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forma speciale in www.sanitariasantanna.com [email protected] Anno XII - Sport Comuni Speciale Informa Supplemento al n. 10 ottobre 2018 - Finito di stampare il 29/10/2018 COPIA GRATUITA Ci si addentra nell’autunno, si respira la prima nebbia, il profumo delle caldar- roste e si tirano le somme su quanti, dei buoni propositi abbozzati a gennaio, si sono portati a termine. Spesso hanno a che fare con la salute, come quella visita che rimandiamo da tanto, quel controllino che «è di routine, lo faccio solo per sicurezza» anche se in realtà ci pensiamo anche di notte mentre ci rigiriamo nel letto senza riuscire a prendere sonno; quell’argomento di cui dobbiamo parlare ai figli o ai genitori, ma rimandiamo perché ci crea ansia. A maggior ragione quando si tratta di salute bisogna attivarsi, perché l’antico detto «prevenire è meglio che curare» risponde al vero, dobbiamo imparare a prenderci cura del nostro corpo senza aspettare che sia lui a mandare segnali d’allarme. Si parte dai più piccoli, che in men che non si dica saranno adolescenti e possono trovare difficoltà nel parlare ai genitori di argomenti per loro importanti o che creano loro preoccupa- zione; è fondamentale ritagliare dei momenti da dedicare all’a- scolto, perché la comunica- zione intra-familiare è un’efficace vaccino contro le incomprensioni e soprattutto contro la ricerca di attenzioni attraverso strade sbagliate. Questo può essere un primo passo per realizzare un proposito importante: assicurarsi di dare ai propri figli le giuste attenzioni, bilanciare i divieti e le permissioni per creare un ambiente sano ed armonioso (vedi approfondimento pag. 1 e 3) . Altro proposito di quest’anno: prenderci cura della salute attraverso l’infor- mazione, screening e visite di controllo, che permettono di vivere con maggiore serenità la vita, singola e di relazione. Sembrerebbe cosa di poco conto, e invece sapere che non abbiamo nulla o che comunque, se c’è qualcosa, ne siamo a conoscenza e possiamo attivarci per affron- tarlo nel modo opportuno, ha un forte impatto mentale. Diventa impor- tante soprattutto in vista dei cambiamenti che il nostro corpo subisce nel corso della vita; subentrano le fasi e così le diverse necessità, anche quelle che facciamo finta di non vedere perché ci ricordano che il corpo cambia, col passare del tempo. È così che una donna che si affaccia alla finestra della menopausa avrà esigenze nuove, a cui spesso non si presta il giusto peso. È invece opportuno sapere ciò che accade, partendo dalle basi, dalla chimica, da quella mera dicitura « carenza di vitamina D» evidenziata sul referto fino ai trattamenti per affrontare l’osteoporosi che spesso fa capolino nel post-me- nopausa (pag. 4) . Parlando poi di fabbisogno, un altro proposito must-have: mangiare sano; proposito che ben si sposa con quello prece- dente, perché salute e preven- zione passano in primis attra- verso ciò che mettiamo nel piatto. Partire da una spesa consapevole (pag. 7) ci permette di fare scelte appropriate per dare al corpo ciò di cui ha bisogno, anche in relazione alle esigenze che sorgono in specifici momenti della vita. Ultimo proposito ma non meno importante: affrontare i problemi appena si presentano. Perché si sa, curare subito un piccolo malanno è più semplice che curare un problema che si trascina da mesi. A tal proposito troviamo due approfondimenti dedicati alla prevenzione degli infortuni nella pratica sportiva e consigli per affrontarli (pag. 5) e problemi di salute «banali» che, proprio per questo, tendiamo spesso a sottovalutare, peggiorando la situazione (pag. 2). LA SALUTE PASSA DALL’INFORMAZIONE I NUOVI ADOLESCENTI Ps icologia Continua a pag. 3 >>> In meno di tre generazioni la struttura della famiglia si è modificata profondamente, risen- tendo dei cambiamenti sociali che hanno modificato drasticamente e in breve tempo non solo i nostri stili di vita ma anche gli stessi principi educativi. Da una educazione autoritaria dove i ruoli e le regole erano ben delineati e chiari, si è passati ad una educazione centrata maggiormente sul valore della crescita ed il rispetto delle potenzialità del bambino. Questo modo nuovo di intendere l’educazione ha promosso molti cambiamenti positivi, ma ha anche generato confusione sulla reale misura dei divieti e delle concessioni: dal troppo rigore di un tempo si rischia di passare al nulla di oggi. Un chiaro segnale che qualche cosa non va nel verso giusto ci proviene proprio dalla fase di crescita più sensibile ai mutamenti, vale a dire l’adolescenza, da sempre considerata l’età che mette in crisi tanto gli adulti quanto i giovani. Questo non significa che era meglio una volta, ma che un sano ed attento esame dei ruoli educativi, oggi diventa più che mai indispen- sabile, per uscire dallo stato di impotenza nel quale gli adulti si vengono spesso a trovare. Un mio docente universitario, Guido Petter , affermava che una buona età adulta si prepara nella adolescenza e una buona adolescenza si prepara nell’infanzia. Molto dipende quindi da come viene gestita la prima infanzia. Vediamo come ce la caviamo oggi con i nostri figli quando sono piccoli. Oggi l’affer- mazione della autorità e delle punizioni, soprattutto quelle corporali, è stata del tutto bandita dal compito educativo. L’atten- zione si è invece spostata maggiormente sul dare al figlio ogni possibilità di crescita e di benessere. Un principio certamente di grande valore, ma di difficile applicazione, in quanto richiede al genitore molto equilibrio
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ATITA in forma · 2018. 12. 3. · dalle micosi tipiche nel Piede d’Atleta o, più semplicemente, da processi di macerazione interdi-gitale spesso diffusi in presenza di dita molto

Aug 18, 2021

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Anno XII - Sport Comuni Speciale Informa Supplemento al n. 10 ottobre 2018 - Finito di stampare i l 29/10/2018

COPIAGRATUITA

Ci si addentra nell’autunno, si respira la prima nebbia, il profumo delle caldar-roste e si tirano le somme su quanti, dei buoni propositi abbozzati a gennaio, si sono portati a termine. Spesso hanno a che fare con la salute, come quella visita che rimandiamo da tanto, quel controllino che «è di routine, lo faccio solo per sicurezza» anche se in realtà ci pensiamo anche di notte mentre ci rigiriamo nel letto senza riuscire a prendere sonno; quell’argomento di cui dobbiamo parlare ai figli o ai genitori, ma rimandiamo perché ci crea ansia. A maggior ragione quando si tratta di salute bisogna attivarsi, perché l’antico detto «prevenire è meglio che curare» risponde al vero, dobbiamo imparare a prenderci cura del nostro corpo senza aspettare che sia lui a mandare segnali d’allarme. Si parte dai più piccoli, che in men che non si dica saranno adolescenti e possono trovare difficoltà nel parlare ai genitori di argomenti per loro importanti o che creano loro preoccupa-zione; è fondamentale ritagliare dei momenti da dedicare all’a-scolto, perché la comunica-zione intra-familiare è un’efficace vaccino contro le incomprensioni e soprattutto contro la ricerca di attenzioni attraverso strade sbagliate. Questo può essere un primo passo per realizzare un proposito importante: assicurarsi di dare ai propri figli le giuste attenzioni, bilanciare i divieti e le permissioni per creare un ambiente sano ed armonioso (vedi approfondimento pag. 1 e 3).Altro proposito di quest’anno: prenderci cura della salute attraverso l’infor-mazione, screening e visite di controllo, che permettono di vivere con maggiore serenità la vita, singola e di relazione. Sembrerebbe cosa di poco conto, e invece sapere che non abbiamo nulla o che comunque,

