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Ieri ero in stato catatonico con la testa poggiata al finestrino della macchi- na, percorrevo strade un po’ sperdute, col buio della prima sera... cerca- vo di tenere libera la testa, osservare solo quello che vedevo, con un po’ di passività, ma quando mi sono resa conto che le gocce di pioggia mi stavano frammentando la luce rossa di insegne natalizie... mi è stato necessario svegliare la mente, e collegare su chi ero, dove ero, perchè ero, e soprattutto quando ero. Accidenti, Natale! Ho realizzato che un altro anno stava arrivando al termine, che un altro conto su cosa ho realizzato mi si stava presentando. Lo so che Natale non è proprio questo, non in questi termini... Natale... dovrebbe essere la festività per accogliere Gesù Cristo Nostro Salvatore, venuto al mondo per regalarci amore, per insegnarci a vivere nella pace, nella tolleranza, nel rispetto. Sarà che non mi sono mai avvicinata abbastanza al Cristia- nesimo, sarà che non sono neanche battezzata, ma tutto questo affetto per un Dio di cui si parla anche troppo, non lo riesco a provare. Per me Natale, nella pratica, è un giorno dedicato alla famiglia, un’oc- casione che mi riunisce con i parenti, e non nell’ipocrisia, ma nella con- sapevolezza che se non ci fossero le festività, non troverei mai il tempo per dedicarmi a loro. Natale in fondo è un qualcosa che può essere giu- dicato per le sue mille sfaccettature, ma non trovo la necessità di farlo, preferisco prenderlo come viene, accettando che è una festa altrui, ma un’opportunità mia, per quale motivo rifiutarla? Probabilmente ci sarebbe da giudicare il mercato economico che ne è venuto fuori; questa sma- nia di guadagno che pervade la società d’oggi è riuscita a contaminare anche il Natale, è vero, ma credo che se poi ognuno di noi fosse abba- stanza maturo da concepire i regali come qualcosa che davvero nasce da noi, dalle nostre mani, la nostra fantasia, il nostro pensiero... forse si distruggerebbe il lato più amaro di questa festività. Personalmente mi sono trovata di rado a regalare qualcosa di comprato e soprattutto costoso, ai miei cari, ai miei amici, alla mia ragazza... ho sempre pre- ferito dedicare una lettera, regalare un oggetto di mia proprietà.. affinchè fosse davvero puro, sincero, quel che stavo donando. Quest’anno mi troverete, nei giorni appena precedenti al 25, con la schiena piegata sulla scrivania, o magari su un muretto di marmo, a scrivervi, a condividere come ho vissuto quest’anno io con voi, come questo 2007 abbia cambiato la mia vita, quanto di vostro mi è arrivato, e quanto di mio sia stato accolto. In effetti, ora che ne parlo, mi rendo conto che Natale e Capodanno sono indissolubilmente legati, con- secutivi l’uno all’altro, ma nel periodo di cui si fanno limiti, produco i miei pensieri più risolutivi, diciamo i buoni propositi che poi alla mezzanotte del 1° Gennaio cerchi di enunciare tra un bicchiere di spumante e una pianta di vischio. Ebbene sì, penso che anche quest’anno i progetti siano questi, alcool, amici e tanto amore. Suvvia, nonostante le tante parole, sono ancora una teen-ager e ho voglia di divertirmi a volontà. Proprio l’altro giorno mi si stava chiedendo: “cosa farai a Capodanno?”, mi è preso un collasso.. oddio... manca ancora tanto, mi sono sempre organizzata la settimana stessa, non so... però... avrei un desiderio, magari una casa in campagna, a suonare là, passarsi il bicchiere di vino solo dopo aver raccontato qualcosa che nessuno all’interno della casa sappia, bruciare nel caminetto il nome di chi vorremmo non fosse così incidente nei nostri giorni, soffiare fuori dalla finestra i nostri sogni e i fuochi d’artificio come luci che illuminino il nuovo cammino, il nuovo per- corso, il nuovo futuro, quello pensato di nuovo, come ogni anno. Ma purtroppo non escludo la possibilità di andare a una serata strava- gante in discoteca, magari il Muccassassina, sempre sgargiante nelle sue provocazioni, sempre divertente nei suoi suoni. Ma questo, sono sin- cera, si deciderà forse anche il 31 stesso.... Con l’occasione, auguro buoni preparativi a tutti coloro che, indifferente- mente se poi ci riescano o no, vogliono svoltare la loro vita e proveranno a cogliere l’occasione del nuovo anno per farlo, insomma, a chi come me... ce la metterà tutta... joyc3.giovani.it 1) È il primo lettore mp3 waterpoof per ascoltare musica sotto la doccia, sul materessino addirittura nuo- tando sottacqua resiste fino ad un metro di profondità con radio inclusa ha una memoria da 1 GB OREGON SCIENTIFIC 2) Sembra una palla di natale da appendere all’albero è in pla- stica trasparente con applicate piume rosse ma all’interno contiene una coulotte disponibile in rosso o in nero YAMAMAY 3) Zaino comodo e compatto studiato per trasportare gli acces- sori per lo snowboard scarponi, maschera e casco. Il tutto con una grafica accattivante è il cargo pack di DAKINE 4) Los Angeles, Parigi, Londra...ovunque voi passerete il vostro capodanno? questo trolley vi accompagnerà. Con manico estraibi le in policarbonato è una limited edition di RONCATO 5) Per illuminare il natale con cristalli swarovski è la linea fiocchi di neve che comprende la spilla, il bracciale e la collana con le tra- sparenze del ghiaccio OLIVER WEBER 6) Cassa in acciaio a forma di stella con cinturino in pelle, pavè di zirconi bianchi e neri è l’orologio di BLUMARINE 7) Non dimentichiamoci del nostro amico a quattrozampe, anche per lui costumino da babbo natale di PUPPY ANGEL 8) Appartengono alla limited edition Christman si usano come soprammobili o come centrotavola per il pranzo del 25 dicembre in cristallo di SWAROVSKI 1 2 3 4 5 6 7 8 28 29 REGALI DELLA TRIBU NATALE CON JOYCE
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AtE E - studenti.it parte.pdf · Ieri ero in stato catatonico con la testa poggiata al finestrino della macchi- ... Antonello Venditti, Luisa Corna, sono alcu- ... Proprio nel cuore

