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Mappa del sito Primo livello Una nuova via alla percezione Un mondo di energia L'Aquila Le emanazioni dell'Aquila Le grandi fasce di emanazioni Le otto grandi fasce di consapevolezza I fastelli di consapevolezza La fascia organica L'uovo luminoso Come funziona la percezione ordinaria Il punto di unione L'allineamento La posizione del punto di unione Interpretazione dei dati sensoriali Uniformità e coesione energetica La consapevolezza L'attenzione La prima attenzione o attenzione del tonal La scrematura o l'inventario dell'uomo I gruppi di percezione o unità percettive La fascia dell'uomo o ambito umano Il primo anello di potere L'intento del primo anello di potere La volontà Mappa del sito 1
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Atlantis

Dec 27, 2015

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majoc

Un libro di sapienza tolteca
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Page 1: Atlantis

Mappa del sito

Primo livelloUna nuova via alla percezione

Un mondo di energia

L'Aquila

Le emanazioni dell'Aquila

Le grandi fasce di emanazioni

Le otto grandi fasce di consapevolezza

I fastelli di consapevolezza

La fascia organica

L'uovo luminoso

Come funziona la percezione ordinaria

Il punto di unione

L'allineamento

La posizione del punto di unione

Interpretazione dei dati sensoriali

Uniformità e coesione energetica

La consapevolezza

L'attenzione

La prima attenzione o attenzione del tonal

La scrematura o l'inventario dell'uomo

I gruppi di percezione o unità percettive

La fascia dell'uomo o ambito umano

Il primo anello di potere

L'intento del primo anello di potere

La volontà

Mappa del sito

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Page 2: Atlantis

Far crollare il mondo

Il dialogo interno

Il silenzio interiore

Come interrompere il dialogo interno

Non−fare

Esercizi

Secondo livelloOltre la percezione ordinaria

Vedere• Quando il punto di unione si sposta•

Allineare altri mondi♦ La variazione del punto di unione♦ I mondi fantasma*Approfondimento: Il movimento del punto di unione verso il basso

Il movimento del punto di unione♦ L'ignoto♦ L'inconoscibile♦ La seconda attenzione♦

Raggiungere la seconda attenzione• Spostare il punto di unione*Approfondimento: Il colpo del NagualLa consapevolezza intensaRicordare nella consapevolezza intensa

Alcuni modi per spostare il punto di unione♦ La contemplazione◊ Interrompere le abitudini◊ Non−fare◊ Spinta della terra◊ Assumere piante di potere◊

Le correnti di energia♦ Fissare la seconda attenzione•

La padronanza dell'intento♦ Sviluppare la volontà*Approfondimento: L'apertura nel guscio luminoso

Ripulire l'anello di collegamento con l'intento◊ La manipolazione dell'intento◊ Chiamare l'intento con lo sguardo◊ L'intento inflessibile◊ Conoscere l'intento: segni e presagi◊ La conoscenza silenziosa◊

Il secondo anello del potere• Interruzione del primo anello del potere♦ Attivare il secondo anello del potere♦

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Il muro di nebbia♦ Le linee parallele*Approfondimento: I luoghi di potere

Attraversare il muro di nebbia◊ Il limbo◊ La seconda linea parallela◊ Infrangere la barriera della percezione◊

Navigare nella seconda attenzione• Il corpo energetico♦ La fessura tra i mondi♦ *Approfondimento: La ruota del tempoLa modalità del tempo

Esercizi

Terzo livelloL'energia: la chiave della stregoneria

I nemici del guerriero• Il nemico numero uno: l'importanza personale♦

Il riflesso di sé◊ I Voladores♦ L'energia sessuale♦

I figli, buchi nell'uovo luminoso◊ Scopate noiose◊ I vermi energetici◊

Recuperare energia• Usare la morte come consigliera♦

Assumersi la responsabilità dei propri atti◊ L'ultima battaglia sulla terra◊ Il distacco◊ Il pragmatismo degli sciamani◊ Emozioni e sentimenti di un guerriero*Approfondimento: Ringraziare Il saluto del guerriero*Approfondimento: La tristezza del guerrieroLa solitudine del guerrieroLa paura del guerrieroGli scudi del guerriero

Neutralizzare i Voladores♦ La disciplina◊ Infrangere lo specchio del riflesso di sé◊

La fine di un'era⋅ Spezzare le catene⋅ Varcare la soglia⋅ Perdere la forma umana*Approfondimento: la forma dell'uomo

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Page 4: Atlantis

La lotta contro i vecchi se stessi: cambiare⋅ Cancellare la storia personale♦

Inacessibilità◊ Il potere personale•

Esercizi

Quarto livelloLiberare l'energia

La via del guerriero• L'impeccabilità*Approfondimento: perdere la ragione

La spietatezza*Approfondimento: Aiutare gli altriGuarire

La sobrietà◊ La fluidità◊ Vivere strategicamente: il controllo◊ L'umiltà◊ La pazienza◊

Ricapitolare la propria vita• Liberare l'energia imprigionata♦ Offrire la nostra esperienza di vita all'Aquila♦ Ripulire l'inventario♦ Essere coscienti di come manipoliamo il mondo♦ Eliminare l'importanza personale♦ Spostare il punto di unione♦ Acquisire fluidità♦ Distaccarsi dal passato e dagli affetti♦ Mettere a punto la follia controllata♦ Rafforzare il corpo energetico♦ Perdere la forma umana♦ Rafforzare la nostra mente autentica: il veggente♦ Acquisire disciplina♦ L'intento della ricapitolazione♦ Il cerimoniere*Riassumendo...

Come eseguire la ricapitolazione♦ I passi magici•

Esercizi

Quinto livelloL'arte dell'agguato

Cacciatori all'agguato• Apprendere l'agguato•

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Page 5: Atlantis

La regola dell'agguato♦ I precetti dell'agguato◊ I principi dell'agguato◊ Gli umori dell'agguato◊ Svegliare l'intento◊

Tendere agguati a se stessi♦ L'arte di passare inosservati♦

La follia controllata• I pinches tiranos•

Classificazione dei pinches tiranos♦

Esercizi

Sesto livelloL'arte del sognare

Un varco verso l'Infinito• Sognare e sogni ordinari♦ Il controllo del punto di unione♦

L'attenzione di sogno◊ La vigilanza sognante◊ La posizione di sogno◊ Il corpo di sogno◊ Sognare insieme◊

Sviluppare il sognare♦ Il cimento*L'approfondimento: La fissazione della seconda attenzioneGli oggetti di potere

Fasi del sognare◊ Le porte del sognare•

Il primo varco♦ Organizzare il sognare: guardarsi le mani◊ Sviluppare l'attenzione del sogno◊

Il secondo varco♦ Gli esploratori◊ L'incontro con gli esseri inorganici◊ La trappola degli esseri inorganici◊ L'Emissario del sogno◊

Il terzo varco♦ L'ossessione per i dettagli◊ Guardarsi dormire◊ Muoversi in sogno: completare il corpo energetico◊ Vedere in sogno◊ L'agguato ai cacciatori◊

Il quarto varco♦ Viaggiare in sogno◊ Le posizioni gemelle◊

La vita inorganica•

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Page 6: Atlantis

Le fasce inorganiche*L'approfondimento: le piante

Percepire gli esseri inorganici♦ L'interazione con gli esseri inorganici♦

Gli alleati◊ L'interscambio di energia con gli alleati◊ Catturare un alleato*L'approfondimento: L'acqua e il fuoco

Fronteggiare un alleato◊ Le apparizioni◊

Esercizi

Settimo livelloScomparire nell'Infinito

La regola del Nagual• Il gruppo del Nagual♦

Il Nagual◊ Streghe e stregoni◊ I quattro venti*L'approfondimento: le donne e la stregoneria

Il cammino della conoscenza♦ La consapevolezza totale•

La morte♦ La forza rotante*L'approfondimento: l'ultima danza del guerriero

Gli sfidanti della morte*L'approfondimento: Esser seppelliti − Star sollevati da terra

L'Inquilino◊ I nuovi veggenti♦ Il viaggio definitivo♦

Il volo astratto◊ Bruciare nel fuoco dal profondo◊

Per saperne di più...

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Indice generale

Abitudini (interruzione)

Acqua

Agguato

Agguato ai cacciatori

Agguato alla percezione

Agguato a se stessi

Agguato (apprendimento)

Agguato (esercizi)

Agguato (precetti)

Agguato (principi)

Agguato (umori)

Agguato (regola)

Aiutare gli altri

Album del guerriero

Alleati

Alleati (catturare)

Alleati (catturare − esercizi)

Alleati (fronteggiare)

Alleati (interscambio di energia)

Allineamento delle emanazioni

Allineare altri mondi

Allineare altri mondi (fessura tra i mondi)

Allucinazioni

Ambito umano o fascia dell'uomo

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Page 8: Atlantis

Anello di collegamento con l'intento

Antichi stregoni

Apertura nel guscio luminoso

Apparizioni

Aquila o Oscuro mare della consapevolezza

Aquila (dono)

Ascoltare i suoni del mondo

Assumersi responsabilità

Attenzione

Attenzione del sogno

Attenzione del sogno (sviluppo)

Attenzione del sogno nella vita quotidiana

Attributi del guerriero

Barriera della percezione (muro di nebbia)

Barriera della percezione (infrangere)

Bozzolo luminoso o sfera energetica o uovo luminoso

Cacciatori

Cambiare

Camminata dell'attenzione

Cancellare la storia personale

Cerimoniere

Cimento

Colore del sogno

Colpo del Nagual

Comando dell'Aquila

Conoscenza

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Conoscenza silenziosa

Conosciuto umano

Consapevolezza

Consapevolezza del lato destro o normale

Consapevolezza del lato sinistro o intensa

Consapevolezza del lato sinistro o intensa (ricordare)

Consapevolezza totale

Consenso

Contemplazione

Contemplazione

Controllo

Corpo energetico o doppio o Altro o essere parallelo o sosia vedi anche corpo di sogno

Correnti di energia

Dialogo interno

Disciplina

Disciplina (esercizi)

Discorso formale e informale

Distacco

Donne nella stregoneria

Dono dell'Aquila

Doppio

Doppio (completarne lo sviluppo)

Doppio (l'ossessione per i dettagli)

Emanazioni dell'Aquila o filamenti luminosi o fibre luminose o linee energetiche o campienergetici

Emanazioni in grande

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Page 10: Atlantis

Emissario del sogno

Emozioni e sentimenti del guerriero

Energia

Energia (recupero − esercizi)

Energia sessuale

Esploratori

Esseri inorganici

Esseri inorganici (interazione)

Esseri inorganici (l'incontro al secondo varco del sognare)

Esseri inorganici (trappola)

Esseri inorganici (percezione)

Fasi di sogno

Fascia dell'uomo o ambito umano

Fascia di sola struttura

Fasce inorganiche

Fascia organica

Fermare il mondo

Fessura tra i mondi

Figli

Fine di un'era

Fissare il buio

Fissazione della seconda attenzione

Fissazione del punto di unione

Fluidità

Follia controllata

Forma dell'uomo

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Page 11: Atlantis

Forma umana

Forza rotante

Fuoco

Fuoco dal profondo

Giusto modo di camminare

Gradi della conoscenza

Grado di consapevolezza

Grandi fasce di emanazioni

Gruppi di percezione o unità percettive

Gruppo del Nagual

Guardarsi dormire

Guardarsi le mani

Guarire

Ignoto

Imbracatura di cuoio

Impeccabilità

Inaccessibilità

Inconoscibile

Infrangere la barriera della percezione

Inquilino

Intento

Intento (chiamarlo)

Intento (chiamarlo con lo sguardo)

Intento (conoscere)

Intento inflessibile

Intento (manipolazione)

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Intento (padronanza dell'intento)

Intento (svegliare)

Interpretazione dei dati sensoriali

Inventario del guerriero

Inventario dell'uomo o della prima attenzione

Inventario (ripulire)

Limbo

Linee del mondo

Linee parallele

Lista della ricapitolazione

Luoghi di potere

Luogo della non−pietà

Metodi di insegnamento degli sciamani

Modalità del tempo

Mondi fantasma

Mondo nero

Morte

Morte (Usare la morte come consigliera)

Movimenti per il recupero dell'energia

Movimento del punto di unione

Movimento del punto di unione verso il basso

Muoversi in sogno

Muoversi in sogno (esercizi)

Muro di nebbia (barriera della percezione)

Muro di nebbia (attraversamento)

Nagual

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Non−fare

Nuovi veggenti

Oggetti di potere

Oggetti di potere (esercizi)

Ombre

Opzione degli sciamani

Organizzare il sognare

Oscuro mare della consapevolezza o Aquila

Otto grandi fasce di consapevolezza

Passaggio degli stregoni o volo astratto

Passare inosservati

Passi magici

Passo del potere

Paura

Pazienza

Percezione ordinaria

Perdere importanza personale

Perdere la ragione

Perdere le abitudini

Piante

Piante di potere

Pinches tiranos

Pinches tiranos(classificazione)

Posizione del punto di unione

Posizione di sogno

Posizioni gemelle

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Posizioni gemelle (esercizi)

Potere personale

Pragmatismo

Precetti dell'agguato

Prima attenzione o attenzione del tonal

Primo anello del potere

Primo anello del potere (interruzione)

Primo varco del sognare

Principi dell'agguato

Punto di rottura

Punto di unione

Punto di unione (fissazione)

Punto di unione (cosa succede se si sposta)

Punto di unione (come spostarlo)

Punto di unione (controllare lo spostamento durante il sogno)

Punto di unione (movimento)

Punto di unione (movimento verso il basso)

Punto di unione (posizione)

Punto di unione (spostamento durante il sonno)

Punto di unione (variazione)

Quarto varco del sognare•

Regola dell'agguato

Regola del Nagual

Religione e spiritualità

Respirazione della ricapitolazione

Ricapitolazione

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Ricapitolazione (come eseguire)

Ricordare nella consapevolezza intensa

Riflesso di sé

Riflesso di sé (Infrangere lo specchio)

Riflesso di sé (Spezzare le catene)

Ringraziare

Rituali e incantesimi

Ruota del tempo

Salto nell'abisso

Saluto del guerriero

Scatolone della ricapitolazione

Sconosciuto umano

Scopate noiose

Scrematura

Scudi del guerriero

Seconda attenzione o attenzione del nagual

Seconda attenzione (raggiungimento)

Seconda linea parallela

Secondo anello del potere

Secondo anello del potere (attivazione)

Secondo varco del sognare

Segni e presagi

Sensazione del vedere

Sentiero con un cuore

Seppellirsi

Sfera energetica o uovo luminoso o bozzolo luminoso

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Sfidanti della morte

Silenzio interiore

Sistema di interpretazione dei dai sensoriali

Sobrietà

Sognare

Sognare (esercizi)

Sognare (i sette varchi)

Sognare (sviluppo)

Sognare insieme

Sognare insieme

Solitudine del guerriero

Spezzare le catene

Spietatezza

Spinta della terra

Splendore della consapevolezza

Spostamento del punto di unione (cosa succede se si sposta)

Spostamento del punto di unione (come spostarlo)

Spostamento del punto di unione durante il sonno

Staccarsi della volontà del quotidiano

Stare all'erta

Stato d'animo del guerriero

Strategia e sfida di un guerriero

Streghe e stregoni

Streghe

Svegliare l'intento

Terza attenzione

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Terzo varco del sognare

Tristezza del guerriero

Trovare un posto benefico

Tumbadora

Ultima battaglia sulla terra

Ultima danza del guerriero

Umiltà

Umori dell'agguato

Uniformità e coesione energetica

Unità percettive o gruppi di percezione

Uovo luminoso o sfera energetica o bozzolo luminoso

Usare la morte come consigliera

Variazione del punto di unione

Varchi del sognare

Vasi o bolle senza consapevolezza

Vedere

Vedere in sogno

Veggente

Venti

Vermi energetici

Via del guerriero

Viaggiare in sogno

Viaggio definitivo

Vigilanza sognante

Visualizzare un oggetto

Voladores

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Voladores (neutralizzare)

Volo astratto o passaggio degli stregoni

Volontà

Volontà (sviluppo)

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L'acqua e il fuoco• Gli antichi toltechi hanno diviso la loro conoscenza segreta in cinque gruppi di due categorieognuno: la terra e le regioni di tenebra, il fuoco e l'acqua, il sopra e il sotto, il rumore e ilsilenzio, il mobile e lo stazionario. Nel caso della categoria del fuoco e dell'acqua, divisero ilfuoco in calore e fiamma, e l'acqua in bagnato e fluido. Correlarono il calore con il bagnato e le chiamarono proprietà minori. Credevano che lefiamme e il fluido fossero proprietà magiche, superiori, e le usavano come mezzi pertrasportare i corpi nel regno della vita inorganica.

Quando si guardano i riflessi della luce in un pezzo di quarzo, il brillio della rifrazione dellaluce attrae la nostra attenzione. Guardare la fiamma pura (senza calore) può portarci alle profondità dell'ignoto.

Nei momenti di crisi bisogna usare l'acqua come un elemento di purificazione.

Una delle tecniche usate agli antichi stregoni consisteva nell'immergere una superficiebrillante di medie dimensioni con la capacità di riflettere le immagini (per es. uno specchio)con una solida cornice di metallo e impermeabile (sigillata con catrame) nell'acqua pocoprofonda di un ruscello. Bisogna tenere lo specchio sul fondo ben fermo; annullare tutti ipensieri e guardare fisso la superficie dello specchio; lasciar vagare lo sguardo senza metterea fuoco nulla (guardare intensamente senza fissare). La fluidità dell'acqua esercita unapressione. Gli antichi veggenti credevano che la superficie riflettente di un oggetto luccicante immersonell'acqua amplificasse il potere della fluidità dell'acqua. Quello che erano soliti fare era guardare intensamente in specchi d'acqua e la superficieriflettente sommersa in quell'acqua serviva d'aiuto per accelerare il processo del contemplare.Credevano che i nostri occhi fossero la chiave che apre le porte dell'ignoto passando per settelivelli. Nella pratica dell'acqua gli antichi veggenti credevano che fosse possibile esser trasportaticon tutto il corpo dalla fluidità dell'acqua. Gli antichi veggenti dicevano che la superficie scintillante nel fondo dell'acqua serve daesca e da finestra per gli esseri inorganici. Le tecniche dei toltechi sono però per la maggior parte dei casi mortali.

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L'arte dell'agguato1.

L'arte dell'agguato nacque da un'osservazione fatta dagli antichi veggenti: quando i guerrieri si comportano inmodi insoliti, in forma sistematica e continua, le emanazioni interne, che d'ordinario non si usano mai,cominciano a risplendere. E i punti di unione si muovono in una maniera lenta, armoniosa, appena notabile.

Gli stregoni dei tempi antichi, grazie alla loro veggenza, notarono per primi che un comportamento insolitoproduce un tremito nel punto di unione. Presto scoprirono che, se questo comportamento fuori dalla norma sitiene sistematicamente e si pilota con saggezza, fa alla fine spostare il punto di unione e fissarlo nella nuovaposizione.

La vera sfida per i nuovi veggenti fu di trovare un sistema di comportamento che non fosse meschino ocapriccioso, ma combinasse la moralità e il senso estetico che distinguono gli sciamani veggenti dai comunistregoni.

Così nacque l’arte dell'agguato, cioè la capacità di fissare il punto di unione su una qualsiasi posizione siaspostato per dare struttura e coerenza alla percezione caotica. Noi esercitiamo l'agguato nella nostra realtà ogni giorno, ogni minuto, scoprendo che ciò vuol dire guidarenella strada o camminare in un viale: l'agguato significa elaborare i nostri schemi di categorie di oggetti ecose che conosciamo per nome.

Gli stregoni hanno sviluppato l'arte dell'agguato per proteggersi dall'effetto travolgente della conoscenzasilenziosa, per far muovere il punto di unione poco per volta ma in modo costante, per avere tempo e quindipossibilità di rafforzarsi. Infatti, noi esseri umani abbiamo la tendenza a ponderare, a indagare, a scoprire. Enon è possibile far questo nell'ambito della stregoneria, in quanto questa ci porta a raggiungere il luogo dellaconoscenza silenziosa e la conoscenza silenziosa non si può discutere razionalmente.

Armati di questa tecnica i nuovi veggenti abbordarono il conosciuto in maniera sobria e fruttuosa. Mediantela sua pratica continua, spostarono e fissarono i loro punti di unione in modo lento ma costante.

L'agguato per gli stregoni consiste nel controllo sistematico del comportamento con la gente, usando questocomportamento in nuovi modi per scopi scientifici.Il normale comportamento umano nel mondo della vita di ogni giorno è pure routine. Ogni comportamentoche si distacca dalla routine provoca un effetto insolito sul nostro essere totale. Quest'effetto insolito è quelloche cercano gli stregoni, poiché è cumulativo.

Tendere un agguato implica un particolare tipo di comportamento con la gente che si può classificare comeclandestino o furtivo. Il termine agguato fu scelto proprio perché sottintende un che di furtivo. Si chiama anche arte delfurto oppure arte della follia controllata. L'agguato è un comportamento riservato, furtivo, ingannevole,inteso a dare uno scossone.

Per gli stregoni l'agguato è la base su cui si fonda ogni altra loro azione sulla via del guerriero.

"Questo è il tuo mondo", disse additando attraverso la finestra la strada piena di vita. "Tu sei un uomo di quelmondo e il tuo terreno di caccia è là fuori, in quel mondo."

(da "Viaggio a Ixtlan", Carlos Castaneda)

Cacciatori all'agguato•

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L'arte dell'agguato è, insieme all'arte di sognare, una delle tecniche che contraddistinguonolo sciamanesimo tolteco. Il sognare e l'agguato hanno lo stesso scopo, entrare nella terzaattenzione ed entrambe vengono definite arti, in quanto dipendono dalla esecuzioneindividuale.

Gli sciamani la cui peculiarità è l'arte del sognare vengono definiti sognatori, quelli espertinell'arte dell'agguato sono invece chiamati cacciatori. I sognatori sono in grado di spostarecon grande facilità il punto di unione, mentre i cacciatori possono altrettanto facilmentemantenerlo in quella nuova posizione.I sognatori rappresentano l'ordine della seconda attenzione messo in alto, il nagual; perquesto sono terribili e misteriosi. Sono creature di guerra ma non di distruzione.I cacciatori rappresentano l'ordine della prima attenzione, il tonal. Sono molto pacifici esaggi.I cacciatori pianificano ed eseguono i loro atti, escogitano, inventano i loro atti e cambiano lecose sia che siano svegli o che stiano sognando. I sognatori procedono senza alcun piano opensiero, sia che si lanciano nella realtà del mondo o nella realtà dei sogni.

Sognatori e cacciatori si completano a vicenda e lavorano in coppia per utilizzare entrambe lecapacità.Tuttavia è importante che un guerriero conosca e pratichi sia l'arte del sognare che quelladell'agguato. Ma mentre per le donne, la conoscenza dell'uno o dell'altro dipende dalladiversa configurazione nel corpo luminoso, gli uomini possono praticare sia l'agguato che ilsogno con una certa facilità, pur non potendo raggiungere lo stesso livello di perfezione delledonne.

L'arte dell'agguato viene insegnata soprattutto ai guerrieri che si devono occupare del mondodella vita quotidiana, ai cosiddetti cacciatori. I sognatori sono infatti molto diversi nel mododi usare il mondo intorno.

I cacciatori esperti dell'agguato sono quelli che si assumono il peso del mondo di tutti igiorni. Sono uomini d'affari, quelli che trattano con la gente. Tutto quello che ha a che farecon il mondo degli affari quotidiani passa attraverso di loro.La più grande impresa per un guerriero nella seconda attenzione è il sognare, mentre nellaprima attenzione è l'agguato. I cacciatori dunque riescono a modificare la loro percezionequando sono svegli.

Un cacciatore è qualcuno che ha imparato l'arte dell'essere introspettivo, soprattutto graziealla ricapitolazione della propria vita.

I maestri dell'agguato sono capi carismatici. Possono aiutare la gente a fare qualsiasi cosa.Questi guerrieri possono aiutare la gente a curarsi o ad ammalarsi. Possono aiutare a trovarela felicità o la sventura. Gli spostamenti del punto di unione ottenuti da un maestro dell'agguato sono molto solidi.Ad esempio proteggendo il suo apprendista, un maestro dell'agguato ottiene la sua totalecollaborazione e partecipazione. Ottenere la cooperazione e partecipazione totale di qualcunoè forse il risultato più importante del metodo dell'agguato.

Le donne conoscono bene l'arte dell'agguato perché hanno sempre vissuto con il "nemico";hanno, cioè, sempre camminato "in punta di piedi" nel mondo dominato dal maschio. Gli

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stregoni pensano che le donne siano naturali maestre dell'agguato e per questo solo travestitoda donna un uomo può apprendere veramente l'arte dell'agguato.

Apprendere l'agguato

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Apprendere l'agguato• I nuovi veggenti, sviluppando l'arte dell'agguato, si resero conto di come non fosseraccomandabile discutere apertamente o praticare i principi dell'agguato nellaconsapevolezza normale: le pratiche dell'agguato non sono cose che si possono godereapertamente, anzi sono pratiche censurabili, perfino offensive. Per questo insegnarono questa tecnica nella consapevolezza intensa, soprattutto ai loroapprendisti Nagual. Un Nagual in stato di consapevolezza più intensa può comportarsialtrettanto naturalmente di qualsiasi altra persona. Così che il proposito dell'agguato per unNagual è doppio: primo spostare il punto di unione con la maggior costanza e il minorpericolo possibile, e nulla può farlo meglio dell'agguato; secondo, imprimere i suoi principiad un livello così profondo che l'inventario umano viene tralasciato, come pure la reazioneistintiva di rifiutare qualcosa che può essere offensivo per la ragione.Il Nagual deve apprendere i principi dell'agguato senza l'inganno dell'inventario umano, inquanto capo di un gruppo deve agire con tremenda rapidità senza prima cavillare sul da farsi.Per questo i veggenti insegnano al Nagual l'agguato quando si trova sul lato sinistro. Altri guerrieri possono apprendere l'agguato nella consapevolezza normale, anche se èconsigliabile che lo facciano in quella intensa.

La regola dell'agguato• L'agguato è un procedimento estremamente semplice. E' un comportamento speciale chesegue alcuni principi, è una tecnica governata da una regola che comprende tre precetti esette principi.

La regola dell'agguato mira ad ottenere quella fluidità necessaria per muovere il punto diunione ovunque e quella stabilità, concentrazione ed energia di cui abbiamo bisogno perfissarlo in un'altra posizione.

I precetti dell'agguato• Il primo precetto della regola dell'agguato è che tutto quel che ci circonda èun mistero imperscrutabile.Una delle grandi manovre degli esperti dell'agguato è porre fronte a fronte inognuno di noi il mistero e l'insensatezza.

Il secondo è che noi dobbiamo cercare di svelare i misteri, ma senza speraredi riuscirvi mai.

Il terzo è che un guerriero, conscio dei misteri imperscrutabili che locircondano e del proprio impegno a cercar di svelarli, prende il posto che gliè dovuto tra gli altri misteri e si considera uno di loro. Di conseguenza, per un guerriero, il mistero dell'essere è senza fine, sia chesi tratti di un ciottolo, di una formica o di se stesso. E' questa l'umiltà di unguerriero: si è uguali a tutto.

I principi dell'agguato • Il primo principio dell'arte dell'agguato dice che sta al guerriero scegliere ilproprio campo di scontro. Un guerriero non accetta mai la lotta senza conoscere quel che lo circonda.Ad esempio, l'arte dell'agguato vuol dire imparare a conoscere tutte le

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particolarità del proprio travestimento e conoscerle così bene che nessuno sideve accorgere che siamo travestiti.Un cacciatore deve conoscere le abitudini della preda e quando va a caccia inluoghi selvaggi non si addentra mai in nessun posto senza immaginare inanticipo i possibili ripari.

Il secondo principio è abbandonare tutto quel che non è necessario.◊

Il terzo principio è che occorre mettere tutta la concentrazione nel deciderese accettare lo scontro o no, perché ogni scontro è una lotta per la vita.Un guerriero deve essere pronto e desideroso di battersi fino in fondo, inogni momento. Mai però senza un piano prestabilito.

Il quarto principio è rilassarsi, lasciarsi andare, non aver paura di nulla. Soloallora le potenze che ci guidano ci apriranno il cammino e ci aiuteranno.

Il quinto principio è che quando sono di fronte a circostanze che nonriescono a controllare, i guerrieri si ritirano un attimo. Lasciano vagare ipropri pensieri. Occupano il tempo con qualcos'altro.

Il sesto principio è che i guerrieri comprimono il tempo, perché anche unistante ha la sua importanza.Se si lotta per la vita, un secondo è un'eternità; un'eternità che può decidere ilrisultato. I guerrieri vogliono vincere e per questo comprimono il tempo. Iguerrieri non sprecano neppure un momento.

Il settimo principio è che un guerriero non si spinge mai in prima fila: se siguarda da dietro le quinte si riescono ad evitare o neutralizzare i conflitti.Per applicare quest'ultimo principio, occorre applicare anche gli altri sei.

I principi dell'agguato si possono applicare alle attività di ogni giorno cominciando dallepiccole cose per poi arrivare alle più importanti della vita.

Applicando questi principi i cacciatori ottengono tre risultati:

Imparano a non prendersi mai sul serio, a ridere di se stessi.◊

Apprendono ad avere una illimitata pazienza; non hanno mai fretta, non si innervosisconomai.I cacciatori sono pazienti e traggono dall'isolamento tutto il conforto di cui necessitano.

1.

Imparano ad avere un'enorme capacità di improvvisazione. Ad esempio un cacciatore cambiai propri modi ogni volta che è necessario.

2.

Gli umori dell'agguato• Nell'applicazione dell'arte dell'agguato, gli stregoni utilizzano quattro umori, che imparano araggiungere in quattro gradi distinti. Essi sono:

− spietatezza

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− astuzia− pazienza− gentilezza

Gli stregoni coltivano questi quattro modi con l'intento, in quanto ognuno di essi è laconseguenza di una particolare posizione del punto di unione.

Ogni azione degli stregoni è governata per definizione da questi quattro umori. Ogni azionedi ogni stregone è voluta nel pensiero e nella realizzazione e ha la specifica unione nellequattro basi dell'agguato.

Gli stregoni usano i quattro modi dell'agguato come guide. Sono quattro diverse formementali, quattro diversi tipi di intensità che si possono utilizzare per indurre i punti di unionea muoversi verso posizioni particolari.

Questi quattro stadi devono essere praticati e perfezionati finché non sono tanto armoniosi dapassare inosservati.

La spietatezza non deve essere ferocia, l'astuzia non deve essere negligenza, la gentilezza nondeve essere stupidità.Occorre essere spietati ma affascinanti, astuti ma simpatici, pazienti ma solerti, gentili maletali.

Svegliare l'intento• Nell'agguato il suono e il significato delle parole hanno una grandissima importanza. Leparole sono le chiavi che i maestri dell'agguato usano per aprire tutto ciò che è chiuso e perquesto devono dichiarare i loro scopi prima di tentare di ottenerli. Ma non possono rivelare iloro fini reali all'inizio e quindi devono usare attentamente le parole per nascondere l'azioneprincipale. Quest'azione viene chiamata dagli stregoni svegliare l'intento.

Tendere agguati a se stessi• Il fondamento assoluto dell'arte dell'agguato è che il guerriero ponga l'agguato a se stesso elo faccia spietatamente, con astuzia, pazienza e dolcezza.

Un cacciatore che tende agguati può catturare di tutto, anche se stesso. Un impeccabilecacciatore all'agguato può fare qualsiasi cosa con la sua preda. Catturare le proprie debolezzeè il suo primo compito.

Quando si tende l'agguato a se stessi ci si scuote usando il proprio comportamento conastuzia e spietatezza.

Gli sciamani tendono agguati a se stessi soprattutto per spezzare il potere delle proprieossessioni.

Per catturare i propri difetti bisogna osservare le nostre abitudini finché si conosce ognimossa dei nostri difetti; poi si acchiappano come conigli dentro una gabbia.Tutto ciò si fonda sul fatto che ogni abitudine è un fare e un fare ha bisogno di tutte le sueparti per essere tale. Se manca qualcuna, il fare è smembrato. Una abitudine ha bisogno ditutte le azioni che lo compongono per essere una "attività viva".

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Ma tendere agguati alle nostre debolezze non basta per vincerle. Possiamo dar la caccia ainostri vizi fino al giorno del giudizio senza cambiare nulla. Quello che occorre ad unguerriero per essere un impeccabile cacciatore all'agguato è avere uno scopo.Ognuno ha abbastanza potere personale per qualcosa; dobbiamo riuscire a spostare il nostropotere allo scopo del guerriero, cioè entrare nell'altro mondo.

Un particolare agguato a se stessi è l'idea della morte. Quando la consapevolezza di unosciamano è soffocata dal peso della propria immissione percettiva il migliore o forse perfinol'unico rimedio sta nell'usare l'idea della morte per provocare lo scossone dell'agguato.

L'arte di passare inosservati• L'arte di uno stregone deve passare inosservata, anche in mezzo alla gente. Non bisogna farsinotare da nessuno; ciò è possibile grazie all'agguato.

Quando si fa pratica dell'agguato si impara a confondere la gente per non farsi notare.

L'arte dello stregone consiste nel trovarsi al di fuori di tutto e passare inosservato. E,soprattutto, non sprecare mai il proprio potere.

I guerrieri non lasciano tracce né impronte.

La follia controllata

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Aiutare gli altri• Una delle cose più difficili per un guerriero è lasciare gli altri in pace. La sua impeccabilitàconsiste nel lasciar stare gli altri e sostenerli solo in ciò che sono. Ciò significa presupporli aloro volta impeccabili guerrieri; anche se non lo sono.

Solo uno stregone che vede ed è informe può permettersi di aiutare qualcuno.

Non è possibile aiutare il prossimo in alcun modo. Prestare aiuto significa compiere un attoarbitrario, dettato solo dal nostro egoismo. Anche aprire gli occhi su qualcosa è sempre una faccenda molto personale. Non possiamo farnulla per gli altri.

Un guerriero non giudica chi incontra sul suo cammino. Solo gli idioti giudicano.Giudicandoli non facciamo altro che tirare fuori il loro lato peggiore. Siamo tutti prigionieried è questa prigionia a indurci ad agire con tutta la nostra meschinità. La nostra sfida sta nelprendere gli altri così come sono, nel lasciarli in pace.

"Un giorno che ero con lui in città, io raccolsi una lumaca che si trovava in mezzo almarciapiede e la rimisi in un'aiuola. Ero certo che sarebbe finita, altrimenti, sotto i piedi diqualcuno. Pensavo quindi di averla salvata.Don Juan mi disse che tale deduzione era sbagliata, perché non teneva conto di dueimportanti possibilità. Una: può darsi che la lumaca stesse scappando via per non morireavvelenata da qualche antiparassitario, sull'aiuola. Due: la lumaca poteva avere sufficientepotere personale da attraversare il marciapiede. Intervenendo, non solo non avevo salvato lalumaca, ma le avevo fatto perdere ciò che aveva con tanta fatica guadagnato. Avrei alloravoluto rimettere la lumaca sul marciapiede, ma don Juan non me lo consentì. Era destinodella lumaca − disse − incontrare un cretino sulla sua strada, che le facesse perdere loslancio. Se la lasciavo dov'era, poteva darsi che fosse capace di accumulare abbastanzaenergia per arrivare dove stava andando" (da "Il secondo anello del Potere", CarlosCastaneda)

Guarire• Per guarire qualcuno non dobbiamo fare altro che rammentargli che la sua malattia èincurabile. Ridotta allo stremo, la persona in questione ha potere. Non ha più nulla da perdereperché ha già perso tutto. Quando non si ha nulla da perdere si diventa coraggiosi. Si ha paura solo quando c'è qualcosacui aggrapparsi.Questo darà la spinta di cui ha bisogno. Poi dovrà spingere via la malattia con la sua manosinistra. Dovrà portare il braccio innanzi a sé, col pugno chiuso, come se stringesse unamaniglia. Dovrà spingere dicendo "fuori, fuori!". Siccome non ha nient'altro da fare, dovràdedicare ogni attimo di vita che le resta ad eseguire questi movimento. Se davvero lo vuole,guarirà. Ma per far questo dovrà avere uno spirito impeccabile; naturalmente non si sarebbeneppure ammalata se avesse uno spirito impeccabile!Non ci sono malattie, c'è solo abbandono!

Uno stregone non può servirsi della medicina tradizionale; la sua disciplina lo costringe arifiutare i trattamenti convenzionali di un dottore, deve contare sullo Spirito e sulle proprierisorse. Prima che uno stregone arrivi alla soglia dove il suo corpo non funziona più,sceglierà, se può, di accendere la consapevolezza del suo intero essere per lasciare questomondo intatto ed intero.

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Il primo anello del potere• Gli stregoni definiscono la nostra capacità − temibile ma data per scontata − di mettereordine fra le percezioni del mondo quotidiano il primo anello del potere. Il primo anello delpotere è ciò che ci collega alla prima attenzione ed è un potere che ognuno di noi porta con séquando nasce e che mette in uso immediatamente. Ognuno di noi è già agganciato fin dallanascita e i nostri anelli di potere sono già uniti a quelli di tutti gli altri, cioè i nostri anelli dipotere sono agganciati al fare del mondo per fabbricare il mondo stesso.

Il primo anello del potere è la forza che origina dalle emanazioni dell'Aquila per influenzareesclusivamente la nostra prima attenzione.E' stato rappresentato come un "anello" a causa del suo dinamismo, del suo movimentoininterrotto. E' stato chiamato anello "di potere" prima di tutto a causa del suo caratterecompulsivo, e secondo, a causa della sua abilità unica nell'interrompere il suo operato, dicambiarlo o di capovolgerne la direzione.

Dal momento in cui il primo anello del potere comincia a costruire le scremature, il modo dicostruirle diventa la nostra predisposizione percettiva ordinaria.

Il primo anello del potere non solo forza la prima attenzione acostruire e perpetuare le scremature, ma richiede anche unconsenso di tutti i partecipanti. A ognuno di noi è richiesto unaccordo totale sulla riproduzione fedele delle scremature, dalmomento che la conformità al primo anello del potere deveessere totale. E' precisamente questa conformità che ci dà lacertezza che le scremature sono oggetti che esistono come tali,indipendenti dalla nostra percezione.

Inoltre, il primo anello del potere richiede che rinnoviamo continuamente l'accordo. Ilcarattere pressante del primo anello del potere è così intenso che ci forza a credere che se la"montagna" potesse avere una consapevolezza propria, essa si considererebbe come lascrematura che abbiamo imparato a costruire.

L'intento del primo anello del potere•

La forza che muove il primo anello del potere, che dirige la nostra prima attenzione per far sìche essa si focalizzi sulle emanazioni dell'Aquila all'interno di una certa cornice è l'intento.

L'intento è una forza invisibile, indescrivibile e smisurata presente in tutto quello che esiste,chiamata dagli stregoni anche il lato attivo dell'Infinito o volontà delle emanazionidell'Aquila o Spirito.

L'intento viene considerato dagli sciamani l'intelligenza dell'universo: l'energia vibratoria,consapevole di se stessa, è supremamente intelligente. Essi hanno visto che la massadell'intento nel cosmo è responsabile di tutte le possibili mutazioni, tutte le possibilivariazioni che avvengono nell'universo, non per caso, ma a causa dell'intendere fattodall'energia vibratoria, al livello del flusso stesso dell'energia.

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Nel mondo di ogni giorno gli esseri umani fanno uso dell’intento e intendono nel modo in cuiinterpretano il mondo. Il nostro mondo quotidiano non è regolato dalla nostra percezione, madall’interpretazione della nostra percezione.

L'intento è la forza che crea e sostiene le scremature; queste devono essere ricreateincessantemente per essere imbevute di continuità. Per ricrearle ogni volta con la freschezzadi cui hanno bisogno per costruire un mondo vivente, dobbiamo intenderle ogni volta che lecostruiamo. Per esempio, dobbiamo intendere la "montagna" con tutte le sue complessitàaffinché la scrematura venga pienamente materializzata.Per uno spettatore che si comporti basandosi esclusivamente sulla prima attenzione senzal'intervento dell'intento, la "montagna" apparirebbe come una scrematura completamentediversa. Potrebbe apparire come la scrematura "forma geometrica"o "punto amorfo dicolore". Perché la scrematura montagna venga completata, lo spettatore deve intenderla, siainconsciamente attraverso la forza pressante del primo anello del potere, o premeditatamente,attraverso l'addestramento del guerriero.

E l'intento è anche ciò che ordina al primo anello del potere di ostruire o interrompere il suoflusso di energia.

La volontà•

La volontà è la forza che accende i campi energetici; mentre la consapevolezza è lo splendoredei filamenti che si accendono, la volontà è la forza che tiene separate le emanazionidell'Aquila ed è responsabile non solo della nostra consapevolezza ma di ogni componentedell'universo.

La volontà per i veggenti è l'energia derivante dall'allineamento delle emanazioni; essa ècome un'esplosione di energia, cieca, impersonale, ininterrotta, che ci fa comportare come cicomportiamo. La volontà è responsabile della nostra percezione del mondo quotidiano e,indirettamente, mediante la forza di questa percezione, è responsabile della dislocazione delpunto di unione nella sua posizione abituale.

I nuovi veggenti videro che attraverso la volontà l'allineamento è rinnovato incessantementeper conferire in questo modo continuità alla percezione. Per rinnovare ogni voltal'allineamento con la freschezza di cui ha bisogno per creare un mondo vivo, lo scoppio dienergia che deriva da questi stessi allineamenti si ridirige automaticamente per rafforzarealcuni allineamenti scelti.

Far crollare il mondo

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Il secondo anello del potere •

L'intento ci arriva in tre modi. Quello predominante è conosciuto dai veggenti come "l'intento del primo anello del potere".Questo è un intento cieco che ci arriva per caso. E' come se fossimo sulla sua strada, o comese l'intento fosse in noi. Inevitabilmente ci troviamo intrappolati nella sua rete senza avere ilminimo controllo di ciò che ci sta accadendo.Il secondo modo è quando l'intento ci arriva per conto suo. Questo richiede una quantitàconsiderevole di scopo, un senso di determinazione da parte nostra. Solo grazie alla nostraabilità come guerrieri possiamo metterci volontariamente sulla strada dell'intento; loevochiamo, per così dire.Il terzo modo in cui troviamo l'intento è il più raro e complesso dei tre; accade quandol'intento ci consente di armonizzarci con esso. Questo stato è il vero momento di potere: ilculmine dello sforzo di una vita in cerca di impeccabilità. Solo gli stregoni migliori loottengono, e finché rimangono in tale stato, l'intento si lascia manipolare da loro a volontà. E'come se l'intento si fosse fuso con questi stregoni, e nel farlo li trasforma in una forza pura,senza preconcetti. I veggenti chiamano questo stato l'intento del secondo anello del potere.

Il secondo anello del potere è una capacità che permette agli stregoni di mettere ordine nelmondo straordinario. Mentre il primo anello ci consente di mettere ordine nella percezionedel mondo ordinario, il secondo ci permette di collocare la consapevolezza in un mondoinconsueto. Si tratta di una capacità portentosa che tutti noi abbiamo ma che solo glistregoni adoperano.

Mentre, infatti, il nostro primo anello del potere entra in gioco molto presto, nell'infanzia, ecresciamo convinti che ci sia solo esso, il nostro secondo anello del potere resta nascosto perla stragrande maggioranza di noi; e ci viene rivelato solo in punto di morte. Gli stregonihanno trovato il modo per attivarlo.

Interruzione del primo anello del potere• Gli stregoni hanno scoperto che è possibile agganciarsi al secondo anello del potereinterrompendo − o sospendendolo totalmente − il flusso di energia del primo anello. Ilprocesso di attivare questa capacità (latente perché sostenuti e protetti così efficacementedalla rete della prima attenzione che non ce ne rendiamo conto) viene definito dagli sciamanibloccare l'intento del primo anello del potere, ovvero disattivare la forza che fa esercitare alleemanazioni dell'Aquila, già isolate dalla scrematura, una pressione inflessibile sulla primaattenzione. I veggenti chiamano ciò un'ostruzione o un'interruzione del primo anello delpotere.

Il primo anello del potere può essere fermato attraverso il non−fare. Ognuno di noi conosceil fare di ogni cosa grazie al primo anello del potere. A tutti noi è stato insegnato ad essered'accordo riguardo il fare. Ma è possibile, sviluppando l'anello del non−fare, costruire unaltro mondo.

Questo blocco funzionale rappresenta un'interruzione temporanea nella capacità di costruirescremature. Gli stregoni la provocano nei loro apprendisti artificialmente attraverso il loropotere personale trattando l'intento per quello che è in realtà, un flusso, una corrente dienergia che può eventualmente esser fermata o orientata in modo diverso.

Un'interruzione di questa natura implica una confusione di tale grandezza che può forzare ilprimo anello del potere a fermarsi del tutto; una situazione che è impossibile concepire nelle

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nostre normali condizioni di vita: per noi è impensabile il poter disfare i passi che facemmoquando consolidammo la nostra percezione; tuttavia, sotto l'impatto di questa interruzionepotremmo metterci in una posizione percettiva molto simile a quella delle nostre origini,quando i comandi dell'Aquila erano emanazioni che non avevamo ancora significato.

Una volta che viene rotta la relazione diretta tra le emanazioni e le scremature che stiamocostruendo, essa non può più essere riparata. Da quel momento in poi acquisiamo la capacitàdi afferrare una corrente di ciò che può essere descritto come intento fantasma, o l'intentodelle scremature che non sono presenti al momento o nel luogo dell'interruzione, vale a dire,un intento messo a nostra disposizione attraverso qualche aspetto della memoria.

Con l'interruzione dell'intento del primo anello del potere diventiamo ricettivi e plasmabili;un Nagual allora può introdurre l'intento del secondo anello del potere.

Attivare il secondo anello del potere• Si comincia ad attivare il secondo anello del potere forzando la seconda attenzione asvegliarsi dal sonno, grazie al blocco funzionale del primo anello del potere. Poi, occorrericreare la condizione che ha dato origine al primo anello del potere, la condizione dell'esseresaturato di intento. Il primo anello del potere viene messo in moto dalla forza dell'intentodata da quelli che insegnano come scremare.

I bambini di una certa età si trovano in una simile situazione di ricettività; essendo deprivatidell' intento, sono pronti ad essere marchiati con qualsiasi intento che è disponibile agliinsegnanti che li circondano.

Il muro di nebbia•

La forza del primo anello del potere, che ci inscatola, è un aspetto fisico, concreto. I veggentilo hanno descritto come un muro di nebbia, una barriera che può essere portatasistematicamente alla nostra consapevolezza per mezzo del blocco del primo anello delpotere; e poi può essere perforato grazie all'allenamento del guerriero.

Quando il punto di unione si muove e raggiunge una certa profondità infrange una barriera einterrompe momentaneamente la sua capacità di allineare emanazioni. Sperimentiamo questarottura e interruzione come un vuoto perpetuo. Gli antichi veggenti chiamavano questo momento il muro di nebbia, perché un banco dinebbia appare ogni volta che l'allineamento delle emanazioni incontra un ostacolo.

Infrangere il muro di sbarramento che tutti abbiamo e che ci tiene al nostro posto è la primavera difficoltà che incontra un guerriero prima di poter vedere. Per infrangerlo occorresoprattutto energia e abbandonare la nostra roccaforte di autocompiacimento e falsasicurezza. La parte più difficile è convincerci che vedere è solo questione di energia.

Gli sciamani parlano anche di divisione del mondo in due perché quando si sposta il punto diunione fino a vedere il muro di nebbia, si raggiunge la prima linea divisoria chiamata laprima linea parallela, ovvero il primo confine tra la percezione ordinaria − il mondoquotidiano − e la percezione dell'altro mondo.

Le linee parallele•

I mondi, compreso quello in cui viviamo, sono su due linee parallele. Il lato sinistro è la lineaparallela a quella nella quale stiamo vivendo.

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Le due linee che inscatolano entrambe le attenzioni, e le sigillano individualmente, sonoconosciute ai veggenti come le linee parallele. Queste sigillano entrambe le attenzioni grazieal fatto che si estendono all'infinito, senza permettere mai che si incrocino a meno che nonvengano perforate.

Ciò che esiste oltre la seconda linea divisoria è conosciuto dai veggenti come la secondaattenzione, o l'altro sé, o il mondo parallelo; e l'atto di attraversare entrambi i confini èconosciuto come "attraversare le linee parallele".

Attraversare il muro di nebbia (perforare la prima linea parallela)•

Attraversare il muro di nebbia, ovvero perforare la prima linea parallela, implica la rotturadella forza unificante della prima attenzione.

Ci sono tre maniere di affrontare il muro di nebbia. Lo si può considerare in maniera astratta,come una barriera della percezione; lo si può sentire come l'atto di attraversare con tutto ilcorpo un rigido diaframma di carta, o lo si può vedere come un muro di nebbia. Gli stregoni sostengono che è meglio lasciare che le cose incomprensibili restino tali, invecedi trasformarle in parte dell'inventario della prima attenzione e hanno optato per accentuareciò che consuma meno energia: visualizzare il muro di nebbia non richiede alcuno sforzo.

E' più facile attraversare il muro di nebbia sognando. Avventurarsi al di là del muro di nebbiamentre si è in uno stato di intensa percezione o si sta sognando richiede solo una parte dellaconsapevolezza totale, mentre passare fisicamente nell'altro mondo comporta un impegno delnostro reale essere.

Gli stregoni affermano che ogni guerriero maschio deve essere obbligato con la paura adattraversare la nebbia, mentre per una donna invece è uno scherzo, ma devono portateattraverso la nebbia, non possono andarci da sole perché bisogna essere pesanti per passare euna donna è leggera, troppo leggera.

Quando i guerrieri perforano il muro di nebbia sentono che i loro corpi sono pressati, osentono uno scuotimento intenso nella cavità dei loro corpi, generalmente a destra dellostomaco o attraverso la parte mediana, da destra a sinistra.

Quando si oltrepassa il muro di nebbia, la predisposizione percettiva ordinaria passa in unazona intermedia che si trova fra le linee parallele.

Il limbo•

Oltre il muro di nebbia, prima della seconda attenzione e fra le due linee parallele, esiste unazona di consapevolezza specifica che i veggenti chiamano limbo, o il mondo fra le lineeparallele. E' uno spazio reale fra due enormi ordini delle emanazioni dell'Aquila; emanazioniche sono nelle possibilità umane di consapevolezza. Uno è il livello che crea il sé della vitadi ogni giorno, e l'altro è il livello che crea l'altro sé.

Dal momento che il limbo è una zona di transizione, entrambi i campi di emanazioni siestendono uno sull'altro. La frazione del livello che ci è conosciuto, che si estende in quellazona, aggancia una parte del primo anello del potere, e la capacità del primo anello del poteredi costruire scremature ci fa percepire una serie di scremature nel limbo che sono quasi come

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quelle della vita quotidiana, eccetto che appaiono grottesche, misteriose e contorte.

In questo modo il limbo ha caratteristiche specifiche che non cambiano arbitrariamente ognivolta che ci si entra. Esiste nelle sue caratteristiche fisiche che rassomigliano alle scrematuredella vita quotidiana. La sensazione di aver sperimentato il limbo è dovuta al fardellocrescente che è stato messo sulla prima attenzione.

Il limbo è una zona situata proprio dietro il muro di nebbia; qui possiamo ancora comportarcicome facciamo normalmente; è come se fossimo in un mondo grottesco ma riconoscibile.Mentre lo penetriamo più profondamente, oltre il muro di nebbia, diventa sempre più difficilericonoscerne le caratteristiche o comportarsi nei termini del sé conosciuto.

Il compito dei guerrieri allora consiste nell'attraversare il limbo fino a raggiungereraggiungono la seconda linea divisoria.

La seconda linea parallela•

Quando si entra nel limbo si continua a costruire scremature quasi normali per un po' ditempo. Ma quando ci si avvicina a ciò che i veggenti chiamano la seconda linea divisoria, lapredisposizione percettiva della prima attenzione comincia a recedere, perde forza. Questatransizione è segnata da un'improvvisa incapacità di ricordare o capire ciò che si stafacendo. Quando ci avvicina ancora di più alla seconda linea divisoria, la seconda attenzione cominciaad agire sui guerrieri che intraprendono il viaggio. Se sono inesperti, la loro consapevolezzasi svuota, si cancella. Questo avviene perché si stanno avvicinando ad uno spettro delleemanazioni dell'Aquila che non ha ancora una predisposizione percettiva sistematizzata.

La seconda linea divisoria deve essere perforata per entrare nella seconda attenzione.

Quando i guerrieri perforano la seconda linea, sentono uno scoppio acuto nella partesuperiore del corpo, qualcosa come il suono di un ramoscello secco che si è rotto in due.

L'atto di perforare la seconda linea parallela viene definito dagli stregoni infrangere labarriera della percezione.

Infrangere la barriera della percezione•

I guerrieri terminano il loro apprendistato quando sono capaci di infrangere la barriera dellapercezione, senza aiuti, partendo da uno stato di consapevolezza normale. Il Nagual porta iguerrieri a quella soglia, ma l'esito dipende dall'individuo. Il Nagual li mette alla prova,spingendoli di continuo a imparare a badare a se stessi.

Per infrangere la barriera della percezione bisogna usare l'allineamento. L'allineamento èinfatti l'unica forza che può cancellare temporaneamente l'allineamento. Bisogna, dunque,cancellare l'allineamento che ci mantiene nella percezione del mondo quotidiano. Se si usa l'intento per ottenere una nuova posizione per il nostro punto di unione, e poi ancoraper fissarlo lì abbastanza a lungo, allineeremo un altro mondo e fuggiremo da questo.

Infrangere la percezione è il massimo di tutto quello che fanno i guerrieri. Dal momento incui la barriera è infranta, l'uomo e il suo destino acquistano un diverso significato. Per la trascendentale importanza di infrangere quella barriera, i nuovi veggenti usano l'atto diinfrangerla come prova finale. La prova − alla quale generalmente vengono sottoposti solo

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gli apprendisti maschi − consiste nel saltare dalla vetta di una montagna in un precipizio,stando nella consapevolezza normale. Se il guerriero che salta nell'abisso non cancella ilmondo quotidiano e non ne allinea un altro prima di toccare il fondo, morirà.

Saltare dall'abisso serve a creare una spaccatura, una interruzione nel continuo nel tempodell'apprendista, per riuscire a interrompere l'emanazione dell'Aquila che lo fanno sentireintegro e continuo; per questo il salto deve essere compiuto mentre ci si trova in uno stato diconsapevolezza normale.Una volta infranta la barriera della percezione, poi, il guerriero deve ritornare allo stessoluogo da dove è partito.

L'ultimo compito di un apprendista stregone è dunque infrangere la barriera della percezione.Per poter spostare il punto di unione in quella posizione, da soli, occorre mettere insiememolta energia.

Infrangere la barriera della percezione è l'ultimo recinto fortificato della consapevolezza, sucui contano i nuovi veggenti: essi sanno che quando il fuoco dal profondo li avrà consumati eraggiungeranno la terza attenzione, conserveranno in un certo modo la sensazione di esserese stessi.

Ci vuole una vita di disciplina incessante, che i veggenti chiamano intento inflessibile, perpreparare il secondo anello del potere ad essere in grado di costruire scremature cheappartengono a un altro livello delle emanazioni dell'Aquila. Il dominare la predisposizionepercettiva del sé parallelo è un'impresa di valore impareggiabile che pochi guerrierirealizzano.

Navigare nella seconda attenzione

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L'apertura nel guscio luminoso• Il punto centrale del corpo − che gli stregoni consigliano di stabilire al millimetro tanto inlunghezza come in larghezza − è un vero centro di energia. E' una fessura energetica chegeneralmente si trova appena al di sotto dell'ombelico che gli sciamani chiamano apertura.

Da questo centro esce un fascio di lunghe fibre simili a tentacoli, della massima importanzanella vita di un uomo.Si tratta di un passaggio, come la fontanella sulla testa di un bambino si chiude con l'età,questo passaggio si apre a mano a mano che si sviluppa la volontà. Questo passaggio si trovanella regione addominale, in corrispondenza dell'ombelico, a trenta centimetri dallo stomaco,quaranta gradi di altezza di una linea immaginaria che prosegue diritto in avanti (Poiché ilcorpo luminoso è molto grande, alcuni punti sono lontani perfino un metro dal corpo fisico,sono alla periferia della nostra luminosità e quindi appartengono comunque alla totalità delcorpo).

Quando un uomo è nel fiore degli anni quest'apertura è chiusa e , in condizioni normali,viene percepita dagli sciamani come una zona più sbiadita nel bagliore biancastro della sferaluminosa, mentre quando un uomo sta per morire l'apertura è più evidente.

L'apertura nel guscio luminoso è presente in tutti gli esseri viventi ed è responsabile dellaloro morte; ma le apertura differiscono per forma e misura: negli esseri umani è unadepressione, come una coppetta, della grandezza di un pugno, una forma molto delicata evulnerabile. Le aperture degli altri esseri organici sono molto simili a quelle degli umani;alcune però sono più forti delle nostre, altre più deboli. L'apertura degli esseri inorganici,invece, somiglia ad un lungo filo, un capello di luminosità; di conseguenza gli esseriinorganici sono molto più resistenti di noi.

Dalle fibre che fuoriescono dall'apertura si può capire se una persona è sana e malata, o se èmeschina, o gentile o traditrice. Le persone deboli hanno fibre molto corte, quasi invisibili; lepersone forti le hanno brillanti e lunghe.

Il bagliore che circonda l'apertura viene sempre "tirato" da ciò che ci circonda. Nei momentiin cui la "trazione" è troppo forte − ad esempio quando si è in contatto con gli esseriinorganici oppure quando si ha a che fare con individui molto forti − il bagliore siinnervosisce, diviene agitato, cambia colore o si estingue addirittura; in tal caso non restaaltro che dar di stomaco.

Questo punto è il centro di raduno per la seconda attenzione ed è possibile manovrarlobattendo l'aria lievemente con le palme delle mani.

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Raggiungere la seconda attenzione• La seconda attenzione è a disposizione di tutti noi, ma alcuni, ostinatamente aggrappati allarazionalità con maggior forza di altri, tengono la seconda attenzione a distanza.Può capitare che la seconda attenzione venga portata alla luce da qualcosa come una sbornia,la pazzia, le droghe; in quel caso diciamo di aver avuto delle allucinazioni; ma non esistonoallucinazioni. Se ad un tratto vediamo qualcosa di diverso è perché si è radunata la nostraseconda attenzione e la stiamo mettendo a fuoco su qualcosa.

Tutti noi percepiamo continuamente sia attraverso la prima attenzione che attraverso laseconda, ma isoliamo la prima e dimentichiamo o archiviamo la seconda. Tuttavia, indeterminate condizioni (per esempio stanchezza o tensione), la memoria censurata torna agalla e noi disponiamo di due distinti ricordi dello stesso avvenimento.

Gli antichi veggenti svilupparono migliaia delle piùcomplesse tecniche di stregoneria per raggiungere laseconda attenzione e non seppero mai che i loroprocedimenti, per intricati che fossero, servivano soloper rompere la stabilità dei loro punti di unione e farlispostare. I nuovi veggenti si resero conto del vero ruolo cheavevano queste pratiche di stregoneria e decisero ditralasciarle e far spostare direttamente i punti diunione, evitando così tutte le altre scempiaggini dirituali e incantesimi, anche se il modo più sicuro diraggiungere subito la seconda attenzione è proprioricorrere ad atti rituali, a litanie monotone, amovimenti intricati e ripetitivi. Rituali e incantesimi,essendo ripetitivi, obbligano la prima attenzione aliberare una parte dell'energia impiegata acontemplare l'inventario umano e il punto di unioneperde così la sua rigidità.

Le pratiche della stregoneria non hanno nessun valore intrinseco. La loro vera funzione è farsì che il punto di unione si sposti ottenendo che la prima attenzione abbandoni per un po' ilcontrollo su questo punto.

Spostare il punto di unione•

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Spostare il punto di unione è la manovra essenziale che ogni stregone è obbligato adapprendere. Alcuni di loro, i Nagual , imparano a farlo anche per gli altri; essi riescono aspostare il punto di unione dalla sua collocazione abituale dandogli direttamente un colposecco con la mano. Chi lo riceve, lo sente come una pacca sulla scapola destra − benché ilcorpo non sia neanche sfiorato − e ne risulta uno stato di consapevolezza intensa.

Oltre al colpo del Nagual, gli stregoni mettono in risalto anche la giusta comprensione dellaverità sulla consapevolezza: solo così si arriva a realizzare che questo punto deve muoversidall'interno. Per effettuare questo movimento dall'interno la tecnica da usare è la comprensione. Prima diogni altra cosa bisogna sapere senza ombra di dubbio che tutto il percettibile emana dal postospecifico dove si localizza il nostro punto di unione. Una volta capito questo, possiamospostare il punto di unione quasi a volontà.

Anche le droghe, la fame, la stanchezza, la febbre alta, la paura, l'odio, l'amore, il misticismoe altre cose del genere fanno spostare il punto di unione. L'errore dell'uomo comune è credereche tutto quello che succede, come risultato di uno spostamento del punto di unione, siapuramente mentale, ma non lo è.

Certe aree geografiche non solo aiutano il movimento del punto di unione, ma scelgonoanche determinate direzioni per detto movimento. Ciò grazie alla confluenza di emanazionidell'Aquila.

Gli stregoni però puntano soprattutto sulla padronanza dell'intento per spostare il punto diunione.

Spostare il punto di unione dalla sua posizione naturale e mantenerlo fisso in un nuovo postoequivale all'essere addormentati; con la pratica i veggenti imparano ad addormentarsi etuttavia si comportano come se non stesse accadendo nulla.

Ogni movimento del punto di unione somiglia alla morte: tutti i nostri collegamenti internivengono staccati e poi riattaccati di nuovo ad una fonte di potere ancora maggiore.Quest'amplificazione di energia si sente come un'ansia straziante.

Il movimento del punto di unione si nota da come cambia la luce. Di giorno il chiarore sitramuta in tenebre; di notte, l'oscurità diventa crepuscolo.

Alcuni modi per spostare il punto di unione•

La contemplazione•

La contemplazione è uno dei mezzi più efficaci per catturare la seconda attenzione.Attraverso questa tecnica è possibile arrestare il dialogo interiore disimpegnando la primaattenzione, sbloccare il punto di unione e consentirne il movimento.

Gli sciamani usano la contemplazione anche come esercitazione per il sognare, in quantosviluppa l'attenzione del sogno. Per questo l'abbinano alla tecnica del sogno chiamataricerca delle mani in sogno. Una volta catturata la seconda attenzione con le foglie secche,si contempla e si sogna per allargare l'attenzione stessa.

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(La tecnica della contemplazione: vedi

Esercizi e tecniche di questo livello)

Interrompere le abitudini•

Le abitudini hanno una valenza importantissima nello spostamento del punto di unione.Quest'ultimo infatti appare in un'area definita nell'uovo luminoso perché così ordina l'Aquila,ma il luogo esatto dove si fisserà è determinato dalle abitudini, dagli atti ripetitivi. Primaapprendiamo che può essere messo lì e poi noi stessi gli ordiniamo di mettersi lì. Il nostrocomando si tramuta in comando dell'Aquila e il punto resta fisso in quello stesso posto.

Gli esseri umani imparano ad entrare in rapporto con la loro descrizione del mondo proprioattraverso le abitudini.

Per questo i nuovi veggenti danno molta importanza alle azioni nuove alle nuove possibilitàpratiche e apprendono a condurre una vita senza abitudini.

Gli sciamani affermano che è possibile tagliare via qualsiasi abitudine, in qualsiasi momento,ma bisogna volerlo veramente.

In particolare modo sono i cacciatori, ovvero quella categoria di stregoni che praticaspecificatamente l'arte dell'agguato, a condurre una vita senza abitudini.

Un cacciatore conosce soprattutto le abitudini della sua preda. E' questo che fa di lui un buon cacciatore. Maun cacciatore non è come tutti gli animali cui dà la caccia, fissato da pesanti abitudini e guizzi prevedibili; èlibero, fluido imprevedibile. Per essere dei cacciatori dobbiamo infrangere le abitudini regolari della nostra vita. Le prede sono inveceprevedibili in tutto quello che fanno. Tutti noi ci comportiamo come la preda cui diamo la caccia. Questo fadi noi la preda di qualcosa o qualcun altro. Per questo la preoccupazione di un cacciatore è smettere di esserelui stesso la preda.

Non−fare•

Vedi

Non−fare ed Esercizi e tecniche nel livello precedente

Spinta della terra• Gli antichi veggenti scoprirono che la vita organica non è l'unica presente sulla terra,scoprirono che la terra stessa è un essere vivente. Essi videro che la terra ha un bozzolo,videro che c'è un globo che contiene la terra, un bozzolo luminoso che racchiude leemanazioni dell'Aquila. La terra è un gigantesco essere cosciente, soggetto alle stesse forzecui siamo soggetti noi.

Come essere cosciente la terra può dare una spinta tremenda; un impulso proveniente dallaconsapevolezza della terra, nell'istante in cui le emanazioni interne del bozzolo dei guerrierisi allineano con le appropriate emanazioni dell'interno del bozzolo della terra. Dato che tantol'uomo quanto la terra sono esseri coscienti, le loro emanazioni coincidono, o meglio, la terracontiene tutte le emanazioni presenti in tutti gli esseri viventi, organici o inorganici. Quando

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ha luogo un momento di allineamento, gli esseri viventi usano questo allineamento inmaniera limitata e percepiscono il mondo.

I guerrieri, come chiunque altro, possono usare questo allineamento o per percepire o comeuna spinta che permette loro di entrare in mondi inimmaginabili. E' la consapevolezza dellaterra che rende possibile cambiare in altre grandi fasce di emanazioni.

Gli stregoni in particolare utilizzano questa terra per avere una scarica di consapevolezzaillimitata che chiamano libertà totale.

Assumere piante di potere• Alcune piante piccolissime hanno un bozzolo luminoso alto quasi come un uomo e tre voltepiù largo: sono le piante di potere. Esse dividono la maggior quantità di emanazioni conl'uomo, anche se non quelle della consapevolezza.

Grazie all'esperienza e al vedere i veggenti sanno che le piante di potere scuotono il punto diunione, allontanandolo moltissimo dalla sua posizione normale. In principio l'effetto delle piante di potere sul punto di unione è molto simile a quello cheproducono i sogni; ma i sogni lo spostano appena, mentre le piante di potere riescono amuoverlo su scala più ampia. Un maestro usa poi gli effetti disorientativi di quel movimentoper rafforzare l'idea che la percezione del mondo non è mai finale. Tuttavia per un apprendista le piante di potere rappresentano solo un aiuto.

In realtà, gli stregoni danno le erbe di potere solo a chi è in una situazione di incompletezzaenergetica − gli stregoni definiscono tali persone vuote − . Le persone complete non hannobisogno di esse, anche se un giorno, perfezionata la loro arte, le possono usare per ricevereun impulso finale.

Le erbe di potere, in ogni caso, vengono usate solo da stregoni padroni della loro arte. Sitratta di piante così potenti che, per usarle adeguatamente, occorre la più impeccabileattenzione da parte dello stregone, ci vuole una vita per addestrarvisi.Le piante di potere gettano in un mondo che per essere usato necessità del dominio di unostregone.

Le correnti di energia• Il punto di unione si sposta grazie alle correnti di energia, alle spinte di energia cheprovengono dall'esterno o dall'interno della nostra forma energetica. Queste correnti sono disolito imprevedibili e obbediscono all'intento dello stregone.Ogni stregone riesce a sentire queste correnti. E anche ogni essere umano, ma l'uomo medioè troppo preso dalle proprie attività per prestare attenzioni a sensazioni del genere.Con queste correnti si sente un lieve disagio, un senso confuso di tristezza seguito subito daeuforia. Poiché né la tristezza né l'euforia hanno una ragione plausibile, non le consideriamomai veri attacchi dell'ignoto, ma come inspiegabili e infondati cambiamenti d'umore.

Fissare la seconda attenzione

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Per saperne di più

Carlos Castaneda, A scuola dallo stregone − Astrolabio• Carlos Castaneda, Una realtà separata − Astrolabio• Carlos Castaneda, Viaggio a Ixland − Astrolabio• Carlos Castaneda, L'isola del Tonal − Rizzoli• Carlos Castaneda, Il secondo anello del potere − Rizzoli• Carlos Castaneda, Il dono dell'Aquila − Rizzoli• Carlos Castaneda, Il fuoco dal profondo − Rizzoli• Carlos Castaneda, Il potere del silenzio − Rizzoli• Carlos Castaneda, L'arte di Sognare − Rizzoli• Carlos Castaneda, Tensegrità. I sette movimenti magici degli sciamani dell'anticoMessico − Rizzoli

Carlos Castaneda, Il lato attivo dell'Infinito − Rizzoli• Carlos Castaneda, La ruota del tempo − Rizzoli• Taisha Abelar, Il passaggio degli Stregoni − Edizioni il punto di incontro• Florinda Donner−Grau, Essere nel sogno − Edizioni il punto di incontro• Florinda Donner−Grau, Il sogno della Strega − Edizioni il punto di incontro• Florinda Donner−Grau, Shabono − Edizioni il punto di incontro• Carmina Fort, Conversazioni con Carlos Castandeda − Edizioni il punto di incontro• Norbert Classen, Carlos Castaneda e i guerrieri di Don Juan − Edizioni il punto diincontro

Norbert Classen, La saggezza degli antichi toltechi − Edizioni il punto di incontro• Bruce Wagner, Si vive solo due volte − Eretica• Victor Sanchez, Gli insegnamenti di don Carlos − Edizioni il Punto di incontro• Interviste a Carlos Castanda• Interviste a Florinda Donner−Grau• Interviste a Taisha Abelar• Interviste a Carol Tiggs, Florinda−Donner Grau e Taisha Abelar• Intervista ai Chacmool• Resoconti dei Workshop• Malcolm Godwin, Il sognatore lucido − Corbaccio•

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Cancellare la storia personale• Un guerriero deve cancellare la propria storia personale perché ciò lo libera dall'ostacolo deipensieri altrui.

Solo quando un altro sa qualcosa di noi ciò diventa storia personale.Tutti quelli che ci conoscono hanno un'idea di noi e noi continuiamo ad alimentare tale ideacon tutto ciò che facciamo. Rinnoviamo la nostra storia personale raccontando ai genitori, aiparenti e agli amici tutto ciò che facciamo. Se non avessimo storia personale non ci sarebbebisogno di spiegazioni: nessuno sarebbe in collera o deluso per i nostri atti, nessuno ciinchioderebbe con i suoi pensieri.

Una volta che qualcuno ci conosce, siamo una cosa data per scontata e da quel momento inavanti non saremo più capaci di rompere i legami dei loro pensieri.

Abbiamo solo due alternative: o prendiamo tutto per reale, o no. Se seguiamo la prima, allafine siamo annoiati a morte del mondo e di noi stessi. Se seguiamo la prima, alla fine siamoannoiati a morte del mondo e di noi stessi. Se seguiamo la seconda, creiamo intorno a noi unanebbia, uno stato molto eccitante e misterioso in cui nessuno sa a che punto salterà fuori il"coniglio", nemmeno noi. Quando nulla è certo rimaniamo sempre sul chi vive,perennemente attivi.

Per cancellare la propria storia personale, innanzi tutto bisogna desiderare di abbandonarla;quindi procedere armoniosamente a tagliarla via, a poco a poco. Creando una nebbia intornoa sé e alla propria vita, il guerriero fa in modo che nessuno sappia più con certezza chi è ocosa fa.Il guerriero cancella tutto ciò che lo circonda finché non si può dare più nulla per scontato,finché più nulla è certo o reale.Bisogna partire dalle cose semplici, come il non rivelare quello che si fa veramente. Poiabbandonare tutti quelli che ci conoscono bene.

Un guerriero mostra alla gente solo ciò che vuole mostrare, ma senza dire mai esattamentecome l'ha fatto.

Quando non si ha una storia personale nulla di ciò che si dice può essere preso per una bugia.Le bugie o le verità sono tali solo se si ha una storia personale.

Per entrare e uscire da mondi diversi, dobbiamo rimanere inosservati. Più si è identificatidalle idee delle persone su chi siamo e su come agiamo, più grandi sono le limitazioni dellanostra libertà. Per questo è importante cancellare la storia personale. Se poco a poco si creauna nebbia intorno a noi stessi, niente può essere dato per scontato e si hanno più possibilitàdi cambiare.

Per uno sciamano è importante trattenersi dal dare dati personali. Liberarsi dell'io è qualcosa di molto fastidioso e difficile. Ciò che gli sciamani cercano è unostato di fluidità dove l'io personale non conta. L'assenza di fotografie e dati biograficicondiziona chiunque entra in questo campo d’azione in un modo positivo sebbenesubliminale. Siamo abituati ad usare continuamente fotografie, registrazioni e dati biograficie tutto questo proviene dall'idea dell'importanza personale.

E' meglio non conoscere niente di uno sciamano; in questo modo, invece di incontrare unapersona, s’incontra un'idea che può essere sostenuta.

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Questo è l'opposto di ciò che succede nel mondo d’ogni giorno dove incontriamo personecon problemi psicologici e senza idee, tutte persone riempite fino all'orlo dall'io, io, io.

Per riportare indietro l'energia del passato che è andata persa nella storia personale esbrogliarsi dai ricordi gli stregoni usano la ricapitolazione.

Inaccessibilità•

L'arte di un cacciatore è diventare inaccessibile.

Il segreto di ogni cacciatore sta nell'esporsi e sottrarsi a ogni svolta della strada. Egli imparaad esporsi e sottrarsi deliberatamente. Sottrarsi non significa nascondersi o essere segregati, ma essere inaccessibili. Non fa nessunadifferenza nascondersi se tutti sanno che ci nascondiamo. Essere inaccessibili non significaneppure che non si debba avere rapporti con gli altri.

Essere inaccessibili significa toccare il mondo intorno a noi moderatamente e con tenerezza,senza badare se il mondo possa essere cose, piante, o animali, o persone, o potere. Significaevitare deliberatamente di esaurire noi stessi e gli altri.Un cacciatore non si preoccupa. Preoccuparsi significa diventare accessibile, accessibilesenza volerlo. Se ci preoccupiamo, ci afferriamo a tutto per disperazione; e una volta che ciafferriamo siamo destinati a esaurire tutti o tutto ciò a cui ci afferriamo.Il cacciatore è inaccessibile perché non spreme il mondo fino a deformarlo. Lo toccalievemente, riamane quando deve e quindi si allontana agilmente, lasciando appena un segno.