se c’è qualcosa, ne siamo a conoscenza e possiamo attivarci per affron-tarlo nel modo opportuno, ha un forte impatto mentale. Diventa impor-tante soprattutto in vista dei cambiamenti che il nostro corpo subisce nel corso della vita; subentrano le fasi e così le diverse necessità, anche quelle

che facciamo finta di non vedere perché ci ricordano che il corpo cambia, col passare del tempo. È così che una donna che si affaccia alla finestra della menopausa avrà esigenze nuove, a cui spesso non si presta il giusto peso. È invece opportuno sapere ciò che accade, partendo dalle basi, dalla chimica, da quella mera dicitura «carenza di vitamina D» evidenziata sul referto fino ai trattamenti per af frontare l’osteoporosi che spesso fa capolino nel post-me-nopausa (pag. 4). Parlando poi di fabbisogno, un altro proposito must-have: mangiare sano; proposito che ben si sposa con quello prece-dente, perché salute e preven-zione passano in primis attra-verso ciò che mettiamo nel piatto. Partire da una spesa consapevole (pag. 7) ci permette di fare scelte appropriate per dare al corpo ciò di cui ha

bisogno, anche in relazione alle esigenze che sorgono in specifici momenti della vita. Ultimo proposito ma non meno importante: affrontare i problemi appena si presentano. Perché si sa, curare subito un piccolo malanno è più semplice che curare un problema che si trascina da mesi. A tal proposito troviamo due approfondimenti dedicati alla prevenzione degli infortuni nella pratica sportiva e consigli per affrontarli (pag. 5) e problemi di salute «banali» che, proprio per questo, tendiamo spesso a sottovalutare, peggiorando la situazione (pag. 2).

LA SALUTE PASSA DALL’INFORMAZIONE

I NUOVI ADOLESCENTIPs icologia

Continua a pag. 3 >>>

In meno di tre generazioni la struttura della famiglia si è modificata profondamente, risen-tendo dei cambiamenti sociali che hanno modificato drasticamente e in breve tempo non solo i nostri stili di vita ma anche gli stessi principi educativi.Da una educazione autoritaria dove i ruoli e le regole erano ben delineati e chiari, si è passati ad una educazione centrata maggiormente sul valore della crescita ed il rispetto delle potenzialità del bambino. Questo modo nuovo di intendere l’educazione ha promosso molti cambiamenti positivi, ma ha anche generato confusione sulla reale misura dei divieti e delle concessioni: dal troppo rigore di un tempo si rischia di passare al nulla di oggi. Un chiaro segnale che qualche cosa non va nel verso giusto ci proviene proprio dalla fase di crescita più sensibile ai mutamenti, vale a dire l’adolescenza, da sempre considerata l’età che mette in crisi tanto gli adulti quanto i giovani.

Questo non significa che era meglio una volta, ma che un sano ed attento esame dei ruoli educativi, oggi diventa più che mai indispen-sabile, per uscire dallo stato di impotenza nel quale gli adulti si vengono spesso a trovare.Un mio docente universitario, Guido Petter, affermava che una buona età adulta si prepara nella adolescenza e una buona adolescenza si prepara nell’infanzia. Molto dipende quindi da come viene gestita la prima infanzia.Vediamo come ce la caviamo oggi con i nostri figli quando sono piccoli. Oggi l’affer-mazione della autorità e delle punizioni, soprattutto quelle corporali, è stata del tutto bandita dal compito educativo. L’atten-zione si è invece spostata maggiormente sul dare al figlio ogni possibilità di crescita e di benessere. Un principio certamente di grande valore, ma di difficile applicazione, in quanto richiede al genitore molto equilibrio

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2 Anno XII - Sport Comuni Speciale Informa Supplemento al n. 10 ottobre 2018

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Anno XII - Sport Comuni Speciale Informa Supplemento al n. 10 ottobre 2018 - Finito di stampare i l 29/10/2018

COPIAGRATUITA

Ci si addentra nell’autunno, si respira la prima nebbia, il profumo delle caldar-

roste e si tirano le somme su quanti, dei buoni propositi abbozzati a gennaio,

si sono portati a termine. Spesso hanno a che fare con la salute, come

quella visita che rimandiamo da tanto, quel controllino che «è di routine, lo

faccio solo per sicurezza» anche

se in realtà ci pensiamo anche di

notte mentre ci rigiriamo nel letto

senza riuscire a prendere sonno;

quell’argomento di cui dobbiamo

parlare ai � gli o ai genitori, ma

rimandiamo perché ci crea ansia.

A maggior ragione quando si

tratta di salute bisogna attivarsi,

perché l’antico detto «prevenire

è meglio che curare» risponde

al vero, dobbiamo imparare a

prenderci cura del nostro corpo

senza aspettare che sia lui a

mandare segnali d’allarme.

Si parte dai più piccoli, che in

men che non si dica saranno

adolescenti e possono trovare

dif� coltà nel parlare ai genitori

di argomenti per loro importanti

o che creano loro preoccupa-

zione; è fondamentale ritagliare

dei momenti da dedicare all’a-

scolto, perché la comunica-

zione intra-familiare è un’ef� cace

vaccino contro le incomprensioni

e soprattutto contro la ricerca di

attenzioni attraverso strade sbagliate. Questo può essere un primo passo

per realizzare un proposito importante: assicurarsi di dare ai propri � gli le

giuste attenzioni, bilanciare i divieti e le permissioni per creare un ambiente

sano ed armonioso (vedi approfondimento pag. 1 e 3).

Altro proposito di quest’anno: prenderci cura della salute attraverso l’infor-

mazione, screening e visite di controllo, che permettono di vivere con

maggiore serenità la vita, singola e di relazione. Sembrerebbe cosa di

poco conto, e invece sapere che non abbiamo nulla o che comunque,

se c’è qualcosa, ne siamo a conoscenza e possiamo attivarci per affron-

tarlo nel modo opportuno, ha un forte impatto mentale. Diventa impor-

tante soprattutto in vista dei cambiamenti che il nostro corpo subisce nel

corso della vita; subentrano le fasi e così le diverse necessità, anche quelle

che facciamo � nta di non vedere

perché ci ricordano che il corpo

cambia, col passare del tempo.

