fascicoli di processi storici in suopossesso, risulta
impensabile che vi prov-vedano da soli archivi di tribunali
conminori capacità economiche, organizzativeo con una minore
sensibilità e consape-volezza della tematica;
se si vuole salvare questa ingentequanto cruciale
documentazione, centra-lizzarla e renderla poi disponibile per
viatelematica a tutti i soggetti interessati, ènecessaria una somma
stimabile in 15milioni di euro per tutta Italia, fraziona-bile in
più anni,
impegna il Governo:
ad assumere iniziative per provvedereurgentemente alla
digitalizzazione dei fa-scicoli di processi di interesse storico
dicui in premessa;
a realizzare una banca dati pubblicadelle sentenze di interesse
storico, dotatadi diversi livelli di accesso per la consul-tazione
e l’estrazione di informazioni daparte dei soggetti
interessati;
ad assumere iniziative per reperire lerisorse necessarie per la
realizzazione delprogetto di digitalizzazione di cui
sopra,prevedendo la possibilità di destinare unaparte dei diritti
di cancelleria riscossicome corrispettivo dei servizi degli
archividegli uffici giudiziari alla parziale coper-tura economica
dei costi.
(7-01100) « Marzano, Catalano, Dam-bruoso, Nesi, Marcolin,Bruno,
Quintarelli, Prodani,Giuditta Pini, Murgia, Zacca-gnini,
Pastorelli, Locatelli,Molea, Galgano, Bombassei,Oliaro, Monchiero,
Matar-rese, Vargiu, Coppola, Pal-mieri ».
La III Commissione,
premesso che:
l’articolo 104 dello Statuto delleNazioni Unite stabilisce che
l’organizza-zione gode, sul territorio di ciascuno dei
Atti Parlamentari — 41181 — Camera dei Deputati
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SETTEMBRE 2016
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suoi membri, della capacità giuridica ne-cessaria per
l’esercizio delle sue funzioni eper il conseguimento dei suoi
fini;
l’articolo 105 stabilisce, inoltre, chela stessa gode, sul
territorio di ciascunodei suoi membri, dei privilegi e
delleimmunità necessari per il conseguimentodei suoi fini e che i
rappresentanti deimembri delle Nazioni Unite e i
funzionaridell’organizzazione godranno parimentidei privilegi e
delle immunità necessari perl’esercizio indipendente delle loro
funzioniinerenti all’organizzazione;
l’Assemblea generale delle NazioniUnite ha approvato la
Convenzione suprivilegi e immunità mediante una risolu-zione
adottata il 13 febbraio 1946;
l’organizzazione, con i suoi beni eaveri, indipendentemente dal
luogo in cuisi trovano e dal loro detentore, godedell’immunità di
giurisdizione, salvo espli-cita rinuncia della stessa a tale
immunitàin un caso particolare, e i suoi locali
sonoinviolabili;
i suoi beni e averi, indipendente-mente dal luogo in cui si
trovano e dalloro detentore, sono esenti da perquisi-zioni,
requisizioni, confische, espropria-zioni e qualsiasi altra forma di
coercizioneesecutiva, amministrativa, giudiziaria o
le-gislativa;
gli archivi dell’organizzazione e, ingenerale, tutti i documenti
da essa posse-duti o conservati, sono inviolabili,
indipen-dentemente dal luogo in cui si trovano;
senza essere sottoposta ad alcuncontrollo, regolamento o
moratoria finan-ziaria, l’organizzazione può: a) possederefondi,
oro o divise di qualsiasi natura eavere conti in qualsiasi moneta;
b) trasfe-rire liberamente, da un Paese a un altro oall’interno di
un qualsiasi Paese, i fondi,l’oro o le divise in suo possesso e
conver-tire queste ultime in qualsiasi altra mo-neta;
i rappresentanti dei membri pressogli organi principali e
sussidiari delle Na-zioni Unite e alle conferenze convocate
dalle Nazioni Unite, durante l’eserciziodelle loro funzioni e
durante il viaggio diandata e ritorno dalla sede della