Un cacciatore tratta intimamente col proprio mondo eppure è inaccessibile a quello stessomondo.

Normalmente siamo esposti continuamente senza volerlo. Perdiamo le persone a cui teniamoperché siamo troppo esposti, sempre alla loro portata e la nostra vita è meccanica.

"Non mangiare cinque quaglie; mangiane una. Non danneggiare le piante solo per costruireun forno da campo. Non esporti al vento a meno che non sia inevitabile. Non usare espremere le persone fino a ridurle a nulla, specialmente coloro che ami." (da "Viaggio a Ixtlan", Carlos Castaneda)

Il potere personale

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Il colpo del Nagual• L'individuo predominante all'interno di un gruppo di sciamani viene chiamato Nagual, untermine generico che, nell'ambito di una singola generazione, viene dato a chi ha unaspecifica configurazione energetica, che lo distingue dagli altri.

Essere Nagual non è una qualifica legata a concetti di superiorità o inferiorità, ma alla capacità di essereresponsabili. Solo un Nagual possiede la capacità energetica, la sobrietà, la resistenza, la fermezza per essere responsabiledel destino del suo gruppo di veggenti, che è a conoscenza di tale condizione e l'accetta. Il Nagual può essere uomo o donna oppure può esserci uno sforzo congiunto in cui un Nagual uomo porta lasobrietà, il Nagual donna porta l'innovazione.

Un uomo o una donna Nagual, per il fatto di avere più energia dell'uomo comune, possonospingere lo splendore della consapevolezza e scuoterne le emanazioni solite, spostandolo alleemanazioni vicine. Questo spintone è chiamato il "colpo del Nagual" e fa passare chi losubisce dalla consapevolezza del lato destro a quella del lato sinistro.

Il Nagual usa questo colpo per esercitare sugli apprendisti una pressione fisica, quando sitrovano soli in luogo, dove l'apprendista deve recarsi spontaneamente.

Questo movimento forzato aveva trovato un'applicazione pratica presso gli antichi stregoniche lo avevano usato per tenere in soggezione i propri apprendisti. Mediante questo colpoportavano i propri apprendisti in un acutissimo stato di consapevolezza intensa e litrasformavano in esseri estremamente impressionabili; mentre rimanevano indifesi emalleabili, gli antichi veggenti insegnavano loro le tecniche aberranti della stregoneria che litramutavano in persone sinistre come i loro maestri. I nuovi veggenti utilizzarono la stessa tecnica ma invece di usarla a scopi sordidi, la usaronoper guidare i propri apprendisti nella ricerca delle possibilità totali dell'uomo.

Il colpo del Nagual viene dato in un punto preciso, il punto di unione.Il Nagual identifica il punto di unione dalla sua intensa luminosità e più che colpirlo lospinge.

Il colpo del Nagual ha una suprema importanza perché fa muovere il punto di unione.Modifica la sua ubicazione. A volte giunge perfino a creare una ubicazione permanente. Il punto di unione viene spostato e la percezione cambia in maniera drammatica. Quando il Nagual dà il suo colpo il punto parte in una qualsiasi direzione all'interno dellafascia dell'uomo, ma non importa proprio dove vada, perché dovunque finisca si trattasempre di terreno vergine.

La procedura di spingere un guerriero in un altro stato di consapevolezza è però utilizzabilesolo se tutti e due gli interessati, ma specie chi dà lo spintone, sono impeccabili e provvisti dipotere personale.Inoltre, il colpo deve darlo un Nagual che vede. E' altrettanto inutile avere la forza di unNagual e non vedere, che vedere senza avere la forza di un Nagual. In entrambi i casi irisultati sono dei semplici colpi sulla spalla. Un veggente potrebbe dare colpi nel giustopunto diverse volte senza avere la forza di smuovere la consapevolezza, e un Nagual che nonvedesse non riuscirebbe a colpire consapevolmente il punto preciso.

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Il Nagual deve colpire un punto preciso, che varia da persona a persona ma che è semprelocalizzato nella zona generica delle scapole. Un Nagual deve localizzare quel punto, che èsituato nella periferia della luminosità e non nel corpo stesso; una volta che il Nagual loidentifica, lo spinge, più che colpirlo, e così crea una cavità, una depressione nello scudoluminoso. Lo stato di consapevolezza accresciuta risultante da questo colpo dura quanto ladepressione. Alcuni scudi luminosi tornano alle loro forme originarie da soli, altri devonoessere colpiti in un altro punto per essere riportati indietro, altri ancora non tornano mai alleloro forme ovali.

I veggenti spiegano ciò che succede con il colpo del Nagual come uno spostamentotemporaneo di un centro situato nell'involucro luminoso del corpo. Le emanazioni dell'Aquilasono in realtà valutate e selezionate in quel centro. Il colpo altera il loro comportamentonormale. Grazie alle loro osservazioni, i veggenti hanno raggiunto la conclusione che iguerrieri devono essere messi in quello stato di disorientamento. Il cambiamento nel modo incui la consapevolezza opera sotto queste condizioni rende questo stato un territorio ideale perdelucidare i comandi dell'Aquila: permette ai guerrieri di funzionare come se fossero nellaconsapevolezza quotidiana, con la differenza che possono concentrarsi su tutto ciò che fannocon una chiarezza e una forza senza precedenti.

La forza della spinta del Nagual crea una tacca nel bozzolo e si sente come una botta sullascapola destra, una botta che fa uscire tutta l'aria dai polmoni.Esistono due tipi di tacche: una cavità e una fessura; ognuna ha un effetto distinto sullaconsapevolezza. La cavità è una caratteristica temporanea e crea un cambiamento altrettantotemporaneo; la fessura, invece, è una caratteristica profonda e permanente del bozzolo e diconseguenza produce un cambiamento permanente.

In generale un bozzolo luminoso indurito dalla concentrazione su se stesso non è toccatoaffatto dalla botta del Nagual. Tuttavia in altre occasioni il bozzolo dell'uomo è moltoelastico e la forza più infinitesimale crea un'impronta, simile ad un piatto di minestra, chevaria da una depressione grande quanto un'arancia ad una grande un terzo dell'intero bozzolo;o crea una spaccatura che può correre per tutta la lunghezza dell'uovo luminoso, dandol'impressione che il bozzolo si sia attorcigliato su se stesso.

Alcuni gusci luminosi, dopo che si è formata la tacca, ritornano alla forma originaria. Altriconservano questa tacca per ore e perfino per intere giornate, però alla fine recuperano lapropria forma. Ci sono altri gusci in cui si verifica una tacca così salda e inamovibile che sirende necessario un altro colpo del Nagual in una zona limitrofa per riportarli alla formaoriginaria. altri ancora, una volta segnati, conservano la tacca. E per quanti colpi possanoricevere dal Nagual, non riprendono più la forma ovoidale.

Gli antichi veggenti si accorsero che creando una tacca potevano spingere lo splendore dellaconsapevolezza, che già illumina le emanazioni interne dell'uovo, a estendersi alleemanazioni vicine. Si tratta di una luminosità che crea una tacca in un'altra luminosità. Lo splendore creato dalla tacca dovrebbe chiamarsi per esattezza "attenzioneprovvisoriamente intensa" perché accentua le emanazioni che sono tanto vicine a quellesolite che il cambiamento risulta minimo. Tuttavia il cambiamento produce una maggiorcapacità di concentrazione, comprensione e apprendimento.

Dopo la botta del Nagual all'improvviso le emanazioni intorno a quelle di uso quotidianobrillano con maggior forza. Le più distanti restano immutate; i veggenti conclusero che gli

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esseri umani nello stato di "attenzione provvisoriamente intensa" possono fare qualsiasi cosaproprio come se fossero nella vita quotidiana.

Questo stato dura finché dura la depressione (tacca), quando questa svanisce tutto èimmediatamente dimenticato. Si dimentica perché le emanazioni che permettono una maggiore chiarezza non sono piùmesse in rilievo quando si esce dalla consapevolezza intensa. Se lo splendore dellaconsapevolezza non brilla più svanisce anche tutto quello che si è sperimentato o visto.

La consapevolezza intensa o del lato sinistro• La consapevolezza elevata è un minuscolo spostamento del punto di unione, spostamento cheil Nagual produce premendo con forza la schiena.

Lo dislocamento prodotto dalla consapevolezza intensa aiuta a mettere in gioco campi dienergia che abitualmente restano ai margini, cioè i campi di energia che abitualmente sitrovano ai bordi del punto di unione assumono una posizione centrale. Uno spostamento di questa natura ha due conseguenze: una straordinaria acutezza di pensieroe percezione e l'incapacità di ricordare, una volta tornato allo stato consueto, ciò che èaccaduto mentre ci si trova su quell'altro livello.

Quando il Nagual preme con forza il punto di unione, quest'ultimo si sposta all'interno dellafascia delle emanazioni dell'uomo. La consapevolezza intensa si verifica nel momento in cuil'intenso splendore del punto di unione accende le emanazioni assopite. Vedere che losplendore del punto di unione si sposta verso l'interno di questo disco dà la sensazione che sista movendo verso sinistra sulla superficie del bozzolo: la trasparenza dell'uovo luminosocrea l'impressione di un movimento verso sinistra, ma in realtà ogni movimento del punto diunione è in profondità, verso il centro dell'uovo luminoso, dentro lo spessore della fasciadell'uomo.

Gli antichi veggenti avevano visto di certo il movimento del punto di unione ma non gli eramai passato per la mente che fosse un movimento in profondità; si lasciarono invece guidareda quello che vedevano e coniarono la frase "movimento verso sinistra" che i nuovi veggenticonservarono nonostante sapessero che era sbagliato chiamarlo così.

Lo stato di consapevolezza intensa è una fase intermedia prima che si entri in pieno nellaseconda attenzione.

Gli sciamani utilizzano lo stato di consapevolezza intensa per insegnare. Essi dividono il loroinsegnamento in due categorie. Una comprende le lezioni per lo stato di consapevolezza dellavita di ogni giorno, nelle quali il procedimento si presenta sotto alterate spoglie. L'altracomprende le lezioni per lo stato di consapevolezza intensa , nelle quali gli stregoniraggiungono la conoscenza direttamente dall'intento, senza fastidiosi interventi della linguaparlata.Nella consapevolezza normale lo stregone insegna ai propri discepoli i concetti e leprocedure di base, mentre nella seconda attenzione fornisce loro spiegazioni astratte edettagliate.

Gli antichi veggenti si resero conto che la miglior maniera di insegnare il proprio sapereconsisteva nel far passare gli apprendisti sul lato sinistro in uno stato di consapevolezzaintensa, poiché è lì che ha luogo il vero apprendistato: la chiarezza e la libertà che sisperimentano in stato di consapevolezza intensa sono in completo contrasto con le

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razionalizzazioni, le difese, l'ira e la paura che fanno parte del nostro stato normale.

In stato di consapevolezza intensa si è solo in minima parte coscienti di ciò che ci circonda,dato che tutto il potere di concentrazione si fissa sui particolari dell'azione del momento.Un'altra caratteristica di questo stato di intensa percezione è l'incomparabile ricchezza diinterazioni personali, una ricchezza che i nostri corpi percepiscono come senso di maggiorevelocità. Sul lato destro si spreca troppa energia e troppo tempo nelle azioni e nei rapporti della vita diogni giorno. sul lato sinistro invece c'è un innato bisogno di economia e velocità.

In questo stato si è capaci di tremenda concentrazione, però si è anche suscettibili a qualsiasiinfluenza. E' durante questa fase intermedia che avviene l'apprendistato più profondo. I nuoviveggenti scoprirono che è bene controllare i guerrieri e impartire loro spiegazioni perchépossono valutarle debitamente. Se non ricevono spiegazioni prima di entrare del tutto nel latosinistro, arrivano a diventare magnifici stregoni ma pessimi veggenti, come accadde agliantichi toltechi.

Tuttavia, essere nella consapevolezza del lato sinistro rappresenta un vantaggio solo nelsenso che si accelera la nostra conoscenza delle cose. E' uno svantaggio perché ci permette difocalizzare con inconcepibile lucidità solo una cosa per volta, e questo ci rende dipendenti evulnerabili. Non possiamo star per conto nostro mentre siamo nella consapevolezza del latosinistro e dobbiamo esser protetti dai guerrieri che si sono guadagnata la totalità del proprioessere e sanno come comportarsi in quella condizione.

Un errore comune è quello di sopravvalutare la consapevolezza del lato sinistro, di rimanereabbagliato dalle sua chiarezza e dal suo potere. Il trovarsi nella consapevolezza del latosinistro non significa essere immediatamente libero dalla propria follia, significa solo una piùampia capacità di percezione, una maggior facilità a capire e imparare, e soprattutto una piùraffinata abilità a dimenticare.

Ricordare nella consapevolezza intensa• Uno dei compiti che i nuovi veggenti svilupparono per i loro apprendisti, ma soprattutto peril Nagual, fu di forzarli anni dopo a ricordare, cioè a cercare di enfatizzare da soli leemanazioni utilizzate negli stadi di consapevolezza intensa. Il compito che si trovano di fronte i guerrieri, una volta terminato l'addestramento, è uncompito di integrazione. Durante l'addestramento, i guerrieri e specialmente gli uominiNagual sono spinti a muovere i punti di unione nel maggior numero di posti possibile. Manmano che ricordano, li integrano in un tutto coerente.

Di solito gli apprendisti non ricordano affatto le spiegazioni fornite loro durante lo stato diconsapevolezza intensa, eppure le immagazzinano in qualche modo nella propria memoria,fedelmente intatte.Gli stregoni hanno usato questa peculiarità apparente della memoria e hanno trasformatoquesto ricordare tutto quanto accade loro nella seconda attenzione, in uno dei più difficilicomplessi compiti tradizionali della stregoneria.Gli stregoni spiegano questa apparente stranezza della memoria, e il compito di ricordare,dicendo che ogni volta che qualcuno entra nella seconda attenzione il punto di unione si trovain una posizione diversa. La difficoltà di ricordare quel che avviene nella consapevolezza più intensa si deve allainfinità di posizioni che può adottare il punto di unione una volta allontanato dal suo postoabituale. Invece la facilità a ricordare tutto quello che accade nella consapevolezza normale

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ha a che vedere con la stabilità del punto di unione nel posto in cui è situato di solito.

Ricordare, quindi vuol dire per gli stregoni risistemare il punto di unione nella posizioneesatta che occupava una volta entrati nella seconda attenzione.Facendo tornare il proprio punto di unione in ciascuna di quelle posizioni specifiche, nonsolo gli stregoni hanno un ricordo totale e assoluto, ma rivivono ogni esperienza avuta nellaseconda attenzione.Gli stregoni dedicano tutta la propria vita alla realizzazione del compito di ricordare.

L'interazione sistematica che i guerrieri portano a termine in stati di intensa percezione è soloun mezzo per indurre il proprio Altro − la seconda attenzione − a rivelarsi in termini diricordi. L'atto di ricordare, benché sembri associarsi solo ai guerrieri, non esula dallepossibilità di ogni essere umano; ognuno di noi può attingere direttamente ai ricordi dellapropria luminosità con risultati insondabili.

Tuttavia, l'interazione nella consapevolezza del lato sinistro non può avvenire se tutti ipartecipanti non si trovano in quello stato. E' questo il motivo per cui gli sciamanisostengono che è bene non entrare nella consapevolezza del lato sinistro se non per portareavanti l'interazione con i guerrieri del Nagual precedente.

La strategia per ricordare quello che avviene nella consapevolezza intensa è di coltivare unapiccola parte della seconda attenzione riempiendola deliberatamente dei ricordi diinterazione. I ricordi scompaiono solo per riemergere un giorno e servire da avampostorazionale da cui prendere il via verso la sconfinata vastità della seconda attenzione.

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Il cammino della conoscenza• Gli stregoni si riferiscono alla stregoneria come fosse un uccello magico e misterioso che hainterrotto per un attimo il suo volo per dare all'uomo una speranza, uno scopo; gli stregonivivono sotto le ali di quell'uccello − che loro chiamano l'uccello della saggezza, l'uccellodella libertà, e lo nutrono con la loro dedizione e impeccabilità.Gli stregoni sanno che il volo dell'uccello della libertà segue sempre una linea retta poichénon è in grado di compiere una curva, di girare e tornare indietro; l'uccello della libertà puòfare solo due cose, portare gli stregoni con sé o lasciarseli dietro.Se l'uccello della libertà non prende con sé gli stregoni, li abbandona alla loro sorte.L'uccello della libertà ha poca pazienza con gli indecisi e quando vola via non torna più.

La strada del potere e della conoscenza è molto difficile e molto lunga.

Ma non si può entrare nel mondo degli sciamani intellettualmente, come un dilettante alla ricerca di unaveloce e fugace conoscenza. La sola cosa che possiamo fare è arrivare ad uno stato di consapevolezzaaccresciuta che permette di percepire il mondo intorno a noi in un modo più inclusivo.

Il sistema cognitivo dell'uomo occidentale ci forza a dipendere da idee preconcette, mentre

il mondo degli sciamani dell'antico Messico è diverso dal nostro per ciò che riguarda l'organizzazione delnostro processo cognitivo: gli stregoni mirano a trascendere l'intelletto e ad incarnare il concettodell'infrangere i limiti della percezione storica. Ogni cosa nel mondo della stregoneria può essere facilmenteverificato mettendo a disposizione il proprio intero corpo, invece che solamente il proprio intelletto.Noi siamo abituati a basare i nostri giudizi su qualcosa che è sempre "a priori". Perciò quello che dobbiamofare perché la magia abbia una salda presa su di noi è bandire ogni dubbio dalle nostre menti. Una voltabanditi i dubbi, tutto è possibile.

In realtà non esiste alcun modo per ordinare ad altri o a noi stessi di concentrare la propriaconoscenza. Si tratta di un'operazione molto lenta; il corpo al momento giusto e nellacircostanze ideali di impeccabilità, concentra la propria conoscenza senza l'intervento deldesiderio.

Gli stregoni insegnano ai loro studenti a bypassare la mente razionale e parlare direttamenteal corpo energetico. Quando il corpo energetico si unisce al corpo fisico, mezza battaglia èvinta.

Tuttavia, il mondo dello stregone è un mondo complicato; non è sufficiente comprendere isuoi principi intuitivamente. C'è bisogno di assorbirli intellettualmente. Gli stregoni non sono praticanti di rituali oscuri ed esoterici. Gli stregoni sono uomini diragione. Hanno un rapporto romantico con le idee. Hanno coltivato la ragione fino ai suoilimiti poiché credono che solo con una piena comprensione l'intelletto può comprendere iprincipi della stregoneria senza perdere di vista la loro sobrietà ed integrità. Qui è dove glistregoni differiscono in modo drastico dalle altre persone. Molte persone hanno molta pocasobrietà ed anche meno integrità.

Gli stregoni sanno che è importante comprendere la conoscenza razionale nello stesso modoin cui si comprende la stregoneria. Non possiamo rifiutarla, perché il meglio che l'uomo hada offrire sono i suoi successi intellettuali.Quando ci si immerge nell'oscurità, se la nostra mente non è così acuta come può essere dopoun addestramento razionale, non si può dar significato a ciò che si trova.

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Per avere senso come esseri umani dobbiamo essere razionali. Se hai un'intelligenza affinatapuoi passare facilmente da una fase all'altra. Gli uomini sono "uomini ragionevoli" ma non"uomini di ragione". Questo è il nostro problema. Abbiamo la capacità di incredibilipossibilità intellettuali.

Dal punto di vista degli stregoni è inutile non utilizzare ciò che il mondo ha da offrire. Ilmodo in cui la mente razionale è stata sviluppata, e come lavora, è una delle cose più squisiteche abbiamo. Negarlo è criminale. E' molto importante essere ben addestrati sia ad un livellopercettivo sia ad un livello razionale; possiamo rifiutare qualcosa, o trovarla imperfetta, solose la comprendiamo alla perfezione.

Per questo

i guerrieri devono amare la conoscenza, in qualsiasi forma essa si presenti.

Un praticante dello sciamanesimo ha il dovere e l'obbligo di saturare se stesso con tuttal'informazione disponibile. Il lavoro di uno sciamano è di informarsi su qualsiasi cosa possaessere in relazione con l'argomento di suo interesse. L'atto sciamanico consistenell'abbondare tutto l'interesse nel dirigere il percorso preso dall'informazione.Colui che sistema le idee che scaturiscono da un tale pozzo d’informazione non è losciamano, è l'Intento. Lo sciamano è semplicemente un condotto impeccabile.

Ad esempio, non fa differenza essere o meno un buon lettore, né quanti libri meravigliosi sileggono. L'importante è avere la disciplina necessaria per eleggere ciò che non si vuoleleggere. Per gli sciamani il fulcro della pratica dello studio sta in ciò che si rifiuta, non in ciò che siaccetta.

Ciò che un guerriero fa per conoscere si chiama predilezione.

Gli insegnamenti degli sciamani• Il concetto di un maestro che insegna la sua conoscenza è parte del nostro sistema cognitivoma non è parte del sistema cognitivo degli sciamani dell'antico Messico. Insegnare eraassurdo per loro. Trasmettere questa conoscenza a quelli che avrebbero perpetuato il lorolignaggio era una cosa diversa.

Nello schema di insegnamento sviluppato dagli stregoni dei tempi antichi esistono due tipi diistruzione, una per il lato destro e una per il lato sinistro. La prima riguarda lo stato diconsapevolezza normale e deve condurre alla razionale convinzione che esiste un altro tipo dipercezione negli esseri viventi. Quella del lato sinistro si collega allo stato di intensa percezione e si riferisce esclusivamenteall'uso della seconda attenzione.Gli insegnamenti per il lato destro si svolgono nello stato di consapevolezza normale, quelliper il lato sinistro sono messi in pratica solo in stati di consapevolezza intensa.

Le lezioni nel mondo degli stregoni vengono impartite quando il punto di unione si trova inuna posizione diversa dal solito, Per risentire la lezione dunque l'apprendista deve far tornareil suo punto di unione nella posizione che occupava quando la lezione era stata impartita.La posizione del punto di unione è come un sotterraneo in cui gli stregoni tengono i loroschedari. Gli stregoni sono capaci di lasciare accurate memorie delle loro scoperte sullaposizione del punto di unione.

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Le due categorie di insegnamento permettono ai maestri di avviare i loro adepti in tre campidi specializzazione: la padronanza della consapevolezza, l'arte dell'agguato, la padronanzadell'intento.La padronanza della consapevolezza è l'enigma della mente; la perplessità che gli stregoniprovano di fronte al mistero e all'estensione stupefacenti della consapevolezza e dellapercezione.L'arte dell'agguato è l'enigma del cuore, il dubbio che assale gli stregoni quando scopronodue cose: la prima, che il mondo ci appare inesorabilmente obiettivo e reale grazie allapeculiarità della consapevolezza e della percezione; la seconda, che se vengono in giocodiverse peculiarità di percezione, cambiano nel mondo proprio quelle cose che sembranoobiettive e reali in modo tanto inalterabile.La padronanza dell'intento è l'enigma dello spirito, o il paradosso dell'astratto − pensieri eazioni dello stregone proiettati al di là della nostra condizione umana.

Tra i veggenti, inoltre, ci sono due metodi di insegnare. Il primo è quello in cui vienespiegato tutto e lascia che l'altra persona conosca già prima il corso dell'azione. E' il sistemache stimola la libertà, la scelta delle alternative e la comprensione. L'altro metodo è più coercitivo e non permette né la scelta né la scelta delle alternative né lacomprensione. Ha il grande vantaggio di obbligare i guerrieri a vivere direttamente i concettidei veggenti, senza nessuna delucidazione intermedia. Questo metodo consiste nel mettere gli apprendisti di fronte ad una data situazionecostringendo ad accettarla invece di aspettare che essi siano pronti ad affrontarla da soli.

Quest'ultimo è il metodo dei maestri dell'agguato, un capolavoro di strategia: ogni parola,ogni azione è premeditata e scelta per creare un effetto particolare. La maestria consiste nelprocurare il contesto più adeguato a parole e azioni, perché abbiano il necessario impatto. Questo metodo non stimola la comprensione ma la visione totale.

Se il punto di unione è spostato dalla sua posizione abituale mediante il metodo dellaspiegazione totale c'è sempre bisogno di un'altra persona, non solo per aiutare a muovere ilpunto di unione, ma anche per dare spiegazioni di quanto sta accadendo. Però se il punto diunione è spostato mediante il metodo dell'agguato c'è solo bisogno dell'atto catalizzatoreiniziale, che, con uno strattone, stacca il punto da dove è situato di solito. Per neutralizzare gli effetti dannosi dello spavento, il suo impatto deve essere attutito, manon diminuito; dunque per resistere all'impatto devastante si usa l'inganno, più elaborato edrammatica è la storia, maggiore la resistenza.

Gli stregoni hanno due opzioni, quando spiegano le arti magiche: la prima è parlare intermini metaforici e descrivere un mondo di dimensioni prodigiose. L'altra, spiegare il loromestiere in termini astratti, adatti alla stregoneria.Ma nessuna di queste due riuscirà mai a soddisfare la mente razionale dell'uomooccidentale.

I concetti degli stregoni ci devono essere ripetuti fino alla nausea perché noi arriviamo adaccettarli. La ripetizione è il metodo seguito dai nostri progenitori per farci svolgere lafunzione sociale nel mondo quotidiano.

Le spiegazioni, inoltre, non sono mai sprecate perché sono stampate in noi per usoimmediato o procrastinato o per aiutarci a preparare la via per raggiungere la conoscenzasilenziosa.

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Gli sciamani dell'antico Messico avevano elaborato il concetto di discorsoformale contrapposto a quello di discorso informale e li usavano entrambicome strumenti per insegnare e guidare i loro discepoli. I discorsi formali erano resoconti che gli sciamani facevano di tanto in tantoai discepoli stessi e riguardavano tutto ciò che avevano detto o insegnato; idiscorsi informali erano invece spiegazioni quotidiane che servivano achiarire ciò le cose facendo riferimento esclusivamente al fenomeno inanalisi. Gli sciamani non tengono niente per sé. Svuotare se stessi in questo modo èuna pratica sciamanica che li porta ad abbandonare la fortezza dell'ego. Perquesto sono abituati a fare un resoconto dettagliato di tutto ciò che è accaduto.Ad esempio gli indios hanno una serie di avvenimenti storici che chiamano idati memorabili.

I gradi del cammino della conoscenza• I nuovi veggenti credono che esistano quattro gradi sul cammino della conoscenza.

Il primo è il passo che fanno i comuni esseri umani quando decidono didiventare apprendisti.

Nel momento in cui gli apprendisti cambiano le proprie idee su se stessi e sul mondo, fannoil secondo passo e si tramutano in guerrieri, cioè in esseri capaci della massima disciplina econtrollo su se stessi.

1.

Il terzo passo lo compiono i guerrieri dopo aver acquisito pazienza e abilità di cogliere ilmomento opportuno, diventando uomini di conoscenza.

2.

Quando gli uomini di conoscenza imparano a vedere, hanno fatto il quarto passo e sonodivenuti veggenti.

3.

Il secondo stadio dello sviluppo di un guerriero, in particolare, consiste nella verifica eaccettazione incondizionata che dentro di noi esiste un altro tipo di consapevolezza. Questostadio è diviso in due categorie. La prima ha a che fare con due attività. Consiste nel mostrareal guerriero certe procedure, azioni e metodi che sono designati ad esercitare la suaconsapevolezza. La seconda ha a che fare con le sei proposizioni esplicative.Le proposizioni esplicative sono tentativi di dare un primo inquadramento al modo in cuiopera la prima attenzione, qualcosa che ci passa completamente inosservato. Esse sono:1− Ciò che percepiamo come il mondo sono le emanazioni dell'Aquila.2− L'attenzione è ciò che ci fa percepire le emanazioni dell'Aquila come l'atto dellascrematura.3− Diamo un senso alle scremature grazie al nostro primo anello del potere.4− L'intento è la forza che muove il primo anello del potere.5− Il primo anello del potere può essere fermato da un blocco funzionale della capacità dicostruire scremature.6− La seconda attenzione.

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La consapevolezza totale

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La consapevolezza• Gli antichi stregoni videro che intorno al centro di luce del punto di unione brilla un'ulterioreluminescenza sferica, appena più grande dello stesso punto. Questo alone, che vennechiamato lo splendore della consapevolezza, intensifica moltissimo lo splendore dei filamentiche attraversano direttamente la luminosità del punto di unione.

Questo bagliore, di luminosità ambrata, più intenso del resto del bozzolo, si trova su unastretta fascia di luminosità sull'estrema destra del bozzolo e corre verticalmente lungo tutto ilbozzolo. E' come un coperchio di plastica che rende l'uovo luminoso ancora più splendente.L'uomo è l'unico essere vivente dotato di questa patina luminosa.

Gli stregoni dei tempi antichi osservarono che non vi è nessuna traccia del punto di unione nédel suo splendente alone in un corpo morto, in quanto questi sono indice di vita e diconsapevolezza, e conclusero che la consapevolezza e la percezione vanno insieme e sonolegate al punto di unione e alla luminosità che lo circonda.

La consapevolezza comincia con la pressione permanente esercitata dalle emanazioni ingrande − le emanazioni esterne − su quelle dell'interno del bozzolo. Questa pressioneproduce il primo atto di consapevolezza; ferma il movimento delle emanazioni intrappolateche lottano senza sosta per rompere il bozzolo, uscire, morire.

La pressione esercitata dalle emanazioni esterne sopra quelle interne è uguale in tutti gliesseri coscienti. Tuttavia i risultati di questa pressione sono diversissimi gli uni dagli altripoiché i loro bozzoli reagiscono in ogni modo immaginabile.

Ciò che negli organismi chiamiamo i sensi, altro non solo che gradi di consapevolezza.

Il grado di consapevolezza di ciascuno è determinato proprio dalla pressione delleemanazioni esterne su quelle interne.La qualità di consapevolezza di ogni singolo essere dipende dal grado in cui le emanazioni ingrande si amalgamo con quelle interne. Lo splendore della consapevolezza aumenta didimensione e intensità a seconda che le emanazioni interne si allineano con le emanazioni ingrande.

Lo splendore della consapevolezza ha nell'uomo diverse sfumature ambrate, che denotanodifferenze della qualità della consapevolezza. Le sfumature più comuni sono l'ambra rosata eil verde pallido. L'ambra azzurra è insolita, ma l'ambra pura è la più rara di tutte. Adeterminare le particolari sfumature dell'ambra è la quantità di energia risparmiata eimmagazzinata da ognuno.

Quando i veggenti vedono che la pressione delle emanazioni in grande discendepesantemente sulle emanazioni interne che sono sempre in movimento e le fa fermare, sannoche in quel momento l'essere luminoso è in piena consapevolezza.

I veggenti videro che la consapevolezza cresce nell'attimo del concepimento, si arricchiscenel corso della vita e raggiunge il suo fulgore durante l'atto sessuale.

E' l'Aquila che concede la consapevolezza attraverso i fastelli di consapevolezza chepercorrono le otto grandi fasce. Ed è la stessa Aquila a divorare la stessa consapevolezza, arricchita dalle esperienze dellavita, dopo che gli esseri coscienti l'abbandonano al momento della morte.

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Gli esseri umani esistono dunque solo per affinare la consapevolezza concessa dall'Aquila.

Gli antichi veggenti scoprirono che l'uomo ha due domini di consapevolezza: laconsapevolezza del lato destro o consapevolezza normale e la consapevolezza del latosinistro o consapevolezza elevata. Ogni dominio di consapevolezza si può descrivere comeuna specifica predisposizione percettiva. In particolare, nel territorio della consapevolezzaquotidiana o normale siamo incastrati senza possibilità di salvezza nella predisposizionepercettiva specifica della prima attenzione.

L'attenzione• Con il processo della crescita la consapevolezza si tramuta in attenzione: un fascio delleemanazioni interne al bozzolo diventa più brillante; come gli esseri umani accumulanoesperienza, così questo fascio comincia a risplendere. Quando l'uomo ha sviluppatol'attenzione, lo splendore della consapevolezza acquista profondità; in altre parole sitrasmette dalla superficie del bozzolo a un considerevole numero di emanazioni interne. Inalcuni casi, lo splendore del fascio aumenta tanto drammaticamente da fondersi con leemanazioni esterne. La consapevolezza è la materia prima e l'attenzione il prodotto finale. L'attenzione è ilrisultato del processo di coltivazione della percezione in quanto facoltà fisica, è il "tipo" dipercezione che abbiamo sviluppato grazie alla nostra consapevolezza.

I veggenti dicono che l'attenzione è domare e arricchire la consapevolezza tramite il processodell'esistenza. L'attenzione è la più grande conquista individuale dell'uomo. Comincia a svilupparsi dallaconsapevolezza animale, bruta, fino ad arrivare ad abbracciare tutta la gamma dellealternative umane. I veggenti la perfezionarono ancor di più, sino a farle coprire l'interagamma delle possibilità umane.

L'attenzione è il modo in cui i dati sensoriali vengono utilizzati dai sensi, è il mezzo in cui gliesseri umani "trattengono" le immagini del mondo, è l'atto di agganciare e canalizzare lapercezione.

Gli stregoni parlano di uno schema di classificazione di tre tipi di attenzione, o piùprecisamente tre livelli di realizzazione: la prima, la seconda e la terza; ognuna è un regnoindipendente, completo in sé.

La nostra coscienza è divisa in tre parti: la più piccola è la prima attenzione e corrispondealla coscienza che ogni persona normale ha sviluppato per poter affrontare il mondo di tutti igiorni; essa comprende la consapevolezza del proprio corpo fisico.Un'altra parte più grande è la seconda attenzione ed è la consapevolezza di cui abbiamobisogno per percepire il nostro involucro luminoso ed agire come esseri luminosi.La seconda attenzione resta in secondo piano per tutta la durata della nostra vita a meno chenon sia fatta emergere con un esercizio deliberato o per un trauma accidentale, e comprendela consapevolezza del nostro corpo luminoso.L'ultima parte, la maggiore, è la terza attenzione, una coscienza incommensurabile cheinteressa aspetti indefinibili della consapevolezza del corpo fisico e del corpo luminoso.

La prima attenzione o attenzione del tonal • La prima attenzione è la capacità di una persona qualsiasi di percepire e collocare la propriaconsapevolezza nel mondo consueto della vita quotidiana. E' l'ordine con il quale gli esseriumani sono coscienti del mondo quotidiano ed è inoltre l'ordine sociale che noi portiamo

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lungo il cammino della nostra vita sulle spalle.

La prima attenzione è detta anche consapevolezza normale o del lato destro o attenzione deltonal: il tonal è tutto quello che percepiamo comunemente con i nostri sensi; comprende tuttoquello che può essere concepito dall'intelletto.

La prima attenzione è il risultato dell'addestramento al quale viene sottoposto dalla nascita ilnostro punto di unione: gli esseri umani pongono certe emanazioni per poterle percepire, siaperché ci è stato insegnato che quelle emanazioni sono percettibili, sia perché i nostri punti diunioni sono stati addestrati a scegliere quelle emanazioni per usarle.

La scrematura e l'inventario dell'uomo• Il punto di unione è come un magnete luminoso irradiante uno splendore cheautomaticamente raggruppa fasci di emanazioni che si muovono all'interno del bozzolo.Attraverso la prima attenzione viene operata poi un'ulteriore selezione sulle emanazioni conuna operazione detta scrematura. La scrematura isola una parte dell'intero spettro delle emanazioni dell'Aquila per raggiungeredelle "unità percettive"; implica la capacità di sopprimere quelle emanazioni che sonosuperflue e selezionare quelle che devono essere enfatizzate in base a quanto ci è statoinsegnato fin da piccoli.

L'obiettivo percettivo che i bambini devono perseguire mentre crescono, dunque, consistenell'imparare a isolare le emanazioni appropriate per essere capaci di canalizzare la loropercezione caotica e trasformarla nella prima attenzione; facendo questo, imparano a fare lascrematura. Tutti gli esseri umani adulti che circondano i bambini insegnano loro ascremare.

Gli sciamani videro che durante la nostra crescita lo splendore della consapevolezza entra inun circolo vizioso, una volta che si sia concentrato sulla fascia delle emanazioni dell'uomo ene abbia scelto alcune per enfatizzarle. Quanto più pone in rilievo certe emanazioni, tanto piùdiventa stabile la posizione del punto di unione. Questo equivale a dire che il nostro comandosi tramuta nel comando dell'Aquila.

Gli sciamani chiamano il processo della scrematura anche fare l'inventario delle emanazionidell'Aquila all'interno dei bozzoli: nel momento in cui la pressione delle emanazioni ingrande fissa le emanazioni interne, la prima attenzione comincia ad osservare se stessa.

Le emanazioni scelte dunque appartengono all'inventario umano e provengono dalla strettafascia in cui è localizzata la consapevolezza umana, chiamata la fascia umana. Leemanazioni scartate restano ancora alla nostra portata, però sono latenti, sconosciute all'uomoper tutta la vita.

Fare l'inventario è una caratteristica tipica degli esseri umani: tutti gli esseri umani, trannel'uomo, acquietano le emanazioni intrappolate nei bozzoli perché possano allinearsi con lecorrispondenti emanazioni in grande.

Gli esseri umani portano il comando di fare l'inventario ad un estremo logico. Una volta chesono profondamente assorti nell'inventario possono accadere due cose: o si possono ignoraregli impulsi delle emanazioni in grande o si possono utilizzare questi impulsi in un modomolto speciale. Il risultato finale di ignorare questi impulsi è uno stato unico conosciutocome ragione, raziocinio. Il risultato di usare gli impulsi in modo speciale si chiama interesse

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verso se stessi. Nella specie umana la ragione dovrebbe abbondare ma in realtà la maggiorparte degli esseri umani sceglie interesse verso se stessi. Perché ci possa essere interazione fra gli esseri viventi, la consapevolezza ha un certo gradodi interesse verso se stessa. Ma, ad eccezione dell'uomo, nessun essere vivente ha un talgrado di interesse verso se stesso. Al contrario degli uomini di raziocinio, che ignoranol'impulso delle emanazioni in grande, gli individui assorti in se stessi usano questi impulsi eli trasformano in una forza che agita ancora di più le emanazioni all'interno del bozzolo. I veggenti dunque videro che gli uomini di raziocinio riescono a vivere molto di più perché,non facendo caso all'impulso delle emanazioni in grande, acquietano l'agitazione naturaleall'interno dei bozzoli. Invece, usando l'impulso delle emanazioni in grande per creare unamaggiore agitazione, gli individui assorti in se stessi abbreviano la propria vita. I veggenti vedono gli esseri umani assorti in se stessi come bagliori intermittenti di lucebianca, seguiti da lunghe pause di opacità.

Uno degli aspetti più concreti del nostro inventario è la nostra idea di Dio. Questo aspetto ècome una colla molto potente che fa attaccare il punto di unione al suo punto originario.

Gli stregoni asseriscono che quando impegniamo un qualsiasi elemento del nostro inventarioforzato compiamo un fare.

I veggenti sostengono che tutto ciò che la prima attenzione sopprime per ottenere unascrematura non può essere più recuperato dalla prima attenzione a nessuna condizione. Unavolta che impariamo a percepire in termini di scremature, i nostri sensi smettono di registrarele emanazioni superflue.

Tuttavia, anche se fare l'inventario è un ordine dell'Aquila, alla volontà dell'uomo è soggettala forma con la quale si ubbidisce al comando. Per questo gli sciamani fanno degli inventaristrategici.

I gruppi di percezione o unità percettive• Gli stregoni hanno notato che anche il punto di unione di altri organismi è allenato a restarefisso in un dato posto, perché ogni organismo viene educato, in un modo o nell'altro, dopo lanascita. I veggenti vedono che i nuovi nati sono indotti a fare ciò che fanno gli adulti dellaloro specie. Tuttavia, il punto di unione dell'uomo ha un effetto unico tra gli altri organismi:non solo effettua l'allineamento necessario per la percezione di un gruppo di emanazioni, macancella anche l'allineamento di certe emanazioni che appartengono a questo gruppo perpoter giungere a un maggior raffinamento della percezione, a un delicato schema umano chenon ha pari. I nuovi veggenti osservarono che solo gli esseri umani sono capaci diraggruppare emanazioni perfino dentro i gruppi normali. In termini di percezione, il punto diunione dell'uomo prende una parte delle emanazioni già selezionate per l'allineamento eforma con esse uno schema più piacevole.Le scremature dell'uomo sono così reali da farci dimenticare che le abbiamo costruite noistessi, ordinando ai nostri punti di unione di fermarci lì.

Lo scopo della scrematura, dunque, è quello di enfatizzare determinate emanazioniscartandone altre dando vita a dei gruppi di percezione o unità percettive che consentono dimettere a fuoco il mondo conosciuto.

Un esempio di un gruppo di emanazioni enfatizzate all'unisono è il corpo umano così comelo percepiamo: la nostra prima attenzione è totalmente inconscia delle emanazioni checompongono lo scudo luminoso esterno; quelle emanazioni che lo renderebbero percepibile

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sono state rifiutate a favore di quelle che permettono alla prima attenzione di percepire ilcorpo fisico così come lo conosciamo.Un altro gruppo, parte del nostro essere totale, è il bozzolo luminoso, che però non è mai enfatizzato ed è relegato nell'oblio perché l'effetto del punto di unione non è solo quello difarci percepire gruppi di emanazioni ma anche di farceli ignorare.

La capacità degli esseri umani di dare realtà alle scremature è una vera e propria magia.Portare ordine nel caos della percezione è una vera magia! Percepiamo in termini discremature è il comando dell'Aquila, ma percepire i comandi come oggetti è il nostro potere,il nostro dono magico. Il nostro errore, d'altra parte, è che dimentichiamo che le scremature sono vere solo neitermini in cui le percepiamo come reali, grazie al potere che abbiamo di farlo. Questo è unerrore di giudizio che distrugge la ricchezza delle nostre origini misteriose e che limita laportata della nostra percezione.

La fascia dell'uomo• Le emanazioni enfatizzate che formano la prima attenzione sono soltanto una piccolacomponente dello spettro totale delle emanazioni presenti nel globo luminoso. Questifilamenti di energia che passano attraverso il bozzolo costituiscono la fascia dell'uomo. Laparte usata nella percezione ordinaria è il conosciuto umano, ovvero il mondo chepercepiamo ordinariamente, quella non usata, ovvero le emanazioni scartate all'interno dellastessa fascia dell'uomo, è lo sconosciuto umano, preambolo dell'ignoto vero e proprio.

Il mondo che il nostro punto di unione allinea con la nostra percezione ordinaria, ilconosciuto, è composto da due fasce: una è la fascia organica, l'altra è una fascia di solastruttura.

Anche le emanazioni che sono all'interno del bozzolo ma fuori dei limiti della fasciadell'uomo si possono percepire. Esse sono l'ignoto dall'imponente vastità, in cui lecaratteristiche umane non figurano più.

Il primo anello del potere

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La fessura tra i mondi• La capacità di cambiare livello di attenzione, ovvero di passare dalla prima alla secondaattenzione viene chiamata dagli sciamani crepa o fessura tra i mondi. Quando essi parlanodell'altro mondo non intendono fare una metafora, etichettare una qualche distorsionepercettiva o alludere a qualche indefinibile stato dell'essere, ma parlano di percepire davveroun altro mondo, un mondo diverso da quello che percepiamo solitamente.

Il mondo che il nostro punto di unione allinea con la nostra percezione normale è compostoda due fasce: una è la fascia organica, l'altra è una fascia di sola struttura. Le altre quarantaseifasce non fanno parte del mondo che percepiamo quotidianamente.

Gli stregoni vanno negli altri mondi solo come esercizio, come campo di battaglia in vista dientrare in uno stato chiamato terza attenzione. Gli stregoni vanno in questi mondi per attingervi energia, potere, soluzioni, o per trovarsi difronte all'inimmaginabile.

I moderni stregoni, in particolare, preferiscono i mondi generati dai movimenti del punto diunione, mentre gli antichi stregoni inseguivano l'ignoto umano preferendo le variazioni delpunto di unione. Mondi inimmaginabili che sono oltre la sfera dell'uomo, ma che noipossiamo ancora percepire, si trovano in posizioni che gli stregoni ottengono con movimentidel punto di unione. Gli antichi stregoni ne rimanevano lontani, in quanto richiede un enormedistacco e nessuna presunzione.I nuovi veggenti, invece, inseguono l'ignoto non−umano, ovvero la libertà dall'essere umano.

Il mondo più facile da allineare è il mondo nero. Ed è il solo autentico allineamento diun'altra grande fascia oltre la nostra grande fascia organica. Per esempio, il muro di nebbia,la pianura con le dune giallastre, il mondo delle apparizioni, sono tutti allineamenti lateralicompiuti dai nostri punti di unione quando si avvicinano a una posizione cruciale e sono per iguerrieri uno stadio preparativo al reale passaggio dei confini. Una delle più bizzarre qualità del mondo nero è che non ha le stesse emanazioni che nelnostro mondo equivalgono al tempo. Sono emanazioni diverse che producono un risultatodiverso. I veggenti che viaggiano nel mondo nero sentono di esserci stati un'eternità, ma nelnostro mondo equivale ad un istante. Il mondo nero è un mondo spaventevole perché fainvecchiare il corpo.

Di tutti i mondi disponibili agli stregoni, quello quotidiano ha il più alto grado disocializzazione; la socializzazione degli esseri umani è così intensa che quando gli stregoniviaggiano in altri mondi, essa esercita tremende forze su quel mondo per conformarlo alnostro. Gli esseri di quei mondi sono forzati ad assumere caratteristiche umane in loropresenza.

E' possibile andare in altri mondi con altri guerrieri. Se loro ci seguono, spostando i loropunti di unione quando spostiamo il nostro.

Per poter percepire altri regni, però, non basta il desiderio ma è necessaria un'energiasufficiente ad afferrarli. La loro esistenza è costante e indipendente dalla nostraconsapevolezza, ma la loro inaccessibilità dipende interamente dal nostro condizionamentoenergetico. In altre parole, solo ed esclusivamente per quel condizionamento noi siamocostretti ad assumere che il mondo della vita quotidiana è in assoluto l'unico mondo possibile.

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Se siamo molto pratici nello spostamento e nella fissazione del punto di unione, allora lanuova realtà allineata può diventare la nostra sola realtà.

Tuttavia, il pericolo di allineare altri mondi è che quei mondi sono possessivi come il nostro.La forza dell'allineamento è tale che appena il punto di unione si allontana dalla suaposizione normale, resta fisso in altre posizioni, imprigionato da altri allineamenti. E iguerrieri corrono il rischio di restare bloccati in una solitudine senza limiti, come è accadutoagli antichi stregoni quando furono intrappolati in altri regni e non poterono tornare nellanostra realtà per un lungo periodo: il tempo cancellava la realtà nella quale erano nati. Poichéerano capaci di mantenere la propria energia all'interno di quella realtà per un lungo periodo,furono incapaci di tornare alla nostra realtà per centinaia di anni perché la modalità deltempo non c'era più.

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L'ultima danza del guerriero• Ogni guerriero ha un luogo per morire, un luogo da lui prediletto, permeato di ricordiindimenticabili, in cui gli avvenimenti di potere hanno lasciato il loro segno; un luogo in cuiha assistito ad eventi meravigliosi, in cui gli sono stati rivelati dei segreti, un luogo in cui haaccumulato il suo potere personale.

Il guerriero ha l'obbligo di tornare a quel suo luogo prediletto ogni volta che attinge il potereper mettercelo in serbo. Può andarci camminando o sognando.E alla fine, quando è terminato il suo tempo sulla terra e il guerriero sente sulla spalla sinistrail tocco nella morte, il suo spirito, che è già pronto, vola al suo luogo prediletto e là ilguerriero danza fino alla sua morte.

Ogni guerriero ha una specifica forma, una specifica posizione di potere, che sviluppadurante tutta la vita, una danza che cresce con il crescere del suo potere personale. Unmovimento che esegue sotto l'influenza del suo potere personale.Se un guerriero morente ha potere limitato, la sua danza è breve, se il suo potere è grandioso,la danza è magnifica. Ma sia che il suo potere sia piccolo o magnifico, la morte deve fermarsiper assistere alla sua ultima sosta sulla terra. La morte non può cogliere il guerriero cherievoca per l'ultima volta le sue fatiche sulla terra; non lo può cogliere finché il guerriero nonha finito la sua danza.

Lo spirito impeccabile del guerriero, che ha immagazzinato potere con enormi fatiche, puòcertamente trattenere per un momento la propria morte, un momento abbastanza lungo dapermettergli di godere per l'ultima volta di rievocare il proprio potere. E' un gesto che lamorte compie verso chi ha uno spirito impeccabile.

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Far crollare il mondo• Il dialogo interno • La posizione del punto di unione, e di conseguenza la nostra percezione, è strettamente legataal nostro dialogo interiore. Ognuno di noi è un abile mago che riesce a mantenere fisso einamovibile il nostro punto di unione, impartendo ordini nel caos delle emanazionidell'Aquila, e lo fa grazie all'incessante flusso di parole che rivolgiamo a noi stessi. Gliadulti, attraverso l'educazione, insegnano ai bambini a parlare con se stessi e con il tempoquesto dialogo si interiorizza e blocca il punto di unione in una precisa posizione, quellacondivisa da tutti gli esseri umani.

Quando siamo bambini tutti quelli che ci circondano sono i nostri maestri e sono loro adobbligarci a dialogare con noi stessi, mentre ci insegnano apprendono a usare la loro volontàe noi la nostra, del tutto inconsapevolmente. Così impariamo a parlare con noi stessi e nelcontempo a manipolare la nostra volontà.I veggenti vedono che all'inizio i bambini non hanno un punto di unione fisso e riescono adenfatizzare emanazioni che poi saranno completamente ignorate; molti di loro vedono, mavengono considerati anormali e si fa di tutto per correggerli, per far si che i loro punti diunione si solidifichino. Man mano che i bambini crescono, gli adulti intorno costringono il loro punto di unione arestare fisso, insegnando loro un dialogo interno che fa si sempre più complesso con ilpassare degli anni.

Il dialogo interno è dunque la forza che mantiene fisso il nostro punto di unione. Ma proprioper questo si tratta di una posizione molto precaria e mantenerla richiede uno sforzoininterrotto.

Gli stregoni sono consapevoli che nel discorso interiore rinnoviamo e sosteniamo la nostravisione del mondo. A noi stessi parliamo del nostro mondo e facendo ciò scegliamo anche inostri sentieri. Perciò ripetiamo continuamente le stesse scelte fino a giorno della nostramorte. Uno stregone ne è consapevole e cerca di smettere di parlare.

Gli sciamani puntano sulla sospensione del silenzio interiore per sbloccare il punto di unionee fermare il flusso di interpretazione che ci fanno percepire in modo ordinario.

Il silenzio interiore • Bloccare il dialogo interno porta al silenzio interiore, ovvero ad uno stato peculiaredell'essere in cui tutti i pensieri vengono cancellati e in cui si vive a un livello diverso daquello della consapevolezza quotidiana. Il silenzio interiore significa sospensione del compagno sempre presente dei nostri pensieri, ildialogo interno, ed è quindi una condizione di completa pace.

Nel momento in cui si entra in questo stato, il flusso di interpretazione, che ordinariamentescorre ininterrottamente, viene fermato e cominciano a spezzarsi i legami che bloccano ilpunto di unione al posto specifico dove è localizzato; il punto di unione ha così libertà dimovimento.

Il silenzio interiore è la via che porta alla vera sospensione del giudizio, al momento in cui idati sensoriali inviati all'universo non vengono più interpretati dai sensi e la cognizione cessadi essere la forza che, attraverso l'uso e la ripetizione, decide la natura del mondo.

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Interrompere il dialogo interno è l'unico modo per mutare la nostra idea del mondo: è questoil punto cruciale della stregoneria.

Raggiungere il silenzio interiore è il primo atto di magia che compie uno stregone. Nellosciamanesimo è da qui che nasce ogni cosa perché tutto diventa possibile quando ci sidistacca dal dialogo interiore, cioè dall'idea del mondo che abbiamo fin dalla nascita.

Quando tutti i pensieri vengono cancellati, si interrompe il flusso di continuità temporale esi entra in uno stato di consapevolezza diverso da quello normale: la percezione non dipendepiù dai sensi ma da un'altra facoltà dell'uomo, la facoltà che lo rende un essere magico.

Come interrompere il dialogo interno•

Il silenzio interiore si ottiene quando si smette di parlare a noi stessi, di dialogare con noistessi.

Il dialogo interno finisce proprio come comincia: mediante un atto di volontà. Si puòinterrompere il dialogo interno usando lo stesso metodo che hanno usato i nostri maestriquando eravamo piccoli: dobbiamo obbligarci a bloccarlo, dobbiamo usare la forza dellanostra volontà, il nostro intento.

Il silenzio interiore ha la caratteristica di poter essere accumulato. Si può costruire un nucleodi silenzio interiore nella profondità del nostro essere che si può poi far crescere ogni voltache si pratica.Una volta che si raggiunge la soglia critica di silenzio, la si può raggiungere sempre piùspesso e lo si può prolungare sempre di più.

Gli sciamani hanno scoperto che ogni singolo individuo possiede una soglia diversa disilenzio interiore per quanto riguarda il tempo: ciò significa che il silenzio interiore prima dipoter funzionare deve essere mantenuto da ciascuno di noi per tutto il tempo necessario avarcare tale soglia.

Il silenzio interiore inizia ad agire nell'attimo stesso in cui si comincia ad accumulare. Gliantichi stregoni volevano ottenere il risultato supremo, il raggiungimento di quella sogliaindividuale di silenzio. Tale risultato era ciò che gli antichi sciamani chiamavano fermare ilmondo, l'attimo in cui tutto ciò che ci circonda cessa di essere ciò che è sempre stato. Questoè il momento in cui gli sciamani ritornano alla loro vera essenza, la libertà totale. Inquell'istante l'uomo−schiavo diventa l'uomo−essere libero, con capacità percettive chesfidano il nostro pensiero lineare.

Quando fermiamo il mondo, il mondo così come lo conosciamo crolla. Uno stregone deveessere preparato a questo colpo.

Non−fare •

Per fermare il mondo bisogna smettere di fare. Per questo gli sciamani hanno individuatonella tecnica del non−fare il modo per bloccare il dialogo interiore.Il fare è tutto ciò che rientra nel nostro inventario, il non−fare è qualcosa che non è nelnostro inventario.

Non−fare

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significa introdurre un elemento dissonante per interrompere il flusso degli eventi ordinaria. Fare è l'ordinestabilito della cognizione, non−fare fa sì che i pensieri diventano instabili, e questo destabilizza il nostrodialogo interiore conducendo al silenzio interiore.

Fare è tutto ciò che fa parte di un tutto di cui noi abbiamo un resoconto conoscitivo. Nonfare è un elemento che non fa parte di tutto quello già studiato.

Il non−fare si riferisce a tutto ciò che non è incluso nell'inventario che ci è stato forzatoaddosso. Quando impegniamo un qualsiasi elemento del nostro inventario forzato compiamoun fare.Il mondo è il mondo perché noi conosciamo il fare implicito nel renderlo tale. Per esempiouna roccia è una roccia a causa di tutte le cose che sappiamo su di essa.

Il non−fare è un'attività non connaturale che interessa la totalità del nostro essere, in quantolo forza a prendere coscienza del suo segmento luminoso.

Uno sciamano cerca sempre di agire sulla forza del fare cambiandolo in non−fare e applica ilnon−fare a tutto ciò che è nel mondo, lasciando che il proprio corpo scopra da solo il poteree il senso di questa tecnica.

La funzione dei non−fare è di creare un'ostruzione nella focalizzazione abituale della nostraprima attenzione. I non−fare sono manovre destinate a preparare la prima attenzione perl'interruzione dell'intento del primo anello del potere.

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Navigare nella seconda attenzione • Il corpo energetico• Gli stregoni si muovono nella seconda attenzione con il loro corpo energetico. La secondaattenzione, infatti, appartiene al corpo luminoso, mentre la prima a quello fisico.

Il corpo energetico è sostanzialmente l'energia di un essere luminoso, una emanazionebianca, spettrale, che viene proiettata dalla fissazione della seconda attenzione inun'immagine tridimensionale del corpo; si tratta di un conglomerato di campi di energia, lospecchio del conglomerato di campi di energia che costituisce il corpo fisico quando è vistocome energia che fluisce nell'universo. E' più piccolo, più compatto e in apparenza piùpesante della sfera luminosa del corpo fisico.

Il corpo fisico e il corpo energetico insieme formano la totalità del nostro essere: il primo è ilnostro familiare corpo che possiamo percepire tutti; il secondo è l'involucro che solo iveggenti riescono a percepire.Uno dei fini più importanti della stregoneria è quello di giungere a quest'ultimo. Gli stregoniper la maggior parte del tempo, infatti, agiscono attraverso l'energia del loro corpo energetico.

Corpo fisico e corpo energetico, nell'ambito degli esseri umani, sono le sole configurazioni dienergia che facciano l'una da controparte all'altra. Non c'è altro dualismo al di fuori di questo.Agli altri dualismi, come corpo−mente, carne−spirito, sono solo congetture della mente,senza fondamento energetico.

Il corpo energetico non è un fantasma ma è reale come qualsiasi altra cosa di questo mondo. La seconda attenzione è inevitabilmente attirata a concentrarsi sulla totalità del nostro esserecome campo di energia e trasforma tale energia in qualsiasi cosa le serva. L'obiettivo piùfacile è l'immagine della parte fisica del corpo, che noi conosciamo già a fondo dalla vita diogni giorno e dall'uso della prima attenzione.

Il corpo energetico è chiamato anche corpo sognante in quanto si può sviluppa grazie ad unadelle tecniche fondamentali messe a punto dagli sciamani, l'arte di sognare.

Il corpo energetico, inoltre, è talora chiamato il "doppio"o "l'Altro" o "il sosia" in quanto èuna perfetta replica del corpo fisico, anche se più grande. Esso è bianco giallastro come ilsole, anche se con una luce molto debole. Per questo gli stregoni sostengono che gli esseriumani sono esseri luminosi, anche se i nostri occhi non vedono questa luminosità poiché èmolto fioca. Solo gli occhi di uno stregone riescono a vederla e solo al termine di una lottache dura tutta la vita.

Il doppio è diviso in una sezione inferiore ed una superiore, che corrispondonosommariamente nel corpo fisico all'addome e alla cavità toracica. Nelle due sezioni circolanodue differenti correnti di energia. In quella inferiore circola l'energia originale, quella cheavevamo mentre eravamo ancora nell'utero. In quella superiore circola l'energia del pensiero.Questa energia entra nel corpo alla nostra nascita, con il primo respiro. L'energia del pensieroviene accresciuta dall'esperienza e sale verso la testa. L'energia originale cala verso l'areagenitale.Generalmente nella vita queste due energie sono separate, provocando debolezza e squilibrionel corpo fisico.

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Altre due parti corrispondono ai lati sinistro e destro del corpo. Anche queste due parti hannodue specifici schemi di circolazione dell'energia. Sul lato destro l'energia circola verso l'altofrontalmente e verso il basso posteriormente. Sul lato sinistro è il contrario.

Applicare al doppio le regole del corpo fisico è un errore. Occorre separare i due perché laconsapevolezza possa scorrere da una parte all'altra. Il controllo delle nostre vite si trova neldoppio. La nostra consapevolezza è posta sull'energia che circola nel lato destro del doppio,il che risulta dalla nostra capacità di pensare e ragionare e saper trattare efficacemente conidee e persone.Quando la consapevolezza è rivolta stabilmente al lato sinistro del doppio, questo emerge. Ildoppio è la fonte della nostra energia, il corpo fisico ne è solo il ricettacolo.

L'Altro − chiamato anche essere parallelo − è come il contrappeso che ogni creatura viventepossiede, grazie al fatto di essere un'entità luminosa piena di inspiegabile energia. Per ogniindividuo l'essere parallelo è un'altra persona dello stesso sesso, intimamente einestricabilmente legata a lui. Tutti e due coesistono nel mondo allo stesso tempo. I dueesseri paralleli sono come due estremità del medesimo polo. E' molto difficile che gli esseri umani trovino il loro essere parallelo, perché nella vita cisono troppi fattori di distrazione, altre priorità. Ma chiunque fosse capace di compiere questaimpresa, troverebbe nel suo essere parallelo, una fonte illimitata di gioventù ed energia.

Attraverso la disciplina tutti hanno la possibilità di avvicinare il corpo energetico a quellofisico. Normalmente fra i due si frappone una distanza enorme. Tuttavia, una volta che il corpoenergetico rientra in un certo raggio d'azione (che varia da individuo a individuo), tramite ladisciplina chiunque può forgiarlo nell'esatta replica del suo corpo fisico, cioè un esseresolido, tridimensionale.

Attraverso le stesse pratiche chiunque può trasformare il proprio corpo fisico, solido etridimensionale in una replica perfetta del corpo energetico − vale a dire una carica eterica dienergia, invisibile all'occhio umano come ogni forma di energia.

Gli sciamani, tuttavia, avvertono che c'è un considerevole pericolo connesso con laliberazione dell'energia che è rinchiusa dentro di noi, perché il doppio è vulnerabile e si puòfacilmente ferire nel processo di spostamento della nostra consapevolezza verso di esso,creando inavvertitamente un'apertura nella rete eterea e perdere grandi quantità di energia. E'con il respiro che è possibile riparare ogni danno nella rete eterea e mantenerla forte edelastica. Il passaggio da un io all'altro, in ogni caso, non ha nulla di fisico, non c'è un vero eproprio passaggio fisico per entrare nel proprio Altro.Per spostare la consapevolezza dalla nostra rigida facciata esterna alla sua contropartefluidica dobbiamo dissolvere la barriera che separa i due aspetti del nostro essere.

Il doppio può fare quello che noi vogliamo che faccia. Esso è controllato non dal nostrointelletto, ma dal nostro intento. Una fibra di energia che si stende verso l'alto dalla sommitàdel capo dà al doppio scopo e direzione. Questa linea sospende il doppio e lo tira dovunquevoglia andare, intendendo. Mentre abbandoniamo le nostre idee del corpo fisico, la consapevolezza comincia a spostarsi,il lato fisico deve rimanere assolutamente immobile, come sospeso nel sonno profondo. Mararamente il corpo fisico vuole rinunciare al suo controllo. Allora lo si può ingannarelasciandogli sentire che è profondamente addormentato. Quando corpo e mente sono a riposoil doppio si sveglia.

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La fessura tra i mondi

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Una nuova via alla percezione1. Al centro della stregoneria c'è la premessa che la caratteristica basilare degli esseri umani èl'essere "percettori d’energia".La meta dello sciamanesimo tolteco è rompere i parametri della percezione storica egiornaliera, le disposizioni percettive e i pregiudizi che ci imprigionano dentro i confini delnormale mondo di ogni giorno, e percepire l'infinito, ovvero ciò che giace oltre i parametridella percezione comune. Rompere questi parametri è lo scopo della vita sciamanica. Eccoperché gli stregoni vengono definiti "navigatori dell'infinito".

Ciò che gli sciamani intendono per stregoneria non è la stessa cosa che intendiamo nelcontesto del nostro mondo quotidiano, cioè l'uso sull'uomo di poteri che travalicano l'umano,o l'evocazione degli spiriti con incantesimi, amuleti o rituali che creino un effettosoprannaturale.La magia è l'abilità di usare campi di energia non necessari per la percezione del mondo ditutti i giorni, del mondo che noi conosciamo. La magia è uno stato di consapevolezza. E'l'abilità di percepire qualcosa che sfugge alla percezione ordinaria.La stregoneria comporta la riprogrammazione delle nostre capacità di percepire regni comereali, unici, assoluti ed includenti come il nostro mondo giornaliero.

La magia ci fa comprendere che esiste molto più del mondo che noi conosciamonormalmente, che le nostre normali aspettative sulla realtà sono create dal consenso sociale.La magia è andare oltre quel processo di socializzazione attraverso il quale vediamo ilmondo e che, quando lavora correttamente, ci convince che le interpretazioni su cui ciaccordiamo definiscono le limitazioni del mondo reale.

Tutte le facoltà, le possibilità e le imprese della stregoneria, dalla più semplice alla piùspettacolare, sono perciò già contenute nel corpo umano. Quello che trasforma gli uomini comuni in sciamani è la capacità di percepire l'energiadirettamente così come fluisce nell'universo.Essere uno sciamano vuol dire raggiungere un livello di consapevolezza che rende possibilicose ritenute generalmente inconcepibili.

La magia non si apprende col tempo: si apprende ad accumulare energia. Questa energia cimetterà in grado di maneggiare alcuni campi di energia che al momento ci sono inaccessibili.Non c'è bisogno che venga qualcuno a insegnarci la magia, perché in realtà non c'è nulla daimparare. Occorre solo che un maestro ci convinca dell'incalcolabile potere che abbiamosulla punta delle dita. Ogni apprendista crede di star acquisendo cognizioni magiche, ma tuttoquello che fa è lasciarsi convincere del potere nascosto dentro di sé, che riuscirà araggiungere.

Gli stregoni dunque insegnano ai loro apprendisti una nuova via alla percezione, primorendendoli consapevoli del processo cui sottoponiamo la percezione per adattarla ad unaforma, e, secondo, guidandoli con fermezza a percepire direttamente l'energia, cioè a vedere,e a relazionarsi con la stessa energia in modo del tutto differente da quello della gentecomune. Ciò fa sì che l'intera gamma di capacità come esseri umani subisca uncambiamento.

L'intuire una realtà che trascende il mondo che percepiamo rimane ordinariamente a livello dicongettura. Le scelte di una persona nella vita sono molto limitate perché sono state definitedall'ordine sociale: la società stabilisce le possibilità e l'individuo fa il resto rimanendo

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all'interno dei bordi socialmente accettati.

Per uno sciamano è importante comprendere che la nostra percezione viene modellata peradattarla ad una forma sociale. Nel momento in cui ci si accorge che abbiamo accettatoquesta forma, quasi come un'eredità dei nostri antenati, senza preoccuparci di esaminarla, lanostra predisposizione percettiva perde la sua forza.

Un mondo di energia• Il mondo che percepiamo ordinariamente non ha una esistenza trascendentale. Dal momentoche siamo familiarizzati con esso crediamo che si tratti di un mondo di oggetti. In realtà ilmondo che ci circonda non è come pensiamo: è un universo di campi di energia, che rappresentano l'unica realtà immutabile. Noi facciamo parte di questi campi energetici, chegli stregoni chiamano emanazioni dell'Aquila, e siamo sospesi in essi.

Per la sopravvivenza dei nostri antenati deve essere stato indispensabile percepire un mondodi oggetti consistenti, che avessero un valore positivo o negativo. Dopo secoli di siffattapercezione, ora siamo costretti a credere che il mondo è costituito da oggetti. In realtà ilnostro è prima di tutto un mondo di energia e secondariamente un mondo di oggetti. Se non partiamo da questa premessa − il mondo è costituito da energia − non riusciremo maia percepire direttamente l'energia. Saremo sempre fermati dalla certezza fisica, dallaconsistenza degli oggetti.

Solo una piccola parte delle emanazioni dell'Aquila è alla portata dell'umana conoscenza equesta piccola parte si riduce ad una frazione ancora più minuscola per gli affanni dellanostra vita quotidiana. Questa minuscola frazione delle emanazioni è ciò che conosciamo;l'altra piccola parte che si trova alla portata dell'umana conoscenza è l'ignoto, e il resto,incalcolabile e senza nome, è l'inconoscibile.

L'Aquila• All'origine di tutti gli esseri coscienti si trova una forza, chiamata metaforicamente dagliantichi sciamani Aquila o oscuro mare della consapevolezza perché ad una prima occhiata lavidero come qualcosa che rassomigliava ad un'aquila, nera e bianca, di dimensione infinita. Ilveggente la vede come un'immersa oscurità che si estende all'infinito; un immenso nero cupoattraversato da lame di luce, con le ali e dorso nero e il petto luminoso.

Le emanazioni dell'Aquila• Dalla forza chiamata Aquila si irradiano nell'universo le emanazioni dell'Aquila, campi dienergia che costituiscono l'Infinito, ovvero tutto ciò che ci circonda e regola il corso dellanostra esistenza, tutto ciò che esiste, ciò che si può o non si può conoscere.

Il mondo che ci circonda, dunque, non è un mondo di oggetti come a noi sembra, ma uninsieme di campi energetici: le emanazioni dell'Aquila, fluide, sempre in movimento, eppureimmutabili, eterne.

Questi campi di energia hanno la forma di fili incandescenti che si allungano all'infinito inogni possibile direzione, filamenti luminosi ricchi di consapevolezza di sé, che si dispongonoin correnti di fibre luminose.

I veggenti che vedono le emanazioni dell'Aquila spesso le chiamano comandi, comandi cuinessuno può disobbedire. Le emanazioni, infatti, posseggono una forza assillante ecoercitiva. Tutti gli esseri umani sono obbligati ad usare le emanazioni dell'Aquila senza

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neanche sapere quel che sono.

Le grandi fasce di emanazioni• Le emanazioni dell'Aquila si riuniscono sempre in gruppi. Gli antichi sciamani chiamaronoquesti gruppi grandi fasce di emanazioni. Le grandi fasce non sono né piane né tonde, ma affastellate come un covone di fienosostenuto a mezz'aria.

Di queste grandi fasce ce ne sono tante quanto l'infinito stesso, ma sulla terra ce ne sono soloquarantotto; quarantotto tipi di organizzazioni, quarantotto tipi di gruppi o strutture. Quarantadi queste fasce producono bolle senza alcuna consapevolezza, ma solo organizzazione; ilprodotto di queste fasce è una serie di configurazioni di energia inanimata che gli antichistregoni chiamavano vasi, contenitori rigidi la cui luminosità statica proviene solodall'energia delle emanazioni incapsulate.Una di queste fasce, detta di sola struttura viene percepita ordinariamente dagli esseri umani.

Le otto grandi bande di consapevolezza• Otto bande − le otto grandi fasce di consapevolezza − sono dotate di consapevolezza. Una diqueste è la vita organica, le altre sette fasce sono inorganiche.

I fastelli di consapevolezza• Alle otto grandi fasce di consapevolezza l'Aquila dona la consapevolezza, mediante tregiganteschi fastelli di emanazioni che percorrono le fasce. Ai veggenti, uno dà la sensazionedi essere rosa−giallino, un altro dà la sensazione di essere verdognolo e il terzo dà lasensazione di essere ambrato come il miele chiaro.I tre fastelli, con tutte le loro sfumature, incrociano le otto fasce. Nella fascia organica ilfastello color di rosa appartiene soprattutto alle piante, quello color verdolino agli insetti equello ambrato all'uomo (le sfumature denotano diversi gradi di consapevolezza) e ad altriesseri organici, ma non necessariamente ad animali. La stessa situazione prevale tra le fasce inorganiche. I tre fastelli di consapevolezza dannovita a tipi speciali di esseri inorganici in ognuna delle sette grandi fasce.

La fascia organica• La fascia organica, una grande fascia di filamenti luminosi senza fine, produce bolle diconsapevolezza organica − dotate di una luminosità indipendente − chiamate dagli antichistregoni bozzoli; queste bolle si formano intorno ad un gruppo di filamenti luminosi,l'organismo; alcune bolle si formano con i filamenti del centro della fascia, altri verso i bordi:gli esseri organici, dunque, si formano con le emanazioni di una sola fascia, ma ci sonodifferenze enormi tra questi esseri.

L'uovo luminoso• Tra gli esseri organici vi sono gli esseri umani, anch'essi composti di un incalcolabile numerodi filiformi campi di energia provenienti dalla fascia organica. Ad un veggente − cioè ad unosciamano che vede l'energia direttamente così come fluisce nell'universo − questi campiappaiono come fibre di luce che ruotano dal davanti al dietro formando un agglomeratodall'aspetto di un globo di luce. Gli sciamani dell'Antico Messico parlavano dei filamentidegli esseri umani come di una tenda fatta di perle infilate in un filo.

I veggenti chiamano uovo luminoso l'essenza dell'energia degli esseri umani, il quanto a loroapparve appunto come un globo di luce, una forma scintillante gigantesca che galleggia ecrea, nel muoversi, un solco profondo nell'energia della Terra, come se avesse una sorta di

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radice da tirarsi dietro.

Ognuno di noi è avvolto in questo bozzolo che racchiude una minuscola porzione delleemanazioni dell'Aquila. Ed è proprio la particolare quantità di emanazioni contenuta nelbozzolo che determina la luminosità degli esseri viventi.

Questa forma oblunga però è solo un bozzolo esterno, un guscio di luminosità che ospita unnucleo costituito da circoli concentrici di luminosità giallastra, dello stesso colore dellafiamma di una candela.

I campi che formano l'uovo luminoso sono tenuti insieme dalla forza più misteriosadell'universo: una forza coesiva, aggregante e vibrante che unisce i campi energetici inun'unità coesa.

La forma energetica degli esseri umani continua a modificarsi nel tempo. Attualmenteassomiglia più ad una palla o perfino a una lapide mortuaria che ad un uovo. Le persone cheoggi hanno forma d'uovo sono più affini alle persone vissute nei tempi antichi. Ogni essere vivente, inoltre, ha un bagliore giallo−pallido. Gli animali sono più gialli, gliumani più bianchi.

Negli stregoni, invece, avviene una mutazione sia della sagoma che del colore: il suo uovoluminoso appare color ambra, come miele chiaro al sole, mentre alcune streghe (le piùpotenti e le più difficili!) sono verdastre.La loro forma, inoltre, è come quella di una lapide tombale, rotondi ad entrambe le estremità.

Per lo più i campi di energia che costituiscono l'uovo luminoso sono divisi in due sezioni;l'eccezione a questa regola è rappresentata da uomini e donne che hanno il proprio campo dienergia diviso in tre o quattro parti. Per questo motivo codeste persone sono più forti eresistenti della media e quindi possono diventare Nagual.

La caratteristica cruciale degli esseri umani è un punto rotondo di luce intensa, grande quantouna palla da tennis, situato sempre all'interno dell'uovo luminoso, a fior di superficie e ad unacinquantina di centimetri dalla punta della scapola destra di ogni persona. Dal momento chel'uovo luminoso è molto più grande di un corpo umano, il punto di intensa luminosità fa partedi questa palla di energia ed è situato all'altezza delle scapole, a distanza di un braccio dallaschiena. Gli antichi stregoni lo hanno chiamato punto di unione ed è in questo punto chesiamo legati all'Oscuro mare della consapevolezza.