È così che una donna che

si affaccia alla finestra della

menopausa avrà esigenze nuove,

a cui spesso non si presta il

giusto peso. È invece opportuno

sapere ciò che accade, partendo

dalle basi, dalla chimica, da

quella mera dicitura «carenza

di vitamina D» evidenziata sul

referto fino ai trattamenti per

af frontare l’osteoporosi che

spesso fa capolino nel post-me-

nopausa (pag. 4). Parlando poi di fabbisogno,

un altro proposito must-have:

mangiare sano; proposito che

ben si sposa con quello prece-

dente, perché salute e preven-

zione passano in primis attra-

verso ciò che mettiamo nel

piatto. Partire da una spesa

consapevole (pag. 7) ci permette

di fare scelte appropriate per

dare al corpo ciò di cui ha

bisogno, anche in relazione alle esigenze che sorgono in speci� ci momenti

della vita. Ultimo proposito ma non meno importante: affrontare i problemi

appena si presentano. Perché si sa, curare subito un piccolo malanno è più

semplice che curare un problema che si trascina da mesi. A tal proposito

troviamo due approfondimenti dedicati alla prevenzione degli infortuni nella

pratica sportiva e consigli per affrontarli (pag. 5) e problemi di salute «banali»

che, proprio per questo, tendiamo spesso a sottovalutare, peggiorando la

situazione (pag. 2).

AUTUNNO: SALUTE E PREVENZIONE

I NUOVI ADOLESCENTIPs icologia

Continua a pag. 3 >>>

In meno di tre generazioni la struttura della

famiglia si è modi� cata profondamente, risen-

tendo dei cambiamenti sociali che hanno

modi� cato drasticamente e in breve tempo

non solo i nostri stili di vita ma anche gli stessi

principi educativi.Da una educazione autoritaria dove i ruoli

e le regole erano ben delineati e chiari, si

è passati ad una educazione centrata

maggiormente sul valore della crescita

ed il rispetto delle potenzialità del bambino.

Questo modo nuovo di intendere l’educazione

ha promosso molti cambiamenti positivi, ma

ha anche generato confusione sulla reale

misura dei divieti e delle concessioni: dal

troppo rigore di un tempo si rischia di passare

al nulla di oggi. Un chiaro segnale che qualche

cosa non va nel verso giusto ci proviene

proprio dalla fase di crescita più sensibile

ai mutamenti, vale a dire l’adolescenza, da

sempre considerata l’età che mette in crisi

tanto gli adulti quanto i giovani.

Questo non signi� ca che era meglio una volta,

ma che un sano ed attento esame dei ruoli

educativi, oggi diventa più che mai indispen-

sabile, per uscire dallo stato di impotenza nel

quale gli adulti si vengono spesso a trovare.

Un mio docente universitario, Guido Petter,

affermava che una buona età adulta si

prepara nella adolescenza e una buona

adolescenza si prepara nell’infanzia. Molto

dipende quindi da come viene gestita la

prima infanzia.Vediamo come ce la caviamo oggi con i

nostri � gli quando sono piccoli. Oggi l’affer-

mazione della autorità e delle punizioni,

soprattutto quelle corporali, è stata del tutto

bandita dal compito educativo. L’atten-

zione si è invece spostata maggiormente

sul dare al � glio ogni possibilità di crescita

e di benessere. Un principio certamente di

grande valore, ma di dif� cile applicazione, in

quanto richiede al genitore molto equilibrio

L’onicocriptosi, meglio nota come unghia incarnita, è una condizione patologica che si manifesta quando una porzione e/o u n f r a m m e n t o dell’unghia penetra nei tessut i mol l i p r o v o c a n d o u n r i g o n f i a m e n t o e, talvolta, un’in-fezione del bordo del dito; tale condi-zione, se non risolta tempestivamente, rischia di incombere in dolor i sempre più accentuati ed invalidanti. La stagione estiva costituisce di per sé il periodo che maggiormente favorisce l’insorgere di questa condizione patologica, a causa delle aumentate temperature e del conseguente incremento della sudorazione di tutti i tessuti corporei e, in particolar misura, del piede stesso.La sudorazione eccessiva rappre-senta, dunque, una delle cause maggiormente rilevanti di unghia incarnita: questa, infatti, determina una condizione di indebolimento dei tessuti e di conseguente macera-zione degli stessi, in particolare misura a livello delle superficie cutanee del nostro corpo più sotto-poste ed esposte ad attrito. Un esempio di cosa può determinare questo fenomeno è rappresentato dalle micosi tipiche nel Piede d’Atleta o, più semplicemente, da processi di macerazione interdi-gitale spesso diffusi in presenza di dita molto ravvicinate. Frequentemente, quindi, l’aumentato attrito tra il primo ed il secondo dito fa sì che il bordo interno dell’alluce venga sottoposto ad una maggiore pressione contro la lamina ungueale; questa, venendo in contatto con un tessuto indebolito dai fenomeni di sudorazione e macerazione prece-dentemente descritti, lesiona la cute, provocando processi infettivi e

l’insorgere di unghia incarnita.È bene ricordare che anche talune calzature possono portare a questa

tipologia di problematica: la scelta della calzatura al momento dell’ac-quisto deve essere accompagnata sempre da una scrupolosa prova, al fine di verificare eventuali conflitti tra le dita del piede e la stessa. Medesima importanza deve essere attribuita al taglio che periodica-mente facciamo alle nostre unghie: è fondamentale, infatti, rispettare il più possibile l’anatomia e la morfo-logia della nostra lamina; risulta errato, dunque, accorciarla esage-ratamente o arrotondare eccessi-vamente le estremità laterali: si ha il rischio di creare delle specule che possono lesionare il bordo della cute del dito. Nel caso di traumi alle dita o diret-tamente alle lamine, infine, è impor-tante non sottovalutare lo stato del complesso ungueale: un’unghia sollevata o parzialmente scollata può degenerare in una lesione del letto ungueale e provocare un’infezione.

Come si riconosce un’unghia incarnita?

La lamina più frequentemente interessata è quella del primo dito, ma talvolta la lesione può svilup-parsi anche a carico delle lamine delle altre dita del piede.Allo stadio iniziale si avverte un fastidio variabile in concomitanza

Rubrica a cura del Podologo Dott. Giacomo Sella

Studio di Via Bologna, 68 - FerraraSu appuntamento: 0532/798230

Il podologo

al cammino o alla pressione della lamina contro il letto ungueale. Con l’aggravarsi della lesione, però,

si può andare incontro ad un’infezione, associata a rigonfiamento ed arros-samento in iz ia lmente solo dei tessuti concomi-tanti, ma che può andare a coinvolgere, se non debitamente trattata, tutti i tessuti perimetrali della lamina. Nei casi più gravi, inoltre, si può manifestare una reaz ione cutanea ed infettiva di tutto il dito che, in pazienti immuno-depressi o af fet t i da

diabete, possono determinare pericolose conseguenze, fino ad arrivare all’amputazione del dito stesso.

TrattamentoSulla base dell’entità e gravità della

condizione patologica si stabilisce il trattamento più adeguato. Il Podologo, professionista sanitario e specia l is ta ne l t rat tamento conservativo, cioè volto a garantire il più possibile la porzione della lamina sana, ha come finalità quella di rimuovere la porzione di unghia invaginata nei tessuti e, una volta risoltosi il processo infettivo, intra-prendere un percorso di “rieduca-zione” ungueale, al fine di favorire la ricrescita della lamina preceden-temente lesionata, evitando nuovi traumatismi ai tessuti.