Feb 18, 2019

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Ieri ero in stato catatonico con la testa poggiata al finestrino della macchi-na, percorrevo strade un po’ sperdute, col buio della prima sera... cerca-vo di tenere libera la testa, osservare solo quello che vedevo, con un po’ di passività, ma quando mi sono resa conto che le gocce di pioggia mi stavano frammentando la luce rossa di insegne natalizie... mi è stato necessario svegliare la mente, e collegare su chi ero, dove ero, perchè ero, e soprattutto quando ero. Accidenti, Natale!

Ho realizzato che un altro anno stava arrivando al termine, che un altro conto su cosa ho realizzato mi si stava presentando. Lo so che Natale non è proprio questo, non in questi termini... Natale... dovrebbe essere la festività per accogliere Gesù Cristo Nostro Salvatore, venuto al mondo per regalarci amore, per insegnarci a vivere nella pace, nella tolleranza, nel rispetto. Sarà che non mi sono mai avvicinata abbastanza al Cristia-nesimo, sarà che non sono neanche battezzata, ma tutto questo affetto per un Dio di cui si parla anche troppo, non lo riesco a provare.

Per me Natale, nella pratica, è un giorno dedicato alla famiglia, un’oc-casione che mi riunisce con i parenti, e non nell’ipocrisia, ma nella con-sapevolezza che se non ci fossero le festività, non troverei mai il tempo per dedicarmi a loro. Natale in fondo è un qualcosa che può essere giu-dicato per le sue mille sfaccettature, ma non trovo la necessità di farlo, preferisco prenderlo come viene, accettando che è una festa altrui, ma un’opportunità mia, per quale motivo rifiutarla? Probabilmente ci sarebbe da giudicare il mercato economico che ne è venuto fuori; questa sma-nia di guadagno che pervade la società d’oggi è riuscita a contaminare anche il Natale, è vero, ma credo che se poi ognuno di noi fosse abba-stanza maturo da concepire i regali come qualcosa che davvero nasce da noi, dalle nostre mani, la nostra fantasia, il nostro pensiero... forse si distruggerebbe il lato più amaro di questa festività. Personalmente mi sono trovata di rado a regalare qualcosa di comprato e soprattutto costoso, ai miei cari, ai miei amici, alla mia ragazza... ho sempre pre-ferito dedicare una lettera, regalare un oggetto di mia proprietà.. affinchè

fosse davvero puro, sincero, quel che stavo donando.Quest’anno mi troverete, nei giorni appena precedenti al 25, con la schiena piegata sulla scrivania, o magari su un muretto di marmo, a scrivervi, a condividere come ho vissuto quest’anno io con voi, come questo 2007 abbia cambiato la mia vita, quanto di vostro mi è arrivato, e quanto di mio sia stato accolto. In effetti, ora che ne parlo, mi rendo conto che Natale e Capodanno sono indissolubilmente legati, con-secutivi l’uno all’altro, ma nel periodo di cui si fanno limiti, produco i miei pensieri più risolutivi, diciamo i buoni propositi che poi alla mezzanotte del 1° Gennaio cerchi di enunciare tra un bicchiere di spumante e una pianta di vischio.Ebbene sì, penso che anche quest’anno i progetti siano questi, alcool, amici e tanto amore. Suvvia, nonostante le tante parole, sono ancora una teen-ager e ho voglia di divertirmi a volontà.