riunione,godono dei seguenti privilegi e immunità:a) immunità da
arresto o da detenzione esequestro dei loro bagagli personali e,
perquanto concerne gli atti da essi compiutiin qualità di
rappresentanti (parole escritti compresi), immunità da
qualsiasigiurisdizione; b) inviolabilità di qualsiasipratica e
documento; c) diritto di fare usodi codici e di ricevere documenti
o corri-spondenza per corriere o valigie sigillate;d) esenzione,
per sé e per i congiunti, daqualsiasi misura restrittiva i materia
diimmigrazione, da ogni formalità di regi-strazione degli stranieri
e da qualunqueobbligo di servizio nazionale nel Paesevisitato o
attraversato nell’esercizio delleproprie funzioni; e) stesse
agevolazioniconcesse ai rappresentanti dei Governistranieri in
missione ufficiale temporanea,in materia di disciplinamenti
monetari odi cambio; f) stesse immunità e agevola-zioni concesse
agli agenti diplomatici per iloro bagagli personali; g) altri
privilegi,immunità e agevolazioni non incompatibilicon quanto
precede, concessi agli agentidiplomatici, salvo il diritto di
chiederel’esenzione da dazi doganali sugli oggettiimportati
(diversi da quelli che costitui-scono i loro bagagli personali) o
l’esen-zione da accise o da tasse sulle vendite;
i privilegi e le immunità non sonoconcessi ai rappresentanti dei
membri aloro vantaggio personale, bensì allo scopodi garantire
l’esercizio, in piena indipen-denza, delle loro funzioni relative
all’or-ganizzazione;
un membro ha pertanto non solo ildiritto, ma il dovere di
revocare l’immu-nità al suo rappresentante (tutti i
delegatiaggiunti, i consiglieri, gli esperti tecnici e isegretari
di delegazione) in tutti i casi incui ritenga che essa ostacoli
l’azione dellagiustizia e qualora possa essere revocatasenza
compromettere lo scopo per cui erastata concessa;
non esistono particolari normeconsuetudinarie che impongono agli
Stati
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SETTEMBRE 2016
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di concedere immunità ai funzionari delleorganizzazioni
internazionali, non appar-tenenti alle Nazioni Unite;
obblighi in tal senso possono deri-vare solo da convenzioni:
l’accordo istitu-tivo dell’organizzazione, accordi successivicon
gli Stati membri, con Stati terzi, e inparticolare con lo Stato in
cui è stataistituita la sede;
sempre per via convenzionale ven-gono regolate le immunità dei
rappresen-tanti degli Stati presso le organizzazioni edè possibile
sempre rinunciare all’immu-nità;
è ormai norma consuetudinaria,confermata da numerose
convenzioni,l’applicazione dell’immunità dalla giurisdi-zione
civile, per interpretazione estensivacon la situazione degli Stati,
anche alleorganizzazioni internazionali;
le organizzazioni internazionali,non appartenenti alle Nazioni
Unite, inqualità di soggetti derivanti dalla volontàdegli Stati,
godono di un’immunità volta agarantire l’indipendenza
dell’eserciziodella loro missione;
in tale contesto, alcuni individuichiamati in veste ufficiale
presso le orga-nizzazioni internazionali possono benefi-ciare di
uno status particolare;
pur condividendo l’importante la-voro delle organizzazioni
internazionali,non si può non constatare che l’immunitàabbia
prodotto in più casi evidenti pro-blematiche relative alla tutela
dei dirittiumani;
un esempio è costituito dal massa-cro di Srebrenica, dell’11
luglio 1995:migliaia di musulmani bosniaci che vive-vano nella zona
protetta, all’epoca sotto latutela dell’Onu, sono stati prelevati
dalletruppe serbo-bosniache e trucidati;
allo stato attuale non, c’è ancorauna condanna, in quanto la