BONDENO L’ORTOPEDIA SANITARIA

SANT’ANNA CAMBIA SEDEP o c h i m e t r i separano la vecchia sede de l l ’O r to -pedia San i ta r ia S a n t ’A n n a d a quella nuova in via Bonati 1, angolo Viale Repubblica, ma diverse novità c a r a t t e r i z z a n o il nuovo negozio, non solo in termini di maggiori spazi espositivi. Ne l l ’ot t ica d i mig l ioramento dei servizi offerti alla propria affezionata clientela la struttura è ora dotata di un ampia sala prove per la realizzazione di plantari e ortesi su misura.

I n o l t r e , a l l a p r e s e n z a d e l Tecnico  Ortopedico si affiancherà quella di una Podologa professio-nista che svolgerà un importante servizio di consulenza. Lo staff ti aspetta nei rinnovati locali con la consueta cordialità e competenza.

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3Anno XII - Sport Comuni Speciale Informa Supplemento al n. 10 ottobre 2018

Ps icologia

nel saper gestire gli spazi genitoriali ed educativi. Per svolgere questo compito infatti i genitori, per sentirsi sostenuti, si affidano sovente a strutture educative a tempo pieno e di diverso tipo, in questo modo i figli possono godere di molte opportunità di apprendimento, però passano troppo tempo fuori casa e troppo poco in famiglia, questo va ad incidere inevitabilmente sulla qualità del rapporto genitoriale. In casi estremi i l r a p p o r t o che i gen i to r i instaurano con i loro figli si limita a b rev i spa z i giornalieri dove il più delle volte lo scambio si limita a l l e c l a s s i che d o m a n d e d i s e v i z i o : “ H a i fatto i compiti? Come sei andato a scuola? Dove sei andato oggi? Ha i mang iato? Fai il bravo e non disturbare che io sono stanco” In questi casi i bambini devono lottare e fare di tutto per ottenere l’atten-zione dei genitori, imparando che è solo così che si instaura un rapporto. Quando diventeranno adolescenti, si sentiranno disorientati, saranno spesso apatici o in casi più estremi aggressivi anche nei confronti dei genitori.Ovviamente il buon senso ci sugge-risce che la strada migliore starebbe nel giusto mezzo. Ma quale è la giusta via di mezzo?Dobbiamo partire dalla consta-tazione che negli ultimi tempi è stata data una valenza nuova all’in-tendere il mondo dell’infanzia. Fin da piccoli a questi bambini come abbiamo detto, è stato riconosciuto il valore della loro individualità, del loro desiderio di scoprire, di imparare, di conseguenza ogni loro

bisogno è stato interpretato come un valore di crescita. Quindi i bambini di oggi crescono all’insegna del sostegno quasi incondizionato degli adulti, affinché possano esprimersi pienamente senza remore e senza inibizioni.Ora questo è da considerarsi un grande passo in avanti, ma comporta la costante ricerca di un delicato equilibrio che eviti di eccedere nel troppo permissivismo;

per questo serve saper sancire i sani l imit i che garantiscano ai figli quel senso di sicurezza e di tranquillità di cui hanno bisogno per crescere, e non tutti i genitori sono pront i o preparati a farlo.Inoltre crescere s o t t o q u e s t a tutela e prote-zione, che certa-mente gli garanti-scono lo sviluppo

di capacità e di conoscenze elevate, al contempo lo espongono anche al rischio di grandi aspettative di riuscita e di successo personale a cui spesso il bambino non può arrivare, rischiando così delusioni molto gravi.Per raggiungere questo livello di abilità, l’infanzia di questi adole-scenti è trascorsa come si è detto tra asili e scuole a tempo pieno, corsi di ogni tipo, a loro è stato chiesto fin dall’età scolare di effettuare scelte di orientamenti scolastici e di amicizie che hanno influenzato anche quelle dei genitori. Non hanno patito è vero la sottomissione alla autorità e nemmeno il secco “no” come divieto, ma hanno trascorso molte ore della loro vita impegnati ad apprendere e a dare sempre il massimo lontano dalla famiglia, hanno beneficiato di molto poco tempo per stare in

intimità con i genitori o da soli, e non hanno potuto fermarsi per imparare a gestire emozioni e sentimenti, hanno in sostanza sviluppato scarsa sicurezza ed autonomia affettiva, anche se sanno molto, di tutto su tutto.Di conseguenza il momento del processo di separazione dalla tutela della famiglia, indispensabile per raggiungere una maturità emotiva, in età adolescenziale non avviene più come un tempo opponendosi alla autorità genitoriale, alla tradi-zione e al potere, in quanto non può esserci una ribellione a qualcosa che non c’è mai stato; ma assistiamo oggi ad un’altra forma di ribel-lione adolescenziale e vale a dire ad una tendenza ad eludere e a disattendere le elevate aspettative genitoriali. Oggi quindi il processo separativo adole-scenziale at tra-verso il quale il g i ova n e c e r c a d i a f f e r m a r e u n p r o p r i o I o autonomo, passa p r o p r i o a t t r a -v e r s o q u e s t o deludere le aspet-tative, che nella crescita ha fatto diventare anche sue, temendo il fa l l imento. Non sentendosi all’al-tezza evita il confronto con i propri limiti, teme di soffrire e di far soffrire, in quanto non era stato preparato a gestire una possibile sconfitta. Inoltre nel mondo fuori deve costantemente confrontarsi con lo strapotere dei coetanei, con la spettacolarizzazione di ogni evento privato, con le facili oppor-tunità, il narcisismo sfrenato e il successo a tutti i costi, dove non è permesso manifestare le proprie debolezze.

Quindi per operare una educa-zione sana ed efficace, serve porsi nei confronti del giovane in una relazione autorevolmente equili-

brata in cui ci sia un sano legame affettivo fatto di intimità dei senti-menti, ponendo in chiaro fin da subito le regole de l rec ip roco rispetto. Bisogna saper p ropor z iona re le aspettative e aiutare il ragazzo a s u p e r a r i l senso di inade-guatezza, prepa-randolo at tra-verso una sana meritocrazia fin da bambino, ad

accettare la sconfitta ed il fallimento. Dobbiamo aiutarlo ad imparare il complicato ma vitale vocabo-lario dei sentimenti, prepararlo ad affrontare la paura di non saper superare il dolore, ma soprat-tutto dobbiamo dargli la speranza di un futuro, in quanto senza l’aspettativa di un futuro l’adole-scente è costretto a vivere nell’e-terno presente e di conseguenza a rifugiarsi nei suoi mondi illusori, quindi a non crescere.

Rubrica a cura della dott.ssa Marisa Antollovich

Psicologa, Psicoterapeuta, Psicologa dello Sport, Presidente CERPS

info: [email protected]

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...comporta la costante ricerca

di un delicato equilibrio che eviti di eccedere nel troppo permissivismo; per questo serve saper sancire i sani limiti...