Proprio l’altro giorno mi si stava chiedendo: “cosa farai a Capodanno?”, mi è preso un collasso.. oddio... manca ancora tanto, mi sono sempre organizzata la settimana stessa, non so... però... avrei un desiderio, magari una casa in campagna, a suonare là, passarsi il bicchiere di vino solo dopo aver raccontato qualcosa che nessuno all’interno della casa sappia, bruciare nel caminetto il nome di chi vorremmo non fosse così incidente nei nostri giorni, soffiare fuori dalla finestra i nostri sogni e i fuochi d’artificio come luci che illuminino il nuovo cammino, il nuovo per-corso, il nuovo futuro, quello pensato di nuovo, come ogni anno. Ma purtroppo non escludo la possibilità di andare a una serata strava-gante in discoteca, magari il Muccassassina, sempre sgargiante nelle sue provocazioni, sempre divertente nei suoi suoni. Ma questo, sono sin-cera, si deciderà forse anche il 31 stesso....Con l’occasione, auguro buoni preparativi a tutti coloro che, indifferente-mente se poi ci riescano o no, vogliono svoltare la loro vita e proveranno a cogliere l’occasione del nuovo anno per farlo, insomma, a chi come me... ce la metterà tutta...

joyc3.giovani.it

1) È il primo lettore mp3 waterpoof per ascoltare musica sotto la doccia, sul materessino addirittura nuo-tando sottacqua resiste fino ad un metro di profondità con radio inclusa ha una memoria da 1 GB OREGON SCIENTIFIC

2) Sembra una palla di natale da appendere all’albero è in pla-stica trasparente con applicate piume rosse ma all’interno contiene una coulotte disponibile in rosso o in nero YAMAMAY

3) Zaino comodo e compatto studiato per trasportare gli acces-sori per lo snowboard scarponi, maschera e casco. Il tutto con una grafica accattivante è il cargo pack di DAKINE

4) Los Angeles, Parigi, Londra...ovunque voi passerete il vostro capodanno? questo trolley vi accompagnerà. Con manico estraibi

le in policarbonato è una limited edition di RONCATO

5) Per illuminare il natale con cristalli swarovski è la linea fiocchi di neve che comprende la spilla, il bracciale e la collana con le tra-sparenze del ghiaccio OLIVER WEBER

6) Cassa in acciaio a forma di stella con cinturino in pelle, pavè di zirconi bianchi e neri è l’orologio di BLUMARINE

7) Non dimentichiamoci del nostro amico a quattrozampe, anche per lui costumino da babbo natale di PUPPY ANGEL

8) Appartengono alla limited edition Christman si usano come soprammobili o come centrotavola per il pranzo del 25 dicembre in cristallo di SWAROVSKI

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REGALI dELLA tRIbu

NAtALE CON JOYCE

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Capodanno Con Chi vuoi

ROMA

Il protagonista del concertone del capodanno 2008 a Roma sembra quasi sicuro sia Tiziano Ferro in collaborazione con Mtv. L’anno scorso la protagonista fu Fiorella Mannoia.Per i più alternativi c’è una serata orgasmo per il capodanno di Muccassina. La festa si apre alle 23:00 con balli e diverti-mento al solito indirizzo del locale. Previste 10 ore di musica con la partecipazione di ben 10 DJ. Il biglietto costa 40 euro, ma chi lo acquista in prevendita paga solo 30 euro e parteci-pa all’estrazione di un viaggio a New York per due persone. Info su www.muccassassina.com

MILANO

A Milano si festeggia gratuitamente in moltissime piazze della città, naturalmente partendo da piazza Duomo. Le occasio-ni particolari per festeggiare nei locali della città si trovano anche senza prenotare, con molta fortuna: nei locali d’elite i posti sono quasi esauriti.

Una valida alternativa è una serata a teatro. In program-mazione troviamo: “Musical Fame”, in scena al Teatro Oscar di Milano e lo spettacolo “Il gatto con gli stivali”, in scena al Teatro Grassi di Milano.

BOLOGNA

Irene Grandi, Antonello Venditti, Luisa Corna, sono alcu-ni degli artisti invitati al Capodanno di RaiUno, in diretta da Rimini. Lo ha annunciato Carlo Conti: ‘Abbiamo tanti nomi. Ci saranno anche quattro ragazzi che porto da ‘Fuoriclasse’ e le quattro professoresse dell’’Eredita’’.

FIRENZE

Dalle ore 23.00 in Piazza della Signoria si brinda all’anno nuovo con l’orchestra Europea Wienen Kammer Solisten diretta dal Maestro Giuseppe Lanzetta, una formazione di musicisti delle migliori orchestre sinfoniche continentali

che si incontrano ogni anno per proporre le musiche più celebri di Strauss. In Sant’Ambrogio un gran veglione in Piazza accompagnerà e ospiterà tutti i presenti fino all’alba. Proprio nel cuore di Santa Croce, il mercato di San-t’Ambrogio avrà come protagonista una grande festa per tutti dove si potrà ballare, brindare all’avvento dell’anno nuovo. La serata parte alle 21.30 con luci, maxi schermi e musica dal vivo fino a mezzanotte. Poi dance music fino all’alba! E per tamponare la fame pesce fritto a go go...