Come funziona la percezione ordinaria

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Recuperare energia• Usare la morte come consigliera•

Gli stregoni usano l'idea della morte − in quanto unico fatto inesorabile nella nostra vitatransitoria − per vincere la loro importanza personale, perché non ci si può sentire importantiquando sappiamo che la morte ci dà la caccia, e per ottenere quelle qualità indispensabili adun guerriero.

Uno dei più potenti concetti di cui un guerriero si deve appieno rendere conto è che è unessere che sta andando incontro alla morte. Questa comprensione deve essere tradotta in un intenso senso di disperazione. Se unostregone non riesce ad invocare questo senso di disperazione durante l'apprendistato, alloraegli non otterrà nulla.

L'errore che ci condanna a livello individuale e che ogni giorno ci condannerà anche comespecie è che ci comportiamo come se fossimo immortali.

Gli sciamani al contrario dell'uomo normale hanno il vantaggio di sapere che sono esseridestinati a morire e non si permettono di deviare da tale conoscenza. Il motivo per cui ci risulta così difficile ammetterlo deriva da forze al di fuori di noi.Ma dobbiamo essere noi stessi con la nostra volontà a indurre tale consapevolezza a rendertestimonianza dei nostri atti.

La morte è la nostra eterna compagna. E' sempre alla nostra sinistra, ad un passo di distanza.Se ci voltiamo improvvisamente possiamo vederla.La morte è un cacciatore, ci osserva sempre, con pazienza, fino al giorno in cui ci toccherà.

Gli stregoni usano la morte come una consigliera: essa è la nostra vera amica, ed il nostroconsigliere più sicuro. Se abbiamo dei dubbi sul corso della nostra vita, dobbiamo soloconsultare la nostra morte per trovare la giusta direzione. La morte non ci mentirà mai.

Sapendo di essere destinati a morire gli sciamani hanno sempre qualcuno che sussurra loroall'orecchio che tutto è effimero: la morte, il consigliere infallibile, l'unico che non raccontamai bugie.

Ci sbarazziamo di un'enorme quantità di meschinità se la nostra morte ci fa un gesto o se necogliamo una breve visione o se soltanto abbiamo la sensazione che la nostra compagna è lìche ci sorveglia.La morte è ad un metro di distanza e ci può toccare in qualsiasi momento, perciò nonabbiamo tempo per pensieri e umori stupidi.

L'idea della morte è la sola cosa che tempra il nostro spirito. Se non pensiamo alla nostramorte tutta la nostra vita è solo un caos personale. Un uomo che segue il sentiero della stregoneria si trova davanti la morte a ogni svolta distrada, e inevitabilmente si fa facilmente consapevole della propria morte. Senza laconsapevolezza della morte sarebbe soltanto l'uomo ordinario coinvolto in atti ordinari.Mancherebbe della necessaria potenza, della necessaria concentrazione che trasforma inpotere magico la propria vita sulla terra.Quindi per essere un guerriero un uomo deve essere, prima di tutto e legittimamente,lucidamente consapevole della propria morte.

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I nuovi veggenti si servono dell'idea della morte per tendere un agguato a se stessi: è laconoscenza dell'imminente e inevitabile fine a dar loro la sobrietà. L'errore più grave per noiuomini comuni è adagiarci in un senso di immortalità. come se credessimo che, nonpensando alla morte, potremmo riuscire a liberarcene. Il non pensare alla morte ci liberadall'angoscia della fine, ma è uno scopo meschino per l'uomo comune e una caricatura peruno stregone.

Senza idee chiare sulla morte non c'è ordine, sobrietà, bellezza. Gli sciamani cercano diacquistare questa facoltà cruciale perché li aiuti a realizzare al livello più profondo possibiledi non avere alcuna garanzia che la vita possa continuare oltre quel momento. Una taleconstatazione dà agli sciamani il coraggio di essere pazienti pur nell'attività, il coraggio diessere acquiescenti senza cadere nella stupidità.

L'idea della morte è l'unica cosa che possa infondere coraggio agli sciamani: dà loro ilcoraggio di essere astuti senza farsene un vanto e soprattutto dà loro il coraggio di esserespietati senza presunzione.

Quando la conoscenza diventa una cosa terrificante l'uomo si rende conto che la morte è ilcompagno insostituibile che siede accanto a lui. Ogni particella della conoscenza che diventapotere ha la morte come forza centrale. La morte dà l'ultimo tocco, e tutto ciò che è toccatodalla morte diventa potere.

Gli sciamani ritengono che l'unico modo per avere una certa presa sul nostro mondo e su ciòche facciamo sia la nostra piena accettazione del fatto che ci avviamo verso la morte.Dobbiamo comprendere questa accettazione e viverla fino in fondo. Non c'è nulla in grado difarci rinsavire quanto la visione della nostra morte.

Nonostante le apparenze, la morte non ci è ostile; non è annientatrice, nonostante noi lapensiamo così. Gli stregoni dicono che essa è l'unico, degno avversario. La morte è il nostrosfidante. Noi, maestri dell'occulto o comuni mortali, nasciamo per accettare questa sfida. Glistregoni lo sanno, gli uomini comune no.

La morte ci sfida attraverso la vita. La morte è la forza attiva. La vita è l'arena. E inquell'arena ci sono solo due contendenti alla volta: noi stessi e la morte.Di fronte alla morte noi siamo passivi. Se ci muoviamo lo facciamo solo quando sentiamol'incalzare della morte. E' la morte a segnare il tempo per le nostre azioni e i nostrisentimenti, a spingerci implacabilmente fino a quando noi non cediamo e lei vince la partita,o finché, superando ogni cosa, siamo noi a sconfiggerla. E gli sciamani sconfiggono la mortee la morte riconosce la propria sconfitta lasciandoli andare liberi da ulteriori sfide.

Assumersi la responsabilità dei propri atti• Il guerriero è consapevole che la morte dà lui la caccia, per questo sa che non gli resta tempoper dubbi o rimorsi. Le decisioni di un uomo immortale possono essere cancellate orimpiante o dubitate. Ma in un mondo in cui la morte è il cacciatore c'è solo tempo per ledecisioni.

Un guerriero perciò si assume la responsabilità di ciò che fa. Quando decide di fare unadeterminata cosa, deve andare fino in fondo, ma deve prendersi la responsabilità di quelloche fa. Qualunque cosa faccia, deve prima sapere perché lo fa e poi deve andare avanti con lesue azioni senza dubbi o rimorsi.Assumersi la responsabilità delle proprie decisioni significa essere pronti a morire per esse.

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Non importa quale sia la decisione; non c'è cosa che sia più o meno seria di un'altra. In unmondo un cui la morte è il cacciatore non ci sono decisioni grandi o piccole. Ci sonodecisioni che prendiamo di fronte alla nostra morte inevitabile.

L'ultima battaglia sulla terra• Un guerriero concentra la sua attenzione sul legame tra sé e la sua morte, senza rimorso,tristezza o inquietudine. Mette a fuoco la sua attenzione sul fatto che non ha tempo e lasciache i suoi atti scorrano in conseguenza. Lascia che ciascuno dei suoi atti sia la sua ultimabattaglia sulla terra.

I guerrieri sanno che qualsiasi cosa stanno facendo può essere il loro ultimo atto sulla terra, laloro ultima battaglia.

Quasi tutti gli uomini passano da atto in atto senza alcuna lotta o pensiero. Un guerriero alcontrario valuta ogni atto; e poiché ha una conoscenza intima della propria morte, procedecon giudizio, come se ogni atto fosse la sua ultima battaglia. Un guerriero dà alla sua ultimabattaglia il dovuto rispetto. Perciò è naturale che il suo ultimo atto sulla terra debba essere ilmeglio di lui stesso.

Quando si agisce nella conoscenza di non avere tempo, i nostri atti hanno un particolarepotere. Gli atti hanno potere quando la persona che agisce sa che quegli atti sono la suaultima battaglia. C'è una strana e struggente felicità nell'agire sapendo perfettamente che tuttoquello che si fa può essere benissimo l'ultimo atto sulla terra.

Lo spirito di un guerriero non conosce né il lasciarsi andare né il lagnarsi, né conosce ilvincere o il perdere. Lo spirito di un guerriero conosce sono il lottare, e ogni lotta è l'ultimabattaglia del guerriero sulla terra. Quindi il risultato conta per lui molto poco. Nellasua ultima battaglia sulla terra il guerriero lascia che il proprio spirito corra libero e limpido.E mentre combatte la sua battaglia, sapendo che la sua volontà è impeccabile, il guerrieroride e ride.

Un guerriero deve sapere che su questa terra ci sono dei poteri che guidano gli uomini e glianimali e tutto ciò che vive, poteri che guidano la nostra vita e la nostra morte.Bisogna assumersi la responsabilità di esistere in un mondo strano, stupendo, imponente,misterioso, insondabile.Questo significa imparare a far contare ogni atto, dal momento che resteremo in questomondo solo per breve tempo, troppo breve per assistere a tutte le sue meraviglie.

Il distacco• Il preoccuparsi continuamente della morte ci indebolirebbe costringendo ciascuno di noi aconcentrarsi sul sé. Per questo gli sciamani sostengono che il guerriero deve puntare ad unaconquista successiva: il distacco. L'idea della morte imminente, invece di diventareun'ossessione diventa indifferenza.

Solo l'idea della morte rende l'uomo sufficientemente distaccato da non poter piùabbandonarsi a nulla, da non poter negarsi più nulla.Un uomo di questo genere non anela perché ha conquistato una silenziosa avidità della vita edelle cose delle vita. Sa che la morte segue le sue tracce e non gli darà il tempo di afferrarsi anulla, perciò tenta, senza anelare, tutto di tutto.

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Dobbiamo distaccarci a tutto, ma non come un eremita che si abbandona volontariamente adiventare un eremita e quindi a lasciarsi andare.

L'uomo distaccato, che sa di non poter respingere la morte, ha una sola cosa cui poggiarsi: ilpotere delle sue decisioni. Deve essere padrone delle sue scelte. Deve comprendere pienamente che la sua scelta è una responsabilità e che una volta fatta nonc'é più tempo per rimpianti o recriminazioni. Le sue decisioni sono definitive perché la suamorte non gli lascia il tempo per afferrarsi a nulla.

Per essere un guerriero senza pari si deve amare la libertà e avere un distacco, un disinteressesupremo. Il cammino di un guerriero è estremamente pericoloso perché rappresenta il latoopposto della condizione dell'uomo moderno, che ha abbandonato il regno dell'ignoto e delmisterioso e si è installato nel regno del funzionale; ha voltato le spalle al mondo deipresentimenti e del giubilo e ha dato il benvenuto al mondo della noia. Avere l'occasione ditornare nuovamente al mistero del mondo talvolta è troppo per i guerrieri e questisoccombono perché si scontrano lungo il loro cammino con la grande avventura dell'ignoto;dimenticano la ricerca della libertà, dimenticano di essere testimoni senza pregiudizi. E concieco godimento si lasciano sprofondare nell'ignoto. Per arrivare ad essere testimoni senza pregiudizi si comincia comprendendo che la stabilità olo spostamento del punto di unione determina quel che siamo e quello che è il mondo di cuisiamo testimoni.

Uno dei principi della vita di un guerriero è dunque il distacco, ovvero la capacità diimmergersi nel presente senza avere alcun altro pensiero. Il comportamento con la gente nonci tocca più perché non ci aspettiamo più niente da nessuno. Una strana pace diventa la forzadominante della nostra esistenza.

Il distacco non significa automaticamente saggezza, ma comunque rappresenta un passoavanti perché permette al guerriero di darsi una tregua, di riesaminare la situazione, diriconsiderare la sua posizione.Ma per trarre il maggiore profitto da questa occasione, un guerriero deve combattere senzacedere per tutta una vita.

Il distacco si acquisisce definitivamente con un processo che gli stregoni chiamano perditadella forma umana.

Il pragmatismo degli sciamani• Gli sciamani sono esseri pratici e le questioni che affrontano sono sempre concrete. Glisciamani sono pragmatici. Non si lasciano coinvolgere dal sentimentalismo, dalla nostalgia odalla malinconia. Per loro esiste solo la lotta, che non ha mai fine.

Come un cacciatore, un guerriero sa che il mondo è fatto per essere usato, perciò ne usa ogniminima parte. Il guerriero è come un pirata che non ha scrupoli a prendere e usare tutto ciòche vuole, con la differenza che il guerriero non si preoccupa e non si sente insultato quandoa sua volta è preso e usato.

L'idea della spiritualità non calza con la ferrea disciplina di un guerriero. La cosa piùimportante per uno sciamano è l'idea del pragmatismo. Gli uomini occidentali non sono né pragmatici, né spirituali. Ripetono meramente la parola"spiritualità" per metterla in contrapposizione con l'aspetto mercenario del mondo comune.Non conoscono ciò di cui parlano.

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Ciò che uno sciamano vuole è incrementare la consapevolezza, essere cioè in grado dipercepire con tutte le possibilità umane di percezione; questo implica un'impresa colossale edun proposito risoluto, il che non può essere rimpiazzato dalla spiritualità del mondooccidentale.

La differenza tra la religione e la tradizione sciamanica è che gli sciamani si occupano dicose molto pratiche, sono essenzialmente pragmatici.Per loro esiste solo un universo predatorio dove l'intelligenza o la consapevolezze è ilprodotto della vita e della sfida della morte. Sono navigatori dell'infinito e per navigarenell'ignoto si ha bisogno di un pragmatismo illimitato, sobrietà illimitata e "stomacod'acciaio".

Parole come "amore" o "spiritualità" non sono che concetti vuoti. Non l'amore o laspiritualità in se stesse, ma l'uso di queste parole. Seriamente possiamo considerarci esseri immortali che possono concedersi il lusso di viveretra gigantesche contraddizioni e nell'egoismo infinito? Se tutto ciò che conta è l'immediatagratificazione, come possiamo rendere l'amore o la spiritualità qualcosa di autentico? Questi concetti dunque sono senza vita, sono parole che nessuno è preparato a sostenererealmente.

Ogni volta che ci confrontiamo con queste contraddizioni le risolviamo dicendo che, comeesseri umani, siamo deboli. A noi esseri umani non è mai insegnato ad amare. Ci è statosoltanto insegnato a provare emozioni gratificanti, pertinenti esclusivamente al "mepersonale". L'infinito è sublime e senza pietà e non c'è spazio per concetti deboli, indipendentemente daquanto piacevoli ci possano sembrare.

Dal punto di vista di uno stregone, Gesù, Maometto, Buddha e le loro religioni sono tutti ungruppo di egomaniaci e la Bibbia è un libro di infinite asserzioni scritte da egomaniaci.

Il concetto di Paradiso è una deificazione di tutto ciò che è umano. Secondo gli stregoni lereligioni mettono semplicemente il genere umano sopra un piedistallo che non gli appartiene.Anche che il concetto di reincarnazione è troppo egoistico e arrogante per gli stregoni.

La "spiritualità" è semplicemente una descrizione di qualcosa che è impossibile daraggiungere all'interno dei modelli della vita di tutti i giorni e che non è modo reale di agire.

La tradizione degli stregoni è in totale disaccordo con altri tipi di tradizioni spirituali. Glistregoni dicono che ogni ideale di cui ci occupiamo in termini di tradizione spirituale,religioni, ecc. è un modo inventato dai volatori per acquietarci.

Il vero pragmatico è lo stregone − l'unico uomo che davvero non trascura di controllare nulla.Noi pensiamo di essere molto scientifici, ma non applichiamo questi metodi alla nostra vitaquotidiana. L'attività scientifica non ci guarisce dalla nostra ossessione per il nostro IO. Nonci permette di fare altro se non contemplare noi stessi. In realtà nemmeno questo, perché, serealmente ci prendessimo cura di noi stessi non faremmo ciò che facciamo ai nostri corpi.

Il punto più importante del pragmatismo dello sciamano è diventare consapevoli che siamoesseri che stanno per morire. Gli stregoni sostengono che quando acquisiamo questaconsapevolezza, tutto acquista un ordine ed una misura trascendentale.

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Emozioni e sentimenti di un guerriero• I nostri sentimenti creano confini ovunque. Più affetto proviamo, più invalicabile diventaquesto confine. Per questo occorre sollevare i nostri sentimenti.

Quando si diventa stregoni, tutto ciò che amiamo, odiamo o desideriamo rimane alle nostrespalle. I guerrieri non sono attaccati né alle cose né alle persone. Tuttavia i sentimenti di unuomo non muoiono né cambiano, e lo stregone prende la via di ritorno sapendo che nonarriverà mai, sapendo che nessun potere sulla terra, nemmeno la sua morte, lo porterà alposto, alle cose, alle persone che amava.

Un guerriero non possiede nulla in questo mondo fuorché la propria impeccabilità e questanon può subire minacce. Per questo non subisce mai assedi: essere assediati significa averedelle proprietà personali che possono essere bloccate.

I guerrieri non hanno una vita propria. Dal momento in cui comprendono la natura dellaconsapevolezza, cessano di essere persone e la condizione umana non fa più parte dei loroorizzonti.

Un guerriero non ha onore, dignità, famiglia, nome, patria, ma solo la vita da vivere, e inqueste circostanze il solo legame con i suoi simili è la sua follia controllata. Così un guerrierosi affatica, suda, sbuffa e se lo si guarda è esattamente come l'uomo normale, solo che lafollia della sua vita è sotto controllo. Poiché non c'è nulla che sia più importante diqualcos'altro, un guerriero sceglie ogni atto e lo compie come se per lui contasse. Così che i suoi atti siano buoni o cattivi, o che siano stati efficaci o no, questo non rientraminimamente nel suo interesse. D'altra parte un guerriero può scegliere di rimanere totalmente impassibile e di non agiremai, e comportarsi come se essere impassibile conti veramente per lui; sarà giustamentefedele anche a questa scelta anche quella sarebbe la sua follia controllata.

Gli stregoni non sono più nel mondo del quotidiano perché non sono più preda del proprioriflesso di sé.

Per diventare uno stregone un uomo deve essere appassionato. Un uomo appassionato hasulla terra cose che gli appartengono e cose che gli sono care, se non altro il sentiero chepercorre.

Gli stregoni hanno sentimenti e tremendi affetti, ma sono quasi impersonali. Sono partedell'energia che viene da uno stato di benessere. Quando il nostro corpo energetico è in unostato di buona salute, abbiamo sentimenti forti e positivi che provengono dall'universo stesso.Ogni cosa fuori di qui è consapevole ed intelligente ed è parte dell'Intento stesso. Ilsentimento si trova qui; abbiamo solo bisogno di collegarci ad esso e sentirlo. Esso nonproviene dal sé personale ma fuori di qui, in uno spazio che non è affatto vuoto e freddo. Con il corpo del sogno possiamo muoverci oltre le limitazioni del corpo, prendere una formadiversa allontanandoci da qualsiasi caratteristica umana.

Nel mondo di tutti i giorni gli investimenti emozionali non sono normalmente esaminati eviviamo una vita intera aspettando di essere contraccambiati.

Noi uomini comuni non sappiamo ascoltare: quando qualcuno ci parla diciamo sempre "malasciami raccontarti cosa è successo a me, me, me!". I guerrieri, invece, prestano la massima

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attenzione agli altri.

L'amore, come lo conosciamo, è un'interpretazione. Dobbiamo imparare, nella via deglistregoni, come amare veramente.

I veggenti videro che ci sono due gruppi principali di esseri umani: quelli a cui importano glialtri e quelli a cui non importano. Tra questi due estremi videro che c'è un'interminabilecombinazione tra i due.

Gli unici ad aiutare i propri simili sono quelli a cui sono completamente indifferenti. Quelliche si preoccupano per gli altri si preoccupano anche di se stessi ed esigono che siriconoscano i meriti a chi li merita. Quando non ci interessa nulla della gente, allora è possibile aiutarla, perché dare o non darenon importava affatto. Si può ottenere lo stesso risultato spostando il punto di unione in cui non è importante se lagente lo ami, non lo ami o lo ignori del tutto.

I maestri dell'agguato comunicano a tutti i loro veri sentimenti: nessuno importa lorominimamente.

La via del guerriero include tutto e tutti. Ci può essere un'intera famiglia di guerrieriimpeccabili. La difficoltà sta nel terribile fatto che le relazioni individuali sono basate suinvestimenti emotivi e nel momento in cui una persona pratica realmente ciò che impara, larelazione si sgretola.

Gli stregoni guardano con diffidenza le comprensioni emotive: per comprendere c'è bisognodi buon senso, di prudenza, non di emotività. Non dobbiamo fidarci di chi piange perl'emozione di comprendere, perché non ha capito niente.Né dobbiamo dare eccessiva importanza alle comprensioni emotive. Prima occorre lasciareche si muova il punto di unione e dopo, anni più tardi, pensare alla comprensione emotiva.

Neutralizzare i voladores

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L'energia sessuale• La castità è uno dei requisiti di base per un guerriero. Accumulare energia sessuale è il primopasso verso il corpo etereo, il viaggio nella consapevolezza e la libertà totale. Gli atti sessuali ci indeboliscono. Tutto il sesso, inclusa la masturbazione − tranne quandol'atto non è legato all'ordine sociale −, è un prosciugamento energetico. Il corteggiamento è laparte più prosciugante della procreazione, può impegnare l’80% e più della nostra energia.

L'ordine impartito dall'Aquila è che l'energia sessuale venga usata per creare vita. Attraversol'energia sessuale l'Aquila concede la consapevolezza. Così quando gli esseri coscienticompiono l'atto sessuale, le emanazioni all'interno dei bozzoli fanno del loro meglio perconferire consapevolezza al nuovo essere che stanno creando. Durante l'atto sessuale le emanazioni contenute nei bozzoli di entrambi i partner subisconouna profonda agitazione il sui punto culminante è l'unione, la fusione di due pezzi di energiaconsapevole, uno per ognuno, staccatasi dai bozzoli. L'atto sessuale è sempre una donazione di consapevolezza anche se questo dono non provocala creazione di un nuovo essere vivente. Le emanazioni contenute nel bozzolo dell'essereumano non conoscono l'atto sessuale come piacere.

L'errore dell'uomo è agire con totale disprezzo per il mistero dell'esistenza e credere che l'attosublime di donare vita e consapevolezza sia solo un impulso fisico che si può modificare avolontà.

I guerrieri spostano i propri punti di unione quanto basta per rendersi conto del tremendoprezzo che è stato pagato per le loro vite. Questo spostamento dà loro il rispetto e il reverenteterrore che i loro padri non provarono mai per la vita in generale e per esser vivi inparticolare.

Per i guerrieri l'unica energia che possediamo è l'energia sessuale, creatrice di vita. L'energia sessuale è qualcosa di estrema importanza che deve essere controllata e usata conmolta cautela. Controllo vuol dire risparmio e ricanalizzazione di energia. Il sesso è un problema di energia. Le persone che sono il risultato di un coito noioso e che dunque nascono stanche e annoiate èbene che non abbiano rapporti sessuali, in modo da poter accumulare la poca energia adisposizione.

Se i guerrieri vogliono avere la forza sufficiente a vedere, devono diventare avari con lapropria energia sessuale.

L'interesse per il sesso indebolisce, rende difficile radunare la conoscenza.

I figli, buchi nell'uovo luminoso• Avere figli fa diminuire il fulgore della consapevolezza. I veggenti vedono che avendo un figlio, il fulgore della consapevolezza dei genitoridiminuisce mentre aumenta quella del bambino. In alcuni genitori deboli e nervosi questofulgore sparisce quasi completamente. Come i figli allargano la propria consapevolezza, cosìsi sviluppa nei bozzoli dei genitori una macchia oscura nel posto medesimo da cui sparì laluminosità che diede vita a questi ragazzi. In genere si trova nel centro del bozzolo. A voltequeste macchie possono perfino vedersi come se fossero incollate al corpo.

La riproduzione ha dunque l'effetto di far apparire un buco sotto lo stomaco sia nei corpi

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degli uomini che in quelli delle donne. Esse sono come aree opache ma prive di profondità.Chi ha queste macchie appare stanco, mite; la parte superiore del loro profilo oblunga èvizza, sembra opaca in confronto la resto del loro luccichio. Le uova luminose senza macchiesono invece di uno splendore accecante, vibranti, pieni di energia e di candore.

Ad uno stregone una persona completa appare come un uovo luminoso fatto di fibre; tutte lefibre sono complete, sembrano corde ben tese.In una persona vuota invece le fibre sono arruffate ai bordi del buco. Quando una persona haavuto molti figli le sue fibre non sembrano più neanche fibre; essa appare come due metà diun uovo luminoso, separate da uno spazio nero.

Nell'uovo luminoso gli uomini dalle donne si distinguono dalla forma di certi filamenti, delle"radici".Le donne hanno grossi fasci di filamenti che assomigliano a una coda di leone, cresconoverso l'interno dei genitali. Quelle radici sono la fonte della vita. L'embrione per crescere siattacca a una delle radici nutrici e la consuma tutta lasciando solo un buco.Gli uomini invece hanno filamenti corti che guizzano e galleggiano quasi indipendentementedalla massa luminosa dei loro corpi.

Chi ha avuto figli è una persona incompleta e quando si diventa incompleti si è vuoti, comeuna zucca che è stata scavata perché abbiamo dato a qualcuno la nostra integrità.Gli uomini, per lo più non sanno chi li ha svuotati. Le donne sono più fortunate: sanno chi leha svuotate, con sicurezza.

Quando il buco è a sinistra, la creatura che l'ha prodotto è dello stesso sesso. Quando inveceil buco è a destra, è stata una creatura di sesso diverso. Il buco a sinistra è nero, quello asinistra marrone scuro.

Uno stregone riesce a vedere distintamente questi buchi. Ci sono due modi per vederli: in sogno oppure guardando la persona fisica. Uno stregone chevede non ha difficoltà a discernere se c'è un buco nella luminosità del corpo. Ma anche seuno stregone non è veggente, può lo stesso distinguere il buco attraverso i vestiti.

Uno stregone può tappare questi buchi quando vuole. Ma tapparli produce una toppa priva diluminosità. Per farlo egli mette nei corpi la sua stessa luminosità usando le mani. Chiunquevede o sogna questi buchi tappati, nota come una toppa di piombo nella gialla luminosità delresto del corpo. Sta a noi dunque poi ripristinare la luminosità, la lucentezza.

Quando si ha un figlio questo smussa lo spirito, toglie il filo al tuo spirito. Per una donnaavere una femmina significa la perdita di quella affilatura. Un maschio, invece, porta via lamaggior parte del suo filo al padre. Un po' di pazzia, un po' di nervosismo, un po' di potere che prima era nei genitori, se ne vacon un figlio; è nel bambino che corre per casa, pieno d'energia, pieno d'illusioni. In altreparole completo. Osservando i bambini ci si accorge di quanto sono arditi, si muovono abalzi. A osservare i loro genitori, invece, ci si accorge quanto sono pavidi e cauti. La gente lospiega dicendo che i genitori sono adulti e hanno responsabilità. Ma in realtà la verità è chehanno perso il filo.

Il filo dello spirito di una persona che muore torna indietro ai donatori, vale a dire al padre ealla madre. Se i genitori però sono morti e la persona ha figli, il filo va al figlio completo. Sesono tutti completi, il filo va a quello che ha più potere, e non necessariamente al migliore o

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al più diligente.

Un uovo vuoto sfrutta l'integrità di una donna completa. Una donna completa è pericolosanella sua integrità anche più di un uomo. E' nervosa, imprevedibile, capace di grandimutamenti. Le persone vuote, d'altro canto, non possono più saltare qua e là, ma danno maggioraffidamento. Le persone vuote sono come vermi che si guardano intorno prima di strisciareavanti un poco, poi si ritraggono, poi avanzano ancora un pochino. Le persone complete,invece, procedono di slancio, a grandi balzi e capriole e spesso finiscono a gambe all'aria.

Per entrare nell'altro mondo da vivi bisogna essere completi, con tutto il nostro filo, tutto ilnostro potere, insomma la nostra completezza. Per essere stregoni bisogna avere tutta quantala propria luminosità; niente buchi, niente tappi, niente toppe; e lo spirito affilato, con tutti ibordi intatti.Quindi uno stregone vuoto deve riacquistare la sua pienezza. Uomo o donna, deve esserecompleto per entrare nell'altro mondo. E per tornare ad esserlo deve riappropriarsi del filoperduto. Dopo averlo ottenuto con le brutte, bisogna recuperarlo nello stesso modo, con lebrutte. Prima di tutto bisogna rifiutare l'amore verso i nostri figli, in sogno. Quando poi essi nonsignificano più nulla per noi, bisogna rivederli, posare gli occhi e le mani su di loro,accarezzar loro la testa e far sì che il nostro fianco sinistro porti via loro il filo.A quel punto per loro non fa grande differenza, sono come due persone adulte, vuote, senzaquella pazzia che gli abbiamo portato via. Noi invece siamo senza quella pesantezza delcorpo e dello spirito che avevamo prima, siamo dei nuovi esseri.

Portar via il filo ai nostri figli non significa non voler loro più bene, ma è come voler bene adegli estranei.

Una volta che uno stregone ha riacquistato la sua integrità, egli è equilibrato, mentre unostregone che è sempre stato integro e completo è un po' fuori squadra. Dunque, la vuotezzache prima era a nostro svantaggio, una volta riacquistata la completezza diventa un vantaggio.

Scopate noiose• Gli stregoni non hanno nessuna ideologia sul sesso, tuttavia raccomandano il celibato e lacastità; non per ragioni morali, ma perché non abbiamo sufficiente energia.

Gli sciamani sostengono che siamo tutti "scopate noiose" nel senso che siamo stati concepitiin uno stato di noia parziale o totale. Quindi la nostra energia è ad un livello mediocre e perquesto è meglio che non la spendiamo sprecandola.

La maggior parte di noi è stata concepita nel pieno della noia coniugale. Gli stregoni credono che l'ammontare di energia che i genitori espellono quandoconcepiscono è essenziale nel determinare se si può fare o no del sesso. Il concepimento èqualcosa di molto importante: se la madre non è stata in grado di avere un orgasmo almomento del concepimento, il risultato è "una scopata noiosa". In tali condizioni non c'èenergia.Per coloro che sono stati concepiti in tali circostanze è dunque raccomandato il celibato. Se una persona, invece, è sufficientemente equipaggiata per fare sesso senza prosciugare lasua energia, allora può fare sesso.

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L'energia sessuale è l'energia più potente. Il 90% della nostra energia è impiegata nellapresentazione di se stessi, di cui l'88% per essere attraenti verso il sesso opposto. Seallontaniamo la nostra energia da questo comportamento, essa va a vantaggio della nostrapercezione. Tuttavia, se siamo ossessionati dal sesso, è meglio farlo. Il celibato deve essere una sceltapersonale, non può essere imposto. La nostra fissazione sul sesso è imposta, principalmente,dai media. L'energia sessuale sta diminuendo − gli uomini e le donne stanno iniziano a diventare semprepiù sterili.

I vermi energetici• Gli stregoni sottolineano che, durante l'atto sessuale, le donne sono tassate energeticamentedue volte rispetto agli uomini. Quando il maschio eiacula, infatti, non solo emette il seme main quel momento di scoppio energetico sono emessi dei cosiddetti vermi energetici, filamentiche rimangono nel corpo. Da un punto di vista biologico questi filamenti assicurano che ilmaschio ritorni dalla stessa femmina e si prenda cura della prole. Il maschio riconoscerà cheè la sua discendenza dai filamenti ad un livello energetico.

Energeticamente, deve essere stabilito un collegamento per occuparci della discendenza,affinché ci sia la sicurezza che le donne si prendano cura dei bambini. Inoltre, un uomo devetornare alla configurazione di energia così stabilita. Le donne sostengono gli uominienergeticamente deboli − e non in termini psicologici −.Prima di liberarsi dei vermi una donna deve passare sette anni senza avere atti sessuali.Oppure può effettuare una ricapitolazione degli atti sessuali.

Recuperare energia

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Esercizi e tecniche I

Silenzio interiore

Ascoltare i suonidel mondoPer smettere diparlare a noistessi, prima ditutto occorre usarele orecchie pertogliere agli occhiparte del lorofardello: abbiamosempre usato gliocchi pergiudicare ilmondo fin dalgiorno della nostranascita. Il guerriero ne èconsapevole eascolta i suoni delmondo. I suoni delmondo devonoessere ascoltatiarmoniosamente econ grandepazienza.Una volta che iguerrieri sonoentrati in uno statodi silenziointeriorebloccando ilproprio dialogointeriore, aguidarli è piùl'udito che la vista.

Fissare il buioLa percezione èprofondamentescossa se stiamoin uno stato diquiete al buio. Ilnostro uditoprende ilsopravvento e i

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segnaliprovenienti dalleentità che vivonoe vegetano intornoa noi possonoessere individuatinon solo conl'udito ma anchecon unacombinazione delsenso uditivo evisivo, nell'ordine.Nel buio, speciese si è sospesi, gliocchi sonosussidiari delleorecchie.Per facilitare lavenuta del silenziointeriore ci si puòsedere sul letto,con le ginocchiapiegate, le piantedei piedi che sitoccano, le maniall'altezza dellecaviglie spingonoi piedi tenendoliuniti.

Camminare perlunghi tratti senzaporre a fuoco losguardo su nulla.Non fissaredirettamente nulla,ma, incrociandoleggermente gliocchi, dareun'occhiatagenerale a ognicosa. Se sitengono gli occhi,senza porli afuoco su nulla,verso un puntoappena al di sopradell'orizzonte, èpossibile cogliereogni cosa nell'arcodi quasi 180 gradi

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dinnanzi a sé.

Camminatadell'attenzioneQuesto esercizioconsiste nelcamminare ad unpasso di distanzacon chi ci precedeseguendo il piùpossibile le sueorme: il potere chechi ci sta davantidi disperde mentrecammina sitrasmette a chi stadietro. Iniziaredalla gambadestra, rimanendoper un momentocome un soldatosull'attenti.Occorre curarsiesclusivamente dicamminare suipassi di chi ciprecede. Nonguardare né di latoné avanti, ma ilterreno su cui sicammina. Partirecon un passorilassato. Chi staavanti avverte inanticipo che staper fermarsi, nonsi arrestaimprovvisamente.

Giusto mododi camminarePiegaredelicatamente ledita mentrecamminiamo, permantenerel'attenzione sulsentiero esull'ambientecircostante.Inoltre, non

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bisognerebbetenere nulla inmano. Se sivogliono portaredelle cose si deveusare sempre untascapane o unqualsiasi tipo disporta o di zaino.Costringendo lemani in unaposizionespecifica, infatti,si è capaci di unamaggior resistenzae maggiorconsapevolezza.Il modo normaledi camminare èdebilitante.La cadenza e ilritmo dei passiattutiti catturanoall'istante la forzadi allineamentodelle emanazioniinterne che sonostate staccate dalsilenzio interiore.

Non−fare

Fissarel'attenzione nonsulle foglie di uncespuglio o di unalbero ma sulleombre dellefoglie.Solitamentequello chesappiamo fareguardando unalbero è mettereimmediatamente

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a fuoco la vistasulle foglie,senza curarsi maidelle ombre odegli spazi tra lefoglie.Prendere unpiccolo sasso. Inquesto caso, laprima cosa chegli fa il fare èridurlo alle suedimensioni.Perciò la cosagiusta da fare,che un guerrierofa se vuolefermare ilmondo, èingrandire unsassolino, oqualsiasi altracosa, mediante ilnon−fare. Porre il sassolinosu un macigno,quindiesaminarloguardando ibuchi e ledepressioni ecercare didistinguerne iminimi dettagli.Se si possonodistinguere idettagli, i buchi ele depressioniscompaiono. Ilfare ci faseparare ilsassolino dalmacigno piùgrosso; sevogliamoimparare anon−fare dobbiamocongiungerliconcentrandocisulla piccola

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ombra che ilsassolino proiettasul macigno, cheè come una collache li tiene uniti. Infine, seppellireil sassolinoperché avendoloosservato molto alungo essoconserveràqualcosa di noi.Se avessimopotere personale,non−fare significherebbecambiare ilsassolino in unoggetto di potere.Camminare ilmodo diverso peruna settimanaosservando comesi cammina.

Usare coseordinarie inmodo nonordinario.

Costruire cosecon materiali dicui di solito nonsono fatte.

Cambiaredirezione allosguardo; invecedi guardareavanti, guardareper esempio dilato.

Usare risatediverse.

Fare il verso dianimali.

Parlare linguestraniere.

Leggere oscrivere unalunga fila dinumeri.

Quando si è presidai pensieri e non

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si riesce afermarli, si puòindossare uncappello (ma nondeve esseregrande ovistoso);dopodiché dire"silenzio" a vocealta, tenerlo pocopoi metterlo via(tenerlo da solo,non insieme allealtre cose); nonfunziona la primavolta, ma bisognacontinuare a farloe usarlo anche senon funziona;piano pianoqualcosacambierà.Guardare la luceriflessa suglioggetti.

Guardare leombre deglioggetti.

La luce del soledi mezzogiornoaiuta il non−fare.

Per tutti noi èuna tendenzanaturale quella dilasciarsi andarequando cicapitanosensazioniinsolitepraticando unnon−fare;lasciandociandare ad esse sirischia ditrasformare ilnon−fare in fare.Al contrario,occorre nonsoccombere a talisensazioni,

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perché in uncerto qual modoil fare è unsoccombere.

Suggerimenti

Osservatevi spesso durante il giorno: cercate (anche per poco) di distaccarvi da voi stessi eosservarvi percepire, muovervi, agire.

Quando cercate di interrompere i pensieri prestate attenzione alla respirazione: il ritmo èstrettamente legato al flusso di pensieri. Mano mano che i vostri pensieri si placheranno larespirazione diventerà più profonda. Lo stesso vale per lo sguardo e per il battere delle ciglia:manteneteli il più fermi possibile. Anche il corpo andrebbe mantenuto il più possibile tranquillo.

Annotate tutti gli automatismi, ovvero quelle piccole azioni che effettuate d'abitudine e alle qualinon prestate alcuna attenzione: introducete in esse delle piccole "note stonate", delle "dissonanze".

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Esercizi e tecniche II

Contemplazione

La contemplazione consiste nell'esplorare con gli occhi lentamente un oggetto, movendo le pupillein senso inverso a quello delle lancette dell'orologio, ma senza spostare la testa.Gli occhi non devono mai fissarsi su un oggetto, per non stancarsi. Quando si fissa qualcosa adocchi aperti, ci viene il capogiro e gli occhi si stancano; per questo, quando contempliamo,dobbiamo tenere gli occhi socchiusi e batterli ogni tanto, spostandoli da un punto all'altro.Quando si impara a contemplare, la posizione del corpo è importante. Bisogna sedere in terra su unsoffice strato di foglie, oppure su un cuscino di fibre naturali; la schiena deve stare appoggiatacontro un albero o un troncone o una pietra piatta. Il corpo deve essere perfettamente rilassato.Si può cominciare a contemplare mettendo una foglia secca in terra e restare a guardarla per ore.Ogni giorno la foglia va cambiata: quando si nota che sono diverse vuol dire che non si guarda piùma si contempla. Poi si può provare a mettere davanti a noi un mucchio di foglie secche; tastarlecon la mano sinistra contemplandole. Si possono utilizzare le foglie in quanto se ne trovano quantese ne vogliono. Ma comunque qualsiasi oggetto è buono. Rimirare fortifica la seconda attenzione. Se si rimira per ore i pensieri si acquietano. Senzapensieri l'attenzione del tonal svanisce e la seconda attenzione si aggancia all'oggetto contemplatoe questo diventa qualcos'altro. Nel momento in cui la seconda attenzione si aggancia a qualcosa ilmondo si ferma; per questo è bene che qualcuno sia con noi mentre contempliamo: non si possonoprevedere gli scherzi della seconda attenzione. Bisogna impratichirsi bene prima di avventurarci acontemplare da soli.Quando si contempla bisogna lasciare che la percezione "giochi", senza analizzarla, sospendendoil giudizio.Tuttavia, quando si contempla non è facile imparare a chetare i pensieri. Ma è la cosa piùimportante perché permette di fermare il mondo e catturare la seconda attenzione; per arrivare aciò bisogna contemplare per anni e anni, bisogna tentare e tentare.Nella contemplazione è bene seguire un certo ordine, anche se dopo che uno stregone ha perso laforma umana può contemplare di tutto.Dopo le foglie si possono contemplare piccole pian te; queste sono molto pericolose, perché il loropotere è concentrato, hanno una luce molto intensa e sentono quando vengono contemplate;immediatamente muovono la loro luce e la scagliano contro il contemplatore. Bisogna scegliersiuna pianta e contemplare sempre quella.Successivamente si contemplano gli alberi: bisogna scegliersi un albero e contemplare solo alberidel tipo prescelto. Dopo gli alberi si possono contemplare gli animali in movimento; gli insettisono il soggetto migliore, la loro mobilità li rende innocui al contemplatore, al contrario dellepiante che traggono la loro luce direttamente dalla terra. I l passo successivo è contemplare le pietre, le rocce; queste sono molto vecchie e potenti ed hannouna luce giallastra. Le rocce non si aprono facilmente ai contemplatori, ma a questi convieneinsistere perché le pietre hanno dei segreti racchiusi nel loro interno, segreti che possono aiutaregli stregoni nel loro sognare. Quando si contempla il cuore di una pietra si coglie un odoreparticolare; sognando ci si può far guidare da quegli odori.L'ora del giorno è molto importante nella contemplazione di alberi e rocce. Di mattina prestoalberi e rocce sono molto rigidi e la loro luce è debole. Verso mezzogiorno è l'ora migliore perloro, e contemplandoli a quell'ora se ne preleva luce e potere. Nel tardo pomeriggio e al crepuscologli alberi e le rocce sono cheti e tristi, specie gli alberi. A prima sera gli alberi danno l'impressionedi contemplare chi li contempla.

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Si possono poi contemplare dei fenomeni naturali ricorrenti, come pioggia e nebbia. Ilcontemplatore può mettere a fuoco la sua seconda attenzione sulla pioggia oppure sullo sfondo eusare la pioggia come una specie di lente d'ingrandimento per cogliere aspetti nascosti nelpaesaggio. Contemplando attraverso la pioggia si individuano luoghi di potere e luoghi da evitare.I luoghi di potere sono giallastri e i luoghi da evitare intensamente verdi. Se contempliamo deiluoghi di potere si può accumulare sufficiente energia per chiamare a raccolta la secondaattenzione.La nebbia è indubbiamente la cosa più misteriosa per un contemplatore. La si può usare, al paridella pioggia, in due maniere. Ma la nebbia non cede facilmente alle donne. Inoltre, la nebbia siusa per scoprire i fantasmi delle cose che non esistono più; e l'abilità del contemplatore consistenel far penetrare la sua seconda attenzione in ciò che la contemplazione stessa gli rivela,qualunque cosa sia. C'è poi un'altra serie di contemplazioni: la contemplazione delle nuvole e dellalontananza. In entrambe lo sforzo dei contemplatori consiste nel lasciare che la loro secondaattenzione si porti sul luogo contemplato. In tal modo essi percorrono grandi distanze e cavalcanonubi temporalesche. Bisogna essere informi prima di azzardarsi a tanto; allora si potrannocavalcare anche i fulmini.Nella contemplazione delle lontananze è bene eliminare l'eccessivo riverbero del sole con unavisiera, consentendo così solo ad una minima quantità di luce di arrivare alle pupille. Bisognatenere socchiuse le palpebre mantenendo però costante l'apertura di queste perché si mantengacostante la quantità di luce; in questo modo si può distinguere un oggetto lontano attraverso la retedi fibre di luce sulle ciglia socchiuse. Contemplando le lontananze, inoltre, bisogna respirare concalma dall'addome.Anziché puntare l'attenzione è anche possibile dischiuderla abbracciando con gli occhi tutto quelloche si vede per un raggio di 180 gradi, innanzi a noi, appena sopra la linea dell'orizzonte, senzamettere a fuoco la vista su niente.Quando si isola una chiazza contemplando, si deve esercitare il controllo perché essa non ci attiri asé. Bisogna invece zumare su essa e contemplarci dentro. E' da evitare che il buco ci attragga, maentrarvi gradualmente; non lasciare allargare il buco e farci inghiottire; se ciò accade bisognaspalancare gli occhi.Poi si possono contemplare il fuoco, il fumo e l'ombra. Per un contemplatore, il fuoco non èbrillante ma nero, e così pure il fumo; le ombre invece sono brillanti e hanno colore e movimento.Chi contempla le ombre contempla anche le lontananze. Le ombre di mattina presto non diconomolto, riposano a quell'ora. Verso le sei si svegliano. L'ora migliore è verso le cinque delpomeriggio.Infine c'è la contemplazione delle stelle e dell'acqua.Fissare le stelle è concesso solo agli stregoni che hanno già perso la forma umana. L'acquacorrente è usata dagli stregoni informi per raccogliere la loro seconda attenzione e trasportarlaovunque essi debbano recarsi.Un fiume ad esempio raduna la seconda attenzione e la porta via e non c'è modo di fermarlo.Un'altra forma di contemplazione è quella che si fa con l'udito. Si concentra l'attenzione sui suonie si scoprono i buchi tra i suoni. Questi buchi sono stati usati dagli stregoni per scopriredeterminate cose.

Percepire la nebbia verde

Quando si contempla l'acqua è possibile percepire una nebbia verde: questo è uno dei primi passi versoil vedere. E' importante non fissare lo sguardo nell'acqua, ma concentrare gli occhi sulla superficie etenerli fissi finché l'acqua non si trasforma in nebbia verde.

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La nebbia verde può però intrappolarci. Per questo occorre concentrare tutta l'attenzione sulla nebbiasenza però mai abbandonarsi ad essa.

Trovare un posto benefico

Per un uomo che vive in un ambiente selvaggio è molto importante saper individuare un posto 'benefico'o 'nemico', ma anche per chi vive un'esistenza comune qualche volta è necessario trovare in fretta unposto benefico, quando si è fuori all'aperto o forse è necessario determinare in fretta se il posto su cuistiamo per metterci a riposare è adatto. Per trovare il posto adatto per riposare si deve guardare senza mettere a fuoco e tuttavia mantenere afuoco un'immagine netta. La tecnica − che richiede anni per essere perfetta − consiste nell'incrociare gliocchi forzando gradualmente gli occhi a vedere separatamente la stessa immagine. L'assenza diconversione dell'immagine comporta una duplice percezione del mondo; tale duplice percezione dàl'opportunità di giudicare quei cambiamenti dell'ambiente circostante che gli occhi sono ordinariamenteincapaci di percepire.Guardare con brevi occhiate permette agli occhi di cogliere visioni insolite, anche se in realtà più che divisioni si tratta di sensazioni.Occorre incominciare a guardare con brevi occhiate, quasi con la coda dell'occhio, senza mettere a fuoconulla. Dopo incominciare a separare le immagini percepite da ciascun occhio. Cercare un posto per riposare comporta un senso di abbandono e un senso di fiducia.

Vedere

Sviluppare la sensazione del vedereGli stregoni devono coltivare la sensazione che talora provano di solletico in cima alla testa; si tratta diuna sorta di prurito, né piacevole né doloroso, situato proprio in cima al cranio. E' come una sensazione di solletico che parte dalla cima della testa e scende lungo la schiena e intorno ailombi.Il solletico che si sente dentro il corpo si tramuta poi in conoscenza. Questa sensazione di solletico è ilveicolo per arrivare alla doppia percezione.Per sviluppare la necessaria consapevolezza fisica e il ricordo di tale sensazione si può correre sottorami o pietre sporgenti che formino una tettoia poco più alta di noi.

Vedere l'uovo luminoso•

Per poter vedere il bozzolo dell'uomo bisogna guardare la gente di spalle, mentre si sta allontanando.Risulta inutile guardare la gente faccia a faccia, perché la parte anteriore dell'uomo luminoso dell'uomo hauno scudo protettivo che i veggenti chiamano la "lastra frontale". E' uno scudo quasi inespugnabile, rigido,che ci protegge per tutta la vita dagli assalti di una peculiare forza che scaturisce dalle stesse emanazioni. Quando si chiudono gli occhi si vedono ancora le uova luminose ma non i corpi fisici.Il momento migliore per vedere è con il buio.

Sentire le linee del mondo

In piedi, guardare le ombre di due oggetti paralleli l'uno dall'altro. Osservare incrociando gli occhi,senza mettere a fuoco, ma mantenendo un'immagine netta. Lasciare che un'ombra si sovrapponga adun'altra incrociando gli occhi. Oppure, si può fare la stessa cosa con le ombre dei due oggetti, ovvero incrociare gli occhi e percepire ledue singole ombre come se fossero fuse in una sola.Con questo procedimento si può accertare una determinata sensazione che viene emanata dalle ombre.

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C'è un numero infinito di linee che ci congiungono alle cose.Uno sciamano può usare alcune parti del corpo per produrre linee durevoli. Per esempio, le linee piùdurevoli provengono dal centro del corpo. Ma si può produrle anche con gli occhi.

Uno sciamano può sentire il mondo attraverso le sue linee quando compie dei non−fare.• Con il corpo si possono anche produrre delle luci perché noi siamo luce; queste scintille e luci prodottedal corpo attraggono le linee del mondo.Le linee del mondo si possono afferrare con artigli da giaguaro senza mai separare i polsi.

Le linee del mondo si mostrano nelle ombre.Dalle ombre un guerriero può giudicare ogni tipo di cose.Le ombre sono come le porte, le porte del non−fare.Per esempio uno sciamano può capire i sentimenti più intimi degli uomini osservandole loro ombre.Durante il giorno le ombre sono dunque le porte del non−fare; di notte , poichépochissimo fare prevale nell'oscurità, tutto è un'ombra.Per trattare con le ombre bisogna lasciare che un'ombra si sovrapponga ad un'altra incrociandogli occhi. Con questo procedimento si può accertare una determinata sensazione che viene emanata dalleombre.

Chiamare l'intento

Si può chiamare l'intento da una stanza piccola, buia e isolata. Si mette sul tavolo nero una candela conla fiamma a pochi centimetri dagli occhi; poi si pronuncia a bassa voce la parola intento, moltonitidamente, ripetendola con attenzione tante volte quante si ritiene necessario. Il tono della voce sale ocala senza un pensiero particolare. La parte indispensabile della cerimonia per chiamare l'intento è latotale concentrazione sul motivo.

Il nostro Altro

Staccarsi dalla volontà del quotidiano Staccarsi dalla volontà del quotidiano ci permette di raggiungere il nostro Altro. Ci vuole una forzaenorme per staccarsi dalla volontà del quotidiano. Il segreto per accelerare il distacco è porre la propriaattenzione sul guscio luminoso, mentre per tornare al livello fisico bisogna concentrare lo sguardo sulcorpo. Il segreto sta nello sguardo. Gli occhi attirano la volontà.La ragione per cui vedere sembra visivo è che abbiamo bisogno degli occhi per concentrarci sullavolontà.

Concentrandosi sul respiro si può fare dissolvere il corpo solido e far sì che rimanga solo la partemorbida, eterea, il doppio. Questa realizzazione è l'esatto inverso di ciò che è accaduto con la nostramaturazione: crescendo abbiamo imparato a porre sempre più enfasi sul lato fisico e meno sul nostroessere etereo, il corpo sottile. Il legame fra il corpo fisico e la sua controparte eterea è stato offuscato dainostri pensieri e le nostre sensazioni.

Anche il suono è un modo potente per attrarre l'energia del nostro doppio. Dirigendo sistematicamentele parole alla nostra fonte di consapevolezza, il doppio, si può riceverne una manifestazione. Purché siabbia abbastanza energia. Il doppio è in comunicazione con la forza vitale universale. Gridando dal profondo di noi stessipossiamo afferrare l'attenzione dell'invisibile.

Le donne possono pilotare il doppio controllando e facendo circolare l'energia dell'utero. Ciò è possibile,però, se ci si è liberate dell'intralcio di tutta l'energia che gli uomini hanno lasciato dentro. Attraverso

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l'utero le donne possono generare e immagazzinare potere nei loro doppi per costringere o distruggere odiventare tutt'uno con ogni cosa.

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Esercizi e tecniche III

Recuperare energia

Inventario del guerriero•

Per comprendere quali abitudini o attività di tutti i giorni consumano in maggior misura la nostraenergia, è possibile elencare sistematicamente le nostre occupazioni quotidiane, le azioni ricorrenti,gli interessi. In questo inventario strategico compariranno i modelli di comportamento che non sonoessenziali alla nostra sopravvivenza e al nostro benessere.Una volta ottenuta una lista di attività (anche mentali) le si passa in rassegna per capire quali èpossibile cambiare per evitare un inutile consumo di energia.

Eliminare le abitudini• I guerrieri recuperano energia eliminando le abitudini non necessarie. Eliminare abitudini distacca laconsapevolezza dall'interesse verso di sé e le concede la libertà di concentrarsi su altre cose.Ad esempio, per immagazzinare energia è importante dissolvere quei modelli di comportamento checonducono al caos, come l'incessante preoccupazione del corteggiamento troppo lungo e romanticoe l'esaltazione del sé nella vita di ogni giorno.

Disciplina

Essere disciplinati significa seguire il sentiero del guerriero − e quindi anche effettuare le varie tecniche −intendendolo, con l'attenzione puntata allo scopo. Fare le cose casualmente, con dubbi, esitazioni oindulgenza vuol dire essere dispersivi, senza disciplina.

Quando iniziamo una pratica o vogliamo modificare il nostro comportamento annunciamo a voce alta lanostra decisione e il nostro scopo così che l'intento ci senta.

Impegniamoci a portare avanti la nostra pratica per un adeguato periododi tempo.

Distacchiamoci dal risultato: non dobbiamo farci coinvolgere dall'ideache quello che facciamo riesca o fallisca.

Per cambiare il nostro comportamento mentiamo a noi stessi per un certo periodo di tempo: diciamoci chesiamo così come vorremmo essere o in un altro modo qualsiasi. Comprenderemo che i nostriatteggiamenti non sono altro che un fare e ci distaccheremo da qualcosa che non ci appartiene.

Cancellare la storia personale − Essere inaccessibili

Per cancellare la propria storia personale il primo passo da fare è desiderare di farlo. Occorre poicancellare intorno a noi tutto ciò che gli altri conoscono, iniziando armoniosamente a tagliare via ognicosa, finché creeremo intorno a noi e alla nostra vita una nebbia. Nessuno deve sapere con sicurezza ciòche facciamo o chi siamo; per questo dobbiamo smettere di rivelare cosa facciamo veramente, smettere diraccontare agli altri la nostra storia personale, di fornire dati personali. Smettiamo di dare spiegazioni:senza storia personale non c'è bisogno di scuse o giustificazioni, nessuno deve inchiodarci con i suoipensieri.Solo quando non si può più dare qualcosa per scontato di noi saremmo in uno stato di fluidità.Dobbiamo imparare a far sapere di noi solo ciò che vogliamo, ciò che decidiamo di dire, sottraendoci edesponendoci consapevolmente agli altri. Eliminiamo tutto che ci inchioda: fotografie, registrazioni, dati

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biografici.Il punto di arrivo è eliminare dalla nostra vita tutti quelli che ci conoscono bene, tutti quelli che hannoun'idea di noi, un'idea che noi continuiamo ad alimentare se raccontiamo loro di noi. Smettiamo di preoccuparci per tutto e di afferrarci ad ogni cosa: preoccuparsi significa diventareaccessibili.Non lasciamo segni intorno a noi: il guerriero tocca appena il mondo, senza esaurirlo.

Usare la morte come consigliera

La morte è il solo saggio consigliere che abbiamo. Ogni volta che sentiamo che tutto va male e che stiamoper essere annientati, dobbiamo voltarci verso sinistra e chiedere alla nostra morte se è vero. Essa ci diràche abbiamo torto; che nulla conta veramente al di fuori del suo tocco. La nostra morte ci dirà: 'Non ti hoancora toccato'.Anche quando siamo impazienti dobbiamo voltarci a sinistra e chiedere consiglio alla nostra morte.

Dobbiamo imparare ad essere lucidamente consapevoli della nostra morte, a considerarla la nostra unicacompagna delle nostre azioni, dobbiamo accettare pienamente che in ogni istante della nostra vita noiandiamo verso la morte. La morte deve diventare una presenza tangibile nella nostra vita.

Ogni azione deve essere il risultato dell'attenzione che poniamo tra noi e la morte, della consapevolezzache non abbiamo tempo e che quella potrebbe essere la nostra ultima azione. Per questo un guerriero dà ilmeglio di se stesso in ogni suo atto e per questo ogni atto è importante.

Imparare a ridere significa imparare a non prenderci sempre sul serio. • Assumersi la responsabilità dei propri atti •

Ogni nostra azione deve essere una nostra scelta, dobbiamo imparare ad essere padroni delle nostre scelte e aconsiderare le nostre decisioni definitive. Questo significa che dobbiamo agire nella precisa consapevolezzadi non avere tempo e che anche l'azione più insignificante deve essere fatta in piena consapevolezza. Quando stabiliamo di fare qualcosa − una cosa qualsiasi − dobbiamo assumercene la piena responsabilità edandare fino in fondo, senza dubbi o rimorsi. Dobbiamo agire come se per noi contasse quello che stiamofacendo, prescindendo dal giudizio se quell'azione sia buona o cattiva.

Prestiamo la massima attenzione agli altri: siamo abituati a non ascoltare chi ci sta davanti, ad ascoltaresolo noi stessi. Gli stregoni invece si dedicano completamente a chi hanno di fronte:

se diamo alle persone che incontriamo la nostra attenzione totale, diamo un valore ad ogni istante chetrascorriamo con lei e nello stesso tempo combattiamo la nostra importanza personale.

Percepire i Voladores• Se al tramonto prestiamo attenzione all'oscurità del fogliame senza guardarla ma sbirciandola con la codadell'occhio, riusciremo a vedere un'ombra attraverso il campo visivo, un'immagine fugace dei Voladores.

Ogni volta che i dubbi ci tormenteranno fino ad un punto pericoloso, dobbiamo reagire facendo qualcosadi pratico, come spegnere la luce e, penetrando l'oscurità, scoprire ciò che possiamo vedere.

Roteare gli occhi• I nuovi veggenti raccomandano un gesto molto semplice quando l'impazienza o la disperazione o l'iraincrociano la nostra strada, raccomandano ai guerrieri di roteare gli occhi; non importa in quale direzione. Il movimento degli occhi fa muovere o fermarsi momentaneamente il punto di unione. Quel movimento dàsollievo. Sostituisce la vera maestria dell'intento.

Parlare con le piante• Noi e le piante siamo pari: né loro né noi siamo più o meno importanti. Parlare alle piante (ad voce alta echiara!) ci fa perdere il nostro senso di importanza, soprattutto se lo facciamo in presenza di altre persone.

Suggerimenti

Per vincere la nostra importanza personale è importante diventare consapevoli di come questa agisce nellanostra vita. Prendere coscienza dei momenti della giornata in cui i nostri stati d'animo, le nostre azioni, le

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nostre relazioni umane sono condizionati dal nostro Ego può aiutarci a modificare il nostrocomportamento.Se impariamo a riconoscere quali sono i pensieri, le emozioni, i problemi e i gesti dettati dal nostrosentirci importanti, impareremo a prenderne le distanze, a distaccarcene e capiremo che tutto quello che èfrutto dell'Ego non ci appartiene, è solo un inganno della nostra mente, del predatore che ci possiede.

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Esercizi e tecniche IV

La ricapitolazione

La listaL'approccio scelto dagli sciamani per effettuare la ricapitolazione è estremamente formale.Per prima cosa occorre compilare un elenco di tutte le persone conosciute durante la nostra vita, dalpresente fino a risalire all'inizio.La lista deve comprendere tutti coloro che, in un modo o nell'altro, ci hanno costretti a mettere ingioco il nostro ego. Dobbiamo richiamare alla memoria tutti quelli che hanno preso parte alla nostravita.E' bene che l'elenco di persone conosciute sia effettuato con ordine, dividendolo in settori di attività,come i lavori che abbiamo frequentato, le scuole, ecc.Dobbiamo fare una lista molto sistematica delle nostre interazioni, per aiutarci ad acquisire ladisciplina necessaria per dare il via alla ricapitolazione.

Normalmente si fanno due liste. Prima di tutto la lista di tutte le nostre esperienze sessualicontenente ogni persona con cui abbiamo avuto un rapporto di tal tipo. Gli stregoni diconodi partire sempre da qui perché quella è l'energia che fondamentalmente abbiamo perso e sela recuperiamo ci daremo la spinta per ricapitolare anche le altre persone. Compilare la lista è già uno sforzo di intensa concentrazione: semplicemente compilando lalista ci scaldiamo e permettiamo a noi stessi di focalizzare l'attenzione su qualcosa dispecifico.E' necessario scrivere la lista su carta e seguirla cronologicamente fino a che si è completatala ricapitolazione della propria vita almeno due volte. Abbiamo bisogno, all'inizio, di esserecosì rigidi.Tale lista forma una matrice a cui la mente può agganciarsi per ricordare il passato.

Lo scatolonePer la ricapitolazione viene usato uno scatolone, come simbolo e strumento di lavoro.Bisogna trovare un posto dove si ha quiete e solitudine, preferibilmente un armadio o uno scatolone oanche la doccia, perché c'è bisogno di uno spazio chiuso − gli stregoni usavano costruire il loro scatoloniper la ricapitolazione dove seppellivano se stessi, oppure sceglievano una caverna. Ciò che racchiude ilcorpo energetico crea una pressione nel sé luminoso. Il posto ideale per ricapitolare è infatti quello che crea una pressione sul corpo energetico, come unarmadio: è più facile ricordare se si può ridurre l'area di stimolazione intorno al corpo. Uno scatolone, adesempio, è utile per apprendere la concentrazione, in quanto occorre starci dentro per anni, fino a quandotutta la vita non ci passa davanti agli occhi.Inoltre esso è un simbolo dei limiti ristretti della nostra persona. Una volta finita la ricapitolazione si puòfare a pezzi lo scatolone, a simboleggiare che non dobbiamo più sottostare alle limitazioni del corpo.I dettagli comunque non sono importanti, non c'è bisogno di stare in una caverna o in uno scatolone, bastatrovare un posto specifico. E' importante farla seriamente, regolarmente, forse in un armadio, o in unangolo tranquillo, forse usando sempre la stessa poltrona − come si vuole.

Il ricordo• Una volta compilato l'elenco, sediamo comodamente ed iniziamo tranquillizzando la mente. Prendiamo laprima persona della nostra lista visualizziamo una scena con lui, ricordando sul suo conto quanto piùpossibile, ogni dettaglio: occorre visualizzare tutti i dettagli pertinenti all'evento che si deve ricordare − sipossono avere o no emozioni associate alla scena −.

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La ricapitolazione di un episodio comincia riorganizzando nella propria mente tutto ciò cheè pertinente a quello che si sta ricapitolando. riorganizzare vuol dire ricostruire l'episodio,pezzo per pezzo, partendo dal ricordare i dettagli fisici dell'ambiente, spostandosi poi allapersona con cui si è divisa l'interazione e quindi a se stesso, per esaminare i proprisentimenti.

Si possono rivedere gli eventi legati ad ogni persona, dall'ultimo al primo, oppure il contrario. Ma è megliofare la ricapitolazione partendo dal presente perché i ricordi del presenti sono freschi e così si affinano leproprie capacità mnemoniche.Si può scegliere il criterio di divisione che si preferisce, ma deve essere sequenziale.La cosa più opportuna è però cominciare la ricapitolazione focalizzando la nostra attenzione sulla nostratrascorsa attività sessuale.

Dobbiamo ricapitolare in modo particolare il sesso, anche baciare racchiude una tremenda quantità d’energia.Dobbiamo ricapitolare tutti i nostri incontri sessuali evitando quelli attuali: non dobbiamo ricapitolare lerelazioni attuali se non vogliamo perderle... o quelle vecchie se pensiamo di ritornarci insieme.

Ad esempio, per le nostre relazioni sessuali, dobbiamo rivede le lenzuola, i mobili, il dialogo. Quindi passarealla persona, al feeling e chiederci quale era il nostro feeling con questa persona?

Non bisogna analizzare, ma osservare senza nessun giudizio morale né narcisismo: non è una ricapitolazionepsicologica.

Bisogna ricapitolare anche le persone morte.

Una volta terminato di ricapitolare una persona, mettiamo una croce su quella persona nella lista eprocediamo con la persona successiva.

Il primo stadio della ricapitolazione è un breve riassunto di quegli avvenimenti della nostravita che più spiccano in un esame generale. Il secondo stadio è una memoria più dettagliata che inizia sistematicamente da un punto chepotrebbe essere l'attimo prima di sedersi nello scatolone e in teoria potrebbe arrivare fino almomento della nascita.

Ricapitolare deve essere fatto con ordine. Può essere fatto non appena sentiamo che lo Spiritoci sta guidando dopo che l’abbiamo fatto con ordine – prima i partner sessuali, poi le personeche abbiamo conosciuto dal presente fino al passato.

Quando ricapitoliamo dobbiamo sganciare prima le cose vecchie; non dobbiamo iniziare conle relazioni attuali altrimenti le troncheremo. Non dobbiamo iniziare con nostra madre, è uno dei più importanti rapporti e dobbiamoconservarlo per ultimo.

Bisogna scorrere la lista finché non incontriamo i genitori. A quel punto saremo sotto shock,avremo visto dei moduli di comportamento ripetersi di continuo, ci faranno nausea.

E una volta terminata la lista, bisogna ricominciare: c'è bisogno di fare la ricapitolazionedella propria vita più volte. La ricapitolazione delle nostre esistenze non finisce mai e nonimporta quanto l'abbiamo fatta bene una volta!

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La respirazioneChi pratica la tecnica della ricapitolazione si serve del ricordo e della respirazione. La respirazione, inparticolare, è l'elemento chiave della ricapitolazione. Il respiro è magico perché è una funzione vitale.La procedura s'avvia con il respiro iniziale. Si inspira lentamente e coscientemente, movendo la testa dadestra a sinistra (o da sinistra verso destra: la direzione non è importante, ciò che è importante è usare ilrespiro per portare indietro l'energia) per un arco di 180 gradi, con un movimento dolce, quasiimpercettibile. Poi si esala a fondo girando fluidamente la testa verso destra. Alla fine si muove la testadalla spalla destra senza respirare, poi di nuovo al centro.Ispirazione ed espirazione devono essere naturali. Se troppo rapide, si entra in una situazione di respirifaticosi: respiri a cui deve necessariamente seguire una respirazione normale per allentare la tensionemuscolare.

Si usa questa respirazione spazzante per riassorbire l'energia lasciata in quella scena. Il corpodirà quando basta. E' importante intendere di inalare l'energia persa e di esalare quellaestranea che gli altri hanno conficcato in noi.

Occorre respirare ogni ricordo profondamente, mandando fuori le linee con ogni respiro.Quando portiamo indietro la nostra energia procediamo fino a che non ce n'è più fuori. Lascena diventerà vuota, perché non c'è più energia che la compone.

Il respiro purificatore che si esegue mentre si ricapitola ci permette di ricordare tutto ciò cheabbiamo fatto, sogni compresi.

Ma occorre effettuare questo tipo di respirazione spazzante delicatamente senza far male alcollo. Il corpo energetico si farà conoscere e c’insegnerà come respirare nel modo giusto.

Non rechiamo danno al nostro collo spazzando troppo a lungo. Quando vogliamo effettuarela ricapitolazione mentre si passeggia o si puliscono i piatti, dobbiamo semplicementespazzare piccole quantità d’energia dalle esperienze del passato già rivissute e rimandare ipiccoli ganci alle persone che li hanno lasciate in noi.

Il respiro è molto importante perché la respirazione è ciò che sbroglia l'energia. Ciò è giàstato stabilito dall'Intento. La nostra interazione con gli altri si compie con il nostro corpoenergetico ed il respiro muove le fibre luminose.

Questo muovere la testa respirando si chiama sventagliare l'episodio. La mente esaminaquanto è accaduto dall'inizio alla fine mentre il corpo sventaglia e continua a sventagliaretutto quello su cui la mente si focalizza.

Le fibre•

Inalare ci permette di recuperare l'energia che abbiamo perduto, esalare ci permette di espellerel'energia indesiderabile che abbiamo accumulato dentro di noi interagendo con i nostri simili. Durante questa respirazione occorre cercare di percepire delle lunghe fibre allungabili che siestendono dal centro del corpo. Poi sincronizzare il movimento rotatorio della testa con quello diqueste fibre elusive. Esse sono il canale che riporta indietro l'energia che ci siamo lasciati alle spalle. Mentrericapitoliamo allunghiamo queste fibre estendibili di energia attraverso lo spazio e il tempo fino allepersone e ai posti e agli eventi che stiano esaminando.

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Esalando, gettiamo fuori tutti i pensieri e le sensazioni che si stanno rivedendo. Non dobbiamo voltare la testa usando solo i muscoli del collo, ma guidarla con le fibre invisibili dienergia che partono dal centro del corpo. La fuoriuscita di quelle fibre è uno dei risultati della ricapitolazione.Tutti i movimenti corporei compiuti durante la ricapitolazione, respiro e rotazione della testa, devonoimpiegare il punto di energia situato al di sotto dell'ombelico. Dobbiamo sincronizzare il ritmo delrespiro con la rotazione della testa, così che insieme inducano le fibre invisibili dell'addome adestendersi verso l'infinito.

Occorre concentrare la nostra attenzione su questi filamenti d’energia visualizzandoli o sentendoli;non appena si è aumentata la propria energia attraverso la pratica, queste sensazioni migliorano.

Suggerimenti

Intendere la ricapitolazione e effettuarla con disciplina e armonia. Non fare le cose casualmente senzaintenderle.

Eseguirla con integrità − senza vantarsi né competere, la competizione è la cosa peggiore, è il sostegnoprincipale per la terza pietra miliare della realtà giornaliera, il senso dell'importanza personale

E’ importante, alla fine del giorno, ripensare a ciò che abbiamo fatto e detto. La ricapitolazione alla fine delgiorno ci aiuta con la ricapitolazione principale. E’ facile essere impeccabili quando si è da soli. La cosapiù importante è essere impeccabili quando si sta interagendo con altre persone. Si deve applicarel’impeccabilità a tutta la propria vita quotidiana.

Chi non ha il tempo necessario per fare la ricapitolazione, può ricapitolare mentre si lavano i piatti, etc.• La ricapitolazione si può farla in pubblico usando un respiro interiore, senza il bisogno di girare la testa.• Per favorire il ricordo possiamo anche usare vecchie foto di noi stessi (prima di sbarazzarcene) perricapitolare, perché esse contengono molte memorie. Anche le musiche o le canzoni possono essere usatecon questo scopo.

Il modo migliore per assicurarsi il ricordo totale è passeggiare.Camminare è un modo infallibile per risvegliare i ricordi. Gli antichi sciamani credevano che tutte le esperienze di vita vengono immagazzinate sotto forma disensazione nella parte posteriore delle gambe. E' lì che si conserva la storia personale di un uomo.

Voti, giuramenti e promesse legano il nostro intento, anche se non ci ricordiamo degli impegni presi inpassato. Durante la ricapitolazione quindi è importante rivedere le promesse fatte, altrimenti l'intento non sisolleva.

La ricapitolazione va fatta in assoluta solitudine: l'idea che dobbiamo fare un viaggio solitario, una ricercasolitaria è uno dei nemici che le persone che si avvicinano alla stregoneria avvertono. Le persone pensanoche possono meditare insieme, fare queste cose insieme, fino a quando hanno il consenso del gruppo. Ma èproprio il consenso del gruppo che previene il delicato movimento del punto di unione. Infatti la nostraimpostazione biologica ci impone di essere sociali, essere gregari perché siamo animali sociali e lasolitudine è qualcosa che fa paura alle persone più della morte.

L'album del guerriero

Gli sciamani dell'antico Messico hanno concepito una raccolta di eventi memorabili della loro esistenzacome una sorta di accorgimento bona fide per scuotere le tracce di energia che esistono all'interno del sé.Essi ritenevano che tale energia avesse origine nel corpo e poi spostata, allontanata e spinta fuori dal suocapo d'azione dalle circostanze della vita quotidiana. La racconta di eventi memorabili, dunque, è un mezzo per reimpiegare la loro energia inutilizzata. Il requisito fondamentale per tale raccolta è il gesto sincero e totale di riunire l'insieme globale delleproprie emozioni e realizzazioni, senza risparmiarsi nulla. Gli sciamani sono convinti che tale raccolta sia lo strumento della sistemazione emozionale ed energeticanecessaria per avventurarsi nell'ignoto, avendo a disposizione la saggezza della percezione nell'ignoto.

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Per gli sciamani raccogliere gli eventi memorabili dell'esistenza rappresenta la preparazione al loroingresso in quella regione che essi chiamavano il lato attivo dell'Infinito o Intento.Ogni guerriero ha il dovere di raccogliere un album speciale, un album che rivela la sua personalità etestimonia le circostanze della sua vita. E' un album di immagini messe insieme dai ricordi, ricavate cioèdal ricordo di avvenimenti memorabili. Questi eventi sono memorabili perché rivestono un significato particolare nell'esistenza dell'individuo: sitratta di questioni impersonali e al tempo stesso estremamente personali. Un album del genere è un esercizio di disciplina e imparzialità, un atto di guerra.L'album di un guerriero, essendo un atto di guerra, richiede una selezione più che attenta. E' una raccoltadei momenti indimenticabili dell'esistenza e di tutto ciò che ha portato fino ad essi. Al suo interno ci sonotutti gli eventi che hanno avuto e avranno un significato per il guerriero.Per fare l'album: sedersi da soli e lasciar fluire liberamente i pensieri, i ricordi e le idee. Fare uno sforzoaffinché la voce del profondo del nostro essere si faccia sentire e ci dica cosa scegliere. Per sapere cosa scegliere si deve riesaminare noi stessi da cima a fondo per una decina di volte. Gli eventi memorabili dell'album di uno sciamano sono faccende in grado di sostenere la prova del tempoperché anche se non hanno nulla a che fare con lui, al tempo stesso lo coinvolgono per tutta la vita, e forseanche oltre, ma non a livello personale.Gli eventi memorabili adatti all'album di un guerriero hanno il tocco oscuro dell'impersonale che li permea.

Movimenti per il recupero dell'energia

Passi magici• Per l'esecuzione dei passi magici vedi Carlos Castaneda, Tensegrità. I sette movimenti magici degli sciamani

dell'antico Messico − edizioni Rizzoli e la relativa videocassetta; le videocassette di Tensegrity: volume I

Dodici movimenti rase per raccogliere l'energia e promuovere il benessere; volume II Ridistribuire l'energiadispersa; volume III, Passare energeticamente da una fibra di energia ad un'altra.