...ma assistiamo oggi ad un’altra

forma di ribellione adolescenziale e vale a dire ad una

tendenza ad eludere e a disattendere le elevate aspettative

genitoriali....

I NUOVI ADOLESCENTI <<< segue da pagina 1

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4 Anno XII - Sport Comuni Speciale Informa Supplemento al n. 10 ottobre 2018

L’osteoporosi è una malattia caratte-rizzata da una sostanziale perdita di massa ossea, la quale, porta ad una compromissione  della funzio-nalità, della micro-architettura e del metabolismo osseo, provocando un aumento del rischio di fratture. Le fratture sono una delle principali cause di perdita dell’autonomia e della qualità della vita. È un problema di  salute globale, che coinvolge circa 200 milioni di persone nel mondo. Le strategie farmaco-logiche, come l’uso di agenti riassorbimento osseo e anabo-lizzanti che possono aumentare la densità minerale ossea e di ridurre il rischio di fratture, sono efficaci, ma anche limitate. Le misure generali di prevenzione e trattamento dell’osteoporosi come l’assunzione di calcio e vitamina D, insieme alla pratica di esercizio fisico adattato, possono e devono essere promosse anche prima della manifestazione della malattia. Il tessuto osseo è un tessuto dinamico e in condi-zioni fisiologiche viene conti-nuamente rinnovato e rimodellato. Come tessuto dinamico, si adatta e risponde agli stimoli esterni, come la forza di gravità, l’esercizio fisico e vibrazioni meccaniche. Si evidenzia che durante l’esercizio fisico, le forze esercitate sulle ossa, portano ad un incremento della sintesi di massa ossea.

ESERCIZIO AEROBICO E CARICHI ESTERNI

Gli studiosi hanno osservato che chi pratica esercizio aerobico senza carichi esterni, come i ciclisti e nuotatori, di solito presentano una densità ossea inferiore rispetto a quelli che partecipano ad un proto-collo di esercizio con una compo-nente di carico esterno. L’esercizio aerobico che non prevede carichi esterni, stimola poco il metabo-lismo osseo. Si raccomandano esercizi alternativi (sollevamento pesi, pliometria, o altre attività che prevedano un carico superiore a quello gravitario), come integrazione per preservare la densità ossea. Pensando alle donne in post-meno-pausa, l’esercizio aerobico potrebbe essere raccomandato per il miglio-ramento della salute generale, ma per il trattamento dell’osteoporosi, è necessario integrare esercizi specifici, protocollati da personale specializzato nelle attività motorie adattate, sia contro gravità o con dei carichi. Studi dimostrano che solo l’attività del camminare come tratta-mento chinesiterapico, ha effetti limitati, ovvero, ha effetti impor-tanti sulla densità ossea del collo femorale, ma non ha effetti signifi-cativi sulla densità minerale ossea del rachide lombare. Il beneficio dell’esercizio fisico è specifico nel distretto corporeo sollecitato. Quindi in base al grado e alla localizzazione del distretto colpito da osteoporosi,

si proporrà la strategia chinesiologia appropriata.

ESERCIZI DI FORZASembra che esercizi come il solle-vamento pesi siano il metodo più ef f icace nella prevenzione e trattamento dell’osteoporosi. Però, siccome le persone anziane solitamente presentano limita-zioni articolari, dovute ad artrosi, ernia discale, fratture vertebrali, questa metodica deve essere ancor

più adattata, in base alla condi-zione di partenza del soggetto. Gli autori hanno concluso che per salvaguardare la densità ossea del rachide, si raccomanda un tipo di lavoro misto (esercizi aerobici + forza). Negli esercizi di forza, le contrazioni muscolari vengono trasmesse all’osso, promuovendo la risposta osteogenica, ovviamente nelle zone che hanno subito tali forze muscolo-tendinee. Un programma di esercizi di forza, che comprenda sia moderata che elevata intensità (dal 70 al 90% di un 1RM), dalle 3 alle 4 serie, con 8-12 ripetizioni per ogni esercizio, eseguite 2 o 3 volte a settimana, con una durata di oltre un anno, ha comportato un miglioramento della densità ossea dell’anca e del femore nelle donne in post-menopausa. Gli studi hanno dimostrato che gli esercizi che stimolano maggiormente la densità

ossea sono, esercizi dinamici, ad alta intensità e di breve durata. Questa tipologia di allenamento effettuato in modo dinamico, viene raccomandato con poche ripeti-zioni per serie (6 ripetizioni). Questo allenamento è necessario affinché vengano sollecitate le fibre muscolari di 2 tipo, le quali sono le maggiori responsabili della stimolazione del metabolismo osseo.

ESERCIZI PROPRIOCETTIVI E DI EQUILIBRIO

Quando si verificano fratture ver tebrali, i corpi ver tebrali possono collassare, portando ad un’alterazione delle curve fisiolo-giche del rachide, compromet-tendo ad esempio la capacità di equilibrio. Inoltre i propriocettori situati nei muscoli para-verte-brali avranno una ridotta sensi-bilità nel mantenere il tronco nella posizione corretta, aumen-tando così il rischio di caduta. Le tecniche chinesiterapiche di rieducazione posturale, sono molto importanti in questi casi.

Alcuni esempi di esercizi per migliorare l’andatura e l’equilibrio sarebbero (preferibilmente a piedi nudi): andature con una base di appoggio allargata, giocando su diverse modalità e direzioni del cammino, sia sui talloni e che sull’avampiede, con piccoli salti, oppure trasferendo il peso da una gamba all’altra, lavorando in maniera coordinata anche con gli arti superiori. È anche utile l’eser-cizio fisico in acqua (preferibilmente all’altezza del processo xifoideo) perché l ’acqua aggiunge uno squilibrio maggiore che deve essere controllato dal soggetto, oltre alla resistenza dell’acqua che deve essere vinta, lavorando indiretta-mente anche sul potenziamento muscolare.  Negli studi, l’associa-zione tra potenziamento muscolare ed esercizi propriocettivi, risulta vincente.

RACCOMANDAZIONIÈ molto impor tante raf forzare anche la muscolatura del cuore in quanto necessaria per il manteni-mento di una buona postura e per la stabilità del rachide. Bisogna evitare in questi soggetti con osteo-porosi, movimenti che potrebbero apportare uno stress eccessivo sul corpo vertebrale, e nel caso in cui la persona presenta fragilità ossea, una frattura. Gli esercizi per i muscoli addominali possono essere tranquillamente adattati a donne con osteoporosi con delle precauzioni: contrazioni isometriche con la colonna verte-brale allineata nella posizione fisio-logica, semi-flessioni dell’anca con la persona sdraiata sul pavimento (in quanto flessioni complete risultano maggiormente stressanti per i corpi vertebrali), movimenti di antiver-sione e retroversione del bacino ed esercizi di espirazione forzata.Ricapitolando, un programma di esercizio combinato (Forza + aerobico + carico) è raccomandato per migliorare la densità ossea del rachide. Anche se gli esercizi con carico sono fondamentali, sembra che altre variabili come la forza muscolare, tipo di contrazione muscolare, la durata e l’intensità dell’esercizio, sono elementi sui quali giocare per indurre cambia-menti nel metabolismo osseo. Vi sono molte modalità di intervento chinesiterapico per la prevenzione e il trattamento dell’osteoporosi in post-menopausa. Pertanto,  è strettamente raccomandato che dopo la consultazione medica, il soggetto si affidi a personale specializzato nelle attività motorie adattate.