BARI

Il 31 dicembre, Bari saluta il 2007 con un appuntamento dal vivo in piaz-za che raduna alcu-ni protagonisti della scena musicale italia-na. Alla grande festa di San Silvestro che si terrà in Piazza Libertà, per festeggiare il 2007 che arriva, ci saranno: Alex Britti, Lillo&Greg e i Blues Willies, Nichi Nicolai, Stefano Di Battista e gli Aura con l’Orchestra Sinfonica del Teatro Marruc-cino di Chieti. Alla mezzanotte, inoltre, accensione di fuochi d’artificio e, più tardi, i dj di Controradio sino a notte inoltrata. A condurre la serata Antonio Stornaiolo. Fuochi d’artificio e luci segneranno l’at-mosfera di festa per

tutti. La serata rientra nella programmazione di Dicembre di Bari, cui scopo è di alimentare una vitalità culturale diffusa, incentrata su una continuità che non esclude ma accompagna il grande evento, con molta attenzione alla qualità dei contenuti. Inizio concerto ore 22.30. Ingresso libero.

TORINO

Prenderanno il via la notte di Capodanno le oltre 180 manifestazioni per celebrale la nomina di Torino come ‘World design capital’. La notte del 31 dicembre la città si colorerà di verde e nella suggestiva cornice di piaz-za Castello sarà allestito un grande party che con luci e suoni, videoproiezioni e fuochi d’artificio, proietterà la cit-taà della Mole nell’evento, all’insegna di due parole chia-ve ‘interazione e coinvolgimento’.

Conti in tasCa!Conti più salati per Chi si gode al ristorante i Cenoni di natale e

Capodanno: +5% a Causa degli aumenti delle materie prime. sono le stime del presidente di Fipe-ConFCommerCio.Questo vuol dire Che se il prezzo

medio del Cenone di natale lo sCorso anno era di 45 euro, CresCerà Quest’anno sopra i 47 euro mentre il più Costoso Cenone di san silvestro salirà da 87 ad oltre 91 euro. i ristoratori stanno ComunQue studiando strategie per Contenere i rinCari e, a detta del direttore generale

della Fipe, edi sommariva, ‘Quest’anno Ci sarà un maggior numero di operatori Che CerCherà di stare dentro i prezzi di routine’.

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c’è una differenza tra il writer artista e il writer... modaiolo, idiota, inca-pace, ignorante, adolescente... :)

mithr

non mi piacciono per niente le tag... quelle fatte poi nei palazzi storici etc etc proprio no.. pero vicino allo stadio di udine per esempio c’e’ uno spazio diciamo ‘’adibito’’ concedetemi il termine ai

writers ma quelli che fanno capo-lavori..non quelli che fanno scritte insulse o razziste etc etc o i gruppi ultras..

la boriqua

concordo con quanto detto... vivendo a roma poi inorridisco quando vedo i monumeti (anche se quelli “seri” di solito evitano) riempiti dalle tag ma anche sui muri, sulle panchine ecc. so tutti il

background che c’è dietro ma pro-prio lo odio

streghetta

esistono i murales e le tag...generalmente i murales hanno un loro perché, e sono delle forme di arte contemporanea.le tag invece sono solo inutili scara-bocchi che potrebbero fare a casa propria se ci tengono tanto.tutto il discorso sta nel dove dipin-

gere: anche se un murales è bello, nel momento in cui viene fato su un edificio storico con un suo valo-re anche artistico scade in un mero atto di vandalismo...

teostudioso

io mi sento piu glamour che vik-tim....nn sopporto i tipi che voglio-no seguire la moda a tutti i costi..... la moda la faccio io

dilan

mi vesto come mi va meglio, come mi piace, non come fanno gli altri, ma comunque diciamo che mi piace vestirmi bene (nel senso di come piace a me)..

aghok

non mi sento condizionato da nulla...mi vesto come cazzo mi pare, nel limite del decente

oto

non mi influenza tant’è che non so cosa va di moda. l’unico modo in cui può influenzarmi è x il fatto che cmq nei negozi si trova più o meno quello che va in un dato anno.

hachi

discorso diverso è per i pezzi che trovo bellissimi se fatti da artisti e non come qlk diceva da adole-scenti spocchiosi che fare i moda-lioli-alternativi “sporcano” le pare-

ti.... non c’entra molto ma odio quelli che sui muri scrivono cose tipo io e te “3msic”, ad esempio una settimana fa sul muro di fian-co al cancello del condominio dove abito appare una scritta s**a ti amo.... ora sto considerando di andare dalla madre della tipa abi-tante nel mio palazzo per dirle di far ridipingere il muro a sue spese.... arghhhh è una cosa che proprio non concepisco... a me che mi

fega che è amata??? si mandas-sero un sms, una lettera come si è sempre fatto.... acc a moccia e ai suoi libri (ok scusate lo sfongo)