decisione dellaCorte europea dei diritti dell’uomo, datata11 giugno
2013, ha respinto il ricorsopresentato dall’associazione « Madri
diSrebrenica » e dai familiari delle vittime
che avevano citato in giudizio sia le Na-zioni Unite, avendo
autorizzato la mis-sione in ex Jugoslavia, sia i Paesi Bassi
che,con le proprie forze armate, avevano ilcompito di garantire la
sicurezza dell’en-clave musulmana; i tribunali olandesi, aiquali
l’organizzazione si era rivolta inprima battuta, hanno negato la
giurisdi-zione a causa dell’immunità di cui godonole Nazioni Unite
e i suoi funzionari;
sempre sullo stesso argomento, èopportuno ricordare che:
a) il 27 luglio 2016 è stata ap-provata in via definitiva alla
Camera deideputati il disegno di legge di ratificadell’Accordo tra
la Repubblica italiana el’organizzazione Bioversity
Internationalrelativo alla sua sede centrale, fatto aRoma il 5
maggio 2015, con il qualevengono concessi all’organizzazione e
aisuoi funzionari privilegi e immunità pari aquelli stabiliti dalla
citata convenzione del1946; tra l’altro, uno dei membri
delconsiglio di tale organizzazione è ClaudioLenoci, il quale nel
1996, in seguito all’in-chiesta sullo scandalo Cooperazione,
hapatteggiato la pena per i reati contestatigli:concorso in
corruzione e violazione dellalegge sul finanziamento dei
partiti;
b) con la legge 26 maggio 2000n. 159 (« Ratifica ed esecuzione
dell’Ac-cordo complementare tra il Governo dellaRepubblica italiana
e il Centro internazio-nale di alti studi agronomici
mediterranei(Centre International de Hautes EtudesAgronomiques
Méditerranéennes –Ciheam), relativo ai privilegi e alle immu-nità
del Centro in Italia, fatto a Roma il18 marzo 1999 e del relativo
scambio dinote interpretative effettuato in data 15 e24 settembre
1999) » sono state concesseimmunità e privilegi ai funzionari
dell’I-stituto agronomico mediterraneo (Iam diBari, il quale fa
parte della strutturaoperativa del Ciheam;
peraltro, nell’interrogazione, n. 4/03697 del 24 febbraio 2014,
a prima firmadel presentatore del presente atto di in-dirizzo, si
chiedeva se anche gli altriistituti facenti parte del Ciheam:
Chania
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SETTEMBRE 2016
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(Grecia), Montpellier (Francia) e Sara-gozza (Spagna) godessero
degli stessi pri-vilegi e immunità dello Iam di Bari; il
viceMinistro pro tempore agli affari esteri,Lapo Pistelli, nella
sua risposta aveva af-fermato che non è in vigore « né è maistato
sollecitato dalla parte interessata,alcun accordo fra le Autorità
spagnole el’istituto agronomico di Saragozza, nessunprivilegio o
immunità è riconosciuto all’i-stituto medesimo »;
secondo l’articolo de Il Fatto Quo-tidiano del 4 luglio 2015: «
Expo, all’istitutoin conflitto d’interesse contratto da 1,3milioni
senza gara », allo Iam di Bari sonostati affidati l’ideazione e la
gestione diFeeding knowledge, uno dei progetti diExpo 2015,
assegnato a chiamata direttasenza alcun bando pubblico, per un
con-tratto pari a 1,3 milioni di euro; sempresecondo lo stesso
articolo, « la gara haavuto come protagonista indiscusso lostesso
IAM, che non si è limitato a svolgereil ruolo di organizzatore, ma
è stato anchearbitro e giocatore. Ben sei membri sui 18della
commissione di pre-valutazione pro-venivano infatti dallo IAM e dal
CIHEAM(...) Sui 18 progetti vincitori, inoltre, treavevano come
promotore o partner loIAM, che in tutto ne ha presentati
unatrentina. Un conflitto di interessi che haportato una delle
aziende escluse dallapremiazione, la pugliese Emitech, a
pre-sentare una denuncia in procura a Mi-lano »; l’istituto di Bari