E' una buona pratica stirare il corpo dopo aver dormito, essere stati a sedere o aver camminato. Bisognastirarsi molte volte al giorno, ma solo dopo un lungo periodo di lavoro o di riposo.

Se un guerriero vuole spingere qualcosa fuori dal proprio corpo, come una malattia o una sensazione fisica,esegue uno specifico movimento: stando stesi, il braccio destro piegato al gomito, girare la mano finché siha il palmo rivolto in avanti; curvare le dita come per impugnare una maniglia e quindi muovere il braccioavanti e indietro con un movimento circolare come spingendo una leva attaccata ad una ruota.

Quando le cose sono incerte, gli stregoni si siedono con la gamba sinistra piegata sotto il corpo.• Per rilassarsi: stendere le braccia davanti a noi e poi suoi fianchi, quindi dietro la schiena.•

Passo o andatura del potereL'andatura del potere è un modo speciale per camminare al buio. Piegarsi su se stessi davanti, con il troncoleggermente piegato, ma la spina dorsale tesa e le ginocchia leggermente flesse. Ogni volta che si fa unpasso sollevare le ginocchia da terra fino quasi al petto. Occorre cercare di sentire di usare veramente ilpotere della notte. Bisogna piegare le dita contro il palmo della mano, protendendo il pollice e l'indice diciascuna mano. L'andatura del potere esige che si tengano gli occhi fissi sul terreno direttamente di fronte,perché una sola occhiata da uno dei due lati produrrebbe un'alterazione del flusso del movimento. Piegareil busto in avanti è necessario per abbassare gli occhi, mentre le ginocchia devono essere portate al pettoperché i passi devono essere molto corti e sicuri. Da principio si inciampa, ma poi, con la pratica, èpossibile correre veloci e sicuri come di giorno.L'andatura del potere è per correre di notte perché è assolutamente sicura.Di notte il mondo è differente. Nella notte ci sono cose che agiscono sulle persone. La chiave per correre albuio consiste nel lasciar scorrere liberamente il proprio potere personale perché possa fondersi con il poteredella notte; una volta che il potere interviene non c'è possibilità di inciampare.L'andatura del potere comporta un senso di abbandono e un senso di fiducia.

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Trotterellare al tramonto• Al tramonto sedersi e immergersi completamente nell'osservazione del paesaggio; osservare ogni dettaglioper quanto piccolo o apparentemente insignificante e di osservare specialmente gli aspetti più evidenti delpaesaggio. Non mettere a fuoco la vista del sole, ma guardarlo finché non scompare all'orizzonte. Negliultimi minuti di luce alzarsi e trotterellare sul posto finché il sole scompare.

Incamerare energia•

Il modo migliore per incamerare energia è lasciare entrare il sole dentro gli occhi, specie dentro l'occhiosinistro. Muovere la testa lentamente qua e là per cogliere la luce del sole negli occhi semichiusi. Si puòutilizzare qualsiasi altra luce.

Le donne possono anche rotolarsi al suolo per assorbire energia dalla terra. • Un uomo può dare ad una donna la propria energia sovrapponendo l'addome, dove gli uomini ne hanno inabbondanza, al grembo della donna, dove esse immagazzinano la propria.

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Esercizi e tecniche V

Agguato

I quattro principi dell'agguato• Per apprendere l'agguato i cacciatori applicano alle circostanze di ogni giorno suoi i principi.Ad esempio il primo principio si può adottare allenandosi ad osservare e a conoscere le situazioninelle quali ci veniamo a trovare o le attività nelle quali intendiamo impegnarci. Questo può valereanche per i nostri rapporti umani: possiamo applicare il primo principio imparando a distinguereogni tratto, abitudine o particolarità di chi abbiamo di fronte.Prima di intraprendere un agguato è bene dichiarare i propri scopi all'intento (ma nasconderliaccuratamente alla gente)

Uno degli aspetti dell'agguato è quello di lasciarsi sempre una via d'uscita se le cose non dovesseroandare come abbiamo programmato. Per questo uno stregone predispone accuratamente il suoagguato, predisponendo in anticipo ogni sua mossa, e nel contempo prepara una via alternativaattraverso la quale poter ritirarsi.

Anche gli "scudi" fanno parte della strategia dell'agguato: si tratta dell'asso di briscola che ilcacciatore si riserva di usare nel corso nell'agguato. Possiamo imparare a creare nella nostra vita ditutti i giorni i nostri personali scudi di cui servirci se le cose dovessero prendere una piegainaspettata.

Quattro umori dell'agguato•

Gli stregoni applicano a qualsiasi loro azione le quattro diverse forme mentali che imparano a fareproprie con gradualità: spietatezza, astuzia, pazienza, gentilezza.Occorre far pratica e perfezionare questi modi nella nostra vita di ogni giorno procedendo per tappe,imparando ad assumerli a comando (questo è possibile tramite lo spostamento del punto di unione)in qualsiasi circostanza. Occorre seguire l'ordine ben preciso proposto dagli sciamani per far propriquesti umori, ovvero prima la spietatezza, poi l'astuzia, ecc., proprio come se seguissimo vari livellidi apprendimento.

L'agguato a se stessi• Gli sciamani utilizzano la tecnica dell'agguato per apportare dei cambiamenti nei propricomportamenti e in modo particolare per porre fine alle proprie abitudini e manie.L'agguato a se stessi si fonda sul primo principio dell'agguato, ovvero sull'osservazione delle nostreabitudini: un guerriero le studia a fondo finché non ne conosce ogni mossa. A questo punto èpossibile smantellare l'abitudine togliendovene una parte: considerando ogni abitudine un fare bastatogliere un'azione che compone questo fare per far cadere l'abitudine stessa. E' possibile usare questatecnica con ogni consuetudine o fissazione che vogliamo cambiare.Gli stregoni si servono anche dell'idea della propria morte per tendere un agguato a se stessi escuotersi. (vedi

Usare la morte come consigliera)

Travestimenti• Nell'agguato gli sciamani si avvalgono di travestimenti: travestirsi vuol dire assumere un'altraidentità, entrando completamente nella parte. Per questo i cacciatori, seguendo il primo principiodell'agguato, sono tenuti a conoscere a fondo tutte le particolarità del proprio travestimento econoscerle così bene che nessuno si deve accorgere che sono travestiti.

Passare inosservati• Uno stregone deve imparare a confondersi tra la gente, a non farsi notare. Questa arte, che mira soprattutto anon sprecare il proprio potere personale, si può apprendere esercitandosi a non lasciare tracce intorno a noi,

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a confondere chi incrociamo sulla nostra strada. (vedi anche Essere inaccessibili)

Follia controllata

La follia controllata − l'arte di fingere di essere completamente immersi in qualcosa a portata di mano − siesercita con tutti e ogni singola volta che si agisce.

Pinches Tiranos

Questa tecnica è un tipo particolare di agguato che possiamo utilizzare per affinare lo spirito di guerrieri eperdere l'importanza personale in tutte quelle circostanze in cui c'è qualcuno che agisce nei nostriconfronti come un "tiranno".

Questa tecnica consiste nel mettere a punto una strategia basata sui primi quattro attributi del guerriero(controllo, disciplina, equilibrio, tempismo), mentre il quinto (intento) si riserva sempre per l'ultimoconfronto.

Il controllo si esercita quando teniamo a bada il nostro orgoglio, il nostro amor proprio, la compassioneper noi stessi che entrano in gioco nel rapporto con il nostro "tiranno".

Curare la disciplina significa dedicarsi a raccogliere dati su persone e situazioni, studiandone debolezze epeculiarità, in modo particolare del "tiranno".ù

Avere pazienza è fondamentale nella strategia: è la capacità di aspettare mantenendo la calma, senza frettae angoscia, una abilità che bisogna sapersi conquistare giorno per giorno.

Il tempismo è invece la capacità di cogliere il momento opportuno ed entra in gioco soprattutto nella fasefinale della nostra "battaglia".

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Esercizi e tecniche VI

Sognare

Sognare va di pari passo con la contemplazione. I sognatori debbono contemplare allo scopo disognare e poi debbono cercare i loro sogni nelle loro contemplazioni.

L'intento è la chiave del sognare. Dobbiamo imparare ad usare la nostra determinazione silenziosaper intendere il corpo energetico, per convincerci di averlo raggiunto e di essere dei sognatori.Successivamente ogni cosa nel nostro sognare sarà pilotata dal nostro intento. Intendere è sia l'atto di convincere noi stessi che siamo davvero sognatori, benché non abbiamo maisognato prima, che l'atto di essere convinti.

Prima di addormentarci ripeterci con convinzione che quella notte saremo coscienti nei sogni.L'ideale è ripeterlo più volte a noi stessi un paio di ore prima dell'ora nella quale ci svegliamoabitualmente.

Per trovare le proprie mani in sogno (o qualsiasi altro oggetto), guardare le proprie mani durante ilgiorno, prestando ad esse attenzione più volte o contemplandole il più a lungo possibile, ancheprima di dormire.

Per risvegliare la nostra coscienza durante il sogno, domandarsi spesso durante il giorno, nellaoccasioni più disparate, se si è svegli o se si sta sognando.

Impariamo ad osservarci intorno (soprattutto nei nostri ambienti abituali) e a chiederci se quello chevediamo presenta delle incongruenze o rientra perfettamente nella normalità.

La socializzazione è uno dei principali ostacoli dei sognatori alle prime armi. Esiste una barrierapsicologica che ci impedisce di portare alla coscienza i sogni ed è dovuta principalmente alla scarsaimportanza che siamo stati educati a dare ai sogni ordinari. Per questo è importante − soprattutto seabbiamo abitualmente difficoltà a ricordarci qualsiasi episodio onirico − vincere psicologicamentequesto pregiudizio.

Se si sogna in casa è meglio farlo nell'oscurità più completa, seduti o sdraiati su un lettuccio stretto,o meglio ancora, in un lettino simile ad una bara.

Per sognare fuori di casa si deve cercare la protezione di una caverna, di zone sabbiose vicino apolle d'acqua, oppure bisogna sedersi contro una roccia, in montagna e mai sul terreno pianeggiantedelle valli o vicino a fiumi, laghi o al mare, perché le aree piane sono, come l'acqua, antitetiche allaseconda attenzione.

Per ottenere un sogno perfetto, la prima cosa da fare è interrompere il dialogo interiore.Addormentarsi in un momento di silenzio totale garantisce l'ingresso ideale nel sognare e garantisceanche il perfezionamento dell'attenzione del sogno.

Per interrompere il dialogo interiore prima di sognare nel migliore dei modi si può mettere fra le ditaqualche cristallo di quarzo di cinque o sei centimetri, o qualche sassolino di fiume, sottile e levigato.Occorre piegare un po' le dita e stringere nel palmo il quarzo o i sassolini. Anche le mollettinemetalliche, non più grandi di un dito sono ugualmente efficaci. Basta stringere almeno tre oggettisottili tra le dita di ogni mano − con la pratica va bene tutto − provocando una pressione quasidolorosa. Questa pressione ha la strana proprietà di interrompere il dialogo interiore.

Per sognare è necessario manipolare sia il corpo luminoso sia quello fisico. Prima di tutto, il centrodi raduno per la seconda attenzione deve esser reso accessibile o facendosi spingere dall'esterno daqualcun altro o facendosi risucchiare dal sognatore dall'interno.In secondo luogo, per scacciare la prima attenzione, i centri percettivi del corpo fisico situati allavita e al polpacci, specie il destro, devono essere stimolati e piazzati il più possibile vicino l'unoall'altro, finché non sembrano unirsi. Allora si forma la sensazione di essere impacchettati eautomaticamente subentra la seconda attenzione.

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In sogno occorre trovare un sostegno per l'ombelico. Nel sogno noi prestiamo attenzione conl'ombelico; quindi questo va protetto. Serve un po' di calore o una piccola corazza, un sostegno,qualcosa che lo prema, affinché l'ombelico trattenga le immagini dei sogni.Ad esempio si può usare una cintura.

Per favorire il sognare ci si può massaggiare il punto dove la seconda attenzione si aduna: più omeno a una cinquantina di centimetri di distanza dal punto centrale fra lo stomaco e l'ombelico, e undieci centimetri più a destra. Muovere le dita di tutte e due le mani sul punto preciso come simuovessimo un'arpa.In questo modo si crea un incavo nel corpo luminoso.Dal momento che il corpo impara a fare un incavo nella luminosità, ovvero portare un punto lontanodel nostro guscio luminoso più vicino al corpo fisico, è più facile entrare nel sogno, si acquisiscel'abilità i concentrare la seconda attenzione.Di solito quell'incavo è creato d'impulso dal sognatore quando ne ha bisogno, e il guscio luminosotorna allora alla sua forma originaria. Se invece viene creato dall'esterno, da un Nagual, diventa una caratteristica permanente del corpoluminoso, un considerevole aiuto, ma allo stesso tempo un impaccio, perché rende vulnerabili elunatici.

Per assicurarci l'intensità della nostra attenzione del sogno, dobbiamo staccarla da dietro il palatoduro, dove tutti gli esseri umani hanno una grossa riserva di attenzione. Bisogna imparare e praticarela disciplina e il controllo necessari per premere la punta della lingua contro il palato durante ilsognare. Questo compito è tanto difficile e impegnativo quanto cercare le mani durante un sogno.Ma una volta espletato dà risultati più sorprendenti nel controllo dell'attenzione del sogno.

La nostra pelle è l'organo ideale per trasferire onde di energia dal tipo di mondo di tutti i giorni altipo degli esseri inorganici e viceversa. Per questo occorre che un sognatore mantenga la pellefresca e senza pigmenti o creme.Per sognare si può usare anche una cintura ben stretta o una fascia per capelli o una collana, percreare un punto di pressione che possa servire come centro epidermico per lo scambio di energia.La pelle fa automaticamente da schermo all'energia e per questo ci basta esprimere nel sogno ilnostro intento ad alta voce perché la pelle non si limiti a fare da schermo, ma scambi anche l'energiada un tipo all'altro.

Indossare un indumento morbido aiuta il sognare: sentire la morbidezza sulla pelle nuda, specie sullapelle dei polpacci.Gli esseri umani hanno uno splendido centro di percezione all'esterno dei polpacci; se si potesseindurre la pelle di quell'area a rilassarsi o calmarsi, il campo della nostra percezione si amplierebbein modi che sarebbe impossibile capire razionalmente.

Per sognare si può portare come espediente anche una fascia intorno alla testa. Bisogna farsene unasenza aiuto. Ma non la si può fare finché non se ne ha una visione sognando, o anche in uno stato diveglia e come risultato di un avvenimento improvviso e privo di riferimento, come osservare il volodegli uccelli, i movimenti dell'acqua. Inoltre, deve avere un nastro che la tenga ben stretta sulla cimadella testa, oppure può essere come un berretto da notte.Sognare è più facile quando si ha in testa un oggetto di potere.Si può anche mettere in testa il cappello o un cappuccio e andare a dormire; ma questo procura solosogni intensi, non il sognare.

I sognatori dovrebbero portare un anello d'oro preferibilmente un po' stretto. Questo anello serve daponte per riemergere nella quotidianità dopo il sognare o per sprofondare dalla nostraconsapevolezza di tutti i giorni nel regno degli esseri inorganici.Il contatto delle dita con l'anello stabilisce il ponte. Se un sognatore va in un determinato mondo conun anello al dito, quell'anello attira l'energia di quel mondo e la conserva; quando necessario,quell'energia riporta il sognatore di nuovo in quel mondo, grazie all'anello che la fa sprigionare fra ledita del sognatore. La pressione dell'anello intorno al dito serve altrettanto bene ad assicurare il

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ritorno di un sognatore al suo mondo. Tramite il dito, gli comunica una sensazione continua efamiliare.C'è una regola pratica per mettere alla prova quello che sogniamo: se abbiamo la stessa visione trevolte, si deve concederle una profonda attenzione; altrimenti i tentativi del neofita rappresentanosoltanto un gradino verso il raggiungimento della seconda attenzione.

Attenzione nel sogno nella vita quotidianaL'attenzione del sogno si può sviluppare anche da svegli. Prima di tutto bisogna concentrarel'attenzione, come se si stesse sognando, su qualcosa, per esempio su delle foglie di un albero.Occorre mantenere l'attenzione del sogno nella consapevolezza del mondo quotidiano − nei sogniuna volta che si riesce a sostenere la vista di ogni elemento, si sta in realtà tenendo la posizione disogno del punto di unione −. Fissando l'oggetto si compie un minimo spostamento del punto diunione. Poi raccogliendo l'attenzione del sogno fissando ogni dettaglio si fissa quel piccolospostamento e così la coesione ci fa percepire nei termini della seconda attenzione.

Trovare il colore del sognoUn sognatore deve cominciare da un punto di colore; luce intensa e oscurità assoluta sono inutili perun sognatore nell'attacco iniziale. Sono invece meravigliosi punti di partenza colori come il porpora,il verde pallido o il giallo carico, o il rosso lacca: tenere gli occhi aperti e fissi su un punto davanti anoi, al livello stesso degli occhi; questo punto da buio diventa poi un brillante, gradevole rossolacca. Una volta entrati nel color rosso lacca si sistema per sempre la seconda attenzione, purché si èconsci della sequenza degli avvenimenti reali.

Visualizzare un oggettoScegliamo un oggetto semplice e contempliamolo a lungo cercando di memorizzarne ogniparticolare. Poi chiudiamo gli occhi e visualizziamo l'oggetto; proviamo a confrontare la nostravisualizzazione con l'oggetto e perfezioniamo eventualmente i dettagli fino a che riusciremo avedere l'oggetto stesso perfettamente ad occhi chiusi.

Il passo successivo è creare nel sogno una materializzazione totale di questo oggetto. Da un oggettosemplice bisogna poi passare ad altri sempre più complessi.

Muoversi in sognoQuando il sognatore arriva al terzo varco del sognare e si vede il proprio corpo addormentato, deveevitare ogni scossa o sorpresa e considerare la situazione con un po' di buon senso. A quel punto deve dedicarsi ad esperimenti spassionati. Invece di esaminare il proprio corpoaddormentato, il sognatore esce dalla stanza.

Per favorire il movimento in sogno si può, in stato di veglia, spazzare il pavimento con il centro delcorpo, cioè fare con la pancia un movimento rotatorio, come se vi fosse attaccata una scopa.

Per muoversi in sogno non c'è nessun procedimento da scoprire, ma occorre avere intenzione dimuoversi ad un livello molto profondo; si deve essere profondamente convinti di volersi muovere odi aver bisogno di muoversi.Una volta compreso questo principio occorre far pratica con ogni possibile aspetto di movimentovolizionale.Ogni movimento deve avere origine dal centro del corpo. E' come camminare con l'addome senzaimpiegare nessuno sforzo muscolare.

Occorre lasciar agire il nostro corpo in qualsiasi modo esso ritenga necessario, senza cercare didirigerne o controllarne i movimenti.

A questo punto occorre perfezionare la padronanza dei movimenti. Aprire gli occhi mentre si è instato veglia sognante, poi alzarsi regolando i movimenti con la volontà. Tirarsi su con la partecentrale del corpo, perché lì ci sono tre potenti tentacoli che si possono usare come grucce persollevarsi.Mai innervosirsi se non si ottiene tutto ciò: agitarsi va bene solo nella prima attenzione, la seconda èla calma stessa.

Il passo seguente è imparare a dirigere il corpo sognante. Per esempio si può fissare un luogo•

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memorizzando i dettagli. Poi aprire gli occhi in uno stato di veglia riposante per vedere lo stessoluogo.Innanzi tutto occorre stabilire un luogo dove andare. Meglio scegliere un luogo che si conosce bene,quindi voler intensamente andare lì.Quando poi si ha la padronanza di questa tecnica, si deve imparare a controllare la durata esatta delviaggio e passare a sognare determinati luoghi a determinate ore del giorno.

Si può provare a sognare quando si fa un sonnellino durante il giorno e scoprire se si riesce davveroa visualizzare il luogo scelto come è nell'ora in cui si sogna. Se si sogna di notte, le visioni dellalocalità dovrebbero essere notturne. Quello che si sperimenta sognando deve essere appropriato almomento del giorno in cui si sogna; altrimenti le visioni che si possono avere non sono sognare masogni ordinari.

Può aiutarci scegliere un oggetto specifico che appartenga al luogo dove si vuole andare econcentrare su quell'oggetto l'attenzione.L'oggetto va osservato a lungo, finché non ha un posto nella memoria. Per tornare in quel luogo sideve semplicemente richiamare alla memoria quell'oggetto. Dallo specifico oggetto che si rievoca, bisogna tornare alle mani e quindi ad un altro oggetto e cosìvia.Viaggiare sognando è più facile quando ci si può concentrare su un luogo di potere; ma si può usarequalsiasi luogo.

Le posizioni gemelleLa posizione in cui si mette il corpo sdraiandosi per cominciare a sognare è estremamenteimportante. Ad esempio si comincia a sognare sdraiati sul lato destro, con le ginocchia un po'piegate. La disciplina richiede di mantenere quella posizione e di addormentarsi così. Durante ilsognare poi bisogna fare l'esercizio di sognare di stare esattamente nella stessa posizione eaddormentarsi di nuovo così.Ciò fa sì che il punto di unione non si sposti di nuovo, quale che fosse la sua posizione nell'istante incui ci si è addormentati per la seconda volta.I risultati di questo esercizio sono la percezione totale.

Le quattro varianti di questo esercizio sono addormentarsi sul lato destro, sul sinistro, sulla schiena,a pancia in giù.Poi nel sogno l'esercizio consiste nel sognare di addormentarsi una seconda volta nella stessaposizione in cui si è cominciato a sognare.

Sognare insiemeSi inizia il sogno da due posti differenti, il più lontano possibile uno dall'altro; quello che entra perprimo nel sogno attende l'altro. Una volta che ci si ritrova, ci si prende sotto braccio e si avanzainsieme il più a fondo insieme.

Quando due sognatori sognano insieme, allacciano le braccia l'uno con l'altro. Allacciare le bracciafavorisce un senso di obiettività e come risultato si possono guardare le azioni che si svolgono inogni scena. Si può usare, inoltre, la voce per attaccarsi uno all'altro come ad una fune.

Essere inorganici

Catturare un alleatoBisogna trovare una piccola zucca perfetta prima di poter imbrigliare gli alleati. Questa deve esseregrande come il pollice della mano sinistra.Una volta trovata la zucca perfetta, bisogna mondarla con la massima cura. Di solito gli stregoni trovanola zucca ideale in un bosco. La colgono, l'asciugano e la lucidano. Una volta pronta la zucca, lo stregonela offre agli alleati per indurli ad abitarvi. Se gli alleati acconsentono, la zucca scompare dal mondo degliuomini e gli alleati si mettono al servizio dello stregone. Una zucca del genere non è roba per il mondo

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degli uomini: se una persona normale guarda dentro il fagottino che penzola dalla cintura di uno stregonenon vede nulla.Oggetti di potereQuando si va a caccia di un oggetto di potere bisogna sedersi in cerchio con al centro due persone schienacontro schiena.

Se si va in cerca di quarzi di potere, una volta trovati questi devono essere persuasi a lasciare la lorodimora con tecniche speciali. Allora i cristalli diventano l'uomo stesso e il loro potere va al di là dellanostra comprensione.Ordinariamente i cristalli di quarzo di trovano in gruppi; chi li trova deve scegliere cinque delle lame diquarzo più lunghe e più belle e separarle dalla matrice. Chi li trova ha la responsabilità di intagliarli elevigarli per appuntirli e farli corrispondere perfettamente alla lunghezza e alla forma delle dita della suamano destra.

Sono gli alleati che trasformano i cristalli in armi. Per prima cosa si cerca un posto propizio per attirare lo spirito; tale posto deve essere su una collina e lo sideve trovare passando la mano sul terreno con il palmo rivolto verso il basso finché non si sente un certocalore nella mano. Su quel punto si deve accendere il fuoco. L'alleato è attirato dalle fiamme e simanifesta con una serie di rumori coerenti. La persona che cerca l'alleato deve seguire la direzione dei rumori finché l'alleato si rivela, poi develottare a terra con lui per sopraffarlo. A quel punto si può riuscire a far sì che l'alleato toccasse i cristalliper imbeverli di potere.

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Fissazione della seconda attenzione• Uno dei grossi pericoli della seconda attenzione consiste nella fissazione della secondaattenzione, un aspetto particolarmente malefico dovuto alla forza stessa della secondaattenzione.

La fissazione della seconda attenzione ha due aspetti. Il primo, il più facile, è quellomalvagio. Si presenta quando i sognatori usano il loro sogno per concentrare la secondaattenzione su cose di questo mondo, quali denaro e potere. L'altro aspetto, più difficile dacogliere, si presenta quando il sognatore concentra la seconda attenzione su cose non diquesto mondo, come il viaggio nell'ignoto. I guerrieri devono osservare una incessanteimpeccabilità per cogliere questo secondo aspetto.

Il corpo sognante si interessa e si attacca a tutto.Gli uomini sono più deboli delle donne perché il corpo sognante di un uomo è più possessivo.

Quando i guerrieri imparano a concentrarsi sul lato debole della seconda attenzione, nullapuò più ostacolarli. Diventano cacciatori d'uomini, vampiri. Anche se non sono più in vita,possono raggiungere la preda attraverso il tempo come se fossero comunque presenti, in quelmomento.

Ad esempio tutte le rovine archeologiche del Messico, soprattutto le piramidi, sonopericolose per l'uomo moderno. Le piramidi sono espressioni aliene di pensiero e di azione.Ogni oggetto, ogni disegno rappresenta uno sforzo calcolato per registrare aspettidell'attenzione a noi completamente estranei. Non sono solo le rovine di culture passate aconcentrare in sé elementi di pericolo: qualsiasi cosa sia stata oggetto d un'attenzioneossessiva ha un potenziale nocivo. Se si concentra la propria seconda attenzione su unoggetto, non c'è nulla di più spaventoso.

Tutti noi abbiamo questo lato pericoloso, questa fissazione. Più diventiamo forti, più questolato diventa micidiale. La raccomandazione da fare ai guerrieri è di non aver alcun oggettomateriale su cui concentrare il proprio potere, di concentrarlo invece sullo spirito, sul verovolo verso l'ignoto, non su scudi volgari, che non li lasciano vivere in pace.Chiunque voglia seguire la strada dei guerrieri, la via degli stregoni, deve liberarsi da questafissazione, dalla mania di attaccarsi alle cose, di possederle.

Gli oggetti di potere• Un tempo i guerrieri avevano oggetti materiali su cui sfogare le loro ossessioni. E questo fecenascere il problema di quale fosse l'oggetto dotato di maggiore potere e a chi appartenesse.Residui di quegli oggetti sono ancora sparsi qua e là nel mondo, miseri resti di quella corsa alpotere.soprattutto per i sognatori è importante non concentrare il corpo sognante sull'aspetto piùdebole della seconda attenzione.

Una volta che si entra in possesso di un oggetto di potere, esso porta disgrazia in quanto ilsuo potere entra in lizza con altri oggetti consimili e il possessore diventa o cacciatore opreda. E' nella natura stessa di questi oggetti creare ostilità, poiché quella parte della nostraattenzione che si concentra su di essi e fornisce loro il potere, è una parte molto pericolosa eostile.

Non bisogna scherzare con le pietre, con le ossa o qualsiasi altra cosa si può trovare sotto

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terra.

In particolare sono i cristalli di quarzo le armi usate per la stregoneria, di solito vengonousate per uccidere; essi penetrano nel corpo del nemico ritornando poi alla mano del loroproprietario come se non l'avessero mai lasciata.

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La follia controllata•

L'arte dell'agguato ha come fondamento una tecnica molto usata dagli stregoni: la folliacontrollata. Gli sciamani sostengono che questo metodo rappresenta l'unico modo per trattarecon se stessi − in uno stato di accentuata consapevolezza e percezione − e con qualunquepersona o cosa nel mondo della quotidianità.

I cacciatori praticano la follia controllata, proprio come i sognatori praticano il sognare. Inaltre parole, la follia controllata forma la base per l'agguato come i sogni formano la base delsognare.

Follia controllata vuol dire che i guerrieri applicano i sette principi dell'agguato a qualsiasicosa facciano, dalle sciocchezze più comuni a casi di vita o di morte.

La follia controllata è l'arte del raggiro controllato o l'arte di fingere di essere completamenteimmersi in qualcosa a portata di mano − e fingere tanto bene che nessuno possa vedere ladifferenza tra vero e falso. La follia controllata non è un vero e proprio inganno, ma unmezzo sofisticato e artistico di essere separati da tutto pur restando parte integrale di tutto. In mancanza del senso di presunzione, per un guerriero l'unico modo di trattare con ilcontesto sociale è quello della follia controllata.

Tutto quello che uno stregone fa nei riguardi di se stesso e dei suoi simili è follia, perchénulla conta.

La follia controllata si esercita con tutti e ogni singola volta che si agisce.

Ad esempio, è possibile insistere nel fare qualcosa, insistere convenientemente, anche sesappiamo che quello che facciamo è inutile. Ma dobbiamo procedere come se non losapessimo. Questa è la follia controllata di uno stregone.

Un uomo di conoscenza ama tutto ciò o tutti coloro che vuole, ma usa la follia controllata pernon preoccuparsene.

I guerrieri trattano il mondo esclusivamente attraverso la follia controllata.

Quando ci accostiamo alla stregoneria, infatti, la nostra personalità è già formata e tutto quello che possiamofare è praticare la follia controllata e ridere di noi stessi.

Per poter praticare la follia controllata, poiché non si tratta di una maniera per ingannare ocastigare la gente o per sentirsi superiori, si deve essere prima di tutto capaci di ridere di sestessi. I guerrieri imparano a far ciò grazie ai principi dell'agguato.

La follia controllata è un'arte molto noiosa e difficile da apprendere e richiede molta energianel praticarla.

Attraverso la follia controllata ci rendiamo conto che le nuove interpretazioni sono solotemporanee e ciò non ci permette di fissarci nuovamente.

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Né i nostri atti né gli atti dei nostri simili sono importanti. I guerrieri lo sanno, ma continuanoa vivere perché hanno la loro volontà, perché hanno temprato la loro volontà per tutta la vitafino a farla diventare pulita e integra, e ora non importa loro che nulla importi. La volontà deiguerrieri controlla la follia della loro vita. Quando un uomo ha imparato a vedere si trova solo nel mondo e non ha nulla tranne la suafollia.

La follia controllata è l'unico ponte tra la pazzia della gente e la drasticità dei dettamidell'Aquila.

I pinches tiranos• Per ottenere il massimo effetto, l'agguato ha bisogno di due condizioni particolari:

un ambiente ideale e un pinches tiranos in posizioni di grande autorità e potere, perché sotto le condizionicomuni di vita i punti di unione si spostano pochissimo.

Un pinche tirano è un torturatore, qualcuno che ha potere di vita e di morte sui guerrieri, oche semplicemente gli rende la vita impossibile.

Lo stratagemma di usare un meschino tiranno non solo elimina l'importanza personale, maprepara anche i guerrieri a capire che l'impeccabilità è l'unica cosa che conti sulla via dellaconoscenza.

Uno dei più grandi successi conseguiti dai veggenti dell'epoca coloniale fu uno schemachiamato la progressione trifase. I veggenti, comprendendo la natura dell'uomo, erano giuntialla conclusione che se uno può vedersela con i meschini tiranni, è certamente in grado di farfronte all'ignoto senza pericolo e se può sopravvivere a loro, può sopravvivere in presenza diciò che non si può conoscere.La reazione dell'uomo comune è pensare che si dovrebbe invertire tale ordine. E' naturalecredere che un veggente, se può far fronte all'ignoto, può senza dubbio tener testa aqualunque meschino tiranno. Però non è così. Ciò che distrusse i superbi veggenti del passatofu questo assunto.Nulla può temprare lo spirito di un guerriero come trattare con persone impossibili inposizioni di potere. Solo in queste condizioni i guerrieri possono acquisire la sobrietà e laserenità necessaria per fronteggiare l'inconoscibile.L'ingrediente perfetto per produrre un perfetto veggente è un pinche tirano dalla sovranitàillimitata.

Per questa tecnica in genere si usano solo i primi quattro attributi del guerriero (controllo,disciplina, equilibrio, tempismo); il quinto (intento) si riserva sempre per l'ultimo confronto.L'intento infatti appartiene ad un'altra sfera, alla sfera dell'ignoto. Gli altri quattroappartengono al conosciuto, esattamente dove sono i meschini tiranni. Quel che trasforma gliesseri umani in tiranni, infatti, è proprio l'ossessiva manipolazione di quanto si conosce.

Ciò che solitamente ci abbatte è l'offesa all'amor proprio. Chiunque abbia un briciolo diorgoglio si dispera quando lo fanno sentire inutile e stupido.Affinare lo spirito quando qualcuno ti maltratta si chiama controllo.Dedicarsi a studiare le debolezze e le peculiarità del tiranno, invece di provare compassioneper se stessi, richiede disciplina.La pazienza è invece aspettare con calma, senza fretta, senza angoscia: è un'attesa semplice elieta della ricompensa che deve arrivare.

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L'abilità di cogliere il momento opportuno, il tempismo, è la qualità astratta che pone inlibertà tutto quello che è stato trattenuto. Controllo, disciplina, pazienza sono come una digadietro cui è bloccato tutto. L'abilità di cogliere il momento opportuno è la saracinesca delladiga.Pazientare vuol dire trattenere con lo spirito ciò che il guerriero sa che deve giustamenteverificarsi. Non significa che il guerriero se ne va in giro pensando di far male a qualcuno ofacendo piani di vendetta e regolamenti di conti. La pazienza è una cosa indipendente.Mentre il guerriero ha controllo, disciplina e abilità di cogliere il momento opportuno, lapazienza assicura che chiunque se lo sarà guadagnato riceverà tutto quanto gli spetta.

Oggi è sottinteso che i guerrieri hanno sempre l'abilità di retrocedere e tornare più tardi.Però essere sconfitti da un tirannuccio non è mortale ma disastroso: i guerrieri chesoccombono dinnanzi a un tirannuccio sono annientati dal loro personale senso di fallimento.Chiunque si unisca al meschino tiranno è sconfitto. Adirarsi e agire senza controllo edisciplina, no aver pazienza vuol dire essere sconfitti.Quando un guerriero è sconfitto o riforma un gruppo e torna nella mischia con maggiorgiudizio, o abbandona la via del guerriero e si unisce per sempre alle fine dei pinches tiranos.

Trattare con i pinches tiranos aiuta i veggenti, inoltre, a muovere il punto di unione. Agire con i pinches tiranos obbliga i veggenti ad usare i principi dell'agguato e nel farlo liaiuta a muovere i punti di unione.

L'errore che un comune mortale fa trovandosi di fronte ad un pinche tirano è non avere unastrategia a cui appoggiarsi; il difetto fatale è prendere troppo sul serio i propri sentimenti,così come le azioni dei meschini tiranni.I guerrieri, d'altra parte, non solo hanno una strategia ben congegnata, ma sono liberidall'importanza personale. Ciò che distrugge l'importanza personale è l'aver compreso che larealtà è una nostra interpretazione.

Classificazione dei pinches tiranos•

I nuovi veggenti hanno sviluppato una propria classificazione dei pinches tiranni, inconformità alle loro pratiche umoristiche. Essi reputarono corretto iniziare la classificazionecon la fonte primarie di energia, l'unico e supremo monarca dell'universo − l'Aquila − e lochiamarono semplicemente il tiranno. Paragonati alla fonte di tutto, gli uomini più temibilisono dei buffoni; di conseguenza i nuovi veggenti li classificarono come meschini, piccoli,da poco: pinches tiranos.La seconda categoria consiste nei pinches tiranitos, tirannucci meschini, persone cheperseguitano e fanno danni ma senza di fatto provocare la morte di alcuno. La terza categoriala chiamarono dei repinches tiranos, tirannucci meschinetti, oppure dei pinches tiranitoschiquitos, i meschini tirannucci da niente, e vi inclusero le persone che sono esasperanti emoleste a più non posso.La categoria dei meschini tirannucci è stata ulteriormente divisa in quattro parti. Una ècomposta da quelli che tormentano con brutalità e violenza. Un'altra da quelli che lo fannocreando un'insopportabile apprensione. Un'altra ancora da quelli che opprimono con latristezza. L'ultima da quelli che tormentano facendo infuriare.

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La forma dell'uomo• Ciò che fa di noi delle persone è la forma umana, mentre la ciò che fa di noi degli esseriumani è la forma dell'uomo.

La forma umana è uno stampo umano, una matrice. Ogni cosa ha uno stampo specifico: lepiante hanno stampi, gli animali hanno stampi, i vermi hanno stampi; anche l'uomo ha unostampo.

Ogni specie ha la sua forma e ogni individuo di ogni specie stampata con questo processomostra caratteristiche particolari della sua specie.

Lo stampo è la fonte, l'origine dell'uomo poiché senza matrice per tenere insieme la forzadella vita, questa non avrebbe modo di coagularsi in forma d'uomo.

Gli stregoni riescono a vedere la forma dell'uomo tramite il sogno. Lo stampo degli uomini èun'entità che può essere vista da alcuni di noi certe volte, quando siamo imbevuti di potere, eda tutti al momento della morte.

Se abbiamo abbastanza potere personale possiamo intravedere lo stampo anche se non siamostregoni. Quando ciò accade diciamo di aver visto Dio. Chiamarlo Dio è la verità; lo stampoè Dio, Dio è la matrice. Esso non né maschio né femmina, è solo luminosamente umano.La forma è il nostro Dio perché ci ha coniati come siamo e non perché ci ha creato dal nullafacendoci a sua immagine e somiglianza. Uno guerriero dotato di abbastanza potere riesce a vedere lo stampo molte volte.

Lo stampo umano riluce e lo si trova sempre in pozze d'acqua e stretti burroni, poiché si cibadi acqua.

La forma dell'uomo è un enorme ciuffo di emanazioni nella grande fascia della via organica.Si chiama forma dell'uomo perché è questo ciuffo che riempie l'interno del bozzolodell'uomo. La forma dell'uomo è la porzione delle emanazioni dell'Aquila che i veggenti possonovedere direttamente senza alcun pericolo personale. Si tratta di un modello di energia che serve ad imprimere le qualità del genere umano su unabolla amorfa di materia biologica. E' come un gigantesco stampo, un conio che produce esseri umani uno alla volta, incontinuazione, come se gli fossero presentati su un nastro trasportatore per una produzione dimassa.

Tanto gli antichi veggenti quanto i mistici del nostro mondo hanno potuto vedere la formadell'uomo ma non hanno capito cos'è. Nel corso dei secoli, i mistici ci hanno lasciatocommoventi resoconti delle loro esperienze. Ma questi resoconti sono rovinati dallosproposito di pensare che la forma dell'uomo sia un onnipotente, onnisciente creatore; gliantichi veggenti avevano egualmente torto a credere che la forma dell'uomo fosse uno spiritoamichevole, che proteggeva l'umanità.

I nuovi veggenti sono gli unici che hanno la sobrietà per vedere la forma dell'uomo e capirequello che è. Arrivarono a capire che la forma dell'uomo non è un creatore, ma il modello di tutti gliattributi umani che possiamo concepire e di alcuni altri che non possiamo neanche concepire.

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L'esperienza mistica è un vedere fortuito, qualcosa che succede una volta nella vita e che nonsignifica niente perché è il risultato di un movimento a caso del punto di unione. I nuovi veggenti sono davvero gli unici che possono emettere un giudizio giusto su questoassunto, perché hanno eliminato il vedere fortuito e sono capaci di vedere la forma dell'uomoquante volte vogliono. Pertanto hanno visto che quel che quel che noi chiamiamo Dio è un prototipo estatico delgenere umano, senza alcun potere. La forma dell'uomo non può, in nessuna circostanza,aiutarci intervenendo in nostro favore, né può castigarci per le nostre malefatte, néricompensarci in qualche modo. Siamo semplicemente il prodotto della sua impronta, siamola sua copia. La forma dell'uomo è esattamente quello che dice il nome, uno stampo, unconio, una matrice che raggruppa un fascio particolare di elementi, di fibre luminose chechiamiamo uomo.

Ci sono due modi di vedere la forma dell'uomo. La si può vedere come un uomo o come unaluce; dipende dal movimento del punto di unione. Se il movimento è laterale, la forma è unessere umano; se il movimento ha luogo nella sezione centrale della fascia dell'uomo, laforma è una luce. La posizione in cui uno vede la forma dell'uomo è molto vicina a quella in cui appaiono ilcorpo del sogno e il muro della percezione. E' questa la ragione per cui i nuovi veggentiraccomandano di vedere e comprendere la forma dell'uomo.

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Il gruppo del Nagual• L'Aquila ha creato il primo uomo Nagual e la prima donna Nagual come veggenti e subito liha mandati nel mondo ad esercitare queste capacità. Ha dato loro come scorte quattro donneguerriere, esperte nell'arte dell'agguato, tre guerrieri e un messaggero, che essi devononutrire, tirar su e guidare alla libertà.Le donne guerriere sono denominate le quattro direzioni, i quattro angoli di un quadrato, iquattro umori, i quattro venti, le quattro differenti personalità femminili che esistono nellarazza umana.

La prima è l'est. Si chiama "ordine": è ottimista, allegra, dolce e perseverante come una fortebrezza.La seconda è il nord. Si chiama "forza": è intraprendente, brusca, schietta e tenace come unvento impetuoso.La terza è l'ovest. Si chiama "sentimento": è introversa, piena di rimorsi, maliziosa, scaltracome una raffica di vento freddo.La quarta è il sud. Si chiama "crescita": buona nutrice, chiassosa, timida, calda come unvento torrido.

Le guerriere occidentali sono le più spietate e inflessibili di tutte; in accordo con la regola,sono matte furiose e vanno tenute d'occhio. Durante la costrizione del sognare e dell'agguatoperdono il lato destro, la mente. La ragione si consuma con facilità in quanto in loro laconsapevolezza del lato sinistro è straordinariamente acuta. Una volta perso il lato razionale,sono delle sognatrici e delle cacciatrici senza pari, poiché non sono trattenute da alcun frenorazionale. Le donne occidentali sono a volte folli, a volte la personificazione stessa dellaseverità e della fermezza. Misurate, gentili e servizievoli, ma possono in qualsiasi momentoperdere la calma e diventare pazze furiose.Le donne meridionali sono mastodontiche, terribili nell'aspetto ma molto amichevoli ecordiali. Le donne orientali sono bellissime, fresche e divertenti, una vera delizia per gli occhi e per leorecchie. Le donne settentrionali sono profondamente femminili, leggere, civettuole, preoccupate diinvecchiare, ma allo stesso tempo oltremodo esplicite e impazienti.

I tre guerrieri e il messaggero rappresentano i quattro tipi di attività e di temperamentomaschili.Il primo tipo è l'uomo colto, lo studioso; un uomo nobile, fidato, sereno, completamenteimpegnato nell'adempimento del suo dovere, di qualsiasi dovere si tratti. Il secondo tipo è l'uomo d'azione, assai incostante, un compagno estremamente divertente evolubile.Il terzo tipo è quello che trama dietro le quinte, misterioso e impenetrabile. Di lui non si puòdir nulla perché non permette che trapelino notizie sul suo conto. Il messaggero è il quarto tipo. E' l'assistente, un uomo taciturno e cupo, che, se ben diretto, fatutto molto bene, ma che è privo di autonomia. E' colui che compie per primo il viaggio finoalla gloria e mostra il cammino al Nagual.

Al mondo vi sono dunque solo quattro tipi di uomini e di donne.

Per rendere le cose più facili, l'Aquila ha fatto vedere all'uomo e alla donna Nagual comeciascuno di questi tipi di uomini e di donne sulla terra hanno determinate particolarità nelcorpo luminoso.

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Lo studioso ha una sorta di traccia poco profonda, uno scintillante incavo nel plesso solare. L'uomo d'azione ha alcune fibre emananti dalla zona della volontà che variano da una acinque. L'uomo dietro le quinte non lo si riconosce dall'aspetto, ma dall'abilità di creare,involontariamente, una esplosione di potere che riesce a bloccare l'attenzione del veggente.Alla presenza di questo tipo d'uomo, i veggenti, più che vedere, si trovano immersi inparticolari del tutto insignificanti. L'assistente non ha una caratteristica manifesta. Ai veggenti appare come una chiaraluminescenza in un perfetto guscio di luce.

Nella parte femminile, l'est si riconosce dai quasi impercettibili nei della sua luminosità, avolte simili a piccole zone appannate.Il nord irraggia da tutte le parti; emette un bagliore rossiccio, quasi fosse calore.L'ovest è avviluppato in un sottile velo, che lo fa apparire più scuro degli altri.Il sud ha un bagliore intermittente, brilla per alcuni secondi, poi si appanna solo perrisplendere di nuovo.Nei corpi luminosi dell'uomo e della donna Nagual ci sono due diversi movimenti. Il latodestro ondeggia, mentre il lato sinistro rotea.

Per quanto riguarda la personalità del Nagual, l'uomo è costante, risoluto, un valido sostegno;la donna è un essere combattivo eppure sereno, sempre vigile ma senza tensioni; ha grazia,controllo; creatura di guerra, eppure sempre serena. Entrambi riflettono i quattro tipi del lorosesso, come i quattro modi di comportamento.

Il primo ordine che l'Aquila diede all'uomo e alla donna Nagual fu di trovare, con le loro soleforze, un altro gruppo di quattro donne guerriere, quattro direzioni, che fossero le copie esattedelle cacciatrici, ma che fossero sognatrici. Le sognatrici appaiono al veggente con una specie di grembiule alla vita, fatto di fibre similia capelli. Le cacciatrici hanno lo stesso grembiule, ma anziché di fibre è fatto diinnumerevoli piccole protuberanze rotonde.

Le otto donne guerriere sono divise in due squadre, chiamate i pianeti di sinistra e i pianeti didestra. Il pianeta di destra è formato da quattro cacciatrici, quello di sinistra da quattrosognatrici.Le guerriere di ciascun pianeta hanno appreso dall'Aquila le regole dei loro compiti specifici;alle cacciatrici è stata insegnata l'arte dell'agguato; alle sognatrici l'arte del sogno.Tutte le guerriere sono obbligatoriamente divise in due categorie: sognatrici e cacciatrici.

Tutti i membri del gruppo del Nagual esercitano il sogno e l'agguato come parte della vitaquotidiana, ma le donne che costituiscono il pianeta delle sognatrici e quello delle cacciatricisono le più competenti ciascuna nella sua rispettiva attività.

Le due guerriere di ogni direzione vivono insieme. Sono così simili che si specchiano l'unanell'altra, e solo attraverso l'impeccabilità possono trovare sollievo e stimoli l'una nel riflessodell'altra. L'unica occasione in cui le quattro sognatrici o le quattro cacciatrici si trovano insieme èquando devono svolgere un compito molto faticoso; ma solo in circostanze eccezionalidevono tenersi in mano tutte e quattro, poiché il loro contatto le fonde in un unico essere, edeve essere usato solo in caso di estremo bisogno, o al momento di lasciare questo mondo.

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Le due guerriere di ogni direzione sono unite a uno degli uomini nella combinazione che sarànecessaria. Così formano un insieme di quattro gruppi, capaci di annettere i guerrieri cheseguiranno.I guerrieri e il messaggero possono formare anch'essi una unità indipendente di quattrouomini, oppure agire ognuno per proprio conto a seconda delle necessità.

Quindi al Nagual e ai suoi compagni fu comandato di trovare altri tre messaggeri. Potevanoessere tutti uomini o tutte donne, oppure un gruppo misto, ma i messaggeri maschi avrebberodovuto essere del quarto tipo di uomo, l'assistente, e le donne avrebbero dovuto essere delsud.Per essere sicura che il primo Nagual avrebbe guidato i suoi compagni verso la libertà, senzadeviare dal cammino o farsi corrompere, l'Aquila condusse la donna Nagual nell'altro mondoper servire da segnale e guidare come un faro il gruppo verso l'apertura.

Al Nagual e ai suoi guerrieri dunque fu imposto di dimenticare. Furono immersi nelle tenebree fu dato loro il compito di ricordarsi di sé e quello di ricordare l'Aquila. Il comando didimenticare fu così drastico che ognuno fu separato dagli altri. Non ricordavano più chifossero. Se fossero stati capaci di ricordarsi di nuovo di sé, era intenzione dell'Aquila cheritrovassero la totalità del loro essere. Solo allora avrebbero avuto la forza e la pazienzanecessaria per intraprendere e sopportare il viaggio definitivo.

L'ultimo compito, dopo aver recuperato la totalità del loro essere, era di trovare un'altracoppia di esseri duplici e trasformarli in nuovi Nagual, rivelando loro la regola. E propriocome i primi Nagual uomo e donna erano stati forniti di un piccolo seguito, dovevano cercareper la nuova coppia quattro guerriere che fossero cacciatrici, tre guerrieri e un messaggero.

La somiglianza di gusti, avversioni, amicizie, tra il primo gruppo e quello successivo non è ilrisultato di un'imitazione; ogni membro appartiene a un determinato insieme di persone conle identiche percezioni e reazioni.

La scelta dei membri del gruppo non è però casuale: gli stregoni hanno bisogno di unpresagio per scegliere qualcuno. E' il Potere a scegliere.

Quando il primo Nagual e il suo seguito furono pronti ad affrontare il passaggio, la primadonna Nagual li attendeva per guidarli. Allora fu ordinato loro di condurre la nuova Nagualnell'altro mondo perché servisse da segnale per la sua gente, lasciando il nuovo Nagual inquesto mondo per ripetere il ciclo.

In questo mondo il numero minimo di persone sotto la guida di un Nagual è di sedici: ottoguerriere, quattro guerrieri, compreso il Nagual e quattro messaggeri. Al momento di lasciarequesto mondo, quando lo ha già raggiunti la nuova donna Nagual, il numero del seguito delNagual è di diciassette. Se il potere personale gli permette di avere più guerrieri, allora nedeve aggiungere in multipli di quattro.

La ragione per cui l'Aquila richiede un numero doppio di guerriere rispetto ai guerriericonsiste nel fatto che le donne possiedono un equilibrio naturale che gli uomini non hanno. Le donne guerriere non sono mai preoccupate o tristi per il proprio destino come gli uomini;quello che conta per loro è avere qualcosa da fare. Al momento critico sono gli uomini chediventano isterici e arrivano al suicidio se ritengono che tutto sua perduto. Una donna puòuccidersi se le manca un indirizzo o uno scopo, ma non per il fallimento di un sistema a cui sitrovi legata.

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Gli uomini hanno sobrietà e propositi ma pochissimo talento; per questa ragione un Nagualdeve avere otto donne veggenti nel suo gruppo. Le donne danno al gruppo l'impulso,l'audacia per attraversare l'immensità dell'ignoto.

Per poter trattare con le guerriere il Nagual deve essere in uno stato di grande poterepersonale, in uno stato di serenità nel quale i sentimenti umani rappresentano una parteinfinitesimale.

Il Nagual• Il Nagual è un tipo particolare di sciamano, di quelli che nascono una volta sola pergenerazione e che non appare agli altri sciamani sotto forma di una singola sfera luminosa,ma come fusione di due sfere di luce che si sovrappongono. Sono uomini speciali il cui bozzolo è diviso in quattro sezioni invece che due. La loro sferaluminosa è formata da quattro comparti, simili a quattro globi luminosi pressati l'uno control'altro.

All'occhio del veggente un Nagual appare come un uovo luminoso diviso in quattro parti. Adifferenza dei comuni esseri umani che hanno solo due lati, il sinistro e il destro, il Nagual hail lato sinistro diviso in due lunghe sezioni e il lato destro diviso nello stesso modo.

Questa duplicità permette al Nagual di fare da intermediario. Egli ha la responsabilità difornire ciò che gli stregoni chiamano la possibilità minima, la consapevolezza del propriocollegamento con l'intento. La sua energia gli permette di incanalare pace, armonia, allegria econoscenza direttamente alla fonte, dall'intento, e di trasmetterle ai suoi compagni. E' importante che i guerrieri vivano in armonia tra loro, aiutandosi e proteggendosi a vicendaperché sono soli al mondo.

Il rispetto fra guerrieri è una cosa essenziale.

I veggenti credono che quando una persona, uomo o donna, con uno speciale tipo diconfigurazione energetica che a un veggente appare come un doppio globo luminoso, entranel mondo degli stregoni, la carica di energia in più diventa misura di forza e capacità dicomando. Così il Nagual è il capo naturale, il leader di un'accolta di stregoni.Tuttavia, se non si ha fiducia nel Nagual non c'è possibilità di sollievo e quindi nessunapossibilità di sgomberare la nostra vita dai detriti per poter essere liberi.

L'energia particolare del Nagual, inoltre, gli permette di compiere manovre che risultanodifficili ad un normale sciamano. Per esempio il Nagual conosce la forza che ci lega comeunità coese: se per un istante dovesse trovarsi nel flusso di questa forza o focalizzare tutta lasua attenzione, potrebbe stordire il suo interlocutore.

Un essere duplice è in condizioni di grande vantaggio: la sua natura gli permette di muoversicon relativa facilità fra i compartimenti del lato destro nel quale è diviso. Il grandesvantaggio è che, avendo due compartimenti, è un essere sedentario, conservatore e teme icambiamenti.

Il Nagual è un regista, una guida che ha la responsabilità di aprire la strada, e che deve essereimpeccabile per impregnare i suoi guerrieri di un senso di fiducia e chiarezza. Solo a questecondizioni un Nagual ha la possibilità di dare un colpo sulla schiena, il

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colpo del Nagual, per forzare uno spostamento della consapevolezza, perché il potere del Nagual è ciò chepermette la transizione. Se il Nagual non è un praticante impeccabile, lo spostamento avviene senza successo.

Il Nagual è solito creare nei suoi apprendisti una profonda divisione facendoli muovere più epiù volte dalla consapevolezza del lato destro alla consapevolezza del lato sinistro. Lachiarezza e la libertà della consapevolezza del lato sinistro così entrano in diretto contattocon la razionalizzazione e le difese del lato destro. Tutti i guerrieri vengono gettati nelleprofondità della stessa situazione che la polarità plasma, e che il Nagual crea e rafforza ladivisione per essere capace di condurre i suoi apprendisti alla convinzione che c'è unaconsapevolezza ancora inesplorata negli esseri umani.

Il Nagual, lo stregone maschio ha la necessità di frammentarsi, a causa delle dimensioni dellasua massa energetica. Ogni frammento vive un aspetto determinato di un ambito globale e gliavvenimenti che il Nagual sperimenta in ciascun frammento devono prima o poi esserericomposti per formare un quadro completo e consapevole di tutto ciò che si è verificato nelcorso della sua vita. Occorrono anni per realizzare l'unificazione e ci sono stati casi di Nagual che non hanno mairaggiunto lo scopo totale delle loro attività in modo consapevole e hanno vissuto frammentati.

Il vuoto interiore di un Nagual riflette l'Infinito. E' il vuoto di un guerriero−viaggiatore chenon sopravvaluta o sottovaluta nulla. Un combattente tranquillo e disciplinato la cui grazia ècosì estrema che nessuno, per quanto cerchi di individuarla potrà mai scoprire la trama chetiene insieme tutta questa complessità.

L'uomo−Nagual è tale solo perché può riflettere meglio di altri l'astratto, lo spirito. Il legamedegli stregoni con il Nagual è con lo spirito in sé e solo incidentalmente con l'uomo che portail suo messaggio.

I Nagual affrontano l'impossibile, con lo spirito come unico testimone.I Nagual prendono decisioni. Sprezzanti delle conseguenze, essi intraprendono o decidono dinon intraprendere un'azione.

Un Nagual, nelle sue funzioni di capo o di maestro, deve comportarsi nel modo più efficientee al tempo stesso più impeccabile. Poiché non gli è possibile pianificare razionalmente ilcorso delle sue azioni, il Nagual lascia sempre che lo spirito decida il proprio corso.

Un Nagual, essendo un capo con tremende responsabilità, deve avere un punto di riferimentofisico, un luogo nel mondo ove ci sia una confluenza di energia a lui compatibile.

E' dovere del Nagual cercare sempre migliori modi di spiegazione. Il tempo cambia tutto eogni nuovo Nagual deve incorporare nuove parole, nuove idee per descrivere quello che vede.

Un Nagual non fa mai sapere a nessuno che lui ha controllo su tutto. Un Nagual va e vienesenza lasciare tracce. E' questa libertà che lo rende Nagual.

Un Nagual deve essere loquace e disinvolto, anche se gli esseri duplici, specie le donne, sonostraordinariamente riservati, addirittura timidi.

Il conforto che gli esseri duplici sentono nella reciproca compagnia è indescrivibile e troppobreve. Essi sono uniti da forze incomprensibili alla ragione e l'unica cosa di cui difettano è iltempo. Ogni minuto può essere l'ultimo, per cui lo si deve vivere con lo spirito.

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La donna Nagual e l'uomo Nagual trovano uno nella compagnia dell'altro completezza esilenzio. Il sentimento che provano reciprocamente non ha nulla a che fare con l'affetto o ilbisogno; è piuttosto la sensazione comune a entrambi che l'infausta barriera che li separa siastata infranta, e loro siano un unico, identico essere.

L'affinità che unisce una donna Nagual ed un uomo Nagual e permette loro disognare insieme non è mai un legame romantico o sessuale, ma qualcos'altro di molto piùprofondo.

In un preciso istante della loro esistenza i Nagual vanno alla ricerca di un individuo dotato diuna precisa configurazione energetica con il fine di assicurare la continuità della stirpe,vanno alla ricerca di un successore.

La ricerca di ogni Nagual in ciascuna generazione di stregoni consiste nel trovare un uomo ouna donna che, al pari di lui, mostri una doppia struttura energetica; cioè, vedendo l'energia,si vedono due sfere di luminosità sovrapposte una sopra l'altra. Questo aspetto lega insieme due Nagual.

Trovare un essere duplice non è mai un grosso problema. La difficoltà consiste nel trovarneuno disponibile. Le donne duplici, invece, sono assai rare; inoltre, hanno capacità interiori che le rendonoquanto mai sfuggenti.

Streghe e stregoni• Nel mondo degli stregoni, le donne sono creature dotate grazie alla loro affinità con la naturafemminile dell'universo. Esse possono usare i loro uteri per ottenere conoscenza e percepiredirettamente l’energia accedendo direttamente all'energia universale e compiendo impresestupende di trasformazione. Ma nello stesso tempo, le donne devono lottare contro l'enorme effetto stordente della lorosocializzazione. In breve, esse sono addestrate dalla nascita e solo con inflessibili sforzipossono fuggire al loro destino.

Gli stregoni maschi sanno che senza le femmine streghe, niente è possibile; sanno che lefemmine hanno un collegamento diretto con qualsiasi cosa si trovi fuori di qui − laconoscenza, lo spirito, l'energia.

Gli uomini costruiscono la conoscenza un passo dietro l'altro; essi conano verso laconoscenza. Questo processo a cono limita gli uomini su quanto lontano essi possono andare.L'uomo vuole l'ordine, la struttura, prima di tutto. La femmina s’immerge in qualcosa e poicrea ordine. Nelle donne, il cono è invertito; è aperto come un imbuto. Le donne sono capacidi aprirsi direttamente alla sorgente, o piuttosto, la sorgente le raggiunge direttamente.

La differenza energetica tra i due sessi è che il punto di unione degli uomini è voltoall’esterno (il lato lucente fuori); nelle donne è volto all’interno. Questo fatto rende più facileper le donne spegnere il dialogo interno e bloccare i dati in entrata. Gli uomini hanno diecicavi collegati alle loro menti; le donne ne hanno sette e questo è il motivo per cui gli uomininon possono smettere di parlare.

Gli uomini parlano ed analizzano troppo, mentre le donne agiscono. Gli uominiintellettualizzano, mentre le donne non hanno un modello con cui allinearsi.

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I venti• Ci sono quattro tipi di vento, come ci sono quattro punti cardinali, e sono collegati ai quattrotipi di donne esistenti.

Il primo vento è la brezza, il mattino. Porta speranza e luce; è l'araldo del giorno. Viene e vaed entra dovunque. Talvolta è dolce e non si nota; altre volte è molesto e noioso.

Il secondo vento è il vento duro, o caldo o freddo o tutt'e due. Un vento del meriggio. Soffiapieno di energia, ma anche cieco. Sfonda porte e abbatte muri. Uno stregone deve esseremolto forte per venire alle prese con il vento duro.

Poi c'è il vento freddo del pomeriggio. Triste e faticoso. Un vento che non ti lascia mai inpace. ti gela e ti fa piangere. Però ha tanta profondità, per cui vale la pena di cercarlo.

Ed infine c'è il vento caldo. Riscalda e protegge e avvolge ogni cosa. E' un vento notturno,per gli stregoni. Il suo potere va assieme alle tenebre.

Questi sono i quattro venti e sono associati con le quattro direzioni: la brezza è l'est, il ventofreddo è l'ovest, il vento caldo è il sud, il vento duro è il nord.

Il sud corrisponde alla notte.L'est al mattino, alla luce.L'ovest è l'imbrunire.Il nord è il mezzogiorno.

I quattro venti hanno inoltre personalità. La brezza è gaia, gentile e mutevole; il vento freddoè cupo e malinconico e sempre pensieroso; il vento caldo è felice e spensierato; il vento duroè energico, impaziente e imperioso.

I quattro venti sono donne. E' per questo che le guerriere li cercano: i venti e le donne sonouguali.

Le donne apprendono più rapidamente se si aggrappano al loro specifico vento.

Per sapere qual'è il suo specifico vento, una donna sta cheta e non parla a se stessa; allora ilsuo vento l'afferra.

Una guerriera può usare il suo particolare vento per quello che le pare e quando questo soffia,ella è diversa. Per farlo occorre cedere al vento e lasciarsi guidare da esso.

Il vento si muove dentro il corpo di una donna, perché le donne hanno l'utero. Una voltadentro, il vento dice loro le cose da fare. Più calma e rilassata sta la donna, migliori sono irisultati. Si può dire che d'un tratto la donna si trova a fare cose che non aveva idea, di comefare.

Il cammino della conoscenza

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Liberare l'energia1. La via del guerriero• Gli stregoni riutilizzano con intelligenza la propria energia eliminando tutto quello chereputano superfluo nella propria vita e chiamano questo metodo la via degli stregoni ol'azione impeccabile. Dunque la via degli stregoni è essenzialmente una serie di scelte, uncodice comportamentale per affrontare il mondo, molto più intelligente di quellotramandateci dai nostri progenitori. Queste scelte degli stregoni sono dirette a rinnovare lenostre vite, cambiando le nostre reazioni fondamentali all'esistenza e ci preparanoaccrescendo la sobrietà e la ponderazione.

Quando un uomo si incammina per il sentiero della stregoneria si rende gradualmente contodi aver lasciato per sempre dietro di sé la vita normale; la conoscenza è davvero una cosa chemette paura; i mezzi del mondo ordinario non sono più sufficienti per lui e se vorràsopravvivere deve adottare un nuovo modo di vita. La prima cosa da fare a questo punto è diventare un guerriero. La natura terrificante dellaconoscenza non lascia altra alternativa.

In un tempo passato, gli stregoni acquistarono la conoscenza per effettuare azioni strabilianti,grazie alla manipolazione dell'intento. Tuttavia, non acquisirono la forza d'animo necessariaper amministrare tutto quel potere.Per questo gli stregoni dei tempi moderni devono lottare furiosamente per conquistarel'equilibrio mentale; in modo particolare, un Nagual deve lottare con maggior forza in quantopossiede un potere maggiore, un dominio più ampio sui campi di energia che determinano lapercezione e più allenamento e familiarità con le complicazioni della conoscenza silenziosa,ovvero un contatto più diretto con l'intento.

Le qualità fondamentali del guerriero sono lo sforzo sostenuto (lavorare in maniera ordinata ecostante e in cooperazione) e l'intento inflessibile. Un guerriero abbandona tutto quello che sioppone al suo intento.

"Si sceglie una volta soltanto", mi aveva detto allora don Juan. "Noi scegliamo di essere oguerrieri o uomini ordinari. Una seconda scelta non esiste. Non sopra questa terra" (Da "Ilsecondo anello del Potere", Carlos Castaneda)

L'impeccabilità• Il comportamento dettato dalla via del guerriero è chiamato dagli sciamani impeccabilità, edè l'atto di liberare e ricanalizzare la propria energia per affrontare l'ignoto. L'impeccabilità insostanza è dunque l'uso adeguato dell'energia.

L'impeccabilità è una condizione essenziale per uno stregone: il veggente che penetra l'ignotoper dare uno sguardo all'inconoscibile deve trovarsi in uno stato impeccabile.La seconda attenzione, infatti, richiede molta energia, energia che può essere guadagnata solocancellando l'idea dell'io. Per questo una delle prime preoccupazioni di un guerriero èliberare l'energia che consumiamo con la nostra importanza personale.

L'impeccabilità è anche l'unico modo per liberarsi della forma umana.

I nuovi veggenti sono convinti che una vita di impeccabilità porta di per sé, inesorabilmente,a un senso di sobrietà e questo a sua volta fa spostare il punto di unione.

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I nuovi veggenti sostengono che gli uomini impeccabili non hanno bisogno di nessuno che liguidi, perché da soli, mediante il risparmio della propria energia, possono fare tutto quelloche fanno i veggenti. La sola cosa di cui hanno bisogno è una minima opportunità: devonosoltanto essere consapevoli delle possibilità che hanno scoperto i veggenti.

Essere in uno stato impeccabile è essere liberi da supposizioni, timori irrazionali, ideali epseudo−scopi: tutti noi abbiamo idee che devono essere infrante prima che ci si possa direliberi. Essere in uno stato impeccabile è essere liberi dall'Ego.

Essere impeccabile vuol dire mettere in riga la nostra vita per sostenere le nostre decisioni epoi fare molto di più del nostro meglio per mettere in atto quelle decisioni. quando nondecidiamo qualcosa è come se ci giocassimo la vita alla roulette, senza rifletterci un attimo.

Per gli sciamani essere impeccabili significa fare le cose al meglio di se stessi, ed anche unpo’ di più, con la consapevolezza della fugacità di tutto. Un guerriero dà il meglio di sé conumiltà, senza più difendere l'io. Un guerriero è impeccabile quando confida nel suo potere personale senza badare se siapiccolo o enorme.

Ogni atto di un guerriero impeccabile è un atto di magia, un atto scevro da aspettativeinvasive, timori di fallimento, speranze di successo; è un atto scevro dal culto dell'ego,un'opera di magia in cui è possibile aprirsi senza riserve agli impulsi dell'Infinito.

La forma esteriore di qualsiasi cosa facciamo è realmente l'espressione del nostro statointeriore. Quindi perfezionare i nostri atti significa perfezionare noi stessi.Cercare la perfezione dello spirito di un guerriero è il solo degno compito della nostracondizione di uomini.

Un guerriero non prova rimorso per quanto fa, perché isolare i propri atti come se fosseromeschini, o brutti, o malvagi, significa dar a se stessi un'importanza ingiustificata.

Un guerriero si accerta sempre che tutto sia in ordine, non perché creda di sopravvivere allaprova a cui si accinge, ma perché ciò fa parte del suo comportamento impeccabile.

I guerrieri, poiché non hanno tempo da perdere, si dedicano completamente a ciò che hannodi fronte.

Un guerriero vive agendo, non pensando all'agire, né pensando a quello che penserà quandoavrà terminato di agire.

I guerrieri sono cauti e precisi nelle loro azioni per non esaurire la forza vitale. E' questo ilrequisito necessario per entrare in uno qualunque dei tre stadi dell'attenzione, poiché senza laforza vitale i guerrieri non possono avere scopo e direzione.Essere un guerriero impeccabile, tra l'altro, dona vigore, gioventù e potere.Un guerriero cammina ogni giorno per chilometri e chilometri!

E' raro che un guerriero abbia una genuina occasione di essere impeccabile nonostante i suoisentimenti di fondo. Ma l'atto di dare gratis e in modo impeccabile ringiovanisce e rinnova lameraviglia.

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Per un guerriero qualunque attività che coinvolga gli altri, anche se insignificante o di scarsaimportanza, è come un campo di battaglia nel quale compaiono le magie più potenti. Il truccodi sentirsi a proprio agio in una situazione simile consiste nell'affrontare in maniera diretta ilproprio rivale.

Un guerriero si preoccupa e pensa prima di prendere qualsiasi decisione, ma una volta decisosegue la sua strada libero da preoccupazioni o da pensieri; ci saranno ancora milioni di altredecisioni ad aspettarlo.

Un guerriero impeccabile agisce senza credere.L'uomo medio si cura se le cose siano vere o false, ma il guerriero no. L'uomo medio procedein modo specifico con le cose che sa essere vere e in modo diverso con le cose che non esserevere. Se le cose sono dette vere, agisce e crede in quello che fa, ma se le cose sono dette nonvere, non si cura di agire o non crede in quello che fa. Il guerriero, d'altra parte, agisce inentrambi i casi. Se le cose sono dette vere, agisce per fare, se sono dette non vere, agisceancora per fare il non−fare. Un guerriero agisce come se sapesse ciò che fa, mentre in realtànon sa nulla. Il guerriero non ha bisogno di credere, perché fino a quando continua ad agire senzacredere, non−fa.

Il nostro peggior nemico è il fatto che noi non crediamo mai a ciò che ci sta succedendo.Quando alla fine ci accorgiamo di quel che ci sta accadendo, è di solito troppo tardi pertornare indietro. E' sempre l'intelletto ad ingannarci, poiché esso riceve il messaggio perprimo, ma anziché dargli credito e agire di conseguenza, si sigilla invece con esso.

Un guerriero impeccabile spesso agisce solo per il gusto di agire, come un gesto astratto.

Condurre una vita di impeccabilità per gli stregoni significa percorrere una "via con il cuore":un guerriero sceglie un sentiero che ha un cuore e lo segue; poi guarda e si rallegra e ride; epoi vede e conosce. Sa che la sua vita sarà finita troppo presto; sa che lui, come tutti gli altri,non andrà da nessuna parte; sa, perché vede, che non c'è nulla che sia più importante dellealtre cose. Il guerriero sa che un sentiero ha un cuore quando è una sola cosa con lui, quando prova unagrande pace e un grande piacere nell'attraversarlo in tutta la sua larghezza.

L'unica libertà per i guerrieri consiste nell'operare impeccabilmente.

I guerrieri impeccabili non perdono la ragione, restano integri. Possono vedere mondiorripilanti e ciò nonostante nel loro comportamento di tutti i giorni nessuno lo noterebbe.Parlano e ridono con amici ed estranei come se nulla fosse accaduto.

La spietatezza• La spietatezza è una caratteristica fondamentale del guerriero. Il centro della spietatezza è illuogo della non−pietà, cioè la posizione precisa del punto di unione in cui la pietàscompare. Quando il punto di unione raggiunge il luogo della non−pietà, la posizione della razionalità edel senso pratico si indebolisce. La sensazione di una parte più vecchia, oscura e silenziosa èla visione degli antecedenti alla ragione.

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Il luogo della non−pietà è il precursore della conoscenza silenziosa, mentre il luogo dellasollecitudine è il precursore della ragione.

La continuità è così importante nella nostra esistenza che, se si spezza, si ripara sempreall'istante. Nel caso degli stregoni, tuttavia, la continuità non è più la stessa una volta che ilpunto di unione abbia raggiunto il luogo della non−pietà.

La spietatezza, essendo una posizione specifica del punto di unione, si vede negli occhi deglistregoni. E' come un velo scintillante che lo ricopre: gli occhi degli stregoni brillano, e piùsono lucenti, più è spietato lo stregone.Quando il punto di unione si muove fino al luogo della non−pietà, gli occhi cominciano ascintillare. Quanto più è salda la presa del punto di unione nella sua nuova posizione, tantopiù gli occhi sono lucenti.

La spietatezza è il principio primo della stregoneria in quanto si contrapponeall'autocommiserazione, la vera nemica, la fonte di tutte le sventure dell'uomo. Senza unacerta pietà per se stesso, l'uomo non potrebbe permettersi di essere presuntuoso com'è.Tuttavia, una volta ingranata, la forza della presunzione sviluppa il proprio slancio. Ed èquesta natura all'apparenza così indipendente della presunzione a darle la falsa impressionedi pregio.

Un guerriero è costantemente in guardia contro la grossolanità del comportamento umano.Un guerriero è magico e spietato, un dissidente con gusti e modi estremamente raffinati, chein questo mondo ha il compito di affilare i propri lati taglienti, pur celandoli in modo chenessuno sia in grado di sospettare la sua spietatezza.

In particolare, ogni Nagual sviluppa un tipo di spietatezza particolare solo a lui. I Nagualmascherano la propria spietatezza automaticamente, anche contro la loro volontà. I Nagualsono molto fuorvianti. Danno sempre l'impressione di essere quel che non sono, e lo fannocon tale perfezione che chiunque, perfino chi li conosce bene, crede alla loro mascherata. Esotto sotto tutti i Nagual sono gelidi come il vento del nord.

La spietatezza del Nagual ha molti aspetti, è come un attrezzo che si adatta a molti usi. Laspietatezza è uno stato dell'essere. E' un livello d'intento che il Nagual raggiunge.Il Nagual lo utilizza per provocare il movimento del suo punto di unione o di quelli dei suoidiscepoli. Oppure lo usa per l'agguato.

Un guerriero non ha pietà di nessuno. Aver compassione significa desiderare l'altro uguale anoi, volere che l'altro si metta nei nostri panni.

Ma per uno stregone, la spietatezza non è crudeltà. La spietatezza è l'oppostodell'autocommiserazione o della presunzione. La spietatezza è sobrietà.

Per raggiungere il luogo della non−pietà occorre infrangere lo specchio del riflesso di sé.

La sobrietà• I veggenti devono essere metodici, razionali, esempi di sobrietà e, allo stesso tempo, rifiutarequesta qualità per essere del tutto liberi e aprirsi alle meraviglie e ai misteri dell'esistenza. Il ponte fra questa contraddizione è l'arte, la sobrietà, l'amore, la gentilezza, la grazia.

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L'arte del guerriero consiste nell'abilità di accondiscendere a ogni ordine dell'Infinito. Per questo ha bisogno di valore, forza e sobrietà. Queste tre qualità insieme danno comerisultato lo "stile".

Avere forza interiore per un guerriero significa possedere un senso di equanimità, quasi diindifferenza, un senso di serenità, di allegria. Ma soprattutto vuol dire avere una naturaleinclinazione all'analisi, alla comprensione. I nuovi veggenti chiamarono "sobrietà" tuttiquesti tratti del carattere.

Sul cammino della conoscenza esistono pericoli incalcolabili per coloro che difettano disobrietà e serenità.