matta

voci

resta una bella esperienza. L’idea che un tuo pezzo possa viaggiare sui binari e andare lon-tanissimo da te e magari accompagnare con un po’ più di colore la gente che va a lavoro, i tuoi amici che vanno a scuola, o anche i tuoi prof è davvero divertente”.Continua: “Una bella sensazione è vedere il treno che ripassa, colorato da noi. Spesso attendiamo alla stazione per veder passare il vagone e scattare una foto, stiamo lì anche molto tempo, conosciamo le tratte e gli orari, anche se non precisamente, per questo si resta tanto tempo in attesa di scattare la foto, di vedere quel flash che immortala per sempre un tuo segno, quella tua voglia di dire eccomi ci sono, sono io, sono quello là. Ci portiamo la radio, cd a palla e stiamo lì, in attesa di vedere passare un vagone di colore. Pensare che magari altri amici della crew lo potranno, anche solo per caso, vedere pas-sare in altre regioni mi dà gioia, ci fa sentire tutti legati”. Riprende Worm89: “Ci piace lo spray, come lo stencil e lo sticker, nessun problema o pre-clusione, basta comunicare, lanciare piccoli

messaggi, divertenti, semplici, comunque in grado di dire qualcosa a chi passa e vede o legge”.“Le nostre città non offrono niente”, aggiun-ge Tank, “sono grigie, la gente va sempre di corsa, non ci sono spazi dove ci si possa esprimere, dove i ragazzi possano stare insieme. Per questo spesso lanciamo mes-saggi semplici, per attirare l’attenzione delle persone, un nome, una domanda, un segno, come per dire fermati un attimo, alleggerisci la tua mente. Un muro è come una t-shirt, deve comunicare qualcosa in maniera sem-plice, oltre la tag, oltre il nome di ognuno di noi, è divertente pensare che la città, gli spazi possano parlare, attirare l’attenzione, ci sono le parole e poi tanto colore”.

Oltre l’aerosol artMi trovo di fronte a writer molto giovani ma che sembrano avere delle cose interessanti da dire oltre alla semplice chiacchierata sul fenomeno aerosol art.“Mi piace il cinema, la musica e ovviamente la street art”, dice Tank, “ovviamente cerco di

mettere in quello che faccio anche le mie altre passioni”. Sono le 18, inizia a fare freddo e ci spostiamo, raggiungiamo un piccolo scan-tinato che i ragazzi hanno preso come base operativa.“Si chiama creative room”, dice Worm89, “in realtà come vedi è solo una cantina minusco-la, semi abbandonata, ma va bene, almeno abbiamo questo posto che abbiamo rifatto tutto noi”.“Creative Room” è carica di oggetti strani, dvd, vecchie macchine fotografiche, stencil, marker (grossi pennarelli per fare le tag), tani-che vuote piene di tag, foto, cd, quasi non ci si riesce a muovere.Chiedo di fare foto da pubblicare, e così scat-ta il servizio fotografico, mentre si continua a parlare di writing. “La scena del writing milanese è da sempre una delle più importanti, siamo cresciuti guar-dando le foto delle varie crew storiche della Città, a me piace particolarmente Dumbo e tutti quelli che appartengono a quel periodo, l’Old School tanto per intenderci, poi ci sono i fondatori, Phase Two per me rimane fonda-

A curA di GiAnlucA Vitiello

Chi sonoSi chiamano “Indipendent Sucker”, sono in tre o forse in trenta, non mi è dato di capirlo quando li incontro davanti a una metro fuori Milano.IS acronimo, sigla, tag che firma tutte le loro per-formance artistiche.Mi dicono i loro veri nomi e mi chiedono di non scriverli, e allora optiamo per identità fittizie: “Un writer non dice mai il suo nome di battesimo”, mi dice Luca che tagga Worm87. Meglio parlare di altro allora, magari delle tante sere passate a taggare vagoni, strade, superfici.

“Ci siamo conosciuti inizialmente qua, nella provin-cia milanese ma molti di quelli che appartengono alla crew vivono in altre parti d’Italia”, mi racconta Fabio A.K.A Tank, “IS in realtà è una sigla che rac-coglie diverse crew, che le unisce in maniera sem-plice con una sigla. Is sta anche nella traduzione italiana a “è”, per dire c’è, ci siamo, apparteniamo a noi stessi e alle cose che facciamo nei diversi punti del Mondo”. Continua Fabio: “La cosa figa è proprio essere tutti sparsi in diverse regioni, poche volte riuscia-mo a incontrarci tutti, per questo stiamo orga-nizzando un raduno per fine dicembre, sarebbe bello per una volta andare a dipingere tutti insie-me. Siamo tutti abbastanza giovani e quindi non è sempre facile incontrarci, tra studio e impegni vari, però grazie a internet ci sentiamo pratica-

mente tutti i giorni”.“Si parla di tutto e ovviamente di writing, com-mentiamo le foto che escono sulle varie fanzine, ci scambiamo foto, musica, una volta ci siamo anche passati una tesina per un compito in clas-se”, precisa Tank tre le risate degli altri.“Non abbiamo ancora fatto molto in Città, ci siamo da poco avvicinati all’Hip Hop”, riprende Worm89, “però di tanto in tanto è capitato di dipingere treni e muri di stazioni”.