BIBLIOGRAFIALinda Denise Fernandes Moreira et al. “Physical exercise and osteoporosis: effects of different types of exercises on bone and physical function of postme-nopausal women”  Arq Bras Endocrinol Metab. 2014;58(5):514-22

OSTEOPOROSI POST-MENOPAUSA: IL TRATTAMENTO CHINESIOLOGICO

Rubrica a cura del Centro Attività Motoria AdattataEsercizio VitaIl Movimento è un Bisogno...l’Esercizio è VitaTel. 0532 747914www.eserciziovita.ite-mail: [email protected]

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5Anno XII - Sport Comuni Speciale Informa Supplemento al n. 10 ottobre 2018

La pal lavolo è una discipl ina sportiva senza contatto fisico, che esalta, durante il suo svolgimento, le possi-bil ità di movimento articolare e di tenuta muscolare di tutto il corpo. L a t e n d e n z a , du ran te l a p repa-ra z ione de l l ’a t l e ta (soprattutto nei più giovani), è quella di favorire, di molto, lo sviluppo della potenza musco la re e de l lo s tudio de i “ fonda-mentali” a discapito della elasticità. Le tecniche sfruttano f r e q u e n t e m e n t e l’esplosività del gesto atletico, portando il giocatore a scaricare i n p o c h i s e c o n d i la propr ia potenza muscolare sulle mani e /o su l l e b racc ia , obbligando il resto del corpo a stabilizzare il movimento finale anche con posizioni estreme.Gli incidenti muscolari più frequenti sono spesso dovuti alla mancanza di elasticità del corpo che deve sostenere l’ef fettuazione finale della tecnica. I l muscolo, per esercitare tutta la sua funzione al massimo della potenza deve poter “interpretare” tutta la sua lunghezza.Se un muscolo o un gruppo muscolare non ha l’elasticità neces-saria, ma il gesto atletico richiede comunque l’arrivare ad una certa posizione, la conseguenza è la “distrazione” o la “rottura”.Muscoli forti , ma “corti”, alla fine risultano sempre in una diminu-zione della potenza finale oltre a causare danni.Nella battuta in salto (flottante o in Top-spin) e nella schiacciata il giocatore si trova ad effettuare un salto portando in estensione il braccio e la spalla dopo aver

caricato il colpo con la flessione e la retropulsione. Ma cosa succede

al resto del corpo? Durante il “volo” il tronco diviene il punto d’appoggio e di controllo degli arti ( for te contraz ione de i muscoli antigravitari) in estensione e rotazione dorsale, situazione critica per il dorso (segmento meno mobile del rachide), questo richiede ai muscoli s p i n a l i u n a g r a n d e contrazione per stabi-lizzarne la posizione. Le anche sono in esten-sione mentre le ginocchia vanno in flessione. Questo compor ta la messa in tensione prepotente, del quadr ic ip i te e soprat-tutto del retto anteriore (muscolo bi-ar t icolare) che, se non sufficiente-mente elastici, possono andare incontro a stira-menti, strappi muscolari finanche a lacerazioni del ventre.

Una volta effettuato il salto il giocatore deve ricadere sui piedi

ammortizzando il peso attraverso la contra-z ione rec iproca de i muscoli della caviglia, g inocch ia e anche. Div iene s icuramente f o n d a m e n t a l e l a preparazione su piani instabili, ma anche il mantenere la lunghezza necessaria degli ischio crurali, in particolare del gastrocnemio. In questo movimento inter-vengono sia muscoli antigravitar i anteriori che posteriori.Un’altro tipico fonda-mentale del pallavolista è il bagher in ricezione e difesa. L a g r a n d e c a t e n a muscolare posteriore e i muscoli adduttori delle gambe, assieme al c ingolo scapolare

e la cuffia dei rotatori sono fra i più sollecitati. Occorrerà quindi,

anche con questo gesto atletico, prevedere una serie di esercizi mirati all’allungamento e alla tenuta.Ogni momento dell’azione sportiva, dalla preparazione della tecnica fino alla sua effettuazione, richiedono un’analisi approfondita da parte

del preparatore atletico, per indivi-duare i momenti più critici per singolo giocatore.Le posizioni del classico stretching, frequentemente svolte in gruppo, non differenziano i problemi che ogni atleta può evidenziare o nascondere, sono spesso eseguite in modo superficiale, con tempi inadeguati e considerano sempre segmenti corporei e del muscolo senza curarsi troppo della posizione di compenso del resto corpo.Diviene quindi fondamentale affrontare la prevenzione degli i nc i d e nt i m u sco lo -te n d i n e i attraverso tecniche di allunga-

mento più mirate e persona l izzate. Lo SGA (Stretching G l o b a l e A t t i v o ) messo a punto dal P r o f . P h . E . S o u -schard, è senz’altro più che adeguato a ta le scopo. La A IR PG (a s s o c i a -zione di Fisiotera-pist i specia l izzat i in RPG) si occupa de l l a fo rma z ione dei Fisioterapisti in questo campo.O v v i a m e n t e , quando il danno è fatto si ricorrerà a metodiche r iabi l i -tative globali, quali l a R i e d u c a z i o n e Posturale Globale (RPG), che a diffe-renza delle tecniche

analitiche, che si occupano di singoli distretti, produce un allun-gamento stabile della muscolatura insieme ad un tono maggiormente pronto, ed un muscolo che proietti tutte le proprie capacità di forza tenuta ed elasticità.

Fo cus

PALLAVOLO: POTENZA ED ELASTICITÀ

Rubrica a cura del Dott. Giancarlo Caleffi

FisioterapistaDipartimento di Sanità Pubblica - Centro di

Medicina dello Sport - AUSL Ferrara

Dal libro: Stretching Globale Attivo, di Ph.E.SouschardQuesta semplice postura (fra le altre) ha il pregio di incidere in modo molto effica-cie sull’allungamento del quadricipite ed in particolare sul retto anteriore. Occorre

mantenere la schiena ben diritta e non portare la zona lompare in iperlordosi.

Le fotografie sono di Bruno Faccini de “l’occhio del fotografo”. Fotografo ufficiale della squadra 4 Torri Volley Ferrara Dal libro: Stretching Globale Attivo, di Ph.E.Souschard

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6 Anno XII - Sport Comuni Speciale Informa Supplemento al n. 10 ottobre 2018

MENOPAUSA IN SALUTECo nsigli

Rubrica a cura della Dr. Stefano Gamberini AFM

AFM Farmacie Comunali Ferrara

Non è la f ine di tutto, ma un passaggio obbligato, naturale, al quale è fondamentale arrivare preparate. Per questo è importante fare per tempo il pieno di sostanze fondamentali per il benessere femminile over 50, in particolare sostanze antiossidanti. E non solo.Dopo i 50 il corpo delle donne va incontro a una serie di inevitabili cambiamenti: l’efficienza con cui l’organismo trasforma i principi nutritivi in energia diminuisce, la reattività del sistema immunitario si riduce, il fabbisogno di specifici microelementi e vitamine aumenta ma la capacità di assimilarli a livello intestinale cala.Così, anche quando si è complessivamente in buona salute, ci si scopre un po’ meno vitali, ci si stanca un po’ più in fretta, serve più tempo per recuperare, e ci si ammala più facilmente.A ciò si aggiungono i f a s t i d i t i p i c i de l l a   menopausa e l’aumento del rischio in particolare di  osteoporosi e malattie cardiova-scolari perché viene meno il fattore protettivo determinato dagli ormoni tipici dell’ età fertile.