La fluidità• Per resistere all'urto e alla stranezza della conoscenza della stregoneria è necessaria unadisposizione d'animo leggera e responsabile. Sentirsi importanti fa diventare pesanti,sgraziati e vani. Un guerriero deve essere leggero e fluido.

I guerrieri devono essere mutevoli, a proprio agio in qualsiasi situazione. Senza fluidità non èpossibile viaggiare in altri mondi come fanno gli stregoni.

Gli sciamani vogliono essere liberi. E la libertà ha gli effetti più devastanti e tra questi c'èl'implicazione che i guerrieri devono intenzionalmente cercare il cambiamento, per questosono fluidi in tutto quello che fanno; per questo ad esempio occorre cercare l'altra facciadella medaglia delle nostre predilezioni.

Gli stregoni cercano di non fissare il tempo, di non essere stagnanti. La parola stagnante,l'immagine stagnante, sono l'antitesi della stregoneria.

Vivere strategicamente: il controllo• Per un guerriero la vita è un esercizio di strategia.Un guerriero vive la propria vita strategicamente. Fa qualcosa solo se la sua strategia lorichiede. Ciò significa che ha il completo controllo ed esegue tutti gli atti che ritienenecessari.Un guerriero può fare quello che vuole, ma se lo fa deve assumersi tutta la responsabilità deisuoi atti, del più insignificante dei suoi atti. E per questo non è mai in balia del vento.

Un guerriero non dice mai nulla per caso, né lascia mai nulla al caso; un guerriero incidesull'esito degli eventi con la forza della sua consapevolezza e della sua inflessibile volontà.

Con la consapevolezza della propria morte e con il potere della proprie decisioni, il guerrierodispone strategicamente la propria vita. La conoscenza della morte lo guida e lo rendedistaccato e silenziosamente avido; il potere delle sue decisioni definitive lo rende capace discegliere sempre strategicamente il meglio; è così compie tutto quello che deve compiere congusto e avida efficienza.

Un guerriero costruisce anche il proprio stato d'animo.E' conveniente agire sempre in questo stato d'animo per ogni singolo atto. Non c'è potere inuna vita che manchi di questo stato d'animo. E' come essere una foglia al vento!Un guerriero, invece, è un cacciatore. Calcola tutto. Questo è controllo. Ma una voltaterminati i suoi calcoli, agisce, si lascia andare. Questo è abbandono. Un guerriero non è unafoglia in balia del vento. Nessuno lo può spingere; nessuno può fargli fare nulla contro la sua

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volontà o contro il suo giudizio. Il guerriero è programmato per sopravvivere, e sopravviverenel migliore dei modi possibili.

Se per l'uomo comune gli eventi sono benedizioni o maledizioni, per lo sciamano ognisituazione è una sfida da vincere o perdere, compresa la morte, e sta all'erta per coglieresegni e coincidenze.

L'autocommiserazione, invece, non si addice al potere. Lo stato d'animo di un guerrierorichiede il controllo su se stesso e al tempo stesso richiede l'abbandono di se stesso.

Un guerriero combatte fino alla fine. Un guerriero non è mai arrendevole; non rimane sulla strada ad aspettare di essere fatto fuori.Perciò riduce al minimo le sue probabilità di imprevisto.

Gli stregoni sono fedeli all'impegno di non scendere mai a compromessi mirando ad unatotale vittoria o totale sconfitta.

Un guerriero non si abbandona a nulla, neppure alla propria morte.Un guerriero deve essere preparato solo alla lotta; essere pronti a morire è solo un inutilelasciarsi andare.

I guerrieri non si lamentano. Accettano come una sfida qualunque cosa l'Infinito offra. Unasfida non può essere presa come una maledizione o una fortuna. Un guerriero o vince la sfidao è distrutto da essa. E vincere è più eccitante!

Quando deve agire con i suoi simili, un guerriero segue il fare della strategia e in quel farenon ci sono vittorie o sconfitte ma solo azioni.Il fare della strategia comporta che non si è alla mercé della gente. Essere alla mercé dellagente, cioè essere senza controllo ci indebolisce.

Gli stregoni non possono mai fare un ponte per unirsi alla gente del mondo. Solo la gentecomune, se vuole, può fare un ponte per unirsi agli stregoni.I guerrieri accettano solo la compagnia e l'affetto di individui o guerrieri morti.Gli stregoni non vanno mai in cerca di nessuno. Gli stregoni non si uniscono mai a nessuno.

Raggiungere lo stato d'animo di un guerriero non è cosa semplice: è una rivoluzione.Considerare uguali il leone, i topi d'acqua e i nostri simili è un magnifico atto dello spirito delguerriero e per farlo ci vuole potere.

Un guerriero potrebbe essere ferito ma non offeso. Per un guerriero non c'è nulla di offensivonegli atti dei suoi simili finché lui stesso agisce entro lo stato d'animo appropriato.

Non bisogna concedere troppe spiegazioni. Gli sciamani dicono che ogni spiegazionenasconde una richiesta di scuse. Questo significa che quando spieghiamo per quale motivopossiamo o non possiamo fare una determinata cosa, in realtà ci stiamo scusando per lenostre mancanze, nella speranza che chiunque ci stia ascoltando abbia la gentilezza dicomprendere.

Gli stregoni hanno una strana inclinazione: vivono esclusivamente nel chiaroscuro di unsentimento meglio descritto dalla congiunzione "eppure...". Quando tutto crolla intorno aloro, gli stregoni ammettono che la situazione è terribile e poi immediatamente si rifugiano

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nel chiaroscuro di un "eppure...". In condizioni simili i guerriero fanno del loro meglio e poi, senza rimorsi o rimpianti, sirilassano e lasciano che lo spirito decida il risultato.

I veggenti lungo il cammino si trovano di fronte a grandi nemici che possono distruggere iloro propositi, confondere le loro mete e indebolirli; nemici creati dalla stessa conoscenzache i guerrieri cercano, insieme al senso di pigrizia, imprudenza e importanza personale chesono parte integrante del mondo di tutti i giorni.

Un guerriero non cerca nulla a suo conforto.

Un guerriero non indulge mai in pensieri.

Un guerriero non porta mai dei pesi che non possa maneggiare.

Una delle arti più elevate di un guerriero è sapere il momento in cui deve fermarsi.

L'impresa più difficile per un guerriero è giungere ad un ineffabile equilibrio di forze positivee negative. Questo non vuol dire che un guerriero deve lottare per avere tutto sotto controllo,ma deve cercare di far fronte a ogni situazione immaginabile, al previsto e all'imprevisto, conaltrettante efficienza. Essere perfetto in perfette circostanze vuol dire essere un guerriero dicarta. Per un guerriero, l'eccitazione di star fermo equivale a quella del viaggio. Si equivalgono inquanto tutte e due implicano l'adempimento di un sacro incarico.

I guerrieri seguono la corrente. Vanno in qualunque luogo l'impulso li conduca. Il loro poteresta nello strare all'erta, nell'ottenere il massimo effetto dal minimo impulso e soprattutto nelnon interferire. Gli avvenimenti hanno un'energia, una forza di gravità propria e i guerrieri sono sempliciviaggiatori. Tutto ciò che li circonda è destinato solo ai loro occhi. In questo modo elaborano il significato di ogni situazione, senza mai chiedersi perché si siaverificato secondo questa o quella modalità.

L'umiltà• La spina dorsale di un guerriero è l'umiltà e l'efficienza ; l'agire senza aspettarsi nulla e farfronte a qualsiasi cosa gli si prospetti.

Un guerriero è profondamente umile, non deve portare nulla da difendere, neppure la propriapersona; questa deve essere protetta, ma non difesa.

Un guerriero è guidato dal suo scopo inflessibile e può difendersi da tutto. Egli ha però laresponsabilità di proteggere la propria vita.

Per il guerriero le cose che la gente fa non possono in nessun caso essere più importanti delmondo. E quindi il guerriero tratta il mondo come un mistero senza fine.Il mondo intorno a noi è molto misterioso, soprattutto al crepuscolo, e non cede facilmente isuoi segreti. E' stupido credere che esso sia soltanto come pensiamo.Il mondo è mistero. Quello che guardiamo non è tutto quello che c'è. Nel mondo c'è molto dipiù. Perciò quando cerchiamo di immaginarlo, tutto quello che facciamo in realtà è cercare direnderci familiare il mondo.

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La pazienza• E' così che si comporta un guerriero: aspetta con pazienza sapendo cosa sta aspettando. E mentre aspetta non vuole nulla e così qualsiasi piccola cosa che ottiene è più di quantopossa prendere. Se qualcosa gli fa male al corpo trova il modo di mettervi fine, perché non sente dolore.Avere fame o provare dolore significa che l'uomo si è abbandonato e non è più un guerriero;e le forze della sua fame e del suo dolore lo distruggeranno. Essere povero o ricco è solo un pensiero; e lo stesso è odiare o avere fame o essereaddolorati. Gli innumerevoli sentieri che si attraversano nella vita sono tutti uguali. Glioppressori e gli oppressi alla fine si incontrano e resta solo il fatto che la vita è stata troppobreve per entrambi. Se imparassimo a ridurre a nulla i nostri desideri, la più piccola cosa che otterremmo sarebbeun vero regalo.

Un guerriero non perde mai il bene dell'intelletto, in nessuna occasione.

Un guerriero non è mai ozioso e non ha fretta.

Un guerriero sa di essere in attesa, sa anche di cosa è in attesa, e mentre attende si bea gliocchi con lo spettacolo del mondo. La perfezione suprema per un guerriero è la gioia.

La ricapitolazione

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La vita inorganica• Una delle scoperte più importanti degli antichi veggenti fu che la vita organica non è l'unicaforma di vita presente sulla terra. La vita e la consapevolezza, essendo solo un problema dienergia, non appartengono solo agli organismi. Gli stregoni hanno visto che ci sono due tipi di esseri coscienti che vagano sulla Terra, gliesseri organici e quelli inorganici.

L'intero universo è composto da forza gemelle, forze che sono opposte e complementari. Ilmondo gemello al nostro (opposto e complementare) è composto da esseri inorganici, dotatidi consapevolezza ma non di organismo. Per i veggenti essere vivi significa essere vivi, mentre per l'uomo comune significa essere unorganismo. Per loro essere consapevole significa che le emanazioni che creanoconsapevolezza sono racchiuse in un ricettacolo. Però ci sono altre creature, esseri inorganici, i cui ricettacoli al veggente non sembranobozzoli, ma che contengono le emanazioni della consapevolezza e mostrano le caratteristichedi vita che non sono la riproduzione e il metabolismo, come le emozioni laceranti, latristezza, l'allegria, l'ira, ecc.; e l'amore, un tipo di amore che l'uomo non riesce neanche aconcepire.

L'oscuro mare della consapevolezza non è dunque solo responsabile della consapevolezzadegli organismi, ma anche di quelle entità che sono prive di organismo. L'universo è pieno fino all'orlo di mondi di consapevolezza, organici e inorganici.

Gli esseri inorganici hanno vita in quanto hanno coscienza; ovvero possiedono il punto diunione e il suo luminoso alone di consapevolezza, una condizione che indica agli stregonicome l'essere di fronte a loro, organico o inorganico, è completamente in grado di percepire.Percepire per gli stregoni è, infatti, precondizione della vita.

Le fasce inorganiche• Le emanazioni delle fasce inorganiche sono di una qualità quasi spugnosa; sono trasparenti ehanno una luce propria unica. I prodotti di queste fasce inorganiche sono chiamate dagliantichi veggenti recipienti, bolle luminose che incapsulano gli esseri inorganici, esseri dotatidi consapevolezza, ma non di un organismo.

Il contenitore che caratterizza gli esseri inorganici, il recipiente, non ha movimento, è unricettacolo amorfo con un basso grado di luminosità, che non somiglia al bozzolo degli esseriorganici. Gli manca la tensione, la qualità che fa sembrare gli esseri organici globi luminositraboccanti di energia. La sola somiglianza tra gli esseri inorganici e quelli organici è chetutti hanno emanazioni rosacee, verdognole e ambrate.

Tuttavia, anche gli esseri inorganici mostrano le caratteristiche di vita che non sono lariproduzione e il metabolismo, come le emozioni laceranti, la tristezza, l'allegria, l'ira,l'amore, ecc. E soprattutto possiedono la capacità di percepire.

E sia gli esseri umani sia gli esseri inorganici dei mondi gemelli sono centrati nell'ego al massimo grado.

Paragonando gli esseri organici a quelli inorganici, gli stregoni hanno visto che sono tutti edue masse luminose attraversate in ogni immaginabile angolo da milioni di filamenti dienergia cosmica. Si distinguono l'uno dall'altro per la forma e il grado di luminosità. Gliesseri inorganici sono lunghi e simili a candele, ma opachi, mentre gli esseri organici sono

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rotondi e di gran lunga più brillanti. Un'altra notevole differenza è che la vita e la consapevolezza degli esseri organici dura pocoin quanto sono ossessionati dalla fretta, mentre la vita degli esseri inorganici è infinitamentepiù lunga e la loro consapevolezza infinitamente più calma e più profonda. L'energia deimondi inorganici si muove ad una velocità enormemente più bassa di quella con cui si muovenell'universo dove viviamo. In ogni caso, anche gli esseri inorganici perdono coscienzaproprio come noi, cioè muoiono, tranne che la loro consapevolezza per la nostra mente èsbalorditiva: gli esseri inorganici vivono infinitamente più a lungo degli organismi, ma anchela loro consapevolezza viene risucchiata dall'oscuro mare della consapevolezza.

Gli esseri inorganici non sono tanto numerosi quanto quelli organici ma questo vienecompensato in certa misura dal maggior numero di fasce di consapevolezza organica. Datoche gli organismi appartengono ad una sola fascia e gli esseri inorganici a sette fasce, ledifferenze tra gli esseri inorganici sono più ampie delle differenze tra gli organismi.

Il regno degli esseri inorganici − che all'occhio fisico appare come un mondo di nebbiegiallastre − è popolato da tre categorie di esseri: quelli che assomigliano a candele oblunghe,quelli circolari e quelli a forma di campana.

Il regno degli esseri inorganici è un regno femminile. Per questo le streghe non hannobisogno di supporti, per andare nel mondo degli esseri inorganici: vi si possono recareogniqualvolta lo desiderano; per loro c'è una guida a disposizione permanente. Le donne in genere hanno usa tendenza naturale per quel regno. In teoria le streghe vanno e vengono aloro piacere in quel mondo grazie all'accresciuta consapevolezza e alla femminilità.E dal momento che gli esseri inorganici sono femminili e l'intero universo è in larga partefemminile, gli esseri inorganici non vanno dietro alle donne, ma solo ai maschi.

Gli esseri inorganici hanno coscienza e fermezza − benché incomprensibili alle nostre menti− forse paragonabili a quelle degli alberi. La velocità interna degli alberi e degli esseriinorganici ci è incomprensibile perché è molto più lenta della nostra. Sia gli alberi che gliesseri inorganici vivono molto più a lungo di noi. Sono fatti per stare fermi, sono immobili,eppure fanno muovere tutto intorno a loro. Anche gli esseri inorganici sono fissi come gli alberi, quello che vediamo nei sogni non sonoaltro che le loro proiezioni.

Alcuni esseri inorganici hanno il punto di unione nella parte inferiore del proprio recipiente;questi sono esseri completamente estranei all'uomo ma affini alle piante. Altri lo hanno inuna qualsiasi parte della zona superiore del proprio recipiente; questi sono più vicini all'uomoe alle altre creature organiche.

Percepire gli esseri inorganici•

Il grado di consapevolezza degli esseri inorganici e quello degli esseri organici sono talmentediversi che la convivenza è possibile senza che si verifichi alcuna interferenza.

Abbiamo decine e decine di esseri inorganici tra noi, ma non li infastidiamo. Siccome i nostriocchi sanno guardare solo le cose, non ci accorgiamo di essi.

In realtà, gli esseri inorganici del nostro mondo gemello comunicano con noi senza sosta masi tratta di una comunicazione che non si svolge sul piano della consapevolezza conscia. Noi

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sappiamo di loro in modo subliminale, mentre loro ci conoscono in modo deliberato econscio.

Gli esseri inorganici si fanno riconoscere sia dai veggenti che dall'uomo comune. Il problemaè che tutta la nostra energia utilizzabile è consumata dalla prima attenzione e il nostrobozzolo è irrigidito dall'inventario dell'uomo. Dunque non c'è interazione possibile.

Solo gli sciamani possono percepire gli esseri inorganici con un atto di volontà. Anchel'uomo medio lo fa ma senza saperlo, perché ignora l'esistenza di un mondo gemello.

Gli stregoni non hanno problemi ad interagire con gli esseri inorganici, in quanto questiultimi possiedono l'ingrediente cruciale per l'interazione, la consapevolezza.Percepire un alleato significa aver mosso il punto di unione dalla sua posizione consueta.

Gli esseri inorganici si distinguono nella folla − alcune persone che vediamo per strada nonsono persone! − perché vedendoli non appaiono come uova luminose. Anche quando levediamo, le non−persone sembrano sempre persone. Gli esseri inorganici possono essere visti solo nella forma che assumono; questa forma èsufficiente a ingannare gli occhi. Gli esseri inorganici assumono forme differenti, ma nonpossono essere visti.

L'interazione con gli esseri inorganici

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L'interazione con gli esseri inorganici• Sono le emanazioni comuni fra esseri organici e esseri inorganici − emanazioni rosacee,verdognole e ambrate − a rendere possibile, in alcune circostanze, la più affascinantecomunicazione tra gli esseri delle otto grandi fasce di consapevolezza.

Poiché i loro campi di energia sono più intensi, gli esseri inorganici sono generalmente quelliche iniziano a comunicare con gli esseri inorganici, però la sottile e sofisticata relazione chesempre ne consegue è iniziativa degli esseri inorganici. Una volta rotto l'ostacolo, gli esseriinorganici cambiano e diventano quello che i veggenti chiamano alleati. A partire da questomomento gli esseri inorganici possono anticipare i più reconditi pensieri o stati d'animo otimori dei veggenti.

Gli esseri inorganici sono attratti dagli stregoni, o meglio ancora, sono costretti ad interagirecon loro. Gli stregoni attirano gli esseri inorganici nel sognare.

La difficoltà con gli esseri inorganici è che la loro consapevolezza è lentissima se paragonataalla nostra. Passano anni prima che uno stregone sia riconosciuto dagli esseri inorganici. Cosìè consigliabile aver pazienza e aspettare. Prima o poi si fanno vivi. E la loro è una manieramolto particolare per farsi conoscere. La migliore cosa da fare per interagire con loro è sospendere ogni giudizio e lasciare chetutto segua il suo corso, cioè permettere agli esseri inorganici di venire a noi.

I primi segni degli esseri inorganici sono delle interferenze nel sognare, delle scariche dienergia.A quel punto occorre misurare le nostre speranze. Le nostre normali speranze quandointraprendiamo un'interazione con altri uomini o con altri esseri organici sono di ottenereun'immediata risposta alla nostra sollecitazione. Con gli esseri inorganici tuttavia, poichésono separati da noi da una barriera formidabile − l'energia che si muove a velocità diversa −,gli stregoni devono misurare le proprie speranze e sopportare la sollecitazione per tutto iltempo necessario a essere riconosciuti.

Per ottenere un risultato perfetto bisogna aggiungere alle esercitazioni l'intento di arrivare aquesti esseri inorganici. E' utile comunicare loro una sensazione di potere e di fiducia, unasensazione di forza, di distacco. Bisogna evitare, invece, a ogni costo di mandare unasensazione di paura o di morbosità. Sono abbastanza morbosi per conto loro; aggiungereanche la nostra morbosità sarebbe a dir poco superfluo.

Gli esseri inorganici si fanno riconoscere a volte materializzandosi nel mondo di tutti i giorni,proprio sotto i nostri occhi. Ma perlopiù la loro presenza invisibile ci viene segnalata da unsoprassalto fisico, una specie di brivido che ci corre per le ossa.

Nel sognare a volte sentiamo gli esseri inorganici con un parossismo di paura. Per lo più simaterializzano in nostra presenza. Poiché all'inizio del sognare non abbiamo alcunadimestichezza con loro, ci possono terrorizzare oltre misura, e ciò costituisce un veropericolo per noi. Lungo il canale della paura ci possono seguire nel mondo d'ogni giorno, conrisultati per noi disastrosi.La paura potrebbe radicarsi nelle nostre esistenze e dovremo essere fuori di testa peraffrontarla. Gli esseri inorganici possono essere peggio della peste, e farci impazzire comeniente.

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Con gli esseri inorganici il segreto è non aver paura di loro. E bisogna dimostrarlo findall'inizio. L'intento che va comunicato loro deve essere di potere e abbandono. Inquell'intento va inserito un messaggio in codice: "Io non ho paura di te. Vieni a trovarmi. Selo farai, ti accoglierò bene. Se non vuoi venire, sentirò la tua mancanza". Con un messaggiodel genere s'incuriosiranno talmente che verranno di certo.

Il regno degli esseri inorganici era il dominio degli antichi stregoni. Per arrivarci fissaronocon tenacia la loro attenzione del sogno sugli elementi dei loro sogni. Facendo cosìriuscirono a isolare gli esploratori. E quando li ebbero focalizzati, diedero voce alle lorointenzioni di seguirli. Nel momento in cui gli antichi stregoni espressero quell'intento, simossero attirati da quell'energia aliena.

Gli alleati• Gli stregoni si uniscono agli esseri inorganici, li trasformano in alleati. Creano associazioni,nascono amicizie straordinarie. Noi siamo esseri sociali e non possiamo fare a meno dicercare la compagnia della consapevolezza.

Gli esseri inorganici erano definiti dagli antichi sciamani scouts o esploratori, cioè esseriinorganici provenienti dalle profondità dell'universo, con una consapevolezza infinitamentepiù rapida e acuta di quella dell'uomo. Certi tipi di esseri inorganici della categoria degli scouts sono molto simili agli uomini epotrebbero stabilire legami e anche una relazione simbiotica. Per questo gli antichi sciamanili avevano chiamati alleati.

Gli alleati non hanno alcuna forma. Sono come una presenza, come un vento, come unbagliore. Un alleato è informe. E' un aiutante che non è nulla eppure è reale. L'energia deglialleati è simile a una corrente elettrica; gli esseri inorganici sono come onde caloriche.Alcuni alleati risplendono, ma per la maggior parte sono opachi e sembrano molto pesanti;sembrano uno straccio pieno d'acqua. Gli alleati annunciano la propria presenza con un rombo. Le forze che non fanno alcunrumore ma appaiono solo come ombre fluttuanti non sono alleati e non hanno assolutamentealcun potere.

Per proteggerci o per cambiare la forma a queste creature non possiamo far altro che perderela forma umana.

Qualsiasi meccanismo o oggetto toccato da uno spirito diventa immediatamente un oggettodi potere. Gli alleati possono imbevere di potere un oggetto, come una piuma dai coloribrillanti o un cristallo di quarzo molto levigato; ma in generale qualsiasi oggetto va bene.

Interscambio di energia con gli alleati• L'amicizia con gli alleati consiste in un reciproco scambio di energia. Gli esseri inorganiciforniscono la loro alta consapevolezza e gli stregoni affinata consapevolezza e alta energia.Il risultato positivo è uno scambio alla pari. Quello negativo la dipendenza per tutte e due leparti.

Gli stregoni dell'antichità, in particolare, si servirono molto degli alleati; questi ultimiinsegnarono loro a spostare il punto di unione fuori dai confini dell'uovo luminoso fino

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all'universo non−umano.

Ci sono tre tipi di esseri inorganici, quelli che non possono dare nulla perché non hanno nullada dare, quelli che possono solo spaventare, e quelli che recano doni.

Gli alleati inutili, cioè con i quali un veggente non può avere un adeguato scambio di energia,sono quelli da emanazioni che non hanno equivalenti negli esseri umani. Sono così diversi danoi che risultano incomprensibili in assoluto. Di questi ne esiste una quantità straordinaria. L'altra categoria di alleati, numero assai limitato, è composta da esseri che possiedonoemanazioni corrispondenti alle nostre. I veggenti possono avere un interscambio con questiultimi attraverso le emanazioni che coincidono. Queste emanazioni appartengono al latosinistro dell'uomo, il lato che non si usa mai. Per questo motivo gli alleati sono totalmentevietati al mondo della consapevolezza normale, cioè al lato della razionalità. Le emanazioni che coincidono danno a tutti e due un terreno in comune. Poi, con lafamiliarità, si stabilisce un legame così profondo da beneficiare tutti e due le forme di vita. Iveggenti cercano la qualità eterea degli alleati, possono essere guide e custodi favolosi. Glialleati cercano la forza dell'ampio campo energetico dell'uomo e con questo riescono perfinoa materializzarsi. Esperti veggenti manipolano queste emanazioni coincidenti fino a farle unire; in questomomento ha luogo l'interscambio.

Inoltre, ci sono due tipi di esseri inorganici, quelli che hanno un'energia come l'acqua e quelliche la hanno come il fuoco. I primi sono più portati agli eccessi. Gli antichi stregonicredevano fossero più affettuosi, più capaci di imitare, o forse perfino di provare sentimenti,diversamente da quelli di fuoco, che erano ritenuti più seri, più controllati degli altri, maanche più pomposi.

Catturare un alleato• Gli alleati sono forze che uno stregone impara a dominare.

Per catturare o convincere a restare con noi gli alleati bisogna volteggiare insieme a loro.Certe volte essi vengono spontaneamente da uno stregone e lo fanno volteggiare.

Gli alleati sono attratti dalle emozioni. Il terrore animale è quello che li attira di più; libera iltipo di energia che meglio si confà. Il terrore animale unifica le emanazioni interiori. Ilterrore aggancia l'alleato. Gli antichi veggenti videro che l'energia liberata dalle emozioni è ciò che attira gli alleati;l'affetto è ugualmente efficace, o l'odio o la tristezza o l'allegria. Controllare il terrore era uno degli stratagemmi degli antichi veggenti. Avevano imparato adistribuirlo in modo graduale, come se si trattasse di cibo, e in realtà assoggettavano glialleati.

Gli alleati appaiono con certezza in vicinanza di pozzi e sorgenti. Gli antichi veggenti scoprirono che la maniera più sicura di incontrare una di queste creatureè attraverso lo specchio di acqua.

Quando gli alleati escono dal proprio livello, risulta loro molto difficile tornarci. Lo stessoaccade agli uomini. Se i veggenti si addentrano al livello di queste creature, è possibile chenon se ne sappia più nulla.

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Gli antichi stregoni diventarono grandi esperti nel manipolare il punto di unione grazie ailoro contatti con gli esseri inorganici nel sognare.

Tra la loro conoscenza della vita inorganica e le loro pratiche con fuoco e acqua, gli antichiveggenti restarono troppo a lungo intrappolati in un pantano senza uscita. Avere un rapporto diretto con altri tipi di vita ha dato agli antichi veggenti un falso senso diinvulnerabilità che ha segnato il loro destino. Gli antichi veggenti furono affatturati dalla devozione degli alleati. Essi riuscirono a far fareagli alleati tutto quello che volevano. E' una delle ragioni per cui credevano alla propriainvulnerabilità. Li giocò la loro importanza personale. Gli alleati infatti hanno potere solo seil veggente che li vede è un esempio di impeccabilità; e gli antichi veggenti non lo eranoaffatto.

L'errore degli antichi sciamani era stato di attribuire caratteristiche umane a quest'energiaimpersonale e credere di poterla imbrigliare.

Per questo la cosa più lucida che uno stregone possa fare con gli esseri inorganici è confinarequeste entità ad un livello astratto. Meno interpretazioni si danno, meglio è.

Uno stregone può far fare ai suoi alleati tutto ciò che vuole, ciò che non può fare da sé.Gli alleati sono però, essendo forze, possono prosciugarci del tutto. Per uno stregone, invece,è meglio non aver niente tranne scopo e libertà.

Fronteggiare un alleato• Quando uno stregone fronteggia un alleato − e lo fa con coloro che rivelano i segreti − devechiamare a raccolta tutto il suo coraggio e afferrare l'alleato prima di essere inseguito e poitenerlo a terra fermo fino a che gli dà potere. Quando si affronta un alleato bisogna restare ben saldi sul terreno per sostenere l'urto eimmobilizzarsi: è la sola cosa che lo renda invulnerabile.

Se si vuole sopravvivere all'incontro con un alleato bisogna essere limpidi come il cristallo emortalmente sicuri di noi.

Una volta che un alleato ci cattura, o ci fa venire un attacco di cuore e moriamo di colpo, olottiamo con lui. Dopo un attimo di violenta agitazione, l'energia dell'alleato declina. Oltre aspaventarci, gli alleati non possono farci nulla con quella loro imitazione di ferocia; anchenoi simuliamo molto. Siamo veramente separati da un abisso.

Gli alleati non possono prendere l'iniziativa, né agire direttamente su nulla; però possonoagire sull'uomo in modo indiretto. Per esempio, gli alleati non possono ucciderci direttamente, ma farci morire di spavento.

Venire in contatto con un alleato, inoltre, può essere pericoloso perché l'alleato può tirarefuori la parte peggiore di una persona. Il noviziato è lungo e arduo perché si deve ridurre alminimo tutto ciò perché superfluo per la propria vita, per resistere all'urto di un simileincontro.

Un contatto con gli alleati produce un sudore nocivo che va lavato via immediatamente.Inoltre i contatti con gli alleati sono affaticanti e ci indeboliscono.

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Gli alleati traggono nutrimento direttamente dalla forza vitale che è nel mezzo del nostrostomaco: per questo di solito ci procurano vomito e noi li vediamo come creature pesanti ebrutte.Ogni volta che lo stregone ha un incontro con una di quelle forze inesplicabili e ostinate, lasua fessura si apre, rendendolo suscettibile alla morte più di quanto lo sia ordinariamente;perciò dobbiamo avere la volontà pronta a chiuderla. Se non si è un guerriero allora non si haaltra risorsa se non l'uso delle attività della vita quotidiana per distogliere la mente dallapaura dell'incontro e permettere così alla fessura di chiudersi. Però quando si sa troppo diquelle forze e si è sul punto di sentire e agire come un guerriero, i vecchi scudi non sono piùsicuri.

Gli antichi veggenti credevano che, nel momento in cui l'energia dell'alleato diminuiva, i suoipoteri passassero all'uomo con il quale stava lottando. In realtà il potere degli alleati non valeniente! E' l'impeccabilità che conta e che permette ai veggenti di usare l'energia di questealtre forme di vita.

Per tenere a bada gli alleati bisogna possedere una volontà impeccabile perché sono difficili da trattare epericolosi.

Le apparizioni• Uno sciamano deve fare attenzione a non confondere gli esseri inorganici con le apparizioni:queste sono configurazioni generatrici di energia sono apparizioni, conglomerati di campienergetici dotati di consapevolezza che noi trasformiamo in cose che conosciamo come ifantasmi. Se le apparizioni non emanano alcuna energia sono creazioni fantasmagoriche, proiettate disolito da un individuo molto forte in termini di consapevolezza.

Ogni volta che ci troviamo di fronte ad un'apparizione, occorre mantenerci saldo e guardalacon atteggiamento inflessibile. Se è un essere inorganico, la nostra interpretazione di essoverrà a cadere come una foglia morta.

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Fissare la seconda attenzione• Una volta che il punto di unione è stato spostato, occorre risistemare l'uniformità e lacoesione, senza le quali la percezione è caotica. Questo significa entrare nella secondaattenzione trattenendo il punto di unione nella sua nuova posizione e impedendogli discivolare ancora nella posizione originaria. Quando gli stregoni si trovano in un altro mondo,prima di scivolare via "cacciano" quella realtà, trattenendo il punto di unione nella posizionein cui quel mondo si trova, fino a quando la loro energia consente di farlo. Gli sciamanichiamano questa operazione agguato alla percezione.Per questo lo spostamento e la fissazione del punto di unione vanno di pari passo e possonoessere realizzati volontariamente tramite la ferrea disciplina degli sciamani.

I nuovi veggenti perfezionarono tre tecniche per muovere sistematicamente il punto diunione dalla sua posizione solita e per fissarlo nella posizione prescelta. La stessa operazioneera stata compiuta anche dagli antichi veggenti, ma con manovre capricciose eidiosincratiche. I nuovi veggenti, invece, partendo dalla padronanza della consapevolezzasvilupparono tre tecniche: l'arte dell'agguato, quella dell'intento e quella del sogno.

Gli stregoni attribuiscono molta importanza a queste tre tecniche. L'entrata nella secondaattenzione è facilissima e la sua attrattiva quasi irresistibile, ma se non siamo padroni dellanostra seconda attenzione non è possibile esercitarla: resteremo sempre in bilico fra le dueattenzioni.

La padronanza dell'intento•

L'intento è l'aspetto dell'allineamento che fa muovere il punto di unione, mentre la volontà èl'aspetto che lo mantiene stazionario. Uno dei misteri più profondi è la maniera in cui lavolontà, la forza impersonale dell'allineamento, si trasforma in intento, la forzapersonalizzata che è al servizio di ciascun individuo.

La padronanza dell'intento è l'arte di guidare la volontà, cioè di guidare intenzionalmentel'energia dell'allineamento. E' la tecnica più sofisticata che esiste ed è l'unica maniera per dirigere la forzadell'allineamento e dunque per raggiungere la seconda attenzione: è l'intento che controlla lospostamento del punto di unione.

Sviluppare la volontà• La volontà è una forza che si può sviluppare, ma non è né la determinazione né il coraggio, èpiuttosto un tipo di controllo su noi stessi.Ad esempio negarsi qualcosa non è volontà ma lasciarsi andare; il lasciarsi andare del negareè di gran lunga la cosa peggiore; ci forza a credere di fare grandi cose mentre in effetti siamosolo fissati dentro noi stessi.Tutto ciò che richiede il pensare e il desiderare non è volontà. La volontà è come una forza, ilvero legame tra gli uomini e il mondo, è una relazione tra noi stessi e il mondo percepito.La volontà è un potere ed essendo un potere deve essere controllata e armonizzata, e ciòrichiede tempo.

La volontà non è carattere e temperamento forte. Quella che uno stregone chiama volontà èuna forza che viene dall'interno e che si attacca al mondo esterno.

La volontà è un potere che emana dal corpo mentre un guerriero avanza lungo il sentierodella conoscenza. Dapprima è come un prurito al ventre o un calore che non può essere

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attenuato; poi diventa un dolore, un grande sconforto. Qualche volta con le convulsioni. (Unbuon potere è sempre preceduto da un grande dolore!). Quando le convulsioni cessano il guerriero si accorge di avere delle strane sensazioni per lecose. Si accorge di poter veramente toccare tutto quello che vuole con una sensazione cheesce dal suo corpo in un punto immediatamente sopra o sotto l'ombelico. Questa sensazione èa volontà; e quando l'uomo è capace di afferrarsi ad essa, si può dire che ha acquistato lavolontà.

Lo spazio da cui fuoriesce la volontà, come una freccia, è l'apertura nel guscio luminoso.

Ripulire l'anello di collegamento con l'intento•

Per il suo collegamento con l'intento uno stregone attraversa quattro stadi. Il primo è quandoha un anello arrugginito, inaffidabile con l'intento. Il secondo è quando riesce a pulirlo. Ilterzo è quando riesce a manipolarlo; il quarto quando riesce ad accettare i piani dell'astratto.

Gli stregoni, grazie ad una vita di esercitazioni e disciplina, imparano a ripulire i loro anellidi collegamento con l'intento. Essi sono particolarmente occupati a liberarlo dagli stordimentiprovocati dalle ordinarie preoccupazioni della vita quotidiana.

Il processo sul cammino dello stregoni è generalmente drastico e ha come scopo renderefunzionante questo anello di collegamento. Quello dell'uomo è praticamente inutilizzabile,anche se ci sono persone, come i poeti, che sono acutamente consapevoli dell'anello dicollegamento con lo spirito, ma per pura intuizione e non come, succede agli stregoni, inmodo deliberato e pragmatico.

Gli uomini comuni non sanno che è il nostro anello di collegamento con l'intento a dar lorol'atavica preoccupazione per il fato. Durante le loro vite attive non hanno mai l'opportunità diandare oltre il livello della mera preoccupazione perché la stasi degli affari quotidiani lirende indolenti. Solo quando le loro vite si sono quasi concluse avviene come un risveglio,ma purtroppo in concomitanza con la perdita di energia causata dalla vecchiaia, quando nonhanno più la forza per tramutare la loro preoccupazione in una scoperta pragmatica epositiva. A questo punto non resta loro che un'angoscia amorfa ma penetrante, un rimpiantoper qualcosa di non descrivibile, una livida rabbia per l'occasione perduta.

L'intento dunque non è dominio esclusivo degli stregoni: l'anello di collegamento conl'intento è la caratteristica universale condivisa da tutto ciò che esiste; ma gli stregoni sonopiù consapevoli dell'uomo comune del loro legame con lo spirito e cercano di manipolarlo.

La manipolazione dell'intento• L'essenza della maestria dell'intento è che il nostro comando può diventare il comandodell'Aquila, grazie all'atto di agganciare la nostra forza personale alla forza presentenell'universo chiamata appunto intento o l'indescrivibile, lo spirito, l'astratto, ilnagual. Connettersi all'intento significa collegare la nostra energia personale con l'energiaeterna.

Ma è possibile connettersi all'intento solo dopo un momento cruciale di silenzio interiore.

La manipolazione dell'intento comincia con un comando dato a se stessi; il comando si ripetefino a quando si tramuta nel comando dell'Aquila.

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Gli sciamani evocano l'intento pronunciando a voce alta e chiara la parola intento; ma non èimportante quanto forte lo si chiama, ma quanto vigorosamente lo si fa; non lo si prega, lo sichiama vigorosamente, perché l'intento non è altro che energia e come tale obbedisce ad unostregone.In particolare, sono i maestri dell'agguato a chiamare l'intento ad alta voce.

Ci sarà un lento processo prima che questo comando sia ascoltato e obbedito come fosse uncomando dell'Aquila. Nel frattempo occorre impartire il comando di non spazientirsi,neanche nei peggiori momenti di dubbio.

Quando gli sciamani evocano l'intento, essa si presenta a loro e predispone il sentiero per larealizzazione. Questo significa che gli sciamani riescono sempre a fare quello che vogliono.

L'intento può essere evocato per qualunque motivo, ma gli sciamani hanno imparato a lorospese che si presenta a loro solo per qualcosa che è astratto. E' la loro valvola di sicurezza, senza la quale sarebbero insopportabili!

L'unica maniera di intendere è focalizzare il proprio intento su qualsiasi cosa si vogliaintendere.Intendere è desiderare senza desiderare, fare senza fare. La sfida dell'intento è usare la nostra determinazione silenziosa.Intendere richiede immaginazione, disciplina e fermezza.

La stregoneria è applicare l'intento ad un punto chiave. La stregoneria è interferenza: unostregone cerca e trova il punto chiave di tutto ciò su cui vuole agire e poi vi applica l'intento.

Tutte le pratiche della stregoneria sono legate non tanto alla pratica quanto all'intento: èl'intento che ci mette in grado di percepire. Noi non acquisiamo consapevolezza perchépercepiamo, bensì riusciamo a percepire in conseguenza dell'intrusione e del peso dell'intento.

Gli stregoni ripetono le stesse tecniche da secoli perché esse contengono già l'intento deglistessi stregoni dentro di sé: basta permettere all'intento di afferrarci ed il punto di unione simuoverà perché si tratta di tecniche antiche trasmesse da generazioni che hanno già uncollegamento con lo spirito.

Tutti gli intendimenti sono di due tipi: o semplici esortazioni che uno rivolge a se stesso,grandi impeti di emozione e nulla più; oppure prodotti dello spostamento del punto di unione,non uniti a scoppi emotivi ma all'azione. Gli intendimenti vengono anni dopo, quando i guerrieri hanno solidificato con l'uso la nuovaposizione del loro punto di unione.

L'intento non ha a che fare con l'avere un'intenzione, o volere una cosa o l'altra, ma piuttostoha a che fare con la forza incalcolabile che ci fa comportare in modi che potrebbero esseredescritti come intenzioni, desideri, voleri, ecc... Non è una condizione dell'essere, che ha origine dal sé di ognuno, come lo è un'abitudineprodotta dalla socializzazione, o una reazione biologica, ma piuttosto una forza privata,intima, che possediamo e usiamo individualmente come una chiave che fa muovere il primoanello del potere.

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L’esercizio più importante di intendere comporta il movimento a volontà del punto di unioneper raggiungere punti predeterminati nel conglomerato totale di campi di energia checompongono un essere umano. La cosa essenziale è permettere all'intento di guidarci.

La manipolazione disinteressata dell'intento è considerata dai nuovi veggenti il dialogointeriore degli stregoni. Mentre per gli antichi veggenti avere un dialogo interno significavaun dialogo sulla stregoneria e un aumento dell'importanza personale, per i nuovi veggentinon vuol dire dialogo, ma la manipolazione disinteressata dell'intento, tramite ordinirazionali.

La manovra dell'intento permise agli antichi veggenti di spostare il loro punto di unione aincredibili posizioni nell'incommensurabile ignoto; i nuovi veggenti invece la utilizzano per sfuggire all'Aquila, spostando i propri punti di unione in una posizione molto particolarechiamata libertà totale.

Chiamare l'intento con lo sguardo• L'intento si può chiamare con lo sguardo: quando il punto di unione si sposta, gli occhiacquistano un particolare scintillio; poiché gli occhi hanno una memoria propria, possonorichiamare il ricordo di ogni luogo semplicemente richiamando il particolare scintillioassociato a quel luogo. Gli stregoni enfatizzano tanto lo scintillio dei propri occhi quanto ilproprio sguardo perché gli occhi sono direttamente collegati all'intento. Gli occhi sono legati solo superficialmente al mondo della vita di ogni giorno. Il legame piùprofondo è con l'astratto.

Gli occhi possono spostare il punto di unione altrui, soprattutto se sono focalizzatisull'intento. In condizioni normali, tuttavia, gli occhi della gente sono focalizzati sul mondo,in cerca di cibo, di riparo, di amore, ecc.Un cacciatore, ad esempio ipnotizza la preda con gli occhi. Con il suo sguardo sposta il puntodi unione della preda, ma continua ad avere gli occhi sul mondo, in cerca di cibo.In realtà, gli stregoni, una volta focalizzati gli occhi sull'intento non sono più interessati adipnotizzare nessuno.

Quando gli stregoni dicono che è possibile manovrare con gli occhi intendo che l'intentoviene espresso con lo sguardo: l'intento si sente con gli occhi e non con la ragione.

Allo scintillio degli occhi degli stregoni è collegata l'intensità, un aspetto dell'intento.L'intensità è un risultato automatico del movimento del punto di unione.

Perché gli stregoni possano usare lo scintillio degli occhi per spostare il punto di unione −proprio o altrui − devono essere spietati, cioè devono conoscere una particolare posizione delpunto di unione, chiamato il luogo della non−pietà. Questo luogo, che conduce alla qualitàchiamata spietatezza si può raggiungere grazie all'arte dell'agguato.

L'intento inflessibile• Per rivitalizzare l'anello di collegamento con l'intento gli stregoni hanno bisogno di molta erigorosa determinazione, di un particolare stato d'animo chiamato intento inflessibile. Questadeterminazione viene generalmente fornita dai Nagual, i capi del gruppo degli stregoni.Poiché passa una vita a ridefinire l'anello che lo collega all'intento e poiché ha più energia diun uomo comune, il Nagual può lasciare che lo spirito si esprima attraverso di lui; così laprima cosa che gli apprendisti stregoni provano è un mutamento nel livello di

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consapevolezza operato dalla mera presenza del Nagual. Inoltre, una volta che l'apprendistaha vivificato l'anello lascia che pensi il Nagual alla fermezza che gli occorre per andareavanti; per fare questo deve cedere la propria individualità: per questa ragione i volontari nelmondo della stregoneria non sono bene accetti, in quanto hanno già una determinazionepersonale che rende loro difficile l'abbandono della propria individualità.

Tuttavia acquistare un intento inflessibile è soprattutto questione di disciplina e di energia,anche se la maggior parte delle persone non è disposta ad accettare che occorra così poco:siamo abituati ad esigere istruzione, insegnamenti, guide, maestri. E quando ci si dice chenon ne abbiamo bisogno, non ci crediamo; diventiamo nervosi, diffidenti, irati e delusi. Seabbiamo bisogno di aiuto non è nel metodo ma nell'enfasi. Gli sciamani dicono che nonabbiamo bisogno di nessuno per convincerci che il mondo è infinitamente più complessodelle nostre folli immaginazioni.

Gli stregoni considerano l'intento inflessibile come il catalizzatore che provoca le lorodecisioni irrevocabili o come l'opposto: le loro decisioni irrevocabili sono il catalizzatore chespinge i loro punti di unione nelle nuove posizioni, le quali a loro volta generano l'intentoinflessibile.

Conoscere l'intento: segni e presagi• L'unico modo per conoscere l'intento è conoscerlo direttamente tramite la connessionevivente che c'è tra lo stesso intento e tutti gli esseri sensibili. Per questo gli stregoni sono sempre attenti alle manifestazioni dello spirito. Ogni loro gestotende a rafforzare il loro legame con l'intento o per rispondere ad una provocazione dellegame stesso.Tali manifestazioni sono chiamate gesti dello spirito o indicazioni o presagi.

Quando uno stregone interpreta un presagio ne penetra il significato esatto senza avere laminima idea di come faccia a saperlo. E' questo uno degli effetti stupefacenti dell'anello checollega all'intento. Gli stregoni riescono a conoscere le cose direttamente. Le loro certezzedipendono dalla forza e dalla chiarezza dell'anello di collegamento.

Quello che noi chiamiamo intuizione non è che l'attivazione del nostro collegamento con l'intento e poiché gli stregoni continuano ad analizzare con cautela e a rafforzare quell'anello,si può ben dire che intuiscono tutto e accuratamente e senza sbagliare. Divinare i presagi è unluogo comune per i maestri dell'occulto − gli errori ci sono solo quando i sentimentipersonali si frappongono annebbiando l'anello di collegamento con l'intento degli stregoni. Inogni altro caso, la loro conoscenza diretta è del tutto accurata e funzionale.

Tutto ha un significato per uno stregone: qualsiasi cosa accada può essere interpretata comeun presagio. Ma la natura può raccontarci cose inimmaginabili se solo abbiamo la rapiditàsufficiente per afferrare il suo messaggio e dobbiamo essere in buoni rapporti con tutte lecose viventi di questo mondo.Un uomo può ottenere consensi da tutto ciò che lo circonda.

L'intento crea degli edifici dinnanzi agli stregoni e li invita a entrarvi: è così che essicomprendono quanto accade loro intorno. L'edificio dell'intento viene anche chiamato la voce silenziosa dello spirito o l'ulterioresistemazione dell'astratto e la conoscenza senza parole che ne deriva è il nocciolo astratto,mentre il tocco dello spirito è lo stesso edificio visto ad un principiante che è stato invitato (ocostretto!) ad entrare.

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La prima visione che un guerriero ha di qualcosa ha un valore particolare poiché è un vero eproprio presagio. Gli stregoni prendono sempre il primo evento di qualsiasi serie comemappa o abbozzo o progetto di quel che seguirà.

La conoscenza silenziosa• In ogni essere umano c'è un gigantesco e oscuro lago di conoscenza silenziosa che ognuno dinoi può intuire. Gli stregoni, però, sono gli unici sulla terra ad andare deliberatamente oltre illivello intuitivo, esercitandosi a fare due cose trascendentali: primo, concepire l'esistenza delpunto d'unione, secondo, far muovere il punto di unione.

La conoscenza più sofisticata in possesso degli stregoni è quella del nostro potenziale comeesseri percettivi e del contenuto della percezione come dipendente dalla posizione del puntodi unione.

La conoscenza silenziosa è una posizione generale del punto di unione, che secoli prima dinoi è stata la posizione normale; poi, per ragioni che sarebbe impossibile determinare, si èspostato da quella collocazione specifica adottandone una nuova chiamata "ragione".Tuttavia, non tutti gli esseri umani rappresentano questa posizione. I punti di unione dellamaggior parte di noi sono messi nella posizione esatta della ragione, ma nelle immediatevicinanze. E lo stesso accadde anche per la posizione della conoscenza silenziosa: neppureallora i punti di unione di tutti gli esseri umani erano esattamente in quella posizione.

La conoscenza silenziosa è la parte più vecchia dell'uomo, antecedente alla ragione; èqualcosa che noi tutti abbiamo; è qualcosa che ha completa padronanza di tutto e sa tutto. Manon può pensare e perciò non può parlare di quello che sa.

Per darle voce è necessario possedere ed usare una quantità smisurata d'energia.

Gli sciamani credono che quando l'uomo si accorse di sapere e volle essere consapevole diquanto conosceva perse la visione di quel che conosceva. Questa conoscenza silenziosa non è altro che che l'intento. L'errore dell'uomo è stato nelvolerlo conoscere direttamente, nello stesso modo in cui conosceva la vita di tutti i giorni.Quanto più lui voleva, tanto più la cosa diventava effimera.Dunque, l'uomo rinunciò alla conoscenza silenziosa per il mondo della ragione. Più egli siattacca al mondo della ragione più effimero diviene l'intento.

L'uomo antico sapeva, nel modo più diretto, cosa fare e come farlo nel migliore dei modi.Ma, poiché agiva così bene, cominciò a sviluppare un senso di solipsismo che gli diede lasensazione di poter predire e programmare le azioni che era solito fare. E così comparvel'idea di un "sé" individuale; un sé individuale che cominciò a dettare la natura e la portatadelle azioni dell'uomo.

Man mano che la sensazione di un sé individuale diventava più forte, l'uomo perdette la suanaturale connessione con la conoscenza silenziosa. L'uomo moderno, erede di quellosviluppo, si trova perciò senza più speranze, talmente staccato dalla fonte di ogni cosa da nonpoter far altro che esprimere la propria disperazione in atti cinici e violenti di autodistruzione.Il cinismo e la disperazione dell'uomo scaturiscono da quel poco di conoscenza silenziosache gli è rimasta e che provoca due cose: dà all'uomo un saggio di quel che in antico era ilsuo legame con la fonte di ogni cosa, e poi gli fa sentire che per lui non c'è speranza di pace,di soddisfazione, di successo, senza quel legame.

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Gli stregoni dell'antichità sono entrati nella leggenda perché dalla conoscenza silenziosahanno appreso del potere che si può ottenere spostando il punto di unione. Su scala ridotta,gli stregoni hanno ricatturato quell'antico potere. Movendo il punto di unione sono riusciti amanipolare le sensazioni e a cambiare le cose. I sentimenti così trattati prendono il nome diintento.

Il secondo anello del potere

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Il viaggio definitivo: passare in punta di piedi di fronte all'Aquila• Gli stregoni hanno due cicli. Il primo è quando sono umani; in quel momento ad ognuno diloro viene dato un compito, svolto il quale essi lasciando la forma umana.Il secondo ciclo è quando uno stregone non è più umano. Gli stregoni appartenenti alsecondo ciclo istruiscono un altro gruppo del primo ciclo e poi lasciano il mondo.

Con una metafora gli sciamani affermano che essi tentano di avvicinarsi il più possibileall'Aquila, evitando che essa li divori. L'obiettivo è sgusciare via in punta di piedi passandoper il lato sinistro dell'Aquila.

I guerrieri della libertà totale scelgono il momento della propria dipartita dal mondo. Nelmomento prescelto si consumano in un fuoco dal profondo e scompaiono dalla faccia dellaterra, liberi, come se non fossero mai esistiti. I loro corpi si trasformano in energia,un'energia dotata di consapevolezza non frammentaria. I limiti stabiliti dall'organismo, limitiche vengono infranti dalla morte, perdurano nel caso degli sciamani, benché non più visibilia occhio nudo.

Quando uno sciamano sceglie quest'opzione segreta, si trasforma in un essere inorganicoestremamente sofisticato, dotato di una prodigiosa capacità di percezione.

Entra allora in gioco ciò che gli antichi sciamani chiamano il viaggio supremo. L'Infinitodiventa il suo campo d'azione. Gli antichi sciamani credevano che la consapevolezza diquesti esseri inorganici durasse quanto la terra stessa, in quanto loro matrice.

I l volo astratto• Prima di poter effettuare il viaggio definivo occorre acquistare unità. Noi siamo convinti cheesiste una dualità tra la mente come parte immateriale e il corpo come parte concreta. Questadivisione tiene la nostra energia in uno stato di caotica separazione. La divisione è in realtà fra il corpo, che ospita la nostra mente, e il doppio, che è il ricettacolodella nostra energia fondamentale. Se moriamo senza cancellare la nostra falsa dualità framente e corpo, facciamo una morte ordinaria.

Per questo gli stregoni hanno un compito fondamentale chiamato il passaggio deglistregoni o volo astratto, ovvero nel trasferire al doppio la consapevolezza della vitaquotidiana posseduta dal corpo fisico.

Il volo astratto è infrangere tali disposizioni percettive ed essere in grado di oltrepassare unabarriera. Il volo astratto si verifica quando portiamo il nostro doppio ad agire nella vitaquotidiana. Nel momento in cui il nostro corpo fisico diventa totalmente conscio della suaeterea controparte energetica, abbiamo compiuto l'attraversata dell'astratto.

La grande prova che i veggenti svilupparono per i loro apprendisti−guerrieri per potercompiere il passaggio degli stregoni consiste nel ripercorrere il viaggio fatto dai loro punti diunione sotto l'influenza del Nagual. Questo itinerario a ritroso viene chiamato recupero dellatotalità di se stessi.

Noi tutti dobbiamo ricordare il nostro lato sinistro, prima o poi. Ma è il Nagual che devecominciare a ricordare per primo. Il compito di ogni Nagual di sesso maschile è recuperaretutto quanto ha fatto e visto sulla via del guerriero−viaggiatore mentre sperimenta livelli diconsapevolezza nuovi.

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Il compito consiste nel riallineare tutte le emanazioni allineate mediante gli spostamenti delpunto di unione.

Dopo aver completato con successo il volo astratto, gli stregoni possono spostare la loroconsapevolezza sul lato destro o sinistro semplicemente manipolando il flusso del respiro. Nella parete che separa i due lati del doppio c'è una porta nascosta che si apre in un terzosottile scompartimento segreto. Solo quando si apre questa porta si può sperimentare la veraLibertà.

Quando nel volo astratto la consapevolezza si sposta, il corpo deve essere forte, in modo chela consapevolezza possa essere acuta e fluida per saltare da un lato all'altro dell'abisso.Occorre quindi condurre una vita in cui la consapevolezza ha la priorità assoluta. Si deveevitare tutto ciò che indebolisce e danneggia il corpo o la mente. All'inizio bisogna anche rompere tutti i legami fisici ed emotivi con il mondo. Uno dei precetti dell'arte della libertà è evitare gli eccessi, perché la tensione interviene ognivolta che facciamo qualcosa in eccesso. Quando siamo sotto tensione, un sistema di energia ausiliario del nostro corpo entra in gioco.

Il compito di riallineare tutte le emanazioni allineate mediante gli spostamenti del punto diunione prepara la via alla strana manovra di accendere le emanazioni interne del bozzolo. Quando finalmente il Nagual accende le emanazioni interne del suo bozzolo, l'intero grupposparisce in un momento.

Raggiunte tutte le mete indicate dalla regola, il Nagual e il suo seguito di guerrieri sonopronti per il compito finale, il distacco dal mondo della vita quotidiana.

Tuttavia, solo pochi guerrieri sopravvivono all'incontro con l'Infinito del viaggio supremo.L'Infinito esercita un'attrazione smisurata. Per un guerriero−viaggiatore, tornare nel mondodel disordine, della compulsione, del rumore e della sofferenza è quanto mai sgradevole.L'alternativa tra il tornare e il restare non è una scelta ragionevole ma una questione d'intento. Se si sceglie di non tornare si scompare come inghiottiti dalla terra. Se si decide di tornare si deve aspettare come un guerriero−viaggiatore finché il nostrocompito, qualunque esso sia, non si sarà concluso con una vittoria o una sconfitta.

Bruciare nel fuoco del profondo•

I nuovi veggenti scoprirono che, se il punto di unione si muove costantemente sino ai confinidell'ignoto ma lo si fa poi tornare a una posizione nei limiti del conosciuto, quando lo silibera all'improvviso si muove come un fulmine in tutta l'ampiezza del bozzolo, allineando dìun colpo tutte le emanazioni interne. I nuovi veggenti si consumano con la forza dell'allineamento con la forza della volontà chehanno trasformato nella forza dell'intento mediante una vita di impeccabilità. L'intento è l'allineamento di tutte le emanazioni color ambra della consapevolezza, così cherisulta corretto dire che la libertà totale vuol dire consapevolezza totale.

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La libertà è il dono dell'Aquila all'uomo. Per disgrazia, pochissimi uomini capiscono che, perpoter accettare un così magnifico dono, l'unica cosa da fare è avere energia sufficiente.Dobbiamo perciò essere avari con la nostra energia.

E'

la terza attenzione, quando lo splendore della consapevolezza si trasforma in fuoco dal profondo: un fuocoche non accende solo un fascio alla volta ma tutte le emanazioni dell'Aquila che sono all'interno del bozzolodell'uomo. I nuovi veggenti si sforzano deliberatamente di raggiungere la terza attenzione mentre sono ancora in vita,consapevoli della propria individualità: gli stregoni tendono a raggiungere lo stato di consapevolezza totaleper sperimentare tutte le possibilità di percezione che ha l'uomo e questo stato di consapevolezza implicaanche una morte alternativa.

Al momento della morte tutti gli esseri umani entrano nell'ignoto e alcuni raggiungono laterza attenzione in forma troppo limitata e solo per purificare il cibo dell'Aquila.

Il fine supremo degli esseri umani è raggiungere questo livello di attenzione e allo stessotempo conservare la forza vitale senza trasformarsi in una consapevolezza incorporea che simuove come un punto di luce tremolante fino a giungere al becco dell'Aquila per esseredivorato.

I veggenti che raggiungono la consapevolezza totale sono uno spettacolo che merita di esserevisto. E' il momento in cui ardono dall'interno. Si consuma il fuoco dal profondo. E in pienaconsapevolezza si fondono con le emanazioni in grande e scivolano nell'eternità. Lo splendore prodotto da uno stato di consapevolezza totale è visto come uno scoppio diincandescenza di tutto l'uovo luminoso. E' una esplosione di luce di tale grandezza che i contorni del guscio si ampliano e leemanazioni interne si estendono al di là dell'immaginabile.

Ma il mondo degli sciamani non è immutabile come quello quotidiano, dove ci viene dettoche, una volta raggiunto l'obiettivo, si resta vincitori per sempre. La battaglia per gli stregoni di fatto non finisce mai.Il mondo degli sciamani non è un mondo immutabile, dove la parola è definitiva e non puòcambiare, bensì un mondo fluttuante, dove nulla va dato per scontato.

Alla fine della vita, per gli sciamani non ci sono premi e pene. Il vero premio è continuare lalotta per la consapevolezza in altri livelli di realtà, concreti, dove si può vivere e morire.

L'appuntamento di uno stregone è con l'Infinito.

E' l'universo stesso che permette allo stregone di trasformarsi in pura coscienza: il suo corpo diventa puraenergia e, nella nuova forma, lo attendono nuove sfide e non sfide. La lotta continua.

"Mi sono già arreso al potere che governa il mio destino.Ho abbandonato tutto, così non ho nulla da proteggere.

Non ho pensieri, così potrò vedere.Non temo nulla, così mi ricorderò di me stesso.

Calmo e sereno sfreccerò oltre l'Aquila verso la libertà."

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(da "Il dono dell'Aquila", Carlos Castaneda)

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Una nuova via alla percezione1.

Un mondo di energia

L'Aquila

Le emanazioni dell'Aquila

Le grandi fasce di emanazioni

Le otto grandi fasce di consapevolezza

I fastelli di consapevolezza

La fascia organica

L'uovo luminoso

Come funziona la percezione ordinaria

Il punto di unione

L'allineamento

La posizione del punto di unione

Interpretazione dei dati sensoriali

Uniformità e coesione energetica

La consapevolezza

L'attenzione

La prima attenzione o attenzione del tonal

La scrematura o l'inventario dell'uomo

I gruppi di percezione o unità percettive

La fascia dell'uomo o ambito umano

Il primo anello di potere

L'intento del primo anello di potere

La volontà

Far crollare il mondo

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Il dialogo interno

Il silenzio interiore

Come interrompere il dialogo interno

Non−fare

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Oltre la percezione ordinaria1. Vedere• Quando il punto di unione si sposta•

Allineare altri mondi♦ La variazione del punto di unione♦ I mondi fantasma♦ *Approfondimento: Il movimento del punto di unione verso il bassoIl movimento del punto di unione♦ L'ignoto♦ L'inconoscibile♦ La seconda attenzione♦

Raggiungere la seconda attenzione• Spostare il punto di unione♦ *Approfondimento: Il colpo del NagualLa consapevolezza intensaRicordare nella consapevolezza intensaAlcuni modi per spostare il punto di unione♦

La contemplazione◊ Interrompere le abitudini◊ Non−fare◊ Spinta della terra◊ Assumere piante di potere◊

Le correnti di energia♦ Fissare la seconda attenzione•

La padronanza dell'intento♦ Sviluppare la volontà◊ *Approfondimento: L'apertura nel guscio luminosoRipulire l'anello di collegamento con l'intento◊ La manipolazione dell'intento◊ Chiamare l'intento con lo sguardo◊ L'intento inflessibile◊ Conoscere l'intento: segni e presagi◊ La conoscenza silenziosa◊

Il secondo anello del potere• Interruzione del primo anello del potere♦ Attivare il secondo anello del potere♦ Il muro di nebbia♦

Le linee parallele◊ *Approfondimento: I luoghi di potere

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Attraversare il muro di nebbia◊ Il limbo◊ La seconda linea parallela◊ Infrangere la barriera della percezione◊

Navigare nella seconda attenzione• Il corpo energetico♦ La fessura tra i mondi♦

*Approfondimento: La ruota del tempoLa modalità del tempo

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L'energia: la chiave della stregoneria1. I nemici del guerriero•

Il nemico numero uno: l'importanza personale♦ Il riflesso di sé◊

I Voladores♦ L'energia sessuale♦

I figli, buchi nell'uovo luminoso◊ Scopate noiose◊ I vermi energetici◊

Recuperare energia• Usare la morte come consigliera♦

Assumersi la responsabilità dei propri atti◊ L'ultima battaglia sulla terra◊ Il distacco◊ Il pragmatismo degli sciamani◊ Emozioni e sentimenti di un guerriero◊

*Approfondimento: RingraziareIl saluto del guerriero*Approfondimento: La tristezza del guerrieroLa solitudine del guerrieroLa paura del guerrieroGli scudi del guerrieroNeutralizzare i Voladores♦

La disciplina◊ Infrangere lo specchio del riflesso di sé◊

La fine di un'era⋅ Spezzare le catene⋅ Varcare la soglia⋅ Perdere la forma umana⋅ *Approfondimento: la forma dell'uomoLa lotta contro i vecchi se stessi: cambiare⋅

Cancellare la storia personale♦ Inacessibilità◊

Il potere personale•

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Liberare l'energia1. La via del guerriero•

L'impeccabilità*Approfondimento: perdere la ragione

La spietatezza*Approfondimento: Aiutare gli altriGuarire

La sobrietà◊ La fluidità◊ Vivere strategicamente: il controllo◊ L'umiltà◊ La pazienza◊

Ricapitolare la propria vita• Liberare l'energia imprigionata♦ Offrire la nostra esperienza di vita all'Aquila♦ Ripulire l'inventario♦ Essere coscienti di come manipoliamo il mondo♦ Eliminare l'importanza personale♦ Spostare il punto di unione♦ Acquisire fluidità♦ Distaccarsi dal passato e dagli affetti♦ Mettere a punto la follia controllata♦ Rafforzare il corpo energetico♦ Perdere la forma umana♦ Rafforzare la nostra mente autentica: il veggente♦ Acquisire disciplina♦ L'intento della ricapitolazione♦ Il cerimoniere*Riassumendo...

Come eseguire la ricapitolazione♦ I passi magici•

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L'arte dell'agguato1. Cacciatori all'agguato• Apprendere l'agguato•

La regola dell'agguato♦ I precetti dell'agguato◊ I principi dell'agguato◊ Gli umori dell'agguato◊ Svegliare l'intento◊

Tendere agguati a se stessi♦ L'arte di passare inosservati♦

La follia controllata• I pinches tiranos•

Classificazione dei pinches tiranos♦

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L'arte del sognare1. Un varco verso l'Infinito•

Sognare♦ e sogni ordinari

Il controllo del punto di unione♦ L'attenzione di sogno◊ La vigilanza sognante◊ La posizione di sogno◊ Il corpo di sogno◊ Sognare insieme◊

Sviluppare il sognare♦ Il cimento*L'approfondimento: La fissazione della seconda attenzioneGli oggetti di potere

Fasi del sognare◊ Le porte del sognare•

Il primo varco♦ Organizzare il sognare: guardarsi le mani◊ Sviluppare l'attenzione del sogno◊

Il secondo varco♦ Gli esploratori◊ L'incontro con gli esseri inorganici◊ La trappola degli esseri inorganici◊ L'Emissario del sogno◊

Il terzo varco♦ L'ossessione per i dettagli◊ Guardarsi dormire◊ Muoversi in sogno: completare il corpo energetico◊ Vedere◊ in sogno

L'agguato ai cacciatori◊ Il quarto varco♦

Viaggiare in sogno◊ Le posizioni gemelle◊

La vita inorganica• Le fasce inorganiche*L'approfondimento: le piante

Percepire gli esseri inorganici♦ L'interazione con gli esseri inorganici♦

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Gli alleati◊ L'interscambio di energia con gli alleati◊ Catturare un alleato*L'approfondimento: L'acqua e il fuoco

Fronteggiare un alleato◊ Le apparizioni◊

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Scomparire nell'Infinito• La regola del Nagual•

Il gruppo del Nagual♦ Il Nagual◊ Streghe e stregoni◊ I quattro venti*L'approfondimento: le donne e la stregoneria

Il cammino della conoscenza♦ La consapevolezza totale•

La morte♦ La forza rotante*L'approfondimento: l'ultima danza del guerriero

Gli sfidanti della morte*L'approfondimento: Esser seppelliti − Star sollevati da terra

L'Inquilino◊ I nuovi veggenti♦ Il viaggio definitivo♦

Il volo astratto◊ Bruciare nel fuoco dal profondo◊

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I luoghi di potere• E' possibile attraversare le linee parallele, ovvero cambiare livello di attenzione, ancheattraverso delle spaccature naturali, delle porte. Alcuni luoghi di potere sono buchi di questomondo; in determinate condizioni è possibile passarci attraverso ed entrare nell'ignoto, in unaltro mondo.

I luoghi di potere sono crepacci, aperture verso l'altro mondo. Sono veri e propri buchi in unaspecie di calotta che tiene il mondo in forma.

Un luogo di potere può esser utilizzato purché si sia messa insieme abbastanza forza nellaseconda attenzione o se si è senza forma.

I luoghi di potere, tuttavia, possono svuotare le persone turbate e quindi si possonosviluppare legami strani e pericolosi con una località. Questi legami ancorano un uomo ad unluogo di potere, qualche volta per tutta la vita. Perciò in certi casi occorre agire come se nullaè fuori dall'ordinario.

Grazie al vedere gli sciamani si sono accorti che la Terra è sensibile e che la suaconsapevolezza può influenzare quella degli umani. Hanno cercato di trovare un modo perusare questa influenza sulla consapevolezza umana e hanno scoperto che alcune caverne siprestano in modo eccezionale. La ricerca delle caverne è divenuta, per questi stregoni, quasiun lavoro a tempo pieno e grazie ai loro sforzi gli sciamani conoscono una varietà di usi peruna varietà di tipi di caverne. Alcune, ad esempio, riescono a spostare il punto di unione.

Tutti gli animali sanno individuare le zone con livelli speciali di energia. La maggior partedegli animali ne è spaventata e li evita, ad eccezione del puma e del coyote che si sdraiano ariposare e perfino a dormire, quando capitano in zone del genere. Però solo gli sciamanicercano deliberatamente questi posti per gli effetti che hanno. Da questi posti emanano,infatti, impercettibili cariche di energia rinvigorente. Gli uomini comuni che vivono inambienti naturali possono trovare quelle zone anche se rimangono inconsapevoli di averletrovate e non si accorgono dei loro effetti.Gli sciamani che osservano chi cammina per i sentieri notano subito che si stancano e sifermano sempre proprio sul punto dov'è presente un livello positivo di energia. Mentre, seattraversano un'area con un flusso di energia dannoso, diventano tesi e precipitosi. Se gli sidomanda perché si comportano così, risponderanno che hanno attraversato quella zona aprecipizio perché si sentivano pieni di energia. Nella realtà è l'opposto: l'unico luogo chefornisce loro energia è quello in cui si sentono stanchi. I Nagual sono in grado di individuare queste zone perché ricevono in tutto il corpo piccolescariche di energia derivata dalla riduzione del riflesso di sé dà ai loro sensi un più ampioraggio di percezione.

In alcuni luoghi di potere, colline o formazioni geologiche, dimorano gli spiriti.

Ad esempio c'è uno spirito che è proprio delle grotte, siano esse naturali o artificiali − comeper esempio un'automobile −, e bisogna appressarvici con rispetto. Entrarci carponi è l'unicamaniera per dar prova di tale rispetto e trarne vantaggio.

In ogni caso, gli sciamani raccomandano di entrare nel mondo delle linee parallele solo inpiena consapevolezza; entrare altrimenti porta morte, perché senza consapevolezza la forzavitale si esaurisce con la pressione fisica di quel mondo.

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La consapevolezza totale• Gli sciamani hanno visto che, al momento della morte, l'oscuro mare della consapevolezza haun momento di esitazione quando si confronta con sciamani che avevano fatto unaricapitolazione della propria vita. Alcuni l'avevano fatta in maniera così esaustiva chel'oscuro mare della consapevolezza, pur prendendo la consapevolezza nella forma della loroesperienza di vita, non intaccava la forza vitale. L'oscuro mare della consapevolezza vuoleinfatti solo le nostre esperienze di vita non la nostra forza vitale.

C'è dunque un'opzione segreta nella morte, un'alternativa che solo gli stregoni possonoscegliere. Tale opzione è data dal potere che gli esseri umani hanno di trattenere la forzavitale, lasciando andare soltanto la consapevolezza ovvero il prodotto della vita. E' come unaclausola scritta a caratteri piccolissimi su un documento legale. E' un'opzione di pertinenzaesclusiva degli sciamani.

Per uno sciamano la morte pone fine al predominio degli stati d'animo individuali del corpo.Gli antichi sciamani credevano che fosse appunto il dominio delle diverse parti del corpo adeterminare gli uomini e le azioni del corpo nella sia interezza; le parti che diventanodisfunzionali trascinano anche il resto nel caos. La morte sradica il dominio di queste partiindividuali e unifica la loro consapevolezza in un'unità. Per lo sciamano la morte è un fattore unificante, invece di disintegrare l'organismo comeaccade normalmente, la morte lo unifica.

La morte• Gli antichi veggenti videro che al momento della morte la consapevolezza si separa dagliesseri coscienti e si allontana volando. Allora galleggia come un luminoso fioco di bambagiaproprio fin nel becco dell'Aquila, per essere consumato. Per gli antichi veggenti questa era l'evidenza che gli esseri umani coscienti vivono solo perarricchire la consapevolezza cioè il cibo dell'Aquila. In realtà sarebbe più esatto dire che l'Aquila è una forza che attrae la nostra consapevolezza;al momento della morte tutto il nostro essere si disintegra sotto l'attrazione di questaimmensa forza.

La consapevolezza individuale, colma delle esperienze della vita, al momento della morte,abbatte i propri confini e si riversa, in forma di energia, nell'oscuro mare dellaconsapevolezza.

Gli sciamani vedono come, al momento della morte, l'oscuro mare della consapevolezza aspira attraverso ilpunto di unione la consapevolezza delle creature viventi.

Non c'è nulla di meraviglioso o rassicurante nella morte, poiché il vero terrore cominciamorendo, quando l'Aquila ci spreme ogni scintilla di consapevolezza che possediamo.

La morte ha due stadi. Il primo è un oscuramento; nel secondo si incontra davvero la morteche si scaglia contro di noi fino a dissolvere la nostra vita attraverso la fessura della volontà.Quella zona è la parte più importante e sensibile dell'uomo.

Gli stregoni sanno quando un uomo sta per morire perché possono vedere la macchia scurache tutti hanno dietro la spalla sinistra diventare un'ombra fluttuante dell'identica forma edimensione cui appartiene.Al momento della morte quest'ombra nera scende come una spada per penetrare con

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millimetrica precisione nella fessura, l'apertura nel nostro uovo luminoso.La morte colpisce in quel punto continuamente. Ma quando colpisce persone sane il colposomiglia ad un pugno; quando però colpisce gli agonizzanti somiglia ad un affondo vibratoda una spada.

Ciò che accade nel momento della morte è che viene liberata contemporaneamente unagrande massa di energia. In quel momento gli esseri umani si vedono inondati dalla forza piùinconcepibile. L'energia chiusa dentro di noi, nelle emanazioni inattive, ha una forzatremenda e una portata incalcolabile. Possiamo apprezzare solo vagamente la portata diquesta tremenda forza, se consideriamo che l'energia richiesta per percepire e interagire nelmondo quotidiano è prodotta dall'allineamento di neanche un decimo delle emanazioniracchiuse nel bozzolo dell'uomo.

Gli esseri umani sono fragili creature, composte da molti strati di luminosità. Quando sivedono sembrano fatti di fibre, ma tali fibre sono in realtà strati, come in una cipolla.Gli scossoni d'ogni tipo separano tali strati e possono anche provocare la morte. Si muoreperché i nostri strati si separano. Quando gli esseri umani sono in buona salute sembranouova luminose; ma, malati o feriti, si sfogliano come cipolle.La morte stacca gli strati l'uno dall'altro. Il centro della nostra luminosità − che è l'attenzionedel nagual − va spingendo sempre in fuori e ciò scolla gli strati, li allenta. Quindi è facile perla morte insinuarsi fra essi e staccarli del tutto. Gli strati debbono fare del loro meglio pertenere serrati i loro strati.Il sognare rinsalda gli strati. Quando uno stregone apprende il sognare riesce a legare insiemele sue attenzioni e non accade più che il centro spinga fuori. Per i veri stregoni le due attenzioni sono tanto strettamente unite che probabilmente essi nonmoriranno mai.