Le emozioni del giovane writerGli dico di raccontarmi le emozioni di un giova-ne writer, risponde Andrea aka Krast: “Non so descriverlo, è adrenalina pura poter dare colore al Mondo, dipingiamo spazi legali e muri abban-donati prevalentemente, ma dipingere un vagone

la nuova generazione dei writer si racconta alla tribù: gli eredi di dumbo, tokidoki, phase two sono ragazzi di tutta italia che tra una tesina e un compito in classe trovano il tempo per tentare di fermare l’attenzione delle persone che corrono

nella città. si conoscono benissimo grazie ad internet ma il loro sogno ora è di incontrarsi per dipingere tutti insieme

Ritratti di signori (del writing)

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mentale per capire che cacchio è il writing”, dice ancora Tank.Sempre Tank: “Mi piace anche molto Tokidoki (gli ricordo che ce ne siamo occupati qualche nume-ro fa su Tribù ndr), i suoi personaggi in stile Tokio sono magni f i-ci, lo seguo da tempo, è una fonte di ispira-zione, è l’esem-pio di come un w r i t e r p o s s a farsi apprezza-re anche lon-tano dall’ Ital ia e possa uscire dal circuito del semplice writing, s o n o a n d a t o all’inaugurazione del suo store in Porta Ticinese a Milano qualche

settimana fa, conoscerlo è stato importante, mi ha fatto capire tante cose”.

“La cosa più importante è rimanere se stessi, essere veri, riuscire a sentire le vibra giuste quan-do fai sta roba.Quando sento il “dringo drengo drango” (citazio-ne di un pezzo di Esa al tempo degli OTR ndr),

il rumore degli spray dent ro i l m io za ino, penso sia il più bel suono del mondo, che è il beat perfetto, che ci vorrei fare del rap su un beat così”, con-tinua.Si ride, si scher-za, cazzate a ripetizione, ho perso il conto de l tempo e n e m m e n o c i penso, continuo

a guardare bozzetti, mi piacciono le storie raccon-tate da writer: “io al massimo posso fare il “palo”, avvertire se arriva qualcuno mentre si dipinge l’ennesimo vagone. Scherziamo, c’è uno skate appoggiato sulla parete, provo a fare un trick da fermo.“Lo skate è un’altra piccola passione”, dice Krast, “l’altra settimana eravamo allo skate park di Bovi-sa, per un contest di writing e di skate, mi piac-ciono queste cose, vedere tanta gente che dipin-ge, che skeita, la passione, “la fotta” è quella che muove tutto, altrimenti non si starebbe ad aspet-tare due ore un treno che passa solo per scatta-re una foto, che qualche volta viene pure sfocata visto che è fatta al volo”.“Ci sono nuovi spazi legali per dipingere, questo ti dà la possibilità di poter fare un pezzo senza l’as-sillo di doverti preoccupare che arrivi qualcuno a rompere, magari puoi concentrarti di più sui parti-colari, un “head line” viene più precisa ma questa roba rimane essenzialmente illegale credo, non segue regole, va per i fatti suoi”, spiega Krast.Si è fatto tardi, Indipendente Sucker al comple-to fa una rapida conta degli spray a disposizione, la notte comincia solo adesso, un’altra notte di colori.

38 l’espertone

di AlessAndrA sAbAtini

OCCORRENTE:BUNCHIN: fermacarte, di legno o di metallo serve per fermare il foglio. Anche una pietra liscia può andare.SHITAJIKI: è il panno assorbente che si posiziona sotto il foglio per assorbire l’inchiostro in eccesso, può essere un foglio di feltro ad esempio.HANSHI: il foglio di carta. La carta è importantissima. Il colore, la sua capacità di assorbire: ogni sua singola qualità può influenzare l’effetto finale.SUKURI: recipiente concavo (in pietra) dove si scioglie l’inchiostro. SUMI: è la barretta di inchiostro (tradizionalmente nero) da strofinare nel sukuri, sciogliendolo nell’acqua.FUDE: pennelli. Possono variare nella forma e nella grandezza: ogni stile calligrafico ha bisogno del suo pennello.FUDEOKI: il poggiapennelli (non è ovviamente fondamentale, ma è carino)

TEMPO: anche tutta una vita…

1. Prepara l’inchiostro strofinando il sumi nel sukuri che hai riempito con un po’ d’acqua. Strofinando con pazienza otterrai l’inchiostro liquido, di cui dovrai regolare la densità.

2. Immergi il pennello nell’inchiostro. Appoggia il pennello sul bordo del sukuri per togliere l’inchiostro in eccesso.

3. Tenere correttamente il pennello con le dita e assumere la giusta postura sono aspetti fondamentali nella pratica dello Shodo. Il pennello va sempre tenuto verticalmente. Se ad esempio stai scrivendo seduto, il braccio non deve mai appoggiare al piano ed è importante mantenere una posizione eretta, ma allo stesso tempo rilassata.

4. L’esecuzione del tratto (ne esistono almeno di 38 tipi diversi) consiste di tre momenti: l’entrata, lo spostamento e l’uscita. Inutile dire che solo lo studio approfondito e un esercizio costante possono permettere di avere la fluidità e di “sentire” il ritmo nel tratto.