è stato poi coin-volto anche nelle indagini sulla Xylella,
ilbatterio che ha colpito recentemente gliulivi del Salento;
secondo l’articolo di Famiglia Cri-stiana del 12 marzo 2015:
Xylella, il Pm:« Non posso indagare sul convegno di Bariperché c’è
l’immunità totale », è stata evi-dente la difficoltà
nell’acquisizione di do-cumenti, a causa del particolare
statusgiuridico dell’Istituto al quale viene rico-nosciuta
extraterritorialità e immunità;
secondo il sostituto procuratore diLecce, Elsa Valeria Mignone:
« L’Istitutoagronomico mediterraneo, dove si è svoltoil workshop
del 2010 nel quale è stato
portato il batterio da Xylella per scopiscientifici, gode per
legge di immunitàassoluta e l’autorità giudiziaria non puòandare a
indagare. Questo è un caso uniconello scenario mondiale. Se la
causa deldisseccamento è la Xylella c’è stato unenorme ritardo nel
contenimento »;
secondo l’articolo de La Repubblicadel 3 maggio 2016: « Fiera
del Levante, aBari 20 indagati per truffa: L’ente nonaveva i
requisiti per i fondi pubblici », c’èstato un danno erariale da 12
milioni dieuro perché per anni la Fiera del Levanteavrebbe
percepito finanziamenti pubblicisenza avere i requisiti;
tra i 30 coinvolti nell’indagine cisono i due ex presidenti
della Fiera delLevante, Lacirignola e Viesti, ai quali laCorte dei
conti ha rispettivamente chiestola restituzione di 30 mila e 90
mila euro(cioè dei compensi percepiti senza i re-quisiti);
il 21 giugno 2013, a Parigi, il con-siglio di amministrazione
del Ciheamaveva nominato Cosimo Lacirignola, giàdirettore dello Iam
di Bari segretario ge-nerale ad interim;
nel frattempo, nel dicembre 2014, èstata firmata dallo stesso
direttore Laciri-gnola una convenzione per un progetto inMyanmar
tra Io Iam di Bari e la direzionegenerale per la cooperazione allo
sviluppo(Dgcs) per un importo pari a 680.000 euro,
impegna il Governo:
ad assumere iniziative affinché siaapplicata per analogia, nei
casi citati inpresenza e analoghi, la sezione 14 dellaConvenzione
sui privilegi e le immunitàdelle Nazioni Unite, secondo la quale
iprivilegi e le immunità non sono concessiai rappresentanti dei
membri a loro van-taggio personale, bensì allo scopo di ga-rantire
l’esercizio, in piena indipendenza,delle loro funzioni relative
all’organizza-zione;
a verificare se sussistano i presuppo-sti per assumere
iniziative volte a revocare
Atti Parlamentari — 41184 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21
SETTEMBRE 2016
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l’immunità al proprio rappresentante intutti i casi in cui
l’esercizio dell’immunitàostacoli l’azione della giustizia;
ad assicurare, per quanto di com-petenza, chi, in relazione alle
nomine deiconsigli delle organizzazioni internazionalivengano
selezionati esclusivamente soggettiincensurati.
(7-01099) « Spadoni, Manlio Di Stefano, DiBattista, Grande,
Scagliusi,Sibilia, Del Grosso ».
La VI Commissione,
premesso che:
l’articolo 11 del decreto legislativo21 novembre 2014, n. 175,
recante sem-plificazione fiscale e dichiarazione dei red-diti
precompilata, prevede delle modificheagli articoli 8, 30 e 33 del
Testo unico delledisposizioni concernenti l’imposta
sullesuccessioni e donazioni (di seguito TUS),approvato con decreto
legislativo 31 otto-bre 1990, n. 346, in materia di dichiara-zione
di successione;
nello specifico, il novellato articolo7 dell’articolo 28 del TUS
esclude l’obbligodi presentare la dichiarazione di succes-sione nei
casi in cui l’eredità è « devolutaal coniuge e ai parenti in linea
retta el’attivo ereditario ha un valore non supe-riore a euro
centomila e non comprende