A determinare la morte è la forza rotante. Quando questa incontra una debolezzanell'apertura di un essere luminoso, automaticamente spacca il bozzolo, lo apre e lo facrollare. Al momento della morte, però non è la forza rotante che spacca le aperture, perché questaforza non penetra all'interno del bozzolo, lo fa solo crollare. Quella che l'inonda è la forza ditutte le emanazioni che si allineano all'improvviso dopo essere rimaste inattive per tutta unavita. Per una forza così gigantesca non c'è altra uscita che l'apertura spaccata. E' la morte.

Morendo anche la nostra consapevolezza entra nella terza attenzione, ma solo per un istante,come azione purificatrice, appena prima che l'Aquila se la divori.

La forza rotante•

La forza rotante o tumbadora è una forza delle emanazioni dell'Aquila. E' una forzaininterrotta che ci colpisce come una palla in ogni istante della nostra vita. Quando la sivede è letale; però, poiché non la vediamo, la ignoriamo nella nostra vita di ogni giorno, vistoche abbiamo degli scudi protettivi. Per esempio, siamo sempre preoccupati per quanto ciappartiene e della nostra posizione nei confronti degli altri. Questi scudi non ci proteggonodai colpi della tumbadora, solo ci impediscono di vederla direttamente, in questo modo cievitano di essere feriti dalla paura di vedere che le grosse palle di fuoco ci colpiscono. Gli scudi sono un grande aiuto e un grosso ostacolo per noi, ci tranquillizzano e nello stessotempo ci ingannano. Ci danno una falsa sensazione di sicurezza. C'è un momento nella vita di un guerriero in cui un guerriero si trova senza scudi, in perennebalia della forza rotante: è il momento della perdita della forma umana.

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La forza rotante è il tramite attraverso cui l'Aquila distribuisce vita e consapevolezza. Però èanche la forza che fa morire tutti gli esseri viventi.

La forza rotante si manifesta come dei globi di fuoco. I veggenti la descrivono come una eterna linea di anelli iridescenti o globi di fuoco cheruotano incessantemente sugli esseri umani. Gli esseri organici luminosi sono colpiti senzatregua dalla forza rotante, fino al giorno in cui i colpi risultano eccessivi e li fanno crollare. Gli antichi veggenti restarono di stucco vedendo come la forza rotante li spingeva fin nelbecco dell'Aquila per farli divorare. Fu questo il motivo per cui chiamarono quella forza latumbadora.

I nuovi veggenti raccomandano di aprirsi con la forza rotante. Essi familiarizzarono conquesta forza manipolandola senza alcuna importanza personale (diversamente dagli antichiveggenti).

Per aprirsi alla forza rotante si ha solo bisogno di spostare il punto di unione. Il pericolo èminino se la forza è vista in maniera intenzionale. Però è estremamente pericoloso se è unmovimento involontario del punto di unione, dovuto forse a fatica fisica, a stanchezzaemotiva, a malattia o semplicemente a una crisi di minore importanza, come la fame ol'ubriachezza.Quando il punto di unione si sposta involontariamente, la forza rotante spacca il bozzolo,colpendo senza sosta l'apertura che l'uomo ha sotto l'ombelico, o più precisamente all'altezzadell'ombelico, nel bozzolo. L'apertura è più come una fenditura, un difetto naturale nelbozzolo liscio. Se lo spostamento del punto di unione è minimo, la spaccatura è molto piccola, il bozzolo siripara da sé rapidamente e la gente sperimenta così ciò che ognuno percepisce in qualcheoccasione: macchie di colore e forme distorte che continuano anche se si tengono gli occhichiusi. Se il movimento è considerevole, anche la spaccatura risulta estesa e occorre tempo perché ilbozzolo si ripari, come avviene nel caso dei guerrieri che usano di proposito piante di potereper provocare questo spostamento, o di persone che usano droghe e senza volerlo fanno lostesso. In questi casi gli uomini se sentono intontiti e gelati; trovano difficoltà a parlare opensare; è come se si fossero congelati dentro.

Quando il punto di unione si muove drasticamente per gli effetti di un trauma o di unainfermità mortale, la forza rotante produce una fenditura per tutta la lunghezza del bozzolo; ilbozzolo crolla, si avvoltola su se stesso e l'individuo muore. Anche uno spostamento intenzionale può produrre uno spacco di questa natura; siamo moltodelicati. Man mano che la rotante ci colpisce una volta dopo l'altra, la morte entra in noiattraverso la fessura. La morte è la forza rotante. Quando incontra una debolezza nell'aperturadi un essere luminoso, automaticamente spacca il bozzolo, lo apre e lo fa crollare.

La stessa forza può produrre effetti diametralmente opposti. Gli antichi veggenti, comerisultato dei loro sforzi, si videro imprigionati dalla forza rotante e, sempre come risultato deiloro sforzi, la forza rotante diede ai nuovi veggenti il dono della libertà. I nuovi veggenti compresero che finché l'uomo ha un bozzolo non può aspirareall'immortalità.Familiarizzando con al forza rotante tramite la maestria dell'intento, ad un certo punto i nuoviveggenti aprono i loro bozzoli e la forza li inonda invece di farli accartocciare come vermi diSant'Antonio. Il risultato finale è la loro totale e istantanea disintegrazione.

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I primi nuovi veggenti però fecero l'errore di isolare la tumbadora per vederla nell'atto diconferire la vita; essi traboccavano amore ma erano vulnerabili come gli antichi veggenti efecero morti stupide. In seguito si resero conto che ci sono due aspetti differenti della medesima forza. L'aspettorotante si riferisce esclusivamente alla distruzione e alla morte. L'aspetto circolare è quelloche mantiene la vita, la consapevolezza, la direzione, la realizzazione, il proposito. Tuttaviadecisero di considerare solo l'aspetto distruttore. Contemplando in gruppi, i nuovi veggenti riuscirono a vedere la separazione fra i due aspetti.Videro che le due forze erano fuse insieme ma non un tutto unico. La forza circolare giunge anoi giusto prima della forza rotante; sono così vicine l'una all'altra che sembrano la stessacosa. La ragione per cui è chiamata forza circolare è che si presenta ad anelli, sottilissimi cerchi diiridescenza; come la forza rotante, la forza circolare colpisce senza sosta tutti gli esseriviventi.

In ogni essere vivente l'equilibrio fra le due forze è molto difficile. Se in un dato momento unindividuo sente che la forza rotante lo colpisce con più forza di quella circolare, ciò significache l'equilibrio si è spezzato; a partire da allora la forza rotante colpisce sempre più forte,fino a spaccare l'apertura dell'essere vivente, e a farlo morire.

Sotto l'impatto della tumbadora, il punto di unione si sposta su posizione nuove,imprevedibili. Per questo, nei loro viaggi, gli antichi veggenti erano sempre soli, benché leimprese cui si dedicavano fossero sempre comuni. La compagnia di altri veggenti nei viaggiera fortuita e in genere stava a significare una lotta per la supremazia.

La forza della morte è la tumbadora, mentre la forza circolare è la

spinta della terra, ovvero la forza dell'allineamento delle emanazioni ambrate soltanto. E' una spinta cheaumenta la consapevolezza dell'essere a gradi indescrivibili. Per i nuovi veggenti è una scarica diconsapevolezza illimitata che chiamano la libertà totale.

Ci vogliono anni per diventare un guerriero impeccabile e poter resistere all'impatto di questaforza della terra.

La velocità di questa spinta dissolve tutto, intorno a noi. Sotto il suo impatto diventiamonulla. L'eccessiva velocità e il senso dell'esistenza individuale non vanno d'accordo.

Una delle differenze più drammatiche fra gli uomini comuni e gli stregoni sta nel modo incui li prende la morte. Solo con gli stregoni la morte è tenera e gentile: anche se feritigravemente, ad esempio, essi non provocano alcun dolore. E, cosa ancora più straordinaria,la morte stessa li tiene in sospeso fino a quando lo stregone ne ha bisogno.

La differenza maggiore tra un uomo comune e uno stregone è che uno stregone comanda la morte con lapropria velocità.

Gli sfidanti della morte

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Il movimento del punto di unione verso il basso• I veggenti molto spesso sopportano movimenti involontari verso il basso. Il punto di unionenon resta in questa infima posizione per molto tempo, perché quello è il posto della bestia.Andare in basso è contrario ai nostri interessi, anche se è la cosa più facile da fare.

Tra i molto errori commessi dagli antichi veggenti, uno dei più gravi fu proprio spostare iloro punti di unione nella incommensurabile area al di sotto del punto normale. Muoversi inquesto modo li rese esperti nell'adottare le forme degli animali che si sceglievano come puntidi riferimento. Chiamavano questi animali il loro "nagual" e credevano che potesseroacquisire le caratteristiche dell'animale scelto, la sua forza, saggezza, astuzia, agilità o ferocia.

La relativa facilità con cui il punto di unione dell'uomo si muove verso una qualsiasiposizione nella zona bassa, rappresenta per i veggenti una grande tentazione, specie perquelli che hanno una naturale tendenza in quel senso. Per questo è dovere del Nagual metterealla prova i suoi guerrieri.

I movimenti involontari che ogni veggente prova periodicamente diventano meno frequentiman mano che il suo punto di unione avanza di più verso il profondo della fascia. Tuttavia,una volta che si verifica questo movimento verso il basso, diminuisce in modo considerevoleil potere del veggente che lo subisce. Quando accade uno di questi spostamenti, i veggenti diventano estremamente nervosi eintolleranti o in alcuni casi estremamente razionali.

Se i guerrieri sono tanto attaccati a se stessi da permettersi ogni genere di capricci e eccessi,devono vigilare attentamente per evitare questi movimenti involontari. I guerrieri disciplinatisono meno propensi a questo tipo di movimento.

Le veggenti sono più propense degli uomini ai movimenti verso il basso. Però sono anchecapaci di uscire con un salto da quella posizione, senza sforzo alcuno, mentre gli uomini viindugiano a loro rischio e pericolo. Le veggenti hanno capacità straordinarie non solo di uscire velocemente da quella zona maanche di far sì che i propri punti di unione si afferrino a qualsiasi posizione nell'area in basso.Gli uomini d'altra parte non riescono a fare nessuna delle due cose. Le donne hanno un'intensità feroce. Grazie ad essa possono riprodurre una forma animalecon grande facilità, molto carattere e ineguagliabile ferocia.

Un movimento di tale natura risulta sempre in una trasformazione totale. Se il punto diunione supera un limite cruciale, il mondo che conosciamo svanisce, finisce di essere ciò cheè a livello dell'uomo. Un movimento verso il basso implica una visione non di un altro mondo vero e proprio madel nostro stesso mondo visto da una diversa prospettiva.

Comunque il cambio di prospettiva è molto gradevole. Lo sforzo richiesto è minimo e irisultati strabilianti. Se il veggente cerca un guadagno rapido, non esiste manovra miglioredel movimento verso il basso. L'unico problema è che in quelle posizioni del punto di unionei veggenti si vedono perseguitati dalla morte che ha luogo perfino con maggior brutalità erapidità che non nella posizione dell'uomo.

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Oltre la percezione ordinaria1.

Quasi tutti gli esseri umani hanno avuto, chi prima chi dopo, l'opportunità di liberarsi dai vincoli delleconvenzioni; non quelle sociali ma quelle che limitano le nostre percezioni. Un momento di euforia basta afar muovere il nostro punto di unione e infrangere le convenzioni. E così pure un momento di paura, dimalessere, di ira o di dolore. Ma di solito, ogni volta che si ha l'occasione di spostare il punto di unione, siprova paura. Ed entra in gioco il nostro retroterra religioso, accademico e sociale, che ci assicura un ritornonel gregge della normalità con il ritorno del nostro punto di unione nella posizione richiesta dalla vitaquotidiana.Ad esempio i maestri mistici e spirituali hanno fatto così: i loro punti di unione si sono spostati, perdisciplina o per caso, fino a una certa posizione e poi erano tornati alla normalità con un ricordo che duratutta una vita.Anche i poeti inconsapevolmente anelano al mondo magico. Poiché non sono maghi alla ricerca del sapere,quel desiderio è tutto ciò che hanno.L'uomo comune, incapace di trovare energia percettiva al di là dei limiti del quotidiano, chiama il regno dellapercezione straordinaria stregoneria, magia opera del demonio, e l'evita senza approfondire l'esame. In realtàciò che è veramente è l'astratto, lo spirito, il nagual. Non c'è stregoneria, né il male, né il diavolo. C'è solo lapercezione.

Vedere• Gli sciamani affermano che allineare emanazioni che si usano abitualmente dà luogo allapercezione del mondo quotidiano, mentre chiamano vedere l'allineare emanazioni che non siusano di solito.

Vedere

significa ampliare il proprio campo di percezione fino al punto di poter scorgere non solo l'aspetto esteriorema l'essenza stessa delle cose ovvero percepire direttamente l'energia.

Qualsiasi cosa noi percepiamo è energia, ma poiché non siamo in grado di recepirladirettamente, trattiamo la nostra percezione in modo che si adatti a una forma. Questa forma− la parte sociale − riduce deliberatamente la portata di quanto può essere percepito e ci facredere che la forma cui abbiamo adattato le nostre percezioni è la sola cosa che esista. E' perquesto che occorre separare la parte sociale per riuscire a vedere l'essenza delle cose.

La base sociale della percezione è la certezza fisica che il mondo è fatto di oggetti concreti.Tutti esercitano un serio e considerevole sforzo per condurci a percepire il mondo così,mentre la base sociale della nostra percezione dovrebbe essere la certezza fisica che l'energiaè ciò che conta. Dovremmo fare un grande sforzo per portarci a percepire l'energia come tale.Dopo avremmo a disposizione entrambe le alternative.

Il nostro comune modo di percepire è predatorio. Un sistema molto efficiente per apprezzaree classificare cibo e pericoli. Ma non è l'unica maniera con cui siamo capaci di percepire:percepire l'essenza di ogni cosa ci fa capire, classificare e descrivere il mondo in termini deltutto nuovi, più interessanti, più raffinati.

Gli stregoni affermano che "guardare" significa cogliere il tonal che è in ogni cosa,mentre "vedere" significa scorgere il nagual che è presente anche esso in ogni cosa. Quindise un guerriero osserva il mondo da esser umano qualsiasi, "guarda", se invece l'osserva dastregone, "vede"; e ciò che vede è il nagual.

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Guardare si riferisce al solito modo in cui siamo abituati a percepire il mondo.Vedere significa mettere a nudo l'essenza di tutto, contemplare l'ignoto e dare un'occhiataall'inconoscibile.

Vedere

non riguarda soltanto gli occhi, vedere è usare altre parti del nostro essere totale. Il predominio del sensovisivo influenza in noi la conoscenza del corpo e la fa sembrare collegata con la vista. Ma quello che sisperimenta con il vedere non è del tutto visuale. L'uomo comune percepisce generalmente il mondo con la vista o con il tatto o con l'udito. Uno stregone puòfarlo anche con tutto il corpo o con la volontà. O può andare ancora oltre e percepirlo con il suo corpoenergetico, cioè può vedere. Quando ciò accade, ci si rende davvero conto che il mondo come lo percepiamocomunemente è solo una descrizione.

Vedere

l'energia mentre fluisce nell'universo è una peculiare potenzialità del corpo umano. Tutti noi possiamo vedereil fluire dell'energia, così com'è, senza bisogno di interpretazioni, ma ci impediamo di mettere in atto questapercezione. Gli uomini non solo hanno la capacità di vedere direttamente l'energia ma lavedono effettivamente anche se non ne sono consapevoli. La differenza principale tra gli sciamani e gli esseri umani è quella tra un normale stato di consapevolezza ela particolare condizione in cui si è deliberatamente consapevoli di qualcosa: tutti gli esseri umani possiedonola consapevolezza che consente loro di vedere direttamente l'energia, ma solo gli sciamani sonodeliberatamente consapevoli di vederla.

Gli stregoni sono stati capaci di annullare gli effetti dell'interpretazione, così da non poter piùpensare di sapere realmente ciò che le cose sono.La loro arte è stata quella di arrivare a cancellare intenzionalmente il nostro sistema diinterpretazione, per riuscire a vedere il fluire dell'energia.

Il mondo come lo percepiamo solitamente ha una natura riflessa: deve conformarsi alledescrizioni e le cose sono reali solo dopo che uno è riuscito a mettersi d'accordo con altrisulla loro realtà. A confronto con il vedere la nostra quotidiana descrizione del mondo − cosìcome la totalità delle descrizioni degli stregoni − si rivelano null'altro che semplici sistemi.

Gli antichi stregoni credevano, perciò, a ragione, che l'atto di annullare il nostro sistema diinterpretazione e di percepire energia direttamente è ciò che trasforma una persona instregone.

La maestria degli antichi veggenti consisteva, in particolare, nello spostare lo splendore dellaconsapevolezza, facendolo espandere dalla sua posizione originaria sulla superficie delbozzolo fino all'interno, attraversandolo in ampiezza.

La caratteristica principale degli stregoni è, dunque, la capacità di percepire più della mediadegli esseri umani, la cui percezione dell'universo è limitata perché ha solo una posizione delpunto d’unione: quella in cui si nasce.

Quando gli stregoni iniziano a vedere per la prima volta, essi interpretano ciò che vedono conattributi del mondo fisico. Quello che si vede è così straordinario che non c'è modo diparlarne se non paragonandolo a qualcosa che conosciamo.Noi siamo troppo visuali, alla mercé di una percezione da predatore; tutto quello che

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vediamo deve essere trasformato in ciò che gli occhi vedono normalmente.

Quando il punto di unione si sposta• Gli antichi stregoni, osservando il comportamento degli esseri umani, hanno scoperto chequando il punto di unione si trova nella sua posizione abituale la percezione e laconsapevolezza sono normali. Ma quando i punti di unione e gli aloni luminosi che licircondano sono in una posizione diversa da quella abituale, l'insolito comportamento sembracomprovare che la loro consapevolezza è diversa, e che la percezione non avviene più nelmodo a loro familiare.La conclusione a cui sono pervenuti è che a una maggiore spostamento del punto di unionedalla sua posizione abituale corrisponde un comportamento più insolito e, chiaramente, ancheconsapevolezza e percezione sono fuori dalla norma.

Quando il punto di unione si sposta in un'altra posizione, si ha un mutamento del punto dicontatto con l'oscuro mare della consapevolezza e ciò fa sì che un diverso insieme di miliardidi campi di energia, sotto forme di filamenti luminosi, converga sul punto di unione. La conseguenza di questa confluenza di nuovi campi energetici è l'allineamento diemanazioni differenti da quelle consuete e quindi l'emergere di una consapevolezza diversada quella necessaria a percepire il mondo quotidiano, consapevolezza che trasforma i nuovicampi energetici in dati sensoriali. A loro volta questi vengono interpretati e percepiti comeun mondo diverso, perché i campi energetici da cui provengono sono diversi da quelliconsueti.

Uno spostamento del punto di unione al di là della linea centrale del bozzolo dell'uomo fa sìche il mondo che noi percepiamo e conosciamo scompaia dalla nostra vista in un istante,come se fosse stato cancellato, perché la stabilità, la sostanzialità che sembra appartenere alnostro mondo percettibile è semplicemente la forza dell'allineamento. La solidità del mondo non è l'illusione ottica. L'illusione ottica è fissare il punto di unione inqualunque posto.

Vedendo

e studiando l'effetto di tali spostamenti gli antichi sciamani hanno messo a punto l'arte di manipolare il puntodi unione facendogli cambiare posizione sulla sfera luminosa.

Allineare altri mondi• Il nostro mondo, da noi ritenuto unico e assoluto, non è che un componente di un insieme dimondi consecutivi, disposti come gli strati di una cipolla. Nonostante la nostra condizioneenergetica ci consenta di percepire solo il nostro mondo, noi abbiamo la capacità di penetrarein altri mondi; si tratta di mondi reali, unici, assoluti e coinvolgenti quanto il nostro.

La possibilità di percepire altri mondi è strettamente legata all'allineamento e quindi allaposizione del punto di unione: una volta che questo punto si muove al di là di un certo limite,percepiamo emanazioni del tutto diverse dal solito; mantenendolo fisso nella sua nuovaposizione permette di percepire un nuovo mondo in cui è possibile penetrare nella suaassoluta interezza come facciamo con il mondo quotidiano e che è altrettanto obiettivo ereale di quest'ultimo.

La variazione del punto di unione• I vecchi stregoni sono stati in grado di distinguere due tipi di spostamento del punto diunione, distinguendo la natura della percezione che essi permettono.

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Il primo tipo di spostamento è lo spostamento verso una qualsiasi altra posizione insuperficie o all'interno del globo luminoso: gli stregoni lo hanno definito una variazione delpunto di unione.

Quando il punto di unione inizia a spostarsi dalla sua posizione abituale generalmente non hala stabilità per restare ben attaccato alla sua nuova collocazione. Questo fa sì che lospostamento avvenga lateralmente lungo la fascia dell'uomo, nello sconosciuto umano.

Si tratta quindi di piccoli spostamenti all'interno dell'uovo luminoso che fanno ancora partedel reame umano e che producono allucinazioni o delirio o il mondo incontrato durante isogni.

Quel che fa muovere lateralmente il punto di unione è un desiderio quasi inevitabile, o unanecessità, di presentare l'incomprensibile in termini che ci risultino familiari.

I mondi fantasma• I mondi generati dalle variazioni del punto di unione, poiché si tratta di spostamentiall'interno del globo luminoso, per quanto bizzarri, meravigliosi o incredibili possano esseretali mondi, rimangono sempre nell'ambito umano.

Gli antichi sciamani credevano che all'interno della sfera luminosa esistessero almenoseicento punti e che ciascuno di essi, quando veniva raggiunto dal punto di unione potessefarci percepire un mondo intero.

Tuttavia, questi mondi sono chiamati fantasma in quanto mancano di qualsiasi tipo distruttura solida e sono troppo vicini al mondo quotidiano.

Su entrambi i bordi della fascia dell'uomo c'è uno strano deposito di pattume, unaincalcolabile massa di robaccia umana. E' un deposito morboso e sinistro che aveva grandevalore per gli antichi veggenti ma non ne ha più per i nuovi.

Una delle cose più facili è cadere in questo pattume. Chiunque può arrivare a questo depositosemplicemente bloccando il proprio dialogo interiore. Quando questo accade, i risultati sispiegano come fantasie della mente, se lo spostamento è minimo. Se invece è considerevole,i risultati sono chiamati allucinazioni.

In particolare, sul bordo destro della fascia dell'uomo troviamo interminabili visioni diattività fisica, violenza, delitti, sensualità. Sul bordo sinistro troviamo spiritualità, religione,Dio.

In generale il movimento, se non è laterale, va verso il profondo, nella fascia dell'uomo. Talepreferenza di direzione è una reazione naturale di quasi tutta la specie umana.

Il vero cambio di mondi avviene solo quando il punto di unione si sposta all'interno dellafascia dell'uomo, a profondità sufficiente per incontrare una soglia cruciale; solo allora ilpunto di unione può usare una delle gradi fasce di emanazioni.

Tutti gli spostamenti di questo tipo − le variazioni − sono automaticamente scartati dai nuoviveggenti. Le visioni che producono questi movimenti si originano nell'inventario umano enon hanno alcun valore per i guerrieri che cercano la libertà.

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Ci sono veggenti che possono muovere il punto di unione in posizioni più in basso del postonormale. I nuovi veggenti chiamano questo spostamento il movimento verso il basso.

Il movimento del punto di unione•

Gli sciamani hanno definito movimento del punto di unione lo spostamento verso unaposizione esterna al globo luminoso. Si tratta di spostamenti più ampi rispetto alle variazioni,più drammatici.

I movimenti interessano filamenti di energia che sono ben oltre il regno umano. Percepirequesti filamenti genera mondi che sono al di là della comprensione, mondi inconcepibili, chenon hanno la benché minima traccia di precedenti umani e che fanno parte dell'ignoto.

L'Ignoto• Mediante la costante pratica del vedere, i nuovi veggenti scoprirono che l'ignoto e ilconosciuto hanno in realtà la medesima base; ambedue sono emanazione dell'Aquila eentrambe alla portata della percezione umana. L'ignoto è costituito da quelle emanazioni chenon fanno parte della fascia dell'uomo e che quindi non allineiamo abitualmente.

L'ignoto è qualcosa che ci è celato, avvolto forse in un contesto che fa paura maciononostante si trova alla nostra portata. A un certo momento l'ignoto si tramuta nelconosciuto.

Alla portata dell'uomo ci sono mondi sostanziosi che hanno una solidità uguale al nostromondo quotidiano. Gli antichi stregoni tracciarono una mappa di ogni mondo sostanzioso chepoterono riunire e conclusero che c'erano circa 6000.

L'inconoscibile• Tutto quello che si trova al di là della nostra capacità di percezione è l'inconoscibile.

Per distinguere l'ignoto dall'inconoscibile i veggenti usano una regola pratica: di fronteall'ignoto, l'uomo è audace. Una qualità dell'ignoto è che ci dà un senso di speranza, difelicità. Di fronte ad esso, l'uomo si sente forte, animato. Perfino l'apprensione che desta dàmolta soddisfazione. I nuovi veggenti videro che di fronte all'ignoto viene fuori la partemigliore dell'uomo. Invece, quando i veggenti sono di fronte all'inconoscibile, i risultati sono disastrosi. Sisentono svuotati, confusi, il corpo perde tono, la ragione e la sobrietà vagano senza metapoiché l'inconoscibile non è alla portata dell'uomo e quindi non offre alcuna energia. I nuoviveggenti si resero conto che dovevano essere pronti a pagare prezzi esorbitanti per il benchéminimo contatto con l'inconoscibile.

Inoltre, l'enormità dell'ignoto è quasi senza limiti, ma anche in questa immensità lo splendoredel punto di unione raggruppa emanazioni; l'inconoscibile invece è un'eternità nella quale ilnostro punto di unione non ha alcun modo di raggruppare niente.

I nuovi veggenti si accorsero che le loro visioni ossessive, quelle praticamente impossibili daconcepire, coincidevano con il movimento dei punti di unione nelle profonde regioni dellafascia dell'uomo. Quelle sono visioni del lato oscuro dell'uomo; è il nostro lato malinconico e nefasto.

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Quando fu stabilita la distinzione tra l'ignoto e l'inconoscibile ebbe inizio il nuovo ciclo deglisciamani toltechi.

La seconda attenzione• Il risultato dell'operazione di fissare il punto di unione su nuove posizioni oltre la fasciadell'uomo, e quindi nell'ignoto, venne chiamato dagli antichi stregoni seconda attenzione.Mentre la prima attenzione si occupa della percezione del mondo di tutti i giorni, la secondaattenzione si occupa della percezione di quelle emanazioni che vengono scartatesolitamente.

La seconda attenzione è la capacità degli stregoni di collocare la loro consapevolezza in unmondo inconsueto e viene chiamata anche attenzione del lato sinistro o attenzione del nagual.Il dominio della seconda attenzione è l'ignoto.

I veggenti hanno visto che, in termini energetici, la seconda attenzione è un fulgore molto piùintenso della prima attenzione. E' uno stato complesso e specializzato che entra in funzionequando si utilizzano le emanazioni interne del bozzolo che di solito restano fuori gioco.

In termini metaforici, la seconda attenzione è una progressione: comincia con un'idea che cisembra più una curiosità che una vera e propria possibilità; si trasforma poi in qualcosa che sipuò solo sentire, come si sente una sensazione; e infine diventa una forma d'essere o unregno di consistenza o una forza superiore che ci spalanca mondi che vanno ben oltre ognipiù sfrenata fantasia.

Raggiungere la seconda attenzione

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L'energia: la chiave della stregoneria1.

Gli stregoni sostengono che la chiave per espandere le nostre capacità di percezione è nella quantità dienergia che abbiamo a nostra disposizione. Per spostare il punto di unione occorre energia e la condizione perché la forza dell'allineamento riesca adagganciare un'altra fascia di emanazioni è, ancora, che il veggente abbia abbastanza energia. La nostra energia normale permette ai nostri punti di unione di usare la forza di allineamento di una grandefascia di emanazioni e noi percepiamo il mondo che conosciamo. Però se abbiamo energia d'avanzo,possiamo usare la forza dell'allineamento di altre grandi fasce e conseguentemente possiamo percepire altrimondi. Inoltre, senza energia sufficiente la forza dell'allineamento è schiacciante. Bisogna avere l'energia perresistere alla pressione degli allineamenti che non hanno mai luogo in circostanze ordinarie.

Tutti noi abbiamo una data quantità di energia di base: quella è tutta l'energia che abbiamo a disposizione enoi la usiamo fino in fondo per percepire e affrontare il nostro coinvolgente mondo. Non esiste altra energiaper noi in nessun altro luogo e poiché quella a nostra disposizione è già impegnata non ne avanza neanche unpo' per una percezione straordinaria.

Gli esseri umani nascono con una quantità di energia limitata, un'energia dispiegata sistematicamente apartire dal momento della nascita, in modo da essere usata con il maggior vantaggio dalla modalità deltempo: tutta l'energia a nostra disposizione viene assorbita dal contatto con la modalità del tempo − queipochi, scelti campi di energia − non lasciandoci nulla che possa esserci di aiuto a usare un qualsiasi altrocampo di energia.

I nuovi veggenti videro che la prima attenzione consuma tutto il fulgore della consapevolezza dell'uomo enon lascia libera neanche un'ombra di energia. L'inventario dell'uomo, inoltre, non solo la usa tutta maindurisce talmente il bozzolo da renderlo rigido.

Nel nostro stato di veglia, tutta la nostra energia è usata in tutto ciò che concerne la nostra veglia: i nostrilavori, le nostre famiglie, ecc. Per spostarci da quella posizione dobbiamo avere un supplemento di energia.

Per questo all'uomo comune manca l'energia per avere a che fare con la magia. Se usa solo l'energia che ha,non può percepire i mondi creati dagli stregoni. Gli stregoni, infatti, per farlo si servono di un insieme dicampi di energia che di solito non sono usati. Naturalmente, se l'uomo comune intende percepire quei mondie comprendere la percezione degli stregoni, deve per forza usare lo stesso insieme usato da quelli, e ciò non èmaterialmente possibile, in quanto egli ha già dispiegato tutta la sua energia.

Così i nuovi veggenti proposero che se i guerrieri avessero voluto penetrare nell'ignoto avrebbero dovutoconservare la propria energia e trascendere queste barriere energetiche che ci delimitano tanto spietatamente.

I nemici del guerriero• Per capire quali sono le attività che consumano maggiormente energia, i veggenti fanno degliinventari strategici: elencano le loro attività, i loro interessi. Dopo decidono quali possonocambiare per ottenere così una pausa nel consumo di energia.

Negli inventari strategici del guerriero l'importanza personale figura come l'attività checonsuma la maggior quantità di energia e per questo si sforzano di vincerla.

Il nemico numero uno: l'importanza personale•

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L'importanza personale fa parte della lista dei nemici che cercano di ostacolare il nostro voloverso la Libertà. Occorre essere inesorabili nella lotta contro i nostri nemici e l'importanzapersonale è il nostro nemico principale.

Sentirci offesi dai fatti e misfatti dei nostri simili ci indebolisce. La nostra importanzapersonale chiede che noi passiamo la maggior parte della nostra vita offesi da qualcuno. Perquesto i nuovi veggenti raccomandavano che si facesse ogni possibile sforzo per sradicarel'importanza personale dalla vita dei guerrieri.

Provare dolore per se stessi è una condizione che non si addice alla vita di un guerriero.Non serve a nulla essere tristi, lagnarsi e sentire di essere giustificati nel farlo, credere chequalcuno ci faccia sempre qualcosa. Nessuno fa niente a nessuno, tanto meno a un guerriero.

Noi essere umani siamo soliti prenderci troppo sul serio. Ci sentiamo maledettamenteimportanti, al punto che ci sentiamo in diritto di irritarci di tutto, che ci possiamo permetteredi andarcene se le cose non vanno a modo nostro. In realtà è solo un segno di debolezza epresunzione.

La forza dell'importanza personale, è mascherata nella forma dell'umiltà, compassione,altruismo, gentilezza o come la vogliamo chiamare.

La maggior parte della nostra energia è impiegata a mantenere la nostra presunzione. Questoappare più evidente nella preoccupazione infinita per la presentazione del sé, per vedere sesiamo o no ammirati, amati, riconosciuti.

Vogliamo sempre essere il protagonista, vogliamo sempre essere "io". Ogni storia, ogni cosache vediamo, ogni cosa che percepiamo, ogni cosa che raccontiamo, è sempre attraversol’io. Ma gli sciamani sostengono che se si riduce l’io e si vede veramente come un testimone, èpiù affascinante. Il piacere di sperimentare le capacità di essere umano è gigantesco.Qualsiasi tipo di situazione normale diventa un evento, diventa una storia. E' moltointeressante permettere ad altre persone di essere i protagonisti.

Finché pensiamo di essere la cosa più importante del mondo non possiamo apprezzareveramente il mondo intorno a noi. Siamo come un cavallo con un paraocchi, tutto quello chevediamo è noi stessi distinti da tutto il resto.

Siamo così intrappolati nei nostri ego che non riusciamo mai a vedere il quadro generaledell'esistenza. Noi non siamo individui circondati da altri individui, da case o da centri commerciali. Inrealtà noi siamo individui circondati dall'Infinito.

Se fossimo capaci di perdere un po' di boria, ci accadrebbero due cose straordinarie. Primo,libereremmo l'energia dal tentativo di mantenere l'idea illusoria della nostra grandezza;secondo, forniremmo a noi stessi l'energia sufficiente a entrare nella seconda attenzione perafferrare un barlume della reale grandezza dell'universo.

L'importanza personale non è qualcosa di semplice e ingenuo. Da un lato, è il nucleo di tuttociò che in noi ha valore, dall'altro il nucleo di tutto il nostro marciume. Disfarsidell'importanza personale richiede un capolavoro di strategia.I guerrieri combattono l'importanza personale come una questione di strategia, non come una

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questione di fede o di moralità.

La strategia più efficace per vincere l'importanza personale è stata sviluppata dai veggentidella Conquista e consiste di sei elementi che hanno influenza reciproca. Cinque sono gliattributi del guerriero.

controllo◊

disciplina•

equilibrio (pazienza)•

tempismo (abilità di cogliere il momento opportuno)•

intento•

I primi cinque elementi appartengono al mondo privato del guerriero che lotta per perderel'importanza personale. Il sesto elemento, forse il più importante, appartiene al mondoesterno e si chiama il pinche tirano, cioè tiranno piccolo, meschino, da poco. Il pinche tiranoè l'elemento esterno, quello che non possiamo controllare, è l'elemento forse più importantedi tutti.

Solo l'impeccabilità e il controllo dell'intento conducono il guerriero ad ottenere ilcollegamento di tutti e cinque gli attributi. Un'azione di questa natura è una manovrasuprema che non può realizzarsi al livello umano di tutti i giorni.

Il riflesso di sé• La presunzione è la forza generata dall'immagine di sé dell'uomo. E' questa forza a tenerefissato il punto di unione nella posizione attuale. Per questo motivo l'ambizione unica di chisi comporta da guerriero è detronizzare la presunzione. E ogni azione degli sciamani è tesa aconseguire questo scopo.

Ognuno ha un diverso grado di attaccamento al riflesso di sé. E quell'attaccamento si sentecome un bisogno.

La posizione del punto di unione nel luogo del riflesso di sé costringe il punto di unione amettere insieme un mondo di finta compassione, ma di crudeltà ed egocentrismo fin tropporeali. In questo modo i soli sentimenti reali sono quelli che convengono a chi li prova.

Noi gente comune ci distinguiamo perché accomunati da una spada metaforica incombente:le preoccupazioni del nostro riflesso di sé. Con questa spada ci feriamo e ci insanguiniamo edè compito delle nostre catene del riflesso di sé a darci la sensazione di sanguinare insieme, diavere in comune qualcosa di meraviglioso: la nostra umanità. Ma ad un più attento esame,scopriamo che stiamo sanguinando da soli, che nulla ci unisce, che non facciamo chetrastullarci con il nostro maneggevole, irreale riflesso di sé, creato da noi stessi.

Il nostro grande errore collettivo è di vivere le nostre esistenze senza tenere in alcun conto laconnessione con lo spirito. L'operosità delle nostre esistenze e poi spietati interessi,preoccupazioni, speranze, frustrazioni e paure hanno la precedenza e, vivendo alla giornata,non ci si accorge di essere legati a tutto il resto.

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Anche esser troppo razionali è un handicap. Gli esseri umani hanno un senso della magiamolto profondo. Noi facciamo parte del misterioso. La razionalità è solo una vernicesuperficiale. Se grattiamo quella superficie, sotto troviamo uno stregone. tuttavia, alcuni dinoi hanno grandi difficoltà ad arrivare sotto lo strato superficiale, mentre altri lo fanno confacilità estrema. Lo strato superficiale è il riflesso del sé.

I Voladores•

Secondo gli sciamani dell'antico Messico, gli uomini hanno due menti, di cui solo unaappartiene loro veramente.

Ogni essere umano possiede due menti: una è completamente nostra ed è simile ad una vocedebole che ci porta sempre ordine, direzione e uno scopo preciso; l'altra è invece una"installazione estranea" che ci porta conflitti, arroganza, dubbi e disperazione.

Le nostre meschinità e le nostre contraddizioni sono il risultato di un conflitto trascendentaleche affligge tutti noi, ma di cui solo gli sciamani sono consapevoli: si tratta del conflitto dellenostre due menti. Una è la nostra vera mente, il prodotto delle nostre esperienza di vita, quella che parla di radoperché è stata sconfitta e relegata nell'oscurità. L'altra, quella che usiamo ogni giorno perqualunque attività quotidiana, è un'installazione estranea.

Questa istallazione estranea è un compagno che resta con noi per tutta la vita. E' un predatoreche emerge dalle profondità del cosmo e assume il dominio della nostra vita. Gli uomini sonosuoi prigionieri. Il predatore è nostro signore e maestro e ci ha resi docili, impotenti. Sevogliamo protestare, soffoca le nostre proteste. Se tentiamo di agire in modo indipendente,non ce lo permette.Per mantenerci obbedienti, deboli e mansueti, i predatori ci hanno dato la loro mente.

Gli antichi sciamani chiamavano il predatore quello che vola − volador − perché si muove abalzi nell'aria come un'ombra nera.

L'uomo, l'essere che era destinato ad essere magico non lo è più. Non ci sono più sognidegni dell'uomo; solo sogni di un pezzo di carne: triti, convenzionali, stupidi.

I predatori hanno preso il sopravvento perché siamo il loro cibo, la loro fonte disostentamento. Proprio come noi alleviamo i polli nelle stie i predatori ci allevano in stieumane.

I predatori si alimentano della patina luminosa che ricopre interamente la sfera di energia deineonati e che aderisce strettamente al bozzolo di energia. In passato le uova luminose erano più allungate, somigliavano a delle uova oblunghe. Oral'energia appare come una rotondità regolare, simile ad una palla. Ed è coperta da unalucentezza, come da un foglio di plastica, che la rende ancora più scintillante, ed è questo ilbagliore che i Voladores divorano fino al livello dei piedi.

Quando un essere umano raggiunge l'età adulta, tutto ciò che di questa patina lucente resta èun bordo sottile che va dalla cima della testa alla punta dei piedi. E grazie a tale bordo ilgenere umano continua a vivere.

Ciò che gli stregoni vedono è dunque un uovo opaco con le dita dei piedi scintillanti. Il resto

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è morto, se paragonato a questa parte scintillante. Così tutta la nostra consapevolezza è quella poca che resta nelle dita dei piedi, e per questo cipossiamo preoccupare di una cosa sola, dell'io.

Quel bordo sottile di consapevolezza è l'epicentro dell'egocentrismo in cui l'uomo èirrimediabilmente intrappolato. Facendo leva proprio sul nostro egocentrismo, l'unico aspetto consapevole rimastoci, ipredatori creano fiammate di consapevolezza che poi procedono spietatamente a consumare.Ci danno problemi futili per forzare tali fiammate a emergere e, in questo modo, ci fannosopravvivere per continuare a nutrirsi.Più siamo egomaniaci, miglior sapore abbiamo per loro.

I Voladores hanno con noi un rapporto di simbiosi: noi diamo loro cibo, loro ci danno lenostre convinzioni, tenendoci tutti allo stesso livello: ci sono state imposte opinioni che sonocontraddittorie e non esprimono nulla sulla nostra vita e la nostra morte.

I Voladores sono essenzialmente energia impersonale, ma predatoria come tutti gli esseridell’universo.Questo è un universo predatorio e noi siamo come polli. I Voladores divoranosistematicamente la nostra consapevolezza, loro vivono di questo. Simbioticamente loroprendono la nostra consapevolezza e ci danno le nostre opinioni.

I Voladores (chiamati anche Saltatori − Jumpers −) sono entità inorganiche che si nutrono diogni tipo di essere organico. I Voladores si cibano anche della consapevolezza degli animali e degli altri esseri inorganicidel nostro mondo.

Il predatore è una forza dell'universo che assedia l'uomo come una fortezza; è invisibile, magli sciamani riescono a vederlo mentre divora la nostra coscienza, la consapevolezza cioè diessere tutt'uno con l'universo. Privati di essa, restiamo in balia dell'ego, dell'egomania che cirende infelici.

Secondo gli sciamani, sono stati i predatori ad instillarci i sistemi di credenza, il concetto dibene e male, le considerazioni sociali. Sono stati loro a definire le nostre speranze easpettative, i sogni di successo e i parametri del fallimento. Ci hanno dato avidità, desideriosmodato e codardia, ci hanno resi abitudinari, centrati sull'ego e incliniall'autocompiacimento.

I Voladores ci suggeriscono di rimanere tranquilli, di non muoverci, vogliono solo che glipermettiamo di mangiarci. Ci suggeriscono che siamo immortali dominati da ideali. Gliideali che loro stessi ci hanno dato.

Ad esempio, i Voladores gradiscono le nostre emozioni, amano i problemi. Specialmente inostri grandi problemi personali.La terapia è un altro dono dei Voladores. Loro ci dicono 'Sii felice, va dal terapista, dallopsicologo'.

Nel profondo di ogni essere umano c'è una consapevolezza ancestrale, viscerale,dell'esistenza dei predatori.Tutti noi sappiamo, ad un qualche livello, che loro sono qui e si può percepire di essereleccati.

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Ai Voladores piace l'oscurità e preferiscono gli uomini, il che rende un po' più facile alledonne conservare la propria consapevolezza.

I volatori della tradizione degli stregoni sono ombre nere che qualche volta scopriamo espieghiamo come fluttuazioni nella retina. Gli stregoni sanno di certo, per mezzo della lorocapacità di vedere direttamente l'energia, che queste ombre sono predatorie e ci mantengonovivi per divorare la nostra consapevolezza.

Gli stregoni vedono i Voladores non appena cominciano a percepire il movimentodell'energia. Queste figure appaiono come ombre sullo sfondo quando loro guardanol'energia.Non appena uno stregone perde le sue interpretazioni, vede un volatore semplicemente comeenergia, perché il predatore è un essere inorganico e proviene dal mare della consapevolezza.

L'Argentina è la terra dei Voladores. Qualcosa a proposito dell'inclinazione della Terra, o delpolo Sud o di qualcos'altro li fa concentrare lì. E' un luogo "davvero egotistico."

Un buon posto per trovare i Voladores sono i cimiteri dove le persone indulgono nella pietàdi se stesse.Anche le case delle persone anziane sono infestate dai Voladores, che si nutrono dellaconsapevolezza dei residenti.

La consapevolezza che i Voladores ci lasciano è sufficiente per vivere nel mondo socialeperché è la consapevolezza del riflesso di sé. Il problema per l'uomo di conoscenza è trovare un modo di fermare i Voladores dal nutrirsidella nostra nuova consapevolezza che cresce sopra i calcagni. Questa consapevolezza èfacilmente mangiabile dai Voladores a causa della pietà di se stessi e di una sindrome che glistregoni chiamano del poor baby.

L'energia sessuale

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I passi magici• Gli sciamani che vissero nell'antico Messico scoprirono una serie di movimenti che quandovengono eseguiti dal corpo determinano una tale abilità fisica e mentale da essere chiamatipassi magici. Attraverso diverse posizioni che il corpo può adottare, posizioni che davanoloro un senso di benessere, quegli sciamani ottennero un elevato livello di consapevolezzache permise loro di eseguire incredibili prodezze di percezione.

Passi magici

è il nome che gli sciamani dell'antico Messico diedero a movimenti o posizioni fisse del corpo che scoprironomentre si trovavano in stati di consapevolezza accresciuta. Dopo generazioni di tentativi per raggiungerequesti stati, compresero che i loro corpi sentivano, in certi momenti, uno straordinario equilibrio. Si sentivanocoerenti e soddisfatti, sia mentalmente sia fisicamente. Quegli sciamani pensarono, comunque, che gli stati diconsapevolezza accresciuta erano responsabili di tali sensazioni. Successivamente capirono che i movimentierano, in se stessi, la causa delle sensazioni di benessere. Si misero a isolarli e a ripeterli nelle loro ora diveglia. Il risultato fu tremendo: scoprirono un sistema di movimenti che li rinvigorì, rinnovò la loro vitalità efavorì il loro scopo.L'effetto dei passi magici era talmente straordinaria per quei cercatori di consapevolezza che dovetteroportarli nella segretezza e trasformarli in una cosa sacra.

Esistevano quattro linee originali di passi magici, che apparivano ai veggenti come quattromassive linee di energia. Ogni linea conteneva forse centinaia di movimenti intricatiprogettati per riorganizzare e ridistribuire l'energia incrostata all'esterno del guscio dell'uovoluminoso e farla ritornare ai centri vitali.Ognuna delle quattro linee energetiche di passi agiva su ogni discepolo esplicitamente neicentri energetici che ne avevano bisogno. Ogni linea di passi magici era tagliata su misuraper ognuno del loro corpo, per la loro forza energetica e la loro debolezza.

Un gruppo di moderni sciamani − chiamati chacmool − hanno

compilato tutti i passi magici, fino ad avere un vasto sistema di manovre corporee. Successivamente questosistema è stato trasformato in una vera unità di lavoro chiamata Tensegrity, un termine che in architetturasignifica: "la proprietà della struttura muraria di impiegare elementi in continua tensione ed elementi didiscontinua compressione in modo che ogni elemento operi con la massima efficienza ed economia".L'essenza di questo sistema infatti consiste nel tendere e rilassare determinate aree del corpo.

Tensegrity è un riuscito adattamento in cui le qualità ritualistiche dei passi magici normalisono state rimosse, insieme all'eccessiva fissazione su dettagli superflui. Solo i movimentinella loro forma pura sono stati conservati, i movimenti accumulati dagli sciamani che liscoprirono prima che li resero sacri, segreti, cerimoniali e ritualistici.

Insieme ad altre pratiche, come la ricapitolazione, i passi magici servono alla ridistribuzionee all'ampliamento dell'energia: liberano l'energia incrostata alla periferia della sfera luminosae ridistribuisce quell'energia ai centri vitali dove noi abbiamo accesso. Ridistribuita eampliata, l'energia può essere poi utilizzata per le imprese di percezione fuori dall'ordinario:praticare i passi magici aiuta ad accumulare l'energia necessaria per aumentare laconsapevolezza e per espandere i parametri della percezione. I passi magici sono manovrecorporee progettate per muovere l’energia con lo scopo di aumentare la consapevolezza delnostro corpo energetico, sono lo strumento per cambiare il nostro corpo in modo magico.

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Alcuni passi si occupano specificatamente di rilasciare la nostra meschinità e raccogliereenergia da fonti recondite, come l’energia che riempie l’universo proveniente da stelle morte.Essi si occupano anche di allettare i nostri doppi, con cui siamo nati, riportandoli indietro. Ipassi recuperano porzioni del corpo energetico che sono state separate dal nostro essere fisicodurante il corso del vivere giornaliero. Essi aiutano inoltre a fermare l'incessante dialogo interno che ci deruba del silenzio interiore,i passi magici ci permettono brevi momenti di silenzio interiore.Questi movimenti ci danno anche l’energia per cambiare i nostri modelli di comportamento.

Come anche per la ricapitolazione, l'intento dei passi di potere è già stabilito. Tutto quelloche noi dobbiamo fare è agganciarvi la nostra consapevolezza. Essi operano direttamente sul sistema ausiliario e permettono all'energia supplementare dipenetrare e scorrere nei percorsi di riserva.

In particolare, i movimenti forzano la consapevolezza dell'uomo a focalizzarsi sull'idea chesiamo una sfera di luminosità, un conglomerato di campi energetici tenuti insieme da unacolla speciale.

Ciò che conta nella pratica di questi movimenti è l'intento degli stregoni di immagazzinareenergia e non semplicemente la loro ripetizione.

La differenze tra i passi magici e l'aerobica o altri tipi d’esercizi è che quest'ultimi sonoprogettati per esercitare i muscoli di superficie del corpo, mentre i passi magici sono azione ereazione di rilassamento e tensione ad un livello corporeo profondo. I passi magici vannooltre la muscolatura fino al sistema ghiandolare: la base dell'energia nel corpo.

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Come funziona la percezione ordinaria•

Il punto di unione• Sul bozzolo luminoso esiste una zona molto luminosa che illumina alcuni filamenti presentisulla stessa sfera energetica. Gli antichi veggenti la chiamarono punto di unione e scoprironoche la percezione viene assemblata proprio qui: l'energia che fluisce nell'universo ètrasformata in dati sensoriali, i dati sensoriali sono poi interpretati dando, come risultato, ilmondo di tutti i giorni.

Il punto di unione non si trova nel corpo fisico, ma nel guscio luminoso; è un punto rotondodi luminosità che diventa visibile quando la creatura viene percepita come energia.Negli esseri umani si localizza abbastanza in alto, a tre quarti di distanza dalla superficieinferiore del bozzolo, all'altezza delle scapole, approssimativamente alla distanza di unbraccio dietro ad esse, ma la dislocazione esatta di questo punto varia in minimo grado dapersona a persona.

Il punto di unione si occupa dell'allineamento delle emanazioni dell'Aquila.

L'allineamento• Miliardi di campi di energia provenienti dall'universo sotto forma di filamenti luminosi,convergono nel punto di unione degli esseri umani e lo attraversarlo. Una parte di questelinee energetiche viene illuminata dal punto di unione.

Le emanazioni illuminate coincidono con le fibre simili che si trovano all'esterno della sferaluminosa, le cosiddette emanazioni in grande, dando luogo al processo dell'allineamento.

La percezione dunque nasce dall'incontro di filamenti energetici dentro e fuori il bozzololuminoso. Attraverso questo processo le emanazioni vengono trasformate in dati sensoriali.

A determinare quali emanazioni sono illuminate, e quindi il tipo di percezione, è la posizionedel punto di unione.

La posizione del punto di unione• Il mondo che percepiamo è il prodotto della specifica parte dove è localizzato il nostro puntodi unione.Gli antichi stregoni hanno visto che solo un numero molto limitato dei milioni di filamentidell'universo che attraversano tutto l'uovo luminoso passano direttamente nel punto diunione, considerate le sue dimensioni ridotte rispetto al resto.

Gli antichi veggenti scoprirono che i punti di unione possono spostarsi da soli rispetto alluogo dove sono sistemati di solito perché la parte dove questo punto si trova sul bozzolo ditutti gli esseri viventi non è una caratteristica permanente. Al momento della nascita taleposizione non è definita: i punti di unione dei bambini sono sempre sfarfallanti, come mossida tremori e cambiano posto con facilità. Solo negli adulti il punto di unione è fisso in unluogo particolare.

Tutto quello che abbiamo imparato a percepire nel mondo, dunque, è inestricabilmente legatoalla posizione in cui si localizza il punto di unione. Alcune emanazioni si allineano di routine

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perché il punto di unione è fissato in un posto specifico; ecco tutto quel che è il nostromondo. Se il punto di unione si sposta da quella posizione, il mondo finisce di essere quelloche è per noi.

Il posto abituale del punto di unione non è innato, ma provocato dall'abitudine. Infatti, la specifica collocazione del punto di unione favorisce uno specifico modo dipercepire e con l'uso questo modo diviene un sistema di interpretazione dei dati sensoriali.Poiché noi siamo attirati in quel sistema in quanto vi siamo nati, dal momento della nascitanoi cerchiamo imperativamente di rendere la nostra percezione conforme alle esigenze diquesto sistema, un sistema che ci domina per tutta la vita.

Il risultato più grande dell'educazione umana è bloccare il nostro punto di unione nella suaposizione abituale. Una volta immobilizzato lì, la nostra percezione può essere guidata adinterpretare ciò che percepiamo. Impariamo a percepire prima in termini del nostro sistema,poi in termini dei nostri sensi.

L'interpretazione dei dati sensoriali• Per uno stregone la realtà, o il mondo che tutti conosciamo, è solo una versione della realtà,un insieme di "accordi" e "descrizioni" collegati; è un mondo che abbiamo filtrato attraversola nostra percezione; è solo una descrizione inculcataci fin dal momento della nascita.Chiunque viene in contatto con un bambino è un maestro che gli descrive incessantemente ilmondo, fino al momento in cui il bambino è capace di percepire il mondo come gli è statodescritto. Non abbiamo alcun ricordo di quel momento semplicemente perché nessuno di noipuò mai aver avuto un qualsiasi punto di riferimento per confrontarlo.Le persone forzano i loro bambini a percepire nel modo in cui essi percepiscono, in un modoo nell'altro. E quando hanno ottenuto ciò, naturalmente, i loro bambini sono membri reali delgruppo.Gli sciamani asseriscono che siamo istruiti ad interpretare e, perciò, siamo istruiti a percepire.

La realtà della nostra vita consiste in un interminabile flusso di interpretazioni percettive chenoi, gli individui che condividono una specifica appartenenza, abbiamo imparato in comunea trarre.

Affrontare il mondo circostante nei termini in cui lo facciamo è il risultato del sistema diinterpretazione di cui ogni essere umano è dotato. Ogni organismo deve avere un sistema diinterpretazione che gli permetta di agire nell'ambiente con cui è in relazione.

All'interno della nostra cultura, noi abbiamo imparato a costruire unità di interpretazione − adesempio una sedia, un tavolo, degli alberi. "Stanza" è un concetto che deduciamo ogni qualvolta entriamo in uno spazio chiuso e, se non c'è evidentemente qualche pezzo mancante,come il soffitto o qualcos'altro, procediamo come se sapessimo realmente dove ci troviamo.

E' la nostra conoscenza, che è in sostanza un sistema di interpretazione, a limitare le nostrerisorse. E' il nostro sistema di interpretazione a dirci quali sono i parametri delle nostrepossibilità.

Ciò che una persona normalmente fa nella vita d’ogni giorno è percepire un mondo giàconosciuto e riconvalidarlo.

La percezione umana è universalmente omogenea perché i punti di unione di tutta la razzaumana sono fissati nello stesso posto.

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Gli stregoni provano tutto questo a se stessi quando vedono che, nel momento in cui il puntodi unione è spostato oltre una certa soglia, e cominciano a essere percepiti nuovi filamentiuniversali di energia, non c'è alcun significato in quanto percepiamo. La causa immediata èche nuovi dati sensoriali hanno reso inoperativo il nostro sistema; non può essere usato perinterpretare quello che stiamo percependo.Percepire senza il nostro sistema è caotico. Ma stranamente quando pensiamo di averdavvero perduto la nostra direzione, il nostro vecchio sistema si riprende, ci viene in aiuto etrasforma la nostra nuova incomprensibile percezione in un nuovo mondo di comprensionetotale.

Uniformità e coesione energetica• L'umanità percepisce il mondo che conosciamo, nei termini che conosciamo, solo perché noiabbiamo in comune l'uniformità e la coesione energetica. Noi raggiungiamoautomaticamente queste due condizioni di energia nel corso della nostra vita e le diamotalmente per scontate da non accorgerci della loro fondamentale importanza finché non citroviamo a dover affrontare la possibilità di percepire mondi diversi da quello checonosciamo. In quei momenti diviene chiaro che abbiamo bisogno di una nuova, appropriatauniformità e coesione energetica per potere percepire in modo coerente e completo. Gliantichi stregoni chiamavano l'azione di acquisire uniformità e coesione al di là del mondonormale l'agguato della percezione.

La forma energetica dell'uomo ha uniformità nel senso che ogni essere umano sulla terra haforma di globo o di uovo. Uniformità è tenere all'unisono la stessa posizione del punto diunione. E il fatto che l'energia di un uomo si tenga insieme nella forma di una palla o di unuovo dimostra che ha coesione.

La chiave per acquisire uniformità e coesione è la fissazione del punto di unione: se il puntodi unione non diventa stazionario non v'è modo di percepire con coerenza; sperimentiamosolo un caleidoscopio di immagini dissociate.

La consapevolezza e l'attenzione

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Le piante• Gli stregoni vedendo si sono resi conto che le piante sono vive e sentono.

Sono soprattutto gli alberi ad essere i più vicini all'uomo; con essi è possibile sviluppare unrapporto profondo e ciò è possibile in quanto condividiamo le emanazioni. Laconsapevolezza di un albero trae il proprio nutrimento dalle profondità della terra, mentrequella delle creature mobili lo ricava dalla sua superficie. Tuttavia mentre non c'è alcunasensazione di conflitto in un albero, gli esseri umani ne sono pieni fino agli occhi.

Un'altra esclusiva peculiarità delle piante è che la loro luminosità ha sfumature diverse. Ingenere tendono al rosa. Le piante velenose sono di un rosato pallido e giallastro e le piantemedicinali sono di un rosato vivo che dà al viola. Le uniche che sono di un rosaceobianchiccio sono le piante di potere; alcune sono di color bianco sporco, altre di un biancobrillante. Però la vera differenza tra le piante e gli esseri umani è la dislocazione del punto di unione.Le piante lo hanno nella parte inferiore del bozzolo − sotto la terra, vicino alle radici −mentre gli altri esseri inorganici lo hanno nella parte superiore.

In particolare modo, gli antichi veggenti erano convinti che le piante avesserointeressantissime comunicazioni con esseri inorganici. Credevano che più il punto di unionesi trovasse in basso, più risultasse facile per le piante rompere la barriera della percezione; glialberi più grandi e le piante più minuscole hanno il punto di unione molto in basso. Perquesto un grande numero delle tecniche di stregoneria degli antichi veggenti erano mezzi percatturare la consapevolezza degli alberi e delle pianticelle per usarle come guide nella discesaa quei livelli più profondi delle regioni oscure. (Vedi anche

Assumere piante di potere)

In realtà, la sola cosa che gli stregoni possono vedere su piante ed animali sono un bozzoloed il punto di unione. Non possono vedere neanche se la loro consapevolezza è statamangiata dai voladores come gli esseri umani.

Gli stregoni raccomandano di parlare alle piante prima di coglierle. Per vedere le piantebisogna parlare loro personalmente, arrivare a conoscerle individualmente; allora le piante cipossono dire tutto quello che ti interessa sapere su di loro. Non importa quello che diciamoloro, l'importante è sentire di amarle e trattarle come un uguale.Un uomo che raccoglie piante, inoltre, deve scusarsi ogni volta per averle colte e deveassicurarle che un giorno il suo corpo servirà loro da nutrimento.Inoltre, se una pianticella è gentile con noi dobbiamo ringraziarla, altrimenti forse non cilascerà andare.Non dobbiamo sottovalutare il potere delle piante: quelle che uccidiamo possono ancheucciderci a loro volta.

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Le porte del sognare• Nel sognare ci sono sette varchi, sette porte che i sognatori devono aprire, una alla volta. Cisono sette ingressi e uscite nel flusso di energia dell'universo e, nel caso specifico delsognare, ci sono sette ingressi, sperimentati come ostacoli che gli stregoni chiamano i settevarchi del sognare.

Per ciascuno dei varchi del sognare ci sono due fasi. La prima è giungere al varco; la secondaattraversarlo.

Il primo varco del sognare • Il primo varco è una soglia che dobbiamo attraversare diventando consci di una particolaresensazione prima del sonno profondo. Una sensazione simile a una piacevole pesantezza checi impedisce di aprire gli occhi. Raggiungiamo quel varco nell'istante in cui diventiamoconsci di stare per addormentarci, sospesi nel buio e nella pesantezza oppure facendo unsogno enormemente reale.

Il primo varco del sognare ha a che vedere con il flusso di energia nell'universo, cherappresenta un ostacolo naturale.D'altra parte, c'è anche una barriera psicologica creata dalla nostra socializzazione cheincoraggia a non da peso ai sogni, che ci impedisce di portare i sogni alla nostra attenzioneconsapevole.L'energia necessaria per liberare dal carcere della socializzazione la nostra attenzione delsogno, deriva dal riutilizzo della nostra esistente energia.L'emergere della nostra attenzione del sogno, infatti, è un corollario diretto del rinnovamentodelle nostre vite. Poiché non abbiamo alcun modo di attingere a una fonte esterna per unsupplemento di energia, dobbiamo riciclare quella che abbiamo, con ogni mezzo a nostradisposizione.

Intendere

il primo varco del sognare è uno dei mezzi scoperti dagli stregoni dei tempi antichi per raggiungere laseconda attenzione e il corpo energetico.Per diventare consci che stiamo per addormentarci bisogna averne l'intento, ovvero ottenere l'indiscutibileconoscenza fisica di essere dei sognatori, cioè sentire di esserlo con tutte le fibre del nostro essere.

Organizzare il sognare: guardarsi le mani•

Organizzare il sognare è uno dei primi passi dell'arte di sognare. Significa esercitare uncontrollo pratico e rigoroso sulla situazione generale di un sogno. Organizzare il sognaresignifica non permettere che il sogno scivoli in qualcos'altro, cioè controllare la visione e nonlasciarla andare finché non si decide di farlo.Questo controllo non è diverso da quello che esercitiamo su una qualsiasi situazione dellanostra vita di ogni giorno. Gli stregoni ci sono abituati e lo esercitano ogni volta che lovogliono, o che ne hanno bisogno.Per abituarci ad usarlo si può cominciare con qualcosa di molto semplice, come guardarsi lemani durante il sogno.

Si può scegliere una cosa qualsiasi, l'importante è scegliere una cosa in anticipo e trovarla neisogni.

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In realtà, chiedere ad un sognatore di trovare un certo oggetto nei suoi sogni è un sotterfugio.Il vero problema del primo varco è diventare consapevoli che ci si sta per addormentare. E,per quanto possa sembrare strano, ciò non avviene imponendo a noi stessi di essere consciche stiamo per addormentarci, ma sopportando la vista di qualsiasi cosa uno sta guardandonel sogno. Per superare il primo varco prima bisogna focalizzare lo sguardo su una cosaqualsiasi; poi spostare lo sguardo su altre cose e dare rapide occhiate, così le immagini non sispostano. Poi ritornare all'oggetto che abbiamo guardato per primo.

Per compensare l'evanescenza dei sogni, gli stregoni hanno escogitato l'uso dell'oggetto"punto di partenza". Ogni volta che lo isoliamo e guardiamo, riceviamo una scarica dienergia; per questo è bene non guardare troppe cose all'inizio, quattro possono bastare.In seguito si può allargare il nostro raggio d'azione fino a includere tutto ciò che vogliamo,ma appena le immagini cominciano a spostarsi e sentiamo di star perdendo il controllo,dobbiamo tornare all'oggetto "punto di partenza" e ricominciare tutto daccapo.

I sognatori lanciano rapidi sguardi e calcolati a tutto ciò che è presente nei loro sogni. Sefocalizzano la loro attenzione del sogno su qualcosa di particolare questo è solo un punto dipartenza. Da qui i sognatori partono per considerare altri oggetti nel contenuto del sogno,tornando al punto di partenza quante più volte possibile.

Ogni volta che guardiamo una cosa nei nostri sogni questa cambia forma. Il truccodell'imparare a sviluppare il sognare consiste non solo nel guardare le cose ma nel continuarea guardarle. Quando le cose incominciano a cambiare forma bisogna distogliere la vista e sceglierequalcos'altro e quindi guardare di nuovo le mani o quello che si è deciso di guardare. Quandosi sposta lo sguardo su altri dettagli bisogna guardare con brevi occhiate; se si danno solobrevi occhiate le immagini non si muovono. Ogni volta che si guardano di nuovo le mani si rinnova il potere necessario per sognare,perciò al principio non bisogna guardare troppe cose. Saranno sufficienti quattro dettagli pervolta. Più tardi si può progredire fino ad abbracciare ogni cosa, ma non appena le immaginiincominciano a muoversi e si sente di star perdendo il controllo, si deve tornare alle mani.

Se non si guardano fissi gli oggetti ma li si osserva solo con la coda dell'occhio, propriocome facciamo nella vita normale, possiamo coordinare la nostra percezione, ovvero usare leinclinazioni percettive della vita normale. L'esercizio di prestare attenzione alle mani insogno va prolungato fino al rinvenimento degli oggetti, alla ricerca di luoghi determinati,edifici, strade, ecc.Ci vuole molto tempo per perfezionare questa tecnica e solo quando si sarà in grado dicontemplare le cose indefinitamente, si sarà pronti per la prossima tecnica.

Nei sogni è meglio non guardare fisso niente. Guardare fisso è la tecnica che veniva usatadagli antichi stregoni, riuscivano ad arrivare ai loro corpi energetici in un battibaleno,semplicemente fissando gli oggetti prediletti. Una tecnica sbalorditiva ma inutile per glistregoni moderni perché non serve ad accrescere la nostra sobrietà o la nostra capacità dicercare la libertà. Non fa altro che vincolarci alla concretezza, una condizione moltoindesiderabile.

Non vi sono fasi prestabilite per arrivare al corpo sognante, come non vi sono fasi prestabiliteper giungere alla nostra consapevolezza quotidiana. Lo si fa per pratica; allorché si impegnala seconda attenzione si trovano i vari gradini.Quello che conta è la pratica. Una volta che si porta l'attenzione sulle immagini del sogno,

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l'attenzione è agganciata per sempre.

Sviluppare l'attenzione del sogno• Una volta arrivati al varco, dobbiamo attraversarlo con la nostra attenzione di sogno, ovverocon la capacità di sopportare la vita di ogni elemento dei nostri sogni.Raggiungendo il primo varco raggiungiamo anche il corpo energetico.

Uno dei primi passi del sognare è fissare la consapevolezza sugli elementi di un sogno. Nonper arrivare a sognare ciò che si desidera, ma per focalizzare la nostra attenzione sullecomponenti dei sogni che si presentano, quali che siano. Si deve dunque consolidare l'attenzione del sogno prima di sognare veramente, andando benoltre quello che viene comunemente definito il sogno lucido.

Dobbiamo sforzarci di lanciare un'occhiata fugace e trattenere l'immagine.

Per costruire l'attenzione del sogno si deve iniziare ad isolare degli oggetti nei propri sogninormali e mantenerli il più a lungo possibile. Una volta che una persona può mantenere uncerto numero di oggetti, essi saranno automaticamente portati in un altro mondo.

Mentre rafforziamo il controllo sui nostri sogni, rafforziamo al tempo stesso la padronanzasulla nostra attenzione del sogno.Quest'ultima entra in gioco quando è chiamata, quando le si offre uno scopo. Il suo entrare ingioco non è davvero un processo, secondo quanto si intende normalmente per processo −cioè un sistema di operazioni in fieri, oppure una serie di azioni o funzioni che portano ad unrisultato finale. E' piuttosto un risveglio. Qualcosa di inattivo che all'improvviso divienefunzionale.

Il sognare deve essere una cosa molto controllata. Non ci si possono permettere mosse false.Il sognare è un processo di risveglio, di conquista di potere. La nostra attenzione delsogno deve essere esercitata sistematicamente, perché è la porta della seconda attenzione.La seconda attenzione è come un oceano e l'attenzione del sogno come un fiume che vi siriversa. La seconda attenzione è la condizione di essere consapevole di mondi totali, totalicome è totale il nostro mondo, mentre l'attenzione del sogno è la condizione di essereconsapevole degli oggetti dei nostri sogni.

L'elemento attivo dell'addestramento alla consapevolezza la livello dei sogni è laperseveranza; la mente e tutte le sue difese razionali non possono tenerle testa.

Raggiungere con deliberato controllo il primo varco del sognare è un modo per arrivare alcorpo energetico. Ma per conservare questo vantaggio si conta solo sull'energia. Gli stregonila ottengono riutilizzando, in modo più intelligente, l'energia che hanno e usano per percepireil mondo quotidiano.

Il secondo varco del sognare

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Il secondo varco del sognare• Si raggiunge il secondo varco del sognare quando ci si sveglia da un sogno in un altro sogno.Si possono fare quanti sogni si vuole o quanti si è capaci di farne, ma si deve esercitare unadeguato controllo e non svegliarsi nel mondo che conosciamo.Si deve cambiare sogni in maniera ordinata e precisa.

Ci sono due modi per raggiungere il secondo varco. Uno è svegliarsi in un altro sogno, cioèsognare di fare un sogno e poi sognare di svegliarsi da questo sogno. L'alternativa è usare glielementi di un sogno per provocarne un altro.Ovvero si può o sognare di fare un sogno da cui si sogna di svegliarsi o passare rapidamenteda un elemento definito, accessibile alla mia immediata attenzione del sogno, a un altro, noncosì accessibile. Oppure si può entrare in una leggera variazione del secondo, guardandofisso un elemento qualsiasi di un sogno, sostenendo lo sguardo finché questo elemento noncambia forma e, una volta cambiata, ci attira in un altro sogno tramite un vortice ronzante.

Esaurita la carica di attenzione del sogno, generalmente ci si sveglia o si piomba in una cupae profonda sonnolenza.

Il secondo varco presenta un problema e questo può diventare serio, a seconda dellapropensione del carattere di ciascuno, soprattutto se abbiamo la tendenza a rimanere attaccatialle cose o alle situazioni. Questo problema ha a che fare con la straordinaria gioia diesaminare il contenuto del nostri sogni, di andare da un sogno all'altro guardando tutto,esaminando ogni dettaglio. E' facile capire come si possa precipitare in abissi mortali, speciese si è inclini alla condiscendenza.

I sogni ordinari diventano molto nitidi quando si incomincia a sviluppare il sognare. Questanitidezza e questa chiarezza costituiscono una barriera formidabile.Dettagli e nitidezza nei sogni non sono affatto importanti. Tenere una meticolosaregistrazione dei nostri sogni non serve a niente. Tutto quello che fa è distrarci dallo scopodel sognare, che è controllo e potere.

Un sognatore, passando per il primo varco ha già raggiunto il corpo energetico, così ciò cheattraversa il secondo varco, saltellando da un sogno all'altro, è il corpo energetico.Questo implica che attraversando il secondo varco si debba intendere un maggiore e piùsobrio controllo dell'attenzione del sogno: è questa l'unica valvola di sicurezza per i sognatori.Un perfetto corpo energetico, naturalmente unito ad altre cose, infatti, ha un tale controllosull'attenzione del sogno da riuscire a interromperlo, se necessario. Per quantoaccondiscendenti possano essere i sognatori, in un dato momento la loro attenzione del sognoli costringe a tornare sulla terra.

Raggiunto il secondo varco, poi occorre superarlo. Passare attraverso questo varco richiedeun grande sforzo di disciplina.

Il compito del secondo varco è essere trasportato da un esploratore: il secondo varco delsognare è raggiunto e superato solo quando un sognatore impara a isolare e seguire gliesploratori dell'energia aliena.Svegliarsi in un altro sogno o cambiare sogni è il sistema escogitato dagli antichi stregoniesercitare la capacità dei sognatori di isolare e seguire un esploratore. Quando i sognatoririescono in questo compito, il secondo varco si spalanca e l'universo che esiste al di làdiviene accessibile; questo universo è sempre lì ma non possiamo entrarci perché ci mancal'abilità energetica; il secondo varco in pratica è la porta che conduce nel regno degli esseri

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inorganici e il sognare è la chiave che apre questa porta.

I sognatori affrontano il secondo varco in tre fasi: primo, praticando l'esercizio di cambiare isogni, i sognatori scoprono tutto sugli esploratori; secondo, seguendoli, entrano in un altrovero universo; terzo, in quell'universo, con le loro azioni, i sognatori scoprono, per proprioconto, le leggi che regolano e governano l'universo stesso.

Gli esploratori• Nella massa di oggetti che popolano i nostri sogni, esistono reali interferenze energetiche,elementi che sono stati immessi nei nostri sogni a sproposito da una forza estranea. Si trattadi entità energetiche chiamate esploratori che provengono dai mondi totali che sono adisposizione dei sognatori. E' stregoneria riuscire a trovarli e seguirli.

Gli esploratori sono cariche di energia che si mescolano con i componenti dei nostri normalisogni e noi le interpretiamo come oggetti, a volte familiari, a volte no.

I sogni sono, se non una porta, una botola verso altri mondi. In sé, i sogni sono una strada adoppio senso di marcia. La nostra consapevolezza passa attraverso quella botola in altri regnie quegli altri regni inviano esploratori nei nostri sogni. L'esploratore è un essere senzienteche proviene da un'altra dimensione.Il sogno è come una botola verso un altro mondo di percezione. Attraverso quella botola sidiffondono correnti di energia sconosciuta. Poi la mente o il cervello prende le correnti dienergia e le trasforma in parte dei nostri sogni.

Gli esploratori sono più numerosi quando i nostri sogni sono normali, comuni. I sogni deisognatori sono stranamente liberi da esploratori. Quando compaiono, sono identificabili perla stranezza e l'incongruità che li circonda, ovvero la loro presenza non ha alcun senso. Inrealtà solo nei sogni comuni ci sono cose prive di senso; ciò accade proprio perché ci sonopiù esploratori, perché la gente normale è soggetta a un fuoco di fila maggiore da partedell'ignoto. Ma la gente comune ha barriere estremamente potenti per proteggersi da quegliattacchi. Barriere quali i problemi del sé; e più forte è la barriera, più pesante l'attacco. Per contrasto i sognatori hanno meno barriere e meno esploratori nei loro sogni. Sembra chenei sogni dei sognatori le cose prive di senso scompaiono, forse per garantire che i sognatorisi accorgano della presenza degli esploratori. Dopo aver isolato tali elementi incongrui l'attenzione del sogno si concentra su di loro conun'intensità molto forte.

Gli stregoni sono consapevoli di queste correnti di energia aliena. Le notano e cercano disepararle dalle normali componenti dei loro sogno. Fanno questo perché vengono da altrimondi. Se noi le seguiamo sino alla fonte, ci fanno da guida in zone misteriose.

Gli stregoni riescono a isolare queste correnti con l'esercizio e il controllo della propriaattenzione del sogno. Ad un certo punto la nostra attenzione del sogno le scopre fra lecomponenti di un sogno e si focalizza su di loro, poi il sogno totale crolla, lasciando soloquesta energia aliena.