E ora guarda cosa riesce a fare un vero maestro di Shodo: http://www.youtube.com/watch?v=dbCzvcklxNQ&feature=related

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OCCORRENTE

shodo: bello e quasi impossibile

La parola calligrafia viene dal greco, precisamente dall’unione di kalos (bello) e graphos (scrittura) e indica l’arte di scrivere in caratteri proporzionati, esatti ed eleganti.In Giappone l’arte della calligrafia si chiama Shodō, “La via (do) della scrittura (sho)”. Abbiamo scelto di parlare della scrittura giapponese perché è sicuramente la scrittura che sposa meglio l’arte e la decorazione.

Lo Shodo è un’arte antica a cui è giusto avvicinarsi con rispetto, senza essere precipitosi o smaniosi. Anche la sua storia è antica e difficilmente riassumibile in poche mosse. Quello che possiamo fare però è spiegare, da un punto di vista pratico, come iniziare a prendere confidenza con questa forma artistica.

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2Crash ritorna sulle piattaforme tradizionali dopo un anno di riposo e di rigenerazione. Il Dott. Neo Cortex e Nina Cortex nel frattempo hanno portato avanti i loro progetti di distruzione totale, dando vita a creature abominevoli e mostruose che ora popolano l’isola di Crash, i famosi Titani. In un susseguirsi di emozionanti avventure, Crash dovrà scongiurare il pericolo e la minaccia che

incombe sul suo mondo, l’isola Wumpa. Crash of the Titans è un videogioco in terza persona e appartiene al genere

platform azione/avventura. Il giocatore vestirà i panni di Crash e si arrampicherà, correrà, effettuerà evoluzioni acrobatiche. Volando tra le liane e adoperandosi

in prestazioni di equilibrio, in modalità surf & skate, potrà esplorare il mondo di Crash caratterizzato da nuove sceneggiature e ambientazioni. Forte del suo coraggio il giocatore potrà controllare fino a 15 differenti nemici all’interno del gioco, destreggiandosi grazie a vere e proprie azioni Fast & Furious, e potrà dimostrare la propria abilità arrivando addirittura a controllare i Titani, a impadronirsi dei loro poteri e usarli per

sconfiggerne altri. Scopo del gioco contrastare i piani di distruzione totale di Neo Cortex, lo “scienziato pazzo”, acerrimo nemico di Crash che in

questo episodio vanta il doppiaggio del Mago Forest, il celebre comico.

Crash Bandicoot torna in Crash of the Titans con un nuovo look. Gli anni sembrano non passare mai per lui…anzi. Il suo aspetto è ancora più giovane

e sbarazzino: tatuaggi e un abbigliamento alla moda sono gli elementi del nuovo “Crash style”. Importanti cambiamenti aspettano i fan del simpatico marsupiale,

uno dei personaggi più noti nel mondo dei videogames.

Crash of the Titans sarà disponibile su varie piattaforme:Playstation 2, Xbox 360, Wii, Nintendo Ds, Game Boy Advance, PSPLe versioni per Xbox 360 e Wii conterranno caratteristiche esclusive dedicate a queste console di nuova generazione.

Crash of the Titans

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koolvisualz

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L’invasione del pop

A curA di GiAnlucA Vitiello

Metti insieme un’invasione di artisti dalla diversa personalità e dallo stile eteroge-neo, che vengono dalla cultura skate, dalla street art, dal writing e dai tatoo, dal mondo Toys e dalla graphic design fino alle copertine dei dischi. Mettili tutti insie-me a Roma, in un’unica esposizione all’interno della MondoPOP International Gallery, la prima galleria italiana dalle logiche puramente pop, dedicata agli artisti newpop, alle loro opere e alle loro produzioni commerciali. Tutto questo è Pop Invaderz, la collettiva che mette in mostra il meglio della newpop generation. Il loro manifesto è quello che spiega meglio le loro intenzioni d’artista “Siamo venuti in pace per cambiare look alle vostre esistenze. Coloreremo di nuova energia le vostre case, il vostro ufficio, il vostro aspetto. Siamo la nuova generazione di artisti Pop e, come naturale evoluzione dell’opera di Andy Warhol, Keit Haring e dei maestri della Pop art, disegniamo e produciamo per voi vestiti e oggetti d’arredo, t-shirt, borse, lampade, agende, orologi e skateboard, oltre a tantissimi art-toys”. Le foto che seguono raccontano un piccolo viaggio all’interno di un mondo fatto di colori, giochi, tendenze, stile, creatività.

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what’snewby

Art Kitchen

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Electric DesignModificare le cose che ci circondano. Basta poco per creare prodotti di design. Sebbene la maggior parte del design passa inosservato ai più, ci son invece idee che nella loro semplicità ci stupiscono. Guardate cosa si può fare con del comune materiale elettrico.

www.oboiler.com

WHAT WE LOVE

Vans Vault CollectionAh la customizzazione! Se poi si crea questo tipo di senergia tra un prodotto come Vans (www.vans.com) e un artista come Robert Williams (tra le tante cose fondatore di Justapoz (www.juxtapoz.com ) il risultato non può essere che eccezionale.