Nulla di cui disperare. Anche se poco gradito, è un fenomeno del tutto naturale che, seppur inevi-tabile, può essere almeno in parte contrastato attraverso scelte di vita adeguate e opportune integrazioni nutrizionali.PREVENZIONE, ANZITUTTOPrima si comincia meglio è. Alcune semplici e basilari regole aiutano il fisico a prepararsi e mantenersi in buona efficienza anche in questa fase della vita:• mangiare cibi freschi e sani privile-giando quelli di origine vegetale• bere a sufficienza ogni giorno per assicurare la giusta idratazione all’organismo• praticare regolarmente una ragio-nevole attività fisica• evitare di fumare e bere troppi alcolici• cercare di controllare lo stress e l’ ansia• assumere integratori  multivita-minici  e minerali quando periodi di lavoro intenso, malattie o squilibri nutrizionali rischiano di far restare a corto di microelementi essenziali.In ogni caso, anche se per decenni si è prestata poca attenzione alle necessità del proprio corpo, si è ancora in tempo per rimediare. Le regole generali del benessere e della vitalità over 50 restano quelle già citate, ma con alcune impor-tanti puntualizzazioni sul fronte delle integrazioni nutrizionali che, a partire da questa età, diventano spesso necessarie e più specifiche.

ANTIOSSIDANTI ANTIAGINGLe sostanze di cui ci si dovrebbe costantemente approvvigionare sono gli antiossidanti, un insieme

eterogeneo di composti in grado di esercitare non soltanto una vera e propria azione antiaging, ma anche di proteggere da processi degene-rativi e malattie.Mano a mano che l’organismo invecchia, i sistemi cellulari che neutralizzano i temutissimi radicali liberi e le specie reattive dell’os-sigeno (Ros) prodotte quotidiana-mente dal metabolismo energetico diventano meno efficienti, portando all’accumulo di queste sostanze

dannose per tutti i tessuti e gli apparati dell’organismo.Molt issimi studi cl inic i hanno dimostrato che l’eccesso di radicali liberi e Ros provoca un intensificarsi dei processi di invecchiamento e degenerazione cellulare e l’aumento del rischio di andare incontro a patologie cardiovascolari acute e croniche,  ma anche tumori  e declino cognitivo.Per questo è importante dare una mano all’organismo con antiossi-danti assunti dall’esterno, in primis attraverso un’alimentazione ricca di frutta e verdura e, quando non fosse sufficiente, assumendo preparati concentrati delle vitamine caratte-rizzate da un’azione antiossidante più marcata (come la A, la C e la E). E anche di  coenzima Q10, una sostanza presente in tutte le cellule animali e vegeta l i (ma che tende a diminuire con l’età), particolarmente efficiente nel contrastare la formazione di radicali liberi e favorire il naturale processo di r innova-mento cellulare.Energici e protetti con le vitamine BVitamine di cui si ha bisogno, a ogni età e ancora di più negli “anta” sono quelle del gruppo B (in tutto otto), presenti in moltissimi cibi, ma non sempre in quantità adeguate alle necessità.Tra queste, la B1 e la B2 sono essen-ziali per assicurarsi un metabo-lismo energetico efficiente, contra-stando la stanchezza e miglio-rando la forma fisica; la B6 e la B3 servono per sostenere il rinnova-mento e l’integrità della pelle e delle cellule nervose. Della B12 non si può fare a meno se si vuole tutelare

l’attività cerebrale, mantenendo una memoria e prestazioni intellettuali ottimali più a lungo e l’ emopoiesi, la produzione e maturazione degli elementi corpuscolati del sangue.

SALI MINERALI AMICI DELLE DONNE

Un elemento su cui puntare per contrastare i processi ossidativi e prevenire l’invecchiamento delle cellule è il selenio. Si trova nell’aglio, nella frutta secca, nel pesce, nel

lievito di birra e nel germe di grano. E, per chi vuole assicu-rarsene un approvvi-gionamento certo, la scelta tra integratori e cibi arricchiti non manca.Per controbilanciare la fisiologica riduzione delle difese immuni-tarie che accompagna l ’avanzare del l ’età , invece, c’è lo  zinco, metallo essenziale per i l funzionamento di a lmeno 300 enzimi present i ne l l ’o rga-

nismo umano e delle relative vie metaboliche.Sul fronte immunitario, lo zinco agisce regolando l’attività di alcune importanti cellule difensive, come i linfociti T, i CD4 e i natural killer, e bilanciando i livelli di interleukina 2, sostanza coinvolta nella reazione inf iammator ia e nel l’avvio dei meccanismi indirizzati a contrastare le aggressioni da parte degli agenti patogeni.In più, questo minerale sembra essere dotato di una specifica attività antivirale che ha portato a inserirlo in diversi preparati naturali indirizzati a contrastare  raffreddore  e malattie da raffreddamento, per esempio insieme all’Echinacea.

PER AVERE OSSA FORTI E RESISTENTI

Durante e dopo la menopausa bisogna prestare particolare atten-zione a calcio e vitamina D.Per il primo, le fonti alimentari n o n m a n c a n o : c o n l a t t e , formaggi,  yogurt  e acque ricche di calcio (150-300 mg) è possibile riuscire a sopperire il fabbisogno

quotidiano, pari a circa 1.200-1.500 mg in questa fase della vita.I l problema riguarda maggior-mente chi è intollerante ai latticini o soffre di patologie specifiche che impongono di rinunciarvi (malattie cardiovascolari,  ipercolestero-lemia, calcolosi renale eccetera) o coloro che devono seguire deter-minati protocolli alimentari.Non a caso, dopo i 50 anni, i medici suggeriscono speso di assumere integratori di questo minerale, abbinandolo sempre anche alla vitamina D, sostanza di cui un’ampia parte della popolazione, soprattutto dopo una certa età, sembra essere carente.La vitamina D è indispensabile per facilitare l’assimilazione del calcio e per garantirne il corretto impiego da parte dell’osso: due fattori critici per prevenire l’osteoporosi, malattia cui la donna può andare facilmente incontro al termine dell’età fertile a causa del fisiologico declino degli ormoni estrogeni.Tale vitamina è essenziale anche per mantenere difese immuni-tarie efficaci e prevenire disordini autoimmuni , per ridurre il rischio di sviluppare tumori e per contra-stare fenomeni degenerativi legati all’invecchiamento, con un effetto positivo sulla sopravvivenza globale.