Sono i corpi energetici dei sognatori ad isolare gli esploratori, riconoscendo l'energia. Manon è bene che i sognatori indulgano a cercare esploratori. Si può essere facilmenteinfluenzati da questa ricerca.

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Alcuni esploratori cercano di prendere contatto anche quando siamo svegli, ma la nostraconsapevolezza è così occupata da non avere tempo di prestare attenzione. Tuttavia durante ilnostro sogno si spalanca la botola bidirezionale: noi sogniamo. E nei nostri sogni stabiliamo icontatti.

Tra i vari tipi di esploratori ce ne sono tre in particolare. I primi due sono i più semplici daindividuare: i loro travestimenti nei nostri sogni sono così stravaganti da attrarre subito lanostra attenzione del sogno. Gli esploratori del terzo tipo invece sono i più pericolosi, peraggressività e potenze e perché si nascondono con abili dissimulazioni.L'esploratore più feroce nei nostri sogni si nasconde dietro la gente. Generalmente sonosempre associati alle immagini di sogno di genitori o di amici intimi. Forse è per questo checi sentiamo spesso a disagio quando li sogniamo.La regola pratica per i sognatori è dare per scontato che il terzo tipo di esploratori siapresente ogniqualvolta si sentono turbati dai genitori o dagli amici in sogno. E' consigliabileevitare quelle immagini di sogno. Sono come veleno! L'energia di questi esploratori del terzo tipo è di un brillante color arancione.

Nel contatto con gli esploratori, a meno che non sappiamo con esattezza ciò che stiamofacendo e quello che vogliamo dall'energia aliena, dobbiamo accontentarci di un rapidosguardo. Tutto oltre lo sguardo è pericoloso e stupido come accarezzare un serpente asonagli! E' pericoloso perché le guide sono sempre molto aggressive e audaci. Devono esserecosì per predominare nelle loro esplorazioni. Mantenere la nostra consapevolezza del sognosu di loro equivale a sollecitare la loro consapevolezza a focalizzarsi su di noi. Se lo fannosiamo costretti ad andare con loro. Ed è quello il pericolo: potremmo finire in mondi chetravalicano le nostre possibilità energetiche.

Gli esploratori vengono inviati in ricognizione dal mondo degli esseri inorganici. Essi sonomolto veloci, nel senso che non si fermano a lungo e vanno in cerca di potenzialeconsapevolezza per condurla nel loro regno.

<align=leftL'incontro con gli esseri inorganici• Dal momento che sognare è sostenere la posizione in cui il punto di unione si è spostato nelsogno, questo crea una notevole carica di energia che attira l'attenzione di un altro tipo diconsapevolezza, quella degli

esseri inorganici.Gli stregoni, raggiungendo e attraversando i primi due varchi del sognare, piazzano l'esca per quegli esseri eli costringono ad apparire. Sognare per loro è come l'esca per i pesci: abboccano.

Il sognare è il veicolo che conduce i sognatori nel mondo degli esseri inorganici. I due mondisono collegati da una porta chiamata sogno. Gli esseri inorganici sanno come passare daquella porta, gli esseri umani no, devono impararlo.

I sognatori, volenti o nolenti, cercano di associarsi ad altri esseri, nel sognare. I sognatoriautomaticamente cercano gruppi di esseri, in questo caso di esseri inorganici. I sognatori licercano avidamente.Per noi gli esseri inorganici sono una novità. Per loro è una novità che qualcuno del nostrogenere passi i confini del loro mondo. Gli esseri inorganici con la loro fantasticaconsapevolezza esercitano una grande attrazione sui sognatori e possono trasportarli senzaproblemi in mondi oltre ogni descrizione. Quando trasportano uno stregone, lo portano inmondi oltre il dominio umano.

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Gli esseri inorganici hanno a disposizione mezzi sorprendenti. La loro consapevolezza èeccezionale. A paragone, noi siamo bambini, bambini con molta energia che gli esseriinorganici desiderano ardentemente.

A volte può capitare che essi saturino i sogni con la loro presenza; fanno questo per crearenella mente la memoria della loro forma.

La trappola degli esseri inorganici• Tutto il mondo degli esseri inorganici è sempre pronto ad insegnare. Forse perché gli esseriinorganici hanno una consapevolezza più profonda della nostra e si sentono obbligati aprenderci sotto le loro ali. Essi insegnano cose pertinenti al loro mondo. Tuttavia, il loro metodo è prendere il nostro sé di base come misura di quello di cui abbiamobisogno e poi insegnarci di conseguenza. E il prezzo da pagare per diventare loro discepoli ètroppo alto: la nostra vita, la nostra energia, la nostra libertà.

Un coinvolgimento di questa natura riduce la nostra ricerca della libertà consumando tutta l'energia cheabbiamo disponibile.

Esempio di ciò è la storia degli antichi stregoni: appresero cose mirabili, ma sulla base deiloro inalterati sé primari. Gli esseri inorganici diventarono i loro alleati e tramite esempicalcolati insegnarono loro delle meraviglie. Gli alleati compivano le azioni e passo dopopasso gli antichi stregoni erano guidati a copiare quelle stesse azioni, senza mutare nulladella loro natura di fondo.

Per seguire davvero l'esempio dei loro alleati, gli stregoni dell'antico dovettero passare la vitanel regno degli esseri inorganici. La quantità di energia necessaria per compiere un viaggiocosì lungo è sbalorditiva.

Gli antichi stregoni sostenevano che per noi in un universo predatore, pronto a sbranarci,l'unico rifugio possibile è presso gli esseri inorganici. Quel mondo può darci rifugio eprolungare la nostra consapevolezza per un'eternità.

Ed è proprio qui la natura diabolica del regno degli esseri inorganici: esso potrebbe esserel'unico rifugio che i sognatori hanno in un universo ostile. La parte diabolica è la tentazionedi cedere al desiderio di restare in quel mondo. Per far pronunciare ad un sognatore ad altavoce quel desiderio gli esseri inorganici sono pronti a soddisfare le voglie più segrete.

Persino il desiderio di sapere come sia vivere in uno dei mondi inorganici equivale quasi a scegliere quelmodo di vivere.Se si sceglie di restare la decisione è definitiva. Si rimane lì per sempre.

Gli esseri inorganici sono a caccia della nostra consapevolezza o della consapevolezza dichiunque cada nelle loro reti. Sono pronti a darci la conoscenza ma pretendono comepagamento tutto il nostro essere.Gli esseri inorganici non possono costringere nessuno a restare con loro, abitare nel loromondo è una scelta volontaria. Eppure sono capaci di intrappolare chiunque, venendoincontro ai nostri desideri, coccolandoci e viziandoci. La consapevolezza immobile devecercare movimento e lo fa creando proiezioni a volte fantasmagoriche. Gli esseri inorganicisi attaccano ai sentimenti più intimi e ci giocano senza pietà. Creano fantasmi per far piacere

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ai sognatori o per terrorizzarli. Gli esseri inorganici sono proizionisti eccezionali, sidivertono a proiettarsi sul muri come immagini.

Gli antichi stregoni furono sconfitti proprio dalla loro sciocca fiducia in quelle proiezioni. Ecredevano che i loro alleati avessero potere. Trascuravano il fatto che essi erano tenuienergie proiettate su uno schermo, come immagini di energia rarefatta in movimento,proiettate attraverso i confini di due mondi.Gli esseri inorganici, inoltre, crearono negli antichi stregoni la sensazione di essere unici,senza pari, ed in più fornirono loro la sensazione di avere potere. Potere e unicità sono fontidi corruzione imbattibili.

Per gli esseri inorganici è addirittura possibile trasportare i nostri corpi fisici nel loro regno:noi siamo energia tenuta in una forma e posizione specifica dalla fissazione del punto diunione in un posto particolare. Se si cambia posto, si cambierà di conseguenza la forma e laposizione di quell'energia. Tutto quello che gli esseri inorganici devono fare è mettere ilnostro punto di unione nel posto giusto e noi partiamo come una saetta, scarpe, cappello etutto!Gli antichi stregoni, ad esempio, erano soliti regalare i propri discepoli agli esploratori.

Gli esseri inorganici non lasciano andare nessuno senza una dura lotta.Quando i sognatori si accorgono che gli esseri inorganici non hanno attrattive di solito perloro è troppo tardi perché a qual punto gli esseri inorganici li hanno già nel sacco.

Gli esseri inorganici sono incollati insieme, come le cellule del corpo umano. Quandomettono insieme le proprie consapevolezze unificandole, diventano imbattibili. Per loro è unacosa da nulla strapparci dai nostri ormeggi e scaraventarci nel loro mondo. Specie se cifacciamo notare e ci rendiamo disponibili.

Ad un certo punto del sognare, gli esseri inorganici non si fanno più vedere; essi si mostranoloro all'inizio. Dopo che gli esploratori ci portano nel loro mondo, le proiezioni degli esseriinorganici non sono più necessarie. Se vogliamo vederli una guida ci porta da loro. Infattinessuno può recarsi in quel regno da solo perché il loro mondo è sigillato. Nessuno puòentrare o uscire senza il consenso degli esseri inorganici. L'unica cosa che si può fare perproprio conto − una volta che si è dentro − è dar voce all'intento di rimanere. Dirlo ad altavoce vuol dire mettere in moto correnti di energia che sono irreversibili. Nei tempi antichi leparole erano incredibilmente potenti: ora non lo sono più, ma nel regno degli esseriinorganici non hanno perduto il loro potere.

Nelle opinioni degli stregoni l'universo è territorio di predatori e gli stregoni più di chiunquealtro devono tenerlo in considerazione nelle loro attività magiche di ogni giorno. Laconsapevolezza è intrinsecamente costretta a crescere e l'unico modo per crescere è lottare, inun duello all'ultimo sangue.La consapevolezza degli stregoni cresce quando sognano. E nel momento in cui cresce,qualcosa là fuori ne riconosce la crescita e fa un'offerta di acquisto. Gli esseri inorganici sonoi possibili acquirenti di quella nuova, accresciuta consapevolezza. I sognatori devono staresempre con gli occhi aperti. Diventano prede non appena si avventurano in quell'universotanto predatorio.

L'universo al di là del secondo varco è quello più vicino al nostro, e il nostro universo èmolto scaltro e senza cuore: quindi i due non possono essere tanto diversi.L'universo degli esseri inorganici è sempre pronto a colpire. Ma lo è anche il nostro. Ecco

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perché bisogna entrare nel loro regno come se ci si avventurasse in zona di guerra.Tuttavia, una volta che il sognatore attraversa l'universo al di là del secondo varco o si rifiutadi considerarlo una scelta possibile, non ci sono più problemi.

L'universo al di là del secondo varco è così potente e aggressivo che serve da schermonaturale o da terreno di collaudo per provare le debolezze dei sognatori. Se superano i test,possono procedere fino al varco seguente; altrimenti restano per sempre intrappolati inquell'universo.

Gli esseri inorganici mettono le loro trappole all'inizio e in questo modo i sognatoriindesiderabili vengono eliminati con efficacia e per sempre, ma in realtà tutto il sentiero delsognare è pieno di trappole ed evitare queste trappole o caderci dentro è un problemapersonale o individuale di ogni sognatore; e un problema decisivo.La sfida per ognuno di noi consiste nel prendere dai mondi degli esseri inorganici solo ilnecessario e niente altro. Sapere qual è il necessario è la virtuosità degli stregoni, maprendere solo l'indispensabile rappresenta il loro maggiore successo. Non riuscire a capirequesta semplicissima regola è la via più sicura per precipitare in una trappola.Chi cade paga lo scotto, che dipende dalle circostanze e dall'entità della caduta. Tutto quelloche si presenta sulla via dello stregone è questione di vita o di morte, ma sulla via del sognareè tutto mille volte più intenso.

Per la loro sicurezza, dunque, i sognatori, non devono abbassare la guardia neanche unsecondo! Non devono lasciare che qualcuno o qualcosa decida per loro. E andare nel mondodegli esseri inorganici sono quando lo vogliono loro: il corso del sognare si può cambiare conl'intento.

L'Emissario del sogno• Dopo aver attraversato il primo o il secondo varco del sognare, i sognatori raggiungono unasoglia di energia e cominciano a vedere cose o a sentire voci. Non voci al plurale, ma unavoce singola. Gli stregoni la chiamano la voce dell'Emissario del sogno.Un Emissario del sogno è energia aliena che ha concisione, energia aliena che si propone diaiutare i sognatori dicendo loro delle cose. Il problema dell'Emissario del sogno è che puòsolo dire ciò che gli stregoni già sanno o dovrebbero sapere, se valessero qualcosa. Essa nonpuò darci consigli, ci parla solo delle cose e noi traiamo da sole le nostre conclusioni.

Proprio perché si tratta solo di una voce, l'Emissario costituisce il ponte ideale fra il mondodegli esseri inorganici e il nostro.

L'Emissario è una forza che viene dal mondo degli esseri inorganici. Per questo motivo i sognatori loincontrano sempre.

L'Emissario del sogno fu per gli antichi stregoni l'entità più vitale. Se uno stregone vuolevivere nel mondo degli esseri inorganici, l'Emissario rappresenta il ponte perfetto; parla ed èportato all'insegnamento, alla guida.

L'Emissario del sogno è una forza impersonale che noi tramutiamo in una molto personaleperché ha voce. Alcuni stregoni hanno piena fiducia in essa; lo vedono, perfino, o lo sentonosoltanto come una voce maschile o femminile. Tutti i sognatori lo sentono, pochissimi lovedono o lo toccano. E la voce può parlare loro dello stato delle cose, che essi perlopiùprendono per consigli sacri.

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Questa voce la vediamo o la sentiamo perché conserviamo ancora il nostro punto di unionefisso in una specifica nuova posizione: più intensa è questa fissazione, più intensa è la nostraesperienza dell'Emissario.

Questa forza è anche in grado di materializzarsi. Tutto dipende da quanto è fisso il punto diunione. Ma se manteniamo un certo di stacco non accade nulla. L'Emissario resta quello cheè, una forza impersonale che agisce su di noi per effetto della fissazione dei nostri punti diunione.

L'Emissario del sogno appartiene allo stile degli antichi stregoni; inoltre, i suoi insegnamentie la sua guida nel nostro mondo sono idiozie e per queste idiozie ci fa pagare un'enormità inenergia.

E' importante comprendere che l'Emissario del sogno non ha diritto di interferire con lenostre esercitazioni del sognare. O piuttosto siamo noi che non dobbiamo permetterglielo.Per questo bisogna eseguire una manovra semplice ma difficile nello stesso tempo: quandoentriamo nel sognare dobbiamo esprimere ad alta voce il nostro desiderio di non avere piùl'Emissario del sogno.

Il terzo varco del sognare

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Il terzo varco del sognare• Il terzo varco del sognare viene raggiunto quando ci si trova in un sogno a fissare qualcunaltro che sta dormendo. E salta fuori che quel qualcun altro siamo noi.

Questo stadio consiste nel fissare l'attenzione del sogno sull'intero se stesso ed è di solitoannunciato da un sogno in cui uno guarda se stesso dormire sul letto. Allorché uno stregonefa questo sogno la sua attenzione si è sviluppata al punto che anziché svegliarsi come accadea tutti gli atri, gira sui tacchi e si impegna in qualche attività come se agisse nel mondo dellavita quotidiana. Da quel momento in poi c'è una rottura, una sorta di divisione nella personalità per il restounificata. Ingaggiando la seconda attenzione e sviluppandola fino a renderla duttile e perfettacome la nostra attenzione del mondo quotidiano, si ottiene il risultato di disporre di unduplicato di noi stessi, identico a noi, ma fabbricato in sogno, quello che gli stregonichiamano il doppio o corpo energetico.

In questo stadio è importante capire che il sognare è una condizione generatrice di energia. Isogni normali sono gli ingranaggi smerigliatori per abituare il punto di unione a raggiungerela posizione che crea questa condizione generatrice di energia che noi chiamiamo sognare.E poiché i sognatori toccano ed entrano in mondi reali di effetti globali, dovrebbero essere inuno stato permanente di vigilanza molto intensa e prolungata; ogni distrazione della vigilanzatotale mette il sognatore in condizioni di tremendo pericolo.

L'ossessione per i dettagli•

I sognatori cominciano a forgiare il corpo energetico completando le esercitazioni del primoe del secondo varco. Quando raggiungono il terzo varco, il corpo energetico è pronto a venirfuori, o forse sarebbe meglio dire che è pronto ad agire. Sfortunatamente, questo vuol direanche che pronto ad essere affascinato dai dettagli.Il corpo energetico è come un bambino che è rimasto in prigione tutta la vita. Nel momentoin cui è libero, assorbe tutto quel che trova, proprio tutto, ogni più piccolo e irrilevantedettaglio assorbe totalmente il corpo energetico. Il dettaglio più stupido diventafondamentale. Per questo lo sforzo che devono fare i sognatori per dirigere il loro corpoenergetico è allucinante: al terzo varco i sognatori devono evitare l'impulso quasi irresistibiledi tuffarsi in tutto e lo evitano essendo così curiosi, così determinati a intrufolarsi nel tutto danon permettere che nessuna cosa particolare li catturi.

Occorre esaminare tutto quello che si trova al terzo varco con grande attenzione e curiosità.Al terzo varco tendiamo a perderci nei dettagli, mentre guardare le cose con grandeattenzione e curiosità vuol dire resistere alla quasi irresistibile tentazione di affondare neiparticolari.

Il corpo energetico deve mettere insieme ogni sua risorsa per poter agire, per questo al terzovarco è importante porre un freno alla razionalità. E' colpa della razionalità se i nostri corpienergetici continuano ad essere ossessionati da dettagli superflui. Al terzo varco quindiabbiamo bisogno di una fluidità irrazionale, di un abbandono irrazionale per controbatteretale ossessione.

In particolare, il corpo energetico, durante il suo perfezionamento, è costretto ad esaminare idettagli e a rimanervi inestricabilmente coinvolto per colpa della sua esperienza, della suaincompletezza. Gli stregoni passano tutta l'esistenza a consolidare il corpo energeticofacendogli assorbire tutto il possibile.

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Finché il corpo energetico non è completo e maturo è immerso nei propri interessi. Nonriesce a liberarsi dalla compulsione di essere assorbito da tutto. Se uno considerasse questo,invece di combattere il corpo energetico stesso, gli potrebbe dare una mano dirigendo il suocomportamento con l'agguato.Visto che tutto quanto si riferisce al corpo energetico dipende dalla posizione del punto diunione, e poiché il sognare non è altro che il mezzo per spostarlo, l'agguato è di conseguenzail modo per far rimanere fermo il punto di unione nella posizione perfetta: in questo caso, laposizione in cui il corpo energetico può consolidarsi e da cui può finalmente emergere.

Nel momento in cui il corpo energetico può muoversi da solo, gli stregoni presumono che siastata raggiunta la posizione ideale del punto di unione. Il prossimo passo è l'agguato, fissarlocioè in quella posizione per completare il corpo energetico.Bisogna lasciare che sia il corpo energetico a usare l'intento per raggiungere la posizioneottimale per sognare. Dopo dobbiamo lasciare che lo usi per rimanere in quella posizione eavremo l'agguato.

Guardarsi dormire• Il compito del terzo varco è muovere il corpo energetico. Per prepararsi a far ciò bisognariuscire a provare, con qualche mezzo a nostra disposizione, se stiamo davvero vedendo noistessi addormentati oppure stiamo solo sognando di vederci. La nostra nuova esplorazionestraordinaria si basa sulla visione reale del nostro altro che dorme.

Bisogna trovare un modo per confermare il fatto che stiamo guardando noi stessi e per questoi sognatori devono avere immaginazione.

Occorre stabilire una guida molto valida per scoprite se stiamo davvero vedendo il nostroaltro che dorme nel nostro letto. Dobbiamo trovarci proprio nella nostra camera e guardareproprio il nostro corpo, altrimenti si tratta solo di un sogno. Se è così dobbiamo controllarequel sogno, o osservandone i dettagli o cambiandolo.

Muoversi in sogno: completare il corpo energetico• La seconda fase del terzo varco consiste nel muoversi una volta che ci si è visti addormentati.Al terzo varco del sognare si comincia a mescolare deliberatamente la nostra realtà del sognocon la realtà del mondo quotidiano. Questa è l'esercitazione di questa tappa e gli stregoni lachiamano completare il corpo energetico. La fusione tra le due realtà deve essere tantocompleta da richiedere la maggiore fluidità possibile da parte nostra.

Al terzo varco ci troviamo di fronte al problema di far muovere il corpo energetico.Generalmente siamo portati a farlo muovere come se ci trovassimo nel mondo di tutti igiorni: impieghiamo tanto tempo e fatica per imparare a camminare che siamo portati acredere che anche il corpo del sogno debba farlo. Ma non c'è alcuna ragione per cui dovrebbetranne che il camminare per noi è molto importante. In realtà gli stregoni dicono che al terzo varco del sognare l'intero corpo energetico puòmuoversi come si muove l'energia, veloce e diretta. Il nostro corpo energetico sa conesattezza come muoversi. Si può muovere come nel mondo degli esseri inorganici.

In particolare, l'unico modo in cui può muoversi il corpo energetico è scivolare o volare alto.Per muoversi occorre suggestionare i movimenti con la forza di volontà, bisogna porre laconsapevolezza nel centro del corpo, sotto il bordo inferiore dell'ombelico.

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Quando la consapevolezza del lato destro e quella del lato sinistro si fondono si ha lasensazione di essere arrotolati come un sigaro e infilati nell'incavo della seconda attenzione,al centro del corpo; l'ordine di predominio è invertito e il sinistro guadagna la supremazia.

Muovere il corpo energetico ci apre un nuovo territorio un campo di esplorazionestraordinario. Quando il corpo si trasforma nel corpo energetico, quell'energia può percepire"altre realtà" o altri aspetti dell'universo. Il sognare è una delle tecniche principali perpercepire i mondi paralleli che esistono intorno a noi, una forza che non lasciamo entrareperché siamo troppo occupati a sostenere ciò che l'ordine sociale stabilisce.

Vedere in sogno• Dopo aver completato le pratiche per il terzo varco del sognare, il passo successivo èesercitarsi a vedere l'energia nel sognare.

A questo punto lo scopo del sognare sarà determinare se gli oggetti su cui concentriamo lanostra attenzione del sogno generano energia, sono solo proiezioni fantasmatiche ogeneratori di energia aliena.

Tutto quello che dobbiamo fare per vedere l'energia nei sogni è indicare con il mignolol'oggetto che vogliamo vedere. oppure usare l'intento di vedere, annunciandolo ad alta voce.

Se il loro corpo energetico è completo, i sognatori vedono l'energia ogni volta che fissano unoggetto nel mondo quotidiano. Nei sogni, se vedono l'energia di un oggetto, sanno di avere ache fare con il mondo reale, per quanto possa apparire di sghimbescio nella loro attenzionedel sogno. Se non riescono a vedere l'energia di un oggetto, sono in sogno normale e non inun mondo reale.Un mondo reale è un mondo che genera energia: l'opposto di un mondo fantasma diproiezioni, dove nulla genera energia, coma la maggior are dei nostro sogni, nei quali nullaha effetto energetico.

Tutti gli elementi del sogno − non di quelli solo comuni − sono in realtà configurazioni dienergia diverse da quelle del nostro mondo normale. Ad esempio le pareti che vediamo neisogni sono liquide.

Il corpo energetico è anche capace di percepire un'energia molto diversa da quella del nostromondo, come nel caso degli oggetti del regno degli esseri inorganici, che il corpo energeticorecepisce come energia sfrigolante.

L'energia del nostro mondo trema, manda scintille; non solo gli esseri viventi ma tutto ciòche appartiene al nostro mondo brilla di una personale luce interiore, mentre ciò cheappartiene ai regni inorganici sfrigola.

Gli stregoni utilizzano il vedere per capire se gli esploratori vengono da luoghi che sono al dilà del mondo degli esseri inorganici. Infatti non tutti gli esploratori che si incontrano durantei sogni appartengono al regno degli esseri inorganici, ma ad altri livelli di consapevolezza.Più la loro energia sfrigola, più vengono da lontano. E' il corpo energetico che riesce a fare ladistinzione.

L'energia del nostro mondo consiste in strati di colori scintillanti. Lo strato superiore èbianco latte, un altro, subito accanto, è verde pallido, mentre un altro, più distante, è colorambra.

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Una luminosità lattiginosa costituisce l'impatto iniziale di vedere qualsiasi cosa generatrice dienergia.Lo stato lattiginoso è il colore della posizione attuale del punto di unione dell'umanità, è uncolore moderno. Gli stregoni credono che tutto quello che l'uomo fa oggi è colorato di quelbianco luminescente. In un altro tempo, la posizione del punto di unione dell'umanità rese ilcolore dell'energia dominante verde pallido, e in un altro tempo, ancora più remoto, lo feceambrato. Il colore dell'energia degli stregoni è l'ambra, che indica come loro siano unitienergeticamente con gli uomini che vissero in un remotissimo passato.Se un giorno l'uomo sarà capace di evolversi, allora il colore latteo cambierà. Il massicciocompito degli stregoni è portare avanti l'idea che, per evolversi, l'uomo deve prima liberare lapropria consapevolezza dai legami dell'ordine sociale.

L'agguato ai cacciatori• L'ultimo compito del terzo varco del sognare consiste nel tendere l'agguato ai cacciatori,una manovra molto misteriosa che vuol dire attingere intenzionalmente energia dal regnodegli esseri inorganici per compiere un'impresa stregonesca.

Infatti, l'energia necessaria a muovere i punti di unione degli stregoni viene dal regno degliesseri inorganici. E' il retaggio degli antichi stregoni che ci tiene inchiodati ancora oggi: glistregoni non devono avere rapporti con loro eppure non possono restarne lontani. Lasoluzione è prendere la loro energia, ma non cedere alla loro influenza; si chiama l'ultimoagguato. Si fa mantenendo il deciso intento della libertà anche se nessuno stregone sa cosasia veramente la libertà.

Gli stregoni sono costretti a prendere questa energia perché non ce n'è altra possibile quantitàcosì fuori dall'ordinario per manovrare il punto di unione.Per cominciare a sognare gli stregoni hanno bisogno di ridefinire le loro premesse erisparmiare energia, ma quella ridefinizione è valida solo per avere l'energia necessaria periniziare a sognare. Volare in altri regni, vede energia, preparare il corpo energetico, eccetera,è tutta un'altra storia. Per quelle operazioni gli stregoni necessitano di un sacco di energia,cupa e alinea.

L'impresa del terzo varco consiste in un viaggio che usi la consapevolezza come un elementoambientale. Nel mondo della vita di ogni giorno l'acqua è un elemento dell'ambiente che noiusiamo per viaggiare. Possiamo immaginare che la consapevolezza sia un elemento simileche può essere usato per viaggiare. Per il tramite della consapevolezza gli esploratorivengono a noi da ogni angolo dell'universo e viceversa: attraverso la consapevolezza glistregoni vanno fino agli estremi limiti dell'universo.

L'uso della consapevolezza come elemento energetico del nostro ambiente è l'essenza dellastregoneria; in termini di praticità, la traiettoria della stregoneria è, primo, liberare l'energiaesistente in noi seguendo impeccabilmente la via degli stregoni; secondo, usare quell'energiaper sviluppare il corpo energetico per mezzo del sognare; terzo, usare la consapevolezzacome elemento dell'ambiente per entrare con il corpo energetico e tutta la nostra fisicità inaltri mondi.

Ci sono due tipi di viaggi energetici in altri mondi. L'uno, quando la consapevolezza prendeil corpo energetico dello stregone e lo porta dove capita, e l'altro quando lo stregone decide,in piena coscienza, di usare il tramite della consapevolezza per compiere il viaggio. Per fareil secondo ci vuole grande disciplina.

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Questo compito consiste nello spezzare i limiti del mondo normale ed entrare in un altro,usando la consapevolezza come elemento energetico.Spezzare ed entrare corrispondono a tendere l'agguato ai cacciatori. Usare la consapevolezzacome elemento ambientale supera l'influenza degli esseri inorganici, anche se si usa ancora laloro energia.

Avere a che fare con la consapevolezza come elemento di energia aperto al corpo energeticoè uno dei problemi nella vita degli stregoni che richiede una mano esperta, in quanto si trattadel più importante, vitale e pericoloso problema che essi si trovano a dover affrontare.

Per usare la consapevolezza come un elemento dell'ambiente, i sognatori devono prima fareun viaggio nel regno degli esseri inorganici. Poi devono usare quel viaggio come untrampolino e fintanto che sono in possesso dell'energia cupa necessaria, devono esprimerel'intento di essere scagliati in un altro mondo per mezzo della consapevolezza.

Per prendere l'energia dal mondo degli esseri inorganici gli stregoni eseguono il sempliceatto di recarsi in quel mondo. Tutti gli stregoni devono farlo.

Una volta che si entra nel mondo degli esseri inorganici si deve dar voce al proprio intento ditrasferire la normale consapevolezza ai nostri corpo energetici.

Trasferire la consapevolezza richiede solo la dichiarazione ad alta voce del nostro intento e laquantità di energia necessaria per mutare l'equilibrio, ovvero per aggiungere la propria totalemassa fisica al corpo energetico. Utilizzare la consapevolezza come mezzo per fare il viaggioin un altro mondo non è il risultato di aver applicato qualche tecnica, ma il corollariodell'aver espresso l'intento e di avere energia sufficiente. La massa fisica totale deve essere aggiunta al corpo energetico. La grande difficoltà di questaoperazione è addestrare il corpo energetico. Qualche volta, per pure caso, una personacomune riesce a compiere questa impresa dell'agguato e ad entrare in un altro mondo, maquesto di solito si spiega come pazzia o allucinazione.

Di solito i sognatori vivono tutta l'operazione come una serie di lente transizioni e devonomanifestare ad alta voce l'intento di usare la consapevolezza come elemento.Ma di solito i sognatori sono solo dei voyeur, mentre agli antichi stregoni accadde di essereportati dagli esseri inorganici in mondi da cui non potessero tornare.

Quando si entra in un mondo con tutta la propria fisicità, la fissazione dei punti di unionesulla posizione prescelta dagli esseri inorganici è così soverchiante da creare una specie dinebbia che cancella ogni memoria del nostro mondo originario. La conseguenza naturale diun'immobilità del genere è − come è stato per gli antichi stregoni − che il punto di unione delsognatore non può tornare nella sua posizione abituale.Forse è proprio questo che sta accadendo a tutti noi nel mondo della vita quotidiana. Noisiamo qui e la fissazione del nostro punto di unione è così soverchiante da averci fattodimenticare da dove proveniamo e qual è lo scopo per il quale siamo venuti qui.

Il quarto varco• Al quarto varco del sognare il corpo energetico viaggia verso luoghi specifici, concreti. Cisono tre modi di usare il quarto varco: uno, viaggiare verso luoghi concreti di questo mondo,due, viaggiare verso luoghi concreti fuori da questo mondo; tre, viaggiare verso luoghi cheesistono solo nell'intento degli altri. L'ultimo è il più difficile e pericolo dei tre e di granlunga il prediletto degli antichi stregoni. Ma attraversare il quarto varco del sognare e

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viaggiare fino a posti che esistono solo nell'intento di qualcun altro è pericoloso, poiché ognioggetto in quel sogno deve avere qualcosa di molto personale.

Usare l'intento nella seconda attenzione è l'unico modo per attraversare il quarto varco delsognare.

Viaggiare in sogno•

Quando il corpo energetico è completo e funzionante si iniziano a compiere viaggi reali,anche in altri strati della cipolla: il mondo è come una cipolla, ha molte pelli. Il mondo checonosciamo noi è solo una delle tante. A volte, noi attraversiamo i confini ed entriamo inun'altra pelle: un altro mondo, molto simile a questo, ma non lo stesso.Gli stregoni affermano che l'universo è costruito a strati che il corpo energetico puòattraversare.

Quando si esce da questo mondo, inizialmente si vedono immagini, come un film, e poi ci sitrova interamente in un nuovo mondo.

In alcuni sogni particolari la nostra attenzione di sogno si focalizza sul mondo di tutti i giornie si muove subito da un oggetto reale a un altro nel mondo. Ciò che rende possibile questomovimento è che il punto di unione si trova nella posizione giusta del sogno. Da quellaposizione, il punto di unione dà all'attenzione del sogno tale fluidità che può percorrere inuna frazione di secondo distanze incredibili e facendo questo genera una percezione cosìrapida, così passeggera da somigliare a un sogno normale.

Gli stregoni dei tempi moderni non conoscono i dettagli delle migliaia e migliaia di possibiliposizione del punto di unione, cioè i modi particolari per trattare il corpo energetico permantenere il punto d unione fisso su posizioni specifiche.

La maggior parte degli spostamenti sperimentati dagli stregoni dei tempi moderni sonolimitati all'interno di un fascio sottile di filamenti luminosi di energia dentro l'uovo luminoso,un fascio chiamato la banda dell'uomo o l'aspetto puramente umano dell'energiadell'universo. Oltre quella banda ma sempre dentro l'uovo luminoso c'è il regno degli grandispostamenti. Quando il punto di unione si sposta in una posizione qualsiasi di quella zona, lapercezione ci è ancora comprensibile ma perché la percezione sia totale servono proceduredettagliatissime. Per un tipo di percezione nel quale si percepisce come se ci si trovasse nelmondo di tutti i giorni uno stregone ha bisogno di conoscenza pragmatica o di amici influenticome gli esseri inorganici.

Ogni grande spostamento ha funzioni interne diverse che gli stregoni moderni potrebberoimparare se sapessero come fissare abbastanza a lungo il punto di unione durante tutti igrandi spostamenti. Solo gli stregoni dell'antico avevano la conoscenza specificaindispensabile per farlo.

Per gli antichi stregoni lo spostamento del punto di unione era conseguenza della soggezionead altri, i loro maestri, che compivano quegli spostamenti con operazioni misteriose e liconcedevano ai loro discepoli come doni di potere. Invece, per gli stregoni moderni percepiredirettamente l'energia è questione di conquista personale, tramite l'autodisciplina.

Gli stregoni possono spostare il nostro punto di unione in qualsiasi posizione desiderano,all'interno o all'esterno della forma di energia dell'uomo. Ma quel che non possono, e che

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soltanto uno stregone dei tempi antichi chiamato llo sfidante della Morte può fare, è saperecome usare il corpo energetico in ciascuna di quelle posizione per ottenere percezione ecoesione.

Le posizioni gemelle•

L'unico modo di avere il controllo assoluto dei sogni è usare la tecnica delle posizionigemelle.

La posizione iniziale in cui il sognatore mette il proprio corpo ha un'importanza chiave. E' lìil segreto degli antichi stregoni, nelle posizioni gemelle: la posizione iniziale in cui unsognatore mette il proprio corpo fisico per cominciare a sognare è riflessa dalla posizione incui, nei sogni, egli mette il suo corpo energico per fissare il punto di unione in una qualsiasiposizione di sua scelta. Le due posizioni formano un'unità. Gli antichi stregoni impiegaronomigliaia di anni per scoprire il rapporto perfetto fra due posizioni qualsiasi.

Gli stregoni del lignaggio dell'Inquilino sapevano come usare l'intento nella secondaattenzione per le posizione gemelle del sognare. Essi sapevamo come muoversi nella secondaattenzione proiettando il proprio intento; praticavano l'arte di proiettare i propri pensieri nelsognare in modo da ottenere la perfetta riproduzione di qualsiasi oggetto o struttura o puntodì riferimento o paesaggio di loro scelta.

Tali stregoni erano soliti iniziare fissando un oggetto semplice e memorizzandone ognidettaglio. Poi chiudevano gli occhi e visualizzavano l'oggetto, correggendo quindi questevisualizzazioni confrontandole con l'oggetto reale, fino a quando riuscivano a vederlo, nellaloro interezza, a occhi chiusi.Nel loro schema di sviluppo il passo seguente era sognare con l'oggetto e creare nel sognouna materializzazione totale di questo oggetto, dal punto di vista della loro percezione.Questo passo è chiamato il primo passo verso la percezione totale.Da un oggetto semplice questi stregoni passavano ad altri sempre più complessi. Il loro scopoultimo era visualizzare, tutti insieme, un mondo totale, poi sognare quel mondo e ricrearecosì un regno totalmente genuino dove loro potessero esistere.

"Ripetiti di continuo che il cardine della stregoneria è il mistero del punto di unione. Se te loripeti abbastanza, subentra una forza invisibile che opera in te gli appropriati mutamenti"

(da "L'arte di sognare", Carlos Castaneda)

La vita inorganica

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Il potere personale• Tutti noi, guerrieri o no, abbiamo un centimetro cubo di opportunità che di quando in quandoci spunta davanti agli occhi. La differenza tra l'uomo medio e il guerriero è che il guerriero sene rende conto e uno dei suoi compiti consiste nello stare all'erta, aspettandodeliberatamente, così che quando il suo centimetro cubo spunta, il guerriero ha la velocitànecessaria, l'abilità richiesta, per coglierlo.

Per gli sciamani stare all'erta non significa esserevigili, ma essere consapevoli della struttura delmondo quotidiano che sembra estranea rispettoall'interazione del momento. Significa non perdersi nella struttura estranea delmondo che ci circonda, lontano da ciò che staaccadendo, mentre di solito siamo concentrati su noistessi e sui nostri problemi.

Il caso, la fortuna, il potere personale, o comunque lo si voglia chiamare, è uno stato di coseparticolare. E' come un piccolissimo bastoncello che sbuca davanti a noi e ci invita a tirarlosu. Di solito siamo troppo occupati, o preoccupati, o semplicemente troppo stupidi e pigri percapire che quello è il nostro centimetro cubo di fortuna. Il guerriero, invece, è sempre all'ertae compatto, e ha l'agilità e la capacità necessarie per afferrarlo.

L'uomo è soltanto la somma del suo potere personale, e tale somma determina come vivrà ecome morirà.Il potere personale è una sensazione. Qualcosa come l'essere fortunati. Oppure lo si puòdefinire uno stato d'animo. Il potere personale è qualcosa che si acquista a prescindere dalleproprie origini. Un guerriero è un cacciatore senza macchia che va a caccia del potere.

Non c'è gradualità in quel che fa un guerriero: c'è solo potere personale.

E' impossibile dire cosa sia veramente il potere. E' una sensazione che si ha per alcune cose.Il potere è impersonale, appartiene solo a se stessi.Il potere è così: ci comanda e tuttavia ci obbedisce.Un cacciatore di potere lo prende in trappola e quindi lo mette in serbo come sua scopertapersonale. Perciò il potere cresce.Come si mette in serbo il potere dipende dal tipo di persona che è il guerriero.

In principio il potere è una cosa incredibile, approssimativa; è difficile anche da immaginare;poi diventa una cosa seria; si può non averlo, oppure non rendersi nemmeno contopienamente che esista, e tuttavia si sa che c'è qualcosa, qualcosa che prima non erapercettibile. Successivamente il potere si manifesta come qualcosa che ci arrivaincontrollabilmente. Non è nulla, eppure fa apparire meraviglie proprio davanti ai nostriocchi. E infine il potere è qualcosa in se stesso, qualcosa che controlla i nostri atti eppureobbedisce al nostro comando.

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Per accumulare il potere personale occorre a poco a poco tamponare tutti i punti da cui puòfuggire il potere, vivendo come un guerriero. Non si deve fare deliberatamente perché ilpotere trova sempre la via. Il potere ha la peculiarità di essere inosservato quando vieneaccumulato.

Il primo passo deliberato per accumulare potere personale consiste nel permettere al corpo dinon −fare.

Il potere è una faccenda molto strana; per averlo e comandarlo bisogna avere innanzi tutto ilpotere. E' però possibile immagazzinarlo, a poco a poco, finché se ne ha a sufficienza persostenersi in una battaglia di potere.Per avere il potere si deve vivere con il potere.

Non c'è modo di progettare la caccia al potere in anticipo, e questo lo rende eccitante. Ilguerriero però procede come se avesse un piano, perché si fida del suo potere personale. Saper certo che il suo potere personale lo farà agire nel modo più appropriato.Quando si va in cerca del potere, tutto quello che si fa conta.

Se mettiamo in serbo il potere, il nostro corpo può compiere imprese incredibili. D'altra partese dissipiamo il nostro potere saremo vecchi e grassi in pochissimo tempo.E' norma degli stregoni non sprecare quello che hanno guadagnato, non disperdere il loropotere.Nei momenti di potere il mondo delle cose ordinarie non esiste e nulla può essere dato perscontato.

Il potere è una forza distruttrice che può facilmente condurre alla morte e va trattato con grancura. Bisogna rendersi accessibili al potere in modo sistematico, ma sempre con gran cautela.

Il potere non appartiene a nessuno. Alcuni possono raccoglierlo e quindi potrebbe essere datodirettamente a qualcun altro. La chiave del potere accumulato è che può essere usato solo peraiutare qualcun altro ad accumulare potere.

Il potere personale si può utilizzare in qualsiasi cosa si voglia, ma quando si tratta di darlodirettamente a un'altra persona allora è inutile, a meno che quella persona non lo utilizzi perla propria ricerca di potere personale.

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Perdere la ragione• Dal momento che la posizione del punto di unione è molto precaria essendo legata al dialogointerno, gli esseri umani perdono facilmente la ragione, specie quelli il cui dialogo interiore èridondante, noioso e senza alcuna profondità. Gli esseri umani più resistenti sono quelli il cuidialogo interno è fluido e variato.La posizione di un guerriero è infinitamente più salda perché crea una fossetta nellaluminosità in quanto il punto comincia a muoversi verso la profondità dell'uovo luminoso, equesta fossetta ospita da allora in poi il punto di unione.

Quando il punto di unione perde la sua rigidità, se non si è guerrieri si crede di star perdendola ragione. I guerrieri sanno che la pazzia è già in loro, però aspettano con pazienza. Sannocon certezza che aver giudizio e buon senso significa solo che il punto di unione è fisso erigido nella sua abituale posizione.Ai guerrieri i cui punti di unione si sono spostati, si offrono due opzioni. Una è riconoscere lapropria infermità e comportarsi come pazzi, reagendo emotivamente agli altri strani mondiche la nuova posizione dei loro punti di unione li porta a conoscere; l'altra è continuare arestare sereni, imperturbabili, sapendo che il punto di unione ritorna sempre nella suaposizione originale.Se il punto di unione non torna nella posizione originaria, gli interessati sono perduti. O sonoincurabilmente pazzi perché i loro punti di unione non potranno più rimettere insieme lapercezione del mondo così come lo conoscono, o sono impareggiabili veggenti che hannoiniziato a muoversi verso l'ignoto.A determinare l'una o l'altra cosa è l'energia, l'impeccabilità.

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Scomparire nell'Infinito1.

Per gli sciamani la stregoneria è l'atto di incarnare alcune speciali premesse teoriche e pratiche sulla natura eil ruolo della percezione nel plasmare l'universo intorno a noi e questo compito viene esplicato affrontandonell'Infinito nel quale si avventurano ogni giorno così come i pescatori si avventurano nel mare; un compitocosì opprimente e difficile che essi devono dichiarare il loro nome prima di affrontarlo, per manifestare laloro individualità davanti all'Infinito.

Per gli sciamani questa terra non è altro che una tappa del loro viaggio: l'obiettivo finale della conoscenzasciamanica è, infatti, la preparazione per affrontare il viaggio definitivo, quello che ogni essere umano deveintraprendere al termine della propria esistenza. Grazie alla loro disciplina e alla risolutezza che li anima, gli sciamani sono in grado di mantenere la loroconsapevolezza e il loro scopo anche dopo la morte. Per tutti loro, quello stato vago e idealistico che l'uomomoderno definisce "vita dopo la morte" è una regione reale caratterizzata da affari pratici diversi da quellidella vita quotidiana, ma dotati di una praticità funzionale simile: il lato attivo dell'Infinito.

I guerrieri hanno dunque in animo una sola cosa: la loro libertà, l'unica impresa degna di un guerriero. Per glisciamani infatti morire ed essere divorati dall'Aquila non ha senso, mentre sfuggire ed essere liberirappresenta il massimo dell'audacia. Per questo le azioni degli sciamani avvengono esclusivamente nel regnodell'astratto, dell'impersonale. L'aspirazione che li anima è quella di raggiungere l'Infinito e di esserneconsapevoli.

L'unica meta dei nuovi veggenti è dunque la liberazione finale che si presenta quando raggiungono laconsapevolezza totale o terza attenzione. Per raggiungere questa meta gli stregoni si rifanno alla cosiddettaregola del Nagual.

La regola del Nagual• Gli sciamani toltechi vivono un mito, la regola del Nagual. La regola è senza fine e riguardatutti gli aspetti della condotta di un guerriero.

Secondo la regola del Nagual, il potere che governa il destino di ogni essere vivente,l'Aquila, sta divorando la consapevolezza di quelle creature che una volta morte si sonolasciate trasportare dall'aria per incontrare la loro ragione di vita. La consapevolezza è il cibodell'Aquila. Nessuno ha la possibilità di supplicare l'Aquila − il potere che governa i destinidi tutte le cose viventi −chiedere favori, sperare nella grazia: la parte umana dell'Aquila ètroppo insignificante per smuovere il tutto. E' solo dalle azioni dell'Aquila che un veggentepuò capire quello che essa desidera.

L'interpretazione e il perfezionamento della regola spetta ai veggenti il cui unico compito attraverso i secoli èstato quello di vedere l'Aquila, di osservarne il flusso incessante. Dalle loro osservazioni i veggenti hannoconcluso che è possibile ritrovare nell'Aquila il pallido riflesso dell'uomo, purché il guscio luminoso che nerinserra l'umanità sia stato infranto. Gli irrevocabili dettami dell'Aquila possono quindi essere captati daiveggenti, interpretati con esattezza e raccolti in un corpo di leggi.

Per quanto non si lasci toccare dalle condizioni dinessun essere vivente, l'Aquila concede ad ognuno diessi un dono: ognuno, secondo i propri desideri e

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diritti, ha il potere, se vuole, di mantenere accesa lafiamma della consapevolezza, il potere di disobbedireal richiamo della morte e della consunzione. Aciascun vivente è concesso il potere, se vuole, dicercare un passaggio verso la libertà e di usarlo. Alveggente che scorge quel passaggio, e alle creatureche lo attraversano, è evidente che l'Aquila haconcesso tale dono per perpetuare la consapevolezza.

Allo scopo di guidare verso quel passaggio gli esseri viventi, l'Aquila ha creato il Nagual. Il Nagual è un essere duplice a cui è stata rivelata la regola. Che abbia forma di essereumano, di animale, di pianta, o di qualsiasi altro essere vivente, il Nagual è spinto da questasua duplicità a cercare il passaggio nascosto.Il Nagual appare in coppia, maschio e femmina. Un uomo duplice e una donna duplicediventano Nagual solo dopo che a ciascuno di loro sia stata rivelata la regola e che ciascunol'abbia capita e accettata senza riserve.

Il compito dell'uomo e della donna Nagual è di guidare il loro gruppo di stregoni verso lalibertà. Ma è il Potere che sceglie i guerrieri del seguito di un Nagual ed è impossibileconoscerne le intenzioni.

La regola è dunque una mappa, è la voce di un potere sconvolgente che plasma le persone delgruppo degli stregoni in modo omogeneo.

La regola non è una favola. Il passaggio verso la libertà non significa la vita eterna, cosìcome l'eternità viene comunemente intesa, cioè vivere per sempre. Quello che viene stabilitodalla regola è la possibilità di conservare quella consapevolezza che normalmente siabbandona al momento della morte. Al momento del passaggio gli sciamani entranonella terza attenzione e il corpo nella sua totalità si accende di sapienza. Ogni cellula diventaa un tempo conscia di se stessa e anche della totalità del corpo.Questo tipo di consapevolezza non ha senso per la nostra mente che è fatta a compartimentichiusi. Quindi il punto cruciale della lotta di un guerriero non è tanto rendersi conto che quelpassaggio descritto dalla regola significhi il passaggio alla terza attenzione, quanto concepirel'esistenza di questa forma di consapevolezza. Per questo la prima fase dello sviluppo di unguerriero è il riconoscimento della regola come una mappa, una guida reale; il secondo è ilconseguimento di un grado estremo di consapevolezza e infine cercare un effettivo passaggioin quel nascosto mondo di consapevolezza.La prima fase si può raggiungere avendo, mentre si è in uno stato di intensa percezione, unaillimitata interazione con i membri del gruppo del Nagual, che rappresentano lepersonificazioni viventi degli otto tipi descritti dalla regola.

Il gruppo del Nagual

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Ricapitolare la propria vita• Liberare l'energia imprigionata• La pietra angolare dell'arte della libertà è una tecnica chiamata dagli sciamaniricapitolazione ed è il fattore essenziale nella ridefinizione e nel reimpiego dell'energia. Essa

è la chiave per liberare l'energia che è rimasta intrappolata durante la nostra vita al fine di averla adisposizione per una percezione non ordinaria. La ricapitolazione, in particolare, viene usata dagli stregoniper accrescere la consapevolezza e prepararsi al volo astratto.

Questa tecnica − una delle più antiche arti scoperte e sviluppate dagli antichi stregoni − sifonda sul fatto che quando si interagisce con una persona viene effettuato uno scambio dienergia. Attraverso le preoccupazioni o dei profondi coinvolgimenti la nostra energia restaimprigionata nel mondo e nelle persone. Il corpo luminoso crea in continuazione filamentisimili a ragnatele che sono proiettati fuori dalla massa luminosa, spinti da svariate emozioni.Di conseguenza ogni interazione oppure qualsiasi altra situazione che coinvolga i sentimentidepaupera potenzialmente il corpo luminoso.

La strategia degli stregoni consiste nel recuperare questa energia spesa durante la vita, nelportarla indietro in modo da poterla avere tutta nel presente.

Attraverso la ricapitolazione, un atto di magia vecchio di centinaia di anni, dunque, riportiamo indietrol'energia del passato che è andata persa nella nostra storia personale.

La ricapitolazione si serve della magia della respirazione, mentre si ricorda una sensazione,per raccogliere i filamenti che si sono lasciati dietro e per espellere i filamenti lasciati da altricorpi luminosi; il ricordo è associato ad una respirazione naturale, ritmata.

Offrire la nostra esperienza di vita all'Aquila• Gli stregoni usano scatoloni o bare di terra per chiudercisi dentro mentre, più che ricordare,rivivono ogni attimo della loro esistenza.La ragione per cui gli stregoni devono rivivere in modo così particolareggiato la propria vitaè che in questo modo le esperienze di vita vengono offerte all'Aquila in sostituzione dellapropria consapevolezza.

Gli stregoni antichi, vedendo le unità di energia senza interpretazione, hanno scoperto infattiche la forza che dà la nascita ad ogni essere − chiamata metaforicamente l'Aquila − alla finedella nostra vita reclama la consapevolezza che aveva dato. Gli antichi stregoni hannovisto che la vita è mantenuta fino a quando resisteva la consapevolezza, ma anche l'Aquila inrealtà non è interessata a prendere le nostre vite. Così i veggenti hanno scoperto che questaforza può essere soddisfatta da un facsimile della consapevolezza, un suo surrogato, se ne èla copia conforme: poiché la consapevolezza è il cibo per l'Aquila, questa si può soddisfarecon una perfetta ricapitolazione che ne faccia le veci.

L'Aquila così lascia liberi gli stregoni, liberi di espandere la propria capacità di percepire eraggiungere così i confini del tempo e dello spazio.

Ripulire l'inventario• Ripercorrendo con la ricapitolazione tutta la vita dal presente al passato, è possibile ripulire ipropri modi abituali di pensare, comportarsi e sentire. Noi siamo come un gigantesco magazzino di ricordi, nel quale qualcun altro ha

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immagazzinato sensazioni, idee, dialoghi mentali e schemi di comportamento. Nei nostrimagazzini l'inventario non cambia mai e a meno che questo deposito non venga sgomberato,non c'è modo per noi di essere ciò che realmente siamo.

Il presupposto degli sciamani è che per introdurre qualcosa deve esserci lo spazio necessario per accoglierlo.Se si è pieni fino all'orlo di cose che riguardano la vita quotidiana, non rimane lo spazio per niente di nuovo.Per creare questo spazio c'è la ricapitolazione.

Questa tecnica mostra il nostro intero inventario di azioni e reazioni − i nostri modelli di base− così che dopo la ricapitolazione si può scegliere di compiere nuove azioni (che poidiventano non−fare).

Tramite la ricapitolazione lo schema delle vecchie abitudini, dei pensieri, delle aspettative edei sentimenti viene fatto a pezzi. La ricapitolazione ci dà un momento di silenzio che cipermette di buttare via le premesse e di fare spazio per qualcosa d'altro. Quando ci siamovuotati a sufficienza del nostro vecchio e ingombrante inventario, l'energia viene a noi e siraduna spontaneamente. Quando se ne aggrega abbastanza, si trasforma in potere.

Con la ricapitolazione, inoltre, rimescoliamo e portiamo in superficie tutti i rifiuti dellanostra esistenza.Prendiamo coscienza delle nostre incoerenze, delle nostre ripetizioni, anche se qualcosa innoi oppone una fortissima resistenza a questo processo.

Essere coscienti di come manipoliamo il mondo• La ricapitolazione consiste nel ricordare la propria vita fino al dettaglio più insignificante,soffermandoci in particolare nelle interazioni con gli altri, fino ai genitori.Gli stregoni non danno agli avvenimenti e ai rapporti interpersonali, però, un'interpretazionepsicologica. Essi vogliono capire come hanno interagito, che tipo di emozioni hanno provato.Andando sempre più a fondo nel passato, comprendono che la ripetitività del loro modo dipercepire o interagire è così orrendamente noioso che non c'è niente di speciale in loro.

La ricapitolazione deve essere totale, si prosegue a ritroso dalla Z alla A, partendo dalmomento presente fino a retrocedere alla prima infanzia, all'età di due o tre anni, e ancheprima qualora sia possibile. Tutto ciò che abbiamo vissuto, a partire dalla nascita, si èimpresso nei nostri corpi.

Se compiamo realmente una buona ricapitolazione scopriremo che dal tempo in cui avevamotre o quattro anni abbiamo imparato già tutte le nostre reazioni. Poi siamo diventati piùraffinati, riusciamo a nasconderlo meglio, ma sostanzialmente il modello è già stato stabilito.

La ricapitolazione è un mezzo per scoprire il nostro metodo per manipolare il mondo,socialmente, per riconoscere i nostri modelli di comportamento; molte persone hanno un solomodo di trattare le persone e le situazioni che incontrano nella vita. Molte personecomplicate hanno forse due modi per trattare il mondo.

Ci piace pensare di essere complessi, ma in realtà siamo molto noiosi. Impariamo come trattare con i nostrigenitori quando abbiamo 2 anni e ci comportiamo in questo modo con chiunque nella nostra vita esattamentenello stesso modo.

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All'età di tre anni, abbiamo imparato uno o, se siamo eccezionali forse due, modi dimanipolare il mondo. A 30 anni, stiamo usando ancora lo stesso modo ed apprendere questoattraverso la ricapitolazione è una cosa scioccante. Ci aspettiamo sempre che gli altricambino il loro comportamento, ma non ci focalizziamo su noi stessi. Tranne quandoamiamo qualcuno − allora, temporaneamente, abbiamo pazienza ma solo fino a che lapersona non ci ama. Se non lo fanno, "li mandiamo all'inferno".

La ricapitolazione ci rende capaci di vedere la nostra vita senza analisi, ci permette dipensare a come presentiamo noi stessi al mondo, quanto bene siamo inseriti nella strutturasociale e ci porta a riconoscere la nostra socializzazione, rigettando i nostri comportamentiche sono altro che un risultato delle abitudini di socializzazione.

La ricapitolazione separa l'incarico datoci dall'ordine sociale dalla nostra forza vitale. Le due cose non sonoinseparabili. Una volta che siamo in grado di sottrarre l'essere sociale dalla nostra energia nativa, possiamovedere chiaramente noi stessi.

Eliminare l'importanza personale• Con la fine della ricapitolazione terminano tutte le abitudini, i giochetti e i sentimentipersonali. Alla fine siamo consapevoli dei nostri inganni e non vi è alcun modo di mettere ingioco l'ego senza subito accorgersi che stiamo barando. Grazie alla ricapitolazione personaleci possiamo affrancare da qualsiasi cosa.

La ricapitolazione − fatta in maniera continuata − ci consente di essere consapevoli di ciòche succede e non cadere preda della nostra stessa importanza personale o pietà di se stessiche ci rende vulnerabili ai voladores. Uno dei risultati di una dettagliata ricapitolazione è una gran risata quando ci si trova difronte alla noiosa ripetizione della propria boria, che è al fondo di ogni interazione umana.

Spostare il punto di unione• La ricapitolazione permette ad una persona di vedere che la realtà in cui siamo nati non è lasola realtà, ma semplicemente una fissazione dell'energia: quando nasce un bambino, il suopunto di unione è veramente imprevedibile; non è in grado di percepire come un essereumano funzionale. Non appena si allinea con gli adulti che lo circondano, il suo corpoenergetico emula la loro posizione. Dal punto di vista energetico, si modella sulle personeche sono intorno a lui. Tutti noi abbiamo la posizione del nostro punto di unione più o menonello stesso luogo, cosa che ci permette di percepire la stessa realtà. La ricapitolazione cirende capaci di muovere quel punto usando un processo psichico nel prolungare il propriorespiro per riportare indietro qualsiasi energia abbiamo perso durante la vita di ogni giorno.

L'atto di riportare indietro la consapevolezza ai vecchi filamenti, vedendo ogni dettaglio, epoi tornare al presente, accompagnata dal processo della respirazione, scioglie il punto diunione; per questo la ricapitolazione della propria vita è la chiave per far muovere il punto diunione.

Il punto di unione, per l'impatto di rivivere azioni e sentimenti passati, va avanti e indietro trala posizione che occupa la presente e quella che occupava quando ebbe luogo l'episodio chesi sta ricapitolando.

Quando respiriamo con la ricapitolazione, andando indietro al passato e di nuovo al presente,l'intensa concentrazione necessaria per far ciò sposta di poco il nostro punto d’unione.

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Quando ricapitoliamo e ci stacchiamo da ogni cosa che ci è successa il punto d’unionediventa fluttuante; può muoversi ed in modo molto armonioso.

Gli stregoni cominciano la ricapitolazione pensando, ricordando le azioni più importantidelle loro vite. Dal mero pensiero passano alla presenza fisica sul luogo dell'accadimento.Quando riescono a fare questo − a trovarsi di persona dove il fatto accade − vuol dire chehanno spostato il punto di unione nel posto preciso dov'era quando il fatto in questione avevaavuto luogo. Far tornare l'accadimento totale manovrando il punto di unione costituisce l'artedel richiamare degli stregoni.

Dopo che si è ripristinata la propria energia con la ricapitolazione non c'è bisogno disalmodiare o di rituali speciali per muovere il proprio punto d’unione.

Acquisire fluidità• Una delle funzioni della ricapitolazione è ottenere fluidità, grazie al lieve spostamento delpunto di unione ottenuto tramite questa tecnica. Rivivendo tutte le nostre esperienze, glistregoni affermano che acquistiamo una flessibilità che faciliterà la nostra entrata in aree dipercezione nascosta ai normali esseri umani.

In particolare attraverso la respirazione che si utilizza durante la ricapitolazione spezziamo inostri schemi fino a diventare senza forma, senza un modello di comportamento, che è lanorma degli atti degli stregoni. La totale fluidità.

Distaccarsi dal passato e dagli affetti• Uno degli effetti che la ricapitolazione ha sulla nostra vita è che gli affetti per la nostrafamiglia e per gli amici si attenuano. Possiamo ancora interagire con loro, ma non siamo piùattaccati a loro perché non abbiamo dipendenze energetiche da loro.

Quando si ricapitolano persone per le quali si hanno dei sentimenti, ciò cambia il flusso dienergia; questo accade perché solitamente abbiamo un bisogno irresistibile di metterci allatesta degli altri.

Ma questo non vuol dire che dopo la ricapitolazione non si amerà più nessuno; infatti, si puòamare per la prima volta solo dopo che ci si è disfatti dei vecchi bagagli.

La storia personale lascia un residuo energetico in noi. Gli stregoni non hanno collegamenticon il passato. La ricapitolazione è il processo con cui si liberano di qualsiasi collegamento.

Quando si finisce di ricapitolare e si cancella completamente il passato, tutto ciò che rimaneè il presente. Nel mondo degli stregoni, infatti, tutto è possibile, ma non esiste domani. C'ètempo solo per la Libertà!

Mettere a punto la follia controllata• La ricapitolazione, in particolare, è il preliminare obbligatorio dell'arte dell'agguato. A menoche i cacciatori non abbiano recuperato i filamenti lasciati nel mondo e espulso quelli che glialtri gli hanno lasciato dentro, non vi è possibilità alcuna di regolare la follia controllata,perché quei filamenti estranei sono la base della propria infinita capacità di presunzione.

Un cacciatore è qualcuno che diventa introspettivo, l'arte dell'introspezione. Non ha io,modelli, niente da affermare, punti fissi da mettere, domande, desideri. Tutto ciò si puòeliminare attraverso la ricapitolazione.

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Rafforzare il corpo energetico• La ricapitolazione è un preliminare anche per il sognare: la ragione per la quale la gentecomune manca di volontà nei propri sogni è che non ha mai ricapitolato e le loro esistenzesono stracolme di emozioni di grande peso quali le memorie, le speranze, i timori, ecc.Per contrasto gli stregoni sono relativamente liberi da emozioni importanti e impegnative,grazie alla ricapitolazione. E se qualcosa li ferma si presume che in loro ci sia ancoraqualcosa non del tutto chiaro.

Ricapitolare e sognare procedono insieme: a amano a mano che rigurgitiamo le nostreesistenze, siamo sempre più sospesi nell'aria.E' importante ricapitolazione dunque per prepararci ad una vera fusione della realtà del sognocon quella della realtà quotidiana.

La ricapitolazione agisce sul nostro corpo energetico: le fibre che vengono liberate durante laricapitolazione fanno parte del doppio. Più energia si attira all'esterno manipolando questelinee, più il doppio diventa forte. Più energia richiamiamo ricapitolando, più è semplice per quell'energia recuperata nutrire ildoppio. Maggiore è l'energia maggiore è la capacità di percepire cose straordinarie.Per questo una perfetta ricapitolazione potrebbe cambiare un guerriero quanto, se non di più,del controllo totale del corpo sognante.

D'altra parte, il doppio deve essere liberato gradualmente: senza una accurataricapitolazione preliminare, liberare il doppio è come aprire un barattolo di vermi.

Perdere la forma umana• Una completa ricapitolazione è il sistema più opportuno per perdere la forma umana; dopoaver ricapitolato la propria vita, per un guerriero diventa più facile usare tutto il proprionon−fare, l'annullamento della storia personale, la perdita dell'arroganza, l'interruzione delleabitudini e così via.

Rafforzare la nostra mente autentica: il veggente• La ricapitolazione per gli antichi stregoni è la narrazione degli eventi della vita.

Per gli sciamani raccontare gli avvenimenti è una pratica magica. Non si tratta semplicemente di narrare dellestorie, ma di vedere la trama che sta al di sotto degli eventi.Il potere del racconto e il motivo per cui gli sciamani lo usano è che ci mette a contatto con un aspetto delnostro essere che non immaginavamo neppure esistesse, la nostra mente autentica.

La ricapitolazione ci rivela un aspetto importante del nostro essere: il fatto che per un istante,prima di immergerci in qualsiasi atto, siamo capaci di valutarne esattamente il risultato, lenostre possibilità, i motivi e le aspettative. Questa conoscenza non è mai stata conveniente o soddisfacente per noi, perciò l'abbiamosempre soppressa. Questo momento di conoscenza diretta è il veggente, che ci permette divedere direttamente dentro le cose con gli occhi non offuscati. Noi non prestiamo mai attenzione al veggente, né gli diamo la possibilità di farsi sentire. Conquesta continua repressione ne soffochiamo la crescita e gli impediamo di sviluppare il suopieno potenziale. La ricapitolazione permette al veggente di crescere e di dischiudersi. Uno degli scopi della ricapitolazione è dare al veggente la libertà d'azione, che così sitrasforma in una forza che alla fine ci guiderà alla Libertà.

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Acquisire disciplina• La ricapitolazione è accessibile a chiunque, ma richiede una volontà inflessibile, per portareavanti questa tecnica occorre possedere un desiderio indomabile, una dedizione totale.

La ricapitolazione richiede un forte addestramento della mente. Si riportano alla superficie leimmagini del nostro vissuto e, trattenendole dinanzi a sé, con un movimento della testa sisoffiano via.

Inizialmente dobbiamo essere molto sistematici, perché lo sforzo ci rende capaci di usareparti del nostro cervello che non abbiamo più usato.

Una ricapitolazione completa ha bisogno di tanto tempo. Dopodiché ricomincia: non devonorestare residui in questa operazione. Non esistono pause. La pausa è un concetto da classemedia, l'idea che se hai lavorato a duramente hai guadagnato una vacanza.

Attraverso la ricapitolazione possiamo acquistare una dura disciplina che è il solo modo concui possiamo renderci immangiabili dai voladores. Gli stregoni affermano che la solaconsapevolezza che non è mangiata è la consapevolezza prodotta da una disciplina di ferro.La ricapitolazione sembra determinare una condizione di fluidità e determinazione che è ladisciplina di cui parlano gli stregoni, non la disciplina del comportamento incontrollabile edabituale.

L'intento della ricapitolazione• L'intento della ricapitolazione è già stabilito. Tutto quello che noi dobbiamo fare èagganciarvi la nostra consapevolezza.

Non c'è un modo giusto e un modo sbagliato per eseguire la ricapitolazione, la cosaimportante è permettere all'intento di guidarci: il nostro modo di eseguire la tecnica siarmonizzerà, svilupperà e rifinirà secondo i dettami dello Spirito.

Ciò che è importante è l'inflessibile intento di ricapitolare. Allora lo spirito ci guiderà allagiusta forma ed al giusto periodo ed alla quantità di pratica. Quando si ha il corretto intento,si hanno 27 generazioni di stregoni dietro di sé. Non hanno praticato tutti laricapitolazione nello stesso modo, ma il loro intento ci aggancerà, ci sosterrà e ci guiderà.

Non dovremmo fare la ricapitolazione o qualsiasi altra cosa di questo tipo perché ciaspettiamo di trarre qualcosa da essa. Ci chiediamo sempre, prima di fare qualsiasi cosa, checosa possiamo trarre di utile da questa cosa disse dobbiamo imparare ad agireimpeccabilmente, semplicemente perché ci piace sentirci impregnati di energia disponibile.Non dovremmo agire perché vogliamo essere grandi guerrieri o per qualche ragione comequesta, perché ciò è stupido. Dovremmo, per almeno una volta nelle nostre vite, farequalcosa solamente per il gusto di farla. Dovremmo farla come un gesto astratto. Dovremmoagire impeccabilmente.

Il cerimoniere•

Gli sciamani sostengono che la strada per la ricapitolazione è libera solo dopo un immanesconvolgimento; dopo la comparsa sul nostro schermo del ricordo di un evento che scuota lefondamenta del nostro essere, con la sua terrificante chiarezza di dettagli. E' l'evento che ciriporta a tutti gli effetti al momento in cui lo abbiamo vissuto. Gli sciamani lo definiscono il cerimoniere perché da quel momento in poi ogni avvenimento

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che prendiamo in considerazione viene rivissuto e non semplicemente ricordato. Il cerimoniere fa da riflettore per illuminare ogni altro aspetto della ricapitolazione.

Ricapitolare

è come sistemare delle tessere di un puzzle: qualcosa ci porterà a ricordare l'evento che fungerà dacerimoniere.

Riassumendo•

La ricapitolazione serve per:

− Liberare l'energia rimasta intrappolata durante la nostra vita

− Offrire all'Aquila un'alternativa al prendere la nostra consapevolezza al momento dellamorte

− Rimescolare e portare in superficie tutti i rifiuti della nostra esistenza

− Liberarci dell'inventario, lo schema delle vecchie abitudini, dei pensieri, delle aspettative edei sentimenti

− Vedere la nostra vita senza analisi

− Essere coscienti della ripetitività del nostro modo di percepire o interagire, delle nostreincoerenze

− Non cadere preda della nostra stessa importanza personale o pietà di se stessi

− Essere consapevoli che la realtà in cui siamo nati non è la sola realtà, ma semplicementeuna fissazione dell'energia

− Far perdere al punto di unione la sua rigidità

− Acquisire fluidità

− Liberarci della nostra storia personale

− Distaccarci dai nostri affetti

− Mettere a punto la follia controllata

− Rafforzare il corpo energetico

− Perdere la forma umana

− Rafforzare la nostra mente autentica

− Acquisire disciplina

Come eseguire la ricapitolazione•

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Vedi gli

esercizi di questo livello.

I passi magici

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Ringraziare• Per un guerriero è indispensabile congedarsi per sempre da tutti quelli che si prepara alasciare. E deve farlo con voce alta e chiara, così che il suo grido e i suoi sentimenti si imprimanoper l'eternità.

I guerrieri non devono nulla a nessuno. Pagano con generosità, stile e con ineguagliatafacilità ogni favore che viene loro reso. In questo modo , si affrancano dal fardello di esserein debito.

La sola virtù di un guerriero consiste nel mantenere vivo il ricordo di tutto ciò che ha toccatoe l'unico modo di dire grazie e addio è quell'atto di magia che gli consente di conservare nelsuo silenzio qualsiasi cosa abbia amato.

Un guerriero ringrazia le persone prima che sia troppo tardi.

Noi non esprimiamo mai ciò che proviamo e quando ci decidiamo a farlo ormai è troppotardi perché abbiamo finito il nostro tempo a disposizione.

I guerrieri non si lasciano mai alle spalle debiti non pagati. Ad un certo punto saldano certidebiti contratti nell'arco della loro esistenza. Questo non significa che si possono mai pagaredel tutto, ma che occorre compiere un gesto, qualcosa di simbolico che ci permetta di espiare,in modo da compiacere l'infinito. Occorre cioè oltrepassare la soglia dell'obbligo personale, e con un solo gesto, ritrovarciliberi, per poter avanzare.

Il compito di saldare i debiti non è guidato da sentimenti conosciuti, ma da più puro deisentimenti: è il sentimento di un guerriero che sta per tuffarsi nell'infinito e appena prima dicompiere tale balzo, si gira a ringraziare coloro che lo hanno aiutato. Occorre affrontare tale incarico con tutta la solennità che merita. E' l'ultima fermata primache l'infinito ci inghiotta. Gesti di questa natura rendono i guerrieri simili all'aria, quasi vaporosi.

Gli sciamani esprimono il ringraziamento che non possono più manifestare a vocemantenendo in vita il ricordo della persona per il resto dei loro giorni e forse anche oltre.

Un guerriero non volta mai le spalle al potere senza aver ringraziato per i favori ricevuti.

Il saluto del guerriero• Per dire addio a qualcosa o qualcuno il guerriero compie uno speciale gesto.

Gli uomini congiungono le mani come per pregare, o pian piano o velocemente, sonoramenteo no, allo scopo di imprigionare il sentimento che il guerriero non desidera lasciarsi dietro.Non appena le mani, congiungendosi, hanno catturato quel sentimento, bisogna portarle conforza al petto, sul cuore. Il sentimento così diventa un pugnale con cui il guerriero − come sel'impugnasse con entrambe le mani − si trafigge.

Le donne, invece, per dire addio intrecciano le mani sotto l'ombelico, poi si volgono verso illuogo cui vogliono dire addio e compiono lo stesso gesto. Le donne infatti hanno l'utero doveripongono i loro sentimenti.

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Si tratta di un gesto estremamente potente, per questo un guerriero deve compierlo di rado.Un guerriero dice addio a questo modo solo quando ha motivo di pensare che non potrebbetornare mai più.

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Gli sfidanti della morte• Gli antichi stregoni appartengono a quella categoria di uomini vissuti in Messico migliaia emigliaia di anni prima della conquista spagnola. Il punto più alto dei loro successi lo hannoraggiunto quando misero insieme le strutture della stregoneria, enfatizzandone la praticità ela concretezza.

C'è una cosa che gli antichi veggenti cercavano di evitare ad ogni costo: la morte. Essiriuscirono a evitare di morire mediante l'allineamento di altri mondi nei quali si può evitarela morte.

Gli antichi veggenti osservarono i loro alleati e vedendo che erano esseri viventi con unaresistenza molto maggiore della nostra alla forza rotante − la forza responsabile della mortedegli esseri viventi −, si adeguarono al modello dei loro alleati. Solo gli esseri organici hanno un'apertura che sembra un catino. La dimensione, la forma e lafragilità ne fanno la configurazione ideale per affrettare la rottura e il crollo del guscioluminoso sotto i colpi della forza rotante. D'altra parte gli alleati − che hanno solo una lineaper apertura − offrono alla forza rotante una superficie così piccola che risultano in praticaimmortali. I loro bozzoli possono resistere indefinitivamente ai colpi della rotante, in quantole aperture sottili come un capello non offrono una configurazione ideale per la rottura.

Gli antichi veggenti svilupparono dunque le più strane tecniche per chiudere le proprieaperture. Essi si seppellirono per evitare la morte, non con l'intenzione di sfuggirla, ma di sfidarla. Gliantichi veggenti erano soliti seppellirsi per un certo tempo, a seconda dell'importanza di ciòche volevano ottenere, per poter ottenere energia dalla terra. Stando sepolti i loro punti di unione allineavano emanazioni che erano solitamenteinaccessibili; un allineamento tale implica la strana e inesplicabile capacità della terra dideviare gli incessanti colpi della forza rotante. Di conseguenza svilupparono le tecniche piùmirabolanti e complesse per stare sepolti lunghissimi periodi senza alcun deperimentopersonale.

Gli antichi veggenti contarono sette mondi completi che i nostri punti di unione riescono adallineare, uno per ogni fascia di consapevolezza inorganica (due di questi mondi altri sonofacili da allineare, gli altri cinque quasi impossibili). E pensarono che erano relativamente alsicuro in una posizione fissa di una delle sette fasce della consapevolezza inorganica, inquanto restavano separati dal mondo quotidiano da una barriera quasi insormontabile, labarriera della percezione stabilita dal punto di unione.

Inoltre, gli antichi veggenti avevano scoperto un modo di utilizzare la forza rotante comeforza di propulsione. Invece di soccombere all'impatto con la tumbadora, la cavalcavano elasciavano che spostasse i loro punti di unione sino ai limiti delle possibilità umane.