http://vault.vans.com/

ARTIST OF THE MONTH: WK Interact

Il bianco e il nero. Fotografie rese illustrazione. Uomini, donne, soldati, sportivi. Un’estetica marcata che si fa notare nel panorama multicolore della street art newyorkese quella di questo artista francese, WK Interact. Un lavoro maniacale con un sapore da guerrigliero dell’arte di strada (anfibi, mimetiche, carroarmati) che parte dal set fotografico e passa al minuzioso lavoro di grafica, alla stampa e alla messa in opera. Street art, ma anche installazioni, quadri, performance, ammantati di questa sua raffinata violenza visiva.

www.wkinteract.com

INTROTrovate un colore. fotografate il vostro contemporaneo. non perdetevi i particolari. mai

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koolfaces

di Joyce

Stile : Basic / No Griffe

Carlotta 19 anni // Facoltà di Fisioterapia all’Università Cattolica // Roma

Stile : Urban Pratik

44 45Carlotta diChiara guerra alle griFFe,

per sCelta e neCessita’. al loro posto

sCeglie la pratiCita’, e allora via a Jeans

non larghi, maglie monoColori e Converse

ai piedi. per le oCCasioni partiColari e’

ConCessa una gonna, al massimo

Direi di avere uno stile sportivo, casual, fondamentalmente comodo direi.. non sopporto l’idea di dover stare per una gior-nata o anche mezza con indosso roba inadatta ai movimenti. Non mi va di stare appresso alle mode anche se vagamente riprendo qualcosa guardandomi in giro, ma tanto poi tenden-zialmente non compro molti vestiti.. quindi mi è impossibile seguire letteralmente una moda. Oltretutto passano sempre e velocemente, sarebbe inutile. Per non parlare delle grandi mar-che, non mi piacciono, non mi interessano nemmeno e onesta-mente hanno prezzi assurdi.Etichette non me ne darei, però una volta un metallaro mi ha dato della zecca per insultarmi, ovviamente aveva la visione uni-laterale del mondo metallo.Come mi vesto.. mmm... sempre jeans,non largo, taglio fem-

minile, magliette con sopra delle stampe oppure monocolore, e felpa possibilmente con cappuccio.. ai piedi.. converse il più delle volte.. se invece l’occasione è un po’ più particolare, magari una festa.. opto sempre per una gonna al massimo, per-chè diciamo che vestiti eleganti a casa non ne ho.

Non mi vedrete mai e poi mai con addosso qualcosa di rosa.. molto più probabile il grigio, il verde.. non sono troppo appari-scente nel vestiario, ho uno stile basic.I particolari non li curo più di tanto, borse e borsette fuori discussione, cinture sì, ma senza troppe caratteristiche.. riguar-do gioielli vari.. giusto gli orecchini, perchè collane e braccialetti non ne metto..Poi ovvio, d’inverno se fa freddo mi copro con uno scaldacollo, se può essere considerato un accessorio.. non esco di casa senza uno zaino o un marsupio se il primo risulta troppo grande, e un indumento di cui non potrei fare a meno.. i pantaloni.. o le mutande.. non so, sono essenziali entrambi..

Credo di avere uno stile semplice, potrei anche dire “urbano”: preferisco cose comode piuttosto che carine ma inadatte per muoversi nella città e soprattutto con i mezzi pubblici. Quindi uno stile pratico. Non seguo le mode e penso che non tutte siano adatte a tutti e la gente dovrebbe pensare di più a cosa le sta bene davvero invece che farsi parte della masse giusto perchè le mode esistono. Magari prendo anche io degli spunti dalle vetrine dei negozi ma sono totalmente lontana da farmi fotocopia di un manichino.

Indosso prevalentemente colori scuri: nero, grigio, viola e a volte il marrone. Non metto e non metterò mai giallo e aran-cione. Ovviamente il modo di vestirmi rispecchia il mio stato d’animo e soprattutto se un giorno ho più tempo dedico

attenzione agli indumenti se invece non ho propria voglia di pensarci troppo metto quello che capita.In una giornata scolastica metto jeans, maglietta semplice ma carina, felpa o maglione e le Vans come scarpe. In occasioni un po’ più particolari indosso tacchi alti per forza, gonna (se fa freddo non troppo corta) con gli scaldamuscoli colorati..

In generale, gli accessori mi piacciono ma non ne faccio grande uso.. in giornate “normali” non ne faccio per niente uso, però un sabato sera, ad esempio, collane, anelli e bracciali, rigorosamente argentati, mi fa piacere metterli...Una volta mi hanno detto che non so decidermi tra lo stile sportivo e quello casual.. Dovessi tu chiedermi se ci sono accessori a cui non rinuncerei mai, ti risponderei di no.. mi piace la semplicità, non li trovo necessari, però a un paio di scarpe comode come le mie Vans so fare difficilmente a meno..:)

Luisa 18 anni // Liceo Scientifico Augusto Righi // Roma

non vuole essere FotoCopia di un maniChino

luisa, per Questo prende spunto dalle

vetrine ma rimane lontana dalle mode.

opta per uno stile urBano adatto a

viaggiare sui mezzi puBBliCi per Questo

sara’ diFFiCile vederla senza le sue vans