Visto che l’ esposi-zione alla luce solare è fondamentale per l ’ au toproduz ione da parte del nostro organismo della Vit. D, la vita all’ aria aperta, una regolare attività fisica sono partico-larmente indicati per le donne durante la menopausa.Molto spesso però, anche impegnandosi se gue ndo que s te regole, i l l ivello di v i tamina D r isul ta c o m u n q u e i n s u f -f i c i e n t e ; p e r c i ò assumerla attraverso

integratori specifici (su indicazione medica), può essere utile. Anche ottenerne a sufficienza attraverso i cibi, infatti, è difficile. Tant’è che, secondo stime autorevoli, fino al 50% della popolazione mondiale, (non soltanto le donne), ne sarebbe in una certa misura carente e non soltanto nei Paesi con bassi standard alimentari, ma anche nell’i-pernutrito occidente.

Percentuale di donne che presentano: Ossa normali Osteopenia Osteoporosi

ETÀLE OSSA DELLE ITALIANE

40-49

0% 20% 40% 60% 80% 100%

56% 4%40%

28%

42%

12%42% 46%

24%

15% 43%

48%

50-59

60-69

70-79

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7Anno XII - Sport Comuni Speciale Informa Supplemento al n. 10 ottobre 2018

Rubrica a cura di Dott. Andrea Vanini

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Quando andiamo a fare la spesa, che sia al supermercato o al negozio sotto casa, sappiamo realmente cosa stiamo acquistando?O più precisamente, sappiamo cosa c’è dentro e come è fatto il prodotto che stiamo acquistando?Ad aiutarci nella scelta del prodotto da acquistare c’è l’ETICHETTA, che per legge deve contenere alcune indicazioni, che poi vedremo, utili per l’identif ica-zione di cosa c’è realmente dentro al cibo che stiamo m e t t e n d o n e l carrello.L’obiettivo quindi del l ’et ichet ta è quello di informare noi consumatori a i u t a n d o c i nella scelta del prodotto. L ’ a r g o m e n t o “ e t i c h e t t a ” è mo l to lungo e pieno di sfaccettature interessanti, ma altrettanto complesso, per cui, tralasciando le parti dove sono contenuti i dati come il nome del prodotto, l’azienda produttrice, il lotto di appartenenza (utile in caso di richiamo per difetti) ecc…, mi vorrei soffermare su queste indicazioni: elenco ingredienti, tabella nutri-zionale, termini di scadenza. Queste indicazioni sono le più fruibili dal consumatore che si aggiunge a fare la spesa.• Elenco ingredienti: sono obbli-gatoriamente in ordine decre-scente di quantità, quindi il primo che troviamo nella lista sarà quello maggiormente contenuto all’interno del nostro prodotto. Già questa è un’utilissima indicazione per poter scegliere il prodotto: se come primo ingredienti trovassimo la scritta zucchero sapremo che quel prodotto non sarà adatto ad una alimentazione sana ed equilibrata. Dobbiamo porre attenzione anche

agli zuccheri nascosti (ad esempio sciroppo di glucosio, sciroppo di fruttosio, maltosio, amido di mais…) che sono indicati in elenco, ma non nelle prime posizioni; questo induce il consumatore ad acqui-stare il prodotto pensando ci sia

poco zucchero, in realtà sono tanti nascosti che fanno aumentare la quota zuccherina totale ( la potremo trovare nella voce “di cui zuccheri” nella tabella nutrizionale). Un campanello d’allarme sulla genuinità e qualità dell’alimento dovrebbe inoltre suonare quando l’elenco ingredienti è molto lungo. Nell’elenco ingredienti si trovano indicati (se usati) anche conservanti ed additivi, identificabili dalla lettera E seguita da un numero: E100-E199 sono coloranti (es. E150d è quello usato per la più famosa bibita gassata), E200-E299 sono i conser-vanti (attenzione a E249-E250 e E251-E252, rispettivamente nitrati e nitriti, che troviamo in salumi ed insaccati e potenzialmente cance-rogeni), E300-E322 sono antios-sidanti (evitano il l’ossidazione dell’alimento impedendo che il suo colore cambi o si scurisca), E325-E385 sono correttori di acidità (donano all’al imento un gusto

acidulo), E400-E495 sono adden-santi, emulsionanti e stabilizzanti (migliorano la consistenza del cibo, aumentando l’aggregazione degli ingredienti che altrimenti tende-rebbero a separarsi). Evitarli è quasi impossibile, ma conoscere quello

che troviamo nel cibo è sicura-mente fonte di prevenzione.N e l c a s o d i a l i m e n t i integrali la farina integrale deve essere il primo i n g r e d i e n t e dell’elenco; in qu e s to c a s o occorre porre l’attenzione alla farine bianche con l’aggiunta di crusca (di solito indicato tra parentesi): i l p r o d o t t o f i n a l e h a l o stesso colore del corrispettivo integrale, ma i

benefici dell’integrale sono comple-tamente scomparsi.Occorre fare attenzione anche ai tipi di grassi elencati, cercando di evitare i grassi idrogenati o gli oli e grassi vegetali non specificati, spesso ricchi di grassi saturi. In questo caso ci viene in aiuto anche la tabella nutrizionale, dove sono indicati:• energia• grassi, di cui saturi• carboidrati, di cui zuccheri• proteine• saleLa dichiarazione nutrizionale deve venire sempre riferita ai 100 grammi o millilitri di prodotto. Questo ci permette subito di capire se nel prodotto sono presenti quantità elevate di zuccheri o di grassi saturi, non particolarmente adatti ad una dieta sana ed equilibrata.In passato tutti gli alimenti avevano indicata la data di scadenza, da qualche anno la legge ha cambiato

questa dicitura dividendo in:• da consumarsi entro: gli alimenti con questa dicitura devono essere consumati entro la data indicata, superata la quale il prodotto viene considerato “pericoloso” per la salute se assunto;• da consumarsi preferibilmente entro: in questo caso l’alimento può essere consumato anche oltre la data indicata senza dare alcun problema all’organismo, ma potrebbero subire della modifiche alle proprietà organolettiche.Entrambe le scadenze sono valide se vengono rispettate le modalità di conservazione, quindi se lasciamo il latte fresco fuori dal frigo sicura-mente il termine per consumarlo sarò diverso…La domanda che sicuramente vi sarà venuta in mente è “ma quanto tempo oltre la data indicata posso consumare un prodotto da consu-marsi preferibilmente entro?”. La risposta è “dipende”, due esempi: lo yogurt fino a 6/7 giorni oltre la scadenza non dovrebbe avere problemi (sempre se conservato correttamente a confezione integra) per il consumo, ma si perdono alcune caratteristiche nutritive ma quelle organolettiche rimangono; la pasta secca, come i crackers, se conservati correttamente a confe-zione integra si possono consumare anche due mesi oltre la data di scadenza.Tutto questa è una piccolissima parte di quello che si può scoprire ed imparare su un prodot to dalla sua etichetta e che può aiutarci nella scelta. Se ti interessa conoscere più approfonditamente questo argomento, non esitare a contattarmi.

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