Gli antichi veggenti hanno continuato a sfidare la morte usando l'intento per far tener fissi iloro punti di unione nelle posizioni che li collocano in uno qualsiasi dei sette mondi.

Gli antichi stregoni sono stati gli unici a compiere l'impresa della trasformazione della formaenergetica. Essi erano ancora degli uomini, ma erano diversi nei loro interessi. Gli sforzi e lepreoccupazioni dell'uomo non significavano nulla per loro; avevano, inoltre, un aspettonuovo. Quegli stregoni non erano più globi ma linee di energia, e cercavano di curvarle per

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farne dei cerchi, ma senza riuscirci bene.Le storie di stregoneria dicono che poiché erano riusciti ad allungare le loro forme, riuscironoanche ad allungare la durata della coscienza. Così sono vivi e consci tutt'oggi. Si raccontanostorie sulle loro periodiche apparizioni sulla Terra.

Quando il punto di unione si sposta all'esterno della forma energetica spinge in fuori icontorni della forma energetica stessa, senza spezzarne i limiti.Il risultato finale di un movimento del punto di unione è un cambiamento completo dellaforma energetica di un essere umano. Invece di un globo o di un uovo, diventa qualcosa chesomiglia a una pipa per fumatori. L'estremità del cannello è il punto di unione e il fornellodella pipa è ciò che resta del globo luminoso. Se il punto di unione continua a spostarsi,giunge un momento nel quale il globo luminoso diventa una sottile linea d'energia.Gli unici a compiere quest'impresa di trasformazione della forma energetica furono gliantichi stregoni.

La forma energetica dei vecchi stregoni, quando è diventata una linea uniformemente,costituisce un esempio di uniformità e coesione: ognuno di loro è diventato una linea e inmodo coesivo è rimasto una linea. L'uniformità e la coesione a livello di linea hannopermesso a quegli stregoni dell'antico di percepire un nuovo mondo omogeneo.Gli antichi stregoni erano maestri consumati nella risistemazione dell'uniformità e dellacoesione. Era così che vedevano tutto quello che può essere visto dall'uomo.

La coesione dei vecchi stregoni era tale che permetteva loro di diventare percettivamente efisicamente qualsiasi cosa indicata alla specifica posizione dei loro punti di unione. Sipotevano trasformare in qualsiasi cosa di cui possedessero un dettagliato inventario. Uninventario contiene tutti i particolari della percezione necessaria per diventare, per esempio,un giaguaro, un uccello, un insetto, ecc.

I vecchi stregoni avevano una fluidità favolosa. Bastava solo il più lieve spostamento del loropunto di unione, il minimo accenno percettivo ispirato al sognare, perché fossero subito ingrado di tendere un agguato alla percezione, risistemare la loro coesione in modo di adattarlaal nuovo stato di consapevolezza, ed essere un animale, un'altra persona, un volatile, oqualsiasi cosa.

Gli antichi stregoni dunque si allungarono a formulare una linea che era mille volte piùgrande delle dimensioni di un uomo come globo energetico, e percepirono tutti i filamenti dienergia che attraversavano quella linea. L'enormità di tutto ciò appare evidente seconsideriamo che l'ambito umano, quando si è un globo di energia, è costituito dal numero difilamenti di energia che attraversano lo spazio entro i limiti del globo e che di norma, noi nonpercepiamo tutto l'ambito umano, ma solo una millesima parte.

La portata di quanto gli stregoni sono in grado di percepire e fare come linee di energia èdunque astronomicamente maggiore di quanto un uomo o uno stregone medio possono fare opercepire. Ed è per questo motivo − sostanzialmente per scelta e avidità − che la coesionedella linea è stata cristallizzata impedendo agli antichi stregoni di fare il "viaggio di ritorno".

I risultati raggiunti dagli antichi stregoni sono senza pari. Se non altro perché hannodimostrato che il potenziale dell'uomo non va sottovalutato.

Sia l'umanità in generale sia gli antichi stregoni sono preda della posizione del punto diunione: l'umanità perché, ignorando l'esistenza del punto di unione è costretta a considerare il

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sottoprodotto della sua posizione abituale come qualcosa di finale e indistruttibile. E gliantichi stregoni perché, nonostante sapessero tutto sul punto di unione, si fecero incantaredalla sua facilità di manipolazione.

Ogni stregone dell'antico, inoltre, cadde inesorabilmente preda degli esseri inorganici. Dopoaver catturato gli antichi stregoni, gli esseri inorganici hanno dato loro il potere di essere gliintermediari fra il nostro mondo e il loro, che il Netherword o il Mondo Basso.

Gli antichi stregoni, guidati da interessi molto egoistici, hanno impegnato ogni loro sforzo aperfezionare le pratiche che lo spingevano sempre più lontano dalla sobrietà o dall'equilibriomentale; essi furono alla fine sterminati quando la loro completa mole di credenze e pratichedivenne così ingombrante da divenire insostenibile.

L'Inquilino• C'è uno sfidante della morte che è riuscito nell'incredibile impresa di poter aprire e chiudere avolontà la propria apertura prendendo energia da ogni generazione di Nagual. Vienechiamato anche L'inquilino, perché fece un accordo con i Nagual in base al quale l'uomoavrebbe ricevuto energia, come dire alloggio, e pagava l'affitto sotto forma di favori econoscenza.

Tutti gli sfidanti della morte hanno spostato il loro punto di unione in un posto precisoall'interno del bozzolo, per accentuare le emanazioni condivise con gli alleati e interagire conloro. Tuttavia, nessuno di loro fu capace di riportarlo nella posizione solita per interagire conla gente. L'inquilino, invece, fu capace di spostare il proprio punto di unione per allineare il mondoquotidiano e interagire come se non fosse successo niente.

L'antico stregone trovò un modo di utilizzare l'energia chiusa dentro di noi, nelle emanazioniinattive. Allineando uno spettro limitato e molto specifico delle emanazioni inattive, l'anticoveggente ha accesso a una scarica limitata ma gigantesca. Rompendo l'apertura del Nagual,sposta il punto di unione finché l'apertura non si apre un poco. Quando l'energia di quelleemanazioni allineate di recente si libera attraverso quell'apertura, la prende attraverso lapropria.

L'inquilino è uno degli antichi stregoni che è sopravvissuto molte centinaia d’anniintrappolato dietro uno dei cancelli del sognare. La sua coscienza era ancora intatta, ma nonc'era modo in cui poteva fuggire a causa del suo addestramento. Gli esseri inorganici cheabitano certi reami del sognare intrappolano gli stregoni maschi che vi entrano perché sinutrono della loro energia.

Gli esseri inorganici considerano indistruttibile il principio femminile. Credono infatti che ilprincipio femminile abbia una tale duttilità e una portata così vasta che le donne restanoindifferenti alle trappole e ai trabocchetti e a fatica possono essere tenute prigioniere. Perquesto che lo Sfidante della Morte riuscì a sfuggire agli esseri inorganici diventando donna.Questo è stato possibile perché la mascolinità e la femminilità non sono stati finali, ma ilrisultato di un posizionamento specifico del punto di unione. E questo atto è questione divolizione e allenamento.

Essere uomo o donna "naturale" dipende dalla posizione del punto di unione. Per "naturale"si intende chi è nato uomo o donna. Per un veggente, la parte più luminosa del punto diunione è rivolta verso l'esterno nelle donne e verso l'interno negli uomini. Il punto di unione

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dell'Inquilino in origine era rivolto verso l'interno, ma lui lo cambiò attorcigliandolo erendendo la sua forma di energia a uovo luminoso una conchiglia ripiegata su se stessa.

Il solo modo in cui lo sfidante della morte poteva continuare a sfuggire agli esseri inorganiciera fare un patto con altri Nagual facendo doni di potere in cambio dell'energia, ovveroinsegnando loro diverse posizioni del punto d’unione o la capacità di percepire diverse realtà,perché ogni posizione dà possibilità inconcepibili. L'inquilino ha dato ad ogni Nagual un diverso numero di punti possibili e questi sono statitramandati (regali straordinari, ma il cui prezzo da pagare è tremendo). I nuovi stregoniprovenienti da questa fase di transizione compresero che la stregoneria è veramente unaquestione di percezione.

I nuovi veggenti• Esiste una profonda differenza tra gli stregoni dell'antico e quelli dei tempi moderni.I primi erano uomini brillanti, ma privi di saggezza. stravaganti, ossessivi, capricciosi che sitrovarono vincolati dalle loro stesse macchinazioni.Gli stregoni moderni, invece, sono molto equilibrati e capaci di modificare il corso dellastregoneria, se lo reputano necessario.

Entrambe le generazioni di veggenti, antichi e nuovi, si dividono in due categorie, glistregoni astratti e gli stregoni concerti. La prima è formata da quelli disposti a controllare sestessi. Questi veggenti sono capaci di canalizzare le proprie attività verso obiettivi pragmaticidi cui beneficeranno altri veggenti e l'uomo in generale.L'altra categoria è composta da quelli a cui non importa né il controllo di sé, né alcunobiettivo pragmatico. Si pensa unanimemente fra i veggenti che questi ultimi non abbianosaputo risolvere il problema dell'importanza personale.

Gli stregoni astratti cercano la libertà attraverso l'espansione della loro capacità percettiva.Gli stregoni concreti cercano il potere personale e la gratificazione attraverso l'espansionedella loro importanza personale.

Gli stregoni moderni hanno imparato una dura lezione. Si sono accorti che solo se rimangonototalmente distaccati potranno avere l'energia per essere liberi. Il loro è un caso peculiare chescaturisce non dalla paura o dall'indolenza ma dalla convinzione.

Gli antichi stregoni erano sostanzialmente dei manipolatori, persone che ammassavanopotere e controllavano entità d’altri reami o realtà. Poiché questa tradizione era tramandata, iveggenti successivi compresero che le pratiche degli antichi stregoni non li conducevano allalibertà, ma alla dipendenza da rituali e da un comportamento compulsivo, tale da ammassarepotere per ingigantire l'io. Tuttavia queste pratiche erano molto efficaci nel rendere gli stregoni esseri molto potenti chepotevano controllare altre persone, comandare gli elementi della natura (come la pioggia),trasformarsi in diversi animali, o compiere altre imprese di stregoneria. Nonostante i loro poteri, gli stregoni moderni compresero che il potere da solo non liconduceva alla vera libertà. Invece, molti degli antichi stregoni furono intrappolati oltre ilsecondo cancello del sognare.

I nuovi veggenti, rendendosi conto che i loro predecessori avevano solo scelto di cambiare illuogo della propria morte, compresero l'inutilità di tutto quello che avevano fatto gli antichiveggenti; l'inutilità di lottare per controllare i propri simili, l'inutilità di allineare altri mondie, soprattutto l'inutilità dell'importanza personale.

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Una delle decisioni più fortunate dei nuovi veggenti fu di non aver mai permesso che i loropunti di unione si spostassero permanentemente in qualsiasi posizione che non fosse laconsapevolezza più intensa. Da quella posizione risolsero di fatto il dilemma dell'inutilità es'accorsero che la soluzione non consiste nello scegliere un mondo alternativo in cui morire,ma nello scegliere la consapevolezza totale, la libertà totale.

Senza saperlo, i nuovi veggenti proseguirono la tradizione dei loro predecessori e divennerocosì la quintessenza degli sfidanti della morte.

Gli antichi veggenti, essendo maestri consumati dell'arte di manipolare lo splendore dellaconsapevolezza, la fecero espandere fino a limiti inconcepibili. Dedicarono ogni sforzo aestendere questo splendore a tutte le emanazioni interne dei bozzoli, accendendole a fasci, unfascio per volta. Ci riuscirono, ma curiosamente il fatto di accenderle a fasci li resi prigionieridi qualcosa di così sconfinato da impedir loro di uscirne. I nuovi veggenti corressero questo errore e lasciarono che l'arte di manipolare lo splendoredella consapevolezza si sviluppasse arrivando ad estendere , in un sol colpo, questosplendore a tutti i confini del bozzolo luminoso, ottenendo così la terza attenzione.

Per queste ragioni, le tecniche dagli antichi veggenti che sono state tramandate sono le soleche i nuovi stregoni hanno ritenuto le più adatte per mettere in grado i praticanti diraggiungere la liberazione totale. Questa liberazione totale per i nuovi veggenti è la libertàdalla condizione umana e la capacità di utilizzare le potenzialità totali del sé. Queste tecnichesono la ricapitolazione ed alcune pratiche del sognare.

Le pratiche dei nuovi veggenti sono state adattate per fare in modo che il punto di unione nonsi fissi in nessuna posizione particolare. Tutte le antiche pratiche impedivano, infatti, lafluidità. Ed è questa una delle ragioni principali per cui gli antichi stregoni furonointrappolati in altre realtà. Così ora i moderni veggenti cercano la fluidità.

Gli stregoni moderni hanno lottato per allontanare la stregoneria dalla concretezza e portarlaverso l'astratto.La concretezza è la parte pratica della stregoneria; l'ossessiva fissazione della mente supratiche e tecniche; l'ingiustificata influenza sulla gente; e tutto ciò è nel regno degli stregonidell'antico.L'astratto è invece la ricerca della libertà: libertà di percepire, senza ossessioni, tutto ciò che èumanamente possibile. Gli stregoni moderni cercano l'astratto perché cercano la libertà; nonsono interessati a guadagni concreti. Non considerano le funzioni sociali. Così non si trovanomai nelle vesti di veggenti ufficiali o stregoni incaricati.

La divisione tra gli antichi veggenti ed i moderni stregoni durante la storia avvenne al tempodella conquista spagnola del Messico. Quando arrivarono gli spagnoli, molti degli antichistregoni furono distrutti. A dispetto della loro abilità di trasformarsi in animali o sfruttare glielementi o manipolare alleati, il loro potere era incapace di resistere all'attacco deglispagnoli. Gli antichi stregoni furono incapaci di toccare gli spagnoli perché la loro cultura eracosì forte e fissata che la stregoneria non aveva quasi nessun effetto su di loro. Gli spagnolioperavano con un diverso campo concettuale, o realtà. Un'altra svolta decisiva avvenneall'intero nel lignaggio di Don Juan nel 1725 quando un'entità venne in contatto con ilNagual, Sebastian: lo Sfidante della morte.

Il viaggio definitivo: passare in punta di piedi di fronte all'Aquila

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L'arte di sognare1. Un varco verso l'Infinto• Sognare

è un'arte scoperta dagli antichi sciamani che permette di liberare la percezione dai suoi vincoli sociali perpercepire direttamente l'energia. Attraverso questa potente tecnica, infatti, i sogni comuni si trasformano inaccessi a diversi mondi di percezione.

Il sognare, provocando lo spostamento sistematico del punto di unione libera la percezione,allargando il campo di quel che può essere percepito. Il sognare, inoltre, non solo spalanca leporte di altri mondi percepibili agli stregoni, ma li prepara perché possano entrare in queiregni in totale consapevolezza.

Alla base del sognare è dunque lo spostamento del punto di unione: gli sciamani dell'AnticoMessico scoprirono che il punto di unione si sposta con molta facilità durante il sonno.Questa scoperta ne fece scattare un'altra: i sogni sono direttamente collegati con lospostamento del punto di unione. Gli antichi stregoni vedevano che più grande è lospostamento, più è insolito il sogno, o viceversa, più è insolito il sogno, maggiore è lospostamento del punto di unione.

Gli antichi veggenti osservarono che nei sogni il punto di unione si sposta naturalmentedurante il sonno, e lo fa lievemente sul lato sinistro, in una maniera naturale. Anche quandonon si sogna, il punto di unione perde parte della sua rigidità mentre si dorme e comincia afar risplendere moltissime emanazioni che non si usano mai.Vedere tale spostamento è difficile perché richiede uno stato d'animo aggressivo; proprio suquesto particolare stato d'animo si è focalizzata la predilezione degli antichi sciamani; graziead esso sono stati individuati i presupposti fondamentali dell'arte del sognare.

Gli antichi veggenti, osservando i sognatori mentre dormivano, videro che in alcuni sogni piùche in altri il punto di unione penetra nel lato sinistro a una profondità considerevolmentemaggiore. E si resero conto che è il movimento del punto di unione all'interno del latosinistro a produrre i sogni. Più è profondo il movimento, più il sogno è vivido e strano; più ilpunto di unione va lontano dalla sua posizione abituale, tanto più bizzarro sarà il sogno.

Queste osservazioni portarono gli antichi stregoni ad escogitare bizzarre tecniche per farspostare il punto di unione: per esempio ingerire piante che provocano stati di alterazionedella consapevolezza; sottoporsi a digiuno, fatica, stress; ma soprattutto, controllare i sogni.Lavorando sul movimento naturale del punto di unione durante il sonno, riuscirono acontrollarlo. Chiamarono questo controllo sognare o arte di manipolare il corpo di sogno.

Gli antichi stregoni legavano tale l'arte a cinque condizioni che vedevano nel flusso dienergia degli esseri umani:1) vedevano che solo i filamenti di energia che passano direttamente attraverso il punto diunione possono essere uniti nella percezione coerente2) vedevano che se il punto di unione è spostato in un'altra posizione, per quanto lospostamento sia piccolo, filamenti di energia diversi e non comuni cominciano adattraversarlo, impegnando la consapevolezza e forzando l'unione di questi non comuni campidi energia in una forte e coerente percezione3) vedevano che durante i sogni normali il punto di unione si sposta facilmente da solo in

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un'altra posizione sulla superficie dell'uovo luminoso o al suo interno4) vedevano che con la disciplina è possibile assecondare ed eseguire nel sonno e nei sogninormali un sistematico spostamento del punto di unione.

Anche gli stregoni moderni considerano il sognare come un'arte estremamente raffinata, l'artedi spostare a volontà dalla sua posizione abituale il punto di unione per intensificare eingrandire la portata di quel che si può percepire.

Il sognare è in sostanza dunque la trasformazione dei sogni ordinari in sogni comportanti lavolontà. I sognatori, impegnando la loro seconda attenzione e puntandola sulle cose e suglieventi dei loro sogni ordinari, mutano tali sogni in un altro sognare. Quello che importa in untale stato è la volontà, l'esistenza materiale del corpo non ha significato: è solo una memoriache rallenta il sognatore.

E' il sognare che abbatte le barriere che circondano e isolano la seconda attenzione. Ilsognare è l'unico modo per radunare la seconda attenzione senza danneggiarla, senzarenderla atroce e minacciosa.La concentrazione necessaria per essere consapevole di star sognando precede la secondaattenzione. Questa concentrazione è una forma di consapevolezza che non è della stessacategoria della coscienza necessaria per trattare il mondo di tutti i giorni. Nessuna delleesperienze connesse al sogno, infatti, fa parte del normale inventario di dati sensoriali.

I sognatori si trovano di fronte a due opzioni: o rinnovano con grande attenzione il lorosistema interpretativo dell'input sensoriale o lo ignorano del tutto.Rinnovare il nostro sistema interpretativo vuol dire proporre la sua revisione; vuol diretentare volutamente e con attenzione di ampliarne le capacità. Vivendo nel rispetto delleregole degli stregoni, i sognatori risparmiano energia e incamerano quella necessaria asospendere il giudizio e facilitare così il proposito di modernizzazione. Se scegliamo di revisionare il nostro sistema interpretativo, la realtà diventa fluida e laportata di ciò che può essere reale è potenziata senza mettere in pericolo l'integrità del reale.Il sognare quindi apre davvero le porte verso altri aspetti di ciò che è reale.Se scegliamo di ignorare il nostro sistema, la portata di quel che si può percepire senzainterpretazione cresce disordinatamente. L'espansione della nostra percezione è cosìgigantesca che rimaniamo con pochissimi strumenti per l'interpretazione sensoriale e quindicon un senso di un'infinita realtà che è irreale, o un'infinita irrealtà che potrebbe benissimoessere reale ma non lo è.

Sognare e sogni ordinari• Il sognare è intrinsecamente il non−fare del sonno. E come tale permette a coloro che lopraticano l'uso di quella frazione di vita persa dormendo. E' come se il sognatore nondormisse più e tuttavia non gliene derivasse alcun disturbo. I sognatori non risentono dellamancanza di sonno, ma l'effetto del sogno sembra un protrarsi della veglia, grazie all'uso delsecondo corpo, il corpo sognante.

A differenza dei sogni prodotti dall'arte di sognare, i sogni ordinari non hanno potere, perciònon serve parlarne. Gli uomini non si curano della manipolazione del potere, perciò i lorosogni sono soltanto sogni. Un guerriero d'altra parte cerca il potere e una delle principali vieche portano al potere è il sognare.

Sognare

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è reale quando si è riusciti a mettere tutto a fuoco.sognare è reale per un guerriero perché nel sognare può agire deliberatamente, può scegliere e respingere, puòscegliere tra una varietà di cose quelle che portano al potere e quindi può manipolare e usare, mentre in unsogno ordinario non si può agire deliberatamente.

Il controllo del punto di unione• I veggenti, antichi e nuovi, intendevano il sognare come il controllo del lieve movimentonaturale che il punto di unione subisce durante il sonno. Tuttavia, controllare questomovimento non implica affatto dirigerlo ma mantenere il punto di unione fermo nellaposizione verso cui si muove durante il sonno; una manovra estremamente ardua che gliantichi veggenti riuscirono a perfezionare con enorme sforzo e concentrazione.

Gli antichi stregoni scoprirono infatti che quando i sogni sono manipolati in modo coscienteo semicosciente il punto di unione ritorna immediatamente al suo posto abituale. Dunqueinterferire nei sogni equivale interferire nel movimento naturale del punto di unione.

I sognatori dunque devono raggiungere un equilibrio molto difficile perché non possonointerferire nei sogni né possono programmarli a volontà, eppure lo spostamento del punto diunione deve ubbidire all'ordine del sognatore, una contraddizione che non può essererazionalizzata ma deve essere risolta nella pratica.

Gli esercizi che i sognatori fanno all'inizio non sono quindi finalizzati a dirigere i sogni ma amantenere il punto di unione fermo nel posto nel quale si è spostato nel sonno. L'unica cosa che i sognatori possono dirigere è la stabilità del proprio punti di unione. Iveggenti sono come pescatori provvisti di una lenza con l'amo, che va a fondo dove può;l'unica cosa che possono fare è mantenere l'amo fermo nel posto dove è andato a fondo.

Nel sognare non vi è in realtà alcun modo di dirigere il movimento del punto di unione;l'unica cosa a influire questo movimento è la forza o la debolezza interiore dei sognatori. Equi c'è il primo imminente pericolo. I nuovi veggenti sono sicuri che invece di rendere piùforti, il sognare debiliti i guerrieri e li renda ossessivi e capricciosi. Il sognare, inoltre,richiede moltissimo potere, moltissima energia. Il sognare richiede ogni atomo dell'energia anostra disposizione; se ad esempio nella nostra esistenza c'è una preoccupazione profonda ilsognare non è possibile: essere preoccupati per gli stregoni significa che tutte le nostre fontidi energia sono impegnate.E' per questo che i moderni stregoni hanno sviluppato il cammino del guerriero, unmagnifico sistema di comportamento per bilanciare l'atroce effetto del sognare. Con questosistema i guerrieri si resero più forti e acquistarono la forza interiore di cui avevano bisognoper guidare nel sogno il movimento del punto di unione.

L'attenzione del sogno•

Il sognare è dunque l'arte di controllare il naturale movimento del punto di unione durante isogni. In particolare l'arte dei sognatori consiste nel trattenere le immagini dei loro sognimediante la loro attenzione − l'attenzione del sogno −, alla stessa maniera in cui sitrattengono le immagini del mondo. L'arte del sognatore è l'arte dell'attenzione.

L'attenzione del sogno è il controllo che si acquista sui propri sogni dopo aver fissato il puntodi unione su una qualsiasi nuova posizione in cui sia stato spostato durante gli stessi sogni. Intermini più generali, l'attenzione del sogno è un aspetto incomprensibile dellaconsapevolezza che esiste per suo conto, aspettando il momento in cui potremo adescarlo, il

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momento in cui potremmo dargli uno scopo; è una facoltà occulta che ognuno di noi possiedecome riserva, ma non ha mai opportunità di usare nella vita di ogni giorno.

L'attenzione del sogno è la chiave per ogni azione nel mondo degli stregoni.

La vigilanza sognante• La capacità di prestare un'attenzione speciale o una speciale forma di consapevolezza, aglielementi costitutivi dei sogni ordinari è chiamata vigilanza sognante.

Questa capacità consiste nel conservare l'immagine del sogno, cioè guardare gli oggetti deisogni senza far dissolvere le immagini. E' proprio la stessa cosa che facciamo nella nostravita: siamo in grado di trattenere ciò che vediamo senza sapere come facciamo; lo fa il nostrocorpo. Nel sogno occorre fare la stessa cosa; ma per farlo sognando bisogna impararne l'arte.

La posizione di sogno• La posizione in cui il sognatore riesce a fermare il punto di unione durante il sognare prendeil nome di posizione di sogno. Svegliarsi in una posizione del sogno è semplicementesostenere l'allineamento delle emanazioni che sono state accese dal movimento del punto diunione.

Tuttavia, mentre durante il sonno normale il movimento del punto di unione avviene lungoun qualsiasi bordo della fascia dell'uomo e questi cambiamenti sono sempre uniti al sonno, icambiamenti indotti mediante la pratica del sognare avvengono lungo la parte centrale dellafascia dell'uomo e non sono uniti al sonno, anche se il sognatore dorme.

Il naturale movimento sperimentato durante i sogni ordinari − a volte fino a posizionistraordinariamente distanti − ci dà la capacità di compensare subito qualsiasi cambiamentoindotto dello stesso punto di unione: ristabiliamo il nostro equilibrio in maniera costante el'attività prosegue come se non ci fosse successo niente. In realtà, i cambiamenti del punto diunione danno luogo a modifiche lievi, che praticamente non si notano. La sfida deicambiamenti è che sono così piccoli e tanto numerosi che generalmente non riusciamo amantenere la coesione nella percezione.Nel sognare, invece, impariamo ad acquistare coesione perché impariamo a fissare il punto diunione. Ogni tappa che raggiungiamo nel sognare − ovvero le diverse posizioni di sogno chesperimentiamo − rappresenta una conquista verso la coesione.

Il punto di unione si fissa in una posizione di sogno sopportando la visione di qualunqueelemento del sogno o cambiando il sogno a piacere. Con le esercitazioni del sognare si mettein pratica la capacità di essere coesivi, cioè la capacità di conservare una nuova forma dienergia, tenendo il punto di unione fissato sulla posizione di qualsiasi sogno particolare si stafacendo.

E' l'ossessione del sognatore a fare da guida, puntandolo su un luogo. Il potere di concentrarsisulla seconda attenzione rende i sognatori fionde viventi. Più sono forti e impeccabili, piùpossono proiettare lontano la loro seconda attenzione nell'ignoto e più a lungo può durare laproiezione del loro sogno.

Se la posizione di sogno è abbastanza forte da attirarci, possiamo andare sino ai confini delmondo o più in là, come gli antichi veggenti. Molti di loro scomparvero da questo mondoperché si svegliarono in una posizione di sogno al di là dei confini del conosciuto.

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Una forte emozione o un inflessibile intento o un grande interesse servono da guida per unviaggio del genere. Poi il punto di unione resta poderosamente fissato nella posizione disogno, per il tempo sufficiente ad attirare in quella direzione tutte le emanazioni interne albozzolo.

Il corpo di sogno• Gli antichi veggenti divennero tanto esperti a mantenere la posizione di sogno che potevanoperfino svegliarsi mentre i loro punti di unione venivano ancorati e chiamavano questo statoil corpo di sogno − o l'Altro − perché lo controllavano al punto di creare un nuovo corpoprovvisorio ogni volta che si svegliavano in una nuova posizione di sogno.

Gli antichi veggenti riuscirono a ricreare una perfetta replica del corpo fisico (l'unica cosache non potettero copiare furono gli occhi: invece degli occhi, il corpo di sogno ha losplendore della consapevolezza). Gli antichi veggenti, inoltre, volevano una replica delcorpo, ma con più forza fisica, così fecero slittare il proprio punto di unione lungo il bordodestro della fascia dell'uomo. Più penetravano a fondo, più diventava strano il loro corpo disogno.

I nuovi veggenti hanno rispettato il nome, corpo di sogno, per indicare una sensazione, unimpulso di energia che è trasportato a causa dello spostamento del punto di unione in unqualsiasi posto del mondo o in qualsiasi luogo dei sette mondi accessibili all'uomo.Inoltre, i nuovi veggenti, a differenza degli antichi, mantengono i loro punti di unione lungola parte centrale della fascia dell'uomo. Se il movimento non è profondo, come per esempio ilcambio nella consapevolezza intensa, il sognatore è quasi come qualunque uomo della strada,con l'eccezione di una leggera vulnerabilità a emozioni come il timore e il dubbio. Ma a uncerto livello di profondità il sognatore che si muove lungo la parte centrale si tramuta in unabolla di luce. Il corpo di sogno dei nuovi veggenti è una bolla di luce.Un corpo di sogno così impersonale induce maggiormente alla comprensione e all'indagine,base fondamentale di tutto quello che fanno i nuovi veggenti. Il corpo di sogno intensamenteumanizzato degli antichi veggenti li portò a cercare risposte che erano altrettanto personali,umanizzate.

Sognare insieme• Uno degli ordini più rigorosi dei nuovi veggenti a proposito dell'arte di sognare fu che iguerrieri dovevano apprendere questa tecnica mentre si trovavano in uno stato diconsapevolezza normale, perché sognare è molto pericoloso e i sognatori sono vulnerabili inquanto il sogno li lascia in balia delle emanazioni dell'Aquila. Nel nostro stato diconsapevolezza normale, invece, abbiamo innumerevoli difese che possono proteggerci dallaforza delle emanazioni che non sono mai usate e repentinamente si allineano nel sogno.

Il grosso pericolo del sognare è la stessa forza del corpo di sogno che spinge i sognatori acorrere rischi. Per esempio è molto facile per il corpo di sogno contemplare le emanazionidell'Aquila per lunghi periodi, ininterrottamente, ma è anche molto facile esserne consumati.I veggenti che contemplarono le emanazioni dell'Aquila senza il loro corpo di sognomorirono e quelli che le contemplarono con i corpi del sogno furono consumati nel fuoco delprofondo. E' impossibile che gli sciamani sopportino la vista prolungata delle emanazioni dell'Aquila senon sognando: è possibile vedere le emanazioni dell'Aquila quando un numero cruciale dicampi di energia si accendono all'interno del bozzolo luminoso, ma sopportare l'impatto diquesta vista non è facile: è impossibile che gli sciamani sopportino la vista prolungata delle

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emanazioni se non in sogno. I nuovi veggenti risolsero il problema vedendo in gruppo. Mentre un veggente contemplavale emanazioni, gli altri gli restavano intorno per prestare aiuto.

I nuovi veggenti vedevano in gruppo sognando insieme. Per un gruppo di veggenti èpossibile attivare all'unisono le stesse emanazioni che non si usano mai. In questo caso nonesistono tecniche conosciute, succede così, semplicemente, senza che si sappia come. Nel sognare insieme qualcosa in noi prende l'iniziativa e d'improvviso ci troviamo a dividerela stessa visione di altri sognatori. Succede che la nostra condizione umana,automaticamente, ci fa mettere a fuoco lo splendore della consapevolezza nelle stesseemanazioni che altri esseri umani stanno usando. Noi regoliamo sempre la posizione delpunto di unione per farla quadrare con quella di coloro che ci circondano. Nella nostraconsapevolezza ordinaria lo facciamo con il lato destro ma lo possiamo anche fare con il latosinistro, con il sognare insieme.

E' possibile che due o più persone di sveglino nella stessa posizione di sogno. E' così che glistregoni toltechi partivano in gruppo verso l'ignoto. Non c'è modo di sapere come unapersona segua l'altra. Semplicemente accade così. Lo fa il corpo di sogno. La presenza di unaltro sognatore lo porta a farlo.

Sviluppare il sognare

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Sviluppare il sognare• Sviluppare il sognare significa avere un controllo conciso e pragmatico della situazionegenerale di un sogno. Nel sognare, ciò che sostanzialmente gli stregoni vogliono ottenere è lostesso controllo che hanno sul mondo comune. Il sogno diventa reale come la vitaquotidiana.

I compiti del sognare vanno affrontati come un'indagine divertente e non solenne e morbosa.Ci si deve dedicare al sognare con integrità e impegno, ma in allegria, e con la sicurezza dichi non ha un pensiero al mondo. Solo in queste condizioni i nostri sogni comuni possonodavvero trasformarsi in sognare.

Il cimento• Per svegliarsi in una posizione di sogno e creare il corpo di sogno i sognatori si servonodell'intento. Il procedimento usato dai nuovi veggenti per raggiungere il corpo di sogno comincia con unatto di apertura, qualsiasi atto che essendo continuo generi intento inflessibile: l'intentoinflessibile porta al silenzio interiore e il silenzio alla forza interiore necessaria per spostare ilpunto di unione nei sogni in posizioni vantaggiose. Quest'ordine di successione è il cimento. Una volta completato questo cimento, viene losviluppo del controllo che consiste nel mantenere sistematicamente la posizione di sognoafferrandosi tenacemente alla visione del sogno. La pratica costante risulta in una grandefacilità a sostenere posizioni di sogno in nuovi sogni, non tanto perché si acquisti controllocon la pratica, ma perché ogni volta che si esercita questo controllo si irrobustisce la forzainteriore. A sua volta la forza interiore così irrobustita sposta il punto di unione in posizionidi sogno che possono incrementare la sobrietà; in altre parole, i sogni diventano di per sésempre più manovrabili, perfino più ordinati.

Lo sviluppo dei sognatori è indiretto. Dato che il sognare utilizza un movimento naturale delpunto di unione, non dovremmo aver bisogno dell'aiuto di nessuno. Quello di cui abbiamo veramente bisogno è la sobrietà e nessuno può darcela né aiutarci aottenerla, se non noi stessi. Senza di essa il movimento del punto di unione è caotico, comecaotici sono i nostri sogni ordinari. Dunque il procedimento per giungere al corpo di sogno è l'impeccabilità della nostra vita diogni giorno. Una volta acquisita la sobrietà, e una volta che le posizioni di sogno siano progressivamentediventate più forti, il passo da fare è svegliarsi in una qualsiasi posizione del sogno. Lamanovra è così complessa da richiedere non solo la sobrietà ma tutti gli attributi delguerriero, specie l'intento.

Sognare è in realtà uno stato razionale. Nel sogno il lato destro, la consapevolezza razionale,è racchiuso nella consapevolezza del lato sinistro per dare al sognatore un senso di sobrietà erazionalità, ma l'influenza della razionalità deve essere minima e usata solo comemeccanismo inibitorio per proteggere il sognatore da eccessi e bizzarrie.

Dal momento che la nostra prima attenzione è agganciata alle emanazioni della terra, mentrela seconda a quelle dell'universo, per definizione un sognatore è al di là dei problemi dellavita quotidiana.

Ci sono due modi di affrontare l'esistenza. Uno è quello rinunciatario, che o cede alle sueesigenze o le combatte. L'altro invece plasma la nostra particolare situazione di vita perché si

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adatti alle nostre configurazioni personali.La personale situazione di vita di ciascuno si può plasmare finché non si adatti alle nostreproprie specificazioni. Lo fanno i sognatori.Quando gli stregoni parlano di plasmare la situazione di vita di qualcuno vogliono direplasmare la consapevolezza di esser vivo. Plasmando questa consapevolezza attingiamoenergia sufficiente a raggiungere e sostenere il corpo energetici e con esso possiamoplasmare la direzione delle nostre vite.

Fasi del sognare• Ogni sognatore appare differente, ma c'è un possibile schema di classificazione dei diversistadi del sognare.

La veglia riposante rappresenta lo stato iniziale, uno stato in cui i sensi si assopiscono e ciònonostante si rimane consci. (Può capitare di percepire un fiotto di luce rossastra, comequando si guarda il sole con le palpebre serrate)

Nella veglia dinamica ci si trova a contemplare una scena statica, un quadro tridimensionale,un pezzo congelato di qualcosa − un paesaggio, una strada, una casa, una persona, un volto,ecc. −.

Nella testimonianza passiva il sognatore non vede più un pezzetto congelato di mondo maosserva un evento mentre questo si svolge. E' come se la supremazia della vista e dell'uditorendano questa fase del sogno soprattutto riservata agli occhi e alle orecchie.

La fase dell'iniziativa dinamica è quella in cui si entra in azione; si è spinti a prenderel'iniziativa e darsi da fare a utilizzare al massimo il proprio tempo.

Le porte del sognare

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Le donne e la stregoneria• Le donne sono migliori degli uomini, in stregoneria, perché hanno un collegamento direttoall’intento attraverso i loro uteri.

Davanti ai loro occhi inoltre vi è una fessura che non c'è davanti agli uomini. Questa fessurasi apre in modo particolare durante il mestruo, come una porta. Durante quel periodo ledonne diventano qualcos'altro e devono fare attenzione a tutto ciò che accade durante ilperiodo mestruale: è in quel periodo che possono vedere la fessura tra i due mondi. Questa fessura nelle donne è una crepa che esse camuffano molto bene. Ma durante ilperiodo mestruale, per abile che sia il camuffamento, esso cade e le donne restano nude. Ed èallora che esse devono aprire questa fessura.

Per un uomo è molto più difficile sfondare le barriere della percezione per nessun'altraragione se non che essi sono i sostenitori ed i formatori della nostra definizione di realtà.

E' difficile addestrare uno stregone maschio perché la sua attenzione è sempre chiusa, puntatasu qualcosa. Una femmina, invece, è sempre aperta perché, tra l'altro, non punta l'attenzionesu nulla, soprattutto nel periodo mestruale; in quel periodo è possibile staccare l'attenzionedalle immagini del mondo e facendo ciò il mondo crolla.

Quando una donna mestrua non riesce a puntare l'attenzione, non la mette a fuoco. Ecco chela crepa, la fessura, si apre. In quel periodo, dunque, la donna dovrebbe lasciar perdere leimmagini del mondo, guardando fisso ad esempio dei monti lontani, o l'acqua di un fiumeche scorre o le nuvole.

Ad esempio, durante i periodi mestruali una donna può apprendere in sogno a volare con lelinee del mondo, prima producendo scintille con il corpo per attirare le linee, poiaggrappandocisi.

Durante il periodo mestruale il sogno diviene potere. Le guerriere diventano un po' pazze, piùardite per la crepa che si apre davanti a loro. Due giorni prima del mestruo una donna puòaprire quella crepa e passando attraverso di essa entrare in un altro mondo.Durante il mestruo una donna se vuole può lasciare andare le immagini del mondo.

Le donne sono senza dubbio più bizzarre degli uomini. Il fatto di avere un'apertura tra legambe le fa cadere preda di strane influenze. Da quella apertura si impossessarono di loroforze telluriche e misteriose, strane e poderose. Gli stregoni lo chiamano l'occhio tellurico,l'occhio che guarda a terra.

Le donne guerriere si fanno prendere in modo speciale dall'attrazione del lato sinistro. Sonotanto agili che possono entrarvi senza bisogno di spiegazioni e senza alcuni sforzo, in modocosì facile che spesso pregiudica i risultati. I guerrieri maschi devono avere serie ragioni per avventurarsi con tutta sicurezza nell'ignoto.Le guerriere non sono soggette a questo e possono andare senza esitazione, purché abbianopiena fiducia in chi fa loro da guida.

Gli uomini usano il loro intero corpo per percepire; le donne usano il loro utero; per questohanno un enorme vantaggio sugli uomini nel raggiungere la consapevolezza e il silenzio, manon conoscono il loro potere, nessuno glielo ha mai detto.

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L’utero è un vero centro del pensiero per una donna, è come un secondo cervello, un organopensante, ma non funziona nello stesso modo del nostro cervello. Esso percepiscedirettamente la conoscenza.

Se una donna ha avuto un’isterectomia, il corpo energetico dell’utero è ancora presente. Develavorare duramente ma ha ancora un vantaggio sugli uomini. Potrebbe anche avere unvantaggio sulle donne che hanno l’utero perché sarà più disperata.

Le donne non dovrebbero resistere se le forze astratte provano a penetrarle. Anche il vento èuna forza astratta.

Una donna è molto più malleabile di un uomo; cambia facilmente in potere a uno stregone.Un apprendista maschio, invece, è molto difficile. Una donna è più morbida e delicata, ed ècome una zucca: riceve.

Gli uomini vanno agganciati, mentre per le donne non serve; queste ultime accettanoliberamente qualsiasi cosa. Questo è il loro potere e insieme il loro difetto. Gli uomini vannocondotti, le donne vanno trattenute.

Le donne sono i tunnel o tubi che conducono al regno degli esseri inorganici. Esse sonodirettamente connesse al mondo degli esseri inorganici, ma non sono consapevoli di ciòperché parte del tubo è bloccato a causa della socializzazione.

Purtroppo la concettualizzazione della ragione è stata fatta esclusivamente dall'uomo. Ciò hapermesso agli uomini di sminuire i doni ed i risultati delle donne. Anche peggio, ha permessoagli uomini di escludere i tratti femminili dai loro ideali concettuali.Le donne vivono in una società dominata dai maschi. Sono state allevate a credere che sologli uomini possono essere razionali e coerenti. Gli uomini definiscono la natura dellaconoscenza e da questa hanno escluso tutto ciò che è femminile. Benché ciò non siaverbalizzato, le donne sanno per istinto che la razionalità dell'uomo non è la stessa loro. L'impegno delle donne in questa realtà creata dall'uomo, quindi, non è così forte come quellodei maschi. Questo dà loro la capacità di entrare ed uscire dai mondi paralleli o seguire piùfacilmente il loro flusso.

L'importanza delle guaritrici donne nelle pratiche sciamaniche è stato ignorato nellaletteratura sciamanica. Nella storia della medicina occidentale il ruolo delle donne non èancora riconosciuto.

Siamo stati tutti socializzati a trovare gli uomini superiori alle donne; essi sono valutatimolto. Le donne sono state socializzate ad essere nemiche/concorrenti con altre donne. Essesi consolano e diventano grandi amiche specialmente quando si lamentano di storie andatemale, ma se un uomo entra nella stanza iniziano ad azzuffarsi come gatte!

Le donne hanno pensato di essere state liberate negli anni ’70 quando impararono davvero adimitare gli uomini (presumibilmente il sesso superiore). In realtà continuano ad esseredominate dagli uomini; esse sono socializzate ad essere le schiave degli uomini e apprezzanoi loro figli maschi più delle femmine e sono esse stesse ad insegnar loro a sentirsi superiori.In realtà, gli uomini sono deboli. Hanno bisogno di essere coccolati.

Le donne non dovrebbero permettere che un uomo gli dica cosa devono fare, non dovrebbepermettere che un uomo le domini!

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Una donna si lagnerà di quanto orribile un uomo la tratta – la colpisce, si droga, e poi dice"ma è meglio che essere sola". Alle donne è stato insegnato a crederlo. In realtà le donnedevono imparare la solitudine. Quando si arriva alla libertà, si è soli.

Una donna non dovrebbe sprecare energia preoccupandosi del suo aspetto. E’ bello vestirsi afesta e rendersi attraenti, ma non bisogna farlo perché ci si preoccupa di ciò che gli pensanogli altri.

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La ruota del tempo• Quando gli sciamani parlano del tempo non si riferiscono a qualcosa che è misurato dalmovimento dell'orologio. Il tempo è l'essenza stessa dell'attenzione; le emanazionidell'Aquila sono fatte di tempo; e quando si entra in qualsiasi aspetto del proprio Altro siviene a conoscere il tempo.

La ruota del tempo è come uno stato di intensificata percezione da parte del proprio Altro,come la consapevolezza del lato sinistro fa parte dell'io della vita quotidiana; potrebbe esseredescritto fisicamente come un tunnel di lunghezza e larghezza infinite; un tunnel con solchiriflettenti. Ogni solco è infinito e ve n'è un numero infinito. Le creature viventi sonocostrette, dalla forza della vita, a guardare nel proprio solco. Guardare vuol dire esserneintrappolati, vivere in quel solco.

Quel che i guerrieri chiamano volontà appartiene alla ruota del tempo. E' qualcosa simile alcirro del rampicante, ad un intangibile tentacolo che tutti noi abbiamo. Lo scopo finale di un guerrieri è imparare a mettere a fuoco la ruota del tempo per farlagirare. I guerrieri che sono riusciti a far girare la ruota del tempo possono guardare inqualsiasi solco e attingerne tutto quel che desiderano. Essere intrappolati a forza in un solcodi tempo vuol dire vedere le immagini di quel solco soltanto quando se ne allontanano.Essere liberi dalla forza magica di quei solchi vuol dire potere guardare in ogni direzione, siache le immagini si allontanino sia che si avvicinino.

La modalità del tempo• La modalità del tempo è il fascio preciso dei campi d'energia recepiti. La percezione umana ècambiata con il tempo: il tempo reale decide il modo; il tempo decide quale fascio preciso dicampi d'energia sarà usato, scegliendolo tra una quantità incalcolabile.

Ogni epoca è caratterizzata dalla "modalità del tempo": uno specifico modello di idee onorma di vita culturale. La modalità del nostro tempo è ciò che si trova sulla nostratelevisione, sui nostri libri e giornali. Siamo costantemente bombardati da certi temi o ideecui dobbiamo aderire.

Gli stregoni dicono che all'interno della modalità del nostro tempo, la prognosi è totalmentenegativa. Se deve avvenire un cambiamento, deve venire dall'esterno per mostrare che èpossibile uno spostamento.

Gli sciamani affermano che siamo imprigionati in questa realtà: la posizione degli esseriumani è rimasta la stessa per migliaia di anni con qualche piccolo cambiamento. Essiaffermano inoltre che c'è stato uno spostamento nel Rinascimento quando la percezioneumana di Dio è cambiata, causando un movimento percepibile per l'uomo. Un altro movimento deve essere avvenuto nel tempi dei Greci quando non siamo stati piùcapaci di entrare in contatto con fate e dei ed abbiamo creduto che si trattava di un mito o diuna produzione dell'immaginazione umana.

Il contatto con il mondo degli stregoni ci permette di allontanarci dalla ragione e dal limitatosenso della realtà verso un sistema dove ogni cosa è viva e possiede una consapevolezza chepossiamo percepire.

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Essere seppelliti• Seppellire qualcuno è l'unico modo per proteggerlo, perché la terra ha la capacità di risanare.Inoltre il terriccio rappresenta uno schermo che non lascia passare nulla né in una direzionené in quella opposta.

Un guerriero si seppellisce anche per trovare illuminazione e potere.

Star sollevati da terra• L'esser tenuto lontano dal terreno per un certo tempo tonifica il corpo; è indispensabile farloprima di affrontare un viaggio pericoloso.

Avere un'imbracatura in camera è l'ideale per le qualità curative e purificatrici dello starsollevati da terra.

Una imbracatura di cuoio è un indovinato mezzo di cura per certe malattie che non sonofisiche. Il concetto è che più in alto si sta sospesi, più a lungo si rimane lontani dal contattodel terreno, dondolando a mezz'aria, e migliori sono le possibilità di un vero effettopurificatore.

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La tristezza del guerriero• Nella vita dei guerrieri è estremamente naturale essere tristi, senza alcun apparente motivo.Per gli sciamani la tristezza non è una faccenda personale, ma si tratta di un'onda di energiache giunge dalle profondità dell'universo e li colpisce quando sono ricettivi, quando sonocome radio, capaci di captare le onde.

Senza la tristezza e il rimpianto non si è completi, in quanto senza di essi non c'è sobrietà,non c'è cortesia. La saggezza senza la cortesia e la conoscenza senza la sobrietà sono inutili.

Gli sciamani dei tempi antichi credevano che nel cosmo la tristezza fosse simile adun'energia, a uno stato come la luce o l'intento e che la sua forza eterna agisse soprattutto sudi loro perché privi di barriere protettive. Gli sciamani non possono nascondersi dietro i loro amici o i loro studi, dietro l'amore, l'odio,la felicità o la sofferenza. Non possono nascondersi dietro a nulla. La condizione deglisciamani è che per loro la tristezza: non nasce dal desiderio o dalla mancanza di qualcosa enemmeno dalla presunzione. Non deriva dall'ego, ma dall'Infinito.

L'importanza personale è la forza che dà origine a ogni attacco di malinconia. I guerrieri hanno diritto a sentire stati di profonda tristezza, ma la tristezza viene sono perfarli ridere. L'uovo luminoso pre−sente il proprio destino finale ogni volta che si spezzano lebarriere del conosciuto. Una sola occhiata all'eternità che resta fuori del bozzolo è sufficientea infrangere la sicurezza del nostro inventario. In certe occasioni la malinconia risultante ècosì intensa che può provocare la morte. Il miglior modo per liberarsi della malinconia è prenderla a ridere. La prima attenzione fa di tutto per restaurare l'ordine che è stato sconvolto e, poiché non c'èmodo di ristabilirlo con mezzi razionali, lo fa concentrando tutto il suo potere sulla tristezza.

C'è una smisurata area di consapevolezza fra la posizione abituale del punto di unione e laposizione in cui non esistono più dubbi, che di certo è il luogo in cui appare la barriera dellapercezione. In quell'area incommensurabile, i guerrieri cadono preda di ogni cattiva azione possibile.Occorre dunque stare all'erta e non perdere la fiducia, in vista delle nostre azioni, perchéinevitabilmente si è assaliti prima o poi da un forte senso di scoramento e di colpa.

Un guerriero ad un certo punto del suo cammino cade in preda di un inguaribile pessimismo.Quasi senza che se ne accorga, lo prende un senso di sconfitta o, per maggiore precisione, diinutilità (Questa preoccupazione non contagia le guerriere).

Ciò che dà ai guerrieri quella estrema insicurezza che generalmente provano alla fine dellavita, una rassegnazione al fallimento, è il fatto che dare un'occhiata all'immensità dell'Aquilaci lascia senza speranza. La speranza è il risultato della nostra familiarità con le scremature e l'idea che noi le controlliamo. In tali momenti solo la vita da guerriero può aiutarci aperseverare nei nostri sforzi per scoprire ciò che l'Aquila ci ha nascosto, ma senza speranzadi poter arrivare a capire ciò che scopriamo.

La chiave di tutto a quel punto è rassegnarsi a vivere impeccabilmente senza la speranza diritrovare la libertà. In momenti simili subentra l'esperienza di tutta una vita e il guerrieroscende in uno stato di estrema umiltà, quando diventa innegabile la reale scarsità delle suerisorse umane, il guerriero non può far altro che ritirarsi e abbassare il capo.

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Per i guerrieri esistono due posizioni in cui non ci sono dubbi. In una non hanno dubbiperché sanno tutto. Nell'altra, che è la consapevolezza normale, non hanno dubbi perché nonsanno niente.Inoltre, nella consapevolezza del lato sinistro non ci sono lacrime, un guerriero non sa piùpiangere e l'unica espressione di dolore è un brivido che viene dalle viscere profondedell'universo.

Il solo vero antidoto per la disperazione è la coscienza, l'unica cosa che può darci la forza disopportare i patimenti e le difficoltà della vita è la paura dell'ignoto.

La solitudine del guerriero• Oltre un determinato punto, la sola gioia del guerriero è la sua solitudine.Questa solitudine però non deve confondersi con l'isolamento. La prima è un condizionepsicologica della mente. La seconda è una condizione fisica. La prima indebolisce, laseconda ci conforta.

Il primo tipo di solitudine non è ammissibile per un guerriero. I guerrieri possono contare suun'entità su cui concentrare tutto il loro amore e le loro cure: questa terra meravigliosa, lamadre, la matrice, l'epicentro di tutto quello che siamo e che facciamo; l'essere a cui tuttifacciamo ritorno e che permette ai guerrieri−viaggiatori di intraprendere il viaggio supremo.

Non vi è nulla di più solitario dell'eternità. E per i guerrieri non c'è nulla di più comodo dellacondizione umana. Ma come può l'uomo conservare i vincoli della propria umanità e allostesso tempo avventurarsi, con gusto e di proposito, nella totale solitudine dell'eternità?Quando un guerriero riesce a risolvere questo enigma, è pronto per il viaggio definitivo.

La paura del guerriero• La paura è una delle forze più grandi nella vita dei guerrieri perché li incita ad apprendere.Per questo

non bisogna combattere la paura, ma abbandonarsi ad essa, avere paura senza farsi terrorizzare. La paura passa non appena lo splendore della consapevolezza si sposta al di là di una certa soglia all'internodel bozzolo luminoso.

Quando scompare la paura, tutti i legami che ci legano si dissolvono.

La paura è una cosa che nessuno può mai vincere. Quando un guerriero si trova in una situazione che non può sostenere volta semplicemente lespalle senza pensarci due volte. Il guerriero non può lasciarsi andare, perciò non può moriredi paura.

Essere timorosi ci impedisce di esaminare e sfruttare la nostra sorte di uomini; il timore ci faafferrare a qualcosa che esiste solo nei nostri pensieri. Ci tranquillizza finché tutto è calmo,ma poi il mondo imponente e misterioso aprirà la sua bocca per prenderci, e alloracomprenderemo che i nostri modi sicuri non erano affatto tali.

Gli scudi del guerriero• Un guerriero sceglie gli elementi che compongono il suo mondo, gli scudi. Ogni elemento che sceglie è uno scudo che lo protegge dagli assilli delle forze che cerca diusare

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Scudi, cose che ci danno grande pace e piacere, cose da usare deliberatamente per distoglierei pensieri dalla paura e per chiudere la fessura e renderci compatti.

Le cose che il guerriero sceglie per farne i suoi scudi sono gli elementi di un sentiero che haun cuore, mentre rifiuta il resto.

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Neutralizzare i voladores• Gli sciamani mettono in evidenza soprattutto il fatto che i voladores sbarrano i limiti dellanostra percezione e che noi esseri umani non abbiamo occasione di cambiare l'ordine che cicirconda.

E' per questo che non ci resta che comportarci come un pollo che vuole evitare di esseremangiato. Dobbiamo scappare − evadere. Gli stregoni sono degli evasi. E non portano nulladella loro cella con sé.La rivoluzione degli stregoni consiste nel rifiutare di acconsentire ad accordi che non hannocontratto personalmente come farsi divorare dai voladores.

La disciplina• E' possibile combattere i voladores esercitando l'autodisciplina fino a renderci inaccessibili.

Il supremo stratagemma degli sciamani dei tempi antichi consistette nel caricare di disciplinala mente di quello che vola. La sola consapevolezza che non è divorata dai voladores, infatti,è quella generata sotto rigide condizioni di disciplina. I predatori permettono solo questo.

Gli sciamani interpretano la disciplina come la capacità di affrontare in modo serenoeventualità che esulano dalle nostre aspettative. La disciplina per gli stregoni è l'arte di affrontare l'Infinito senza vacillare.

La disciplina praticata dagli stregoni non è quella alla quale siamo abituati. La disciplinanecessaria è magica: è la disciplina dell'Intento, ed è una disciplina fluida.

Dal punto di vista di un guerriero la disciplina è astratta − un'inflessibile presenza delloscopo; disciplina è non fare le cose casualmente ma intenderle. Comprende un coraggiod'acciaio, nessun dubbio od esitazione che altrimenti ci riporterebbe al mondo d’ogni giornoed all'autoindulgenza. La

disciplina conduce all'armonia, al benessere ed all'equilibrio. La vita d’ogni giorno, in altre parole, èindulgenza.

Gli stregoni combattono i voladores soprattutto con il silenzio interiore; il dialogo interiore èinfatti l'istallazione dei predatori; e dal momento che la mente dei predatori è barocca,contraddittoria, tetra, ossessionata dal timore di essere smascherata e che il nutrimento gli sianegato. La mente di quello che vola non ha nessuna capacità di concentrazione.Gli sciamani dei tempi antichi, dunque, scoprirono che affaticando col silenzio interiore lamente di quello che vola, l'installazione estranea fugge, dimostrando così con assolutacertezza la sua origine aliena.

Un'altra fonte di disciplina è lo sviluppo dell'attenzione di sogno.Atti disciplinati sono anche la ricapitolazione e la pratica dei passi magici.

La consapevolezza ricresce attraverso la disciplina, l'insieme di sforzi spietati contro se stessiper sradicare l'egomania, l'io e il me.

Non appena uno stregone comincia a vivere con disciplina, la sua consapevolezza prende acrescere come se fosse un albero potato regolarmente. Gli stregoni rendono la loroconsapevolezza tanto coriacea che non è più gustosa per i voladores. E una volta che il nostro

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livello di consapevolezza ricresce, la percezione aumenta.

La disciplina dunque rende la patina luminosa di consapevolezza sgradevole al gusto diquello che vola. E così questo, ingannato e smarrito, non ha altra alternativa che sospenderela sua opera nefasta.

Quando l'io disciplina se stesso la consapevolezza risale. I voladores possano però ancoramangiarci, dopo che avremo sollevato il livello della vostra consapevolezza. Possonomangiarci anche di più, ma noi avremo più risorse a vostra disposizione.

In un primo momento l'installazione estranea ci lascia; successivamente ritorna, ma non piùcosì forte; ha quindi inizio un processo in cui la fuga della mente di quelli che volano diventaroutine, fino a quando sparisce definitivamente.

I voladores non sono consapevoli di quello che pensiamo, proprio come noi non siamoconsapevoli di ciò che pensano i polli. Se qualche pollo indisciplinato se la batte, non lo stacerto ad inseguire. Tanto ne ha molti altri.

La mente di quello che vola fugge per sempre quando uno sciamano riesce ad afferrarsi allaforza vibratoria che ci tiene insieme come un conglomerato di campi di energia, l'intento. Seriesce a mantenere la presa abbastanza a lungo, la mente di quello che vola è sconfitta efugge.

Quello in cui i voladores ci lasciano è un giorno triste perché si è costretti a contare solo sulleproprie forze, che sono quasi nulle. Non c'è nessuno a dirci che cosa fare. Nessuna menteestranea a imporci le assurdità a cui siamo abituati.

La vera battaglia degli sciamani inizia quando la mente estranea ci abbandona. Dopo una vita di assoggettamento la mente che davvero ci appartiene è diventata pavida,insicura e mutevole.

Gli sciamani dell'Antico Messico, agendo congiuntamente, cercarono di fare il possibile perattenuare l'impatto della forza disintegrante, che disintegra l'installazione estranea. L'effettodi questa forza è ciò che attira gli sciamani fuori dalla loro sintassi.

Ai nostri giorni non abbiamo la possibilità di agire in gruppo. L'unica cosa che possiamo fareè prepararci in solitudine a confrontarci con una forza che ci strapperà via dal linguaggio.

Per risolvere il conflitto tra le due menti, tuttavia, occorre avere davvero l'intenzione di farlo.

Infrangere lo specchio del riflesso di sé• La principale linea d'attacco degli stregoni contro i voladores è rivolta contro il riflesso di sé,la nostra caratteristica più pericolosa. E' qualcosa che deve essere fermato, che deve essererivolto in un'altra direzione. Non dobbiamo permettere a noi stessi di metterci in primo piano.

L'unica via all'azione proficua, sia per gli sciamani sia per l'uomo comune, sta nel limitare ilproprio coinvolgimento all'immagine di sé. I Nagual e i suoi discepoli mirano ad infrangerelo specchio del riflesso di sé.

Generalmente per infrangere lo specchio di sé occorre un intermediario dello spirito. Anchese ci sono esempi di persone, stregone o gente comune, che non hanno bisogno di nessuno.

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Traggono la pace, l'armonia, l'allegria, la conoscenza direttamente dallo spirito; senza ilbisogno di intermediari.Ma per gli altri, invece, gli intermediari dello spirito, oltre a fornire un minimo di occasione− la consapevolezza dell'intento − aiutano a infrangere gli specchi del riflesso di sé. Questominimo di occasione non è l'insegnamento, ma consiste nell'essere resi consapevoli dellospirito.Gli stregoni affermano che per spostare il punto di unione basta infatti che un qualunqueessere umano segua una determinata e semplice sequenza di azioni. Questa particolaresequenza richiede però di essere consapevoli che la presunzione è la forza che tiene fermo ilpunto di unione. Quando si riduce la presunzione, l'energia che essa richiedeva vienerisparmiata e si accumula per fare da trampolino al lancio automatico e non premeditato delpunto di unione in un viaggio oltre l'immaginazione.Una volta spostato il punto di unione, il movimento stesso comporta il distacco dal riflesso disé e questo, a sua volta, assicura un nitido anello di collegamento con lo spirito. Infatti è statoproprio il riflesso di sé a staccare per primo l'uomo dallo spirito.

Quando si libera l'energia usata di solito per mantenere fissa la posizione del punto di unione,automaticamente si focalizza sull'anello di collegamento con l'intento. Non ci sono tecniche oespedienti grazie a cui uno stregone può apprendere in anticipo a muovere l'energia da unposto all'altro. Si tratta piuttosto di uno spostamento immediato che si verifica una voltaraggiunto un certo livello di abilità. Questo livello di abilità è la comprensione pura. Perraggiungere quest'immediato spostamento di energia, è necessario un collegamento chiarocon l'intento e per ottenere un collegamento chiaro occorre intenderlo tramite lacomprensione pura.

Per questo non ci sono procedure nella stregoneria. Non ci sono metodi, né gradi. L'unicacosa importante è lo spostamento del punto di unione. Chi fa veramente muovere il punto diunione è lo spirito, l'astratto; qualcosa che non si può sentire o vedere; qualcosa che nonsembra esistere, eppure esiste. Per questo gli stregoni affermano che il punto di unione sisposta da solo.

Il mondo del nostro riflesso di sé o della nostra mente è molto poco consistente ed è tenutoinsieme da alcune idee chiave che servono come ordine fondamentale. Quando queste ideevengono a mancare, l'ordine di base smette di funzionare. Ad esempio un'idea chiave è lacontinuità, l'idea che siamo un unico blocco: nelle nostre mente quello che regge il nostromondo è la certezza della nostra immutabilità. Noi possiamo accettare che si possamodificare il nostro comportamento, che si possano modificare le nostre reazioni, le nostreopinioni, ma l'idea che noi siamo malleabili fino al punto di cambiare aspetto, fino al puntodi essere qualcun altro, non fa parte dell'ordine fondamentale del nostro riflesso di sé. Ognivolta che uno sciamano interrompe quell'ordine, il mondo della ragione si ferma.Per questo gli sciamani mettono in particolare risalto il fermare il mondo, ovvero introdurreun elemento dissonante nel tessuto del comportamento quotidiano allo scopo di arrestare ilflusso degli accadimenti ordinari, di solito uniforme, accadimenti catalogati nella nostramente dalla ragione. L'elemento dissonante è il non−fare.

Gli stregoni sanno che quando l'inventario di quella persona è inadeguato, o quella personaamplia il proprio inventario, il suo mondo del riflesso di sé crolla. La persona è disposta adincorporare nuove componenti nel proprio inventario, se esse non contraddicono l'ordinefondamentale. Se lo contraddicono, la mente di quell'individuo ha un collasso. L'inventario èla mente. Gli stregoni contano su questo quando tentano di infrangere lo specchio del riflessodi sé.

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Gli sciamani hanno scoperto che ogni movimento del punto di unione corrisponde a un motodi distacco dall'eccessivo interesse per quel sé individuale che è il marchio dell'uomomoderno.Gli stregoni credono che sia la posizione del punto di unione a fare dell'uomo moderno unegoista omicida, un essere totalmente assorbito dalla narcisistica immagine di sé. Perduta lasperanza di poter mai tornare alla fonte di ogni cosa, l'uomo cerca consolazione nel suosolipsismo. E, facendo questo, riesce a fissare il punto di unione nella posizione giusta perperpetuare l'immagine di sé. Si può perciò affermare con sicurezza che ogni spostamento delpunto di unione dalla sua posizione abituale corrisponde a uno spostamento dal riflesso di sédell'uomo e dalla concomitante presunzione.

Gli stregoni sono assolutamente convinti che spostando il nostro punto di unione dallaposizione abituale raggiungiamo una condizione che potrebbe definirsi di spietatezza. Glistregoni sanno, tramite le loro pratiche, che non appena si sposta il punto di unione, crolla lapresunzione. Senza la posizione abituale dei punti di unione, l'immagine di sé non può piùesser sostenuta. E senza la pesante enfasi su quell'immagine di sé si perdel'autocommiserazione e con essa la presunzione.

La fine di un'era• Per far morire la nostra mente occorre abbandonare il corso della nostra vita così come loconosciamo. Questo momento viene chiamato dagli sciamani punto di rottura.

Ogni sciamano prima o poi raggiunge il punto di rottura nella sua esistenza. La continuitàdella loro esistenza deve interrompersi per permettere al silenzio interiore di entrare in giocoe diventare parte attiva della loro struttura.E' importante arrivare da noi stessi al punto di rottura in modo intenzionale o crearloartificialmente con intelligenza.

Gli sciamani hanno bisogno di un punto di rottura perché il lavorio del silenzio interiorepossa cominciare. E questo è possibile quando uno sciamano fa morire la propria mente, cioèquando per lui non c'è differenza tra l'essere solo o con gli altri.

Questo punto di rottura dà luogo alla fine della prima era, che per gli stregoni è l'accuratadescrizione del processo attraverso cui essi passano per smantellare la struttura del mondoche conoscono, in modo da sostituirlo con una maniera diversa di comprendere l'universo checi circonda.

La fine di un'era significa che gli elementi di una cognizione sconosciuta cominciano adaffermarsi. Gli elementi della cognizione normale cominciano a svanire.

Ad un certo momento un intero periodo della vita giunge al termine. Si esaurisce il nostrotempo.

Quando il nostro mondo sta per finire, quando arriva la fine di un'era, il mondo conosciutofino a quel momento non ci lascia in pace, si contorce sotto di noi, colpendoci con la suacoda.

Spezzare le catene• Un guerriero combatte tutta la sua vita una guerra totale contro quel sé individuale che haprivato l'uomo del proprio potere; la guerra per un guerriero non vuol dire atti di stupidità

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individuale o collettiva o di violenza gratuita, ma lottare per spezzare le catene del sé.

E' meraviglioso spezzare le nostre catene, ma anche molto indesiderabile perché nessuno inrealtà vuole essere libero: le nostre catene ci tengono prigionieri, ma costringendoci a starfermi nei nostri confortevoli posti di riflesso di sé ci difendono dai violenti attacchidell'ignoto.

Una volta spezzate le nostre catene noi non siamo più legati ai problemi del mondo di ognigiorno. Continuiamo a stare nel mondo della quotidianità, ma non ne facciamo parte. Perfarne parte dovremmo divedere le preoccupazioni della gente e senza catene non ci riusciamo.

Gli stregoni non sono più nel mondo quotidiano perché non sono più preda del proprioriflesso di sé.

Varcare la soglia• I guerrieri trascorrono anni in un limbo in cui nono sono né uomini comuni né stregoni. Allafine tutti si rendono conto di quello che già sono: stregoni. La difficoltà è che lo specchio delriflesso di sé è potentissimo e lascia andare le sue vittime solo dopo una lotta feroce.

Solo nel momento in cui vengono spezzate le catene del riflesso di sé, raggiungiamo unacerta soglia e lo spirito si rivela a noi. Gli stregoni credono che fino all'attimo esatto della discesa dello spirito ognuno di noi possaallontanarsene e dopo invece no.

E' una soglia che una volta oltrepassata non permette più di tornare indietro. Di solito,dall'istante in cui lo spirito bussa, passano anni prima che un apprendista raggiunga la soglia.Tuttavia qualche volta si tocca la soglia immediatamente.

La discesa dello spirito è definito dagli stregoni come un balzo di pensiero nell'inconcepibile,ovvero l'atto di spezzare le nostre barriere percettive. E' il momento in cui la percezioneumana raggiunge i propri limiti. Gli stregoni praticano l'arte di mandare esploratori chevanno in avanti per saggiare i limiti della nostra percezione.

E a quel punto lo spirito che si rivela a noi. Gli sciamani dicono che lo spirito tende l'agguatoe poi piomba su di noi, sue prede. Dicono anche che la discesa dello spirito non è mai palese.Accade davvero, eppure sembra che non sia accaduta mai.

Ogni sciamano dovrebbe avere un preciso ricordo di quando ha attraversato quella soglia;l'unica differenza tra un uomo comune e uno sciamano, in questo caso, sta in quello che l'unoo l'altro enfatizzano. L'uomo di magia pone l'enfasi sul varcare la soglia e usa questo ricordocome punto di riferimento. L'uomo comune non oltre passa la soglia e fa del suo meglio perdimenticare tutto sull'argomento.

L'Infinito ci mette costantemente nella terribile condizione di dover scegliere. Noi vogliamol'Infinito, ma nello stesso tempo vogliamo fuggire da esso. Tuttavia, nel momento in cui si varca una soglia particolare dell'Infinito, volenti o nolenti,tutto ciò che accade in seguito non appartiene più esclusivamente al proprio dominio, maentra invece a far parte del regno dell'Infinito. Dopo aver varcato una certa soglia è la natura stessa dell'Infinito a porre un progetto davantia noi.

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Perdere la forma umana• C'è una fase obbligatoria nella vita di un guerriero, nota come perdere la forma umana (ovisione nitida) nella quale cade l'apprendista al raggiungimento di una certa soglia nel corsodelle sue esercitazioni; si tratta di una condizione fisica nella quale ci si trova senza scudi, inperenne balia della forza rotante, la forza che è responsabile della morte.

Tutto viene filtrato attraverso la nostra forma umana. Quando non abbiamo più forma, nullaha forma. Eppure ogni cosa è presente. Tutto ciò che diciamo o facciamo è un riflesso delmondo della gente. Parliamo e agiamo perché aderiamo alla forma umana.Finché siamo attaccati alla forma umana possiamo soltanto riflettere questa forma. L'unicacosa che ci fa pensare di essere noi stessi è la forma. Quando essa se ne va non si è più niente.

La forma umana è una forza, una forza viscosa che fa di noi quello che siamo. La formaumana non ha forma e per questo ci possiede durante tutta la vita e non ci abbandona finchénon moriamo.

Un guerriero deve perdere la forma umana per poter cambiare davvero. Altrimenti sono solochiacchiere.E' inutile sperare di cambiare le abitudini, perché non si cambia finché non si perde la formaumana. Eppure un guerriero, anche sapendo di non poter cambiare, si adopera per cambiare.Questo è l'unico vantaggio che un guerriero ha su un uomo qualunque. Il guerriero non è maideluso quando non riesce a cambiare.

Perdere la forma umana porta alla libertà. La libertà di ricordare se stessi, di incontrare ilproprio Altro e raggiungere la totalità di sé stessi. Perdere la forma umana è come una spirale.

I veggenti descrivono la forma umana come la forza assillante dell'allineamento, accesa dallosplendore della consapevolezza, nella esatta posizione in cui si trova normalmente il punto diunione. E' la forza che ci rende persone. Così, essere una persona equivale a essere costretto aunirsi a quella forza di allineamento e per conseguenza la posto preciso da cui scaturisce.

In un dato momento, a causa delle proprie attività, i punti di unione dei guerrieri tendono aspostarsi a sinistra. E' uno spostamento permanente, che risulta in un eccezionale senso didistacco, di indifferenza, di controllo o perfino di abbandono. Questo spostamento implica unnuovo allineamento di emanazioni ed è il principio di una serie di cambiamenti maggiori. I veggenti chiamano questo cambio iniziale perdita della forma umana, perché il movimentoinesorabile del punto di unione, che si allontana dalla posizione originale, ha come risultatola perdita irreversibile della nostra unione alla forza che ci rende persone.

La forma umana lascia il corpo di un guerriero dopo una lotta durissima che si manifestacome una malattia.Nell'andarsene la forma umana ferisce il corpo e può anche farlo morire; ma un guerrieroimpeccabile sopravvive sempre.Non dobbiamo opporci alla perdita della forma umana, anche se questa è dolorosa.

L'essere senza forma è però una situazione che non favorisce la calma e l'equilibrio. Essa noncomporta necessariamente una solidità emotiva. Un aspetto del distacco, cioè la capacità diimmergerci del tutto in quello che si sta facendo, si estende a ogni aspetto delle proprieattività, compreso quello dell'essere incoerenti ed estremamente meschini. Il vantaggiodell'essere senza forma è che ci concede un attimo di riflessione, purché si abbial'autodisciplina e il coraggio di utilizzarlo. Altrimenti si è in balia di radicali cambiamenti di

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umore e di incredibili discrepanze fra intenzioni e azioni.

Perdere la forma umana implica l'ingresso in un nuovo stato di separazione dagli umani affari.

Con l'attaccamento alle cose si creano ostacoli al processo della perdita della forma umana.La nostra attenzione è esercitata a concentrarsi con tenacia. Questo è il modo con cuisosteniamo il mondo.

La forma umana si nutre di alcuni sentimenti, come la pietà per noi stessi e per gli altri.Quando la perdiamo non siamo più schiavi dei nostri sentimenti.

Solo perdendo la forma umana è possibile accettare il nostro destino.

Un guerriero senza forma comincia a vedere un occhio. Egli usa quell'occhio per cominciarea sognare. Se non si ha nessuna forma non occorre addormentarsi per sognare: con l'occhiosi possono invocare i sogni anche da svegli.Certe volte l'occhio è molto piccolo, certe altre è enorme. Quando è piccolo il sogno èpreciso. Se è grande il sognare è come volare sopra le montagne e non vedere molto.

La lotta contro i vecchi se stessi: cambiare• La lotta contro i nostri vecchi se stessi in realtà dura tutta una vita.

I guerrieri devono essere impeccabili nel loro tentativo di cambiare, al fine di spaventare laforma umana e cacciarla via.

Per cambiare dobbiamo osservare tre condizioni: annunciare ad alta voce la nostra decisionedi cambiare, in modo che l'intento ci senta. Impegnare la nostra consapevolezza per un periodo di tempo; non possiamo solo cominciareuna cosa e poi abbandonarla appena ci scoraggiamo. A volte ci vogliono anni prima che unuomo si convinca del bisogno di cambiare.Guardare al risultato delle nostre azioni con un senso di completo distacco; non possiamofarci coinvolgere dall'idea di riuscita o di fallimento.

Mentire a noi stessi per un periodo ci inchioda ad un altro fare e allora comprendiamo che siaquesto che il nostro solito fare sono menzogne, sono irreali; dipendere dall'uno o dall'altro ètempo sprecato, perché la sola cosa vera è l'essere in noi che deve morire.

C'è solo un modo per imparare e consiste nell'andare fino in fondo alle cose. Limitarsi aparlare del potere è inutile. Se vogliamo sapere cos'è e se lo vogliamo immagazzinare,dobbiamo affrontare tutto da soli.

Il potere viene solo dopo che s'è accettato il destino senza recriminazioni.

Cancellare la storia personale

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